Cittadella EnAIP News

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enaip veneto

ENAIP NEWS Anno 1, Numero 1

Dicembre 2008

Musica, tra House, Goa, Rock e Hip-Hop di Massimo Busnardo e Marko Trivic Condirettori Chi siamo

Volevamo

parlarvi della musica che si ascolta all’Enaip: per chiarezza abbiamo inserito un grafico che può esservi molto utile per capire i generi musicali più ascoltati dagli studenti.

• Prof. Arianna Tonin (redazione) • Prof. Mauro Gasparini (redazione) • Prof. Damiana Bottaro (web)

Il Goa è un genere molto particolare, composto da una base ritmata molto veloce, rispetto agli altri generi, e ricca di effetti sonori.

• Luca Dalla Costa (redazione) • Najat Abbad (redazione)

La musica House che è quella ascoltata dalla maggior parte dei ragazzi, non solo all’interno dell’Istituto ma anche a livello nazionale.

Sommario Musica, tra House, Goa, Rock e Hip-Hop

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Anche questa è composta da una base ritmata, più lenta rispetto al Goa, che però mantiene più o meno le stesse caratteristiche che possono variare a seconda del tipo di House, che possono essere House commerciale, House minimal, ecc. Questo genere viene suonato dai DJ nelle discoteche.

non è molto ascoltata. È ricca di strumenti come la batteria, il basso e la chitarra elettrica, e solitamente il o i cantanti hanno una voce molto acuta.

comprendenti molte parolacce. A volte i critici lo definiscono ‘genere volgare’ proprio per questo motivo.

E infine parliamo dell’HipHop, che è abbastanza ascoltato soprattutto dagli stranieri. Composto da una base ritmica seguita da un’altra base cantata, è composto da frasi rimate

In figura si propone il grafico di cui parlato precedentemente.

5 4 3 2 1 0 Goa

House

Rock

Hip-Hop

Poi c’e la musica Rock che

Un progetto, una scommessa: vinta. La moda tra noi giovani

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Breve storia della motocicletta Yoga e Fitness

Questo giornale ha, singolar3

Calcio giovanile

Storie Esemplari: ex alunni Enaip di successo

Un progetto, una scommessa: vinta

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mente, una doppia valenza: risponde ad un progetto Enaip che prevede in contemporanea la sua pubblicazione sul web, ma interpreta anche il desiderio di molti insegnanti di poter offrire ai propri allievi un’occasione concreta per applicare quello che sono venuti im-

parando attraverso lo studio delle materie scolastiche, anche di quelle umanistiche. Il giornalismo è fatica, rifacimento continuo e, dovrebbe essere, massima onestà intellettuale. Il giornalismo è lavoro senza orari, è rispetto delle persone e della verità.

L’informazione è tuttavia, nel mondo reale, anche una delle chiavi del successo di ogni azienda e ha un nome impegnativo: comunicazione. Sulla comunicazione, nell’immediato futuro, si giocheranno i destini di molte aziende. Noi ci stiamo allenando.


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E NA I P NE WS

A NNO 1 , N U ME R O 1

La moda tra noi giovani di Sandra V. Surugiu e Marco Zanon

Beh, qui non si tratta di un pantalone o di un accessorio, qui si parla di ben altro: di un modo di essere! Guardati intorno, vai a farti una passeggiata e capirai che non si tratta solo di una questione di vestiti o di firme. Tra la gente in generale, ma in modo particolare tra i ragazzi, i vestiti fanno la differenza all'interno della società e agli occhi di chi li vede camminare per strada. Non esiste più la moda assoluta, quella che creano i grandi stilisti organizzando sfilate con abiti molto particolari che possono permettersi solo le modelle, ora ci sono stili e modi di essere di tutti i tipi. Ci sono i dark, le persone che vestono e si truccano con colori scuri come il nero e il viola, gli emo, lo stile più amato da alcune persone, e più odiato da tante altre, i metallari, ragazzi che non hanno una particolare attenzione per l’abbigliamento, ma che si vestono con le felpe o T-shirt dei loro gruppi musicali preferiti e i pantaloni strappati in punti strategici), i truzzi, quelli che vivono per le marche ovunque si possano mettere e per le discoteche, i punk, quelli “non omologati”, cioè chi ha uno stile proprio che non si rifà a nessun gruppo precedente, o che prende spunto un po’ da tutti, e infine chi semplicemente si alza la mattina, apre l’armadio e indossa ciò che gli va di indossare senza seguire schemi o mode particolari.

fare, del punto di vista che si ha sulle cose in generale e della scelta – spesso - della compagnia.

Insomma, ci sono molte tipologie di persone, ma fondamentalmente c'è chi fa dei vestiti un modo di essere, chi lo fa per appartenenza a un gruppo, chi li vede come una necessità e basta, chi li usa per essere qualcuno e chi invece lo fa soltanto per stare bene con se stesso. Ormai la Moda con la emme maiuscola esiste solo sulle passerelle e per pochi altri, quello che noi indossiamo è determinato dalla nostra personalità e da ciò in cui crediamo, senza avere paura di mostrarlo, manifestandolo con l'abbinamento di vestiti e di colori particolari.

“Ci sono i DARK, gli EMO, i METALLARI, i

Tratto da: www.fashionteen.info—it.answers.yahoo.com

TRUZZI e i PUNK”

È questa dunque la divisione che si è creata e sarebbe sbagliato pensare che comunque si tratti solo di vestiti, perché lo stile in questo caso, è conseguenza del modo di essere, del comportamento, dei modi di

Breve storia della motocicletta L’nvenzione della motocicletta con motore a scoppio viene fatta risalire a due inventori tedeschi, Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach che costruirono il primo prototipo nel 1885 in una piccola officina di Cannstatt (nelle vicinanze di Stoccarda). Un altro progenitore viene considerato il veicolo funzionante a vapore costruito dall'inventore francese Louis-Guillaume Perreaux che ha depositato i primi brevetti nel 1869. Prima della fine del XIX secolo i primi esemplari funzionanti vennero messi in vendita e da quel momento si assistette

di Federico Beghetto e Luca Dalla Costa

ad una continua evoluzione della motocicletta, grazie ad aziende di tutto il Mondo, sia in Europa che negli USA. Fino agli anni sessanta la produzione era per la gran parte Europea, con l'industria Inglese, Tedesca e Italiana in particolare evidenza, negli ultimi decenni la parte del leone viene fatta dalle industrie Giapponesi. http://it.wikipedia.org/wiki/Gottlieb_Daimler

Replica della prima moto Daimler


A NNO 1 , N U ME R O 1

E NA I P NE WS

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Yoga e Fitness Di Antony Bertosin e Thomas Bertosin

YOGA

KJDalle radici sanscrite yuj che significa "unione" o "vincolo", jugit ossia il giogo che si fissa sul collo dei buoi per attaccarli all’aratro, o jukta ossia le cinghie o le briglie che uniscono due o più cavalli a un carro da trainare. Yoga indica l'insieme delle tecniche che consentono il congiungimento del corpo, della mente e dell'anima con Dio l'unione tra Jivatman (energia individuale) e Paramatman (energia universale). Colui che segue e pratica il cammino dello Yoga è chiamato yogi o yogin (le donne sono dette yogini). La prima grande opera indiana che descrive e sistema le tecniche dello Yoga è lo Yoga sutra (Aforismi sullo

FITNESS Il fitness è una filosofia di vita e si può definire come "la capacità di svolgere le attività ricreative e lavorative di tutti i giorni, senza stancarsi eccessivamente". È praticata nelle palestre, ma non solo: può essere anche un genere di allenamento fatto fuori all’aria aperta. Qualsiasi sport, adattato alle caratteristiche della persona, può essere un mezzo per fare fitness; ma il fitness NON è uno sport! Non c'e' agonismo e non c'è la ricerca della massima prestazione. I pilastri principali su cui si basa " l'atleta" di

Yoga), redatto da Patanjali, che raccoglie 185 aforismi. Gli studi tradizionali indiani identificavano Patanjali con l'omonimo grammatico vissuto nel III secolo a.C., ma studi filologici più moderni hanno postdatato la redazione dell'opera ad un'epoca presumibilmente altomedievale.

ma è sempre stato inteso come una disciplina che mira al riequilibrio psicofisico dell'uomo ed al raggiungimento di uno stato di "ben-essere".

La diffusione di pratiche risalenti a quella tradizione in occidente, avvenuta tra il diciannovesimo e ventunesimo secolo, come la meditazione (dhyana), gli esercizi di controllo del respiro (pranayama). Ha tralasciato quasi sempre gli altri livelli, ed in particolare i primi due iniziali e per rapporto con lo Yoga non è mai stato strettamente relazionato alla religione (in particolare quindi all'unione dell'anima con Isvara, il Signore),

fitness sono: resistenza aerobica, resistenza muscolare, potenza muscolare, buona flessibilità, velocità, buona coordinazione nei movimenti, alimentazione sana ed equilibrata, composizione corporea di tutto rispetto per quanto riguarda la massa magra e la bassa percentuale di grasso. Aiutando a mantenere il corpo sano, il fitness può contribuire a combattere l'obesità, i problemi cardiovascolari,stress accumulato nella vita privata e sociale e l'ipotono muscolare con le sue possibili conseguenze sulla

Il Calcio giovanile

di Hassan Bensalim e Vasile Monteanu

Intervista a Andrei Pricop

Come andate attualmente?

Centrocampista.

Di che squadra fai parte?

Benino, siamo secondi in classifica.

La tua partita più bella?

U.S.D. Plateolese (Piazzola sul Brenta)

Cosa ti ha spinto a fare questo sport?

Da quanti anni pratichi questo sport?

Perché lo facevano anche i miei amici.

Contro il Tombolo quando abbiamo vinto 13-0, ho segnato due goal!

7 anni

Ti senti orgoglioso di fare questo sport?

Ti prende molto tempo?

Si perché lo fanno quasi tutti i ragazzi e mi tengo in forma.

No, la pratico nel tempo libero.

Ti porta qualche beneficio?

La tua squadra ti piace?

Adesso no, ma forse nel tempo.

Si, siamo un gruppo unito e forte.

Che ruolo hai?

La partita più brutta? Quando abbiamo perso di 2 goal per colpa mia! Che consigli daresti ai altri praticanti? Date il massimo in campo


Siamo anche su internet, clicca www.enaip.it

Porta le tue idee per il prossimo numero, le stiamo aspettando!

Storie esemplari: ex Alunni Enaip di successo. di Raffaella Baldin e Najat Abbad

Queste domande sono state rivolte a persone che hanno frequentato in passato l’Enaip e hanno avuto poi un successo professionale; lo scopo delle interviste è quello di incoraggiare e motivare i ragazzi dell’istituto perché vedano il loro futuro in modo positivo. Intervistato: Davide Fassina Quando ha cominciato a frequentare l’Enaip e quale indirizzo aveva scelto? Ho frequentato l’Enaip nell’anno 1973/1974 e avevo scelto l’indirizzo di installatore di impianti elettrici. 2.Come si era trovato all’interno dell’istituto? Bene perché si faceva tanto laboratorio. 3.Cosa pensa degli ultimi cambimenti che ci sono stati all’Enaip? Penso che sia molto positivo che la scuola si sia aggiornata con laboratori ed impianti nuovi. 4.Al momento lei è soddisfatto della sua situazione lavorativa ed economica? Al momento la situazione lavorativa non è

delle migliori, perché tutto il mercato è abbastanza fermo e quindi anche economicamente non si hanno grandi guadagni.

do mio papà metteva a posto la nostra automobile gli davo sempre una mano; così ho potuto anche imparare.

5.Vista la sua grande esperienza lavorativa quali consigli potrebbe dare ai ragazzi che frequentano oggi l’istituto?

5.Avrebbe seguito anche il corso per elettricisti? Se sì, perché?

Il mio consiglio è quello che tutti i ragazzi dovrebbero applicarsi molto nello studio perché con le nuove tecnologie gli impianti sono molto complessi e quindi ci vuole molto impegno e dedizione per riuscire ad eseguirli.

Sì, perché anche quello era un lavoro che mi sarebbe piaciuto fare e infatti ne sono capace. 6.Attualmente l’Enaip ha cambiato sede, inserendo un nuovo indirizzo rivolto anche alle ragazze, il settore delle vendite. Pensa sia stata una cosa positiva?

1.Quando ha incominciato questa scuola?

Sì,credo sia una cosa molto positiva, perché permette anche alle ragazze di apprendere una professione che in nessuna scuola della zona era mai stata insegnata.

Ho incominciato a frequentare l’istituto Enaip nell’anno 1997, quando avevo 14 anni.

7.Bene, ultima domanda, se avesse avuto la possibilità, avrebbe scelto di frequentare l’Enaip nella vecchia o nella nuova sede?

2.Perché aveva scelto questa scuola?

Nella nuova sede, perché vorrei provare come si sta ma anche nella vecchia farei qualche settimana.

Intervistato: Michele Baldin

Perché era la più adatta a me e soprattutto mi piaceva. 3.Che indirizzo aveva scelto? L’indirizzo meccanico. 4.Perchè? Perché fin da piccolo mi sono sempre piaciuti i motori, le auto, le moto…e quan-


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