Comunicato stampa Mona Lisa Smile a Noto

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MONA LISA SMILE

© Vik Muniz | Courtesy Xippas Gallery, Paris

PALAZZO NICOLACI VIA NICOLACI 10, NOTO ANTEPRIMA CON VISITE GUIDATE SABATO 19 LUGLIO 2014 H 19.00 – 21.00 LE OPERE RIMARRANNO ESPOSTE DAL 20 LUGLIO AL 31 AGOSTO 2014 ORE 18.00 – 23.00


MONA LISA SMILE

Photology intende rendere omaggio all’opera più celebrata della storia dell’arte, la Gioconda di Leonardo Da Vinci, con una mostra collettiva di artisti contemporanei dal titolo “Mona Lisa Smile”. La Gioconda o Monna Lisa, è un dipinto realizzato tra il 1503 e il 1514 con la tecnica dell’olio su tavola che misura 77x53 cm ed è esposto presso le sale del Museo Louvre di Parigi. Sullo sfondo di un paesaggio si staglia una delle figure femminili più ammirate della pittura di tutti i tempi, divenuta

un

simbolo

dell’arte

stessa

e

della

sua

ambiguità.

La

donna

dall’enigmatico sorriso sembra essere, secondo gli storici, Lisa Gherardini, sposa del mercante Francesco del Giocondo. La mostra Mona Lisa Smile, curata da Photology, presenta una selezione di opere di artisti italiani e internazionali, che re-interpretano in chiave contemporanea la Gioconda con tecniche e approcci concettuali tra i più diversi. Partner etico di Mona Lisa Smile è la Fondazione ANT Italia ONLUS, la più ampia realtà privata non profit in Italia per l’assistenza socio-sanitaria oncologica gratuita e la prevenzione. Una magnifica Monna Lisa calva – realizzata nel 2013 da Diaframma ADV per ANT – ha reso nota a livello internazionale la Onlus nata a Bologna nel 1978, e testimonia l’estremo valore della vita anche nel difficile momento della malattia.


Il titolo della mostra Mona Lisa Smile riporta immediatamente la memoria dello spettatore alla celebre pellicola di Mike Newell del 2003 interpretata da Julia Roberts; scorrendo poi i nomi degli artisti presenti si comprende quanto in realtà la “parentela” riguardi semplicemente il titolo ma non i contenuti. Risulterebbe anche abbastanza ovvio ripercorrere, sebbene velocemente, l’innumerevole letteratura circa il “fantomatico” sorriso del dipinto di Leonardo da Vinci e tutto ciò che in esso l’artista ha celato o svelato. Ad un ben guardare il titolo di questa mostra calza a pennello per buona parte dei contenuti concettuali che gli artisti invitati usano solitamente inserire nella loro ricerca visiva: l’ambiguità intrinseca del dipinto rinascimentale è direttamente proporzionale alla bipolarità concettuale spesso innata nelle opere di artisti quali Yasumasa Morimura, Vik Muniz o Eef Bongers. L’oscillazione continua fra dato illusorio e rivelatorio porta molti di questi autori, come Andrea Jemolo, a “sostenere” una sorta di insostenibile leggerezza dell’immagine in cui una parte stessa dell’intervento rimane sospesa in quella sostanziale ambiguità determinata dalla Gioconda stessa. Verrebbe quasi da dire che in quel sorriso vi è già buona parte del percorso concettuale della più recente contemporaneità visiva, una sorta di spazio aperto, effimero, impalpabile alla visione, ma fondamentale per determinare il potere destabilizzante e spaesante tanto potente in tutta l’arte dell’ultimo secolo. Un altro primato al grande Da Vinci quindi, o più semplicemente un atto di coerenza intrinseca al fare, o meglio al pensare, artistico che determina quanto il valore concettuale dell’opera trascenda, ora più che mai, l’atto stesso dell’operazione estetica. Mona Lisa Smile diviene perciò il pretesto perfetto per aprire a innumerevoli ipertesti che sono tutti interni alle opere in mostra, lasciando ancora una volta allo spettatore l’arduo compito di completare l’opera ed anche i molteplici contenuti che ciascuna immagine porta con sé.

Fabiola Naldi


GLI ARTISTI IN MOSTRA - Elisabetta Benassi - Eef Bongers - Davide Bramante - Mario Cresci - Andrea Jemolo - Yasumasa Morimura - Vik Muniz - Martin Parr - Matthew Pillsbury


ELISABETTA BENASSI (Roma, 1966) <<

Ho sempre immaginato i miei lavori come modi per riaprire discorsi chiusi>>

Elisabetta Benassi vive e lavora a Roma. Il suo lavoro ha come cifra tecnica ricorrente l’uso dell’installazione, del video, della fotografia, tutti dispositivi atti a creare insieme forti suggestioni emotive e una diversa “messa a fuoco morale” nello spettatore. Sullo sfondo dei suoi lavori traspare sempre una domanda sulla condizione sociale e le identità contemporanee. Ha partecipato a mostre internazionali, al P.S 1 di New York, alla Biennale di Berlino e Manifesta di Francoforte.

Elisabetta Benassi, Installazione Video (Film Still), 2004


EEF BONGERS (Stein, Olanda, 1957)

<<

I miei lavori piĂš interessanti sono il risultato di errori e esperimenti. Nella serie

Mona Lisa, gli errori di una macchina fotografica economica, con l’obiettivo malfunzionante, insieme agli imprevisti riflessi del vetro, rendono questi lavori unici e intriganti>> Eef Bongers lavora a livello internazionale come fotografo indipendente dal 1992. Il suo lavoro si focalizza su architettura, ritratti e fotografia documentaria. Ha realizzato diverse campagne pubblicitarie tra cui quella per Ballantines Whisky ed esposto in prestigiose gallerie internazionali. Collabora con numerose testate internazionali e le sue opere sono state esposte in vari musei e gallerie europei e internazionali, tra cui l’Art Center di Zutendaal (Belgio) e il Center for Photographic Art di Carmel (USA).

Eef Bongers,

Eef Bongers

Eef Bongers,

Mona Lisa I, 2012

Mona Lisa II, 2012

Mona Lisa III, 2012


DAVIDE BRAMANTE (Siracusa, 1970)

<<

Il mio modo di fotografare è identico al mio modo di ricordare, pensare,

sognare, sperare, tutto avviene per sovrapposizioni temporali e spaziali>> Davide Bramante, dopo una lunga permanenza a Torino, si diploma con una Laurea in Scenografia e viaggia tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove tra 1998 e il 1999 vince due borse di studio presso la prestigiosa Franklin Fournace Foundation. Già a trent’anni partecipa ad una mostra collettiva al MOMA di NY. Nel 2000 dopo un breve

soggiorno

a

Londra,

decide

di

rientrare

in

Italia

per

trasferirsi

definitivamente a Siracusa. Le sue sono visioni simultanee, nelle quali vengono abolite le categorie temporali di passato, presente e futuro. Le sue opere fotografiche di grande formato ritraggono le metropoli del mondo e sono uno specchio sovrapposto della società contemporanea.

Davide Bramante, Monna Lisa + Tu Ejemplo vive, 2014


MARIO CRESCI (Chiavari, 1942) <<Molti

mi chiedono se mi sento un fotografo artista o un artista fotografo. Non

c’è nessuna differenza. Direi una dimensione di pensiero, di riflessione, di natura cognitiva. Che poi sia definita arte oppure no non mi pare interessante>> Mario Cresci fin dalla fine degli anni Sessanta ha sviluppato un complesso corpo di lavoro che attraversa il disegno, la fotografia, l’esperienza video, le installazioni. Tra i primi in Italia della sua generazione, applica la cultura del progetto e la coniuga a una sperimentazione sui linguaggi visivi, attribuendo alla funzione del mezzo fotografico una valenza opposta a quella di conferma di veridicità del mondo reale. Ha realizzato installazioni temporanee e permanenti in gallerie, musei e spazi pubblici in Giappone, Spagna, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti.

Mario Cresci, I am cold, 2012

Mario Cresci, D’Après Monna Lisa, 2012


ANDREA JEMOLO (Roma, 1957) <<L’immagine

si forma prima nel cervello. Deve passare qualche ora, qualche

giorno, prima che io la possa fotografare>>

Andrea Jemolo è uno dei più noti fotografi italiani di architettura. Le sue opere fotografiche fanno parte delle collezioni del MAXXI di Roma e della Fondazione Unicredit. Per Casabella e altre tra le più importanti riviste d’architettura ha fotografato le opere di grandi architetti contemporanei come Renzo Piano, Tadao Ando,

Richard

Meier,

Zaha

Hadid.

Ha

condotto

progetti

fotografici

su

Michelangelo, Ligorio, Vignola, Maderno e pubblicato libri editi da Photology, Electa, Skira e Taschen.

Andrea Jemolo, Sala de La Gioconda, Musée du Louvre, Parigi, 2011


YASUMASA MORIMURA (Osaka, Giappone, 1951) <<L’arte

è fondamentalmente divertimento. Anche Michelangelo e Leonardo da

Vinci erano animatori. Così, io stesso sono un animatore e voglio fare un’arte che sia divertente>> Yasumasa Moriumura è un artista che lavora con diversi mezzi espressivi tra cui la fotografia e la performance.

Morimura si appropria di icone universali della

storia dell'arte (da Edoard Manet, Rembrandt, fino a Cindy Sherman), dei mass media e della cultura popolare e le ripropone interpretandole in prima persona. Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei internazionali tra cui il Museum of Contemporary Art di Chicago, la Cartier Foundation for Contemporary Art di Parigi, l'Hara Art Museum di Tokyo e il Guggenheim Museum di New York.

Yasumasa Morimura, Doublennage / Mona Lisa, 2010


VIK MUNIZ (San Paolo, Brasile, 1961) <<Io

sono l’Hugo Chaves del mondo dell’arte, voglio fare qualcosa di populista,

qualcosa a cui tutti possano avere accesso>> Vik Muniz è un artista che vive e lavora a New York. Inizio' la sua carriera come scultore; si definisce un “illusionista low-tech”, utilizzando diversi materiali (come cioccolato, zucchero, marmellata, spazzatura, e giocattoli) per creare immagini ironiche attinte da pagine di storia dell’arte, che poi fotografa. Le sue opere sono state esposte nei più prestigiosi musei internazionali tra cui il MOMA di New York, il MACRO di Roma e il MAM di Rio de Janeiro.

Vik Muniz, Double Mona Lisa, After Warhol, (Peanut Butter + Jelly), 1999


MARTIN PARR (Epsom, Inghilterra, 1952) <<Cerco

di fotografare la mia ipocrisia e quella della società>>

Martin Parr è un fotografo documentarista. I suoi progetti fotografici raccontano con uno sguardo intimo, sarcastico e antropologico gli aspetti della vita moderna, tra cui i vizi e i vezzi del benessere della globalizzazione. In particolare Parr si concentra nel documentare le diverse classi sociali inglesi e più in generale del mondo occidentale. Dal 1994, Parr è membro di Magnum Photos. Ha pubblicato circa 40 libri fotografici, ed esposto in un centinaio di mostre in tutto il mondo, tra cui ParrWorld e una retrospettiva al Barbican Arts Centre di Londra, nel 2002.

Martin Parr, The Louvre, 2012


MATTHEW PILLSBURY (Neully, Francia, 1973) <<Penso

a questi come spazi che sono in attesa che il dramma delle nostre vite li

raggiungano e li riempano. C’è un dialogo che si instaura tra il modo in cui usiamo questi spazi e gli spazi stessi>> Matthew Pillsbury si è diplomato alla School of Visual Arts di New York. Nei suoi celebri lavori come Screen Lives, Hours e City Stages l’artista affronta gli sfacettati aspetti della vita contemporanea e lo scorrere del tempo. Lavorando in bianco e nero e con tempi di esposizione molto lunghi, Pillsbury cattura la presenza dell’uomo nell’ambiente metropolitano, a partire dall’isolamento in cui egli stesso si costringe – sintonizzato sugli omnipresenti schermi dei tablet, computer, televisioni e telefoni - fino a documentare il passaggio delle folle nei musei e nelle manifestazioni cittadine. I suoi lavori fotografici fanno parte delle collezioni permanenti delle più importanti istituzioni museali internazionali, come il MoMA di New York, il Louvre di Parigi, il LACMA di Los Angeles e la Tate Modern di Londra.

Matthew Pillsbury, Looking at La Joconde, 2008


PALAZZO NICOLACI La mostra Mona Lisa Smile, organizzata da Photology in collaborazione con il Comune di Noto, si svolge presso il prestigioso spazio espositivo dei Bassi di Palazzo Nicolaci. L’esposizione si snoda lungo il perimetro restaurato della struttura a volte sotto al palazzo, restaurato dopo il ripristino della cupola della Cattedrale. La restituzione alla pubblica fruizione di Palazzo Nicolaci è un evento di per sè straordinario e di alto valore culturale. Il palazzo dei principi, riportato agli antichi splendori, dà la dimensione della ricchezza e dell’opulenza che la città ha vissuto in un epoca ormai lontana. Il progetto attribuito a Rosario Gagliardi risale ai primi anni del Settecento, anche se i lavori, cui partecipò anche Vincenzo Sinatra (allievo del Gagliardi) si protrassero fino a 1765. L'edificio è nato come residenza nobiliare urbana della famiglia Nicolaci la quale ha poi ceduto una parte dell’immobile al Comune di Noto. Palazzo Nicolaci si può considerare una delle dimore storiche più visitate in Italia, famoso per le magnifiche decorazioni delle balconate ad inferiate ricurve punteggiate da sirene, sfingi, cavalli alati.

Palazzo Nicolaci, foto della facciata su Via Nicolaci


Al di sotto di esso e con entrata indipendente su Via Nicolaci, i Bassi, oltre ad ospitare la mostra, rappresentano una peculiarità costruttiva per tutta la città di Noto, data la necessità di edificare su un terreno scosceso e privo di fondamenta. Lo spazio, costituito da tre ambienti comunicanti, è caratterizzato da un sistema di archi in pietra tufica che raggiungono un’altezza di circa 4 metri. Al di sotto del percorso espositivo sono messi in luce i resti di strutture archeologiche che rendono questo ambiente ancora più suggestivo.

I Bassi di Palazzo Nicolaci, con il parterre archeologico


FONDAZIONE ANT: PARTNER ETICO DI MONA LISA SMILE

Nata a Bologna nel 1978 per iniziativa del Professor Franco Pannuti, la Fondazione ANT Italia Onlus da oltre trentacinque anni fornisce assistenza socio-sanitaria gratuita a domicilio ai malati di tumore. In base alle risorse reperite sul territorio, ANT offre inoltre progetti di prevenzione oncologica gratuita. Il credo di ANT è sintetizzato dal termine “Eubiosia” (dal greco, “la buona vita”) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, sino all’ultimo respiro. La Fondazione rappresenta la più ampia realtà non profit in Italia per l’assistenza domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore. Dal 1985 ad oggi ha assistito oltre 100.000 malati, in modo completamente gratuito, nei venti Ospedali Domiciliari Oncologici (ODO-ANT) presenti in 9 regioni. Ogni giorno sono più di 4.000 gli Assistiti in tutta Italia. ANT offre un’assistenza specialistica effettuata da 400 figure professionali tra Medici, Infermieri, Psicologi, Nutrizionisti, Fisioterapisti, Operatori socio-sanitari, Farmacisti e Funzionari che lavorano per la Fondazione, portando al domicilio del malato tutte le cure necessarie 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Il servizio è esteso anche ai bambini con il progetto Bimbi ANT. La Fondazione offre inoltre sostegno psicologico domiciliare al sofferente e alla sua famiglia, in ogni fase della malattia. Nell’ambito dei vari progetti di prevenzione oncologica ANT ha realizzato oltre 85.000 visite, completamente gratuite per chi ne usufruisce. ANT impegna nei propri obiettivi istituzionali il 76% di quanto raccoglie (circa 22 milioni di euro l’anno) e conta solo per il 18% su denaro pubblico. La Fondazione finanzia la maggior parte delle proprie attività grazie alle donazioni dei privati e alle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (57%), a lasciti e donazioni (7%) e, per l'11%, al contributo 5x1000.


Campagna Monna Lisa per ANT realizzata a titolo non oneroso da Diaframma ADV


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