C’ERA UNA VOLTA IL TEAMBALLO
Ovvero persone, amicizie, storie e attività del Settore Danze Popolari della Polisportiva G. Masi
di UMBERTO BONFÀ
Il libro “C’era una volta il Teamballo” racconta l’esperienza dei nostri quarant’anni passati a realizzare in forma attiva e diretta le vicende e le sorti del Teamballo e del Settore Danze Popolari della Polisportiva G. Masi di Casalecchio di Reno.
Tutto quello che è successo, tutto quello che è stato fatto intorno alle danze popolari in quegli anni, è frutto anche del nostro contributo e del gruppo dirigente di cui facevamo parte.
Ora abbiamo pensato fosse giusto ricostruire questo percorso, creare la memoria del racconto di come eravamo e narrare come negli anni siamo cambiati. Non è un libro da leggere ma da consultare ogni qualvolta, un pensiero, un’immagine lo suggeriscano, ogni qualvolta si voglia sapere di più, ogni qualvolta vogliamo ritrovare qualcosa di noi.
Daniela e Umberto
Ai compagni di
Al compagno Mauro
ANNO DI ATTIVITÀ 2004-2005
Particolarmente interessanti gli stage in programma. Dina Staro per il ballo staccato, Gianni Mereu per le danze sarde, Laurent Fosset per le bourrée del Berry, Roberto Bagnoli per le balcaniche e il gruppo Robin Hood per le irlandesi. Oltre alle solite attività prende il via in modo più consistente il progetto di educazione motoria attraverso la musica e la danza popolare nelle suole primarie.
Mauro, in qualità di Presidente del Settore, incontra il gruppo musicale degli Strapazzon composto da me, Pierluigi Vivarelli, Anna Ponziani, Marco Collina, Massimo Privitera e Alessandro Cossetto e Roberto Breveglieri in veste di collaboratore.
Calendario spettacoli Teamballo
Calendario spettacoli del Teamballo dell’anno 2005
19 marzo inaugurazione Casa della Pace, Casalecchio di Reno (BO)
3 aprile rassegna “In piazza con gusto” Anzola dell’Emilia (BO)
15 aprile a Bazzano (BO)
23 aprile Teamballo Celtico Centro Lame, Bologna
30 aprile “Oltre la Bandiga”, Casalecchio di Reno con Suonabanda
1° maggio “Festa degli aquiloni”, Casalecchio di Reno (BO)
22 maggio Scuderie Orsi Mangelli, Anzola dell’Emilia (BO)
27 maggio Scuola Albergati, Biblioteca di Imola (BO)
21 giugno Imola
22 giugno Villa Serena, Bologna
24 giugno Gran bal trad – Vialfrè (TO) con Suonabanda
25 giugno Biblioteca comunale, Imola (BO)
15 luglio Villa Serena, Bologna
17-25 luglio partecipazione al Grand Bal de l’Europe di Gennetines (Francia) con la RenofolkBand
8 agosto partecipazione al Festival Zingaria, Deliceto (FG)
10 agosto Badi (BO)
12 agosto Campolo (BO)
15 agosto festa Istituto Ramazzini, Ozzano (BO)
15 settembre Festa dell’Unità Provinciale di Bologna
24 settembre Festa del Patrono di Argelato, (BO)
25 settembre “Festa dell’uva”, Marano (BO)
27 settembre Festa dell’Unità Corticella, Bologna
9 ottobre “C’era una volta”, Pianoro (BO)
13 novembre “Festa di San Martino”, Casalecchio di Reno (BO)
10 dicembre Istituto musicale Reggio Emilia con Suonabanda
Il buen ritiro
Carpineta, 2005: fine settimana di lavoro per il gruppo Teamballo in preparazione della stagione estiva. Era un posto nuovo rispetto all’abituale Albergo Sapori di Tolè, ma uguale nelle modalità di organizzazione del soggiorno e delle.
Ripasso delle danze in programma e allestimento dello spettacolo da presentare negli appuntamenti che, a partire dalla primavera e fino all’autunno, sarebbero stati in calendario. Sarà l’ultimo fine settimana finalizzato alla preparazione degli spettacoli. Dall’anno successivo niente più ritiri, solo allenamenti infrasettimanali.
Balliamo a scuola
Nel 2005, infatti, venne firmata la convenzione tra il Presidente della Polisportiva G. Masi, Valentino Valisi, e l’assessore alla cultura del Comune di Casalecchio di Reno, Gianni Devani, che consentì al Settore Renofolk di far rientrare in un progetto più organico e completo, collaborazioni che già avevamo con le scuole primarie del Comune. Questo diede impulso e continuità alla crescente domanda di interventi didattici nelle scuole e nel territorio. Riportiamo la comunicazione dell’avvenuta convenzione tra il Settore Renofolk e l’Istituzione Casalecchio delle Culture del Comune di Casalecchio di Reno per promuovere attività nelle scuole del Comune.
Le scuole che hanno aderito per parecchi anni, anche se con moduli orari diversi, al nostro progetto sulle danze popolari erano: scuola primaria Tovoli, Carducci, Garibaldi, Ciari e XXV Aprile. Per Bologna invece le scuole primarie Federzoni, Croce Coperta, G. Verne e Longhena. Questa attività di consulenza proseguirà fino al 2015, poi i tagli di bilancio dei comuni e delle scuole non consentiranno più l’attivazione di laboratori con personale esterno.
Le classi della scuola primaria che avevano partecipato ai nostri laboratori saranno presenti nelle diverse edizioni del RenoFolkFestival con una loro festa con tema le danze popolari.
Un momento del saggio di fine anno delle classi partecipanti al progetto, al RenoFolkFestival
Seguì qualche mese dopo il primo corso di aggiornamento per gli/le insegnanti delle scuole primarie e medie. Il corso, completamente gratuito, incontrò l’interesse degli insegnanti anche se prevalentemente di scuola primaria. Molti conoscevano già la nostra attività, o perché avevano visto le nostre esibizioni in qualche piazza, o perché frequentavano le nostre iniziative. A partire dal corso per gli insegnanti, cominciò un’attività di consulenza in quasi tutte le scuole primarie di Casalecchio di Reno e in molte scuole anche del Comune di Bologna.
Gli istruttori che si occuparono degli interventi nelle scuole fummo io e Daniela, Gianni Devani e Daniela Zanni
Prosegue, instancabile, la 4° edizione del Festival. Sempre al parco Rodari di Casalecchio di Reno, utilizzando le strutture predisposte per altri eventi cittadini in sinergia con le associazioni del territorio. La formula che ha fatto un po’ la cifra del nostro evento era: giovedì, venerdì e domenica presso gli stand al parco; sabato sera invece con i tre palchi nelle piazze cittadine, il Festival si apriva alla città.
Un programma di tutto rispetto e con un ventaglio di proposte davvero di qualità. Dal Sud al Nord, dall’Emilia alla Francia passando per i paesi Baschi.
Danze sarde: Gianni Mereu accompagnato dal duo Lobas, (organetto e launeddas)
Il Gran Bal Trad, il FolkFestival italiano più importante, si trasferisce a Vialfrè in un contesto davvero speciale che favorirà la crescita di partecipazione e di livello della rassegna. Era già una rassegna importante quando si teneva a Sala Biellese, ma il trasferimento a Vialfrè lo designerà come l’equivalente italiano del grande festival francese di Gennetines.
Questa fu l’ultima partecipazione del gruppo Teamballo al Festival in coppia con il gruppo Suonabanda. Negli anni successivi si concretizzò la presenza di Dina Staro, dell’associazione “e bene venga maggio” e dei “Suonatori della valle del Savena”
Gruppo Suonabanda: Claudio Vezzali, Piero Bergamini, Maurizio Berselli e Maurizio Loschi.
Sala Biellese a Vialfrè
Gennetines 2005
La seconda partecipazione al Grand Bal, parti un po’ in sordina e dopo tante esitazioni. Il gruppo era nutrito e molto motivato. Erano da poco entrati altri nuovi ballerini e ballerine (Annamaria Rossini, Marilena Buscarini, Alessandro Cossetto, Caterina Cossetto) e questa era un’esperienza per tutti molto importante. Purtroppo il mese precedente l’ambiente delle danze popolari era stato funestato da un fatto gravissimo avvenuto a Bologna. Era stato ucciso in modo tragicamente incomprensibile Riccardo Venier, suonatore di violino, figlio di Dina Staro. Noi lo conoscevamo tutti ed eravamo molto segnati da questo tragico evento. Dopo averne a lungo parlato e in ragione anche degli impegni presi, decidemmo di partire e di ricordare Riccardo nel corso dei nostri laboratori con un minuto di silenzio.
ANNO DI ATTIVITÀ 2005-2006
Riportiamo il volantino che illustra tutte le nostre attività, corsi di danza, di musica, stage e feste.
Composizione e calendario spettacoli Teamballo
Davide Boschini e Alessandra Vulcano (coordinatori), Umberto Bonfà e Daniela Veronesi (direzione tecnica), Gianni Devani, Graziella Curreri, Mauro Burnelli, Anna Andreoli, Bravi Davide, Valeria Roncarati, Iole Benelli, Nadia Bentivogli, Sara Balzanelli, Gianni Balzanelli, Bianchi Elisabetta, Marilena Buscarini, Alessandro Cossetto, Giordano Cocchi, Emanuela Casi, Gloria Clyde, Giorgio Ciani, Daniela Zanni, Caterina Cossetto, Sergio Cardelli, Patrizia Costa, Sergio Golfarelli, Giovanna Ferri, Aurelia Gabusi, Gabriele Gardini, Stefania Giarrusso, Roberto Paiola, Patrizia Martignoni, Maurella Matteucci, Luigi Vannini.
Calendario spettacoli del Teamballo dell’anno 2006
19 marzo Casa della Pace, Casalecchio di Reno (BO)
23 aprile Bolzano con Suonabanda
20 maggio “Festival della musica e della genetica” P.za Santo Stefano, Bologna con Suonabanda
21 maggio Scuderie Orsi-Mangelli, Anzola dell’Emilia (BO) con Suonabanda
27 maggio Casalecchio di Reno (BO)
23 giugno S. Ilario d’Enza (RE) con Suonabanda
26 giugno Villa Serena, Bologna
7 luglio Fiera della Centonara, Ozzano (BO)
16-25 luglio partecipazione al Grand Bal de l’Europe di Gennetines (Francia)
31 agosto Festa dell’Unità Bologna con RenoFolkBand
3 settembre Polinago (MO)
17 settembre Monte Moria Festival, Lugagnano Val d’Arda (PC) con Suonabanda
24 settembre Marano (BO)
7 ottobre “Festa Emiliana” Pordenone
25 ottobre Piazza Maggiore, Bologna con Suonabanda
5 novembre Camugnano (BO)
11 novembre “Ventennale Teamballo” Casalecchio di Reno, con Strapazzon
8 dicembre Finale Emilia (BO) con Suonabanda
Danza Trekking 1° edizione
Questa bella idea è venuta a Daniela Zanni e Giorgio Ciani, due componenti del Teamballo. L’iniziativa, che prende avvio nel 2006, continuerà con numerose altre edizioni negli anni a venire. La proposta prevede un trekking nella mattinata in luoghi particolari del nostro Appennino, una struttura per pranzare insieme con i cuochi del gruppo “Quelli che, un gruppo della Polisportiva G. Masi. Nel pomeriggio, festa con danze popolari con tutti i suonatori disponibili a partecipare.
Questo il volantino informativo.
RenoFolkFestival 5° edizione
In questa edizione, stessa formula organizzativa e tanti gruppi di levatura nazionale e internazionale. Spazio anche ai gruppi più “locali” come Trio Grande, Strapazzon, RenofolkBand e Orchestrina della Cricca.
Massimo e Dina a lezioni di tango argentino con Giovanni e Pia Canarini
Daniel Peces durante lo stage di danze castigliane
Daniela e Mauro con maglietta del Settore Renofolk
Gennetines 2006
Ancora una spedizione in terra francese con parte del gruppo Teamballo, la RenofolkBand e tanti amici.
ANNO DI ATTIVITÀ 2006-2007
In questo anno oltre agli abituali tre corsi tra Bologna e Casalecchio, ne è previsto un quarto a Marano di Castenaso, condotto da due ballerini del Teamballo. Proseguono anche i corsi di strumento.
Un ricco programma di stage e feste a ballo. Gruppi di punta Il Trio Vag e gli Stigiens Era ormai diventata una pratica consolidata pianificare gli stage in corrispondenza dei week end in cui si sarebbero tenute le feste del terzo sabato. In questo modo si offriva l’opportunità di poter partecipare alla serata di festa agi iscritti dello stage e la festa diventava anche occasione per sperimentare con musica dal vivo quanto appreso negli stage alla presenza degli stessi insegnanti.
Ventennale del Teamballo 1986-2006
Nel novembre del 2006, vengono organizzate una serie di iniziative per festeggiare i 20 anni di attività del gruppo Teamballo.
L’invito inviato alle associazioni e ai gruppi di danza del territorio con il programma delle iniziative per il ventennale del gruppo Teamballo.
Il programma di sabato 11 novembre 2006 della Festa di San Martino a Casalecchio di Reno all’interno della quale sono collocate le iniziative organizzate per il ventennale del Teamballo.
Una serie di concerti con gruppi conosciuti e particolarmente significativi, sia per l’appartenenza alle tradizioni locali (Dina Staro, Suonabanda), sia per il contributo alla tradizione occitana e francese a noi così vicina (Trio Vag, Li Barmenk). In particolare, l’iniziativa dell’11 novembre nell’ambito della Festa di San Martino (patrono di Casalecchio di Reno) ha avuto come caratteristica il salto nella memoria storica del Teamballo. Abbiamo infatti invitato Anna Malservisi e Francesca Ciampi (risettivamente figlia e moglie di Cesare Malservisi) che con l’aiuto di Gaimapaolo Paio e Carlo Loiodice ci hanno presentato le canzoni scritte da Cesare; abbiamo invitato tutti i vecchi teamballini, sia quelli fuoriusciti con il gruppo teatro, sia quelli che avevano comunque smesso di ballare. Una bella e sentita rimpatriata.
La scheda con il programma dello spettacolo per le celebrazioni del ventennale del gruppo Teamballo
Alcuni momenti di sabato 11 novembre 2006, festa per il ventennale del gruppo Teamballo
La festa del ventennale continua. Cena del ventennale: il passato e il presente del Teamballo si incontrano.
Composizione e calendario spettacoli del Teamballo nel 2006
Alessandra Vulcano e Davide Boschini (coordinatori) Daniela Veronesi, Umberto Bonfà (direzione tecnica), Iole Benelli, Gabriele Gardini, Anna Andreoli, Mauro Burnelli, Gianni Devani, Nadia Bentivogli, Gloria Clide, Davide Bravi, Patrizia Martignoni, Giorgio Ciani, Daniela Zanni, Alice Ghibellini, Alessandro Cossetto, Marilena Buscarini, Annamaria Rossini, Elisabetta Della Valle, Mario Andreoli, Emanuela Casi e Giordano Cocchi.
Membro onorario: Daniele Marchi
Calendario spettacoli del Teamballo dell’anno 2007
20 gennaio “Festa Friulana”, Pordenone con Strapazzon
18 febbraio “Carnevale” San Benedetto Po (MN), con Suonabanda
31 marzo “Una vasca lunga un giorno”, Casalecchio di Reno (BO) con Strapazzon
9 giugno “Capelli d’argento”, Baricella (BO) con Suonabanda
11 giugno Festa dell’Unità Due Madonne Bologna con Suonabanda
16 giugno Salsomaggiore Terme (PR) con Suonabanda
23 giugno rassegna “Chiese, corti e cortili” Bazzano (BO) con Lanterna Magica
11 luglio Festa dell’Unità alla Barca, Bologna IRISH TEAM…BALLO
14 luglio Monteacuto (BO), con Suonabanda
15-21 luglio partecipazione al Grand Bal de l’Europe di Gennetines (Francia)
16 agosto Badi (BO) con Trio Grande
17 agosto Riolunato (MO) con Suonabanda
1 settembre San Venanzio di Galliera (BO)
6 settembre Gelato Folk, Casalecchio di Reno (BO)
23 settembre Marano (BO)
30 settembre Nonantola (MO) con Suonabanda
7 ottobre Borgo Panigale, Bologna con Trio Grande
21 ottobre Campogalliano (MO) con Suonabanda
1 dicembre “Casa dei popoli” Casalecchio di Reno (BO) con Suonabanda
2 dicembre “L’Età dell’Oro” Palazzo Re Enzo, Bologna
L’originale idea estiva di Mauro Burnelli, “Gelato Folk”
Irlanda in Festa 2007
Il nostro, Presidente Mauro Burnelli, propose a Lele Roveri, organizzatore dell’Irlanda in Festa a Bologna e in altre città del Nord-Est, di avere a disposizione uno spazio nel fine settimana della manifestazione per organizzare concerti a ballo. Il Festival è sempre stato caratterizzato per buona musica e ancora più buona birra. Musica d’ascolto, ma niente ballo se si escludono i salti liberatori e alcolemici dei tanti frequentatori giovanissimi e non. Così, furono inseriti nella programmazione del Festival di Bologna gruppi musicali e attività del nostro settore.
Mentre molti ballerini pensavano solo a ballare, qualche ballerino sudava sui libri per laurearsi
Una volta raggiunta la meta, l’agognata laurea, di nuovo in pista per intrecciare i piedi, a mo’ di ghirlanda, nelle danze popolari per la grande e desiderata festa del Laureato Folk.
Luca Cassanelli, Caterina Aimè e Alice Ghibellini, giovani ballerini dei nostri corsi, sono i dottori che faranno gli onori di casa.
trekking 2007
Continua per secondo anno consecutivo questa bella iniziativa del Settore che unisce passione per i balli e amore per la natura e le camminate.
RenoFolkFestival 6° edizione
Anche il programma di questa edizione è di tutto rispetto: 15 gruppi musicali, 18 concerti, 7 stage di ballo e 8 stage di strumento.
Il Presidente della Polisportiva G. Masi, Valentino Valisi, premia Mauro Burnelli, Presidente del Settore MasiRenofolk.
I tre protagonisti che a notte fonda, dopo molte caraffe di birra, si sono bonariamente sfidati a chi riusciva a ballare sul tavolo, senza cadere. Come nelle migliori barzellette, un italiano, un irlandese e un bretone!
Questa fu la nostra ultima partecipazione, perlomeno mia e di Daniela. Il gruppo continuerà a partecipare al Festival con Gianni Devani e Gloria Clyde in veste di istruttori, ancora per qualche anno.
La RenofolkBand: Massimo Privitera, Alessandro Cossetto, Massimo Muzzolon, Giancarlo Battilani, Maurizio Diamantini.
L’articolo di Informasi che racconta l’esperienza del Teamballo a Gennetines
ANNO DI ATTIVITÀ 2007-2008
Ancora un volantino informativo dei nostri corsi, dei gruppi operativi nel settore e gli eventi da noi organizzati
Una delle caratteristiche della gestione del Teamballo di Davide e Alessandra, erano le comunicazioni scritte.
All’inizio dell’anno di attività con impegni e obiettivi, al termine dell’anno per un consuntivo. Una visione molto pragmatica che riduceva ai soli allenamenti e agli allenamenti gli incontri di persona.
Una relazione molto puntuale e ragionata relativa alla situazione del gruppo e dei risultati
Calendario spettacoli Teamballo
Calendario spettacoli del Teamballo dell’anno 2008
20 aprile Modena con Suonabanda
10 giugno Festa dell’Unità, Castenaso (BO) con il Trio Grande
16 giugno Papa (Ungheria)
2 agosto Capugnano di Porretta (BO)
6 agosto Prignano (MO) con Suonabanda
13 agosto Badi (BO) con Paolo Palmieri
21 agosto Baricella (BO) con il Trio Grande
7 settembre Festa dell’Unità, Bologna
28 settembre “Festa dell’Uva”, Marano (BO)
4 ottobre Festa Banda Brisca, Caslettetto d’Orba (AL)
19 ottobre Piazza Galvani, Bologna con Suonabanda
26 ottobre Medicina (BO) con il Trio Grande
8 novembre spettacolo al Teatro Casalecchio di Reno (BO)
La rappresentativa del Teamballo per il gemellaggio in Ungheria era composta da Gianni Devani, Gloria Clyde, Annamaria Rossini, da Mario Andreoli ed Elisabetta Della Valle appena entrati nel gruppo. Battitore libero Daniele Marchi, che non è mai entrato ufficialmente nel gruppo Teamballo, ma è sempre intervenuto ai nostri spettacoli tutte le volte che è stato chiamato a “dare una mano”. Un battitore libero, con un cuore grande e generoso.
“L’età dell’oro” palazzo Re Enzo, Bologna
Il calendario degli allenamenti del Teamballo e la richiesta di Davide Boschini, coordinatore del gruppo, rivolta a me e a Daniela per preparare le danze in elenco e insegnarle al gruppo.
Il ballo degli sfrattati
Proprio a settembre, all’inizio delle attività con il calendario delle feste già programmato e la conferma inviata (il giugno precedente) ai gruppi musicali, scopriamo che non avevamo più la disponibilità del Centro Giovanile sede abituale delle nostre iniziative! L’amministrazione comunale aveva indetto un bando di gara per la gestione del Centro senza nessuna salvaguardia per le associazioni del territorio che già lo utilizzavano. Dalla sorpresa, la rabbia, l’articolo seguente inviato a Informasi nel quale denunciamo la situazione.
Onestamente bisogna dire che non solo il Comune fece orecchie da mercante alle nostre richieste, ma la stessa Polisportiva a livello dirigenziale, ci diede l’impressione di non aver preso sul serio il problema. Non successe mai nulla e noi, come Settore, ci arrangiammo per risolvere il problema e trovare una sede per le feste del terzo sabato.
Comunicato gruppo animazione
In questa lettera firmata da Daniela Zanni, la referente del gruppo animazione, si tirano le somme dell’attività svolta dal gruppo.
Il volantino dell’evento da noi organizzato nel 2008 in collaborazione con l’associazione Estragon per il secondo anno consecutivo.
Strapazzon:
Massimo Privitera, Alessandro
Cossetto, Marco Collina, Pierluigi
Vivarelli, Umberto Bonfà
Il Presidente Burnelli si dimette L’articolo di Informasi di saluto e di ringraziamento per Mauro Burnelli che nel giugno del 2007 lascia l’incarico di Presidente del Settore Cultura e Tradizioni Popolari (MasiRenofolk).
Il regalo per Mauro che lascia l’incarico di Presidente del Settore: la foto del famoso ballo sul tavolo, la sfida al RenoFolkFestival 2007.
Questo l’assetto del consiglio di Settore dopo le dimissioni di Mauro Burnelli da Presidente. Gli subentra Gianni Devani che diventa quindi Presidente con diritto di partecipazione al Consiglio Direttivo della Polisportiva. Roberto Breveglieri viene nominato Vicepresidente, mentre Mauro Burnelli, affiancato da Marco Collina (che si occupa anche del corso di organetto), si occuperà di relazioni e sponsor. Claudia Soffritti e Paolo Madau seguiranno l’organizzazione. Alessandro Cossetto diventa referente del gruppo musicale Strapazzon. Gli altri referenti cioè io, Giorgio Ciani, Davide Boschini e Daniela Zanni sono confermati nei loro incarchi.
Gli Sbanda Ballet
Nel 2007 fanno la loro comparsa gli Sbanda Ballet.Gli Sbanda (affettuosamente chiamati) si definiscono un gruppo di Bologna: suonano musiche per balli popolari di tutta Europa, da quelle irlandesi, alle bretoni, alle ebraiche, alle balcaniche.
La formazione originaria: Simonetta Giarrusso (chitarra e voce), Sandra Cinti (percussioni), Gabriele Vitiello (voce e contrabbasso), Antonio Landini (violino/mandolino/flauto/ocarina), Raffaele Rizziello (sax/voce/clarino).
È un gruppo molto valido, estremamente disponibile e con un repertorio di danze al loro attivo, veramente di buon livello. Appena si sono presentati “in pista”liabbiamoda subito invitati alle nostre iniziative, spessissimo, in particolare, alle feste del sabato enelleserateirlandesi.Importante anche la collaborazione nei numerosissimi interventi di animazione di piazza. La cosa singolare, e non so il perché, non li abbiamo mai chiamati a fare concerti nelle tante edizioni del RenoFolkFestival.
La formazione attuale prevede l’inserimento di Massimo Privitera (voce e chitarra) avvenuto poco dopo la formazione del gruppo e di Lino Toscano (Violino) avvenuta in seguito alla scomparsa di Antonio Landini.
Danza Trekking 2008
Il cammina, mangia e danza si ripropone puntuale nel mese di aprile, contando sulla bella stagione. Una giornata davvero piacevole e con tanta partecipazione.
RenoFolkFestival 7° edizione
La settima edizione del Festival, sempre al Parco Rodari di Casalecchio di Reno, presenta un programma di grande attenzione alle tradizioni italiane e bretoni. Ottimi gruppi musicali e un’offerta di stage, di ballo e di strumento davvero interessante.
Ci sono anche i giovani! Caterina, Alice. Giulia e Luca approdano al Festival direttamente dai nostri corsi di danza popolare.
ANNO DI ATTIVITÀ 2008-2009
Non più pieghevoli da distribuire nelle occasioni di incontro, ma volantini da inviare via email o sulla pagina del sito della Polisportiva G. Masi. Preponderante diventa la definizione MasiRenoFolk, di cui Settore Cultura e Tradizioni Popolari diventa il sottotitolo. Siamo solo nell’ambito della musica e del ballo
Resistono i quattro corsi di cui tre base (Bologna-Casalecchio-Castenaso) e uno di 2° livello o tematico, sempre a Casalecchio. Proponiamo anche un corso tematico-storico pomeridiano rivolto sia ad un target giovanile, sia di adulti con pomeriggi liberi. Questo corso però non partirà.
Altra novità, la proposta di un corso di tango argentino condotto da Giovanni Canarini, insegnante specializzato.
Calendario spettacoli e composizione Teamballo
Alessandra Vulcano e Davide Boschini (coordinatori), Daniela Veronesi e Umberto Bonfà (direzione tecnica), Iole Benelli, Gabriele Gardini, Anna Andreoli, Mauro Burnelli, Gianni Devani, Nadia Bentivogli, Gloria Clide, Davide Bravi, Patrizia Martignoni, Giorgio Ciani, Daniela Zanni, Alice Ghibellini, Alessandro Cossetto, Marilena Buscarini, Annamaria Rossini, Elisabetta Della Valle, Mario Andreoli, Emanuela Casi e Giordano Cocchi (in malattia). Membro onorario: Daniele Marchi
Calendario spettacoli del Teamballo dell’anno 2009
18 aprile Castelletto d’Orba (AL) con Suonabanda
10 giugno San Marino di Bentivoglio (BO) con Suonabanda
13 giugno Pianaccio (BO) con Suonabanda
19 giugno Festa dell’Unità Due Madonne, Bologna con il Trio Grande
15 maggio Festa fondo Comini, Bologna con Paolo Palmieri e PierLuigi Vivarelli
28 settembre Marano di Castenaso (BO) con Trio Grande
10 novembre serata di solidarietà Teatro di Casalecchio di Reno (BO)
Per il 2009 non risultano documenti in quantità tali da connotare un calendario degli spettacoli sostanzioso come per gli anni precedenti. Ho ritrovato singoli programmi di alcune uscite. Per certo sappiamo di avere anche in quell’anno effettuato molti interventi di spettacolo, ma non ne abbiamo la documentazione. Un dato nuovo rispetto agli anni passati è la minor disponibilità delle associazioni del territorio e dei comuni per iniziative di questo tipo. Molto cresciute, invece, le iniziative di animazione con il gruppo Sette Passi che erano gratuite o quasi. Se c’erano suonatori diversi dagli Strapazzon (gruppo interno), di solito davamo a loro l’eventuale rimborso. In tutta la nostra storia di ballerini con il gruppo Teamballo, nessuno ha mai preso niente di quanto incassavamo, poco o tanto che fosse. Noi eravamo soci della Polisportiva e il gruppo un “prodotto” della Polisportiva. Tutto quello che incassavamo andava, unitamente alle nostre quote di iscrizione, nel bilancio del Settore. Confluivano nello stesso bilancio, le quote dei corsi, le quote degli stage e i ricavati delle feste a ballo. Ogni anno quindi, sulla base delle disponibilità del bilancio, programmavamo tutte le attività (corsi-stage-feste), il possibile numero degli spettacoli a pagamento e delle animazioni, l’acquisto di eventuale materiale tecnico (costumi, casse, microfoni). Qualche anno addietro fu introdotta la possibilità del rimborso chilometrico per gli spettacoli fuori città. Negli anni seguenti però, con il calare degli spettacoli, e quindi degli introiti, fu una disponibilità sempre più ridotta.
Spettacolo del gruppo Teamballo e Suonabanda a Pianaccio Pianaccio era il paese natale del grande giornalista Enzo Biagi e fummo chiamati in occasione dell’assegnazione a due giovani giornalisti del premio a lui dedicato. In giuria, tra gli altri, Sergio Zavoli e le figlie di Biagi.
In quella occasione eravamo con il gruppo musicale Suonabanda e presentavamo il nostro spettacolo “L’Appennino vien danzando”.
A quell’incontro eravamo presenti: io e Daniela, Emanuela Casi, Gloria Clyde, Maurella Matteucci, Annamaria Rossini, Alice Ghibellini, Patrizia Martignoni, Alessandra Vulcano, Davide Boschini, Gianni Devani, Gabriele Gardini e, come aiuto esterno, Daniele Marchi. Accompagnatore non ballerino per infortunio, Giordano Cocchi.
Fu una bella giornata di sole, passata nella caratteristica Pianaccio, in mezzo
alle montagne, in un contesto molto ricco e stimolante. Fu anche, se non ricordo male, una delle più belle uscite dell’anno.
Spettacolo a Castelletto D’Orba, nell’ambito della rassegna folk organizzata da Bernardo Beisso del gruppo Banda Brisca. Anche in questa occasione eravamo accompagnati dal gruppo Suonabanda. Noi portavamo lo spettacolo sulle nostre tradizioni. Sul palco si alternavano altri gruppi sulle tradizioni occitane piemontesi e lombarde.
L’intervento del Teamballo alla Festa dell’Unità Due Madonne di Bologna fu un appuntamento, per certi versi, spartiacque. Il gruppo Teamballo si presentava in costume come in tutti i suoi spettacoli, ma con funzione prevalentemente di animazione. Aiutato in questo dai ballerini del gruppo animazione “Sette passi” e dai tanti amici ballerini che ci seguivano nelle nostre peregrinazioni. Si preannunciava un po’ un cambio di senso e di proposta dell’attività del Gruppo. Non più spettacoli o esibizioni, ma coinvolgimento e animazione. Unico elemento di distinzione il “costume” che ci rendeva riconoscibili come Teamballo. Per noi più che un costume: il nostro abbigliamento da spettacolo è sempre stato considerato una caratterizzazione del nostro repertorio popolare.
Spettacolo Teamballo
Alcune riflessioni sul come fosse meglio organizzare lo spettacolo e su quali procedure rendessero più efficace la presentazione e l’esecuzione delle danze in scaletta.
In questo programma
alcune note per meglio caratterizzare lo spettacolo
Corso base del lunedì in via Muratori a Bologna e corso base del martedì alla pista Mazzotti a Casalecchio di Reno. Daniela e Umberto istruttori del lunedì, Iole e Mario del martedì.
Le feste del terzo sabato Ogni terzo sabato del mese la festa del Settore Danze Popolari Renofolk. Gruppi musicali di varia natura e spesso formati da gruppi di amici
Irlanda in Festa 2009
Questa edizione del Danza Trekking fu davvero scoppiettante, più di altre. Una grande partecipazione di camminatori, ballerini e musicisti. Un bel percorso e tanta voglia di divertirsi.
Nel pomeriggio si suona e si balla
Partecipano all’organizzazione del trekking, il gruppo “QUELLI CHE” gruppo della polisportiva G. Masi, per la cucina e il pranzo.
Suonatori Giorgio Cavazzuti, Angela Cornia, Lino
Toscano, Anna Macrì, Pierluigi Vivarelli, Anna
Ponziani e Alessandra Vulcano
RenoFolkFestival 8° edizione
Ancora un programma di grande qualità con una dominante di artisti molto giovani. Ospite del Festival, il gruppo folkloristico ungherese di Papa gemellato con il Comune di Casalecchio di Reno.
Turno alla segreteria del Festival
Sopra “Quelli Che”, il mitico gruppo cucina che ha assicurato il funzionamento del ristorante per tutta la durata del Festival. Il servizio ai tavoli era a cura dei volontari Renofolk, ballerini, corsisti, dirigenti, amici.
ANNO DI ATTIVITÀ 2009-2010
Oltre alla programmazione più consolidata dei corsi di danza popolare base e tematico, nel corso di questo anno sportivo proponiamo un allargamento di campo verso discipline e formule nuove.
Viene confermato ancora il tango argentino a cui si aggiungono due novità: un corso tematico sulle danze balcaniche, con un esperto di tutto rilievo quale Roberto Bagnoli, e uno sulle danze irlandesi con Maurella Matteucci, una ballerina del gruppo Teamballo, specializzata in danze irlandesi.
Feste del sabato itineranti
Per mancanza di una sede certa, le feste del terzo sabato diventano itineranti.
Riportiamo il testo dell’articolo pubblicato su Informasi, il periodico informativo della Polisportiva con l’accorata protesta inoltrata da noi del Settore MasiRenoFolk al Sindaco di Casalecchio di Reno e al Presidente della Polisportiva g. Masi, in merito alla mancata possibilità di utilizzare il Centro Giovanile (già denominato Ex Tirò) per le nostre iniziative del sabato.
Era già successo tre anni prima, che improvvisamente, e a programmazione già avvenuta, il Comune ci informasse che il Centro Giovanile non era più disponibile per le nostre feste e iniziative, assegnato con gara ad altra associazione. A tre anni di distanza ci trovavamo nella stessa situazione che ci costringeva a reperire, volta per volta, sedi dove poter fare le feste del terzo del sabato. Nella lettera si spiega come l’impossibilità di accedere ad una sede adeguata alle nostre iniziative, rappresenti oltre che una scarsa attenzione nei nostri confronti, in ragione delle tante iniziative fatte per il Comune, anche un effettivo danno di immagine e di perdita di visibilità. Ad essere onesti bisogna dire che anche in questa occasione, come nella precedente, il silenzio degli organi dirigenti della Polisportiva era piuttosto spiacevole.
Quindi, contando solo sulle nostre forze di “sfrattati”, ci siamo attrezzati riuscendo a dar vita alle nostre tradizionali feste del sabato per la nostra soddisfazione e la gioia dei gruppi musicali e dei nostri tanti appassionati ballerini.
Di nuovo a spasso per le colline intorno a Bologna con la 5° edizione di Danza-Trekking. Una bella passeggiata, il pranzo tutti insieme con la cucina governata dal gruppo “Quelli che”, musicisti liberi che faranno ballare sulle loro note tutti gli amici intervenuti.
La responsabile del Danza Trekking, Daniela Zanni, “in moto” con Giordano Cocchi
Teamballo tra spettacolo e animazione
Scaletta dello spettacolo del gruppo Teamballo alla festa dell’Istituto Ramazzini di Ozzano. Siamo intervenuti per molti anni a questa iniziativa di solidarietà, completamente gratuita. È una classica situazione di spettacolo, sul palco e senza animazione. Il gruppo Teamballo, come si evince dallo schema non è numeroso. Avevamo già avuto alcune defezioni, per stanchezza o per impegni familiari prevalenti su questo. Questa una delle ultime esibizioni del gruppo: erano infatti sempre più rare le richieste di spettacoli di questo tipo.
Di converso, crescevano invece le richieste di interventi di animazione come illustrato dal volantino seguente. Quindi non più richieste di esibizioni ma di coinvolgimento e aggregazione nell’ambito di feste paesane, di quartiere o di associazioni come in questo caso.
Veniva quindi richiesta la presenza più che del Teamballo, del gruppo animazione Sette Passi o di un gruppo misto.
Un momento dell'animazione
Un gruppo di suonatori davvero speciale: tutti insieme per suonare nella festa più sentita in Polisportiva e che sintetizza lo spirito delle danze popolari: musica, ballo, aggregazione e tanto divertimento. Per l’occasione e non fu l’unica volta erano presenti: Raffaele e Antonio degli Sbanda Ballet, Umberto e Pierluigi degli Strapazzon, Paolo Palmieri, Maurizio Diamantini e l’amico Francesco Pavani.
RenoFolkFestival 9° edizione
Siamo prossimi alla decima edizione del Festival, un anniversario che non pensavamo certo di raggiungere. Un programma che spazia da Nord a Sud, dalla Francia all’Irlanda, dall’Emilia alla Campania, da Aosta a Montemarano. E poi ancora stage, musica, corsi e gastronomia, una vera festa. Non per niente il nostro Festival ha come sottotitolo ”Suoni, balli e sapori della tradizione”
La segreteria in pausa
ANNO DI ATTIVITÀ 2010-2011
Nel corso di questo anno di attività si riduce la programmazione, un dato che avvierà cambiamenti che si completeranno poi negli anni successivi. Rimangono solo due corsi base e scompaiono sia il corso di 2° livello che il corso di Marano. Riprendono parzialmente le iscrizioni ai corsi di strumento, organetto, con due livelli: il base condotto da Maurizio Berselli (decano di corsi) dei Suonabanda e l’avanzato, condotto da Paolo Palmieri del Trio Grande. Mario Verardi lascia la conduzione del corso del martedì e sarà sostituito da me che proseguo l’attività insieme a Iole. Rimane un’attività di promozione ancora molto intensa che si realizza in un ricco calendario di feste (il terzo sabato di ogni mese) e moltissime iniziative di spettacoli e di animazione. Nel corso di quest’anno riceveremo come Teamballo, pochissime proposte di spettacolo, ma molte di animazione. Per questa ragione cambiò molto la natura delle presenze a queste iniziative. In pratica veniva coinvolta una task-force per le animazioni di piazze o feste varie, composta da ballerini del Teamballo, ballerini del gruppo Sette Passi e ballerini corsisti.
Lettera di Gianni Devani, Presidente del Settore MasiRenoFolk, ai componenti del gruppo Teamballo, del gruppo Sette Passi e ai soci corsosto.
Un nuovo organigramma per la gestione del Settore, nell’ordine: Claudia Soffritti – Daniela Zanni – Davide Boschini – Giorgio Ciani – Mauro Burnelli – Paolo Madau – Roberto Breveglieri – Umberto Bonfà e Gianni Devani.
Ovviamente rimane insoluta la questione dell’utilizzo del Centro Giovanile costringendoci a cercare, ogni volta, una sede disponibile per le feste del sabato sera.
Calendario spettacoli, anzi, animazioni
Come si evince dal calendario gli impegni calano. Praticamente inesistenti le richieste di spettacolo, mentre sono in aumento le richieste di animazioni dove confluiscono i ballerini di entrambi i gruppi Teamballo e Sette Passi. Unica eccezione, l’esibizione a teatro del 10 novembre come documentano le foto successive.
29 agosto animazione a Malfolle (BO)
31 agosto animazione alla Festa Provinciale dell’Unità, Bologna
7 settembre animazione alla Festa Provinciale dell’Unità, Bologna
9 settembre animazione alla Festa Provinciale dell’Unità, Bologna
12 settembre Circolo “Meridiana”, Casalecchio di Reno (BO)
16 settembre la gelateria di Piazza dei Caduti, Casalecchio di Reno (BO)
18 settembre gelateria di Piazza del Popolo, Casalecchio di Reno (BO)
19 settembre “Festa del Volontariato e dello Sport” Via Marconi, Casalecchio di Reno (BO)
25 settembre animazione parco Fondo Comini, Bologna
9 ottobre “Festa della birra” con musica dal vivo con Paolo e Pierluigi, Bologna
10 ottobre “Festa di Strada” musica dal vivo Maurizio Diamantini e Lino Toscano, Casalecchio di Reno (BO)
10 ottobre a Crevalcore (BO)
16 ottobre Biblioteca, Casalecchio di Reno (BO)
17 ottobre ”Festa del volontariato”, Casalecchio di Reno (BO)
30 ottobre festa Halloween Bolognina
10 novembre Ballo Solidale, Teatro di Casalecchio di Reno (BO)
14 novembre “Festa di San Martino”, Casalecchio di Reno (BO)
Animazione con il Trio Grande
Ballo solidale
Una bella serata che vede riuniti diversi gruppi appassionati di danze popolari. L’iniziativa, nell’ambito della Festa di San Martino, patrono di Casalecchio di Reno, nasce per raccogliere fondi per le associazioni del territorio che si occupano di disabilità. Alla serata partecipa anche un gruppo di disabili della cooperativa CIM che hanno frequentato un laboratorio su danza e movimento, condotto proprio dal gruppo Sette Passi, e gli alunni di alcune classi della scuola primaria che hanno, anche loro, frequentato laboratori sulle danze popolari e tradizionali. Hanno partecipato al Ballo Solidale anche Cristina e Claudio con il loro gruppo di danze irlandesi; Giusi e Raffaele invece, saranno presenti con la Pizzica, la danza tipica del Salento.
I bambini
Da parecchi anni era in atto una fruttuosa collaborazione con le scuole primarie di Casalecchio per percorsi didattici sulle danze popolari grazie alla firma della convenzione tra Polisportiva G. Masi e Istituzione delle Culture del Comune di Casalecchio di Reno. Erano molte le classi che aderivano al progetto, delle scuole Garibaldi, Tovoli, Ciari, Carducci e XXV Aprile.
Questa collaborazione iniziata nel 2005 si è sempre rinnovata pur variando, nel tempo, il numero delle classi che hanno partecipato al progetto. L’attività, era condotto da me, Daniela Veronesi, Gianni Devani, Daniela Zanni e più tardi, Giulia Rinaldi, corsista che diventerà in seguito istruttrice di danze popolari alla Masi.
Gli adulti
In questa parte della serata lo spettacolo prevedeva un programma specifico riferito al repertorio del Teamballo e un programma per i corsisti che potevano esibirsi delle danze apprese nei corsi.
Il Teamballo in caduta libera
Con questa lettera di Davide, coordinatore del Teamballo, indirizzata ai componenti del gruppo, prendiamo atto che viene ufficialmente dichiarata la difficoltà del gruppo ad essere presente sulla scena del folk e delle tradizioni popolari con le modalità e l’autorevolezza degli anni precedenti. Ancora più chiaramente si delinea quale sia la situazione attuale in termini di presenze, disponibilità e impegni futuri.
Nel corso della gestione del gruppo di Davide e Alessandra, era prassi inviare alla fine dell’anno una relazione per fare il punto sulla situazione o per avviare la programmazione futura. Non è sempre stato così: nelle gestioni precedenti la consuetudine era di incontrarsi in Polisportiva sia per la programmazione degli impegni, sia per un resoconto finale dell’annata. I termini utilizzati da Davide per descrivere la situazione del gruppo sono “siamo in caduta libera dignitosamente ma comunque rispetto ai nostri fasti è così” e fa un elenco preciso e ragionato su quello che è successo nei corsi degli anni di attività.
La mancanza del ricambio generazionale è un elemento che sicuramente ci ha messo in difficoltà.
Forse però, l’elemento che più ci ha reso un gruppo piano piano inerte è il fatto che negli ultimi anni e con gli ultimi ingressi era cambiato il clima relazionale interno al gruppo, era cambiata una storia. Originariamente il Teamballo nasce come gruppo di amici, cresciuti insieme nei corsi e che, oltre al Teamballo, condividevano, essendo per la maggioranza entrati in coppia, molte altre cose della vita.
Il percorso di avvicinamento al Teamballo consisteva nell’entrare a far parte della vita del Settore attraverso i corsi, la frequentazione delle feste, la partecipazione alle animazioni e alle varie iniziative, condividendo anche i valori di appartenenza. Raggiunta una certa esperienza e una buona competenza, si veniva chiamati a far parte del Teamballo, entrando quindi nella stretta rete di relazioni che ci univa. Dopo il 2000, un po’ per i tanti impegni, un po’ per qualche abbandono, questo percorso non venne più messo in atto. Ormai la pratica della danza popolare era diffusissima sul nostro territorio e non solo. Si ballava dappertutto e in tante occasioni e la formazione avveniva con la partecipazione diretta agli eventi. O almeno così pensavamo.
Così a partire dalla gestione di Davide e Alessandra, a fronte anche del minore interesse dei corsisti a far parte del gruppo, si cominciò a far entrare nel Teamballo, ballerini esterni ai corsi, prevalentemente singoli (uomo o donna che fossero). Ci legava la voglia e il piacere di fare spettacolo ma, alla lunga, la mancanza di situazioni condivise esterne al ballo e il poco senso di appartenenza alla Polisportiva, ha portato molti del gruppo ad una sorta di disaffezione. Disaffezione che si manifestava nella difficoltà di essere disponibili per le uscite e, a disertare quelle uscite, non di spettacolo, che sempre più spesso ci richiedevano. Si consuma quindi la lenta, ma progressiva, sparizione del Teamballo.
Se si escludono alcune presenze alle iniziative organizzate da Suonabanda in ambito modenese, con una collaborazione di un lunghissimo periodo, positivo e fruttuoso, non ci saranno più occasioni di spettacolo per il gruppo Teamballo. Mentre in precedenza il Teamballo veniva contattato per gli spettacoli e i musicisti rappresentavano un valore aggiunto al nostro intervento, ora è il contrario. Ci sono pochissime richieste di spettacolo e vengono chiamati prevalentemente i gruppi musicali, con un eventuale gruppo di ballerini per l’animazione. La tendenza è quindi di una progressiva scomparsa di spettacoli e di una inattività sempre più consolidata. per gruppi come il nostro. Lo scollamento che si era già evidenziato lo scorso anno diventa sempre più uno stato di fatto anche se ufficialmente il gruppo non si è ancora sciolto. In pochi anni dalle celebrazioni del ventennale, avvenute nel 2006, siamo piano piano diventati invisibili. L’ultimo spettacolo che ricordo, a teatro per una serata di beneficenza, nel 2010, che è anche l’anno dell’ultima partecipazione del Teamballo al Gran Bal d’Euope di Gennetines.
La situazione del Settore, indicato come MasiRenoFolk, diventa sempre più difficile. A ottobre 2011 partono i due corsi di danze nelle due sedi, Bologna e Casalecchio, ma con pochi iscritti La mancanza, inoltre, di ingaggi per il Teamballo (e quindi di spettacoli e relativi allenamenti, prove e impegni diretti) ha indotto atteggiamenti più di distanza che di unione. Molti del Teamballo non sono disponibili a misurarsi con l’animazione vedendo nell’attività di spettacolo l’unica ragione della permanenza attiva nel gruppo. Non sono, insomma, sufficientemente sentite, a fronte di uno scollamento sempre più evidente, le ragioni dell’appartenenza ad un Settore che ha fatto della riproposta e del revival la sua cifra negli oltre 30 anni di attività. La gestione del Settore è svolta quasi esclusivamente da Gianni Devani e da me. Ci sono sì collaborazioni per le questioni tecniche o logistiche con Davide Boschini, Giorgio Ciani, Roberto Breveglieri,
Marco Collina e Paolo Madau. La responsabilità di programmazione e di ideazione rimane, però, in capo solo a noi due. Si sfilano anche i due coordinatori del gruppo Teamballo, Davide e Alessandra.
Nella lettera sotto riportata, la mia risposta ad una serie di problematiche e di posizioni enunciate via email da parte di componenti del Teamballo e di dirigenti del Settore.
“Di riflessione in riflessione
Francamente le riflessioni che ho letto mi sorprendono e sinceramente le condivido solo in parte. Preciso subito che portare contributi critici per migliorare le nostre proposte, per costruire il più possibile un rapporto di qualità e quantità con i nostri soci, i nostri iscritti e i nostri simpatizzanti, per organizzare meglio i nostri programmi e le nostre programmazioni sono sempre utili perché ci fanno crescere, NOI TUTTI COME SETTORE
MIGLIORIAMO. Quando il taglio è o con me o me ne vado, quando il pronome diventa IO al posto di NOI, non si cresce, ci si defila. Mi spiego meglio: lavorare insieme non è sempre immediato e spesso non è neanche facile; l’organizzazione delle attività, soprattutto in questi anni, non è per niente semplice. Quando c’era Mauro non era così? Non era molto diverso, solo ci siamo noi molto affidati a lui.
Ora Mauro, lo sappiamo tutti, ha chiesto di essere un po’ più defilato e tutti noi abbiamo inaugurato convintamente, con Gianni, una stagione di gestione diretta, con tutto quello che ne comporta. Ma non è molto diverso da prima: è solo cambiata la nostra prospettiva, è uno sguardo che parte da noi e che ritorna a noi. Io sono nel direttivo da tanto (25 anni) e sono l’unico di noi a esserci sempre stato a tempo pieno (pure Giorgio anche se qualche periodo si è defilato un po’) questo di per sé non è detto che sia un merito, di sicuro mi dà il vantaggio di avere un dato di esperienza notevole a fronte di altre gestioni, di stili diversi, di problemi e soluzioni simili e/o contrarie. A volte i problemi sono stati risolti con soddisfazione generale, a volte per niente, a volte solo per qualcuno, ma il Settore nel suo insieme è sempre cresciuto. Perché il nostro compito (e non lavoro) è questo: ridefinire i confini (soci-simpatizzanti), qualificare gli interventi, imparare dall’esperienza degli altri, migliorare l’organizzazione e promuovere una cultura dell’aggregazione
Questo per dire che non conta tanto se quello che voglio io si fa o non si fa, ma che conta quello che serve per perseguire gli obiettivi che ci diamo come SETTORE.
Obiettivi? Parliamone, non per mail però.
Ora io credo che di problemi noi ne abbiamo, prevalentemente derivati dalla situazione oggettiva (mancanza di sede per le feste) in parte dallo stile che ci siamo dati (di arrivare con il fiato sul collo) e, metto anche questo, dal RenoFolkFestival.
Noi abbiamo bisogni e necessità:
- di chiarire spazi, organizzazione e finalità del Settore con la Polisportiva
- confermare la convenzione con il Comune e richiedere un aiuto per la sala
- promuovere convenzioni con altre associazioni (UISP – COOP – UNIVERSITÀ TERZA ETÀ – ASL)
- organizzare meglio le nostre attività e le nostre proposte
- aumentare il numero degli iscritti
- allargare la cerchia dei simpatizzanti
- ritornare a incontrare e a far incontrare le persone
- fare proposte di qualità in un’ottica di promozione delle danze tradizionali (tutte) come ricchezza culturale e come occasione di forte aggregazione
- promuovere la tradizione locale
- fare l’ultima edizione del RENOFOLK e chiudere
- varie ed eventuali ……………
Chiudo questo “pistolotto” con un invito…. non facciamoci più male del necessario, siamo in un momento di crisi non solo per nostro contributo ma anche per le situazioni oggettive esterne; cerchiamo pertanto di chiarirci per bene e cerchiamo d rimuovere quegli ostacoli che rendono la nostra azione ”faticosa”
Abbiamo fatto tanto veramente, continuiamo con determinazione.
Con affetto, Umberto
Le feste del terzo sabato del mese
Nonostante il Teamballo non sia più al centro della scena, continuano le feste a ballo con musica dal vivo per tutti gli appassionati.
Irlanda in Festa 2011
Prosegue la partecipazione del Settore Renofolk all’Irlanda in festa con grande soddisfazione dei nostri ballerini.
RenoFolkFestival 10° edizione
Questa è la decima edizione del RenoFolkFestival, un gran bel risultato. Un programma di grande qualità come sempre, con alcuni importanti ritorni e le continuità dei gruppi più importanti del nostro territorio e del panorama italiano.
In questa foto tutte le locandine delle edizioni degli anni precedenti Loghi e grafica nel corso del tempo sono cambiati abbastanza, mentre la formula è sempre rimasta la stessa, soprattutto per quanto riguarda la serata nelle piazze del centro di Casalecchio di Reno. È un elemento particolare che ha sempre caratterizzato il Festival come finestra sul territorio.
Questo fu anche l’ultimo Festival all’aperto. Dall’anno successivo in poi, tutte le edizioni saranno “indoor” all’interno di strutture. Non erano più sostenibili le condizioni di organizzazione del Festival che avevano caratterizzato gli anni precedenti. Troppo tardive le disponibilità degli spazi e delle strutture, come anche dei volontari che, concretamente, consentivano la realizzazione del Festival. Uno stand gastronomico, con cuochi e camerieri volontari (danzatori o anche di altri Settori della Polisportiva), due stand per i concerti e gli stage, tre palchi nelle piazze di Casalecchio per la serata cittadina, i volontari di segreteria per le iscrizioni e quant’altro, allestimento delle pedane e dei sound: tutto questo da un certo momento diventò sempre più difficile da assicurare. Il fatto che sapessimo sempre più tardi della disponibilità dello spazio (parco Rodari), della possibilità di montare e utilizzare le tre strutture, di avere la cucina (che era la vera risorsa economica del Festival) unita alla rigidità dell’orario di chiusura dei concerti per la posizione centrale del parco (entro le 24) hanno reso sempre più difficile realizzare il Festival all’aperto. In caso di poi di pioggia o brutto tempo, ad esempio, vedevamo precipitare le presenze e quindi i proventi economici.
I concerti nelle piazze
I Suonatori della Valle del Savena
ANNO DI ATTIVITÀ 2011-2012
Per quest’anno di attività, la programmazione si limita a due corsi di danza e due di strumento (organetto).
I corsi di danza, entrambi corsi base, si svolgono il lunedì sera presso la sala della Cooperativa Risanamento a Bologna e il giovedì presso la pista Mazzotti di Casalecchio di Reno e sono entrambi condotti da me e da Daniela. Iole ha deciso di abbandonare Inoltre, non si terranno più corsi tematici o di secondo livello. Continuano i corsi di organetto, sia base che di secondo livello, che si tengono presso la sede della Polisportiva G. Masi a Casalecchio di Reno. I riferimenti esterni per le attività del Settore siamo io e Gianni Devani. Anche il gruppo musicale Strapazzon cessa la sua attività come gruppo organizzato e di supporto alle iniziative del Settore Rimarranno singole e occasionali collaborazioni per eventi specifici (ad esempio la Festa del 1° maggio a Parco Talon di Casalecchio).
Spettacolo in piazza
Serata a teatro Festa di San Martino 2011
Il teatro sembra essere l’ultima spiaggia dove si possono svolgere spettacoli di danze popolari e che recupera un po’ di Teamballo e tanti, tanti corsisti.
Tresche
Gabriele e Paola
Umberto e Daniela
Gianni e Gloria
Il Presidente del Settore Renofolk, Gianni Devani, e il Presidente del Coordinamento Volontariato di Casalecchio, Mazzanti.
Calendario e foto delle feste
Programma delle feste del terzo sabato 2011-2012
Sabato 15 ottobre 2011 musica dal vivo con la RenoFolkBand
Sabato 19 novembre 2011 musica dal vivo con i Le Piment Trio
Sabato 17 dicembre 2'011 concerto degli Sbanda Ballet
Sabato 21 gennaio 2012 concerto con i Djamamou
Sabato 18 febbraio 2012 serata francese con Bernard Coclet e a seguire concerto dei Polka Vanda
Sabato 21 aprile 2012 concerto con il Trio Grande
Sabato 19 maggio 2012 tre concerti:
• Polka Vanda musiche e danze dell’Appennino emiliano
• Capa Cupa musiche e danze del Sud Italia
• Paolo Palmieri musiche e danze del Nord Italia
I Polka Vanda sono un gruppo di giovani allievi di Stefano Zuffi, ricercatore e musicista polistrumentista Stefano è stato il fondatore della Pneumatica Emilano-Romagnola e, purtroppo, è recentemente scomparso.
Irlanda in Festa 2012
Continua la collaborazione con Lele Roveri dell’associazione Estragon.
RenoFolkFestival 11° edizione
Nelle intenzioni doveva essere l’ultima edizione, la prima all’interno del Centro Giovanile. Proprio nell’aprile del 2012, infatti, la gestione del centro Giovanile “Blogos” di Casalecchio di Reno era passata alla Polisportiva G. Masi. Potevamo quindi disporre nuovamente degli spazi che ci erano stati rifiutati dal 2007. Niente male, anche se era una gestione definita tecnica e a tempo.
Il programma era di buon livello, anche se con un volume di concerti e artisti minore rispetto alle edizioni precedenti. Si valorizzavano molto però le risorse locali e interne alla Polisportiva. Particolarmente bella la partecipazione all’apertura del Festival, degli alunni della scuola primaria che avevano partecipato ai nostri laboratori sulle danze popolari. Un’esperienza che è stata portata avanti negli anni a patire dal 2005. Io, Daniela Veronesi, Gianni Devani e Daniela Zanni gli istruttori che collaboravano al progetto con le scuole Ciari, Tovoli, Garibaldi, XXV aprile, Carducci di Casalecchio di Reno.
Con loro, nel 1990, il primo stage di danze irlandesi del Settore
In questa edizione chiamata BlogosFolkFestival sperimentammo, avendo un unico spazio, anche i concerti pomeridiani. In pratica alle 18.00 si teneva il primo concerto, fino alle 20.00. Poi pausa cena (e check sound) e alle 21.00 -21.30 il concerto serale.
Inizialmente non eravamo proprio convinti di questa formula ma ci sembrava l’unica possibile per fare almeno due concerti per giorno. In realtà ha funzionato con un buon consenso di pubblico.
Saggio del corso di organetto diatonico con Paolo Palmier
Gli allievi del corso di Palmieri eravamo io, Greta Betti, Gianluca Caselli e Christian Marasmi. Gianluca, suonatore di armonica a bocca, ha praticamente imparato tutto il repertorio a ballo con l’armonica ed era bravissimo. L’altra veramente bravissima, unica ragazza del corso, Greta la prima delle sorelle Betti che si dedicheranno all’organetto, seguiranno nell’ordine Linda e Giulia.
La famiglia Betti merita una piccola disgressione. Nella foto del nostro piccolo concerto, tra gli altri, Vanes Betti, padre, alla chitarra. In casa Betti suonano tutti! Avevo conosciuto qualche anno prima Linda che frequentava i nostri corsi di danza. In seguito, sempre ai corsi di ballo, ho conosciuto Giulia. Greta la più giovane, l’ho conosciuta qualche anno dopo quando, a 13 anni, si iscrive al corso di organetto con Maurizio Berselli. Alla fine del 1° quadrimestre, Maurizio mi dice “È troppo brava, ha bisogno di altro”, pertanto la inseriamo nel livello avanzato con Paolo Palmieri che ha un grande repertorio di musiche da ballo occitane, francesi, irlandesi oltre che emiliane. Greta era bravissima, un vero fenomeno. Così, in famiglia nasce l’idea di formare un gruppo per suonare le danze popolari. Giulia già suonava la chitarra con il padre e Linda le percussioni. Linda prima e, successivamente, Giulia si avvieranno anche loro all’apprendimento dell’organetto diatonico con Maurizio Berselli.
Con l’arrivo di Giorgio Spanos, nascono i Chiorbamanta. In seguito a successive divisioni, Greta con il padre formerà il gruppo FLY Folk Trio, mentre Giorgio, Giulia e Linda daranno vita al mitico gruppo Fragole e Tempesta
Andrea Capezzuoli e Compagnia
Ovviamente il BlofgosFolkFestival al chiuso consentiva una notevole tranquillità in quanto, non avendo relazione con le condizioni del tempo, era economicamente più sostenibile Era anche più semplice da organizzare: bastavano pochi volontari per la gestione. La biglietteria apriva alle 14.00 e chiudeva alle 22.00. Il palco e la postazione mixer erano già sul posto e con poco si poteva avere il tecnico a disposizione per tuta la durata dei concerti. Compito nostro, in particolare mio e di Gianni (Devani) era programmare il Festival, seguirne giorno per giorno l’andamento, preparare la sala e seguire i gruppi. Mauro ci sosteneva con piccoli lavori e poi Roberto, Marco, Paolo, Giovanna, Marino, Gloria Bianchetti e altri dei corsi ci aiutavano su vari fronti.
Le magliette del primo RenoFolkFestival 2002, per ricordarci che venivamo da lontano, indossate per l’occasione da Nino Simoni e Giancarla Zonarelli, due corsisti di vecchia data.
ER-In Ballo
Su proposta di Dina Staro dell’associazione “e bene venga maggio”, il 10 e 12 agosto 2012 a Campeggio di Monghidoro, si svolse il primo incontro dei gruppi musicali e di ballo dell’Emilia Romagna a cui fu proposta una “piattaforma di dialogo”. Una piattaforma che aveva l’ambizione e lo scopo di promuovere e incentivare le iniziative e gli eventi legati alla tradizione popolare e di coordinare le azioni dei gruppi stessi nel territorio. A questo primo incontro erano presenti, oltre a EBVM, noi del Renofolk, L’Uva Grisa, Suonabanda, La Leggera, La Carampana, La Violina, l’associazione La Furlana, Trio Grande, Imola in Musica, Pianoro che balla. Molti i musicisti e i ballerini interessati. Ovviamente si discusse molto, ma si ballò molto di più.
Un tentativo, anche se meno ambizioso, di coordinare i gruppi del territorio, era già stato intrapreso da noi nel 1992 comne documentato in qesto racconto. Molto più ridotto per estensione territoriale e numero dei gruppi, funzionò per qualche anno, con la stampa del periodico dal titolo “Informadanza” che svolgeva il suo onesto lavoro di divulgazione. Proponemmo un altro tentaivo intorno al 2000, ma non raccolse l’interesse dei gruppi attivi sul nostro territorio. Questo tentativo del 2012 sembrava in grado di cambiare davvero le cose. Si replicò l’incontro nel 2013 a Imola e nuovamente nel 2014 a Casalecchio di Reno nel corso del RenoFolkFestival. Negli annii successivi gli incontri si tennero a Bellaria, a Monghidoro, a Faenza e poi ancora
Imola. Fu predisposta una pagina Facebook, tutt’ora attiva, nella quale “postare” gli eventi delle varie associazioni che aderivano al coordinammento ER-In Ballo. Nel corso dei vari incontri si erano definiti gli obiettivi con la stesura del documento programmatico che era un po’ la carta distintiva del coordinamento.
Tutte le associazioni di ballo, tutti i gruppi musicali potevano far parte del coordinamento aderendo al documento e inviando richiesta con i propri dati. Aderirono molte realta musicali e di ballo, associazioni, gruppi organizzati come molte piccole relatà territoriali. In sintesi gli obiettivi:
A. Essere uno strumento permanente a servizio di chi opera nel contesto locale per il mantenimento, la documentazione, la valorizzazione e la trasmissione del patrimonio di tradizione, salvaguardandone la ricchezza, la peculiarità e la diversità culturale, identificandone le comuni necessità e obiettivi.
B. Dare maggiore visibilità e rilevanza all’insieme delle numerose realtà che esistono in questo ambito a livello regionale.
C. Costituire una piattaforma comune e condivisa dalla quale possono emergere bisogni ed esigenze, come pure nascere sinergie e collaborazioni, relazioni e conoscenze, progetti e innovazioni.
D. Divenire interlocutore più rappresentativo ed accreditato degli enti pubblici locali e regionali, al fine di ottenere riconoscimenti ed anche finanziamenti dove necessari
Il livello di discussione e di elaborazione è stato sicuramente all’altezza delle apsettative, molto più difficile portare a compimento le azioni che erano state individutae come necesarie. Per un esame completo del documento visitate il sito dell’associazione “e bene venga maggio” o di Suonabanda.
Di quel dibattito, di quel grande fermento e delle speranze che legittimamente abbiamo nutrito, alla data di questa scrittura (2018-2020), non so cosa sia rimasto. Post, comunicati, verbali e informazioni hanno oggettivamente, per un po’ di anni, circolato tra di noi. Poi il silenzio, sola una pagina Facebook continua a riproporre quella sigla: ER-In ballo, niente più. E’ stato però bello esserci ed aver sperato.
ANNO DI ATTIVITÀ 2012-2013 SI CAMBIA
Cambia tutto: il Settore Danze Popolari (MasiRenoFolk – Renofolk), scompare. Nell’ambito di una ristrutturazione dei settori decisa dal Consiglio Direttivo della Polisportiva G. Masi, vengono accorpate in un unico ambito discipline simili. Viene creata una maxi area denominata Wellness che ingloba tutte le attività rivolte agli adulti. Entriamo a far parte cosi di questa grande area insieme al Settore Linguaggi del corpo e alla Ginnastica adulti. Noi che saremo il terzo polo ci chiameremo, su mia proposta, Settore “Danze & Balli”. Da tempo per i numeri (iscrizioni) non riuscivano più a sostenerci economicamente come Settore specifico. Non avevamo più le entrate derivanti dagli spettacoli del Teamballo, quando andava bene le animazioni erano in pareggio e le feste davano sempre un po’ di debito.
I numeri degli iscritti ai corsi, vista anche la concorrenza sul territorio, non erano alti. Un bilancio economico insomma critico che non ci concedeva molti spazi di autonomia.
Nel nostro contenitore, di cui io ero stato nominato Coordinatore, confluiscono: la danza orientale (due corsi) la salsa, la samba (tre corsi), i balli di gruppo (due corsi), la danza afro (due corsi), il flamenco, il liscio e balli di sala, i corsi di strumento e le danze popolari tradizionali di cui è referente Gianni Devani. Quindi io e Gianni continueremo a programmare e gestire tutte le attività del Renofolk e tutte le altre discipline con relativi bilanci, compensi istruttori, prenotazioni palestre, incontri con gli istruttori, programmazione artistica ed economica, promozione pubblicitaria.
La principale modifica indotta da questi cambiamenti sarà la durata dei nostri corsi di danza tradizionale che diventeranno, come gli altri, quadrimestrali (ottobre-gennaio e febbraio maggio) Questo cambiamento organizzativo e la quota relativamente conveniente, in proporzione a monte ore complessivo, farà sì che piano piano, avremo un aumento degli iscritti ai corsi. Per quanto riguarda i gruppi interni al Settore, il Teamballo è pressoché un ricordo, il gruppo animazione Sette Passi invece, mantiene una sua vitalità (Danza Trekking e attività con i disabili).
L’articolo di Informasi nel quale illustro i cambiamenti.
Lettera di Gianni Devani, referente delle danze tradizionali Renofolk, ai corsisti in merito al nuovo assetto.
Ciao a tutti
e un caro saluto a chi è in vacanza, a chi c’è già stato, a chi la sta ancora preparando. Non so quando leggerete questo messaggio, ma in attesa di incontrarci, volevo anticiparvi le novità del prossimo anno e i primi appuntamenti. Comincio da questi ultimi elencando il calendario e restando in attesa della vostra risposta di massima, positiva o negativa, perché sarebbe bello cominciare da queste uscite per impostare l’attività della prossima stagione:
Domenica 9 Settembre, ore 15 – SAVIGNO, Sagra del tartufo nero;
Domenica 16 Settembre, ore 16.30 – CASALECCHIO Piazza del Popolo, Festa del Volontariato;
Domenica 23 Settembre, ore 17.30 – MARANO di Castenaso, Festa dell’uva.
L’orario indicato è quello di ritrovo, si comincia una mezz’ora dopo, sempre con musica dal vivo; si tratta di uscite molto importanti anche per la promozione del nostro settore di attività.
In proposito mi fa piacere segnalarvi le novità che si stanno concretizzando per il prossimo anno, a partire dall’unificazione di tutte le attività di ballo in un unico Settore della Polisportiva dentro cui Reno Folk manterrà le proprie specificità. Siamo convinti che il raggruppamento di tutte le attività che hanno a che fare con la musica e il ballo ne faciliterà la gestione e ne renderà più agevole la promozione.
Al fine di rendere sempre più omogeneo l’aspetto organizzativo, anche i balli popolari avranno durata quadrimestrale (Ottobre-Gennaio, Febbraio-Maggio), così come i corsi di musica che, però, manterranno la cadenza quindicinale. I costi rimarranno esattamente proporzionali a quelli degli anni scorsi. Sarà cura degli istruttori, Daniela e Umberto, ripensare le cadenze della programmazione e delle feste e su questi aspetti vi saranno importanti novità e sorprese. In questa prima fase abbiamo ritenuto opportuno concentrarci sul Corso del Giovedì alla Pista Mazzotti e di sospendere, al momento, quello di Via Muratori anche per la necessità di contenere i costi.
Avremo modo, nei primi incontri, di approfondire gli aspetti di questo percorso e spero che con l’apporto e il contributo di tutti riusciremo a perseguire nel migliore dei modi l’obiettivo di quanti vogliono condividere festa e divertimento attraverso la musica e i balli delle tradizioni popolari.
Casalecchio di Reno, Agosto 2012
A presto.
Gianni
Bozzetto per il logo del nuovo Settore
Irlanda in Festa 2013
Noi ci siamo, continuiamo a proporre stage e serate di danza all’interno dell’Irlanda in Festa.
Calendario e foto delle feste
Programma delle feste del terzo sabato 2012-2013
Sabato 20 ottobre 2012 concerto della RenoFolkBand
Sabato 17 novembre 2012 concerto Le Piment Trio
Sabato 15 dicembre 2012 concerto degli Sbanda Ballet
Sabato 19 gennaio 2013 concerto dei Folk Fiction
Sabato 16 febbraio 2013 concerto delle Femme Folk
Sabato di marzo 2013 Irlanda in Festa
Sabato 20 aprile 2013 concerto dei Parasol
Sabato 18 maggio 2013 concerto Trio Grande
Le cose stanno cambiando e non mi riferisco solo al livello organizzativo interno. Nel corso di quest’anno molte delle nostre feste cominciano a essere frequentate da un’utenza nuova e anche da molti giovani. Alcuni di questi giovani sono figli di nostri ex corsisti, altri si sono avvicinati a questo genere in altre realtà simile alla nostra, altri ancora sono studenti universitari. Per qualche coincidenza o “trigono popolare”, hanno preso a frequentare i nostri sabati contribuendo, oltre che ad allargare “il giro”, ad abbassare la media dell’età. In particolare con Le Piment Trio, i Flok Fiction, le Femme Folk, le serate irlandesi e i Parasol, queste presenze sono consistenti e continue. Bene, molto bene, è sicuramente un buon segnale!
La RenoFolkBand
L’apertura della serata della festa di novembre, era stata affidata a un gruppo musicale occasionale: Paolo Palmieri e Greta Betti organetto, Vanes Betti chitarra e Gianluca Caselli armonica a bocca. Greta e Gianluca erano corsisti di Paolo Palmieri. Una piacevole novità e unica esibizione.
Il Settore Danze e Balli di cui anche noi facevamo ormai parte, aveva come consuetudine la chiusura dell’anno di attività con un saggio, a teatro, nel quale tutte le discipline presentavano una piccola esibizione. Anche il Renofolk ha fatto la sua parte con i suoi corsisti.
e le altre danze
RenoFolkFestival 12 ° edizione
Non ci credevamo, ma alla fine siamo riusciti ad allestire anche questa 12° edizione e che programma!
Ecco, nel corso del concerto dei fratelli Bottasso, l’annuncio: la costituzione del gruppo dei Giovani
Danzatori Bolognesi (GDB). Un gruppo di giovani che aveva iniziato a frequentare le nostre feste già da qualche tempo e che si erano fatti notare, non poco.
Ora l’idea di coordinare queste presenze e di dare vita ad un gruppo stabile.
Questa la nostra consueta pubblicità, specifica per le danze popolari. I corsi, le attività e le principali iniziative che caratterizzano l’ambito Renofolk. Ma siamo anche inseriti nel Settore “Danze e Balli” e quindi c’è un ambito di promozione più ampio. Nella pagina seguente vediamo gli altri canali di informazione e di promozione. L’Informasi in copia cartacea, spedito nel mese di agosto a tutti gli iscritti della Polisportiva e dedicato proprio alle iscrizioni.
Un pieghevole coloratissimo stampato in 1.000 copie da distribuire in ogni occasione pubblica in cui i ballerini o corsisti di ogni disciplina, avessero modo di trovarsi.
Inoltre è attivo il sito della Polisportiva con pagine dedicate alle danze e una pagina Facebook per le comunicazioni più veloci.
ANNO DI ATTIVITÀ 2013-2014
Per quanto riguarda le tradizioni popolari, permangono due corsi di ballo quadrimestrali e due corsi di organetto diatonico, uno base e uno avanzato. Il calendario delle feste è pubblicizzato a parte con appositi volantini inviati via mail e pubblicati sul web e su Facebook.
La copertina di Informasi e il pieghevole del Settore Danze e Balli
Immagini dai corsi
Primo corso di danze popolari tradizionali con me e Daniela alla Pista Mazzotti
Secondo corso di danze popolari tradizionali con me e Daniela alla Pista Mazzotti
Sia il primo che il secondo corso avevano un buon numero di iscritti e persone molto motivate. Le iscrizioni agli altri corsi del nuovo Settore Danze e Balli, invece, non erano così lusinghiere.
Il 50° della Polisportiva G Masi
Il 2013-2014 è stato un anno molto particolare che ha segnato per certi versi la natura stessa del nostro fare, della nostra organizzazione e dei nostri obiettivi.
Nel 2014 avvengono molte cose che racconterò un po’ alla volta, ma quella che va raccontata subito sono i festeggiamenti per i 50 anni di attività della Polisportiva G. Masi. Saranno tante le iniziative in merito.
Per celebrare l’avvenimento è stata fatta una pubblicazione che racconta che cosa è stata la Polisportiva in questi anni e chi ha contribuito a farla grande come la conosciamo ora. Un omaggio al fondatore Giovanni Masi e a tutti gli operatori, tecnici, dirigenti, atleti, soci che in questi 50 anni hanno fatto la Polisportiva. Il libro a cura di Marino Mascagni, Federico Forte e Martina Paone, è una summa organizzata in decade, per testimonianze e racconti dei protagonisti di questa avventura.
La copertina del libro
Calendario e foto delle feste
Grazie alla gestione tecnica affidata alla Polisportiva G. Masi, anche per l’anno di attività 2013-2014 potevamo disporre per le nostre feste dei locali del Centro Giovanile detto Blogos. Niente male, come ai vecchi fasti. Il programma dei sabati era veramente interessante e soprattutto cominciavano a vedersi presenze nuove e molto giovani rispetto al trend degli anni passati. Merito sicuramente un po’ dei gruppi che richiamavano una diversa utenza e un po’ delle collaborazioni che cominciano a concretizzarsi con il neo formato gruppo dei Giovani Danzatori Bolognesi (GDB).
Questo l’incipit della promozione delle feste: ”Nel contenitore storico del Centro Giovanile Blogos di Casalecchio, sempre musica dal vivo con gruppi giovani italiani e non, musica tradizionale con strumenti popolari come l’ organetto diatonico, il violino, la chitarra, i flauti e le percussioni”
Programma delle feste del terzo sabato 2013-2014
Sabato 19 ottobre 2013 con Le Femme Folk
Sabato 16 novembre 2013 concerto del duo Folk Fiction
Sabato 21 dicembre 2013 con il gruppo degli Sbanda Ballet
Sabato 18 gennaio 2014 concerto con Le Piment Trio
Sabato 15 febbraio 2014 con Suonabanda
Sabato di marzo 2014 festa irlandese all’Estragon
Sabato 19 aprile 2014 concerto con gli Adanzè
Nel calendario delle feste non c’è la data di maggio appositamente. Nell’ambito delle iniziative per le celebrazioni dei 50 anni della Polisportiva, avevamo messo in calendario diverse iniziative tra cui: la Festa del 1° maggio, la commedia “Osteria del Teamballo” al Teatro di Casalecchio, il saggio di finale dei corsi, sempre a teatro. Poi il RenoFolkFestival a fine maggio-primi giugno. Scusate se è poco!
GDB - Giovani Danzatori Bolognesi
Nel corso del 2014 si concretizza l’attività dei GDB (Giovani Danzatori Bolognesi), nati, come si è visto, a febbraio del 2013. Il gruppo, molto informale ed estremamente vitale, riesce in poco tempo a diventare un riferimento importante per i gruppi giovanili ed universitari di Bologna e provincia. Troverà ospitalità presso il centro sociale LABAS in via Orfeo a Bologna. Con le mazurche clandestine nelle piazze e nei portici della città, incrementa moltissimo il numero dei “soci” e dei giovani che si appassionano alle danze popolari. Comincia quasi subito una bella collaborazione: io vado da loro tutti i martedì da loro organizzati al Labas e dò il mio contributo di esperienza nella conoscenza delle danze e nella didattica; loro mi danno una mano nella programmazione dei gruppi musicali per le feste e per il RenoFolkFestival oltre che un aiuto pratico nel corso delle feste. Da cosa nesce cosa e le premesse per progredire in questa collaborazione ci sono tutte.
Vedremo, come si dice “se son rose fioriranno”. Intanto sempre più frequentano le nostre iniziative.
Quella del 2014, purtroppo, sarà l’ultima edizione. Venuta meno la disponibilità del gruppo “Quelli Che” patron della cucina, che rendevano possibile pranzare insieme, e di altri volontari che assicuravano la riuscita della manifestazione, non siamo più stati in grado di riproporla.
E venne maggio, eventi per il 50° della Masi
Nel mese di maggio del 2014 si tennero una serie di eventi per i 50 anni della Polisportiva G.Masi, che videro protagonisti di nuovo il Settore Danze e Balli:
• 1° maggio “Festa degli aquiloni” al parco della Chiusa, animazione con musica dal vivo
• 16 maggio al Teatro Comunale “L. Betti” di Casalecchio di Reno, presenteremo la commedia musicale “Novecento – All’Osteria del Teamballo”
• 26 maggio, sempre al Teatro Comunale “L. Betti” di Casalecchio di Reno, spettacolo di danze (saggio di fine anno)
Vediamoli con ordine
L’Osteria del Teamabllo
La commedia, pensata e scritta nel 1989 da alcuni ballerini del Teamballo, ripropone una situazione di festa popolare in un’osteria della Bologna di fine Ottocento. Una piece piacevole e leggera con canti, balli, storie e personaggi coloriti. In seguito alla fuoriuscita del gruppo teatro dal Teamballo, questa commedia era stata rappresentata l’ultima volta nel 2004.
Tra le tante iniziative fatte e da fare insieme, nasce così l’idea per il 50° della Masi, di riproporre (dopo 10 anni) la commedia “Novecento - All’Osteria del Teamballo” con il gruppo originario che pensò la commedia. Di nuovo quindi tutti insieme per celebrare con questo spettacolo il 50° di attività della Polisportiva e la nostra lunga amicizia.
L’Incanto della Danza: saggio di fine anno
I saggi di fine corso saranno ormai le uniche forme di esibizione che saremo in grado di presentare. L’attività del gruppo Teamballo è pressoché sparita. Solo animazioni e solo con i corsisti
Ancora animazioni
Animazione in piazza a Casalecchio
RenoFolkFestival 13° edizione
Sottotitolo BlogosFolkFestival. Un’edizione più ricca delle precedenti, sia per numero di giorni, sia per la scelta della programmazione artistica. Ancora un grande happening delle scuole che hanno partecipato ai nostri laboratori, anche se sarà l’ultima volta. Un tocco di internazionalità con il gruppo degli Astoura e Gerard Godon oltre a tante continuità. Ripristiniamo il concerto nelle piazze: lunedì 2 giugno dalle ore 15.00 pomeriggio e sera interamente dedicati alla tradizione del nostro territorio. Saranno presenti i gruppi più importanti e significativi di questa tradizione: Suonabanda, Carampana, Gruppo Emiliano di Musica Popolare, Suonatori della Valle del Savena e i Polka Vanda.
Comincia anche la collaborazione con i GDB (Giovani Danzatori Bolognesi).
Lunedì 2 giugno 2014, giornata interamente dedicata alla tradizione del nostro territorio: il ballo staccato e il liscio antico. Nella mattinata apertura della mostra ”Emilia in ballo” con la presentazione del libro ”Viaggio nella danza popolare in Italia” di Noretta Nori e successivo dibattito. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15.00 e fino a notte, si alterneranno 5 gruppi storici Suonabanda, Carampana, GEMP, Suonatori dell’Acqua Fredda e i Polca Vanda, per farci ascoltare e ballare la musica e le danze della nostra tradizione. Una bella occasione per conoscere, capire e divertirsi.
Suonabanda
La Carampana
“Il gruppo musicale La Carampana ricerca e ripropone principalmente musiche e balli saltati tradizionali, e brani di liscio antico, diffusi in Romagna e nell'Appennino bolognese fino a circa metà del '900. Il gruppo è costituito da Roberto Bucci (violino), Giuseppe Gallegati (violoncello e mandolino), Marina Valli (violino, mandola e chitarra) e Stefano Dall'Omo (contrabbasso e chitarra). Gli strumenti che il gruppo utilizza quindi, quando è al completo, sono quelli tipici dell'orchestrina da ballo di inizio '900; anche lo stile esecutivo ripropone quello tipico dell'epoca, e spesso le esibizioni della Carampana sono accompagnate da ballerini che contribuiscono a ricreare e a mantenere vivo l'antico clima di festa tradizionale.
La Carampana ha registrato nel 2010 il cd "Archi di tempo" nel quale sono stati raccolti sedici balli saltati della Romagna e dell'Appennino bolognese: le melodie di questi balli sono originali, di autori ignoti, ma ben
vive nella memoria nostalgica di numerosi anziani intervistati (e registrati) durante gli ultimi decenni nelle campagne.” Fonte: www.galbost.com
di Anna e Mauro Burnelli
Un evento privato diventa l’occasione per una grande festa popolare con canti, musiche e balli, ma soprattutto tanti tantissimi amici. Una delle ultime occasioni di festa in cui Mauro stava ancora abbastanza bene.
Dopo quell’occasione, purtroppo, era sempre più difficile incontrarlo alle feste o alle altre iniziative del Settore.
ANNO DI ATTIVITÀ 2014-2015
Per gli ambiti Renofolk, io mi occupo dei corsi, del calendario delle feste e della ricerca dei gruppi musicali. Insieme gestiamo le feste, gli eventi esterni (animazioni) e prepariamo il RenoFolkFestival. Per fortuna possiamo contare sul contributo di Roberto Breveglieri, di Marino Mascagni e dei tanti corsisti che intervengono alle nostre iniziative. Giulia Rinaldi, ex corsista, da questo anno mi affiancherà nella conduzione dei corsi. Mia moglie Daniela, mio malgrado, ha deciso infatti di lasciare ogni impegno e incarico in Polisportiva.
Il pieghevole di promozione del Settore “Danze e balli”. Il ventaglio delle proposte si amplia con due nuove discipline. Io sono sempre il coordinatore del Settore e Gianni vice coordinatore con competenza sulle attività Renofolk. In pratica, per tutti gli aspetti di programmazione delle attività e delle iniziative siamo rimasti solo noi due. Io mi occupo di programmare le palestre e i corsi, dei rapporti con gli istruttori, dei compensi, della promozione pubblicitaria, Gianni si occupa del bilancio del Settore.
I corsi di danza popolare continuano ad essere molto frequentati
Sia il primo che il secondo corso del giovedì hanno avuto molti iscritti e molte reiscrizioni, segno di un indice di gradimento positivo.
Un riconoscimento a due amici
Per l’anno in corso, la grande novità sono le dimissioni di mia moglie Daniela. Dopo 25 anni di intensa attività ha deciso di dimettersi dai corsi e di ritirarsi dalla Polisportiva. Prenderà il suo posto una nostra promettente corsista, Giulia Rinaldi. Per quanto mi riguarda io rimango ma con la prospettiva di costruire una successione che possa dare seguito all’esperienza delle danze popolari e non disperdere quanto costruito in questi 25 anni di proficuo e intenso lavoro. Nel corso della Festa di San Martino nel novembre 2014, a conclusione dei festeggiamenti per il 50° della Polisportiva, il Presidente della Polisportiva G. Masi, premia con una targa Daniela Veronesi per la sua attività e Mauro Burnelli per il suo contributo alla crescita del Settore. Purtroppo Mauro non sarà presente e ritirerà il premio la figlia Simona.
Nell’articolo di Informasi il mio affettuoso saluto ad entrambi questi due grandi soci.
Il Teamballo ritorna e chiude
Ritorna una prima volta a settembre 2014, per la festa della riapertura di strada Maggiore, a Bologna. Per l’occasione, accompagnati da Suonabanda, scende in campo un Teamballo del tutto inedito. Io, Gianni Devani, Gloria Clyde, Davide Boschini, Alessandra Vulcano, Annamaria Rossini e Daniele Marchi (ad honorem)
come gruppo storico, più tutti gli altri ballerini amici o corsisti, Giusi, Raffaele, Sergio, Lidia, Marta, Angelo, Mirella e Spartaco. È stata una bella serata ed è andato molto bene anche lo spettacolo. Gli amici e i corsisti che hanno accettato di partecipare erano ballerini esperti, avvezzi alle piazze e alle esibizioni. Amici e corsisti
che ho ringraziato con molto affetto per l’impegno e lo spirito con cui hanno interpretato la serata
Complementi davvero. È stato proprio un salto nel tempo e per un po’ la piazza è stata ancora una volta lo scenario della tradizione popolare da noi interpretata.
Suonabanda
Il Teamballo torna una seconda volta, a dicembre 2014, con due rappresentazioni di quella che era “L’Osteria del Teamballo” al teatro Manzoni di Bologna. In questa occasione la commedia riprendeva il titolo di “L’ultum dè ‘d caranvel” e figuravano il Teatro della Tresca e Renofolk. In pratica, il vecchio Teamballo, lo stesso gruppo storico che aveva riproposto la commedia musicale al teatro comunale di Casalecchio per il 50° della Polisportiva. Questa, per decisione del gruppo, sarebbe stata l’ultima rappresentazione della commedia musicale nata nel 1989. Il 2014 sarebbe stato anche l’ultimo anno del Teamballo.
I musicisti: Massimo Privitera, Gaetano
Vuozzo, Alessandro Cossetto, Maria Grazia
Ponziani e Nicola Alberghini
Fragole e Tempesta: il gruppo appena nato fa l’apertura di due degli otto concerti in calendario
I ballerini
L’anno di attività 2014-2015 sarà molto positivo per quanto riguarda i nostri appuntamenti del sabato. Gruppi musicali di qualità, presenze complessivamente in aumento, sia per quanto riguarda la nostra utenza storica, sia per quanto riguarda l’utenza più giovane. La collaborazione con i GDB si concretizza sempre più, nella ricerca di gruppi da chiamare e nella presenza ai concerti.
Prende forma piano piano una saldatura intergenerazionale tra i vecchi e i nuovi ballerini. Una caratteristica dei nostri incontri, che farà la differenza con altre iniziative analoghe sul territorio.
Molti ballerini della vecchia guardia, miei coetanei, guardavano con molta sufficienza la presenza sempre più insistente dei giovani e del loro modo di ballare. Io invece li ho sempre incoraggiati, condividendo con convinzione il loro percorso, che era stato anche il nostro. Il tempo e le cose mi hanno dato ragione. Dalle mazurche spontanee e klandestine, dall’esuberanza fisica che sembrava snaturare i balli per noi immutabili, sono passati allo studio, alla ricerca, all’approfondimento, diventando molto più competenti ed esperti di quanto non fossimo noi allo loro età. Questo il loro merito.
Mauro ci teneva ad essere presente all’Irlanda in festa.
Ci teneva per noi e per il suo amico Lele Roveri, patron dell’iniziativa, con il quale aveva dato vita a questa bella collaborazione. Negli ultimi anni Mauro aveva declinato molti dei suoi impegni con Renofolk per la malattia che non gli dava tregua, ma a questo appuntamento non voleva rinunciare. Questa è la foto del suo ultimo intervento dal palco della festa. Ci lascerà 15 giorni dopo.
Il ballo tra la gente il 25 aprile e il 1° maggio Francesca Ciampi, mi telefonò un giorno su incarico di Mauria Bergonzini, Presidente dell’ANPI provinciale, per chiedermi se volevo fare parte del gruppo che avrebbe organizzato, per il 70° anniversario del 25 aprile, un gran ballo in piazza Maggiore a Bologna. Risposi di sì e mi resi subito disponibile per un primo incontro tecnico. Nacque così una delle più belle feste popolari di piazza, con il contributo dei tanti gruppi di danza attivi sul nostro territorio.
L’idea era di coinvolgere tutti i corsisti e simpatizzanti dei vari gruppi più gli eventuali astanti della piazza, nell’animazione delle danze in modo da favorire la partecipazione più alta possibile. Una didattica veloce, una guida vocale durante l’esecuzione e tanti aiuti sparsi in mezzo alla gente avrebbero reso possibile eseguire le danze per tutti. Su incarico degli altri referenti stilai un programma che, una volta condiviso, fu inserito nel volantino promozionale in modo da consentire a tutti di sapere le cose da preparare. Mi chiesero anche di gestire la piazza e lo feci, con grande emozione.
Proprio una bella festa popolare, chiusa con una potente “Bella
RenoFolkFestival 14 ° edizione
Questa la prima edizione senza Mauro Burnelli. È stata un’edizione molto diversa dalle precedenti e non solo per questa grande assenza. Sul piano più generale, non c’erano le condizioni per farla: non avevamo più la disponibilità del Centro Giovanile di Casalecchio di Reno, chiuso per lavori di ristrutturazione, non disponevamo al momento di altre sedi praticabili, eravamo in forte ritardo per la programmazione e non sapevamo se ci sarebbe stato il contributo che solitamente la Polisportiva destinava a questo evento. Feci appello ai GDB per sentire da loro cosa ne pensavano e se avevano voglia di dare una mano per questo evento. Roberto Calzolari e Marco Muscas si esposero per primi e su mandato degli altri del gruppo cominciammo, se pur in notevolissimo ritardo, a organizzare la 14° edizione del RenoFolkFestival, abbreviato in RFF. Gli altri elementi che la resero un’edizione diversa furono più di merito: dalla tradizione al Neo trad, dalle danze popolari al Bal folk. Sembrano sinonimi, ma in realtà rappresentano modelli e approcci musicali e coreutici (per dirla alla colta) diversi dalle nostre esperienze di vecchi ballerini. Gli autori, i musicisti e a seguire i ballerini, già da diversi anni elaboravano forme più moderne di musica e di ballo, quantomeno più corrispondenti al revival attuale e ai contesti prevalentemente urbani della pratica del ballo. Mazurche cosi lente da dover essere buoni equilibristi, scottish veloci, danze bretoni da sballo, bourrée da competizione, cerchi circassi da decatleti avevano già fatto la loro comparsa sia con i GDB, sia con gruppi musicali di avanguardia. Ma per la prima volta, a partire da questo Festival, si dava inizio alla pratica di considerare questo “nuovo mondo” come il riferimento più importante. Restavano legami con i gruppi più tradizionali, ma si apriva con convinzione questo fronte. Cambiava inoltre la promozione e la grafica del RFF. Il Festival si sarebbe svolto alla pista Mazzotti, abituale sede dei corsi e delle feste. Non un grande spazio e soprattutto poco adattabile alle esigenze del Festival, ma non avevamo altro. Dal magazzino della Polisportiva recuperammo un frigo da adibire alle bibite fresche e delle luci per caratterizzare un po’ la sala che normalmente era illuminata con i neon, luci poco accoglienti per il clima di un Festival. Tutti si diedero molto da fare sia per alloggiare gli artisti sia per il vitto, per i turni in biglietteria all’ingresso, per gli impianti e per ingombrare e sgombrare. Molti dei GDB e parecchi anche dei nostri: Giulia, Gianni, Marino, Roberto e tanti corsisti. La collaborazione tra Renofolk e GDB, cominciata con piccole cose (feste del sabato e 25 aprile), era di fatto arrivata alla prova generale che avrebbe misurato la nostra capacità di fare insieme e soprattutto il loro interesse ad entrare nell’organizzazione di un evento come il RenoFolkFestival.
Al termine del Festival l’interesse si manifestò in modo deciso e forte. Infatti, a fronte delle difficoltà inziali e della ristrettezza dei tempi, sarà comunque un Festival di grande soddisfazione per la riuscita complessiva di questa edizione, nata quasi per caso, in termini di presenze e interesse.
Da questa esperienza partì la spinta per le successive edizioni. Come si vede dal programma, entravano due gruppi conosciuti da Roberto e pochi altri del Neo trad, Ba.Fnu e Zlabya, ma erano presenti anche certezze come Capezzuoli, la RenoFolkBand e i Suonatori della Valle del Savena. Nuovo e gradito il contributo di Simone Pistis e Lorenzo Cuppi.
La grafica della locandina era stata curata da Marco e da Giorgia ed era decisamente insolita paragonandola a quelle precedenti. Ma evidentemente c’era bisogno di cambiare anche per segnalare una discontinuità con il passato che andava sempre più definendosi.
ANNO DI ATTIVITÀ 2015-2016
Ciao Mauro
Nel marzo 2015, dopo lunga malattia ci ha lasciato Mauro Burnelli, amico, per anni socio e sponsor della Polisportiva Masi, Presidente del Settore Danze Popolari. La copertina di Informasi a lui dedicata e a seguire il mio saluto pubblicato nel numero di novembre 2015 della rivista.
“Per noi eri Il compagno Burnelli, il compagno imprenditore, come amavi definirti e questo la trovavi una definizione coerente; quando qualche purista ti faceva notare la contraddizione dei termini arringavi di legalità, di coerenza, di amore per il lavoro e di rispetto di chi lavorava con te e per te! Dopo di che, tutti zitti. I tuoi riferimenti l’Unità sotto un braccio e Tex Willer sotto l’altro: politica e avventura, impegno sociale e immaginazione, serietà e divertimento, lavoro e ballo. Proprio con Anna ti sei avvicinato al mondo delle danze popolari ed è stato amore a prima vista. La passione per il ballo l’avete sempre avuta fin da giovani, la Polisportiva Masi la conoscevi già molto bene tanto da contribuire da anni alla realizzazione delle sue attività: il gioco era quindi fatto.
Sei entrato in sordina come si conviene ai neofiti che hanno garbo e buon senso poi, un po’ alla volta, hai messo in campo le tue qualità percorrendo tutti i gradini della carriera possibile in una associazione: corsista prima, ballerino generico poi, fino a ballerino del Teamballo, in seguito organizzatore, promotore/divulgatore, inventore di eventi e infine Presidente del Settore. Il RenoFolkFestival il tuo colpo di genio. Qualche anno fa proprio durante un Festival e dopo tanta birra, si svolse una gara di ballo sul tavolo; c’erano un irlandese, un francese e, proprio come nelle barzellette, anche un italiano. La cosa fu eccezionale e proprio in questi giorni è stato rimesso il video su Facebook, guardatelo. Ebbene, l’italiano eri tu, Mauro, che caparbiamente, per non lasciare la scena solo a loro (mi dicesti in seguito), accettasti la sfida. Serata indimenticabile, sul tuo viso un’espressione tipo “ho toccato il cielo con un dito”.
Sfida è la parola chiave che spiega tanto del tuo modo di fare. Tu amavi misurarti, senza timore, ma con grande determinazione, metterti in gioco con una qualità gigantesca: sapevi vedere lontano e noi, che in te credevamo, sostenevamo le tue intuizioni. Eravamo una bella squadra che ha fatto un pezzo importante della storia della danza popolare nel nostro territorio e non solo.
Elencare o anche solo ricordare le tante cose fatte insieme per il Settore Danze Popolari e per la Polisportiva Masi richiederebbe tempo e sarebbe un esercizio che non aggiunge nulla alla considerazione e alla stima che abbiamo di te. Tutti sanno, tutti sappiamo, che quando si dice danze popolari si parla di te e viceversa;
l’associazione viene immediata, tu sei l’autore dei capitoli che ci hanno fatto crescere e che ci hanno consentito di essere apprezzati degli altri gruppi e delle altre associazioni.
A volte, però, questo sostegno non era così immediato o non era come tu lo avevi immaginato e allora ti arrabbiavi di brutto. Discutevamo un sacco giù nella tua saletta fino a notte tarda. A volte minacciavi di andartene o peggio di mollare tutto ma poi, passato lo sfogo, venivamo tutti a più miti consigli. Che tenerezza a pensarci ora, che rimpianto anche solo per quelle sere! Rancore non l’hai mai avuto per nessuno. Come tutti i grandi personaggi non ne facevi una questione personale, ma di merito.
Ambasciatore. Ambasciatore dell’amicizia, questo il tuo titolo onorario. Sei stato tra i primi ad associare le danze popolari con l’amicizia. Per te erano sinonimi. In virtù di questa considerazione hai sempre dato impulso al confronto e allo scambio con le altre associazioni e con gli altri gruppi.
Tu eri letteralmente affascinato dalla forza che il ballo e le danze popolari avevano di mettere insieme le persone! Alle feste tu vedevi la gente divertirsi e quando dal palco presentavi i gruppi, la tua gente ti ascoltava e tu capivi che questa magia si era concretizzata e funzionava. Questa è sempre stata la tua energia. Ancora oggi, non tutti comprendono come la forza aggregativa delle feste e delle danze popolari sia un valore aggiunto per la costruzione di relazioni sociali positive, di grande portata interculturale e di grande scambio generazionale; insomma una ricchezza da salvaguardare. Tu l’avevi intuito e, noi con te, abbiamo portato avanti l’idea. Sei stato un grande Presidente. Il ritiro. Il ritiro è arrivato annunciato. Cominciavi a stare male e, giustamente, ti sei preso il tempo per curarti. Noi ti abbiamo seguito, in distanza, aspettandoti alle feste e accogliendoti con piacere in ogni occasione di incontro. Abbiamo chiesto di te e seguito con affetto le tue vicende. Abbiamo gioito con te e Anna alla bellissima festa del vostro 50° e abbiamo sperato fossero arrivati tempi migliori. Caparbio e determinato, hai continuato a stare aggrappato alla vita e di questo eravamo contenti, facendo il tifo per te. Quando all’Irlanda in festa (una delle tue intuizioni) sei arrivato col tuo bertocco in testa a mo’ di marinaio, abbiamo sperato in un cambio di destino. Eravamo in mezzo alla sala e mi stavi raccontando del programma quando gli Sbanda hanno attaccato “tanti auguri” e tutti, i tantissimi che erano lì, hanno cantato e ti hanno applaudito a lungo. Io ti ho abbracciato forte e tu di più, ti sei commosso e noi con te. Sono contento di averti abbracciato un’ultima volta. Sono contento che tu abbia avuto l’affetto della tua gente e mi piace ricordarti in mezzo agli amici ai tanti amici che ti hanno voluto bene. Sei stata una bella persona, generosa e positiva, un grande amico. Ci mancherai, ma non ti dimenticheremo.
Voglio fare un saluto anche alla tua famiglia: a Tiziano, a Simona, la tua bambina, e ad Anna compagna di una vita, una vita bellissima che con amore ti è stata vicina in questi mesi difficili, che ti ha accompagnato in questi giorni dolorosi e tristi.
Ciao Mauro, amico mio, amico nostro.”
La programmazione della attività
Le danze popolari tradizionali fanno parte, dal 2012, del Settore Danze e Balli, unitamente ad altre discipline (samba, afro, liscio, balli di gruppo, ecc). I nostri canali promozionali erano costituiti da due pagine sul periodico della Polisportiva, l’Informasi, spedito ai 7.000 soci nel mese di agosto, da articoli sul sito, post sulle pagine Facebook e da un pieghevole informativo che veniva distribuito nelle più svariate occasioni pubbliche.
Per quanto riguarda il nostro specifico, la programmazione si articolava sulla organizzazione di due corsi quadrimestrali, presso la pista Mazzotti, i corsi di organetto, le feste del terzo sabato con i gruppi musicali secondo un calendario da ottobre a maggio, la festa irlandese, il 25 aprile in Piazza Maggiore e la 15° edizione del RenoFolkFestival. In più, tutti gli interventi di animazione che ci fossero stati richiesti nel corso dell’anno. In questi anni di attività del vecchio Consiglio Direttivo di Settore eravamo rimasti, a farci carico direttamente di tutte le incombenze solo io e Gianni Devani.
Per fortuna qualcuno che ci dava una mano l’abbiamo sempre trovato tra gli amici o tra i corsisti e molte delle cose che continuavamo ostinatamente a proporre ed organizzare, erano possibili solo grazie a queste collaborazioni ravvicinate.
Le feste del terzo sabato I gruppi
Ottobre 2015 - Suonabanda
Il mercato Sonato
Dopo due anni di convivenza con gli anarchici del circolo Labas, i GDB cambiano sede e si spostano nell’immediata periferia, giù dal ponte di San Donato, nella sede del vecchio mercatino di quartiere, ora rinominato Mercato Sonato. Diventato circolo ARCI, il mercato ospita diverse associazioni musicali e non.
I GDB continuano quindi dalla nuova sede la loro attività di promozione delle danze folk e di proselitismo nei confronti dei giovani universitari e non solo. E bisogna dire che lo fanno davvero bene. Io, come prima, continuo a essere disponibile per insegnare danze che non conoscono e per aiutarli nella loro attività di insegnanti; loro collaborano con me nell’organizzazione degli eventi del Settore Danze e Balli.
Il ballo degli sfrattati si ripete
Questo articolo comparso su Informasi, è una sintesi della lettera che abbiamo inviato al Sindaco di Casalecchio, M. Bosso, e al Presidente della Polisportiva G. Masi, V. Valisi, in seguito alla improvvisa decisone di settembre 2015, di non concederci più il Centro Giovanile (ECO) per le feste a ballo del Settore Renofolk.
Il ballo degli sfrattati 2
Sembrava fosse una nuova collaborazione da entrambi i partner condivisa e voluta. Il Centro rimesso a nuovo, un nuovo gruppo di gestione, un nuovo nome Spazio ECO! Tanta voglia di fare cose insieme, almeno da parte nostra, che contavamo di rientrare in uno spazio storico per noi e per l’attività svolta in questi 25 anni. Abbiamo iniziato a proporre feste popolari a ballo (Bal folk) nel primo anno di apertura del Centro, quando nel nostro territorio (Bologna e provincia) non le faceva nessuno.
Dall’esperienza del nostro Settore Danze Popolari, hanno anche preso spunto percorsi che si sono articolati all’esterno della Masi, alcuni in autonomia, altri grazie al nostro impulso e alla nostra collaborazione, ma abbiamo sempre teso a salvaguardare e a valorizzare il legame col nostro territorio d’appartenenza, lo stesso in cui abbiamo voluto realizzare un’importante occasione di incontro e divulgazione della cultura popolare: nel 2002 il Reno Folk Festival, ora giunto alla 14 edizione.
Questo evento ha contribuito ad inserire la Città di Casalecchio di Reno nel novero dei grandi festival nazionali ed europei, favorendo la circuitazione dei più importanti artisti delle tradizioni popolari e realizzando, di conseguenza, un’ulteriore qualificata ricaduta anche sulla nostra attività ordinaria, attività che ha bisogno di una continuità di iniziativa capace di legare corsi, spettacoli, formazione, ricerca, feste, aggregazione, grandi eventi, in maniera coerente e articolata.
La riproposizione del Bal folk si è, così, diffusa enormemente, accogliendo e raccogliendo adesioni sempre più giovani e numerose.
Dopo la prima esclusione dal centro nel 2008 fino al 2012, eravamo rientrati nel 2013/2014, per pochi mesi, nell’ambito della gestione tecnica Masi. Nel frattempo però la nostra attività come Settore della Polisportiva Masi, ne è risultata particolarmente compromessa a favore di realtà associative a noi concorrenti. Nuovo bando, nuova assegnazione e nuovi lavori ci hanno costretto a sospendere nuovamente questa collaborazione fino a metà 2015.
A seguito di incontri con il nuovo gruppo di gestione, assegnatario del Centro, stabiliamo che per il 2015-2016 saremmo ritornati ad organizzare le nostre feste a ballo e il RenoFolkFestival nel Centro, con reciproca soddisfazione.
Così è per ottobre e novembre poi, a gennaio 2016, ci viene comunicato che sarebbe stata l’ultima volta, per cui le prossime feste di febbraio/marzo/aprile/maggio e il RenoFolkFestival 2016, non avranno sicuramente una sede adeguata e forse nessuna sede????
È veramente desolante il ripetersi di un copione già visto, che possa accadere che si privi un’attività come la nostra e la Polisportiva Masi, di uno spazio così importante, unico spazio in grado di accogliere iniziative come questa con successo.
Un articolo simile fu pubblicato su Informasi nel 2008, la prima volta che ci esclusero dal Centro Giovanile Blogos. Che cosa è cambiato da allora? Ebbene nulla. In questa vicenda si ripete la stessa desolante e ciclica caduta di considerazione, la constatazione ancora una volta di come la collaborazione, tanto sbandierata, Ente locale/Polisportiva Masi, sia spuntata e senza strumenti rispetto alla soluzione di questo problema!
Tra le varie cose, per il 19 marzo 2016 avevamo programmato un evento in ricordo di Mauro Burnelli, un pomeriggio di stage sui balli tradizionali delle 4 province (Ge-Al-Pc-Pv) e alla sera concerto con un gruppo italiano conosciutissimo nell’ambito folk, la Banda Brisca. Un’iniziativa che sarà difficilmente realizzabile in queste condizioni. Che dire, una gran tristezza!!!
I responsabili del Renofolk
Umberto Bonfà e Gianni Devani
Ovviamente questo articolo pubblico infastidisce un po’ l’Assessore alla Cultura del Comune di Casalecchio che ci convocò per un chiarimento. Il Presidente della Polisportiva Masi, invece, non ci ha mai convocato, si è limitato a chiedere come andava la questione incrociandoci per i corridoi della Polisportiva. L’incontro con l’Assessore, comunque, non smuove molto se non un appuntamento con la responsabile del centro Spazio ECO per verificare eventuali date disponibili nel periodo di svolgimento del RenoFolkFestival, ma niente di più. Alla fine non fu possibile nemmeno quello e si apriva la non facile questione del come, dove e se fare o meno la 15° edizione del Festival.
Striscione per il Festival 2016 fatto a mano
Irlanda, ricordando Mauro Burnelli
Questa partecipazione è stata all’insegna di ricordo di Mauro Burnelli. Nel volantino il commosso ricordo di Lele Roveri, amico di Mauro e patron dell’Irlanda in Festa.
Il ballo tra la gente del 25 aprile
Si ripete anche il 25 aprile del 2016 la bella esperienza del Gran Ballo della Liberazione, sempre a cura dei gruppi e delle associazioni di danza popolare del territorio.
Il teatro ospita, come sempre, il saggio di fine anno dei corsi di danza del Settore. Sono però i corsisti ad esibirsi e solo loro da quando, nel 2014, si è svolta l’ultima esibizione del Teamballo.
RenoFolkFestival 15° edizione: si cambia sede “Tutto cambia per continuare come prima”. Dopo l’esclusione dal Centro Giovanile di Casalecchio di Reno non avevamo un luogo, una sede per fare il festival. Nessuno, né dal Comune di Casalecchio, né dalla Polisportiva Masi sembrava essere in grado di fornirci una valida alternativa. Roberto Calzolari dei GDB, mi propose quindi di spostare il Festival a Bologna, presso i locali del circolo OZ affiliato al Centro Sportivo Italiano, in via Stalingrado. Il circolo organizza la sua attività nei locali di una fabbrica dismessa con grandi spazi e tanti possibili soluzioni (alloggiamenti, bar, segreteria, ecc). Quindi per poter garantire il Festival dovevamo, dopo 14 anni, cambiare tutto! Il dibattito interno al gruppo dirigenti partì subito. Eravamo in pratica io e Gianni Devani, sostanzialmente, a discutere della cosa, a volte con qualche confronto con il Presidente della Polisportiva Masi, Valentino Valisi, nulla di più. I pro, a mio giudizio, superavano i contro e non mancai di farlo notare anche al Consiglio Direttivo che fu investito della questione. I pro erano che il RenoFolkFestival avrebbe continuato ad essere presente sul territorio e nel panorama italiano delle rassegne folk; pur cambiando territorio sarebbe rimasto un marchio Masi a tuti gli effetti, c’era, inoltre, il tempo per costruire, con gli affezionati, una risposta positiva a questo cambio di location. I contro erano lo spostamento dalla sede storica e della decennale collaborazione con il Comune di Casalecchio, la necessità di costruire una nuova collaborazione in tempi brevi, non tanto con i GDB, ma con la direzione dell’OZ, il rischio di perdere la potestà su questo evento. Il Consiglio Direttivo mi diede mandato di fare da cerniera tra la Presidenza e il gruppo organizzatore GDB e OZ e di coordinare il tutto. Dopo un lungo e accurato sopraluogo dei locali e un incontro con il responsabile del circolo OZ, partimmo per l’organizzazione della 15° edizione del RenoFolkFestival. La prima cosa che cambiò fu la grafica e i materiali di promozione dell’evento di cui si occuparono solo i GDB (in particolare Giorgia, Muschio e Seba). La programmazione artistica fu realizzata con il contributo GDB (Roberto, Fosca, Marco, Valentina, Elena, Alice), mentre tutta la logistica con il coordinamento del gruppo OZ. Partimmo con i preparativi, niente affatto semplici, subito dopo Natale. Bisognava sistemare i locali, che non erano predisposti per concerti ed erano invasi da un sacco di inutile materiale. Questo grande lavoro, dallo sgombero all’abbellimento dei locali stessi, fu svolto prevalentemente dal gruppo dei volontari GDB e, con un ridotto contributo, dai volontari Masi. Tutta la parte tecnica e logistica riferita agli artisti e ai gruppi musicali era coordinata dai GDB con la mia supervisione. La Polisportiva garantiva tutta la parte economica e gli anticipi per l’accettazione dei preventivi, lo sponsor e i pagamenti vari. Non era un’impresa facile, ma tanto era l’entusiasmo e la voglia di fare parte di questo Festival che alla fine, si partì. Le nostre aspettative non andarono deluse, fu davvero un bellissimo Festival.
ANNO DI ATTIVITÀ 2016-2017
Come ogni anno, a partire dal mese di agosto iniziava la campagna promozionalecon informazioni pubblicate sul sito della Polisportiva Masi, sulla pagina Facebook, sul periodico Informasi che arrivava ad ogni socio, o inviate via email.
Venivano riportate le informazioni relative al Settore Danze e Balli in generale e quelle specifiche per l’ambito delle danze tradizionali o popolari che dir si voglia.
Un post e il testo di Informasi relativo alla nostra specifica attività
DANZE POPOLARI TRADIZIONALI: in ogni paese, rappresentano una manifestazione di divertimento strettamente legata alla cultura e tradizione del territorio. La danza popolare, cioè, evidenzia il modo di fare “festa" e di "stare insieme” tipici di una certa zona e di un determinato tempo: le varie danze delle regioni italiane o di altri paesi sono da considerarsi un fenomeno culturale, oltreché sociale, identificativo di una specifica popolazione. Presentano coreografie di gruppo molto semplici ma varie (cerchio-catena-schiere - terzine). La musica è piacevole ed è diversa per ogni ballo, particolari gli strumenti utilizzati. Affrontare le danze tradizionali quindi, siano esse emiliane, italiane, greche, irlandesi, francesi o di qualsiasi altro paese, significa certo divertirsi, socializzare, aggregare, ma anche conoscere e riconoscere un popolo, la sua tradizione, la sua storia.
A completamento dei corsi, è prevista la partecipazione a feste folk e a sagre che consentiranno a tutti, con l’aiuto degli istruttori della Polisportiva G. Masi, di sperimentare questi repertori in modo piacevole nelle piazze e con la gente.
SEDE E ORARI: Giovedì ore 21 – 23 istruttori Giulia Rinaldi e Umberto Bonfà, presso la Pista Mazzotti - Via Cavour 8 - Casalecchio di Reno
MUSICA TRADIZIONALE: scopo dei corsi è fornire le basi per l’utilizzo dello strumento nei repertori di musica popolare finalizzata al ballo. In base allo sviluppo dei corsi saranno organizzati anche incontri di musica d’insieme che vedranno la partecipazione dei corsisti di tutti gli strumenti; per alcuni strumenti, in base all’interesse, saranno previste serate di approfondimento aperte anche agli ex corsisti.
CORSI DI STRUMENTO: Corsi di organetto diatonico per principianti (ideale per chi intende avvicinarsi a questo strumento, saranno forniti per le prime lezioni, organetti piccoli più maneggevoli, di prova) e per avanzati (adatto a chi è già in grado di leggere una tablatura e vuole arricchire il repertorio o migliorare la tecnica esecutiva.
Corso principianti – Insegnante Maurizio Berselli del gruppo Suonabanda, il venerdì ore 21 – 23 in Via Bixio 12 -
Casalecchio di Reno (ogni 15 giorni)
Corso avanzati – Insegnante Paolo Palmieri del gruppo Trio Grande, il mercoledì ore 21 – 23 in Via Bixio 12 -
Casalecchio di Reno (ogni 15 giorni)
A seguire, la locandina generale che veniva distribuita a mano in tutte le occasioni pubbliche
Il ventaglio delle proposte offerte dal Settore
Danze e Balli è piuttosto vario e copre prevalentemente un target adulto. Le iscrizioni più consistenti erano quelle al corso di danza tradizionale e nei due corsi di balli di gruppo. In leggera ascesa i due corsi di danza per bambini e adolescenti, introdotti lo scorso anno. Più difficile, sempre più difficile la situazione iscrizioni per le altre discipline (samba, afro, flamenco, orientale, salsa) a parte il liscio. In zona, la concorrenza è ricca e agguerrita: può contare sia su tariffe più concorrenziali delle nostre, sia su ambienti molto più confortevoli e piacevoli delle nostre palestre. Il tema della nostra non adeguatezza è stato più volte riportato nei colloqui con la Presidenza, ma, a fronte di oggettive carenze di strutture alternative, non è mai diventato un tema di urgente attualità, né di adeguati interventi
Per quanto riguarda le danze tradizionali abbiamo cominciato a differenziare le proposte all’interno dei corsi, inserendo un momento di approfondimento, curato da noi direttamente o anche attraverso la collaborazione di “esterni” a noi molto vicini (come i GDB). In questo modo riuscivamo a proporre approfondimenti specifici Nel secondo corso la proposta è diventata strutturale con un’ora di compresenza in una palestra attigua. Prima ora per tutti sul programma base e seconda ora due gruppi distinti, base e approfondimento, a scelta dei corsisti. Una sperimentazione che ha funzionato, incontrando il favore dei corsisti.
15 ottobre 20016 Fragole e Tempesta
Calendario e foto delle feste
Le nostre feste fuori “sede”
Mentre la festa di marzo 2017 si inserisce nella lunga e consolidata collaborazione con l’associazione Estragon per “Irlanda in Festa”, le feste “fuori sede” di febbraio e di maggio, rappresentano una vera e propria novità. Con i Giovani Danzatori Bolognesi, ormai partner essenziali, avevamo già organizzato il RenoFolkFestival del 2015, del 2016.
Ci apprestavamo inoltre, con non poche novità e grande impegno, a programmare l’edizione del 2017. L’idea delle feste fuori sede veniva proprio dall’esigenza di far conoscere meglio e a più persone la nuova collocazione del Festival 2017, che sarebbe stata presso l’ARCI di San Lazzaro. Sempre più chiaramente si delineava infatti, la prospettiva della definitiva scomparsa del Festival dalla sede storica di Casalecchio di Reno. Ci sarà in Polisportiva qualche perplessità a fronte di questa eventualità che si preannuncia come irreversibile, unitamente alla preoccupazione di perdere la primogenitura dell’evento. Preoccupazione che comunque non produrrà azioni significative per recuperare sede e brand.
Il Gran Ballo della Liberazione
Sempre in collaborazione con la Presidente dell’ANPI provinciale, Angela Cocchi, le associazioni e i gruppi del territorio danno vita ad un pomeriggio di festa in Piazza Maggiore, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, coinvolgendo i presenti nelle danze tradizionali.
Il saggio di fine anno
Il saggio finale dei corsi era ormai una consuetudine, sperimentata nella sua formula, negli anni. Avevamo una presentazione iniziale e un’uscita per ogni gruppo ospite secondo una scaletta da me definita e preventivamente comunicata agli istruttori. Il pubblico segue utilizzando il programma di sala distribuito all’ingresso dell’evento.
RenoFolkFestival 16° edizione
Questo è stato un Festival del tutto nuovo e per certi versi innovativo. È il prodotto di un lungo lavoro a cui ci siamo dedicati per mesi io, Marino Mascagni, Roberto Calzolari, Marco Muscas e soprattutto Fosca Firmiani. Io facevo da interfaccia tra la Polisportiva G. Masi, ancora organizzatrice in primis, l’ARCI di San Lazzaro nella persona di Franco Fanizzi (nuovo partner) e i GDB (Giovani Danzatori Bolognesi). Roberto, Marco e Fosca coordinavano un gruppo di volontari GDB di grande efficacia che si è occupato di logistica (Luca e Bigo), di grafica (Monica, Marco, Seba) di bilancio, di promozione, di impianti (Pistis), di ospitalità (Alice, Flavia) e di quant’altro fosse stato necessario o urgente. La collaborazione con l’ARCI di San Lazzaro è il frutto dell’iniziativa di Roberto ed è andata in porto sia per le ottime condizioni logistiche del centro, sia per la grande disponibilità di Franco Fanizzi. Altro elemento di positività che ha influito nella determinazione della scelta della sede, la grande disponibilità del Comune di San Lazzaro che, grazie al patrocinio dato all’evento, ci ha fornito una preziosa collaborazione Qualche perplessità in casa Masi per lo spostamento del Festival e sulla cogestione degli impegni economici, ma si è comunque deciso, io garante, di provare. Il programma del Festival, frutto della commistione Renofolk-GDB era un gran bel misto tra il tradizionale e il folk con un’ampia rappresentativa dei gruppi che si richiamano al Neo trad (ovvero la rielaborazione di brani o balli tradizionali in forma più moderna e arrangiata). È stato un lungo lavoro di proposte, analisi, variazioni, discussioni, riproposte e revisioni, ma che ci ha consentito di dare risposte alle aspettative del gruppo organizzatore di fare un Festival anche innovativo. Molti anche gli stage di ballo e di strumento e le iniziative collaterali. Tutto questo è stato reso poi possibile grazie all’esercito di volontari, prevalentemente GDB, che ha presenziato nelle ore e nei giorni di apertura del Festival. Il trasporto dei musicisti e insegnanti dall’aeroporto al Festival, agli alberghi e viceversa, l’apertura della biglietteria, allestimento e pulizia delle sale, sorveglianza e pulizia della grande palestra che ospitava i ballerini, l’assistenza durante i concerti ai musicisti, palco e strumenti, gestione magazzino strumenti, le escursioni: tutto a carico dei volontari.
Insomma, un gran bel Festival per programma e presenze, che ha dato un’ottima immagine di sé nell’ambito del folk italiano, sia per il fatto che si profila come uno dei migliori Festival al chiuso, sia perché ha messo in luce un grande gruppo di lavoro e di progetto con grandi prospettive.
Fotoracconto del RenoFolkFestival 2017
Il grande, grandissimo gruppo di organizzatori, volontari, amici che hanno dato vita al RenoFolkFestival 2017.
Dieci concerti, dieci stage di ballo, tre stage di strumento e due di canto in tre giorni di Festival. Ovvero, un Festival a tempo pieno! Un successo anche per l’ospitalità e l’organizzazione, gruppo dei volontari da invidia!
Cul-in-aria, resiste, persiste e insiste
Il “Cul-in-aria” è ancora attivo. In tutti questi anni è stata la “terra di mezzo” che ha consentito all’originario gruppo di amici, fondatori del Teamballo, di ritrovarsi e di stare insieme anche quando una parte di loro ha lasciato il ballo per il teatro o per altri interessi. Sergio Simoni, ideatore con Antonella del laboratorio “Culin-aria”, racconta la sua esperienza ormai trentennale e individua 3 distinti periodi.
<<Via Puglie – dal 1990 al 1999. I primi anni erano strutturati con i sabati pomeriggio di cucina: a quegli anni appartengono incontri tematici sul pane, sulla sfoglia e su ricette elaborate e complesse in cui il Ciccio provò a sgrezzare le nostre pratiche approssimative. Più o meno la giornata si svolgeva così: verso le 15.0015.30 il Ciccio e Bei arrivavano con già pronti gli elementi base per far da mangiare. Io lo accoglievo con la solita frase: “Sei già qui?”, man a man arrivavano gli altri e si cominciava a far da mangiare tra lazzi e sollazzi e qualche bottiglia stappata anzitempo. A quel tempo i bambini erano con noi. A loro davamo da mangiare in cucina e poi li si metteva in sala davanti ad un video. Noi ci accomodavamo nella Loggia dando libero sfogo ad una serie di intrattenimenti. Tra le tante ricordo alcune eccezionali serate canore, una volta con il Ciccio (reduce da un suo corso di sommelier) che ci faceva individuare i profumi, di un’altra lezione sulle birre. Il tutto accompagnato da racconti, barzellette, aneddoti e facezie varie. Di questa fase di grande creatività è rimasto soltanto il libro che facemmo rilegare per il matrimonio di Benedetta e Carlo e numerose fotografie.
Via Faiè a Oliveto – dal 2000 al 2014. In questa seconda fase il gruppo, più strutturato e raramente aperto a nuovi ingressi, si andò articolando con scelte di temi via via più definiti sul piano artistico-culturale lasciando alla creatività la coniugazione con la parte culinaria. Più o meno l’organizzazione seguiva questa traccia: scelto il tema centrale, un piccolo gruppo (1 o 2 coppie) si candidava alla gestione della serata sia per la parte gastronomica che per quella di “animazione” oltre ai contributi musicali di Pier che via via diventò una costante di tutti gli incontri. Di questi incontri ho dei ricordi in cui si mescolano i vari argomenti: dalle serate sull’arte (storiche quelle sul futurismo in cui ci venne presentato un maccherone crudo con dentro un biglietto, la zuppa della Campbell di Andy Warhol e i girasoli-polenta di Van Gogh) a quelle sulle religioni (ancora risuonano le lunghe discussioni con Maurizio e Milena da una parte e la lunga schiera degli atei dall’altra, nonché le dotte citazioni di Pier); da quelle sui generi letterari (fecondo scambio di consigli per le letture) a quelle sui vizi capitali (con picchi insuperabili nelle serate sulla gola e sulla lussuria); da quelle sulla
destra-centro-sinistra (che nel 2010-2011 anticiparono gli eventi sulla scena politica nazionale) a quelle sulla cucina amorosa (di cui ancora ricordo le contrapposizioni tra amore romantico e amore sensuale per trovare un accordo finale sull’amore per gli amici) . Di questa fase ricordo con una certa nostalgia la lunga tavolata, il camino acceso, il clima relazionale caldo (quello reale un po’ influenzato dalla continua porta aperta), le cantate un po’ sbracate alternate alle raffinate proposte di Pier.
Culinaria itinerante – dal 2015 ad oggi. Con il nostro trasferimento in città abbiamo trovato una nuova modalità di stare insieme. Sempre con lo stesso spirito e la stessa attenzione alla parte conviviale abbiamo proseguito gli incontri spostandoci via via nelle case delle persone del gruppo. Spesso 2 o 3 coppie si sono organizzate per gestire la serata con sempre grande attenzione alla parte di animazione e con giochi sempre più strutturati. Il fatto di ospitare gli amici nelle proprie case ha favorito la ricerca di una particolare attenzione nella preparazione della tavola (spesso legata al tema della serata, con giochi per assegnare i posti e con particolari soluzioni stilistiche), e l’utilizzo anche di spazi all’aperto (dalle terrazze ai giardini, dalle tavernette ad aree attrezzate); alcune volte siamo andati a mangiare fuori, altre ci siamo stretti attorno ad una o più tavole, ma sempre con la stessa filosofia del culinaria che ci accompagna dall’inizio.
Programma del “Cul-in-aria” itinerante
In sintesi credo che il “Cul-in-aria” abbia rappresentato una modalità di coltivare valide relazioni tra amici utilizzando la tavola sia per condividere i cibi, la preparazione e la cultura gastronomica, sia per alimentare lo scambio culturale in un clima conviviale. Le diverse esperienze che hanno accompagnato noi tutti (dalle danze al teatro, dalla barca alle visite ai musei, dalle attività sportive ai percorsi dei musicisti, dalle vacanze trascorse in piccoli gruppi a tutti gli eventi a cui abbiamo partecipato) sono confluite nel “Cul-in-aria” come in un unico flusso magmatico che ha favorito il benessere collettivo.>>
ANNO DI ATTIVITÀ 2017-2018
A partire da questo anno vanno a regime i cambiamenti introdotti sul finire dello scorso anno: un nuovo Presidente della Polisportiva, nella persona di Giacomo Savorini, e un nuovo Consiglio Direttivo, meno numeroso, ma egualmente rappresentativo delle realtà associative. Cambia tutta l’organizzazione dei settori e il sistema delle deleghe. L’attività di danze tradizionali si colloca sempre all’interno dell’ambito “Danze e Balli” che però a sua volta, è stato inserito nell’area “Esperienza” un ‘area che raccoglie tutte le attività svolte con gli adulti. Il Consiglio di area appena eletto ne ha la gestione ed è composto da un referente per ogni disciplina (danza- ginnastica-escursionismo-linguaggi del corpo). Vista da fuori tutta questa roba sembra un po' incomprensibile, una sorta di organizzazione per scatole cinesi dove aprendone una se ne scoprono sempre altre. Vista da dentro la cosa risulta un po’più chiara: è stata capita la necessità di razionalizzare la rappresentanza e la costituzione dei settori per attività affini, la necessità d razionalizzare i costi, ma è stato molto difficile gestire il cambiamento ed abituarsi a queste macro-aree. Marino Mascagni diventa dirigente del Settore Danze e Balli. Il nostro Settore procede come sempre con gli strumenti della promozione a sua disposizione: il periodico Informasi, spedito a tutti gli 8.000 soci, la pagina Facebook, il sito e il pieghevole da distribuire “brevi manu” per lanciare l’attività di corsi, delle feste, degli eventi di animazione e il RenoFolkFestival.
Descrizione ufficiale del Settore a cura di Marino Mascagni
Area Esperienza - Settore “Danze e Balli”
Il Settore Danze e Balli, è stato costituito nel 2014, unendo e razionalizzando realtà diverse, anche con esperienze pluridecennali.
Promuove la conoscenza e la pratica di diverse discipline legate alla danza e al ballo. È un Settore che ha una sua omogeneità e sue caratteristiche peculiari in quanto accoglie la grande varietà di contenuti ed espressiva che la relazione corpo/movimento/ musica può creare.
Attraverso questo valore generare aggregazione tra le persone.
Sono previste attività sia per adulti che per ragazzi suddivisi in ambiti disciplinari
Ambito tradizionale e di ricerca
• Corso di danze popolari tradizionali: del territorio, regionali e internazionali
• Corso di organetto diatonico per la musica da ballo
• Danza Afro tradizionale e Danza orientale: la conoscenza del corpo e della musica in altre culture.
Ambito dell’intrattenimento nelle sale da ballo e nelle feste
• Balli di gruppo: passi e coreografie in liberta
• Liscio e balli di sala: ballo standard, polche, mazurche e valzer
• Boogie Woogie: una ventata di energia e un po’ di America
Ambito Danza Espressiva-coreografica
• Danza funky-jazz-hi pop: per adolescenti
• Danza moderna: coreografie in libertà per bambini
• Danza moderna per adolescenti
I nostri corsi
Roberto Calzolari diventa ufficialmente un istruttore dei corsi Masi e si affiancherà a me e a Giulia nella conduzione e nella preparazione dei programmi. Come per l’anno precedente abbiamo previsto momenti di approfondimento di danze particolari. A titolo di esempio, il programma del 2° corso. La proposta scaturisce dall’esigenza di individuare aree tematiche all’interno delle quali individuare le danze tradizionali da proporre. Una sorta di antologica, non tanto partendo dalle diverse aree geografiche o dalle diverse tradizioni, quanto dalla valenza intrinseca che rende le une diverse dalle altre. Gli approfondimenti, invece, fanno riferimento a repertori e tradizioni molto precisi. Per gli approfondimenti facevamo riferimento, oltre alle competenze interne, ad alcuni istruttori e istruttrici dei GDB. In particolare ci sono stati di grande aiuto: Sissi, Gaetano, Anna ed Elisa.
La Tribanda
Proprio all’apertura di questo anno di attività (il 30 agosto 2017), debutta al parco del Cavaticcio di Bologna, una nuova formazione musicale tradizionale, la Tribanda. È composta dai gruppi Suonabanda, Fragole e Tempesta e Quelli della bassa. Il repertorio è composto dallo specifico dei singoli gruppi: Suonabanda la tradizione del ballo staccato bolognese e modenese, Fragole e Tempesta la tradizione occitana e francese, Quelli della bassa, capitanati da Nicolas Marturini, il liscio antico, le manfrine padane, più brani sempre tradizionali e da un repertorio d’insieme. 15 musicisti, un organico strumentale di tutto rispetto che insieme propongono alcuni pezzi di grande efficacia e piacevolezza.
Feste, feste e ancora feste
Il calendario delle feste del terzo sabato si presenta ricco di proposte di grande qualità. Gruppi italiani, stranieri, gruppi locali e di altre regioni. Grandi strumentisti per una musica da ballo di notevole piacevolezza e qualità. Molti dei gruppi italiani collaborano con noi da diverso tempo e con reciproca soddisfazione. Noi li chiamiamo sempre molto volentieri e loro altrettanto volentieri ci accordano la loro presenza.
Le feste di aprile e maggio diventano, come già per l’anno precedente, degli eventi in preparazione del Festival. Sono organizzate proprio presso il Circolo ARCI San Lazzaro di Via Bellaria, sede del Festival, e presso la sede dei GDB che, insieme alla Polisportiva Masi, ne sono organizzatori diretti Anche questo farsi carico direttamente, da parte dei GDB, di eventi come le feste, è un dato molto significativo che misura il grado di collaborazione raggiunto tra di noi, dopo le edizioni del RenoFolkFestival del 2015, 2016 e 2017.
Foto, foto e ancora foto delle feste, per me le ultime
La festa di marzo invece è, come sempre, inserita nel programma dell’Irlanda in Festa.
Gli istruttori dello stage: Roberto, Giulia, Sissi, Umberto
La dedica a Mauro Burnelli da parte di Lele Roveri, amico e organizzatore della rassegna “Irlanda in Festa”
Il Gran Ballo della Liberazione
Ancora una volta, grazie alla disponibilità della Presidentessa dell’ANPI, Anna Cocchi, si rinnova l’edizione del Gran Ballo della Liberazione in Piazza Maggiore. La realizzazione è affidata ai gruppi e alle associazioni che sul territorio si occupano di danze tradizionali popolari, mentre l’organizzazione logistica è, come altre volte, assegnata alla Masi, quindi in capo a me Un pomeriggio ed una piazza davvero speciali. Si chiude come sempre la manifestazione, cantando tutti insieme Bella Ciao dei Modena City Ramblers.
Il saggio di fine corsi
Come ogni anno, si chiude l’attività dei corsi con il saggio finale al Teatro Comunale di Casalecchio di Reno: corsisti grandi e piccoli, genitori (dei piccoli) e amici. Ogni disciplina propone un’esibizione di 8/10’ massimo (con una o due uscite), secondo una scaletta del programma. La serata inizia con una presentazione a cura del responsabile del Settore Danze e Balli e prosegue con le esibizioni dei vari gruppi, senza soluzione di continuità. Il programma distribuito in sala fornisce tutte le indicazioni utili. Ospiti per una esibizione del loro gruppo spettacolo, i Giovani Danzatori Bolognesi (GDB).
La festa di fine corso
Come ogni anno si chiude l’attività con la festa finale dei corsi, aperta a tutti gli amici. Quest’anno quella del 4 giugno 2018, sarà anche la mia ultima festa Giulia e Roberto hanno invitato un sacco di amici che avevano piacere di condividere con noi, con me, questa serata di festa.
RenoFolkFestival 17° edizione
Ecco arrivare anche la diciassettesima edizione del Festival. Un’edizione speciale, perché rinnova e conferma la collaborazione Polisportiva G. Masi-GDB-ARCI, con il patrocinio del Comune di San Lazzaro. Si viaggia alla grande, forti dell’esperienza della scorsa edizione e delle innovazioni che si è pensato di introdurre nella programmazione dell’evento. Se lo scorso anno il Festival è stato messo in piedi da un gruppo ristretto di persone (Fosca in primis, poi Roberto, io, Marco, Marino), la programmazione 2018 è invece realizzata con gruppi di lavoro di 5/6 persone coordinate da un responsabile e già operativi dai primi di ottobre 2016.
Direzione artistica: Gaetano Lacalandra (responsabile), Luca Frassinelli (vice), Umberto Bonfà, Roberto Calzolari, Marino Mascagni, Lorenzo Cuppi, Celeste Girometta, Simone Pistis, Fosca Firmiani e Flavia Barretta
Comunicazione e grafica: Gabriel Portici (responsabile), Alice Genco (vice), Giorgia Ferrari, Marco Natale, Joshua Ianniello e Davide Saquegna
Logistica: Luca Giovannini (responsabile), Luca Milani detto Bigo (vice) e Ilaria Bibe
Contabilità: Marco Muscas (responsabile) e Arno Micheler (vice)
Contatti: Fosca Firmiani
In sostanza i GDB portavano tutta la loro “potenza” di presenze e di competenze per preparare il Festival nel modo più condiviso possibile. La Polisportiva Masi, ancora ufficialmente l’associazione organizzatrice, fornisce la garanzia della copertura economica e degli sponsor, l’assistenza dei servizi di segreteria e di contabilità generale. L’investimento sul campo però, in questa fase, è dato solo dalla presenza mia e di Marino Una delega ampia che sa sì d fiducia, ma anche di un progressivo smarcamento della Polisportiva. I gruppi si riunivano ogni qualvolta lo ritenevano necessario e con una periodicità di 15 giorni. Soprattutto nei primi mesi, Direzione Artistica e Contabilità hanno avuto un gran da fare per definire il programma artistico e le compatibilità economiche. Con più calma si attivavano le altre commissioni: Comunicazione, Contatti e, all’avvicinarsi della data, la Logistica. Per fare il punto sulla situazione, stato delle cose fatte e da fare, ogni tanto si riunivano i responsabili tra di loro in modo da coordinare le azioni future. La convenzione tra i soggetti organizzatori del Festival, stabiliva che le eventuali perdite, come gli eventuali guadagni dell’evento, fossero ripartiti tra Polisportiva Masi, GDB e ARCI con quote diverse che tenevano conto delle diverse esposizioni economiche e degli spazi che ARCI metteva a disposizione. Sempre molto positiva la collaborazione con il Comune di San Lazzaro nella persona di Rosario Palladino. Proprio grazie a questa sinergia porteremo un po’ di RenoFolkFestival per le strade di San Lazzaro nel corso della “notte bianca” che si svolgerà in coincidenza con la prima serata di apertura del Festival. Un gruppo di musicisti e di ballerini partiranno dalla sede del Festival si esibiranno nelle strade e nelle piazze della città, per poi fare rientro al Festival. La novità di questa edizione è un concorso musicale per gruppi folk. L’idea è venuta a Simone Pistis e io ho proposto che venisse intitolato a Mauro Burnelli, ideatore e patron del Festival. Sarà quindi il concorso musicale “Mauro Burnelli”
Un programma davvero di grande qualità con tanti artisti di livello anche internazionale. Stage, concerti, momenti di aggregazione, iniziative culturali, escursioni e una conferenza sul tema ”Dal ballo tradizionale al Bal folk, continuità o cambiamento”
I concerti
Concorso musicale “Mauro Burnelli”
Una bella novità è il concorso musicale Mauro Burnelli, sia perché è un modo per promuovere la musica tradizionale sia, ma soprattutto, perché è un riconoscimento affettivamente importante alla persona di Mauro, per chi, come me, ma anche tanti altri, ha avuto la possibilità di conoscerlo e di collaborare con lui.
Si sono iscritti al concorso, o contest, 20 gruppi musicali per lo più italiani. Non erano ammessi gruppi partecipanti al Festival in corso. Ognuno di loro doveva inviare una mazurca e un brano di loro scelta.
Potevano essere nuove composizioni o cover. Le 40 composizioni sono state esaminate, in forma anonima, secondo una griglia di valutazione dalla giuria che ha selezionato i tre gruppi finalisti. La giuria presieduta da Simone Pistis era composta da me, Flavia Barretta, Guido Guidi, Giorgio Spanos e Giulia Betti. Solo dopo la designazione dei primi tre classificati, si è proceduto alla loro identificazione. Nel programma del Festival abbiamo previsto uno spazio orario per l’esibizione dei tre gruppi finalisti: 30 minuti di musica per ognuno e valutazione di una giuria mista, composta da musicisti del Festival e pubblico, per la classifica finale. Sono stati previsti, oltre alle targhe, premi in denaro per ognuno dei tre finalisti e per il primo classificato, una partecipazione al Festival 2019. I premi sono stati offerti dalla Polisportiva G. Masi e dalla famiglia Burnelli (Anna, Simona e Tiziano).
Al termine dei concerti la giuria mista ha definito la classifica:
• 1° classificato gli Aèrokorda, formazione belga composta da tre ragazzi di 26/27 anni
• 2° classificato il Duo Calanca/Lipparini, due musicisti del nostro territorio di lunga esperienza
• 3° classificato i Tona Libre, formazione marchigiana composta da musicisti di lunga esperienza
Tema della conferenza: "Dalla danza tradizionale al Bal folk, dalla comunità al contesto urbano. Esperienze a confronto nel ballo e nella musica."
Una trentina le presenze. Il tema - piuttosto interessante quanto ostico per le variabili culturali, regionali collegate - è stato oggetto di confronto tra gli intervenuti e i musicisti presenti. Noi fornivamo il coordinamento. È stato un bel dibattito che ha evidenziato come, anche da parte delle nuove generazioni, sia forte l’esigenza di capire, di dare un senso a ciò che stiamo facendo, a ciò che balliamo, a cosa rappresentiamo nella dimensione della cultura popolare (tradizionale o di revival).
Personale spazio gossip per questo piacevole, quanto casuale incontro a tre avvenuto al RenoFolkFestival 2018.
Roberto Rossi - Milano
Umberto Bonfà - Bologna
Claudio Cesaroni – Pistoia
Nota alla carriera
“Insieme abbiamo un bagaglio di esperienza relativo alle danze popolari pari a 114 anni, avendo tutti noi iniziato questo percorso nei primi anni ‘80. Ancora attivi nei rispettivi territori riusciamo anche a partecipare ad eventi in trasferte importanti come Vialfrè, RenoFolkFestival, Gennetines Capodanze, Zingaria e a quant’altro venga organizzato su più giorni. La somma della nostra età anagrafica invece, supera di molto, alla data odierna, i 190 anni. Sembra al momento che questo dato non pregiudichi in alcun modo le nostre prestazioni coreutiche. Tutto ciò sa di buon auspicio e parafrasando il motto della Banda Brisca “Non c’è età nella quale non si possa danzare”! Buon ballo a tutti!”
Il Festival chiude i battenti con grande, grandissima soddisfazione nostra (organizzatori) e degli ospiti. Voglio ringraziare i compagni di viaggio nella costruzione di questo Festival e un ringraziamento particolare al grande gruppo dei volontari che operativamente hanno reso possibile, giorno per giorno, lo svolgimento della kermesse (biglietteria, segreteria, allestimento palchi, suoni, accompagnamenti, custodia strumenti, pulizie, alloggiamenti, accoglienza, ecc).
Se da un lato mi sento soddisfatto per il buon esito dell’evento, di come abbiamo lavorato bene e con efficacia, dall’altro mi sento un po’ malinconico perché so che sarà il mio ultimo Festival.
Sono 17 quelli che ho, con altri, contribuito ad organizzare, dal 2002 a oggi. Una bella avventura, a volte complicata, sempre stimolante che ha segnato in questo lungo periodo la storia della Polisportiva G. Masi e la storia del Folk nel nostro territorio. Cerco di non pensarci, ho già stilato la lettera delle mie dimissioni da ogni incarico in Polisportiva. Queste due ultime edizioni sono state molto positive e ricche di opportunità, le amicizie, i gruppi di lavoro, la grande disponibilità e la ricchezza di idee unita alla freschezza e all’energia giovanile sono state una miscela perfetta per far girare al meglio il motore di questo evento. Ora sono sicuro che non nulla andrà perso della bellezza e dell’esperienza di questi anni.
I ragazzi GDB a fine Festival, dopo avermi circondato, mi hanno cantato una canzone da loro composta. È stato un gesto di affetto molto gradito. Chiudo con la foto di gruppo.
Di logo in logo Il RenoFolkFestival Il bozzetto di Rita Ruvoli, dalla cui elaborazione (mia e di Daniela) scaturì il logo ufficiale della prima edizione del Festival nel 2002.
Le mie dimissioni
Caro Presidente, l’edizione RenoFolkFestival 2018 si è conclusa con grande soddisfazione di tutti.
È stata la diciassettesima edizione, l’ultima per me.
Bologna, 10 luglio 2018
Il Festival si è svolto da giovedì 7 a domenica 10 giugno. In quattro giorni 15 concerti, 10 stage di danze e di strumento, 800 circa le persone intervenute, 80 gli artisti ospitati, 40 i volontari impegnati (tra tutti i partner).
Prima edizione del concorso musicale “Mauro Burnelli”: 20 i partecipanti e tre i finalisti che si sono esibiti sabato 9. Ha vinto un trio belga, tre ragazzotti che insieme non fanno 75 anni, con un concerto di altissima qualità. Abbiamo promosso anche un incontro/dibattito sul tema “Dalla tradizione al Bal folk, dalla comunità al contesto urbano. Esperienze a confronto nel ballo e nella musica”, 40 i partecipanti con relatori italiani e stranieri che hanno raccontato la loro esperienza. Molte le presenze da fuori Bologna e tanti gli stranieri. Per quanto riguarda la parte economica i dati di bilancio aggiornati li fornirà Muscas nell’incontro già previsto.
Si può però, senza ombra di dubbio, dire che il Festival per numero di presenze, per il programma di grande qualità, per la logistica e gli spazi, per l’organizzazione complessiva, per il clima, è ora, sicuramente, uno dei festival indoor migliori nel panorama nazionale. Mi dispiace che tu non sia mai riuscito a venire per un saluto.
Si possono raccontare i numeri, le presenze, gli incassi, i programmi, diversamente l'atmosfera, l'energia, lo sguardo contento delle persone, i tantissimi giovani e i meno giovani che si sono piacevolmente lasciati coinvolgere in questa avventura. Per questo non basta il racconto, bisogna viverlo per apprezzarlo fino in fondo. Standoci dentro si capisce quanto ci sia in questo evento della forza associativa e aggregante che Mauro ha sempre attribuito alle danze e alle iniziative ad esse collegate.
L’anno 2018-2019 dopo 40 anni non mi vedrà ai nastri di partenza. Giulia, Roberto e Sissi saranno i nuovi istruttori e condurranno i corsi con una formula o modulo che privilegerà le loro specifiche competenze. Sono tre bravi istruttori: Giulia cresciuta nei nostri corsi che frequenta da anni, Roberto dei GDB è già dallo scorso anno un nostro istruttore e Sissi che viene da importanti collaborazioni con associazioni di qualità (Gens d’Ys Accademia Danze Irlandesi di Milano e Terra di Danza di Carla Padovani di Reggio Emilia). Hanno una preparazione solida, sia tecnica che didattica e ognuno d loro è, in più, specialista di particolari repertori. Insieme lavoreranno bene, sono affiatati; bisogna però metterli nella condizione di fare in autonomia e con fiducia.
Loro prenderanno in carico tutto quanto riguarda l’ambito delle danze popolari e tradizionali: i corsi, le feste, gli eventi esterni, gli eventi di promozione e il RenoFolkFestival. Sul piano politico questo gruppo è la perfetta sintesi tra il nuovo e lo storico, tra la Masi e quanto di meglio è organizzato oggi a Bologna e sul territorio, i GDB. È un’opportunità da non perdere, costruita e voluta da me con determinazione, da giocare con avvedutezza e lungimiranza perché è questa collaborazione che ci consente di poter fare ciò che facciamo e di esprimere quella qualità che ci ha sempre distinto. Le nostre feste, sempre il terzo sabato del mese,
nonostante vengano fatte alla pista Mazzotti che è un “postaccio”, hanno cambiato fisionomia e non sono equiparabili ai raduni per anziani (con tutto il rispetto per questa categoria che è anche la mia) come accade per le feste di altri gruppi del territorio. Sono spazi intergenerazionali con una buona presenza di giovani, grazie sì all’investimento sui gruppi musicali di qualità, ma soprattutto in ragione della sinergia con i GDB. Se il RenoFolkFestival è diventato quello che è oggi lo si deve prioritariamente a questa collaborazione che è stata gradualmente e pazientemente messa in piedi nel corso degli ultimi tre anni. Corsi, feste, eventi, festival sono gli elementi di un circuito che si alimenta in ragione della proposta a tutto campo così caratterizzata. Interrompere questa circolarità è secondo me perdente. Nessun’altra disciplina del Settore Danze e Balli svolge e promuove per numero e tipologia, attività ed eventi paragonabili a quelli delle danze tradizionali. È una peculiarità storica e specifica di questa disciplina che necessita di criteri gestionali adeguati.
Il tema delle risorse sia umane che economiche è centrale in questa prospettiva di sviluppo, l’unica possibile del resto. Per questo chiedo a te di gestire questo passaggio e di fare affidamento sui tre ragazzi che sono veramente in gamba, disponibili a capire meglio come costruire una sinergia efficace in Masi. Chiudo con le ultime domande:
• Il Festival riprenderà ad essere un evento Masi e non solo un evento per me e per il gruppo di gestione?
• Ci sarà da parte della Polisportiva un impegno in questo progetto magari con il coinvolgimento del nuovo gruppo “eventi” e del gruppo “promozione e pubblicità” assolutamente assenti in questi due anni?
• Ci sarà, insomma, la volontà di tenerci questo brand che San Lazzaro non disdegnerebbe fare proprio?
• C’è la volontà di predisporre un progetto (musicale e culturale) di ampio respiro a guida Masi che veda la sinergia di più soggetti: GDB, Comune di Casalecchio, Comune di San Lazzaro, ARCI e magari altre associazioni del territorio?
• C’è, in sintesi, la volontà di tutelare questo pezzo di storia Masi e di mantenere la guida delle attività e delle proposte nell’ambito delle danze tradizionali e del Bal folk?
Scusa per la lungaggine ma in queste righe ci sono tanti anni di Polisportiva e di attività a cui tengo moltissimo.
Un abbraccio, Umberto
MA IL TEAMBALLO CHE COS’E’ STATO
Dopo le ultime apparizioni del 2014, il gruppo spettacolo di fatto non esisterà più. Vediamo allora di ragionare su che cos’era e cos’è stato. Il Teamballo era sostanzialmente un gruppo spettacolo che presentava danze di vari repertori. Era un gruppo di riproposta (revival) di una tradizione, quella del ballo popolare, che non è più attiva se non nella forma e nei contesti attuali di riproposizione. Yves Guilcher nel suo libro “La danza tradizionale in Francia – Dall’antica cultura contadina al revival”, traccia un percorso di analisi che può essere esteso anche alla tradizione italiana. Secondo Guilcher “per la tradizione popolare l’apparizione di un gruppo folkloristico è come l’annuncio del suo decesso … ciò che giustifica la nascita di un gruppo folkloristico è proprio l’allontanamento della cultura tradizionale, la progressiva scomparsa dei costumi, la sparizione delle danze. L’ambizione dichiarata dei gruppi è salvaguardare, conservare e valorizzare un patrimonio in pericolo. A prescindere dalla loro attendibilità, ci sono però nella loro azione tre aspetti che tradiscono l’oggetto che vogliono salvaguardare:
1 – l’imposizione di coreografie per lo spettacolo (snaturando le danze)
2 – le danze vissute da tutti (per piacere) diventano danze esibite da pochi
3 – l’esecuzione è affidata a ballerini non tradizionali”
Sempre Guilcher, definisce il revival “come l’azione di recupero delle danze tradizionali condotta da categorie sociali diverse da quelle che le avevano prodotte. La principale caratteristica di questo nuovo pubblico della danza tradizionale - borghese e cittadino, anche rurale, comunque prodotto dalla società industriale - consiste nell’aggregare persone che possono scegliere se ballare danze tradizionali o di altro genere. Per costoro la danza tradizionale è una “disciplina” per le ore di svago, scelta fra le altre (rock, samba, flamenco, tango. Tornando in Italia, Gaspare Ungarelli nel suo libro “Le vecchie danze in uso nella provincia di Bologna” riporta e descrive molte delle danze dell’Appenino bolognese che oggi noi balliamo proprio, quelle conosciute come ballo staccato. Al di là della persistenza degli stessi nomi (giga, saltarello, manfrina, ecc) la descrizione che ne fa, se pur sommaria, è molto diversa dal modo attuale di ballarle (sia che lo faccia Renofolk o “e ben e venga maggio” o la Violina) e considerando che al tempo di pubblicazione del libro (1890) erano ritenute già vecchie, ci induce a pensare che cambiamenti nel modo di ballare le danze, ce ne siano sempre stati tanti. Questo discorso ovviamente vale anche per tutti gli altri repertori popolari. Quello che conosciamo oggi allora è il prodotto di una tradizione che cambia, è solo revival? Tutta la letteratura sulle tradizioni popolari legate al ballo è pressoché concorde nell’indicare la prima guerra mondiale come limite dopo il quale è via via scomparsa la pratica tradizionale. Forme di recupero o di permanenza si sono registrate tra le due guerre,
ma sicuramente dopo la seconda guerra sono quasi del tutto scomparse. È a partire dai primi anni ‘70 che movimenti come il folk e il revival riscoprono e ripropongono temi della cultura popolare quali la musica, il canto (anche politico con Giovanna Marini, Ivan della Mea, il Canzoniere delle Lame) e il ballo, contribuendo in modo essenziale alla loro conoscenza e alla loro diffusione presso le nuove generazioni. Per quanto riguarda la musica e il ballo popolare, in Francia nel 1975 esce un LP dal titolo ”Gabriel Valse – Bal folk” a cura del gruppo Perlinpinpin Folk di cui facevano parte Marc Perrone e Pierre Corbefin. Dodici tracce tra bourrée, rondeaux e scottish che si ballano ancora oggi. In Italia, sempre negli stessi anni (1975) l’etichetta Albatros pubblica una collana sul folklore musicale Europeo. Due di questi LP sono dedicati all’Emilia e sono curati da Stefano Cammelli, Roberto Leydi e Bruno Pianta. Cammelli aveva già pubblicato le sue ricerche nel libro ” Musica da ballo e balli da festa” e con i GEMP (Gruppo Emiliano di Musica Popolare) teneva concerti di musica popolare in ogni dove. Con l’arrivo a Bologna di Dina Staro si consolidò lo sviluppo della ricerca sul territorio Altro ricercatore che sempre in quegli anni cominciava a documentare musiche e repertori legati al ballo tradizionale nell’Italia del centro-sud, è Giuseppe Michele Gala (detto Pino) con l’associazione “Taranta” di Firenze. Proprio Taranta ristampa il testo “Danze popolari italiane” a cura dell’Opera Nazionale Dopolavoro del 1935, altra fonte autorevole di ricerca e documentazione della tradizione popolare legata al ballo. Ultima fonte di divulgazione, anche se con qualche limite in termini di attendibilità, l’associazione pedagogica CEMEA. Attiva prevalentemente in Francia, ma anche in Italia, introdusse le danze popolari nei percorsi didattici ed educativi (Giuliano Vaccari, Siriano Tondini, Gianfranco Staccioli per citarne alcuni) considerandone la grande valenza relazionale e la ricchezza espressivo-motoria. Non era però animata da rigore filologico nella riproposizione delle danze, ma dalla valenza didattica, ritenuta più importante della correttezza filologica Per saperne di più sulla nascita del folk e del revival legato alla danza in Italia a partire dagli anni ‘80, consiglio la lettura della recentissima pubblicazione “Storie Folk” di Maurizio Berselli. Ovviamente, per brevità, sono state citate solo alcune fonti, non esaustive, della ricerca sul ballo. Tutto il lavoro di questi, come di altri ricercatori in Italia come in Francia, ha reso possibile il recupero e la valorizzazione della cultura popolare legata alla musica, al canto e alla danza. Hanno contribuito a svelare alle nuove generazioni la tradizione dell’Appennino bolognese e tutti quei repertori e quelle danze che oggi diamo per assodati e/o scontati. Il Teamballo, in fondo, è un prodotto di questo fermento.
Ma il Teamballo che cos’è stato 2
Ancora una riflessione dal libro di Yves Guilcher “Il revival amatoriale (contrario allo spettacolo): oggi molta gente, indifferente allo spettacolo si dedica alle danze tradizionali senza costume e senza pubblico, semplicemente mossa dal piacere di danzare. Priva della scena e restituita a una pratica comune, la danza ritrova une delle sue essenziali e originali ragion d’essere anche se viene adottata da categorie sociali diverse da quelle che l’avevano elaborata”.
Alla luce di questa ulteriore definizione, il gruppo Teamballo era, anche per propria scelta, un gruppo amatoriale non contrario allo spettacolo. Non era un gruppo folkloristico nel senso più comune del termine. Facevamo spettacolo, ma non abbiamo mai modificato le danze per renderle più spettacolari: ci siamo sempre attenuti alla loro originalità. Inoltre, a differenza dei gruppi folkloristici, prevedevamo sempre momenti di animazione coinvolgendo il pubblico in facili danze. Avevamo dei costumi, ma “sui generis”, piuttosto atipici se si pensa un attimo ai veri gruppi folkloristici sardi, tirolesi, rumeni o bretoni. Più che di costume, nel nostro caso si poteva parlare di caratterizzazione popolare. Perlomeno noi l’abbiamo sempre percepita e pensata in quest’ottica. Avevamo quindi una dimensione popolare contadina per il repertorio del ballo staccato, una caratterizzazione un po’ più ricercata per il repertorio francese, una caratterizzazione più etnica per le danze greche e balcaniche in genere.
Ogni tanto, solo per poche occasioni, una caratterizzazione per il repertorio irlandese, ma era un repertorio che eseguivamo molto di rado. L’unico caso in cui ci presentavamo veramente con costumi tipici era nella nostra eccezione di “balletto felsineo” nell’ambito degli spettacoli di danze rinascimentali o antiche che abbiamo eseguito per un paio di anni Per quanto riguarda le ideazioni e le realizzazioni dei nostri abiti di scena erano sempre realizzate direttamente dalle donne del gruppo Teamballo Le cose invece che non si riuscivano a realizzare con risorse interne, venivano acquistate.
Negli anni cosiddetti ruggenti del gruppo (dal 1990 al 2006) avevamo un’offerta molto articolata:
1. “L’Appennino vien danzando”: spettacolo sulla tradizione dell’Appennino bolognese accompagnati con musica dal vivo del gruppo Suonabanda.
2. “Ballo d’amor, ballo dei popoli”: spettacolo di danze di varie tradizioni con musica registrata. I moduli possibili erano tre con una costante e delle variabili. La costante era data dalla presenza sempre e comunque delle danze del nostro territorio in apertura e a seguire moduli variabili di danze di altre tradizioni (greche-occitane-balcaniche- francesi-italiane-irlandesi). L’altro elemento forte era l’animazione.
3. “Irlanda”: spettacolo di danze irlandesi con musica registrata e animazione.
4. “Osteria del Teamballo”: commedia musicale ambientata in una vecchia osteria di fine ‘800.
5. “Balletto felsineo”: danze rinascimentali e antiche.
Un ventaglio di proposte vario per piazze, palchi, teatri, sagre, con impegni economici differenziati. Tutta l’attività didattica dei corsi e l’attività di approfondimento per il Teamballo, realizzata da me e da Daniela, è sempre stata improntata alla massima qualità. Ci siamo sempre riferiti alle fonti il più possibile attendibili e documentate, cercando di mettere a frutto le loro conoscenze e la loro esperienza.
L’elenco sotto riportato è una sintesi degli aggiornamenti da noi svolti in quegli anni per il gruppo danze e degli stage che abbiamo proposto nelle nostre sedi per consentire ai ballerini e agli appassionati di incontrare e di fare la conoscenza diretta dei portatori dei repertori tradizionali:
- Ballo staccato dell’Appennino bolognese: Cesare Malservisi - Placida Staro - Suonabanda
- Approfondimento ballo staccato dell’Appennino bolognese: Placida Staro/Massimo Zacchi
- Liscio antico: Massimo Zacchi
- Danze romagnole: Roberto Bucci – Gualtiero Gori – Giuseppe Michele Gala
- Danze occitane: Marisa Dogliotti – Flora Sarzotti – Daniela Mandrile – Gabriele Ferrero – Silvio Peron, Duccio Gay
- Danze venete: Guglielmo Pinna – Dario Marusic – Maurizio Diamantini
- Danze delle Val Resia: con il gruppo danza tradizionale di San Giorgio di Resia
- Saltarelle - Pizziche - Tarantelle: Giuseppe Michele Gala – Tamara Biagi – Roberto Lucanero – Gruppo Paranza dell’Agro – Gruppo Ballati tutti quanti – Canzoniere Grecanico – Getonia - Tarantarte
- Balli sardi: Totorre Chessa - Gianni Mereu – Giuseppe Michele Gala
- Balli delle 4 province: Stefano Valla – Annalisa Scarsellini – Banda Brisca
- Danze greche: Stephanos Stephanopulus, Dimitri Lionostatis – Yvonne Gorrara – Giorgio Zankl
- Danze israeliane: Carla Padovani – Roberto Bagnoli
- Danze balcaniche: Roberto Bagnoli – Carla Padovani – Giorgio Zankl
- Danze irlandesi: con i gruppi Morrigans Wake – Inis fail – Gens d’Is – Whisky Trail – Robin Hood – Joan O’Leary e gli insegnanti Patrick O Dea – Serena Bezzi – Tes Edelman – Giulia Lorimer
- Danze Bretoni: Yv Leblanc – Bernard Loffet – Gruppo Accordanza
- Danze Guascogna e salti del Bearn: Pier Courbefin – JordieDejean
- Bourrée Auvergne e Berry: Patrice Sauret – Bernard Coclet – Laurient Fosset - Pascal. Leblanc
- Scottish e valer impari: Gerard Godon
- Danze del Poiteau e della Vandea: Benoit Guerbigni – J. Grollier
- Danze basche: Agnes Perez – Patxi Perez
- Danze castigliane: Daniel Pece
- Danze catalane: Ramon Cardona
- Danze antiche: Federica Calvino – Duccio Gay – Ives Hulot – Cécile Laye - Corinne Borsotto
- Countrydance: Tamara Golden – Mike James – Roberto Bagnoli
- Danze scozzesi: Fabio Mollica – Tess Edelman
- Danze animazione: Pino. Gala – Cristina. Colombo – Yves Moreau
- Gli stage di ballo e di strumento presentati nelle diverse edizioni del RenoFolkFestival
Il RenoFolkFestival, Suisio Folk, Sala Biellese e Vialfrè, Gennetines, CapoDanze, Zingaria, TorrePelllice e Monghidoro, le nostre frequentazioni.
Siamo stati molto copiati (Gli amici delle danze popolari, Gli amici della casa gialla, La Violina, cc) ma il nostro gruppo aveva degli elementi di forza e di originalità che non era facile replicare da parte di altre formazioni. Vediamoli:
• I ballerini: potevamo contare su un organico di almeno 16/20 ballerini per ogni impegno. Numero quasi uguale tra uomini e donne, con molte coppie anche nella vita e quindi con un affiatamento importante. Ballerini molto esperti perché provenivano quasi d tutti dai nostri corsi, età media non troppo elevata, un piano di allenamenti annuale notevole per complessive 50 ore in 8 mesi, molti spettacoli e quindi grande esperienza. Eravamo davvero bravi, più della metà dei ballerini era in grado di eseguire bene l’intero repertorio, la rimanente aveva una competenza più diversificata in relazione alla sicurezza personale che era maggiore su alcuni repertori e meno su altri. Il numero elevato dei componenti ci permetteva di dare ad ognuno l’esecuzione o il repertorio più adeguato.
• Il repertorio: per molti anni il repertorio del Teamballo aveva degli elementi di esclusività. Presentavamo certo danze molto conosciute e ballate dai più, ma anche danze di esclusiva pertinenza del gruppo che
non venivano insegnate ai corsi. Danze nuove, difficili e molto belle che molti non conoscevano. Era ovviamente una scelta precisa che rispondeva da una parte alla difficoltà di alcune danze che, non adatte ai corsi, venivano da me e Daniela, assegnate al gruppo e, dall’altra, a rendere il gruppo più competitivo. Danze come Il Congo de Captieux, la Tournante, l’Avant deux de traverse, La Branle Maraichine, Koster huet, la Bourée Joli Danielle (da me coreografata), Bourrée Croisée, la bourrée droite du Pay Fort, Pentozali, Chassaposervico, Ballos, Cacac, Ta Zagatina, Ruggeri, Moneco, Bergamasco, Milorda erano ad esclusivo uso del gruppo. Dopo il ventennale del gruppo nel 2006, questa differenziazione è via via venuta meno in parallelo con la riduzione degli spettacoli.
• L’organizzazione: eravamo un gruppo forte, molto strutturato, inserito nel Settore Danze Popolari della Polisportiva G. Masi. Avevamo un Consiglio Direttivo con responsabili e incarichi ben definiti per la programmazione e gestione di tutte le attività; un bilancio economico che gestivamo in proprio, molta collaborazione da parte dei componenti il Teamballo (quasi una quarantina) per la gestione delle feste e degli stage. Un’attività di corsi molto importante (fino a 4 corsi di ballo + 2 di strumento) e molti simpatizzanti che seguivano le nostre uscite.
• Gruppo chiuso: il Teamballo non era aperto a tutti, si accedeva infatti a chiamata. Inizialmente potevano far parte del gruppo solo ballerini esperti provenienti dai nostri corsi. Poi un po’ alla volta e a partire dai primi anni 2000, questo vincolo non fu più rispettato e si apri l’accesso al gruppo anche a ballerini che non frequentavano i nostri corsi La procedura era che, su proposta dei direttori artistici, il gruppo approvava o no l’inserimento dei nuovi ballerini. Questo garantiva la qualità dei nostri spettacoli.
• Qualità: tenevamo molto a fare esibizioni di qualità. L’elevato numero di allenamenti e l’esperienza dei nostri ballerini ci facevano pensare, unitamente al riscontro della gente, di realizzare interventi di buon livello. Sicuramente era vero per la parte a spettacolo, ma anche per l’animazione che risultava sempre molto efficace sia per le danze proposte, sia per il numero elevato di facilitatori (14-18 ballerini dei nostri che aiutavano a danzare facevano la differenza). Sul piano artistico organizzavamo anche le azioni e le coreografie precedenti e successive alle danze, curavamo cioè lo stare in scena. Questa pratica, risultato degli allenamenti periodici, consentiva al pubblico di apprezzare meglio l’esecuzione delle danze e l’accordo tra i ballerini, senza per questo modificare le danze. Cercavamo, curando tutti gli aspetti dell’esibizione, di essere un gruppo spettacolo a tutto tondo
• Costumi: il nostro intento era di caratterizzare la presenza nello spettacolo e di essere immediatamente riconoscibili durante le animazioni. È vero che nella tradizione la gente non ballava in costume, ma con i vestiti propri e, come scriveva Guilcher, “solo con il piacere di danzare”. Pur non avendo le intenzioni dei gruppi folcloristici, ritenevamo che i nostri abbigliamenti, non costumi, fossero comunque popolarmente plausibili a dare l’idea del tradizionale
Il Teamballo è stato uno dei primi gruppi, in zona, a fare spettacolo. Davvero un bel gruppo, nel quale sono confluiti nel corso degli anni, moltissimi ballerini esperti e di grande esperienza. Un gruppo di adulti numeroso (fino anche a 40 componenti), difficile a volte da gestire, ma capace di grandi slanci e innumerevoli invenzioni. Abbiamo raggiunto con il tempo e l’impegno una grande capacità di fare spettacolo, una grande efficacia nel condurre l’animazione e nel coinvolgimento del pubblico. Abbiamo sicuramente fatto scuola e, per molto tempo, fatto la differenza con altri gruppi del territorio. Dalla nascita del gruppo con le nostre attività, con le nostre iniziative, pensiamo di aver dato un contributo importante alla conoscenza e alla promozione della danza popolare, o tradizionale, che dir si voglia.
Organizzare le feste del 3° sabato
Da quando abbiamo iniziato a organizzarle, le feste a ballo sono sempre state, come gli spettacoli del Teamballo, la nostra vetrina. Come tutti gli eventi, grandi o piccoli, andavano preparate e programmate. Nei primi anni erano molto occasionali e legate a scadenze generali (Carnevale, gemellaggi, proposte dei singoli).
Utilizzavamo il saloncino delle XXV aprile, in fondo a Via Carracci alla Croce di Casalecchio. 50 metri quadri più o meno, facili da gestire e da riempire. Oppure il centro sociale di via Canonica, sempre alla Croce, altro spazio decisamente angusto. Venivano bene solo le quadriglie. Nei primi anni ‘90 ci spostammo presso la sala di via del Lino dell’associazione “Senza il banco”. La sala era decisamente la migliore che avessimo avuto fino a quel momento. A partire da quegli anni le feste diventarono regolari, una al mese, sempre il terzo sabato, ma mantennero la caratteristica della musica registrata. Con un accordo tra ballerini, le feste a ballo sul territorio erano diversificate: il primo sabato del mese a Imola da Siriano, il secondo a Zola da Sergio e Rosanna, il quarto a Pianoro da Gloria. Praticamente ogni sabato la possibilità di danzare. Nell’ottobre del 1993, entrò in funzione il Centro Giovanile di Casalecchio di Reno e il Comune ci diede la possibilità (previo calendario) di utilizzarlo per le nostre iniziative. Finalmente un’ottima sala che ci consentì di investire energie e risorse nell’organizzazione delle feste che diventarono sempre più un appuntamento importante e graditissimo. Al Centro Giovanile, più spazioso e provvisto di bar, continuammo per un po’ a proporre prevalentemente musica registrata, anche se qualche gruppo musicale cominciava a fare la sua comparsa. Dobbiamo arrivare al 1996 per avere nel calendario delle serate con una forte prevalenza di gruppi musicali. Molto spesso si utilizzavano i musicisti che erano coinvolti negli stage che proponevamo numerosi a partire proprio da quegli anni. Via via con il passare del tempo la musica registrata sparì per lasciare posto ai gruppi che diventarono il vero valore aggiunto delle feste. Come già riportato, la programmazione, l’ideazione e la gestione di questi eventi era completamente in carico ai ballerini del Teamballo. Impegno che con il comparire dei gruppi musicali si ridusse via via, passando dall’ideazione-conduzione della serata, alla sola gestione. I gruppi riempivano da soli la festa! Cambiarono molto anche le danze che venivano scelte per l’animazione, come il pubblico del resto. Con la musica registrata si privilegiavano le danze e i repertori presentati ai corsi e si faceva prevalentemente riferimento a questo target. Le feste erano un’occasione per provare quello che si era imparato. Il programma delle serate era molto vario e con tante combinazioni possibili. Chi non frequentava i corsi non disponeva di questo vantaggio, ma comunque era in grado di partecipare e di divertirsi. Con la musica dal vivo questo abbinamento, danze-corsisti, non era sempre possibile. Per questa ragione spesso la prima parte della serata era condotta con musica registrata. I gruppi musicali infatti avevano un loro repertorio che poteva includere danze dei corsi ma anche no e molto spesso un proprio pubblico che invece conosceva le loro proposte. Cominciammo così a cambiare un po’ i programmi dei corsi per consentire un punto d’ incontro tra quello che proponevano i gruppi e quello che le persone potevano imparare da noi. Le feste al Centro Giovanile continuarono con grande successo per molti anni. La gestione delle serate per gruppi di lavoro comunque prosegui ed è stata la formula che ha sempre regolato
l’attività nel Settore. I gruppi erano però più eterogenei: teamballini, istruttori, dirigenti, corsisti. Chi si occupava dell’impianto, chi di allestire la sala, chi del ristoro, chi della biglietteria, chi dei musicisti, chi di sgombrare al termine della serata. Questa organizzazione ha funzionato fino a quando è stato attivo il contributo del Teamballo e cioè fino al 2010 più o meno. In seguito è stato un incarico ad esclusivo impegno del consiglio di Settore, sostanzialmente in mano a me, Mauro Burnelli, Gianni Devani, Davide Boschini, con la collaborazione di Giorgio Ciani, Roberto Breveglieri, Marco Collina, Paolo Madau. Negli anni il Centro Giovanile prese la denominazione di Blogos e successivamente di Spazio ECO e cambiò il comitato di gestione. Entrambi questi eventi determinarono di fatto la nostra estromissione dal Centro Giovanile (dando vita al ballo degli sfrattati) che, a parte qualche rientro fortuito, iniziò nel 2008 e divenne definitiva nel 2014. Per diversi anni quindi siamo stati in difficoltà per reperire sedi idonee; alternative provate tante, soddisfacenti poche. Poi decidiamo che la pista Mazzotti. sarebbe diventata la nostra sede. Nonostante le difficoltà, le feste assunsero sempre più una dimensione di rilievo per la presenza di gruppi musicali di forte richiamo e crebbe di continuo la partecipazione. Però, più le feste diventavano importanti, più difficile era la loro organizzazione. Eravamo sempre in meno a farci carico di questi appuntamenti fino ad essere, dopo la scomparsa di Burnelli, solo io e Gianni Devani. Per fortuna potevamo contare per la gestione delle serate sul contributo di Marino Mascagni, di Roberto Breveglieri, degli istruttori Giulia Rinaldi e Roberto Calzolari. Tanti piccoli aiuti, ma importanti, venivano anche dai corsisti e dai ballerini che erano a noi più vicini. Un gran lavoro, svolto per tantissimi anni, un impegno che in certi momenti è stato davvero faticoso. Tutto ciò è stato compensato però dalle tante presenze, anche giovanili, dalla soddisfazione dei ballerini, dalla buona musica e dalle tante belle serate passate insieme in modo piacevole.
Il programma di una festa del 1996 con musica registrata. Le x indicano le danze ballate
Le persone che hanno fatto parte del Teamballo, dalle origini fino alla chiusura del gruppo, in ordine di comparizione:
1. Cesare Malservisi
2. Umberto Bonfà
3. Daniela Veronesi
4. Maurizio Sgarzi
5. Roberta Roatti
6. Pierluigi Vivarelli
7. Anna Ponziani
8. Sergio Simoni
9. Antonella Lotito
10. Giordano Cocchi
11. Emanuela Casi
12. Gigi Pavani
13. Fioralba Burnelli
14. Gaetano Vuozzo
15. Novella Tantini
16. Giancarlo Giordani
17. Grazia Ponziani
18. Milena Baldi,
19. Renato Rasi
20. Athos
21. Nazarena
22. Doriana Carretto
23. Carlo Orlandelli
24. Antonella Buono
25. Gianni Devani
26. Iole Benelli
27. Giorgio Ciani
28. Daniela Zanni
29. Mauro Burnelli
30. Anna Andreoli
31. Guido Salmi
32. Graziella Curreri
33. Cinzia Matteuzzi
34. Umberto Pampolini
35. Pina Marinelli
36. Davide Bravi
37. Massimo Masetti
38. Emanuela Ferro
39. Stefania Rasia
40. Valeria Roncarati
41. Stefano Tommesani
42. Iones Dall’Aglio
43. Aurelia Gabusi
44. Gabriele Gardini
45. Sergio Golfarelli
46. Giovanna Ferri
47. Giuseppe Savini
48. Gabriele Taddia
49. Davide Boschini
50. Antonio Vignoli
51. Ombretta Bacchilega
52. Bashkim Hajdini
53. Elisabetta Bianchi
54. Roberto Paiola
55. Stefania Giarrusso
56. Patrizia Martignoni
57. Patrizia Costa
58. Caterina Cossetto
59. Sergio Cardelli
60. Gloria Clide
61. Maurella Matteucci
62. Gianni Balzanelli
63. Sara Balzanelli
64. Luigi Vannini
65. Alessandro Cossetto
66. Marilena Buscarini
67. Annamaria Rossini
68. Elisabetta Della Valle
69. Mario Andreoli
70. Alice Ghibellini
71. Daniele Marchi (ad honorem)
Alcuni numeri sugli spettacoli
Gli spettacoli e le animazioni effettuate nel corso dell’attività del gruppo Teamballo e documentate (per difetto) in questo libro sono stati:
• 390 negli anni di attività del gruppo
• 225 solo nel decennio 1990-2000 in cui io e Daniela siamo stati coordinatori del gruppo
• 75 le repliche dello spettacolo “L’Appennino vien danzando” con Suonabanda
Noi c’eravamo, testimonianze Di seguito, le testimonianze odierne di alcuni ballerini fondatori del Teamballo, in ricordo dell’esperienza vissuta.
Maurizio Sgarzi e Roberta Roatti
“…….. Sono nel Teamballo dalla sua nascita (il nome se non sbaglio viene da Fioralba o Gigi). E' stata un'esperienza entusiasmante, soprattutto all'inizio per i valori che portava (lo stare insieme divertendosi ballando, l'esibirsi quasi sempre gratuitamente, il far divertire la gente, portare una nuova modalità di intrattenimento....., ma anche un'esperienza di vita per tutte le complicazioni che ha avuto (si sono riversati sul gruppo, e non poteva essere diversamente, tutte le problematiche che ognuno di noi aveva: le tensioni familiari personali, le piccole invidie fra i ballerini, le insinuazioni di simpatia per qualcuno e non per altri, i drammi familiari cha abbiamo vissuto in prima fila, i ritiri, le nuove entrate, l'aumento progressivo delle prestazioni sia dal punto di vista numerico, sia dal punto di vista qualitativo, la consapevolezza, che si faceva avanti piano piano, che altre belle esperienze ci avrebbero potuto coinvolgere e che la vita non era poi solo fatta di balli. Quindi mi è piaciuto tutto, perché si viveva anche con difficoltà. Non mi è piaciuta sicuramente la poca consapevolezza che si aveva dell'importanza della Polisportiva (quindi poca cosa). La si è capita quando poi si è passati alle grandi iniziative.
Ne sono uscito perché erano troppe le richieste che venivano avanzate, troppi allenamenti, troppi spettacoli, quindi si pensava molto di più alla prestazione che allo stare insieme e poi perché dopo un po' di tempo (forse troppo in questa occasione) si deve passare la mano ad altri. Ci sono tanti ricordi belli.
Quando si ballava a Casalecchio incrociavo lo sguardo di persone che conoscevo e che si divertivano poi a ballare con noi, mi dava soddisfazione. Poi quando il Teamballo si trovava da Sergio, tutti insieme a cantare e mangiare: il vero piacere di stare insieme L'episodio più eclatante la caduta del Ciccio sulla musica di Harmonica, tante risate con tanto affetto.”
Sergio Simoni e Antonella Lotito
“Ho fatto parte del Teamballo dall’inizio al 2001 con l’uscita del Teatro della Tresca. Sicuramente è stata una esperienza positiva.
Fin dall’inizio mi è piaciuta la compagnia e l’atmosfera che si viveva nei momenti comuni: dalle prove alle uscite, dal clima da “spogliatoio” prima e soprattutto i momenti conviviali dopo gli spettacoli. Per me le relazioni che si sono instaurate sono state più significative ed importante delle danze stesse: consideravo le danze come una modalità per stare insieme. In modo particolare mi sono piaciuti i ritrovi a Tolè, mi piacevano le uscite in luoghi pittoreschi, mi divertivo alle feste a tema dei sabati, un ricordo positivo è per il corso della Dina Staro, il corso residenziale in Francia è stata una bella esperienza, mi sono sempre divertito nell’osteria
del Teamballo, altre esperienze piacevoli sono state le canzoni dialettali fatte con gli amici storici - costola del Teamballo e infine, ultima, ma non l’ultima, ho gestito con grandi gratificazioni tutte le attività del Culinaria. Ho vissuto con un certo stress l’abbandono iniziale di Cesare, non mi piacevano certe dinamiche personali quando si riflettevano negativamente sul gruppo, ho provato frustrazione per il fallimento del gruppo canto e poco altro… Mi piaceva l’idea di far parte di un gruppo di amici che si trovava per fare le danze, per stare insieme, per fare animazione, per fare le feste del sabato, per sperimentare forme originali di aggregazione. Si era esaurita dentro di me “la spinta propulsiva” iniziale e Il Teatro della Tresca è stata una occasione per tentare di fare cose diverse.”
Milena Baldi
“Ho sempre avuto una gran passione per il ballo, fin da piccola; quindi, ho colto subito la grande opportunità di far parte del gruppo Teamballo nato all’interno del settore danze della polisportiva Masi. È stata un’esperienza molto piacevole e gratificante per diversi anni nei quali la giovane età, la condivisione di attività e interessi, la maggior conoscenza reciproca e il grande entusiasmo hanno sicuramente favorito una partecipazione intensa e motivata.
Tra le tante cose piacevoli, oltre all’esibizione che accontentava anche le nostre piccole vanità, ricordo con simpatia il momento in cui si dava la possibilità ai presenti di poter ballare con noi, concedendo spesso a persone che non lo avevano provato, il gusto gioioso del ballo collettivo: era il cosiddetto spazio “animazione” durante il quale persone di ogni età (più spesso femmine) dapprima con timidezza e qualche riluttanza, poi, sempre più sciolte e divertite, mostravano la loro grande soddisfazione.
Sono davvero tanti i ricordi…. quasi sempre legati alle domeniche di festa nelle sagre contadine, ai fine settimana (uno per tutti a Granaglione con i nostri bimbi a dormire insieme in una grande sala, con Sergio che raccontava una favola come saluto della buona notte) agli stages di Tolè, alle numerose rappresentazioni de “L’osteria del Teamballo”, alle esibizioni sul crescentone di Piazza Maggiore, alle feste dell’Unità, alle mangiate insieme la sera in alcune canoniche particolarmente attraenti dal punto di vista culinario…..
Confesso che l’essere entrata come “singola” in un gruppo per lo più formato da coppie, mi ha penalizzato un po’: la mancanza di un partner stabile ha talvolta pregiudicato quella sintonia e quell’accordo che caratterizzano invece una coppia fissa. Forse anche questo, negli anni, è diventato una causa demotivante, insieme ad una richiesta di prestazioni sempre più precise e curate anche nei costumi, tali da impegnare più energie e maggior tempo nelle prove che, tra l’altro, si facevano in sedi non proprio vicine a casa mia. Gli spettacoli inoltre prevedevano sempre minori spazi di animazione che per me costituivano momenti privilegiati di rapporto con le persone che venivano a vederci.
Come spesso accade anche nelle più belle storie, sentivo che stava finendo un ciclo per poterne iniziare un altro altrettanto bello e accattivante: una nuova avventura sempre all’insegna dell’amicizia e del divertimento ha richiamato me ed altri verso un’altra forma d’Arte: il teatro.”
Pier Luigi Vivarelli e Anna Ponziani
“Siamo tra i fondatori del Teamballo e ne abbiamo fatto parte più o meno per una quindicina d’anni, finché la “fatica” per tenersi aggiornati sulle varie coreografie è diventata superiore al “gusto” di ballare. Anche perché nel frattempo sono aumentati gli impegni famigliari (figli) e perché ci siamo dedicati alla musica andando a formare il gruppo degli Strapazon. Poi è arrivato anche il Teatro per Anna come attrice del Teatro della Tresca e per Pier principalmente come autore/sceneggiatore e interprete delle varie versioni dell’Osteria del Teamballo.
L’esperienza è stata assolutamente positiva e non è ancora finita perché continuiamo a frequentare assiduamente molte delle persone che l’hanno vissuta insieme a noi fin dagli inizi.”
Altre testimonianze dirette dei ballerini del Teamballo entrati successivamente alla fondazione del gruppo Gianni Devani
“Sono entrato nel Teamballo nel 1991, dopo appena 2 corsi Masi. È un’esperienza che mi ha coinvolto particolarmente, perché mi ha fatto scoprire una parte di me che non conoscevo e che sarebbe rimasta nascosta. Mi ha entusiasma o la valenza sociale di questa attività, sia nelle relazioni di gruppo che in quelle pubbliche. Allo stesso tempo ho sempre più apprezzato anche l’aspetto culturale legato alle danze popolari, come spaccato della più complessiva cultura legata al tempo, al territorio, alle radici.
Proprio per questo, quando mi sono trovato a ricoprire incarichi direttivi, ho cercato di legare l’attività del Teamballo e dell’intero settore alla realtà culturale e istituzionale di Casalecchio di Reno, scuole comprese, intrecciandola con la rete e la ricchezza delle altre proposte della Città.
Non sono mai uscito dal Teamballo, finché ha operato, anzi: è una parte della mia vita che mi manca molto, fatta di gioia e allegria, ma anche d’impegno e confronti, a volte, impegnativi e serrati.
Ho invece progressivamente lasciato gli impegni dirigenziali del settore, deluso dall’interesse sempre più tiepido manifestato dalla Polisportiva e, soprattutto, dall’Amministrazione Comunale, come la stessa storia del Reno Folk Festival sta a dimostrare. Credo che, a torto, la comunità di Casalecchio di Reno abbia rinunciato a confermare la paternità di un percorso culturale e sociale di cui, al di là dei tanti rivoli che ne sono derivati, poteva ben essere orgogliosa. Gli episodi da ricordare sarebbero tanti, ma indimenticabili e fonte d’infinita gratificazione per l’impegno di istruttore restano i corsi tenuti ai Festival di Vialfrè e Gennetines, i 26 anni di attività alla Primo Levi, i 10 anni alla Tincani e gli scambi internazionali con la Francia (Romainville), l’Ungheria (Papa) e la Slovacchia (Trencin). Per tutto questo: grazie a tutti e un grande riconoscimento a Umberto e Daniela.”
Umberto Pampolini
“Durante una festa del Gruppo Arcobaleno, credo nel 1991, alla Croce di Casalecchio, sono stato invitato a ballare da un gruppo di ballerini di danza popolare. Erano balli semplici ma piacevoli, molto coinvolgenti. Nell’occasione l’organizzatore del gruppo di ballerini informò che la Polisportiva Masi organizzava dei corsi di quelle danze. Mi sono iscritto quello stesso giorno e ho così iniziato a partecipare ai corsi tenuti da Umberto e Daniela. Dopo aver frequentato alcuni corsi mi è arrivata la proposta di far parte dei ballerini del Gruppo Teamballo, gruppo che si esibiva in varie occasioni e che aveva la caratteristica di coinvolgere, nell’ambito dell’esibizione, anche le persone presenti. La possibilità di ballare, di esibirsi in costume e di coinvolgere mi intrigò molto e mi inserii con impegno nelle attività del gruppo. La partecipazione all’intensa vita del gruppo è stata sicuramente la motivazione più forte alla mia esperienza nel Teamballo: molte e varie erano le occasioni dello stare insieme: stage di preparazione, momenti conviviali, esibizioni in varie località. La mia attività nel gruppo è andata avanti per circa 10 anni poi, gli inevitabili ripetuti impegni nelle domeniche ed in altri giorni festivi, che comportavano la mia assenza dalla famiglia e la partecipazione ad una nuova esperienza teatrale nel gruppo Teatro della Tresca, mi hanno indotto a concludere la mia bellissima esperienza nel Teamballo.
Davvero grato a Daniela e Umberto e a tutti gli amici del gruppo che fortunatamente continuo a frequentare.”
Gabriele Gardini
“Sono entrato nel mondo delle danze popolari grazie alla spinta di mia cugina Paola che, nel 1990, mi iscrisse ad un corso della Polisportiva Masi. Dopo un inizio piuttosto incerto, cominciai ad appassionarmi e ad ottenere risultati sempre più incoraggianti, per cui continuai a frequentare i corsi e da lì ad entrare nel Teamballo il passo fu breve.
Era il 1994. È stata una gran bella esperienza: c’era il piacere di ballare, di muoversi sull’onda della musica, di stare insieme alle persone e coinvolgerle e, perché no, anche quello di esibirmi in pubblico. Che emozione stare sul palco a Gennetines! E inoltre c’era la soddisfazione di far conoscere delle danze che appartengono alle più svariate tradizioni popolari.”
Valeria Roncarati
“Il mio primo incontro con le danze popolari avviene alle scuole medie, grazie a un'iniziativa pomeridiana proposta dal mio insegnante di educazione fisica Maurizio Sgarzi, instancabile animatore di moltissime iniziative, non solo sportive, a Casalecchio di Reno. Dopo una pausa di qualche anno (è l'età dell'adolescenza!) decido di iscrivermi al corso di danze popolari della polisportiva Masi, ed ecco il secondo incontro importante: quello con i "maestri" Umberto e Daniela. Arrivo ai 18-20 anni e mi propongono di fare parte del gruppo Teamballo (1995). Mi si apre un mondo! Un mondo fatto di balli, di feste, di animazioni in vari paesi e piazze e di rapporti con persone quasi tutte di almeno una decina di anni più di me e oltre (e a quell'età non è
scontato): non ho imparato solo a muovere i piedi ma a conoscere altre realtà, altri modi di passare il tempo libero, di ragionare, di stare insieme, di fare vacanza, di cucinare...e infiniti altri spunti che vanno oltre la danza. Ho sicuramente ricevuto molto di più di quello che ho dato, non ultima una bellissima amicizia con Davide, unico coetaneo del gruppo. Non ho personalmente ricordi brutti, anche se ci sono stati momenti difficili nell'organizzazione di un gruppo: non tutti lo intendono nello stesso modo, ci sono diversi ruoli di responsabilità, il confronto anche acceso è inevitabile. Ma forse la differenza di età mi ha messo al riparo e non li ho patiti: sono stati solo un'ulteriore occasione di crescita. C'è stato qualche momento più triste: qualcuno che non voleva ballare più, qualcun altro che non poteva, o che nel frattempo se ne è andato per sempre...Arrivo ai 27 anni, al mio matrimonio (Teamballo presente e animatore!) e poi alla prima gravidanza: purtroppo sancisce un saluto che penso momentaneo e che si trasforma poi in un addio. Ci sono momenti della vita che richiedono una scelta, e dopo è difficile tornare indietro. Ma è uno dei pezzi di vita che più mi riempiono e mi strappano un sorriso e anche un filo di malinconia. Di ricordi ne ho tantissimi: serate a ballare in piazze, strade e paesi, cambi di vestiti in un garage, in una cantina o dietro a un trattore, serate di prove in piccoli gruppi tra chi voleva allenarsi ancora, stage, cene molto particolari nella casa in collina di Sergio e Antonella (e non erano ancora i tempi di Masterchef!). Oltre a qualche giorno passato vicino a Foggia per una full immersion di Pizzica e lo scambio culturale (e di danza!) con un paese vicino a Parigi, e sicuramente tanto altro che ora non ricordo di trascrivere. Non posso che concludere dicendo "grazie Teamballo"!”
David Boschini e Alessandra Vulcano
“Io e Alessandra avevamo già assistito ad esibizioni del Teamballo nei primi anni 90 e ne eravamo rimasti affascinati...era evidente che quelle persone ballavano e si divertivano...di una gioia sana. Per questo motivo poi cominciammo in quegli anni a frequentare i corsi di Cesare e Francesca.
Successivamente facemmo la stessa cosa con i corsi di Umberto e Daniela...poi dopo qualche anno arrivò anche l'occasione di entrare nel gruppo. Tuttavia non entrammo assieme nel Teamballo...io entrai nel 98, quell'anno cominciai la mia lunga serie di frequentazioni del Grand Bal del l'Europe a Gennetines ed ero già parecchio "carico" di entusiasmo. Alessandra arrivò nel 2000 quando riuscii a convincerla perchè, giustamente, aveva dato la corretta priorità al mestiere di mamma visto che nostro figlio era nato nel 97. Quell'anno, dopo varie vicissitudini del gruppo (molte discussioni...forse questo il periodo più pesante), ci proponemmo come responsabili e la cosa andò avanti fino al 2010...quando decidemmo di lasciare per importanti impegni familiari e per raggiunti limiti di età. Purtroppo questo è stato anche, e ce ne dispiace, l'inizio della fine del gruppo...
E' stato un bellissimo periodo...ci siamo divertiti tanto, l'ambiente era allegro, vivace...molte persone in gamba...assieme agli amici più attivi ci siamo tolti parecchie soddisfazioni come ad esempio portare il Teamballo a Gennetines, inventare e organizzare il Renofolk Festival...e tantissime esibizioni (ho in mente un numero di circa 120-130 solo in questi 10 anni) dove abbiamo anche sempre cercato di promuovere le
tradizioni regionali...insomma un periodo della vita che ci ha lasciato un ottimo ricordo e che, evidentemente, lo ha lasciato anche ad altri visto che a distanza di anni incontriamo persone tra Bologna, il Piemonte e la Francia che ancora ricordano con piacere il Teamballo.”
Infine, le testimonianze di alcuni ballerini entrati del Teamballo negli ultimi anni di attività nel gruppo. Luigi Vannini
“Parecipo al Teamballo verso la fine degli anni '90, mi ero interessato ai balli popolari nei primi anni 90 attraverso degli amici di Milano e partecipavo ai folk festival che si tenevano in Lombardia e in Piemonte, una piccola scappata anche in Francia, quando ho perso la spinta propulsiva del fuori regione ho conosciuto la Polisportiva Masi e il gruppo dei balli popolari di Bologna con i quali ho continuato a esercitare la mia passione. È nata così, quasi per gioco l'opportunità di entrare nel gruppo del Teamballo, di cui conservo ancora con orgoglio la felpa autografata, dove il primo punto era la voglia di ballare, ma con un impegno professionale. Non ho partecipato a tantissime uscite, ma tutte le volte era comunque un modo per fare diventare una passione anche uno spettacolo, un modo di trasmettere al pubblico la gioia, la bellezza e la particolarità dei balli popolari. Ricordo con piacere immenso gli stage che venivano svolti una volta all'anno a Carpineta dove si conviveva per alcuni giorni nell'albergo Dolores, dotato di stanze, ristorante e sala da ballo. Era un modo per approfondire le tecniche di ballo, di conoscere meglio i propri compagni del gruppo e non ultimo di luculliane cene. Il bello delle esibizioni, che venivano svolte in concomitanza di manifestazioni di ogni genere, era poi il coinvolgimento anche degli spettatori, un gruppo di 'affezionatos' seguiva sempre gli spettacoli del Teamballo al termine dei quali poi spontaneamente il pubblico entrava in pista per ripetere le danze più divertenti. La mia partecipazione nei paesi natii dei miei genitori in associazioni di promozione sociale, mi ha permesso di organizzare alcune uscite del Teamballo, in particolare a Campolo di Grizzana Morandi dove tutti gli anni nel mese di agosto vengono svolte manifestazioni per i villeggianti, così come nella famosa Festa della Sfrappola a Riola di Vergato che si tiene tutti gli anni ……... Così come è iniziata come direbbe una canzone ‘senza un vero perché’ anche questa esperienza è terminata, preso dagli eventi della vita. Rimane comunque nel cuore il vissuto e soprattutto la sincerità, l’impegno e l’amicizia che mi ha legato ai componenti del Teamballo.”
Patrizia Martignomni
“Sono entrata nel Teamballo nel 2006 e sono stata contenta ed orgogliosa di averne fatto parte fino a che è esistito. È stata una bellissima esperienza in cui ho avuto la possibilità di ballare tanto che è sempre stata la mia passione, incontrare belle persone, di divertirmi, di visitare luoghi in cui forse non sarei mai andata e di imparare tantissimo da ottimi insegnanti e dagli altri componenti del gruppo.
Un bellissimo viaggio nel mondo del ballo, nella tradizione e nella cultura di tanti paesi, primo fra tutti il nostro. Davvero un peccato che il gruppo si sia sciolto, avrei continuato a farne parte anche con ginocchia, gambe ed anche fatiscenti. Non posso non ricordare la fantastica avventura di Gennetines, i momenti condivisi della preparazione e dello spettacolo stesso, l'entusiasmo e le facce sorridenti di chi ci guardava ed i complimenti ricevuti ili giorno dopo da chi aveva assistito. Permettimi anche di ringraziare te e Daniela del lavoro che state facendo che trovo grandioso, complimenti ancora!”
Gloria Clyde
“Non dimenticherò mai la telefonata di Davide che mi chiedeva di fare parte del Teamballo: era il 2002 ed era il giorno del matrimonio di mia figlia...... Io ho sempre amato il ballo come una delle parti espressive della musica, ma mai avevo preso in considerazione di far parte di un gruppo simile. Sono stati anni veramente belli, impegnativi, ma anche molto divertenti. Gli allenamenti erano sì un momento di lavoro per imparare e perfezionare i balli che poi avremmo portato nelle nostre uscite davanti al pubblico, ma erano anche un allegro momento di ritrovo fra amici. Confesso che gli spettacoli mi mettevano un po' di ansia, ma avevo accettato l'impegno, e la sfida, per cui ho accettato anche questo.
Il Teamballo ha fatto uscite in tantissime piazze e con vari musicisti, La Reno Folk Band, i Suonabanda, siamo stati anche a Papa e a Gennetines dove per vari anni abbiamo non solo fatto spettacolo, ma anche insegnato i balli della nostra regione, lasciando decisamente un segno: per vari anni hanno continuato a chiedere nostre notizie dopo che avevamo smesso di partecipare. e questa è una bella soddisfazione.
Non ho mai lasciato il Teamballo, sono rimasta fino all'ultimo sperando, confesso, che potesse ripartire perché quegli anni sono stati proprio belli e intensi.”
Sergio Cardelli
“Credo di aver iniziato nel 2004 con Gloria e Patrizia Costa, non sono andato via ma non ho partecipato agli allenamenti ed alle esibizioni gli ultimi due anni circa prima dello scioglimento del gruppo (principalmente x le distanze) il periodo che ho passato con il gruppo è stato positivo per la socialità e per aver migliorato ed imparato nuove danze.”
E ora?
So per certo che tutto questo non è stato invano. L’attività del Settore Danze Popolari della Polisportiva G. Masi, gli spettacoli del gruppo Teamballo, le iniziative sul territorio e le migliaia di persone che ci hanno frequentato, tutto questo qualcosa ha prodotto e continuerà a produrre. Nuovi appassionati, nuove energie, nuove idee e, tanta, tanta voglia di fare. La promozione, la divulgazione del patrimonio coreutico e musicale popolare, la ricerca sulle tradizioni hanno trovato nuovi interpreti, proprio grazie al lavoro di questi anni, nostro e delle altre associazioni e dei gruppi del territorio. Questo racconto, questa documentazione è stata un’utile operazione di memoria, un racconto sul come eravamo e un aggiornamento sul come siamo cambiati. La Polisportiva Masi farà il suo corso, continuando ad organizzare le attività di routine anche se non credo abbia la volontà e l’intenzione di ritornare a fare la prima della classe in questo ambito. Per questo confido molto negli istruttori (Giulia, Sissi e Roberto) e nei GDB, che progressivamente in questi ultimi anni sono cresciuti per qualità e organizzazione, che hanno capito che loro è il compito di rappresentare queste istanze e che il loro contributo è diventato sempre più fondamentale.
Ho rassegnato le mie dimissioni con una lettera al Presidente della Polisportiva G. Masi e con una lettera “ai corsisti” nella quale illustravo le ragioni delle dimissioni e che cosa aveva significato per me, per noi, l’impegno nel Teamballo e nel Settore Danze Popolari.
Lascio dopo moltissimi anni con un bel po’ di nostalgia, ma contento di vedere continuare il lavoro. L’impegno di questi anni non è andato perso. Poi si vedrà, mai dire mai.
Chiudo con un passaggio tratto dalla lettera che ho inviato ai corsisti a settembre 2018 a nome mio e di Daniela in concomitanza con la ripresa dei corsi delle attività delle danze popolari a cui io però, questa volta, non avrei più preso parte.
“Nemmeno sappiamo dire il numero delle danze che abbiamo imparato o insegnato, il numero degli spettacoli e delle animazioni, gli interventi di solidarietà o le presenze nelle sagre paesane, sono dati statistici che non abbiamo modo di ricostruire. Sappiamo solo che le danze sono state tante, le persone conosciute moltissime e moltissimi gli amici che hanno condiviso con noi questa passione e questo lungo itinerario. Sappiamo per certo che le persone, gli amici, le danze popolari hanno dato un senso profondo al nostro impegno e al nostro lavoro. Sappiamo per certo che la bellezza delle cose fatte insieme resterà. Per chiudere vorremmo ringraziare tutti quelli che, in Masi e fuori, hanno creduto in noi, vorremmo ringraziare tutti i gruppi musicali con i quali abbiamo collaborato, vorremmo ringraziare tutti i gruppi ballo con cui abbiamo condiviso iniziative.
Vorremmo infine ringraziare tutti i corsisti e tutti ballerini che hanno pestato i piedi insieme a noi.
Un abbraccio, Umberto e Daniela.”
News-Teamballo 2.0
Proprio mentre scrivevo questo racconto è ritornato un logo molto familiare, aggiornato ma familiare: il Teamballo 2.0.
Sissi, una delle istruttrici dei corsi Masi, con un gruppetto di GDB ha rimesso in piedi il gruppo spettacolo e ha deciso di utilizzare il vecchio nome. Che dire, sono proprio contento.
Ringraziamenti
Il primo ringraziamento è per mia moglie Daniela che ha interpretato e condiviso questo lunghissimo, impegnativo, ma incredibile viaggio nella tradizione della danza popolare.
Il secondo a tutti i ballerini e amici che hanno fatto parte del gruppo Teamballo dal 1986, anno della fondazione, al 2014, anno della sua ultima esibizione.
Il terzo a tutti i corsisti che con noi hanno viaggiato nei tanti repertori e intrecciato i loro piedi nelle mille danze.
Il quarto ai ballerini delle feste, del RenoFolkFestival e delle animazioni che hanno condiviso con noi il piacere del ballo e dello stare insieme.
Il quinto ai nostri maestri, a tutti quelli che ci hanno insegnato qualcosa e a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di imparare qualcosa.
Il sesto ai dirigenti e operatori della Polisportiva Masi che in tutti questi anni ci hanno aiutato e consigliato.
Il settimo a tutti quelli che mi hanno aiutato a reperire la documentazione per questo libro: Marino Mascagni con l’archivio documentale della Polisportiva Masi, Davide Boschini, Pierluigi Vivarelli, Giordano Cocchi, Maurizio Sgarzi.
L’ottavo ringraziamento ai tanti che non sono più con noi, ma che ci hanno dato tanto.
Infine un ringraziamento a Giulia, nostra figlia, perché senza il suo aiuto e la sua competenza, questo libro non sarebbe così . bello!
Umberto Bonfà nasce a Poggio Rusco, in provincia di Mantova, nel 1951. Dopo il diploma magistrale si trasferisce a Bologna per gli studi
universitari presso l'Istituto Superiore di Educazione Fisica (ISEF) e parallelamente inizia il suo percorso di insegnante di Educazione fisica.
Nel 1978 l’inizio della passione per i balli popolari e i repertori tradizionali
Nei primi anni, ottanta, insieme alla moglie Daniela, inizia a frequentare il Settore Danze popolari della Polisportiva G.Masi, prima come corsisti, poi come istruttori. Sono tra i fondatori del Teamballo di cui sono stati, dal 1990 al 2000, direttori artistici e ne hanno curato la preparazione tecnica negli anni
a seguire fino al 2014. Ha fatto parte del gruppo promotore del primo RenoFolkFestival del 2002, fino all’ultima edizione che ha seguito, del 2018. Dal 1990 al 2018 è stato dirigente della Polisportiva G. Masi.
Si ritira dal mondo delle danze nel 2018, dopo 40 anni di attività, ma senza abbandonare la passione per questo mondo. Attualmente vive a Bologna dove coltiva vari interessi.