Catalogo Il Dono dell'Umanità 2012

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ACCA Edizioni


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Premio Internazionale dʼArte Baronessa Soares

Il Dono dellʼUmanità - 18 dicembre 2012 Palazzo della Regione - Milano


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Maria Lucia Soares

Il Dono dell’Umanità Anche quest’anno, alle porte del Natale, arriva “Il Dono dell’Umanità”, manifestazione patrocinata dalla Regione Lombardia, nel meraviglioso Auditorium di Palazzo Lombardia, nel cuore della città europea più solidale. Giunta alla VII edizione, è un progetto che ho personalmente ideato insieme al noto presentatore Paky Arcella. Egli come sempre ha il compito di svelare i personaggi che si sono distinti per la loro umanità e che per tal ragione vengono premiati con l’opera "Il Dono”, mirabile creazione del maestro orafo Gerardo Sacco. L’intento è di veicolare un messaggio di elevato contenuto umanitario che sproni ognuno ad un impegno sociale a favore di coloro che si trovano a dover superare delicati frangenti della vita. Al nostro fianco Lucinha Soares, fedele compagna di viaggio. Sono davvero numerosi i personaggi che sono stati invitati a ritirare quest’onorificenza; essi hanno saputo impegnarsi in svariati campi, tenendo sempre presente il carattere umanitario e solidale quale punto di partenza delle scelte messe in atto ed hanno saputo altresì essere divulgatori di messaggi finalizzati a porre in luce la necessità di intervenire per sanare le falle di una società distratta e poco sensibile. Tra essi cito il noto sociologo di fama mondiale Francesco Alberoni, premiato per i suoi editoriali densi di finalità pedagogiche, in grado di dare un contributo rilevante alla crescita morale del paese. Ricordo la dedizione del conduttore ed autore televisivo Paolo Del Debbio, che con la trasmissione “Quinta Colonna”, in onda su Rete 4, ha saputo evidenziare gli aspetti dolenti del contesto storico che stiamo attraversando. Tra i premiati Giacomo Celentano, per la sua sensibilità nell’intendere l’ispirazione artistica come circolazione di idee tra uomo e uomo, mentre per la trasmissione “Le Iene” il premio è consegnato ad Alessandro Pintus. Nell’ambito estetico Giorgio Grasso, che si adopera con costanza nel delineare i passi dell’arte contemporanea dando voce a talenti degni di nota; notevole è stato il suo impegno nella recente edizione della Biennale di Venezia. Nel settore della creatività non poteva mancare lo stilista Alviero Martini, la Nazionale Italiana Artisti TV e Stelle dello Sport, il maestro Giuliano Ottaviani premio alla carriera per l’operato pittorico e scultoreo. Tra i premiati un posto d’onore lo occupa l’associazione Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) per l’impegno a tutela delle creature senzienti più indifese. Infine, da quest'anno, in virtù della mia presenza ed esperienza nel tessuto artistico internazionale, ho pensato d’ideare la prima edizione del “Premio Internazionale D'Arte Baronessa Soares”, con il proposito di invitare i rappresentanti delle svariate discipline (pittura, scultura, fotografia) ad una riflessione sui medesimi valori. Grazie alla collaborazione con l’editore “Acca Edizioni Roma” è stato possibile ideare questo catalogo che costituisce un documento di visibilità e un attestato di riconoscenza per ognuno di loro. Ha provveduto alla redazione dei testi a loro dedicati, la critica Paola Simona Tesio. Una giuria di noti esperti, tra cui spiccano i nomi di Giammarco Puntelli, Giorgio Falossi, Fortunato D’Amico, sta lavorando intensamente per decretare l’elaborato da cui emergono al meglio i contenuti di carattere umanitario e sociale come sanciti dall’intento dell’intera manifestazione. Sarebbero davvero infiniti i ringraziamenti che vorrei rivolgere a quanti hanno collaborato alla riuscita del “Dono dell’Umanità”; non potendoli citare tutti per motivi di spazi redazionali, serbiamo per loro un profondo sentimento di riconoscenza. L’invito è di continuare a racchiudere nel proprio cuore questa meravigliosa luce di solidarietà ed offrirla agli altri nel nostro prezioso cammino. Baronessa Maria Lucia Soares www.ildonodellumanita.it


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«Chi non incontra l’arte non conosce la vita»

Paola Simona Tesio

Testi critici di Paola Simona Tesio

Paola Simona Tesio nasce a Torino il 14 dicembre 1973. Ha sempre avuto un’attitudine alla scrittura, passione che coltiva sin da bambina. Continua gli studi soltanto in età adulta, dopo aver svolto numerose esperienze lavorative che le hanno consentito di entrare in contatto con le peculiarità della vita e dell’umano. Si diploma al Liceo Artistico “Renato Cottini” di Torino, corso serale per lavoratori. Consegue la laurea triennale in Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino ed il Master di I livello in “Giornalismo, Metodi e Tecnologie per la Comunicazione Plurimediale” presso l’Università del Piemonte Orientale. È iscritta all’albo pubblicisti dal 2008. Ha frequentato il corso triennale in Counselor Filosofico presso la scuola Rebaudengo di Torino ed il Master in Bioetica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Sta conseguendo la laurea specialistica in Filosofia della Mente, della Persona, della Città e della Storia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha svolto con successo numerose esperienze nell’ambito della comunicazione politica. É Mediatore Civile e Commerciale. Collabora in qualità di critica per alcune gallerie e scrive per numerose riviste a livello nazionale tra cui “Art&trA” ed è direttore responsabile della “Rivista20”. Sarà presente tra i critici dell’Enciclopedia d’Arte Italiana” del 2013. Il 27 settembre 2012 le viene conferito da parte del Rettore Alfonso Mula e dal Senato dell’Accademia Internazionale degli Empedoclei, Istituto Superiore di Studi Filosofici di Agrigento, il titolo Honoris Causa di accademico d’onore nella classe delle Arti (critico d’arte, giornalista e critico letterario).


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Valeria Caldi

L’artista utilizza cromatismi lievi che si dipanano sul supporto diffondendosi in eteree dimensioni. Ne emergono intime pulsioni armoniche che suggellano un dialogo interiore con l’inconscio; sono gli stati d’animo più profondi che guidano la mano dell’artista. A seconda della tonalità che esperisce, l’osservatore entra in empatia con il raffigurato facendosi partecipe di quelle modulazioni. Valeria Caldi utilizza come materiale principalmente le note delle emozioni, le traduce in pittura facendone universi immaginifici, mai scevri dalla riflessione spirituale. In opere come “Portale del Divino” - 2011 - olio su tela - cm 50 x 70 “Portale del Divino 11-112011” si percepisce una suadente euritmia, quasi che con lo sguardo sia possibile attuare il contatto con il Trascendente. Dal dipinto trapelano, appena delineate, raffigurazioni angeliche e un bagliore centrale che catalizza l’osservazione sul divino (di cui non è dato sapere quale fisionomia abbia, poiché non è la forma che riveste importanza), ma è dato solo intuirne l’essenza. Del resto tutto il suo operato è dettato dalla voce del cuore, che le permette di rendere in pittura la sua sensibilità per l’umanità ed il mondo. Semplicemente si potrebbe affermare che ella descrive, con un’abilità narrativa senza eguali, le peculiarità delle relazioni tra gli individui, i luoghi cari vissuti e visitati, i ricordi, le speranze, l’amore per questa Terra ricca di valori. Le sue pennellate si librano come suadenti note od intense liriche, e la serenità del suo animo puro è di un bagliore così intenso che entra in comunione con gli altri arricchendoli di nuove e positive vibrazioni: ella ci invita al dialogo. Scriveva Rainer Maria Rilke «Finché afferri ciò che tu stesso hai gettato, tutto questo è abilità e irrisorio guadagno, solo quando all’improvviso diventi afferratore della palla che una con-giocante eterna ti ha gettato, al tuo centro, con preciso lancio esperto, in uno degli archi del grande fabbrica di ponti di Dio: solo allora il poter-afferrare è una capacità, non tua, di un mondo»

Sull’opera in concorso Roberto Altmann, maestro dell’Accademia di Siena e pittore di fama internazionale scrive:« “Il Portale del divino 11-11-2011” trae la fonte ispiratrice da un sincero sentire spirituale, che trova mezzo espressivo dal simbolismo dell’800 e quindi dai pittori del passato che, come nel suo caso, hanno cercato di esprimere la visione del Trascendente. L’opera, una spirale di Energia si manifesta come nei cerchi di Dante con visioni del Paradiso in forme angeliche che formano esse stesse il Cosmo, un Cosmo di luci e canti, forse a creare quel suono continuo che a volte percepiamo ma che non riconosciamo»

Studio: via Alserio 23 - 20159 - Milano cell. 339 4911309 – vcaldi@gmail.com - www.valeriacaldi.it


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Baronessa Maria Lucia Soares

“Donna allo specchio”

“L’arte della femminilità e dell’amore” L’arte della baronessa Maria Lucia Soares è elegante, raffinata, abitata da un autentico calore espressivo. La peculiarità del tessuto che utilizza come supporto, l’alcantara, le permette di ottenere un’armonica resa che talvolta s’impreziosisce ulteriormente con le incursioni dell’ argento e dell’ oro zecchino in foglia. Nei suoi lavori si rispecchia la sua intensa sensibilità ed il suo sguardo sociale; ella da sempre è impegnata nel diffondere valori di umanità e solidarietà nel mondo. Le sue elaborazioni pittoriche sono intrise di puro sentimento; una dote sempre più rara, soprattutto in questi tempi. La grazia femminile si libra attraverso la scelta di cromatismi intensamente ritmici, e i soggetti, sempre equilibrati, aggraziati, paiono scaturire dalle soavi note di una danza. La donna è esclusivamente ritratta attraverso canoni di eterea sensualità. Da sempre l’arte ha tentato di raffigurare il corpo, il volto, il sentire interiore e la bellezza, ma pochi hanno saputo rappresentare la femminilità con così rara profondità, e con attenta analisi delle emozioni e delle passioni. Il suo vero soggetto, è però l’Amore, primo fra tutti i sentimenti, raggiunge infinite gradazioni mediante la sua mirabile pittura, che è capace di far sgorgare intensi capolavori gravidi di un’indagine psicologica senza eguali. Dai moti dell’animo ella trae ispirazione per i tratti dei volti e dei corpi; ne fa una magica alchimia. Con le sue pennellate accarezza quella vellutata materia di cui soltanto lei ha saputo crearne una tela. L’alcantara, materiale pregiato, rende tattile e reale la setosità della pelle, riuscendo a far trapelare, nelle morbide forme raffigurate, le anse del pensiero. Serenità, equilibrio, gioia per la vita, trovano spazio in ogni sua ideazione. Nella sua estetica non vi è spazio per il tormento, perché puro è il suo cuore. Molteplici i soggetti raffigurati: ballerine, gambe, tacchi, corpi e bocche affascinanti, che esaltano appieno momenti vissuti, ricordi, stagioni di vita. Interessanti altresì le ambientazioni, altrettanto ricercate e caratterizzate da prospettive originali in cui viene data attenzione al dettaglio, al particolare; elementi che divengono catalizzanti. L’opera intitolata “Anne Sophie Ginevra” è commovente, carica di significato; vi è raffigurata una giovane donna, con una capigliatura color vermiglio. Il corpo ancora adolescente è solo parzialmente svelato, poiché le nudità sono coperte da un morbido drappo ricamato, che le fa da broccata veste. Le


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“Bagno di tinta”

mani le coprono i seni e la figura è estremamente curata. Risalta il rosso dello smalto delle unghie, alla stregua di quello sulle carnose labbra. La scala su cui è seduta è impreziosita dalle rifrazioni di luce dovute alle incursioni dell’oro che risplende altresì sulle pareti. Colpisce l’espressione bambina dei verdi occhi sgargianti come la giada, ed è in questo splendido sguardo che si svela l’enigma. Anne Sophie è la nipote piccina che l’artista ha così immaginato, con l’augurio che nel prossimo futuro ella si svegli con le fattezze di questa bellissima e delicata fanciulla. “Bagno di tinta” è un omaggio alla pittura che sgorgando dall’anfora si fonde col corpo della donna. Interessante ed innovativa la tela intitolata “Tacco a spillo”, in cui compare in primo piano la gamba femminile e dall’abbraccio tra il piede scalzo e la mano che lo sfiora, s’intuisce la conformazione di un tacco tra i vuoti dello sfondo. Ci sono opere legate al contesto umanitario, come “Missao Social” che è carica di pathos. Incisivo è il volto del piccino dai capelli morbidamente scompigliati; è dipinto con le braccia conserte, in un gesto di difesa e chiusura. Nel suo sguardo si evince una forza incisiva che lascia trapelare una nota di melanconia. Vi sono opere espressamente dedicate ai personaggi dello spettacolo che hanno lasciato una traccia nella storia, come Sophia Loren ed Edith Piaf. Alcune tele rivolgono lo sguardo ai temi sacri, ed in essi alberga un elevato contenuto spirituale che è un messaggio di immenso amore per tutta l’umanità.

“Ballerina - Il Dono dell’umanità”


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Tutti i testi critici sono stati redatti da Paola Simona Tesio Impostazione grafica Roberto Sparaci - Acca Edizioni Finito di stampare nel dicembre 2012 da Grafica Ripoli - Tivoli

Si ringrazia:

ACCA Edizioni Roma Srl. via Alatri, 14 - 00171 - Roma


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