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9-07-2009
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Parliamo di...
A. Leggete il testo. 20
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Dario Fo Alberto Moravia
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Luigi Pirandello Dino Buzzati
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Siccome questi fogli erano stretti e lunghi, alcuni d’essi sporgevano fuori dall’imboccatura delle cassette; altri erano per terra appallottolati o solo un po’ sgualciti, perché molti inquilini, quando aprivano la cassetta, buttavano subito via tutta la carta pubblicitaria che l’ingombrava. Filippetto, Pietruccio e Michelino, figli di Marcovaldo, cominciarono a far collezione di buoni “Blancasol”: un po’ li raccoglievano per terra, un po’ li sfilavano dalle fessure, un po’, addirittura, li pescavano con un fil di ferro. – Ne ho più io! – No, contali! Scommettiamo che sono io che ne ho di più! La campagna pubblicitaria di “Blancasol” aveva battuto tutto il quartiere, portone per portone. E portone per portone i fratellini si diedero a battere il quartiere e fecero incetta di buoni. Qualche portinaia li cacciò: – Monelli! Cosa venite a rubare? Io telefono alle guardie! – Qualche altra fu contenta che facessero un po’ di pulizia di tutta quella cartaccia che si depositava lì ogni giorno. Alla sera, le due povere stanze di Marcovaldo erano tutte azzurre e gialle di foglietti del “Blancasol”; i bambini li contavano e ricontavano e li ammucchiavano in pacchetti come i cassieri delle banche fanno con le banconote. – Papà, se ne abbiamo tanti, potremo mettere su una lavanderia? – domandava Filippetto. In quei giorni, il mondo della produzione di detersivi era in grande agitazione. La campagna pubblicitaria del “Blancasol” aveva messo in allarme le ditte concorrenti. Per il lancio dei prodotti, esse distribuivano in tutte le cassette postali della città questi tagliandi che davano diritto a campioni gratuiti sempre più grossi. I bambini di Marcovaldo nei giorni seguenti ebbero un gran daffare. Le cassette delle lettere ogni mattino fiorivano come alberi di pesco a primavera: foglietti con disegni verdi, rosa, celeste, arancione promettevano candidi bucati a chi usava “Spumador” o “Lavolux” o “Saponalba”. Nello stesso tempo, s’allargava il territorio della raccolta, perché si estendeva ai portoni d’altre strade. Naturalmente, tali manovre non potevano passare inosservate. I ragazzi del vicinato non tardarono a capire che cosa cercavano tutto il giorno Michelino e i fratelli, e immediatamente quei foglietti, cui fino allora nessuno di loro aveva mai badato, diventarono un ambito bottino. Ci fu un periodo di rivalità tra le varie bande di monelli, in cui la raccolta in una zona piuttosto che in un’altra fu motivo di contese e di scaramucce. Poi, in seguito a una serie di scambi e trattative, ci si mise d’accordo perché pensavano che una sistemazione organizzata della caccia fosse più redditizia di un saccheggio disordinato.
M A R C OVA L D O
(adattato da Marcovaldo, Italo Calvino, 1963)
Fumo, vento e bolle di sapone
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Ogni giorno il postino deponeva qualche busta nelle cassette degli inquilini, solo in quella di Marcovaldo non c’era mai niente, perché nessuno gli scriveva mai: gli arrivava solo, di tanto in tanto, un’ingiunzione di pagamento della luce o del gas. – Papà, c’è posta! – grida Michelino. – Ma va’! – risponde lui. – È la solita réclame! In tutte le cassette delle lettere spiccava un foglio ripiegato azzurro e giallo. Diceva che per fare una bella saponata il “Blancasol” era il migliore dei prodotti; chi si presentava col foglietto azzurro e giallo, ne avrebbe avuto un campioncino gratis.
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B. Spiegate il significato delle espressioni e delle frasi. 1. ingiunzione di pagamento (riga 3) ..................................................................................................................................................................
2. La campagna pubblicitaria di “Blancasol” aveva battuto tutto il quartiere (righe 19-20) ..................................................................................................................................................................
3. fecero incetta di buoni (riga 21) ..................................................................................................................................................................
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Leggere è volare
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Leggere è volare
Unità 3