Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO IX - N. 8 - Agosto 2013 - Costo singola copia € 2,50
PORTO diporto & IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁ
Focus Aniformar
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editoriale / porto&diporto
Sempre sulla pelle di chi va per mare O
ggi, a mio parere, gli armatori considerano la formazione in maniera direi contradditoria: la considerano “mediaticamente” importante e lo dimostra il fatto che molti di essi, specialmente i più grandi, hanno creato nella loro organizzazione il dipartimento “human resources”; la considerano, in realtà, una seccatura, infatti dopo aver creato il dipartimento “HR” non ci vogliono più pensare e lo fanno gestire, normalmente, da laureati in risorse umane, scienze della formazione, etc, masterizzati, per lo più giovani perché è relativamente giovane la loro specializzazione, per lo più donne perché meglio predisposte alla gestione dei rapporti umani. Nella maggioranza dei casi questo è un serio problema. Mi spiego: avete mai avuto la sensazione che a volte le persone che si proclamano grandi esperti, grandi conoscitori e intenditori di un settore siano in realtà altamente ignoranti? E, soprattutto, non se ne rendono conto? Si potrebbero – ad esempio - avere dei contatti con una grande società di navigazione, dove il mitico “comandante d’armamento” è affiancato della dottoressa esperta nella gestione delle risorse umane. Grande conoscitrice – a suo dire – di tutti gli “skill” trasversali che un ufficiale, un comandante dovrebbe e deve avere per svolgere il suo mestiere in linea con i tempi moderni. Convinta fortemente che il Comandante e/o l’ufficiale debbano possedere i requisiti globali richiesti dal “mercato” internazionale dello shipping anziché quei requisiti specifici che li fanno sentire “contenti” di lavorare per quella particolare compagnia di navigazione. Lontana però da quella competenza particolare, indispensabile per gestire persone che non hanno scelto un mestiere ma un modo di vivere. Quella competenza che ha sempre contraddi-
stinto e che contraddistingue un vero e buon comandante d’armamento. E’ una competenza, anzi, una sensibilità, che si acquisisce esclusivamente vivendo a pieno contatto con chi vive la vita del mare, con entusiasmo, intensità e – soprattutto – umiltà. In quel modo di vivere gli schemi, le procedure, le statistiche, i ruoli sono soggetti al mare nel senso più completo di elemento della natura. Si possono aver fatto i migliori studi universitari, passato a pieni voti master più prestigiosi, ma se non si ha l’umiltà di voler entrare nelle pieghe del lavoro del navigante, capire i problemi, capire le capacità innate che lo contraddistinguono, spogliarsi di quello che si è imparato e re-imparare tutto assieme alla gente che va per mare, non si può assolutamente nemmeno pensare di avere le competenze sufficienti a gestire gli uomini di mare e invece, queste persone hanno una grande difficoltà a riconoscere la propria incompetenza che le porta spesso a gonfiare la valutazione di sé stesse. Dirigenti di “alto livello” non qualificati soffrono quindi di una illusoria “superiorità”, valutando le loro capacità molto più elevate di quanto non siano in realtà. Bisognerebbe dire a queste persone, senza tanti giri di parole, che esse sono realmente incompetenti. Purtroppo ricoprono quel famoso ruolo di “Manager HR” e sono stati in qualche modo investite di un certo potere e tu, se non vuoi suicidarti commercialmente, non puoi dirglielo. Ecco che non sei più allineato e sei fuori. Chi invece le loda, le incoraggia e le fa sentire importanti (si arruffiana, per usare un termine marinaro) riesce a concludere con loro progetti di formazione in sintonia con richieste di dirigenti hrincompetenti che non credono (e non si rendono conto) di essere tali. Il tutto sempre sulla pelle di chi va per mare. Manuel Tavilla
sommario / porto&diporto
In esclusiva
Interventi ANIFORMAR: Nicola Capra, Nicola Petronzi, Simone Quaranta e Manuel Tavilla Intervento di Alfonso Mignone Presidente Propeller Club Port of Salerno Anno IX - N°8 - agosto 2013 Direttore responsabile Antonio De Cesare Direttore editoriale Maurizio De Cesare Hanno collaborato a questo numero: Cosimo Brudetti - Eduardo Cagnazzi Nicola Capra - Renato Coroneo Giuseppe Cotroneo - Fabrizio De Cesare Michela Fanis - Paola Martino Matteo Martinuzzi - Alberto Medina Italo Merciati - Stefano Meroggi Alfonso Mignone - Sandro Minardo Andrea Moizo - Nicola Petronzi Simone Quaranta - Riccardo Russo Francesco Saverio Saliero Manuel Tavilla - Carolina Sinnopoli Emanuela Sorrentino - Annalisa Tirrito Traduzioni a cura di Angus Urquhart Amministrazione e abbonamenti Paola Martino amministrazione@portoediporto.it abbonamenti@portoediporto.it Costo abbonamento Italia € 30, estero € 90 esclusivamente con versamento su CCP n. 81627671 - AM editori srl Via Diaz, 54 - 80055 Portici (Napoli) Pubblicità e marketing marketing@portoediporto.it Listini e specifiche tecniche www.portoediporto.it Progetto e realizzazione grafica AM editori srl Stampa Morconia Print Morcone (BN) Il magazine Porto&diporto è proprietà di AM editori srl info@ameditori.it redazione@portoediporto.it www.portoediporto.it Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 17 del 15 febbraio 2006 Periodico associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.
EDITORIALE 2 - Sempre sulla pelle di chi va per mare ARMAMENTO 4 - Armatori napoletani scatenati sulle compagnie ex Tirrenia 6 - Grandi aree per i bambini sulle navi della nuova Tirrenia 7 - Nuove linee marittime rivitalizzano il porto di Napoli CANTIERISTICA 8 - Ordini, accordi sindacali e progetti infrastrutturali: su Fincantieri torna il sereno CROCIERE 10 - Addio Love Boat 12 - Royal Caribbean celebra due pietre miliari 13 - Gianni Onarato è il nuovo CEO MSC Crociere CLIA 14 - Il contributo del settore crociere alla cantieristica europea SHIPPING 16 - Porto Canale di Cagliari nuova banchina per rinfuse FORMAZIONE 18 - Decreti sulla formazione, Aniformar può fare la differenza 20 - Aniformar, nuovi scenari per la formazione marittima 20 - ANIFORMAR… con spirito di servizio! 21 - Il momento è propizio al “cambiamento di rotta” 21 - Quanto vale la formazione 22 - Indispensabile rinnovamento sia procedurale che tecnico INFRASTRUTTURE 23 - Autorità Portuale di Trieste si al terminal ro-ro no al terminal GNL 24 - Energia pulita per il Porto di Palermo 25 - Un brevetto veneziano per le navi da crociera 26 - Terminal Off Shore di Venezia - Ok dalla commissione di VIA PORT&SHIPPINGTECH 28 - Port&ShippingTech 2013 e Genoa
Shipping Week PROPELLER 30 - Anche a Salerno un’elica per promuovere il porto SICUREZZA 32 - La sicurezza corre su due ruote TRASPORTI 34 - Da Bari all’aeroporto in treno con soli 5 euro DOGANALISTI 36 - Doganalisti, convenzione per assicurazione obbligatoria AZIENDE 38 - Centro servizi nel cuore del porto e della città a Napoli 39 - Le piccole-medie imprese creano maggiore occupazione 40 - Agroalimentare, allarme concorrenza sleale LAVORO 42 - Ga.Fi. Sud punta sui giovani NAUTICA 44 - Marina del Gargano e Cala Ponte Marina 47 - Promozione all’estero per il Salone Nautico di Genova 48 - Festa della Marineria 2013 le regine del mare alla Spezia 50 - Valdettaro Classic Boats non solo barche d’epoca TURISMO 52 - I tesori della Valnerina EVENTI 54 - La bellezza ci salverà ENGLISH SUMMARY 55 - NAPOLITANS TAKE OVER TIRRENIA REGIONAL COMPANIES 55 - NEW LINES FOR NAPLES 55 - PORT&SHIPPING TECH 2013 56 - ANIFORMAR AND MARITIME TRAINING 56 - CLEAN ENERGY FOR PALERMO 56 - SALONE NAUTICO DI GENOA AIMS AT EXPORT MARKETS
armamento / porto&diporto
Armatori napoletani scatenati sulle compagnie ex Tirrenia C
on le due operazioni chiuse (o quasi) nelle scorse settimane – la privatizzazione di Laziomar e Caremar – l’armamento napoletano, già protagonista con Salvatore Lauro, come presidente e azionista di riferimento di Compagnia delle Isole, dell’acquisizione dell’ex Siremar, ha chiuso un importante tris sulle ex compagnie regionali del gruppo Tirrenia (Toremar è passata a Moby, mentre Saremar è ancora da privatizzare), dando nuova prova della propria predisposizione al cabotaggio costiero. La newco Compagnia Laziale di Navigazione si è infatti ufficialmente aggiudicata la gara indetta dalla Regione Lazio per l’acquisizione di Laziomar, ex costola di Caremar passata all’ente territoriale all’atto dell’avvio della privatizzazione di Tirrenia. Dietro al nuovo brand c’è però una compagine formata totalmente e in parti uguali da compagnie partenopee, vale a dire Snav (facente capo al gruppo MSC di Gianluigi Aponte), Medmar (famiglia D’Abundo)
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e il gruppo composto da Alilauro, Alilauro Gruson e Alicost, tutte società facenti capo a Salvatore Lauro. L’offerta di CLN era l’unica in corsa, ma, dopo la presentazione, la Regione aveva preso tempo per l’assegnazione, in attesa, secondo la versione ufficiale, di alcuni giustificativi da parte della compagnia. Oltre alle integrazioni richieste, evidentemente ritenute poi soddisfacenti dalla Regione, va segnalato che pochi giorni prima della definitiva aggiudicazione il TAR del Lazio ha anche rigettato la richiesta di sospensione della gara avanzata da Vetor, altra compagnia attiva nell’arcipelago pontino, presentata in via incidentale a un ricorso per l’annullamento dell’intero bando, su cui il Tribunale Amministrativo si pronuncerà nel merito il prossimo 6 dicembre. A confermare la notizia dell’assegnazione a CLN è stato direttamente Raffaele Aiello, amministratore delegato di Snav e presidente della newco. La gara per Laziomar era a doppio ogget-
Raffaele Aiello to: CNL se l’è aggiudicata offrendo i 2,2 milioni di euro per la compagnia (richiesti dal bando e non soggetti a offerta) e ribassando da 15,7 a 12,7 milioni di euro l’anno il contributo statale annuo spettante alla compagnia (per i prossimi 10 anni) a fronte dell’adempimento degli obblighi di servizio (7 rotte nell’ar-
Salvatore Lauro cipelago pontino, 4 da svolgersi con traghetti e 3 con aliscafi), i cui dettagli (frequenze e tariffe) sono oggetto di apposito contratto con l’acquirente. “Il nostro piano economico-finanziario – ha spiegato Aiello – prevede l’implementazione dei collegamenti da Terracina e l’inserimento nella flotta
di Laziomar di due unità veloci, provenienti dalle compagnie componenti la cordata”. Gli investimenti però non saranno solo sul fronte flotta, oggi composta da quattro mezzi (gli aliscafi Alnilam e Monte Gargano e i traghetti Quirino e Tetide): “L’obiettivo è rendere redditizia la società e per farlo occorre migliorare non solo la dotazione navale ma anche i servizi di bordo e quelli di terra e amministrativi, a partire da call center e sistemi informatici”. Aiello ha anche precisato che non ci saranno scossoni occupazionali e ha preannunciato anzi novità che, anche da questo punto di vista, potrebbero presentare risvolti interessanti: “Gli assetti del personale saranno mantenuti. Stiamo invece ragionando al progetto di attivare una o più linee veloci da Fiumicino all’arcipelago, in vista degli sviluppi infrastrutturali dello scalo, destinato a diventare un polo importante per il traffico crocieristico, in appoggio a Civitavecchia”. Ufficializzata la vittoria per Laziomar,
Aiello, se tutto andrà come previsto, è pronto a festeggiare un analogo risultato (seppure in cordata con la sola Rifim-Medmar della famiglia D’Abundo per Caremar: “Dopo esserci piazzati primi in graduatoria, a breve dovrebbe arrivare l’aggiudicazione ufficiale da parte della Regione Campania. Per questa compagnia le esigenze di rinnovamento della flotta, ancorché bisognosa di un upgrading, non sono impellenti come nel caso di Laziomar ed è per questo che abbiamo ritenuto di partecipare alla gara con una cordata diversa e in concorrenza con Lauro”. Per l’ufficializzazione del passaggio di Caremar a Snav-Rifim occorrerà però aspettare i primi di ottobre. “La Commissione preposta a valutare le offerte ha concluso i suoi lavori lo scorso 29 luglio, stilando la classifica (prima Snav-Rifim, seconda Alilauro-Gurson e terza, ma esclusa dalla gara per carenze documentali, TTT Lines, che però sta valutando di ricorrere, nda) e rimandando tutti gli atti al RUP, ovvero all’ente appaltante. A questo punto noi abbiamo la facoltà di decidere se procedere con l’aggiudicazione alla cordata che si è classificata per prima oppure aprire un sub-procedimento mirato a valutare la sostenibilità economica dell’offerta” ha spiegato Lorella Iasuozzo, Dirigente della Regione Campania e RUP (Responsabile Unico del Procedimento). La cordata prima classificata ha infatti presentato un’offerta con un notevole ribasso rispetto alla base d’asta, che in questo caso prevedeva offerte al rialzo per la compagnia e al ribasso per le sovvenzioni: Snav-Rifim è infatti risultata prima offrendo 6 milioni di euro per la compagnia e portando da 19,7 a 10,7 milioni annui il contributo per gli obblighi di servizio pubblico: “Un eventuale approfondimento, che è facoltativo e a nostra discrezione, essendo pervenute meno di 5 offerte in risposta al bando (in caso contrario l’ulteriore verifica sarebbe scattata in automatico), dovrebbe scendere ancor più nel dettaglio rispetto a quanto contenuto nel PEF (Piano Economico Finanziario) allegato all’offerta, per verificare che la società sia effettivamente in grado di sostenere, sia economicamente che a livello di qualità del servizio, quanto ‘promesso’ nell’offerta stessa. In ogni caso, che questo sub-procedimento si apra oppure no, penso che per completare tutte le operazioni e le verifiche sarà necessario anche tutto settembre e quindi arriveremo alla conclusione definitiva del procedimento ai primi di ottobre” ha concluso Iasuozzo. Andrea Moizo
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armamento / porto&diporto
Grandi aree per i bambini sulle navi della nuova Tirrenia
Prosegue il rinnovamento della flotta iniziato nel 2012; novità anche nell’intrattenimento per tutti gli ospiti
S
ono state inaugurate in questi primi giorni di agosto le nuove aree dedicate ai bambini a bordo delle navi di Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione. Con un’ampiezza di 330 mq questi spazi per bambini sono attualmente i più grandi a bordo dei traghetti italiani in circolazione nel Mediterraneo e rappresentano un fiore all’occhiello per la nuova Tirrenia ad un anno dalla sua privatizzazione. Tavolini e seggioline colorate, cavallucci a dondolo, grandi pouf, poltrone multicolori per i genitori, il tutto su una distesa di moquette che riproduce un grande prato di margherite: così si entra in un magico mondo dove chiunque vorrebbe fermarsi a giocare. All’interno delle aree sono state sistemate grandi strutture modulari con palline dove rotolarsi allegramente, percorsi per bimbi da 3 a 10 anni, percorsi interattivi per i più piccini e perfino una arcade room dove i bambini e i ragazzini possono giocare con i loro
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videogames preferiti. Il progetto, seguito da architetti e progettisti con esperienza nel settore, ha previsto l’utilizzo di materiali, sia per gli arredi così come per le strutture, certificati e rigorosamente a norma per la destinazione d’uso; inoltre, tutti gli oggetti all’interno delle aree sono realizzati in modo da salvaguardare l’incolumità dei piccoli ospiti. In tutte le aree sono stati collocati anche 4 monitor TV Led da 55 pollici che trasmettono continuamente cartoni animati dei più popolari canali Tv satellitari dedicati all’infanzia. L’ingresso e l’utilizzo delle aree per i bambini è gratuito e un’hostess presidia le sale per tutta la traversata, dalla loro apertura all’imbarco del mattino, fino alla chiusura prevista alle 23.30. Cinque le navi coinvolte nella radicale ristrutturazione: Janas, Bithia, Nuraghes, Sharden e Athara, i cui lavori di ristrutturazione, che hanno riguardato anche altre aree a bordo, sono iniziati
lo scorso inverno, per un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro. Anche le motonavi Vincenzo Florio, Raffaele Rubattino, Amsicora e Bonaria sono dotate di aree dedicate ai piccoli ospiti con gli stessi giochi e di dimensioni più contenute rispetto a quelle del resto della flotta. Le novità per l’intrattenimento e il divertimento a bordo delle navi della nuova Tirrenia di questa estate 2013 oltre ai più piccini, riguardano anche gli adulti e stanno ottenendo un grande successo. Per gli ospiti delle traversate pomeridiane e serali, nei bar di poppa, tra un cocktail e un soft drink, musica dal vivo, karaoke e balli di gruppo con artisti professionisti. Per tutti gli appassionati di calcio, non mancano le partite di campionato e le Coppe europee in onda su Sky, mentre per chi preferisce il cinema, la selezione di titoli a 3 mesi dall’uscita sul grande schermo di bordo fa registrare sempre il tutto esaurito. Cosimo Brudetti
armamento / porto&diporto
Nuove linee marittime rivitalizzano il porto di Napoli I per Misurata con prosecuzioni su tutte le destinazioni interne della Libia. Gianfranco Mori Ubaldini, responsabile della Nuova Oceania Srl, ha affermato che il Birka Trader è stato noleggiato per effettuare collegamenti quindicinali da Napoli e dal Tirreno direttamente per Misurata, Tripoli, El Khoms mentre un altro ro/ro similare al Birka Trader, è stato noleggiato per effettuare gli stessi collegamenti, ma questa volta su Bengasi, sempre ogni quindi giorni, portando così la linea Napoli – Libia a cadenza settimanale. Il nuovo servizio per il Cile, invece, avrà cadenza mensile ed avrà uno scalo intermedio in Spagna. L’agente marittimo napoletano Giuseppe Genovese ha espresso soddisfazione per il riscontro positivo che il mercato napoletano sta dando a queste nuove iniziative finalizzate a portare traffico nel porto di Napoli, un segnale positivo dopo una prima parte dell’anno abbastanza difficile. E sull’onda dell’ot-
timismo ha annunciato anche un’altra novità che lo vede coinvolto come Agente per il Sud Italia: la compagnia marittima African Car Carrier, rappresentata in Italia dell’Agente Generale West Africa Logistic Srl di Savona, ha iniziato un servizio per l’Africa Occidentale per solo rotabili, con scalo sempre al terminal Soteco del porto di Napoli. Lo scorso 7 Agosto è stato effettuato il primo scalo con la Ulusoy 5 ro-ro di bandiera turca, che dopo Napoli ha scalato Savona per poi partire verso i principali scali del West Africa. Nel viaggio di ritorno è prevista trasportare un carico di legname per i porti italiani. Questo servizio ha cadenza mensile sino a settembre, per poi raddoppiare sullo scalo napoletano con due partenze al mese e servirà i porti di Dakar, Abidjan, Tema, Lomè e Lagos; al momento è dedicato solo ai rotabili, ma l’auspicio dell’agente è che possa accogliere presto anche merce containerizzata. Fabrizio De Cesare
Lagos - porto
ntenso Agosto di lavoro per l’Agenzia Marittima Genovese che rafforza la sua presenza nel settore cargo nel Porto di Napoli con un incoraggiante inizio della partnership tra la storica Agenzia marittima napoletana e i suoi nuovi “principals”. La compagnia di navigazione libica Libi Line Nassamounas Shipping Co., rappresentata in Italia dall’agente generale Nuova Oceania Srl di Livorno, dopo la partenza nel mese di Luglio scorso del servizio per rotabili e containers diretto tra il porto di Napoli e i principali porti libici, ha deciso di puntare ancora sul porto partenopeo istituendo un ulteriore servizio sempre per la Libia e un altro servizio di linea per il Cile. Dopo il primo approdo, effettuato dalla ro/ro Saffet Bey, la compagnia di navigazione Libi Line, con sede a Tripoli, ha noleggiato la m/n Birka Trader, di bandiera finlandese. La nave, proveniente da Livorno, imbarcherà carico ro-ro, rotabili e contenitori direttamente
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cantieristica / porto&diporto
Ordini, accordi sindacali e progetti infrastrutturali: su Fincantieri torna il sereno L
a crisi economica, abbattutasi ferocemente in questi anni anche sulla cantieristica navale, ancora non lascia intravedere prospettive di piena ripresa, ma per la navalmeccanica italiana e soprattutto per il suo campione nazionale gli ultimi mesi sono stati decisamente positivi e il futuro appare meno buio. Con i due ordini appena incassati dalla statunitense Prestige Cruise Holdings e dalla francese Compagnie du Ponant l’orderbook di Fincantieri per nuove navi da crociera, specialità del gruppo e settore trainante della propria attività, è salito a quota 11 unità, che valgono il record mondiale non solo sul complesso degli ordini (22, il secondo cantiere è il tedesco Meyer Werft con 6 navi), ma anche in termini di tonnellate di stazza lorda (39,5% del totale). La prima delle succitate commesse è una nave extralusso da 54.000 ton-
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nellate di stazza lorda, lunga 223 metri, capace di ospitare 738 passeggeri e destinata al brand Regent Seven Seas Cruises. Si chiamerà Seven Seas Explorer e porterà nelle casse di Fincantieri circa 450 milioni di dollari. La consegna è prevista nell’estate del 2016. La realizzazione verrà affidata allo stabilimento di Sestri Ponente (Genova), per il quale si riaprono così interessanti prospettive occupazionali. Esattamente come per quello di Ancona, cui è stata assegnata la costruzione della nave di du Ponant, altra unità superlusso, più piccola (11.000 tonnellate di stazza lorda per 142 metri di lunghezza e un valore vicino ai 100 milioni di euro), che sarà consegnata nella primavera del 2015. E se determinante per incassare entrambi gli ordini è stato il supporto di SACE per le garanzie all’export fornite al sistema bancario, non meno impor-
tante è stato l’accordo sulla flessibilità firmato con le sigle sindacali di entrambi i cantieri, sulla scorta di quanto avvenuto pochi mesi prima a Castellammare di Stabia. Che, in virtù dell’accettazione da parte dei lavoratori delle richieste aziendali sull’elasticità di orari e turni, ha ricominciato a respirare, vedendosi assegnare i lavori (da poco partiti) per il traghetto dual fuel (marine diesel oil/ LNG) della canadese Société des traversiers du Québec (STQ). Un accordo similare (che sostanzialmente permette all’azienda di effettuare turni da 6 ore anche al sabato, per un determinato periodo di tempo e un determinato numero di addetti) è stato recentemente firmato anche dalle rappresentanze sindacali di Fincantieri a Marghera. In Veneto la resistenza, soprattutto da parte di Fiom, è stata più marcata e non priva di fratture fra i lavoratori, ma quando si è capito che
Fincantieri avrebbe davvero spostato le commesse incassate da Viking Cruises (2 navi, oltre a un ordine 2+2 in via di definizione) a Monfalcone, anche gli operai di Marghera hanno preferito scongiurare il pericolo di cassa integrazione e accordare maggiore flessibilità all’azienda. E a latere di ciò è stato nelle scorse settimane rinnovato l’accordo nazionale con i sindacati sulla riorganizzazione del Gruppo, rivedendo al ribasso sia le eccedenze di personale che la cassa integrazione straordinaria e anticipando gli obiettivi della precedente intesa del 21 dicembre 2011. L’accordo è stato sottoscritto da Fim, Fiom e Uilm e avrà scadenza nell’agosto 2014. Le eccedenze di personale sono passate da 1.863 a 1.002 e si prevede un utilizzo della Cigs per un massimo di 2.992 unità, con una media di 1.778. Pur perdurando la fase di crisi della cantieri-
stica, Fincantieri prevede di non fare licenziamenti, ma di assumere una serie di strumenti volontari, come gli incentivi alla mobilità, trasferimenti infragruppo, trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time. La Cigs - rispetto all’indicazione media di 2.233 unità - nel 2012 è stata applicata in media a 1.463 lavoratori e nel 2013 a 1.139. L’azienda ha investito oltre 100 milioni nel biennio, con 450 mila ore di formazione per 2.400 unità. In base all’intesa il Gruppo manterrà gli impegni del 2011 sugli investimenti e l’internazionalizzazione e garantirà un incentivo di 18 mensilità più due di preavviso a chi voglia lasciare l’azienda, confermando i premi di programma legati alla produzione. Anche sul fronte finanziario Fincantieri sta ottenendo buone performance. Nel primo semestre 2013 – iniziato con l’acquisizione di STX OSV, ribattez-
zata Vard – si è infatti registrato un significativo incremento del risultato operativo netto (EBIT), ora pari a 101 milioni di euro (34 milioni a fine giugno 2012), con EBITDA di 137 milioni (nel primo semestre 2012 era di 68 milioni), mentre i ricavi si sono attestati a 1.934 milioni (1.233 milioni al 30.06.2012); a fronte di ciò la posizione finanziaria netta (al lordo dei construction loans di Vard) risulta essere positiva, con un surplus di cassa di 183 milioni di euro, mentre il patrimonio netto risulta di 959 milioni, con 326 milioni di riserve. Il gruppo ha anche ottenuto importanti risultati dal punto di vista commerciale: nei primi sei mesi del 2013 Fincantieri si è assicurata ordini per 1.843 milioni di euro, e può contare su un portafoglio ordini complessivo di 10.889 milioni di euro, per un carico di lavoro pari a 6.829 milioni. Tornando, per chiudere, ai singoli cantieri, detto che Monfalcone, Muggiano e Riva Trigoso, capofila rispettivamente per i settori crocieristico, nautico e militare, sono stati quelli meno toccati dalla crisi di questi anni, un capitolo a parte lo merita Palermo. Tradizionalmente votato alle riparazioni navali, lo stabilimento siciliano è quello per cui il futuro a breve termine appare più incerto. Ma anche in questo caso ultimamente si sono aperti alcuni promettenti spiragli: pur non ufficializzando tale posizione, l’azienda sembra orientata a puntare sul settore dell’offshore, chiedendo, con intercessione ministeriale, alla Regione Siciliana di rinunciare alla riparazione dei due bacini di carenaggio da 19.000 e 52.000 tonnellate e di convogliare le risorse (oltre 50 milioni di euro) sulla costruzione di un nuovo bacino galleggiante da 100.000 tonnellate, lungo 270 metri e largo 90, ideale per effettuare riparazioni e costruzioni di piattaforme offshore e altri mezzi impiegati nell’industria estrattiva. I problemi non mancano – in primis il fatto che le gare di riparazione sono già state appaltate (alla Cimolai di Pordenone, in cordata con altre aziende terze) – ma il fatto che a metà settembre sia in programma un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con Fincantieri, Regione e sindacati fa pensare che la strada non sia impercorribile. Senza contare che a garantire diversi mesi di lavoro al cantiere di Palermo potrebbe arrivare il relitto della Costa Concordia, dal momento che la stessa Fincantieri – condizionale d’obbligo data l’ufficiosità delle informazioni – avrebbe segnalato al Ministero dello Sviluppo Economico l’inadeguatezza di Piombino ad accogliere la nave incagliatasi al Giglio nel gennaio 2012. Andrea Moizo
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crociere / porto&diporto
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Addio Love Boat
o scorso maggio è venuto a mancare Antonio Ciacci, conosciuto da tutti con il nome d’arte di “Little Tony”. Tanti appassionati crocieristi italiani gli hanno reso omaggio ricordandolo come la voce di “Profumo di Mare”, la sigla italiana di “Love Boat”, mitica serie tv statunitense andata in onda tra il 1977 e il 1987. Quest’ultima era ambientata sulla nave da crociera Pacific Princess, che proprio lo scorso 6 agosto è giunta ad Aliaga in Turchia dove sarà demolita; così scompare, dopo colui che ha interpretato la sigla scritta da Vito Tommaso, un altro simbolo di quel serial che ha fatto scoprire le crociere al grande pubblico. Ma ripercorriamo la storia di questa nave: è stata costruita con il nome di Sea Venture nell’allora Germania Ovest nel cantiere Nordseewerke di Emden per conto della Flagship Cruises. Entrò in servizio nel 1971 seguita dalla nave gemella Island Venture realizzata sempre dallo stesso stabilimento. La svolta avvenne tra il 1974 e il 1975 quando le due “sisterships” furono acquistate dalla P&O che le destinò alla nuova controllata Princess Cruises. Furono ribattezzate
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Pacific Princess e Island Princess e contribuirono notevolmente alla crescita del marchio Princess con la prima che divenne la star principale del telefilm “made in USA”. Queste unità non erano dei colossi, infatti avevano una stazza lorda di circa 20.000 tonnellate per una lunghezza fuori tutto di poco inferiore ai 170 metri; quindi non avrebbero potuto reggere il paragone con i giganti dei giorni nostri. Ma nonostante ciò permettevano al passeggero di godere della vita da crociera su navi di un’altra epoca. Inoltre non dimentichiamo che il loro “cuore pulsante” era italiano: infatti la loro centrale diesel-elettrica era costituita da quattro motori FIAT. La “nave dell’amore” ha navigato con i colori di Princess fino al 2002, quando è passata alla spagnola Pullmantur Cruceros che l’ha ribattezzata solamente Pacific. Infine l’ultimo passaggio di proprietà è datato 2008 quando la nave venne acquistata dalla Quail Cruises che decise di inviarla a Genova presso i cantieri navali San Giorgio del Porto dove doveva essere sottoposta ad un significativo refitting. Purtroppo il nuovo armatore
non riuscì a pagare i lavori commissionati provocando il sequestro a titolo di pignoramento della nave. Così per quasi cinque anni questa storica nave è rimasta ferma in porto a Genova, con grave danno per i cantieri. E’ stata messa all’asta nel febbraio del 2011 per 3,4 milioni di Euro, ma nessuno si è esposto con un’offerta ufficiale fino a quest’anno quando è stata acquistata per circa 2,2 milioni di Euro (cifra non confermata) con destinazione finale i cantieri di demolizione Izmir Ship Recycling Company. All’inizio dell’anno, però, prima di lasciare Genova c’è stato un ultimo incontro con la gemella Discovery (nome con cui viaggia dal 2002), giunta nella città della Lanterna per essere sottoposta a dei lavori di manutenzione presso gli stessi cantieri navali San Giorgio del Porto. Ma in questo caso la commessa è andata a buon fine e la vecchia Island Venture ha ripreso il mare (anche con pezzi di ricambio cannibalizzati dalla “sistership”) e quindi la vedremo navigare ancora per un po’. La storia dell’Acif (nome utilizzato per l’ultimo viaggio) invece si è con-
sono morti avvelenati da esalazioni clusa tristemente su una spiaggia nocive mentre erano impegnati nello turca ed inoltre a far calare un’ulteriosvuotamento re velo di tristezza sulla sua fine è ar- 11:43 ABBTC_ADHALFPAGE_OWNER_ITGVA 09.02.11 Seite della 1 sala macchine allagata a causa dell’acqua imbarcata rivata la notizia che due operai turchi
nel corso del travagliato viaggio di trasferimento a rimorchio dall’Italia. Matteo Martinuzzi
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crociere / porto&diporto
Royal Caribbean celebra due pietre miliari Posa della chiglia e taglio della prima lamina d’acciaio per le due navi della nuova classe Quantum
L’
eccitazione era palpabile al cantiere navale Meyer Werft di Papenburg, Germania, quando Royal Caribbean International ha celebrato due importanti pietre miliari nella sua storia armatoriale, la costruzione delle navi di classe Quantum. Quantum of the Seas, la cui consegna è in programma per l’autunno del 2014, ha ricevuto il primo battesimo ufficiale con la posa della chiglia. In contemporanea, è avvenuto il taglio della prima lamina d’acciaio di Anthem of the Seas, gemella di Quantum of the Seas, cerimonia che segnala l’avvio della operazioni di costruzione della nave. “Oggi è un giorno speciale per il progetto di sviluppo della nostra nuova classe Quantum perché siamo sempre più vicini al momento in cui potremo
12 - agosto 2013
deliziare i nostri ospiti di tutto il mondo a bordo di queste due magnifiche navi - ha affermato Adam Goldstein, Presidente e CEO di Royal Caribbean International - E’ incredibilmente gratificante osservare come Quantum of the Seas e Anthem of the Seas procedano perfettamente all’unisono, e oggi non solo festeggiamo queste due importanti avvenimenti ma celebriamo anche gli anni di duro lavoro e dedizione della squadra che ha progettato e dato vita a queste navi”. La cerimonia di posa della chiglia segna un traguardo importante per lo sviluppo di Quantum of the Seas perché indica l’inizio della costruzione effettiva della nave. Nel corso della cerimonia, il primo blocco della nave (430 tonnellate, 18 x 23 metri) è stato abbassato
e posizionato nel bacino di montaggio con una gru di 800 tonnellate. Alcune monete di nuovo conio sono state poste sotto la chiglia, come vuole una antica tradizione marinara e lì resteranno fino al termine dei lavori di costruzione. Una volta ultimata la nave, le monete verranno recuperate e consegnate al Capitano della nave ed al suo equipaggio per essere sistemate a bordo. Secondo la tradizione marittima, si dice che le monete portino fortuna alla nave durante la sua costruzione, e poi al capitano ed al suo equipaggio quando salperanno. Le fantastiche navi di classe Quantum presenteranno caratteristiche uniche mai sperimentate prima, come il RipCord by iFLY, la prima esperienza di volo in mare aperto; il North Star, un vero e proprio prodigio d’ingegneria capace di trasportare gli ospiti ad oltre 90 metri sopra l’oceano; attrazioni spettacolari quali il The Sea-Plex, il più grande complesso al coperto dedicato allo sport ed all’intrattenimento in mare, con pista per autoscontro, pattinaggio a rotelle e altro ancora; e le cabine più grandi e moderne dell’intera compagnia crocieristica, tra le quali le esclusive cabine Virtual Balcony, le prime del settore, che offrono una vista in tempo reale dell’oceano e delle destinazioni nelle cabine interne. La classe Quantum farà il suo debutto nell’autunno del 2014 con Quantum of the Seas, seguita dalla gemella Anthem of the Seas nella primavera del 2015. Le navi di questa classe saranno costituite da 16 ponti, per una stazza lorda complessiva pari a 167.800 tonnellate; potranno trasportare 4.180 passeggeri in cabina doppia e disporranno di 2.090 cabine. Italo Merciati
crociere / porto&diporto
Gianni Onorato è il nuovo CEO MSC Crociere
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SC Crociere ha annunciato che, a partire dal prossimo 2 settembre, Gianni Onorato sarà il nuovo Chief Executive Officer della Compagnia. Con alle spalle quasi 30 anni di esperienza nell’industria crocieristica, Onorato vanta un’approfondita conoscenza del settore e un’ampia esperienza in posizioni di senior executive, essendo stato Direttore Generale di Costa Crociere per oltre nove anni. Laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l’università degli studi di Napoli L’Orientale nel 1983, Onorato si è in seguito specializzato in amministrazione aziendale presso la SDA Bocconi di Milano e l’INSEAD di Fontainebleau, in Francia. “Sono entusiasta di essere stato chiamato a ricoprire questo importante ruolo e sono davvero impaziente di trasferirmi a Ginevra, città in cui ha sede il quartier generale di MSC Crociere
- ha dichiarato Onorato - Farò tutto il possibile per aggiungere valore alla Compagnia e contribuire all’ulteriore rafforzamento della sua posizione di leadership nel settore. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con il management in questo momento cruciale di crescita
della Compagnia”. Pierfrancesco Vago continuerà a guidare la Compagnia crocieristica a capitale privato nel ruolo di Executive Chairman, ampliando così il raggio d’azione delle sue funzioni. Da questa nuova posizione sovrintenderà infatti a tutte le società del gruppo MSC che hanno rilevanza strategica per il settore turistico. “La nostra Compagnia ha attraversato un periodo di rapida espansione, che ha visto la costruzione di dieci nuove unità in poco meno di dieci anni, la creazione di tre nuove classi di navi e l’apertura di 45 uffici in tutto il mondo - ha affermato Vago - Sono sicuro che la nomina di Gianni permetterà di rafforzare la nostra struttura manageriale, valorizzandone le competenze e stimolando ulteriormente lo sviluppo della Compagnia”. Cosimo Brudetti
clia / porto&diporto
Il contributo del settore crociere alla cantieristica europea Nel periodo 2013 - 2016 previste 20 nuove unità in uscita dai cantieri europei
C
ruise Lines International Association (CLIA) celebra 5 nuove navi battezzate in Europa negli ultimi quattro mesi, grazie alle unità che nelle ultime settimane hanno lasciato i cantieri del vecchio continente. Le cinque nuove navi, che rappresentano un investimento complessivo superiore ai 2 miliardi di Euro per una capacità complessiva di trasporto di 14.615 passeggeri, rafforzano significativamente la presenza nel mercato delle cinque compagnie proprietarie. Secondo recenti dati del report CLIA Europe relativo all’anno 2012 (dal titolo “L’industria delle crociere, il contributo del turismo crocieristico all’economia Europea”), in questo momento, i cantieri europei stanno lavorando a circa 20 nuove navi, con una capacità complessiva superiore ai 60.000 passeggeri per un totale di investimenti di oltre 10 miliardi di Euro. Queste imbarcazioni saranno consegnate alle compagnie di crociera in ogni parte del mondo nell’arco dei prossimi tre anni. “Siamo orgogliosi di accogliere nella flotta del nostro settore queste meravigliose nuove navi, che rappresentano il connubio ideale tra il know how industriale nel nostro settore e l’eleganza, tipicamente europea, nel design” ha dichiarato Christine Duffy, Presidente e
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CEO di CLIA. “Il lancio di cinque magnifiche navi nell’arco di soli tre mesi - ha commentato Manfredi Lefebvre d’Ovidio, Presidente di CLIA Europe - conferma l’importanza del settore delle crociere in Europa in termini di: nuovi investimenti, ricerca tecnologica e migliaia di posti di lavoro per il settore della cantieristica e il suo indotto. Queste cinque navi simboleggiano la significativa crescita di un’industria che garantisce lavoro a più di 300.000 persone in tutta Europa ”. Due spettacolari cerimonie sono state celebrate in marzo nei porti di Genova (MSC Preziosa) e della tedesca Warnemünde (AIDAStella). Recentemente un altro importante battesimo ha avuto luogo ad Amburgo con il lancio della Europa 2 di Hapag Lloyd. La quarta nave, la Breakaway di Norwegian Cruise Lines, salpata per il suo primo tratto transatlantico da Southampton a New York, verrà celebrata con una grande festa nella Grande Mela. Infine, la quinta nave, la Royal Princess della Princess Cruises, è stata battezzata da sua Altezza Reale la Duchessa di Cambridge in una spettacolare cerimonia a Southampton lo scorso giugno. Quasi tutte le tipologie più innovative di navi da crociera attualmente in navigazione nel mondo
provengono da cantieri europei. Le nuove imbarcazioni battezzate negli ultimi tre mesi variano da una elegante nave di lusso con cabine di nuova concezione fino a scafi trans-oceanici che rappresentano la più innovativa forma di intrattenimento, della cucina e del tempo libero per migliaia di persone. Tutte le navi sono esempio della creatività, delle capacità e della tradizione ingegneristica e cantieristica europea e offrono ai croceristi il miglior comfort, con sport, esperienze culinarie, lusso e divertimento. Nonostante i tempi difficili per l’economia in Europa, il settore delle crociere continua a dare un contributo sempre più significativo al vecchio continente, sostenendo l’occupazione nei cantieri navali europei, creando posti di lavoro nei porti e fungendo da catalizzatore per il turismo continentale. I dati riscontrati mostrano chiaramente l’importanza sociale ed economica del settore delle crociere in Europa. Le cinque nuove navi da crociera rappresentano complessivamente: • Totale investimenti (esclusi i dati Hapag Lloyd): oltre €2 miliardi • Totale capacità passeggeri: 14.615 Sandro Minardo
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shipping / porto&diporto
Porto Canale di Cagliari nuova banchina per rinfuse Sbarcate 2mila tonnellate di minerali alla nuova banchina Soluzione ottimale perché i camion non passeranno più dentro la città con evidenti vantaggi per il traffico e l’ambiente.
È
stata inaugurata nei giorni scorsi la nuova banchina del Porto Canale di Cagliari per merci non in container (le cosiddette merci varie e “alla rinfusa”). La Suat Bey, nave battente bandiera turca, ha scaricato 2mila tonnellate di bentonite utilizzando per la prima volta le gru che l’Autorità portuale ha trasferito dal porto storico di Cagliari al Porto Canale, abbreviandone i tempi. “È una novità attesa da tempo – spiega Salvatore Plaisant, titolare
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dell’omonima agenzia marittima che ha curato le operazioni di attracco della nave turca – perché da una parte viene velocizzato lo scarico dei materiali sfusi con notevoli vantaggi economici per la filiera produzione-trasporto, e dall’altra risolve il problema delle polveri dei minerali sollevate dal vento che fino ad oggi creavano notevoli problemi ai crocieristi. Infatti – precisa Plaisant - oggi le navi da crociera attraccano in un’area del porto storicamente dedicata allo scarico di merci tradizionali del porto di Cagliari quali zolfo, fluoriti e altri minerali: era una convivenza davvero difficile e in presenza dei crocieristi spesso eravamo costretti a interrompere le operazioni”. Inoltre l’utilizzo delle nuove banchine consente all’Impresa Portuale di Cagliari (IPC) di lavorare in maniera più veloce e soprattutto ottimale perché i camion che portano via il carico dall’area industriale delle nuove banchine si immettono direttamente nella strada statale che li collega alle industrie, senza passare den-
tro la città di Cagliari (in viale La Playa) con evidenti vantaggi per il traffico e l’ambiente. Il presidente dell’IPC, Roberto Floris, definisce questo momento come “una nuova era per la movimentazione dei minerali in Sardegna”. Previsto da tempo dal Piano regolatore portuale, il trasferimento dello scarico merci “alla rinfusa” nelle nuove banchine è stato deciso dall’Autorità portuale. Secondo il titolare dell’Agenzia Marittima Plaisant, “il Porto Canale di Cagliari rafforza oggi la sua funzione di vera industria economica del Sud Sardegna che vedrà spostare sempre più il polo logistico - operativo (da altre aree come il Sulcis e Ottana) e la sua internazionalizzazione con la conclusione, speriamo a breve – conclude Salvatore Plaisant - dell’iter per la realizzazione della Zona Franca Doganale”. La nuova banchina ha una forma a V molto aperta e si sviluppa in un lato per 250 metri e dell’ altro lato sono pronti 200 metri che, a lavori completati, raggiungerà i 500 metri, abilitandola così alle grandi navi moderne che possono sfruttare il considerevole pescaggio di 16 metri. Sandro Minardo
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formazione / porto&diporto
Decreti sulla formazione Aniformar può fare la differenza A
bbiamo tenuto duro, ma dopo quattro anni possiamo dire che chi la dura la vince! L’assemblea nazionale di Aniformar tenutasi a Roma presso l’Hotel dei Congressi, attraverso la tavola rotonda “Formazione Marittima 2013: lo stato dell’arte”, ha messo l’accento sulla necessità di rinnovamento puntando su competenze, professionalità e trasparenza. E il giorno del quarto compleanno sarà ricordato come il giorno in cui finalmente inizia un nuovo cammino di crescita della formazione marittima condiviso da associazione e da amministrazione. Erano infatti presenti alla tavola rotonda l’Ammiraglio Nicola Carlone ed il Comandante Nerio Busdraghi del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, VI Reparto. E’ stato significativo l’intervento dell’Ammiraglio Carlone che nel porgere i saluti a tutti i partecipanti ha sottolineato la necessità da parte dell’Amministrazione di avere un interlocutore di
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riferimento rappresentativo e per questo ha espresso un positivo interesse all’attività di Aniformar. Il comandante Busdraghi con un intervento incisivo ha individuato tra le prospettive future la ridefinizione delle regole che gestiscono la formazione marittima per adeguarle all’odierno complesso panorama internazionale. In particolare “il lavoro di ristrutturazione del sistema addestramento nazionale si basa su quattro principi fondamentali: 1. gestione di qualità; 2. corpo docenti all’avanguardia; 3. strutture organizzate e strumenti aggiornati alla richiesta; 4. snellimento dell’attività amministrativa, attraverso l’informatizzazione delle attività che si svolgono presso i centri.” La volontà di intraprendere un minuzioso lavoro di reingegnerizzazione dei decreti istitutivi ha avuto il consenso colettivo di tutti gli associati presenti all’incontro. Il consenso è diventato
entusiasmo quando sia il Comandante Busdraghi chel’Ammiraglio Carlone, hanno dichiarato l’intenzione di coinvolgere Aniformar in queste lavoro che, passando attraverso la riscrittura del decreto 8 marzo 2007, ha l’obiettivo finale di modernizzare il settore e renderlo più competitivo anche attraverso la riduzione dei costi di gestione. Nel ringraziare Aniformar per l’invito alla tavola rotonda, l’Ammiraglio Carlone concluso affermando “l’Ufficio è sempre aperto a proposte costruttive che vadano nella direzione della ristrutturazione del settore, pertanto, ben vengano iniziative come quella odierna di sicuro interesse per iniziare la necessaria ed indispensabile collaborazione tra l’Amministrazione e i centri di addestramento finalizzata a migliorare l’offerta formativa ai nostri marittimi che si ripercuoterà sulla sicurezza delle nostre navi”. Ed ora spetta ad Aniformar fare la differenza. Solo dimostrando la nostra professionalità potremo affrancare la
Partecipanti all’Assemblea ANIFORMAR Luglio 2013 Roma Hotel dei Congressi
Amm. Nicola Carlone nostra credibilità e rendere importante la nostra collaborazione. Nel frattempo non è un luogo comune ma è un dovere ringraziare tutti i partecipanti e, soprattutto, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, per aver fattivamente contribuito alla riuscita della Tavola Rotonda che è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Com.te Manuel Tavilla LitavSrl La Spezia
Com.te Manuel Tavilla (LITAV Srl - La Spezia) Prof.Nicola Petronzi e Com.te Aniello Russo (ACMA Enterprise Training Center Srl - Ercolano NA) Geom. Dario Domenighini (C.M.A. Sistemi Antincendio Srl - Genova), Sig. Giuseppe Giordanella (STUDIO DEMAR - Pozzallo RG) Ing. Nicola Capra e Ing. Enrico Capra (DE GIOANNIS FORMAZIONE s.r.l. Cagliari) Dott. Giuseppe Cotroneo (ISTITUTO FORMAZIONE MARITTIMI I.S.FO.M. s.a.s. Villa San Giovanni RC) Sig. Angelo Turlo (Centro Formazione OFF SHORE Ravenna) Sig. Giuseppe Giordanella (STUDIO DEMAR di G. Giordanella - Pozzallo RG) Sig. Stefano Ravasi (TECNO ITALIA SAFETY AND SURVIVAL TRAINING Srl Anzio/Roma) Dott. Adriano Calabrese (Di.m.a.r.c.a. Service s.r.l. - Gela CL) (presente con delega al com.te Tavilla) Sig. Angelo Urlo (C.F.O. Centro Formazione offshore di Ravenna. Partecipanti non Soci Prof. Erasmo Coccoluto (Fondazione Caboto - Gaeta) Prof. Alessandro Capodanno (MTC - Maritime Training Center - Torre del Greco NA) Sig. Simone Quaranta e Sig. Paolo Quaranta (THESI srl - Mola di Bari BA) Ospiti Ammiraglio Nicola Carlone - Comando Generale delle Capitanerie di Porto VI Reparto - Caporeparto Com.te CV CP Nerio Busdraghi - Comando Generale delle Capitanerie di Porto - VI Reparto Ufficio IV Capoufficio Dottor Alberto Araceli - Ministero dell’Interno Dottor Claudio Di Chiara – Ministero dell’Interno
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formazione / porto&diporto
Aniformar, nuovi scenari per la formazione marittima G
rande successo ha avuto la tavola rotonda “Formazione Marittima 2013: stato dell’arte”. A Roma presso l’Hotel dei Congressi, si è tenuta lo scorso 23 luglio 2013 un importante incontro, occasione non solo per l’annuale assemblea dei soci dell’Aniformar – Associazione Nazionale Italiana Formatori Marittimi, ma soprattutto per presentare gli scenari che con Manila 2010 si aprono per la formazione marittima mondiale e italiana in particolare. Ribadendo con forza che l’associazione è l’espressione di imprenditori privati che operano nel difficile mercato della formazione marittima, sono state introdotte quattro interessanti proposte: qualità evidente
E
e tangibile, competenza e accreditamento del “mestiere” del formatore, strutture e strumenti al passo con i tempi, attività amministrativa più snella e realmente propositiva e non ostativa alla attività. Significativo in tal senso il dibattito con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto che ha dimostrato sensibilità per il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi che con la volontà dell’imminente riscrittura del decreto 8 marzo 2008 ha sancito il riconoscimento dell’importanza che la nostra associazione sta cominciando ad avere. La massiccia presenza da parte di tutti gli associati ha premiato la costanza e la caparbietà di coloro che nel particolare momento di crisi economica di
questi anni, hanno voluto mantenere in vita l’associazione , anche con notevoli sforzi, perché certi che la sinergia e l’essere compatti sono le armi vincenti per la rinascita. Siamo soddisfatti quindi, sia per la grande partecipazione degli associati, sia per la positiva risposta dell’Amministrazione sia per la rinascita di Aniformar e soprattutto perché la rinascita di Aniformar si può considerare coincidente con l’inizio dello svecchiamento delle regole di antiquariato legislativo che da anni hanno ingessato la nostra competitività e mortificato la nostra presenza nel panorama internazionale. Com.te Manuel Tavilla LitavSrl La Spezia
ANIFORMAR… con spirito di servizio!
’ stato con spirito di servizio verso la formazione marittima che l’ANIFORMAR ha incontrato, con la presenza di altri centri italiani, i massimi responsabili del Comando Generale delle Capitanerie di Porto all’Hotel dei Congressi nei giorni scorsi a Roma. La formazione marittima in Italia è “giovane” rispetto a quella dei paesi anglosassoni, pertanto necessita di uno sforzo organizzativo e normativo non indifferente se si vuole che il personale italiano sia competitivo sul mercato del lavoro marittimo internazionale. Temi come la formazione dei docenti impiegati nei corsi,la valutazione della
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formazione e del training del personale marittimo, l’elevazione della qualità delle competenze richieste dalla diffusione dell’alta tecnologia nel settore navale, la tracciabilità della stessa formazione, la responsabilità dei centri di addestramento, non sono semplici enunciazioni di principio o frasi con cui intrattenere un discorso letterario, ma sono vere e proprie esigenze da affrontare in un discorso organico che riguarda sia i contenuti che la normativa. Dalla sua costituzione l’ANIFORMAR nel suo dibattito interno ha affrontato quanto accennato, ragion per cui è con entusiasmo, unito a quella
sensibilità che contraddistingue le società che intendono stare sul mercato in modo corretto, che si è partecipato alla riunione con i massimi responsabili della formazione marittima: C.A. (CP) Nicola Carlone e Com.te Nerio Busdraghi. L’incontro ha posto le basi per futuri apporti sempre nell’ottica della distinzione dei ruoli, ma con lo spirito di migliorare un settore, quello della formazione marittima, trascurato, e quello che è ancora peggio, oggi, con comportamenti non limpidi da parte di alcuni “imprenditori”. Professor Nicola Petronzi ACMA Napoli
formazione / porto&diporto
I
Il momento è propizio al “cambiamento di rotta”
n relazione all’incontro avvenuto il 23 luglio scorso fra i membri dell’associazione nazionale dei formatori marittimi – ANIFORMAR ed i rappresentanti del VI Reparto Uff. 4 – Personale Marittimo del Comando Generale delle Capitanerie di Porto Amm. Nicola Carlone e C.V. Nerio Busdraghi non posso che esprimere grande soddisfazione. Dopo circa quattro anni di costituzione dell’ANIFORMAR, finalmente le istituzioni preposte all’amministrazione del “Training Marittimo”, hanno riconosciuto all’associazione un ruolo attivo. L’incombere del recepimento delle normative internazionali STCW Manila 2010, rende necessario il coinvolgimento di tutte i soggetti (pubblici e privati) interessati dai provvedimenti, che da oggi al 2017, dovranno essere adottati. Le parole del capo reparto Amm.
Carlone e del C.V. Busdraghi, hanno evidenziato grande onestà e trasparenza in merito all’attività, fin qui svolta dal Comando generale, in tema di training e quella dovrà essere svolta nell’immediato futuro. Per noi è stato molto importante che ci sia stato il riconoscimento, da parte dell’Amministrazione marittima, della necessità di intervenire in modo organico sulla normativa in tema di training marittimo: da una parte, colmando le lacune esistenti nella normativa di settore, dall’altra aggiornando i regolamenti che disciplinano i singoli addestramenti (molti dei quali sono stati emanati quasi 30 anni fa!). Ciò consentirà ai marittimi italiani di frequentare in Italia, e non all’estero, quegli addestramenti specifici necessari a soddisfare le esigenze di un settore marittimo sempre più globale e moderno.
Se consideriamo gli interessi dei principali soggetti coinvolti nel settore del training marittimo: Amministrazione – Armatori – Marittimi; ci accorgiamo che a volte, per diversi motivi, sono contrastanti. Invece noi, centri di addestramento, siamo gli unici attori del settore, ad essere portatori di interessi coincidenti con ognuno di questi. Ecco perché, fino ad oggi l’ANIFORMAR ha cercato di stimolare, spesso invano, l’attenzione dell’Amministrazione Marittima, su questi due aspetti. Tuttavia, dopo questo incontro, mi sento di dire che “il vento è cambiato” e l’occasione è propizia per contribuire insieme (Amministrazione e Associazione) al “cambiamento di rotta”. Giuseppe Cotroneo ISFOM Villa San Giovanni (RC)
Quanto vale la formazione
L
a domanda che ci facciamo tutti è: cosa vuol dire “formazione”? Piuttosto ci chiediamo quanto ciò attualmente abbia valore. Sia come “valore in essere”: ovvero quanto di ciò che apprendiamo ci torni utile nella nostra professione di tutti i giorni. Sia come “valore aggiunto”: ovvero quanto i titoli ottenuti ci siano necessari per il nostro curriculum. Da quanto emerso durante la riunione di Aniformar gli obbiettivi proposti dal gruppo riguardano entrambi i due signi-
ficati. In primo luogo i soci, titolari delle più serie e rinomate agenzie formative italiane, vogliono rendersi promotori di un proprio e comune marchio di qualità. Si impongono di far propri standard qualitativi che vanno al di la dei regolamenti nazionali e internazionali. In secondo luogo, ma per semplice conseguenza del primo, desiderano proporre un prodotto che non sia un semplice documento cartaceo, ma che rappresenti una garanzia. I passi avanti fatti anche grazie alla
collaborazione dei funzionari dei ministeri delle “Infrastrutture e Trasporti” e degli “Interni” hanno permesso di mostrare a tutti gli addetti ai lavori il percorso da intraprendere. Infatti il nostro impegno ha convinto tutti a coinvolgerci nelle nostre comuni attività anche per quanto riguarda la legiferazione. Tutto ciò in conseguenza della nostra lunga, costante e valida esperienza nel campo. Nicola Capra De Gioannis Formazione Cagliari
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formazione / porto&diporto
Indispensabile rinnovamento sia procedurale che tecnico A
margine dell’Assemblea Aniformar vorrei produrre alcune riflessioni ed una breve ricognizione sullo stato dell’arte della formazione marittima italiana Una formazione Marittima che tra luci ed ombre, cerca di rimanere aderente agli sviluppi temporali dell’innovazione tecnologica di navi sempre più specialistiche e profili professionali sempre più spostati verso l’aspetto tecnologico e linguistico.Tuttavia si faceva notare come in alcuni casi fosse indispensabile un vigoroso rinnovamento sia procedurale che tecnico e didattico. Infatti, la formazione marittima, si basa ancora troppo su vecchi ed obsoleti decreti, con contenuti che spesso sono inapplicabili per la grande differenza tecnologica di sistemi di bordo attuali rispetto a quelli di riferimento di numerosi decreti. Gli stessi decreti, frettolosamente rinominati a seguito dell’implementazione della STCW ’95 mantenevano inalterati i contenuti già vecchi in tale data ed anacronistici nel 2013. E’ assolutamente indispensabile, ad esempio, una completa rimodulazione dei Programmi del Basic Training, del
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Radar ed ARPA che sono i programmi che più di altri risentono dei numerosi ed importanti cambiamenti tecnologici, oltre ad un necessario adeguamento ai Model Courses IMO. Inoltre, è singolare che un centro di addestramento si occupi della Familiarizzazione alla sicurezza di Navi Cisterna, ma non è abilitato a quella su navi RoRo e Passeggeri, con disguidi e problemi a chi deve imbarcare per ottenere dal comandante tale certificazione. Cosa che lo stesso Comandante è chiamato a fare per la Certificazione all’addestramento alla gestione delle emergenze delle Crisi e delle Folle, che pur richiedono evidenti competenze molto specifiche in ordine alla psicologia, alla casistica degli incidenti ecc., Le numerose istanze che giungono ai centri da parte di marittimi bisognosi di tale certificazione rimangono, purtroppo, irrisolte e bisognose di percorsi tortuosi. Tra l’altro, i prossimi adempimenti in materia di MLC Code si renderanno piuttosto difficoltosi, se non improponibili a bordo. Tuttavia, l’apertura del Comando Generale verso l’Associazione è un’im-
portante, fondamentale e preziosissima occasione per operare al meglio nel comune interesse di un percorso di formazione e qualificazione delle risorse umane che richiedono un approccio qualificato e professionale, senza spazio ad attività estemporanee, frammentate e disomogenee, divergenti da quanto espressamente previsto dalla Sez. A-I/8 della STCW. Siamo fortemente motivati pertanto a sposare le posizioni del Comando Generale e dell’ANIFORMAR, ipotizzando uno sforzo comune, per l’implementazione di : - un codice Etico - un unico sistema di valutazione e verifica delle percentuali di errore, - un unico sistema di documentazione (registri, documenti e verbali di esame); - un unico standard di qualità riconosciuto dall’Amministrazione; - un processo di certificazione ed abilitazione di docenti/istruttori riconosciuti dal ministero. - un sistema di monitoraggio interno dell’Associazione, con poteri di azioni disciplinari. C.te Simone Quaranta Thesi – Mola di Bari
infrastrutture / porto&diporto
Autorità Portuale di Trieste si al terminal ro-ro no al terminal GNL I
l Comitato portuale dell’Autorità Portuale di Trieste ha deliberato di assentire alla Teseco Spa, ai sensi degli artt. 16 e 18 della Legge 84/94 la concessione demaniale marittima della durata di anni 60 delle aree di complessivi mq. 60.332, allo scopo di realizzare un terminale Ro-Ro a Noghere, in misura prevalente e multipurpose, dopo aver effettuato gli interventi di bonifica, infrastrutturazione e banchinamento. Resta inteso che sul progetto dovranno essere acquisiti alcuni ulteriori pareri, autorizzazioni e nulla osta di enti e amministrazioni competenti. Questo aspetto è stato particolarmente sottolineato dal sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, per quanto concerne la risoluzione del contenzioso derivante dall’accordo di programma del 2005, ormai scaduto da tempo e non ancora rinnovato. Per quanto riguarda la Portocittà Spa nell’area Porto Vecchio, a seguito delle comunicazioni dell’Avvocatura dello Stato e relative alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia sulla concessione di maggiore estensione in Porto Vecchio, il Comitato portuale ha auspicato una soluzione condivisa tra l’Apt e la concessionaria Portocittà Spa, come suggerito dalla sentenza stessa, su-
bordinando l’assunzione delle relative decisioni agli approfondimenti tecnicogiuridici necessari. Altro argomento trattato è stato il Terminale di rigassificazione, ritenendo incompatibile qualsivoglia localizzazione nel porto di Trieste: il Comitato Portuale ha approvato le valutazioni rese in data 2.7.2013 dalla Commissione isitutita dal presidente dell’Apt, Marina Monassi, per formulare, come da decreto ministeriale, una definizione delle proposte di sviluppo, che «non ritiene né utile né percorribile la rideterminazione del Piano Regolatore Portuale di Trieste per renderlo compatibile con l’impianto di rigassificazione proposto dalla Società Gas Natural. La Commissione è del parere che, rispetto a quanto richiesto dall’art. 2 del decreto Interministeriale, non si possa provvedere alla rideterminazione delle previsioni di sviluppo espresse dal Piano Regolatore del Porto di Trieste senza arrecare grave nocumento allo sviluppo dei traffici e del porto medesimo. La Commissione ritiene incompatibile ogni altra localizzazione del terminale GNL di rigassificazione all’interno dell’ambito portuale di Trieste, per gli stessi motivi e le stesse criticità già evidenziate dal caso dell’impianto localizzato a Zaule».
Marina Monassi
NAPA: RICHIESTO UN CONFRONTO CON KOPER E RIJEKA
Infine è stato affrontato l’argomento NAPA a seguito delle numerose dichiarazioni del presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa in merito al progetto del terminale off-shore finanziato con 100 milioni di euro dal Governo; a questo proposito la presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani, ha chiesto “al Comitato Portuale di valutare l’uscita del Porto di Trieste dal Napa come ha fatto qualche mese fa Ravenna”. La presidente dell’Apt, Marina Monassi, in merito alla richiesta della Serracchiani ha riferito che “affronterà il problema assieme ai Portidi Koper e Rijeka, con i quali esiste un rapporto di reciproca fiducia e collaborazione e con i quali valuterà i comportamenti dell’Autorità Portuale di Venezia”. Alberto Medina
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infrastrutture / porto&diporto
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Energia pulita per il Porto di Palermo
l 2 agosto è stato inaugurato un maxi-impianto fotovoltaico da 1.100 megawatt che ha comportato un investimento complessivo di due milioni e settecentomila euro e che fornirà energia pulita al porto di Palermo, consentendogli una autoproduzione stimata nel 70 % del proprio fabbisogno. L’opera, denominata “Sicheo”, è stata realizzata dalla rete di imprese “Zefiro”, costituita dalla Magazzini Generali scarl, impresa portuale leader nel settore della logistica, deposito e movimentazione merci e dalla O.S.P. srl, società affidataria di alcuni servizi di interesse generale, tra cui la fornitura di energia elettrica. I numeri dell’opera sono davvero impressionanti: ben 4.468 pannelli fo-
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tovoltaici, 26 inverter, 5 mila metri lineari di barre in alluminio, 18.562 perni di fissaggio, 4 mila metri di cavi di media tensione, 12 mila metri di cavi solari, 2.600 metri di cavi per i collegamenti con le cabine elettriche. L’impianto produrrà in un anno circa 1.500.000 chilowattora e coprirà una superficie di quasi 10.000 metri quadrati; i pannelli sono stati sistemati nelle tettoie dei capannoni dei Magazzini Generali siti alla banchina Sammuzzo ed in una nuova copertura dei parcheggi delle auto siti in prossimità del varco E. Amari. Durante l’inaugurazione il Presidente della Magazzini Generali Luigi Turco ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione
dell’opera, in primis l’Autorità Portuale, la Soprintendenza, le altre istituzioni e tutti coloro che, senza lesinare energie, hanno operato per concretizzare in tempi rapidi l’impianto che contribuirà a avere effetti positivi per quanto riguarda l’impatto ambientale: si è stimata una riduzione dell’inquinamento atmosferico di circa 1.100 tonnellate annue di CO2. Il Presidente dell’O.S.P. Franco Figura ha annunciato che nei parcheggi dell’E. Amari saranno realizzati dei punti di rifornimento e ricarica di autovetture e moteveicoli elettrici di cui la città dui Palermo è ancora sprovvista: un bel biglietto da visita per far progredire Palermo come una green city. Renato Coroneo
infrastrutture / porto&diporto
Un brevetto veneziano per le navi da crociera
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empi di realizzazione del servizio più stretti e maggiori garanzie di sicurezza in banchina, una movimentazione dei contenitori da nave a banchina più fluida, con meno forklifts convolti nell’operazione e soprattutto molto meno fatica per gli operatori sono i vantaggi di questa innovativa soluzione. Parlando di navi grandi per una volta e non di grandi navi, c’è una bella storia veneziana tutta da raccontare. E’ quella della Cooperativa Portabagagli del Porto di Venezia, realtà operante nell’ambito delle banchine del porto crocieristico di Venezia dal lontano 1937. I porters veneziani di fronte a navi effettivamente sempre più affollate e con tempistiche di sbarco del bagaglio tassative e difficili da rispettare non si sono persi d’animo, hanno raccolto la sfida ed hanno fatto affidamento a tutto la loro esperienza maturata in oltre settantacinque anni di duro lavoro. Il risultato è un nuovo prototipo di nastro trasportatore elettrico, brevettato dalla Cooperativa stessa, in grado di sbarcare ed imbarcare nelle navi interi contenitori di bagagli, con un risparmio in termini di tempi davvero incredibile,
di circa quattro volte inferiore rispetto a quello registrato per navi di pari dimensioni nel porto di Barcellona. «Il nostro intento adesso è quello di completare il ciclo della movimentazione dei bagagli – spiega Vladimiro Tommasini, per tutti Igor, presidente della Cooperativa - con la creazione di carri adatti a trasportare le gabbie (i contenitori di bagagli delle navi n.d.r.) dalla banchina ai terminal». La curiosità tra gli operatori è tanta, qualcuno si è già mosso per venire a visionarli anche dall’attrezzatissima Southampton. Considerato l’interesse sollevato dal prototipo, la Cooperativa Portabagagli si sta organizzando per la produzione in serie e la vendita ad altri utilizzatori portuali. Questo importante passo che vedrà coinvolte aziende metalmeccaniche del Triveneto, sarà svolto in collaborazione con la VTP Engineering, la società di ingegneria veneziana che si occupa della logistica dei porti crociere che ha già realizzato e sta commercializzando l’MBT: l’innovativa torre di imbarco passeggeri dotata di ascensori. I nuovi nastri trasportatori della Cooperativa Portabagagli, due sono i pro-
totipi attivi a Venezia, sono stati collaudati tra giugno e luglio con le navi MSC e hanno ricevuto il battesimo di fuoco con lo sbarco bagagli della Royal Princess, circa 3500 passeggeri. Stefano Meroggi
• Capacità di imbarco/sbarco di 7/9 casse per minuto. • Massima Lunghezza. 10.000 mm (variabile in funzione della configurazione del carico); • Massima Larghezza 3.800 mm; • Massima altezza 3.500 mm (variabile in funzione della configurazione del carico); • Possibilità di scarico/carico casse dotate di fondo non piano; • Impianto completamente elettrico e autonomo essendo dotato di proprio generatore. Non vi sono componenti oleodinamici in modo da ridurre al massimo il pericolo di contaminazione dei bagagli; • Comandi remotati ad inizio e fine nastro per agevolarne l’utilizzo.
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infrastrutture / porto&diporto
Terminal Off Shore di Venezia Ok dalla commissione di VIA Con l’arrivo della Cma Cgm Corneille e della Ten Jin Maru il porto registra due nuovi record
Un inizio mese di Agosto molto attivo e promettente per il porto di Venezia: segnali positivi sono giunti dall’operatività di merci sia alla rinfusa che in contenitori, ma la notizia più “promettente” per il futuro è giunta da Roma ed infatti, dopo l’avallo da parte della Commissione VIA della Regione del Veneto, il progetto del terminal portuale d’altura di Venezia ha ottenuto anche l’approvazione unanime da parte della Commissione di VIA (valutazione di impatto ambientale) nazionale. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti comunicato che l’offshore petrolifero e container di Venezia ha ottenuto il giudizio positivo di compatibilità ambientale della Commissione nazionale. “Si tratta – ha commentato Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia - di un passo di enorme importanza per l’avanzamento di questo progetto, ottenuto in meno di un anno dalla sua presentazione. Finalmente l’obiettivo ambientale fissato con la Legge Speciale per Venezia del 1974 di estromettere i traffici petroliferi dalla Laguna oggi, dopo oltre 40 anni di tentativi frustrati, potrà essere raggiunto. La rapidità della procedura e il numero limitato di osservazioni, peraltro in gran parte migliorative, su un progetto pubblicato per ben due volte, contribuiscono a rafforzare la convinzione che questa è la strada giusta da seguire e ci conforta sulla bontà di un progetto che persegue – e può soddisfare - più di un obiettivo di interesse nazionale, europeo e nordestino”. In primis il già menzionato obiettivo di estromettere i petroli dalla Laguna; ma poi quello di aumentare - con l’adeguamento dello scalo di Venezia che va ad aggiungersi ad adeguamenti analoghi degli altri porti del sistema Alto Adriatico, costituito dal porto di Ravenna e dai porti Napa (North Adriatic Port Association) di Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume che stanno collaborando - quella scala di attività che farà dell’Alto Adriatico un gateway vincente nell’alimentazione marittima da Sud dell’Europa centrale e orientale. “L’offshore al largo della bocca di Malamocco consente, inoltre, la messa in valore delle infrastrutture di tutto il Nordest - ha inoltre affermato Paolo Costa - dai terminal portuali di
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Marghera, Chioggia e Porto Levante, dall’interporto di Padova a quello di Verona, dall’asta idroviaria da Venezia a Padova al sistema idroviario padano fino a Rovigo e Mantova. Il sistema portuale offshore-onshore di Venezia mette infine a disposizione del sistema portuale italiano una innovazione tecnologica ed organizzativa capace di aumentarne la sua competitività su scala europea”. Intanto, come accennato, si sono registrati due record di traffico per il porto nei giorni scorsi: il primo riguarda l’arrivo presso il terminal container Vecon di Porto Marghera della nave portacontainer più grande (6500 TEU) mai entrata nello scalo lagunare. Si tratta della M/N CMA CGM “Corneille”, nave oceanica della compagnia francese CMA CGM, partita il 23 giugno dal porto di Shanghai. Una toccata, resa possibile dal raggiungimento dei nuovi pescaggi a meno 11.50 metri ad aprile 2013, che sarà propedeutica all’attivazione di una nuova linea diretta dal Far East denominata Phoenician Express. La linea della compagnia CMA CGM avrà frequenza quindicinale e toccherà i porti di Busan, Shanghai, Singapore, Hong Kong, Tanjung Pelepas, Chiwan, Port Kelang e Jeddah. E’ previsto anche il trasporto di merce break-bulk oltre che in container. “Un risultato raggiunto grazie agli sforzi congiunti di tutti - sottolineano fonti dell’Autorità Portuale - che consentirà allo scalo veneziano di essere nuovamente collegato con una linea diretta con i mercati e le economie oggi più produttive. I benefici si faranno sentire per imprese operanti nello scalo veneziano ma soprattutto per tutti gli imprenditori del Nordest che potranno contare su un collegamento quindicinale con il Far East a supporto dell’export e della crescita”. Il secondo record è stato raggiunto con l’ormeggio della più grande nave portarinfuse mai entrata nello scalo lagunare. Si tratta della MV “Ten Jin Maru”, nave oceanica portarinfuse partita dal Sud America lo scorso 8 Luglio carica di prodotti agricoli alla rinfusa
(farina e semi di soia). Una toccata, resa possibile dal raggiungimento dei nuovi pescaggi come da Piano Regolatore Portuale a meno 11.50 metri ad aprile 2013, un nuovo successo sia per il terminal Euroports che per l’Autorità Portuale di Venezia. Marco Corbellini, Managing Director di Euroports Italia ha dichiarato: “Siamo particolarmente orgogliosi dell’arrivo di questa nave con 65mila tonnellate di rinfuse la cui movimentazione è stata affidata ad Euroports, per noi è un doppio riconoscimento sia dell’esperienza del nostro terminal che degli ottimi servizi che lo scalo veneziano può offrire”. “Due grandi navi in due settimane, un segnale più che positivo per il nostro scalo, per i terminal e per i lavoratori - dichiara Claudia Marcolin Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Venezia - e che evidenzia l’attenzione dell’Autorità Portuale non solo per i container ma anche per le rinfuse. Anche a seguito dello studio realizzato recentemente dall’Università di Trieste sulle potenzialità del porto di Venezia nel settore agribulk, e ottemperando a quanto indicato nel Piano Operativo Triennale, l’Autorità Portuale vuole investire in questo settore, contribuendo ad aumentare la qualità dei servizi, l’ottimizzazione degli spazi con il diretto coinvolgimento dei terminal. L’obiettivo è quello di stimolare la maggiore diffusione di standard, di procedure di bechmarking presso i terminalisti in una prospettiva di innovazione e di recupero dei traffici che può essere dato anche dalla capacità del porto di Venezia di offrire buone alternative di intermodalità ferroviaria e fluviale nel settore delle rinfuse” Fabrizio De Cesare CMA CGM Corneille L.O.A. (lunghezza) 299,2 metri Beam (larghezza) 40 metri Container (Teu) 6.574 Stazza Lorda (tonnellate) 73779 Anno 2009-2010 Bandiera Liberia
port&shippingtech / porto&diporto
Port&ShippingTech 2013 e Genoa Shipping Week
I
l 19 e 20 settembre prossimi il Centro Congressi del Porto Antico e Palazzo S. Giorgio ospiteranno Port&ShippingTech, forum dedicato all’innovazione tecnologica per lo sviluppo del cluster marittimo organizzato da ClickutilityTeam (informazioni su www.clickutilityteam.it), che ha ormai dimostrato la propria posizione di leadership nel panorama degli appuntamenti internazionali dedicati allo sviluppo del sistema logistico - portuale radunando ogni anno i referenti delle principali istituzioni e delle aziende private del settore. I temi degli incontri, cui partecipano relatori di grande prestigio, saranno i seguenti: sviluppo di nuovi mercati con focus su Turchia e Nord Africa, smart logistics e green shipping. La sessione intitolata “Green Shipping Summit”, alla quale partecipano gli sponsor Wartsila, DetNorske Veritas e Akzo Nobel, vedrà intervenire relatori del calibro di Vincenzo De Luca (viceministro Infrastrutture e Trasporti), Pasqualino Monti (presidente di As-
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soporti), Valeria Novella (presidente di Confitarma Giovani) e Carlo Fidanza (membro Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo). Insieme ad altri panelist si discuterà di best practice aziendali, innovazioni tecnologiche e nuovi carburanti per la riduzione dell’impatto ambientale del trasporto marittimo. Giovedì 19 settembre si terrà anche la sessione “Smart Port”, supportata da Terminal San Giorgio, FuoriMuro e Circle, dedicata alla presentazione di progetti all’avanguardia per l’ottimizzazione della logistica portuale. Nella lunga lista di relatori spicca il nome di Carlo De Grandis (PoliciOfficer DG Move EU) oltre a quelli di Raffaella Paita e Renzo Guccinelli (rispettivamente Assessore alle Infrastrutture e Assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria). Molto atteso è anche l’approfondimento dedicato allo “Sviluppo dei nuovi mercati per il cluster marittimo” previsto per la giornata di venerdì e dedica-
to alle potenzialità del bacino del Mediterraneo con un focus specifico sulla Turchia. Anche in questo caso i relatori sono di primissimo piano e fra questi hanno già confermato la loro presenza Claudio Burlando (Presidente della Regione Liguria), Luigi Merlo (Presidente Autorità Portuale di Genova), Hakki Akil (Ambasciatore di Turchia a Roma), Lucien Arkas (Presidente del gruppo Arkas Holding), Piero Lazzeri (Presidente Fedespedi) e i presidenti delle tre Autorità Portuali di La Spezia, Venezia e del Levante (rispettivamente Lorenzo Forcieri, Paolo Costa e Francesco Mariani). Ad oggi hanno partecipato a Port&ShippingTech 70 Sponsor, 25 Partner Istituzionali, 300 relatori e 3.500 persone; grazie alle nuove iniziative e a un programma particolarmente ricco, nel 2013 ci si aspetta una presenza ancora maggiore. In occasione della sua quinta edizione Port&ShippingTech infatti si svolgerà in contemporanea al Shipbrokers
and Shipagents Dinner organizzato dal Gruppo Giovani di Assagenti presso la Fiera di Genova (venerdì 20 settembre), dando vita alla prima edizione della Genoa Shipping Week, iniziativa che animerà il capoluogo ligure dal 16 al 22 settembre prossimi; un “contenitore” per eventi dedicati allo shipping, alla logistica e all’innovazione tecnologica in campo marittimo, evidenziando il ruolo vitale di questo settore per lo sviluppo dell’industria mondiale. “Meet the World Shipping Community”! È questo uno dei claim con cui la Genoa Shipping Week si propone al cluster marittimo - portuale di tutto il mondo come un’opportunità unica di incontro e condivisione di opinioni fra i rappresentati delle diverse realtà del settore marittimo. «Ci siamo impegnati nella realizzazione di una manifestazione a più ampio respiro, rappresentata appunto dalla Genoa Shipping Week, per dare maggiore enfasi al comparto – afferma Carlo Silva, Presidente di ClickutilityTeam – In tal modo la quinta edizione di Port&ShippingTech si proietta in una dimensione ancora più importante rispetto al passato diventando di fatto l’evento congressuale di un progetto che coinvolge tutto il cluster marittimo del Mediterraneo e dei Paesi del mondo che hanno relazioni con il sistema
portuale ligure». Il programma della Settimana è già ricco di importanti appuntamenti e apre il lunedì nel tardo pomeriggio con la premiazione del concorso fotografico “Shootyourport!” organizzato da GGR – Gruppo Giovani Riuniti e dedicato alle immagini che ritraggono le banchine genovesi. Nella mattinata di mercoledì, presso la Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio, avrà luogo un seminario dal titolo “L’operatore economico autorizzato (AEO) e la gestione semplificata della dogana intermodale” organizzato da DDKP Bridge e durante il quale verranno forniti approfondimenti sulla Certificazione AEO quale strumento strategico nella catena logistica internazionale e eSeals (sigillo elettronico) quale strumento di efficienza e di servizio innovativo. Sempre nella mattinata di mercoledì 18 settembre si terrà anche la conferenza stampa intitolata ”Genoa Genius” organizzata da Fondazione Ansaldo, occasione per presentare ai Media e agli Ospiti della Genoa Shipping Week la proposta di rinnovare e rilanciare il dialogo culturale e politico per coniugare i due principali driver di sviluppo dell’economia genovese: Shipping e Industria. L’intenso palinsesto della Genoa Shipping Week prosegue con un in-
contro conviviale dedicato alla figura dell’agente marittimo nel panorama europeo organizzata da International Propeller Clubs e International Propeller Club Port of Genoa. Nel tardo pomeriggio di giovedì sarà la volta del “MMS Get Together Party” organizzato da Multi Marine Services al quale prenderà parte anche Stefano Baldini, atleta medaglia d’oro nella maratona alle olimpiadi di Atene del 2004. Rimanendo in tema di corsa, per il giorno successivo (venerdì mattina) è stata organizzata la corsa podistica “International Shipping Runners” dedicata agli addetti ai lavori che vogliono cimentarsi in questa competizione lungo le strade della Superba. A completare la Genoa Shipping Week sarà il convegno intitolato “Le professioni del mare a confronto nell’area Med” organizzato da Wista Italia per la giornata di sabato. Il calendario completo della Settimana è disponibile su www.genoashippingweek.it. «Questa partnership – prosegue Silva - agisce nell’intento di dar vita e promuovere una manifestazione che riunisca a Genova tutti protagonisti dello shipping e della logistica internazionali creando un confronto sulle innovazioni tecnologiche in campo marittimo e sui loro ruoli vitali per lo sviluppo dell’industria mondiale». Cosimo Brudetti
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propeller/ porto&diporto
Anche a Salerno un’elica per promuovere il porto L’
idea di costituire il Propeller Club a Salerno è nata tre anni fa quando venni a conoscenza dell’esistenza dell’International Propeller Club of United States Port of South Italy grazie all’amicizia stretta con il Presidente avv. Giovanni Scognamiglio. Ma si trattava del propeller americano che non era radicato sul territorio nazionale e con il quale non vi poteva essere sinergia visti gli scopi connessi al mercantilismo americano. Venuto successivamente a conoscenza del propeller italiano ho reputato che i suoi scopi fossero perseguibili a livello locale con la costituzione di un Club salernitano. Ma è stato il radicamento profondo con il territorio dei Propeller Clubs italiani a far propendere la mia scelta sulla necessità di inserire Salerno nel cluster marittimo. Infatti si sente spesso dissertare fino alla noia di porto (molto bene) e di aeroporto (ahimè molto male) ma dei due argomenti non si è mai discusso su un unico Tavolo Istituzionale considerato che entrambi debbano rappresentare in maniera complementare un volano per l’economia del territorio e non vanno tenuti più
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distanti di quanto lo siano materialmente. L’errore delle Istituzioni secondo me è di non aver mai seriamente collaborato per creare un “Sistema Salerno” sia come pacchetto turistico integrato sia come piattaforma logistica. Non sono stati mai coinvolti in un Tavolo tecnico o in un Workshop i singoli operatori (agenzie di viaggio, albergatori e tour operator per ciò che concerne il settore turistico, spedizionieri e operatori della logistica per ciò che concerne il cargo) al fine di dare voce alle loro esigenze e alle loro proposte. Eppure stiamo parlando dei veri attori della movimentazione di persone e merci in incoming e outgoing nel nostro territorio. Il nostro Porto commerciale eccelle per TEUS movimentati rispetto alla dimensione ed il Marina di Arechi è una realtà con ampie prospettive di sviluppo future (crisi e attenzione del Governo sulla Nautica permettendo). Sulla “spinosa” questione dell’aeroporto Salerno - Costa d’Amalfi mi permetto di affermare che senza professionalità e competenze in “aviation” non si va da nessuna parte. La “politicizzazione” dello scalo ha
creato effetti devastanti che perdurano da anni e sono sotto gli occhi di tutti. Non ho mai intravisto coesione tra Camera di Commercio, Confindustria, Ente Provinciale del Turismo, Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ma solo sparute rivendicazioni dell’ente di turno condite da critiche velenose sulla gestione della parte politica avversa e senza risultati produttivi. Stesso discorso vale per la Metropolitana leggera di Salerno. Credo che occorra fare lo stesso ragionamento per una possibilità di dotare anche la Provincia di Salerno di un interporto che possa diventare piattaforma logistica per i prodotti agricoli del nostro territorio ma il precedente progetto è scomparso senza lasciare tracce se non i soliti strascichi politici autodistruttivi. La rete del trasporto marittimo locale va integrata: non è possibile tenere fuori il territorio cilentano a cui deve essere data una “chance” di poter competere con gli altri attrattori turistici italiani considerata anche la presenza delle numerose bandiere blu presenti sulla costa. Il Propeller Salerno intende farsi carico di quella spinta “propulsiva” (“propeller” è un termine anglosas-
Alfonso Mignone sone che sta per “elica”) attraverso studi e approfondimenti con eventi culturali tematici come da Statuto ma, soprattutto, mira con tali eventi a sensibilizzare e tener deste le Istituzioni sulle problematiche afferenti al territorio (necessaria intermodalità e internazionalizzazione senza le quali Salerno è ancora una piattaforma subalterna e poco attrattiva nonostante le enormi potenzialità, il rilancio della portualità turistica, le possibili soluzioni per incrementare il cabotaggio
marittimo specie nel Cilento solo per citare alcuni degli elementi di criticità riscontrati). Non dimentico da dove sono partito e quindi punteremo anche ad un gemellaggio con l’International Propeller Club of United States soprattutto in vista del 73° anniversario dello storico sbarco a Salerno che è riconosciuto in tutto il mondo come avvenimento cardine della storia della seconda guerra mondiale. L’Italia sta trascurando il suo storico ruolo di piattaforma logistica leader a livello internazionale nel Mediterraneo e diventando sempre più “avulsa” dall’incremento generale che si riscontra nei Paese emergenti del Mediterraneo. Il gap che si è accumulato in questi anni rischia di far perdere l’importantissimo treno senza il quale non si può tentare di affrontare con energia le sfide che ci attendono in un periodo storico come l’attuale attanagliato dalla Crisi Globale. Non trascureremo, dunque, di occuparci di tematiche di interesse nazionali (la riforma dei porti e degli aeroporti, la problematica doganale, il ruolo dello shipping italiano nell’attuale contesto internazionale ed i
nuovi scenari mondiali, la pirateria marittima, la tutela del lavoro marittimo ecc.). Quale è il ruolo del Club salernitano? un’occasione unica per far dialogare fattivamente, innanzitutto tra di loro, gli operatori salernitani ma soprattutto favorire l’interscambio culturale e mercantile con gli operatori degli altri scali della Penisola che già fanno parte della Grande Famiglia del Propeller. Programmare il futuro non preclude il nostro dovere di gettare anche uno sguardo al passato. Non bisogna infatti dimenticare che Salerno è l’erede della Repubblica Marinara di Amalfi, che ha dato i natali al primo codice marittimo italiano: la Tabula de Amalpha. Mi sento in dovere di ringraziare il Presidente Nazionale dell’International Propeller Club Umberto Masucci e il Past President del Propeller di Napoli Bruno Castaldo che mi hanno sempre seguito da vicino con infinita pazienza e sostenuto incondizionatamente. Avv. Alfonso Mignone Presidente Propeller Club of Salerno
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formazione / porto&diporto
L
a sicurezza dei veicoli motorizzati a due ruote rappresenta una delle problematiche più complesse e rilevanti nelle statistiche di incidentalità stradale. In Italia nel 2010 ben 71.108 incidenti - il 34% del totale - hanno coinvolto un ciclomotore o un motociclo causando 1.244 morti (fonte dati ISTAT). L’analisi dei dati statistici attraverso il criterio dell’“utente debole” - nel quale l’attribuzione del sinistro evidenzia, in caso di collisione tra due o più utenti della strada, quello più vulnerabile - mostra come i veicoli a due ruote motorizzate rappresentino la categoria di utenti più vulnerabili nel 27% dei casi di incidente accaduti nella Provincia di Brescia, che ha registrato nel quinquennio 20052009 oltre 17.800 incidenti. Si tratta di una percentuale considerevole, confrontata con quelle del 10% dei ciclisti e del 7% dei pedoni, considerati gli utenti deboli della strada per eccellenza. Se il successo dei veicoli a due ruote motorizzate è determinato dai bassi costi di gestione, dalla maggiore facilità di movimento in caso di traffico congestionato, dalla facilità di parcheggio e dalla generale possibilità di accedere alle zone a traffico limitato, tuttavia la scelta del ciclomotore o del motociclo quale mezzo di spostamento espone
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ad un elevato rischio. Infatti alcune peculiarità dei veicoli a due ruote motorizzate li rendono più vulnerabili rispetto ad altre categorie di veicoli a quattro ruote. Principalmente la mancanza di carrozzeria non offre alcuna protezione al conducente. Inoltre, un motociclo con due soli punti di contatto con il fondo stradale risulta un veicolo instabile, la cui sicurezza è fortemente legata alle caratteristiche di aderenza della pavimentazione. Una frenata, un manto stradale irregolare, una superficie non uniforme o bagnata possono portare ad un brusco cambiamento di aderenza fra pneumatici e fondo stradale e quindi alla perdita di controllo a causa dello slittamento della ruota anteriore, soprattutto in fase di curva. Infine, ciclomotori e motocicli sono caratterizzati da una scarsa visibilità da parte degli altri utenti della strada e, soprattutto considerando i motocicli, da un campo visivo ristretto rispetto a quello di un automobilista, a causa della differente postura di guida.
La Commissione Europea ha evidenziato come “il gruppo degli utenti dei veicoli a due ruote motorizzate, sempre più numeroso, è quello in cui è più difficile ottenere una riduzione significativa del numero di incidenti e vittime”. In particolare, secondo i dati dell’Unione Europea, il tasso di riduzione della mortalità è più basso tra i motociclisti che tra gli altri utenti della strada. La Commissione Europea nel luglio 2010 ha quindi presentato al Parlamento Europeo gli “Orientamenti 20112020 per la sicurezza stradale” in cui viene indicata come azione prioritaria il “miglioramento della sicurezza degli utenti vulnerabili della strada e in parti-
La sicurezza corre su due ruote Una serie di dati evidenzia l’incidentalità stradale dei motociclisti
colare dei motociclisti che, alla luce delle statistiche sull’incidentalità, destano particolare preoccupazione”. Da quanto detto, appare evidente come la sicurezza dei motociclisti sia diventata argomento di prioritaria importanza, sia a livello comunitario che a livello locale. Per questo motivo il tema della sicurezza di ciclomotori e motocicli è affrontato nell’ambito del progetto ROSEE (Road Safety in South East European regions), finanziato dal programma di cooperazione internazionale South East Europe con un budget di 2.191.853,44 euro e coordinato da ALOT, Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica.
Partito lo scorso ottobre, il progetto coinvolge nove partner provenienti da Bulgaria, Grecia, Italia, Romania, Slovenia e Ungheria, oltre a una decina di organizzazioni nazionali ed internazionali in qualità di osservatori provenienti da molti altri paesi europei. Nell’Est Lombardia verranno implementate due azioni pilota che forniranno l’opportunità di concreti interventi per il miglioramento della sicurezza dei pedoni e degli attraversamenti pedonali grazie ad ALOT, mentre il focus sui ciclomotori e i motocicli sarà garantito dal know-how in materia del DICATAM (Dipartimento Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Ma-
tematica) dell’Università degli Studi di Brescia. DICATAM sta lavorando con la finalità, da un lato, di approfondire la conoscenza del complesso sistema uomo – veicolo - ambiente stradale e dall’altro di individuare modalità di intervento, finalizzate alla riduzione del livello di incidentalità. In particolare il suo progetto pilota intende focalizzare l’attenzione sulla vulnerabilità dell’ambiente stradale, urbano ed extraurbano, con l’obiettivo di individuare modalità di intervento a basso costo. Il progetto pilota di ALOT, in collaborazione con la Provincia di Brescia, d’altro canto continuerà a focalizzare l’attenzione sul problema dell’incidentalità che coinvolge la categoria dei pedoni. Infatti, i dati per la provincia bresciana evidenziano che il pedone è l’utente debole per eccellenza (in un impatto con un altro veicolo il pedone risulta sempre il soggetto più vulnerabile) e che il numero di incidenti nel quinquennio 2005-2009 si attesta sui 1.255 causa di 55 morti e 1.347 feriti. Il rischio di morte dovuta ad incidenti è elevata specialmente per quanto riguarda gli anziani: il valore più alto di vittime è registrato per la categoria che comprende persone tra gli 80 e 84 anni, soprattutto donne. Nello stesso periodo i dati evidenziano che degli incidenti avvenuti sul territorio provinciale circa il 44% ha avuto luogo vicino ad un incrocio o intersezione. ALOT svilupperà quindi un pilota il cui scopo sarà l’analisi di alcuni degli attraversamenti pedonali critici della provincia di Brescia progettandone poi la risistemazione a basso costo. Questo pilota si configurerà quale punto di partenza per la realizzazione, con l’aiuto della Provincia di Brescia, di un manuale per la corretta progettazione degli attraversamenti pedonali e di una campagna a favore della sicurezza dei pedoni sulle strade. Michela Fanis
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trasporti / porto&diporto
Da Bari all’aeroporto in treno con soli 5 euro
I
n appena 14 minuti in treno dalla stazione ferroviaria di Bari fino all’aeroporto Karol Wojtyla di Palese, pagando il biglietto appena 5 euro. Un costo inferiore di cinque volte quello del prezzo medio di una corsa in taxi dal capoluogo pugliese. La nuova infrastruttura è stata realizzata da Alstom Transport per conto di Ferrotranviaria Engineering, società barese che ha curato anche la fase di progettazione dell’opera. Il collegamento, reso concreto grazie ai fondi Pon Reti e Mobilità 2007-2013 e comunitari, costituisce un collegamento unico a livello nazionale e con pochi paragoni in Europa: si tratta, infatti, di un collegamento “passante” (a differenza, ad esempio, delle linee ferroviarie per Fiumicino o Malpensa) che unisce il territorio sia a Nord che a Sud di Bari. La nuova linea, infatti, si innesta sulla rete regionale gestita da Ferrotramviaria (e, successivamente,
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anche con la rete gestita da Rfi, attraverso le interconnessione nelle stazioni di Bari e Barletta) consentendo di giungere direttamente in aeroporto, con un servizio regolare e convogli ad intervalli di circa 35 minuti articolati sull’intera giornata, dalle cinque del mattino fin quasi alle 24, dalle città di Bitonto, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria e Barletta. Proprio per le caratteristiche di costituire un’autentica rete regionale di collegamento con l’aeroporto, il servizio costituisce un esempio quasi unico in Europa e, comunque, tra i più significativi a livello nazionale e continentale. Il passo successivo prevede ulteriori implementazioni del servizio, attraverso il completamento delle opere previste nel “Grande Progetto”: il raddoppio completo del binario tra Corato e Barletta, l’interramento della ferrovia nell’abitato di Andria, la realizzazione di parcheggi di scambio intermodali dislocati in pros-
simità di undici stazioni per un’offerta di circa 2mila posti auto. E’ un progetto in parte già finanziato e che prevede un impegno di 180 milioni di euro, attraverso l’interconnessione e l’interoperabilità con i treni della rete nazionale. Con le fermate del servizio urbano, il tempo di trasferimento dalla stazione Centrale (che è anche il terminale dei convogli di Ferrotramviaria) diventa comunque di 15 minuti, con un guadagno di circa 20 minuti rispetto al percorso con autobus, ma con diminuzione del traffico stradale e della congestione in città. Per il momento, Trenitalia e Ferrotramviaria hanno firmato un accordo che prevede la possibilità di acquistare i biglietti dei convogli Fs alle postazioni self service sistemate in aeroporto e particolari facilitazioni (possibilità di fare il biglietto direttamente a bordo dei convogli di Trenitalia senza sovrapprezzo in un intervallo di due ore e mezzo dopo la
vidimazione del ticket di Ferrotramviaria), ma si sono impegnate a sviluppare ulteriori sinergie fino alla possibilità di utilizzare un unico biglietto per muoversi sull’intera rete ferroviaria pugliese. La realizzazione del nuovo collegamento aeroportuale e gli interventi di raddoppio, potenziamento e ammodernamento delle linee (con la costruzione del nuovo centro di comando e controllo della circolazione (Acc), ubicato in corrispondenza del nodo di Fesca San Girolamo e realizzato da Alstom Bari) hanno comportato un investimento di 81,83 milioni di euro, di cui 51,96 milio-
ni di euro per opere civili, armamento e trazione elettrica, 12,99 per impianti di segnalamento e sicurezza ferroviaria e altri 16,88 per spese tecniche, espropri e collaudi. L’infrastruttura ferroviaria, iniziata nel 2009 e portata a termine a luglio, è stata coperto per la metà con risorse nazionali trasferite alla Regione Puglia e per metà con fondi comunitari. “E’ un qualcosa che colpisce i sensi perché migliora le abitudini di vita e di lavoro”, ha affermato il direttore di Ferrotramviaria, Massimo Nitti. Eduardo Cagnazzi
Spedizioni Internazionali
Filiale operativa: Via A. De Gasperi, 55 - 80133 NAPOLI Tel. 081 5529455 (operativo) Tel. 081 5520856 (amministrazione) Fax 081 5424135 (operativo) Fax 081 7901279 (amministrazione) agosto 2013 e-mail: info@pbspedizioni.com - www.pbspedizioni.com
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doganalisti / porto&diporto
Doganalisti, convenzione per assicurazione obbligatoria I
l 6 Agosto scorso, è stato perfezionato l’accordo tra Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali e la compagnia assicurativa AIG Europe Ltd, leader in Italia e nel mondo nella prestazione di coperture di responsabilità civile professionale. In previsione della scadenza del 15 agosto 2013, data prevista per la decorrenza dell’obbligo di copertura assicurativa da parte dei Professionisti esercenti le professioni legate a Ordine e Collegi, il Consiglio Nazionale degli Spedizionieri ha concluso la procedura di gara per la stipula di un contratto collettivo a favore degli iscritti all’Ordine. La legge 148/2011, conversione in legge del DL. 138 del 13 agosto 2011, prevede all’articolo 3 punto 5 lettera e) l’obbligatorietà di una polizza assicurativa professionale. La legge recita: “A tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell’assunzione
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Giovanni De Mari dell’incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e
dagli enti previdenziali dei professionisti”. L’assicurazione andrà a coprire le responsabilità in caso di inadempienza o negligenza del professionista, ma non potrà coprire un eventuale atto illecito volontario. L’obbligo di assicurazione è a tutela del cittadino/consumatore, che deve essere garantito per qualsiasi tipo di danno derivante dalla prestazione professionale; allo stesso tempo il Professionista è indirettamente tutelato, in caso di risarcimento danni non dovrà attingere al patrimonio personale. Per raggiungere tale importante risultato il C.N.S.D. si è fatto affiancare dal broker AON S.p.A. che curerà anche la gestione del programma in costante collaborazione con il Consiglio e con ogni singolo assicurato. L’assicuratore che si è aggiudicato la procedura è AIG Europe Ltd, leader in Italia e nel mondo nella prestazione di coperture di responsabilità civile professionale. L’offerta si presenta semplice, completa oltre che di alto livello nei contenuti ed è composta da due poliz-
ze: una polizza “base” collettiva, alla quale si aderisce per il tramite del Consiglio stesso, che presenta condizioni ampie e uniformi, prevede la coperture di tutti i danni di cui lo Spedizioniere doganale debba rispondere in conseguenza del proprio operato quale civilmente responsabile, con un massimale di euro 200.000,00, 3 anni di retroattività e 3 anni di estensione automatica del periodo di copertura in caso di cessazione definitiva: una polizza “eccesso” individuale, da attivare per il tramite del broker, che consente di elevare il massimale fino a euro 500.000,00 a costi prefissati e alle condizioni tutte della polizza “base”: la copertura prevista dalla polizza collettiva è in linea con i requisiti minimi essenziali di copertura fissati dal C.N.S.D. con delibera consiliare e consente a ogni iscritto l’ottemperanza all’obbligo assicurativo. Per alcune fasce di rischio, individuate in base al fatturato annuo, è necessario elevare il massimale fino ad euro 500.000. Tali requisiti minimi essenziali rappresentano lo standard contrattuale al quale comunque ogni polizza eventualmente stipulata individualmente deve adeguarsi. Nel Vademecum si legge che l’assicurazione è prestata per la responsabilità civile professionale derivante all’Assicurato nell’esercizio dell’attività di Spedizioniere doganale, così come
definito dalla Legge 22.12.1960 n. 1612 e sue successive modifiche, in quanto l’Assicurato sia iscritto al relativo Albo previsto dalla predetta Legge. La Società, pertanto si obbliga a tenere indenne l’Assicurato di quanto questi sia tenuto a pagare o a rimborsare a terzi, compresi i Clienti e l’Amministrazione dello Stato, per danni involontariamente cagionati dei quali egli sia civilmente responsabile ai sensi di legge, anche per l’ipotesi di colpa grave, nell’esercizio delle attività comunque previste agli artt. 1 e 7 (esclusa comunque l’attività di spedizioniere e/o vettore) della Legge 22.12.1960 n. 1612, anche in applicazione del DPR 23.01.73 n. 43 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale), della Legge 6.2.1992, n. 66, della Legge 25.7.2000, n. 213 e della Legge 27.2.2002, n. 16. Sono comprese in garanzia le consulenze in materia fiscale, merceologica e valutaria e contenzioso tributario a norma del DPR 3 novembre 1981 n. 79 fatte dall’Assicurato alla propria clientela, che siano compatibili con le disposizioni di legge e in particolare con quanto previsto dalla Legge 22.12.1960 n. 1612 artt. 1 e 7 (esclusa comunque dall’art. 7 l’attività di spedizioniere e quella di vettore). L’assicurazione comprende inoltre la responsabilità dell’Assicurato che, anche a titolo fiduciario, sia consegnatario, depositario e
custode di documenti e valori ricevuti dal proprio cliente, con il limite di euro 50.000,00 per valori. Tra i rischi esclusi troviamo: i danni causati da dolo dell’Assicurato; i danni causati dall’Assicurato nel periodo in cui si sia trovato sospeso, inabilitato o temporaneamente interdetto, in base alla normativa in materia; i danni causati al coniuge, agli ascendenti ai discendenti, ai parenti conviventi dell’Assicurato; eventuali danni fisici e/o materiali a persone, cose ed animali limitatamente a quelli occorsi od originatisi nei locali ove l’Assicurato svolge la sua attività. Infine, nel Vademecum si trova una precisazione: “Si dà e si prende atto che è inclusa la responsabilità dell’Assicurato ai sensi e per gli effetti del Codice Doganale Comunitario (regolamento CEE n. 2913/92) e ogni successiva integrazione, modifica o aggiornamento dello stesso, ritenendosi come tali anche le norme di recepimento nell’ordinamento italiano.” Il presidente Giovanni De Mari ha dichiarato la propria soddisfazione per il risultato raggiunto e per essere riusciti nei tempi previsti a mettere a disposizione degli iscritti una polizza che permette l’assolvimento dell’obbligo di legge a condizioni anche economicamente vantaggiose. Carolina Sinnopoli
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aziende / porto&diporto
Centro servizi nel cuore del porto e della città a Napoli R
endere il porto sempre più fruibile da parte di turisti ma anche imprenditori e cittadini. E così a metà strada tra la Stazione Marittima e Porta di Massa, in piazzale Immacolatella Vecchia, ecco l’accogliente spazio multifunzionale della TTransport srl, che ha da anni la concessione demaniale per offrire una serie di servizi per chi frequenta il porto dal punto di vista turistico e non solo. TTservice per supportare chi lavora nel porto con temporary office, sale riunioni dotate delle più evolute tecnologie, totem dedicati alla promozione e pubblicità di servizi e aziende, e TTpoint - struttura multiservice aperta al pubblico, con sale di attesa per gli utenti di servizi pubblici e passanti, wifi zone, biglietteria marittima e terrestre (TTTLines, Gescab, Unico Campania, Snav, Sita sud), punto di raccolta Gls, servizi igienici, deposito bagagli con armadietti automatici e sale dedicate alla custodia di attrezzature più voluminose. Video informativi continuamente aggiornati e, nei prossimi mesi, noleggio di biciclette semplici e a pedalata assistita, un punto snack oltre agli attuali distributori e ancora più arredi e
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sale utilizzabili completeranno l’offerta per chi desidera lasciare il proprio bagaglio in un posto sicuro e magari approfittare di qualche ora di svago alla scoperta della città. In futuro il point ospiterà anche una biglietteria dedicata agli eventi cittadini, alle visite guidate dei maggiori siti della città, escursioni in canoa o barca e tanto altro. E nell’ottica di offrire sempre più servizi utili, ecco gli schermi che, oltre a fornire informazioni quali previsioni del tempo, news, oroscopo, trasmettono in continuo brevi video sulla città di Napoli, i suoi monumenti ed i siti di maggior interesse, oltre a proporre alcuni itinerari, per orientare il turista aiutandolo a scegliere cosa visitare. A pochissima distanza dalla sede di TTransport, infatti, ci si ritrova nel cuore del centro storico, con via Duomo ricca di storia e i suggestivi vicoli di San Gregorio Armeno, il borgo Sant’Eligio e la zona di piazza Mercato. “Il nostro fiore all’occhiello – spiega Francesco Buono, amministratore della TTransport – è il deposito bagagli perché riteniamo che offrire un simile servizio di fronte al centro storico e a due passi dal Beverello
e da Porta di Massa sia un importante biglietto da visita per chi viene in città in nave e in aliscafo ed intende visitarla sapendo di aver lasciato i propri bagagli in un posto sicuro. Se poi pensiamo che accanto al deposito temporaneo di bagagli abbiamo altri servizi come noleggio auto, biglietterie, Lottomatica per pagamenti e ricariche, sale di attesa e altri servizi, il valore della struttura è senza dubbio constatabile da tutti”. TTtransport ma anche “Tutto Turismo”, insomma, senza dimenticare mai chi nella zona portuale lavora ogni giorno e ha bisogno di spazi per incontrare clienti, per gestire pratiche e tanto altro. “Per questo – prosegue l’amministratore – abbiamo anche sale riunioni temporanee e uffici di volta in volta occupati da agenti marittimi, broker assicurativi e aziende che si occupano di forniture. Il porto è una realtà in continua espansione, pensata per accogliere i visitatori che arrivano via mare ma anche per offrire servizi a chi quotidianamente vive la zona dal punto di vista lavorativo”. Emanuela Sorrentino
aziende / porto&diporto
Le piccole-medie imprese creano maggiore occupazione A
Il 64% dei nuovi posti di lavoro è stato creato dalle piccole imprese
l netto degli addetti del pubblico impiego e dell’agricoltura, tra il 2001 e il 2011 le imprese con meno di 50 addetti hanno creato più del doppio dei posti di lavoro “prodotti” dalle grandi aziende. Tra il 2001 e il 2011 (*), denuncia l’Ufficio studi della CGIA (Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato), le piccole imprese hanno creato più del doppio dei posti di lavoro “prodotti” dalle grandi aziende: se le prime hanno dato origine a quasi 457.200 nuovi occupati, le seconde “solo” poco più di 212.600. Molto contenuto il risultato ottenuto dalle medie aziende: nel decennio preso in esame gli addetti nelle imprese tra i 50 e i 249 addetti sono aumentati di 41.354 unità. Dei 711.178 nuovi occupati totali registrati in questo decennio, il 64,3% ha trovato lavoro nelle piccole aziende con meno di 50 addetti, il 5,8% nelle medie ed il 29,9% nelle grandi. “Per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di aiutare tutto il mondo delle imprese – chiosa Giuseppe Bortolussi,
segretario della CGIA – anche se in questa fase è alle piccole e micro realtà produttive che va rivolta una particolare attenzione. Quelle con meno di 50 addetti sono l’asse portante della nostra economia: costituiscono il 99,5% del totale delle aziende presenti nel nostro Paese e occupano oltre 11 milioni di addetti. Al netto degli addetti del pubblico impiego e dell’agricoltura, il 67% del totale dei lavoratori italiani presta servizio in una piccola o micro impresa. Stiamo parlando di aziende artigiane/ commerciali, di piccole imprese e di
attività guidate da liberi professionisti che non chiedono aiuti o prebende, ma una pressione fiscale e un peso della burocrazia in linea con la media europea e la possibilità di accedere con maggiore facilità al credito“. A livello territoriale le Regioni dove le piccole imprese si sono dimostrate più dinamiche sono state quelle del Centro-Sud: in termini percentuali le maggiori variazioni di crescita dell’occupazione si sono avute nel Lazio (+17,4%), in Calabria (+14,4%) ed in Sicilia (+14%). “In questo momento così delicato – conclude Bortolussi – sostenere le piccole imprese vuol dire aiutare il Paese ad uscire dalla crisi economica e, soprattutto, creare le condizioni per ridurre la disoccupazione, visto che le statistiche ci dicono che sono le piccole realtà produttive a creare il maggior numero di posti di lavoro anche nelle aree più svantaggiate del Paese“. Paola Martino
(*) in entrambi gli anni i dati si riferiscono ai Censimenti dell’Industria e dei Servizi
Il numero di addetti nelle imprese (**) – Anni 2001-2011 Addetti in unità
Tot. addetti 2001
Tot. addetti 2011
Nuovi addetti 2001-2011
Incidenza % su nuovi addetti 2001-2011
Incidenza % su tot. addetti 2011
Piccole imprese
10.568.119
11.025.306
+457.187
64,3
67,1
Medie imprese
1.972.367
2.013.721
+41.354
5,8
12,3
Grandi imprese
3.172.422
3.385.059
+212.637
29,9
20,6
Totale
15.712.908
16.424.086
+711.178
100,0
100,0
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Censimenti Industria e Servizi (**) Addetti delle imprese attive. Sono escluse le istituzioni non profit e le istituzioni pubbliche.
agosto 2013 - 39
aziende / porto&diporto
Agroalimentare, allarme concorrenza sleale
Il falso made in Italy sui mercati esteri vale 60 miliardi di euro; l’allarme lanciato dagli operatori di un settore con grandi potenzialità, ma che richiede una politica di tutela.
L
a filiera agricola e agroalimentare italiana ha ancora enormi potenzialità da esprimere. Grazie alla grande qualità dei suoi prodotti, infatti, non ha nessuna paura della globalizzazione, ma ha bisogno di una politica moderna che sappia difenderla e promuoverla nei modi più adeguati. È la richiesta che arriva da tre operatori del settore agroalimentare ospiti del terzo incontro dell’edizione 2013 di “Economia sotto l’ombrellone”, sabato 17 agosto, a Lignano Pineta: Claudio Bressanutti, direttore di Coldiretti Pordenone; Cristian Specogna contitolare delle tenute vitivinicole Specogna e Toblar; Marco Tam, presidente di Greenway agricola, che ha costruito e gestisce la centrale a biogas di Bertiolo (Ud). Il prodotto agricolo e agroalimentare italiano, infatti, come spiegato dai tre relatori, è molto richiesto all’estero,
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ma soffre della concorrenza sleale di prodotti che imitano quelli italiani. Basti dire che il valore dei prodotti italian sounding o del dumping agroalimentare, venduti sui mercati esteri, ma non di origine italiana, è pari a 60 miliardi di euro annui, a fronte di un’esportazione complessiva di prodotti agroalimentari realmente italiani che ammonta a 20 miliardi annui. Si tratta di un enorme danno, non solo economico, ma anche di immagine, perché le produzioni agroalimentari italiane rispettano norme e discipline molto più stringenti di quelle seguite da chi all’estero le imita. Oltre alla politica di difesa, che deve partire in primis dalle norme sull’etichettatura di provenienza, e a quella di promozione dei prodotti italiani, che deve avere metodi e competenze adeguati, utili a creare identità territoriali riconosciute nel mondo e non disper-
dersi in mille rivoli - secondo i relatori - serve anche un maggior controllo della filiera, che vada dal campo ai banchi dei supermercati. La quasi totale mancanza di catene di distribuzione in mani italiane e la crescente acquisizioni di aziende agroalimentari italiane da parte di grandi player stranieri sono, in questo senso, molto preoccupanti e fanno prevedere un futuro in cui l’Italia rischia di non avere più il controllo sul proprio settore agroalimentare. Pur scontando questi problemi, l’agricoltura italiana vive una fase di lieve crescita (+0,1% nel primo trimestre 2013) e registra, accanto alla creazione di nuovi posti di lavoro, l’avvicinarsi di molti giovani al settore (+ 9% di occupati under 35). “Credo che il momento positivo dell’agricoltura sia legato da un lato al fatto che nel nostro settore la crisi era arrivata prima e quindi, probabilmente,
abbiamo cominciato prima a uscirne – ha sostenuto Bressanutti – dall’altro al fatto che i giovani stanno vivendo un cambiamento culturale e vedono nell’agricoltura un futuro possibile. L’arrivo dei giovani è un fatto positivo che il mondo agricolo deve saper cogliere utilizzando adeguatamente le nuove idee e le nuove energie che i giovani portano con sé”. Per Specogna, imprenditore di soli 26 anni, “l’avvicinamento dei giovani all’agricoltura nasce sia da un bisogno di concretezza avvertita dopo anni di economia basata principalmente sulla speculazione finanziaria, sia dalla difficoltà nel trovare lavoro in altri settori; da qui la disponibilità anche ai lavori stagionali che fino a pochi anni fa erano terreno di conquista per la manodopera straniera. Sono comunque convinto – ha aggiunto – che nonostante le difficoltà poste da una burocrazia opprimente e dalle lentezze del sistema Italia, i giovani in futuro potranno trovare grandi soddisfazioni nell’agricoltura e aiutare l’Italia a recuperare un paesaggio rurale dignitoso e che si stava perdendo”. “Le sole agroenergie negli ultimi anni hanno creato oltre 13mila posti di lavoro – ha chiarito Marco Tam – e
sono convinto che nel settore agricolo italiano ci sia ancora molto spazio di crescita. Credo, inoltre, che la crisi stia facendo cambiare l’attenzione dei giovani all’agricoltura: oggi non lo considerano più un settore di «serie b» e si rendono conto che attraverso un’adeguata preparazione possono portare in questo settore nuove competenze e nuove energie”. Il settore del biogas in Italia è attualmente composto da circa duecento impianti per circa 900 megawatt di energia prodotti. Se è innegabile l’importanza crescente del settore delle agroenergie per l’agricoltura italiana, Bressanutti ha tenuto a sottolineare che, proprio in una prospettiva di crescita, servono normative adeguate che consentano lo sviluppo del settore, senza sottrarre terreni all’utilizzo tradizionale per la produzione di derrate alimentari. “In tal senso – ha affermato il direttore di Coldiretti Pordenone – bisogna considerare che dal 1990 al 2011 l’Italia ha perso cinque milioni di ettari destinati a coltivazioni, passando da 18 milioni a 13 milioni. Diventano, dunque, essenziali leggi che tutelino il suolo e piani energetici che regolino nella maniera adeguata la produzione di agroenergie stimolando, in questo campo, l’uso
maggiore degli scarti delle lavorazioni agricole e un uso minore di coltivazioni dedicate”. Non poteva mancare nel dibattito il versante agriturismo con le sue derivazioni, cicloturismo, ippoturismo e turismo eno-gastronomico. I tre ospiti si sono detti concordi sul fatto che lo sviluppo turistico rappresenti un’enorme opportunità per il mondo agricolo e per l’Italia in generale, vista anche la difesa dell’ambiente che tali attività comportano. Comune, però, anche il rilievo sulla necessità di una strategia più attenta e di una programmazione maggiore nel coltivare le varie forme di turismo legate alla riscoperta del territorio rurale. Il turismo enogastronomico, ad esempio, attira in tutta Italia circa 4,5 milioni di turisti per un indotto di circa 5 miliardi di euro; numeri importanti, ma che sono nettamente inferiori ai sei milioni di turisti attratti dalla sola Napa Valley (California). E per liberare queste potenzialità ancora inespresse sono più che mai necessari un coordinamento generale, in collegamento anche con le località turistiche tradizionali, e politiche adeguate. Francesco Saverio Saliero
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lavoro / porto&diporto
Ga.Fi. Sud punta sui giovani Stipulata convenzione con la Seconda Università degli Studi di Napoli
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a.Fi. Sud, il primo e unico Confidi campano inserito da Banca d’Italia nello speciale elenco degli Intermediari Finanziari Vigilati, presieduto da Rosario Caputo, ha stipulato con la Seconda Università degli Studi di Napoli una Convenzione, di durata triennale, con l’obiettivo di facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di studenti universitari e di neolaureati. In virtù di questa convenzione, al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, la Seconda Università degli Studi di Napoli ha subito promosso un tirocinio di formazione e di orientamento e beneficio di studenti e laureati (entro il diciottesimo mese dal conseguimento della laurea). “Il dialogo costante con il mondo
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Rosario Caputo Accademico e, in particolare, con la Seconda Università degli Studi di Napoli – ha dichiarato Rosario Caputo, Presidente di Ga.Fi. Sud – ci ha consentito di stipulare questa importante
convenzione. Nella fattispecie, desidero ringraziare la Professoressa Clelia Mazzoni, Preside della Facoltà di Economia, e il Professor Fabrizio Fiordiliso per aver sposato e convintamente sostenuto la nostra proposta di convenzione. L’Università e la Scuola in generale dovrebbero essere dei riferimenti centrali nell’ambito delle priorità operative dell’intera filiera Istituzionale. Per quanto ci riguarda, rafforzare ed organizzare percorsi di integrazione tra circuito formativo e mondo del lavoro significa investire sulla più grande risorsa del Mezzogiorno e della Campania: il patrimonio di intelligenze delle giovani generazioni. Ga.Fi. Sud – conclude Caputo - ha voluto dare l’ennesimo segnale di vicinanza al territorio, dando la possibilità a diversi giovani di potersi esprimere in un contesto lavorativo professionale e importante”. Sandro Minardo
nautica / porto&diporto
Marina del Gargano e Cala Ponte Marina Due insediamenti in Puglia per il diporto nautico destinati a diventare un riferimento per le rotte top del Sud Europa
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n attesa che l’economia globale e la nautica incrocino rotte più favorevoli, alcuni marina hanno differenziato la propria offerta puntando sull’alta qualità e sull’innovazione tecnologica, per offrire attracchi più moderni, sicuri e dotati di forniture di pregio e servizi personalizzati. Oggi Ingemar è fra gli attori principali di questi mutamenti sia in Italia che all’estero e ha da poco terminato due nuovi marina di lusso lungo le coste pugliesi che promettono di posizionarsi da subito fra gli approdi eccellenti del Mediterraneo. “La nascita di un vasto e modernissimo polo nautico a Manfredonia, talmente tecnologico da sembrare quasi un miraggio – ha affermato Roberto Perocchio, presidente di ASSOMARINAS, l’Associazione Italiana dei Porti Turistici durante l’inaugurazione di Marina del Gargano - rappresenta la conferma di un eccellente lavoro di semina compiuto, nel passato e ancor oggi, dalle associazioni di categoria che tuttavia rischia di non produrre più frutti senza la linfa di una rinnovata fiducia dell’utenza nautica nazionale ed internazionale che potrà venire solo dall’abbattimento della tassa di possesso, dall’istituzione del registro elettronico delle imbarcazioni, dalla razionalizzazione del redditometro e dal contenimento dei canoni demaniali nonché da un’aliquota IVA di tipo alberghiero”. Il nuovo porto turistico di Marina del Gargano è stato inaugurato il 18 Luglio scorso, con l’apertura al pubblico di buona parte delle strutture a terra e di circa 350 posti barca: ancora pochi mesi di lavoro e il marina sarà operativo con tutte le strutture e con i 750 posti barca di progetto. Marina del Gargano, situato in prossimità del centro storico di Manfredonia, si propone come il nuovo hub per la nautica del Mediterraneo; Ingemar
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ha ultimato l’installazione ‘chiavi in mano’ di tutti i pontili per 2.250 metri lineari complessivi e di 316 finger, per imbarcazioni fino a 21 metri. I pontili, di larghezza 3 e 4 m., hanno un sovraccarico di 300kg/mq e un bordo libero variabile da 60 a 80 cm. in relazione alle dimensioni delle imbarcazioni all’ormeggio; le barche più grandi (fino a 60 m.) saranno ormeggiate alla banchina sopraflutto con trappe, catenarie e corpi morti. I pontili galleggianti del marina sono del tipo a galleggiamento discontinuo con strutture in acciaio zincato e unità di galleggiamento in calcestruzzo e polistirolo espanso: sono ancorati con pali infissi nel fondale e rivestiti con legni esotici pregiati eco-compatibili. Tutti i posti barca sui pontili sono serviti da 262 finger, di lunghezza compresa tra 9 m. e 18 m. e larghezza da 0,70 m. a 1,40 m. Per agevolare l’accesso alle imbarcazioni di dimensioni più ridotte la banchina di riva è perimetrata con pontili e mini finger di minor altezza sull’acqua, ancorati alla stessa con travi e cursori di scorrimento. Il bacino dell’avamporto sarà completato con un pontile a galleggiamento continuo, del tipo Heavy Duty, vincolato alla banchina con bielle e destinato all’ormeggio dei battelli turistici e delle grandi imbarcazioni in transito. Una volta a regime il nuovo Marina del Gargano potrà ospitare imbarcazioni e super yachts fino a 60 metri, con 750 posti barca per 270.000 mq di superficie totale. L’impegno per la salvaguardia e l’integrazione con l’ambiente circostante sono stati alla base di tutto il progetto che si sviluppa in prossimità del centro storico cittadino e che presenta altissimi standard qualitativi e tutti i requisiti per meritare il titolo di Green Marina. Incomparabile per posizione geogra-
fica e sicurezza degli ormeggi, altezza dei fondali e qualità dei servizi, il nuovo Marina del Gargano costituisce un esclusivo polo d’attrazione e incontro per turisti e diportisti che gravitano fra il promontorio del Gargano, la Croazia, la Grecia e le coste adriatiche. Il nuovo marina é stato realizzato da Gespo, società costituita da un gruppo di importanti aziende e imprenditori locali che hanno fortemente creduto in questa iniziativa come volano di sviluppo della città e del territorio e sarà gestito dalla britannica MDL Marinas del
Gruppo Yattendon Group PLC. MDL Marinas ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo dei porti turistici moderni ed è diventata il più grande gruppo europeo nella gestione portuale turistica. Attualmente MDL gestisce 22 porti turistici e cantieri in Gran Bretagna, Spagna e Italia. Gianni Rotice, Presidente GESPO, sottolinea: “Il porto nasce da un’esigenza di ormeggi sul territorio ma anche come elemento fondamentale per il rilancio del settore turistico di tutta l’area. L’impresa che stiamo affrontando è
ambiziosa: Marina del Gargano vuole essere un’opportunità per promuovere lo sviluppo del territorio favorendo la crescita dell’indotto turistico”. Roberto Perocchio ha precisato inoltre: “L’importanza del ricorso al mercato internazionale perseguito da Assomarinas in tutte le sue attività, non esclusa la sempre più stretta collaborazione con l’ICOMIA e la presenza ai maggiori eventi fieristici internazionali di settore – ha continuato il presidente di Assomarinas – è stata ben compresa dai lungimiranti costruttori di Marina
del Gargano che hanno affidato la gestione del porto ad una grande catena di rilevanza mondiale coi suoi 24 porti distribuiti in tutta Europa”.
Cala Ponte Marina Il nuovo Marina Resort di Polignano a Mare, “Perla dell’Adriatico” a 30 km a Sud di Bari, è incastonato in uno dei tratti più suggestivi della costa pugliese e famoso per le acque cristalline, le numerose grotte scavate nella roccia e l’incantevole borgo antico a strapiombo
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sul mare. Situato a ridosso del centro cittadino nasce sulle tracce dello storico porticciolo per la piccola pesca con l’allungamento ed il potenziamento dei moli di protezione, il completamento delle banchine e il dragaggio dei fondali per assicurare un pescaggio decrescente dai 4,5 m. del canale di ingesso e dell’avamporto ai 1,5 m. della zona più ridossata destinata alle barche di minor pescaggio. Lo specchio acqueo è dotato di un grande molo galleggiante centrale con 3 pennelli di ormeggio per ciascun lato e di due pennelli ortogonali alla riva; il marina è in grado di ospitare circa 320 posti barca fino a 25 metri. Strutture in acciaio zincato, unità galleggianti inaffondabili in cemento armato e polistirolo espanso e piani di calpestio rivestiti con legni esotici pregiati costituiscono l’ossatura del nuovo progetto, che vede anche la finitura in legno di molte aree di banchina per una migliore uniformità estetica ed un più gradevole inserimento nell’ambiente. I pontili sono ancorati con pali infissi nel fondale di tufo e l’ormeggio di tutte le imbarcazioni avviene per mezzo di trappe collegate a catene di fondo e relativi corpi morti. I grandi yacht sono ormeggiati lungo i moli di protezione mentre le banchine nella parte più interna del bacino sono riservate ai natanti da diporto e da pesca di minori dimensioni. Il marina, che occupa una superficie complessiva di 64.000 mq con uno specchio d’acqua di 40.000 mq, costituisce una struttura integrata nell’ambiente con l’impiego di pietra locale e legno per la finitura dei pontili e della banchina.
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Una particolare attenzione è stata dedicata alla tutela dell’ambiente e al risparmio energetico con impianti di smaltimento delle acque nere e di sentina, isole ecologiche , pannelli fotovoltaici e solai termici. Il nuovo marina fa parte di un più ampio intervento che prevede anche la realizzazione di una struttura alberghiera ed un ‘mall’ con esercizi commerciali. Cala Ponte sarà un marina su misura per il diportista, progettato seguendo i più alti standard di comfort e qualità ma con il minimo impatto ambientale per offrire indimenticabili esperienze di soggiorno e uno strategico punto di partenza per le rotte verso la Croazia , la Grecia e il Montenegro. Cala Ponte Marina è il risultato della sinergia di competenza e professionalità tra Cala Ponte S.p.A., società titolare della concessione demaniale e promotrice-realizzatrice dell’iniziativa, e Camper&Nicholsons Marinas Ltd, società specializzata in “marina
investments” e leader nella progettazione e gestione di porti turistici con più di 40 anni di attività e clienti in 25 Paesi del mondo. Il nuovo porto turistico sarà operativo da fine Settembre 2013 per entrare a buon merito nel prestigioso network portuale di Camper&Nicholsons. Lorenzo Isalberti, presidente di Ingemar ha così salutato l’avvio delle nuove strutture: “Negli ultimi tempi siamo molto impegnati all’estero dove i mercati sono più dinamici ma siamo felici ed orgogliosi di poter essere protagonisti anche nel nostro Paese in iniziative progettuali di così ampio respiro internazionale. L’auspicio é che questo sia anche un segnale di ripresa che porti la nautica italiana a rinnovare le eccellenze che l’hanno sempre vista protagonista per l’esperienza, le tradizioni marinare e la qualità di esecuzione dei lavori”. Riccardo Russo
nautica / porto&diporto
Promozione all’estero per il Salone Nautico di Genova Il Salone Nautico Internazionale di Genova, in programma dal 2 al 6 ottobre 2013, punta a una maggiore internazionalizzazione della manifestazione giunta quest’anno alla sua 53° edizione.
I
l Salone Nautico Internazionale di Genova, in programma dal 2 al 6 ottobre 2013, punta a una sempre maggiore internazionalizzazione della manifestazione giunta quest’anno alla sua 53° edizione. La nuova geografia globale dei potenziali clienti e visitatori, soprattutto da paesi emergenti del Far e Middle East, è infatti alla base delle scelte che gli organizzatori intendono perseguire per l’edizione di quest’anno, consolidando e ampliando le presenze straniere alla manifestazione che, nel 2012, hanno toccato le 22.000 unità. Per questo motivo è stata programmata una innovativa e articolata campagna pubblicitaria internazionale che, oltre alle conferme di paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Germania, Austria, Olanda, Repubblica Ceca, include testate specializzate di Russia, Turchia, Middle East e Hong Kong-Singapore proprio per intercettare nuovi sbocchi commerciali e potenzialità di sviluppo da paesi ed economie in forte crescita e che manifestano interesse per i prodotti del “made in Italy” dove la nautica italiana da sempre ha il suo miglior sviluppo.
Contestualmente sono state inoltre siglate importanti media partnership con le più quotate riviste di settore, in tutto il mondo, che stanno iniziando a dare ampia eco alle novità del Salone 2013, al layout innovativo e più funzionale, alle nuove aree tematiche, al potenziamento dei servizi e i tanti eventi di contorno che si stanno via via definendo a Genova nei 5 giorni dell’evento. Inoltre la comunicazione tramite social network - Facebook, Twitter - e il portale dedicatowww.storiedamare.it verrà condotta in lingua per raggiungere un pubblico sempre più ampio e cosmopolita e, durante i giorni di evento, verrà istituito un banco accoglienza dedicato, con personale multilingue specializzato per fornire ai visitatori tutte le informazioni sull’evento nella sua nuova veste e per rendere la visita della città di Genova più funzionale e piacevole. Una delle principali novità della 53esima edizione del prossimo Salone Nautico Internazionale di Genova, sarà caratterizzata dall’allestimento di uno spazio interamente dedicato ai motori marini. Questa nuova area sarà chiama-
ta “Power Village” e rappresenterà la massima espressione della potenza dei motori in mare. Gli organizzatori Ucina e Fiera di Genova hanno spiegato che questa nuova area è stata costituita per offrire il massimo di ciò che il mercato propone per gli impianti di propulsione a motore, di generazione della potenza a bordo, di trasmissione e di meccanica navale per le imbarcazioni a motore. Il Power Village si svilupperà su una superficie di oltre 4000 mq, allestita al coperto, e raccoglierà oltre 60 brand che proporranno motori da 100 a 4000 cavalli di potenza e oltre. Nella tensostruttura dedicata, posta presso il Piazzale Marina 1, sarà visibile il massimo dell’offerta di motorizzazioni entrobordo, di sistemi di controllo della potenza, di generatori, della relativa accessoristica e della componentistica meccanica, di carburanti e lubrificanti. In pratica tutto quello che concerne i motori marini, da quelli per le barche a quelli degli yacht, insomma per tutti i tipi di imbarcazioni a motore. Riccardo Russo
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aziende / porto&diporto
Festa della Marineria 2013 le regine del mare alla Spezia
Dal 3 al 6 ottobre un’edizione speciale della festa ospiterà le Tall Ship per la Lycamobile Mediterranean Tall Ships Regatta. Oltre 200 eventi e un ricco programma di regate, esibizioni di barche storiche, visite ai bastimenti, mostre tematiche.
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i terrà dal 3 al 6 ottobre 2013 la terza edizione della Festa della Marineria, il grande evento biennale organizzato alla Spezia, dedicato all’arte, alla cultura, alla scienza e alle tradizioni del mare, che ha raggiunto le oltre 250.000 presenze nella scorsa edizione. Tra gli eventi in programma: il concerto inaugurale di Vinicio Capossela, appositamente creato per la Festa della Marineria, un omaggio a Marsiglia, con la storia dello scrittore Jean Claude Izzo e la musica occitana di Moussu T e Lei Jovents, la mostra “Luce sul mare. La natura, l’uomo, l’ingegno navale”, gli incontri letterari con ospiti quali Valerio Massimo Manfredi, e “Il mare per ragazzi”, con giochi e laboratori su scienze e tecnologie marine curati da grandi Centri di ricerca nazionali. La Festa della Marineria 2013 sarà un’edizione speciale, caratterizzata da un importante evento: la tappa conclusiva della Lycamobile Mediterranean Tall Ships Regatta, la grande regata internazionale dedicata alle Tall Ships e organizzata da STI (Sail Training
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International) che partirà da Barcellona a fine settembre e, dopo Tolone, arriverà alla Spezia. Cuore della Festa della Marineria saranno quindi l’arrivo delle Tall Ships (venerdì 4 ottobre) e la parata degli equipaggi provenienti da tutto il mondo per le vie del centro cittadino, una grande festa colorata e divertente che si concluderà con la cerimonia di premiazione della regata (sabato 5 ottobre). Al momento sono 30 le regine del mare che hanno confermato la loro presenza alla Spezia e saranno visitabili dal pubblico nei giorni della Festa. Tra queste la russa Mir (110 m), l’Amerigo Vespucci (100,6 m), l’olandese Gulden Leeuw (70,10 m). Il ricco programma della Festa della Marineria - oltre 200 eventi in 4 giorni - animerà la città della Spezia dalle prime ore del mattino fino a tarda notte con regate, esibizioni di barche storiche, visite ai bastimenti, incontri con autori, scienziati e personalità del mondo del mare, mostre tematiche, spettacoli, musica, gastronomia. Grandi momenti di spettacolo – a partire dall’inaugurazione con un concerto di Vinicio Capossela, appositamente pensato per la Festa della Marineria sui temi del mare e della musica dei porti (giovedì 3 ottobre) si alterneranno così a eventi dedicati al sapere e alla progettazione nautica universitaria che vede nel Polo Marconi della Spezia, per l’ingegneria navale e non solo, un punto di riferimento nazionale. La Festa della Marineria ospiterà infatti la manifestazione “1001 Vela Cup”, con regate
e convegni che vedranno protagoniste le imbarcazioni progettate, realizzate e condotte dagli studenti di 13 Atenei e istituti di formazione di tutta Italia. Venerdì 4 ottobre La Spezia dedicherà un omaggio a Marsiglia, grande città marittima del Mediterraneo, con la storia di Jean-Claude Izzo, lo scrittore marsigliese più amato dai lettori di romanzi di mare, raccontata dalla sua biografa Stefania Nardini, e il concerto che unisce tradizione occitana e musica nera di Moussu T et Lei Jovents, che reinventano la chanson marsigliese, portando il messaggio di una Provenza portuale e cosmopolita. Negli anni ’80, Moussu T è stato leader dei Massilia Sound System, gruppo preferito dello stesso Izzo. Tornano poi gli incontri letterari nell’Auditorium del Mare con un programma realizzato in collaborazione con Mursia, l’editore del mare in Italia, che vedrà tra gli ospiti Valerio Massimo
Manfredi, il cui ultimo romanzo, Il mio nome è Nessuno (Mondadori, 2012), è dedicato a Ulisse, eroe greco simbolo dei marinai di tutti i tempi, ma anche Giancarlo Barberis, a presentare il libro su I cantieri Barberis. Una storia italiana. Dallo Sciacchetrà alla Coppa America (Mursia, 2013), l’equipaggio della barca a vela Best Explorer, primi italiani a compiere il Passaggio a Nord Ovest, fino a Vittorio Alessandro, già Comandante del Corpo delle Capitanerie di Porto e attuale Presidente del Parco delle Cinque Terre, autore del libro Punto Nave (Mursia, 2013), sorta di diario di bordo nel quale fatti di attualità di mescolano a ricordi personali di una vita passata sul mare. Tra le mostre, “Luce sul mare. La natura, l’uomo, l’ingegno navale” - fino al 3 novembre al Porto Mirabello, a cura del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine e di Bellati Editore - accompagnerà i visitatori in un percorso tra scienza e natura, alla scoperta delle influenze del mondo naturale sulla tecnologia attraverso le opere d’arte. Infine spazio ai più giovani, con l’iniziativa “Il mare per ragazzi” al Centro Allende, giochi e laboratori didattici sulle scienze e le tecnologie marine. Fabrizio De Cesare
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nautica / porto&diporto
Valdettaro Classic Boats non solo barche d’epoca
Tanti gli eventi collaterali, tra mostre estemporanee, sport e spettacoli mozzafiato.
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on solo barche d’epoca in vetrina e riconoscimenti a chi documenta la storia delle signore del mare; il Valdettaro Classic Boats, da venerdì 6 a domenica 8 settembre alle Grazie in coincidenza con la festa patronale, offre anche altre opportunità di conoscenza e intrattenimento, per grandi e piccini. Per questi ultimi tre occasioni uniche: in primo luogo la possibilità di provare l’emozione dell’immersione con la guida di istruttori d’eccezione, gli operatori del Centro nautico e sommozzatori della Polizia; a disposizione dei piccoli una vasca, collocata nell’area del cantiere; lì i sub della Polizia spiegheranno i ‘fondamentali’ delle tecniche di immersione, permettendo ai ragazzi di toccare con mano l’attrezzatura e di cimentarsi in lezioni...pratiche. Per loro anche la possibilità di salire sulle moto d’acqua della Polizia e, sabato mattina, gli imbarchi sul Quinto Remo, la nave dei pirati, per navigare
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nella baia delle Grazie. Al Valdettaro Classic Boats anche mostre documentarie. Spicca per rilievo, all’interno del primo capannone, quella sull’archeologia subacquea a cura della Soprintendenza ai beni archeologici della Liguria: in vetrina anfore, altri reperti recuperati dal mare e un percorso guidato, anche con filmati, alla scoperta dei tesori sommersi. Sempre all’interno della struttura saranno rivissuti, attraverso una mostra fotografica e didascalica a cura di Davide Marcesini e Davide Gazzarini, i lavori che hanno riportato all’originario splendore una signora del mare, l’Umiak, classe 1956. Le immagini documenteranno i vari interventi eseguiti dai maestri d’ascia, risolvendosi nella celebrazione del mestiere di cui Le Grazie è custode e tramandatrice: a fare da cornice gli attrezzi della collezione di Pietro Ricci. Altra ‘cronaca’ di un restyling quella offerta da cinque studenti del Polo Marconi per
la tesi di laurea magistrale in Ingegneria nautica (Rocco Caprara, Alarico Di Girolamo, Roberto Di Simplicio, Giacomo Gori, Andrea Moroni): documenteranno i lavori che stanno eseguendo in Arsenale per il restauro ecosostenibile di un motorsailer. Tutti col naso all’insù, la sera del 7 settembre, a partire dalle 22, per lo spettacolo che andrà in scena in cielo, ‘legando’ in un unico vissuto i protagonisti del raduno, gli abitanti delle Grazie e i visitatori. Sopra al mare ‘danzeranno’ la luna e il sole, rappresentate da mega sfere colorate ‘mosse’ da attori protagonisti delle acrobazie, sospesi per aria; daranno vita ad una sorta di gioioso ‘combattimento’, tutto da svelare. Arte protagonista anche nella forma pittorica, con l’estemporanea di pittura ‘Vele al volo’ che si svolgerà sabato e domenica durante il raduno, esposizione finale e premiazione delle opere, a cura dell’associazione ‘Il volo d’arte’. Carolina Sinopoli
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turismo / porto&diporto
I tesori della Valnerina
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a sempre trasmette serenità l’Umbria, tra il verde di colline, di boschi e piccoli borghi, dove trascorrere vacanze sane a contatto con la natura. Non a caso in Valnerina il Consorzio Solo Umbria, considera le peculiarità e le attrazioni del territorio un toccasana, utilizzando il motto l’Umbria che fa bene, per attrarre sempre più turisti. Perciò albergatori, ristoratori, produttori agricoli, e gestori di attività sportive hanno deciso di far conoscere questa parte di regione attraverso i loro punti di forza, con la semplicità che solo questi luoghi possono trasmettere. Un misto di cultura, arte, misticismo uniti a gastronomia, tradizioni e sport per avere un’ampia varietà di svago, così da provare un’esperienza multisensoriale, immersi nella natura incontaminata. L’altopiano di Castelluccio, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ne è un esempio unico, oasi di benessere e meraviglia per lo spettacolo della natura che in ogni stagione rinnova il suo fascino, cambiando colori e profumi alla distesa di fiori multicolori sui campi di lenticchie. L’altopiano è teatro di un particolare fenomeno naturale denominato “Fioritura” dove sbocciano contemporaneamente decine di specie floreali diverse che danno luogo a un tappeto multicolore che ricopre tutta la valle. E poi ci sono i borghi lì dove l’uomo è intervenuto e ha impreziosito il territorio con le sue architetture Preci, Cerreto di Spoleto, Vallo di nera, Cascia, Norcia, Scheggino, Monteleone di Spoleto e Sellano, conosciuti per la storia oltre che per le meraviglie strutturali e naturalistiche. Certo è, che non ci si annoia in Valnerina, perché se è
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vero che l’Umbria è terra di santi, per un viaggio dell’anima tra San Benedetto, patrono d’Europa, San Francesco d’Assisi, Santa Chiara, e Santa Rita da Cascia, è anche vero che alla parte spirituale si affiancano le esperienze sportive, dove si può misurare la resistenza fisica, come nell’affrontare la discesa in Rafting lungo il fiume Corno o con il parapendio sull’altopiano di Castelluccio. A caccia di emozioni forti, che siano a piedi, in mountain bike, a cavallo, sul dorso di un mulo, o a bordo di canoe o gommoni, questo non importa, perché
i sentieri mozzafiato sono sempre immersi nel verde, facendo della Valnerina il luogo ideale dove praticare sport all’aria aperta. I centri sportivi sono attrezzati con impianti all’aperto e al chiuso all’avanguardia, spesso scelti dalle federazioni italiane e mondiali per i ritiri delle Nazionali o delle squadre. er provare il programma outdoor “Acqua, Aria, Terra” tra rafting, canoa, kayak, o deltaplano, arrampicata sportiva, e nordic walking, e poi riconciliarsi con lo spirito, con una visita alle suggestive chiese di
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montagna, come l’Abbazia di Sant’Eutizio, uno dei complessi monastici più antichi in Italia. O andando più nella sfera salute e benessere, apprezzando l’acqua sgorgare dall’antica sorgente Tullia, che esce dalla viva roccia, impagabile berla subito, mentre tutto attorno, il parco è silenzio oltre al piacevole suono dell’acqua. Non mancano le specialità culinarie
di cui è ricca la cucina umbra tra prodotti tipici come lo zafferano di Cascia, le lenticchie di Castelluccio, il farro di Monteleone, il tartufo nero pregiato, e i formaggi di ogni varietà. Ma è anche patria della “norcineria”, antica arte della lavorazione della carne suina. E naturalmente di accoglienza in alberghi a conduzione familiare di grande tradizione, dove l’ospite viene accolto come
un amico a cui trasmettere l’amore per il territorio. Uno fra tutti è Palazzo Seneca, relais chateaux in pieno centro a Norcia, un’isola di eleganza e tranquillità a contatto con la storia in un palazzo del XVI secolo, qui tra volte a botte e antichi pavimenti in pietra l’Umbria non si può non amare. Annalisa Tirrito
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eventi / porto&diporto
La bellezza ci salverà
Standing Ovation per l’omaggio a Federico Fellini e Tonino Guerra firmato dall’Orchestra Italiana del Cinema e Nicola Piovani
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rande successo in Piazza Ganganelli a Santarcangelo di Romagna per La bellezza ci salverà, il concerto evento dedicato a Federico Fellini e Tonino Guerra che ha visto come interprete l’Orchestra Italiana del Cinema diretta dal Maestro Daniele Belardinelli e nella seconda parte dal grande musicista e compositore premio Oscar Nicola Piovani. Oltre cento persone sul palco – tra i 63 elementi orchestrali e le 60 voci del Coro lirico A. Galli di Rimini e la soprano Gladys Rossi, per uno spettacolo multimediale in cui la parte musicale era affidata alla prima compagine sinfonica italiana specializzata nell’interpretazione ed esecuzione del repertorio della musica da film con l’ausilio di proiezioni multimediali architetturali. L’evento ha reso omaggio, nel ventennale della sua scomparsa, al Maestro Federico Fellini ed al suo principale
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sceneggiatore Tonino Guerra, che era originario di Santarcangelo e che è mancato poco più di un anno fa. La prima parte dello spettacolo, improntata alle più celebri composizioni di Nino Rota – Roma, Amarcord, La strada, La Dolce Vita, Otto e Mezzo....., è stata diretta dal Maestro Daniele Berardinelli, direttore stabile dell’Orchestra. Veri affreschi multimediali emozionali - immagini grafiche di grande formato e sequenze di film – creati da Stefano Fomasi e Raffaele Cafarelli di The Fake Factory hanno accompagnato il concerto proiettati sulle diverse facciate, le mura della scuola comunale “Pascucci” retrostante il palco, e dell’abitazione di Tonino Guerra e sull’Arco di Clemente XIV. La seconda parte, intervenuta dopo un intermezzo compositivo originale per coro ed orchestra sinfonica scritto dal Maestro Cristiano Serino, dedicato a Federico Fellini e
Tonino Guerra, che ha preso spunto da una poesia di T. Guerra dal titolo E’ mònd l’è bèll, ha visto protagonista il Premio Oscar Nicola Piovani con la conduzione delle sue composizioni per i film L’Intervista, La voce della Luna e Ginger e Fred, dando vita ad un intenso percorso emozionale che si è prolungato fino a notte fonda per l’entusiasmo e la gioia di quanti hanno conosciuto, direttamente o indirettamente, l’Opera del regista e del suo discepolo. Alla fine del concerto/evento standing ovation per il Maestro Piovani che ha regalato due bis agli oltre 3.000 presenti, il primo eseguendo una suite dal film La vita è bella. Alla fine, il Nicola Piovani ha preso la parola per ringraziare il pubblico presente, e ricordare la scomparsa dell’amico e compagno di lavoro Vincenzo Cerami. Stefano Meroggi
English summary NAPOLITANS TAKE OVER TIRRENIA REGIONAL COMPANIES
Ex Tirrenia regional operators have been privatized. Laziomar has been taken over by a newco Compagnia Laziale di Navigazione (CLN) a Naples group consisting of Snav, Medmar and Alilauro. In addition Alilauro group has taken over Siremar and Moby, Toremar. All are ship owners of Campania origin. CLN paid € 2,2 million for Laziomar and will receive annual subsidies of € 10,7 million per year for the next 10 years with an undertaking to maintain employment, upgrade fleet and improve services.
NEW LINES FOR NAPLES
Libya shipping company Libi Line has added a further service for containers and vehicles to Libya plus a service to Chile from August. The lines are organized by Naples agency Agenzia Marittima Genovese and Libi Line’s Italian agent Nuova Oceania Srl in Livorno. The Libia line will call at Misurata, Tripoli, El Khoms and Bengasi. The monthly Chile line will also call in Spain. The Agenzia Marittima Genovese also announced the start of an Africa Car Carrier Company monthly line from Naples to West Africa carrying vehicles out timber in. The line will call at Dakar, Abidjan, Tema, Lomè e Lagos.
PORT&SHIPPING TECH 2013
Organised by ClickutilityTeam (www.clickutilityteam. it) the Port&ShippingTech conference will be held in Genoa on September 19 and 20 dedicated to innovation and maritime development. The sessions will include Green Shipping Summit with the intervention of the vice minister for infrastructure and transport, Smart Port and Development of New Maritime Markets dedicated to the Mediterranean with special attention on Turkey. Last year Port&ShippingTech attracted 70 sponsors, 25 institutional partners, 300 speakers and 3,500 participants. Taking place alongside the conference will be a Shipbrokers and Shipping Agents’ Dinner. Meet the World Shipping Community a means of meeting interested parties has also been organized. Prizes will be awarded for a photo exhibition of Genoa port entitled Shootyourport. DDKP Bridge will present “Authorised financial operators and simplified intermodal customs”. The Ansaldo Foundation has prepared a press conference entitled “Genoa Genius” and the International Propeller Club will hold a friendly get together and many other interesting events.
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English summary ANIFORMAR AND MARITIME TRAINING
Admirals Carlone and Busdraghi senior Harbour master’s office representatives were present at the Aniformar AGM. Admiral Busdraghi called for the adoption of 4 basic principles for training (1) quality of training (2) top quality teachers (3) a sound organization able to respond to latest developments and (4) efficient administration. Admiral Carlone intends to involve Aniformar in rewriting the government decree of 8/3/2013 with the objective of modernizing the training activity.
CLEAN ENERGY FOR PALERMO
A 1,100 megawatt photovoltaic farm costing € 2,7 million was switched on in Palermo port on August 2. The plant which will provide 70 % of the port’s energy requirements was built by Zefro a company headed by Magazzini Generali a major port services supplier and will reduce CO2 pollution by 1,100 tons in addition to producing 1,5 million kilowatts of energy per year using 4,468 panels installed on an area of 10,000 sq mt.
SALONE NAUTICO DI GENOA AIMS AT EXPORT MARKETS
New markets especially in the Middle and Far East are the target for this year’s 53rd Salone to be held in Genoa from October 2 to 6. The organisors intend building on last year’s 22,000 foreign visitors. Media partnerships have been agreed with major International publications to give maximum coverage to the Salone as well as multi language use of social networks and www.storiedamare.it This year’s first will be an exhibition of marine engines called “Power Village” with the participation of 60 manufactures displaying engines of between 100 and 4,000 hp
64 - luglio 2012
GRIMALDI GROUP Short Sea Services Trieste
Genova
Ravenna
Ancona Livorno Civitavecchia Salerno Porto Torres Brindisi Cagliari Palermo
Savona
Barcellona Valencia
Trapani
Tangeri
Tunisi
Catania
Bar Corfù Igoumenitsa Patrasso
Pireo
Malta Heraklion
Tripoli / Al Khoms
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