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Interiors Classico lineare
Classico lineare
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Progetto Studio di architettura Ambra Piccin | Foto Diego Gaspari Bandion

Quando si entra in una casa progettata dall’architetto Ambra Piccin, si ha sempre la sensazione che ogni cosa sia al posto giusto con la forma giusta, anche se il mood è poi differente di casa in casa. A Cortina tutto parla di tradizione e di dettagli di stile, ma questo esempio abitativo davvero sorprende per l’armonia delle forme e per l’originalità nell’abbinare la tradizione (mediante l’uso dei materiali antichi e locali) all’innovazione stilistica. Di questo interno Ambra Piccin, progettista del restauro e interior designer, racconta: “Questa casa d’Ampezzo è stata costruita nel 1956, anno in cui a Cortina si svolsero le storiche Olimpiadi Invernali, secondo i dettami contemporanei dell’architettura razionalista e funzionalista di montagna. Conservava per me la memoria di quel periodo in molti particolari: ristrutturarla e arredarla per i nuovi proprietari è stata un’esperienza unica e divertente: ho inseguito un’immagine stanziale, più delineata nella mia mente, capace di ricreare situazioni emozionali di assoluta leggerezza: linee dritte, semplici, ripulite dai capitelli e dalle lesene delle boiserie classiche delle dimore alpine e tirolesi, in favore di un geometrismo più rigoroso, riproposto anche nei rivestimenti dei soffitti”. L’appartamento è di ampie dimensioni e consente una ricca modularità di stanze sia nella zona giorno, con ambienti ben distinti seppur contigui, sia in quella notte, dove l’architetto Piccin ha trasformato le tre stanze da letto quasi in tre suite, ciascuna con il proprio bagno di servizio e con un’entrata dedicata che la rende autonoma e garantisce la più ampia privacy. E’ una

A Cortina tutto parla di tradizione e di dettagli di stile, ma questo esempio abitativo sorprende per l’armonia delle forme e per l’originalità nell’abbinare la tradizione all’innovazione stilistica


dimora fatta di legno, ferro battuto rifinito a peltro, pietra, ceramica e caldi tessuti, lavorati da insostituibili artigiani che, data la collaborazione di lunga data, sanno ben interpretare il sapore del progetto. I pavimenti sono di legno di abete antico, in prima patina, recuperato da una dimora del vicino Trentino Alto Adige, con doghe molto larghe e dalle lunghezze generose, per conferire maggiore eleganza all’abitazione. Per il rivestimento delle pareti e la creazione degli armadi e dei mobili, l’architetto ha scelto la continuità delle boiserie in legno di abete piallato a mano e patinato a cera, con la sguscia della pialla piuttosto sottile che ha ricreato il bellissimo movimento delle superfici che al tatto presentano l’incavo della lavorazione. Questo effetto voluto, che parla della grande interconnessione presente tra Piccin e i maestri artigiani locali più esperti, consente alla luce dei faretti opportunamente
L’appartamento ha una ricca modularità di stanze sia nella zona giorno sia in quella notte, dove l’architetto ha trasformato le tre stanze da letto quasi in tre suite, ciascuna con il proprio bagno di servizio e con un’entrata dedicata che la rende autonoma e garantisce la più ampia privacy
posizionati, di valorizzare la lavorazione delle tavole di legno, conferendo all’insieme una sensazione di calore e di morbidezza. Anche i tessuti in questa casa hanno grande importanza: coordinati tra loro propongono nelle varie stanze le cromie raffinate dei colori naturali della terra per la zona living, virati fino al grigio per la stanza dei ragazzi, oltre al color bronzo per la camera padronale. Per i bagni è stata utilizzata la bellissima pietra botticino di pasta chiara e uniforme, in lastre grandi lavorate a mano, come pure per il piano di lavoro e il pavimento della cucina. In questa abitazione le opere di restauro e arredamento sono state affidate interamente alla Cortina Atelier s.r.l. e il campanile di Cortina d’Ampezzo, simbolo stesso della città e pregevole esempio artistico e architettonico, entra nel quotidiano degli spazi abitativi dialogando con essi attraverso le grandi finestre. Nella camera da letto padronale,

52 Una casa fatta di legno, ferro battuto rifinito a peltro, pietra, ceramica e caldi tessuti, lavorati da artigiani che sanno ben interpretare il sapore del progetto
sopra la testata letto la splendida opera del Maestro Paolo Barozzi “San Giorgio sconfigge il Drago davanti all’acqua”, simbolo di cambiamento, la forza della sua lancia è il cuore, e il male non è che un vuoto fatto di ingranaggi appena percepibili. Nell’ingresso invece in uno dei ritratti di Pier Toffoletti, c’è il racconto di “Lei guarda lontano”, ritmato soltanto dal grafismo materico dell’autore. Qui la dimora diviene spazio vitale e promette armonia, serenità e stabilità. ambrapiccin.it


