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Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO XlI - N. 2 - Febbraio 2016 - Costo singola copia € 10,00

PORTO diporto &

IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁ

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sommario

IN ESCLUSIVA Interviste a: Andrea Annunziata, Floriano Omoboni, Antonio Cancian ------Interventi di: Vincenzo Cannatella, Cosimo Indaco, Antonino de Simone, Francesco di Cesare, Neil Palomba, Gianni Rotondo, Giuseppe Palumbo, Vittorio Porzio, Massimo Bernardo, Luigi Carrino, Agostino Gallozzi, Mario De Cesare, Alberto Fabbricatore, Giuseppe Amoruso, Orazio De Nigris, Ferdinando Autuori, Francesca Marino, Thomas Baumgartner, Michele Marsiglia, Armando de Girolamo, Fabrizio Zerbini, Donatella Chiodo, Giuseppe Oliviero, Gennaro Amato Anno XII - N°2 - Febbraio 2016 Direttore responsabile Antonio De Cesare Direttore editoriale Maurizio De Cesare Hanno collaborato a questo numero: Massimo Bernardo - Cosimo Brudetti Eduardo Cagnazzi - Fabrizio De Cesare Francesco di Cesare - Giovanni Grande Alberto Medina - Italo Merciati Stefano Meroggi - Sandro Minardo Riccardo Russo - Francesco S. Salieri Carolina Sinnopoli - Stefania Vergani Amministrazione e abbonamenti Paola Martino amministrazione@portoediporto.it abbonamenti@portoediporto.it Costo abbonamento Italia € 110, estero € 220 CCP n. 81627671 - AM editori srl Via Diaz, 54 - 80055 Portici (Napoli) Pubblicità e marketing marketing@portoediporto.it Listini e specifiche tecniche www.portoediporto.it Progetto e realizzazione grafica AM editori srl Stampa Morconia Print Morcone (BN) Il magazine Porto&diporto è proprietà di AM editori srl info@ameditori.it redazione@portoediporto.it www.portoediporto.it Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 17 del 15 febbraio 2006 Periodico associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana E’vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.

SEATRADE 4 - Dal porto di Palermo più servizi ai crocieristi 7 - Salerno protagonista nel futuro delle crociere 10 - Da una crescita maggiore a una crescita migliore 12 - La cultura marittima per sviluppare le crociere 16 - Green design per Costa con le prime navi a LNG 18 - Royal Caribbean punta sull’Italia per il 2016 22 - Msc Crociere, investimenti per 5mld di euro entro il 2021 24 - Norwegian Cruise, nuova brand campaign “Feel Free” SHIPPING 26 - BIT 2016, le novità Grimaldi della prossima stagione 28 - L’Italia porta in Europa l’esperienza dell’ecobonus 32 - Presentato il programma della 2^ Naples Shippink Week 34 - Nuovo assetto societario ESA entra in Rina Academy CANTIERISTICA 35 - Gruppo Palumbo accordi con Moby S.p.A INFRASTRUTTURE 36 - Mit: Napoli e Salerno avranno rappresentanza paritetica 37 - Porto Venezia, nuovi traffici e nuovo piano regolatore 38 - Gioia Tauro, approvato il Piano Operativo Triennale 40 - Il Porto di Civitavecchia archivia il 2015 in crescita 41 - Riconsegnata alla politica la cabina di regia dei porti? 42 - Il contratto di rete: la ricetta per un porto più efficiente

DIRITTO 43 - NYPE: l’obbligo di pagare regolarmente il nolo LOGISTICA 48 - Fercam: fatturato 2015 cresce a due cifre TRASPORTI 50 - Gasdotto North Stream 2 opportunità da non perdere 50 - Parte il Metrò del Mare tra Napoli, Capri e il Cilento 51 - Aumenti tasse municipali Ryanair chiude basi e rotte 52 - Il trasporto intermodale sulla direttrice adriatica PROPELLER 53 - Trieste e la professionalità dei servizi tecnico-nautici VIEINTERNE 54 - Progetti, proposte e speranze del trasporto in acqua dolce AZIENDE 56 - Faraday Future presenta un veicolo rivoluzionario 57 - Integrazione tecnologica per la filiera aeronautica 58 - Oleificio Mataluni rilancia con investimenti americani NAUTICA 59 - Torna a Napoli il Salone Internazionale della Nautica 61 - Fsd - Divisione di Ferretti dedicata a sicurezza e difesa RICERCHE 62 - Le prove del primo veicolo elettrico a bassa tensione TURISMO 63 - Destination Italia per sviluppare l’incoming 64 - Alla Bit2016 l’evoluzione della specie alberghiera


seatrade / porto&diporto

Vincenzo Cannatella

I

Dal porto di Palermo più servizi ai crocieristi

l porto di Palermo è toccato da un circuito crocieristico che include le più prestigiose compagnie di navigazione. L’obiettivo del 2016 è quello di confermare il trend positivo, che colloca lo scalo siciliano all’ottavo posto tra quelli italiani, primo tra i siciliani e primo tra gli insulari, con una crescita del 3,3%. L’Autorità portuale continuerà a puntare molto sulle crociere come elemento di sviluppo dei traffici portuali e come opportunità di crescita economica dei territori di riferimento, avviando azioni che daranno frutti a medio termine. Il settore crocieristico, infatti, si è dimostrato trainante per l’economia cittadina. Anche nel 2016 l’Autorità portuale di Palermo lavora per migliorare i servizi ai crocieristi, aumentando l’offerta turistica attraverso nuove escursioni e accordi con le più importanti organizzazioni culturali cittadine. Si amplia l’offerta turistica attraverso nuove escursioni e accordi con le più importanti organizzazioni culturali cittadine. Un modo per rendere più facile il soggiorno a Palermo e per rinnovare le

opportunità di visita della città, godendo della sua “vita” artistica e culturale. Sono aumentate le opportunità per quanto concerne la “mobilità”: appena fuori dal porto, i crocieristi potranno trovare, taxi, carrozzelle, City Sightseeing bus, trenino turistico, Ape tour, Segway tour, Bike tour, e un servizio car/bike sharing. Ma si procede anche in quei lavori indispensabili per migliorare le infrastrutture a servizio delle crociere, mentre per quanto riguarda la security, nel 2015 l’Autorità portuale ha dotato il porto di due moduli prefabbricati con metaldetector, e due arco-tunnel, per il controllo dei passeggeri e dei veicoli da/ per il Nord Africa. Si trovano nei pressi dell’area data in concessione alla Società Grimaldi Group, nella zona extra Schengen. Se si vuole dare la parola ai numeri, va detto che nel 2015 il porto di Palermo ha nuovamente superato il mezzo milione di crocieristi, già registrato nel 2014: il traffico crocieristico ha portato a Palermo 546.884 crocieristi (531.712 nel 2014) con un aumento del 3,3%. Numeri che confermano la

qualità dei servizi offerti dal porto di Palermo e la competitività delle tariffe. L’incremento dei traffici è il risultato di una politica che crede nel criterio di una stagionalità lunga 365 giorni, come dimostra la presenza di navi in tutti i mesi dell’anno. Una politica che ha garantito un passaggio di crocieristi sul territorio nei periodi in cui l’attività turistica è più rallentata: sono loro, se adeguatamente intercettati, i potenziali clienti delle differenti attività commerciali e attrattive della città e dei suoi dintorni. Inoltre le cifre attestano come il traffico ro-ro e quello crocieristico rappresentino la vera vocazione del porto di Palermo. L’Autorità portuale crede molto in una forte cooperazione con le istituzioni per rendere piacevoli il primo impatto con la città e il soggiorno. L’appeal di una città è dato da molte piccole, ma importanti, cose, come la pulizia, un accesso semplice alle informazioni turistiche, ai trasporti pubblici. E Palermo, città e porto, lavorano costantemente in questa direzione.

Update on the Port Authority of Palermo, Catania and Messina Palermo Today Palermo now has calls from the world’s top cruise ship companies. The 2016 objective is to be one of Italy’s top 8 ports. The Port Authority continues to aim at cruise to develop port business and develop the local economy. In 2016 the Port Authority will continue to improve cruise passenger services with new excursions and agreements with local culture organisations.

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Now passengers can find taxis, horse drawn carriages, City Sightseeing buses, toy trains, Ape tour, Segway tour, bike tour, and car bike sharing. Work continues on improvements to the port cruise infrastructure. In 2015 two prefabricated buildings were added with metal detector and tunnels for passenger and vehicle control for North Africa in the non Schengen zone used by Grimaldi. Numbers for 2015 were 546,884 cruise passengers, 3,3% more than in 2015.


Autorità portuale di Catania Un porto più competitivo con nuove infrastrutture

I

l porto di Catania è uno scalo polifunzionale aperto h 24. La sua vocazione turistica e commerciale corrisponde alle caratteristiche del territorio e della storia della sua città, fondata dai Greci nel secolo ottavo a.c. Catania vanta una storia lunga ventotto secoli, attraverso i quali ha vissuto sotto le dominazioni greca, romana, ostrogota, bizantina, musulmana, francese e spagnola. Culture che hanno lasciato un ricco e straordinario patrimonio storico, oltre che letterario ed enogastronomico. Inoltre, la sua posizione baricentrica rispetto alle altre località turistiche come Taormina, Siracusa, Ragusa, Piazza Armerina e l’Etna (patrimonio dell’Unesco), rende il porto di Catania scalo naturale per le navi da crociera. Infatti, le grandi Compagnie di navigazione del settore croceristico hanno scelto lo scalo catanese come approdo geograficamente strategico, rispetto alle rotte del Mediterraneo ed ai percorsi turistici interni. La vicinanza di un aeroporto moderno ed internazionale, posto a soli tre km circa dal porto e dalla città, collegato da un puntuale servizio navette chiamato “Ali-Bus”, istituito di recente dall’Amministrazio�ne comunale catanese, offre al turista un’ampia scelta di mobilità di trasporto, economicamente vantaggioso, facendo ricorso anche al servizio taxi, le cui tariffe sono state ridotte per favorire particolarmente il turismo croceristico. L’Autorità Portuale di Catania, d’intesa con l’Amministrazione comunale, ha definito un protocollo d’intesa finalizzato ad una comune strategia di offerta turistica per promuovere il prodotto del “Distretto del Sud- Est” presso le maggiori Compagnie croceristiche del mondo. Per rendere ancora più appetibile lo scalo catanese, il nuovo vertice dell’Autorità Portuale, rappresentato da

Cosimo Indaco

Cosimo Indaco, Commissario Straordinario dell’Ente, ha provveduto a ridurre fortemente le tariffe relative ai servizi di pilotaggio, ormeggio e rimorchio, oltre a quelle relative al garbage ed al servizio cruise terminal per rendere ancora più competitivo lo scalo catane-

Catania Catania is a multi- use port open 24 hours a day. The city has a two thousand year old history and has been conquered by Greeks, Romans, Ostrogoths, Byzantines, Muslims, French and Spaniards. Its geographical position close to Taormina, Syracuse, Ragusa, Piazza Armerina and Etna (a UNESCO heritage site) makes it an ideal port of call for cruise ships. In addition Catania has an International airport just 3 km from the city centre with a dedicated Alibus service. Taxi fares have also been reduced for cruise passengers.

se. Particolare attenzione è stata dedicata all’ammodernamento degli arredi portuali (bitte, parabordi tipo Yokoama Fenders) per rendere ancora più sicuro e confortevole l’ormeggio delle navi. La realizzazione di un importante terminal dedicato esclusivamente alle crociere, che occuperà l’intero molo sporgente centrale, idoneo per ospitare navi sino a 330 metri di lunghezza (lato di ponente), e una nave di oltre 340 metri (lato di levante), e di una nuova banchina sul lato nord-occidentale, monitorato da un efficiente impianto integrato di security, contribuirà ad incrementare il traffico croceristico del porto di Catania. Oltre tutto, la realizzazione della nuova darsena di cabotaggio dedicata ai cruise-ferry, già entrata in funzione nel mese di luglio dell’anno scorso, le cui banchine hanno un pescaggio di 13 metri, potranno all’occorrenza ospitare anche le navi più moderne e di stazza superiore.

Catania port together with the local authority has developed a strategy to promote the South East of Sicily with cruise companies worldwide. In addition Cosimo Indaco the Port Authority commissioner has reduced port dues and service costs substantially to make Catania even more competitive. Much attention has been paid to modernising port fittings such as capstans and fenders in addition to a terminal dedicated to cruise, able to take two vessels of 330 and 340 meters. In addition the new cruise ferry wharf entered into service in 2015 with a water depth of 13 meters able to handle the latest vessels.

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Antonino de Simone

Autorità portuale di Messina Un porto in crescita, crociere anche a Milazzo

I

l porto di Messina conferma la propria vocazione crocieristica, riconosciuta dalle compagnie internazionali che continuano a rafforzare la presenza anno per anno. Nel 2016 sono previsti a Messina 187 approdi con circa 380.000 passeggeri; fra questi l’atteso ritorno con ben 9 scali della Carnival con la nuovissima Carnival Vista e i suoi 4.000 passeggeri e l’incremento di presenze di quasi tutte le compagnie, fra cui Celebrity, Cunard, P&O, Princess Cruises, Pulmantur, Royal Caribbean, Star Clippers. Anche il porto di Milazzo sta ritagliandosi un interessante spazio nel segmento crocieristico, accrescendo negli ultimi anni i propri scali in modo significativo: nel 2015 ha infatti registrato un incremento in termini di approdi del 350% e di passeggeri del 54% e nel 2016 è previsto un ulteriore aumento del 77,8% in termini di navi e del 68,6% in termini di passeggeri. Il Presidente dell’Autorità Portuale,

Antonino de Simone, esprime pertanto grande soddisfazione: “Evidentemente è stato ben percepito l’impegno costante del nostro Ente ad ascoltare le richieste degli armatori, contemperandole con lo sviluppo turistico-economico locale. L’Autorità portuale ha cercato infatti di rispondere con efficienti servizi, con tariffe accettabili e con attenzione costante per garantire un’accoglienza gradevole agli ospiti internazionali. Inoltre abbiamo ritenuto importante svolgere un ruolo di coordinamento e confronto con tutti gli operatori pubblici e privati cittadini per coinvolgerli nella programmazione di un’offerta che risponda alle esigenze delle compagnie, ma che allo stesso tempo riesca a massimizzare i profitti per il territorio”. In quest’azione rientra l’ampliamento delle possibili escursioni con proposte innovative e allettanti, come ad esempio la visita del Monastero benedettino di San Placido Calonerò, con i suoi vigneti in cui prendono vita il Faro, il Mamertino e la

Messina Messina includes the port of Milazzo. Messina is recognized by cruise companies and they continue to increase their presence. In 2016 Messina expects 187 calls with 380 passengers including 9 calls from Carnival with the 4,000 passenger Carnival Vista. Celebrity, Cunard, P&O, Princess Cruises, Pulmantur, Royal Caribbean and Star Clippers will also berth. Milazzo is also creating a space for itself in cruise recording a 350% increase in calls in 2015 and 54% more passengers. 2016 expects 77,8% more calls and 68,6% more passengers. Antonino de Simone Port Authority President expressed great satisfaction, and noted that the huge effort made by the Authority has been appreciated

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Malvasia Doc o i frantoi che generano il pregiato olio d’oliva Valdemone. Ai crocieristi è offerta la possibilità di un breve corso di sommelier, con la degustazione dei vini dell’Enoteca Provinciale, la visita dei chiostri dell’abbazia che ospitò Carlo V e delle cantine, con le botti e le attrezzature per la produzione dei pregiati vini locali. L’AP è anche particolarmente attiva nell’attività di pianificazione delle infrastrutture a servizio del crocierismo in entrambi i porti di competenza. Gli uffici sono in procinto di firmare il contratto con la società che si è aggiudicata la progettazione del nuovo terminal crociere del porto di Messina; inoltre è prevista un’ulteriore rettifica delle banchine di riva per realizzare un fronte banchinato unico di 750 metri lineari. A Milazzo invece è stato programmato l’allargamento della banchina crocieristica e uno studio di fattibilità per l’ormeggio di navi da crociera nello specchio acqueo esterno al Molo foraneo.

in developing the local tourism economy with acceptable tariffs, efficient service and constant attention paid to international guests. Coordination with local authorities has created innovative attractive excursions such as the Benedictine monastery of San Placido Calonerò, the Mamertino and Malvasia DOC wines and the Valdemone olive presses. Cruise passengers can also enjoy a sommelier course with wine tasting and visit the cloisters of the abbey where Charles V stayed. The Port Authority is working on improving cruise infrastructure service in both ports with an about to be signed contract for a new cruise terminal for Messina and the building of a 750 mt wharf. Milazzo is planning to widen the cruise wharf and is studying the possibility of mooring on the outher pier.


seatrade / porto&diporto

Salerno protagonista nel futuro delle crociere O

rmai il settore crocieristico ha preso un posto di primo piano nello scacchiere delle attività del porto di Salerno, un settore non tradizionale ma che si è sviluppato rapidamente e con notevoli prospettive di crescita: ne parliamo con Andrea Annunziata, Presidente dell’Autorità Portuale di Salerno. Attività crocieristica nel Porto di Salerno: quale bilancio e quali ten-

denze nel traffico per il 2015? Il Porto di Salerno, situato in una posizione strategica al centro del Mar Mediterraneo, rappresenta un determinante snodo per i traffici commerciali e crocieristici. Nel 2015 il traffico crocieristico ha fatto registrare eccellenti trend positivi con un incremento del +32,2% rispetto al 2014. In vista del Seatrade l’AP presen-

terà novità nell’offerta turistica? Amplieremo la nostra offerta. Faremo conoscere meglio anche posti di straordinario interesse naturale, culturale e storico; oltre a diffondere i principi della “Dieta mediterranea”, che dal 2010 è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio immateriale dell’Umanità. In che modo il nuovo polo crocieristico sta influenzando il traffico del settore e come sta procedendo la

Interview with Andrea Annunziata President Salerno Port Authority Inevitably cruise has become one of the most important sectors of Salerno port’s business activity. Cruise was not a traditional business but has grown rapidly with good future prospects. We spoke to Salerno Port Authority President Andrea Annunziata. Please describe how the year 2015 went for cruise and what the future holds? The port of Salerno situated strategically in the centre of the Mediterranean represents a winning position both for commercial and cruise traffic. 2015 registered an excellent positive trend with cruise traffic 32,2% up on 2014. Will the Port Authority present new tourism offers at Seatrade? We will increase our offer and make people aware of places of extraordinary interest in nature, culture and history as well as spreading the message of the principles of the Mediterranean Diet which was declared an incorporeal UNESCO patrimony in 2010. How is the organisation of the new cruise pole proceeding and influencing traffic? Thanks to the new cruise pole which is still in an experimental phase this year passengers were offered highstandard services and comforts. In 2015 Manfredi wharf attracted the most beautiful and modern vessels in the Mediterranean. Its independent structure dedicated to tourism enables the port to maintain a clear separation between the various wharf activities. What will be the advantages of the about-to-open passenger terminal and why should cruise companies choose Salerno? The terminal designed by architect Zaha Hadid is a real work of contemporary art and constitutes an extraordinary visiting card for the city which is the first stop in the appreciation and discovery of its great tourist attractions. In this way maximum use can be made of the central position of

Salerno, a welcoming city, well stocked with sites of great historical and cultural interest. Other wonderful places can be reached easily from Salerno. On one side is the archeological zone of Pompeii, the Amalfi coast, the Sorrento peninsula and Ischia and Capri whereas on the other side there is the National Park of Cilento and the Diano Valley, the archeological sites of Paestum and Velia plus a series of destinations of extraordinary interest, unmatched anywhere else in the world plus places inland. How is the rapport between city and port evolving with reference to tourist traffic? Certainly Salerno is a safe, welcoming modern city based on its traditions of art and history. The city is ever more hospitable and able to satisfy all the tastes and requests of cruise passengers with its numerous accommodating buildings and unforgettable itineraries including gastronomic in order to know the excellences of the area. How can the cruise traffic be consolidated and eventually increased? Our ongoing objectives are to make available more opportunities for cruise passengers and greater advantages for ship owners. One of the world’s most beautiful areas with an offer to visit sites safely and good prices creates a unique opportunity for all. Medium and long term objectives? The positive results reached are destined to increase over the next few years. Thanks to the completion of infrastructural work by the end of 2016 the port will have new moorings dedicated to different types of traffic, and the capacity to take latest generation vessels and the introduction of new lines. As a result Salerno port will be globally more competitive and after important dredging able to respond to the new needs of international maritime transport ever more aimed at efficiency, safety and care of the environment.

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sua organizzazione? Grazie al nuovo Polo crocieristico, ancora per quest’anno in fase di sperimentazione, è stato possibile offrire ai passeggeri servizi e comfort di elevato standard qualitativo. Infatti, già dalla stagione crocieristica 2015, al Molo Manfredi sono attraccate le più belle e moderne navi da crociera che solcano il Mediterraneo. Con una struttura autonoma e dedicata ai flussi turistici, è stato possibile effettuare una netta separazione tra le attività che si svolgono sulle banchine e la razionalizzazione delle stesse. La prossima apertura della Stazione Marittima che tipo di vantaggi comporterà? Perché le compagnie dovrebbero scegliere Salerno? La Stazione Marittima, progettata dall’archistar Zaha Hadid, vera e propria opera d’arte contemporanea, costituisce uno straordinario biglietto da visita della città, la prima tappa verso la valorizzazione e la scoperta delle sue grandi attrattive turistiche. Si possono così sfruttare al massimo i vantaggi

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della posizione baricentrica di Salerno, una città accogliente, ricca di siti di grande interesse turistico storico e culturale. Da Salerno è possibile raggiungere facilmente luoghi meravigliosi. Da un lato l’area archeologica di Pompei, la Costiera Amalfitana, la penisola sorrentina ma anche Capri e Ischia e dall’altro versante il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, le aree archeologiche di Paestum e Velia e una serie di mete di straordinario interesse, uniche al mondo, anche nelle zone interne. Si sta evolvendo il rapporto tra città e scalo relativamente al traffico turistico? Sicuramente Salerno è una città moderna, sicura e accogliente, in cui si fondono arte, storia e tradizioni. Sempre più ospitale,riesce a soddisfare tutti i gusti e le richieste dei crocieristi, offrendo numerose strutture ricettive e indimenticabili itinerari turistici, anche enogastronomici per far conoscere le eccellenze del territorio. In che modo consolidare ed even-

tualmente aumentare il traffico crociere? Maggiori opportunità per i crocieristi e più vantaggi per gli armatori sono i nostri costanti obiettivi. Avere un territorio tra i più belli del mondo, con un’offerta di siti da visitare in tutta tranquillità ed economicità, rappresenta un’opportunità unica per tutti. Quali sono gli obiettivi da raggiungere nel medio e lungo termine? I risultati positivi raggiunti sono destinati a crescere ancora nei prossimi anni. Per la fine del 2016, grazie al completamento dei lavori di ammodernamento infrastrutturale, che consentiranno la realizzazione di nuovi ormeggi dedicati alle varie tipologie di traffico, l’ingresso di navi di ultima generazione e l’attivazione di nuove linee regolari, il Porto di Salerno sarà sempre più competitivo nel mercato globale e sarà in grado di rispondere, anche con l’imponente dragaggio, alle nuove esigenze del trasporto marittimo internazionale, puntando sempre più su efficienza, sicurezza e tutela dell’ambiente.


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seatrade / porto&diporto

Da una crescita maggiore a una crescita migliore

H

o avuto già più volte l’opportunità di fornire un parere su questa rivista su quale fosse lo stato di salute del comparto crocieristico in Italia e quali prospettive fosse lecito attendersi. Nel farlo ho spesso fatto ricorso a dati, consuntivi e previsionali, a numero di movimenti passeggeri, a toccate nave, ad andamenti stagionali, insomma a valori capaci di restituire un’idea piuttosto precisa del traffico che ha interessato e interessa il nostro Paese. Porti che duplicano o triplicano i loro numeri, porti che registrano un calo sull’anno precedente, alcuni che lanciano programmi di investimento o che giungono a completamento di cantieri aperti tempo prima con il chiaro obiettivo di aumentare sensibilmente navi e passeggeri ospitati. Operatori, analisti, imprenditori che attendono di verificare i risultati, di ritrovare il proprio porto in una posizione più alta nella classifica per traffico degli scali crocieristici italiani, pronti a fare di tali numeri la prova della bontà delle scelte di investimento e gestione adottate fino ad oggi. Capacità attrattiva del nostro Paese, livello infrastrutturale raggiunto in molti degli scali,

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attenzione sempre alta da parte delle compagnie di crociera e il tanto spesso (forse troppo) citato tasso di penetrazione della domanda ancora contenuto conducono facilmente alla conclusione che per l’Italia le prospettive del traffico crocieristico non possono che essere rosee e in crescita. Ma il quinquennio ultimo ha mostrato come non sempre - ed anche per fattori evidentemente esogeni al campo d’azione di porti e territori - tale crescita (quantomeno quella in termini di numeri di navi e passeggeri) possa essere data per scontata. Se infatti al livello mondiale il fenomeno continua a dare dimostrazioni di incremento, a livello di singole aree è fortemente esposto alle scelte di deployment in capo alle compagnie di crociera, che inseguendo, legittimamente, risultati economici, possono però esporre porti e territori a salti, negativi o positivi, delle dimensioni di traffico da gestire, capaci di generare non pochi shock alle ricadute e alle condizioni economiche ed occupazionali territoriali. È dunque essenziale porre sempre più attenzione a come inquadrare un fenomeno complesso, nella convinzione – forse ancora da acquisire da parte di

molti – che il successo della crocieristica in Italia debba leggersi e misurarsi attraverso un’equazione più complessa della semplice somma di navi e passeggeri. È più che mai giunto il momento di affermare come l’obiettivo strategico di cui la crocieristica dovrebbe farsi carico a livello macro debba essere quello di una crescita migliore più che quello di una crescita maggiore. I dati di traffico resteranno, giustamente, una misura fondamentale per comprendere la geografia crocieristica mondiale e nazionale, ma non possono essere “lasciati soli” nella definizione di cosa sarebbe giusto ed opportuno inseguire ed ottenere, all’interno di questo dinamico e articolato contesto, per i porti, così come per le destinazioni. Le ricadute economiche che tale fenomeno può assicurare sono straordinariamente importanti, frutto di aspetti legati tanto alla dimensione produttiva della crocieristica (infrastrutture, rifornimenti, assistenza, manutenzione, …) che a quella turistica (spese a terra dei passeggeri, senza dimenticare gli equipaggi). Ma riuscire a massimizzarle non è necessariamente un risultato frutto di un incremen-


to del passaggio di navi e passeggeri: è la relazione con il porto e con il territorio di tali entità che determina la quantità dell’impatto economico. E poi esiste anche una qualità dell’impatto economico che si estrinseca nella modalità con la quale si distribuisce a livello territoriale, nell’ampiezza del coinvolgimento di categorie produttive, di operatori e dunque di cittadini, nella sostenibilità e dunque “durabilità” di tali effetti nel tempo. Con gli impatti economici arrivano, o possono arrivare, quelli occupazionali, ed allora a tale fondamentale possibilità va dato il giusto spazio nel processo decisionale strategico che porta i decision makers di porti e destinazioni a decidere cosa fare, come farlo e quando farlo. Acquisire traffico addizionale non significa automaticamente aumentare le opportunità occupazionali per i residenti, o favorire l’autoimprenditorialità, o facilitare la trasformazione di rapporti di lavoro instabili o stagionali in relazioni permanenti. Ed allora ripensare la crescita crocieristica deve significare anche questo. Così come una crescita migliore significa una più armonica relazione tra i flussi di passeggeri crocieristi nei territori coinvolti, quelli del più ampio incoming turistico e i residenti: solo un’attenta programmazione di ampio respiro che tenga conto di esigenze e preferenze di più gruppi di riferimento può evitare lo scontro che in qualche caso è stato sfiorato o è già avvenuto. L’attenzione all’ambiente, al paesaggio e al territorio non può che entrare di forza nel set dei filtri di approccio al fenomeno, e inseguire una buona crescita significa tenere a

mente che non c’è valorizzazione senza sostenibilità e che al tempo stesso non c’è sostenibilità senza valorizzazione. E sono solo alcune, ancorché forse le principali, delle derivate di cui prendere atto nel definire le traiettorie evolutive di questo comparto in continuo fermento. Ad esse senz’altro se ne vanno ad aggiungere altre. Ci basti per il momento comprendere e concordare sul fatto che sempre di più, d’ora in poi, nel tastare il polso della crocieristica, quante navi e quanti passeggeri potranno essere solo due delle unità di misura necessarie ad una corretta diagnosi. Francesco di Cesare Presidente Risposte Turismo

Cruise - from greater growth to better growth On a number of occasions this publication has given me the opportunity to give an opinion on the state of the cruise industry in Italy and its future prospects. I have done so with the use of data on passenger numbers, ship calls and seasonal factors. Ports are able to see their traffic increase or decrease and launch investment programmes based on future prospects. Operators, analysts and businesses also use the data for future planning. The attractiveness of Italy, its port infrastructure, the interest of ship owners and the degree of market penetration make it easy to say that future prospects are rosy. But the last five years have shown that increases cannot be counted upon. Although cruise continues its growth on a world basis, individual areas are subject to deployment by the cruise companies and the pursuit of increased profits can cause fluctuations in individual ports. A more complicated equation that is not based just on numbers is required to measure cruise success in Italy. The time has come for the cruise industry to make its

main objective, quality growth rather than quantity. Traffic information will remain fundamental for understanding the industry but cannot be taken in isolation. The economic repercussions are of extraordinary importance and result from all aspects of the support for a cruise ship such as infrastructure, fuel and supplies, assistance, maintenance etc. The benefit is not necessarily the result of increased ship calls and passengers but the relationship between the port and its surrounding territory. The quality of the economic impact can extend to the whole of Italy involving all interested parties and ensuring a lasting effect over time. Jobs can be created provided the cruise decisionmakers make the right decisions however that is not necessarily guaranteed by increased traffic. Better growth means a better relationship between passengers including the territory available to them from ports of call. It also means paying more attention to the needs of specific groups as well as the environment and the countryside so that growth is sustainable.

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seatrade / porto&diporto

La cultura marittima per sviluppare le crociere

L’

Italia si dice sia un Paese di Santi, di poeti e navigatori: certo è che nonostante i nostri avi abbiano viaggiato nei mari di tutto il mondo, oggi nello “stivale” la cultura marittima è poco radicata. Non molti conoscono l’importanza e il risvolto economico delle crociere da Nord a Sud visto che siamo la meta principale di tutte le crociere del Mediterraneo. Chi sta cercando di rimediare un po’ a questa lacuna è il programma televisivo “Mondo Crociera”; questo format è prodotto dalla G.T.O. 2000 di Milano, il cui titolare, nonché ideatore del programma, è Floriano Omoboni. Nasce a La Spezia 59 anni fa e nel corso della sua vita ha coltivato le sue grandi passioni, cioè lo sport e il mare. Com’è nata l’idea di Mondo Crociera? Le crociere per anni erano inespresse, pochi le conoscevano; essendo nato in una città di mare come La Spezia, e con uno zio che lavorava per la Società

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Italia di Navigazione, ho coltivato fin da piccolo la cultura marittima. Ora produco format TV legati al mare e grazie al compianto dott. Spadoni di Livorno, ho proposto il mio progetto TV a MSC Crociere e ho trovato nella famiglia Aponte un grande aiuto; così nel 2005 è nato il primo format TV legato alle crociere, “MSC Magazine” che nel 2012 si è trasformato in “Mondo Crociera”. Che ruolo ha tua figlia Greta nella conduzione? Vogliamo rivolgerci anche a un pubblico giovane e quindi sfatare il falso mito della crociera come vacanza per anziani. La crociera è per tutti e con una giovane conduttrice alla guida del programma il ritmo è più dinamico, proprio come una vacanza in crociera, visto poi che la nostra trasmissione TV è in onda anche su TV dinamiche. Ci può raccontare qualche aneddoto particolare riguardante la registrazione delle puntate? Dopo dieci anni di crociere, gli aned-

doti sono tanti, potrei scrivere un libro sull’argomento oltre che fare trasmissioni TV! Il ricordo più bello però è legato al battesimo di MSC Musica che si è tenuto a Venezia il 29 Giugno 2006: in quell’occasione abbiamo preparato uno speciale TV di 2 ore sull’evento. E’ stata una cerimonia fantastica proprio nel periodo in cui la nostra nazionale trionfava ai mondiali di Calcio in Germania. Qual è il luogo più affascinate in cui ha portato la sua troupe? Ogni posto è bello a suo modo e ognuno ha delle caratteristiche che lo rendono unico. Memorabile rimane la Norvegia con il suo sole di mezzanotte e l’aurora boreale, gli esotici Emirati Arabi con il loro deserto e lo sfarzo bellissimo di Dubai e Abu Dhabi; non dimentichiamo poi la crociera degli Zar in Russia, i passaggi dell’equatore dal Brasile e del Circolo Polare Artico in Norvegia. Certo però che più viaggiamo e più ci rendiamo conto di quanto l’Italia sia insuperabile: lo splendore


artistico di una Venezia o i paesaggi incredibili delle sue coste, come quelle delle Cinque Terre, per dirne una, fanno dell’Italia la meta sempre preferita. Come immagina lo sviluppo delle crociere nei prossimi anni? Ci sarà uno sviluppo sempre più florido. La crociera come scelta di vacanza è sempre più in voga, a prezzi giusti e con un’offerta di prim’ordine. Poi le compagnie apportano ogni anno molteplici novità per accrescere anche il mercato dei cosiddetti “repeaters”, cioè coloro che hanno già effettuato due, tre, quattro e a volte anche più crociere. Ogni crociera è diversa da un’altra, per destinazioni, per rotte, per caratteristiche e per emozioni. Quali difficoltà riscontra normalmente nell’organizzare questi

viaggi? È solo questione di organizzazione con le compagnie crocieristiche e gli enti del turismo più sensibili alla promozione del proprio territorio e del proprio “brand”. Inoltre un grazie va agli equipaggi delle navi che ci ospitano: senza il loro prezioso aiuto non potremmo fare la nostra trasmissione. Quale crociera ha avuto più successo e ha riscosso più curiosità tra quelle da lei registrate? Quelle nel Mediterraneo: Occidentale o Orientale non importa, è il mare più amato, ricco di storia e di cultura. Con un clima mite più o meno tutto l’anno è quello che consente di trascorrere una crociera all’insegna del relax sia d’estate, sia d’inverno e con i prezzi più competitivi. In navigazione nel “Mare

How can maritime culture help to develop the cruise industry Today navigation is no longer part of Italy’s culture. Few people are aware of the economic importance of cruises with Italy the most important Mediterranean country visited. Floriano Omoboni with his TV programme on GTO 2000 Mondo Crociera is trying to put this right and we interviewed him. How did the idea of Mondo Crociere come about? Few knew about the cruise industry and I was fortunate to be introduced to the Aponte family. In 2005 the first programme started for MSC Magazine and in 2012 that became Mondo Crociera. Tell us about the role of your daughter Greta? Greta enables us to approach a young public and helps to destroy the myth that cruising is for older people. Please gives us a few anecdotes from the programme? After ten years there are many but especially the 2 hour programme we did for the inauguration of MSC Musica. Which is the most fascinating place where you have filmed? Norway with the aurora borealis, the deserts of the Emirates, the luxury of Dubai and Abu Dhabi, the cruise of the Zar in Russia, the equator in Brasil, the North pole and many parts of Italy How do you see cruise developing over the next few years? It will continue to flourish as a holiday choice with the right prices and excellent programmes. What are the difficulties in organising cruises? It is a question of organisation by the cruise companies and local tourist entities plus the support of the ships’ crews. Of cruises you have filmed, which was the most successful and which was the strangest? The Mediterranean is the most loved with its history, culture and mild climate. River cruises with a small number of passengers are also delightful. What advice would you give to a first time passenger

and can your transmission help? Mondo Crociera explains what will happen on board and in the places where the ship calls. Italy falls behind Germany and the UK in cruise passenger numbers and the scope of our programme is to explain that a cruise is a beautiful holiday. You have been very good at documenting the condition of Italy’s terminal buildings. Can you tell us about their strong points and how they can be improved? It is important to promote the destinations and their surroundings to be visited in the time that the ship is in port. The terminal is a transit station and must function well. Your programme has visited the Venice cruise terminal. Your opinion on cruise ships in or not in the Lagoon? The ships must come to Venice with its impeccable organisation. Protests are useless; 2 million cruise tourists make an important contribution to the economy of Venice. What dream cruise would you like in your programme and what is missing from your CV? I dream of the Southern capes, the Antartic, Cape Horn and the Cape of Good Hope. The most beautiful ship you have boarded? The choice depends on taste. Lovers of privacy and luxury will choose the Star Clippers. The MSC Crociere ships are for those who like comfort, ostentation and choice of entertainment. The Norwegian Hurtigruten postal ships are fascinating as are the river vessels of Giver Viaggi. Do you have another format in reserve for cruise? Mondo Crociera is a winning formula and has been “on the air” for many years. Why is Mondo Crociera the only Italian programme dedicated to cruise, and do you believe it will stay that way? It is not easy to produce the content of a TV programme and we have an archive stretching back over ten years. Remember we are on 6 TV networks, a network of local stations and Sky.

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Nostrum”, quando facciamo le riprese troviamo tanti telespettatori che chiedono cosa stiamo facendo e che conoscono la trasmissione. Anche le crociere fluviali con poche persone a bordo sono molto belle. Cosa consiglia ad una persona che si avvicina per la prima volta al mondo delle crociere? In cosa la sua trasmissione la può aiutare? “Mondo Crociera” spiega e racconta quello che si incontra e si vive a bordo delle navi che ci ospitano, senza dimenticare i posti che raggiungiamo, il tutto condito con un linguaggio semplice e chiaro. Un modo ideale per promuovere questa vacanza e le destinazioni più belle. Questo ricco contenuto viene raccontato in mezz’ora di belle immagini e interviste che fanno innamorare i telespettatori di questo tipo di viaggio. Un modo ideale, molto più coinvolgente che non le aride e futili campagne pubblicitarie fatte di spot brevi e poco esplicativi della vita di crociera. Noi ci auguriamo l’aumento del numero dei crocieristi nel nostro Paese e nel nostro piccolo cerchiamo di dare una mano al settore; oggi gli italiani sono al terzo posto in Europa dietro ai tedeschi e agli inglesi. L’Italia, con la sua storia nautica e il suo mare, dovrebbe apprezzare maggiormente il viaggio per mare e questo alla fine è il nostro scopo, far capire agli italiani da Bolzano a Catania le bellezze della crociera. Avete documentato molto bene lo stato delle stazioni marittime italiane, ci può dire i punti di forza e cosa

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si potrebbe ancora migliorare nel settore dell’ospitalità dei passeggeri? E’ importante promuovere la destinazione e i territori che si possono vedere nel poco tempo in cui la nave resta in porto. La stazione marittima è un posto di transito e deve essere funzionale a tale scopo, non servono strutture imponenti ma anche semplici tensostrutture possono essere ideali per i crocieristi. Lei ha visitato con la sua trasmissione anche il terminal crociere di Venezia, ci può dare un parere sulla diatriba navi da crociera si o no in Laguna? Le navi devono arrivare a Venezia, c’è una preparazione e un’organizzazione impeccabile per l’arrivo alla stazione marittima e le proteste degli anticrocieristi sono inutili e farneticanti. Venezia con le sue bellezze e i suoi 2 milioni di turisti è una risorsa importante per l’indotto economico delle crociere in Veneto. La crociera dei sogni che invece vorrebbe documentare e che manca nel suo curriculum? Sogno i passaggi dei capi del Sud del Mondo, quindi L’Antartico e il passaggio di Capo Horn o il Sudafrica con il capo di Buona Speranza. Qual è la nave da crociera più bella su cui è salito e perché? Non riesco ad individuare quella più bella, dipende tutto dai gusti: per gli amanti della riservatezza e del lusso, i velieri della Star Clipper sono il “top”, mentre per chi cerca la comodità, lo

sfarzo e la varietà d’intrattenimento le grandi navi di MSC Crociere offrono tutto ciò che un passeggero può desiderare. Anche i postali norvegesi di Hurtigruten hanno il loro grande fascino, così come le crociere fluviali di Giver Viaggi nel Volga e nel Danubio. Ha in serbo qualche altro format da dedicare al mondo delle crociere? Questo format è quello giusto e vincente: è da anni “on air” su tante TV sempre in prima serata e in tutta Italia ed è visibile da tutti in chiaro. Nel nostro piccolo crediamo di aver dato tanta visibilità alle crociere e ci sentiamo partecipi, anche se in minima parte, del successo di questa vacanza. Come mai Mondo Crociera è l’unica trasmissione italiana che documenta il mondo delle crociere? Pensa che resterete ancora per molto soli in questo settore? Non è facile produrre i contenuti di una trasmissione TV, noi abbiamo un archivio di dieci anni di crociere con tanti porti e posti visitati. Chi vorrebbe ipoteticamente iniziare adesso dovrebbe recuperare un forte gap; ma “non svegliamo il can che dorme”! Per ora è meglio per noi che abbiamo più possibilità di lavorare, anche se poi, per l’amor di Dio, c’è spazio e tempo per tutti. Ma Mondo Crociera sarà sempre il numero 1 visto che ormai è da dieci anni che è “on air” su TV visibili in chiaro, gratis, in prima serata e a livello nazionale su ben sei diverse TV, un network di tv locali e Sky.


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seatrade / porto&diporto

Green design per Costa con le prime navi a LNG

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e crociere Costa sono sempre più all’insegna del “meglio dell’Italia”. Dopo aver introdotto a bordo una serie di novità legate all’eccellenza italiana, come i menù regionali, la gelateria, i burger d’autore, le pizzerie Pummid’oro con pizze a base di levito madre, oltre a partnership con prestigiosi marchi italiani come Barilla, Illy, Ferrari, Costa Crociere ha presentato una serie di grandi novità per ren-

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dere ancora più esclusive ed indimenticabili le vacanze a bordo delle sue navi a partire dal 2016. Per fare felici i suoi ospiti, Costa ha unito la propria rinomata arte nell’accoglienza con testimonial d’eccellenza: uno straordinario menu di gala firmato dallo chef stellato Bruno Barbieri; escursioni da non perdere consigliate dalla coppia di “Turisti per caso”, Syusy Blady e Patrizio Roversi; divertimento assicurato con famosi

talent show televisivi che verranno riproposti a bordo; senza dimenticare i più piccoli, che potranno incontrare la mitica Peppa Pig. Le grandi novità Costa sono al centro di una nuova campagna di comunicazione internazionale, caratterizzata dal claim “Benvenuti alla felicità al quadrato”. Il film principale della campagna ha come protagonista una testimonial d’eccezione: Shakira. Secondo Neil Palomba, Direttore Generale di Costa Crociere: “Nonostante la crescita costante degli ultimi anni, il mercato delle crociere ha ancora un grande potenziale di sviluppo. In Europa poco più dell’1% della popolazione va in vacanza in crociera. Per accrescere il numero di appassionati di crociere, abbiamo puntato non solo su nuove costruzioni, ordinando due navi all’avanguardia alimentate a gas naturale liquefatto (LNG) in arrivo nel 2019 e 2020, ma anche su una grande innovazione di prodotto per le navi già attualmente in servizio. Nel 2016 proporremo una serie di esperienze esclusive ed uniche, che si potranno godere solo in vacanza con noi. Abbiamo pensato a cose diverse, per soddisfare gusti e aspettative molto differenti, anche di chi non ha mai provato la crociera in passato. Per questo la nostra campagna di comunicazione si basa sull’idea di felicità al quadrato. Quando anche le persone che sono in vacanza con noi sono felici, la nostra felicità si moltiplica. Ed è proprio quello che succederà a bordo delle nostre navi.” L’innovazione di Costa Crociere guarda non solo alle navi in servizio, ma anche al futuro. A luglio 2015 è stato annunciato l’ordine per la costruzione di due navi da crociera di nuova generazione, caratterizzate da un rivoluzionario concetto di “green design”: saranno infatti le prime nel settore crocieristico (insieme alle due nuove navi giù annunciate per Aida Cruises, il marchio tedesco del Gruppo Costa), ad essere alimentate in mare aperto con gas naturale liquefatto (LNG), il combustibile fossile più “pulito” al mondo, rappresentando dunque una innovazione fondamentale a livello ambientale. Le due navi saranno costruite nel cantiere navale Meyer a Turku, Finlandia, e saranno consegnate nel 2019 e nel 2020. Ciascuna avrà una stazza lorda di oltre


180.000 tonnellate e offrirà più di 2.600 cabine per un totale di circa 6.600 passeggeri. “Le due nuove navi Costa rappresentano una vera innovazione per il mercato e fisseranno nuovi standard per l’intero settore: saranno le prime navi green alimentate con LNG e offriranno moltissime attrattive per gli ospiti. Rappresenteranno inoltre l’incarnazione perfetta del nostro nuovo posizionamento basato sul meglio dell’Italia

- spiega Neil Palomba - L’ordine è anche una conferma della crescita continua del marchio Costa, che diventerà ancora più solido e continuerà a generare un impatto economico positivo nei principali paesi in cui opera, Italia compresa”. Dando il via a una nuova era nell’uso dei combustibili sostenibili, le nuove navi Costa saranno le prime nel settore crocieristico ad utilizzare LNG in motori ibridi a doppia alimentazione, per

alimentare la nave sia in porto che in mare aperto. Il gas sarà immagazzinato a bordo delle navi e utilizzato in navigazione per fornire il 100% dell’energia necessaria – un’altra novità nel settore introdotta da Costa. L’utilizzo di LNG sia in porto che in mare aperto consentirà di ridurre in maniera significativa le emissioni di gas di scarico, contribuendo alla protezione dell’ambiente e al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità della compagnia.

Green design for Costa Lng ships Costa cruises are offering more and more novelties to celebrate “Italy’s finest”. The Italian company already introduced regional menus, “gelateria” with Italian ice-creams, gourmet burgers with very high quality 100% Italian Fassona beef, Pummid’oro pizzas prepared exclusively with natural yeast and partnerships with famous Italian brands like Barilla, Illy and Ferrari. Recently Costa Cruises also presented a series of major innovations that will make vacations on board its ships even more exclusive and unforgettable starting in 2016. To make its guests happy, Costa has combined its renowned art of hospitality with outstanding testimonials: an incredible gala menu created by Michelin-starred chef Bruno Barbieri; guaranteed fun when the famous television talent shows, like The Voice of the Sea, are replicated on board; without forgetting the kids, who’ll be able to meet the legendary Peppa Pig. Costa’s biggest novelty are the focus of a new international communication campaign, including the slogan “Benvenuti alla felicità al quadrato” (Welcome to happiness squared). The main character of the most important film of the campaign is also an outstanding testimonial: Shakira. “Despite constant growth over the last few years, the cruise market still has great development potential. In Europe, slightly more than 1% of the population takes a cruise. To increase the number of cruise lovers, we have focused not only on new constructions, ordering two ultramodern ships powered by liquefied natural gas (LNG) to be delivered in 2019 and 2020, but also on product innovation on ships currently in service. Starting in 2016 we will propose a series of exclusive and unique experiences that can be enjoyed only on vacation with us. We came up with things that are quite different from each other in order to satisfy the very diverse tastes and expectations of even those who have never taken a cruise. That’s why our communication campaign is based on the idea of happiness squared. When

even the persons vacationing with us are happy, our happiness increases exponentially. And that’s just what will happen on board our ships.” – commented Neil Palomba, President of Costa Cruises. Costa innovative spirit include not only ships already in service, but also future ships. In July 2015 the company announced an order to build two next-generation cruise ships, featuring a revolutionary “green design”: the two ships will be the first in the cruise industry (together with the two new ships previously announced for Aida Cruises, the German brand of Costa Group) to be powered at sea by Liquefied Natural Gas (LNG), the world’s cleanest burning fossil fuel, representing a major environmental breakthrough. The two ships will be built by Meyer shipyard in Turku, Finland, with delivery in 2019 and 2020. Each of them will exceed 180,000 gross tonnage, offering more than 2,600 passenger cabins for a total of 6,600 passengers onboard. “The two Costa ships are real innovation for the market, setting new standards for the whole industry: they will be the first green ships powered with LNG and they will offer an extensive number of guest-friendly features. Furthermore they will be the expression of the new positioning Italy’s finest – explains Neil Palomba, President of Costa Cruises – The order also confirms that Costa brand will continue to grow, becoming even stronger and keep on generating a positive economic impact in the main countries where it operates, including Italy”. Pioneering a new era in the use of sustainable fuels, Costa new ships will be the first in the cruise industry to use LNG in dual-powered hybrid engines to power the ship both in port and on the open sea. LNG will be stored onboard the ships and used to generate 100 percent power at sea – producing another industry-first innovation for Costa. Using LNG to power the ships in port and at sea will significantly reduce exhaust emissions to help protect the environment and support the company’s aggressive sustainability goals.

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seatrade / porto&diporto

Royal Caribbean punta sull’Italia per il 2016

9 navi in partenza dai porti italiani e altre 7 in transito, per un totale di 425 scali e oltre 1,3 milioni di passeggeri movimentati tra aprile e novembre

T

utto è possibile a bordo di Royal Caribbean! Questa la parola d’ordine del secondo gruppo crocieristico mondiale, che presenta la stagione 2016 nel Mediterraneo con tante novità e navi uniche al mondo. Civitavecchia e Venezia si confermano porti d’imbarco per le navi Royal Caribbean International, Celebrity Cruises e Azamara Club Cruises, mentre salgono a 19 i porti di scalo (in tutto i porti italiani sono 21, nel 2015 erano 17). Di conseguenza, con 425 scali totali e una movimentazione prevista di oltre 1.300.000 crocieristi si verifica un aumento di circa il 13% degli scali e un incremento dei passeggeri del 6,6% rispetto al 2015. “Dopo un bilancio positivo nel 2015, apriamo il 2016 con ottime prospettive e l’obiettivo di consolidare sempre di più la nostra presenza sul territorio italiano. La nuova stagione non solo porterà grandi novità per gli agenti di viaggio, che avranno a disposizione un prodotto ancora più unico e innovativo, ma anche per gli ospiti, che potranno provare la sensazionalità delle nuove navi come Harmony of the Seas – di-

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Gianni Rotondo chiara Gianni Rotondo, Direttore Generale RCL Cruises Ltd Italia – L’Italia si conferma quindi un bacino importante per Royal Caribbean: gli ospiti stranieri scelgono le nostre navi per andare alla scoperta delle bellezze del nostro Paese, ma negli ultimi anni abbiamo riscontrato un aumento anche della clientela italiana alla ricerca di un pro-

dotto unico e che sappia unire lo spirito internazionale con una serie di servizi impeccabili a bordo come a terra. Ogni crociera è curata nei minimi particolari e adatta ad ogni tipologia di esigenza: i crocieristi hanno solo l’imbarazzo della scelta tra il divertimento di Royal Caribbean International, il Modern Luxury di Celebrity Cruises e le vacanze d’élite di Azamara Club Cruises.” Nel dettaglio, sono 9 le navi che imbarcano dall’Italia nel 2016: 4 Royal Caribbean International, 3 Celebrity Cruises e 2 Azamara Club Cruises. Royal Caribbean International Senza dubbio la regina dell’estate è Harmony of the Seas, ma ad arricchire l’offerta nel Mare Nostrum ci sono anche Jewel of the Seas (che prima del suo arrivo in Italia verrà sottoposta a una rivitalizzazione per dotarla di nuove e incredibili caratteristiche), Vision of the Seas e Rhapsody of the Seas. In partenza dagli home-port di Civitavecchia e Venezia, queste navi sono perfette per chi desidera trascorrere una vacanza insieme a tutta la famiglia tra straordinari e unici intrattenimenti di bordo, il mare blu di Isole Greche,


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Turchia, Croazia e le bellezze del Mediterraneo Occidentale. Itinerari indimenticabili da 7 fino a 11 notti, da aprile a novembre, per scoprire tutto ciò che è possibile fare solo con Royal. Celebrity Cruises L’esperienza Celebrity non ha eguali! Per assaporare la vera essenza del “Modern Luxury”, il premium brand del gruppo mette a disposizione degli ospiti italiani ben 3 ammiraglie della flotta più chic di sempre. Celebrity Reflection, Celebrity Silhouette e Celebrity Constellation sono studiate per offrire il meglio in ogni momento della vacanza e sono pronte ad accompagnare i crocieristi durante crociere da 10 a 14 notti nel Mediterraneo Orientale tra Israele, Turchia e Grecia in partenza dagli home-port di Civitavecchia e Venezia da aprile a ottobre. Azamara Club Cruises In partenza da Civitavecchia e Venezia, Azamara Journey e Azamara Quest offrono itinerari da sogno da 7 a 11 notti combinabili tra loro (oltre a una crociera di 17 notti da Civitavecchia fino a Dubai) verso porti e destinazioni che le navi più grandi non possono raggiungere. Quest’anno il brand extralusso di Royal Caribbean punta ancora di più sull’esclusività e offre ai propri ospiti due navi completamente rinnovate nel

look e nella tecnologia, per garantire sempre il massimo del confort ai loro 694 passeggeri. Dopo il dry-dock, Azamara Journey e Azamara Quest saranno infatti dotate di eleganti cabine arredate con materiali ricercati e nuovi ambienti con uno stile contemporaneo, oltre a proposte enogastronomiche e d’intrattenimento innovative. Non mancheranno poi le peculiarità che hanno reso celebre il brand, come l’impeccabile servizio all inclusive con speciali attenzioni a bordo e il programma AzAmazing Evening (eventi ad hoc e serate dedicate durante gli over-night in porto): una vera e propria crociera taylor-made per un’esperienza d’élite unica nel suo genere. Intanto la compagnia e World Wildlife Fund (WWF) annunciano l’avvio di una partnership quinquennale che aiuterà a garantire la “salute” a lungo termine degli oceani. Royal Caribbean, da sempre in prima linea nella tutela dell’ambiente anche grazie allo speciale programma Save the Waves, ha fissato insieme a WWF degli obbiettivi raggiungibili e misurabili in materia di sostenibilità. In questo modo si contribuirà a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale e a sensibilizzare gli oltre 5 milioni di crocieristi in merito alla conservazione degli oceani, e a supportare l’opera globale svolta

dal WWF per la salvaguardia dei mari. Gli obiettivi annunciati si focalizzano sulla sostenibilità della catena di distribuzione e sulla riduzione delle emissioni fino al 2020.

Royal Caribbean priority Italy 2016 World number two cruise company Royal Caribbean announces new cruises and new ships for 2016 in the Mediterranean. Civitavecchia and Venice are embarkation ports for the vessels of Royal Caribbean International, Celebrity Cruises and Azamara Club Cruises with calls at 19 ports for a total of 425 calls and 1,3 milllion passengers, 13% more calls and 6,6% more passengers than in 2015. Gianni Rotondo ceo RCL Cruises Ltd Italy explained that after a positive 2015 “we open 2016 with excellent prospects and the objective of consolidating our presence in the Italian market. The new season will not only give travel agents new, unique and innovative products but will also give our customers sensational new vessels such as Harmony of the Seas. Italy is important for Royal Carribean and foreigners choose our ships to discover the beauty of Italy. We have also noted an increase in the number of Italian customers because we combine an international flavour with impeccable service on board and on land. Passengers can choose between the joice of entertainment on Royal Caribbean International, the modern luxury of Celebrity Cruises and the elite vacations of Azamara Club Cruises”. 9 vessels will embark in Italy in 2016, 4 from Royal Caribbean, 3 from Celebrity Cruises and 2 from Azamara Club. Royal Caribbean International This summer’s jewel will be Harmony of the Seas joined

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by Jewel of the Seas currently undergoing a make-over, Vision of the Seas and Rhapsody of the Seas. Sailing from Civitavecchia and Venice the ships are perfect for family holidays. Cruises last from 7 to 11 nights from April to November calling at the Greek Islands, Turkey, Croatia and the beauty of the Mediterranean. Celebrity Cruises Celebrity Cruises offers unique modern luxury with Celebrity Reflection, Celebrity Silhouette and Celebrity Constellation embarking in Italy at Civitavecchia and Venice with 10 to 14 night cruises from April to October in the Western Mediterranean calling in Israel, Turkey and Greece. Azamara Club Cruises Azamara offers 5 to 11 night cruises from Civitavecchia and Venice plus one of 17 nights from Civitavecchia to Dubai calling at ports unable to take larger vessels. This year Azamara the Group’s extra luxury brand will offer 2 completely renewed vessels both in look and in technology to guarantee the highest standards of comfort for the 694 passengers. Both vessels Azamara Journey and Azamara Quest will be fitted out with elegant cabins and new modern styled passenger spaces as well as innovative cuisine and entertainment. Royal Caribbean and the World Wildlife Fund have announced a five year agreement called Save the Waves to study sustainability aimed at reducing the environmental impact of 5 million cruise passengers. The objectives are to reduce emissions by 2020.


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seatrade / porto&diporto

Msc Crociere, investimenti per 5mld di euro entro il 2021 C

on l’arrivo del 2016 è entrato nel vivo il nuovo piano industriale da 5,1 miliardi di euro annunciato da MSC Crociere circa 2 anni fa per l’ampliamento della propria flotta con l’ingresso di 7 nuove futuristiche navi e l’implementazione di 4 navi esistenti. La Compagnia si prepara quindi a diventare sempre più globale grazie a una capacità posti letto che raddoppierà entro il 2021 - passando da 40.000 a 80.000 - grazie a una flotta che sarà composta da 19 unità. Al termine del 2015 è stato portato a completamento il Programma Rinascimento - straordinario progetto ingegneristico a cui sono state sottoposte quattro navi della flotta che ora stanno guidando l’espansione della Compagnia in nuovi mercati e rafforzando ulteriormente la presenza in quelli in cui è leader - mentre le nuove unità MSC Seaside e MSC Meraviglia, in

costruzione rispettivamente nei cantieri STX France e Fincantieri, sono in fase avanzata di realizzazione. La strategia globale messa a punto dalla Compagnia ha permesso di registrare, per l’anno appena concluso, un incremento delle vendite del 10% rispetto al 2014 con 1,7 milioni di passeggeri trasportati dalle 12 navi ultramoderne che compongono l’attuale flotta di MSC Crociere. Nei mercati chiave come Italia, Germania, Spagna e Francia, il tasso di crescita superiore al mercato si è tradotto in un ulteriore aumento della quota di mercato. Non a caso MSC Crociere nel 2015 è diventata leader di mercato in Europa, oltre che nel Mediterraneo, area in cui è già numero uno da tempo. La Compagnia ha anche consolidato la sua leadership in Sudamerica e in Sudafrica continuando ad ampliare la propria presenza globale oltre il Medi-

terraneo e il Nord Europa, puntando in particolare nel Mar dei Caraibi. Dallo scorso dicembre MSC Crociere è infatti l’unica compagnia crocieristica globale ad offrire crociere in partenza da Cuba con un itinerario che si aggiunge a quello di MSC Divina, posizionata per la prima volta tutto l’anno da Miami. Inoltre da dicembre 2016 l’offerta da Cuba raddoppierà con un secondo itinerario e a dicembre 2017 arriverà anche MSC Seaside, nave dal design unico e innovativo che con una straordinaria promenade che gira intorno alla nave sul ponte 8 offrirà una vacanza a stretto contatto con il mare. Ma la vera perla in questo mercato è rappresentata dalla “Riserva Marina Ocean Cay MSC”, un’isola delle Bahamas che sarà dotata di spiagge tra le più belle al mondo e di una ricca offerta per esperienze di stile caraibico dedicata esclusivamente ai crocieristi MSC. Il progetto, che preve-

Msc Crociere to invest euro 5,100 million over next 5 years 2016 sees the start of the investment programme announced 2 years ago for 7 new vessels and the reintroduction of 4 existing vessels. MSC is planning to become an even more global operator by doubling bed numbers from 40,000 to 80,000 by 2021 with a 19 vessel fleet. The renaissance programme was completed in 2015 with 4 vessels lengthened and updated. New builds MSC Seaside at STX France and MSC Meraviglia at Fincantieri are under construction. MSC’s global strategy has enabled 2015 to close with sales up 10% with 1,7 million passengers carried in their 12 ships. The percentage increase in the key markets of Italy, Germany, Spain and France was higher than the average and MSC has become Europe’s market leader. MSC has also consolidated its leadership in the markets of South America and Northern Europe paying particular attention to the Caribbean. Since last December MSC has become the only global cruise company to offer cruises with departures from Cuba as well as MSC Divina from Miami. Cuba will double its MSC cruises from December 2016 and in December 2017 MSC Seaside will be introduced with its unique design including number 8 deck offering a promenade right around the ship. The real pearl will be the Bahamas island MSC Cay Marine Reserve with the most beautiful be-

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aches in the world. The project costing 200 million US $ with a 100 year exclusive concession granted by the Bahamas government is to be ready by November 2017. The objective is to transform the island into a flourishing marina. Ship’s passengers will find an extension of the cruise ship on the island with the same services to be found aboard. The Emirates market is also of particular interest for MSC with the introduction of one of the current four 4,300 passenger fleet admirals calling at Abu Dhabi and Oman. In addition to reinforcing its presence in its historical markets MSC will position a vessel in China. In partnership with Caissa Touristic, China’s outbound leader, MSC will base MSC Lirica in Shanghai. The figure of Cruise Ambassador has been introduced for this market. The ambassador will ensure that special customers have complete access to all services on board ship. MSC innovation is not limited to increasing the size of the fleet and the number of itineries on offer but concentrates on combining sea and technology. MSC has entered into an agreement with Samsung to make the new builds smart ships to enable passengers to use the latest technology such as interactive displays, mobile solutions, medical equipment and reality products.


de un investimento di circa 200 milioni di dollari e sarà completato entro novembre 2017, è stato possibile grazie a un’intesa siglata con il Governo delle Bahamas per la locazione e l’utilizzo esclusivo per i prossimi cento anni dell’isola da parte di MSC Crociere con l’obiettivo di trasformarla - lavorando a stretto contatto con Governo ed ecologisti - in una marina rigogliosa, inserita in maniera armonica nell’ecosistema locale. Per i passeggeri che vi sbarcheranno l’isola sarà una vera e propria “estensione” della nave dotata degli stessi servizi che sono disponibili a bordo. Anche il mercato degli Emirati Arabi è particolarmente interessante per MSC Crociere tanto che dall’autunno

2016 l’offerta sarà rafforzata portando per la prima volta una delle quattro attuali ammiraglie da oltre 4.300 passeggeri nei porti di Dubai, Abu Dhabi e in Oman. Oltre al rafforzamento nei mercati storici, MSC Crociere posizionerà per la prima volta una nave in Cina: da maggio infatti MSC Lirica farà base nel porto di Shanghai attraverso una partnership con Caissa Touristic, leader per i servizi turistici outbound in Cina. A bordo di MSC Lirica è stata introdotta per questo specifico mercato la figura dei “Cruise Ambassador”, cioè professionisti appositamente selezionati e formati per essere assegnati in esclusiva a specifici ospiti, assicurando loro la piena fruizione dell’intera gamma di

SLC

servizi e opzioni adibite al relax, alla scoperta e all’intrattenimento nel corso della crociera. Le novità di MSC non si limitano all’ampliamento della flotta e degli itinerari proposti ma si concentrano anche sul connubio mare e tecnologia. Recentemente, la Compagnia ha siglato un accordo di partnership con Samsung con l’obiettivo di rendere le unità in costruzione il nuovo riferimento di “navi smart” per consentire agli ospiti a bordo di usufruire di tecnologie di ultima generazione: display interattivi, soluzioni mobile e apparecchiature mediche, ma anche prodotti per esperienze di realtà aumentata. RedMar

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seatrade / porto&diporto

Norwegian Cruise, nuova brand campaign “Feel Free” La compagnia avvia il programma biennale The Norwegian Edge™ investendo 400 millioni di dollari per la ristrutturazione completa della flotta.

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a 49 anni Norwegian Cruise Line è un innovatore radicale del segmento crocieristico: con l’introduzione del Freestyle Cruising, la compagnia di Miami ha superato i canoni e i limiti connessi alla tradizionale vacanza in mare rivoluzionando il concetto stesso di crociera. Infatti, Norwegian offre agli ospiti la massima libertà e flessibilità fornendo infinite opzioni, dall’ampia scelta di cabine alle proposte ristorative e d’intrattenimento sino alle numerose attività a bordo e agli entusiasmanti itinerari. Di pari passi con l’evoluzione del suo prodotto, Norwegian Cruise Line ha recentemente svelato la nuova brand identity, “Feel Free”, basata sui due principi fondamentali della compagnia: massima libertà e flessibilità in mare. “Feel Free” è un invito a toccare con mano il concetto di vacanza secondo Norwegian, ovvero godere al massimo dell’esperienza di crociera senza vincoli e orari prestabiliti, vivendo la vacanza seguendo solo i propri ritmi. A dimostrazione dell’impegno profuso per raggiungere una qualità eccezionale e offrire esperienze ancor più straordinarie, Norwegian ha avviato

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The Norwegian Edge™, un innovativo piano di investimenti da 400.000.000 $ che, fino al 2017, introdurrà un nuovo standard di eccellenza abbracciando ogni aspetto dell’esperienza dei passeggeri. Il fulcro del programma, iniziato nel mese di ottobre 2015 con il restyling completo della Norwegian Epic, è rappresentato dalla ristrutturazione delle navi dell’intera flotta accompagnata da altrettanto importanti investimenti nel programma culinario di bordo e dall’estensione dei piani per la proprietà privata di destinazioni che vedrà lo sviluppo dell’esperienza in stile resort di Harvest Caye, in Belize, e migliorie all’isola privata di Norwegian alle Bahamas, Great Stirrup Cay. “I nuovi standard del programma The Norwegian Edge™ invoglieranno i nostri ospiti a tornare più volte sulle nostre navi che, al termine dei lavori, sembreranno come appena varate, offrendo nuovi menu ed esperienze gastronomiche nonchè portando gli ospiti verso incredibili ed esclusive destinazioni che riflettono le finiture di qualità, il comfort e il servizio eccezionale che è possibile trovare su tutta la flotta Norwegian”, afferma Andy

Stuart, Presidente and Chief Operating Officer di Norwegian Cruise Line. Dopo un 2015 all’insegna del varo della nuova ammiraglia della flotta, la Norwegian Escape, i prossimi due anni vedranno un ulteriore incremento della dinamicità della compagnia anche in termini di itinerari. Nella stagione 2016/2017, la compagnia offrirà nuove crociere in partenza da Dubai, Singapore, Hong Kong, Sydney e Auckland, e segnando il ritorno di Norwegian in Asia e Australia per la prima volta dopo la stagione autunno/ inverno 2001-2002, nonchè la prima tappa in assoluto nel Golfo Persico e in India. Novità anche in Europa dove, per la prima volta nella storia della compagnia, Norwegian posizionerà ben 5 navi durante la stagione estiva 2017 offrendo spettacolari itinerari europei tra le quali crociere regolari dal porto di Amburgo con la possibilità di imbarcarsi anche a Southampton o Amsterdam. Il 2017 vedrà anche il varo della prima nave pensata esclusivamente per il mercato cinese che sarà seguita da altre due grandi navi, nella primavera 2018 e nell’autunno del 2019. La


locale, Norwegian sta promuovendo azioni mirate a incrementare il contatto diretto con il trade. Una strategia che sta riscuotendo ottimi risultati in termini di visibilità e conoscenza del prodotto da parte dei viaggiatori italiani, sempre più attirati dall’innovatività, dalla libertà e dalla flessibilità offerte dalla compagnia.

direzione intrapresa dalla compagnia con la nuova filosofia “Feel Free” si riflette anche nel suo nuovo modo di comunicare, più diretto e attento alle recenti tecnologie. Lo testimonia il recente restyling dei siti web europei di Norwegian che ha migliorato la fruibilità agevolando il processo di prenotazione attraverso un nuovo design reattivo e user-friendly (www.it.ncl.eu) al fine di venire incontro ai nuovi trend che vedono un sempre maggiore utilizzo di telefoni e tablet per la ricerca e prenotazione delle vacanze. A livello

New brand campaign “Feel Free”

New two-year program will invest $400 million in enhancing the guest experience through a full fleet refurbishment Norwegian Cruise Line is the innovator in cruise travel with a 49-year history of breaking the boundaries of traditional cruising, most notably with the introduction of Freestyle Cruising which revolutionized the industry by offering guests a maximum of freedom and flexibility by providing endless choices in all areas, from staterooms, gastronomy and entertainment to activities and itineraries. As the product is evolving so is the brand thus, Norwegian has recently unveiled the new brand identity “Feel Free”, rooted in the line’s fundamentals of freedom & flexibility. “Feel Free” is an invitation for guests to experience Norwegian’s philosophy of what a holiday should be, free from rigid schedules with the freedom to make their holiday their own. Following the line’s commitment to exceptional quality and extraordinary experiences, Norwegian just revealed The Norwegian Edge™, a two-year $400 million investment through 2017 that promises to introduce a new standard of excellence that encompasses the entire guest experience. The centrepiece of the programme, which started in October 2015 with the restyling of Norwegian Epic, is an extensive ship refurbishment initiative together with culinary enhancements and the expanded plans for the line’s privately-owned destinations including the development of the premier resort-style experience at Harvest Caye, Belize, and new features for the line’s private Bahamian island, Great

Stirrup Cay. “The new standards of The Norwegian Edge programme will entice our guests to return again and again to ships that will look and feel as if they were just delivered, with all new menus and new dining experiences, visiting incredible exclusive destinations that reflect the quality finishes, amenities and outstanding service found across the Norwegian fleet”, said Andy Stuart, Norwegian Cruise Line President and Chief Operating Officer. Following the launch in 2015 of Norwegian Escape, in 2016/2017 the line will offer new cruises departing from Dubai, Singapore, Hong Kong, Sydney and Auckland marking the line’s return to these regions for the first time since 2001-2002 and first-ever visits to The Gulf and India. In summer 2017, Norwegian will deploy five ships in Europe for the first time in line’s history including regular cruises out of Hamburg, with embarkation also available in Southampton and Amsterdam. 2017 will see also the launch of the first ship dedicated to Chinese market which will be followed by two big ships in 2018 and 2019. The “Feel Free” philosophy is also reflected in the line’s way of communicating. Norwegian has revamped its European websites, improving the experience and aiding customers’ booking journey, with a new user-friendly responsive design that provides better visibility for those using mobile devices and tablets.

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infrastrutture / porto&diporto

BIT 2016, le novità Grimaldi della prossima stagione G

rimaldi Lines sbarca a BIT 2016 con importanti novità per la prossima stagione. È stato infatti inaugurato lunedì 11 gennaio il collegamento marittimo Livorno Olbia, con partenze giornaliere (eccetto la domenica) tutto l’anno in entrambe le direzioni. La nuova linea va a potenziare in maniera significativa l’offerta della Compagnia sulla destinazione Sardegna: si affianca infatti al preesistente collegamento Civitavecchia - Porto Torres, che dal 2016 opera tutto l’anno, con due partenze alla settimana in inverno e frequenza giornaliera in alta stagione. “BIT 2016 è il palcoscenico ideale per presentare ufficialmente, sia al trade che al consumatore finale, il potenziamento delle linee verso la destinazione Sardegna - ha dichiarato Francesca Marino, Passenger Department Manager di Grimaldi Lines – Il nuovo collegamento Livorno - Olbia, preceduto a fine settembre 2015 dall’apertura della linea Livorno - Palermo, è soprattutto una risposta alle esigenze del bacino d’utenza Nord e Centro Italia, che richiede sempre più collegamenti veloci e agevoli verso le isole maggiori. Questo piano di espansione è supportato da una politica tariffaria molto variegata, con offerte e promozioni in ogni periodo dell’anno”. Dal punto di vista delle tariffe, Grimaldi Lines ha aperto il 2016 con due promozioni speciali: la #PROMO30 che garantisce uno sconto del 30% anche sui biglietti di sola andata per Spagna, Grecia, Sardegna e Sicilia e i 100.000 Ritorni Gratis

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in passaggio ponte dalla Sardegna al continente, per biglietti andata e ritorno. Tornano inoltre la “Superfamily & friends” per famiglie e gruppi di amici, e la “Superbonus” per il trasporto gratuito di auto o moto al seguito, entrambe valide sulle linee Spagna e Sardegna, oltre allo sconto del 20% sul biglietto di ritorno per le destinazioni Grecia, Tunisia e Marocco e alla riduzione bambini su tutte le linee. Infine, grazie alla partnership con Findomestic, entro il 31 dicembre 2016, sarà possibile acquistare i biglietti in 5 o 10 rate a tasso zero. Sul fronte delle convenzioni, è stato recentemente rinnovato per tre anni l’accordo con il Consorzio STS - Sardegna Turismo & Servizi: tutti coloro che soggiorneranno presso una struttura dell’isola aderente al Consorzio potranno usufruire del 15% di sconto (in bassa stagione) e del 10% di sconto (in media e alta stagione) sui collegamenti di Grimaldi Lines. Infine, grazie alla partnership con Europ Assistance, i passeggeri potranno annullare il proprio viaggio senza alcun giustificativo e con una semplice autocertificazione. Tra le partnership più significative recentemente siglate da Grimaldi Lines, c’è il Protocollo d’Intesa triennale con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per il progetto Grimaldi Educa, che conferma l’impegno della Compagnia per la formazione dei

giovani. Il progetto Grimaldi Educa propone infatti percorsi formativi e culturali dedicati agli studenti degli Istituti Secondari di Secondo Grado, con l’obiettivo di favorire l’orientamento professionale e una proficua alternanza scuola/ lavoro. In termini di prodotto Grimaldi Lines prosegue con l’offerta di eventi a tema. I viaggi di 4 giorni sulla rotta Civitavecchia-Barcellona sono già da qualche anno uno dei plus della Compagnia: per il 2016 tra gli eventi in calendario tornano Una Nave di Libri per Barcellona (20-24 aprile), Un Mare di Birra (2528 giugno) e Grimaldi Dance Fit Cruise (16-19 luglio) Per quanto riguarda invece le proposte in formula nave+hotel, anche nel 2016 Grimaldi Lines Tour Operator offre soggiorni nelle più belle località di Sardegna, Spagna e Grecia per qualsiasi tipologia di clientela, tutti prenotabili anche on-line. Il Tour Operator punta infine sull’organizzazione di viaggi di istruzione, pensati per le esigenze degli studenti. RedMar


Salerno

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shipping / porto&diporto

L’Italia porta in Europa l’esperienza dell’ecobonus

CPM

Compagn Portuale Monfalco merci var

U

n progetto europeo transnazionale per sviluppare e attivare incentivi all’utilizzo delle autostrade del mare in Mediterraneo e in Atlantico. Di questo e delle attività RAM ci parla Antonio Cancian, Presidente da un anno e mezzo della Rete Autostrade Mediterranee S.p.A. Presidente Cancian, può fornirci un bilancio provvisorio del suo mandato e fare il punto sulla situazione sui progetti? RAM nasce nel 2004 in qualità di soggetto attuatore a livello nazionale del programma Autostrade del Mare, accompagnando l’evoluzione e lo sviluppo di tale segmento del trasporto marittimo. Nello specifico, da quando presiedo la società, abbiamo razionalizzato e specializzato la struttura societaria, suddividendola in due macro

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divisioni: la prima inerente il settore Incentivi e Service al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la seconda specializzata in Progettazione e Programmazione europea. Tale suddivisione permette di coprire gli aspetti più amministrativi legati agli incentivi al trasporto intermodale con le tematiche strategiche ed i progetti di più larga veduta a dimensione europea e mediterranea del trasporto marittimo di corto raggio. Un grande input alla conformazione ed all’evoluzione societaria deriva evidentemente dall’approvazione del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica e dalla rinnovata centralità della “cura dell’acqua” nel sistema logistico italiano promossa dal Ministro Delrio. Quali sono ad oggi le grandi tematiche che il trasporto marittimo

di corto raggio e quello intermodale stanno affrontando? Le tematiche sono molte ed assolutamente sfidanti. Partirei dall’assunto della ritrovata centralità del bacino Mediterraneo quale scacchiere per i flussi di traffico internazionali, ed in particolare dell’Italia che è interessata da ben 4 corridoi prioritari delle TEN-T sul proprio territorio ed ovviamente dalle priorità orizzontali Autostrade del Mare ed ERTMS. Il raddoppio del Canale di Suez, che sta ridisegnando le grandi rotte merci oceaniche, in particolar modo i flussi tra Far East ed Europa, oltre al grande potenziale economico di alcuni paesi della sponda mediterranea, sono tutti fattori che creano un ambiente favorevole ed opportunità uniche che vanno sapute cogliere. L’obiettivo è di creare un cluster por-

Hub Alto per conta e merci v


tuale euro mediterraneo che sia competitivo in termini di efficienza e di capacità con i porti del Northern Range nonché di alcuni porti della sponda Sud del Mediterraneo, declinato nelle azioni concrete rappresentate nel PSNPL e nei decreti attuativi che stanno man mano prendendo vita. Quali sono secondo lei le azioni principali, evidenziate anche nel Piano strategico della portualità e della logistica, che rivestono carattere prioritario? Ritengo che siano essenzialmente tre le azioni prioritarie, sulle quali il Ministro Delrio sta facendo un lavoro enorme, con accuratezza e celerità, al fine di disegnare in una nuova veste il funzionamento del sistema portuale italiano. Innanzitutto a livello infrastrutturale riveste particolare importanza l’opera di project review che la nuova Struttura Tecnica di Missione guidata dal Prof. Cascetta sta conducendo, promuovendo sinergie ed investimenti sull’integrazione tra “la cura del ferro” e la “cura dell’acqua”. Nel contesto di risanamento delle finanze pubbliche, è assolutamente urgente programmare meglio, coordinare gli interventi ed attuare quegli schemi di blending finanziario tra i plurimi strumenti a disposizione che stentano ancora a decollare nel nostro paese. Questi interventi, come amo ri-

Antonio Cancian petere, dovranno essere sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale e soprattutto rispettare le 3 i: dovranno cioè essere interconnettivi, integrati ed intermodali. In particolar modo, ed anche al fine di garantire redditività e bancabilità agli interventi, l’integrazione di cui sopra è anche e soprattutto finanziaria: dovremmo cioè utilizzare sempre di più quegli schemi di partenariato pubblicoprivato che garantiscono una ripartizione efficiente dei rischi di costruzione e di gestione dell’opera, anche utilizzando le diverse fonti e strumenti di

nia

one rie

TMT

Trieste Marine Terminal container

CPM

o Adriatico ainer Hub Alto Adriatico per container varie e merci varie Compagnia Portuale Monfalcone merci varie

Trieste Marine Terminal e Compagnia Portuale sull’asse dei traffici Trieste Marine Terminal e Compagnia Portuale tra Europa Centrorientale sull’asse dei traffici e Far East tra Europa Centrorientale

TMT

Trieste Marine Terminal container

e Far East

Trieste Marine Terminal s.p.a. Trieste Marine Terminal s.p.a. Franco Nuovo, Molo VII – 34123 Trieste Punto Franco Nuovo, Molo VII –Punto 34123 Trieste segreteria@trieste-marine-terminal.com segreteria@trieste-marine-terminal.com www.trieste-marine-terminal.com www.trieste-marine-terminal.com

Compagnia Portuale s.r.l. Compagnia Portuale s.r.l. Via Timavo, 69/8 –34074 Monfalcone (Go)(Go) Via Timavo, 69/8 –34074 Monfalcone info@c-p-m.it info@c-p-m.it febbraio 2016 - 29 www.c-p-m.it www.c-p-m.it


finanziamento. Ad oggi, l’apporto di capitale privato sotto forma di equity o di capitale di debito può essere agevolato attraverso le garanzie messe a disposizione del Fondo Junker ovvero può essere promosso attraverso i Project Bond del programma Connecting Europe Facility. La stessa BEI e CDP si sono dimostrate fortemente interessate ad erogare finanziamenti sulle opere infrastrutturali portuali italiane. La richiesta è ovviamente quella di un piano economico finanziario sostenibile e coerente rispetto all’analisi prospettica di mercato. Gli interventi normativi in corso, in materia di concessioni marittime e di dragaggi, rafforzeranno questa linea di intervento. In secondo luogo, la sburocratizzazione della catena logistica è un altro aspetto tutt’altro che secondario. E’ indubbiamente un successo la recente approvazione in CdM del decreto di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle AP, che razionalizza dagli attuali 113 procedimenti amministrativi svolti da 23 soggetti, a due soli organi competenti: lo Sportello Unico Doganale e dei Controlli e lo Sportello Amministrativo Unico, due sportelli che abbasseranno drasticamente i tempi di sdoganamento e amministrativi, oggi decisamente non incomparabili rispetto ai maggiori porti internazionali. In terzo luogo, dovremmo anticipare i trend del mercato internazionale, accompagnando con più decisione e con più intraprendenza le nostre imprese, garantendo dei corridoio logistici integrati ed efficienti con l’Iran, la Turchia, la zona emiratina ed i paesi rivieraschi del Mar Nero. Le Autostrade del Mare, in tale ottica, devono essere a servizio del sistema produttivo del paese, attivando nuove linee e nuove iniziative con i mercati di sbocco più promettenti per le nostre imprese. Le tre priorità sono evidentemente legate al filo conduttore della riforma della governance del sistema portuale italiano, recentemente approvata, e che porrà fine alle ingessature, alle criticità ed ai colli di bottiglia che per troppi anni hanno afflitto il sistema Mare. Sull’intera filiera marittima incom-

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bono anche vari vincoli a livello energetico. Come interpreta i cambiamenti in atto nel settore? Interpreto l’efficientamento energetico lato nave e lato porto più come un’opportunità piuttosto che come una sfida per l’intero settore. Di per sé il trasporto marittimo e per vie interne è per definizione una della modalità di trasporto più verdi e più efficienti in termini di emissioni di sostanze inquinanti e di produzione di costi esterni. Le normative in sede IMO e in sede europea che sono entrate e che entreranno in vigore nei prossimi anni sono ovviamente ben accolte ma devono anche tenere conto della sostenibilità finanziaria per gli operatori del settore e differenziare l’implementazione della normativa tra i segmenti Deep e Short Sea che hanno impatti molto diversi sull’ambiente. Mi riferisco in particolare alla tematica delle acque di zavorra che, inevitabilmente, andrebbe a penalizzare la navigazione di corto raggio senza alcuna motivazione tecnica plausibile. Lato terra ovvero lato porto è assolutamente opportuno un adeguamento infrastrutturale per allinearsi al trend dell’efficientamento energetico, cominciando dalla graduale elettrificazione delle banchine per ridurre gli effetti sull’ambiente e sull’inquinamento acustico delle navi cargo in sosta nei nostri porti, questi ultimi spesso inseriti all’interno dei contesti urbani. Ma considero altresì necessario un ragionamento più globale inerente la produzione e lo storage di energia all’interno dei porti. Le comunità portuali, difatti, potrebbero essere isole energetiche autosufficienti se non addirittura venditrici di energia verso la rete nazionale, sfruttando le specificità di ogni singolo porto ed in particolar modo puntando sulla produzione di energia da fonti rinnovabili. Molti porti italiani già si stanno attrezzando in tal senso anche attraverso cofinanziamenti erogati dall’Unione Europea. Per concludere, sono convinto che l’opportunità green, calmierata con le dovute differenziazioni di segmento e magari incentivata attraverso degli appositi programmi pubblici, può quindi

rappresentare una grande occasione di sviluppo per tutti gli attori del cluster marittimo, dalla cantieristica navale, dalle aziende specializzate in retrofitting e scrubbers, alle Autorità di sistema Portuale passando per gli armatori. La Legge di Stabilità 2016 ha previsto un’importante stanziamento per incentivare il trasporto marittimo e quello ferroviario. A che punto stiamo? Attualmente stiamo lavorando su due fronti al fine di dare certezza, giuridica ed economica, alle importanti scelte in tema di intermodalità. Da una parte, infatti, RAM si è vista aggiudicare un progetto di importanza strategica e di carattere transnazionale, che coinvolge i Ministeri dei Trasporti di Francia, Spagna e Portogallo, cofinanziato dall’Unione Europea e denominato “Eurobonus”. Tale progetto consiste in uno studio di fattibilità per l’attivazione di incentivi per l’utilizzo delle Autostrade del mare in Atlantico e nel Mediterraneo, utilizzando come modello base il caso italiano. Dall’altra parte, a livello nazionale, il Ministro Delrio è riuscito ad ottenere uno storico stanziamento di 200 mln. di euro nella Legge di Stabilità 2016 per il triennio 2016-2018, sotto forma di incentivi diretti agli operatori della catena logistica che scelgono la modalità marittima e ferroviaria per il trasporto cargo. Nello specifico, RAM, in collaborazione con il MIT, sta attualmente predisponendo il decreto attuativo che specificherà le modalità di erogazione e i requisiti richiesti per l’accesso a tale sovvenzione. Ovviamente tale schema di decreto ministeriale sarà notificato preliminarmente alla DG Competition della Commissione Europea al fine di ottenere il parere di compatibilità rispetto alla normativa sugli aiuti di Stato. Le due linee d’azione procedono parallele e, soprattutto, si basano sull’evidenza empirica del successo che ebbe l’incentivo “Ecobonus” nel periodo in cui fu in vigore in Italia, dal 2007 al 2010: in quegli anni si registrò un incremento dell’utilizzo delle Autostrade del Mare del 22,3% con una diminuzione significativa dei costi sociali generati dalla congestione stradale. Auspichiamo un miglioramento di tali cifre.


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shipping / porto&diporto

Presentato il programma della 2^ Naples Shippink Week D

al 27 giugno al 2 luglio 2016 la II edizione della Naples Shipping Week, la settimana interamente dedicata alla cultura e all’economia del mare animerà la città di Napoli. La manifestazione, organizzata da ClickUtility Team e dal Propeller Club Port of Naples e gemellata con la Genoa Shipping Week, la scorsa edizione realizzata a fine giugno 2014, ha visto la presenza di oltre 3.000 ospiti provenienti da 50 nazioni per partecipare ai 42 eventi a calendario. “La Naples Shipping Week – sottolinea il presidente Giuseppe D’Amato – gratifica l’orgoglio partenopeo dello shipping, storicamente insediato nel nostro territorio, e riconferma l’importanza di Napoli. Il capoluogo campano è infatti all’avanguardia in Italia grazie alla presenza del 50% circa della flotta mercantile nazionale, costituita da navi moderne e tecnologicamente avanzate e che fanno capo ad armatori della Provincia di Napoli, confermando la leadership napoletana già presente dal tempo del Regno delle due Sicilie. Abbiamo a Napoli anche l’unica Università dello Shipping in Italia (la prestigiosa Università Parthenope) e la Fondazione IPE (che svolge Master annuali di eccellenza in Shipping e Logistica). Pertanto – conclude D’Amato - Napoli merita una grande e prestigiosa Shipping Week affinché la sua eccezionale tradizione marinara, passata e presente, possa essere riconosciuta in tutto il mondo”. “Il cluster marittimo napoletano – aggiunge Umberto Masucci, Presidente The International Propeller Club Port of Naples - è la prima industria della città e siamo molto lieti che Napoli

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possa ospitare per una settimana il gotha mondiale del settore. Con quest’evento, gemellato con la città di Genova per offrire ad anni alterni, una manifestazione interamente dedicata alla cultura e all’economia del mare, il Propeller intende sottolineare il proprio ruolo di ambasciatore dello shipping e dell’economia marittima sia in Italia sia a livello internazionale. Siamo sicuri che la manifestazione contribuirà a rinsaldare il rapporto fra il Porto e la città e restituire slancio ed entusiasmo al nostro scalo in un momento cruciale per il settore”. Anche in questa edizione l’intera città sarà coinvolta da conferenze e incontri dedicati allo shipping, alla logistica e all’innovazione tecnologica in campo marittimo cui faranno da cornice visite ed eventi culturali aperti alla cittadinanza. Un fitto palinsesto di eventi quindi che si svilupperà nel seguente modo: • Da lunedì 27 a mercoledì 29 giugno Hosted & Special Events che avranno luogo in diverse location cittadine e promossi da Università, Enti di Ricerca, Aziende e Associazioni. • Mercoledì 29 e giovedì 30 giugno Med Security Summit (Conferenza Internazionale sulla sicurezza portuale e marittima) • Giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio Port&ShippingTech – Main conference ed Expo (case history internazionali e prestigiosi interventi istituzionali) • Venerdì (sera) 1 luglio La Cena Mediterranea organizzata da The Propeller Club Port of Naples • Sabato 2 luglio

Ulteriori iniziative di networking (visita alle isole del Golfo) e divulgative (Shipping Open Day). La Stazione Marittima di Napoli, fulcro della manifestazione, ospiterà le conferenze e gli incontri aperti agli operatori del cluster marittimo, protagoniste l’8^ edizione di Port&ShippingTech, il forum internazionale dedicato all’innovazione tecnologica per lo sviluppo del cluster marittimo, main conference della NSW e, per la prima volta a Napoli, la Med Security Summit, Conferenza Internazionale sulla sicurezza portuale e marittima, che riunirà molteplici esperti in un confronto sulle problematiche legate al trasporto e alla sicurezza marittima nel Mediterraneo: unico evento a pagamento, mercoledì 29 e giovedì 30 giugno proporrà un’analisi olistica dei punti critici che caratterizzano il tema della sicurezza dell’area Mediterranea, legandoli ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Un’opportunità unica di incontro per i rappresentanti del mondo dello shipping e della community che opera nel settore della sicurezza marittima. I partecipanti saranno infatti chiamati a discutere su svariati temi quali: la convergenza tra Sicurezza, Assicurazione e Legalità; l’importanza della collaborazione; il Terrorismo marittimo; la sicurezza dei porti e delle crociere di linea; l’importanza di divulgare le esperienze e il know-how e di capire gli aspetti peculiari e specifici di ogni regione. Port&ShippingTech, il forum dedicato al confronto tra professionisti sulle innovazioni tecnologiche d’avanguardia orientate a favorire lo sviluppo del sistema logistico portuale, è unico nel suo settore di riferimento. Offre due


giornate (giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio) ricche di iniziative focalizzate allo sviluppo del business per le aziende le cui principali tematiche saranno infatti: Green Shipping Summit, innovazioni tecnologiche, best practice organizzative e nuovi carburanti per l’efficienza energetica ed ambientale del trasporto marittimo; Smart Port & Logistic, lo sviluppo dei corridoi logistici e digitalizzazione dei nuovi sistemi portuali nazionali; Nuovi Mercati, lo sviluppo delle Autostrade del Mare, dal consolidamento dell’area MED ai nuovi mercati dell’Medio Oriente e del Mar Nero; Shipping&Finance ovvero come cambia il quadro di riferimento degli investitori nel settore delle infrastrutture alla luce dei piani e azioni di rilancio della logistica e portualità e Safety, la prevenzione e il welfare nel settore dello shipping e della logistica portuale. Sarà Palazzo Reale, luogo simbolo di Napoli, ad accogliere venerdì 1 luglio, la grande CENA MEDITERRANEA, evento di punta della II edizione della NSW. Una cena dedicata alla fantasia culinaria napoletana e mediterranea, cui si alterneranno visite guidate e momenti di intrattenimento, per ribadire il ruolo chiave dell’Italia e di Napoli nello sviluppo del cluster e del commercio marittimo del mare nostrum. Un palcoscenico suggestivo e prestigioso ospiterà quindi questo importante momento di networking, riservato alla community dello shipping nazionale e internazionale ed evento clou di una manifestazione che coinvolgerà l’intera città. Sabato 2 luglio, lo Shipping Open Day, prevede l’apertura straordinaria alla cittadinanza di cantieri, terminal e

navi, sia passeggeri sia merci, con visite guidate da esperti. Gli attori dello shipping saranno coinvolti in vere e proprie «lezioni» e «racconti» nei luoghi di lavoro, per trasferire la loro esperienza, e comunicare al pubblico la realtà dei trasporti internazionali e i segreti tecnici della loro professione. “La Naples Shipping Week – conclude Carlo Silva, Presidente di ClickUtility Team - è una manifestazione “corale” che realizziamo grazie all’apporto di una squadra eccezionale di oltre 40 persone, costituita dai principali referenti dell’economia marittima napoletana e delle istituzioni locali. La manifestazione vuole essere un grande evento internazionale, punto di riferimento per tutta la comunità internazionale dello shipping e della logistica”.

Propeller Club Port of Naples promuove l’incontro e le relazioni tra persone che gravitano nei trasporti marittimi, terrestri, aerei; favorisce la formazione e l’aggiornamento tecnico, culturale tra tutti gli appartenenti alle categorie economiche e professionali legate alle attività marittime e dei trasporti internazionali e nazionali; aderisce all’associazione italiana dei Propeller Clubs ClickUtilityTeam è leader in Italia nell’ideazione e realizzazione di eventi B2B per i settori della mobilità sostenibile, logistica, energia, ambiente e high tech. Le sue competenze si sono evolute e consolidate nel tempo. Clickutility Team è oggi riconosciuta tra i più innovativi e originali organizzatori di conference&expo. Cosimo Brudetti

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shipping / porto&diporto

Nuovo assetto societario ESA entra in Rina Academy ESA Group entra in RINA Academy che diventa così il punto di riferimento per la formazione nel settore marittimo.

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el 2015 la società ha formato i cadetti della Marina Militare degli Emirati e prosegue la propria attività con corsi innovativi e mirati per gli operatori dello Shipping. Un altro passo in avanti verso una maggiore sicurezza della navigazione è stato fatto. RINA, il Gruppo multinazionale di certificazione e servizi ed ESA Group (Enterprise Shipping Agency), specializzata nella ricerca, selezione e gestione di personale marittimo, hanno firmato un’operazione che ha ristabilito l’assetto societario di “RINA Academy”, la società che costituisce il nuovo punto di riferimento per gli armatori e gli operatori in tema di formazione. La nuova RINA Academy, fortemente voluta per ribadire la centralità degli aspetti formativi come driver di sviluppo per il settore marittimo e non solo, è partecipata per il 57,3% da RINA S.p.A., per il 30% da ESA Group, per il 7,7% da Confindustria Genova e per il restante 5% da altri soci. Attraverso la collaborazione tra i professionisti leader in Italia nei settori della classificazione e certificazione e nel campo del recruiting e training marittimo, RINA Academy è in grado di offrire servizi di “training strategy”, quelli legati ai sistemi di gestione e allo stesso tempo fare formazione sia al personale di bordo, sia a quello di terra e in Italia come all’estero. Da un lato, infatti, gestisce la necessità degli armatori di assicurarsi di avere a bordo delle proprie navi un equipaggio qualificato e rispondente alle normative, indirizzandolo nei migliori istituti e verificandone la preparazione al termine del percorso e dall’altro, invece, propone corsi dal taglio tecnico-normativo rivolti al personale di terra. Nel 2015 RINA Academy ha intensificato i rapporti con Tasneef, la prima società di classifica degli Emirati, con la quale esiste una solida partnership dal 2012. Grazie a ciò è stato possibile realizzare iniziative formative rivolte alla Marina Militare degli Emirati e ne

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sono già in previsione altre da portare avanti congiuntamente in Europa e nei paesi del Golfo rivolte anche a soggetti pubblici (come le autorità portuali) e privati. Più nello specifico si è tenuto un corso ad Abu Dhabi sul tema della “Quality Assurance” per i membri della Marina Militare locale che ha coperto sia temi come la struttura del “Quality Management System” sia aspetti legati agli audit di qualità per la redazione di contratti di nuove costruzioni o ristrutturazioni di navi, di sistemi di qualità per la selezione fornitori e di relative qualifiche. Contestualmente alla fine dell’anno scorso, è partito un percorso di formazione guidato da RINA Academy in collaborazione con l’Università degli studi di Genova riservato ad alcuni cadetti della Marina Militare UAE e dedicato all’ingegneria elettronica che si è tenuto nella città italiana e che proseguirà anche per tutto il 2016. La nuova RINA Academy ha poi scelto di puntare anche su una formazione molto mirata che ha visto la realizzazione di un corso intitolato “Master Tug” in collaborazione con la Rimorchiatori Riuniti di Genova e con il centro di formazione IMAT. Michele Francioni, CEO di RINA Services, ha commentato: “Con “RINA Academy” le eccellenti competenze di RINA ed ESA Group verranno messe a disposizione del mercato in una combinazione altamente competitiva. Poter contare su un equipaggio efficiente e preparato rappresenta per gli armatori un elemento discriminante ai fini dell’efficienza delle operazioni e del mantenimento degli asset.” In tema di sicurezza della navigazione e delle operazioni, la capacità del personale di una nave di seguire le norme responsabilmente e di comportarsi in modo consapevole è strettamente legata al processo di prevenzione e gestione delle problematiche che possono sorgere a bordo. Stefania Vergani


cantieristica / porto&diporto

Gruppo Palumbo accordi con Moby S.p.A

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opo la recente consegna alla nuova compagine della Caremar S.p.A della motonave Isola di Procida completamente ristrutturata negli interni ed esterni, il Cantiere di Napoli del Gruppo Palumbo, guidato da Giuseppe Palumbo, ha siglato diversi contratti con la Moby S.p.A. per importanti lavori su alcune navi sociali. Oggetto delle commesse, che coinvolgono oltre alle maestranze specializzate della Palumbo, l’intero indotto del Porto di Napoli e molte ditte subappaltatrici altamente specializzate, numerose attività di ammodernamento di aree pubbliche, tra cui la creazione di ponti, di nuove cabine, di car deck, revisioni dei motori, impiantistica e lavori elettrici, per il “Moby Tommy” e il “Moby Zaza” nel cantiere di Napoli, e lavori di rimodernamento delle zone alberghiere del “Moby Kiss”, presso il cantiere di Malta. Tempi rapidi per la realizzazione dei lavori sulle navi, che richiedono una sosta brevissima ed un imponente impegno diretto e dei subcontractors al fine di ottimizzare le consegne nel tempo

record di 5 mesi. «Sono ben lieto che un armatore della levatura di Vincenzo Onorato che ovviamente ringrazio, abbia rinnovato la stima e la fiducia nei confronti dei nostri Cantieri ma sono ancor più felice che la sua scelta sia stata quella di rinnovare il suo legame con il sito di Napoli - dice Giuseppe Palumbo, Managing Director - Il 2015 è stato un anno molto importante per il nostro Gruppo sia da punto di vista delle riparazioni delle navi commerciali sia per il settore dei Superyacht che seguo personalmente. Il 16 maggio scorso abbiamo infatti varato, nello stesso giorno, due super yacht rispettivamente di 57 e 40 metri caratterizzati dall’alta qualità costruttiva e dal design innovativo. La nostra produzione è stata riconosciuta nelle più importanti manifestazioni del settore dove con orgoglio dimostriamo che anche i prodotti della cantieristica navale si possono annoverare tra i prodotti di eccellenza realizzati a Napoli”. Relativamente al segmento New building, il cantiere napoletano sta procedendo con la costruzione di due Super

Yacht di lusso: un 60 metri appena iniziato ed un 70 metri già in fase avanzata di costruzione; i Cantieri Palumbo, presenti sul mercato della cantieristica navale dal 1967, sono oggi un esempio di vitalità, di eccellenza e di determinazione raccontato attraverso 50 anni di esperienza ed un costante impegno nello sviluppo di competenze tecniche e capacità produttive. Il Gruppo Palumbo è l’esempio di un’azienda italiana che, da realtà medio-piccola, ha cambiato la propria storia industriale divenendo impresa internazionale. La Società partenopea, come ben noto, dispone infatti di cinque cantieri strategicamente localizzati nel cuore del Mediterraneo. Oltre la storica sede di Napoli, le facilities di Messina, Malta, Marsiglia e da pochissimo anche Tenerife completano l’ampia gamma di servizi con un totale di 14 bacini di carenaggio e circa 2 km di banchine adeguatamente attrezzati per effettuare ogni tipo di riparazione navale, conversione, refitting e nuove costruzioni. Alberto Medina

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infrastrutture / porto&diporto

Mit: Napoli e Salerno avranno rappresentanza paritetica S

alvaguardare l’autonomia dello scalo istituendo una sedicesima Autorità portuale del Mar Tirreno Centro Meridionale. Il netto pronunciamento arrivato a metà febbraio dal Consiglio Comunale di Salerno testimonia la saldatura tra istituzioni locali e comunità portuale sul no all’accorpamento amministrativo previsto con Napoli. Un rifiuto che ha visto già scendere in piazza lavoratori, imprenditori e sindacati: tutti uniti a difesa di un “sistema salernitano” in grado di surclassare negli ultimi anni il suo vicino più grande in termini di efficienza complessiva. Una dimostrazione di coesione sociale che stimola gli operatori a proseguire ulteriormente nella battaglia intrapresa. “La città e la provincia – spiega Agostino Gallozzi, presidente di Sct – stanno rispondendo al nostro accorato appello. Significa che le nostre rivendicazioni sono giuste perché si pongono l’obiettivo di tutelare gli interessi della comunità nella sua interezza. Significa che è stato percepito che il porto di Salerno è un valore aggiunto importante: l’unica reale porta di accesso al mondo per le merci prodotte dalle nostre imprese. Continueremo al meglio delle nostre possibilità a difendere questo patrimonio comune. Siamo all’inizio di un percorso che – ci auguriamo – possa condurre a mantenere la nostra autonomia, la nostra competitività, la nostra capacità di confrontarci a testa alta con i mercati internazionali”. Preoccupa, nella prospettiva disegnata dalla riforma, soprattutto il mantenimento dell’eccellenza operativa e gestionale frutto della

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stretta collaborazione tra gli attori del cluster marittimo. “Il modello Salerno – sottolinea il dottor Mario De Cesare – non è esportabile con un decreto o spostando i dirigenti da un posto all’altro. È frutto di condizioni ambientali, economiche, commerciali e strutturali coltivate in anni di grandi sacrifici”. Un virtuoso mix di fattori che perso il proprio baricentro amministrativo potrebbe definitivamente saltare. Alberto Fabbricatore, rappresentante Anasped nel Comitato portuale di Salerno, teme infatti l’eccessiva “dipendenza” da Napoli. “E’ lì che si verrebbero a determinare le decisioni. Ne consegue che tutte le maggiori scelte strategiche sulla funzionalità delle attività sarebbero penalizzanti per Salerno”. Punta il dito contro l’impostazione della riforma Giuseppe Amoruso, presidente di Assamar: “Gli accorpamenti – denuncia – non servono a nulla, poiché la portualità italiana non ha bisogno di poche autorità portuali ma di buone autorità portuali. L’accorpamento è una sconfitta non solo per Salerno ma per l’intera Campania che si vedrà indebolita sul fronte mare. Sono molto preoccupato inoltre dalla governance delle future Ap, in cui la sola componente politica dovrà risolvere problematiche complesse dei porti senza averne la necessaria professionalità e competenza”. Più tecnica, invece, la contestazione di Orazio De Nigris, Ceo di Salerno Stazioni Marittime, che analizza i criteri di selezione dei nuovi enti portuali. “La scelta dei porti sede di AdSP è fatta con riferimento a porti collegati alla rete ferroviaria TenT.

Ma la stessa IX Commissione in un parere espresso in merito al piano nazionale della portualità e della logistica ha asserito che tale requisito non rappresenta l’unico elemento di valutazione, precisando, inoltre, che è necessario un confronto ampio e costruttivo con le Regioni. Partendo da questa premessa – propone – sarebbe più logico abolire le autorità Portuali che non raggiungono requisiti minimi di merci movimentate, traendo spunto dalla stessa legge 84/94. Una soluzione che non stravolgerebbe la situazione di realtà che funzionano come il porto di Salerno”. Non mancano, tuttavia, posizioni più possibiliste. È il caso di Ferdinando Autuori, rappresentante di una storica realtà imprenditoriale salernitana, che ribadisce una sua vecchia convinzione. “Da imprenditori bisognerebbe lanciare il cuore oltre l’ostacolo e spiegare al governo che l’amministrazione dei porti andrebbe affidata alle regioni piuttosto che ad enti dal non chiaro profilo come le Autorità portuali. Detto questo – continua – bisognerà impegnarsi perché il buono fatto a Salerno passi a Napoli e non viceversa. Da una ripresa dello scalo partenopeo potrebbe trarre grandi beneficio anche il nostro porto, le cui criticità, vedi la carenza di spazi, sono evidenziate proprio dalla crisi di traffici napoletana”. Un’apertura di credito che quanto fatto trapelare allo staff di Delrio potrebbe rendere ancora più semplice. “Napoli e Salerno – viene ribadito al Mit – avranno rappresentanza paritetica”. Giovanni Grande


infrastrutture / porto&diporto

Porto Venezia, nuovi traffici e nuovo piano regolatore D

opo la visita del presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, HassanRohani, in Italia, il Porto di Venezia viaggia in Iran a seguito del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, con l’obiettivo di approfondire le opportunità che si sono aperte in particolare per il settore delle break bulk e dei Project Cargo all’indomani dell’accordo sul nucleare iraniano che cancella le sanzioni di natura commerciale che per quasi un decennio hanno penalizzato l’interscambio del Paese con il resto del mondo. Il porto di Venezia è un partner storico di questo Paese nel traffico delle break bulk e in particolare dei project cargo/colli eccezionali; un comparto rispetto al quale in Italia e in Europa Venezia ha consolidato una posizione di leadership incontrastata, movimentando nel 2014 il 9,1% delle break bulk che sono transitate per il sistema portuale italiano (24.171.015 tonnellate) e in media 900 colli eccezionali dal valore di circa 900 milioni di euro. Il settore dei project ha un elevato valore aggiunto per l’Italia e il Nord Est in particolare, da sempre motore dell’economia nazionale. La logistica quindi si pone ancora una volta a servizio delle aziende che, con Venezia, per esportare in tutto il mondo gli oversize - overweigh hanno a disposizione tre corridoi “certificati”: considerati dal punto di vista ingegneristico i parametri di peso, altezza, lunghezza, larghezza non vi sono infatti ostruzioni ai colli eccezionali per il raggiungimento di Venezia da Sud/Sud Ovest, da Est, da Ovest.

Paolo Costa Intanto il servizio di redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale del Porto di Venezia è stato aggiudicato pubblicamente (in via provvisoria) dalla competente Commissione di Gara. Il servizio di redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale, comprensivo della VAS (Valutazione Ambientale Strategica), è stato assegnato al raggruppamento di imprese D’Appolonia S.p.A., MTBS Maritime and Transport Business Solution B.V., Acquatecno srl., Studio Paola Viganò e Rina Service S.p.A. Entro la fine di febbraio verranno eseguiti tutti i passaggi formali per l’aggiudicazione definitiva del bando di gara, aperto ed internazionale, del valore complessivo di 1,5 milioni di euro, che era stato pubblicato dall’Autorità Portuale di Venezia lo scorso mese di

settembre. Tra gli obiettivi del nuovo Piano Regolatore Portuale ci sono: • favorire un uso portuale sostenibile della laguna anche post MoSE perché incentrato sulla nuova accessibilità nautica per le merci garantita dalla piattaforma d’altura (offshore) connessa a multiterminal a terra lagunari e non, marittimi e di navigazione interna; • favorire iniziative e investimenti privati coerenti con il piano di sviluppo del territorio, in particolare lungo gli assi dei corridoi Ten-T europei ai quali Venezia fornisce una radice marittima; • favorire a Porto Marghera il potenziamento e l’insediamento di industrie che importano ed esportano a livello globale e che hanno bisogno della vicinanza a mare; • razionalizzare il layout complessivo del porto, dei singoli terminal, cargo e passeggeri, e delle loro infrastrutture portuali; • favorire in un’ottica ambientale e di mercato i collegamenti ferroviari e di navigazione interna con il retroterra; • valutare sinergie con altri scali come Chioggia, Mantova, Padova o altri per la realizzazione di un sistema logistico portuale integrato, così come indicato dal nuovo Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica. Il nuovo Piano Regolatore Portuale terrà conto anche del nuovo assetto delle Autorità Portuali di Sistema appena varate dal Governo, che vede quella dell’Adriatico settentrionale organizzarsi attorno ai Porti di Venezia e Chioggia secondo il decreto Delrio-Madia. Italo Merciati

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infrastrutture / porto&diporto

Gioia Tauro, approvato il Piano Operativo Triennale Il Comitato Portuale ha approvato anche il Bilancio di previsione 2016. Ridotte le tasse d’ancoraggio 2015

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hiusura dell’anno in piena operatività all’Autorità portuale di Gioia Tauro che saluta il 2015 con il tanto atteso insediamento del neo Comitato portuale e del nuovo Collegio dei revisori. Un buon auspicio per l’avvio del nuovo anno che ha visto il Parlamentino dell’Ente, dopo un lungo periodo di inattività, riunirsi con all’ordine del giorno la discussione di misure importanti che definiscono la strategia messa in campo per affrontare le sfide che il mercato impone agli scali portuali che ricadono nella propria circoscrizione (Gioia Tauro – Crotone – Corigliano Calabro – Palmi e Villa San Giovanni). A dare inizio ai lavori è stato il Commissario straordinario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, che ha sottolineato l’importanza del momento grazie alle scelte fatte: “Pur in attesa della riforma portuale – ha dichiarato Agostinelli – abbiamo deciso di insediare il nuovo Comitato portuale perché, nonostante si potesse pensare ad una scelta azzardata in vista della riforma che comunque ha subito un fre-

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no, siamo fermamente convinti della necessità di dover essere operativi a 360 gradi per dare una chiara rotta all’attività dell’Ente. Per questo motivo, ringrazio il mio staff dell’Autorità portuale che ha lavorato, intensamente, per riesaminare i risultati elettorali del Comitato e proclamare gli eletti. Nel contempo è stato nominato il Collegio dei revisori dei conti, chiamato a manifestare il proprio parere sulle manovre economiche dell’Ente. Oggi, quindi, siamo in grado di condividere un ordine del giorno che ritengo particolarmente nutrito perché animato da questioni di estremo rilievo. Mi riferisco al Piano operativo triennale, condiviso pienamente dalla Regione Calabria, rappresentata dall’assessore Francesco Russo con cui ci troviamo in piena sinergia. Siamo di fronte ad un POT 2016-2018 – ha concluso Agostinelli – che non è il libro dei sogni ma è la fotografia concreta di una strategica programmazione animata da opere infrastrutturali che realizzeremo”. Alla base della futura panificazione, tracciata dall’ufficio tecnico nel POT

2016-2018, per il porto di Gioia Tauro, leader nazionale del transhipment, vi è la volontà di mantenere alta la competitività dello scalo, già capace di accogliere navi di ultima generazione. E’ in questa ottica che si inquadrano la prosecuzione e il completamento dei lavori di approfondimento e consolidamento del canale portuale. Si punta ad ottenere una profondità dei fondali pari a 18 metri che andrà, così, ad aggiungersi a quella già esistente. Attraverso il completamento dei lavori di dragaggio sarà, altresì, garantita la stabilizzazione dei fondali, necessaria a ridurre la formazione continua di dune sottomarine, create principalmente dalle eliche delle navi portacontainer nel corso delle manovre di entrata e uscita in porto. Molta attenzione è stata rivolta al collegamento esterno del porto con l’entroterra grazie alla pianificazione del sistema viario dell’area con la costruzione di una tangenziale che connetterà direttamente l’autostrada, provenienza Sud, al porto attraverso un anello stradale che servirà ad alleggerire dal traffico


dei mezzi pesanti la città di Gioia Tauro. Eguale attenzione è stata rivolta al centro abitato di San Ferdinando che sarà reso libero dal passaggio di automezzi tramite la creazione di un diretto collegamento tra il varco doganale di San Ferdinando e lo scalo portuale. Per migliorare tutti i nodi legati alla logistica dell’hub portuale di Gioia Tauro e per aumentare la dotazione infrastrutturale del nuovo gateway intermodale è stata programmata l’elettrificazione della seconda linea ferroviaria di collegamento tra la stazione di San Ferdinando e la rete nazionale della stazione di Rosarno. Con l’inizio del nuovo anno partiranno i lavori per la realizzazione del capannone di 25mila metri quadrati, pensato per lo sviluppo della logistica a Gioia Tauro. Sarà, inoltre, avviata la creazione di una piattaforma telematica di servizi informativi di alto valore aggiunto, integrata con quella già in uso presso la Dogana, al fine di offrire una vasta gamma di informazioni e trasmissione di documenti. Di strategica rilevanza per l’attività

crocierista del porto di Crotone sono i lavori di completamento del Terminal passeggeri. Si tratta di una tensostruttura, già in fase di esecuzione, destinata all’accoglienza del flusso crocieristico. Tra gli altri interventi i lavori di rifiorimento e consolidamento della mantellata dei moli di sottoflutto e foranea sia del Porto Nuovo che del Porto Vecchio. Considerate le attività industriali che gravitano intorno al PortoVecchio sarà realizzata la prosecuzione del molo foraneo per migliorare il ridosso in presenza di condizioni meteo avverse. E per garantire la messa in sicurezza del suo passo portuale sono stati, inoltre, previsti i relativi lavori di dragaggio. Inserito in un articolato piano crocieristico, il porto di Corigliano Calabro sarà interessato da interventi infrastrutturali che punteranno a rendere lo scalo più adeguato alle richieste di settore. Nello specifico, è stata pianificata la costruzione della banchina nord, con relativo raccordo alla Stazione Marittima, e il piazzale retrostante da destinare all’accosto delle navi da crociera. Per rispondere ad esigenze di incolumità pubblica, saranno altresì avviati i lavori di rifacimento della viabilità interna e saranno chiusi alcuni varchi affinché si dia esclusivo accesso al porto attraverso leuniche entrate principali. Il porto di Palmi sarà reso pienamente funzionale attraverso specifiche misure di sistemazione e riqualificazione del porto e attraverso il completamento delle banchine di riva. L’obiettivo è quello di rendere operativo lo scalo grazie, anche, alla disponibilità dei suoi piazzali necessari ad offrire una maggiore organizzazione delle diverse attività che interessano lo scalo turistico e peschereccio. A concludere la programmazione dell’Ente gli interventi destinati al porto di Villa San Giovanni che rispondono ad un’esigenza complessiva di ade-

guamento tecnico ma anche funzionale e di sicurezza dello scalo. Si tratta di un’operazione articolata, organizzata in diverse azioni, che prevede principalmente la costruzione di un nuovo assetto viario da destinare, in forma distinta e separata, al traffico veicolare dei mezzi, da una parte, e a quello pedonale dall’altra. Sarà, inoltre, realizzato un nuovo Terminal passeggeri da destinare alla sosta, per assicurare una efficace gestione dell’area portuale e, soprattutto, per garantire una maggiore incolumità pubblica. Il secondo punto all’ordine del giorno è stata la variazione di Bilancio 2015, presentata con papere favorevole del Collegio dei revisori, che si è resa necessaria per dare corso alla riduzione delle tasse d’ancoraggio, per l’anno 2015, per un valore complessivo di 8,2 milioni di euro, garantiti sia dalla Regione Calabria (4,2 milioni di euro) che dall’Autorità portuale per altri 4 milioni di euro. Si è, quindi, passati all’esposizione del Bilancio di previsione 2016 che, con parere positivo dei revisori, ha ottenuto il voto unanime dei membri del Comitato. E’ stato, quindi, approvato all’unanimità il regolamento e i criteri di applicazione della riduzione delle tasse d’ancoraggio per l’anno 2015. Presente ai lavori, tra gli altri, l’assessore regionale al Porto di Gioia Tauro, Francesco Russo, che ha condiviso pienamente la programmazione dell’Ente e ha illustrato i tre obiettivi della Regione Calabria: “potenziamento della centralità di Gioia Tauro nel Mediterraneo, quale porto Core, potenziamento degli altri quattro scali, che ricadono nella circoscrizione dell’Autorità portuale, e ampliamento dell’Autorità di sistema portuale regionale ai porti di Reggio Calabria e di Vibo Valentia”. Sandro Minardo

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infrastrutture / porto&diporto

Il Porto di Civitavecchia archivia il 2015 in crescita raffico merci e passeggeri in crescita nel 2015 per il porto di Civitavecchia e il suo network: oltre 11 milioni di tonnellate di merci +2,2%, + 258% per l’automotive con oltre 210.000 auto partite dal porto di Civitavecchia verso il Nord America rispetto al 2014. In crescita del 6,3% i crocieristi, i passeggeri di linea +4,4% e teu +3,6% che fanno registrare, rispetto al 2014, nuovi record per lo scalo civitavecchiese e confermano una politica volta allo sviluppo e alla crescita del porto e del suo territorio . Il traffico complessivo di merci del network nel 2015 è pari a 16,570 milioni di tonnellate, in crescita del 6,3% rispetto al 2014, per 980 mila tonnellate in più movimentate. Si incrementa sia il traffico di merci liquide, pari a complessivi 5,336 milioni di tonnellate (+7,4%; +370 mila ton.), quanto il traffico di merci solide pari a 11,233 milioni di tonnellate (+5,7% +610 mila ton.). Tra le merci solide stabile il traffico di rinfuse, pari a 5,980 milioni di tonnellate (+0,7% +40 mila ton.), mentre cresce a doppia cifra, +12%, il traffico di merci varie in colli, pari a complessivi 5,256 milioni di tonnellate. Incremento dovuto principalmente alla crescita del traffico ro-ro, determinata tanto da una ripresa dei traffici di linea, quanto dall’avvio, nel corso del 2015, del traffico di auto nuove dirette negli USA. Continua a crescere anche il traffico di contenitori, +3,6%, seppur in misura minore rispetto agli anni precedenti, stabilendo, con 66.731 TEU, il nuovo record di sempre. Si incrementa del 6,3% anche il traffico di crocieristi pari a complessivi 2.275.588, di cui turn around +18,8%, mentre dopo quattro anni di calo torna a crescere anche il traffico di passeggeri di linea pari a 1.538.311(+4,4%). Tra i singoli scali cresce Civitavecchia, così come Fiumicino che fa registrare un incremento del 29% rispetto al 2014. In calo del 4,2%, invece, il traffico nel porto di Gaeta. Il traffico complessivo nel porto di Civitavecchia risulta pari a 11,105 milioni di tonnellate, in crescita del 2,2% per un totale di 235 mila tonnellate in più movimentate. Crescita determinata da un buon incremento delle merci solide (+7,4% +733 mila ton.), pari a complessivi 10,640 milioni di tonnellate, così da compensare il traffico di mer-

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ci liquide, che si dimezza rispetto al 2014 (-52% -498 mila ton.), risultando pari a 466 mila tonnellate complessive. Tra le merci solide crescono le rinfuse del 3% (+162 mila ton.), pari a complessivi 5,537 milioni di tonnellate, ma soprattutto le merci varie in colli (containers, ro-ro, pallets, sacconi, altro in colli) che crescono del 12,6% pari a complessive 5,102 milioni di tonnellate (+571 mila ton.). Tra le rinfuse cresce del 5,5% il traffico di carbone (+247 mila ton.), che con 4,781 milioni di tonnellate fa registrare il miglior risultato di sempre; cresce del 40,6% il traffico di “minerali grezzi, cementi e calci” pari a complessive 64 mila tonnellate, e del 14,5% il traffico di “fertilizzanti” pari a complessive 8 mila tonnellate. In leggera crescita, +1,5%, anche il traffico di “altre rinfuse solide” pari a circa 400 mila tonnellate. Ancora in calo, -26% (-92 mila ton.), il traffico di prodotti metallurgici minerali di ferro pari a complessive 264 mila tonnellate. Diminuisce del 47% (-19 mila ton.) il traffico di prodotti chimici, per un totale di 21 mila tonnellate. Per quanto concerne le merci varie in colli, pari a 5,102 milioni di tonnellate, in crescita del 12,6% (+571 mila tonnellate), si riscontra una crescita generalizzata, particolarmente delle merci trasportate in modalità ro-ro (+13,3% +525 mila tonn.), grazie sia ad una ripresa dei traffici di automezzi su collegamenti di linea, sia all’attivazione, nel corso del 2015, di nuovi traffici di auto nuove con gli Stati Uniti. Il numero complessivo di automezzi movimentati si incrementa del 28,6%, pari a complessive 866.182 unità, tra le quali le auto al seguito dei passeggeri +5,7% (+23.515), i mezzi pesanti +10% (+17.777) e le auto nuove +258% (+145.355). Tra le merci varie in colli in crescita del 77,3% (+29 mila ton.) anche il traffico della categoria altro (pallets, sacconi etc), pari a complessive 67 mila tonnellate e del 3,2% le merci trasportate in contenitori, pari a 562 mila tonnellate, per 66.731 TEU, che fanno registrare il miglior risultato di sempre. In ripresa, dopo quattro anni consecutivi di flessione, anche il traffico di passeggeri di linea che fa registrare un +4,4% pari a 64.638 passeggeri in più, per un totale di 1.537.907. Francesco S. Salieri


infrastrutture / porto&diporto

Riconsegnata alla politica la cabina di regia dei porti? C

hi puó davvero credere che consegnare i porti italiani a un governo tutto politico escludendo gli operatori e gli utenti privati dalla cabina di regia, possa rappresentare la formula vincente? A porre questo interrogativo e la community portuale di La Spezia, che storicamente ha rappresentato una delle determinanti chiavi di successo del primo porto italiano a trazione privata e che oggi – rappresentata dalla La Spezia Port Service (LSPS) – scende per prima criticamente in campo sul testo della riforma portuale appena approvata dal Consiglio dei ministri. Secondo i portavoce della community portuale spezzina, il conferimento di super-poteri ai presidenti delle nuove Autorità di sistema portuale e l’esclu-

sione dei rappresentanti delle forze economiche “che, per altro, mantengono le Autorità portuali assicurando il flusso di tasse e diritti nelle casse delle stesse”, sono fattori di rischio altissimi. “Nei nuovi Comitati di gestione dei porti di sistema - sottolinea LSPS - così come disegnati nella legge di riforma, inserita nel pacchetto Madia, sono presenti solo ed esclusivamente rappresentanti della politica; agli operatori portuali (agenti marittimi, spedizionieri, spedizionieri doganali, armatori, terminalisti) è assegnato un puro potere consultivo, ovvero nulla”. “Non solo, l’attribuzione di super poteri al Presidente delle Authority - prosegue La Spezia Port Service - presuppone a nostro avviso l’individuazione di figure di alto profilo tecnico. Auspichia-

mo quindi che, dalla mediazione fra Stato e Regioni, ossia i soggetti preposti alla scelta, non scaturiscano nomine di esclusiva valenza politica ma ben radicate nel mondo produttivo e dotate di caratura internazionale.” Non è un caso che l’allarme venga fatto scattare da La Spezia dove il successo del porto, sin dalla nascita del terminal container voluto da Angelo Ravano – per ammissione esplicita del suo fondatore – fu ed è frutto di uno sforzo coeso di progettazione, gestione e collaborazione che ha visto tutte le categorie imprenditoriali, agire, insieme, e in collaborazione con il mondo del lavoro, per l’obiettivo comune della competitività e dell’efficienza”. Sandro Minardo

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infrastrutture / porto&diporto

Il contratto di rete: la ricetta per un porto più efficiente

Livorno e la razionalizzazione delle aree dedicate ai rotabili

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o strumento c’è già. A fornirlo è la legge n.33 del 2009. C’è anche il benestare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, cui i vertici dell’Autorità portuale di Livorno avevano chiesto il via libera per poterlo applicare alle realtà del mondo portuale. E infine è arrivato anche l’ok da parte delle imprese che si occupano di Ro/ Ro, ovvero dei traghetti merci che sbarcano e imbarcano veicoli gommati. Lucarelli Terminal, LTM e Sintermar, convocati a Palazzo Rosciano per una importante riunione sul tema del “polo unico dei rotabili”, hanno infatti rilasciato un consenso di massima, dicendosi disponibili ad iniziare insieme un percorso che, al termine di una serie di approfondimenti, dovrebbe portare alla stipula di un contratto di rete. Si tratta di un istituto innovativo nel nostro sistema produttivo e definisce un modello di collaborazione tra imprese che permette ai soggetti coinvolti di realizzare progetti ed obiettivi condivisi, incrementando la capacità innovativa e la competitività sul mercato. Applicato al porto, il contratto di rete consentirebbe ai tre operatori portuali di prestarsi mutuo soccorso, di condividere servizi e addirittura infrastrutture, avendo, in linea teorica e secondo modalità tutte da definire, ciascuno la possibilità di

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“operare” nelle aree assentite in concessione all’altro quelle navi che, per motivi vari (mancanza di spazi, sovrapposizione di due o più servizi lungo una stessa rotta, etc), non potessero essere lavorate nelle propria concessione demaniale. “Condividiamo l’impostazione politica che ha portato l’Autorità Portuale a formulare la proposta – ha dichiarato per conto di Sintermar Corrado Neri - ci rendiamo partecipi di questo percorso per approfondire insieme tutti gli aspetti tecnici e operativi del contratto di rete”. Dello stesso tenore gli interventi dei rappresentanti delle altre imprese. “Sposo l’idea del commissario Gallanti e mi riservo di sottoporla al cda di LTM” ha dichiarato uno dei consiglieri della società Livorno Terminal Mediterraneo, Fabio Selmi. Anche Cristiano Lucarelli e Roberto Piccini, in rappresentanza di LTL, hanno confermato di non avere alcuna preclusione nei confronti della proposta fatta dall’Authority. “Vogliamo dare un contributo di sviluppo al porto – ha detto Piccini – ma alcune questioni giuridiche vanno affrontate sin da ora e vanno disciplinate le modalità di interscambio di lavoro tra un operatore e l’altro”. A detta del commissario dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti,

questa prima intesa tra gli operatori è assai importante perché rappresenta l’inizio condiviso di un processo che dovrà giocoforza condurre alla realizzazione di un Polo unico dei rotabili: “Ce ne rendiamo conto: siamo soltanto all’inizio di un percorso che necessiterà di più fasi di lavoro e di altri incontri per definirsi in ogni suo aspetto, ma siamo contenti di avere le imprese dalla nostra parte. Avere un gruppo coordinato nell’ambito dei Ro/Ro rafforza il porto e lo rende più competitivo”. Soddisfatto dell’intesa raggiunta anche il segretario generale Massimo Provinciali, per il quale la riorganizzazione più efficiente degli spazi dedicati ai rotabili è da sempre una delle priorità del Piano Regolatore Portuale e del P.O.T. 2013/2015: “L’APL ha fatto da battistrada a livello nazionale nell’introduzione di molti cambiamenti, come dimostrano l’ingresso dell’Autorità Portuale nella compagine sociale dell’at.17 del porto, l’ALP, e le soluzioni innovative introdotte nella stesura del Prp, che hanno indotto il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ad aggiornare le linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali risalenti al 2004. Oggi possiamo essere il primo porto in Italia ad applicare lo strumento del contratto di rete”. Alberto Medina


diritto / porto&diporto

NYPE: l’obbligo di pagare regolarmente il nolo F

ino al 18 aprile 2013, data in cui viene emessa la decisione nel caso Kuwait Rocks Co. V. AMN Bulkcarriers Inc. (“The Astra”), sia la più autorevole dottrina (Wilford, On Time charters) che la prevalente Giurisprudenza inglese (“The Brimnes”, 1972, e “The Gregorios”, 1971, entrambe confermate dalla Corte di Appello), salvo alcuni obiter dicta in contrario, avevano affermato che l’obbligo di pagare puntualmente il nolo, così come previsto dalla clausola “Hire Payment” del NYPE, sia nel testo rivisto del 1946 che del 1993, non fosse una “condition” bensì un “innominate term” dovendo intendere: (a) la “condition”, “as being an essential stipulation of the contract which ……. is so essential to its very nature that its non performance may fairly be considered by the other party as a substantial failure to perform the contract at all…irrespective of the gravity of the event that has in fact resulted from the breach. Only breach of a condition will entitle the innocent party to terminate the contract and to claim damages for loss sustained by the breach”, e (b) l’innominate term, “as being a stipulation capable of being broken ….in a way that is so fundamental as to undermine the whole contract…the breach of which does not entitle discharge unless the consequences are such as to deprive the charterer of substantially the whole benefit of the contract or to frus-

Vittorio Porzio trate the object of the innocent party. Therefore, only a sufficient serious breach of an innominate term will entitle the innocent party to terminate the contract, often expressed as one (the breach) which goes to the root of the contract or one which deprives the innocent party of substantially the whole benefit of the contract”. Conseguentemente, ed in presenza del mancato pagamento di una sola rata di nolo, l’armatore non poteva che limitarsi a riti-

rare la nave dal servizio reclamando solo il pagamento del nolo dovuto fino a quel momento essendo la risoluzione configurabile solo in presenza di un comportamento della parte inadempiente costituente un “anticipatory breach or renuntiation or repudiation” intendendosi con ciò una manifesta volontà del noleggiatore di non voler o non poter adempiere per fatti pur sempre riconducibili a se stesso. Il trend viene, appunto, invertito dal caso “The Astra” con la decisione del Giudice Flaux che riconosce, invece, alla clausola 5 del NYPE la natura di condition. Ecco i fatti. Nel corso di un time charter la noleggiatrice si era resa più volte inadempiente nel pagamento del nolo e, sebbene la sua entità fosse stata rinegoziata a ribasso più di una volta, dette inadempienze proseguirono nel tempo costringendo gli armatori ad esercitare un lien sui noli derivanti dall’impiego della nave a terzi. Si giunse così al 13 luglio 2010 quando si concordò che l’ultima riduzione della rata di nolo veniva estesa a tutto il 29 a condizione che la noleggiatrice avesse pagato il nolo per il periodo 2-29 luglio entro il 16 dello stesso mese e che a far tempo dal 29 luglio fosse corrisposto il nolo nel suo importo originario. La noleggiatrice non rispettò entrambi gli impegni e solo il 3 agosto eseguì un pagamento parziale di quanto avrebbe dovuto corrispondere il 16 luglio.

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A questo punto, gli armatori invitarono la noleggiatrice a pagare tutto quanto dovuto entro e non oltre il 3 agosto avvertendo che, in mancanza, avrebbero ritirato la nave dal servizio “reserving the right to treat charterers’ conduct as repudiatory”. Il pagamento non intervenne e gli armatori procedettero nei sensi indicati reclamando poi il risarcimento dei danni conseguenti all’anticipata risoluzione del contratto. La controversia fu deferita ad arbitrato a Londra. A fondamento del reclamo, gli armatori richiesero, in via principale, il riconoscimento del loro diritto alla risoluzione del contratto ed al risarcimento dei danni in quanto la noleggiatrice si era resa inadempiente ad una “condition”, tale dovendosi ritenere la clausola 5 del contratto; in via subordinata, laddove in presenza della violazione di un innominate term, accogliere le stesse domande atteso che la condotta della noleggiatrice chiaramente evidenziava l’intenzione di non voler eseguire il contratto conformemente a quanto da esso previsto con la conseguenza che tale comportamento dove-

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va considerarsi come “repudiatory” o “renuntiatory”. Dal suo canto, la noleggiatrice, contestò entrambe le richieste avversarie. Gli arbitri, uniformandosi alla prevalente dottrina e giurisprudenza, esclusero che l’obbligo di cui alla clausola 5 di pagare puntualmente e regolarmente il nolo avesse la natura di condition ritenendo, però, fondata la domanda subordinata affermando “we considered that the earlier conduct of the charterers both in repeatedly threatening bankruptcy and failing to perform the compromise agreement of the 13th July 2010 did colour the failure to pay that was due on28th July. This was not a mere failure to pay a single instalment on time. It was a failure to pay an instalment of hire in the context of a history of threats by the charterers to declare themselves bankrupt compounded by a failure to comply with the compromise agreement of the 13 July which required hire to be paid at the charterparty rate from 28th July….viewed objectively the totality of the evidence could only be interpreted as an inten-

tion by the charterers to performe at the very least the forthcoming part of the contract in a manner that was not consistent with it”. Il lodo fu impugnato innanzi all’High Court di Londra dalla noleggiatrice la quale contestò che nel caso di specie fosse ravvisabile quel “ sufficient serious breach of an innominate term which entitles the innocent party to terminate the contract, often expressed as one (the breach) which goes to the root of the contract or one which deprives the innocent party of substantially the whole benefit of the contract”. Dal loro canto, anche gli armatori proposero appello dolendosi che gli arbitri avessero negato alla clausola la natura di “condition”. Il giudice, dopo una critica serrata alla dottrina dominante, ed in particolare a Wilford, On Time Charters, e traendo spunto da alcuni passi estrapolati dalle sentenze nei casi “The Laconia”, “Tankexpress A/S v. Compahnie Financiere Belge des Petroles S.A.e Bunge Corporation v. Tradax S.A.”, accolse la tesi degli armatori ritenendo che la clausola 5 del contratto


fosse una “condition”. Ecco, succintamente le principali argomentazioni che sorreggono la decisione: (a)In my judgment, clause 5 is a condition on the contract for several related reasons:. (b)First the wording of the clause makes it clear that there is a right to withdraw whenever there is a failure to make punctual payment, in other words irrespective of whether the breach is otherwise repudiatory, the contract treats it as sufficiently serious as to entitle the owners to terminate. In my judgment this is a strong indication that it was intended that failure to pay hire promptly would go to the root of the contract and thus that the provision was a condition.(c)Second, the general rule in mercantile contracts, where there is a time provision requiring something to be done by a certain time is considered of essence, is that time is considered of essence, subject, as Lord Roskill pointed out in Bunge v. Tradas to section 10 of the Sale Goods Act. (d)certainty is essential in commercial transactions. If owners could only claim damages after withdrawal where the charterers conduct was repudiatory, there would be no certainty as to when exactly they could do so. They would need to prove charterers’ repudiation, which is not always straightforward. Charterers must also have certainty: if they fail to pay hire promptly and owners withdraw, they should know that they will be liable for damages for loss of bargain. L’anzidetta decisione ebbe un notevole impatto nel mondo dello shipping creando tra l’altro non poche incertezze per gli operatori del settore: incertezze aggravate dal fatto che la decisione non era stata appellata dalle parti venendo così a mancare un controllo di una Corte di grado superiore e, quindi, un precedente di maggior rilievo ed attendibilità. Due anni dopo, e precisamente il 18 marzo 2015, un giudice di pari grado, decidendo su un caso analogo, ha riaffermato la validità dei precedenti giurisprudenziali anteriori al caso “The Astra” negando alla clausola 5 del Time Charter la natura di condition. Si tratta, appunto, della decisione resa nella causa tra la Spar Shipping AS e la Grand China Logistic Holding (Group) Co. Ltd. proposta dagli armatori nei confronti della società garante della noleggiatrice per il risarcimento dei danni in relazione a tre charter party nel corso dei quali si erano verificate diverse inadempienze del noleggiatore nel pagamento dei noli: inadempienza, queste, che avevano indotto gli armatori a ritirare le navi dal servizio avvalendosi della withdrawal clause riservandosi il diritto al risarcimento dei danni. In effetti, nel corso dei tre contratti (a)

la noleggiatrice aveva più volte omesso di pagare le rate di nolo alla loro scadenza per evidenti difficoltà finanziarie derivanti dalla crisi del mercato (b) notevoli arretrati si erano così formati nel tempo con promesse, rimaste inevase, di provvedere in tempi brevi (c) prospettazioni di prossimi finanziamenti mai intervenuti e tutto ciò, ad avviso degli armatori, lasciava chiaramente intendere che la condotta della noleggiatrice sarebbe rimasta inalterata anche nel corso del residuo periodo di contratto. Al momento del ritiro delle navi dal servizio, il credito vantato dall’armatore era di circa due milioni di dollari. Gli armatori, proprio prendendo spunto dalla decisione del caso “The Astra”, sostennero, in via principale, di aver diritto al risarcimento dei danni (differenze tra i noli contrattuali e quelli di mercato per il residuo periodo) atteso che “payment of hire is a condition as affirmed by the Judge of the case “Astra”. Therefore, charterers’ failure to pay hire entitled the owners to teminate the contract and to claim damages. Alternatively, charterers’ conduct in relation to payment of hire amounted to a repudiation or a renunciation giving rise to their right to terminate and to claim damages”. Dal suo canto, la garante dei noleggiatori sostenne che questi ultimi “were under no liability in relation to the unexpired periods of the charters: the right of withdrawal under the charters was a contractual option but there had been no breach of the charterers giving rise to a right to damages at common law for repudiation or renunciation”. Sebbene le questioni poste all’attenzione del Giudice fossero numerose ed anche di natura diversa, l’esame viene qui limitato a quella più pertinente alla problematica oggetto di questo scritto e cioè alla natura dell’obbligazione di pagare regolarmente e puntualmente il nolo. Al riguardo il Giudice, operata una dettagliata e scrupolosa analisi di tutte le precedenti decisioni anche di grado superiore e definita in modo appropriato la classificazione dei termini contrattuali (condition ed innominate term), così come gli effetti dell’essenzialità del termine, ha raggiunto la decisione di cui sopra. Il tutto, procedendo ad una serrata critica delle principali motivazioni addotte dal precedente giudice a sostegno del proprio convincimento ed osservando che: (a) la facoltà dell’armatore di ritirare la nave dal servizio del noleggiatore in virtù della withdrawal clause e di porre così fine al contratto non può indurre a ritenere che qualunque mancato pagamento del nolo, sufficientemente serio o meno, possa giustificare la risoluzione del charter party riconoscendo così la natura di condition all’obbligo di pagare puntualmente

e regolarmente detto nolo. La clausola in parola, in mancanza di una precisa ed univoca diversa volontà delle parti, si limita a riconoscere all’armatore solo l’anzidetta facoltà. Ugualmente non può ritenersi fondato far discendere dalle parole “punctual and regular” l’essenzialità del termine entro il quale il pagamento del nolo deve essere fatto con la conseguenza che il mancato rispetto del termine comporterebbe il diritto alla risoluzione del contratto. Al riguardo, riporta i seguenti passi della decisione nel caso “The Brimmes”: “I have considered these arguments carefully and I have reached the conclusion that there is nothing in clause 5 which shows clearly that the parties intended the obligation to pay the hire punctually to be an essential term of the contract as distinct from being a term for breach of which an express right to withdraw was given”; e nel caso Tankexpress v. Compagnie Finaciere Belge: “if full and punctual advance payment of hire is the lifeblood of the owners on which he is entitled to insist, a withdrawal clause, which amounts to an option to cancel, adequately protects this commercial interest: once exercised, the owners is free to employ the vessel elsewhere… I see nothing in the owners’ interest which is not adequately protected by an option to cancel. This interest does not require the term to be construed as a condition and nothing in the passage from Lord Wright speech suggests such an analysis. There is no mention of the term being one making the time of essence or being an essential term”. (b) Non é vero che nei contratti diversi da quelli marittimi il momento in cui è previsto sia effettuato il pagamento assuma carattere di essenzialità in mancanza di una specifica previsione in tali sensi. In un time charter party non vi è motivo di ritenere che il pagamento del nolo costituisca una condition e ciò perché l’armatore può esercitare i suoi diritti contrattuali ponendo fine al contratto e, quindi, all’impiego della nave proprio in virtù della withdrawal clause. (c) Ugualmente infondato sarebbe riconoscere al pagamento del nolo la natura di condition in quanto diversamente l’armatore si troverebbe in una situazione di incertezza dovendo continuare ad eseguire il contratto fino a quando l’inadempimento del noleggiatore non si configuri come repudiatory così consentendo la risoluzione. Infatti, tale incertezza non sussiste essendo, invece, assicurata e garantita proprio dalla withtdrawal clause che, come già osservato sopra, riconosce all’armatore il diritto di ritirare la nave dal servizio non appena si verifica l’inadempimento sebbene in tal caso non sorga il diritto al risarcimento del danno.

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Sulla base delle anzidette considerazioni, il Giudice così conclude “for these reasons and with the greatest respect I have left unable to follow the decision of Flaux J on this point in The Astra and I have concluded that payment of hire by the charterers in accordance with clause 11 of these charterers is not a condition”. Conseguentemente, la domanda principale, fondata sul presupposto che la pattuizione contrattuale violata fosse una condition, venne disattesa. Fu invece accolta la tesi subordinata, avendo il Giudice ritenuto che il comportamento della noleggiatrice fino alla data in cui le navi erano state ritirate dal servizio doveva qualificarsi come renunciatory chiarendo che “conduct is renunciatory if it evinces an intention to commit a repudiatory breach, that is to say if it would lead a reasonable person to the conclusion that the party does not intend to performe his future obligations where the failure to perform such obligations when they fell due would be repudiatory”. A questo punto, ed in mancanza di un’impugnativa in grado di appello (che non risulta essere stata proposta), la decisione, quanto meno a livello di High Court, non potrà che essere vincolante per gli altri Giudici dello stesso grado. Pertanto, un’eventuale diversa statuizione potrebbe intervenire solo se un caso analogo venga proposto innanzi all’High Court e, deciso conformemente all’ultima predetta decisione, fosse poi impugnata in appello e modificata da questa Corte nei termini della sentenza dell’Astra. Nel testo del 1946, ancor oggi il più

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usato, la clausola 5 recita “…otherwise failing the punctual and regular payment of hire, or ...any other breach of this charter party, the Owners shall have the liberty to withdraw the vessel from the service of the charterers without prejudice to any claim they may otherwise have on the charterers”. Segue poi la così detta “anti-technicality clause “la quale prevede che, in mancanza del pagamento, l’armatore debba concedere al noleggiatore un termine di grazia entro il quale eseguire il pagamento. In mancanza e solo dopo decorso detto termine, la nave potrà essere ritirata dal servizio. Ed è su tale testo che si è formata tutta la giurisprudenza sulla problematica sopra trattata. Nel testo del 1993 (la clausola assume il n.11), la pattuizione non subisce alcuna rilevante modifica. Viene soltanto riconosciuta all’armatore una nuova facoltà e, precisamente, quella che, decorso inutilmente il termine di grazia, possa anche procedere alla sospensione delle proprie prestazioni fino a quando intervenga il pagamento. Il tutto, senza pregiudizio alla sua facoltà di procedere poi al ritiro definitivo della nave. Ecco la previsione: “At any time after the expiry of the grace period… and while the hire is outstanding the Owners shall, without prejudice to the liberty to withdraw, be entitle to withhold the performance of any and all of their obligations hereunder…”. Nel testo del 2015 viene eliminata la predetta facoltà riconoscendosi, però, il diritto dell’armatore, una volta esercitato il ritiro della nave che pone fine al contratto, al risarcimento dei danni subiti per mancata esecuzione del char-

ter party per il periodo residuale. Ecco il testo: “11. (c) Withdrawal. Failure by the charterers to pay hire due in full within three banking days of their receiving notice from Owners under subclause 11 (b) above shall entitle the Owners, without prejudice to any other rights or claims the Owners may have against the charterers: (i) to withdraw the vessel from the service of the charterers; (ii) to damages, if they withdraw the vessel, for the loss of the remainder of the Charter Party”. E’ di tutta evidenza che una simile previsione, ove accettata dalle parti, diviene risolutiva ai fini delle problematiche sopra esaminate dai Giudici divenendo irrilevante accertare la natura della pattuizione inerente al pagamento del nolo e/o la rilevanza e/o effetti dell’inadempimento così come il tipo di comportamento (repudiatory or rinunciatory) del noleggiatore attesa la volontà dei contraenti di riconoscere il diritto al risarcimento dei danni in favore dell’armatore come unica e diretta conseguenza del mancato pagamento del nolo e del ritiro della nave dl servizio. Come si comporteranno le parti in futuro? Aderiranno ad inserire una simile previsione contrattuale che, indubbiamente, è in favore dell’armatore e non certamente del noleggiatore? Nutro serie perplessità perché l’esperienza ha fino ad oggi dimostrato l’attaccamento degli operatori al testo base del 1946 anche se con una serie di integrazioni che nel maggior numero dei casi hanno una consistenza di gran lunga superiore al detto testo. Staremo a vedere. Avv. Vittorio Porzio


eu / porto&diporto

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logistica / porto&diporto

F

Fercam: fatturato 2015 cresce a due cifre

ercam, azienda di trasporti e logistica a gestione familiare con sede a Bolzano, ha chiuso il 2015 con una crescita “a doppia cifra“, pari al 12,5% rispetto al 2014. I 130 responsabili di area e delle 72 filiali nazionali ed estere, nonché il management della società, si sono riuniti a Bolzano in occasione dell’annuale Management Convention per un’attenta analisi dell’esercizio appena conclusosi, che, sfiorando i 600 milioni di Euro, ha raggiunto il fatturato più alto nella storia dell’azienda altoatesina. Sviluppo per settore Nel settore storico e tradizionalmente maggiore dell’operatore logistico, il Fercam Transport, che comprende le

Thomas Baumgartner

parziale. “Un’altra soluzione logistica di successo sono i nostri collegamenti via strada/mare nel Bacino mediterraneo, che abbiamo adottato ad esempio per le mele altoatesine, trasportate in convoglio anche di 12 automezzi via frigo fino in Libia”, ha aggiunto Hannes Baumgartner in margine alla Management Convention. Fercam Logistics ha aumentato il fatturato di poco meno del 14%, contribuendo con Fercam Logistics & Distribution per il 41% al fatturato globale dell’azienda. Questo settore, secondo per importanza, si è avvantaggiato del positivo andamento congiunturale in Europa e della sempre più fitta rete di

aree FTL Road, FTL Fresh, Intermodal, Domestic, LTL e Fercam MED l’aumento di fatturato è stato dell‘11%. “Il settore dei trasporti anche nel corso del 2015 è stato un segmento di mercato molto combattuto con molta concorrenza in particolare dai paesi dell’Est europeo; noi puntiamo sulla qualità del servizio e sull’efficienza e grazie ai risultati positivi siamo riusciti anche nel corso del 2015 a fare importanti investimenti per il costante rinnovo del parco automezzi, per l’adozione di innovative tecnologie volte a monitorare e ottimizzare i consumi di risorse energetiche e di materie prime e per la sperimentazione di automezzi con alimentazione a gas naturale liquefatto. Servizi di trasporto rispettosi delle

esigenze di tutela ambientale e sicurezza sono le colonne portanti della nostra politica aziendale incentrata sulla sostenibilità” ha affermato Hannes Baumgartner, Responsabile Fercam Transport. Le società estere di Fercam in Austria, Germania, Polonia e Slovacchia hanno aperto nuovi collegamenti di trasporto molto interessanti e tra questi spicca in particolare il progetto “Land Bridge“, un collegamento ferroviario euroasiatico utilizzato da Fercam tra Duisburg, Amburgo nonché Varsavia e Suzhou in China, che con un tempo di percorrenza di 15-17 giorni è una valida alternativa al trasporto marittimo in termini temporali e all’aero in termini di costo per trasporti a carico completo e

filiali con partner affidabili in loco, nonché dei nuovi centri logistici Fercam di recentissima aperture a Piacenza, San Giuliano Milanese ed Ancona. “La nostra forza sta nel proporci alla nostra committenza non solo come operatori ma come veri consulenti logistici, in grado di elaborare ed offrire soluzioni su misura con gli indiscussi vantaggi di un efficiente supply chain management. L’outsourcing di complesse operazioni logistiche offre ancora molte opportunità di crescita in Italia e in genere nell’area mediterranea. Per i prossimi anni vediamo grandi prospettive di crescita in particolare per la sempre maggiore diffusione dell’Ecommerce“, è convinto Marcello Corazzola, Responsabile Fercam Logistics &

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Distribution. Il maggiore aumento di fatturato in termini percentuali (+30%) è stato raggiunto dal settore più piccolo e di più recente costituzione, Fercam Air & Ocean, che contribuisce con circa l‘8% al fatturato aziendale. All’incirca 3.000 spedizioni in più rispetto al 2014 sono state gestite dagli operatori Fercam tra l‘Europa e principalmente la Cina e i paesi asiatici in genere, ma anche Israele, Stati Uniti, America del Sud e Sudafrica. “Fercam Air & Ocean è sul mercato di riferimento da pochi anni, ma gradualmente sta diventando una realtà sempre più importante. Grazie agli ottimi sviluppi di questo settore, Fercam nel 2015 si è guadagnata la certificazione FMC (Federal Maritim Commission), con il vantaggio, per le spedizioni verso gli USA, di potere gestire direttamente le negoziazioni con tutte le compagnie marittime e la trasmissione documentale nonché di poter emettere le HBL (House Bill of Loading) e quindi di migliorare le tempistiche di trasmissione e delle spedizioni stesse. La certificazione è stata acquisita per tutte le filiali Fercam nei vari paesi europei.

Per il settore Traslochi, Mostre e Fiere a marchio Gondrand, che nel 2015 non ha raggiunto gli obiettivi di fatturato, l’AD Thomas Baumgartner è fiducioso di arrivare ad un consistente aumento di fatturato nell’anno in corso. Una strategia mirata al successo Nell’ambito della Management Convention è stato presentato il piano strategico “Fercam 2020“, elaborato dal management aziendale e che per i prossimi anni mira a raggiungere un fatturato di 1 miliardo di euro. “Per vincere questa sfida è fondamentale avere collaboratori qualificati e motivati e la nostra strategia di crescita punta molto sulla competenza e formazione dei nostri collaboratori”, afferma Thomas Baumgartner. Nel 2015 sono stati

Hannes Baumgartner creati 146 nuovi posti di lavoro, in parte altamente specializzati. “Un’azienda a gestione familiare che pianifica per il lungo periodo ha bisogno di un approccio intergenerazionale. “Fercam 2020“ non vuole essere semplicemente uno strumento per una semplice crescita organica ma mira ad

una nuova fase evolutiva aziendale che comprende anche il passaggio generazionale. Gli ottimi risultati raggiunti nel 2015 sono un importante stimolo per avviarci con entusiasmo e impegno verso il nuovo anno e per guardare con serenità verso il futuro“, conclude Thomas Baumgartner.

Fercam SpA ha concluso il 2015 con un fatturato di oltre 590 milioni di Euro e impiega attualmente impiega circa 1.690 dipendenti diretti e oltre 1.800 collaboratori indiretti. Per le varie attività di trasporto dispone di circa 2.850 unità di carico di proprietà e di quasi 900 mila mq di magazzini in 32 centri logistici di nuova generazione. Fercam opera con 48 filiali in Italia, 21 in UE e 3 nel Bacino Mediterraneo (Tangeri/Marocco, Rades/Tunisia e Istanbul/Turchia) e si avvale a livello mondiale di una efficiente rete di corrispondenti e partner. Il costante investimento in formazione conferma l’importanza attribuita dall’azienda allo sviluppo delle competenze e alla crescita professionale dei collaboratori.

Abbreviazioni FTL Road (trasporti a carico completo /strada), FTL Fresh (trasporti frigo a carico completo /strada), Intermodal (trasporti in combinato strada/rotaia a carico completo), Domestic (trasporti nazionali a carico completo /strada), LTL (trasporti a carico parziale/strada) e Fercam Med (trasporti a carico completo da e verso Marocco, Tunisia, Libia e Turchia)

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trasporti / porto&diporto

Gasdotto North Stream 2 opportunità da non perdere “C

on il prezzo del Petrolio sulla soglia dei 30 dollari a barile siamo su un’onda speculativa ed industriale meravigliosa - queste le dichiarazioni del Presidente della FederPetroli Italia, Michele Marsiglia sul susseguirsi di ribassi del prezzo dei greggi di riferimento (BRENT e WTI) sui mercati internazionali - Bisognerebbe che scendesse ancora di qualche dollaro per raggiungere il livello ottimale alla risalita. Se il prezzo riesce a rimanere basso sino a Marzo/ Aprile di quest’anno su valori tra 26 e 35 dollari a barile sarà per molti un buon 2016. Certamente chi non aveva valutato bene la possibile situazione di volatilità che si sarebbe verificata, ne pagherà le conseguenze, ma chi investe in questo momento, avrà di sicuro redditività per i prossimi anni. Quello che parte di mercato non comprende

Michele Marsiglia – ha detto ancora Marsiglia - è che il prezzo del petrolio basso è una sorta di ‘pulizia’ sulle quote di mercato dei flussi petroliferi, certamente la situazione per

l’Italia non è semplice, alcune aziende petrolifere hanno investito anni fa senza alcuna ottica di monitoraggio della situazione internazionale, difatti stiamo già assistendo a disastrosi piani di licenziamenti e dismissioni”. Il Presidente di FederPetroli Italia interviene anche sul possibile coinvolgimento dell’Italia sul Progetto di raddoppio del Gasdotto North Stream affermando che si deve accogliere favorevolmente l’opportunità, occasione per l’Italia da non perdere. ENI riporterebbe la propria leadership anche nel Nord Europa. Diventa un’importante tappa per poter far accreditare più aziende italiane, produrre lavoro ed occupazione partecipando alla costruzione delle diverse fasi del Progetto di raddoppio del gasdotto. Italo Merciati

Parte il Metrò del Mare tra Napoli, Capri e il Cilento A

l via il progetto Cilento Blu Club, promosso dalla Regione Campania e finanziato con risorse proprie e fondi provenienti dal Mibact. Parte un sistema integrato di trasporto con la mobilità su ferro, per collegare le città del Centro-Nord Italia (Milano, Bologna, Firenze, Roma) con il Cilento, e con la mobilità via mare, mettendo in relazione la fascia costiera cilentana con le città di Napoli e Salerno, la Costa Amalfitana e l’Isola di Capri. L’Ente Provinciale del Turismo di Salerno, soggetto attuatore del progetto su designazione della Regione Campania, ha avviato le procedure amministrative per l’affidamento dei servizi. A tal proposito sono state chieste le manifestazioni di interesse al Gruppo Ferrovie dello Stato e alla Società Italo NTV per il prolungamento dei treni ad alta velocità da Salerno a Sapri. Agli inizi di febbraio sarà indetta la gara per individuare la compagnia di navigazione che dovrà effettuare i col-

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legamenti marittimi. Nei mesi di aprile e maggio saranno realizzate le azioni di comunicazione nelle città di Milano, Bologna, Firenze e Roma. Dal punto di vista strutturale, il progetto si articola su due linee principali: La mobilità su ferro che potrebbe portare al prolungamento di treni ad Alta Velocità fino a Sapri e al potenziamento dei treni regionali sulla tratta Salerno - Sapri; La mobilità alternativa via mare che prevede l’implementazione dei collegamenti marittimi mettendo in relazione la fascia costiera cilentana con le città di Napoli e Salerno, la Costa Amalfitana e l’Isola di Capri. L’obiettivo finale è quello di incrementare i flussi turistici provenienti dal Centro-Nord Italia rendendo più agevole i trasferimenti sia su ferro che via mare e nel contempo rendere più competitiva l’offerta turistica degli operatori della filiera ricettiva su scala nazionale. Stefania Vergani


trasporti / porto&diporto

Aumenti tasse municipali Ryanair chiude basi e rotte

16 rotte chiuse, 800.000 clienti persi, 600 posti di lavoro tagliati

R

yanair, la compagnia aerea numero 1 in Italia, ha annunciato che (da ottobre) sarà costretta a chiudere le sue basi di Alghero e Pescara, a tagliare alcune rotte e a chiudere tutti i voli di Crotone, a seguito dell’illogica decisione del Governo Italiano di aumentare ancora le tasse municipali, danneggiando il turismo

danno che l’aumento di questa tassa avrà negli aeroporti regionali italiani, che perderanno non solo rotte e traffico, ma anche i visitatori alto spendenti che Ryanair porta in queste regioni, oltre ai posti di lavoro ancillari creati e sostenuti dal turismo. Ryanair ha sollecitato il Governo Italiano affinché elimini questa tassazione dannosa, così come

roporto di Crotone e saremo costretti a effettuare ulteriori tagli alle rotte sui nostri aeroporti italiani. Questo aumento della tassa danneggerà seriamente il turismo italiano, particolarmente presso gli aeroporti regionali dove Ryanair porta milioni di visitatori ogni anno, contribuendo all’economia locale per milioni di euro attraverso turisti alto spendenti,

TAGLI NEGLI AEROPORTI REGIONALI ITALIANI TAGLI NEGLI AEROPORTI REGIONALI ITALIANI

Rotte tagliate Rotte tagliate Clienti persi persipersi PostiClienti di lavoro Posti di lavoro persi Impatto Impatto

italiano, il traffico e i posti di lavoro. Il Governo Italiano ha aumentato le tasse di circa il 40% (da € 6,50 a € 9) per ciascun passeggero in partenza dall’Italia dal 1°gennaio di quest’anno per sussidiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia. Come conseguenza, a Ryanair non è stata lasciata altra scelta se non quella di spostare aeromobili e posti di lavoro Ryanair fuori dall’Italia verso altre basi Ryanair in Spagna, Grecia e Portogallo (dove non vengono addebitate tali tasse per passeggero); inoltre di chiudere le sue basi di Alghero e Pescara e cancellare tutti i voli da Crotone a partire da ottobre e infine di tagliare rotte e traffico da e verso altri aeroporti Italiani spostando la capacità dagli aeroporti regionali a Roma e Milano. Ryanair ha messo in guardia dal

Alghero Alghero 8 (60%) 8300.000 (60%) 300.000 225 Base225 chiusa Base chiusa

Pescara 5Pescara (70%) 5250.000 (70%) 250.000 188 Base188 Chiusa Base Chiusa

hanno fatto i governi di Belgio, Irlanda e Paesi Bassi con tasse simili. A Roma, David O’Brien, Chief Commercial Officer di Ryanair, ha dichiarato: “Dopo un anno da record per il turismo in Europa e un altro anno importante davanti, il Governo italiano ha deciso di darsi la zappa sui piedi aumentando le tasse sui passeggeri di circa il 40%, per gonfiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia. Quale compagnia aerea più grande in Italia, volando su 26 aeroporti e trasportando 27 milioni di clienti all’anno da e per l’Italia, a Ryanair non è stata lasciata altra scelta se non quella di chiudere due delle sue 15 basi italiane (Alghero e Pescara) e spostare i suoi aeromobili, piloti ed equipaggi verso paesi con costi più bassi per il turismo. Interromperemo anche tutti i nostri voli all’Ae-

Crotone 3Crotone (100%) 3250.000 (100%) 250.000 188 188 Aeroportochiuso Aeroportochiuso

supportando migliaia di posti di lavoro. Infatti, in un momento in cui la disoccupazione giovanile supera il 40%, il turismo è uno dei pochi settori che può stimolare la rapida creazione di posti di lavoro per i giovani delle regioni d’Italia. L’Italia si è resa poco competitiva e meno attrattiva per le compagnie aeree e i turisti e poiché sempre più clienti evitano quest’anno il Medio Oriente e il Nord Africa per prenotare vacanze nel Mediterraneo, l’Italia consegnerà un’opportunità d’oro per la crescita alle destinazioni in Spagna, Portogallo e Grecia che hanno costi minori per il turismo. Ryanair fa appello al Governo Italiano affinché elimini questo dannoso aumento della tassa e ha richiesto con urgenza un incontro con il Governo nello sforzo di salvare il turismo, il traffico e i posti di lavoro in Italia.”

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trasporti / porto&diporto

Il trasporto intermodale sulla direttrice adriatica I

nsieme Rfi e Lotras per sviluppare il trasporto intermodale lungo la direttrice Adriatica e il Corridoio con il Nord Europa. Punta a raggiungere quest’obiettivo l’accordo quadro stipulato da Rete Ferroviaria Italiana e Lotras, azienda leader in Italia e in Europa nel settore del trasporto strada/ ferrovia convenzionale e intermodale. L’intesa riguarda la pianificazione commerciale del traffico merci per un periodo di cinque anni; la capacità del traffico programmata (slot orari dedicati per località collegate e giorni stabiliti) che dovrà essere funzionale alle necessità dell’operatore logistico; l’adeguamento infrastrutturale del terminal merci di Villa Selva, nel territorio di Forlì-Cesena. Quest’ultima iniziativa imprenditoriale servirà ad incrementarne la capacità produttiva dello scalo. Operativo dal prossimo mese di dicembre, si tratta del primo accordo fra Rfi e un operatore logistico dedicato specificatamente al traffico merci della direttrice Adriatica. La capacità di traffico certa e programmata consentirà a Lotras di aumentare il trasporto merci su rotaia fino al 40%, oggi attestato su oltre 2.300 treni/anno, e di garantire un efficace e efficiente uso della capacità di traffico resa disponibile da Rete ferroviaria italiana. Quest’ultima investirà cinque milioni di euro per potenziare lo scalo merci di Villa Selva, strategico per il sostegno economico dell’area industriale romagnola e cuore del business cargo di Lotras. Gli interventi, realizzati per

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Armando de Girolamo fasi, permetteranno con quattro nuovi binari - due per il carico e lo scarico delle merci, altrettanti per la sosta temporanea dei treni - di incrementare la capacità ricettiva del terminal ferroviario. Entro il 2018, a Villa Selva saranno così operativi complessivamente tre binari della lunghezza di 750 metri, la misura standard europea per i treni a massima composizione, per le attività di carico e scarico merci e altri tre (sempre lunghi 750 metri) per la sosta temporanea dei convogli. Ulteriori due binari, già oggi operativi, sono invece dedicati alla circolazione ferroviaria in arrivo e in partenza. Il potenziamento del terminal merci di Villa Selva avrà

ricadute importanti su tutto il sistema di logistica su ferro della regione EmiliaRomagna e di quelle vicine. Un sistema che già oggi ha realtà consolidate o in fase di espansione, come i terminali Le Mose di Piacenza, Castelguelfo (Parma), Marzaglia (Modena) e l’interporto di Bologna. Senza dimenticare il porto di Ravenna. Si tratta di significative realtà logistiche, portuali e retroportuali, funzionali al traffico merci programmato e attivo sui Corridoi europei Baltico - Adriatico (Helsinki - Repubbliche Baltiche – Polonia - Repubblica Ceca – Slovacchia – Austria – Trieste, Venezia, Ravenna) e Scandinavo - Mediterraneo (Helsinki – Svezia – Danimarca – Germania – Brennero - La Spezia, Livorno, Taranto, Palermo). Per incrementare la capacità di traffico della direttrice Adriatica, da Bologna a Bari - Lecce, Rfi ha in corso importanti interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della rete che, per fasi, permetteranno di dare un sensibile impulso sia al traffico cargo sia a quello passeggeri (regionale e media-lunga percorrenza) incrementando gli standard di regolarità e puntualità della circolazione ferroviaria. Nel reticolo del trasporto convenzionale, il nodo principale di Lotras è Faenza dove confluiscono i convogli originati in Sicilia, Puglia e Abruzzo e diretti nel Nord Europa. Funziona invece come hub la struttura di Foggia da dove partono i collegamenti con le principali città italiane, fino al Brennero. Eduardo Cagnazzi


propeller / porto&diporto

Trieste e la professionalità dei servizi tecnico-nautici

Fabrizio Zerbini

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imorchiatori, piloti ed ormeggiatori sono stati i protagonisti della conviviale tenutasi al Propeller Club di Trieste, durante la quale è stato presentato un libro costato ben 15 anni di ricerche: “D. Tripcovich & C – Storia ed operazioni del Dipartimento Salvataggi”. Il primo intervento di Paolo Flegar (co-autore assieme a Nereo Castelli) è servito proprio ad illustrare il lavoro nascosto dietro un volume che resterà tra i punti fermi nella storia della marineria di Trieste. Del resto, come sosteneva Tripcovich, “La marina è il primo fattore per l’economia di una nazione, ovunque essa traffichi”. Al secondo dei relatori, Alberto Cattaruzza (amministratore delegato di Tripmare spa) il compito di allacciarsi all’attualità per illustrare il servizio rimorchiatori che attualmente opera nel Porto di Trieste, fresco vincitore della gara attivata dalla Capitaneria di Porto. Circa 1.300 navi rimorchiate ogni anno, una presenza all’isola del Giglio nell’operazione Concordia ed una serie di servizi ambientali tra i fiori all’occhiello di una società ben legata al passato, ma con un presente fatto di enormi investimenti per restare al passo con l’evolversi della tecnologia. Di questo ha parlato anche il Capo dei Piloti di Trieste, Franco Tonelli, partendo dalla gloriosa storia dei “pratici di mare”. Oggi l’attività dei Piloti, oltre a quella principale della manovra delle navi nelle acque portuali, è fatta anche

di simulazioni di manovre delle navi sempre più grandi che arrivano anche a Trieste. Con le prove dal vivo, si riescono a definire le condizioni meteo massime per la manovra sicura delle stesse navi, mentre nuovi investimenti per essere operativi anche con avverse condizioni meteomarine e l’aggiornamento della formazione puntano a migliorare ancora sicurezza e professionalità. Gli ha fatto eco Giorgio Regolin in rappresentanza degli Ormeggiatori, un’attività poco alle luci della ribalta ma sempre più coinvolta nella sicurezza e nella gestione degli scali italiani. Del resto non può essere un caso – come ha ricordato il comandante della Capitaneria di Porto di Monfalcone, Pasquale Di Gioia, ospite della conviviale ed anche in rappresentanza del Comandante della Direzione Marittima di Trieste C.V. Goffredo Bon, – se il ministro Del Rio ha recentemente indicato proprio i Servizi tecnico-nautici dei Porti come una di quelle parti d’Italia che funziona e che piace agli italiani. In precedenza aveva parlato Fabrizio Pertot, imprenditore triestino e presidente della Guardia costiera ausiliaria del Friuli Venezia Giulia, associazione Onlus da lui stesso definita una “Protezione civile sul mare”. L’associazione, peraltro, è anche proprietaria di uno dei simboli della marineria triestina, il pontone Ursus per il quale si discute da anni di un recupero ad uso turistico e didattico. A questo proposito il presidente del Propeller triestino, Fabrizio Zerbini, ha rilanciato la proposta di un vero e proprio Polo del mare nell’area del Porto Vecchio di Trieste, dove collocare anche l’Acquario in corso di progettazione, un sommergibile e lo stesso Ursus, sull’esempio di quanto già fatto, con notevole successo, a Genova. “Mi fa piacere sottolineare – ha concluso il presidente Zerbini al termine della serata – come oggi siano emersi con forza il grande orgoglio, la passione e l’attaccamento al lavoro dei rappresentanti di tutte le categorie che contribuiscono in maniera determinante allo svolgimento di tutte le attività portuali”. Fabrizio De Cesare

Foto: Corpo Piloti Porto Trieste

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vieinterne / porto&diporto

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a “Cenerentola del trasporto”, diventerà regina al pari delle altre modalità? Nel nostro Paese per la navigazione interna sembra si stiamo aprendo importanti prospettive di crescita anche in assenza di un’ampia visione sistemica che a livello europeo, come è avvenuto per il sistema fluviale Reno-Meno-Danubio, dovrebbe guardare non solo al Po ma anche all’adeguamento della Litoranea Veneta come primo segmento del più grande progetto Adriatico – Sava - Danubio per dare alla portualità adriatica, compresa la piattaforma logistica dell’onshore e offshore del presidente dell’Autorità Portuale di Venezia Paolo Costa, nuovo slancio e importanza strategica nella portualità del Mediterraneo Nord Orientale. Ma di “acqua” ne dovrà passare ancora molta per le vie navigabili europee se durante i due giorni dell’importante convegno di Parma e Chioggia, al solo annuncio, dopo oltre 30 anni di battaglie, dell’innalzamento di quel collo di bottiglia tra Veneto e Lombardia rappresentato dal ponte ferroviario di Rosolina, si esulta e si canta vittoria!

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“Connecting Europe Facility 20142020 – Azioni per il miglioramento della navigazione interna in Italia- Miglioramento del sistema idroviario dell’Italia del Nord” all’Abbazia di Valserena il 4 febbraio a Parma e il 5, “Studi per il miglioramento degli standard e l’interconnessione del sistema nazionale del RIS Italia” presso l’ASPO (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Venezia per il porto) a Chioggia, sono stati i temi delle due giornate di lavori che tra i protagonisti hanno registrato i vertici di amministrazioni pubbliche e associazioni imprenditoriali del settore alla presenza di Cesare Bernabei Policy Coordinator della Commissione Europea (DG-Move) con l’on. Antonio Cancian presidente di RAM (Rete Autostrade Mediterraneo) e Domenico Impagliazzo Dirigente del M.I.T. Al meeting parmense sono intervenuti tra gli altri il Direttore di AIPo Bruno Mioni, assieme agli ingegneri Ivano Galvani e Clara Caroli, il Presidente dell’Unione Navigazione Interna Sergio Vazzoler, Alessandro Bonvicini di Sistemi Territoriali Spa, Arianna Norcini Pala (Rete Autostrade Mediterranee).

Nella prima sessione del convegno, dedicata alla presentazione pubblica, il Direttore AIPo Mioni ha ricordato l’importanza del sostegno dell’Unione Europea, oltre che dalle istituzioni italiane, ai progetti per lo sviluppo della navigazione fluviale portati avanti da AIPo, dalle Regioni e dagli Enti del territorio. “L’Europa ha fiducia nella capacità progettuale che tutti insieme stiamo implementando e questo ci spinge a proseguire con convinzione in questo impegno – ha sottolineato Mioni. “I progetti che state realizzando dimostrano che riuscite a fare sistema e a ottenere risultati concreti” – ha esordito il dirigente della Commissione Europea, Cesare Bernabei. L’Unione Europea ha una politica dei trasporti condivisa da 28 Paesi, ha proseguito, nella quale il trasporto merci fluviale riceve un’attenzione importante, anche perché contribuisce al miglioramento della qualità ambientale, togliendo traffico dalle strade. Sviluppare la navigazione interna significa migliorare la gestione complessiva del territorio fluviale (comprese la sicurezza idraulica e l’uso delle risorse idriche) e rendere il territo-


Progetti, proposte e speranze del trasporto in acqua dolce AIPo e fondamentali per le prospettive future della navigazione nel Nord Italia, riguardanti rispettivamente la sistemazione del Po per garantirne la navigazione 365 giorni l’anno e la fattibilità del canale di collegamento della rete idroviaria con la città di Milano (progetto di canale Cremona-Milano, ad oggi esistente fino a Pizzighettone).

rio più attrattivo sia per le imprese che per le attività turistiche. Nelle strategie per il trasporto da Ovest a Est e viceversa (Torino-Milano-Venezia-Trieste) il Po e le altre vie navigabili hanno una notevole potenzialità di sviluppo e occorre quindi continuare ad investire in questa opportunità. “Il completamento delle nuove conche di navigazione a Isola Serafini (Piacenza) e a Valdaro (Mantova), la sistemazione dell’Idrovia Ferrarese, il nuovo bacino di Porto Levante, l’introduzione di nuovi sistemi di comunicazione e controllo per le imbarcazioni (RIS – River Information Service) miglioreranno in modo significativo le possibilità di navigazione commerciale nella rete fluviale interna” – ha sottolineato Ivano Galvani di AIPo. Occorrono però incentivi alle imprese di trasporto per rendere più conveniente l’utilizzo delle vie d’acqua. Clara Caroli di AIPo ha ricordato che l’importante finanziamento conseguito dalla CE premia un’azione sinergica dei diversi attori coinvolti e ha richiamato anche gli studi strategici attualmente in corso di completamento da parte di

Per Sergio Vazzoler (Presidente Unione Navigazione Interna Italiana) l’asse fluviale tra la pianura padana e l’Adriatico ha un valore strategico perché non riguarda solo l’Italia ma il collegamento tra Europa centrale e Mediterraneo. Occorre quindi puntare sul trasporto fluvio-marittimo, inserendo la vie navigabili interne della pianura padana come snodo fondamentale nell’ambito delle “autostrade del mare”.

Da Parma all’unico porto fluviomarittimo italiano: Chioggia dove il neoleletto presidente dell’Aspo Michele Gambato ha illustrato l’avvio della seconda fase del RIS , importante passo per ottimizzare la funzione fluviomarittima dello scalo mentre il sindaco Giuseppe Casson si è richiamato alla brillante sinergia tra la sua amministrazione e il porto a favore dello sviluppo del territorio non tralasciando l’esigenza di sviluppare dinamiche europee ancorate ad una sempre più concreta progettualità in chiave di sistema anche con l’Autorità Portuale di Venezia che con il decreto Delrio avrà, a breve, giurisdizione sul porto di Chioggia. Per Antonio Cancian, presidente di RAM, tre sono le “I” da perseguire: Infrastrutture; Intermodalità; Integrazione delle risorse. Dunque 2 giorni pieni per amministratori, tecnici ed operatori: pieni di parole, pieni di speranze, pieni anche di profonde riflessioni legate alla realtà economica e politica del Paese quando la crisi europea e quella del prezzo del petrolio potrebbero creare molti problemi anche nei trasporti, quando permangono problematici squilibri modali che potrebbero negativamente e maggiormente incidere proprio nella Valle Padana che risulta essere una delle aree più inquinate d’Europa dove il trasporto su gomma e quello su rotaia al servizio delle industrie produttive, per ora, la fanno da padroni lasciando alla navigazione interna l’emblematico titolo di “Cenerentola tra le regine del trasporto”. Massimo Bernardo

L‘utilizzo di fiumi e canali navigabili è una modalità di trasporto commerciale a basse emissioni, silenziosa e molto efficiente sotto il profilo energetico. Per lo sviluppo del sistema idroviario padano-veneto, le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, riunite nell’Intesa per la Navigazione Interna, hanno programmato la realizzazione di una serie di interventi finalizzati a potenziare una rete di trasporto strategica per lo sviluppo economico del territorio. Poiché il sistema navigabile del fiume Po e dei canali collegati rientra tra le Reti strategiche europee (Reti CORE) nell’ambito del Corridoio Mediterraneo, le stesse Regioni hanno sostenuto la candidatura di due rilevanti progetti, finalizzati al miglioramento della navigazione interna ed illustrati nel seguito, che sono stati premiati da significativi finanziamenti europei, per complessivi 10.477.800 euro, nel contesto dell’ultimo bando del programma “Connecting Europe Facilitiy” della Commissione Europea.

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Faraday Future presenta un veicolo rivoluzionario

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assaultSystèmes, the 3DEXPERIENCE Company, azienda leader a livello mondiale nel software di progettazione 3D, simulazione avanzata, realtà virtuale e gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM), ha annunciato che Faraday Future ha adottato la piattaforma 3DEXPERIENCE. L’azienda costruttrice di auto elettriche ha già implementato le soluzioni “Target Zero Defect” e “Smart Safe & Connected” per sviluppare la nuova auto elettrica (presentata alla fiera CES 2016 di Las Vegas) che offre un’esperienza di guida “connessa”. Sia per Faraday Future sia per DassaultSystèmes, è evidente come il rapporto fra persone e automobili sia a un punto di svolta. La nuova generazione di auto impone alle case automobilistiche di integrare le tradizionali discipline di progettazione con soluzioni di connettività Internet, fonti energetiche alternative e sistemi di guida autonomi. Faraday Future ha ritenuto che la piattaforma 3DEXPERIENCE di DassaultSystèmes fosse l’unica piattaforma per l’innovazione in grado di realizzare questa rapida integrazione fra progettazione e tecnologia. “Abbiamo adottato un approccio alla progettazione dei nostri veicoli incentrato sull’utente e sulla tecnologia, con il preciso obiettivo di collegare l’esperienza di guida con tutti gli altri ambiti della nostra vita quotidiana - spiega Nick Sampson, Senior Vice President, Product R&D, Faraday Future - La

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focalizzazione di DassaultSystèmes sull’esperienza del cliente e le sue tecnologie avanzatissime ci consentiranno di realizzare il nostro obiettivo ambizioso di portare sul mercato i veicoli elettrici più evoluti mai realizzati. Per la scelta di Faraday Future sono state determinanti le soluzioni di DassaultSystèmes ‘Target Zero Defect’ e ‘Smart Safe & Connected’.” Basate sulla piattaforma 3DEXPERIENCE, “Target Zero Defect” e “Smart Safe & Connected” sono state implementate nell’arco di due sole settimane in tutta l’azienda, che conta oltre 400 addetti a livello mondiale. Grazie a queste “esperienze” Faraday Future ha potuto progettare, simulare e andare in produzione con modalità impossibili con qualsiasi altra soluzione. “Faraday Future sta provando a cambiare l’industria dei trasporti e della mobilità. Scegliendo di collaborare con DassaultSystèmes, Faraday Future si è garantita una soluzione con una implementazione in tempi stretti che supporta i suoi piani di sviluppo molto ambiziosi e serrati - afferma Olivier Sappin, Vice President, Transportation & Mobility Industry, DassaultSystèmes - Faraday Future ha adottato la piattaforma 3DEXPERIENCE molto velocemente e può ora trarre vantaggio dall’integrazione della nostra esperienza ad ampio spettro nell’industria automobilistica e nel settore high-tech.” Oltre a contribuire alla realizzazione della concept car di Faraday Future,

la piattaforma 3DEXPERIENCE verrà utilizzata anche nello stabilimento che l’azienda sta costruendo a Nord di Las Vegas. Le soluzioni di DassaultSystèmes in ambito manifatturiero, fra cui “Lean Production Run”, vengono utilizzate da aziende come Faraday Future per ottimizzare l’attività degli impianti di produzione, gestire il controllo di qualità e avere una visibilità in tempo reale delle attività di fabbrica.Sfruttando le funzionalità ampie e avanzate della piattaforma 3DEXPERIENCE per l’attività manifatturiera, Faraday Future potrà realizzare e gestire una fabbrica high-tech costruita secondo gli standard più moderni, anticipando la domanda futura di automobili di nuova generazione.

DassaultSystèmes DassaultSystèmes, the 3DEXPERIENCE Company, mette a disposizione di aziende e persone universi virtuali nei quali immaginare innovazioni sostenibili. L’azienda propone soluzioni evolute capaci di trasformare il modo in cui i prodotti vengono progettati, realizzati e gestiti. Le soluzioni collaborative di DassaultSystèmes promuovono la “Social Innovation”, aumentando le possibilità che il mondo virtuale possa contribuire al miglioramento del mondo reale. Il gruppo offre valore a oltre 190.000 aziende di tutte le dimensioni e in tutti i settori industriali, in oltre 140 Paesi. Sandro Minardo


aziende / porto&diporto

Integrazione tecnologica per la filiera aeronautica

Le aziende del Distretto Aerospaziale della Campania hanno presentato il progetto “SIMULAB, una piattaforma collaborativa per la gestione economica e tecnica dei progetti”. Nei giorni scorsi, presso l’Unione degli Industriali di Napoli (Piazza dei Martiri, 68), le aziende del Distretto Aerospaziale della Campania (DAC) hanno incontrato l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Amedeo Lepore, per illustrare il progetto “SIMULAB - Una piattaforma collaborativa per la gestione economica e tecnica dei progetti a servizio delle aziende del DAC”, elaborato dal Distretto Aerospaziale della Campania (DAC), in collaborazione con la Fondazione per la Ricerca sulla Migrazione e Integrazione delle Tecnologie (FORMIT), e a cui partecipano anche il CIRA, Sixtema e MSC Software (bando Regione Campania “Sportello dell’Innovazione” del Por Fesr Campania 2007-2013). All’incontro hanno preso parte, tra gli altri il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Ambrogio Prezioso, il Presidente di Confindustria Campania, Costanzo Iannotti Pecci, il Presidente di Sviluppo Campania, Umberto Minopoli, e il Presidente del DAC, Luigi Carrino. Simulab, in particolare, è un Laboratorio di Simulazione per lo Sviluppo di Programmi aeronautici, con l’obiettivo di consentire l’integrazione tecnologica fra le diverse imprese della filiera aeronautica coinvolte su uno stesso progetto. Il tutto attraverso la predisposizione di una piattaforma informatica che consenta sviluppo e condivisione di conoscenze per la risoluzione di problematiche tecnologiche e progettuali condivise, oltre che la facilitazione dei processi di apprendimento e formazione del personale coinvolto per le diverse discipline e aziende. La piattaforma integrata informatizzata, dunque, dovrà permette: • la divulgazione delle metodologie e delle conoscenze nei vari aspetti della progettazione e della produzione in ottica di filiera (Supply Chain); • la creazione di un ambiente di gestione dei progetti e dei relativi dati, utile per lo scambio e la condivisione di tutte le informazioni; • la definizione di uno strumento per la programmazione dei piani di forma-

Luigi Carrino zione del personale tecnico; • la gestione tecnica, economica e finanziaria delle imprese che operano sui vari progetti. “L’innovazione – ha dichiarato il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Ambrogio Prezioso - facilita il dialogo e l’integrazione tra le imprese. Nell’aerospazio, la filiera è fondamentale. Con

strumenti come Simulab, il sistema produttivo campano può arricchire la sua gamma di prodotti e di servizi, così da soddisfare le esigenze dei top player nazionali e internazionali del settore. L’Unione Industriali intende agevolare questi processi, promuovendo occasioni periodiche di confronto di idee e progetti tra le aziende del comparto, il sistema associativo e i rappresentanti istituzionali” “Con Simulab – spiega il Presidente del Dac, Luigi Carrino - il distretto intende promuovere le attività rivolte all’acquisizione di nuove conoscenze e allo sviluppo di nuove tecnologie per la messa a punto di prodotti, processi produttivi o servizi, che consentano un potenziamento del settore tecnologico e industriale in ambito aerospaziale. Il laboratorio di simulazione dovrà anche costituire un incubatore di best practices ingegneristiche, oltre a creare un’effettiva sinergia di tutte le aziende e risorse coinvolte”. Carolina Sinnopoli

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aziende / porto&diporto

Oleificio Mataluni rilancia con investimenti americani M

ettere a segno un progetto di filiera per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva 100% italiano, facendo di quest’ultimo un campione dell’olio tricolore nel mondo. E avviare il restyling delle confezioni di olio di semi. Dopo lo spot che incarna in chiave social e moderna i valori della tradizione e dell’italianità, l’Oleificio Mataluni apre il 2016 con queste due nuove iniziative imprenditoriali: la nuova linea di olio di semi contrassegnata dal restyling delle confezioni e una partnership con il fondo americano Trinity Investment. Il fondo investirà 20 milioni di euro che saranno focalizzati soprattutto per sviluppare il mercato americano e quello australiano, dove il marchio è da sempre presente. Il piano messo a punto con Trinity Investment prevede l’ingresso nell’azienda di Montesarchio sia di risorse finanziarie fresche, sia di manager di alto profilo. Questi dovranno riorganizzare da una parte l’assetto societario, dall’altra mettere a punto un percorso di crescita dell’export. Puntando sulla qualità. La strada è mettere in connessione il produttore agricolo con il consumatore finale. “Questa operazione - spiega il presidente, nonché numero uno di Confindustria Beneveto, Biagio Mataluni - ci consentirà di facili-

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tare e completare il processo di internazionalizzazione intrapreso due anni fa e di essere presenti nei mercati in cui oggi registriamo una grande richiesta di prodotti agroalimentari italiani. In un momento particolarmente favorevole per il settore, abbiamo deciso di mettere a disposizione dell’azienda nuova finanza e tutti gli strumenti più idonei per affrontare adeguatamente l’importante percorso di crescita, accompagnandolo fino ad una eventuale quotazione in Borsa entro cinque anni”. Da qualche anno gli Oleifici Mataluni, noti per aver riportato diversi anni fa il marchio Olio Dante in Italia e aver dato nuova vita a marchi antichi, stanno vivendo una trasformazione storica, managerializzando l’azienda di famiglia e concentrandosi unicamente sui propri marchi. “Il nostro obiettivo sostiene l’imprenditore sannita - è aumentare sensibilmente la produzione a marchio, riducendo la produzione per conto terzi, ed ottenere un incremento di fatturato all’estero, dove il prodotto italiano gode di ottima reputazione e crea valore. Siamo riusciti ad attrarre investimenti esteri nel Mezzogiorno, senza rinunciare a valorizzare il made in Italy: Olio Dante è e resterà italiano”. La nuova linea in Pet del prodotto di semi, curata da Bieffe Packaging per

gli Oleifici Mataluni, ha visto la nascita sugli scaffali di Fiera Marca di Bologna, l’unica rassegna italiana per i prodotti a “Marca del distributore”, seconda in Europa dedicata alla business community del settore. “E’ una linea moderna che mette meglio in risalto la qualità e la lunga tradizione del marchio”, afferma Mataluni. Oggi il gruppo sannita è costituito da quattro società che coprono l’intera filiera, dalla produzione alla commercializzazione di marchi storici. Oltre ad essere proprietario delle più importanti etichette storiche italiane, gli Oleifici Mataluni producono in private label oli per aziende leader della grande distribuzione organizzata. Con un moderno stabilimento dotato di impianto di trigenerazione e fotovoltaico, un laboratorio specializzato per il controllo Qualità ed il Centro di ricerca per lo sviluppo di materie olearie e packaging innovativo, riconosciuto anche dal Miur, l’azienda olearia si colloca oggi tra i principali produttori di oli alimentari nello scenario mondiale con ventitre marchi storici, tra cui Olio Dante, Topazio, Olita, OiO, GiCo, Lupi, Minerva e Vero. E tre anni fa entra a far parte di Campania Bioscience, il distretto che opera nel settore delle biotecnologie e delle scienze della salute. Eduardo Cagnazzi


nautica / porto&diporto

Torna a Napoli il Salone Internazionale della Nautica Nauticsud, dal 27 febbraio al 6 marzo l’edizione 2016 alla Mostra d’Oltremare con ANRC

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antieri Nautici Italiani, operatori di tutta la filiera nautica coadiuvati da circoli velici, Istituti di Formazione, Centri di Ricerca, Aree Marine Protette, porti turistici, associazioni di categoria ed enti impegnati in ambito marittimo. Saranno tutti gli operatori italiani legati al settore nautico i protagonisti di Nauticsud Salone Internazionale della Nautica che torna alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 27 febbraio al 6 marzo. Sei giornate che ruoteranno intorno alla nautica. Forte dei suoi 43 anni di storia alle spalle e con l’entusiasmo tipico della ripartenza di un grande progetto, l’edizione 2016 della manifestazione si presenta come nuovo punto di partenza in termini fieristici per il settore da diporto e per i marittimi, cercando di rispecchiare pienamente la fase storica che si sta vivendo e tracciare nuove strade in termini di evoluzioni economiche e ricadute sociali per le aree imprenditoriali di questo settore. E infatti durante i giorni della fiera ci sarà anche un ricco programma di incontri e workshop sui temi dell’economia del mare. “Il lavoro avviato nasce con l’obiettivo di tracciare un percorso in cui rafforzare le sinergie tra noi imprenditori italiani di settore. E’ questo il punto di inizio - spiega Gennaro Amato, Presidente dell’Associazione Nautica Regionale Campana - e stiamo camminando con lo sguardo rivolto alle esigenze della clientela e degli utenti della Nautica. Ci saranno 100 espositori e 200 imbarcazioni in esposizione”. Una kermesse importantissima per Napoli e l’intero Sud Italia. “Mostra d’Oltremare - spiega la presidente della Mostra Donatella Chiodo - con il Salone Nautico Nauticsud si propone di parlare non solo di cantieristica nautica ma anche di economia del mare, ricchezza di Napoli e della Campania. Nell’ottica di una sempre maggiore apertura della Mostra d’Oltremare alla città, durante il NauticSud grazie, alla sinergia con la Federazione Italiana Vela - V zona e con gli assessorati allo Sport e alla Scuola del Comune di Napoli, daremo spazio allo sport, coin-

Donatella Chiodo e Gennaro Amato

Foto d’archivio: Visita del Senatore Francesco Patriarca

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volgendo le scuole per far conoscere ai bambini le meraviglie della vela”. E proprio per i bambini delle scuole primarie, la grande fontana dell’Esedra si trasformerà nei giorni di Nauticsud in un capo prova, dove i piccoli velisti potranno provare gli optimist, le derive con cui i bambini di solito si avvicinano al mondo della vela. “Il rilancio di Nauticsud - aggiunge Giuseppe Oliviero, AD della Mostra - era uno dei nostri obiettivi e lo abbiamo raggiunto, grazie anche alla sinergia con l’Anrc e alla tenacia dello stesso Presidente Gennaro Amato. Abbiamo avuto una forte risposta dai cantieri e da tutto il mondo della nautica da diporto, sintomo che la città aspettava il ritorno di una manifestazione storica e legata fortemente al mare, elemento centrale per Napoli. Il primo passo è il ritorno degli espositori in Mostra che accoglieranno il pubblico degli appassionati, poi dall’edizione 2017 punteremo anche sul ritorno della parte a mare del Nauticsud con i grandi yacht”. Il coinvolgimento della città di Napoli e con la Regione Campania nel salone della nautica è rafforzato anche dall’intesa che Mostra d’Oltremare ha stretto con le due aziende di trasporto ANM e EAV, nell’ottica di una sinergia pensata per proseguire anche per altri eventi della Mostra: nei giorni del salone chi si presenterà ai varchi del polo fieristico con un biglietto vidimato di una delle due azienda, avrà un euro di sconto sul biglietto d’ingresso. Riccardo Russo

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nautica / porto&diporto

Fsd - Divisione di Ferretti dedicata a sicurezza e difesa

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arina Militare, Guardia Costiera e Forze di Polizia sono sempre più impegnate a presidiare e sorvegliare le nostre coste, in missioni di pattugliamento, ricerca e soccorso, ma anche a fronteggiare le emergenze, dai flussi migratori, ai traffici illeciti, alla sicurezza in mare. È alla luce di questo nuovo scenario che nasce FSD - Ferretti Security and Defence, la nuova Divisione del Gruppo Ferretti attiva nella progettazione, sviluppo e produzione di una nuova gamma di piattaforme navali allo stato dell’arte con caratteristiche e profili di missione ideali a soddisfare le esigenze di sicurezza, pattugliamento e difesa di acque internazionali, territoriali e delle coste. La nuova divisione di Ferretti Group è stata presentata a Roma, nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la Sala del Tempio di Adriano, alla presenza del Ministro dell’Interno, Onorevole Angelino Alfano e di alti rappresentanti di Forze Armate e Agenzie Governative, ai quali la nuova iniziativa è stata illustrata dall’Avvocato Alberto Galassi, Amministratore Delegato del Gruppo Ferretti. Forte degli importanti investimenti in ricerca e sviluppo prodotto, pari a circa 50 milioni di euro, che hanno già permesso la nascita di 6 nuovi modelli nel 2015 su un totale di ben 27 novità che saranno presentate entro il 2017, il Gruppo amplia così il proprio raggio d’azione, con l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda di mezzi navali innovativi, con prestazioni e sistemi

tecnologici avanzati, progettati per essere impiegati in tutti gli scenari operativi. Ferretti Group conferma il proprio percorso di crescita e di sviluppo con ulteriori investimenti in attività di ricerca, sviluppo e attività produttiva, realizzata tutta nel nostro Paese. FSD si avvale delle rilevanti capacità produttive dei 6 cantieri del Gruppo Ferretti tutti dislocati in Italia, oltre che dell’elevato know-how tecnologico e di qualità dalle proprie risorse, acquisito in quasi 50 anni di storia. Grazie a queste solide basi, l’azienda è in grado di realizzare imbarcazioni in composito, acciaio e alluminio specificamente configurate per impieghi di Ricerca e Soccorso, Pattugliamento, Sorveglianza, Anticrimine e Antiterrorismo. Il primo “Fast Patrol Vessel” di Ferretti Security and Defence, denominato “FSD195” è un’imbarcazione ad alte prestazioni, della lunghezza di 20 m e in grado di raggiungere oltre 50 nodi di velocità ed oltre 400 miglia di autonomia. “FSD195”, corredata delle omologazioni RINA FPV e CE, è già in costruzione e il suo varo è previsto nel corso dell’estate. “Questo Governo crede da sempre nell’industria nautica. Un settore d’importanza fondamentale per la nostra economia e che non meritava di essere penalizzato dalle politiche attuate dai precedenti esecutivi - ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Onorevole Ange-

lino Alfano - FSD - Ferretti Security & Defence è un’iniziativa importante e una grande sfida per un player italiano come Ferretti Group, che ha deciso di mettere a disposizione tutto il suo know how per entrare in questo mercato, dove sono impegnate aziende pubbliche e private. In questo contesto internazionale, Ferretti Group non ha avuto paura di affrontare questa sfida. Da uomo di mare e appassionato di mare, e da cittadino e da Ministro dell’Interno auguro buon mare alle nuove imbarcazioni di Ferretti Security & Defence.” “Le elevate competenze del nostro Gruppo in termini di R&D, di know-how tecnologico ed innovazione e la capacità industriale sviluppata nei nostri cantieri si applicano oggi anche alla nuova Divisione FSD, attraverso la quale l’attività del Gruppo si diversifica, entrando nel settore della Sicurezza e Difesa - ha commentato l’Avvocato Alberto Galassi, Amministratore Delegato di Ferretti Group - La missione di FSD è sviluppare unità navali ad alto contenuto tecnologico, che per prestazioni ed efficienza soddisfano le esigenze operative di chi è chiamato al fondamentale compito di pattugliare e garantire la sicurezza il mare, elemento col quale tutta l’attività del nostro Gruppo da sempre s’identifica.” Riccardo Russo

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ricerche / porto&diporto

Le prove del primo veicolo elettrico a bassa tensione

QUANTiNO ha ottenuto l’omologazione su strada per l’Europa. La prima prova su strada è stata programmata per il 2016

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ome ha reso noto nanoFlowcell AG, l’ultima innovazione della gamma di modelli QUANT, il QUANTiNO, ha ricevuto l’omologazione su strada dalla società di certificazione SGS-TÜV Saar. Il modello QUANTiNO, presentato come prototipo al Salone dell’auto di Ginevra all’inizio del 2015, oltre al modello QUANT-E, è il secondo veicolo dotato di tecnologia nanoFlowcell® con autorizzazione a percorrere le strade europee. Il motore dotato di tecnologia nanoFlowcell® è straordinario, rappresenta la risposta all’esigenza a lungo termine di carburanti alternativi con cui nanoFlowcell AG ha preparato il terreno per una mobilità più ecologica e sicura in futuro. Un’ulteriore particolarità di questo veicolo a 2+2 posti, con una lunghezza di 3,91 metri e un peso di 1420 chilogrammi, è il sistema di bordo a basso voltaggio. Il motore elettrico del modello QUANTiNO, alimentato solamente con una tensione nominale di 48 Volt, ha una potenza di 80 kW / 108 HP e un’accelerazione da 0 a 100 inferiore ai 5 secondi, che si adatta perfettamente a chi preferisce una guida sportiva in città. La velocità massima di questo veicolo dotato di tecnologia nanoFlowcell® è di 200 km/h. Il sistema a bassa tensione del modello QUANTiNO, insie-

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me al motore dotato di tecnologia nanoFlowcell®, crea una simbiosi altamente efficiente che garantisce un potenziale di autonomia significativamente maggiore rispetto ai comuni sistemi ad alta tensione dei veicoli elettrici. Inoltre, sono stati eliminati i rischi connessi alle scosse elettriche, che possono essere causate dai sistemi ad alta tensione in caso di incidente oppure durante le riparazioni dei componenti ad alta tensione. Durante il funzionamento, questo veicolo innovativo non genera alcuna emissione. I liquidi ionici a basso impatto ambientale e per la salute possono inoltre essere prodotti riducendo al minimo i costi. Riempiendo il serbatoio di liquidi ionici, il modello QUANTiNO, in normali condizioni di guida, può raggiungere un’autonomia teorica di oltre 1.000 chilometri. A questo riguardo, saranno fornite informazioni più precise durante le prove su strada che si terranno in Europa nel corso di questo anno. Nonostante tutte le innovazioni, il modello QUANTiNO è affidabile e si guida in modo semplice come un’automobile elettrica classica oppure come un auto a benzina. A ciò si aggiunge un piacere di guida elettrodinamico e un livello di rumore

bassissimo. Nel modello QUANTiNO il rifornimento con liquidi ionici avviene in modo simile alle automobili a benzina classiche, attraverso un tubo flessibile e una pistola per l’erogazione. La società nanoFlowcell AG presenterà maggiori dettagli sul modello QUANTiNO e su altri prototipi durante il Salone dell’auto di Ginevra di quest’anno, dal 1° al 13 marzo 2016, nel padiglione 1.

La società nanoFlowcell AG La società nanoFlowcell AG, fondata alla fine del 2013, è una società di ricerca e sviluppo innovativa con sede principale in Liechtenstein. La ricerca di nanoFlowcell AG attribuisce una particolare attenzione all’evoluzione tecnologica della propulsione e delle celle di flusso. Oltre allo sviluppo dei veicoli della gamma QUANT, la società effettua anche ricerche in merito a ulteriori applicazioni della tecnologia nanoFlowcell ® in altri settori e industrie. Per questo motivo, nel 2014 sono state fondate nanoProduction GmbH e nanoResearch SA, entrambe società controllate al cento per cento da nanoFlowcell AG. Stefano Meroggi


turismo / porto&diporto

Destination Italia per sviluppare l’incoming D

opo l’espansione del segmento immobiliare, Intesa Sanpaolo entra nel settore del turismo. Vi entra in partnership con lastminute.com group, tra i primi player a livello mondiale del turismo online e del tempo libero. Obiettivo della partnership è incentivare e sviluppare la presenza e lo spending dei visitatori esteri in Italia. Destination Italia punta a generare, infatti, direttamente e indirettamente, fino a 10 milioni di nuovi arrivi internazionali. La nuova start-up opererà online e offline anche tramite piattaforme B2B e B2C e valorizzerà il “prodotto Italia” concentrandosi in particolare su due elementi in grado di trainare l’offerta complessiva: esclusività ed integrazione dell’offerta e innovazione del servizio. La business idea è chiara: fare di Destination Italia un “polo” leader del turismo incoming, non solo aggregando l’offerta turistica italiana, oggi molto frammentata ed in posizione talvolta subalterna rispetto agli operatori stranieri, ma promuovendola e commercializzandola sui mercati esteri sia direttamente verso i viaggiatori, che indirettamente attraverso operatori esteri come tour operator, agenzie e partner di sistema. Allo stesso modo, intende valorizzare all’estero gli asset chiave del “sistema Paese”, come appunto il turismo, l’enogastronomia, la moda, moltiplicando le opportunità di viaggio e sviluppando il flusso e lo spending dei

visitatori stranieri in Italia. Oggi il tasso di crescita degli arrivi internazionali è inferiore a quello dei diretti competitor mondiali, incentivandolo i nuovi flussi dall’estero potrebbero raggiungere circa 10 milioni di arrivi addizionali. In ambito ricettivo, inoltre, l’iniziativa potrà generare nuovo business in termini di maggior fatturato e redditività, anche grazie al reinvestimento nel settore di parte del fatturato generato. Nei fatti, Destination Italia offrirà anche un’alternativa italiana all’attuale tendenza, soprattutto online, alla concentrazione dei canali di acquisizione da parte degli operatori internazionali. Il progetto vuole infatti sfruttare strategicamente tutta quella componente del patrimonio turistico italiano costituita dalla grande varietà dei territori e dall’enorme numero di attrazioni, che rendono l’Italia una destinazione unica: città d’arte, siti archeologici, musei, destinazioni marine e montane, laghi e colline, passando per i borghi per arrivare alla gastronomia, ai vini e al fashion shopping. La continuità delle presenze sarà invece garantita promuovendo da un lato la destagionalizzazione e dall’altro la valorizzazione delle destinazioni oggi ancora di nicchia, capaci però di offrire un alto valore ai turisti. La nuova società conterà su un investimento iniziale in equity di 6 milioni di euro, nella fase di avvio sarà controllata da lastminute. com group, con una quota del 57%, e partecipata da Intesa Sanpaolo al 38%

e da Marco Ficarra con il 5%. L’operazione prevede un’apertura del capitale a eventuali nuovi soci, ad esempio player industriali e del settore, italiani e stranieri, e partner di sistema capaci di contribuire, ciascuno con le proprie competenze, allo sviluppo del progetto ed al compimento della missione di business. Dagli anni Novanta ad oggi, il turismo non residente è cresciuto progressivamente e ha compensato il calo registrato nello stesso periodo nel turismo residente, chiudendo il 2014 con una quota di poco inferiore al 50% delle presenze complessive (circa 378 milioni). Il trend positivo è proseguito anche nel 2015, come confermano i dati sulla spesa turistica dei viaggiatori stranieri, aumentata del 4,7% nei primi dieci mesi dell’anno, per un importo pari a 32,1 miliardi di euro. Rispetto alla fase pre-crisi, il grado di internazionalizzazione delle presenze turistiche è in recupero (49,4% nel 2014, contro il 43,3% del 2008) in tutte le regioni e in corrispondenza di tutte le principali tipologie di località turistiche; l’incidenza delle presenze straniere negli esercizi ricettivi è particolarmente elevata nelle località lacuali (80,9%), collinari (62,4%) e nelle città d’arte (61,5%). Fattori di stimolo e di attrazione del turismo straniero continueranno a essere la crescita del Pil in buona parte del mondo e il cambio debole. Eduardo Cagnazzi

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turismo / porto&diporto

Alla Bit2016 l’evoluzione della specie alberghiera

È

stato presentato, presso l’area Mice di Bit 2016 di Milano, lo studio di Horwath HTL Hotel Chains in Italy 2016 che quest’anno si è realizzato grazie anche alla collaborazione di Associazione Italiana Confindustria Alberghi e RES - STR Global e TrustYou™. L’indagine delinea le evoluzioni intervenute nel settore ricettivo italiano sia nell’ottica delle compagnie alberghiere che di quelle delle strutture indipendenti. Come si muove il mercato in termini di domanda e offerta? Come si sviluppano le catene alberghiere? In che modo i brand internazionali si avvicinano al prodotto turistico italiano? Quali gli investimenti nel settore attirano maggiormente le aziende estere? A queste e tante altre domande si è data una prima risposta grazie agli esiti della ricerca che sono stati presentati da Giorgio Ribaudo, Project Manager di Horwath HTL e discussi da Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Dalle prime analisi è emerso che, benché inferiore rispetto al dato medio europeo, dal 2003 ad oggi il numero di camere dei gruppi alberghieri italiani è cresciuto passando dal 6% al 14% rispetto all’offerta complessiva e si prevede un ulteriore margine di crescita che nel biennio 2017/2018 potrà raggiungere il 15%. La dimensione di una struttura alberghiera di catena conta

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mediamente 109 stanze mentre in Italia il dato è pari a 33 unità. L’attuale attività di riqualificazione del comparto sta trainando positivamente le aziende del segmento up-scale e luxury che colgono le opportunità per ampliare il proprio business mentre le strutture 1 e 2 stelle sono diminuite del 32,6% rispetto al 2004. Il settore alberghiero italiano sta cambiando lentamente ma occorrerà attendere ancora qualche anno prima che si profili un assetto nuovo e più vicino agli standard europei. Aver partecipato alla realizzazione della ricerca Hotels & Chains in Italy 2016 rappresenta un motivo di soddisfazione per l’Associazione – dichiara Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi - Sono tanti gli aspetti emersi dallo studio ed è importante evidenziare i punti di forza del settore così come gli elementi di criticità per programmare interventi mirati in un mercato fortemente caratterizzato dalla concorrenza internazionale. Il settore alberghiero italiano ha un potenziale inespresso e deve tener conto dei mutamenti in atto dotandosi di tutti quegli strumenti in grado di anticipare tendenze e opportunità che possono arrivare anche attraverso gli investimenti internazionali. “Secondo Giorgio Ribaudo, Project Manager di Horwath HTL – La crescita della presenza delle catene è una delle

prove del processo di rigenerazione del sistema alberghiero italiano. Non è un fattore a cui guardiamo come positivo per se ed in quanto tale, ma può portare beneficio ad alcune destinazioni ed in specifici segmenti di offerta, soprattutto quando non da luogo a nuove camere nel sistema ma al rinnovamento e riposizionamento di quanto esiste già. L’aumento della componente estera nella domanda alberghiera è sintomo e causa allo stesso tempo di una maggiore attenzione delle catene internazionali verso il nostro Paese” “I dati positivi di chiusura del 2015 del settore turistico ricettivo italiano sul campione da noi analizzato faranno sicuramente aumentare l’interesse delle catene internazionali per il bel Paese, anche e soprattutto per quelle destinazioni cosiddette secondarie che mostrano segnali di crescita. Basti pensare a Torino, la cui ottima performance e l’impegno profuso per la promozione del suo patrimonio artistico e culturale ha fatto sì che il New York Times la inserisse tra le mete da non perdere nel 2016. Questo, unitamente al potenziamento dei collegamenti aerei con Asia e Stati Uniti, richiamerà sempre più l’attenzione degli stakeholder internazionali per gli investimenti nel comparto alberghiero in Italia” – commenta Marco Malacrida, Presidente di RES – STR Global e TrustYou™. Sandro Minardo


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5 Shipyards with14 Dry Docks 5 Shipyards with14 Dry Docks Good maritime strategic locations 5 Shipyards with14 Dry Docks Good maritime strategic locations Up to maritime VLCC DDstrategic Size Good locations Up to VLCC DD Size Operating 24/7 Up to VLCC DD Size Operating 24/7 47 years of maritime experience Operating 24/7 47 years of maritime experience An Engineering Hub experience 47 years of maritime An Engineering Hub Over 2 Kms of repairing Berth An Engineering Hub Over 2 Kms of repairing Berth Adequate draft and easy access from Over 2 Kms of repairing Berth Adequate draft and easy access from open seasdraft and easy access from Adequate open seas Achieved open seasCredibility on Safety and on Achieved Credibility on Safety and on honouring deadlines on Safety and on Achieved Credibility honouring deadlines honouring deadlines Specialist in Ship Repair since 1967 in the heart of the Mediterranean Specialist in Ship Repair since 1967 in the heart of the Mediterranean Specialist in Ship Repair since 1967 in the heart of the Mediterranean

Certifications: ISO 9001, ISO 14001, ISPS Certifications: ISO 9001, ISO 14001, ISPS Certifications: ISO 9001, ISO 14001, ISPS


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