URUK 0.1

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URUK O V E R V I E W

FREEPRESS

O N

A R C H I T E C T U R E

periodico trimestrale - Anno 1 n째0.1 - Ottobre 2010

10 10

www.urukmag.it


URUK

o.1

Overview on architecture Editoriale

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Questa pubblicazione è il secondo prototipo di una rivista autofinanziata e realizzata da: • Dipartimento di Storia e Progetto nell’Architettura dell’Università di Palermo • AutonomeForme | Ricerca e Progetto

focus 1. Architetture

,del levante.1 La citta Marco Scarpinato

4

LCL-Reggio Calabria Zaha Hadid Architects lcl-La citta,del levante.2

6

lcl-belpasso etnapolis Francesco Finocchiaro

16

lcl-siracusa Mariagrazia Leonardi

20

lCl-la valletta Renzo Piano Building Workshop lcl-La citta,del levante.3

22

AutonomeForme

Henning Larsen Architects

12

28 30

Marinella di Selinunte Orazio La Monaca

32

Il sistema delle Piazze Studio Culotta e Associati

36

Farm. favara 2.0 Lucia Pierro

40

,.2 la nuova monumentalita Antonio Pogliese | Andrea Bartoli

Direttore Responsabile Giuseppe Guerrera Vice direttore Marco Scarpinato Redazione Tania Culotta, Francesco Finocchiaro, Orazio La Monaca, Mariagrazia Leonardi, Lucia Pierro, Carmelo Vitrano Art direction e impaginazione Francesco Guerrera AutonomeForme Corrispondenti Luca Bullaro | Sud America Luca Giaramidaro | Stati Uniti Massimo Basile | Spagna Marco Scarpinato | Nord Europa Editor dei testi Lucia Pierro Traduzioni Elizabeth Fraser | Inglese

focus 2. Architetture

,.1 la nuova monumentalita Giuseppe Guerrera

Uruk n° 0.1 2010 Ottobre

Copertina Francesco Guerrera Illustrazione di copertina Marco Baratti Stampa Litocon srl | Catania Stampato in Italia Uruk | Overview on architecture

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Redazione Via Alloro, 43 90133 Palermo +39 091 586425 info@urukmag.it www.urukmag.it Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta con mezzi grafici e meccanici. Tutti i diritti riservati. In corso di registrazione presso il Tribunale di Palermo.

cross section

,acropoli di Atene 46 museo dell Bernard Tschumi Architects noticeboard

uruk meets architects Lucia Pierro

48

Si ringraziano per la collaborazione Andrea Bartoli, Cottone+Indelicato, Federica Provaroni/M&D Fuksas, Zaha Hadid Architects, Iotti+Pavarani, Henning Larsen Architects, Organization for the Construction of the New Acropolis Museum, Renzo Piano Building Workshop, Antonio Pogliese, Gianni Pompeo, Andrea Stipa Architetto, Francesco Taormina Architetto, Bernard Tschumi Architects, U.F.O.. Un ringraziamento particolare a Fanny Bouquerel per aver curato i contatti con gli studi Zaha Hadid Architects, Renzo Piano Building Workshop, Bernard Tschumi Architects. A pagina 48: People meet in architecture. XII Mostra internazionale di architettura. Biennale di Venezia. Dall’alto in senso orario: Wim Wenders, Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa, Odile Decq, Lucia Pierro con Rem Koolhaas. Photo © 2010 AutonomeForme Su urukmag.it il diario di Uruk alla XII Mostra internazionale di Architettura, la Biennale di Venezia.


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EDITO RIALE Da circa sei millenni l’idea di città è ancora alla base dell’aggregazione sociale contemporanea e Uruk rappresenta la prima forma d’insediamento umano costruito a partire da infrastrutture e edifici pubblici1. L’idea di città si è poi sviluppata, lungo i secoli, secondo le diverse ubicazioni, latitudini, climi, con una costante riscontrabile soprattutto nelle città occidentali: la necessità di esaltare il ruolo monumentale di alcuni edifici che rappresentano il potere temporale e religioso, in un primo tempo, economico e sociale, in seguito. Sono così stati realizzati castelli, cattedrali, mercati, edifici del governo, teatri, parchi. A partire dal Novecento, con l’aumento di insediamenti che non sono più determinati da un progetto urbano strutturato da regole monocratiche, ma, al contrario, da regole democratiche, la monumentalità predeterminata e rappresentativa dei poteri [temporali, religiosi, etc.] ha cambiato la natura e le forme degli edifici [monumentali]. Questa diversa natura, che rappresenta un potere latente, non ben identificabile in persone ma, ad esempio, in gruppi commerciali e finanziari, ha preso anche le forme di edifici, ma non nel senso direttamente riconoscibile nella sua figura emblematica di un linguaggio codificato e ricollegabile al potere che l’ha determinato. Pertanto, per analizzare il fenomeno urbano contemporaneo in Sicilia, abbiamo strutturato questo numero di URUK in due focus: 1. La città del Levante; 2. La città e i monumenti. Due modi di guardare la città: dall’alto e dal basso. Il grande disegno spontaneo che si compone per conurbazioni successive da Reggio Calabria a Malta, in un contesto di tre milioni d’abitanti. I singoli contesti, in questo e altri ambiti urbani, sono modificati a partire dalle decisioni della classe dirigente locale che chiede agli architetti di costruire dei monumenti contemporanei. 1 | Vedi l’editoriale del n° 0 di Uruk, dove è spiegato il senso che si è voluto dare a questa rivista a partire dal nome della prima città [www.urukmag.it].

Even after six millenniums, the idea of the city remains at the basis of the construction of contemporary society and Uruk represents the first form of human settlement constructed using infrastructure and public buildings as a starting point. The idea of the city has developed over the centuries, according to its different locations, latitudes, climates and with a corresponding constant mostly seen in western cities: the necessity to exalt the monumental role of buildings representing power, firstly secular and religious, then economic and social. It was this which led to the building of castles, cathedrals, markets, government buildings, theatres and parks. From the 19th century on, with the growth of the idea that a settlement was no longer determined by an urban project structured by absolute rule but by democratic rule, a “monumentality” predetermined and representative of power [secular, religious etc] has changed the nature and the form of the [monumental] buildings. This different nature, represents a concealed power, not easily identifiable in a person but, for example, in commercial-financial groups and has also taken shape in buildings, not in a sense directly recognisable in their form, but typical of a coded language connected to the power which devised it. Therefore, to analyse the contemporary urban phenomenon in Sicily, we have structured this edition of Uruk to have two focuses: 1.The city of the Levant; 2.The city and its monuments. Two ways to see the city: from the top and from the bottom. The large spontaneous pattern of conurbations from Reggio Calabria to Malta in a context of three million inhabitants. The single contexts, in this and other urban ambients, modified by decisions made by the local governing classes who ask their architects to build contemporary monuments.


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, la citta del levante.1 marco scarpinato

Quell’epoca in cui gli uomini di tutte le origini vivevano gli uni accanto agli altri negli

The City of the Levant

Scali del Levante, e mescolavano le loro lingue, è una reminiscenza remota? O è una

That time, in which all men, from all origins, lived side by side

prefigurazione dell’avvenire? Coloro che rimangono attaccati a quel sogno sono dei

in the slipways of the Levant, and mixed their languages, is

passatisti o degli utopisti? [Amin Maalouf, Gli scali del Levante

a remote recollection? Or a suggestion of what is to come? Colours that remain attached to that dream are from the past or utopian? [Amin Maalouf, Gli scali del Levante

La Città del Levante fa parte della più ampia ricerca “Arcipelago Mediterraneo”, una ricognizione delle città delle isole mediterranee: Sicilia, Sardegna, Creta, Rodi, Amor-

The city of the levant is part of the research “Arcipelago

gos, Kitera, Malta, Corsica, ecc. che approfondisce i temi delineati nei workshop Avvi-

Mediterraneo”, focussing on the cities based in the

stamenti 2.’00, 4.’02 e 6.’04. Quest’attività ha permesso la costituzione di un gruppo interdisciplinare coordinato da Marco Scarpinato e lo sviluppo di una ricognizione

Mediterranean islands: Sicily, Sardinia, Crete, Rhodes, Amorgos, Kythera, Malta, Corsica, deepening the issues identified in the Avvistamenti workshops 2.’00, 4.’02 e 6.’04.

sul Levante realizzata studiando le strutture urbane mediterranee ed investigando

In this framework, an interdisciplinary group coordinated

diverse città, tra cui Atene, Istanbul, Damasco, Beirut, Tel Aviv, Gerusalemme, Ales-

by Marco Scarpinato developed a mapping studying the

sandria d’Egitto, Il Cairo e Tunisi. In alcuni casi - come nelle isole di Amorgos, Kythera

Mediterranean urban structures and addressing various cities,

e Nisyros - sono stati sviluppati dei progetti di architettura che hanno permesso di confrontarsi con le tradizioni costruttive locali. Il lavoro di ricerca e progetto è ancora

among which Athens, Istanbul, Damascus, Beirut, Tel Aviv, Jerusalem, Alexandria (Egypt), Cairo and Tunis. In some cases (Amorgos, Kythera, Nisyros), some

in corso e sta individuando nuovi legami tra ambiti urbani che, pur nelle reciproche

architectural projects have been designed, tackling local

diversità, hanno mantenuto delle relazioni culturali sulle quali, soprattutto in Sicilia,

building traditions. This research project is in process and is

occorre investire.

identifying new links between various urban area that need to be addressed, especially in Sicily.

Reggio Calabria | Messina | Catania | Siracusa | Ragusa | La Valletta

Reggio Calabria | Messina | Catania | Siracusa | Ragusa

La teoria della “città globale” è stata elaborato da Saskia Sassen1 per studiare le città

A European strategy that sees local contexts increasingly

come luoghi d’intersezione tra globale e locale, dimostrando come numerose metro-

inserted and interconnected on a global scale requires

poli mondiali sviluppatesi nei mercati transnazionali hanno oggi assunto più caratteri

comparisons and reflections on this new logic that reflects the

in comune tra loro che con i rispettivi contesti regionali o nazionali. All’interno di una strategia europea in cui i contesti locali sono sempre più interconnessi nella dimen-

| La Valletta

theoretical concept of the “global city” developed by Saskia Sassen. Throughout history technological and economic

sione globale occorre confrontarsi con gli altri e operare all’interno di nuove logiche.

transformations have always been accompanied by a

Nel tempo, le trasformazioni tecnologiche ed economiche sono sempre state ac-

corresponding transformation of the organisational model

compagnate dalla trasformazione dei modelli organizzativi degli insediamenti. Come

of the settlements. Today in the information era, the

evidenzia Manuel Castells2 la fabbrica per la produzione di massa è stata decisiva

organisational model key is the network.

per la formazione dell’era industriale e oggi, nell’era dell’informazione, il modello organizzativo chiave è quello della rete: insieme di nodi interconnessi con relazioni

Cities of the new millennium, represent a central cog for commerce, finance, bank, innovation and economic opportunities. The cities need new dimensions, new spaces

asimmetriche ma tutte necessarie al funzionamento di un sistema che può avere

to represent them and the designs that we present here

una gerarchia senza un centro. Le città del nuovo millennio rappresentano il centro

are born from the need for answers to these requirements.

di snodo per commerci, finanza, attività bancarie, innovazioni e sbocchi economici.

Regional politics must give a response to this new request

Si tratta di una componente strategica dell’economia globale che si manifesta territorialmente mediante i processi di potere scaturiti dalla ristrutturazione economica.

for representation, that in this edition of Uruk we call “New Monumentality”. A “monumentality” that doesn’t only represent power but also the new needs of the contemporary

Le città contemporanee hanno necessità di nuove dimensioni, di nuovi spazi che le

society, the key to understanding “The City of the Levant”, a

rappresentino e i progetti che qui presentiamo nascono dall’esigenza di dare risposte

system of interconnected nodes that forms a new large city

a queste istanze. La politica regionale deve, infatti, rispondere a una nuova richiesta

connecting Reggio Calabria to La Valletta.

di rappresentanza che in questo numero di Uruk chiamiamo “Nuova monumentalità”.

The Multi-purpose Centre and the Museum project developed

Una monumentalità che non rappresenta solamente il potere ma le nuove istanze della società contemporanea e che, non a caso, costituisce la chiave di lettura de “La

by Zaha Hadid in Reggio Calabria shows the new expectations of this city. Through the project, Reggio Calabria becomes a city that is the capital of an entire region and central to the

città del Levante” un sistema di nodi interconnessi che da forma a una nuova grande

Mediterranean scene.

città che si snoda da Reggio Calabria a La Valletta.

The intervention by Renzo Piano for La Valletta has the same

Il progetto del Museo e Centro Polivalente elaborato da Zaha Hadid per Reggio Ca-

assumptions and consists of a urban system designed to

labria mostra le nuove aspettative e i caratteri di una città che è capoluogo di un’intera regione centrale nello scenario Mediterraneo. L’intervento di Renzo Piano per

highlight the new ambitions of a capital that doesn’t only look towards its geographical neighbours, but, above all, to the Europe.

la Valletta ha gli stessi presupposti con altre ambizioni. La “nuova porta” che ospita

The politics of the Union for the Mediterranean indicate a

l’Opera, gli Spazi culturali e il nuovo Parlamento costituisce un sistema urbano che

willingness to reposition the Mediterranean at the centre

rende visibili le ambizioni della capitale di un’arcipelago che non guarda solo ai suoi

of trade and shipping routes with Sicily as a leading player.

vicini geografici ma, anche e soprattutto, all’Europa che, per sua parte, guarda a

In this scenario on a global scale, the example of the great

Malta come al luogo in cui affermare la propria presenza politica nel Mediterraneo. L’implementazione di un bacino naturale che riguarda tutte le strutture organizzative

Northern European plans should induce a rethink of the way to confront the “big scale”, a planning methodology relative to the European urbanisation experience that, as underlined by

implica un’organizzazione sovracomunale e, anche, sovranazionale. I risvolti politici

Rem Koolhaas in “S,M,L,XL”, represents the theoretical field of

dell’unione del Mediterraneo sono sempre più indicativi di una volontà di riposizionare

planning in this century.

il Mediterraneo al centro delle grandi rotte e dei traffici che vedono la Sicilia protago-

The “big scale” influences every aspect of interaction between

nista. In questo scenario globale l’esempio della grande pianificazione nord europea dovrebbe indurre a ripensare il confronto con la “grande dimensione”, una metodo-

man and nature. To reason on this theme means above all to think of a new concentration, interaction and overlap of uses, meanings and functions that enables the rationalisation of the

logia progettuale, relativa soprattutto a esperienze urbanistiche europee, che, come

consumption of the land and also the conservation of energy

sottolinea Rem Koolhaas in “S,M,L,XL”3 è il campo teoretico del progetto di questo

with the configuration of new landscapes.

secolo. Non occorre inseguire la grande dimensione per realizzare edifici sempre più

[Continues on pg 12

grandi, almeno non esclusivamente, tuttavia é indubbio che la nuova esigenza di monumentalità determina dei presupposti nuovi a cui rispondere progettualmente dialogando in modo nuovo con lo spazio fisico. Quello della grande dimensione è un approccio le cui implicazioni influenzano l’interazione tra uomo e natura, a partire dalla stessa comprensione di quanto ci circonda. Una interazione che si manifesta con particolare evidenza in architettura, dove la dimensione, al di là della valutazione qualitativa, è lo strumento principale per rappresentare e costituire l’eccezionale. Ragionare su questi temi significa pensare a una nuova concentrazione, interazione e sovrapposizione di usi, significati e funzioni che permette di razionalizzare il consumo del territorio e risparmiare energia configurando nuovi paesaggi. [Continua a pagina 12


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Messina | 242.864 • Barcellona Pozzo di Gotto | 41.718 • Milazzo | 32.655 • Patti | 13.456 • Sant'Agata di Militello | 13.172 • Capo d'Orlando | 13.080 • Lipari | 11.268 • Taormina | 11.096 • Giardini-Naxos | 9.638 • Santa Teresa di Riva | 9.237 • Villafranca Tirrena | 8.957 • Torregrotta | 7.318 • San Filippo del Mela | 7.295 • Gioiosa Marea | 7.240 • Terme Vigliatore | 7.098 • Tortorici | 6.872 • Rometta | 6.615 • Pace del Mela | 6.341 • Brolo | 5.803 • Acquedolci | 5.607 • Spadafora | 5.285 • Mistretta | 5.099 • Santa Lucia del Mela | 4.788 • Santo Stefano di Camastra | 4.534 • Capri Leone | 4.515 • Roccalumera | 4.272 • Torrenova | 4.160 • Naso | 4.145 • Francavilla di Sicilia | 4.093 • Saponara | 4.087 • San Fratello | 4.076 • Piraino | 3.989 • Venetico | 3.836 • Nizza di Sicilia | 3.727 • Furnari | 3.712 • Caronia | 3.463 • Capizzi | 3.404 • Sant'Angelo di Brolo | 3.373 • Furci Siculo | 3.368 • Castell'Umberto | 3.350 • San Piero Patti | 3.193 • Tusa | 3.104 • Gaggi | 3.073 • San Pier Niceto | 2.996 • Monforte San Giorgio | 2.948 • Falcone | 2.921 • Galati Mamertino | 2.872 • Sinagra | 2.803 • Letojanni | 2.762 • Castroreale | 2.680 • Alì Terme | 2.598 • Cesarò | 2.589 • Montalbano Elicona | 2.511 • Scaletta Zanclea | 2.415 • Merì | 2.399 • Rodì Milici | 2.239 • Oliveri | 2.161 • Alcara Li Fusi | 2.150 • San Marco D'Alunzio | 2.091 • Gualtieri Sicaminò | 1.852 • Librizzi | 1.821 • Savoca | 1.781 • Montagnareale | 1.709 • Itala | 1.662 • Ficarra | 1.619 • Mazzarrà Sant'Andrea | 1.613 • Longi | 1.596 • Fiumedinisi | 1.558 • Graniti | 1.540 • Sant'Alessio Siculo | 1.475 • Novara di Sicilia | 1.474 • San Salvatore di Fitalia | 1.463 • San Teodoro | 1.454 • Pettineo | 1.445 • Castel di Lucio | 1.401 • Militello Rosmarino | 1.340 • Valdina | 1.314 • Pagliara | 1.229 • Roccavaldina | 1.184 • Raccuja | 1.176 • Ucria | 1.165 • Fondachelli-Fantina | 1.114 • Santa Domenica Vittoria | 1.091 • Castelmola | 1.082 • Mirto | 1.035 • Casalvecchio Siculo | 973 • Antillo | 965 • Tripi | 949 • Malfa | 937 • Forza d'Agrò | 921 • Limina | 916 • Motta Camastra | 894 • Santa Marina Salina | 885 • Reitano | 884 • Motta d'Affermo | 859 • Alì | 850 • Malvagna | 837 • Frazzanò | 806 • Moio Alcantara | 760 • Roccella Valdemone | 714 • Mongiuffi Melia | 683 • Leni | 678 • Basicò | 659 • Mandanici | 649 • Floresta | 563 • Condrò | 493 • Gallodoro | 394 • Roccafiorita | 237 •

MESSINA 654.601 abitanti 3.247 Km2 REGGIO CALABRIA 565.689 abitanti 3.183 Km2 CATANIA 1.088.429 abitanti 3.553 Km2

.256 ABI 38

M

NTI TA 12

3.4

• Siracusa | 123.768 • Augusta | 34.393 • Avola | 31.799 • Noto | 23.900 • Lentini | 23.869 • Floridia | 22.938 • Pachino | 21.902 • Rosolini | 21.768 • Carlentini | 17.607 • Melilli | 13.197 • Francofonte | 12.404 • Priolo Gargallo | 12.157 • Palazzolo Acreide | 9.080 • Sortino | 8.980 • Solarino | 7.748 • Canicattini Bagni | 7.375 • Portopalo di Capo Passero | 3.767 • Ferla | 2.603 • Buccheri | 2.147 • Buscemi | 1.131 • Cassaro | 823

2

MALTA 410.209 abitanti 316 Km2

2

Asciac (Għaxaq) | 4.388 • Attard | 10.186 • Balzan | 3.780 • Birchircara (Birkirkara) | 21.775 • Birzebbugia (Birżebbuġa) | 8.688 • Calcara (Kalkara) | 2.984 • Chircop Kirkop | 2.183 • Cospicua (Bormla) | 5.642 • Crendi Qrendi | 2.525 • Curmi (Qormi) | 16.576 • Dingli | 3.326 • Figura (Fgura) | 11.276 • Floriana | 2.246 • Gargur (Għargħur) | 2.389 • Gudia (Gudja) | 2.901 • Gżira | 8.679 • Ħamrun | 9.513 • Lia (Lija) | 3.450 • L'Iclin (Iklin) | 3.203 • Luca (Luca) | 6.028 • Marfa (Mtarfa) | 2.369 • Marsa | 5.389 • Marsascala (Marsaskala) | 9.298 • Marsaslocca (Marsaxlokk) | 3.205 • Medina (Mdina) | 459 • Mellieħa | 7.549 • Micabba (Mqabba) | 3.021 • Msida | 7.623 • Mugiarro (Mġarr) | 3.340 • Musta (Mosta) | 18.676 • Nasciar (Naxxar) | 11.947 • Paola (Raħal Ġdid) | 8.856 • Pembroke | 2.930 • Pietà | 3.856 • Rabat | 11.463 • Safi | 1.948 • San Giuliano (San Ġiljan) | 7.667 • Santa Lucia (Santa Luċija) | 3.174 • Baia di San Paolo (San Pawl il-Baħar) | 13.619 • San Giovanni (San Ġwann) | 12.630 • Santa Venera | 6.087 • Senglea (Isla) | 3.500 • Sliema | 13.242 • Swieqi | 8.768 • Suggeui (Siġġiewi) | 7.903 • Ta' Xbiex | 1.846 • Tarscen (Tarxien) | 7.608 • La Valletta | 6.315 • Vittoriosa (Birgu) | 2.696 • Xgħajra | 1.345 • Żabbar | 14.694 • Casal Zebbugi (Żebbuġ) | 11.290 • Zeitun (Żejtun) | 11.425 • Zurrico (Żurrieq) | 9.816 • Caccia (Xagħra) | 3.960 • Fontana | 850 • Għajnsielem | 2.580 • Garbo (Għarb) | 1.459 • Għasr | 800 • Kerċem | 1.654 • La Cala (Qala) | 1.609 • Monsciar (Munxar) | 1.200 • Nadur | 4.250 • Rabat | 6.434 • San Lorenzo (San Lawrenz) | 650 • Sannat | 1.989 • Xeuchia (Xewkija) | 3.115 • Żebbuġ | 1.890 •

Ragusa | 73.333 • Vittoria | 62.747 • Modica | 54.988 • Comiso | 30.365 • Scicli | 26.409 • Pozzallo | 19.116 • Ispica | 15.356 • Santa Croce Camerina | 9.821 • Acate | 9.321 • Chiaramonte Gulfi | 8.200 • Monterosso Almo | 3.257 • Giarratana | 3.200 •

SIRACUSA 402.840 abitanti 2.109 Km2

KM + 65 M L 50

RAGUSA 316.488 abitanti 1.614 Km2

.345 K

Catania | 295.591 • Acireale | 52.881 • Paternò | 49.604 • Misterbianco | 48.969 • Caltagirone | 39.610 • Adrano | 36.681 • Aci Catena | 28.691 • Mascalucia | 28.643 • Giarre | 27.621 • Gravina di Catania | 27.433 • Belpasso | 24.817 • Biancavilla | 23.787 • San Giovanni la Punta | 22.276 • Tremestieri Etneo | 21.490 • Bronte | 19.408 • Aci Castello | 18.196 • Aci Sant'Antonio | 17.464 • Scordia | 17.290 • Palagonia | 16.487 • Riposto | 15.079 • Mascali | 13.653 • Grammichele | 13.460 • Pedara | 12.753 • Motta Sant'Anastasia | 11.638 • San Gregorio di Catania | 11.468 • Randazzo | 11.160 • Ramacca | 10.802 • Trecastagni | 10.262 • Fiumefreddo di Sicilia | 9.784 • Sant'Agata Li Battiati | 9.408 • Zafferana Etnea | 9.286 • Santa Venerina | 8.379 • Viagrande | 7.946 • Militello in Val di Catania | 7.927 • Valverde | 7.678 • Nicolosi | 7.092 • Santa Maria di Licodia | 7.013 • San Pietro Clarenza | 6.996 • Vizzini | 6.755 • Mirabella Imbaccari | 5.548 • Linguaglossa | 5.470 • Calatabiano | 5.465 • Mineo | 5.348 • Castel di Iudica | 4.722 • Camporotondo Etneo | 4.266 • Maletto | 4.073 • Piedimonte Etneo | 4.052 • Mazzarrone | 3.903 • Maniace | 3.670 • San Michele di Ganzaria | 3.649 • Ragalna | 3.580 • Castiglione di Sicilia | 3.382 • Raddusa | 3.281 • Aci Bonaccorsi | 3.099 • Licodia Eubea | 3.054 • San Cono | 2.912 • Sant'Alfio | 1.667 • Milo | 1.063 •

• Reggio Calabria | 185.854 • Palmi | 19.436 • Gioia Tauro | 18.499 • Siderno | 18.000 • Taurianova | 15.858 • Rosarno | 14.745 • Villa San Giovanni | 13.700 • Locri | 12.845 • Polistena | 11.525 • Melito di Porto Salvo | 11.441 • Bagnara Calabra | 10.661 • Cittanova | 10.517 • Bovalino | 8.767 • Rizziconi | 8.016 • Caulonia | 7.369 • Gioiosa Ionica | 7.157 • Roccella Ionica | 6.738 • Cinquefrondi | 6.633 • Marina di Gioiosa Ionica | 6.573 • Montebello Ionico | 6.478 • Motta San Giovanni | 6.399 • Oppido Mamertina | 5.446 • Laureana di Borrello | 5.435 • Scilla | 5.155 • Melicucco | 5.128 • Condofuri | 4.980 • Ardore | 4.843 • San Ferdinando | 4.453 • Bianco | 4.360 • Campo Calabro | 4.348 • Sant'Eufemia d'Aspromonte | 4.118 • San Luca | 4.077 • Bova Marina | 3.854 • Brancaleone | 3.787 • Platì | 3.763 • Monasterace | 3.554 • Delianuova | 3.507 • Grotteria | 3.295 • San Giorgio Morgeto | 3.288 • Africo | 3.283 • Mammola | 3.116 • Seminara | 3.046 • San Lorenzo | 2.882 • Gerace | 2.833 • Stilo | 2.746 • Molochio | 2.639 • Benestare | 2.486 • Palizzi | 2.411 • Careri | 2.363 • Anoia | 2.292 • Varapodio | 2.245 • Sinopoli | 2.202 • Giffone | 2.004 • Riace | 1.959 • Cardeto | 1.943 • San Roberto | 1.903 • Galatro | 1.852 • Feroleto della Chiesa | 1.812 • Maropati | 1.614 • Bivongi | 1.446 • Stignano | 1.419 • Antonimina | 1.404 • Sant'Ilario dello Ionio | 1.359 • San Pietro di Caridà | 1.351 • Santo Stefano in Aspromonte | 1.303 • Portigliola | 1.262 • Placanica | 1.259 • Bruzzano Zeffirio | 1.232 • Roghudi | 1.227 • Bagaladi | 1.135 • Fiumara | 1.087 • Santa Cristina d'Aspromonte | 1.046 • Calanna | 1.013 • Melicuccà | 1.013 • Scido | 1.005 • Samo | 950 • Cosoleto | 941 • Serrata | 920 • Canolo | 824 • Casignana | 817 • Ferruzzano | 791 • Camini | 743 • Pazzano | 686 • Sant'Agata del Bianco | 683 • Agnana Calabra | 639 • Roccaforte del Greco | 626 • Ciminà | 609 • Martone | 574 • San Procopio | 573 • Caraffa del Bianco | 560 • San Giovanni di Gerace | 559 • Terranova Sappo Minulio | 535 • Bova | 450 • Laganadi | 432 • Candidoni | 381 • Sant'Alessio in Aspromonte | 373 • Staiti | 296

LA CITTÀ DEL LEVANTE


6

lcl-Reggio calabria zaha hadid Architects

REGIUM WATERFRONT Il progetto mira a definire la città di Reggio Calabria come una capitale culturale del Mediterraneo attraverso la realizzazione di due edifici caratterizzati: un museo e un

REGIUM WATERFRONT The project aims to define the city of Reggio Calabria as a Mediterranean cultural capital through the realization of two characteristic buildings: a museum and a multifunctional

edificio multifunzionale per le arti e lo spettacolo.

building for performing arts.

La localizzazione dell’area sullo Stretto di Messina, il braccio di mare che separa il

The location of the site on the narrow sea strait separating

continente italiano dalla Sicilia, offre un’opportunità di creare due edifici unici visi-

continental Italy from Sicily, offers an opportunity to create

bili dal mare e dalle coste siciliane: il Museo della Storia del Mediterraneo e l’edificio multifunzionale. Le forme del museo traggono ispirazione dalle forme organiche della stella mari-

two unique buildings visible from the sea and the Sicilian coast: a Museum of the Mediterranean History and a Multifunctional Building. The form of the museum draws inspiration from the organic

na. La simmetria radiale di questa forma aiuta a coordinare la comunicazione e la

shapes of a starfish. The radial symmetry of this shape helps

circolazione tra i differenti settori del museo e gli altri servizi. Il Museo della Storia

to coordinate the communication and circulation between

del Mediterraneo ospiterà spazi espositivi, ristoranti, un archivio, un acquario e una

different sections of the museum and its other facilities.

biblioteca. L’edificio polifunzionale è una composizione di tre elementi separati che circonda-

The Museum of Mediterranean History will house exhibition spaces, restoration facilities, an archive, an aquarium and library.

no una piazza parzialmente coperta. L’edificio ospiterà gli uffici amministrativi del

The Multifunctional Building is a composition of three

museo, una palestra, laboratori di artigianato locale, negozi e un cinema. Nell’edi-

separate elements that surround a partially covered piazza.

ficio polifunzionale saranno inoltre ospitate tre differenti sale che possono essere

The building will house the museum’s administrative offices,

trasformate in un unico grande spazio. [Zaha Hadid Architects

a gym, local craft laboratories, shops and a cinema. Three different auditoriums, which can be converted into one large space, are also housed in the Multifunctional Building.


7

Nella pagina accanto L’edificio multifunzionale In questa pagina La grande corte del Museo Vista dal mare dell’edificio destinato a Museo Alle pagine 8 e 9 Vista generale dell’edificio multifunzionale Sezione e pianta principale dell’edificio multifunzionale


8


9


10 REGIUM WATERFRONT Progetto Zaha Hadid Architects. Zaha Hadid, Patrik Schumacher, Filippo Innocenti [Capo progetto Luogo Reggio Calabria Collaboratori Michele Salvi, Roberto Vangeli, Andrea Balducci Castè, Luciano Letteriello, Fabio Forconi, Giuseppe Morando, Johannes Weikert, Deepti Zachariah, Gonzalo Carbajo Strutture Adams-Kara-Taylor Impianti Max Fordham Prevenzione incendi Macchiaroli & Partners Dimensioni Centro Polifunzionale: 25.000 mq [Auditorium 5.000 mq, Hotel 20.000 mq], Museo: 15.000 mq Committente Comune di Reggio Calabria Cronologia 2007 [Concorso Internazionale di progettazione, Primo Premio]

Zaha Hadid [1950] ha studiato matematica alla American University di Beirut per poi trasferirsi a Londra per studiare alla Architectural Association. Dopo aver conseguito il titolo ha lavorato con il suo ex maestro, l’architetto olandese Rem Koolhaas all’Office for Metropolitan Architecture diventando socia nel 1977. Nel 1994 ha insegnato alla Graduate School of Design dell’Università di Harvard, occupando la cattedra che fu di Kenzo Tange. Nel 1980 stabilisce il suo studio a Londra. Durante gli anni ottanta insegna alla Architectural Association. Pur avendo vinto molte competizioni internazionali, diversi dei suoi progetti non sono stati costruiti, come ad esempio il Peak Club in Hong Kong [1983] e il Cardiff Bay Opera House in Galles [1994]. Nel 2002 Hadid vince la competizione internazionale per il masterplan dei Singapore one-north. Nel 2005, il suo progetto vince la competizione per il nuovo Casinò della città di Basilea in Svizzera. Recentemente, nel 2009, è stato ultimato il Maxxi, il nuovo centro per le arti contemporanee di Roma.

In queste pagine Diagrammi dei percorsi e dei collegamenti Pianta del Museo L’ingresso principale al Museo


11


12

, lcl-la citta del levante.2

[Segue da pagina 4

[From pg 4

La ricerca della nuova monumentalità può essere interpretata come una risposta alle

The research of a new “monumentality” can be interpreted

sfide della contemporaneità che impongono il risparmio delle risorse naturali e la

as a response to the challenge of contemporaneity that

riduzione delle emissioni inquinanti. In questo senso, è significativo il rapporto “Roadmap 2050: a practical guide to a prosperous, low-carbon Europe”4, elaborato per

dictates the saving of natural resources and the reduction of pollution.

In this sense the relationship between “Roadmap

2050: A Practical Guide to a Prosperous, Low-Carbon Europe”

aumentare la trasmissione di energia e delle tecniche di interconnessione tra i paesi

developed to increase the transmission of energy and the

europei, sfruttando - stagionalmente e geograficamente - le fonti maggiormente di-

interconnections between the European countries becomes

sponibili. La ricerca evidenzia, in modo inequivocabile, la portata della dimensione

significant in the exploitation of available energy sources.

che ci vede coinvolti e configura - tra gli altri un sistema - che congiunge Cosenza a Siracusa accomunandole nei consumi per raggiungere, senza timidezza, dei risparmi energetici di grande scala.

The research for a new “monumentality” and the theme of the grand scale cannot only be interpreted as spatial ideas but also require the conquest of a planning methodology that places in its centre the new possibilities for new networks of

La ricerca di una nuova monumentalità e il tema della grande dimensione non pos-

exchange. This new “monumentality” appears as an actual

sono quindi essere interpretati solo come concetto spaziale ma occorre soprattutto

and concrete construction in the philosophical thought of Peter

guardare alla conquista di una metodologia progettuale che pone al centro della sua

Sloterdijk, who with “Sphären” created a theory of space based

riflessione la possibilità di relazione in nuove reti di scambi. Questa nuova monumentalità appare come la costruzione fisica del pensiero filosofico di Peter Sloterdijk che,

on psychoanalysis tryng to reach a general conception of the world and the history of humans. Working on a big scale today means to respond to two central

con il progetto “Sfere”5, tenta di partire da una teoria dello spazio su basi psicanaliti-

questions: the saving of the earth’s resources and the design

che, o meglio da una teoria dello spazio interiore, per approdare a una concezione ge-

of new landscapes. On these two principals revolves our idea

nerale del mondo e della storia umana. Le “sfere”, le “bolle”, i “globi” sono, infatti, i

for “City of the Levant”. A city that doesn’t need a bridge at

contenitori variegati attraverso i quali l’uomo pensa se stesso nel mondo, alla ricerca di un “involucro” protettivo che lo “immunizzi” dai pericoli che vengono dall’esterno; pericoli che - oggi più che mai – provengono dalla scarsità delle risorse e dalla neces-

Messina to exist because the flows and connections are already active in the territory and have created bridges far stronger than any physical infrastructure. The saving of natural resources and the design of new

sità di rapportarsi con intelligenza e rispetto nei riguardi dell’ambiente.

landscapes represent two infrastructures, the example of the

In questa nuova monumentalità ricerchiamo, da progettisti, indicazioni sulle quali

circle of seventeen cities called Ranstad in the Netherlands

riflettere e alle quali dare risposte progettuali. Lavorare sulla grande dimensione oggi

is significant in its capacity to construct a single system from

significa innanzitutto rispondere a due questioni centrali: il risparmio delle risorse e la progettazione di nuovi paesaggi. Su questi due principi cardine ruota appunto la no-

multiple nodes. With its characteristics and with its geographical position, the “City of the Levant” is inserted into a global trade context but

stra nozione di “Città del Levante”. Una città che non ha bisogno del Ponte di Messina

is also distinctive for its landscape, a place of extraordinary

per esistere perché i flussi e le connessioni sono già potentemente attivi sul territorio

beauty and variety in which design projects must not be

e costituiscono ponti ben più saldi della sola infrastruttura fisica.

abstract.

Il risparmio delle risorse e la progettazione di nuovi paesaggi rappresentano due infrastrutture che non possono essere governate con le logiche espresse dalle municipalità tradizionali e, in questa direzione, l’esempio del cerchio di diciassette città del

In the “City of the Levant” it is possible to find the centre of this great cultural sea that is the Mediterranean. The Mediterranean is a geography made by the interaction of peoples, places, history and culture.

Randstad6 nei Paesi Bassi è significativo della capacità di costruire un sistema unico

This diversity should be seen and lived not as a threat but as a

nel rispetto della molteplicità dei suoi nodi.

experimental space that allows the continual redefinition of our

Per caratteristiche e posizione geografica, la “Città del Levante” è, allo stesso, tempo

sense of affiliation as free and democratic as possible.

inserita all’interno di un percorso globale ma, anche, distinta da esso per le sue peculiarità: il suo paesaggio innanzitutto, un contesto di straordinaria bellezza e varietà

Iain Chambers sees the Mediterranean as a key element in the construction of a European identity. Based on this assumption, another Mediterranean emerges, a multidimensional and

in cui la forte presenza della natura non rende necessario un progetto astratto. E’,

multi-racial space, able to respond to the challenge of global

infatti, qui, forse più che in ogni altro luogo, che è possibile sperimentare le teorie

contemporaneity and to confront the current political-cultural

di Gilles Clément che nel suo manifesto afferma che “il terzo paesaggio, territorio

axis. To confront this data from a planning point of view we

7

di diversità, è legato in modo diretto alla demografia, argomento tabù” e, nella sua

need the means to respond to the challenge of modernity and


13

Progetto per il WaterfronT di Catania Centro per le arti contemporanee del Mediterraneo [Auditorium, BlackBox, Teatro, Spazi per la danza, Spazi espositivi, Piazza sul Mare] nell’Area dell’Italcementi Il Progetto definisce l’accesso a Catania dalla sua costa configurando dei nuovi servizi per la città e il contesto metropolitano attraverso la rifunzionalizzazione dell’area industriale dismissibile dell’Italcementi, la valorizzazione del quartiere di San Cristoforo e le nuove relazioni della città con il suo mare. Questo per Catania è uno dei progetti sviluppati da AutonomeForme a partire dal 1998 dedicati al ridisegno dei waterfront, delle aree industriali dismesse e dei territori urbani abbandonati. Un progetto di ricerca che ha riguardato, tra le altre, le città di Palermo, Siracusa, Gela e Mazara del Vallo. PROGETTO AutonomeForme | Ricerca e Progetto | Architettura e Paesaggio Marco Scarpinato [Capogruppo], Lucia Pierro e Carmelo Vitrano LUOGO Catania DATI DIMENSIONALI Superficie complessiva 35.000 mq CRONOLOGIA 1998-2001 [1 fase] / 2004-2006 [2 fase] / 2007 - … [3 fase] AutonomeForme è un team di architetti specializzati nella progettazione architettonica e del paesaggio costituito dagli architetti Marco Scarpinato, Lucia Pierro e Carmelo Vitrano. Ricerca l’equilibrio tra il luogo e gli abitanti attraverso la costruzione di nuove centralità urbane. Partecipa a concorsi internazionali di progettazione in partenariato con vari studi tra i quali: Architectuurstudio Herman Hertzberger, Architectenbureau Koen van Velsen, Cruz y Ortiz arquitectos, Grafton Architects, Gustafson Porter Landscape, Kengo Kuma and Associates, Henning Larsen Architects, Mecanoo Architecten, NL Architects, Piet Oudolf, SLA Landscape Designers, Hideyuki Yamashita. Dal 1996 realizza i workshop di progettazione architettonica Avvistamenti invitando tra gli altri: 2A+P, Eduardo Arroyo, Massimo Canevacci, Philippe Coignet, Massimo Ilardi, Teun Koolhaas, Franklin Lee, Next Architects, Maurice Nio, Marialuisa Palumbo, Rob Pistor, Powerhouse Company, Nasrine Seraji, David Serero, Mario Tronti e Urban Future Organization.

Nella pagina accanto Veduta dell’area di progetto In questa pagina Esploso prospettico del progetto del Centro per il teatro e la danza nell’area dell’Italcementi di Catania nel quartiere San Cristoforo Alle pagine 14 e 15 Planimetrie dell’intervento Diagrammi topologici


14

analisi, esalta il grande potenziale degli spazi residuali. Questi “residui” che “deriva-

to try to reassemble the meaning of the Mediterranean, to

no dall’abbandono di un’attività” e, proprio per questo, sono connotati da una forte

recuperate its unity and multidimensionality.

“dinamica” che produce un paesaggio ricco di specie pioniere che scompaiono a vantaggio di specie più stabili.

This territory is perfect onto which to build an engine for the new economy thanks to the extraordinary possibility to study the Levant, not only its new markets but also for its old

Nella “Città del Levante” è possibile rintracciare l’omphalos di quell’immenso mare

wisdom.

culturale che si chiama Mediterraneo, leggerne l’essenza ed i suoi incroci di una

All the forces needed to create and develop a system called

modernità plurivocale e non più fonologica. Quella del Mediterraneo è una geografia

“City of the Levant” are already in place and are awaiting

plurale fatta da persone, luoghi, storie e culture che interagiscono. Occorre vedere e vivere questa pluralità non come una minaccia ma come uno spazio sperimentale, sempre in via di elaborazione, che permette di rielaborare continuamente il nostro

government approval. Already the 3.2 million inhabitants of this territory live in a linear city and, even if there isn’t a network that connects each part of the territory, the opportunities and the forces are already there. The

senso di appartenenza in maniera più libera e democratica.

closeness of new markets and interests [remember Turkey,

Gli studi di Iain Chambers affrontano il Mediterraneo come un elemento chiave nel-

Syria, Lebanon and Libya]; the connection with Greece;

la costruzione dell’identità europea, all’interno di un processo di differenziazione

the economic growth of Reggio Calabria; the presence of

8

dall’alterità e di simultanea appropriazione. L’autore rileva che, proprio partendo da quest’assunto, può emergere un altro Mediterraneo: un luogo multidimensionale e

Etnapolis [an authentic new city]; the projects for the town of Syracuse, and the trade and the traffic between Catania and La Valletta are all elements that describe the characteristics

meticcio, capace di rispondere alle sfide della contemporaneità globale e di confron-

of a city that already has a consolidated position in the

tarsi con l’assetto politico-culturale attuale. Confrontarsi progettualmente con questo

Mediterranean.

tema significa quindi rispondere a una sfida della modernità e provare a ricomporre il

[Continues on pg 28

significato del Mediterraneo, recuperare la sua unità e la sua multidimensionalità facendo emergere quelle complessità di “territori sovrapposti e storie intrecciate” che incidono tanto sulla figurazione del passato quanto sull’articolazione del presente. La straordinaria possibilità di rivolgersi a Levante per guardare, non solo, a nuovi mercati ma, contemporaneamente, a vecchi saperi rende questa parte di territorio idonea a costituire il volano per una nuova economia. Tutte le forze capaci di fare vivere e sviluppare il sistema della “Città del Levante” già ci sono e attendono solo di essere programmaticamente governate. Infatti, i 3.200.000 abitanti di questo territorio già si muovono in una città lineare e, anche se non c’è ancora a disposizione la rete che connetta ciascuna parte al territorio con la consapevolezza di un’entità amministrativa, le opportunità e le forze sono già tutte in campo. La vicinanza a mercati nuovi e interessanti [basti ricordare la Turchia, la Siria, il Libano o la Libia]; la connessione con la Grecia che - non solo per la sua storia - testimonia di contatti e appartenenze culturali; la grande attrattività e crescita economica di Reggio Calabria [i flussi di traffico dimostrano che è maggiore lo spostamento da Messina verso Reggio Calabria e non -come in passato- nella direzione opposta]; la presenza di Etnapolis, “nuova città” descritta nel testo di Francesco Finocchiaro; i progetti di Siracusa, città che sta vivendo una felice stagione urbana e turistica e, infine, soprattutto la vicinanza con Malta, isola in cui i collegamenti marittimi ed aerei testimoniano - solo in parte - i consolidati scambi economici tra la città di Catania e La Valletta… sono tutti elementi che descrivono i caratteri e le possibilità di sviluppo di una città che già esiste e tiene salda la sua posizione nel Mediterraneo. [Marco Scarpinato | Continua a pagina 28


15

cinema 2

aule per la didattica 2

6.000 mq

3.500 mq

cyber teatro/danza

laboratorio teatrale

2

6.000 mq

hotels/sala convegni 2

12.000 mq

6.000 mq

2

piazza coperta 2

12.000 mq

esposizioni temporanee 2

ostello 2

10.000 mq

6.000 mq

shop

laboratori scenografia/coreografia 2

2

parcheggi 6.000 mq

2

parco

amministrazione 2

4.000 mq

teatro all'aperto 2

2

9.000 mq

6.000 mq

50.000 mq

6.000 mq

ristoranti/convivialità

mediateca

giardino

campo d'arte

2

6.000 mq

2

5.000 mq

6.000 mq

2

2

15.000 mq


lcl-belpasso etnapolis francesco finocchiaro

16

Tocca alle volte e a me e alle capre di traversare la città; ma non sappiamo distinguer-

The inventor of the city

le… Le città per me non hanno nome: sono luoghi senza foglie che separano un pascolo

Cities continued to lose their density of relationships and

dall’altro, e dove le capre si spaventano ai crocevia e si sbandano. Io e il cane corriamo per tenere compatto l’armento.

memories that make them sanctuaries for humanity. I wondered if architectural design is still capable of construct memories and relationships of a place, if it is still capable of

[Italo Calvino, Le città invisibili

“orientating” and revealing new landscapes. The ship had already arrived at the port and I thought of that

L’inventore di città

fragment of land that I had left behind. The countryside had

Cominciai a leggere quando ormai la nave era salpata verso Creta. Decisi di non prendere l’aereo perché volevo disegnare l’isola dal mare. Le onde fluttuavano i miei pensieri e costruivano le prime tracce di questa storia.

disappeared. In its place now is a great palace of blue glass inside fields of olives and oranges. Beyond, the city is as it once was. The palace of blue glass is enormous. I started to think that the mall was a founding act of an invented city. The

La sera prima di partire, nella trattoria in fondo al vicolo - quella con i pavimenti

embryo of a great urban system that connected the cities of

di pietra, i vecchi tavoli e il cortile che profumava di gelsomino - ero riuscito a

Paternò, Belpasso and Motta as the ring of a first settlement.

sentire, dal telefono del locale, il vecchio inventore di città. Seduto - immagino sulla

I wanted to discover if the architecture of the glass palace

sua poltrona di velluto rosso ormai sfilacciata - mi ricordava che “ In due modi si raggiunge Despina: per nave o per cammello. La città si presenta differente a chi

could become the start of a new rule. The aim of my travels was to understand - through the stories of the inventor of the city - if a founding model was used to create a new landscape.

viene da terra e a chi viene dal mare … ogni città riceve la sua forma dal deserto

In this way I could compare the Minoan city-palace of that

a cui si oppone; e cosi il cammelliere e il marinaio vedono Despina, città di confine

island with Aranjuez and Caserta and I could to explore the

tra due deserti”1.

universe of human relationships. Those which distinguish the

La sua casa di pietra guardava il mare ed era l’antico palazzo di Cnosso. Le pareti

people and determine the urban architecture.

bianche coperte di libri e il tavolo logoro pieno di matite, inchiostri di ogni tipo e le sue pipe; c’era persino un barattolo di latta con le vecchie foto. Poi, dalla finestra:

Matilde was waiting for me and accompanied me to the palace at Knosos. There lives Peppe. I had to wait. He arrived and granted me the time for a greeting and started by saying

il cipresso, il sentiero verso la campagna, la vespa, le mura antiche, il pastore con

“do you believe that to create this commercial city you only

le pecore, l’alloro e lontano, dietro gli alberi di arancio, il mare. Mi raccomandò

need good design and the most fashionable architect of

più volte che le isole si raggiungono dal mare e Creta si lascia volando, ma con

the moment? Do you believe that the quality of space is

prudenza . Ormai le città andavano perdendo sempre più quella densità di relazioni 2

3

e di memoria che le rendevano santuario dell’umanità. Durante il viaggio sulla nave

exclusively tied to his designs and visions? Do you think that the blue palace was built on that spot by accident?”. He had immediately got to the bottom of the discussion. He

mi chiedevo se il progetto d’architettura fosse ancora in grado di costruire l’atlante

started with these arguments, his reasoning anticipating my

della memoria e delle relazioni4 di un luogo, se fosse capace di “orientare”, svelando

questions.

nuovi paesaggi. Il vento sfogliava le pagine del libro e ritornavano nella mia mente

The inventor of the city started to tell his story and I was there

le storie di Despina.

to hear it. With his hands he made me understand that in the

La nave era ormai arrivata al porto e ancora pensavo a quel frammento di terra che avevo lasciato alle mie spalle. La campagna - che scoprivo ogni giorno passando

creation of the blue palace there were three fundamental items. The first dealt with communication, the second, the economy and the third – and this not took me by surprise –

con il treno andando a Catania - era scomparsa. Al suo posto un grande palazzo di

the architecture.

vetro blu. Intorno campi di aranci e ulivi. Oltre, le città di un tempo. Il palazzo era

The transformation of the spaces require new professional

enorme, grande come una città sfiorata da un fiume. Cominciavo a pensare che il

intersections and interdisciplinary figures. The communication

centro commerciale fosse l’atto fondativo di una città inventata. L’embrione di un grande sistema urbano che metteva in rete le città di Paternò, Belpasso e Motta

created the approval, the need, the wait, the necessity to found a palace-city. The second item was the construction of a financial model.

come prima corona insediativa. La campagna, un tempo esterna alla città, poteva

A complex architecture with its strategies and devices that

essere considerata ora come interclusa tra il nuovo centro e le città diventate invece

create the conditions for a sustainable finance. Project

nuove periferie. Un paradigma inatteso .

Financing, corporate divisions, architectural and management

5

Volevo scoprire se quell’architettura di vetro poteva diventare l’inizio di un nuovo governo a partire dalla realizzazione di una bigness . Se fosse un caso o invece il 6

7

frutto di un progetto iniziatico e se l’architettura iconica fosse il pretesto per fondare

projects are the instrument to reach all the objectives. And, lastly, architecture that creates the communication and financial projects. The choice of the designer is determined by its ability to communicate / persuade and by the awareness

città8. L’obiettivo del mio viaggio era capire - attraverso il racconto dell’inventore

that the quality of designed spaces determines the success of

di città- se fosse stato utilizzato un modello fondativo per realizzare quel paesaggio

the program and its effectiveness over time.

nuovo . Era mio convincimento che non a caso il vecchio Peppe

It was already late so I went for a walk around the courtyard

9

10

fosse andato a

vivere a Creta. Il suo racconto avrebbe svelato il mistero del palazzo blu. In questo modo potevo confrontare le città-palazzo minoiche di quell’isola con

of the palace at Knosos. The palace-cities of Aranjuez, Caserta and many others came to mind. The palace at Knosos was a structure that was developed around a great courtyard,

Aranjuez11 e Caserta. Ma non solo. Bisognava esplorare l’universo delle relazioni

with warehouses, rooms for governors and officers; the

umane12. Quelle che contraddistigono i popoli e che determinano architetture

others habitants lived in the villages beyond the palace.

abitate13. Avevo portato con me alcuni libri. Mi avrebbero fatto compagnia lungo

Parties, markets, courthouses, the alimentary and energy

il viaggio e nelle notti d’estate dell’isola antica. Dentro la borsa di stoffa portavo

departments, politics; everything was celebrated inside the

Cosmofobia di Lucia Etxebarria, La città invisibile di Emili Rosales, La caverna di Josè Saramago e Urban Cosmographies di Södertröm, Fimiani, Gianbalvo e Lucido.

city-palace. Inside, fields were cultivated, animals fed and in the night the people slept in simples country houses. All of this was never to be able to generate a more complex urban

Ormai il porto si apriva al mio sguardo. Una figura solitaria mi aspettava al molo

system.

ventuno e la città mi appariva come una nave...

I could decipher the matrices of the palace-city at Etnapolis.

Erano le otto della sera. Matilde mi aspettava e mi accompagnò al palazzo di Knosos.

But above all I started to prefigure the methods of the

Lì Peppe viveva tra le sue cose. Dovetti aspettare. Sentivo il profumo del tabacco ed esplorai il salone con lo sguardo. Arrivò e vidi che non era tanto diverso da come

“governance” of the project. Matilda had been looking for me. She said that the place can became magical only if had witnessed of a piece of history

lo immaginavo. Mi concesse il tempo di un saluto e poi esordì dicendo: “tu credi

and if are fixed in the memory of men. She said that a place

che per realizzare quella città commerciale e l’attività in essa contenuta, servisse

without the history of the men was like a desert of ice. The

solo costruire una buona architettura e scegliere l’architetto di moda? Credi che la

dimension of the time and memory are able to condition

qualità dello spazio sia legata esclusivamente al suo disegno o ai suoi profeti? Pensi

both architectural design and the organizations of the places.

che sia un caso che il palazzo blu stia proprio in quel pezzo di terra?” Era entrato subito nella sostanza delle cose. Cominciò con queste argomentazioni il suo ragionamento anticipando le mie domande: come nasce Etnapolis, chi è il suo fondatore e cosa diventerà. A quel modello insediativo era ispirata la città-palazzo? L’inventore di città cominciò così a raccontare la sua storia ed io ero lì per questo. Con la mano mi fece capire che le questioni determinanti per la nascita del palazzo blu erano tre. La prima afferiva alla comunicazione, la seconda all’economia e la terza - cosa che non mi sorprese - all’architettura. Sperava nella mia sorpresa. Io architetto che rinunciavo al simbolico primato del costruire, ma il suo paradigma era intrigante e provocatorio. L’architettura non era, nella sua visione, l’elemento centrale14. Il progetto di trasformazioni dello spazio richiedeva nuove intersezioni

Etnapolis hasn’t had the time to stratify her memory and create history; Etnapolis is still a “non-place”.


17

In questa pagina Vista del Centro Commerciale Etnapolis con l’Etna sullo sfondo Planimetria generale dell’intervento Nelle pagine seguenti Vista notturna del viale urbano di Etnapolis Il giardino antistante al centro commerciale


18 professionali con l’istituzione di figure interdisciplinari. La comunicazione costruiva

The blue palace will welcome the festivals of the neighbouring

il consenso, il bisogno, l’attesa, rispetto alla necessità di fondare una città-palazzo.

villages – which have become, over time, its suburbs – with

Incontri, conferenze, seminari sull’importanza del mercato15 come nucleo centrale del progetto; sull’opportunità che offre il luogo individuato sul piano delle relazioni

fireworks, a band, the carnival, the processions and also the balloon sellers. It seems strange and surreal but it’s possible. Matilde spoke of the value of identity meant as a

della mobilità. La ridondanza della comunicazione come generatrice di convergenze

recognizability. A recognition tied to the layering of memory,

politiche, culturali ed economiche.

to the forms and organisations of the parts that constitute a

La seconda questione era quella relativa alla costruzione del modello finanziario.

place.

Architettura complessa di strategie e dispositivi che realizzavano le condizioni per

Etnapolis as a mimesis of the city-palace Knosos. It’s a

la sostenibilità finanziaria. Il Project Finance e la compartimentazione societaria, architettonica e di gestione come strumento operativo per il raggiungimento degli

fascinating and possible hypothesis. I slept and at dawn I was woken by a child. Smiling, he told me that if Etnapolis is a city then all the cities have a king.

obiettivi. E, infine, l’architettura che realizza il progetto comunicativo e finanziario.

He warned me that even the blue palace would die, sooner

La scelta del progettista è determinata in funzione del peso comunicativo/

or later, as did the city of Knosos. We need to think of an

persuasivo dello stesso progettista e dalla consapevolezza che la qualità degli spazi

complete design that would consider the maintenance of the

progettati determina il successo del programma e la sua efficacia nel tempo. Era già tardi e potevo passeggiare nel cortile del palazzo di Knosos con la luna piena che

countryside and its outlines, for without the countryside the city is only a desert. He also told me that the landscape is all that surrounds us and we can see. For years I had thought of

illuminava le basole di pietra.

cities as islands, but now I understood that they were nodes

“Giovanni” - mi chiamò per nome e questo mi riportò indietro nel tempo - “vai

of a bigger system that only a multi-disciplined design could

nell’ala ovest ai magazzini; lì troverai di che mangiare per stasera e forse altro”

govern. Etnapolis is big, it consists of a centre with a market,

- e continuò - “ vedi, questo posto assomiglia molto al palazzo blu di cui abbiamo

squares, and streets. It posses cultivated fields as far as the

parlato... vedrai!”. Ci saremmo incontrati ancora. Lungo i sentieri di pietra mi tornavano in mente le città-palazzo di Aranjuez, Caserta

edges of its suburbs. Etnapolis has streets and a train network to connect its parts. Etnapolis is also looking for create her history and the next expansion. I understood the worries of

e tante altre. Il palazzo di Knosos era una struttura che si sviluppava attorno ad un

Peppe, the inventor of the city. The government of the future

grande cortile con i magazzini, le stanze per il governo e per i funzionari; oltre, nella

city of Etnapolis and its suburbs will be the most difficult thing

campagna i villaggi abitati. Le feste, il mercato, l’esercizio della giustizia, il governo

from this moment on.

delle risorse alimentari ed energetiche, la politica; tutto si celebrava dentro la cittàpalazzo. Intorno si coltivavano i campi, si pascolavano gli armenti e si dormiva la notte nelle case sparse nelle campagne. Tutto questo non generò mai un sistema urbano più complesso. Arrivai al mègaron passando per il cortile, attraverso la scalinata raggiunsi la sala della regina. Pensai alla Reggia di Aranjuez in Spagna. La dimensione di quel palazzo era simile a una città. Ma in questo caso la sua struttura planimetrica aveva generato l’impianto urbano e rurale dell’odierna Aranjuez. Analogamente alla Reggia di Caserta, dove si genera un tessuto urbano e territoriale nell’intorno, coerente al sistema ordinatore del palazzo. Potevo decodificare la matrice della città-palazzo16 di Etnapolis. Ma sopratutto cominciavo a prefigurare le modalità di “governo” del progetto. Mi ero perso in un labirinto e mi trovò quasi spaventato. Matilde mi cercava già da un po’. Mi riportò al centro del cortile maggiore e mi fece danzare dolcemente. Il vestito bianco di lino risplendeva sotto la luna e nascondeva l’universo. Offrì le sue labbra teneramente e con pudore, nel mistero di una notte di luna piena. Il suo corpo mi accolse come la madre terra accoglie le radici dell’albero. Sfiorammo con le dita le pietre del basamento orientale e lo sguardo fuggì verso i fuochi d’artificio


19 che si vedevano lontani verso il porto a nord. Disse che un luogo diventa magico solo dopo essere stato testimone di una storia, solo dopo aver sedimentato la memoria degli uomini e degli dei. Mi disse che i luoghi senza le storie degli uomini che li hanno vissuti sono deserti di ghiaccio. La dimensione del tempo e della memoria condiziona sia il progetto d’architettura sia i luoghi in cui dimora. Etnapolis non ha ancora avuto il tempo necessario per stratificare memoria per costruire storie; è ancora un “non luogo”17. Un giorno il palazzo blu accoglierà le feste dei paesi vicini - diventate nel frattempo le sue periferie - con i fuochi d’artificio, la banda, il carnevale, le processioni, il venditore di calia e di palloncini, persino riferimento topografico e toponomastico. Sembra folle e surreale quest’idea ma possibile18. Matilde mi parla del valore dell’identità intesa come riconoscibilità collettiva. Una riconoscibilità legata alla stratificazione della memoria, alla forma e all’organizzazione delle parti che costituiscono i luoghi. L’architettura del palazzo, con i suoi ritmi: vuoti e pieni, lenti e ridondanti, di contrazioni ed espansioni, di luce e di ombre, costituiva il teatro ideale per costruire un frammento della mia memoria19. Etnapolis come progetto di mimesis della città-palazzo di Knosos. Era un’ipotesi possibile e affascinante. In esso si configuravano morfologie, tipologie percettive e relazionali analoghe. Nella sua contemporaneità formale e figurale, l’organizzazione dello spazio e le funzioni principali erano riconducibili alle città-palazzo prima descritte. Poggiai il capo sul suo seno e navigai tutta la notte nelle terre di Morfeo. Poi all’alba mi svegliò un cucciolo d’uomo. Luca. Capelli come il grano e occhi verdi. Non rividi più Matilde, musa e amante e non dimenticai più quel luogo20, per sempre. La città si svegliava. Il sole la sfiorava ancora dolcemente. Luca mi fissava incuriosito. “Che cosa facevi qui?” mi disse. La scomparsa di Matilde mi turbava. Spiegai di lei e Luca sorrise. Aspettò un momento per dirmi che in quell’isola esiste una leggenda che racconta di una dama azzurra che, nelle notti, d’estate appare nel cortile del palazzo. Forse una dea incoronata o, forse, una danzatrice delle tauromachie. Avevo forse sognato, ma ricordavo le sue riflessioni sull’identità dei luoghi. Gli raccontai del palazzo blu lungo la strada per l’aeroporto e delle ragioni che mi avevano portato a Creta. Lungo la strada mi chiese: “Cosa succederà al palazzo blu quando comincerà a crescere, chi è il re di questa città-palazzo?” Sorridendo mi disse che se Etnapolis è una città, questa ha un re, e i governanti delle periferie vicine erano solo dei potenti feudatari al servizio del re. Mi avvertì che anche il palazzo blu poteva morire, prima o poi, come la città di Knosos. Bisognava pensare a un disegno complessivo, che considerasse il mantenimento delle campagne e dei suoi tracciati, perché senza di essa le città sono solo un deserto. Mi disse anche che il paesaggio è tutto quello che ci circonda e che percepiamo, compreso gli uomini e gli dei e non si può trasformare il particolare senza guardare il generale. Era saggio. Per anni avevo guardato le città come isole e ora capivo che erano i nodi di un più ampio sistema che solo il progetto multidisciplinare poteva governare. La città di Etnapolis è grande e si compone di un centro con il mercato, le piazze e le strade21. Possiede un grande campo coltivato intorno fino alle sue periferie. Possiede strade e ferrovia per collegare le parti. Sta persino costruendo la sua storia e prevede anche la sua espansione. Comprendevo meglio le preoccupazioni di Peppe, l’inventore di città. Il governo della futura città di Etnapolis e delle sue periferie era la cosa più difficile da questo momento in poi. Lasciai Luca. Mi regalò un disegno fatto con il caffè e tornai sulla mia isola, nella terra di levante, dove da qualche anno nascono troppe città inventate senza un inventore e senza un governo. Gli uomini le chiamano centri commerciali22, centri turistici, centri culturali e in tanti altri modi. Architetture elefantiache, prive di una strategia di paesaggio, senza memoria e senza identità. E l’inventore di città? Centro Commerciale etnapolis PROGETTO Massimiliano e Doriana Fuksas LUOGO Belpasso | Catania COMMITTENTE Alis Immobiliare Cta S.p.A. DATI DIMENSIONALI Superficie complessiva 72.650 mq CRONOLOGIA 2001-2005 Massimiliano Fuksas [1944] laureato alla Facoltà di Architettura La Sapienza di Roma nel 1969. Nel 1967 apre il suo studio a Roma e nel 1989 affianca lo studio di Parigi. Successivamente apre gli studi di Francoforte, Vienna e Shenzhen in Cina. E’ stato il curatore della VII Biennale di Architettura di Venenzia “Less Aesthetics, More Ethics”. E’ visiting professore in diverse università internazionali come l’Ecole Speciale d’Architecture a Parigi, l’Akademie der Bildenden Kunste di Stoccarda, la Columbia University di New York. Ha realizzato numerosi progetti come l’Armani Ginza Tower di Tokio, la Nuova Fiera di Rho-Pero a Milano, il Centro Direzionale Ferrari a Maranello, lo ZENITH Music Hall in Francia, l’Amirant Entrance Building a Eindhoven.

1 | Cfr.: Italo Calvino, “Le città invisibili”, Oscar Mondadori, Milano 2002 2 | Cfr.: Jean-Pierre Vernant, “L’universo, gli dei, gli uomini, il racconto del mito”, Einaudi tascabile, Trento 2001 3 | Cfr.: Umberto Cao, Luigi Coccia [a cura di], “Polveri urbane”, Meltemi, Roma 2003 4 | Cfr.: Vittorio Gregotti, “Tre forme di architettura mancata”, Einaudi, Trento 2010 5 | Cfr.: Gilles Clément, “Manifesto del terzo paesaggio”, Quodlibet, Macerata 2005 6 | Cfr.: Silvano Petrosino, “Babele, Architettura, filosofia e linguaggio di un delirio”, Il melangolo, Genova 2003 7 | Cfr.: Rem Koolhaas, “Junkspace”, Quodlibet, Macerata 2005 8 | Cfr.: Giuseppe Guerrera, “Fondare città, la città dell’accoglienza”, Grafill, Palermo 2001 9 | Francesco Finocchiaro, sulle ibridazioni urbane, «Se osserviamo l’esempio di Fuksas a Etnapolis ci rendiamo conto che esso ha costruito un nuovo paesaggio, che “distrugge, ma è anche un nuovo inizio. Può ricomporre ciò che spezza” come sostiene Rem Koolhaas in Junkspace parlando del Bigness [architettura estrema, goffa, una sorta di dinosauro].» 10 | Peppe è lo pseudonimo del dott. Antonio Pogliese che gentilmente ha concesso l’intervista proprio sulle dinamiche che hanno determinanto la nascita del centro commerciale di Etnapolis 11 | Cfr.: Grupo de investigacion Paisaje cultural, Escuela Tecnica Superior de Arquitectura Universidad Politecnica de Madrid, “Estudio Paisajistico del raso della estrella Aranjuez, Analis y Criterios generales de actuacion”, Maireas libros 2007 12 | Cfr.: Marc Augè, “Rovine e macerie”, Bollati Boringhieri, Torino 2004 13 | Cfr.: Christian Norberg-Schulz, “L’abitare. L’insediamento, lo spazio urbano, la casa”, Electa Editrice, Milano 1984 14 | In molte realtà europee ed americane la figura centrale nelle trasformazioni dello spazio è l’economista coadiuvato da agronomi, architetti, ingegneri, sociologi, ecc. 15 | Cfr.: Mario Liverani, “Uruk”, la prima città, Editori Laterza, Bari 2007 16 | Cfr.: Renato Rizzi,” La muraglia ebraica, l’impero eisenmaniano”, Mimesis estetica e architettura, Udine 2009 17 | Cfr.: Marc Augè, “Nonluoghi. Introduzione a un’antropologia della surmodernità”, Elèuthera, Milano 2009 18 | I ragazzi che vivono nei paesi vicini frequentano Etnapolis abitualmente come spazio per l’incontro. Alcune manifestazioni culturali, sportive, ecc. che storicamente appartenevano alla tradizione delle città sono ora ospitate nel centro commerciale 19 | Cfr.: Alberto Campo Baeza, “La idea construida”, Universidad de Palermo [Argentina], Madrid 2000 20 | Cfr.: Maria Corti, “Catasto magico”, Einaudi, Torino 1999 21 | Cfr.: Magdalena Tulli, “Sogni e pietre”, Voland, Roma 2007 22 | Cfr.: Leo Giuseppe Oceano, “Le architetture degli shopping center e le nuove seduzioni del consumo, morfologia, composizione e progetto dei nuovi luoghi della vendita tra il tipo edilizio e lo spazio pubblico”, Tutor Riccardo Dell’Osso [tesi di Dottorato di Ricerca XVIII ciclo Università di Catania, Facoltà di Ingegneria]


20

lcl-Siracusa mariagrazia leonardi

[…] Oggi a Siracusa sono sempre più riconoscibili numerose e diverse centralità […]

The redevelopment and improvement of the environmental

spesso disperse sul territorio, separate le une dalle altre da interruzioni, barriere,

and cultural systems project in Syracuse [Piano di Sviluppo

spazi vuoti; risultato di processi economici e sociali che nel tempo si sono andati sovrapponendo; ciascuna dotata di una identità morfologica […] realizzando […]

Sostenibile, 2003 ] is a response to the disharmony between the different zones. This project is being developed along side the planned interventions on the disused rail tracks

una città dispersa e frammentata, […] priva di identità. Abbandonare le centralità

on the waterfront at Ortigia and the organisation of three

antiche ad un destino di degrado o di museificazione, significa cancellare non solo

international design competitions on the relationship between

un patrimonio di memoria collettiva, ma soprattutto perdere tutta la loro ricchezza

the city and the sea promoted by the Area Staff Management,

economica e sociale.

Zone 1 and the Special Office of Community Politics and

[Documento di Indirizzo Progettuale, Concorso di Progettazione per la riqualificazione urbana del “Nuovo waterfront Porto piccolo – Lotto sud”

Complex Programs. The design competition for the redevelopment of the “New Waterfront – Porto piccolo – Lotto sud” has been promoted on the basis of a study of the urban landscape on the

Conseguenza di una valutazione, sincronica e diacronica, della disarmonia dei luo-

borders of the Borgata Santa Lucia. A study which reveals

ghi, è un ambizioso piano di valorizzazione e riqualificazione del sistema ambientale

a mythic sense interpreting the empty urban coastlines as

e culturale di Siracusa [Piano di Sviluppo Sostenibile, 2003] . Questo si affianca alla 1

pianificazione di numerosi interventi, ordinati in due Parchi progetti, riguardanti le

opportunities to reconquer its ancient relationship with the sea and enhance the historical and architectural presence. A memory, interpreted as a foundation of the new, is where

aree della cintura ferroviaria in disuso e del waterfront di Ortigia2 e di tre concorsi

a project brings to life stories from the past and continues

internazionali di progettazione promossi, sul tema del rapporto tra la città e il mare,

writing, without cancelling what has been written before,

dall’Area staff management territoriale 1 e dall’Ufficio speciale politiche comunitarie

activating a method which is identifiable in both time and

e programmi complessi [2008-09]3.

space and is recognisable to the community.

Il concorso di progettazione per la riqualificazione urbana del “Nuovo waterfront Porto piccolo – Lotto sud”4, è stato, in particolare, promosso sulla scorta della lettura del

The winning group redevelops the port area through the idea of the Monument. A work through memory which, by claiming back the waterfront renders the pre-existent fragments of

paesaggio urbano situato a margine della Borgata Santa Lucia, che restituisce oggi,

military architecture along the coast intelligible. The profile of

da un punto di vista morfologico, un collage di forme scaturite da sovrapposizioni e

the fortifications has therefore been taken by the designers

giustapposizioni di diversi sistemi di relazione. Lo studio dei luoghi sembra rivolto ad

as a model by which to redesign the areas on the seafront

evidenziarne il senso mitico proponendo per il progetto schemi simbolici legati al 5

concetto di memoria6 nell’interpretare i vuoti urbani costieri come occasioni per la

in front of the remains of the antique wall, recreating the historical connections between the Calafatari quay and creating pedestrian zones and cycle lanes and positioning a

riconquista dell’antico rapporto col mare e per la valorizzazione delle importanti per-

new bridge of connection from the historical centre of Ortigia.

manenze storiche o archeologiche locali, come i tratti delle mura difensive spagnole.

There is a strong element of identification in these places,

Una memoria, intesa come sostruzione del nuovo , dove l’atto progettuale serva a

today the perception of the sea is denied by the division

rendere attuali, le frasi lasciate dalla storia e a continuarne la scrittura senza cancel-

of spaces and functions. The demolition of the bodies that

7

lare il testo già scritto, attivando una componente affettiva, che rivolga l’attenzione verso una modalità identificativa, spaziale e temporale, nella quale la comunità pos-

block the squares moulds a sequence of public spaces. The pre-existent monumental garden is integrated into the walls, overcoming the physical and perceived boundaries of the

sa riconoscersi8.

infrastructure of the port and opening the city to its sea.

L’amministrazione si è dunque preoccupata di offrire strategie adeguate alla risi-

The designers increase the number of pedestrian zones

gnificazione dei luoghi per la loro valorizzazione in relazione alle esigenze di uno

and cycle lanes, integrating them into the pre-existent

sviluppo territoriale o urbano, dove, secondo questo modo di interpretare, anche i valori e i significati che si sovrappongono agli aspetti strutturali legati alle compo-

environment and the areas which lap up against the old railway tracks converted in the Linear Park in the Mura Dionigiane.

nenti fisiche, naturali, storiche o sociali, siano considerati elementi portanti della

The environment is designed to function for the consumer

questione urbana9.

and his relationship with the place. A reconstruction of urban

Sull’idea di Monumento inteso come modus e narrazione di un luogo, il gruppo vin-

liveability is attempted in the layout of a series of public

citore del concorso di progettazione sembrerebbe fondare la propria risposta sulla

spaces.

riqualificazione dell’ambito portuale. Un lavoro sulla memoria che parte dall’intenzione di rendere intelligibili nel recupero del waterfront urbano le preesistenze sto-

The jetty in the Calafatari quay, near the remains of the Spanish wall becomes a memento of the work of the dock yards. A modern bridge introduces another dock to the north,

riche rappresentate dai frammenti dell’architettura militare lungo la costa, con la

placed to reorganise the touristic port while taking into

parziale conferma del loro ultimo seicentesco disegno. Il profilo delle fortificazioni è

consideration the sub-aquatic archeological remains.

stato quindi assunto dai progettisti come referente formale per ridisegnare i piazzali a mare prospicienti ai resti delle antiche mura, ripristinandone le storiche relazioni con il bacino dei Calafatari, e per stabilire lo status materico e percettivo dei percorsi pedonali e ciclabili e la collocazione di un nuovo ponte di connessione con il centro storico dell’isola di Ortigia, situato sull’antico tracciato di congiunzione dei forti con la demolizione dell’attuale. Forte elemento identitario per questi luoghi, la percezione del mare è allo stato attuale negata dalla parcellizzazione spaziale e degli usi [Lega Navale, Circolo Nautico Ribellino, Darsena dei Calafatari, cantiere navale di Riva Forte Gallo]. L’abbattimento dei corpi che occludono i piazzali ha conformato nella proposta vincitrice una sequenza di spazi pubblici che portano al loro interno minime entità architettoniche, alle quali si sono sovrapposti alcuni segni di attraversamento fino a coinvolgere il giardino monumentale preesistente. Questo, divenuto referente del significato del confine marittimo urbano, integrandosi con le mura, è il tentativo di oltrepassare il margine fisico e percettivo delle infrastrutture portuali aprendo la città al suo mare. Nell’ipotesi di ottimizzare il traffico veicolare che oggi grava sul sito, i progettisti confermano la proposta di allentare le sollecitazioni del centro storico e del waterfront e incrementare collegamenti pedonali e ciclabili integrati con le preesistenze ambientali e con le aree lambite dal vecchio tracciato ferroviario convertito nel Parco Lineare delle Mura Dionigiane. L’ambiente viene pensato in funzione del soggetto fruitore e del suo rapporto con i luoghi. La ricostruzione della vivibilità urbana si è tentata con la disposizione di una serie di spazi pubblici ai quali il quartiere possa dare significato primario poiché proposti come tema della socialità dove gli abitanti possano riconoscersi. Il pontile sul bacino dei Calafatari, presso i resti delle mura spagnole, diviene manifestazione espressiva del ricordo dell’attività di cantiere. Un ponte moderno introduce un altro molo a nord, conformato in modo da riorganizzare il porto turistico tenendo in opportuna considerazione le preesistenze archeologiche subacquee.

1 | Il Piano di Sviluppo Sostenibile è approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio nel 2003. 2 | «[…] il Piano di Sviluppo Sostenibile punta ad innalzare il grado di richiamo turistico delle centralità urbane e del mare attraverso il miglioramento della fruizione dei beni ambientali e storico-culturali; l’innalzamento della qualità del paesaggio urbano; la realizzazione di attrezzature per le attività naturalistiche, di svago e sportive. Il raggiungimento di questi traguardi strategici è previsto per fasi successive, che vedono, tra le prime, la realizzazione del Waterfront del Porto Piccolo in quanto capace di innescare, assieme ad altri, immediati processi virtuosi di riqualificazione dello spazio pubblico e di valorizzazione economica e sociale […] L’idea strategica tende a riconoscere a Siracusa un ruolo di centro urbano funzionalmente connesso con tutte le parti del suo territorio, caratterizzato per l’offerta di attività e servizi storico-culturali; di turismo ambientale legato anche alla fruizione del mare». [Cfr. Documento di Indirizzo Progettuale, Concorso di Progettazione per la riqualificazione urbana del “Nuovo waterfront Porto piccolo – Lotto sud”, pag. 3]. Finanziato con fondi europei 2007-2013, Asse 6, il Parco progetti “Riqualificazione del Waterfront di Ortigia” è stato suddiviso in sette azioni riguardanti il Lungomare Nord di Ortigia, il Waterfront Porto Piccolo, il Lungomare Est di Ortigia e la relativa Quinta, le Quinte del Lungomare Piazza Federico di Svevia, Largo Aretusa e le vie di collegamento, il recupero e l’adeguamento funzionale del Palazzo comunale di Via Privitera e la riqualificazione di Piazza Euripide, di Largo Gilippo, e dell’ingresso allo Sbarcadero Santa Lucia. [Cfr. “Informa città – Siracusa”, dicembre 2009]. 3 | I vincitori dei concorsi sono: il gruppo dell’architetto Tomaso Monestiroli per il progetto del Lungomare di Levante, Lotto nord, di Ortigia, finalizzato alla riqualificazione di tre ambiti: le mura spagnole, la zona verso il mare della Graziella e un’area del quartiere umbertino; il gruppo dell’architetto Enrico Reale, che ha progettato la Nuova Stazione Marittima del Porto Grande nella zona dell’Ex Molo S. Antonio, a servizio delle navi da crociera; il team della Beta Servizi Ingegneria e di Francesco Taormina per il progetto del Lotto sud del Nuovo Waterfront del Porto Piccolo, finalizzato al recupero del rapporto tra il mare e un’area di rilevanza storica. 4 | Il concorso è attivato tra i progetti di Qualità Italia [Progetti per la qualità dell’architettura], promossi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del programma Sensi Contemporanei ed attuati d’intesa con le Regioni firmatarie dell’omonimo Accordo di programma Quadro Multiregionale [Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia]. Finanziata dal fondo per le aree sottoutilizzate [delibera CIPE 35/05], Qualità Italia ha rappresentato una nuova opportunità per le amministrazioni locali del meridione interessate alla diffusione dello strumento del concorso di architettura come occasione per realizzare opere pubbliche di qualità. 5 | Cfr.: Eugenio Turri, Il paesaggio come teatro, Marsilio, Venezia, 1998. 6 | Cfr.: Kevin Lynch, L’immagine della città, Marsilio, Venezia, 2006. 7 | Cfr.: Alberto Clementi, Il senso delle memorie, Laterza, 1990. 8 | Cfr.: Alois Riegl, Der moderne Denkmalkultus. Sein Wesen und seine Entstehung, Wien-Leipzig, 1903, tradotto da Scarocchia S., Il culto moderno dei monumenti, il suo carattere e i suoi inizi, Nuova Alfa, Bologna, 1990. 9 | Cfr.: Eric Dardel, L’uomo e la terra, Unioepli, Milano, 1986; Durand G., Le strutture antropologiche dell’immaginario, Dedalo, Bari, 1972.


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RIQUALIFICAZIONE URBANA DEL nuovo waterfront del Porto Piccolo A Siracusa - lotto sud PROGETTO Francesco Taormina [Capogruppo, Beta Servizi Ingegneria s.r.l. [Capogruppo responsabile e ingegneria, Alessandro Ciaccio [Giovane progettista, Vittorio Nicolosi [Geometria strade, Pierluigi Aminti [Tecnica marittima LUOGO Siracusa COLLABORATORI Fabrizio Nasta, Ausilia Zito, rendering CONSULENTI Francesco Ciulla, illuminazione Giuseppe Barbera, Donato Salvatore La Mela Veca, sistemazioni a verde COMMITTENTE Comune di Siracusa DATI DIMENSIONALI Superficie complessiva delle sistemazioni a terra 29.000 mq Posti barca 430 per imbarcazioni da 8-10 m CRONOLOGIA 2008-2009 [Concorso internazionale di progettazione a procedura ristretta, Primo premio 2010-sgg. [Progetti preliminare, definitivo, esecutivo, direziona artistica dei lavori Francesco Taormina [1953] laureato alla Facoltà di Architettura di Palermo e dottorato in Composizione Architettonica presso l’IUAV, è professore associato di Composizione Architettonica e Urbana dal 2003 a Roma “Tor Vergata” e docente nel corso di dottorato in “Architettura e Costruzione”. Fa parte del comitato scientifico di “Anfione e Zeto”. L’attività progettuale è stata oggetto di numerosi premi e riconoscimenti, sia per le opere realizzate [Strada Palazzi a Pollina, Casa a Lascari] sia per la partecipazione a concorsi di architettura. Ha ottenuto il primo premio nei concorsi internazionali per il quartiere San Cristoforo a Catania [Europan 1993], per il recupero delle cave nel Parco delle Madonie [2008], per la Riqualificazione urbana del Porto Piccolo di Siracusa [2009], per la Città della cultura di Monreale [2008-2010].

In questa pagina Una tavola del progetto vincitore del concorso di progettazione per la riqualificazione urbana del nuovo waterfront del porto piccolo a Siracusa - Lotto Sud


22

lcl-La Valletta Renzo Piano building workshop

La mia idea per la porta della città de la Valletta Io sono un uomo del Mediterraneo, nato e cresciuto nella cultura del Mare Mediterraneo, Malta, un’isola, e come molte altre coste lungo la costa da Tyr a

My vision for the City Gate and Entrance into Valletta I am a Mediterranean, born and raised in the culture of the Mediterranean Sea. Malta, an island, and very like many others along the coast from Tyr to Gibraltar or from Venice to

Gibilterra o da Venezia a Cartagine, è il luogo dove tutte le culture e civilizzazioni

Cartago, is the place where all cultures and civilizations meet.

s’incontrano. Così anche Malta, a differenza da altre isole, si trova nel centro del Mare

But Malta, unlike the other islands, is in the centre of mare

Nostrum. Come tale, essa è stata sempre oggetto di sogni e desideri d’innumerevoli

nostrum.

popoli che sono passati per visitare o conquistare questa terra. Per oltre tre secoli,

The World Heritage City of Valletta and its fortifications are

l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme ha impregnato l’architettura e l’urbanistica di questa terra con le influenze straniere, determinando l’evoluzione

the most visible symbol of this period and the City Gate, of course, is one of the keystones of its architecture. My team, Renzo Piano Building Workshop and I are honoured to present

del suo linguaggio e della sua arte dalla presenza di un suo variegato patrimonio

a design proposal for the area of the Gate, of Freedom Square

culturale. Il patrimonio culturale della città de La Valletta e la sua fortificazione sono

and of the Opera House site.

tra i più visibili simboli di questo periodo e la Porta della Città, certamente, è una

It is the decision of the Government of Malta to bring a new

delle chiavi di volta della sua architettura. Lo studio RPBW ed io siamo onorati di presentare una proposta progettuale per

Parliament Building to this area. Our proposal, on the other hand, will fully respect the Opera Site for the historical and the symbolical values it can henceforth provide for the site.

l’area della Porta, della piazza della Libertà e del sito dell’auditorio. Misuriamo e

To do this, we are proposing to build the Parliament Building

apprezziamo la complessità e il peso della storia in quest’ambito, eppure la nostra

in the place of Freedom Square. But Freedom Square will not

visione deve essere rivolta al futuro.

disappear! A vast, well defined ‘largo’ measuring 60 by 25

L’Amministrazione Maltese ha deciso di portare il nuovo Parlamento in quest’area.

meters will welcome the visitor immediately after crossing the

La nostra proposta, del resto, rispetterà pienamente il sito dell’Opera per il valore storico e simbolico che esso riveste e ne rafforzerà il luogo. Per fare ciò, stiamo

gate. In all the three constituent parts of the site, the local stone, that natural omnipresent element of Maltese construction, will

proponendo di inserire l’edificio del Parlamento al posto della piazza della Libertà.

be a protagonist. On the Opera Site, the existing Ruins have

Ma la piazza non scomparirà! Un vasto e ben definito “largo” di 60 per 25 metri

become part of Maltese history, consolidated in the collective

accoglierà il visitatore immediatamente dopo aver attraversato la porta, offrendo

memory. They should be retained. They create a presence,

lo spazio ideale per ogni tipo di manifestazione popolare come è stato nel passato. Il nuovo progetto della porta dovrà rispettare lo spirito e i valori autentici delle fortificazioni così come sono stati concepiti. Inoltre, prevediamo che a ciò si aggiungeranno quelle necessarie qualità contemporanee che esprimono apertura, accoglienza. [Renzo Piano

one of the few in the city, which recalls the violence of war. It is a unique opportunity given to the City of Valletta, to plan together within the framework of a coherent concept, these three elements of the project: Gate, Parliament and Opera.


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Nella pagina accanto Schizzo di studio In questa pagina Pianta del progetto


24

In queste pagine Sezione del performing arts center Sezione trasversale Alle pagine 26 e 27 Planimetria generale Sezione del giardino delle fortificazioni Modello dell’intervento Sezioni


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27 La porta della città de la valletta Progetto Renzo Piano Building Workshop Luogo La Valletta. Malta Collaboratori Architecture Project Committente Grand Harbour Regeneration Corporation plc CRONOLOGIA 2009-sgg.

Renzo Piano [1937], architetto, si laurea al Politecnico di Milano nel 1964 e grazie al padre, costruttore edile, da subito può conoscere la vita di cantiere ed esercitare la professione, nonché instaurare le prime relazioni nel settore. Effettua le prime esperienze presso architetti assai affermati all’epoca quali: Franco Albini, Marco Zanuso, Louis Kahn e Makowskj. In seguito inizia in proprio un lavoro di sperimentazione sullo sviluppo di strutture spaziali a guscio, realizzate con sistemi costruttivi innovativi prendendo come riferimento l’amico e maestro francese Jean Prouvé. Dal 1971 al 1977 collabora con Richard Rogers con il quale costruisce il Centro Pompidou e dal 1977 collabora con Peter Rice. Nel 1981 fonda il Renzo Piano Building Workshop, mirato all’uso di materiali e tecnologie all’avanguardia, con l’intento di progredire sempre di più nella capacità di realizzare edifici e complessi urbani in tutto il mondo. Innumerevoli sono i testi pubblicati sul suo lavoro, come pure le mostre nelle principali città d’Europa, degli Stati Uniti, Giappone e Australia. Tra i principali riconoscimenti internazionali si ricordano: l’Honorary Fellowship Riba a Londra [1986], la Legione d’Onore a Parigi [1985], la Riba Royal Gold Medal for Architecture [1989], il titolo di “Cavaliere di Gran Croce”, il premio Imperiale a Tokio [1995] e il premio Pritzker [1998], considerato il premio più prestigioso a livello mondiale nel campo architettonico. Dal 1994 è ambasciatore dell’UNESCO per l’architettura. Molti sono i riconoscimenti universitari: visiting professor alla Columbia University di New York, alla Architectural Association di Londra, laurea honoris causa dalle Università di Stoccarda e Delft.


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, lcl-la citta del levante.3

[I parte a pagina 4. Segue da pagina 14

[From pg 14

Quello che in queste pagine interessa restituire é come, all’interno di logiche globali,

The great urban areas of consolidation in Italy are the new

ci siano differenze sostanziali che raccontano come nel Mediterraneo siano già pre-

global cities, for example MiTo [Milan-Torino] with an extension

senti altre modalità di muoversi nel territorio che sono oramai divenute consolidate prassi di scambio e di rete che interessano le nuove prospettive di sviluppo di questo

of 142km, Rome-Naples [227 km] and Florence-Bologna [227 km]. These cities represent virtual constructions and are starting measure up on a global scale.

antico bacino. Al riguardo è interessante notare come lo studio danese Henning Lar-

The “City of the Levant” must confront unexpected

sen Architects nell’ottobre 2010 abbia deciso di aprire una nuova sede a Damasco.

dimensions and new trans-national challenges. Data shows

Le grandi aree urbane che si sono consolidate in Italia appaiono come città globali

that a large global city with flows and dynamics that connect

recentemente “inventate”, si tratta della MiTo [Milano-Torino] con un’estensione di

all of its parts already exists in the heart of the Mediterranean.

142 km, della Roma-Napoli [227 km.] e della Firenze-Bologna [227 km]. Queste città rappresentano delle pure costruzioni virtuali di divisioni amministrative consolidate

Today a study of new concepts to respond to a specific necessity, the consideration of the preservation of natural resources and the theme of the construction of the landscape

e di differenze culturali e politiche non facilmente assorbibili e testimoniano, ancora

as a new infrastructure is required. A necessity inspired by the

una volta, la differenza tra la realtà e le costruzioni teoriche, eppure - pur nei limiti -

ability, intrinsic to our land, which has territorial dimensions

cominciano a confrontarsi con dimensioni globali.

defined as an “island”, but which is not “isolated” from the

La “Città del Levante” deve confrontarsi con dimensioni inaspettate e nuove sfide

global dynamic.

transnazionali. I dati reali mostrano che una grande città globale, con flussi e dinamiche che interconnettono le sue parti, è già presente nel cuore del Mediterraneo e che quel che occorre sono solo dei nuovi concetti capaci di rispondere alla specifica necessità di considerare il risparmio delle risorse naturali e il tema della costruzione del paesaggio come a una nuova infrastruttura. Questo bisogno nasce dalla capacità, intrinseca al nostro territorio, di possedere una dimensione territoriale che è definita come “isola” ma non è per questo “isolata” dalle dinamiche globali. [Marco Scarpinato 1 | Ne “Le città nell’economia globale” Saskia Sassen studia le città come luoghi d’intersezione tra locale e globale dimostrando come molte metropoli sviluppatesi all’interno di mercati transnazionali hanno ormai più caratteri in comune tra loro che con i rispettivi contesti regionali o nazionali. Le città globali sono il centro di snodo per commerci, finanza, attività bancarie, innovazioni e sbocchi economici. New York, Tokyo, Parigi, Londra, Seul, Pechino, Shangai e Miami sono connesse globalmente ma disconnesse localmente, fisicamente e socialmente, tanto che non ha più senso parlare di città tradizionale. La città globale è una componente strategica dell’economia globale e permette d’identificare territorialmente i processi di potere scaturiti dalla ristrutturazione economica. Un altro aspetto nell’opera è l’analisi sulle questioni di potere e d’ineguaglianza derivanti dai processi di globalizzazione. Cfr.: Sassen Saskia, “Le città nell’economia globale”, Il Mulino, Bologna 2003 2 | Manuel Castells ne “I due volti della globalizzazione dei mercati” descrive il modello organizzativo della rete come elemento chiave della contemporaneità, un sistema di nodi interconnessi che può avere una gerarchia, ma non ha un centro. La distinzione più importante in questa logica organizzativa è quella tra essere e non essere nella rete, poiché tutto ciò che conta è organizzato in una trama di reti mondiali. Le reti sono la forma di organizzazione dell’economia globale, interconnessa, basata sull’adattamento incessante e caratterizzata da un livello di complessità crescente. La forza delle reti è la flessibilità, la capacità di decentramento, la geometria variabile, la capacità di adattarsi senza distruggere le regole, di organizzazione fondamentali o modificare gli obiettivi generali. La debolezza è nella difficoltà del coordinamento verso un obiettivo comune, uno scopo definito, che richiede una concentrazione spaziale e temporale delle risorse nell’ambito di grandi organizzazioni. Con la nuova tecnologia dell’informazione e della comunicazione, la rete è - a un tempo - centralizzata e decentrata. Può essere coordinata senza che esista un centro, questo non vuol dire però che le grandi società o le multinazionali siano divenute obsolete, avviene, anzi, esattamente il contrario: in tutto il mondo è difatti in pieno svolgimento la corsa alle fusioni delle strutture economiche e produttive. Cfr.: Manuel Castells, “I due volti della globalizzazione dei mercati”, Lettera internazionale anno XVII - n. 70 2001. L’articolo è anche pubblicato in rete all’indirizzo: http://www.hackerart.org/corsi/fm03/esercitazioni/civardi/documenti/castells_01.htm 3 | Rem Koolhaas in “S,M,L,XL” descrive la “grande dimensione” come «theoretical domain at this fin de siecle: in a landscape of disarray, disassembly, dissociation, disclaimation, the attraction of BIGNESS is its potential to reconstruct the whole, resurrect the real, reinvent the collective, reclaim the maximum possibility.» Cfr.: Rem Koolhaas e Bruce Mau, “S, M, L, XL”, 010 Publishers, Rotterdam 1995 4 | La “Roadmap 2050: a practical guide to a prosperous, low-carbon Europe” è pubblicata sul sito http://www.roadmap2050.eu/ Lo studio fornisce una analisi dei percorsi che occorre compiere per realizzare in Europa un’economia a basse emissioni di carbonio, in linea con la sicurezza energetica, gli obiettivi ambientali ed economici dell’Unione Europea. La Roadmap 2050 è un’iniziativa della European Climate Foundation [ECF] ed è stata sviluppata da un consorzio di esperti finanziati dalla stessa ECF. Il progetto Roadmap 2050 è strutturato in tre volumi: “Volume I: Technical and Economic Analysis” [curato da McKinsey & Company; KEMA; The Energy Futures Lab - Imperial College London; Oxford Economics e da ECF]; “Volume II: Policy Report [curato da E3G; The Energy Research Centre of the Netherlands; The Regulatory Assistance Project e da ECF]; “Volume III: Graphic Narrative” [curato da OMA - Office for Metropolitan Architecture e da ECF]. 5 | Peter Sloterdijk ha elaborato una teoria filosofica e culturale dell’epoca moderna e post-moderna basata sui concetti di bolla, globo e schiuma intesi come i contenitori attraverso i quali l’uomo pensa se stesso nel mondo: involucri protettivi, strutture immunologiche che lo difendono dai pericoli esterni. In “Sfere I: Bolle” Sloterdijk descrive il regno dei “fantasmi originari”, dove la dualità costituisce e destruttura l’esperienza pre-soggettiva e primitiva in cui le bolle originarie esplodono per ricostituirsi. Nel secondo volume la sfera originaria diviene modello spaziale del mondo e della globalizzazione, intesa come il tentativo moderno di conquistare il globo e spezzettarlo in contenitori autogeni con valenza universale. Il terzo volume analizza la catastrofe della sfera: dalla fine del Moderno, spazi magmatici, a-topici e ou-topici prendono il sopravvento, in una completa delocalizzazione dei luoghi. Sloterdijk sviluppa un’analisi della topologia originaria e descrive uno spazio che non separa il soggetto dall’ambiente. Cfr.: Peter Sloterdijk, “Sfere: Bolle vol. 1”, Meltemi, Roma 2009 6 | La Randstad [città anello] è la conurbazione dei Paesi Bassi che comprende diciassette città, collegate da una rete viaria, ferroviaria e fluviale. Vi vivono oltre sei milioni di abitanti con una densità di circa 1.000 abitanti per chilometro quadrato. La Randstad è uno dei maggiori complessi urbani europei ed è uno dei rari esempi di sistema metropolitano policentrico. Le funzioni sono decentrate: L’Aja è la capitale politica con funzioni di governo e amministrative; Amsterdam accoglie grandi società finanziarie; Rotterdam ha un grande porto e le industrie pesanti; Leida, Haarlem e Hilversum ospitano le industrie leggere e Utrecht è il centro culturale della conurbazione. 7 | Gilles Clément con l’espressione “Terzo paesaggio” indica tutti i “luoghi abbandonati dall’uomo”: i parchi e le riserve naturali, le aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi negli interstizi del costruito. Spazi diversi - per forma, dimensione e statuto - che sono accomunati dall’assenza di ogni attività umana e che, nell’insieme, sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica. Il manifesto ne mostra i meccanismi evolutivi, le connessioni reciproche, l’importanza per il futuro del pianeta e apre anche un campo di riflessione a implicazioni politiche poiché «Il Terzo paesaggio è un luogo d’indecisione per le amministrazioni. Non per gli esseri viventi ‑ piante, animali e uomini ‑ che lo abitano, che decidono di agirvi in tutta libertà e lo impiegano in base alle loro urgenze. […] Penso sia necessario conservare zone d’indecisione, frammenti di Terzo paesaggio in seno agli spazi amministrati: predisporre cioè politicamente la loro esistenza.». Cfr.: Gilles Clement, “Manifesto del Terzo paesaggio” [a cura di Filippo De Pieri], Quodlibet, Macerata 2005 8 | Ne “Le molte voci del Mediterraneo” Iain Chambers racconta le “storie intrecciate” che da secoli danno forma e movimento a questo territorio fluido che si profila come crocevia di civiltà, luogo d’incontro e chiave nella costruzione dell’identità europea. Nel tempo il “mare della complessità” è diventato luogo di potere per un pensiero “cartografico”, che ha disegnato la geografia reale dei territori e la mappa immaginaria della rappresentazione e della memoria. Chambers ricorda che «C’è il Mediterraneo, dove lo stato fluttuante del mare potrebbe implicare non una frontiera o barriera fra il Nord e il Sud, ma piuttosto un luogo complesso d’incontri e correnti implicati nello spostamento di popolazioni, storie e culture: spostamenti che sottolineano il transito continuo del senso che si cerca di dare a questo spazio.» L’autore invita a chiedersi se sia possibile abitare la terra senza la violenza del colonialismo e, in questo, pone interrogativi attuali sul ruolo del Mediterraneo e sulla scelta delle forme della sua globalizzazione. Le politiche dell’incontro euro-mediterraneo rischiano, infatti, di riproporre l’imperio di una sola delle parti coinvolte, Chambers incoraggia invece a compiere un “salto” della ragione per ritrovare nella fluidità del mare quell’unione di etica e politica in grado di esprimere un umanesimo che non sia più «categoricamente incurante dell’espressione differenziata dell’umano». Cfr.: Iain Chambers, “Le molte voci del Mediterraneo”, Cortina Raffaello, Milano 2007

MASSAR - Discovery Centre for children Progetto Henning Larsen Architects Luogo Damasco, Siria Ingegneria Buro Happold Landscape Design Martha Schwartz Partners Dimensioni Centro per bambini: 16.000 mq Cronologia 2008 [Concorso Internazionale di progettazione, Primo Premio] 2010-2013 [Realizzazione]

Henning Larsen [1925] nel 1959 fonda Henning Larsen Tegnestue. Oggi lo studio Henning Larsen Architects ha 4 direttori e circa 160 impiegati e, con progetti sviluppati in oltre 20 paesi, è il più grande studio d’architettura danese e uno dei principali d’Europa. Dal 1968 al 1995, Henning Larsen ha insegnato alla Royal Danish Academy of Fine Arts. Nel corso

A pagina 29 Henning Larsen Architects Centro Scientifico per bambini MASSAR - Discovery Centre for children. Damasco Vista dell’edificio Veduta dell’edificio e della piazza antistante Piante Sezioni

degli anni, lo studio Henning Larsen Architects ha progettato un gran numero di progetti significativi in tutto il mondo, tra cui numerosi edifici per l’istruzione - dalle scuole elementari alle università - e la cultura - dai musei alle biblioteche alle sale da concerto e per lo spettacolo. La maggior parte dei progetti è stata sviluppata a partire dalla vittoria a concorsi internazionali. In Italia ha sviluppato progetti con AutonomeForme. Nel 2008, ha aperto una sede in Arabia Saudita nel centro di Riyadh. Henning Larsen Architects ha anche una sede a Damasco, in Siria. Nel 2009 lo studio Henning Larsen Architects ha festeggiato il 50° anniversario di attività.


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, la nuova monumentalita .1 Giuseppe Guerrera

Monumenti e classe dirigente In questo numero di Uruk presentiamo gli esiti, ancora parziali, del lavoro di tre “attori della trasformazione urbana”: un medico, un notaio, un commercialista. Si

The New Monumentality In this edition of Uruk, we present the as yet partial outcome of the work of three “players of urban transformation”: a doctor, a notary and a charted accountant. It deals with the

tratta di trasformazioni di rilievo, rispetto al contesto sociale ed economico in cui si

transformation of appropriation in a social and economic

stanno sviluppando e rappresentano l’esito progettuale, non solo architettonico, di

context within which they are developing and represents an

un’idea di città contemporanea che ciascuno di loro ha. I tre attori, com’è evidente,

idea of the contemporary city that each one has.

non sono architetti, ma persone capaci di determinare e sviluppare un progetto

The three players are evidently not architects but people

urbano con strumenti e strategie prima di tutto politiche, amministrative, economiche. La cosa che ci interessa evidenziare è che il risultato finale del loro lavoro

capable of creating and developing an urban project with tools and strategies that are above all political, administrative and economic. The final result of their work has resulted in

ha determinato la costruzione e la trasformazione di parti di città e del paesaggio.

the construction and transformation of parts of the city and

Inoltre, con questo discorso vorremmo porre anche la questione della classe diri-

landscape.

gente in Italia, problema di non secondaria importanza rispetto alla necessità di

The Mayor of Castelvetrano, Gianni Pompeo, a hospital

modernizzare il Paese e rinnovare le città. Raccontiamo, presentandone gli esiti, le azioni di questi tre attori, che potremmo

doctor by profession, the President of Etnapolis Commercial Center, Antonio Pogliese, a charted accountant with an office in Catania; the organiser of Farm Cultural Park Andrea

chiamare anche registi, soprattutto perché i tre hanno posizioni di vertice nelle

Bartoli, a notary at Riesi, have devised, designed and built

rispettive intraprese e, di fatto, determinano e indirizzano le iniziative utilizzando

three initiatives of urban transformation that have involved

parecchi collaboratori, tecnici, etc. Il Sindaco di Castelvetrano Gianni Pompeo, di

architects to give shape to and to build their ideas.

professione medico ospedaliero, il Presidente di Etnapolis Antonio Pogliese, di pro-

This changes not only how the role of the architect is viewed

fessione commercialista con studio a Catania; l’organizzatore di Farm Cultural Park Andrea Bartoli, di professione notaio a Riesi, hanno determinato, progettato e rea-

but also the role of the commissioner and therefore the governing classes. Governing classes that, in the case of Castelvetrano are the protagonists in a renewal that has

lizzato tre iniziative di trasformazione urbana in cui hanno coinvolto gli architetti per

transformed the city. The other two cases deal with initiatives

dare forma e quindi realizzare le loro idee. Tutto ciò, credo, cambia il punto di vista

instantly recognisable as enterprise, one commercial

sul ruolo dell’architetto, ma soprattutto sul ruolo della committenza e quindi della

[Etnapolis] and the other cultural [Favara]. Initiatives that are

classe dirigente, cioè di coloro che, determinano realmente i processi di trasformazione urbana e del paesaggio. Classe dirigente che, nel caso di Castelvetrano, è co-

determining urban changes, starting with an idea of a new city that had not been thought of by architects. The results are different in scale, quality of work, context,

stituita da politici, amministratori, tecnici comunali, professionisti, imprenditori tutti

involvement, political policy and entrepreneurship. In other

attori di un rinnovamento urbano straordinario che, di fatto, ha trasformato la città.

words all that has been accumulated there amounts to their

Negli altri due casi si tratta invece d’iniziative puntuali riconducibili a intraprese

monumental character which is representative of a power:

l’una commerciale, quella di Etnapolis, l’altra culturale, quella di Favara. Iniziative

political in the case of Castelvetrano, commercial at Etnapolis,

che, comunque, stanno determinando modificazioni urbane di rilievo, partendo da un’idea di città nuova che non è stata pensata da architetti.

cultural at Farm Cultural Park. A new “monumentality” that has not only been created on a grand scale [Etnapolis], but by various measures throughout the territory [Castelvetrano]

Ma, di fatto, che cosa stanno determinando concretamente questi attori, quali sono

and also of modest volume [Favara]. You could ask, by

gli esiti di queste iniziative? Sono esiti differenti per scala, qualità delle opere, con-

breaking down the word monument [monere – to remind] is it

testi, coinvolgimenti, azioni politiche e imprenditoriali. Ciò che accomuna questi

exemplary or a behavioural model, an urban etiquette. A new

esiti e ci consente di utilizzarli per il nostro discorso sulla città è il loro carattere monumentale, cioè rappresentativo, quindi rappresentativo di un potere: politico nel

modernity perhaps. These urban transformation processes have not been devised as linear paths but as attempts. In these three

caso di Castelvetrano, commerciale nel caso di Etnapolis, culturale nel caso di Farm

cases, Castelvetrano, Etnapolis and Favara there is not one

Cultural Park. Una nuova monumentalità che non è fatta solo di grandi dimensioni

authoritarian project.

[Etnapolis], ma di azioni diffuse sul territorio [Castelvetrano], e anche di modeste

Is there anything to be learnt from these experiences? Do the

o quasi nulle volumetrie [Favara]. Si potrebbe dire, riducendo l’icona generalista di

constructed monuments manage to indicate a strategy for the

monumento [monere, ricordare], un’esemplarità o un modello comportamentale, un’etica urbana, etc. Forse una nuova modernità.

construction of the city? Or do we catch a glimpse of danger? What will happen to the Catanian planes where they are building a number of enormous shopping centres? How will

Infatti, i processi di trasformazione urbana sono stati determinati non come percor-

Giovanni Pompeo’s experiments finish under the next council?

si lineari, ma come tentativi. Non a caso, nei tre casi di Castelvetrano, Etnapolis e

Will Favara city escape from the damage that every storm

Favara non c’è un progetto deterministico generalista autoritario, ma, piuttosto, un

brings with Farm Cultural Park?

agire laterale che utilizza le possibilità reali del fare. Chiarificatore è l’episodio delle piazze di Castelvetrano, costruite a partire dalle

So here we return to the necessity of a governing class and to architects who recognise their role in community service. From the choice of the P.R.G, to the agricultural incentives,

previsioni del Piano Regolatore, ma, come dice il Sindaco Pompeo, “contro la città”,

to the drilling for oil, to the systems for the production of

che, infatti, fin dall’inizio dei lavori, ha contestano la chiusura al traffico automobi-

electricity powered by renewal sources, all of this and more

listico del centro storico; oppure l’azione del notaio che compra, uno per volta, gli

can determine a change in the landscape. These choices

immobili diruti del centro storico di Favara e ne fa un polo culturale, o, ancora, la

have nothing to do with the architect, but the governing

costruzione di un grande centro commerciale in forma di Palazzo, quali un palazzo reale o una “caverna”, descritta nelle pagine di Saramago. Si può trarre qualche insegnamento da queste esperienze? I monumenti costruiti riescono a “ammonirci” sulle strategie di costruzione della città? O fanno intravedere un pericolo. Cosa succederà al territorio della piana di Catania dove si stanno costruendo un numero spropositato di centri commerciali? Che fine faranno le sperimentazioni di Gianni Pompeo con la prossima amministrazione comunale? Favara, con la rigenerazione urbana di Farm Cultural Park, potrà risolvere il pericolo dei crolli che accadono a ogni temporale? E qui si torna alla necessità che vi siano una classe dirigente e degli architetti consapevoli del proprio ruolo di servizio alle comunità.

Il paesaggio e gli attori Conseguenza di questo ragionamento è una riflessione sulla costruzione del paesaggio. Chi lo progetta, chi lo costruisce, con quali strumenti. Anche in questo è evidente che è la classe dirigente di un dato contesto a determinare le modificazioni paesaggistiche. Non c’è dubbio che le scelte politiche e amministrative possono cambiare i caratteri paesaggistici di un territorio. Dalle scelte del P.R.G., alle incentivazioni all’agricoltura, alle trivellazioni petrolifere, agli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, tutto questo e altro ancora può determinare i cambiamenti paesaggistici. In tutto questo non c’entra l’architetto, forse il pianificatore, ma come eventuale consigliere. E’ invece centrale la classe dirigente, politici, amministratori, imprenditori, commercianti. E ancora, medici, commercialisti, notai, i veri attori della trasformazione.

classes: politics administrators, entrepreneurs, retailers, yet not forgetting doctors, charted accountants, notaries, the true players of transformation.


31 An Interview with GIANNI POMPEO Giuseppe Guerrera. How did this governing class make this urban renewal happen and what part did you play with your

Intervista a Gianni Pompeo Giuseppe Guerrera. Come si è formata, dagli anni novanta in poi, l’attuale

group?

classe dirigente di Castelvetrano? In che modo questa classe dirigente ha prodotto

Gianni Pompeo. The turning point came in 1992. The

il rinnovamento urbano e quali sono state le principali azioni che ha svolto con il

discovery of mafia association with local politicians led to

suo gruppo?

mass resignation. The elections were followed with eight

GIANNI POMPEO. La svolta avviene nel 1992. C’è stata una dimissione di massa

years of an administration which slowly started the change.

perché vennero alla luce una serie di coinvolgimenti dei politici locali con la mafia

The first element of renewal was the approval of the local Planning Office [P.R.G].

ed io sono stato eletto Sindaco dopo essere stato per due anni consigliere comu-

When I was re-elected as Mayor in 2001, I found myself in

nale.

possession of this important instrument of change.

Quella fu l’occasione per avanzare una proposta, le mie dimissioni e quelle del con-

A second element of this renewal has been to acknowledge

siglio comunale, che ci salvò dallo scioglimento forzato. Si costituì una lista civica,

the richness of the land: agriculture, archeological park, the

Alleanza Cittadina, con a capo Beppe Bongiorno, legato al Movimento sociale. Nel

sea and its beaches, an artificial lake, a motorway with three junctions.

1993 si tennero le elezioni, la città cambiò radicalmente e fu eletto Bongiorno.

GG. This point of departure determines the development of

Seguirono otto anni di amministrazione che, lentamente, hanno iniziato il cambia-

the city. Many cities have resources, motorways, sea etc.

mento. Il primo elemento di rinnovamento per la città fu l’approvazione del Piano

The impression you get from Castelvetrano is that in this city

Regolatore Generale.

there is a governing group not only capable of administrating

Quando sono stato ri-eletto sindaco, nel 2001, mi sono ritrovano questo strumento

but also of initiating the processes of urban and territorial

importante che mi ha consentito di continuare una programmazione in continuità

transformation. There are communal technicians, professionals, administrators, capable of dedicating

con quella precedente.

themselves to this cause which is not in their personal

Un secondo elemento del rinnovamento è stato il prendere atto della ricchezza di

interests, and also entrepreneurs.

questo territorio: l’agricoltura, il Parco archeologico, il mare con le sue spiagge, un

GP. Basically there is one fundamental fact. In the past

lago artificiale, un’autostrada con tre svincoli. Quindi in questa città se si vuole am-

whoever wanted to develop an initiative, had to overcome an

ministrare ci sono tutte le condizioni per soddisfare l’interesse collettivo.

obstructive political class and provide for double the budget necessary. Today, whoever invests knows they can rely on

GG. Questo quadro di partenza determina lo sviluppo della città. Molte città hanno

the help of the Administration, even starting from an urban

risorse, autostrade, mare etc. L’impressione che si ha, frequentando Castelvetrano,

planning project that lays the foundations for the initiative.

è che in questa città ci sia un gruppo dirigente capace non solo di amministrare ma

Another strength has been the dedication of professionals

anche di determinare i processi di trasformazione urbana e territoriale attraverso

from outside the administration who love this city and are full

anche una capacità amministrativa. Ci sono tecnici comunali, professionisti, ammi-

of ideas. To have so many proposals gives us a freedom of

nistratori, capaci di impegnarsi nelle cose anche indipendentemente dall’interesse

choice. GG. Let’s talk about two important episodes. The system of

personale e anche imprenditori, che hanno costruito in breve tempo una quantità di

the squares and the planning workshop at Selinunte.

alberghi, laddove a Selinunte non c’era quasi nulla.

GP. If I had been a Mayor who followed the wishes of his

GP. Alla base c’è un fatto. Nel passato, chiunque voleva sviluppare un’iniziativa

people for the sake of friendship I would never have created

doveva superare uno sbarramento della classe politica e prevedere un budget dop-

the squares, never mind pedestrianise them.

pio rispetto a quello necessario. Oggi, chi investe sa di potere contare sul sostegno

The choice was made with the designer who raised the question as whether to pedestrianise the zone or to keep it

dell’Amministrazione, anche partendo da una pianificazione urbanistica che con-

open – even partially – to traffic. I share the responsibility

sente l’iniziativa. L’investimento è libero, con una classe politica e amministrativa

with the designer for this difficult choice, a choice which faced

in grado di sostenere e di rafforzare la volontà d’impegno dell’investitore.

much opposition in town meetings, committees, commissions,

Un altro punto di forza è l’impegno dei professionisti esterni all’Amministrazione

Boards of Inquiry, during which Professor Culotta was

che amano questa città e hanno una capacità propositiva. La fortuna di un’ammi-

repeatedly attacked. The fact to remember however is that

nistrazione è di avere molte proposte e quindi di poter fare una selezione. Il mio

five years later all those people have changed their minds. Regarding the workshops, the idea is to involve more good

programma prevede sia di continuare la programmazione dell’amministrazione pre-

architects to study the landscape and develop initiatives so as

cedente sia di realizzare nuove opere. Una strada tracciata che si va realizzando e

to concentrate on an idea that has already won approval from

si continua a tracciare.

the planning commission. I’m convinced that Sicily has to

Mi auguro che, nel futuro, ci sia la capacità di continuare a selezionare la classe

change its mentality by putting the public good before private

dirigente.

interests. This needs to be stressed until the public realises that even the poorest citizen has a richness that serves the

GG. Parliamo di due episodi significativi di questa politica che ha descritto. Il siste-

common good. If a poor man sits on a bench next to a rich

ma delle piazze e il workshop di progettazione a Selinunte.

man, he would never ask him to move.

GP. Se fossi stato un sindaco che seguiva la scia di un popolo per mantenerselo

This is worth a fortune.

amico non avrei dovuto realizzare le piazze e, sopratutto, non avrei mai dovuto pedonalizzarle. La scelta fu fatta con il progettista che pose la questione se scegliere la pedonalità o mantenere la carrabilità anche parziale. Mi chiese: “Dobbiamo mantenere le carrabilità e i parcheggi o fare delle piazze del centro il motore delle attività culturali?” Mi sono assunto la responsabilità di condividere con il progettista una scelta difficile, una scelta che trovò molte opposizioni, assemblee cittadine, comitati, commissione consiliare d’inchiesta, in cui il professor Culotta venne ripetutamente offeso. Il dato da registrare è che oggi, dopo cinque anni, tutte quelle persone hanno cambiato opinione. Riguardo al workshop, l’ipotesi è quella di chiamare più persone che praticano la buona architettura, anche chi è nella fase iniziale del proprio percorso, per una lettura del territorio e l’elaborazione di alcune proposte, in modo da dare l’incarico su un’idea che già conosciamo, che è già stata verificata da una commissione che esamina le proposte, che le presenta a chi ha la responsabilità delle scelte politiche. Sono convinto che i paesi siciliani debbano cambiare tantissimo nella mentalità per arrivare a un sentire comune che possa prevalere sul bene privato. Occorre insistere fino a quando i cittadini non capiranno che anche il più povero dei cittadini ha una ricchezza che è il bene collettivo. Se un povero si siede su una panchina accanto ad un ricco, questo non potrà mai dire alzati. Questa è una grande fortuna.


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Marinella di selinunte Orazio la monaca

La borgata marinara di Selinunte, sviluppatasi tra l’atmosfera mitologica del Parco Archeologico e la vegetazione aspra e selvaggia della macchia mediterranea, ha accolto lo scorso autunno un workshop di progettazione insolito ed innovativo, sia nelle modalità sia nell’approccio. Sotto la spinta del critico d’architettura Luigi Prestinenza Puglisi, il Comune di Castelvetrano, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri di Trapani, organizza un workshop-concorso allo scopo di definire uno scenario probabile per l’assetto territoriale di alcune aree degradate di Marinella di Selinunte come esempio di intervento e di cambiamento; nello specifico s’intende ridisegnare il sistema dei percorsi che connettono due importanti arterie urbane [via PindaroPitagora e via del Cantone] ed il mare, migliorando i collegamenti tra la parte alta e bassa di Selinunte. Il concorso, che ha coinvolto architetti e artisti associati in gruppo, è stato organizzato in due fasi intervallate da un workshop. La giuria, presieduta da Luigi Prestinenza Puglisi e composta da Odile Decq [che ha elaborato alcune proposte per il waterfront e l’ampliamento del porto], Marcello Panzarella [Università di Palermo], Giuseppe Gini [Soprintendenza Beni Culturali di Trapani], Vito Corte [Ordine Architetti Trapani], Sergio Carta [Ordine Ingegneri Trapani], Giuseppe Nannerini [Industria delle costruzioni], Flavio Albanese [ex Direttore di Domus], Orazio La Monaca [architetto] e Giuseppe Taddeo [Comune di Castelvetrano], ha selezionato, su curriculum, tra 71 candidature, cinque gruppi di progettisti under 45, supportati ciascuno da un artista e 20 architetti o ingegneri neolaureati scelti sulla base del voto di laurea ed assegnati d’ufficio, in gruppi di cinque, ai vari progettisti. I vari team di lavoro sono stati invitati a una sessione di conoscenza del territorio attraverso un workshop esplorativo sull’area in oggetto che li ha portati a confrontarsi e a indagare su alcuni temi fondamentali: assi viari, tracciato ferroviario dismesso, spazi aperti e percorsi di connessione tra la parte alta della borgata nella zona orientale ed il mare.


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Riqualificazione del parco costiero e di ambiti urbani di Marinella di Selinunte Progetto Iotti + Pavarani Architetti Artisti Gumdesign Collaboratori Valentina Albano, Francesca Ancarani, Alessio Bernardelli, Francesca Colella, Federica Mattioli, Cecilia Polcari, Giorgia Porcù, Matteo Vecchi, Rosa Vitanza Cronologia 2010 Concorso di Progettazione [Primo premio]

Iotti + Pavarani architetti, studio associato costituito nel 2001 da Paolo Iotti e Marco Pavarani, opera nei settori della progettazione architettonica alle varie scale [dal design al landscape], per entrambi i settori, pubblico e privato. Progetti e realizzazioni all’attivo spaziano in più settori: residenziale, commerciale, sportivo, museale, didattico, paesaggistico. In particolare lo studio si occupa di temi legati al progetto ambientale, al landscape, al recupero urbano, partecipando a numerosi concorsi e workshop e segnalandosi con progetti particolarmente attenti all’integrazione del nuovo con l’esistente, nel tentativo sempre perseguito di conferire nuove “energie” ai contesti in cui si opera, “energie” coerenti con le potenzialità spesso inespresse dei luoghi stessi. La ricerca e la sperimentazione viene sviluppata anche in ambito universitario e didattico, dove l’insegnamento [presso la Facoltà di Architettura di Ferrara] costituisce l’occasione per una continua verifica delle ipotesi progettuali.

Nella pagina accanto Iotti+Pavarani | Vista generale dell’intervento Iotti+Pavarani | La passeggiata sul mare 1 Iotti+Pavarani | La passeggiata sul mare 2 Iotti+Pavarani | Il parco


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Le giornate dei workshop e le presentazioni pubbliche dell’iniziativa hanno costantemente avuto luogo in scenari di grande bellezza: l’atmosfera del borgo marinaro di Selinunte, la riserva archeologica con i suoi tempi dorici e gli estesi resti della megalopoli antica, il Baglio Florio, il centro storico e la Collegiata dei SS. Pietro e Paolo nel sistema delle piazze di Castelvetrano hanno affermato chiaramente le

cottone+Indelicato Progetto Gregorio Indelicato, Mario Cottone Artista Croce Taravella

potenzialità di questi luoghi.

Cronologia

I progettisti selezionati - Andrea Stipa con Antonella Mari; Mutti&Architetti [Piera

2010 Concorso di Progettazione [Secondo premio]

Patera] con Id-Lab [Stefano Mirti]; Urban Future Organization [Claudio Lucchesi]; Mario Cottone e Gregorio Indelicato; Iotti & Pavarani - hanno presentato il risultato del loro lavoro sul campo, individuando una serie d’interessanti soluzioni che sono state sottoposte al vaglio della commissione. A gennaio i progetti sono stati presentati pubblicamente e la giuria, chiamata per valutare gli esiti di quest’approccio iniziale, ha premiato il lavoro dei gruppi con l’assegnazione di incarichi professionali di peso differente: I | Iotti & Pavarani con gli artisti Laura Fiaschi e Gabriele Pardi: riqualificazione dei

Marinella di SELINUNTE With the encouragement of the architectural critic Luigi Prestinenza Puglisi, the town of Castelvetrano, in collaboration with the Association of Architects and Engineers of Trapani,

due assi viari principali;

organised a planning workshop / competition for a number

II | Mario Cottone e Gregorio Indelicato con l’artista Croce Taravella: progetto del

of degraded areas of Marinella in Selinunte, in particular to

belvedere e un percorso verso il mare;

re-design the transport links that connect two major urban

III | Andrea Stipa e Antonella Mari con l’artista Alfredo Pirri: 2 percorsi verso il mare, uno lento ed uno veloce;

arteries and the sea, improving the link between the top and bottom of Selinunte. The jury, chaired by Luigi Puglisi Prestinenza and composed

IV | Mutti&Architetti [Piera Patera] e Id-Lab [Stefano Mirti, Rachaporn Choochuey]

of Odile Decq, Marcello Panzarella, Giuseppe Gini, Vito Corte,

con l’artista Rirkrit Tiravanija: due percorsi verso il mare;

Sergio Carta, Giuseppe Nannerini, Flavio Albanese, Orazio

V | Urban Future Organization [Andrew Yau] con l’artista Loris Cecchini: un percorso

La Monaca and Giuseppe Taddeo, has selected five groups

verso il mare. A giugno i cinque gruppi hanno ricevuto i disciplinari d’incarico da parte dell’amministrazione comunale ed hanno presentato i progetti esecutivi per ottenere i fi-

of designers under 45, each one supported by an artist and newly-graduated architects or engineers. The groups were invited to a workshop on the area in question to discuss the fundamental issues: roads, disused railway

nanziamenti della Comunità Europea, definendo un nuovo scenario per l’assetto

tracks, open spaces and linking routes between the top of the

territoriale dell’area in oggetto.

Marinella and the sea. The selected designers - Andrea Stipa

La formula del concorso-workshop ha consentito ai gruppi di non sprecare lavoro, di

with Antonella Mari; Mutti&Architetti [Piera Patera] with Id-Lab

conoscere meglio il territorio, di coinvolgere progettisti giovani e inediti. La qualità delle cinque proposte riesce a presentarci un quadro articolato del diffi-

[Stefano Mirti]; Urban Future Organisation [Claudio Lucchesi]; Mario Cottone and Gregorio Indelicato; Iotti & Pavarani - have presented the results of their work, identifying a series of

cile tema degli spazi pubblici, rappresentando una valida sintesi dello stato dell’ar-

solutions that have been submitted to the committee.

chitettura degli spazi pubblici in Italia: un’architettura che si pone l’obiettivo di

The workshop / competition formula meant the working

dare ordine e funzionalità allo spazio esterno, con un occhio alla gradevolezza dei

groups did not waste work, got to know the territory better

materiali e all’armonia delle forme.

and involved young designers. The quality of the five proposals presents a detailed picture of the theme of the public space and represents a valid summary of the state of the architecture of public spaces in Italy.


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Andrea Stipa

m&a Mutti e Architetti | Interaction Design

Urban Future Organization

Progetto

Progetto

Progetto

Andrea Stipa, Antonella Mari

Mutti e Architetti, Interaction Design

Andrew Yau, Claudio Lucchesi, Anna Liuzzo,

Artista

Artista

Franco Giordano, Carmela Notaristefano con Gaia

Alfredo Pirri

Rirkrit Tiravanija

Girgenti, Lynda La Manna

Cronologia

Cronologia

Artista

2010 Concorso di Progettazione [Terzo premio]

2010 Concorso di Progettazione [Quarto premio]

Loris Cecchini Cronologia 2010 Concorso di Progettazione [Quinto premio]

Nella pagina accanto Cottone+Indelicato | La discesa a mare In questa pagina In alto. Andrea Stipa | Particolare dei giardini A sinistra. Mutti e Architetti | Una tavola di concorso A destra: UFO | I giardini tematici


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il sistema delle piazze studio CULOTTA e associati

Il sistema delle tre piazze nel centro storico di Castelvetrano Il cuore del centro storico di Castelvetrano è costituito da un insieme di tre piazze che

IL SISTEMA DELLE TRE PIAZZE NEL CENTRO STORICO DI CASTELVETRANO The heart of the city of Castelvetrano consists of three squares that make up a complex system of spatial

confluiscono l’una nell’altra costruendo un complesso sistema di relazioni spaziali

relationships among the buildings that face onto them:

tra gli articolati prospetti degli edifici che vi si attestano, edifici monumentali,

Palazzo Pignatelli, Mother Church, the bell tower, one side of

storicamente e stilisticamente definiti, elementi architettonici, costitutivi della

the Chapel of St. M. Magdalena, the Fountain of the Nymph,

spazialità urbana.

the Church of Purgatory, the Selinus Municipal Theatre.

Palazzo Pignatelli, edificio che include le tracce del Federiciano Bellumvider, al quale si relazionano la Chiesa madre, la torre campanaria, un fianco della Cappella di S.

Spaces and buildings whose neglect has been concealed by traffic, the messy positioning of masts, public lighting, signage, the gate of the Selinus theatre, making it impossible

M. Maddalena, la Fontana della Ninfa, la Chiesa del Purgatorio, il Teatro comunale

to study its spatial and architectural context.

Selinus.

The project by Pasquale Culotta with Giuseppe Guerrera and

Spazi ed edifici che l’insensibilità e l’incuria della nostra frenetica società avevano

Tania Culotta, identified the characteristics of the places

occultato con il soffocante traffico veicolare che attraversava le piazze rendendole semplicemente vie di collegamento, con l’apposizione disordinata dell’alberatura,

through a few effective moves. The pedestrianisation of the squares has given this public space back to the people. The project has restored the architecture of squares and

disposta a schermo dei fronti e degli angoli degli edifici, dell’illuminazione pubblica,

small changes to the floor layout has cancelled architectural

della segnaletica, della cancellata del teatro Selinus. Tutto contribuiva a rendere

barriers. The paving in Custunaci stone is enriched by

impossibile la lettura del notevole contesto spaziale ed architettonico monumentale.

“episodes” of space which show an urban landscape

Il progetto ha colto la specificità dei luoghi attraverso poche ed efficaci mosse. In

rediscovered and renewed by the project: the new monument

primo luogo l’imposizione della pedonalizzazione. Liberare il sistema delle piazze dal traffico veicolare ha consentito di restituire all’uomo lo spazio pubblico, il foro

to Giovanni Gentile, the long bench that blocks the traffic, the stone benches and trees, the archeological excavations, an unforeseen “episode” that has enriched the composition and

dove incontrarsi, relazionarsi e riconoscersi come cittadini appartenenti ad una

geometry of the places. The system of squares has regained

comunità. L’operazione ‘a levare’, ha restituito maieuticamente le architetture

the unity of contemporary design, its historical / architectural

costituenti l’invaso delle piazze, non alterandone la morfologia originaria per

value, without pretence or formal artificial changes, but by

rispettare le quote degli ingressi di tutti gli edifici. I modesti movimenti del piano della pavimentazione hanno annullato le barriere architettoniche presenti. La pietra delle cave di Custonaci utilizzata per la pavimentazione ha reso il piano uniforme nella materia e nella cromia chiara, che riflette la luce accecante della Sicilia d’occidente. Piano che si arricchisce di “episodi” spaziali, che testimoniano di un paesaggio urbano discoperto e allo stesso tempo rinnovato dal progetto: il nuovo

using the project to understand the value of forms in space and return to the place its most meaningful function.


37


38 monumento dedicato al “pensiero” del filosofo Giovanni Gentile, la lunga panca, diga al traffico veicolare, le panche monoblocco di pietra e gli alberi, posizionati in modo da cogliere dettagli e prospettive ambientali e mettere in evidenza la composizione dei paramenti e gli spigoli degli edifici. Sul piano poi si apre lo squarcio dello scavo archeologico, episodio non previsto ma venuto ad arricchire la composizione e la geometria dei luoghi. Il sistema delle piazze ha riconquistato nell’unità del progetto contemporaneo, il suo valore storico/architettonico, senza infingimenti o artificiose imposizioni formali, ma utilizzando il progetto per cogliere il valore delle forme nello spazio, e parafrasando Culotta restituendo al luogo la sua funzione significativa.

La sistemazione delle tre piazze a castelvetrano Progetto Pasquale Culotta, Giuseppe Guerrera, Tania Culotta Luogo Castelvetrano Consulenti Fabio Di Giorgio, Gioacchino Di Giorgio [Elaborati amministrativi] iGuzzini [Illuminotecnica] Committente Comune di Castelvetrano Scavo Archeologico Caterina Greco, Soprintendenza ai BBCCAA della Provincia di Trapani Rosamaria Cucco, Soprintendenza ai BBCCAA della Provincia di Trapani Archeologo, collaboratore della Soprintendenza BCCAA di trapani Ferdinando Lentini [Rilievo archeologico] Disegnatore Filippo Pisciotta Rilievi Giuseppina Pizzo Dati dimensionali Superficie 10.500 mq. Cronologia 2005-2007 Foto Giovanni Chiaramonte

Pasquale Culotta [Cefalù 1939 – Lioni 2006] si laurea a Palermo nel 1965. Nel 1963 è assessore all’Urbanistica al Comune di Cefalù dove, nel 1964, incarica Giuseppe Samonà della redazione del Piano Regolatore Generale di Cefalù. Non ancora laureato apre con Giuseppe Leone lo Studio Associato di Architettura. L’amicizia con Edoardo Caracciolo lo porta a contatto con le questioni più impellenti del rinnovamento culturale e sociale facendogli frequentare Carlo Doglio e Danilo Dolci e le loro esperienze di pianificazione “dal basso”. La rottura dell’isolamento culturale che queste e altre esperienze inducono nella Sicilia di quegli anni [per esempio quella del “Villaggio Monte degli Ulivi” a Riesi] costituiscono l’avvio della costruzione di un pensiero bilanciato tra la dimensione locale e globale. Nei primi anni ‘70 collabora ai corsi di composizione architettonica di Gino Pollini a Palermo e conosce Vittorio Gregotti, anch’egli docente in quell’università. Sono di questi anni le esperienze di didattica e progetto presso i centri minori siciliani [Gratteri, Aliminusa, Sclafani Bagni] che condurranno nel 1996 al Simposio “Architettura per il terzo Millennio” a Geraci Siculo. Dal 1986 è stato professore ordinario di Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo, di cui è stato preside dal 1989 al 1996. Nel 1987 è chiamato dalla Triennale di Milano per la definizione dei progetti su “L’architettura della circonvallazione di Palermo” per la XVII edizione della Mostra, che diventerà uno dei temi fondativi delle sue proposte per Palermo, insieme a quella per la sistemazione della costa e degli approdi. Nel 1996 ha ottenuto con Giuseppe Leone il Premio Nazionale “Luigi Cosenza”. Dal 1999 è Accademico di San Luca. La sua attività editoriale spazia dalla direzione di giornali d’architettura [In Architettura], all’“invenzione” di case editrici [Medina], alla collaborazione con alcune delle più grandi testate italiane [Area, D’Architettura]. Tra i suoi progetti e realizzazioni, pubblicati nelle maggiori riviste di architettura: la Facoltà di Architettura di Palermo [con Laudicina, Leone, Marra] e gli interventi a Cefalù [la ristrutturazione del Municipio, l’ex Convento di S. Domenico, e, tra gli altri, i percorsi del Fronte a mare]. Recentemente, dopo la separazione da Leone, con lo studio Culotta Associati aveva partecipato a numerosi concorsi di progettazione; tra quelli vinti [corso di definizione]: il progetto per la valorizzazione di alcune aree e luoghi pubblici a Benevento e quello per un centro polifunzionale a Isernia.

Alle pagine 36 e 37 Due vedute del sistema delle Piazze Planimetria generale del progetto In queste pagine Una veduta del sistema delle Piazze Sezioni dell’intervento


39

S E L I N U S

S E L I N U S

+1.66

+1.66


40

FArm.Favara 2.0 Lucia Pierro

Favara è un luogo che ben rappresenta lo stato di spaesamento e abbandono di

Farm Cultural Park

molte città del sud d’Italia descritto dalle pagine di Franco Arminio . La città nuova

Favara represents the abandoned state of many cities of

1

si è sviluppata con insediamenti abusivi e la crescita incontrollata ha determinato lo svuotamento dell’antico centro che oggi è una città abbandonata a sé stessa e

southern Italy. The uncontrolled development and growth of the new town has resulted in the emptying of the historical centre. It was no coincidence therefore when in January this

condannata alla disgregazione. Non è quindi un caso che, nel gennaio di quest’an-

year, Favara became notorious for the collapse of one of the

no, Favara sia balzata alla ribalta della cronaca per quella che è stata da più parti

many dilapidated houses in the historic centre that killed two

definita una tragedia annunciata: il crollo di una delle tante abitazioni fatiscenti del

girls.

centro storico in cui hanno perso la vita due bambine .

After the collapse, the city administration started the

2

L’evento ha riportato per un poco l’attenzione sullo stato di degrado in cui versano gran parte dei centri storici siciliani e il tema della sopravvivenza di queste ampie

demolition of unsafe buildings, wiping out these fragile pieces of history. It is in this context that the regeneration of a district in the historical town has been instigated by a private

parti di città completamente abbandonate perché non si riesce a immaginare nuove

investor, a young lawyer and collector of contemporary

funzioni e attività capaci di attrarre abitanti e investimenti innescando processi di

art, Andrea Bartoli, who has gambled on this disappearing

riqualificazione e rigenerazione urbana.

heart of the city with his creation “Farm Cultural Park “. This

Dopo il crollo, l’amministrazione comunale ha iniziato a operare la demolizione di alcuni degli edifici pericolanti con il conseguente diradamento di un tessuto edilizio

work is a regeneration of a district of approximately 10,000 square meters designed with the aim to create a park of contemporary culture and tourism in the old town of Favara.

fragile e scomodo. In questo scenario è quindi particolarmente interessante l’ope-

Bentivegna Courtyard [“U curtigliu of the ‘curtiglia 7” in

razione di rigenerazione di un comparto edilizio del centro storico attivata da un

Sicilian] is a small Sicilian Kasbha characterised by a system

investitore privato, il giovane notaio e collezionista d’arte contemporanea, Andrea

of seven courtyards overlooked by small houses of two or

Bartoli che, proprio nel cuore di una città che sta scomparendo, in collaborazione

three levels. This quarter will be restored to accommodate

con la Fondazione Bartoli Felter3, la Sicily Foundation, la Fondazione Fitzcarraldo e la Fondazione Arte Giovane Sicilia, ha scommesso sulla realizzazione di “Farm Cultural

tourists and for cultural and recreational activities. This initiative, instigated by private citizens to revive the old town of Favara is trying to transform this part of city into the

Park”: un intervento di ristrutturazione che interessa un quartiere di circa 10.000

second most important tourist attraction in the province of

mq posto a ridosso della piazza principale, della Chiesa Madre e del Castello Chiara-

Agrigento, after the Valley of the Temples. This is a project

montano con l’obiettivo di creare un parco culturale e turistico contemporaneo nel

that is based on the ability to imagine solutions that are

centro storico di Favara. Cortile Bentivegna è comunemente conosciuto come “U curtigliu d’i’ 7 curtiglia”,

not predictable, creating a sort of museum-workshop that searches for the idea of forms in interdisciplinary creativity. This formula is used more and more in projects for the

una sorta di piccola Kasbha siciliana caratterizzata da un sistema di sette cortili su

enhancement of cultural heritage and contemporary art. It

cui prospettano delle piccole abitazioni a due o tre livelli che saranno progressiva-

is more interesting in Sicily because, in this place filled with

mente recuperate per ospitare una serie di attività con destinazioni turistico-cultu-

pre-existant signs, local dimensions intersect and overlap with

rale e ricreative: gallerie d’arte, spazi espositivi temporanei e permanenti, centro

global dimensions, rendering its cultural offering even more

di architettura contemporanea, residenze per artisti, librerie dedicate alla cultura contemporanea, spazi per incontri ed eventi, spazi didattici per adulti e bambini,

significant and diverse. It is dream, a bit crazy and visionary, especially when you consider that the three places that have inspired this project

negozi di design e punti di ristoro.

are the Palais de Tokyo in Paris, the Djemaa el Fna square in

Quest’iniziativa, che nasce dalla volontà di privati di ripensare e recuperare il centro

Marrakesh and Camden Town market in London. Yet “Farm

storico di Favara, per trasformarlo, dopo la Valle dei Templi, nella seconda attrazio-

Cultural Park” is a little intervention that here in Favara

ne turistica della provincia di Agrigento, è un progetto che si basa sulla capacità di immaginare soluzioni non scontate. Quella di Farm Cultural Park4 è, infatti, un’arti-

assumes the size of of urban resurgence. A meaningful experience because while the politicians and administrators appear unable to foresee a future, the proposal of a young

colata proposta che coniuga arte, cultura, commercio e intrattenimento costituendo

group of private investors indicates that there are other

un nuovo sistema per l’arte diffuso sul territorio, una sorta di museo-laboratorio

ways of confronting the situation and that the problem of the

che persegue il modello di una forma di creatività interdisciplinare. Una formula

old historical centre can be solved by thinking big with and

oggi sempre più ricorrente nei progetti di fruizione dei beni culturali e nel campo

courage something which Sicily and its inhabitants seem to

dell’arte contemporanea che, proprio in Sicilia, può assumere caratteri di maggiore interesse poiché, in questo luogo carico segni pre-esistenti, è possibile intersecare

have forgotten long ago. By subverting reality and with the irony and lightness of the game, we can create new spaces for art, creativity and

e sovrapporre la dimensione locale con quella globale rendendo ancora più signifi-

contemporary culture that are able to attract local and

cativa e diversificata l’offerta culturale5.

international interest without being afraid of not measuring up

Intanto, il 25 giugno 2010, con una manifestazione che ha riportato la vita in un

to other experiences dedicated to the dissemination of art and

luogo da tempo abbandonato, sono stati aperti al pubblico i primi spazi ristrutturati e riconvertiti. A raccontare le ragioni di questa scommessa è proprio il notaio Andrea Bartoli - ideatore e principale promotore del progetto - che, non a caso, nella sua collezione di opere d’arte contemporanea ricerca costantemente opere accomunate da quattro caratteri che si ritrovano alla base del progetto della “Farm Cultural Park”: la denuncia, la provocazione, l’ironia giocosa ed il capovolgimento della realtà. 

 “L’idea di Farm Cultural Park è nata dieci anni fa con la realizzazione di una struttura ricettiva in una tenuta di campagna a Riesi che chiamai Farm – spiega Andrea Bartoli - pensando che questo sarebbe potuto diventare un brand capace di prestarsi a differenti campi, comunicazione, cultura, e anche modo per rendere omaggio al fatto che le farm nascessero appunto come dimora storica di campagna, vecchie tenute di famiglia riadattate a tempi e alle esigenze contemporanee. La Farm, dunque, rappresenta una fattoria d’idee, energia e innovazione”.

 Le sue parole ci spiegano che “Questo progetto di riqualificazione, in primo luogo di un centro storico di pregio, è anche un intervento riqualificazione di un intero territorio da un punto di vista sociale ed economico che nasce dalla voglia di contribuire alla crescita del proprio territorio. Una scommessa da fare in questo luogo perché è proprio in un contesto come quello di Favara che bisogna capovolgere la realtà e reagire con il gioco e l’ironia per provare a ricostruire una nuova idea di città dove non sono rimaste che costruzioni abbandonate”. Si tratta di un sogno, un po’ folle e visionario, soprattutto se si pensa che i tre luoghi che hanno ispirato questo progetto sono il Palais de Tokyo6 di Parigi, la piazza Djemaa el Fna di Marrakesh e il mercato di Camden Town a Londra. Eppure ”Farm Cultural Park” è un piccolo grande intervento che, qui a Favara, assume la dimensione di un autentico atto di rifondazione urbana. Un’esperienza significativa perché laddove politici ed amministratori appaiono inermi e incapaci di intravedere un futuro, la proposta di un giovane gruppo di privati sta ad indicare che esistono altre

contemporary culture.


41

In questa pagina e nelle pagine seguenti Gli spazi di FARM il nuovo Centro Culturale per l’Arte Contemporanea


42 strade da percorrere e che il problema dei tanti centri storici in disfacimento, può

Riqualificazione dei sette Curtigli a favara

essere affrontato solo se si ritrovano quella capacità di pensare in grande e quel coraggio che la Sicilia ed i suoi abitanti sembrano da tempo aver dimenticato crogiolandosi nell’assistenzialismo e nei suoi perversi meccanismi che hanno generato il depauperamento di risorse, intelligenze e territorio che è drammaticamente sotto

Progetto Vincenzo Castelli Interior design Farm design

i nostri occhi.

Progetto luce

Sovvertendo la realtà, con l’ironia e la leggerezza del gioco, è invece possibile in-

Gaspare Citarrella

serirsi nel solco della contemporaneità e lavorare per dare forma a nuovi luoghi

Illuminazione

per l’arte, la creatività e la cultura capaci di attrarre flussi e interessi di dimensione internazionale confrontandosi senza eccessivo timore con altre esperienze dedicate alla diffusione dell’arte e della cultura contemporanea.

Davide Groppi Luogo Favara [Ag] Committente FARM, Andrea Bartoli Cronologia 2010

1 | Cfr.: Franco Arminio, “Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia”, Bari, Laterza, 2008 2 | Il crollo della palazzina di Favara in cui abitava la famiglia Bellavia è avvenuto il 23 gennaio 2010. In questa tragica circostanza hanno perso la vita due sorelle di 3 e 14 anni. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, ha polemicamente deciso di non celebrare i funerali dato che, già all’indomani dell’alluvione di Giampilieri, aveva avvertito che non avrebbe celebrato i funerali di eventuali vittime di “disastri annunciati” 3 | Maggiori informazioni sulle attività della Fondazione Bartoli-Felter sono visibili al sito http://www.fondazionebartolifelter.it 4 | Maggiori informazioni sulle attività di Farm Cultural Park sono visibili al sito http://www.farm-culturalpark.com 5 | Sul rapporto tra arte contemporanea e rigenerazione del territorio si veda tra gli altri il volume di Martina De Luca, Flaminia Gennari Santori, Bartolomeo Pietromarchi, Michele Trimarchi [a cura di], “Creazione Contemporanea. Arte, società e territorio tra pubblico e privato”, Luca Sossella Editore, Roma 2004 6 | Il Palais de Tokyo, fondato nel 1999 a Parigi, è una delle principali realtà europee dedicate all’arte contemporanea e alla promozione del lavoro dei giovani artisti emergenti. Maggiori informazioni sono visibili al sito http://www.palaisdetokyo.com

Foto Daniele Inzinna [pagg 41, 43], AutonomeForme [pag 42]


43


44

, la nuova monumentalita .2 antonio pogliese - andrea bartoli

Intervista ad Antonio Pogliese Francesco Finocchiaro. Etnapolis è una nuova polarità territoriale, progettata da Massimiliano Fuksas tra le città di Paternò, Belpasso e Motta. Un centro

an Interview with ANTONIO POGLIESE Francesco Finocchiaro. Etnapolis is a new territorial polarity designed by Massimiliano Fuksas. How did the idea to build it between the cities of Paternò, Belpasso and Motta

commerciale posto al centro di un vasto territorio agricolo. Come nasce l’idea di

come about?

realizzare un parco commerciale proprio in quella posizione?

ANTONIO POGLIESE. It’s as if we have founded a city starting

ANTONIO POGLIESE. La localizzazione è frutto di uno studio sui flussi e sulle

with its adherence to the local transport network, both railway

aspettative di un bacino commerciale ben determinato. E’ come avere fondato una

and road, from its position in respect to other cities and, you

città a partire dalla sua aderenza con l’armatura viaria territoriale, sia ferrata sia gommata, dalla sua posizione baricentrica rispetto ad altre città e, se vogliamo, dal-

could say, the morphological configuration of the site. It is precisely for this reason that in the past there were attempts sight the old Belpasso here.

la migliore configurazione morfologica del sito. Infatti, proprio per questo motivo, in

FF. Etnapolis performs communal functions and commercial

passato ci sono stati tentativi di insediare in questo sito l’antica Belpasso.

activities. Compared to other similar structures, it is

FF. Le dimensioni di Etnapolis sono quasi quelle di una città. Contiene diverse fun-

characterized by its originality. Is this the result of the

zioni collettive, spazi per la ricettività, per il gioco, per il tempo libero e, ovviamente, le attività commerciali. Rispetto ad altre strutture simili si caratterizza per la

architectural project or a business plan? AP. Architecture is the third stage of a design process, in particular in the case of Etnapolis. The business plan had the

sua originalità. Tutto questo è frutto del progetto d’architettura o di un programma

objective of a commercial structure in a specific place that

imprenditoriale?

was the convergence point of transport flows and the centre

AP. Lei non ci crederà. L’attenzione di tutti è rivolta al prodotto finito che si esprime

of a territorial market. The project consisted of three phases.

attraverso l’opera di architettura. In effetti, l’architettura è la terza fase di un pro-

The first phase was the create the lines of communication

cesso progettuale e, in particolare, di Etnapolis. Il programma aziendale si poneva l’obiettivo di realizzare una struttura commerciale in un preciso luogo che rappre-

between politics, business and culture. The second stage involved the schedule and financial management, and the third, the creation of an architectural design cohesive with the

sentava il punto di convergenza di flussi e il baricentro di un mercato territoriale.

two previous stages.

Il progetto si componeva di tre fasi. La prima fase era relativa alla comunicazio-

FF. Etnapolis was followed by many shopping centres in the

ne, intesa come strumento per costruire le convergenze politiche, imprenditoriali

province of Catania. Will they not take trade away from the

e culturali. La seconda fase riguardava la costruzione del palinsesto finanziario e gestionale e la terza la realizzazione di un preciso progetto architettonico che fos-

historic cities? AP. The law requires that shopping centres are proportional to the provincial population. This however has not been

se coerente alle due fasi precedenti. Da questo Lei capisce come la centralità e il

applied properly. The size of the centres that surround the

coordinamento del processo non sia individuabile in una figura professionale tradi-

city of Catania have included the populations to the north of

zionale ma in manager con esperienza nel campo dell’economia e della comunica-

the Ionian zone in their calculations with the obvious result

zione. Potrei affermare che per governare grandi progetti di trasformazione urbana

that these areas have no facilities yet the retail area of

è necessario che individuare una struttura operativa multidisciplinare coordinata proprio da queste nuove figure.

Catania is oversized. So from a commercial standpoint, the historical centre of Catania has been deserted, and today, as the shopping centres on the edge of the city are here to stay,

FF. Dopo Etnapolis sono nati in provincia di Catania molti centri commerciali. Non si

the councils should be capable of devising and creating new

rischia di impoverire il commercio al dettaglio delle città storiche?

economic attractions by using those that already exist such

AP. La normativa prevede che il numero e l’ampiezza dei centri commerciali sia

as the Feast of St.Agatha, the Massimo Bellini Theatre, the

proporzionale alla popolazione provinciale. Questo però è stato un principio applicato in maniera impropria. Per esempio, nel dimensionare le strutture che gravitano

dialect theatre etc. FF. Etnapolis has become the focal point for new initiatives and both public and private investment programs. What is

attorno alla città di Catania si sono computate le popolazioni del Calatino e dell’area

the future for this structure?

Ionica nord con l’ovvio risultato che queste aree sono prive di strutture della gran-

AP. The problem of government is irrelevant. We have

de distribuzione e nell’area di Catania vi è un sovradimensionamento delle stesse.

proceeded in a single direction with the absence of politics.

Questo sta creando una modificazione della struttura commerciale al dettaglio con

Maybe we need to review the structure of government to

il conseguante impoverimento del commercio urbano. In dipendenza di ciò il centro storico di Catania, sul piano commerciale, è stato desertificato e la prevista apertu-

establish a society of urban transformation that coordinates development and avoids overlaps and inconsistencies. However, this requires a sensitive political class. Until now,

ra di IKEA e di un altro centro commerciale ne accentueranno il processo.

unfortunately, the interests and sensitivities of politics have

Per quel che riguarda il centro storico di Catania, atteso che i centri commerciali

been in self-interest. It may seem paradoxical, but in the field

posti ai margini della città sono inamovibili, la Politica dovrebbe avere la capacità

of urban transformation, to date, only private initiatives, even

di immaginare e creare nuovi attrattori di economia mettendoli a sistema con quelli già esistenti quali ad esempio, la Festa di S. Agata, il Teatro Massimo Bellini, il teatro dialettale, etc. FF. Intorno al parco commerciale si stanno concentrando nuovi interessi e programmi d’investimento pubblico e privato. Chi governa questi processi? La politica, gli imprenditori? Quale futuro per questa struttura? Può diventare una nuova città? AP. Il problema del governo dell’area è rilevante. All’oggi si è proceduto con una regia unica e privata con l’assenza della politica. Forse è necessario rivedere le strutture di governo relativamente alla trasformazione del sistema, costituendo una società di trasformazione urbanistica che coordini le azioni di sviluppo per evitare sovrapposizioni e incongruenze. Ciò, però, presuppone una classe politica molto sensibile alla trasformazione della società e del territorio. Fino ad oggi, purtroppo, gli interessi e la sensibilità della politica sono stati autoreferenziali e finalizzati a rafforzare il branco a scapito degli interessi collettivi. Potrebbe apparire paradossale ma, nel campo delle trasformazioni urbane, fino ad oggi, soltanto le iniziative private, pur nell’ottica di iniziative d’impresa, hanno prodotto valore per il territorio. Non è un caso, purtroppo, che nello scorso anno 2009 tutti gli indicatori macroeconomici vedessero la Sicilia dietro tutte le altre regioni d’Italia, comprese quelle del Mezzogiorno.

through the perspective of corporate initiatives, have given value to the area. It is no coincidence that, unfortunately last year, 2009, all macroeconomic indicators put Sicily behind all other regions of Italy.


45 an Interview with ADREA BARTOLI Marco Scarpinato. Why did you create Farm Cultural Park in Favara and not for example at Gela or Caltagirone which

Intervista ad Adrea bartoli Marco Scarpinato. Perché hai potuto compiere l’operazione di Farm Cultural

seem to be more lively?

Park in una città come Favara e non, per esempio, a Gela o a Caltagirone che sono

ANDREA BARTOLI. Farm Cultural Park started here mainly

apparentemente luoghi più vivaci?

because the more disadvantaged an area is the more

ANDREA BARTOLI. Perché c’è un destino in tutte le cose, infatti, io vivo in questo

important the civic responsibility of each individual to improve

territorio, ho qui la mia famiglia e potrei dire che sono stato adottato da questa

the place where he or she lives and contribute to its cultural

città. Poi credo che il progetto di Farm Cultural Park sia partito in questo luogo

and social growth. Maybe I’m being a bit presumptuous but I think that when, with Farm Cultural Park, we bring artists

soprattutto perché quanto più un territorio è disagiato tanto più è importante l’im-

like Richardson, exhibitions devoted to architecture such

pegno civico che ogni singolo - cittadino, professionista o impiegato che sia - deve

as Rome City Vision, or a designer Fabio Novembre we do

compiere per migliorare il luogo in cui vive e contribuire alla sua crescita culturale

something extraordinary in Favara. Something that would be

e sociale. Io faccio il notaio a Riesi, si tratta di un luogo apparentemente disperato

extraordinary in all of Sicily, let alone Favara that has nothing

in cui abbiamo iniziato dei progetti culturali e questo mi da gioia perché anche con

to aim for. MS. Do you pay particular attention to the context in your

piccole iniziative, molte delle quali dedicate ai bambini, si può dare un indirizzo dif-

work?

ferente alla società perché si creano nuove occasioni di accesso alla cultura.

AB. I pay great attention to the context in my work: a fact

Bisogna dire che abbiamo difficoltà di acceso di cultura anche a Palermo e a Cata-

to be faced without fear for the creation of new projects. I

nia, quindi figuriamoci in città come Favara o Riesi. Proprio per questo, in contesti

believe that this place, like others around the world, needs a

che possiamo definire fuori da ogni circuito, il mio lavoro ha un effetto dirompente.

project and I believe that our project can change the future of

Ho, in questo, un pizzico di presunzione ma credo che quando, con il progetto di

Favara. We must look at our surroundings and connect with the cultural processes on an international scale and on a scale

Farm Cultural Park, portiamo artisti come Richardson, manifestazioni dedicate

of excellence. Mart in Rovereto, for example, has created a

all’architettura come Roma City Vision, designer come Fabio Novembre facciamo a

rationale for development that brings tourism and culture into

Favara qualcosa di straordinario. Un lavoro che è straordinario per la Sicilia, figuria-

a place that had been off the beaten track.

moci per Favara. Che tutto questo accada a Favara è ancora più bello perché Favara

This is the idea of Farm Cultural Park, we wanted to create a

non ha nient’altro su cui puntare per progettare un futuro diverso.

place that most importantly satisfies our desire to improve the place where we live.

MS. Nel tuo lavoro c’è una particolare attenzione al contesto?

MS. how did you choose the site?

AB. Nel mio lavoro c’è sempre una grande attenzione al contesto, si tratta di un

AB. A bit by chance. It would have been impossible in

dato con cui occorre confrontarsi senza avere il timore di realizzare nuove pro-

Palermo but we managed in Favara and the project has

gettualità. Io credo che questo posto, come altri nel mondo, abbia bisogno di un

grown, involving a team of people that is getting bigger and

progetto e credo che il nostro [parlo del progetto di Farm Cultural Park, dell’Hotel

bigger. Today I realise that this project could not have been

Belmonte, di Tetrarkis] sia un progetto culturale e turistico connesso al contempo-

done anywhere else. Today you can do as well in the suburbs as in the city ... in fact you can do even better because

raneo che può cambiare il futuro di Favara.

there is a greater freedom in working in a state of apparent

Penso che Favara non possa essere solo la città dell’agnello pasquale. Bisogna guar-

disadvantage.

darsi intorno e connettersi con la dimensione di processi culturali internazionali ed

The “Seven Yards” is the “lung” in the town centre. A place

eccellenti. Guardando in giro nel mondo, confrontandosi con altre esperienze si

that can be transformed with a single project and with an

capisce che chi è riuscito a dare una nuova immagine del proprio contesto l’ha fatto

approach that goes beyond mere restoration. We should try to view the places that would otherwise be destined to

mettendo in atto delle progettualità connesse alla cultura e al turismo. Pensiamo

die, in a different way. If we imagine the “seven courtyards”

al Mart. Chi andava a Rovereto? Il Mart ha creato una logica di sviluppo importante

in ten years you can expect a place full of activity with a

che porta turismo e cultura in un luogo che prima era fuori da tutti i circuiti. Questa

contrast between contemporary culture and street food ...

è l’idea di Farm Cultural Park, e nel fare questo vogliamo creare innanzitutto un

informality and innovation ... this space can be the engine of a

luogo che egoisticamente soddisfi il nostro bisogno di migliorare il contesto in cui

widespread creativity in the territory.

stiamo. Dico questo perché noi qui ci viviamo e, proprio per questo, abbiamo l’ambi-

Transforming the place where you live does not mean that there is no longer a need to travel and discover new places

zione che questo posto sia migliore e vogliamo contribuire a questo cambiamento.

and to find new ideas, indeed the opposite is true because

MS. Ritornando a parlare di perché Farm Cultural Park sia nato proprio a Favara,

it is only by working on home environment can travel and

puoi raccontarci come sia stato scelto il sito in cui operare?

comparison obtain greater value and an ability to affect

AB. Come sempre, c’è un po’ di caso. Proprio mentre stavo comprando un edificio a

everyday life.

Riesi sono stato invitato a visitare questo comparto di piccole unità edilizie nel centro storico di Favara. Si tratta di un luogo con un grande potenziale e da lì è partito il progetto di Farm Cultural Park. A Palermo sarebbe stato impossibile, mentre qui a Favara sono partito e il progetto è andato crescendo, raccogliendo una squadra di persone sempre maggiore. Oggi mi rendo conto che effettivamente questo progetto non avrei potuto farlo in nessun’altra parte del mondo. Del resto è chiaro che oggi nella periferia si può fare bene come nella città… anzi si può fare anche meglio, c’è una grande libertà di azione operando in una condizione di apparente limite e sfavore. Poi qui a Favara c’è una situazione urbana particolare: i “Sette Cortili” sono un polmone all’interno del centro storico. Si tratta di un comparto urbano che può essere trasformato con un progetto unitario e con un approccio che provi ad andare al di là del semplice ripristino dei luoghi. Bisogna provare a vedere con occhi diversi luoghi sedimentati che altrimenti sarebbero destinati a morire. Se immaginiamo i “Sette Cortili” tra dieci anni è possibile prevedere un luogo pieno di attività tutte connesse, con un unico indirizzo ma con il contrasto tra la cultura del contemporaneo e il cibo di strada… l’informalità e l’innovazione… ci rendiamo conto che questo contrasto è portatore di vita e che questo spazio del centro storico può essere il motore di una creatività diffusa sul territorio. Fare questo lavoro di trasformazione del luogo in cui si vive non significa che non ci sarà più bisogno di viaggiare e scoprire altri luoghi per trovare nuova linfa e nuove idee, anzi potrebbe essere vero esattamente il contrario. Ma bisogna dire che questo lavoro è importante perché è solo agendo sul proprio ambiente che il viaggio e il confronto si amplificano ed acquistano un maggiore spessore e una capacità di incidere sulla realtà quotidiana.


46

, Museo dell acropoli di atene bernard tschumi architects

Viaggi in grecia Il volume “Viaggi in Grecia” di Giancarlo De Carlo descrive i trentennali viaggi dell’autore in una terra che ne restituisce il particolarissimo paesaggio mentale.

travels in greece ”Travels in Greece” by Giancarlo De Carlo describes the author’s thirty years of travel in this land. Stefano Boeri, in the preface, notes that “Greece is kaleidoscopic,

Stefano Boeri, nella prefazione, rileva come «Grecia era infine la caleidoscopica,

warm, an elusive confusion in the Mediterranean metropolis.”

calda, imprendibile confusione della metropoli mediterranea. [...] Il luogo dove le

A place where the vicissitudes of life gradually take shape

vicissitudini della vita si sono progressivamente intrecciate con il formarsi di un

interweaving themselves into a complex palimpsest of architectural

complesso palinsesto di idee sull’architettura». Giancarlo De Carlo è un intellettuale

ideas.

apolide per nascita e per scelta e il volume ben ne evidenzia la figura superando l’autobiografismo. La sua rilettura della Grecia antica e moderna è una lezione di

Giancarlo De Carlo is an intellectual, stateless by birth and by choice and this book presents him in a way that goes beyond the mere autobiographical. His reinterpretation of ancient and modern

architettura, un’interpretazione aperta dei luoghi e della società che li compongono.

Greece is a lesson in architecture, an open interpretation of the

Una caratteristica che distingue questo libro di architettura anche per la presenza

places and peoples of which they are composed. One feature that

d’incontri inaspettati che definiscono le strategie del presente.

distinguishes this book of architecture from others is the presence

Descrivendo la ricchezza della Grecia, Giancarlo De Carlo sembra voler cogliere la complessità della storia mitica e del presente. «Passando per Methoni un campo

of unexpected encounters that define today’s strategies. In describing the wealth of Greece, Giancarlo De Carlo has grasped both the complexity of mythical history and the present. “Turning

fortificato sul mare, che è stato fenicio, greco, veneziano, turco: porta segni gloriosi

to Methoni a fortified camp on the sea, which was Phoenician,

di tutti quelli che lo hanno occupato e trasformato. Con gioia [...] quello che si vede è

Greek, Venetian, Turkish: it bears the glorious signs of all those

una tessitura senza fine dei linguaggi, tecniche, escogitazioni decorative: dai muri a

who have occupied and transformed it. [...] The joy of what you

secco di pietra bianca dei greci, alle volte più grezze ma tese da interna energia dei

see is the endless weaving of languages, techniques, decorative

romani, alle compattezze dei volumi romanici, agli sprazzi di gotico fiorito introdotti dai veneziani, alla grazia bizzarra e lieve degli arabi che assemblavano mattoni

innovations: from the dry stone walls of white stone from the Greeks, at times unhewn but held together by the force of the Romans, the compact Romanesque shape, the florid flashes of

assecondando la loro disposizione alla geometria dei fori praticati nelle cupole;

Gothic introduced by the Venetians, the delicately bizarre graceful

e perfino a una specie di monumentino messo in un angolo di un camminatoio,

brick favoured by the Arabs who assembled them into the pattern

probabilmente disegnato da qualche giovane architetto cretese che è diventato

of windows as seen in the domes; even a kind of small monument

post-moderno a causa delle riviste italiane. E tuttavia il luogo non è eclettico». Il libro racconta di un arcipelago che sembra la metafora del Mediterraneo e del

placed in a corner of a walkway, probably designed by some young Cretan architect who is seen as post-modern thanks to the Italian magazines. And yet the place is not eclectic.

Levante, in particolare, un luogo con il quale occorre confrontarsi e che queste

The book tells of an archipelago that seems to be a metaphor for

pagine ci spingono a conoscere.

the Mediterranean and for the Levant in particular, a place that

Giancarlo De Carlo, “Viaggi in Grecia”, Quodlibet Abitare, Macerata 2010

these pages encourages us to discover.

[recensione di Marco Scarpinato


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Il nuovo museo dell’acropoli Progetto Bernard Tschumi Associate architects Michael Photiadis, ARSY Budget 130.000.000 Euro Superficie 14.000 mq Luogo Atene Committente Organization for the Construction of the New Acropolis Museum Cronologia 2001-2009 Foto Nikos Daniilidis

il nuovo museo dell’acropoli Sono tre le idee che trasformano i vincoli e i caratteri del sito in un’opportunità architettonica, offrendo un museo semplice e preciso contraddistinto dalla chiarezza concettuale e matematica dell’antica Grecia. In primo luogo, il nuovo museo dell’Acropoli è costruito sull’utilizzo della luce naturale tanto che i nuovi spazi espositivi potrebbero essere descritti come un museo della luce naturale caratterizzato dalla presenza di elementi scultorei. In secondo luogo, il percorso del visitatore attraverso il museo costituisce un circuito tridimensionale che permette una passeggiata architettonica con un’esperienza spaziale che parte dagli scavi archeologici dei Marmi del Partenone e ritorna al periodo romano. Il movimento dentro e attraverso il tempo è un aspetto importante dell’architettura e di questo museo in particolare. Con oltre 10.000 visitatori al giorno, la sequenza dei movimenti attraverso i reperti del museo è stata progettata per avere massima chiarezza. In terzo luogo, l’edificio è diviso in una parte basamentale, intermedia e superiore progettate su esigenze specifiche. La base del museo, su pilotis, è sospesa sugli scavi archeologici per proteggere e consacrare il sito con una griglia di colonne realizzate in attento negoziato con gli archeologi per non interferire con i ritrovamenti archeologici. [Bernard Tschumi Architects

Nella pagina accanto Veduta dell’esterno del museo In questa pagina Vista della sala dei marmi del Partenone Veduta aerea del museo e dell’Acropoli Esploso prospettico


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uruk Meets Architects


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