…Fotografare le persone: il ritratto a cura di Robin Vanzolini I.T.T “Marco Polo” Rimini a.s.2018-2019
…Fotografare le persone:
il ritratto
a cura di Robin Vanzolini I.T.T “Marco Polo” Rimini a.s.2018-2019
Scattare ritratti che lasciano il segno non è facile, Ci sono alcune regole da seguire, e queste si conoscono, però per dare quel tocco in più ad una foto e renderla meno banale è indispensabile infrangerne qualcuna per dare allo scatto quel qualcosa in più…
1. Scattate da una diversa prospettiva. Nella maggior parte dei ritratti dare una visione diversa puo' dare risultati migliori. Per esempio potete scattare da sopra il vostro soggetto o da terra ed in entrambi i casi avrete una prospettiva piĂš interessante.
2. Giocate con gli occhi. È incredibile quanto gli occhi possano aprire una dimensione nuova in una foto. Nella maggior parte delle foto i soggetti guardano sempre in camera e questo è sensato, ma ci sono anche altre cose che si possono provare, per esempio guardare in un punto fuori dall’inquadratura creando anche un desiderio di conoscere cosa possa suscitare quelle espressioni e quelle emozioni, ma attenzione, cari fotografi, perché potrebbe distrarre troppo dal vostro soggetto.
3. Rompete gli schemi della composizione. Ci sono molte regole in questo caso che abbiamo ripetuto anche qui su click, ma non sono incise nella pietra ed infrangerle può dare i suoi frutti. Una delle prime con cui sperimentare è la Regola dei Terzi.
4. Sperimentate con la luce. Come sempre la luce la fa da padrona e allora anche qui potete cercare di sbizzarrirvi con gli effetti piÚ strani. Luci che provengono dalle angolazioni piÚ strane, raggi solari attraverso una finestra, luci da dietro, ecc‌ A voi la scelta.
5. Togliete il vostro soggetto dalla sua zona relax. Quando la gente si mette nel suo ambiente per farsi ritrarre la foto non potrà che essere noiosa, mentre scattare durante qualche azione o qualche discorso, quando il soggetto non è concentrato sul farsi fotografare, ma sul fare altro allora la foto avrà sicuramente una dimensione più profonda riuscendo meglio a cogliere le sfumature della scena. Se non c’è niente di meglio da fare potreste sempre chiedere al vostro soggetto di saltare…
6. Scattate da lontano. Come nel consiglio precedente scattare mentre il soggetto compie qualche azione, magari usando una focale piÚ lunga e cercando di stare un po’ piÚ in disparte per evitare di distrarre il soggetto, come quando si fotografano i bambini che giocano.
7. Introducete un attrezzo. Un attrezzo od un supporto vario possono dare alla vostra scena quel qualcosa in piÚ, anche se potrebbero rubare l’attenzione principale.
8. Concentratevi solo su una parte del corpo. Usando una focale maggiore, ritagliate solamente una parte della persona, una mano, un occhio, i piedi o qualsiasi altra cosa perchÊ a volte anche escludendo qualcosa da un’immagine si può dire molto.
9. Nascondete parti del vostro soggetto. Questa è una variante dello scorso consiglio e consiste nel nascondere il viso od il corpo con vestiti od altri oggetti.
Modelle/i… soggetti complicati • Chiunque di noi è un soggetto, dalle mille sfaccettature, così poliedrico ed affascinante da poter garantire fotografie eccezionali. • A seconda del ritratto che stiamo per realizzare, dovremmo concentrarci su quali e quante di queste sfaccettature dovremmo valorizzare.
Primi esperimenti Di soggetti da ritrarre ne esistono fondamentalmente di due tipi: quelli che conosciamo bene quali compagne/i, amiche/ci, e quelli che NON conosciamo che possiamo incontrare occasionalmente .
“Cosi pero’… vengo male!” • Se la cosa fondamentale per fare delle belle fotografie ad una persona è quella di conoscerne il carattere, nel primo caso dovremmo poter essere avvantaggiati. Ci sono però altri problemi perché ci sentiremo dire frasi come queste: "Ma nooo, così vengo male!" oppure "Non puoi riprendermi da questo lato, si vede il naso troppo grosso…" eccetera. Questo genere di problemi non esiste con la/il modella/o professionista. In questo caso anzi sarà lei/lui ad assumere le varie pose conoscendo il proprio appeal.
Guidare il soggetto • Ma dovrete saperla dirigere, altrimenti rischiate che lei, non sapendo cosa fare, si sposti magari proprio una frazione di secondo prima dello scatto. Bene: il primo insegnamento che se ne trae è che, professionista o meno, la modella va guidata e consigliata, deve essere chi fotografa a gestire la situazione e per farlo dobbiamo avere le idee chiare su ciò a cui miriamo. Ma attenzione: non forzate il soggetto ad assumere pose innaturali; piuttosto parlate prima dei risultati che volete raggiungere, illustrate il tipo di fotografie che vorreste fare.
Conoscere il soggetto Il soggetto come dicevamo andrebbe conosciuto bene nel suo carattere e nel suo temperamento; per realizzare questo tipo di fotografie bisogna essere psicologi quel tanto da capire che tipo di persona abbiamo di fronte e quali sono i suoi interessi, le sue passioni, i suoi sogni. Solo cosÏ riusciremo davvero a tirar fuori il meglio di lei e tutto questo, se saremo bravi, si vedrà nelle immagini. Importante è la gentilezza. Nel dirigerla per fare in modo che atteggiamento, espressione, posa siano quelle che veramente vogliamo, siate sempre gentili quanto basta.
Che foto fare… • Per chiarire cosa volete ottenere è di grande utilità, prima della seduta di ripresa, analizzare assieme alcune immagini, simili a quelle che vorreste realizzare. Magari non riuscirete mai a farle uguali… ma sarà certo un input formidabile avere dei precisi punti di riferimento. Bianco e nero o colore non è fondamentale ora, si potra fotografare a colori e poi modificare col computer la cromicità. • Sarà anche bene poter disporre di uno specchio sufficientemente grande da sistemare fuori campo davanti al soggetto, dove possa controllare le pose che assume.
Quale posa far assumere? • Sta a voi capire se la modella che state riprendendo è impacciata e va quindi consigliata continuamente sulle posizioni da prendere, oppure se le potete dare (com'è nel caso delle professioniste) più mano libera. • Ci sono persone che hanno una naturale predisposizione per l'obiettivo e con le quali dovete solo limitarvi a scattare dando qualche consiglio ogni tanto e ce ne sono altre che si irrigidiscono e vanno tranquillizzate e guidate. • In ogni caso siate sicuri/e di voi, o almeno datene l'impressione.
Come rompere il ghiaccio? Non risparmiate gli scatti: ricordate che i primi scatti saranno più o meno inutili, fotograficamente parlando, ma utilissimi invece per fare in modo che il ghiaccio si rompa e che, sia lei che voi, siate i più naturali possibile. •
Perché è proprio questo che in fin dei conti dovrete raggiungere: la maggiore naturalezza possibile. In particolare è inutile voler dar loro un tono forzatamente professionale, molto meglio riprenderle così come sono nella loro genuina spontaneità.
Quante foto? • Ma infine quante foto scattare? • Dipende. 20,30, 40…500-1000 I professionisti, che hanno a che fare con tempi stretti e modelle costose, scattano moltissime immagini, perché comunque debbono ottenere un risultato valido. In media vi consiglio un centinaio di scatti ma anche meno se vedete che il soggetto comincia a stancarsi e a dare segni di nervosismo. In questo caso sarà molto meglio rimandare il servizio.
Piano e campo Il piano, in fotografia cosÏ come nelle riprese cinematografiche, è un termine usato per indicare l'ampiezza di un'inquadratura in rapporto alla figura umana. Solitamente, si parla di piano quando l'inquadratura comprende, al massimo, una figura umana nella sua interezza. Se l'inquadratura fosse piÚ ampia, si parlerebbe di campo.
Dalla figura intera al dettaglio A seconda della porzione della figura umana inquadrata, il piano assume nel gergo tecnico le diciture di "Figura intera", "Piano americano", "Piano medio", "Primo piano" e "Primissimo piano". Restringendo l'inquadratura su di un singolo particolare si ottiene il "dettaglio".
Figura
La persona è inquadrata dai piedi alla intera testa, e sta esattamente nel fotogramma.
Piano americano (PA) L'inquadratura parte dalla metĂ della coscia. Spesso utilizzato per inquadrare due o piĂš persone (con un taglio all'altezza delle ginocchia), questo tipo di inquadratura serve a dare all'attore maggiore libertĂ espressiva e d'azione. Si ritiene che questo piano sia nato nel cinema western, dove vi era la necessitĂ di mostrare i personaggi armati con le fondine appese al cinturone.
Piano medio (PM) o Mezza figura (MF) Inquadratura che riprende la figura (una o piĂš persone) dalla vita in su.
Mezzo Primo Piano (MPP) Mezzo Busto (MB) L'inquadratura tagliata approssimativam ente all'altezza del petto è definita Mezzo Primo Piano (MPP) o Mezzo Busto (MB).
Primo piano (PP) Inquadratura di un volto dall'altezza delle spalle. Il soggetto è isolato dal contesto, e la sua espressione è il centro dell'attenzione. In fotografia è conosciuto anche come "formato tessera"
Primissimo piano (PPP) Il volto del soggetto riempie l'inquadratura, ed è generalmente tagliato sopra l'attaccatura dei capelli e a metà del collo (a volte il taglio è fatto partire dal mento). L'inquadratura è molto stretta e particolarmente cinematografica, consentendo di cogliere l'anima del soggetto.
Particolare (Part.) e Dettaglio (Dett.) Il Dettaglio è una parte del volto o del corpo, ripresa molto da vicino oppure una sua particolare azione (ad esempio una mano che afferra qualcosa) o sue parti in movimento (ad esempio il dettaglio dei piedi nella corsa).
Luci ed esposizione Come tutte le tecniche, non esiste una soluzione univoca, generalmente si considera ottimale una luce di tre quarti con un angolo fra i trenta e i cinquanta gradi. Uno degli aspetti più comune nella fotografia da ritratto è la ripresa che è posta all'altezza degli occhi, la ripresa frontale si applica a volti regolari, una ripresa angolata è una scelta applicata abbastanza regolarmente in fotografia, il profilo si limita a fornire una informazione più che un ritratto vero e proprio.
LUCE NATURALE SFONDO
ILLUMINATORE FRONTALE RIFLETTORE SCHIARENTE
Effetto Bokeh Bokeh (pronunciato /bɒkɛ/ o talvolta / ˈboʊkə/[1]) è un termine del gergo fotografico derivato dal vocabolo giapponese “boke” ( 暈け o ボケ ), che significa “sfocatura” oppure “confusione mentale”La parola bokeh indica propriamente le zone contenute nei piani fuori fuoco di un’immagine fotografica e la qualità estetica della sfocatura; per estensione, si riferisce anche alla tecnica che permette di ottenere un gradevole effetto “sfocato” tramite un utilizzo creativo delle proprietà ottiche degli obiettivi.
liberatoria • Fate attenzione se utilizzerete le fotografie per concorsi, mostre, pubblicazioni o internet, dovrete essere in possesso della cosiddetta LIBERATORIA. Si tratta di una dichiarazione scritta del soggetto ripreso, attestante che siete autorizzati a pubblicare la sua immagine. Ve ne suggerisco un tipo di massima che potrà subire le variazioni opportune del caso. Finito di scattare le foto ricordarsi di farla firmare. Una copia, quella originale la tratterrete voi, un'altra sarebbe buona norma darla al soggetto ripreso.
Il/la sottoscritto/a ___________________________ nato/a a _____________ il ________ residente a ___________________ in via ______________________________________ In qualità di soggetto ritratto o di legale rappresentante del medesimo, Autorizza l’autore Robin Vanzolini nell’ambito dell’applicazione del decreto legislativo 196 del 30/06/2003 intitolato “Codice in materia di protezione dei dati personali”, all’utilizzo, a titolo gratuito, delle immagini fotografiche e video prodotti nell’anno _________, nei seguenti casi: • esposizioni fieristiche • pubblicazioni su media vari • pubblicazione su CD o DVD da inviare a Enti pubblici e privati relativamente a specifici progetti • esposizione all’interno di mostre, rassegne, pubblicazione attraverso la stampa, l’editoria, manifestazioni, pubblicazione sul web attraverso i siti:
www.imaginaction.tv e/o www.vanzo.com • realizzazione di immagini video da utilizzarsi quale promo ne vietà altresì l’uso in contesti che ne pregiudichino la dignità personale ed il decoro. La presente vale anche come informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 Rimini, _______________
in fede______________________
Robin
anzolini
photography