03/2011 - AnnoIV
paroleimmaginiemozionirealtĂ raccontiosservazionitesti
Alessia Vangi
p. 01
Christofer James Shelton
p. 02
Alessandra Mazzilli
p. 02
Carmen de Pinto e Francesco Sguera
p. 04
Michele Pinto
p. 05
Alessandro De Benedittis
p. 06
Valeria Ines Valentina Tamborra
p. 07
Annika Strøhm
p. 10
Dario Aggioli
p. 11
Rosita Sciscioli
p. 11
Francesco Martinelli
p. 12
Lucia Lazzeri
p. 14
Alcuni passi...
p. 15
La corrispondenza
p. 16
Laureata in lettere presso l’Università degli studi di Bari, curriculum “Cultura letteraria dell’età moderna e contemporanea”. Diplomata presso la “Scuola delle Arti della Comunicazione” in qualità di attrice. Aspirazioni: fare del teatro il mio mestiere in qualunque forma o manifestazione: “ESSERCI”.
Nato e vissuto a Phoenix in Arizona, ha una grande fede religiosa; capo storico del Ringside Boxing Show e scrittore e ricercatore nel genere del cyber boxing.
Diplomata presso la Scuola delle Arti della Comunicazione e studentessa di lingue e letteratura straniera. Curiosa osservatrice e appassionata di arte, si è talvolta messa alla prova anche nella musica e nella pittura. Ha provato a meglio definirsi ma in fin dei conti si è rivelata un’incognita anche per se stessa. E in fondo le piace così.
http://pierrotweb.wordpress.com
In copertina:
2050: Madre Terra? Danilo Macina
Progetto grafico ed impaginazione Danilo Macina Gruppo Operativo Alessandro De Benedittis, Danilo Macina Francesco Martinelli, Alessandra Mazzilli, Rosita Sciscioli Stampa digitale a cura di: Graziani Arti Grafiche S.r.l. S.P. 231 km. 31,600 - 70033 Corato (Ba) www.graziani.it Il contenuto degli articoli riflette esclusivamente il pensiero dell’Autore e non è necessariamente condiviso dalla redazione di Pierròt. L'unico responsabile è l’Autore che ha fornito i materiali, i dati, le informazioni o che ha espresso le opinioni. Qualora il lettore riscontri errori o inesattezze è pregato di rivolgersi a pierrotweb@libero.it che si impegnerà a correggere o rimuovere informazioni che risultino inesatte o che costituiscano violazione di diritti di terzi. Tutto il materiale pubblicato (articoli, foto, illustrazioni, etc.) è tutelato dalle leggi sulla proprietà intellettuale e tutti i diritti sono riservati. Può essere pubblicato altrove, non per usi commerciali, dandoci preavviso e comunque citandone sempre la fonte.
Anno IV - Marzo 2011. Chiuso in redazione il 19 marzo 2011. Chi volesse inviare articoli, foto, materiale, dare suggerimenti o semplicemente contattarci, può farlo scrivendo a: Pierròt c/o Teatro delle Molliche Via Monte Carso, 26 - 70033 Corato (Ba) o inviando una e-mail a pierrotweb@libero.it.
25 anni l’una e 26 l’altro, condividono dal 2005 le loro esperienze di vita, arte e lavoro. Laureatisi entrambi in Lingua e Letteratura italiana presso l’università di Pisa con due tesi sull’onomastica letteraria del teatro napoletano dell’Ottocento. Attori di teatro napoletano, teatro popolare e teatro per bambini sono spesso autori e registi delle opere che interpretano. Con PiCoTeMò (Piccola Compagnia del Teatro Mobile) collaborano con Miranfù, Libreria per Giovani Lettori di Trani e con l’associazione di educatori Alipes di Pisa. Curiosi e sperimentatori per natura, si sono recentemente avvicinati alle tecniche del video partecipativo e alla didattica dell’italiano L2 attraverso la narrazione e metodologie ludiche e multimediali.
Laureato in giurisprudenza con una tesi sulla liberta’ d’espressione e la censura cinematografica e opera da 10 anni nel campo delle produzioni multimediali. Ha insegnato didattica dell’immagine in decine di scuole, collaborando visivamente a teatro passando attraverso il genere documentaristico, la musicarterapia e l’attivita’ di videojoker in discoteca continua la sua originale sperimentazione artistica.
Allievo attore della “Scuola delle Arti della Comunicazione”. Dopo aver conseguito la maturità classica è studente di Lingue e Letterature straniere presso l’università di Bari. Si dedica all’arte non per ambizione o per noia, ma perché crede che solo quando ama, l’uomo possa aspirare alla bellezza.
Allieva attrice della Scuola delle Arti della Comunicazione. Completati gli studi classici, è laureanda in Psicologia presso l’Università degli Studi di Bari. Appassionata di fotografia e grafica ha realizzato diverse mostre in cui, attraverso i propri lavori ha espresso fortemente la sua concezione programmatica di arte come atto intellettuale e concettuale che poco ha a che vedere con la spontaneità selvatica. Ogni sua produzione creativa nasce dall’intento di sperimentare le linee di confine le zone d’ombra della condizione umana in ogni sua estrema forma.
Attrice e regista norvegese. Vive e lavora in Italia da 9 anni. Si è diplomata alla Nordic Theatre Academy del Prof. Jurij Alschitz e con lui ha lavorato in diversi spettacoli Tra gli altri ha studiato/lavorato con J.P. Dénizon, A. Milenin, G. Borgia, G. Sneltvedt, T. Ludovico. Nel 2007 ha fondato l’associazione culturale Areté Ensemble insieme a Saba Salvemini.
Nato a Roma il 19 dicembre 1977, è laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo. Allievo di Cathy Marchand, Enrique Vargas e Claudio De Maglio. Assistente in Italia e allievo di Jean-Paul Denizon, attore e aiutoregista storico di Peter Brook. Dal 2000 è autore e regista del Teatro Forsennato che basa il proprio lavoro sull’improvvisazione su canovaccio. Ha ricevuto il “Premio Carola Fornasini per il Percorso Formativo” per il Laboratorio Teatrale Integrato presso l’Istituto D’arte Roma 2. Per le Edizioni Ubusettete, ha pubblicato il libro di estetica teatrale Autore chi guarda - 500 domande sul teatro.
Studentessa di Lettere, curriculum “Editoria e Giornalismo” presso l’Università degli Studi di Bari. Ha seguito i laboratori teatrali dell’Istituto Tecnico Commerciale Tannoia di Corato, ha partecipato a Rassegne teatrali studentesche ed ora è membro dell’associazione teatrale studentesca “La Compagnia del Canovaccio”.
Abbandonati gli studi di Giurisprudenza decide di vocarsi all’arte. Dirige la Scuola delle Arti della Comunicazione ed è attore e regista del Teatro delle Molliche. Si è diplomato attore e specializzato in regia lirica. Ha scritto numerosi testi teatrali tutti rappresentati. Da 12 anni si dedica alla pedagogia teatrale nelle Scuole. E’ maestro perché ha fede.
Musicronista o musicista cronica, pianista e cantante, di teatro simpatizzante, curiosa e stravagante. Precaria insegnante ed artista errante.. E’ diplomata in Pianoforte, Canto, Didattica generale e del Pianoforte, laureata in Pianoforte indirizzo maestro di sala e palcoscenico e Canto ramo concertistico. Ha vinto numerosi concorsi internazionali e nazionali ed eseguito in I assoluta brani inediti in Italia e all’estero. Collabora con Lucio Dosso con il quale si è costituita in duo Canto e Chitarra. Affianca all’attività concertistica quella didattica, insegnando canto e pianoforte nelle scuole di Carrara, Massa e La Spezia.
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Alessia Vangi
dimenticato quel luogo: un patrimonio
creatore e se sia questa la necessità prima-
inestimabile di umanità. Teatro e colletti-
ria della collettività.
vità potevano diventare un’unica e impor-
Di certo l’assenza di una struttura specifica
tante realtà di fatto se solo si avesse avuto
come il teatro non ha significato l’assenza
più cura di un bene concesso da un uomo
del teatro. A Corato l’esistenza di resistenti
politico in un momento di crisi. Ricordate?
comunità
Quel Patroni Griffi che dopo un’atroce epi-
avvicinato la gente all’arte. E’ il caso della
demia di colera pensò bene di investire le
realtà dalla quale proviene questo giornale
risorse per garantire momenti di svago alla
ad esempio.
cittadinanza duramente provata da quella
Con un po’ di timore per quello che sarà
tragedia.
aspetto da tempo l’inaugurazione del
l 1987 è il mio anno di nascita. Ho quindi
Tattica politica? Direi anche strategia vin-
nuovo Teatro comunale e con vivace curio-
23 anni. Nel 1985 il teatro comunale di
cente e sguardo profondo sul presente
sità e sofferta partecipazione constaterò la
Corato è stato chiuso. Posso dire di essere
come sul futuro.
sorte che lo attende.
nata in una città senza Teatro. Forse per
La politica che ha permesso l’oblio di una
essere più precisi è necessario parlare di
città ha pensato poco alla posterità o ha
un teatro che esisteva, prima del fatidico
pensato poco in generale. Il disinteresse
1985, e che godeva anche di una certa ri-
della politica ha come diretta conseguenza
sonanza in Italia Meridionale. Badate bene
il disinteresse del cittadino. Ecco che ine-
ho scritto Italia Meridionale. Corato, una
vitabilmente scatta quel sentimento che
città della provincia di Bari come tante,
viene definito ‘antipolitica’.
avrebbe ospitato all’interno del suo ele-
La politica poi ha un potere tale da poter
gante teatro nomi rilevanti dell’ambiente
strumentalizzare un teatro chiuso 20 anni.
dello spettacolo. Ebbene sì.
Ha la possibilità di accaparrarsi quel bene,
Cosa resta di quella folla, di quel profumo
modificarlo dal profondo e ucciderlo nella
di attrici, di quegli inventari della sceno-
sua più intima essenza.
grafia dell’epoca resta un mistero ed è dato
Ripassare adesso vicino al Teatro comunale
saperlo alla mia fantasia. Spesso passando-
di Corato ha un altro sapore. La struttura
ci davanti ho immaginato la curiosità degli
restaurata ha un altro aspetto da quello
spettatori, i vestiti delle dive e i costumi
che io ho potuto vedere in immagini in
di scena degli attori. Ho dovuto creare un
bianco e nero. Cosa esiste adesso? Che tipi
mondo fittizio ugualmente affascinante
di sogni potranno materializzarsi lì dentro?
per sopperire ad una mancanza ingom-
Osservo una cittadinanza che guarda al
brante.
‘suo’ teatro in modo curioso e strano. Noto
E’come se ti fosse sempre mancata una
una gran folla di gente che desidera porre
‘radice’. L’assenza indisturbata di questa ra-
al centro di quel palco restaurato un divo
dice ha pesato sulla Comunità. Per un lun-
dei nostri tempi. Mi chiedo se sia effettiva-
ghissimo periodo Corato ha volutamente
mente questa la funzione pensata dal suo
I
spinte da intenti comuni ha
pierròt
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AnnoIV 03/2011
Christofer J. Shelton Alessandra Mazzilli
MORRISON: It does. That is some nasty shit.
The scientific research is primitive and still
I never felt sick until I started taking that
in its infancy. Truth and scientific facts are
shit.
what the public deserves and I’m not sure
ME: What is your current weight?
they are always getting the truth.
MORRISON: Right now I weigh 222 pounds.
ME: So I could have been HIV-positive or
ME: That was your prime fighting weight.
the person reading this, but we never knew
MORRISON: That’s right. And I feel healthy
it because our bodies cured it without our
and I’m in great shape.
feeling ill?
ME: What did you want to tell me about
MORRISON: Yes. That’s what I am saying.
HIV and false-positive results?
ME: I only want to clarify. So your refusal
MORRISON: That it happens all the time.
to take another test is because you believe
I am in a documentary called House of
Las Vegas has treated you unfairly or be-
Numbers and that’s what it is all about.
cause you do not believe in the scientific
Many people have been falsely diagnosed
accuracy or the American scientific inter-
as positive.
pretation of blood results?
ME: What else did you want people to know
MORRISON: I’ll take another test. I just
about HIV based on your perspective?
won’t do it for Vegas. They lost the results
MORRISON: That it’s all a goddamned con-
of the last one. The one that supposedly
ME: Why do many people not believe your
spiracy and lie. HIV has never killed anybo-
condemns me. I have asked to see the
initial HIV-positive test result was inaccura-
dy, and that’s what people need to know.
results and they won’t show them to me.
te?
You can be exposed 100,000 times to HIV
I’ll take another test and it will come out
MORRISON: Because I didn’t run to Las
and not be infected.
negative. I just won’t do it for them.
Vegas and take the test again when they
ME: Why did you believe that the initial
wanted. Fuck Vegas! There’s a lot of politics
HIV-positive diagnosis was accurate?
Françoise Barré-Sinoussi was the scientist
going on, and that’s what people don’t
MORRISON: Well, it is no secret. I’ve told
that discovered the HIV virus strain. She was
understand. Yeah, I could take the HIV test
lots of people. It’s because of needles. I’ve
awarded the Nobel Prize, along with her
again, and it will come out negative, but
admitted before that I used them to inject
boss, Luc Antoine Montagnier, for an accom-
why should I jump because Vegas tells me
steroids.
plishment that has saved millions of lives.
to jump?
ME: If a boxer were to be diagnosed as
Barré-Sinoussi calls her 1983 HIV virus strain
ME: Do you take any sort of HIV medication
HIV-positive, should they be banned from
discovery, “A good thing,” as she believes it
today?
fighting professionally?
will continue to assist with detecting cancer
MORRISON: No, no, no. I took that AZT shit
MORRISON: No. I don’t think an HIV-positi-
or lupus or many other immune related dise-
when I was in prison. All it did was make
ve boxer should be banned from the ring.
ases. She currently works at Institut Pasteur
me sick. I was throwing up all the time. I
All you are doing is being exposed to anti-
(Paris). Their world leadership in this scien-
had diarrhea so I was going to the can and
bodies. Nobody is going to die because
tific field would likely be the most accurate
up and down all night long.
they are exposed to anti-bodies. We are
source for information regarding this subject
ME: You felt the medication was only ma-
all exposed to HIV every day only nobody
matter. Thus far, Institut Pasteur has not pu-
king you sicker?
knows it because they don’t become ill.
blished an opinion regarding HIV & pugilism.
T
ommy Morrison gained worldwide fame as the nemesis of Sylvester
Stallone in “Rocky V”. He is a former heavyweight champion that was diagnosed HIV-positive. Morrison, aged 42, disputes those results and the accuracy of American science.
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03/2011 AnnoIV
VERSIONE IN ITALIANO
salute e in forma smagliante.
stati HIV positivi ma non averlo mai saputo
Tommy Morrison si è guadagnato fama
IO: Che cosa vuoi dirmi sull’HIV e il falso
perché il nostro corpo l’ha curato senza
mondiale come la nemesi di Sylvester Stal-
risultato positivo?
che noi ci sentissimo malati?
lone in Rocky V . è un ex campione di pesi
MORRISON: Che succede continuamente.
MORRISON. Sì, è questo quello che sto
massimi che è stato riconosciuto come HIV
Sono in un documentario chiamato “Hou-
dicendo.
positivo. Morrison, a quarantadue anni,
se of Numbers” e questo è quanto: molte
IO: Voglio solo chiarire: Quindi il tuo rifiuto
mette in discussione quei risultati e l’accu-
persone sono state riconosciute erronea-
di rifare il test è perché credi che Las Vegas
ratezza della scienza americana.
mente come HIV positive.
ti ha imbrogliato o perché non credi nella
IO: Che cos’altro credi che la gente debba
precisione scientifica o nell’interpretazione
IO: perché molti non credono che il risul-
sapere riguardo l’HIV dal tuo punto di vi-
scientifica americana dei risultati del san-
tato iniziale che dimostra che tu sei HIV
sta?
gue?
positivo sia inaccurato?
MORRISON: Che è tutta una maledetta
MORRISON: rifarò il test, semplicemente
MORRISON: Perché non corsi a Las Vegas a
cospirazione e una bugia. L’HIV non ha
non lo faccio per Las Vegas. Hanno perso i
rifare il test quando volevano loro. Fancu-
mai ucciso nessuno e questo è quello che
risultati dell’ultimo, quello che presumibil-
lo Las Vegas! C’è una politica bella grossa
la gente ha bisogno di sapere. Puoi essere
mente mi condanna. Ho chiesto di vedere
dietro, è questo che la gente non capisce.
esposto cento volte all’HIV e non essere
i risultati e non me li hanno mostrati. Farò
Sì, potrei rifare il test dell’HIV e verrebbe
infetto.
un altro test e sarà negativo, semplicemen-
fuori negativo, ma perché dovrei fare tutto
IO: Perché credevi che l’iniziale diagnosi
te non lo farò per loro.
quello che mi dice di fare Las Vegas?
che ti vedeva come HIV positivo fosse
IO: Assumi qualche tipo di rimedio contro
esatta?
Françoise Barré-Sinoussi è la scienziata che
l’HIV oggi?
MORRISON: Beh, non è un segreto. È per
ha scoperto il virus dell’HIV. Ha avuto il pre-
MORRISON: No, no, no. Prendevo quella
via degli aghi. Ho ammesso da tempo che
mio Nobel insieme al suo capo Luc Antoine
merda di AZT quando ero in prigione.
li usavo per iniettarmi gli steroidi.
Montagnier per una conquista che ha salva-
Tutto quello che ha fatto è stato farmi am-
IO: se ad un pugile accadesse che gli ve-
to la vita a milioni di persone. Barré-Sinoussi
malare. Vomitavo tutto il tempo. La diarrea
nisse diagnosticato l’HIV dovrebbe essere
chiama la sua scoperta del virus dell’HIV nel
mi teneva sveglio tutta la notte per andare
bandito dal professionismo?
1983 “una buona cosa” , credendo che conti-
avanti e dietro dal bagno.
MORRISON: No. Non penso che un pugile
nuerà ad aiutare nella ricerca sul cancro, sul
IO: Credi che la cura ti stesse rendendo solo
HIV positivo dovrebbe essere bandito dal
lupus o su altre malattie relative al sistema
più ammalato?
ring. Tutto quello che fa è essere esposto
immunitario. Attualmente lavora all’Institut
MORRISON: L’ha fatto. È una merda tal-
ad anticorpi. Nessuno muore perché è
Pasteur (Parigi). Il loro primato mondiale in
mente schifosa. Non mi sono mai sentito
esposto ad anticorpi. Siamo esposti all’HIV
questo campo scientifico è probabilmente la
malato fino a quando non ho cominciato a
ogni giorno, semplicemente nessuno lo sa
fonte più accurata per informazioni riguar-
prendere quella merda.
perché non si ammalano. La ricerca scien-
danti questa materia. Fino ad ora l’Institut
IO: Qual è il suo peso attuale?
tifica è primitiva e ancora nei suoi esordi.
Pasteur non ha pubblicato la sua opinione
MORRISON: Adesso peso cento chili.
La verità e i fatti scientifici sono quello che
riguardante l’HIV e il pugilato.
IO: Quella è stata la categoria di peso mi-
il pubblico merita e non sono sicuro che
gliore in cui sei stato quando combattevi.
abbia sempre la verità.
MORRISON: Esatto. E mi sento in buona
IO. Quindi io o chi legge potremmo essere pierròt
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AnnoIV 03/2011
Carmen de Pinto Francesco Sguera
cartone animato ispirato alla poesia e
Volare [volare]
all’arte surrealista, i ragazzi sono entrati
Cantare [cantare]
talmente tanto in sintonia con lo spirito
Nel blu [dipinto di blu lassù]
onirico e ludico del Surrelismo, da creare
Felice di stare [lassù]
questi due testi, ispirati alla celeberrima
Nel blu dipinto di blu.
canzone, Nel blu dipinto di blu di D. Modu-
[E volare], cantare, [giocare],
gno e ai quadri dei pittori Dalì, Magritte e
saltare, [ballare], ruotare,
Folon, con soggetto il volo e l’azzurro.
S
e guardiamo un quadro surrealista, ci
Dallo scambio continuo di idee e sensa-
Una gru,
zioni sono nate una poesia e un dialogo
[Lassù]
teatrale a due voci, testi entrambi dipinti
Dipinta di blu!\
di blu...
[La TV] Dipinta di blu?
appaiono immagini inconsuete, all’ap-
parenza irrelate e incompatibili tra loro,
[nuotare], sognare, [trovare]
Volare in blu
[Lassù] Un ragù
che inaspettatamente si fondono, grazie al potere creativo dell’immaginazione, che
La mia anima sognante vola nel cielo blu,
[Blu?]
associa immagini, suoni, colori, oggetti e
distesa su un tappeto blu
Lassù!
personaggi tanto distanti nel mondo re-
sorretto da uccelli blu.
[Nel blu dipinto di blu].
ale quanto vicini nel suo mondo, fatto di
Ogni tanto sbircia nel blu
Un putipù
sogni, sensazioni, emozioni ed interiorità.
e tocca pianeti blu,
[in Perù],
Un’immaginazione sognante, capace di
stelle blu
Dipinto di blu
credere nella fattibilità dei propri ideali,
e un sole pazzamente blu,
[Quaggiù]
nella genuinità delle proprie aspirazioni e
che non brucia più.
E lassù?
nella necessità di conoscere e migliorarsi,
E io mi tuffo lassù
[Il blu dipinto di blu]
una mente curiosa, positivamente ingenua
mentre piovono fiori blu
E tu?
o meglio coraggiosa, che si lascia affascina-
[Tutù]
re, coinvolgere e che esperimenta modi e
Tu-tu (fischio del treno)
linguaggi estranei alla quotidianità e al
Nel blu dipinto di blu lassù
(treno che si muove in lontananza).
buon senso comune. Una mente e un’immaginazione che non
Penso che un sogno così non ritorni mai
appartengono a qualche celebre autore
più.
del Novecento o a un promettente talento
[Dipinto di blu lassù]
estero, ma ai ragazzi della II G della scuola
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu.
secondaria di primo grado G. Rocca di Trani
[Dipinto di blu lassù]
della prof.ssa F. Saponara.
Poi, d’improvviso, venivo dal vento rapito
Partendo da un percorso proposto da noi
[Dipinto di blu lassù]
e da Vincenzo Covelli ed Elisa Mantoni
E incominciavo a volare nel cielo infinito.
(ass. PiCoTeMò) per la realizzazione di un
[Dipinto di blu lassù]
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[Tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu]
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Michele Pinto
DIVINA GRAECIA (1998) Politica e bellezza in passato hanno contribuito all’edificazione di una civiltà prospera, in continua crescita, ispiratrice di altre. Oggi politica e bellezza sono gli ingredienti fondamentali del decadimento della civiltà. pierròt p.05
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Alessandro De Benedittis
EPILOGO
tra folle di indifferenza e bruttura) Dopo che ebbi narrato quell’intenso
un piccolo solo fiore è sbocciato
lungo vagar di momento in momento
e con esso la poesia, che ha
lo vidi lì, quel vecchio bianco Vagabondo
da cantare la bellezza
parlare ancor da Poeta di poesia,
di quel fiore,
di natura, dell’uomo, di Dio,
ad ascoltarla colui che è giunto e giunge
con voce antica; lo vidi che moriva
a questo rifiorire…
cadendo sotto suole di un’unica nazione, senza spazio tempo né dimensione di un vero e giusto esistere comune, calpestato come carta che si getta. Pronunciai allora queste parole:
“Vagabondo che troppo a lungo hai errato in solitudine, qui scaveranno le mie mani il tuo letto, le mie mani spargeranno sul tuo corpo il tuo fresco sudario di terra. Non ci saranno marmi, monumenti, torri: terra solo ci sarà, umida di pianto, perché sopra la tua tomba nascano solo i fiori pronunciati dalla tua bocca: se le forme del tuo corpo riposano, la grandezza del tuo spirito sia un eterno rifiorir di verità e bellezza. Vagabondo che troppo a lungo hai errato in solitudine, sei stato Vagabondo perché cercavi un Uomo che dal tuo sguardo ha scelto di fuggire, che Vagabondo, lui, ti ha fatto; ora per continuare ad essere uomini deve essere il tuo finire l’inizio di un pellegrinare. Siano dunque i fiori del tuo tumulo la meta, la luce ed il profumo la strada di chi vuol essere Pellegrino…”
p.06 pierròt
Oggi, sopra la sua tomba (sola
03/2011 AnnoIV
Valeria Tamborra
E
’ un soleggiato giorno d’autunno, il
uomini hanno costruito per neutralizzare
vento flette i sottili fili d’erba che rico-
il tempo, è la macchina fotografica. Essa se
prono la collina della nostra terra pugliese
ne serve per generare qualcosa che sfugge
arsa da un sole perenne; una donna, i suoi
al suo scorrere che uccide, che sfugge alla
capelli sconvolti dal vento, sorride all’uomo
fine. La luce impressiona la pellicola crean-
che le sta di fronte. Il suo sorriso è leggero,
do forme e colori di un istante di vita, una
senza pensieri, semplice e dolce come solo
piccolissima frazione di tempo che agisce
sulle labbra di una donna innamorata può
contro il tempo, che smette di scorrere, che
sorgere.
si lascia imprigionare per sempre nell’effi-
Quell’istante di spensierata gioia è tanto
gie di un’emozione che non passa, un ab-
prezioso quanto fugace, tanto intenso e
braccio che non si spezza, uno sguardo che
fragile che se lo porta via il vento in silen-
non si dimentica, un bacio che non finisce,
zio.
un treno che non partirà mai.
Gli esseri umani sperimentano un’infinità
Quei sottili fili d’erba resteranno per sem-
di volte queste piccole morti, un’infinità
pre flessi da un alito di vento cristallizzato,
di sorrisi che svaniscono, di lacrime che si
la luce del sole lascerà per sempre la sua
asciugano, di baci che finiscono, abbracci
impronta sulla terra e sulla pelle di quella
spezzati, treni che partono, dei quali alcuni
donna il cui sorriso innamorato e dolce
ritornano ed altri no, corpi che si separano,
non svanirà e i suoi capelli resteranno
passioni che si consumano e finiscono,
per sempre sospesi un po’ in volo, liberi
sguardi che s’incontrano e poi si perdono,
ed anarchici, il sentimento che si agita in
forse per sempre.
lei resterà per sempre ad illuminare il suo
La fine tocca la nostra esistenza sin dall’ini-
sguardo giovane, perché l’uomo che le sta
zio; la stessa nascita è una fine, la fine del
di fronte la guarda attraverso l’obiettivo
calore protettivo della vita intrauterina, di
di una macchina fotografica che renderà
quel silenzio incosciente in cui cova la vita.
eterno qualcosa che sta per morire.
Il tempo sancisce inesorabilmente tutte le morti della nostra esistenza e, da sempre, l’uomo consuma con esso una guerra senza fine per riuscire a fermare il suo scorrere incessante soltanto, almeno per un po’. La scrittura è stata inventata come una beffa al tempo, per preservare dalla morte e dall’oblio gli eventi, la conoscenza, e i pensieri. L’arte tutta si prende beffa del tempo, lo sfida, è una forma di ribellione violenta ed incessante contro di esso. Ma la più prodigiosa delle armi, che gli pierròt p.07
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p.08 pierròt
03/2011 AnnoIV
pierròt p.09
AnnoIV 03/2011
Annika Strøhm Saba Salvemini
di energie interne, di vettori emozionali....e
Prima di trovare i diversi punti di vista
chi più ne ha più ne metta.
osservare quello che accade nella scena,
Sintesi è anche capacità di distinguere
nella vita di quella scena, la vita;
da che punto di vista sto osservando la
Oppure come risultato della scoperta di
scena senza fare confusione nei piani, ma
molti punti di vista potrò finalmente essere
operando separatamente da ogni punto di
quanto più oggettivo possibile e vedere la
vista. Emotivo, dell’azione, della messa in
vita di quella scena.
scena, del senso del testo, delle relazioni,
Scelgo e/o sono scelto dalla strada che
dal punto di vista del pubblico..….
preferisco e mi riesce più piacevole (chia-
Più volte faccio questa operazione (quindi
ramente ce ne sono molte altre).
più anni di vita teatrale ho) e più facile mi
Una volta che comincio a vedere quello
essuna delle affermazioni qui pre-
sarà dipanare le trappole che si incontrano
che c’è (per quanto mi è possibile) allora
senti intende essere e può essere
di volta in volta sul percorso (o si potrebbe
posso realmente COSTRUIRE. Mettere pez-
assoluta. Leggete così…per piacere…e se
anche dire, da un altro punto di vista, più
zo dopo pezzo cose concrete, che esistono
vi stufate non leggete più…
comprendo di me stesso gli inganni e le il-
e non pezzi di pensieri e punti di vista che
Brevità e sintesi sono indispensabili. La
lusioni che mi impediscono una lucidità…
sono volatili come i tempi. Una volta qui....
sintesi la ottengono, tra le altre vie, attra-
.e così via).
posso pure fottermene e assemblare (o
verso una lucida visione dell’oggetto in
Attenzione, ma tutti questi punti di vista da
ritrovare) tutto come mi pare, come mi fa
questione. L’oggetto può essere una sce-
dove nascono?
stare bene e fa stare bene anche gli altri....
na, un testo, un monologo…..La brevità,
Tutto ciò che è stato scritto, pensato realiz-
essenzialità, arriverà di conseguenza. La
zato non nasce forse dalla vita stessa, dalla
Parole, parole…solo una serie di contrad-
strada per arrivare all’essenza è costellata
realtà stessa? Anche le più lontane fanta-
dizioni; la cosa in sé è semplice e diver-
di nebulose. Mano a mano che uno le at-
sticherie e i sogni più estremi non nascono
tente… ma si fa così giusto per far due
traversa apprende a distinguerle e a non
da un essere che affonda i suoi due piedi
chiacchiere, la si complica, così per aver
rimanervi invischiato la volta successiva.
sulla terra? L’opera dell’uomo non è, forse,
una ragione in più per star assieme, per
Insomma la strada si fa più chiara.
che una serie di punti di vista su quell’uni-
separarsi un poco più tardi.
La questione è: quando vedo, cosa vedo?
co oggetto. Quale oggetto?
Su cosa pongo l’attenzione? E sono consa-
Ossia quando vedo cosa vedo prima di
pevole di star ponendo la mia attenzione
tutto?
su un oggetto da un punto di vista e non
La vita, la realtà chiamatela come volete…
che ciò che vedo è vero in assoluto.
da cui nascono tutte le possibili interpre-
Famo un esempio che sennò ci si impa-
tazioni che fanno del mondo un luogo
strocchia. Prendo una scena (oggetto), la
estremamente vario, piacevole e buffo.
osservo….
Una realtà che racchiude in sé tutti i punti
Posso vederla sotto l’aspetto delle relazio-
di vista e/o che è mistero inesprimibile se
ni, della vita (un aspetto diciamo “realisti-
non attraverso altra realtà
co”); sotto l’aspetto del suo significato psi-
Torniamo alla scena.
canalitico, iniziatico, meramente corporeo,
Posso:
N
p.10 pierròt
03/2011 AnnoIV
che è contemporaneo?
Mi capisci se parlo un’altra lingua?
Il contemporaneo si riferisce all’artista o al
Tu me comprends si je parle une autre
pubblico o a tutti e due?
langue ?
Cosa grido se nessuno mi sente?
Se parlo oggi, tu che nascerai tra quattro-
Perché grido in una lingua che nessuno
cento anni, mi potrai capire?
osa è il teatro di ricerca?
comprende?
Perché mi dovrebbe ascoltare chi non mi
Cosa è il teatro alternativo?
Se molti non mi capiscono, perché grido
comprende?
A cosa è alternativo il teatro?
per pochi?
Perché fugge chi mi sente urlare e non
A cosa è alternativo il teatro alternativo?
Perché chi mi capisce mi sgrida per come
capisce ne cosa dico e ne perché lo faccio?
Chi fa arte ricerca?
ho gridato e non pensa che molti non
Perché il pubblico non viene a teatro?
Chi fa arte deve ricercare?
mi comprenderebbero anche se sussurras-
Perché io non parlo per il pubblico?
Cosa è nuovo?
si?
Perché parlo la mia lingua ad un pubblico
Cosa è contemporaneo?
Dobbiamo trovare una nuova lingua o la
che ne parla un’altra?
La ricerca che cerca? Ciò che è nuovo? Ciò
lingua che ora tutti parlano?
Dario Aggioli
C
Rosita Sciscioli
ricerca di una lingua volgare che rappre-
circostanze storiche che fanno da sfondo.
sentasse un modello per la letteratura di
Nell’ottocento ci si interroga sull’esistenza
i è parlato molto della festa dei 150°
tutta Italia. È facile, infatti, essere indotti
di un modello linguistico unico per tutta
anniversario dell’Unità d’Italia, si sono
in equivoco, perché Dante non pensava
l’Italia, in particolare nell’edizione del
ricordati gli aspetti storici della vicenda,
ad un’Italia unita e la sua opera così come
1840 dei Promessi Sposi Manzoni prende
però non si è parlato abbastanza di un
il suo pensiero appaiono sfumati, per uti-
a modello il fiorentino medio- alto del suo
aspetto fondamentale che ha riguardato
lizzare le sue parole, Dante era alla ricerca
tempo allontanandosi da una lingua trop-
la storia del nostro Paese: la lingua italiana.
di una lingua “illustre, aulica, cardinale e
po arcaica ricca di fronzoli retorici, ne viene
Stiamo parlando dell’ottocento, quando
curiale”. Nemmeno nel cinquecento si è
fuori una lingua che riconosciamo come il
Alessandro Manzoni con i Promessi Sposi
giunti a stabilire una norma linguistica,
nostro italiano. Sicuramente l’operazione
ha segnato la storia della linguistica ita-
infatti, si sono state posizioni diverse tra
di Manzoni non bastò alla creazione di una
liana. L’operazione compiuta da Manzoni
cui troviamo la tendenza arcaicizzante
lingua nazionale, perché questa richiedeva
è stata ben diversa da quella compiuta
della lingua di Pietro Bembo, il quale pre-
l’utilizzo di altri mezzi, tra questi gli ope-
nei tempi passati da Dante, Petrarca e
diligeva la lingua letteraria trecentesca
ratori diretti della cultura, mi riferisco alla
Boccaccio: l’autore ottocentesco ha spo-
rappresentata da Petrarca per la lirica e da
stampa e alla scuola attraverso cui questa
stato il piano della disputa da un ambito
Boccaccio per la prosa. Altri proponevano
mediazione tra lingua della tradizione let-
strettamente letterario ad un piano so-
gli apporti linguistici dotti provenienti
teraria e lingua parlata ha avuto diffusione.
ciale e civico. L’esigenza delle tre corone
dalla corte, Nicolò Machiavelli invece
della letteratura italiana era più legata alla
nell’opera “Principe” propone il fiorentino
ricerca di una lingua all’altezza del latino:
contemporaneo. L’operazione di Manzoni
Dante col De Vulgari Eloquentia si poneva
assume una posizione fondamentale e
come il primo intellettuale interessato alla
lo diventa ancora di più se associata alle
S
pierròt p.11
AnnoIV 03/2011
Francesco Martinelli
F
acile pensare.
si muoveranno alla conquista della nostra
Potrebbe tornare un capitalismo fon-
terra, diventando una colonia di qualcuno.
diario voluto da un sistema che vuole ac-
La Puglia ha distese pianeggianti (Tavolie-
caparrarsi l’unico bene investibile: la terra?
re) o semipianeggianti (Murgia) ottime per
Se la maggior parte della classe egemone
le installazioni; il sole e il vento sono nostri
di oggi è legata al mercato immobiliare e
alleati.
all’edilizia, la tendenza potrebbe essere quella di scendere dai grattacieli per torna-
Facile pensare.
re alla terra brulla. La stessa classe egemo-
Oggi le risorse economiche sono principal-
ne potrebbe acquistare a poco prezzo le
mente nella disponibilità di una generazio-
terre dei piccoli proprietari ignari di quan-
ne arricchita. Che fine farà questa ricchez-
to accade. E voi venderete, perché non solo
za? E’ patrimonio che passerà di padre in
vi mancherà il fiuto per gli affari ma sarete
figlio? I figli dei figli potranno ereditare dai
oggettivamente costretti ad optare per
padri? I padri ricchi hanno sempre più la
questa soluzione spinti dalla mancanza
certezza che ciò che è loro è loro. L’eredità
di oggettiva convenienza rispetto al man-
che hanno ricevuto l’hanno considerata
tenimento della proprietà e rispetto alla
poca cosa rispetto a quanto sono riusciti
bassa redditività. Avrete bisogno di denaro
ad avere. Sono loro l’inizio e non la conti-
per sopravvivere e la prima cosa di cui vi
nuazione. Sono convinti di avere un potere
priverete è del “bene inutile”: la terra. Se
sulla povera gioventù che ha da dare solo
non l’avete già fatto, lo farete, perché l’edu-
una risorsa: la forza fisica (uomo nerboru-
cazione e il sistema in cui siete cresciuti
to). Non è un problema generazionale ma
ha prospettato come “bene egemone”: la
di distribuzione delle risorse.
proprietà immobiliare. Che se ne farà la plutocrazia della terra?
Facile pensare. I padri diventeranno anziani e il pensiero
Facile pensarlo.
della morte e della malattia li affliggerà,
Oggi gli investimenti verso le fonti di ener-
dovranno cancellarlo con lo strumento che
gia alternative inducono a pensare che si
sino ad ora ha risolto i problemi: il denaro.
ritornerà al latifondo. Il latifondo servirà
La fabbrica dei morituri diventerà proficua.
per produrre energia e venderla, l’energia
I padri possidenti si affideranno alle farao-
sarà il bene più vendibile del futuro. Serve
niche strutture assistenziali. I gerontocomi
terra per realizzare un parco fotovoltai-
si moltiplicheranno assorbendo ricchezze
co o eolico. E se si scoprisse la coltura di
gerontee.
qualche vegetale combustibile? Quanta
p.12 pierròt
terrà occorrerà per coltivarlo e renderlo
Facile pensare che una ulteriore solu-
redditizio? Tra i potenziali investitori ci
zione in favore della ricca generazione
potrebbero essere i ricchi “forestieri” che
potrebbe essere una sciagurata guerra
03/2011 AnnoIV
extraterritoriale, una guerra lontana dalla
nel confronto interno ed esterno e deve
tacere la classe dei filosofi, e li lascino pub-
propria casa (per chi ce l’ha!), soluzione
saldarsi secondo principi di solidarietà.
blicamente parlare, è indispensabile a en-
che potrebbe dare occupazione a molti
Occorre distruggere tutto il sistema che si
trambi per essere illuminati sui loro affari.”
giovani e riavviare la vecchia economia
consolida sempre di più intorno alla figura
( “Per la pace perpetua” di Immanuel Kant)
bellica.
del potente, di colui che ha il potere di distruggerti.
Facile pensare che la gerontocrazia che potrebbe decidere per la guerra, non ci
Facile pensare che la dipendenza ad un
va in guerra! L’energia, l’anziano, la guerra
potente è meno rischiosa della dipenden-
possono interessare a chi ha come unico
za ad una comunità. La dipendenza ad una
obiettivo l’accumulare ricchezze e potere.
comunità non è da intendersi come sudditanza ma come circostanza irrinunciabile
Facile pensare che occorre seguire la via
per attuare il buon vivere sociale. La comu-
della diffusa solidarietà sociale, credere
nità è la negazione dell’autosufficienza se
fermamente nella comunità. Scardinare il
pur ne è principio fondante.
patronato a favore di un vivere solidale. Se due di noi minacciano di togliersi la vita sa-
Quale rivoluzione volete? La rivoluzione
lendo sul piano più alto del “palazzo della
animata da rabbia verso altri esseri umani?
rappresentanza pubblica”, sta a noi capirli,
Gli uomini di pace e di ragione devono
è nostro dovere e diritto. Non è questo il
continuare ad essere calpestati e perire
tempo del disprezzo, dell’indifferenza,
per la storia? Fermatevi, altrimenti doma-
questo è il tempo di capire. Non affidiamo
ni non ci saranno uomini ma esseri privi
i “mostri” alle capacità di “esorcismo” di un
delle conquiste evolutive; né selvaggi, né
individuo che rivendica il potere di risolu-
barbari ma solo primitivi. Il bambino che
zione. Risolviamo insieme i problemi, da
sparisce sotto la coperta ha paura, o gioca
comunità sana e vitale. Non due orecchie
ad avere paura? Basta scoprirlo per capirlo.
devono ascoltare, non uno deve decidere
Che ne farà delle proprie paure non è facile
ma tutti. Riconosciamo senza riserve al
pensare.
rappresentante la solo responsabilità di rappresentare. Se perdiamo la volontà di
Se alcuni pensieri sono facili da pensare
essere solidali perderemo la libertà.
non sono altrettanto facili da comunicare e renderli comprensibili.
E’ facile pensare che la sensazione di essere
“Non bisogna aspettarsi che i re filosofeg-
autosufficienti affidandosi a qualcuno è
gino o che i filosofi divengano re, e non c’è
logicamente sbagliata. La comunità deve
neppure da desiderarlo, perché l’esercizio
essere l’organismo vitale in cui gli uomi-
del potere corrompe inevitabilmente il
ni si incontrano e trovano le risorse per
libero giudizio della ragione. Ma che re o
crescere. La comunità deve riconoscersi
popoli sovrani non facciano scomparire o pierròt p.13
AnnoIV 03/2011
Lucia Lazzeri
si separano, divergendo, una verso l’alto e
intonazione.
l’altra (la curva di intensità) verso il basso, a simboleggiare l’allontanamento dall’og-
Musica della parola o musica nella
getto ambito. Freud, che ha conosciuto
parola?
ed apprezzato la teoria di Darwin, vede nelle emozioni, la ripetizione di esperienze
Nel corso del mio insegnamento mi è capi-
ancestrali traumatizzanti. Per dimostrare
tato di notare che allievi che avessero avu-
questa rispondenza di emozioni e tratti
to esperienze motorie (soprattutto ginna-
prosodici, indipendentemente dal signifi-
stica artistica o danza) avessero più facilità,
cato delle parole, Fonàgy esamina le rea-
oltre che di coordinazione, di riconosci-
. Plutchik individuava otto emozioni
zioni del corpo e della voce in un accesso
mento melodico. Anche il loro comunicare
primarie: paura, sorpresa, tristezza,
di rabbia in francese, in ungherese ed in
verbale era più vario, come se l’esperienza
disgusto, rabbia, aspettativa, gioia, accet-
inglese. La differenza tra le lingue ( per
corporea avesse stimolato una proprio-
tazione e li spiegava in base ad una sorta
quelle di ceppo neo-latino anche nell’ac-
cezione a livello vocale. La voce quindi è
di linguaggio comportamentale, comune
centuazione: accento tonico che cade
legata al movimento. A questo proposito
alla specie umana e ad alcuni esseri viventi
prevalentemente sull’ultima sillaba per la
vorrei citare un saggio di Fonàgy, appunto
superiori, che si esprime a livello mimico-
lingua francese, sulla prima per l’unghere-
dal titolo: Musica nella parola. Egli parte da
espressivo gestuale, posturale e vocale.
se) non prescinde da alcuni tratti comuni: il
un’interessante premessa: tra i tratti proso-
Le emozioni dunque intervengono nella
modo di parlare è rapido, il ritmo staccato,
dici, quello dell’altezza, (che corrisponde
prosodia e rivestono di musica il linguag-
gli accenti violenti, la linea melodica rigida
alla melodia in musica) viene esperito sot-
gio. Le emozioni dunque hanno un riflesso
con bruschi salti di intervalli (di quarta o
to forma di movimento spaziale. Come si
sulla voce. Da sempre l’uomo ha consi-
di quinta) che creano una linea melodica
compie questa metamorfosi che trasforma
derato le emozioni imponderabili ed ine-
parallela altrettanto rigida che quella di
i cambiamenti di frequenza in movimenti
sprimibili: Ippocrate riteneva fossero delle
base. Nella collera i muscoli espiratori sono
spaziali? Si spiega dai cambiamenti che
anomalie fisiche non ben identificate; Kant
in tensione, come del resto l’epiglottide e il
la glottide assume a seconda dell’altezza
un riflesso di malattie mentali; bisognerà
faringe, tutto il corpo (non solo la lingua e
dell’intonazione: i movimenti interni della
aspettare fino a metà dell’Ottocento quan-
la mandibola) è contratto, pronto a scatta-
glottide riflettono movimenti immaginari
do C. Darwin e Spencer ritrovarono nelle
re. Al contrario la tenerezza predispone il
del corpo. La glottide appare come il tota-
espressioni dello stato d’animo umano una
corpo ad una rilassatezza degli arti e delle
lizzatore dei movimenti del corpo intero. In
eco di azioni primordiali: nella rabbia, la
cavità fonatorie ed articolatorie, la curva
una prima fase, i movimenti corporali sono
preparazione al combattimento ed il com-
melodica si ammorbidisce, l’emissione del-
ridotti alle dimensioni della glottide e delle
battimento stesso, che predispongono il
la voce è senza sforzo. Si nota dunque un
cavità faringo-boccali per riapparire in una
corpo a tutta una serie di movimenti ed
perfetto parallelismo tra movimenti artico-
seconda fase sotto forma di larghi movi-
azioni pronte alla lotta; nel desiderio trat-
latori reali e movimenti melodici virtuali. In
menti virtuali udibili. Questa teoria è molto
tenuto un atteggiamento contraddittorio,
laboratorio, con l’aiuto di un sintetizzatore
interessante perché ci dimostra come la
manifestato da una tensione verso l’og-
Moog è stato provato che, per passare da
voce sia legata alla musica e al movimento.
getto, espresso dalla crescente intensità
un tipo di vocalità rabbioso ad uno tene-
e dall’elevazione della linea melodica, che
ro, era sufficiente ammorbidire le curve di
“La musica del linguaggio” è un saggio suddiviso in tre pubblicazioni che troverete su Pierrot rispettivamente suddivise in tre numeri. Questa è la seconda pubblicazione dal titolo “La lingua delle emozioni”.
R
p.14 pierròt
03/2011 AnnoIV
Alcuni passi...
comprendere a fondo se stesso, la propria
di architetto, di musicista, di attore…-
vocazione e la propria missione.
avverte al tempo stesso l’obbligo di non sprecare questo talento, ma di svilupparlo,
> Non tutti sono chiamati ad essere artisti
per metterlo a servizio del prossimo e di
nel senso specifico del termine. Secondo
tutta l’umanità.
l’espressione della Genesi, tuttavia, ad ogni uomo è affidato il compito di essere artefi-
> Un artista sa di dover operare senza
ce della propria vita: in un certo senso, egli
lasciarsi dominare dalla ricerca di gloria fa-
deve farne un’opera d’arte, un capolavoro.
tua e dalla smania di una facile popolarità, ed ancor meno dal calcolo di un possibile
> L’artista è capace di produrre oggetti, ma
profitto personale. C’è dunque un’etica,
ciò, di per sé, non dice ancora nulla delle
anzi una “spiritualità” del servizio artistico,
Alcuni passi dalla LETTERA DEL PAPA
sue disposizioni morali. Qui, infatti, non si
che a suo modo contribuisce alla vita e alla
GIOVANNI PAOLO II AGLI ARTISTI.
tratta di plasmare se stesso, di formare la
rinascita di un popolo.
(4 Aprile 1999).
propria personalità, ma soltanto di mettere
A quanti con appassionata dedizione
a frutto capacità operative, dando forma
> L’arte continua a costruire una sorta di
cercano nuove “epifanie” della bellezza
estetica alle idee concepite con la mente.
ponte gettato verso l’esperienza religiosa.
per farne dono al mondo nella creazione
Importante è la connessione tra la morale
In quanto ricerca del bello, frutto di un’im-
artistica.
e l’artista. Si condizionano reciprocamente
maginazione che va al di là del quotidiano,
in modo profondo. Nel modellare un’ope-
essa è, per sua natura, una sorta di appello
ra, l’artista esprime di fatto se stesso a tal
al Mistero. Persino quando scruta le pro-
> Nessuno meglio di voi artisti, geniali co-
punto che la sua produzione costituisce un
fondità più oscure dell’anima o gli aspetti
struttori di bellezza, può intuire qualcosa
riflesso singolare del suo essere, di ciò che
più sconvolgenti del male, l’artista si fa in
del pathos con cui Dio, all’alba della crea-
egli è e di come lo è. L’artista, infatti, quan-
qualche modo voce dell’universale attesa
zione, guardò all’opera delle sue mani.
do plasma un capolavoro, non soltanto
di redenzione.
chiama in vita la sua opera, ma per mezzo > Nella creazione artistica l’uomo si rivela
di essa, in un certo modo, svela anche la
più che mai immagine di Dio, e realizza
propria personalità. Nell’arte egli trova
questo compito prima di tutto plasmando
una dimensione nuova e uno straordinario
la stupenda “materia” della propria uma-
canale d’espressione per la sua crescita
nità e poi anche esercitando un dominio
spirituale. Attraverso le opere realizzate,
creativo sull’universo che lo circonda.
l’artista parla e comunica con gli altri. La storia dell’arte, perciò, non è soltanto storia
> L’artista, quanto più consapevole del suo
di opere, ma anche di uomini.
dono, tanto più è spinto a guardare a se stesso e all’intero creato con occhi capaci
> Chi avverte in sé questa sorta di scintil-
di contemplare e ringraziare, elevando a
la divina che è la vocazione artistica – di
Dio il suo inno di lode. Solo così egli può
poeta, di scrittore, di pittore, di scultore, pierròt p.15
AnnoIV 03/2011
La corrispondenza
Hanno comunicato con entusiasmo la
Credo che sia un vanto per il Comune di
loro adesione: l’Istituto Tecnico Com-
Corato l’aver avviato una esperienza qualifi-
merciale “Tannoia” di Corato, il Liceo
cante che ha stimolato ragazzi e giovani ad
Scienze Umane e Linguistico “Fiore” di
assumere le vesti di attori i cui frutti si sono
Terlizzi, il Liceo Scientifico “Tedone” di
riscontrati anche nella crescita professionale
Ruvo di Puglia, il Liceo Scientifico “Nuz-
del settore, fino ad altissimi livelli. L’invito che
zi” di Andria. Riportiamo alcune consi-
mi sento di proporre è quello di investire ade-
derazioni espresse nelle lettere inviate
guatamente in questa Rassegna, proprio in
in risposta alla comunicazione.
coincidenza dell’anniversario della undicesima edizione, garantendo sia una adeguata visibilità della stessa, sia assicurando una
Il maestro Francesco Martinelli ha curato la direzione artistica e organizzativa per dieci anni della Rassegna di Teatro Studentesco “Città del Dolmen” di Corato.
Procedendo
all’organizzazione
dell’undicesima edizione ha inviato una comunicazione ai Dirigenti Scolastici di alcune Scuole Secondarie di Secondo Grado. Egr. Preside, sono lieto di invitare la Sua Scuola ad aderire alla 11° Rassegna di Teatro Studentesco “Città del Dolmen” del Comune di Corato che si svolgerà presumibilmente dal 23 al 28 Maggio. L’adesione formale mi consentirà di colloquiare con l’Amministrazione comunale prevedendo i costi di gestione e la forma organizzativa più consona alle esigenze delle Scuole che intendono partecipare. In seguito alle risposte fornite dagli Enti patrocinanti e finanziatori, sarò in grado di procedere, in collaborazione con le Scuole aderenti, alla presentazione ufficiale del Programma. Confidando in una proficua collaborazione, invio cordiali saluti. p.16 pierròt
L’adesione alla Rassegna viene supportata
comprovata direzione artistica che rappre-
da un giudizio estremamente positivo che il
senta, in ogni manifestazione teatrale, il
Liceo esprime sull’iniziativa: avendo parteci-
valore aggiunto dell’iniziativa. Nella nostra
pato già a precedenti edizioni, infatti, è stata
esperienza di partecipazione a tante rasse-
molto apprezzata, oltre alla competenza
gne abbiamo potuto confermare il convin-
ed efficienza organizzativa, la motivazione
cimento che dove c’è una direzione artistica
educativa e culturale della manifestazione
ed una organizzazione di alto livello, che
che, superando la consueta logica del con-
fungono da supporto estetico e tecnico per
corso e delle classifiche, punta soprattutto
la buona riuscita degli spettacoli, i risultati di
sul presentare i percorsi formativi, realizzati
pubblico e di indotto commerciale, come an-
in forma teatrale, delle varie scuole del terri-
che visibilità territoriale, sono stati eccellenti.
torio. Il dirigente scolastico prof. Biagio Pellegrini Il docente referente prof. Michele Palumbo (dirigente scolastico: prof Michelangelo Filannino)
la Bacheca PROGETTI PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Esibizioni teatrali e attività rivolte alle Scuole Primarie e Secondarie di Secondo Grado, studiate dal Teatro delle Molliche per sensibilizzare i bambini e i ragazzi alle tematiche ambientali rappresentati presso il Parco Naturale Selva Reale di Ruvo di Puglia. Per informazioni e adesioni contattare 080.8971001 LABORATORI Laboratorio teatrale per bambini da 6 a 10 anni condotto da Mariangela Graziano presso la libreria Diderot di Andria. Per informazioni e adesioni contattare il 0883.550932 SEMINARI DI STORIA DEL TEATRO
Nel mese di Marzo e Aprile la Scuola delle Arti della Comunicazione ha programmato quattro seminari di studio di autori, opere e regie riservati agli allievi: 5 e 6 marzo - DAL TEATRO DELL’ASSURDO AL TEARO DELL’IMMAGINE a cura di Franco Vangi; 20 marzo - TEATRO NAPOLETANO DEL ‘800 E ‘900, IL CARATTERE DEL NOME a cura di Carmen de Pinto e Francesco Sguera; 26 e 27 marzo - MEDEA DI EURIPIDE a cura di Saba Salvemini e Annika Strohm; 2 e 3 aprile - VITA DI GALILEO DI BRECHT a cura di Rolando Macrini.
PROGETTO SCUOLA TEATRO Spettacoli teatrali per le Scuole Primarie: “L’Usignolo e la rosa” da O. Wilde con Alessandra Mazzilli, Alessandra Sciancalepore, Mariangela Graziano, Antonio Marzolla, Roberto Porcelli Testo e Regia: Francesco Martinelli
Spettacoli per le Scuole Secondarie di Secondo Grado: “L’imbecille” di Pirandello e “Dolore sotto chiave” di De Filippo con Alessandra Mazzilli, Alessia Vangi, Mariangela Graziano, Francesco Martinelli, Roberto Porcelli Regia: Francesco Martinelli
“Il pescatore e la sua anima” da O. Wilde con Mariangela Graziano, Roberto Porcelli Testo e Regia: Francesco Martinelli Per informazioni e prenotazioni contattare il 3384234106
O.E.T. SCUOLE (Osservatorio Educazione Teatrale nelle Scuole) Progetti di formazione ed educazione teatrale svolti da esperti del Teatro delle Molliche presso le Scuole Pubbliche. Scuola Primaria “Fornelli” di Corato - POF “Laboratorio teatrale” Scuola Primaria “Tattoli” di Corato - PON Scuola Secondaria di 1° grado “Fieramosca” di Barletta - PON “Teatrando” Scuola Secondaria di 1° grado “Vaccina” di Andria - PON “Teatro...che passione” Istituto Tecnico Commerciale “Tannoia” di Corato - POF “Laboratorio teatrale” e PON “Il viaggio continua, treatro in lingua” Liceo Scienze Umane e Linguistico “Fiore” di Terlizzi - PON “Teatrando” Gli allievi dell’Istituto Tecnico “Tannoia” di Corato che hanno seguito il Laboratorio teatrale sono stati selezionati per partecipare: I° Festival Voci del Mediterraneo di Bisceglie XIII° Festival Pulcinellamente di Caserta
Ritira la copia di Pierròt nelle seguenti librerie: Diderot Via Lorenzo Bonomo, 27 - Andria Guglielmi Via G. Bovio, 76 - Andria Oompa Loompa Via Cardinale Dell'Olio, 18 - Bisceglie Ambarabacicicocò Via Monte Di Pietà, 55 - Corato Il Ghigno Via Salepico, 47 - Molfetta
L'Agorà Corso Cavour, 46 - Ruvo di Puglia Le città invisibili Largo La Ginestra, 14 - Terlizzi La Maria del Porto Via Statuti Marittimi, 42 - Trani Miranfù Via G.Bovio, 135 - Trani
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