2019 06 fotogragfare l'architettura

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Fotografare gli edifici ‌ e l’architettura in genere


Studiare il nostro soggetto Il primo suggerimento è quello di approfittare del principale vantaggio offerto dalla fotografia di architettura, e cioè che il nostro soggetto è immobile. Certo, un particolare riflesso, un gioco di luce, la presenza di una persona che volete includere nell’inquadratura e potrebbe andar via, potrebbero costringervi talvolta ad operare velocemente, ma di solito un elemento architettonico non si muove e vi dà quindi il tempo di girargli intorno, osservarlo per bene, studiarne le caratteristiche, inquadrare con cura, scattare da diverse angolazioni e con diverse focali, fino ad ottenere un risultato interessante.


Le tecniche per fotografare gli edifici • Gli edifici sono un ottimo soggetto fotografico, ricco di spunti. La loro diversità di stile e dimensione permette di scattare foto sempre diverse. Esistono tuttavia alcune utili tecniche che ti permetteranno di dare maggior impatto alle tue immagini


Cerca un punto di vista particolare

• Quando ci si trova di fronte a un edificio, il primo tentativo che si fa, in genere, è quello di inquadrarlo per intero. Se non puoi allontanarti troppo dal soggetto, per riprenderlo nel suo insieme, imposta lo zoom sulla massima lunghezza focale e cattura un particolare che ti colpisce.


Muoviti!

• Muoviti intorno all'edificio per trovare il punto di vista migliore. In alcuni casi, la fotografia piĂš interessante si ottiene posizionandosi di fronte al soggetto, mentre in altri è preferibile mettersi di lato per avere una visione a tre quarti. Pensa all'edificio come al viso di una persona e prova a trovare il suo profilo migliore.


Conviene cominciare con il camminare in una piazza, o intorno ad un edificio, per studiarne le caratteristiche e lasciarci ispirare. Forse occorrerà diverso tempo, ma dopo questo esame preliminare avremo un’idea molto piÚ chiara di quali sono le potenzialità fotografiche. Potrebbe essere utile tornare sullo stesso luogo in ore diverse, e in situazioni atmosferiche differenti. Forse per ottenere uno scatto suggestivo dobbiamo aspettare il tramonto, o la notte. Il fotografo deve saper immaginare la foto che vuole realizzare


Lo spazio che ci circonda, nel quale viviamo e ci muoviamo, a meno che non ci troviamo in una delle rarissime zone del nostro pianeta non toccate dall’antropizzazione, è stato quasi interamente ridisegnato dall’uomo, e pertanto quasi sempre, che fotografiamo persone o paesaggi, dobbiamo rapportarci con l’architettura. Come minimo, spesso, essa gioca il ruolo di sfondo del nostro soggetto. Ma spesso sono proprio gli edifici, i monumenti, le piazze i protagonisti dei nostri scatti.


Sarà bene mostrare anche come un edifico o un monumento si rapporta col proprio contesto, quindi ad esempio un edificio inserito all’interno di una piazza o di una via. House of Parliament di Londra con, in primo piano, uno dei caratteristici taxi della capitale inglese


ciò che circonda l’edificio può contribuire in maniera determinante a creare l’atmosfera, o comunque a raccontarlo in maniera più completa.


I particolari, invece, ci daranno informazioni utili sulla sua struttura, sui materiali con i quali è stato costruito, sullo stile. Quindi soffermatevi anche sui dettagli.


Non dimenticare l’elemento umano Un edificio, un monumento, una piazza, sono stati realizzati dall’uomo per l’uomo. Quindi fotografare l’architettura può in certi casi significare fotografare il rapporto tra l’architettura e l’uomo. Valutiamo la possibilità di includere l’elemento antropico nelle vostre immagini, anche se questo ci fa scivolare un po’ verso la fotografia di reportage.


L’accostamento di un elemento architettonico, magari caratterizzato da una struttura regolare ma comunque privo di vita, e una figura umana può dar luogo a immagini suggestive


Una fotografia che utilizza, dal punto di vista compositivo, le simmetrie della struttura, l’interno di una chiesa

L’importanza della composizione Nella fotografia di architettura è particolarmente importante curare l’aspetto compositivo. Abbiamo a disposizione strutture regolari, linee, curve, geometrie, simmetrie da sfruttare per creare composizioni pulite ed ordinate. Sono l’ideale per dare alle nostre immagini armonia ed equilibrio.


In effetti gli errori piÚ gravi che si possono fare nella fotografia di architettura sono gli stessi di ogni altro genere fotografico: la mancanza di pulizia compositiva e il disordine nella disposizione degli elementi. Ma questi errori diventano piÚ gravi nella misura in cui il nostro soggetto è pensato proprio in funzione degli spazi, come accade con gli elementi architettonici.


Le problematiche Forse il problema più grande che si incontra con gli elementi architettonici è quello delle linee cadenti. Si tratta di un effetto prospettico amplificato dall’uso di ottiche grandangolari, che consiste nel fatto che, quando le inquadriamo dal basso verso l’alto, le linee (come i lati di un edificio) che in realtà sono parallele sembrano invece convergenti. Nella foto che segue potete vederne un esempio.


L’unica possibilità di intervenire in fase di ripresa consiste nell’usare un obiettivo decentrabile, cioè di un obiettivo che permette di far scorrere l’asse ottico rispetto al sensore e che quindi consente di correggere questa distorsione prospettica. Purtroppo però si tratta di obiettivi in genere piuttosto costosi.


L’alternativa consiste nel correggere le linee prospettiche a posteriori con un software di fotoritocco, oppure nel tenersele e sfruttarle magari in maniera creativa.


E' possibile produrre ottime immagini architettoniche armati soltanto di poche tecniche di base e di una buona dose di pazienza e applicazione.


molti di quelli che scattano immagini di architettura hanno iniziato facendo i turisti.


nella stragrande maggioranza dei casi il perché decidiamo di scattare una foto ad un determinato edificio è un po’ una domanda retorica. E’ piuttosto evidente: se vogliamo immortalare qualcosa è perché quel qualcosa ha catturato la nostra attenzione. Tanto più se il nostro soggetto presenta delle caratteristiche tali da risultare lampanti alla vista


Le icone del passato sono un esempio classico: i motivi per cui scattiamo delle foto alla Piramide di Cheope, o alla Torre di Pisa, non hanno bisogno di spiegazioni… In ogni caso, trovandoci davanti a costruzioni un po’ meno blasonate, potrebbe essere interessante fare uno “sforzo di consapevolezza”, cercando di visualizzare quei particolari che potrebbero catturare l’attenzione di chi osserverà la nostra immagine. Ciò ci aiuterà a capire meglio come comporre il nostro fotogramma


dobbiamo tenere in mente due concetti chiave della fotografia di architettura, senza i quali le nostre foto sembreranno un po’ “sbagliate” seguire le linee: verticali o orizzontali che siano non devono MAI risultare non allineate con la base o i lati del fotogramma (o, al limite, con la sua diagonale). Eccetto la torre di Pisa... ricercare la massima nitidezza: le immagini di architettura si contraddistinguono sempre per il loro “realismo estremo” e la fedeltà dei particolari riportati. La nitidezza, pertanto, è un requisito fondamentale. Diaframma chiuso il piu' possibile


Seguire le Linee Principali Prospettiva e profondità sono le linee principali da seguire nella fotografia architettonica. In altre parole, costituiscono le direzioni che lo sguardo di un osservatore percorre all’interno di una determinata scena, le linee-guida.


i vari elementi – la scala le aperture dei lucernari, il soffitto e la struttura a forma di scala sul fondo – conducono inevitabilmente gli occhi verso l’alto. E la “curvatura” della griglia del tetto costituisce la zona finale di messa a fuoco.


A caccia del dettaglio (o dei dettagli)

in molte situazioni, avere la fortuna di scovare il dettaglio giusto è praticamente tutto.


Considerare il contesto


Le simmetrie La composizione simmetrica, generalmente gradevole all’occhio dell’osservatore, è quel fattore in grado di creare il senso di equilibrio complessivo dell’immagine.


non è necessario che la simmetria si basi esclusivamente su oggetti fisici: per avere delle composizioni equilibrate è possibile ricorrere anche ad aree complementari ottenute attraverso l’osservazione attenta della luce: gioco di luci ed ombre. Simmetria e asimmetria sono determinanti nel dare carattere all’immagine che vogliamo ottenere


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