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CHE ABILITÀ MENTALI POSSIEDI?

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SPREA ON FIRE

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PALLA E PSICHE - Di Alice Buffoni (Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport)

A partire dagli anni ’60 le ricerche in ambito psicologico hanno via via evidenziato che le abilità mentali non sono qualità innate di pochi fortunati atleti, ma sono allenabili al pari di quelle tecniche e fisiche. La capacità di gestire l’ansia in gara o di concentrarsi, ad esempio, non sono talenti, ma sono skills: si possono apprendere da zero e si possono migliorare. Le evidenze scientifiche hanno anche dimostrato che esiste anche una relazione positiva e diretta tra l’allenamento delle abilità mentali e il miglioramento della prestazione.

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Ma cosa intendiamo per Abilità Mentali? Ci vengono in aiuto due studiosi, Weinberg e Gould, che hanno teorizzato una classificazione in tre categorie: le abilità mentali di base, facilitatorie e di prestazione.

Tra le abilità di base abbiamo la Motivazione, l’Auto-consapevolezza, l’Autostima e la Fiducia in se stessi. A queste aggiungiamo le facilitatorie come la Gestione dello stile di vita, che può sembrare ovvia e scontata, ma che non tutti gli atleti sono in grado di gestire fin da subito e in autonomia. La determinazione per seguire uno stile di vita da atleta si apprende con il tempo e l’esperienza, oppure si possono accorciare i tempi affidandosi alle figure professionali giuste (mental trainer, nutrizionisti, fisioterapisti etc), con una buona pianificazione degli obiettivi, con un bilanciamento equilibrato tra vita sportiva e privata. E per farlo si deve sviluppare la seconda delle abilità facilitatorie, la Capacità di relazione interpersonale, per interagire in modo corretto e funzionale con i tecnici, per comunicare con i media, ma anche con la famiglia e gli amici.

Ci sono poi le abilità mentali di prestazione, più specifiche e tecniche: la Gestione ottimale dell’attenzione e l’Ottimizzazione del livello di attivazione psicofisica. Pensiamo, ad esempio, a quei giocatori che non riescono a performare allo stesso livello in allenamento e in gara perché bloccati dall’ansia. Imparare a gestire l’attivazione pre-gara può risultare la discriminante tra diventare professionisti o meno. Un caso su tutti: la carriera di Federica Pellegrini ha rischiato di subire una dura battuta d’arresto proprio a causa di attacchi d’ansia. Grazie al lavoro con gli psicologi dello sport Federica ha imparato a gestire la sua attivazione, acquisendo una nuova e fondamentale abilità mentale. Ma può essere anche un singolo gesto tecnico a frenare la crescita sportiva di un atleta, per esempio un tennista che non riesce a perfezionare il servizio o un cestista con una media disastrosa in lunetta. Tuttavia, è possibile imparare a gestire la concentrazione nei momenti topici della gara. Il mental training insegna a sviluppare tutte queste abilità attraverso l’apprendimento di alcune tecniche specifiche, come ad esempio il Self-Talk, la Respirazione, il Goal Setting, le Routine pre-gara o di reazione all’errore e via dicendo.

Il tempo di apprendimento delle abilità mentali è estremamente variabile da atleta ad atleta, dipende dal livello di partenza, dagli obiettivi, da quanto si è disposti a mettersi in gioco e anche dalle caratteristiche della disciplina sportiva. I momenti ideali per iniziare sono l’off-season e la pre-season perché non ci sono competizioni e la pressione è minore. Ma moltissimi sportivi iniziano percorsi di preparazione mentale anche a stagione in corso, per avere la possibilità di sperimentare in allenamento sul campo le tecniche che si vanno a imparare. Una volta automatizzate, poi, si potranno trasferire anche in gara.

Per concludere, ti lasciamo con una domanda, per invitarti a riflettere su una parte di allenamento che magari non avevi mai preso in considerazione: a che livello sono le tue abilità mentali?

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