10eLODE / 02 - Fiemme 3000

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NUMERO 02 | MARZO 2012

NUMERO 02 | MARZO 2012

d i

b i o a r c h i t e t t u r a

c o n t e m p o r a n e a

P a s s i

d i

b i o a r c h i t e t t u r a

c o n t e m p o r a n e a

P a s s i

IL CASOLARE MARCHIGIANO PORTO D’ASCOLI GROTTAMARE

3 LIVELLI DI SOSTENIBILITÀ MILANO

w w w. f i e m m e 3 0 0 0 . i t

LA VILLETTA ROVERETANA ROVERETO TRENTO

VIVERE SULLA SPIAGGIA PESARO

RISTRUTTURARE BIOEDILIZIA SUPERFLASH SUL GARDA IN ABRUZZO BANCA INTESA SANPAOLO TORRI DEL BENACO PESCARA VERONA

LA CASA DEL BAROLO CUNEO

MILANO

HOTEL FORESTA FORNO, MOENA TRENTO

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Numero 02 | Marzo 2012 Testi: Silvia Conotter/Plus/Omnia Relations| Grafica: Plus (TN) | Foto: Carlo Baroni, Mario Carrieri| Stampa: Saturnia (TN)

BERTEOTTI CERAMICHE DI BERTEOTTI MARCO & C. SNC Via Roma 23, 38068 Rovereto (TN), T. 0464 750100, info@berteotticeramiche.com MARTINELLI CERAMICHE SRL Via Claudia Augusta 9, 38056 Levico Terme (TN) T. 0461 706245, info@martinelliceramiche.it SANDRI PAVIMENTI SAS Fraz. Caltron 14/B, 38023 Cles (TN) T. 340 3051285, aldo.sandri@virgilio.it

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Il valore di un prodotto non si può inventare, ma è necessario progettarlo nei minimi particolari e costruirlo con grande attenzione e serietà. Siamo consapevoli che un pavimento in legno è sempre più interpretato come un complemento d’arredo, per questo ci impegniamo a sviluppare le nostre proposte ponendo sempre molta attenzione alle tendenze del design. Ma, oltre all’estetica, altri due aspetti per noi sono assolutamente centrali: la salubrità del prodotto, che deve essere totale, e la durata nel tempo: facile avere un prodotto bello oggi, molto più difficile mantenere questa bellezza inalterata per 30 anni.


6

tempo prezioso IL CASOLARE MARCHIGIANO

PORTO D’ASCOLI - GROTTAMARE Arch. Sandro Mariani

14 Il bianco e il legno 3 LIVELLI DI SOSTENIBILITà MILANO Ing. Mariolina Kirn

30

22

La casa con il mare intorno

Il paradiso è vicino

VIVERE SULLA SPIAGGIA

LA VILLETTA ROVERETANA

PESARO Arch. Elisabetta Ubaldi

ROVERETO - TRENTO

38 Ritrovarsi sul lago RISTRUTTURARE SUL GARDA TORRI DEL BENACO - VERONA


46

Legno di vino LA CASA DEL BAROLO CUNEO

62

54

IL RE DELLA FORESTA HOTEL FORESTA RISTORANTE CAFé

bioedilizia in abruzzo PESCARA

LOCALITÀ FORNO - MOENA - TRENTO Interior Designer Luigino Panozzo

70 UN PROGETTO D’INTESA SUPERFLASH DI BANCA INTESA SANPAOLO MILANO Arch. Alberto Bianchi

78 Dite (e mangiate) cheese! Bar Ristorante & photogallery Jpeg MILANO



tempo prezioso

Un percorso di tre anni: da un vecchio edificio agricolo ad uno splendido casolare.


tempo prezioso

1 Le nostalgiche colline di Leopardi si trovano ad

viabilità, esposto al sole e caratterizzato da

L’architetto che ha seguito il progetto è l’ami-

una settantina di chilometri di distanza, ma il

temperature miti. Solo dopo un’attenta valu-

co Sandro Mariani. Tre gli anni necessari, “tra

grande poeta avrebbe potuto scrivere le sue

tazione, durata anni - come solo un tempo ci

pensieri, parole ed immagini”, a rendere abi-

meraviglie anche scrutando questo paesaggio,

si concedeva - è stato realizzato questo inse-

tabile la struttura, ultimata nel 2011. «Essen-

con il mare che brilla in uno scorcio mozzafia-

diamento agricolo, abbandonato nel corso del

do una casa agricola abbandonata era possibile

to. Riparato sotto una mezza collina, con una

Novecento. A farlo rivivere, un noto professio-

recuperare solo le volumetrie esistenti» spiega

strada sterrata che da sola assorbe come un

nista romano di origini marchigiane, che veniva

l’architetto. «Un lavoro complesso ed articola-

ricordo il mondo moderno, quello che fino al

da anni con la famiglia (composta dalla moglie

to visto che il proprietario ha voluto che tutto

2007 era un edificio agricolo diroccato è stato

e da due figlie ormai grandi) in villeggiatura a

fosse costruito con materiale di recupero, al di

trasformato in un delizioso casolare.

Grottammare. Finché l’abitudine è diventata

là della struttura portante». Dai pavimenti alle

A scegliere questo luogo, molto tempo fa, sono

affetto ed ha deciso che proprio qui, in località

travature, dal tetto ai rivestimenti, il materia-

state mani ruvide ed esperte, capaci di indivi-

Colle delle Quaglie, avrebbe realizzato la sua

le proviene quindi da precedenti costruzioni,

duare un terreno fertile, lontano dalla grande

abitazione principale.

con tutta la fatica che necessita un recupero

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Un percorso di tre anni: da un vecchio edificio agricolo ad uno splendido casolare.

2

ARCHITETTO

Sandro Mariani Recuperare le Marche

Sandro Mariani, libero professionista, si è laureato in Architettura a Roma nel 1975. Dopo alcuni anni di attività in tutta Italia, è rientrato nella sua Grottammare, provincia di Ascoli Piceno. Essendo cresciuto a “pane e mattone”, grazie all’azienda di famiglia che produceva laterizi, ha continuato fino alla fine degli anni Ottanta il doppio ruolo di industriale e libero professionista, finché la crisi del sistema industriale ha portato alla chiusura della fabbrica ed alla sua riconversione in centro commerciale con tanto di ciminiera. Mariani stesso ha seguito il progetto, e proprio lì ha deciso di realizzare il suo studio. Negli ultimi anni si è occupato prevalentemente di ristrutturazione e recupero di edifici storici, in tanti piccoli centri abitati ancora incontaminati delle splendide Marche.

3 attento e l’adattamento ai nuovi spazi. Dal pa-

storia marchigiana» spiega Mariani. «Perché

d’antiquariato. Quasi nulla di nuovo, eccetto i

tio anteriore si accede al piano terra, un gran-

tradizionalmente i nostri pavimenti sono di

grandi divani avorio. Nei bagni spuntano lavelli

de spazio aperto in cui si trovano il soggiorno e

terracotta. Nelle parti nobiliari, però, a volte

antichi, scavati nel marmo o nella pietra, av-

la cucina. Luoghi conviviali, molto vissuti dai

si usavano tavolati in legno, caratteristica che

volti da pareti rivestite di ceramiche smaltate

proprietari della casa che amano circondarsi

ci ha permesso di effettuare questa eccezione.

su un biscotto di terracotta, di colori tenui che

di amici e familiari. Salendo le scale ecco il

Il prodotto che meglio si prestava l’ho indivi-

ricordano l’acqua in un delizioso effetto “nu-

loggiato che ospita le camere da letto. Tutto

duato in questo parquet di Fiemme 3000, ir-

volato”. Della stessa tonalità sono stati dipinti

il primo piano, di circa cento metri quadrati, è

regolare e trattato a mano, che rende molto

anche i legni delle porte e delle finestre, fedeli

rivestito in rovere piallato: un pavimento pre-

l’idea storica».

alle tradizioni locali che li ha visti sempre in

zioso, creato con un trattamento molto leggero

Per quanto riguarda l’arredamento, è stata se-

sintonia con il paesaggio.

che valorizza le tonalità originali dell’essenza,

guita la stessa filosofia: mobili antichi marchi-

Completa questo bucolico quadro una grande

le sue sfumature e i segni del tempo. «Questa

giani in legno, anche verniciato, che si alterna-

piscina esterna a sfioro, che sembra quasi vo-

scelta non è perfettamente confacente alla

no a sedie e tavoli trovati in mercati e negozi

lersi rcongiungere con il mare.

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tempo prezioso

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Un percorso di tre anni: da un vecchio edificio agricolo ad uno splendido casolare.

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tempo prezioso

Il tempo del recupero Un’arte complessa, fatta di maestria e saperi posseduti ormai da sempre meno artigiani, sempre più anziani.

Architetto Mariani, cosa pensa di questa crescente richiesta di casolari da ristrutturare nella sua terra? Che è un bene, e per me è un piacere lavorare in questo settore. Agli abitanti delle Marche è sfuggito per lungo tempo il valore della nostra storia: ora, grazie anche ai tanti stranieri che, silenziosamente, hanno puntato qui i loro occhi, stiamo tornando lentamente a gustare le nostre origini, il sapore di questi paesini integri, densi di storia.

Qual è stata la parte più impegnativa del progetto? Quella relativa ai materiali di recupero. è più facile lavorare con materiali nuovi, collaudati, anziché con materiali recuperati e dalle misure più disparate. Inoltre è stato complicato trovare manodopera capace di eseguire questi lavori, nelle mani ormai di poche persone anziane, depositarie dei saperi di una volta. Ai giovani non sono stati tramandati, e questo è un peccato.

è stato difficile individuare il tipo di legno? Non abbiamo avuto nemmeno un attimo di indecisione, d’altra parte i grandi pannelli del rivenditore hanno reso facile la visualizzazione all’interno della villa. L’abbiamo toccato, posato a terra, tastato con le mani. E poi la quercia è un’essenza nostrana, vicina alla nostra storia agricola.

Quanto ha inciso lei sulla scelta dell’arredamento? Per mia impostazione sono scelte che delego alla proprietà, che si deve circondare degli oggetti che ama. Io posso dare qualche consiglio, valutare se i vari pezzi si adattino all’ambiente e se si inseriscano bene nel contesto, ma ritengo che ognuno sia libero di indossare il vestito che più gli piace.

C’è qualche angolo che ama in maniera particolare? La cucina in muratura realizzata anch’essa con materiale di recupero: i lavelli sono in pietra scavata e martellata, e poi tutt’attorno c’è un patchwork di ceramiche toscane e marchigiane, smaltate e colorate.

Tornasse indietro, cambierebbe qualcosa del progetto? Fino ad ora no, guardo questa opera e sono soddisfatto. Ma è un lavoro in continuo divenire: insieme al proprietario cerchiamo di integrare ancora qualche elemento caratteristico. La ricerca si concentra ora soprattutto sull’area circostante la casa, che infatti deve essere ancora completata e ci confrontiamo spesso con alcuni paesaggisti del posto. Il metodo con cui procediamo è sempre lo stesso, osservando le caratteristiche della campagna intorno. Ecco quindi spuntare nel giardino le stesse graminacee che si muovono con il vento come le essenze selvagge che gli stanno attorno.

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Un percorso di tre anni: da un vecchio edificio agricolo ad uno splendido casolare.

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8

1

Tradizione ed innovazione si incontrano incorniciando un luogo che va oltre il tempo e lo spazio

2

Calde nuance mielate per il Rovere Gold di Fiemme 3000. L’abbinamento di dimensioni diverse conferisce particolare mobilità.

3

6

Il trattamento Fiemme 3000 Bioplus rende possibile l’utilizzo del pavimento in legno in tutti gli ambienti. La piallatura leggera regala un piacere tattile a chi ama vivere gli spazi in piena libertà.

7

4

La scelta dei materiali si rivela fondamentale nella creazione di un ambiente caldo ed accogliente e l’abbinamento armonioso dei vari dettagli rispecchia gusto e personalità.

5

L’angolo dedicato allo studio ed alla lettura comunica amore per storia e tradizione.

6

La sala da bagno diventa un’oasi di vero benessere anche grazie alla piacevolezza di un pavimento in legno Fiemme 3000 da vivere in piena tranquillità grazie al trattamento che ne assicura l’impermeabilità.

7

Il legno, una materia prima nobile e pregiata, rivela la sua grandezza nella profonda duttilità d’utilizzo rendendo possibile la creazione di dettagli di grande effetto.

8

8

Affinchè mente e corpo possano beneficiare del dovuto riposo, è fondamentale immergersi in un ambiente sano ed accogliente: la scelta di materiali naturali, lavorati con sapienza e rispetto, ripaga nel tempo.

13



Il bianco e il legno La casa dal pavimento senza pause.


Il bianco e il legno

1 Una casa in cui ha voluto far entrare con il ruolo di grande protagonista Fiemme 3000, prevedendo pavimenti di legno ovunque, compresi bagno e cucina.

Chi è Fabio Vaccarono? Quello che tutti

«Avevo vent’anni, ero ancora all’Università,

sanno: Amministratore delegato di Manzoni

studiavo Marketing quando ho iniziato a in-

S.p.A., Gruppo Espresso, ultimo tassello di

teressarmi a questi argomenti. Era la prima

una carriera folgorante (ha appena 40 anni),

metà degli anni ’90, il momento del boom

che dal 2002 a oggi lo ha visto ai vertici di al-

della lettura delle etichette da parte dei con-

cuni tra i più grandi gruppi editoriali italiani.

sumatori». Racconta, quasi a voler giustifica-

Quello che, forse, pochi sanno: un consuma-

re una preparazione che lascia chi lo ascolta

«Il rivestimento è elemento fondamentale

tore competente, attento alla sostenibilità e

a bocca aperta.

di una casa», racconta. «A questo ho de-

alla salute sua e della sua famiglia.

Persona di forma e di sostanza, di rigore e di

dicato una lunga e approfondita ricerca:

Fughiamo ogni dubbio: per lui sostenibilità

convivialità, di cultura e di innata - ma non

l’obiettivo era individuare un materiale

non è un concetto astratto. Potrebbe par-

scontata - affabilità. Tutti tratti che si posso-

vivo, biodegradabile, facilmente smaltibi-

larne a lungo, con una competenza e una

no cogliere anche solo scorrendo le immagini

le, a bassissima radioattività naturale. Il più

profondità rare.

della sua casa freschissima di ristrutturazione.

salutare possibile, anche per mia figlia che

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La casa dal pavimento senza pause.

INGEGNERE

MARIOLINA KIRN Forma e sostanza Classe 1970, laureata al Politecnico di Milano, Mariolina è ingegnere con una spiccata passione per la qualità estetica degli interni. Tecnico competente in acustica, esperta in tutela paesistico-ambientale della Regione Lombardia, dopo un’esperienza decennale nello studio del padre, fonda nel 2007 con il fratello Giovanni, strutturista e project manager, l’SKProgetti, società di ingegneria operante nel milanese. Un metodologia rigorosa di progettazione integrata degli aspetti architettonici, strutturali,

2

termici, acustici, ergotecnici e realizzativi si fonde, grazie all’incontro con committenti selezionati, con l’interior design, portando alla realizzazione d’interventi (principalmente abitazioni private), in cui la pulizia estetica sia specchio della qualità intrinseca. Nasce così MY PERFECT HOME. La sfida è ottenere ambienti in cui è gratificante vivere, realizzati con materiali di qualità, nel rispetto della loro specifica vocazione. Materiali sani perché garantiscono salubrità e benessere, veri perché rimandano immediatamente alla loro funzione, belli perché ricordano la loro origine. È un gratificante percorso che comprende un impegno accurato, una stretta collaborazione con i fornitori, un’estrema cura esecutiva mediante l’assidua frequentazione del cantiere ed un affascinante lavoro di team che coinvolge e valorizza ogni attore, in primis il committente, a servizio del quale tutto questo si realizza.

3

ha appena 4 anni. Poi cercavo preparazione

goglioso di aver passato (nelle fasi iniziali

Vaccarono. «Né tanto meno sostenitore di

imprenditoriale, ma spirito artigianale, per

inconsapevolmente) questo super test di

uno stile di vita anti-moderno. Per forma-

poter contare su tutte le caratteristiche di

qualità. Un’attestazione importante, que-

zione e per professione, nella sostenibilità

modernità e praticità, tenuta nel tempo e

sta di Fabio Vaccarono, per chi ha fondato

vedo non solo un’opportunità personale, ma

robustezza. E così, passo passo, sono arri-

un’azienda che produce pavimenti in legno

anche di sviluppo per il nostro Paese, an-

vato a questa azienda della Val di Fiemme,

biocompatibili partendo da una scommessa:

che a livello internazionale. Il vero concetto

che ho subito sentito vicina per filosofia e

riuscire a entrare nel mondo dell’edilizia in

di Made in Italy, sinonimo di saper vivere,

impostazione. è vero, l’analisi è stata ap-

modo diverso, lavorando sul valore e non sul

di gusto del bello, di gusto nel ricevere, in

profondita ed è durata qualche mese: tra

prezzo, puntando sulla qualità, piuttosto

questo momento di sviluppo degli acqui-

ricerche e verifiche sulla provenienza, sui

che sulla quantità, perseguendo il “benes-

sti responsabili, può arricchire una grande

trattamenti, sul processo di installazione».

sere” e non il “benavere”.

varietà di settori produttivi. Associando ai

Marco Felicetti, amministratore delegato

«Per favore non fatemi apparire come un

prodotti italiani alcuni valori non copiabili

di Fiemme 3000, è oggi particolarmente or-

ambientalista talebano», dice sorridendo

da altri modi di fare industria.

17


Il bianco e il legno

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La casa dal pavimento senza pause.

4 19


Il bianco e il legno

6

5

1

Sfumature uniche ed originali per un pavimento Fiemme 3000 che esalta lo stile essenziale e lineare dell’arredamento.

2 Cucina e sala da pranzo vengono vissuti in grande libertà grazie alla facilità di pulizia garantita dal trattamento Fiemme 3000 Bioplus sinonimo di praticità e durata.

3 Antico e moderno si fondono in un’armonia

creata dal contrasto cromatico e dalla ricercata scelta dei materiali.

4 Un ampio spazio dove la mente può aprirsi

a nuove idee e ispirazioni: qui i toni pastello e le delicate nuance del Faggio Water in versione White diventano piacevoli note di quiete e benessere.

5

10

Fabio Vaccarono, amministratore delegato di Manzoni Spa Gruppo Espresso.

6 Una scala che porta in alto, leggera e minimale ma con la solidità che solo il vero legno sa garantire.

7 Il piacere di un bagno rilassante non scende

a compromessi: l’impermeabilità del pavimento in legno è assicurata dal trattamento Fiemme 3000 Bioplus.

8 Un unico pavimento adatto a tutti gli ambienti: praticità e resistenza al supporto dell’armonia della casa.

7 Credo sia il momento giusto per tentare un salto di qualità: passare dall’indifferenziato quantitativo al differenziato qualitativo. La crescita rappresenta quasi sempre un bene per l’ambiente». Il dato che rileva Vaccarono dal suo osservatorio è quello di una sensibilità crescente su queste tematiche. «Le aziende moderne hanno oggi standard molto seri, e in costante miglioramento». Insomma, vivere in un ambiente sano, mangiare con equilibrio e qualità, usare prodotti integri, è sempre più un’esigenza, condivisa e condivisibile.

20


La casa dal pavimento senza pause.

8

Una scelta biocompatibile è sinonimo di

«Un’accoppiata riuscita: efficienti, prag-

dettaglio: dal progetto edilizio alla realiz-

natura, autenticità, ampiezza di vedute. È

matiche, in perfetta sintonia, forse anche

zazione».

quindi una scelta di qualità, data dalla ne-

grazie alla stessa rigorosa formazione».

Una dettagliata analisi delle schede tecni-

cessità di creare, per sé stessi e per chi vive

Era una casa non semplice: molto grande,

che di tutti i materiali utilizzati - malte,

con noi, un ambiente sano, responsabile e

su tre livelli, composta da una successione

gessi, smalti, pitture e stucchi ecologi-

sicuro. «Non dimentichiamo che in casa pas-

di spazi concatenati che andavano ripartiti,

ci - ha permesso di raggiungere un grande

siamo un terzo della nostra vita».

ampliati ed armonizzati.

obiettivo: creare spazi non solo belli da fo-

Se all’imprinting della sua abitazione ha

L’Ingegner Kirn osserva: «Abbiamo lavora-

tografare, ma belli da vivere.

contribuito direttamente, per la ristruttura-

to benissimo con il pavimento flottante,

«Una casa la cui bellezza sta nella felicità

zione vera e propria ha lasciato carta bianca

posato su materassino desolidarizzante in

di chi la abita», conclude la Kirn, citando

alla moglie, ingegnere, e alla loro progetti-

cartone e pannelli in sughero biondo natu-

Gio Ponti. «E nel profumo di legno che si

sta di fiducia, amica, amicissima di sempre,

rale, per garantire il comfort acustico. Con

coglie varcandone la soglia».

lei stessa ingegnere: Mariolina Kirn.

il committente è stato seguito ogni minimo

10

21



Il paradiso è vicino Vivere nella pace, a due passi dal centro.


Il paradiso è vicino

1 Una splendida abitazione, costruita con passio-

pronta moderna del bagno padronale. Ma anche

di compiere questa pazzia». La famiglia vive-

ne ed esperienza, che all’occasione diventa uno

un tavolo da pranzo dell’Ottocento con due se-

va allora nella centralissima via Mazzini, e non

showroom, da ammirare e da gustare. E, perché

dute stravaganti e due di design, attorniato da

aveva, fino a quel momento, nessuna intenzio-

no, anche da copiare, visto che dal 2007 Ornella

colpi di colore inaspettati.

ne di spostarsi. Ma certe occasioni si presenta-

Tomazzoni ha già realizzato quattro case iden-

Siamo a Rovereto, ad un passo dal centro sto-

no poche volte nella vita: comprata i primi di

tiche - nell’arredamento e nelle rifiniture - alla

rico e dalle colline che dominano la città, in

giugno, la casa è stata inaugurata l’8 di agosto,

sua. Lo stile tende ad essere minimalista, ma

una terra di mezzo che sa di quiete, di verde

con tempistiche record possibili solo grazie

non troppo, con una grande cura per i particola-

e di intimità. «Nel 2007 una conoscente ci ha

all’esperienza di Ornella e Marco nel settore.

ri e per gli accostamenti originali. Ad esempio,

avvisato della costruzione di un gruppo di nove

Moglie e marito sono infatti soci in un negozio

duecento metri quadrati di rovere, distribuiti su

villette indipendenti, quasi un piccolo villaggio,

di rivestimenti nel centro storico di Rovereto:

tre piani, attraversati da una scala di resina e

in un posto incantevole». Racconta la proprieta-

facile per loro, all’unisono in fatto di gusti, com-

vetro. E poi una cornice d’oro antica, attorno ad

ria. «Sono andata a vederlo con mio marito, con

pletare quella “scatola grezza”, in attesa solo di

un grande specchio, che bene si colloca nell’im-

cui sono sposata da 27 anni, e abbiamo deciso

definizione.

24


Vivere nella pace, a due passi dal centro.

2

Presenza importante nella casa, l’amato figlio

trovano le camere, ognuna con il proprio bagno,

un’essenza pregiata, caratterizzata da durezza,

diciassettenne Giovanni, per il quale è stato

mentre a pianoterra ci sono la cucina, il soggior-

stabilità e resistenza. Completano questo qua-

modificato anche il progetto iniziale: quella

no ed un bagno per gli ospiti, che Marco cura nei

dro di relax le chaise longue norvegesi adagiate

che avrebbe dovuto essere una taverna, è sta-

dettagli: «Mi piace mettere un paio di ciabatte,

sul prato, le lanterne che contengono le candele

ta infatti trasformata nel locale dove il ragazzo

qualche saponetta o accessorio particolare, mi

ed il grande ombrellone in legno e tela che pro-

suona la batteria e la chitarra senza dare fasti-

sembra che questo denoti attenzione nei con-

tegge dal sole estivo. «D’estate è una meraviglia

dio a nessuno, così come la tromba delle scale

fronti di chi arriva, personalizzando in qualche

mangiare fuori, tranne nelle giornate più afose»,

- totalmente aperta in origine, in un suggestivo

maniera un ambiente che di per sé tende a rima-

concludono Marco ed Ornella. «Nel fine settima-

continuum - è stata chiusa in cima con una porta

nere neutro».

na Marco si mette ai fornelli ed invita qualche

a vetri, in modo tale da dare al ragazzo un po’ di

Di grande effetto il giardino, con grandi vasi di

ospite». È così che sono nate le famose “copie”

privacy in quel terzo piano dove si trovano sala

plastica che cambiano colore rendendo sugge-

di casa loro: una visita, l’incontro con un am-

studio, computer e Playstation, e che diventerà

stiva l’atmosfera, assieme ai faretti incastonati

biente particolare e sempre lo stesso inizio del

la sua camera da letto. Nel piano sottostante si

nel teak utilizzato per realizzare il patio esterno,

discorso: “Non è che ci dareste una mano…”.

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Il paradiso è vicino

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Vivere nella pace, a due passi dal centro.

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Il paradiso è vicino

La quiete e la città.

Stile classico, un legno caldo, pulizia e calore, per una villa fuori dal caos ma vicina alla città. Ornella, cosa l’ha affascinata di questo posto? Il fatto che, superata la cancellata, si apre il paradiso terrestre: niente macchine, pur essendo così vicini al centro di Rovereto, un bel giardino, tanta quiete. Alla sera si sente solo abbaiare Artù, il nostro cane. Non sarei mai andata a vivere in un posto isolato, con il pensiero di diventare una possibile mira per i ladri: qui invece ho trovato la dimensione giusta, anche perché molti vicini sono nostri amici, in tanti anni non abbiamo avuto il minimo problema.

Se potesse tornare indietro c’è qualcosa che cambierebbe di questa casa? Sono soddisfatta del risultato, la farei identica a com’è ora. Devo dire però che il mio stile è piuttosto minimalista: avessi potuto, l’avrei fatta più moderna. Però in questo caso avrebbe stonato con il contesto: ogni villetta è dipinta di colori

4

diversi, dal verde al giallo, lo stile è un po’ liberty, i parapetti non sono in acciaio… In un’altra situazione l’avrei realizzata con un’impronta più essenziale, giocando tutto sul bianco e sul grigio.

Ha scelto di mettere quasi esclusivamente legno a terra. Sì, anche nella casa precedente avevo tutto parquet e non ho avuto esitazioni nella scelta. Il legno non dà nessun problema, l’importante è non far stagnare l’acqua ed accettare che il legno si trasformi nel tempo. In tutti questi anni non ho mai avuto problemi: il cane entra ed esce dal giardino? Basta pulire. E poi, anche se la mia è una casa aperta agli amici, non faccio mai togliere loro le scarpe, ed inorridisco di fronte all’idea di far mettere le pattine agli ospiti. Se una donna ha i tacchi? Nessun problema, un legno di qualità non si deve rovinare nella maniera più assoluta. E questo non si rovina.

È andata sul rovere a colpo sicuro? Sì, quando io e mio marito abbiamo visitato lo showroom di Fiemme 3000 ci è subito piaciuto questo tono molto neutro, che vira al grigio. Si abbina bene al tipo di arredamento che abbiamo scelto. Pensandoci bene, però, cambierei un’altra cosa.

E cioè? Non metterei le piastrelle sulle pareti nel bagno di mio figlio, ma solo pittura lavabile. All’interno della doccia un po’ di mosaico, e basta.

Come mai ha deciso invece di realizzare la scala in resina? Non mi piacciono le scale in legno, mi sembrano pesanti soprattutto se sono “piene”, cioè composte sia di pedata che di alzata in legno. Amo invece l’effetto che dà la resina ai gradini, materiale che mi permette anche di evitare il battiscopa, altro elemento che, se posso, preferisco evitare.

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Vivere nella pace, a due passi dal centro.

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5 1

Antico e moderno, storia e design: le sedute stravaganti e il tavolo dell’Ottocento si abbracciano e sullo sfondo un pavimento in rovere fa loro da testimone d’eccezione.

2

Pratica e funzionale la cucina che si apre sul giardino, ideale per i pranzi estivi all’aria aperta.

3

Versatile, nel permettere grande varietà di abbinamenti, il rovere Wind nella versione White, si rivela la scelta ideale per chi ama il legno nelle sue accezioni più fresche.

4

Rovere Wind, un soffio delicato che sprigiona leggerezza. La camera da letto si rigenera e regala aria sana per un vero relax.

5

Particolare la scelta della porta di vetro a separare il bagno degli ospiti dall’atrio.

6

6

Per il patio una cornice in teak, essenza dall’indiscussa resistenza agli agenti esterni. Illuminazione soft e grande comfort per gli arredamenti del giardino.

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La casa con il mare intorno Un luogo ritagliato nel cielo.


La casa con il mare intorno

1 In una casa che dà sul mare non si è mai soli.

barche e su mondi lontani, e perdersi in quelle

«Questa coppia di amici, con due figli», spiega

domande universali che prima o poi spuntano

Elisabetta Ubaldi, l’architetto che si è occupata

nei pensieri di ognuno: ma le onde, ad un certo

del progetto, «Avevano il desiderio di avere un

Qualunque azione si compia - mangiare, gioca-

punto, finiscono? E il mare?

appartamento nuovo in questa struttura data-

re, lavorare, o semplicemente guardare fuori

Certo è che chi ha vissuto in una casa così, diffi-

ta, che dava problemi di impiantistica ed era

dalla finestra - si è accompagnati costante-

cilmente la lascia. E, infatti, i proprietari di que-

caratterizzata da finiture anni Cinquanta che

mente da quella distesa azzurra sconfinata che

sto appartamento, in un condominio signorile in

non riflettevano più i gusti della famiglia. Le

d’inverno vira nostalgicamente al grigio, ma che

prima linea sulla spiaggia di Pesaro, hanno pen-

indicazioni erano chiare: ridistribuire gli spazi e

viene rallegrata da mille bagliori cangianti ap-

sato di rivoluzionare tutto della loro abitazione

valorizzare questa posizione privilegiata».

pena spunta un raggio di sole.

principale fuorché la posizione. D’altra parte

Così nel 2011 sono stati eseguiti i lavori. L’in-

Per chi è nato in un luogo così, il mare è una

erano già vent’anni che vivevano in questa

terno è stato completamente sventrato e ri-

sicurezza. è il posto dove riposare la mente, e

palazzina, ristrutturata negli anni Cinquanta,

costruito, a partire dagli impianti. La nuova

il cuore. Dove fantasticare sul passaggio delle

e sentivano forte l’esigenza di rinnovamento.

distribuzione degli spazi interni è passata anche

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Un luogo ritagliato nel cielo.

2 ARCHITETTO

Elisabetta Ubaldi Tra pubblico e privato

Elisabetta Ubaldi si è laureata alla facoltà di Architettura di Firenze nel 1987. Ha iniziato subito ad esercitare la libera professione operando inizialmente nel settore dell’edilizia privata, assumendo in seguito alcuni incarichi pubblici nell’ambito della provincia di Pesaro e Urbino. Ha lavorato ad alcuni progetti di recupero degli edifici terremotati del sisma umbro-marchigiano del 1997. Negli ultimi anni, avendo acquisito clienti tra le imprese di costruzione operanti nel campo dell’edilizia residenziale, ha progettato edifici per appartamenti e si è occupata di urbanizzazioni. Ha comunque sempre coltivato un’importante clientela privata per la quale ha progettato ville, ristrutturazioni, interni, arredi, uffici. Si è avvicinata alle tematiche della bioedilizia progettando

2

recentemente una villa privata sulle colline di Bologna totalmente realizzata in prefabbricazione in legno, applicando criteri di risparmio energetico ed impiegando materiali biocompatibili.

attraverso la realizzazione di grandi aperture

con un unico materiale: da qui la scelta di posa-

Il resto della casa, cucina e bagni, sono in mar-

nei muri portanti con delle cerchiature in ferro

re solo nelle camere da letto, nella sala studio

mo. Un materiale che appartiene alla storia del-

e acciaio, eliminando per lo più i tramezzi esi-

e in soggiorno il rovere Wind special della serie

la famiglia, visto che il proprietario è un marmi-

stenti e creando così degli spazi molto aperti.

Escuro di Fiemme 3000, che con la sua tonalità

sta e che – pur non avendo più il laboratorio – lo

«La ristrutturazione è stata progettata affinché

calda sembra portare con sé i segni del vento e

voleva fortemente in casa propria. Nei bagni - di

si avesse una vista mare praticamente da qualsi-

le striature sottili della terra.

cui uno caratterizzato da una vasca idromas-

asi punto dell’appartamento», sottolinea Ubaldi. «Le grandi vetrate che danno sull’esterno, rafforzano la funzione di questi open space». Lo spazio - suddiviso in zona notte, due bagni e un enorme soggiorno – è di circa 230 metri quadrati, oltre agli ampi terrazzi esterni. Una superficie troppo grande per essere pavimentata

saggio incassata nel pavimento - si è cercato di

Nella versione oliata White, utilizzata in questo caso, le assi appaiono più morbide e sobrie, con una lavorazione elegante che mantiene tutta la forza suggestiva di quest’essenza.

alleggerire il marmo con delle lastre bianche di kirlite, che creano un bel contrasto bianco/grigio. Interessante dettaglio l’applicazione delle piastrelle rigate utilizzate sui muri, che formano una sorta di ombreggiatura, quasi una consistenza volumetrica.

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La casa con il mare intorno

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Un luogo ritagliato nel cielo.

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La casa con il mare intorno

recupero e rinnovamento. Varietà e calore, tra l’eleganza del rovere e la ricercatezza del marmo. Architetto Ubaldi, se fosse stata casa sua avrebbe fatto le stesse scelte progettuali? Per quanto riguarda la ridefinizione degli spazi interni sì, c’è molto della mia impronta. Avrei scelto però una maggior semplicità nelle finiture, che a volte risultano un po’ cariche: non avrei utilizzato la carta da parati, mi piace di più il muro con trattamento a calce.

Una scelta per cui ha insistito e di cui va orgogliosa? C’erano delle porte che i proprietari volevano eliminare e sostituire, però a me sembrava un peccato perché erano elementi di pregio. Ho proposto loro di mantenerle ed hanno accettato, e devo dire che è stata una scelta azzeccata.

Come avete proceduto per la scelta dell’arredamento? Alcuni pezzi sono stati recuperati e ricontestualizzati per volere stesso dei proprietari, d’altra parte erano oggetti di design – come le due poltroncine vicino alle vetrate – e sarebbe stato un peccato non tenerli. Anche la cucina, dalle linee pulite e composta di materiali pregiati, è rimasta, così come le due librerie di Bernini. Di nuovo è stato scelto un bel divano di stoffa, dalle linee moderne, che si combina bene con le finiture dell’appartamento.

Come è nato il contatto con Fiemme 3000? è un’azienda che conosco da anni e con cui mi sono sempre trovata bene. Sto usando diverse essenze e finiture per i progetti che seguiamo: all’inizio mi ero appassionata all’abete, poi ultimamente la scelta è caduta sul rovere. L’abete è un po’ più rustico, con quel nodo a vista ricorrente, invece direi che il rovere ha una venatura più elegante; mi piace anche il fatto che questa essenza dia la possibilità di utilizzare diverse tonalità e trattamenti, suggerendomi varie idee sia nella progettazione che negli accostamenti.

Il legno è un materiale che usa spesso? è un materiale che utilizzo volentieri, soprattutto in questa versione molto naturale. Tra l’altro lo stiamo posando anche in un altro grosso progetto: un hotel in costruzione proprio a Pesaro.

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Un luogo ritagliato nel cielo.

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4

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6

8 1

Sfumature tenui e sobrie per il Rovere Wind versione White.

2

Legno e marmo: abbinamento volto a risaltare l’unicità dei due materiali.

3

Grandi spazi aperti permettono di apprezzare a pieno le dimensioni importanti del rovere Fiemme 3000.

4 5 –

Anche nei toni morbidi della versione White, il Rovere Wind diffonde una piacevole sensazione di calore che rende ancora più accoglienti gli spazi riservati a relax e riposo.

6 7 8 –

Cura dei dettagli e sapiente utilizzo dei materiali all’origine di un progetto dove comfort ed eleganza convivono armoniosamente.

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Ritrovarsi sul lago Un rudere antico ristrutturato, un grande amore ricostruito.

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Ritrovarsi sul lago

1 Sul passato ci puoi ricamare sopra, raccon-

Ne sa qualcosa l’imprenditore che vive a Torri

soldi erano pochi e non si poteva permettere

tandolo nella maniera in cui fa meno male,

del Benaco in questo casolare ristrutturato

distrazioni.

in cui ci si sente toccati di meno. Poi, invece,

sulle colline che dominano il lago di Garda e

Passano quarant’anni, il matrimonio di lei

c’è chi rimane fedele alla verità, chi apprez-

che vengono mitigate dal suo clima dolce e

finisce e decide di provare a riallacciare il

za di più un’amara realtà piuttosto che una

profumato. È qui che è venuto a vivere dopo

contatto, spedendo una lettera a quel vec-

bella bugia. E c’è chi preferisce mantenere

aver aspettato per una vita un amore mai di-

chio indirizzo ancora impresso nella memo-

intatti, com’erano una volta, anche i luoghi

menticato. È qui che l’ha ritrovato.

ria. Si rincontrano. Anche lui ha una relazio-

in cui vive, per non disperderne la bellezza

Si erano conosciuti in gita scolastica, a 16

ne ormai finita alle spalle, anche lui non l’ha

ed il fascino accumulati. Chi procede lenta-

anni, a Belgrado. Lei viveva lì, mentre lui era

mai scordata.

mente, pezzo dopo pezzo, pur di non costru-

dovuto tornare presto in Italia. Qualche anno

Vanno a vivere in questa casa sul lago, che

ire qualcosa di artefatto. E avere pazienza,

di fitta corrispondenza, qualche treno sem-

lui da anni ha cominciato a mettere a posto

infinita pazienza. Perché solo aspettando po-

pre “andata e ritorno”, poi lei decide di met-

con certosina pazienza, fantasticando sulla

trà trovare davvero - forse - quello che cerca.

tere un punto: c’era l’università da finire, i

coltivazione dei vigneti, dell’uliveto, delle

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Un rudere antico ristrutturato, un grande amore ricostruito.

2

piante che animano i tanti ettari attorno al

lizzata anche come luogo di rappresentanza,

visitatore, infondendo quiete e tranquillità ai

vecchio rudere che lentamente si sta trasfor-

per riunioni d’affari riguardanti l’azienda di

suoi abitanti.

mando in cigno. Il luogo è perfetto, gli spazi

famiglia.

L’arredamento è in stile antico (eccetto qual-

sufficientemente ampi per ospitare i tanti

Al piano superiore tante camere da letto, una

che pezzo moderno di gran gusto), come se il

figli ormai grandi che di volta in volta fanno

diversa dall’altra ma con la stessa impronta

casolare fosse rimasto fermo a cento anni fa:

capolino. E l’ambiente rustico, ma allo stesso

attenta ai particolari: 400 metri quadrati di

ben visibili tutte le sue imperfezioni e i segni

tempo elegante, bene si presta a contenere

abete “prima patina” distribuito su assi di

del tempo. Ma, come tutte le idee a lungo

questo quadretto, tanto variopinto quanto

diverse lunghezze e larghezze, in un movi-

cullate e accarezzate con forza nella mente,

ben assortito.

mento armonico e continuo. I sassi a vista

il risultato è straordinario. Per stile, bellez-

Il grande salone del pianoterra invece dà su-

nelle stanze e nei bagni, la vasca foderata

za e anche per l’energia che emana, frutto

bito la dimensione sociale del posto, punto di

di legno - anch’esso abete dei vecchi masi

di un incontro rimasto nell’aria, ma che non

incontro per pranzi, feste, lunghe conversa-

altoatesini - le travi ed il sottotetto sbianca-

poteva fare a meno di concretizzarsi. Qui, in

zioni familiari. Ogni tanto la casa viene uti-

ti, sono elementi che spiccano all’occhio del

questa vita.

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Ritrovarsi sul lago

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Un rudere antico ristrutturato, un grande amore ricostruito.

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Ritrovarsi sul lago

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la Pietra e l’abete.

Dieci anni di ricerche per costruire una casa con materiali che hanno una storia da raccontare.

Berteotti, lei ha seguito il progetto dal punto di vista delle rifiniture e delle pavimentazioni. Ci racconti però quali erano i punti principali su cui si fonda. Sicuramente la volontà del proprietario di non creare niente di artefatto, di nuovo. Ha girato in lungo e in largo l’alta Italia per trovare i materiali con cui ristrutturare il casolare: un pezzo qui, uno lì, il marmo dei gradini delle scale che vengono dal Veneto, le assi di legno del pavimento dei vecchi masi altoatesini per pavimentare la grande zona notte... Una ricerca meticolosa ed accurata, durata oltre dieci anni, che può portare avanti solo chi crede fortemente in quello che fa.

Come mai è stato scelto proprio l’abete per la pavimentazione? Il proprietario voleva un legno antico e si è detto disposto ad andare in Toscana pur di trovare un pavimento da recuperare che corrispondesse ai suoi desideri. Quando gli ho proposto di prendere visione dei prodotti di Fiemme 3000, che conosco ormai da anni, certo che avrebbe trovato quello che cercava, ha accettato. In azienda, a Predazzo, ci siamo immediatamente orientati su quest’abete meraviglioso prima patina, già oliato e pronto per la posa.

Cosa l’ha convinto? Il fatto che fosse un legno originale, recuperato da strutture ormai fatiscenti. Un legno di abete antico, proveniente dei fienili, su cui è passato di tutto: carri, mucche, zoccoli dei cavalli. È un legno vissuto, a volte logorato dal tempo, ma che preserva intatto il fascino del passato. E il suo sapore autentico.

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Come riesce Fiemme 3000 a recuperarlo? Sono tavole spesse 40 millimetri, dei quali vengono prelevati i primi cinque, che poi vengono incollati su supporti nuovi, cioè sulla classica struttura a tre strati di Fiemme 3000 che garantisce qualità e resistenza. Per questo si chiama “prima patina”: è il pavimento antico che rimane a vista, cui sottostà una tecnologia moderna.

è una tipologia che viene chiesta spesso? È un pavimento pregiato, di sicuro effetto, con un gusto caratteristico. Non tutti lo apprezzano o – se posso dirlo – se lo possono permettere, ma chi ama

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la tipologia dei legni “di una volta” rimarrà affascinato dal colpo d’occhio che regala in ogni ambientazione.

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Un rudere antico ristrutturato, un grande amore ricostruito.

8 1 2 –

I segni del tempo come testimoni di una vita passata conferiscono grande valore a questo abete prima patina che esalta ogni dettaglio dell’arredamento.

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Sassi a vista e abete per travi e pavimento: elementi naturali che favoriscono la ricerca di pace e serenità.

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Un unico pavimento per tutti gli ambienti, scelta che conferisce armonia attraverso il senso di continuità.

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Il legno è protagonista nei dettagli curati con particolare attenzione.

6 7 –

Vere oasi di relax i bagni, dove alla tecnologia più avanzata, si affianca la piacevolezza di un pavimento Fiemme 3000 dal sapore autentico e dalle alte prestazioni di praticità.

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Legno di vino In Piemonte, la natura tra il rovere e l’uva.

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Legno di vino

1 Il legno è vivo: si muove, respira, parla. Ma è necessario saperlo ascoltare. Lo sanno bene i grandi produttori di vino, che utilizzano solo determinate barrique per ottenere affinamenti di alto livello.

bisogna prestare attenzione alla selezione

che per i suoi prodotti ha ricevuto ben quat-

dei tronchi (fibra diritta, mancanza di nodi,

tro volte 100/100 dalla rivista americana

diametro superiore a 50 centimetri), che

Wine Spectator, la più rinomata nel campo

verranno quindi “spaccati” per ottenere le

del vino.

doghe facendo in modo che la fibra rimanga

E quale essenza poteva scegliere Voerzio

sull’intera lunghezza. La doga ricavata dallo

per la sala dedicata alle degustazioni, re-

spacco è molto più costosa di quella rica-

alizzata nel 2004 in un’ala della sua canti-

vata dal segato di buona scelta, ma per le

na se non il rovere? «Ciò che importava a

L’importante è che il legno di cui sono com-

barrique è essenziale affinché diano al vino

Roberto», spiega Luciano Sobrino, che ha

poste abbia subìto una stagionatura natu-

il meglio di se stesse.

seguito il progetto sia dal punto di vista

rale, affinché non vengano alterati quei

Una scelta di qualità, per un vino di quali-

tecnico che dei rivestimenti, «è che fosse

processi che solo il freddo, la neve, l’aria,

tà. Lo sa bene Roberto Voerzio, uno dei più

un materiale naturale. Quando ha saputo

la pioggia ed il sole rendono possibili. Poi

grandi produttori di Barolo, l’unico italiano

che Fiemme 3000 è l’azienda leader nel

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In Piemonte, la natura tra il rovere e L’uva.

2

settore dei pavimenti biocompatibili, che

Siamo a La Morra, paesino delle Langhe in

utilizza un sistema di oliatura assoluta-

provincia di Cuneo, a 540 metri di altitudi-

mente naturale, e che il pavimento rima-

ne. La cantina di Roberto Voerzio si trova

ne nel tempo pratico e resistente, non ha

in cima ad un cocuzzolo, con una vista a

avuto più dubbi.

360 gradi sui vigneti. Per la sala degusta-

Il legno, di una bellezza evidente, copre quasi l’intera superficie: la sala, i due uffici adiacenti e i due bagni caratterizzati da un mosaico di lava etnica smaltata.

zioni è stato scelto quindi un rovere della

Il rovere, poi, fa parte della tradizione piemontese nella pavimentazione delle case, nella realizzazione dei mobili, per non parlare delle barrique, appunto, capaci di far evolvere al meglio il Barolo».

Serie Artigianale, di differenti lunghezze

Solo nella zona occupata dall’angolo bar e

e larghezze per dare alla sala un’impronta

dalla cucina professionale - dove vengono

particolare. L’ambiente è di circa 280 metri

chiamati all’occasione chef di alto livello -

quadrati, ed è il luogo di rappresentanza,

troviamo a terra le lastre di quarzite, mate-

dedicato agli incontri con importatori stra-

riale scelto con gli stessi criteri di naturalez-

nieri, buyers, giornalisti, ospiti, ma anche

za, ma più resistente e pratico in occasione

semplici appassionati.

di preparazioni per venti o trenta persone.

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Legno di vino

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In Piemonte, la natura tra il rovere e L’uva.

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Legno di vino

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5 6 L’arredamento, seguito da vicino con chiaro estro femminile, parla di un gusto e di uno stile raro.

Spicca sulle pareti il rosa antico alternato al grigio, colori che vengono ripresi sia nell’arredamento che nelle grandi tende vaporose, in un’atmosfera che ricorda più una galleria

Diverse ambientazioni in un grande spazio

d’arte che una sala degustazione.

aperto, per diversi tipi di conversazioni e

Ma, in fin dei conti, fare vino d’alto livello

momenti della giornata: otto sedute “impor-

non è forse vera e propria arte?

tanti” attorno al tavolo centrale, per pasti di un certo rilievo; quattro poltroncine accanto alle grandi vetrate della sala, da utilizzare per conversazioni più raccolte; oppure un comodo divano e due poltrone in pelle nera per incontri improntati al relax.

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In Piemonte, la natura tra il rovere e L’uva.

4 ROVERE, TRADIZIONE PIEMONTESE

Dalle barrique, ai mobili, ai pavimenti, un’essenza che non tradisce mai.

Luciano Sobrino, come ha conosciuto Roberto Voerzio? È amico di mio fratello, nonché il suo mentore, visto che gli ha insegnato a fare il vino. È uno dei migliori produttori di Barolo al mondo, esporta negli Stati Uniti, in Giappone, in Germania… ovunque. I suoi prodotti sono sempre presenti nelle selezioni di vini dei ristoranti più rinomati. Io, che amo viaggiare e amo l’enogastronomia, ho trovato spesso bottiglie sue in giro per il mondo, dal Canada all’Argentina. Qui nelle Langhe lo conoscono tutti ed è un piacere avere a che fare con lui, poiché è anche una bravissima persona.

Lei ha seguito il progetto anche dal punto di vista tecnico. Sì, dalla scelta del parquet a quella dei materiali per i rivestimenti, fino alla tipologia di sottofondo per il riscaldamento a pavimento di questa superficie di grandi dimensioni. Non abbiamo avuto nessun tipo di problema in quattro mesi di cantiere, un ottimo risultato.

Il proprietario della cantina è stato soddisfatto a progetto ultimato? Si è dichiarato da subito molto contento, sottolineando nel tempo l’estrema praticità del pavimento. Quello che gli era stato promesso è stato mantenuto, cosa che non sempre accade. Quando si stava valutando l’opportunità o meno di posare a terra un parquet, io ho più volte raccomandato di non aver paura dal punto di vista della resistenza soprattutto se avesse scelto un’essenza oliata, capace di reagire

1 2 Un open space di 280 mq dove –

il rovere artigianale di Fiemme 3000 diventa l’elegante palcoscenico di incontri importanti.

bene anche ad un alto traffico sulla superficie. Sono passati più di sei anni, le visite in sala degustazione sono continue ed il pavimento è praticamente perfetto.

Merito anche di una buona manutenzione?

3

Assolutamente, è fondamentale. Per i primi sei mesi ci siamo occupati noi di que-

4

Essendo persone dotate di tanta passione ed orgoglio rispetto alla loro attività,

Intimo e raffinato l’angolo per le conversazioni più raccolte. L’elegante sala da pranzo impreziosita da ricercati dettagli d’arredamento.

5

Finiture e dettagli testimoniano profonda conoscenza della materia prima e delle sue potenzialità.

6

Una facile manutenzione ordinaria a garanzia di uno splendore che dura nel tempo per questo rovere posato da quasi 10 anni.

sto aspetto, insegnando a chi di dovere come procedere per effettuarla al meglio. eseguono ogni operazione come si deve e i risultati si vedono.

Viene spesso in questo posto? Mi capita di venire con qualche cliente che vuole vedere un legno posato, e questa superficie di grandi dimensioni si presta bene. Roberto Voerzio è sempre molto disponibile e io sono tranquillo perché so di trovare sempre un ambiente curato e pulito. Sono capitato con varie persone nei momenti più diversi della giornata ed ho trovato sempre tutto perfetto, un ottimo biglietto da visita.

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Costruire, e vivere, in una casa pi첫 sana.



1 Costruire materialmente la propria casa è una fortuna che capita a pochi.

ne poi una come abitazione principale in cui

Un bel cambiamento di abitudini: chi si trova a

vivere assieme alla moglie Rossana ed al figlio

dormire d’inverno solo con il lenzuolo, rima-

Francesco di 2 anni.

ne sbalordito. E sollevato quando arrivano le

«L’obiettivo era quello di realizzare delle

bollette». Le case si trovano a Pescara, a 300

Costruire per il mercato immobiliare una strut-

case indipendenti su tre livelli, che fossero

metri dal centro e a 700 circa dal mare: una

tura improntata al risparmio energetico ed al

all’avanguardia per efficienza energetica e

zona residenziale, lontana dal traffico, circon-

comfort abitativo di alto livello è frutto della

comfort», spiega Lamante. «Qui d’estate non

data dal verde. L’architetto che ha seguito gli

scelta intelligente di un imprenditore lungimi-

c’è bisogno di aria condizionata e d’inverno i

esterni è Flavio Branciaroli, che ha provveduto

rante. Franco Lamante - titolare di una società

panni si asciugano perfettamente all’interno,

a garantire un ottimo isolamento termico. Il

di costruzioni a Pescara assieme al padre Do-

grazie ad un sistema di ventilazione meccani-

progetto è caratterizzato dalla scelta di mate-

menico ed al fratello Antonino - ha unito le

ca controllata che garantisce il ricambio d’aria

riali assolutamente naturali, non derivati dal

due cose, iniziando a costruire nel 2008 cin-

necessario a far “respirare” la casa, agendo si-

petrolio: pavimenti biocompatibili, intonaci a

que unità abitative innovative e scegliendo-

gnificativamente sulla riduzione dell’umidità.

base di grassello di calce, ma anche pitture e

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Costruire, e vivere, in una casa più sana.

2 vernici ottenute con materie prime vegetali e

questi spazi caldi ed accoglienti”, racconta il

naturale. Avendo l’impianto di riscaldamento

minerali. La casa ha una superficie di circa 200

proprietario.

a pavimento, adoriamo camminare scalzi per

metri quadrati ed è su tre piani, con una settantina di metri di giardino. Al primo piano la cucina, l’ampio soggiorno, bagno ed antibagno in cui spicca un mobile inglese in stile coloniale; sopra tre camere da letto e un bagno con uno spazioso box doccia. Preziosa la consulenza di Andrea Luciani e Fausto Fonticoli del negozio Maison Decor di Pescara. “A me e mia moglie è

casa, anche per la sensazione tattile che danno

Per questo motivo è stato scelto un rovere Rustic “piano sega”, una lavorazione che, con tecniche moderne, ricrea l’effetto rustico e affascinante del taglio della tavola realizzata con le vecchie seghe.

subito piaciuto il loro gusto raffinato, dal tocco

queste assi lavorate». Una scelta coerente con la decisione di evitare i mobili laccati - “sterili e finti” - e di smaltare porte e battiscopa direttamente sul posto con vernici naturali. Un bell’allenamento, insomma, per quella che sarà la prossima sfida della famiglia Lamante, o meglio del signor Franco: «Il mio sogno è quello di realizzare un’abitazione ancor più innovati-

provenzale. Prima abitavamo in una casa mo-

«Volevamo un pavimento vissuto», sottolinea

va, una casa passiva». A sentire il suo entusia-

derna, che ci aveva un po’ stufato, ora amiamo

Lamante. «Ci è subito piaciuto quest’effetto

smo, certamente ci riuscirà.

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Costruire, e vivere, in una casa pi첫 sana.

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La casa che fa bene. Obiettivo, diffondere la cultura del costruire sostenibile: per migliorare la qualità della vita. Anche dando un taglio ai consumi.

Franco Lamante, da alcuni anni avete cominciato a costruire a Pescara seguendo il modello dell’Agenzia CasaClima. Com’è la risposta del mercato? Qui i tempi non sono ancora maturi, anche se sono convinto che le costruzioni di qualità rappresentino il futuro anche nella nostra regione. Sono convinto che avremmo avuto maggiori difficoltà a vendere queste unità abitative - non fronte mare - se non avessero avuto determinate caratteristiche di risparmio energetico e comfort abitativo. A Pescara sono ancora poche le case che adottano la ventilazione meccanica controllata, ad esempio, e gli acquirenti hanno deciso di investire anche somme importanti per vivere in una struttura così.

Come si è avvicinato a questa filosofia? Mi è sempre piaciuto confrontarmi con chi è più bravo e il Trentino Alto-Adige è davvero all’avanguardia sul fronte del risparmio energetico e della qualità del vivere. Sono entrato in contatto con questo mondo grazie al titolare di Fiemme 3000, Marco Felicetti, ormai quattro/cinque anni fa: una volta conosciuti ed apprezzati i pavimenti biocompatibili, lui mi ha suggerito di contattare l’Agenzia CasaClima. Mi sono appassionato a questa tematica e ora sono contento di contribuire alla diffusione di questa cultura sul mercato. Si procede piano piano, con non poca difficoltà a far passare il messaggio all’utente finale, ma sono fiducioso.

Riguardo a cosa? Al fatto che chi prova questo nuovo modo di vivere ne rimane rapito. E poi sono

5

convinto che quando il prezzo del metano raddoppierà - e non passerà molto tempo - ci si comincerà a porre qualche domanda in più sui costi energetici delle case.

Come mai ha scelto come pavimento il rovere Rustic lavorato “piano sega”? Mi piaceva scegliere un trattamento che desse alle tavole un effetto vissuto. Nelle abitazioni che costruiamo posiamo spesso i prodotti Fiemme 3000 e generalmente mi oriento sempre sul rovere, ma sulla plancia classica. Qui io e mia moglie eravamo assolutamente d’accordo, anche se i costi erano diversi. Ma se non l’avessi messo in casa nostra in che altro posto avrei dovuto metterlo?

Vivete lì da quasi due anni, com’è il bilancio? Decisamente positivo, non c’è confronto con la casa in cui vivevamo prima.

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5


Costruire, e vivere, in una casa più sana.

4 8

1

A 700 m dal mare e a 300 m dal centro l’abitazione CasaClima di Franco Lamante.

2

Lavorazione artigianale di grande effetto estetico e sensoriale: il piano sega racchiude praticità ed eleganza.

3

Giochi in assoluta libertà: resistenza e salubrità dei pavimenti Fiemme 3000 sono garantiti a vita.

4 5 –

Il benessere abitativo è il risultato di scelte coerenti: ogni dettaglio concorre alla realizzazione di una casa sana e confortevole.

6

La scala in Rovere bianco: luminosità e calore accompagnano al piano superiore.

7

Il piacere di un delicato massaggio camminando a piedi nudi: il rovere piano sega prolunga il relax della sala bagno.

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IL RE DELLA FORESTA Dove tutto è buono e sano: cibo, vino e legno.



IL RE DELLA FORESTA

1 Nell’Ottocento era l’unica osteria, nonché il

vivere. Quando seppero che la locanda era

Nel 1970 ecco nascere le prime camere, fino

punto di ritrovo serale, per gli abitanti di For-

all’asta non ci pensarono due volte: Teresa

a quando - quattro anni più tardi - la struttu-

no e dei masi circostanti. All’inizio del Nove-

aveva lavorato fin da quattordicenne negli al-

ra venne completamente ricostruita con una

cento venne quindi trasformata nella locanda

berghi della Val di Fassa e della Val Gardena,

ventina di stanze dotate di tutti i comfort.

“Il Bisola”, dove i viaggiatori in carrozza pote-

e non si fece spaventare dalla nuova avven-

Anche i figli di Ugo e Teresa, dopo aver termi-

vano fermarsi a riposare, e cominciò ad essere

tura. Il primo giorno si fermò solo un cliente,

nato gli studi alla scuola alberghiera, comin-

utilizzata anche come stazione postale.

e così nei giorni successivi, ma Teresa non si

ciarono a contribuire all’attività diventando

La struttura prese il nome di “Foresta” - in

scoraggiò: le sue capacità ai fornelli diedero

nel tempo indispensabili: il primogenito Wal-

onore della foresta di abeti che la circonda

l’avvio ad un prezioso passaparola, che fece

ter si occupa ora della gestione dell’albergo,

- solamente nel 1969, cinque anni dopo che

aumentare in maniera esponenziale il nume-

mentre Riccardo ha ereditato le abilità culi-

la famiglia Schacher ne divenne proprietaria.

ro di visitatori. Ben presto il marito, infatti,

narie della mamma.

Ugo Schacher e Teresa Piazzi si erano appena

dovette lasciare il suo lavoro di macellaio per

I due fratelli hanno portato anche nuova linfa

sposati ed erano alla ricerca di un posto in cui

aiutarla nella gestione della trattoria.

all’albergo. Nel 2005, ad esempio, hanno tra-

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Dove tutto è buono e sano: cibo, vino e legno.

INTERIOR DESIGNER

Luigino Panozzo Ispirazione fiemmese

Luigino Panozzo, interior designer, ha 55 anni e vive a Predazzo (Trento). Diplomato al Liceo artistico d’arte applicata di Pozza di Fassa nel 1976, dopo varie esperienze in alcuni studi tecnici apre nel 1984 uno studio di architettura di interni. Nel 1995 supera l’ammissione ed entra a far parte dell’AIPI (Associazione italiana progettisti d’interni) con sede a Milano. Ha arredato, tra i tanti progetti, la nuova sede del Comune di Cavalese (Casa Ress), l’agriturismo Pianrestel a Cavalese, le stanze dell’Hotel Flora Alpina di Campitello e la sala pluriuso all’Hotel Ladina di Campitello.

2

Dal 1996 la collaborazione con la ditta DKZ si è fatta sempre più intensa, fino a divenire oggi responsabile della conduzione dell’ufficio tecnico. Sposato con Gloria, assistente sociale, ha due figli: Giacomo 12 anni e Gaia, 19. I suoi hobby? La musica e la pittura. È stato allenatore di pallavolo per 20 anni nel Fiemme e Fassa Volley, inoltre ha fatto parte della locale Filodrammatica e della Banda Civica di Predazzo.

sformato la cantina in una realtà unica in Trenti-

sono più ampie, hanno tutte un balcone che

La clientela, composta sia di turisti che per-

no: la sola ad ospitare tutte le aziende trentine

dà sulla parte anteriore dell’albergo, la mo-

sone che passano abitualmente per lavoro, ha

produttrici di vini, spumanti, vini dolci, con una

quette è stata sostituita dal legno. «Perché è

reagito in maniera entusiasta. Dove trovi un

selezione di quattro prodotti in media per ognu-

più igienico» aggiunge, «Dà calore, e soprat-

posto vicino a tanti luoghi di interesse - Mo-

na. Originale la disposizione, divisa per vallate,

tutto perché praticamente da solo arreda un

ena, Predazzo, le incantevoli aree sciistiche

in caratteristici volti. Inoltre, è l’unica a pos-

ambiente”.

delle Valli di Fiemme e Fassa - aperto 365

sedere tutte le annate, dal 1982 in poi, della Tenuta San Leonardo, cui è stata dedicata una nicchia di circa 30 metri quadrati. Un ulteriore salto di qualità della struttura è stato realizzato l’anno scorso: «Abbiamo rifatto le camere ed alzato così il livello della struttura», spiega Walter Schacher. Ora

giorni l’anno, con un’ottima cucina, tanto

Un legno diverso a seconda dei mobili presenti in ogni stanza: rovere, noce e larice, declinati in vari accostamenti che vanno dallo stile classico montano a quello più moderno ed essenziale.

ospitale e, soprattutto, con stanze così curate, vere piccole oasi di pace per trascorrere una vacanza immersi nella natura sia dentro che fuori l’albergo?

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IL RE DELLA FORESTA

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Dove tutto è buono e sano: cibo, vino e legno.

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IL RE DELLA FORESTA

Legni diversi, stessa biocompatibilità. Ad ogni stanza del Foresta è stato dedicato un legno, che ne asseconda lo stile e ne preserva salubrità e comfort.

Quali sono i tratti caratteristici di questo progetto? Il progetto riguarda l’intervento di restyling delle stanze dell’albergo. L’atmosfera che regna ora parla di semplicità, accoglienza, calore, sicurezza ma anche di benessere e relax. L’arredamento, curato in ogni minimo particolare, è stato realizzato dalla ditta Arredamenti Defrancesco. In alcune camere riprende il fascino delle famose “baite” di montagna, mentre in altre predominano linee più moderne o classiche. Quello che spicca nelle stanze, per bellezza e fascino, è il pavimento in legno in sintonia con l’essenza dell’arredo.

Effettivamente il legno è il materiale predominante nell’arredo, perché questa scelta? Il legno è uno straordinario materiale progettato dalla natura e plasmato dal tempo con maestria e paziente dedizione. La leggerezza, la grande lavorabilità, l’elevata resistenza, il profumo, ne fanno un’espressione di viva e antica tradizione. Il legno, quindi, e la cura dei particolari, garantiscono la creazione di ambienti esclusivi ed incantevoli come le stanze dell’Hotel Foresta.

Che tipo di pavimento è stato scelto e perché? La scelta del pavimento, per rimanere in sintonia con la natura, è stato ovviamente un Fiemme 3000. Un pavimento biocompatibile in legno che utilizza esclusivamente sostanze naturali in modo da non inquinare minimamente l’aria all’interno degli ambienti, migliorando cosi il comfort abitativo. Le essenze legnose usate per i pavimenti delle stanze sono tre. Il noce nazionale, oliato neutro e lavorato a “piano sega”: un legno prestigioso, affascinante, elegante con variazioni cromatiche dal biondo al marrone che ne esaltano l’aspetto e si sposa perfettamente con l’arredamento moderno. Il rovere thermowood denominato “El Tobià”: l’intenso colore del rovere vecchio si abbina invece benissimo con l’arredo “di una volta”. Infine, il larice thermowood denominato “El Fener”, che ricorda un tavolato modificato dal passare del tempo, con il suo colore bruno mielato che esprime calore e armonia a tutto l’ambiente. Perfettamente in sintonia con l’arredamento in abete rustico, e quindi classico, di queste stanze.

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Dove tutto è buono e sano: cibo, vino e legno.

4

6

5 1

L’Hotel Foresta di Moena circondato dal bosco di abeti.

2

Prestigioso e inconfondibile, un pavimento che arreda da solo, il noce nazionale piano sega.

3

Estremamente accogliente la camera dall’arredamento rustico in abbinamento al Rovere El Tobià

4

5 6 –

Il soggiorno in albergo come occasione per rigenerare mente e corpo, dalla palestra in camera da letto al centro salute. Elemento costante, il pavimento in legno.

Intima ed ospitale la sala riservata a chi preferisce maggior tranquillità.

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UN PROGETTO D'INTESA La banca che non sembra una banca.



UN PROGETTO D’INTESA

1 STUDIO DI ARCHITETTURA

aMDL

Sperimentare è crescere

aMDL è lo studio di architettura dove prendono corpo le sperimentazioni e le ricerche di Michele De Lucchi. I singoli incarichi professionali sono occasioni di verifica e applicazione alla realtà di teorie e concetti elaborati nel lavoro individuale e personale. Negli anni i vari incarichi hanno portato lo studio ad occuparsi di progetti di varia natura e a maturare competenze nel campo dell’urbanistica, dell’architettura, del disegno di interni e di prodotti, degli allestimenti di mostre e musei e della definizione di corporate identity. Fondato agli inizi degli anni Ottanta, conserva la matrice multiculturale e multidisciplinare originaria: è impegnato sia in attività di progettazione per istituti italiani ed esteri, organizzazioni pubbliche e private, aziende e individui, sia in approfondimenti sui temi più attuali della società contemporanea, in

2

particolare riferiti al ruolo dell’industria e dell’artigianato, della tecnologia e della natura. Ha sede a Milano e a Roma.

Un progetto innovativo, unico al mondo nel

tesa Sanpaolo, realizzati l’anno scorso nelle

milanesi e stranieri alla ricerca di un capo di

settore degli istituti di credito. Dove la trovi

principali città italiane: a settembre è stata

tendenza. Cinquecentosettanta metri qua-

infatti una banca che sembra tutto fuorché

inaugurata quella di Milano, cui sono seguite

drati di open space, una grande “piazza” co-

una banca, dedicata ai giovani tra i 18 e i 35

in ottobre le aperture a Torino e Napoli, a di-

struita grazie ad un lavoro di team. «Insieme

anni, che ospita concerti, casting, corsi di

cembre quelle di Firenze e Bologna, mentre

alla Direzione Marketing Privati, alla Direzione

make up, appuntamenti culturali, ma anche

a breve sarà inaugurata la filiale di Padova e

Presidio Qualità e Canali e alla Direzione Im-

incontri con i calciatori? Uno spazio anima-

successivamente quella di Roma in piazza San

mobili e Acquisti della Banca, abbiamo cercato

to costantemente dall’ufficio marketing con

Silvestro, a pochi passi da via del Corso. Sì,

di studiare una formula che attirasse i ragazzi

iniziative e concorsi che corrono (anche) via

perché queste filiali sono state pensate come

in banca», spiega Alberto Bianchi dello studio

Facebook, che puntano su una comunicazione

luogo d’incontro per i giovani e si trovano tutte

d’architettura aMDL, incaricato del progetto.

continua, grazie ad un videowall e alla radio

in zone di grande passaggio.

«Così abbiamo deciso di realizzare uno spazio

tematica in sottofondo.

Il Superflash Store di Milano è in via Torino,

che fosse l’opposto della banca tradizionale.

Stiamo parlando dei Superflash Store di In-

una delle vie commerciali più frequentate da

Via allora la bussola d’ingresso, sostituita con

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La banca che non sembra una banca.

3

delle porte sempre aperte, e niente casse, né

L’illuminazione si compone di faretti da teatro

grandi doghe, larghe 40 centimetri e lunghe dai

sportelli, per le consulenze».

che vengono di volta in volta posizionati nei

4 ai 5 metri. «Ci piacevano queste dimensioni,

L’idea di base è che non sia il visitatore a chie-

punti che necessitano attenzione. Uno spa-

quasi industriali, che sottolineano l’ampiezza

dere informazione, ma che siano i grandi video

zio flessibile, caratterizzato dal contrasto tra

dello spazio» precisa Bianchi. Il legno ha por-

sulle pareti a proporre direttamente le offerte,

le linee moderne dell’arredamento e i soffitti

tato calore in ogni filiale Superflash, allonta-

che poi possono essere approfondite sui tanti

scrostati. «Nel mondo odierno c’è la tendenza

nandosi ancora di più dalle banche tradizionali

computer posizionati su grandi tavoli di corian.

a nascondere tutto con il cartongesso, mentre

che normalmente hanno un’impronta più tec-

Un grande spazio scenografico, luogo d’incon-

noi abbiamo voluto lasciare qualche traccia di

nologica. Lo staff, ovviamente senza scrivania

tro per eventi, presentazioni, momenti di mu-

ciò che c’era prima, senza negare la storia del

propria, è composto da ragazzi (anche il diret-

sica live. In occasione del Salone del Mobile di

luogo». Spiega Bianchi. «E poi i giovani vengono

tore è un under 35) formati appositamente per

Milano, ad esempio, proprio qui verrà ospitata

attratti dagli spazi inconsueti, non strutturati,

questo progetto. Progetto ambizioso e riuscito,

l’esposizione degli elementi di arredo di un de-

di modo che la loro immaginazione vada oltre».

che si caratterizza per coerenza, innovazione

signer portoghese, Marco Sousa Santos.

A dominare la scena il rovere naturale, con

ed energia.

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UN PROGETTO D’INTESA

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La banca che non sembra una banca.

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UN PROGETTO D’INTESA

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5

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La banca che non sembra una banca.

I giovani al centro. La banca come accogliente spazio d’incontro nel cuore delle grandi città.

Alberto Bianchi, come è nato questo progetto? Circa un anno fa, nel febbraio 2011, Intesa Sanpaolo ci ha chiesto di presentare delle proposte per uno spazio di rappresentanza, una sorta di ambasciata all’interno di ogni città importante in Italia. Ci hanno indicato due filoni da seguire: uno rivolto ai giovani e uno dedicato invece a chi era già correntista. Abbiamo deciso di approfondire nell’immediato il primo filone, facendo diventare questa carta Superflash - che offre crediti, agevolazioni, sconti attraverso il suo utilizzo - uno spazio fisico.

Com’è avvenuto il contatto con Fiemme 3000? Noi come studio aMDL abbiamo proposto una precisa tipologia di pavimento, poi Intesa Sanpaolo ha effettuato una ricerca di mercato sulle aziende che avevano all’interno del cataloghi prodotti con le dimensioni e lunghezze che avevamo individuato. È stata indetta una gara, sono stati valutati i campioni spediti, e Fiemme 3000 è stata scelta per il progetto sia per criteri estetici che commerciali.

Avete scelto un’essenza assolutamente naturale. Sì, volevamo una tonalità naturale, che non avesse né sostanze sbiancanti né colorate per portarlo ad altre gradazioni.

I sette Superflash Store, alcuni in via di completamento, sono tutti uguali?

1 La filiale Superflash Store di Milano.

Beh, il taglio del vestito - pavimenti, pareti, soffitti, luci, finiture - è lo stesso, ma adattato a spazi con caratteristiche diverse tra loro. Per intenderci, la filiale di Roma copre una superficie di circa 600 metri quadrati, quella di Firenze 500, quelle

2 3 –

Grandi video alle pareti per visionare le offerte e tavoli di corian per i terminali ad utilizzo del cliente: la banca si trasforma e va incontro ai giovani.

4

Calore e praticità: il rovere lungo di Fiemme 3000 garanzia di durata e resistenza per un open space di quasi 600 mq.

5 6 –

Una formula innovativa per attirare l’utente under 35: grande autonomia di gestione e numerosi eventi dai concerti ai corsi di make up.

di Bologna e Napoli all’incirca 400. Ad accomunarle anche la posizione, sempre piuttosto centrale e in zone della città molto frequentate dai giovani: ad esempio, a Roma si trova in piazza San Silvestro e a Torino nel centralissimo corso Garibaldi.

C’è qualcosa nei Superflash Store che rimanda alle filiali tradizionali di Intesa Sanpaolo? A livello estetico abbiamo cercato di mantenere una relazione e ci siamo riusciti grazie alla parete blu curva: nella filiale tradizionale la troviamo solo nell’area self service, dove si trovano le macchine automatiche, mentre nella filiale Superflash è tutto automatico ed abbiamo deciso quindi di utilizzare quest’onda blu lungo tutte le pareti.

7

Il rovere Fiemme 3000 lungo 5 metri: palcoscenico d’autore che non teme l’alto passaggio.

In che senso è tutta automatica? All’interno di questa grande piazza ci sono dei tavoloni con i computer, che possono essere utilizzati dai visitatori per avere maggiori informazioni sui prodotti finanziari, e dei distributori di bevande self service. In questo posto si può fare tutto in completa autonomia, con uno staff di giovani che aiutano le persone a muoversi tra le diverse opportunità commerciali.

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Dite (e mangiate) cheese! Un angolo di Milano dedicato alla fotografia e al cibo di qualitĂ .

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Dite (e mangiate) cheese!

1 Una galleria fotografica dove arte e gastronomia si intersecano e si mescolano, dando vita ad una “bolla magica” nella frenesia milanese, dove potersi concedere una pausa alternativa.

netta quando, a vent’anni, decide di lasciare

Il progetto matura nel tempo, fino a che, nel

la Sicilia e di andare in Inghilterra a studiare

2010, si creano le condizioni giuste per re-

giornalismo e fotogiornalismo. Poi, il mondo

alizzarlo. Trova la location adatta in Corso

diventa la sua casa.

Italia: non un posto per il classico bar-risto-

Negli ultimi anni però quella valigia sempre

rante, ma una struttura lunga e profonda.

pronta comincia a pesare, e non trovando

«Uno spazio che parlava bene, era quello che

più nel lavoro le soddisfazioni di una volta,

cercavo» spiega Roberto. «Il lato lungo del-

Questo è in sintesi Jpeg, locale nel pieno

decide di fermarsi a riflettere su quale via

la galleria, a vetrate, dava la possibilità di

centro storico di Milano a trecento metri da

intraprendere. Ecco quindi che ritorna a farsi

esporre degli scatti sia all’interno che all’e-

piazza Duomo.

sentire l’altra sua grande passione: il cibo.

sterno. Mettendo piede là dentro, nella mia

L’idea nasce nel 2009 nella mente di Roberto

Roberto non vuole però abbandonare total-

testa si era già allestita automaticamente

Spampinato, 50 anni, fotoreporter per oltre

mente la fotografia, e desidera mettere a

una mostra».

25. La vita di Roberto prende una direzione

frutto la sua esperienza. Come fare?

Non è stato facile convincere il proprietario

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Un angolo di Milano dedicato alla fotografia e al cibo di qualità.

2

ad affittare il locale: innanzitutto perché lo

ai ritratti, nuove leve e nuove visioni.

meglio di sé grazie ad un’oliatura capace di

aveva messo in vendita, e poi perché vole-

Due i tipi di illuminazione: una a spot, con

coniugare un colore moderno alla personalità

va essere certo che il progetto fosse valido,

i faretti che illuminano le singole opere, e

di un legno dall’aspetto antico.

visto che si andava a collocare in un palazzo

quella a neon a soffitto che si regola au-

di grande valore storico ed architettonico,

tomaticamente con l’intensità della luce

costruito dal famoso architetto Caccia Do-

esterna, riuscendo così a mantenere l’equi-

minioni.

librio tra luce naturale e artificiale.

All’inizio del 2011, Jpeg finalmente prende vita: sulle pareti circa ogni mese ruota una mostra diversa. La curatrice è una nota photo editor, che sceglie dal panorama interna-

Come pavimento è stato scelto un rovere, dalle venature inconfondibili. Robusto e durevole.

Come per la scelta del legno, anche sul fronte

zionale i migliori giovani artisti contemporanei: dai reportage alla ricerca, dai portfoli

I nodi e le variazioni cromatiche di quest’essenza sono messi in risalto dalla particolare lavorazione, che dà vita ad una superficie molto luminosa e valorizza la bellezza naturale del legno.

Perfetto anche in un luogo pubblico - dà il

della gastronomia prevale la linea salutista,

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Dite (e mangiate) cheese!

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Un angolo di Milano dedicato alla fotografia e al cibo di qualitĂ .

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Dite (e mangiate) cheese!

Foto da un matrimonio. Storia dell’unione riuscita tra fotografia e buona cucina.

Spampinato, com’è nato il progetto di Jpeg? È nato dal tentativo di unire le mie due grandi passioni: la fotografia ed il buon cibo. E poi mi piace l’idea di contribuire alla diffusione della cultura fotografica: in Italia le mostre e le gallerie sono frequentate solo dagli addetti ai lavori.

A proposito di lavori, è stata complicata la ristrutturazione? I lavori, piuttosto complicati, sono durati 4 mesi: questo posto, che prima ospitava una banca, è rimasto chiuso molti anni e gli impianti non erano più a norma.

Com’è stata la ricerca dei materiali? Abbastanza semplice, perché una volta tanto nella vita avevo le idee chiare. Avevo preso come riferimento i grandi loft newyorkesi, con i pavimenti in legno, le pareti bianche, l’illuminazione molto curata.

Come è arrivato a Fiemme 3000? Ero orientato su un gress che dava l’effetto del legno, ma poi mi sembrava tanto “vorrei ma non posso”. Si vedeva che era finto, anche se il mio desiderio di mettere un legno vero si scontrava con la grande preoccupazione di vederlo poi consumarsi. Non volevo che nel locale si formasse quel tipico effetto “percorso”: mi andava bene che cambiasse con il tempo, anche perché acquista fascino e storia, ma ero contro un parquet trattato, con un colore applicato sopra la sua tonalità originale.

Come ha risolto la questione? Quando mi hanno proposto il legno di Fiemme 3000, garantendomi la sua assoluta naturalità, non ho avuto più dubbi, anche se era leggermente più caro delle alternative che avevo.

E a distanza di un anno? Sono contento perché il materiale ha risposto pienamente alle mie aspettative e poi piace molto alla clientela. Un po’ di tempo fa sentivo i commenti di due signori che dicevano: “Senti il suono che fa quando ci pesti sopra, questo sì che è vero legno”.

Si può dire che sia stato un incontro fortunato, quello con Fiemme 3000. Sì, la tipologia era quella che cercavo, colore compreso. E poi trovo particolarmente interessanti queste assi irregolari e lunghi oltre due metri, invece che quelli regolari e più corti che si trovano in commercio. In un locale di questo tipo, lungo 25 metri, avere questo parquet fa la differenza.

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Un angolo di Milano dedicato alla fotografia e al cibo di qualità.

5

1 2 –

Arte e gastronomia: un connubio perfetto per ricreare un’oasi di tranquillità nel pieno centro di Milano.

3

Le tavole lunghe oltre 2 metri esaltano a pieno il rovere Silver di Fiemme 3000.

4 5 –

La lavorazione piano sega trova il suo ideale utilizzo nelle zone particolarmente trafficate conferendo ulteriore resistenza al pavimento.

che predilige cibi freschi e leggeri: centri-

cibi buoni e semplici, niente fritti».

pranzo veloce e di qualità, poi però mi sono

fughe, frullati e macedonie per gli spuntini

Come ha reagito la clientela? «Questa è una

scontrato con le abitudini dei clienti, che a

di mamme e bambini; pesce crudo, tartare

zona difficile, al 99% è attorniata da uffici e

pranzo vogliono stare seduti e serviti».

e ostriche a pranzo; salumi, formaggi e vini

lavoriamo soprattutto dal lunedì al venerdì»

Ecco quindi delle comode poltrone: va bene

importanti come aperitivo o cena light pre-

racconta il titolare. «All’inizio la risposta è

la novità, ma a tavola gli italiani sono pur

teatro.

stata tiepida, non capivano cosa c’entrasse-

sempre tradizionalisti.

«Quest’impronta nasce da una mia esigenza

ro le foto con il bar. Poi però il passaparola

personale» spiega Roberto. «Essendo stato

è stato dirompente. Da novembre abbiamo

tanti anni a mangiare fuori, ero stufo di pa-

inaugurato anche il brunch domenicale, che

nini, piadine e paste riscaldate. Nei nostri

sta andando alla grande».

menù ci sono tante verdure cotte, pesce

Anche l’arredamento è stato soggetto a

crudo, zuppe, pietanze che dopo ti permet-

qualche aggiustamento: «Inizialmente avevo

tono di lavorare. La richiesta crescente è di

scelto dei tavoli alti con gli sgabelli, per un

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Per apprezzare, capire e riconoscere il valore di un Fiemme 3000 accertati che il tuo interlocutore sia sempre un rivenditore Official: solo i nostri rivenditori ufficiali ti garantiscono infatti la migliore gamma di prodotti, un’elevata competenza tecnica e un servizio sempre preciso e puntuale.

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ANDREANI SRL Via C. Alessi 33, 23100 Sondrio (SO) T. 0342 514545, info@andreani1903.it BARZAGHINI ALDO SAS DI BARZAGHINI V. & C. Via Alessandro Manzoni 43, 21018 Sesto Calende (VA) T. 0331 924508, tbarza@tin.it CAIOLA INTERIOR DI CAIOLA MARCO Via Cavriana 30/A, 46040 Guidizzolo (MN) T. 0376 819538, info@caiola.com DALL’AVA PARQUET DI DALL’AVA MAURIZIO Via Europa 37, 25062 Concesio (BS) T. 030 2004646, info@dallavaparquet.it DIELLE CERAMICHE SPA Viale Friuli 9/11/13, 24049 Verdello (BG) T. 035 884622, info@dielleceramiche.it GATTI LEGNAMI SPA Via Ripamonti 514, 20141 Milano (MI), T. 02 57431248, s.dalmut@gattilegnami.it INTEST SRL Via G. Garibaldi 28/30, 21100 Varese (VA) T. 0332 236603, intest01@intestsrl.191.it MODONI PAVIMENTI SAS Via Sant’Ambrogio 11, 22070 Guanzate (CO) T. 031 899043, info@modoni.it PAVILEGNO DI FILA GINO & C. SNC Via M. di Canossa 37/A, 46026 San Rocco di Quistello (MN) T. 0376 619898, info@pavilegnosnc.it PAVINLEGNO DI PARINI SRL Via Milano 7, 20020 Lainate (MI) T. 02 9370228, laura@pavinlegno.it SUPERSKIN SRL Via Marco d’Oggiono 4, 20123 Milano (MI) T. 02 8373925, info@superskin.it TOZZI DI TOZZO TIZIANO E CRISTIAN SNC Via Buonarroti 20, 21013 Gallarate (VA) T. 0331 794473, info@tozzistyle.it

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F.LLI SIMONETTI SPA Via Giulio Pastore 17, 60131 Ancona (AN) T. 071 2861651, ancona@fratellisimonetti.com F.LLI SIMONETTI SPA Via Guglielmo Marconi 35, 60015 Falconara Marittima (AN) T. 071 9170417, falconara@fratellisimonetti.com F.LLI SIMONETTI SPA Via Pasubio 12, 63074 San Benedetto del Tronto Porto d’Ascoli (AP) T. 0735 657053 pda@fratellisimonetti.com IL QUADRATO SAS DI RITA FABIO & C. Via dei Velini 16, 62100 Macerata (MC) T. 0733 262147, info@ilquadrato.com INTERNI 32 Viale Romagna 12, 61032 Fano (PU) T. 0721 823749 info@interni32.it MORETTI PAVIMENTI RIVESTIMENTI Via Brodolini 29 Frazione Corva, 63821 Porto S.Elpidio (FM) T. 0734 993166, info@morettipavimenti.com

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Numero 02 | Marzo 2012 Testi: Silvia Conotter/Plus/Omnia Relations| Grafica: Plus (TN) | Foto: Carlo Baroni, Mario Carrieri| Stampa: Saturnia (TN)

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