…Fotografare le persone:
il ritratto ][
a cura di Robin Vanzolini I.T.T “Marco Polo” Rimini a.s.2018-2019
1. L’obiettivo da ritratto La regola dice che un buon ritratto va fatto con un 85mm, oppure un 105mm (ottica fissa oppure uno zoom con un’escursione che comprenda le lunghezze focali possibilmente utilizzato a tutta apertura, o quasi. Questo non vuol dire che non si possa scattare un ritratto con un gradangolo o con un tele più lungo. Prima si digerisce la regola, poi si può sperimentare con quel che si vuole.
2. Il numero di scatti La regola dice che per ogni ritratto bisognerebbe scattare almeno 40 scatti, più o meno quelli concessi da un “vecchio” rullo 35 mm da 36 pose. Cogliere l’espressione migliore è anche un fatto statistico: occhi chiusi, smorfie, capelli fuori posto ecc. si combattono premendo più volte il pulsante di scatto.
3. Luce in esterni La regola dice, che per l’esterno, non c’e nessuna regola (National geographic naturalmente consiglia la luce del mattino o della sera, quando i raggi del sole sono obliqui).
Per illuminare il soggetto, si puo contare su: - sole/luce di lato, con o senza pannello riflettente (si acquista nei negozi specializzati, ma può andar bene anche un cartone bianco oppure un telo o un pezzo di polistirolo) - sole sopra la testa, con pannello riflettene - controluce, con pannello riflettente - in ombra, con o senza pannello riflettente.
Il pannello serve a ridurre il salto netto tra le alte luci e le ombre (contrasto). Prima di scattare bisogna provare l’efficacia del pannello muovendolo e avvicinandolo e allontanandolo dal soggetto per regolrne l’azione. Insomma, grande libertà. Molto dipende dalla fantasia del fotografo. Val la pena di provare le diverse opzioni per perfezionare poi quella a noi più congeniale.
4. Luci in studio La regola dice che per le foto in studio, a parte le tre o quattro luci canoniche ( ombrello leggermente sopra il soggetto con fondo piĂš o meno illuminato, luce finestra messa di lato, bank con diffusore di fronte al soggetto con luce diretta posta dietro al soggetto solo per i capelli ecc.) lo studio deve essere una palestra di sperimentazione, per cui spazio alla fantasia anche se non si ha troppo tempo a disposizione.
5. Inquadratura La regola dice che l’inquadratura è una cosa che si deve imparare, perche rientra nella categoria del buon gusto, per cui: primo, riempire sempre il fotogramma ; secondo, costruire una composizione bilanciata. Imparare a guardare per davvero dentro al mirino (o al display LCD se usiamo una compatta che ha solo quello per inquadrare) e a godersi la foto prima ancora di scattarla.
6. Espressione La regola dice che il soggetto dovrebbe guardare in macchina per tirargli fuori un minimo di espressività, che fa’ la differenza! Una volta che si è padroni di questa regola si può cominciare a sperimentare con altre espressioni (buffa, pensierosa, occhi chiusi, sguardo di lato o a terra).
7. Scattate da lontano. scattare anche mentre il soggetto compie qualche azione, magari usando una focale piÚ lunga e cercando di stare un po’ piÚ in disparte per evitare di distrarre il soggetto, come quando si fotografano i bambini che giocano.
8. Velocità La regola dice che una volta inquadrato e messo a fuoco il soggetto, gli scatti vanno fatti abbastanza a ridosso uno dell’altro. Sono assolutamente da evitare quegli interminabili secondi di pausa forzata, di silenzio e di imbarazzo da parte nostra e del soggetto dovuti all’indecisione del fotografo, alla scarsa dimestichezza con la macchina fotografica e con la pratica del ritratto.
Se qualcosa non va, se abbiamo bisogno di riflettere un secondo o di risolvere un problema tecnico prima di ricominciare a scattare, è importante che continuiamo a dialogare con il nostro soggetto, togliendolo dall’imbarazzo. Poi sotto, decisi, con la seconda serie di foto.
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8. Fidarsi della tecnologia
La regola e il buon senso dicono che oggi, con tutti i progressi fatti dai costruttori di macchine fotografiche, non dovremmo più incaponirci a scattare regolando tutto in manuale. Abbiamo l’automatismo, priorità di tempi, • priorità di diaframmi, per il ritratto questo è più che sufficiente •
9. Emozione La regola dice, che una volta ultimato il lavoro o hobby, il risultato deve dare sempre un’emozione, per chi l’ha eseguito e per chi lo guarda per la prima volta.
• 10. Modestia e Critica • Siate molto critici con voi stessi, e cerchiamo di non sopravvalutare le nostre fotografie. • non accontentiamoci per continuare a migliorare! • E ricordiamoci che per l'evoluzione occorre sempre un minimo di imprecisione! • Questa è una regola assoluta
Dalla figura intera al dettaglio A seconda della porzione della figura umana inquadrata, il piano assume nel gergo tecnico le diciture di "Figura intera", "Piano americano", "Piano medio", "Primo piano" e "Primissimo piano". Restringendo l'inquadratura su di un singolo particolare si ottiene il "dettaglio".
Figura intera La persona è inquadrata dai piedi alla testa, e sta esattamente nel fotogramma.
Piano americano (PA) L'inquadratura parte dalla metĂ della coscia. Spesso utilizzato per inquadrare due o piĂš persone (con un taglio all'altezza delle ginocchia), questo tipo di inquadratura serve a dare all'attore maggiore libertĂ espressiva e d'azione. Si ritiene che questo piano sia nato nel cinema western, dove vi era la necessitĂ di mostrare i personaggi armati con le fondine appese al cinturone.
Piano medio (PM) o Mezza figura (MF)
Inquadratura che riprende la figura (una o piĂš persone) dalla vita in su.
Mezzo Primo Piano (MPP) Mezzo Busto (MB) L'inquadratura tagliata approssimativament e all'altezza del petto è definita Mezzo Primo Piano (MPP) o Mezzo Busto (MB).
Primo piano (PP) Inquadratura di un volto dall'altezza delle spalle. Il soggetto è isolato dal contesto, e la sua espressione è il centro dell'attenzione. In fotografia è conosciuto anche come "formato tessera"
Primissimo piano (PPP) Il volto del soggetto riempie l'inquadratura, ed è generalmente tagliato sopra l'attaccatura dei capelli e a metà del collo (a volte il taglio è fatto partire dal mento). L'inquadratura è molto stretta e particolarmente cinematografica, consentendo di cogliere l'anima del soggetto.
Particolare (Part.) e Dettaglio (Dett.) Il Dettaglio è una parte del volto o del corpo, ripresa molto da vicino oppure una sua particolare azione (ad esempio una mano che afferra qualcosa) o sue parti in movimento (ad esempio il dettaglio dei piedi nella corsa).
Luci ed esposizione Come tutte le tecniche, non esiste una soluzione univoca, generalmente si considera ottimale una luce di tre quarti con un angolo fra i trenta e i cinquanta gradi. Uno degli aspetti più comune nella fotografia da ritratto è la ripresa che è posta all'altezza degli occhi, la ripresa frontale si applica a volti regolari, una ripresa angolata è una scelta applicata abbastanza regolarmente in fotografia, il profilo si limita a fornire una informazione più che un ritratto vero e proprio.
LUCE NATURALE SFONDO
ILLUMINATORE FRONTALE RIFLETTORE SCHIARENTE
Espressioni facciali: cercate di stimolare il soggetto a manifestare espressioni di
Gioia PerplesitĂ Preoccupazione Intrigo Rabbia Smarrimento Tristezza SerietĂ
Sperimentate inquadrature: muovete il soggetto fatelo giocare con le proprie braccia, mani, capelli, vestiti e accessori
Inserite un elemento, la sedia ad esempio, aiuta il soggetto ad assumere pose piu' naturali
HIGH KEY Toni alti
LOW KEY Toni bassi
Diaframma F / 2.8
Tempo di scatto 1/125 sec
Lunghezza focale 200 mm
Diaframma F / 2.8
Tempo di scatto 1/200 sec
Lunghezza focale 105 mm
HIGH KEY Toni alti LOW KEY Toni bassi
Conversione BN
Regolzione esposizione
Valori tonali
Curve tonali
Conversione personalizzata in BN
Robin
anzolini
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