presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
NAZ/350/2008 DCOO53793
numero 4-5 – anno XLVIII luglio-ottobre 2016
Ne ha fatta di strada Attanà, come trovare lavoro con la Rete
Ateneo
MeetMeTonight, lo spettacolo della ricerca
Milano
Led: nuova luce per la facciata
IL FUNDRAISING va online Per far conoscere e sostenere progetti e iniziative di raccolta fondi la Cattolica ha attivato uno spazio web, dove è possibile donare direttamente online, perché investire sui giovani significa contribuire a costruire il futuro della nostra società
Conoscere, cambiare, crescere. Le priorità che condividiamo.
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Cattolica
AGRIFOOD E AMBIENTE COMUNICAZIONE, MEDIA E SPETTACOLO ECONOMICS, MANAGEMENT E IMPRENDITORIALITÀ EDUCATION E SOCIAL WORK LEGISLAZIONE E DIRITTO POLITICA, SOCIETÀ E RELAZIONI INTERNAZIONALI PSICOLOGIA SANITÀ UMANISTICA E BENI CULTURALI
2016-2017
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presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
NAZ/350/2008 DCOO53793
numero 4-5 – anno XVII luglio-ottobre 2016
Ne ha fatta di strada Attanà, come trovare lavoro con la Rete
Sommario
Ateneo
MeetMeTonigh, lo spettacolo della ricerca
Milano
Led: nuova luce per la facciata
04 – Il fundraising dell’Ateneo va online IL FUNDRAISING va online Per far conoscere e sostenere progetti e iniziative di raccolta fondi la Cattolica ha attivato uno spazio web, dove è possibile donare direttamente online, perché investire sui giovani significa contribuire a costruire il futuro della nostra società
n.4-5/duemilasedici Rivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampa dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori © 2001 – Università Cattolica del Sacro Cuore DIRETTORE Franco Anelli RESPONSABILE Gerardo Ferrari COORDINATORI Graziana Gabbianelli COMITATO REDAZIONALE Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Fausto Maconi, Antonella Olivari HANNO SCRITTO Carla Alecci, Katia Biondi, Leonardo Cavallo, Sabrina Cliti, Graziana Gabbianelli, Velania La Mendola, Federica Mancinelli, Antonella Olivari, Federica Vernò, Maria Villano
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 – 20123 – MILANO tel. 0272342216 – fax 0272342700 e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it REDAZIONE ROMANA L.go Francesco Vito – 00168 – ROMA tel. O630154295 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969 PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image STAMPA Tiber spa – Brescia
Questo periodico è associato all’USPI Il numero è stato chiuso in redazione il 10 ottobre 2016
12 – Attanà, come trovare lavoro con la Rete 14 – Postcards: i racconti di viaggio degli studenti 19 – MeetMeTonight, il festival della ricerca 20 – Primo doppio titolo Italia - Cina 21 – Il Premio Gemelli ai migliori laureati 24 – Economia e Consulta: la parola ai giudici 25 – L’albero magico vince Dr Startupper 26 – Milano, nuova luce per la facciata 31 – Artrite reumatoide: scoperto il “grilletto” 34 – Brescia, al via il primo PhD internazionale 37 – Ricerca e innovazione per l’agricoltura 2.0 42 – Il rilancio della nuova Residenza Gasparini
Presenza è sfogliabile anche online su www.unicatt.it/presenza
fundraising
il fundraising
va Online
Per far conoscere e sostenere progetti e iniziative di raccolta fondi, la Cattolica ha attivato uno spazio web dove è possibile donare direttamente online Progetti ambiziosi quelli promossi dall’Ateneo, perché investire sui giovani significa contribuire a costruire il futuro della nostra società
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Università Cattolica del Sacro Cuore è sempre più attiva nel promuovere campagne di raccolta fondi da sostenitori privati per consentire il sostegno economico, libero e diretto, a singole iniziative e progetti nei diversi campi del sapere e della solidarietà in cui l’Ateneo è impegnato. L’attività di reperire e raccogliere donazioni e sovvenzioni di natura solidale e filantropica – comunemente indicata con l’espressione inglese fundraising – è infatti oggi uno strumento strategico in ambito accademico, in quanto contribuisce alla realizzazione di diversi obiettivi come potenziare la ricerca, l’internazionalizzazione, la qualità dell’offerta formativa e sostenere gli studenti meritevoli che non dispongono delle risorse economiche necessarie per lo sviluppo della propria formazione. Investire nello sviluppo della Università Cattolica è un modo efficace di rafforzare e concretizzare lo sviluppo del bene comune, ponendo un’attenzione speciale alle istanze etiche e alla loro ricaduta sociale, culturale e ambientale. Sostenere la formazione universitaria significa contribuire, in pratica, a costruire il futuro del nostro Paese e delle giovani generazioni. I progetti e le iniziative promossi dalla Cattolica, sono progetti ambiziosi finalizzati a sostenere una sfida educativa chiara, libera e integrale; affinché i giovani laureati possano e sappiano contribuire positivamente allo sviluppo della società, della cultura, dei sistemi economici
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presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
di Graziana Gabbianelli e istituzionali. Supportare finanziariamente la Cattolica equivale a favorire uno sviluppo delle scienze naturali e sociali orientato al vero benessere delle comunità e delle persone, incidere efficacemente sulla vita di quanti vivono situazioni di difficoltà, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, offrendo l’opportunità a migliaia di giovani di accrescere, oltre la propria cultura professionale, il proprio senso critico e lo spirito di solidarietà. La raccolta fondi deve essere il frutto di una strategia chiara e condivisa con i vertici dell’organizzazione. A tal fine l’Università Cattolica – all’interno della Direzione
di Area Ricerca e sviluppo, nata per potenziare le collaborazioni con persone, imprese, enti e istituzioni private ai vari livelli – ha ultimamente creato l’unità organizzativa “Fundraising” che, oltre a supportare la diffusa e spontanea solidarietà nei confronti dell’Ateneo da parte di molti sostenitori, si occupa di individuare nuovi potenziali donatori interessati a sostenerlo, e di mettere in atto un insieme di pratiche che permettano di governare efficacemente le molteplici azioni di raccolta. La storia dell’Ateneo del Sacro Cuore è da sempre una storia di solidarietà, costellata da innumerevo-
Ora si può donare anche tramite web
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er comunicare e far conoscere in modo più completo le attività, i progetti e le novità legate alle proprie iniziative di raccolta fondi, l’Università Cattolica ha recentemente realizzato un sito dedicato al fundraising, http://sostieni.unicatt.it. Oltre alle informazioni e agli aggiornamenti sui progetti in corso e sulle campagne di fundraising, ora il nuovo sito offre anche la possibilità di effettuare la propria donazione direttamente online, attraverso la carta di credito e presto anche utilizzando Paypal. Oggi donare all’Università Cattolica è ancora più semplice: basta collegarsi all’indirizzo http://sostieni.unicatt.it/dona-ora scegliere il progetto che si desidera sostenere e seguire la semplice procedura, utilizzando la propria carta di credito.
Borse di studio in memoria di Mario Gusmaroli
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e quattro borse di studio del fondo Gusmaroli – a favore di studenti iscritti presso le facoltà di Economia e di Lettere e filosofia – sono state istituite da Osvaldo Gusmaroli, classe 1913, in memoria del figlio Mario, morto prematuramente a 17 anni, nel 1983. Ma il conferimento delle borse e dei premi di studio promosse dalla famiglia Gusmaroli è nato, ed è continuato negli anni in virtù anche del rapporto speciale che ha sempre legato Osvaldo Gusmaroli all’Ateneo del Sacro Cuore. Gusmaroli infatti è stato, nel 1939, uno dei primi laureati della facoltà di Economia e commercio dell’Università Cattolica di Milano e successivamente, dopo la guerra,
li gesti di piccola e grande generosità, che ne hanno garantito la crescita e la sostenibilità. La nascita della Cattolica è contrassegnata dalla solidarietà di innumerevoli donatori: piccoli e grandi filantropi hanno contribuito fin dall’inizio alla sua costituzione. Già nel 1919 l’industriale Ernesto Lombardo, primo presidente del Comitato Promotore, donò il famoso “milione” di lire con cui venne acquistata la prima sede dell’Ateneo. Negli stessi anni una delle cofondatrici dell’università, Armida Barelli, “inventò” la Giornata Universitaria, portando in tutte le chiese italiane il progetto della Cattolica e coinvolgendo decine di migliaia di fedeli in una grande iniziativa di generosità collettiva, che continua ancora oggi. Persino gli operai e i muratori coinvolti nei lavori di ristrutturazione dell’antico Monastero di Sant’Ambrogio, attuale sede della Cattolica, decisero di rinunciare a parte del proprio salario mensile e nel 1932 lo donarono all’Ateneo per la realizzazione della Cappella di San Francesco. Tra le figure più generose, che negli ultimi anni si sono legate all’Ateneo del Sacro Cuore, spiccano senza dubbio i nomi di Osvaldo Gusmaroli e Piera Santambrogio, benefattori che hanno devoluto i loro beni all’Università credendo nell’importanza del valore dello studio e del merito per i giovani.
fu chiamato dal fondatore dell’Ateneo padre Agostino Gemelli a curare l’amministrazione dell’Associazione Ludovico Necchi, in cui è stato attivo per anni fino al 1964. L’Università Cattolica è stata pertanto un’esperienza importante, fondamentale che ha segnato positivamente la vita di Osvaldo Gusmaroli che decise, dopo la tragica perdita dell’unico figlio, di destinare beni e fondi all’Ateneo. Le borse di studio sono rivolte a cittadini italiani, meritevoli e bisognosi, immatricolati in Cattolica e individuati secondo il prevalente criterio del merito. Il sostegno erogato copre le spese di alloggio e mantenimento e, nel rispetto delle intenzioni del donatore,
diventa rinnovabile per l’intero corso di laurea triennale e biennali magistrali, fatto salvo il raggiungimento dei requisiti di merito fissati dal bando, che verranno verificati puntualmente al termine di ogni anno accademico.
L’eredità dell’imprenditrice per lo studio delle ragazze
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e borse di studio “Piera Santambrogio” (pari a circa 300 mila euro annui) sono un sostegno economico istituito dall’Università Cattolica, per il tramite di EDUCatt, che attinge dai fondi ottenuti dall’eredità della signora Piera Santambrogio (1923-2009) per supportare gli studi delle studentesse meritevoli e in disagiate condizioni economiche. Per le universitarie che le ricevono queste borse di studio rappresentano come un’ideale staffetta; nel nome di Piera Santambrogio compiranno infatti la prima tappa, la formazione, e per loro sarà certamente un modello la sua vita di imprenditrice lungimirante, donna colta, generosa, filantropa. La signora Santambrogio più volte premiata (Ambrogino d’oro, commendatore della Repubblica, medaglia d’oro di benemerenza civica), studia e si laurea in Medicina, si ammala quando è ancora giovane e nel 1945 è ricoverata all’ospedale militare di Baggio, a Mila-
no e poi a quello di Roma. Affascinata dalle novità delle attrezzature moderne portate in Italia dagli americani, decide di impegnarsi perché quei macchinari rivoluzionari possano entrare in tutti gli ospedali della penisola. Lavora a stretto contatto con i medici e fonda a Milano un’azienda che produce elettromedicali, operando instancabilmente fino a settant’anni. Prima della scomparsa a un notaio, nel suo stile, lascia indicazioni nette: tutti i suoi beni per enti di ricerca e università. All’Università Cattolica e all’Università degli Studi di Milano è destinata anche la sua preziosa collezione di gioielli, perché dalla loro bellezza ne derivassero opportunità di formazione per giovani studentesse. I due Atenei milanesi non hanno avuto dubbi: per dar seguito alla sua volontà hanno scelto Sotheby’s, che per i gioielli Santambrogio ha organizzato un’Asta di Beneficienza nel dicembre del 2014, a Palazzo Broggi, a Milano, dove è stata battuta la preziosa collezione e il ricavato, circa 80 mila euro, è stato interamente devoluto alla realizzazione di borse di studio rivolte a studentesse di Statale e Cattolica. «Consentire a ragazze meritevoli di valorizzare il proprio talento significa contribuire alla loro crescita personale e insieme a quella di un’intera giovane generazione, alle cui energie e capacità la nostra società si affida per superare le difficoltà del presente» sono le parole con cui il rettore della Cattolica Franco Anelli volle sottolineare l’importanza della donazione di Piera Santambrogio.
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fundraising
Fondo, borse di studio e “premi dedicati” Premio di merito in memoria del professor Felice Martinelli
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gni anno l’Università Cattolica attua oltre 5.700 interventi a favore di studenti meritevoli e bisognosi attraverso l’esonero totale o parziale delle rette, borse, premi di studio e altre agevolazioni economiche. L’Ateneo, inoltre, sopperisce all’insufficienza dei fondi regionali per il Diritto allo Studio, sostenendo autonomamente anche gli studenti idonei che rimangono però esclusi dalle sovvenzioni per mancanza di fondi. A questi scopi l’Università – in collaborazione con Educatt e Istituto Toniolo – destina ogni anno oltre 19 milioni di euro di risorse proprie. Sostenendo pertanto il Fondo
Borse dell’Università Cattolica con una donazione, di qualsiasi entità, si contribuisce e si permette a ragazzi meritevoli e bisognosi una maggiore facilità di accesso alla proposta educativa dell’Ateneo del Sacro Cuore. Per chi desidera costituire una borsa o un premio di studio intitolato (sia ad un’impresa che ad una persona fisica) può sostenere le diverse tipologie di borse, triennali e biennali, o di premi di studio annuali finanziati attraverso il Fondo Borse. In questo modo è possibile sostenere direttamente uno o più studenti meritevoli, definendo i criteri di selezione e accompagnandoli in tutto il loro percorso formativo.
Borse di studio internazionali per il corso di laurea magistrale in Scienze bancarie, finanziarie e assicurative
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l progetto promosso da Unipol e Gruppo Banca Popolare di Milano rientra nell’ambito del fundraising aziendale, in quanto le due banche, attraverso un contributo economico, intendono sostenere gli studenti meritevoli e bisognosi all’accesso a un corso di laurea altamente qualificante. L’assegnazione di due borse di studio – pari a 15.000 euro da parte di UnipolSai Assicurazioni e 10.000 euro da parte di Gruppo Banca Popolare di Milano – è destinata a studenti del corso di laurea magistrale in Banking and finance della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica, in riferimento al programma di doppio titolo relativo al diploma in Accounting and finance della London School of Economics. Tale corso – prevedendo l’iscrizione a due atenei prestigiosi – comporta un ingente sforzo economico da parte delle famiglie degli studenti, l’assegnazione delle due borse di studio è pertanto finalizzata ad offrire al maggior numero possibile di universitari meritevoli, compresi quelli in condizioni economiche non favorevoli, l’opportunità di partecipare ad un corso di laurea di eccellenza. Per conoscere le diverse possibilità per costituire una o più borse o premi di studio intitolati si può contattare il Servizio Fundraising scrivendo a: donazioni@unicatt.it.
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presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
l professor Felice Martinelli ha sempre messo al centro della sua vita un’importante regola: “aiutare il prossimo”. In ambito accademico, lo studente è sempre stato al centro della sua attenzione. Il professor Martinelli – che si era laureato nel 1963 in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, dove è stato poi docente di Economia aziendale e Tecnica professionale nonché membro del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo – si è sempre infatti dedicato a impostare un percorso formativo che preparasse lo studente ad affrontare il mondo lavorativo in modo efficiente ed efficace» ha fatto presente il professor Luca Franceschi, allievo di Martinelli e docente di Finanza aziendale in Cattolica, illustrando le premesse che hanno portato all’idea di istituire, da parte dello studio Associato Bonetti e Novarese di cui è socio, un premio di laurea in sua memoria. Un premio da assegnare alle due miglior tesi magistrali che verranno discusse nell’ambito dell’insegnamento – per anni organizzato e gestito dal professor Martinelli – di Tecnica Professionale consulenza e gestione della crisi della facoltà di Economia, fra luglio 2016 e aprile 2017 e nei cinque anni accademici successivi. Il premio, che attribuisce a ciascuno dei vincitori la somma di 2.500 euro, consente di dare continuità all’impegno profuso da Felice Martinelli nella sua vita e, come ci tiene a sottolineare il professor Franceschi «fornisce l’opportunità allo studente di disporre risorse da investire in un ulteriore perfezionamento delle proprie competenze per un ingresso ottimale nel mondo del lavoro».
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I progetti della Cattolica per sostenere attività didattiche, di ricerca e sanitarie
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Università Cattolica offre ai propri studenti non solo una preparazione culturale solida e le indispensabili competenze professionali, ma anche una chiara proposta educativa e un metodo di lettura della realtà contemporanea. L’attività di ricerca, insieme a quella didattica, contribuisce in modo determinante a trasmettere alle nuove generazioni una conoscenza fondata sul rigore scientifico dei diversi ambiti del sapere. L’Ateneo si distingue per il valore delle risorse proprie investite in questo settore e si colloca ai primi posti a livello italiano tra gli atenei che destinano autonomamente finanziamenti. Sostenere la ricerca e didattica della Cattolica – ad esempio attraverso il finanziamento di una Cattedra o di un Insegnamento, oppure la costituzione di una borsa di dottorato o un di premio di ricerca – significa sostanzialmente favorire una visione del progresso ispirata ad un autentico umanesimo. Anche scegliere di destinare il 5 per mille (http://www.unicatt.it/5per mille/) all’Università Cattolica rap-
presenta un investimento concreto e di valore rivolto a sostenere iniziative educative, sociali e sanitarie in Italia e nel mondo. I finanziamenti che l’Ateneo riceve ogni anno dalla quota dell’Imposta IRPEF vengono utilizzati esclusivamente a scopi benefici, per finanziare progetti solidali e improntati alla ricerca scientifica. Il cinque per mille non è solo una percentuale per l’Ateneo del Sacro Cuore, ma rappresenta un vero e proprio motore di tante iniziative che permettono all’Università di tenere fede ai valori e principi su cui si basa la sua missione educativa. Come per esempio il diritto allo studio, diritto che l’Ateneo tutela erogando direttamente borse di studio. Come negli ultimi quattro anni, anche nel 2015 l’Università Cattolica, l’Istituto Toniolo e la Fondazione Educatt hanno istituito un contributo straordinario per borse di studio. La Cattolica ha contribuito direttamente destinando all’iniziativa 200.000 euro tratti dalle risorse ottenute con il 5 per mille. La cifra è destinata a coprire una parte delle borse di studio per 300 studenti risultati idonei ma
non beneficiari al concorso annuale per l’anno accademico 2014/2015. Ma le borse di studio che vengono erogate grazie al 5 per mille sono anche altre. Esiste infatti anche l’iniziativa dello Scholarship Program, che mette a disposizione alcuni fondi indirizzati agli studenti internazionali meritevoli che studiano presso l’Ateneo cattolico. Sono studenti provenienti dall’Africa, dal Sud America e Asia che non dispongono delle risorse economiche necessarie per lo sviluppo della propria formazione. L’obiettivo è rafforzare il capitale umano in questi Paesi, le parternship educative con le istituzioni locali e aumentare il numero di studenti provenienti dall’estero. Una parte dei contributi del 5 per mille contribuisce inoltre a finanziare i progetti del CeSI, il Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (http://centridiateneo.unicatt.it/ solidarieta-internazionale-home), che ha realizzato iniziative di cooperazione e sviluppo in ambito educativo, medico, psicologico e di formazione, particolarmente a favore dei bambini, dei giovani e delle donne di
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Afghanistan, Etiopia, Ghana, Haiti, Mozambico e Tanzania. Il CeSI ha l’obiettivo di diffondere la cultura e la pratica della solidarietà tramite la valorizzazione del patrimonio di conoscenze e di competenze della Cattolica, promuovendo sia attività scientifiche, sia iniziative concrete nel campo socio-assistenziale, in particolare a sostegno dei Paesi in via di sviluppo. Per quanto riguarda l’ambito sa-
nitario i progetti promossi grazie ai fondi raccolti con il 5 per mille non riguardano solo l’estero. L’Università Cattolica finanzia infatti anche molte iniziative di assistenza medico-sanitaria all’interno del Policlinico Gemelli di Roma – come i progetti Ospedale al femminile, Letti del Sollievo e la realizzazione della prima Ausilioteca per bambini affetti da malattie neurologiche e disabilità – e sostiene la ricerca scientifica come quella far-
macologica, genetica e clinica della terapia personalizzata. I fondi del 5 per mille sono stati utilizzati anche per acquisire strumentazione e attivare collaborazioni con ricercatori nell’ambito del progetto Sviluppo delle attività di ricerca nel campo della diagnostica molecolare personalizzata e per potenziare le attività diagnostiche e riabilitative ai bambini con disabilità neurologiche congenite ed acquisite.
L’impegno nelle Sedi per l’integrazione degli studenti con disabilità
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al 2016 le donazioni del 5 per mille rispondono anche ai bisogni degli studenti con disabilità. Un ambito delicato, non semplice, dove l’Ateneo ha deciso di investire con sempre maggiore attenzione con l’obiettivo di valorizzare maggiormente anche l’impegno di soggetti privati e benefattori. L’Università Cattolica è dotata di un Servizio per l’assistenza, l’integrazione e i diritti degli studenti con disabilità e con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) che aiuta e sostiene gli studenti disabili e affetti da DSA nell’esperienza universitaria, rispondendo alle loro esigenze individuali per garantire loro pari opportunità per il successo formativo, oltre al necessario sup-
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porto tecnico-amministrativo. Il Servizio include la presenza di pedagogiste, che predispongono un piano personalizzato per favorire il supporto didattico di ogni studente. L’Ateneo inoltre garantisce un servizio di trasporto che collega le diverse sedi milanesi dell’Università e un accompagnamento alle principali stazioni ferroviarie, oltre che un accompagnamento all’interno degli spazi dedicati per lezioni, mensa, esigenze primarie. Attualmente gli studenti dell’Università Cattolica con disabilità o DSA che usufruiscono dei servizi di integrazione sono circa 1000 nelle sedi di Milano, Piacenza-Cremona e Brescia. Devolvere un contributo al Servizio
di integrazione degli studenti disabili aiuta concretamente l’Università Cattolica ad assicurare a tutti gli studenti disabili un percorso didattico personalizzato e spazi e infrastrutture adeguati alle loro necessità formative.
fundraising
I progetti speciali dell’Ateneo #SHAREYOURFUTURE
L’
Università Cattolica lancia un nuovo progetto #SHAREYOURFUTURE, attraverso il quale intende promuovere e dare la possibilità a tutti coloro che partecipano alla vita dell’Ateneo – studenti, genitori, professori, ricercatori e amici – di costruire e condividere il proprio futuro, sostenendo anche quello di chi ha meno opportunità. Un’iniziativa che, di volta in volta, andrà a sviluppare specifici progetti di solidarietà a sostegno principalmente del diritto allo studio. Acquistando un prodotto #SHAREYOURFUTURE – attualmente disponibile presso l’UC Store (Via Lanzone 24, MI) – una percentuale del ricavato andrà a sostenere economicamente un’iniziativa solidale dell’Ateneo: borse di studio, attività di solidarietà internazionale ed altri progetti legati al mondo del sociale. Il primo progetto che #SHAREYOURFUTURE intende sostenere, attraverso l’acquisto di una T-Shirt, è il finanziamento di 5 borse di studio destinate a giovani siriani che avranno l’opportunità di formarsi in Cattolica per poter poi tornare in Siria e collaborare attivamente alla ricostruzione del Paese.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Università Cattolica e Arcidiocesi di Milano e promuove un intervento di formazione che ha portato in Italia cinque giovani studenti siriani cristiani provenienti dalla comunità monastica di Deir Mar Musa. L’iniziativa prende avvio da un incontro tra il rettore dell’Ateneo Franco Anelli e padre Jacques Mourad con l’intento condiviso di contribuire allo sviluppo sociale ed economico della Siria investendo sul capitale umano del Paese. Gli studenti siriani sono esentati dal pagamento delle tasse e contributi universitari per tutta la durata dei corsi di studio e ospitati, grazie al contributo della Fondazione Educatt, nei Collegi dell’Ateneo affinché possano condividere con altri studenti il loro percorso formativo. Gli studenti potranno inoltre partecipare a un corso intensivo di lingua italiana organizzato dalla “Scuola di lingua e cultura italiana” della Comunità di Sant’Egidio. Vuoi partecipare a #shareyourfuture ma non puoi andare all’UC Store? Dona ora al progetto per gli studenti siriani! Dona a #shareyourfuture: http://sostieni.unicatt.it/sha reyourfuture
La Cattolica accoglie cinque studenti siriani
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our, Toufik, Ola, Kenan e Fadi sono i nomi dei cinque ragazzi siriani, arrivati a Milano agli inizi di settembre grazie all’amicizia dell’Ateneo con la comunità monastica di Deir Mar Musa. Hanno tra i 20 e i 28 anni, sono cristiani e per la maggior parte di loro è la prima volta in Italia, se non in Europa. Si fermeranno tre anni, il tempo necessario per completare il percorso di studio che intraprenderanno all’Università Cattolica, nelle sedi di Milano e di Piacenza. Ola, già laureata in ingegneria informatica, frequenterà Linguaggi dei media; Kenan, volontario nei campi profughi di Aleppo per il Jesuit Refugee Service, seguirà il corso di Relazioni internazionali; Fadi, portiere professionista nella squadra Al Wathba Sport Club di Homs, si iscriverà a Scienze motorie. Nour e Toufik, i
più piccoli del gruppo, si trasferiranno a Piacenza per frequentare rispettivamente Scienze dell’educazione e della formazione e Scienze e tecnologie agrarie e forestali. Tutti hanno lo stesso desiderio: rientrare in una Siria riappacificata e contribuire alla sua ricostruzione. Piccoli semi di speranza in un territorio dove sono oltre 300.000 i morti registrati finora nella guerra civile siriana cominciata nel 2011. Semi che germoglieranno grazie al progetto di formazione e solidarietà avviato dalla Cattolica in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano. L’Ateneo sosterrà i costi di mantenimento dei cinque siriani a un corso di laurea triennale delle facoltà di Lettere e filosofia, Scienze politiche e sociali, Scienze della formazione e Scienze agrarie, alimentari e ambientali a partire dall’a.a. 2016/17.
Note d’inChiostro
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Università Cattolica intende valorizzare la dimensione sociale e di solidarietà di tutte quelle iniziative che, parallelamente alla propria missione principale nell’ambito della didattica e della ricerca, vengono promosse al suo interno con lo scopo di diffondere progetti di rilevanza culturale ed artistica. Una di queste è rappresentata dalla community musicale di Note d’inChiostro che propone a tutti i suoi studenti e laureati un percorso cultural-musicale con la collaborazione di docenti interni e di specialisti di varie discipline. Attraverso gli eventi promossi da Note d’inChiostro – concerti, corsi, seminari, laboratori accademici e Summer School – l’Ateneo, coerentemente con la propria missione fondata sull’educazione integrale della persona, vuole incoraggiare la cultura musicale e favorire attivamente l’espressione artistica dei propri studenti. Per questa ragione e a tal fine può essere devoluta un’offerta sia partecipando agli eventi organizzati da Note d’inChiostro (ad ingresso libero ed offerta volontaria) che, andando sul sito dell’Ateneo, per sostenere l’Università in questo impegno a favore degli studenti. Le donazioni raccolte in queste occasioni verranno destinate ad interventi rivolti agli studenti dell’Ateneo impegnati negli studi musicali superiori, per consentire loro maggiori opportunità di conciliazione dell’attività culturale e formativa con quella artistica. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Pagine 192 - € 18,00
Pagine 208 - € 20,00
le opere della collana
FILOSOFIA ED ESPERIENZA RELIGIOSA
www.vitaepensiero.it Largo Gemelli 1 - 20123 Milano - Tel. 02 7234.2335 - editrice.vp@unicatt.it
fundraising
Come sostenere l’Università Cattolica Donazione on-line Si può fare una donazione in modo immediato e sicuro attraverso il sito dell’Ateneo, tramite carta di credito VISA o Master Card, collegandosi all’indirizzo http:// sostieni.unicatt.it/dona-ora. Nella sezione specifica http://sostieni.unicatt. it/le-nostre-priorita, è possibile approfondiere i progetti e le priorità dell’Ateneo e dedicare la propria donazione al sostegno di una iniziativa specifica.
Donazione tramite Assegno Chi desidera versare una donazione tramite assegno o contanti può farlo direttamente negli uffici del Servizio Fundraising dell’Università, presso la sede di Milano - Largo Gemelli 1, previo appuntamento. Per informazioni 02.7234.2644. L’assegno deve essere intestato a Università Cattolica del Sacro Cuore.
Versamento Bancario Si può donare all’Università tramite bonifico bancario, indirizzato a: Istituto: Intesa San Paolo IBAN: IT48 O 03069 03390 10000 0001855 intestato a: Università Cattolica del Sacro Cuore.
Nota: al fine di ricevere un riscontro da parte dell’università è consigliabile, contestualmente al bonifico, indicare gli estremi della donazione unitamente ai propri riferimenti, scrivendo a: donazioni@unicatt.it.
Lasciti, legati e donazioni L’Università Cattolica del Sacro Cuore è un’istituzione senza scopo di lucro e può quindi essere indicata come beneficiaria di lasciti testamentari, donazioni in vita (sia di beni mobili che immobili) o assicurazioni sulla vita. Sostenere la Cattolica attraverso una di queste modalità rappresenta un contributo concreto e significativo alla realizzazione di molti importanti progetti destinati al sostegno degli studenti meritevoli, della ricerca scientifica, delle attività didattiche, dello sviluppo di spazi e strutture dell’Ateneo. Nel caso si decida di donare un proprio bene
all’Università Cattolica, in vita o nelle proprie disposizioni di ultima volontà, è sempre opportuno consultarsi con un professionista di fiducia, al fine di non ledere eventuali diritti di natura successoria. Per approfondire la possibilità di destinare un lascito testamentario o una donazione ed essere costantemente informato sulle attività istituzionali e le iniziative organizzate dall’Università contatta il Servizio Fundraising scrivendo a: donazioni@unicatt.it.
Agevolazioni fiscali L’Università Cattolica, in quanto istituzione non lucrativa, può ricevere donazioni: per questo una donazione alla Cattolica assicura al donatore l’accesso alle agevolazioni fiscali previste dalla Legge per tutti i contribuenti che effettuano erogazioni liberali (donazioni) a favore dell’Università, secondo le diverse modalità previste per le persone
fisiche, le imprese, fondazioni e le altre istituzioni private. Per approfondire le opportunità di natura fiscale è sempre utile rivolgersi al proprio professionista di fiducia.
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CERCARE LAVORO
la risposta nella Rete
Creare relazioni è il mestiere di Andrea Attanà che, da laureato in Lettere con una tesi in Archivistica e Paleografia, è oggi Enterprise Relationship Manager di Linkedin, la piattaforma che ha rivoluzionato il modo di trovare e offrire occupazione
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he relazione ci può essere tra una laurea in Archivistica e Paleografia con un lavoro in LinkedIn? Andrea Attanà è sicuramente la persona giusta per rispondere a questa domanda perché una laurea conseguita alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Cattolica è stata la prima tappa di un percorso che l’ha portato ora a ricoprire il ruolo di Enterprise Relationship Manager nel più grande network professionale del mondo. Dopo aver frequentato il liceo scientifico nella sua Milano, grazie ai suggerimenti ed ai consigli di alcuni amici, nel 1992 decide che l’Ateneo in cui desidera studiare Lettere moderne è l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il salto dal liceo è grande, ma ciò che trova in Largo Gemelli lo entusiasma fin da subito, e Andrea Attanà ci si butta a capofitto: «Ho un ricordo molto positivo di quegli anni – dice – vi trascorrevo talmente tanto tempo che era quasi diventata una seconda casa per me, mancava solo che mi fermassi a dormire». Qui avvengono alcuni incontri decisivi per la sua formazione, in particolare quelli con due professori, ai quali ripensa ancora con stima e gratitudine. Il primo è il professor Guido Fabrizio Milanese, all’epoca ricercatore e incaricato di Letteratura latina, del quale afferma: «A distanza di tanti anni mi ricordo ancora la sua prima lezione sul ritmo. Era molto preparato anche sull’argomento dei diversi linguaggi, in particolare su quelli informatici». Il secondo è il professor Angelo Giorgio Ghezzi: «La sua fu la prima
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di Leonardo Cavallo cattedra di Archivistica in Cattolica ed io sono stato il suo primo tesista» – ricorda con orgoglio Attanà. Fu proprio il professor Ghezzi che gli suggerì di seguire un corso di Paleografia e Archivistica all’Archivio di Stato di Milano, cosa che, a posteriori, ha costituito una tappa fondamentale per la carriera del dottor Attanà: «Sono certo che senza quel diploma di laurea non sarei qui, ma non so spiegare precisamente il motivo; spesso ho come l’impressione che tutto quello che fai, conseguentemente e successivamente, ti porti nel luogo in cui sei ora».
I bravi universitari studiano tanto e hanno buoni risultati, ma quelli davvero in gamba riescono a farlo facendo progredire contemporaneamente i propri progetti, i propri sogni e le proprie passioni. Andrea Attanà fa parte di questo gruppo di studenti, perché la sua vita tra i chiostri è composta da tante altre attività oltre che lo studio. Innanzitutto, grazie alle proprie conoscenze sull’utilizzo dei computer, sicuramente fuori dal comune per chi allora si dedicava agli studi umanistici, riesce ad ottenere collaborazioni di assoluto prestigio, come quelle con alcuni colossi del
calibro di Microsoft e Olivetti. E che cosa fare del poco tempo libero che avanza? Attanà decide di non sprecare nemmeno un minuto, riesce infatti – nell’arco delle sue intense giornate – a ritagliarsi del tempo per continuare a coltivare un’altra sua grande passione, oltre all’informatica: la musica. E così, durante gli anni di studio trascorsi tra i chiostri bramanteschi della Cattolica, costituì un gruppo di appassionati di chitarra, con il quale riuscì – ricorda con nostalgia Attanà – a invitare un maestro di musica che tenne un concerto nella suggestiva cripta dell’Aula Magna dell’Ateneo di Largo Gemelli. «Da un certo punto di vista ho frequentato l’Università come fosse una scuola dell’obbligo – confessa Attanà –; con tutto lo sforzo che ho fatto per pagarmi gli studi, non mi è mai passato per la testa di non laurearmi per accettare qualche offerta di lavoro a tempo pieno». Così tra esami, chitarra e gruppetti di aiuto allo studio per le matricole che preparavano l’esame di Letteratura italiana 1, Attanà conclude gli studi discutendo la sua tesi di laurea sull’archiviazione digitale dei dati, per la quale ha creato anche un programma per computer. Giunto al bivio più grande: su quale sentiero professionale avventurarsi, Attanà dice di aver sempre lasciato la porta aperta ad ogni possibilità. Seguendo la strada che si stava delineando davanti a lui, inizia a lavorare a tempo pieno nel grande oceano dell’informatica. «Anche durante l’Università ho sempre lavorato in
ambiti legati alla tecnologia, alla programmazione e alla formazione sui prodotti di Microsoft Office – spiega il manager -, di conseguenza, terminati gli studi, le proposte lavorative che mi sono giunte riguardavano tutte le nuove tecnologie. All’inizio ho lavorato per la Sas Institute, una società che produceva software, dove ho svolto un ruolo a metà tra i due mondi: in pratica essendo il solo “umanista” tra tanti informatici, ho tradotto alcuni manuali di quell’area. In seguito ho deciso di mettermi in proprio, fondando con mio fratello una piccola azienda tecnologica e informatica. Il passo successivo, grazie alla grande esperienza maturata nel campo della tecnologia, è stato lavorare in Sap, una multinazionale europea per la produzione di software, da lì ho poi accettato altre proposte che mi hanno condotto e fatto approdare in LinkedIn». Qual è il segreto dunque per attraversare due universi così apparentemente inconciliabili come la letteratura italiana e l’archiviazione digitale? «La chiave sta nel costruire relazioni. Occorre mettere le mani in tante cose diverse e lasciare aperte molte porte. Ci vogliono energia e passione, anche per mettersi in evidenza», afferma Attanà. Oggi, grazie all’esperienza maturata negli anni, grazie ai traguardi e alle soddisfazioni raggiunte, riguardando dietro sé, il manager di LinkedIn si sente di dare tre consigli agli studenti: «Il primo è operativo: durante gli anni dell’università bisognerebbe fare al-
meno un’esperienza lavorativa seria, perché aiuta a capire il mondo che ti attenderà fuori; in secondo luogo, è importante coltivare le relazioni e gli interessi più disparati, sfruttando le possibilità che la Cattolica mette a disposizione; in ultimo, bisogna sapersi rendere appetibili per il mercato del lavoro, e il primo passo per cercare di farlo è quello di crearsi un profilo LinkedIn efficace prima di terminare gli studi». Attualmente il suo lavoro consiste nell’occuparsi dei rapporti con i clienti che hanno comprato le versioni a pagamento di LinkedIn, dando loro consigli preziosi su come utilizzare al meglio questo sistema in vista di una selezione sempre più efficace dei migliori candidati nei ruoli disponibili. Un lavoro sicuramente affascinante per chi, come Andrea Attanà, ne è appassionato: «La cosa che più mi piace della mia professione è collaborare a rivoluzionare il modo di trovare lavoro». Come ogni impiego, però, anche questo ha i suoi lati meno gradevoli, ed egli non nasconde che, nei periodi più impegnativi, lavorare per una grande multinazionale comporta una pressione fortissima in vista del raggiungimento del profitto. Eppure Attanà, grazie alla formazione ricevuta in Cattolica, fa presente che: «anche durante le giornate lavorative più intense e convulse, cerco di mettere sempre le persone in primo piano, al centro della mia attenzione, per instaurare un rapporto vero, non superficiale con ognuna di esse». presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Gli studenti della Cattolica protagonisti dei programmi di studio e stage all’estero raccontano a “Presenza” la loro esperienza. Scrivete a: postcards.presenza@unicatt.it Chiara Piva* Erasmus: la mia crescita personale e culturale
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a anni ormai leggo con grande interesse e curiosità i racconti degli studenti che hanno partecipato ai programmi all’estero, e ora che anche la mia esperienza si è conclusa ho deciso di raccontarla a tutti per diffondere questo messaggio: partite! Partite nonostante la paura di lasciare tutte le sicurezze della vostra città e dei vostri cari, nonostante tutte le pratiche burocratiche da sistemare, le incertezze linguistiche, economiche o qualsiasi altra preoccupazione possiate avere. Ricordo ancora quando annunciai ai miei amici di essere stata selezionata per l’Erasmus e di avere come meta Dresda, in Germania. Una vera e propria culla di cultura nel cuore della Sassonia, un luogo ricco di monumenti barocchi, circondato da una campagna di fiaba con castelli, parchi e vigneti. Dopo la gioia e l’entusiasmo iniziali, arrivò la domanda «Come ti senti?». E io a quel punto risposi seria: «Ho paura». Io, che più di qualunque altra cosa al mondo ero convinta
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di voler fare l‘Erasmus. Eppure la paura c’era, e si è accompagnata poi anche a dei momenti di scoraggiamento quando ho dovuto affrontare tutte le procedure per partecipare al programma, gli esami da convalidare, le previsioni dei costi, la lingua tedesca che studiavo da soli due anni... Ma mi sono sempre fatta forza e mi sono ripetuta che questo era ciò che veramente volevo, e che ero sicura ne valesse assolutamente la pena. E non mi sbagliavo. Anzi, sebbene pensassi già che un’esperienza simile mi avrebbe sicuramente arricchito, non potevo immaginare fino a che punto mi avrebbe fatto crescere personalmente, culturalmente e accademicamente. Oggi posso dire con certezza che l’Erasmus ha cambiato la mia vita e i miei progetti, mi ha aiutato a far luce su ciò che davvero voglio fare ed essere in futuro. Ho affrontato un mondo universitario diverso e spaesante all’inizio, ma estremamente student-friendly (anche in termini di costi) e stimolante, che dà agli studenti la possibilità di partecipare attivamente e di essere seguiti da vicino da professori appassionati e competenti. Da uno di questi ho perfino ricevuto la proposta di
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lavorare con lui ad un progetto finanziato dall’Unione Europea. Inutile dire poi che le mie conoscenze linguistiche, sia di inglese che di tedesco, sono migliorate a tal punto che ora posso dire di padroneggiare due lingue straniere a livello C1/C2. Ma non solo, anche dal punto di vista della vita privata, ho imparato a condividere la casa e le esperienze, le gioie e le difficoltà con studenti provenienti da tutto il mondo, con cui la comunicazione avveniva solo in inglese o in tedesco, ho stretto amicizie solide grazie alle quali non mi sono mai sentita sola e ho conosciuto una persona che
mi ha dato un ulteriore motivo per progettare di tornare in Germania e proseguire lì la mia vita privata e la mia carriera universitaria e professionale internazionale. Sempre con l’Università Cattolica nel cuore, per avermi regalato sia dei bellissimi anni in Italia che l’opportunità di andare all’estero e trovare la mia strada. In Erasmus mi sono sentita per la prima volta davvero adulta. Sono diventata una persona più forte, indipendente e sicura delle proprie capacità, e con un bagaglio culturale più ricco. È difficile trovare le parole per
rienza del genere perché, come si suol dire, once Erasmus, forever Erasmus. Aciu labai Vilnius, grazie mille Vilnius! *24 anni, Milano, quinto anno della facoltà di Giurisprudenza.
Ilenia Caia*, Erika Valtulina**, Erica Sacchetti*** Far sorridere un bimbo cambia il mondo
I descrivere l’esperienza di vita che si nasconde dietro quel semestre, ciò che ti regala e come ti arricchisce. Per me forse si può riassumere tutto nella parola “crescita“, sotto ogni punto di vista. *22 anni, di Milano, terzo anno della laurea triennale in Scienze linguistiche, sede di Milano.
Francesca Mauriello* Vilnius, un Erasmus di studio e crescita
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tutto pronto: zaino, passaporto e biglietto di sola andata per Vilnius...Inizia così, lo scorso febbraio, la mia esperienza di studio all’estero, grazie al programma Erasmus, che si può riassumere in una sola parola: crescita. Appena giungo a destinazione, una destinazione abbastanza insolita, mi accoglie un freddo pungente mai provato prima, che non fa altro che alimentare il mio iniziale sconforto. Confesso che sono partita con tanti dubbi, ma soprattutto completamente sola. Sapevo quello che lasciavo, ma non ciò che avrei trovato... «Ma perché hai scelto proprio la Lituania?» è stata la domanda che più volte, da amici e parenti, mi è stata rivolta
dal momento in cui mi è stata assegnata Vilnius come meta del mio Erasmus. Nonostante fosse difficile trovare una risposta che potesse andare bene, rispondevo dicendo semplicemente che volevo vivere un’esperienza diversa dalle altre e conoscere un Paese che fino ad allora avevo visto solo sui libri di geografia delle scuole medie. Ma l’Erasmus é crescita, è un’esperienza che ti fortifica e le mie paure iniziali, giorno dopo giorno, sono state scalfite fino a diventare delle sicurezze. Quando sono ripartita a giugno da quella che, ormai, era diventata la mia seconda casa, avevo amici provenienti da tutto il mondo e sul libretto i voti di qualche esame in più. L’Università di Vilnius mi ha permesso infatti di arricchire il mio percorso universitario, ho seguito lezioni specifiche per gli studenti del programma Erasmus, seminari interattivi, e sono stata a contatto con universitari di ogni nazionalità. Famosa e molto frequentata era la biblioteca dell’Old Town, meraviglioso luogo in cui noi ragazzi ci trovavamo quotidianamente per discutere delle varie sentenze oggetto dei nostri esami e per preparare i paper da consegnare ai professori, sempre gentilissimi e disponibili a fugare ogni nostro dubbio. Parte della mia sfida é stata
anche la lingua: la maggior parte della popolazione purtroppo (eccetto gli universitari e i giovani) non parla inglese e quindi risultava difficile anche solo fare la spesa. Per questo motivo ho seguito un corso specifico di lituano base, che ha contribuito ad arricchire il mio curriculum universitario. Durante i miei splendidi e intensi mesi di Erasmus ho incontrato persone meravigliose, inizialmente estranei che però ben presto sono diventati degli amici con cui ho condiviso esperienze indimenticabili, e con cui mi sono spinta ai confini del mondo. Ho viaggiato moltissimo, ogni weekend era l’occasione per partire e visitare una nuova città, ma soprattutto per sentirsi giovani e liberi. Insieme siamo arrivati fino a Mosca e insieme abbiamo condiviso molte serate, cene e feste al Sauletekio 39, il mitico dormitorio di Vilnius dove ho conosciuto culture così diverse dalla mia e ho ascoltato tante storie di vita, una più bella dell’altra. Quando sono tornata a casa mi sono resa subito conto di non essere più la persona che ero prima di partire: dalla timida e introversa ragazza che ero...adesso ho amici sparsi in tutto il mondo, progetto vacanze in giro per l’Europa e non vedo l’ora di vivere un’altra espe-
l primo giorno al Giardino degli Angeli è stato come respirare una boccata di aria fresca. Un posto allegro, colorato con tantissimi bambini sorridenti e affettuosi che ci sono corsi incontro abbracciandoci al grido di “Tia! Tia! Tia!” (zia). Durante la prima mattinata seguivamo le lezioni e il programma dell’asilo, aiutando le maestre nelle loro attività quotidiane il più possibile. Numeri, lettere, disegni e colori: in fondo, la scuola materna non sembrava così diversa da quelle italiane. Durante il pomeriggio collaboravamo con le maestre nei corsi del dopo scuola: un’attività ben strutturata, che non solo aiuta i bambini a rafforzare i concetti imparati a scuola, ma li fa anche sfogare grazie ad attività ricreative come sport di gruppo, musica, judo, inglese e capoeira. I bambini, dai 6 agli 11 anni, ci hanno accolto tra mille sorrisi e mille domande, facendoci sentire le benvenute. Il Giardino degli Angeli ci è sembrato un’oasi felice, soprattutto in confronto con la realtà in cui vivono i bambini. Ce ne siamo accorte quando abbiamo iniziato ad accompagnare con le nostre biciclette la direttrice del Giardino, Regina, nelle visite alle famiglie. Dopo la prima volta ci siamo accorte di quanto profondamente diverse le cose fossero da come le immaginavamo. Abbiamo visitato case piccole, misere e diroccate. Abbiamo visto bambini camminare scalzi tra il fango e le pozzanghere. Abbiamo aperto gli occhi. Ancora adesso fatichiamo ancora a credere che quei bimbi bellissimi e felici possano vivere in un ambiente del genere.
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postcards Da quel momento abbiamo realizzato come Canavieiras sia un luogo di contrasti: da un lato i paesaggi da cartolina, le casette colorate vicino al porto e la musica per le strade; dall’altro la povertà, le vie sterrate e i bambini senza scarpe. E, quei bimbi che vedevamo così sorridenti all’asilo, a casa cambiavano espressione e perdevano il loro entusiasmo. Ci siamo chieste come il nostro semplice aiuto quotidiano potesse fare la differenza di fronte a problemi familiari insormontabili. Pensavamo: “come facciamo a dare di più? Cosa possiamo fare per loro? Come renderli felici?”. La risposta è arrivata il giorno i cui abbiamo partecipato alla riunione tra docenti e genitori. Regina ci ha presentate ai pochi familiari presenti e quello che ha detto ci ha profondamente colpite. Ha descritto il nostro aiuto all’asilo e al doposcuola come essenziale, ci ha fatto sentire importanti, nonostante la nostra impressione di non riuscire mai a fare abbastanza. Ci ha fatto sentire parte di quella piccola ma grande famiglia. Ci ha fatto capire quanto la nostra semplice presenza fosse fondamentale. Perché l’unica cosa che quei bambini ci chiedevano, al di là di tutto, era il nostro affetto. Quando siamo partite non
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avevamo idea che questa esperienza ci avrebbe cambiato così tanto, non sapevamo che riuscire a far sorridere un bambino valesse più di qualunque cosa al mondo, non credevamo che avremmo ricevuto così tanto. Perché se c’è una cosa che abbiamo imparato in queste tre settimane è che dare è ricevere, e non c’è cosa più bella. *25 anni, di Belluno, del secondo
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anno della laurea specialistica di Comunicazione per le imprese, i media e le organizzazioni complesse (Cimo);**22 anni, di Sotto il Monte Giovanni XXVII (Bg), laureata alla triennale in Relazioni Internazionali;.***24 anni, di Milano, del secondo anno della laurea specialistica in Politiche pubbliche, sede di Milano.
Maria Chiara Barra* Chi non ha niente dona tutto
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veglia alle cinque del mattino, tutti i giorni. È presto, fa freddino, ma è la sveglia più piacevole che potesse mai capitarmi. L’unica sveglia che mi fa alzare con la voglia di vivere un’altra giornata intensa, piena di emozioni: si tratta delle voci arzille e allegre dei bambini dell’Orphelinat Catholique di Fianarantsoa, in Madagascar, dove, grazie al Charity Work Program, ho trascorso uno dei mesi più belli della mia vita. È il secondo orfanotrofio più grande di tutta l’Africa, mi hanno spiegato, e ci vivono 200 bambini e ragazzi, di tutte le età. C’è chi non ha che poche settimane e chi ha ormai vent’anni, e che oggi può studiare e lavorare grazie al preziosissimo lavoro che ogni giorno le suore malgasce svolgono per i loro ragazzi, mettendosi completamente al loro servizio. Sono tutte mamme, queste suore. Mamme di ragazzi e ragazze diversissimi, con storie incredibilmente tristi, ma diventati un giorno tutti fratelli e sorelle. Alcuni non hanno proprio nessuno, non si sa da dove vengano, se abbiano, da qualche parte del mondo, una famiglia o qualcuno che ancora li ricordi. Altri vivono lì perché i propri parenti non
postcards possono prendersi cura di loro, poiché vivono troppo lontano o perché non hanno alcun mezzo economico per farli crescere. Ma nessuno è da solo all’Orphelinat. I bambini sono divisi per gruppi in base alla loro età e giocano assieme. Ho assaporato ogni secondo della commozione che provano i bambini nel rendersi conto di essere davvero amati. Così come ho condiviso la gioia delle suore che li amano come fossero loro figli. Ogni bambino o bambina qui è speciale, è unico. Le suore conoscono a memoria le loro caratteristiche, i loro gusti, le loro passioni. Col pugno di ferro li disciplinano e con tutto l’affetto del mondo li amano e li crescono. Appena sveglia, faccio colazione con le suore. Nemmeno io sono mai sola. Non faccio in tempo a chiudere la porta dietro di me che Jean-Marie mi si appende al braccio, Enrico mi salta sulla schiena, Herman spalanca le sue braccine e i suoi grandi occhi scuri e mi corre incontro, Antonio mi afferra la mano in un gesto silenzioso e delicato, fissandomi con uno sguardo pieno di affetto, mentre Meltine e Nirina si dividono le dita dell’altra mano, che ancora è rimasta libera, e la stringono assieme. Cominciamo a camminare, siamo lenti, goffi, ridiamo, sbandiamo; io cammino per sei, per sette, per dieci!, perché si appendono tutti su di me e io mi diverto a trasportarli giocosamente per il giardino. Attraversandolo, da lontano sento gridare il mio nome, da più parti: «Chiara! Chiara!». Mi giro ovunque, con un sorriso spontaneo, naturale, così bello e genuino. Non mi sembra un sorriso mio: mi sembra un regalo, un dono prezioso che ricevo ogni giorno dagli sguardi di questi bambini, che mi stringono sempre più forte e, correndomi incontro, si uniscono agli altri per accompagnarmi a fare colazione. Quando giungiamo alla sala da pranzo siamo uno squadrone rumoroso e divertito. Mi ci vogliono almeno dieci minuti per salutarli tutti, non si vogliono separare, ma li convince la promessa che appena avrò finito, giocheremo assieme. Succede la stessa cosa quan-
do, ogni giorno, alle 11.30 e alle 17.30 vado a dare da mangiare ai neonati, che dormono o piangono fra le braccia di donne malgasce che danno una mano alle suore e che stanno sedute su delle stuoie di una stanza calda e accogliente. Grazie a loro, ho imparato a interpretare i gesti e i pianti di un neonato, a cambiare uno dei complicatissimi pannolini che hanno in uso lì e a far addormentare quelle creature così piccole e così indifese. Ma i momenti più emozionanti li ho vissuti la sera, quando i “pré-maternelles” si accingono a infilarsi sotto le coperte dei loro piccolissimi lettini e corrono gridando come matti per scappare da me, che li inseguo fingendo di essere un leone che li vuole mangiare. Catturatone uno, gli faccio il solletico, lo bacio e lo metto nel suo lettino. E via ad inseguirne un altro, fra le loro urla divertite. Quando i bimbi e i ragazzi sono tutti a letto, vado nella mia stanza, dove mi raccolgo un momento per rivivere nel ricordo la mia giornata. Vorrei assaporare il silenzio del cielo e delle stelle africane, ma nella mia testa risuonano le vivaci vocine dei bambini, che mi insegnano a contare in malgascio, a danzare, a cantare. Mi insegnano a vedere la felicità ovunque, in ogni sguardo, in ogni cosa. Una felicità che io, pur avendo tutto ciò che potessi mai desiderare nella mia vita, non ho mai posseduto davvero. Loro non hanno niente, giocano con le cortecce degli alberi o con i tappi di bottiglia, indossano la stessa maglietta per una settimana intera, eppure sono felici. Felici davvero. Sono partita per il Madagascar pensando di portare qualcosa a questi bambini e ragazzi. Invece sono tornata in Italia piena di regali, di oggettini che mi hanno donato, di canzoni, di filastrocche, di sorrisi ed emozioni. Chi non ha niente, ha dato tutto a me, semplice studentessa venticinquenne. Vado a letto in preda a un’eccitazione strana; fatico ad addormentarmi perché questo sentimento pervade tutta me stessa: è la consapevolezza di essere nel posto giusto, di vivere pienamente l’amore… è la felicità, quella vera.
* 25 anni, di Novate Milanese, secondo anno laurea magistrale in Esperto linguistico per le Relazioni internazionali, facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere, sede di Milano.
Cecilia di Ruscio* Kampala, dove curare non è solo guarire
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autista sta per arrivare, le valigie sono chiuse, appoggiate in un angolo, la camera è ormai vuota, eppure non sono ancora pronta, ho quella strana sensazione di stare dimenticando qualcosa. La verità è che qui ci sto lasciando tanto, e non parlo di passaporto o spazzolino, parlo di quella parte di me che questo posto si è preso. E lo ha fatto con così tanta dolcezza che ora è cosi difficile salire su quell’auto diretta all’aeroporto. Per tre settimane ho collaborato con lo staff medico del Benedict Medical Centre di Kampala, in Uganda, e, fin dal primo giorno, sono stata accolta da grandi sorrisi, quelli del personale sanitario, preparatissimo, sempre disponibile e pronto a coinvolgerci, e quelli dei pazienti, così affettuosi con noi studenti “muzungu” (bianchi). In questo posto ho imparato così tanto, più di quanto cinque anni di studio possano avermi dato. Ho imparato che curare non significa esclusivamente guarire, ma prendersi cura di
chi si ha di fronte, preoccuparsi non solo per la sua salute, ma anche per le sue sofferenze, significa gioire dei suoi miglioramenti ed essere presenti nei momenti di sconforto. In questa realtà così diversa dalla nostra spesso ci si imbatte in situazioni difficili, non tutti possono permettersi delle cure e le famiglie sono costrette a grandi sacrifici. I medici del Benedict, e con loro tutto il personale, si fanno carico di queste problematiche, cercando sempre la soluzione migliore per ciascun paziente e lo fanno con un affetto che raramente avevo visto prima. Ho imparato il valore di una parola e di un sorriso, che si può essere felici anche per delle semplici bolle di sapone, che la vita va vissuta per strada, a contatto con la gente, e basta sedersi in un bar per trovare nuovi amici, che pecore e polli sono ovunque e che anche in Africa è possibile ingrassare. In ultimo ho capito che ci si può sentire a casa, anche a 10mila km di distanza, quando tutti ti chiamano “muzungu” perché in effetti sei l’unico bianco nel raggio di chilometri e il caffè è peggiore di quello del Policlinico, e per questo non posso far altro che ringraziare. Qui sto lasciando gran parte del mio cuore, ma lo faccio sorridendo. Chi sa un giorno magari tornerò a prenderlo. 24 anni, sesto anno della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, facoltà di Medicina e Chirurgia, sede di Roma.
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PhD: oltre 200 nuovi dottori di ricerca La lezione di Thomas Ekman Jørgensen
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ostruire una società della conoscenza con una formazione di alto livello: è il fine e l’obiettivo del dottorato di ricerca, massimo grado di istruzione universitaria in Italia destinato a trovare nuovi spazi in aziende, nelle libere professioni, nella pubblica amministrazione. Lo ha dichiarato il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli durante la cerimonia di proclamazione e consegna del titolo di dottore di ricerca lo scorso 16 settembre. Nel suo discorso il Rettore ha spiegato che oggi non si tratta più solo di formare i futuri docenti universitari ma di «creare figure che sappiano guardare la realtà come si affronta un’indagine, seguendo e sviluppando tesi e ipotesi in vari campi, dalle scienze umane alla tecnologia». In particolare il professor Anelli ha fatto presente che «impegnarsi per tre anni in un percorso di avvio all’attività di
ricerca significa acquisire conoscenze culture e scientifiche approfondite e avanzate, operare in contesti internazionali e sviluppare una rete di contatti e relazioni con importanti istituzioni culturali e di ricerca, e soprattutto orientarsi ad adottare approcci metodologici innovativi e originali». Al centro della cerimonia nell’Aula Magna dell’Ateneo di Largo Gemelli la lectio di Thomas Ekman Jørgensen, Head of Unit at the European University Association (Eua) e per otto anni a capo dell’Eua Council for Doctoral Education, che è intervenuto sul tema: The future of the research profession e il conferimento del titolo di dottore di ricerca a 127 neodottoresse e 84 dottori, che hanno discusso la tesi di dottorato nell’anno 2015 nelle sedi di Milano, Piacenza e Roma. L’Università Cattolica nel l’anno accademico 2016-2017 ha adottato un modello di dot-
torato organizzato in 15 Scuole: 9 a Milano, 5 a Roma e 1 a Piacenza. Il numero totale di iscritti ai corsi di dottorato è pari a 536 studenti (278 nei campus di Milano e Piacenza, 258 a Roma). L’Ateneo dedica particolare attenzione alla dimensione internazionale dei dottorati, avvalendosi della collaborazione di
docenti stranieri, promuovendo per i dottorandi programmi di mobilità, accordi di co-tutela di tesi all’estero e la possibilità di ottenere il label di Doctor Europaeus. La collaborazione con atenei di altri paesi prevede inoltre per alcuni corsi il rilascio del doppio titolo di dottorato (Double Doctoral Degree).
Alumni a Bruxelles per rilanciare il Sistema Italia
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n contributo alla promozione del nostro Paese in sede europea. Con questo intento si è svolto lo scorso 7 settembre, presso l’Isti tuto Italiano di Cultura a Bruxelles, l’evento Gli Alumni per il Sistema Italia - Il coordinamento delle Associazioni Alumni: prove di coesione per il Paese, con cui le associazioni dei laureati di dodici atenei italiani hanno inteso iniziare un percorso comune, nella città sede delle istituzioni europee, per agevolare le opportunità di incontro tra i laureati italiani, le imprese e le istituzioni europee. Alumni Cattolica è stata sin dall’inizio una delle associazioni proponenti l’iniziativa ed ha assunto subito un ruolo significativo nei mesi di progettazione. La presentazione e firma del manifesto sono state occasione di una tavola rotonda, moderata dalla giornalista de Il Sole 24 ore Adriana Cerretelli, a cui hanno partecipato come relatori Romano Prodi (al centro nella foto, fra il rettore Anelli e il presidente Assi), 18
Antonio Tajani e Sandro Gozi. Romano Prodi, già presidente della Commissione Europea, presidente del Consiglio italiano e laureato dell’Università Cattolica, ha trattato il tema della Internazionalizzazione della cultura
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italiana: punte di eccellenza mentre Tajani, primo vice presidente del Parlamento europeo, è intervenuto su Il modello di coesione del Sistema Italia a Bruxelles. Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari europei, ha invece parlato di Cultura e istruzione come leve per lo sviluppo dell’Italia in Europa. A fare gli onori di casa erano presenti Paolo Grossi, dell’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, e l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione. Nel Manifesto degli Alumni italiani a Bruxelles firmato alla fine dell’evento dai presidenti delle Associazioni e dai delegati delle Università (Carlo Assi per Alumni Cattolica) sono stati dettagliati gli obiettivi, tra cui: organizzazione di iniziative di networking, di formazione, di sviluppo professionale degli aderenti alle associazioni Alumni italiane a Bruxelles; condivisione di informazioni, idee e proposte tra tutti gli attori
nazionali ed internazionali a Bruxelles; promozione di occasioni di sviluppo personale e professionale degli Alumni. Il rettore della Cattolica, Franco Anelli, si è dichiarato: «soddisfatto sia per questa occasione di collaborazione tra i laureati della Cattolica e delle altre Università, sia per l’incontro con il professor Prodi, che da oggi è anche ‘socio a vita’ della nostra Alumni Cattolica, della quale ho apprezzato in questi anni il rilancio e che è destinata ad assumere un ruolo chiave nell’ambito dell’attuazione di un piano di ulteriore valorizzazione della relazione dell’Ateneo coi suoi laureati». La professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, delegata dell’Ateneo per il Progetto Alumni ha elogiato «lo sforzo e i risultati dell’Associazione sia in generale sia per questo importante evento, realizzato con il contributo rilevante del Gruppo brussellese dell’Associazione». (Informazioni e contatti su www. alumnicattolica.it).
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MeetMeTonight, il festival della ricerca scientifica
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aboratori per prevenire la stupidità digitale, hotspot psicologici, percorsi alla scoperta delle nanoparticelle aerodisperse nelle attività domestiche e incontro con il teatro antico. Sono alcune delle esperienze proposte negli stand dell’Università Cattolica, a Milano, Brescia e Cremona, nel corso della quinta edizione della Notte dei ricercatori. L’evento coinvolge a Milano ricercatori e istituzioni di ricerca, rispondendo così alla proposta della Commissione Europea che ogni anno riguarda oltre 300 città. Da venerdì 30 settembre a sabato 1 ottobre i Giardini Indro Montanelli si sono animati con stand e incontri per cittadini grandi e piccoli che hanno potuto conoscere da vicino la ricerca scientifica e l’attività dei ricercatori attraverso laboratori interattivi. Una modalità semplice e innovativa per promuovere il sistema della ricerca e dell’alta formazione e per valorizzare l’eccellenza della ricerca degli atenei. La manifestazione è stata ufficialmente aperta, venerdì pomeriggio, dal taglio del nastro a più mani, protagonisti, tra gli altri, il rettore della Cattolica Franco Anelli, il rettore della Statale Gianluca Vago, il rettore del Politecnico Giovanni Azzone e Cristina Messa, rettore della Bicocca. Ricco e articolato il programma delle due giornate milanesi proposto dalla Cattolica. Dai laboratori per le scuole: Giornalisti per un giorno, promosso dal Centro di ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia, Si selfie chi può. Prevenire la stupidità digitale e Raccontiamo con il tablet a Meet the psychology sei hotspot tematici, dedicati alle aree della psicologia studiate in Cattolica, che ha coinvolto i visitatori attraverso esercizi cognitivi e corporei, test che utilizzano stimoli visivi e uditivi, realtà virtuale con caschetto indossabile. Infine, a conclusione della prima giornata, i ricercatori del Cremit con 3-6-9-12 Diventare grandi all’epoca degli schermi digital hanno sensibilizzato sui rischi e le opportunità dei media digitali e sociali in età evolutiva. La rassegna, per la Cattolica, è continuata il 1° ottobre con l’incontro Polveri sottili e na-
noparticelle autodisperse: l’insospettabile ruolo generatore delle attività domestiche, che ha mostrato come le particelle sub-microniche riescano a penetrare in profondità nelle vie respiratorie e da lì a immettersi direttamente nel sangue, e con il laboratorio Sistema: la rivoluzione in una parola dove i ricercatori hanno spiegato cos’è il pensiero sistemico. Infine il Teatro antico in scena: con il Laboratorio di Drammaturgia antica, i corsi di Teatro Antico in Scena dell’Ateneo e l’Associazione Kerkìs è stato realizzato un percorso audio-visivo pratico che ha raccontato le fasi di studio e creazione artistica nella messinscena teatrale. Era inoltre possibile consultare ascoltare armonie e canti polifonici di spettacoli e sperimentare la fattura delle maschere teatrali attraverso una postazione audio-video. Nella sede di Brescia della Cattolica, presso il dipartimento di Matematica e Fisica, la manifestazione si è aperta invece con la Danza delle frazioni per scoprire i legami sorprendenti e quasi magici fra “nodi” e “numeri”, nei laboratori di fisica si sono ammirate le fotografie superveloci del nanomondo, con laser a caccia dei processi fisici più veloci in natura, scoperti i materiali quantistici e manipolate atomi e molecole per creare nuovi materiali artificiali e vedere il mondo in due dimensioni, passando dal grafene ai nanotubi di carbonio. Infine Photo Booth di Light Painting, ovvero l’arte di dipingere con la luce e una postazione con cuffie per ascoltare le nuove onde gravitazionali scoperte dall’interferometro del laboratorio americano Ligo. La tavola rotonda intitolata Università e Imprese: occasioni di incontro tra ricerca universitaria e realtà aziendali con il preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali Lorenzo Morelli e il professor Fabio Antoldi ha invece inaugurato l’edizione 2016 della Notte dei ricercatori a Cremona. Su un palco allestito nel Cortile Federico II, alcuni ricercatori referenti delle università cittadine hanno
QS RANKINGS
Gli studenti della Cattolica tra i preferiti dai recruiter
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erzo posto per l’Università Cattolica nel sondaggio tra i datori di lavoro e i recruiter della 13a edizione di QS World University Rankings, l’indagine che definisce le migliori università al mondo tra 3800 atenei presi in considerazione. Milano si conferma la città con gli studenti più ricercati dalle aziende: Bocconi, Politecnico di Milano e Università Cattolica si attestano rispettivamente al primo, secondo e terzo posto in Italia tra gli atenei che formano gli studenti più apprezzati dai recruiter. All’interno della classifica, l’indicatore dell’Employer Reputation si basa su un sondaggio di quasi 38.000 recruiter ai quali è stato chiesto di indicare da quali università preferiscono assumere talenti: cinque italiane figurano nel 2016 tra le prime 200 al mondo, rispetto alle 4 del 2015. In particolare l’Università Cattolica risale di 11 posizioni e si attesta al 132° posto a livello mondiale. L’Ateneo del Sacro Cuore fa parte, complessivamente, del gruppo delle migliori 500 università nel mondo, posizionandosi nel range 491-500.
raccontato il loro lavoro e l’impatto delle loro ricerche nella vita di tutti i giorni. Per l’Università Cattolica sono intervenuti Annalisa Rebecchi, della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali, e Chiara Capelli ed Elisa Capelletti del Cersi - Centro di ricerca per lo Sviluppo imprenditoriale.
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ateneo
Primo doppio titolo Italia-Cina
INTESA UCSC - BLCU
La partnership tra i due Atenei
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n “double degree” all’insegna dell’incontro tra cultura cinese e italiana. È il nuovo doppio titolo che prende il via grazie all’accordo siglato il 6 giugno tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Beijing Language and Culture University (BLCU). Giovani cinesi innamorati del patrimonio storico-artistico italiano potranno specializzarsi negli studi umanistici proposti dalla facoltà di Lettere e filosofia. Grazie all’accordo siglato, gli studenti dell’Ateneo di Pechino iscritti in Cina alla laurea undergraduate in Italianistica potranno ottenere la laurea triennale in Scienze dei beni culturali, profilo Storico-artistico, della facoltà di Lettere dell’Università Cattolica. Gli studenti dovranno frequentare due annualità alla BLCU e due in largo Gemelli. Gli iscritti in Cina alla laurea magistrale in Lingua e letteratura europea, profilo di Italianistica, potranno, invece, ottenere la laurea magistrale in Filologia moderna, profilo Storico-culturale, frequentando un anno alla BLCU, uno in Cattolica e un altro alla BLCU. Per gli amanti della lingua e della cultura cinese, l’accordo prevede un doppio titolo rivolto agli studenti della facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere 20
dell’Università Cattolica. Gli iscritti alla laurea triennale in Scienze linguistiche - curriculum Esperto linguistico d’impresa delle sedi di Milano e Brescia avranno l’opportunità di ottenere il Bachelor in Lingua cinese studiando al College of Chinese Language della BLCU. Il modello di mobilità prevede che gli studenti frequentino due anni in Università Cattolica e due anni alla BLCU, riuscendo in questo modo a completare il percorso della laurea triennale e a vedersi riconosciuti, al rientro, i crediti necessari per l’iscrizione alla laurea magistrale. Quella firmata dal rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli e dal rettore della BLCU Xiliang Cui, in visita a Milano per l’importante occasione, è la convenzione per il primo doppio titolo completo Italia-Cina attivato congiuntamente da due facoltà umanistiche. Alla firma erano presenti il preside della facoltà di Lettere e filosofia Angelo Bianchi e il preside della facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere Giovanni Gobber. Erano presenti anche la professoressa Sara Cigada, docente di Lingua e traduzione e di Lingua francese, e il professor Agostino Giovagnoli, docente Storia contemporanea, in rappresentanza dell’Istituto Confu-
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cio dell’Università Cattolica. Per BLCU hanno partecipato anche l’Associate Vice President Zhang Baojun, la preside della School of Translation and Interpreting Liu Heping e la vicepreside della Business School Li Yingye. «Sono felice di poter contare sulla collaborazione di BLCU per consolidare iniziative di studio e di ricerca a favore dei nostri studenti in diverse materie», ha affermato il rettore Anelli. «Con questo accordo abbiamo fissato anche gli obiettivi per il futuro, in direzione verticale e orizzontale. In verticale, perché intendiamo consentire ai nostri studenti di conseguire una laurea magistrale e un dottorato; in orizzontale, perché prevediamo di ampliare l’oggetto dello studio, spaziando dalle arti fino all’economia». La delegazione cinese della Beijing Language and Culture University (BLCU), nelle parole del rettore Xilang Cui, e dell’Associate Vice President Zhang Baojun, ha riconosciuto nell’Università Cattolica il suo partner più importante in Europa, e si è detta lieta di poter avere la possibilità di ampliare ulteriormente la collaborazione con l’Ateneo di largo Gemelli, aprendo in futuro anche ai docenti la possibilità di effettuare degli scambi per migliorare la didattica.
a Beijing Language and Culture University (BLCU) è stata fondata nel 1962 ed è l’unica università internazionale presente in Cina. Si pone come obiettivo primario l’insegnamento della lingua e della cultura cinese agli stranieri, nonché la preparazione linguistica degli studenti cinesi interessati ad esperienze di studio all’estero. A seguito dell’espansione economica del Paese e della crescita delle cooperazioni internazionali, l’Università ha incrementato notevolmente le proprie partnership, con oltre 150 Atenei in 31 Paesi diversi. Dalla collaborazione tra Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC), BLCU e Confucius Institute Headquarters/Hanban (l’Ufficio per la diffusione del cinese all’estero, collegato con il Ministero dell’Istruzione di Pechino), nel 2009 nasce in Università Cattolica l’Istituto Confucio, attualmente diretto dalla professoressa Elisa Giunipero (nella foto), con l’obiettivo di promuovere la
conoscenza della lingua e della cultura cinese non solo in università ma anche presso la più vasta comunità locale, sia nella sede di Milano che nelle sedi di Brescia e Piacenza. A partire dal 2011, BLCU invia a UCSC un numero sempre crescente di studenti in scambio, provenienti dai programmi Bachelor e Master del loro dipartimento di Italianistica, che completano con successo un semestre o un anno di studi a Milano, frequentando corsi della facoltà di Lettere e segnalandosi come studiosi preparati e attenti in aula. Da qui l’idea di consolidare questa esperienza costruendo un percorso di studi più strutturato, che potesse permettere ad un gruppo di questi studenti di ottenere il doppio titolo BLCU e UCSC.
ateneo
Premio Gemelli, i migliori del 2015
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a 56esima edizione del Premio Agostino Gemelli, attribuito al miglior laureato di ciascuna delle dodici facoltà dell’Ateneo per l’anno 2015, è stata ospitata quest’anno, per la prima volta, nel campus di Roma lo scorso 3 ottobre. In occasione della cerimonia si sono riuniti anche i medici, laureati in Cattolica, che hanno ricevuto lo storico Premio dal 1967 al 2015. Hanno partecipato all’evento anche numerosi ex allievi della sede di Roma dell’Ateneo, laureati negli oltre cinquant’anni di vita della facoltà di Medicina e chirurgia Agostino Gemelli. La cerimonia di consegna dei premi, a cui era presente Carlo Assi, presidente dell’Associazione Alumni Cattolica – Ludovico Necchi, è stata aperta dai saluti dell’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, mentre le conclusioni sono state affidate al prorettore dell’Ateneo Antonella Sciarrone Alibrandi. Il Premio Gemelli è un riconoscimento che viene con-
ferito ogni anno ai migliori laureati di ciascuna facoltà. È stato istituito nel 1960 dall´Associazione Alumni Cattolica - Ludovico Necchi e, oltre a onorare la memoria del fondatore e primo rettore della Cattolica, Padre Agostino Gemelli, il premio ha l’obiettivo di valorizzare il merito e l’impegno dei laureati dell’Università. I laureati dell’Ateneo del Sacro Cuore che hanno ricevuto il Premio Gemelli sono Matteo Botta, laurea in Giu-
risprudenza (facoltà di Giurisprudenza); Emanuele Zanotti, laurea in Politiche europee e internazionali (facoltà di Scienze politiche e sociali); Giulia Bider, laurea in Economia e gestione dei Beni culturali e dello spettacolo (interfacoltà Economia–Lettere e Filosofia, sede di Milano); Maria Helena Caputo, laurea in Scienze dell’Antichità (facoltà di Lettere e filosofia, sede di Milano); Simona Finetti, laurea in Progettazione pedagogica nei servizi per
minori (facoltà di Scienze della formazione, sede di Piacenza); Tommaso Galiotta, laurea in Scienze e tecnologie agrarie (facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, sede di Piacenza); Antonio De Vita, laurea in Medicina e Chirurgia (facoltà di Medicina e Chirurgia , sede di Roma); Costantino Gammacurta, laurea in Matematica (facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, sede di Brescia); Alessandro Ricotta, laurea in Scienze statistiche, attuariali ed economiche (Interfacoltà Scienze Bancarie, finanziarie e assicurative-Economia, sede di Milano); Valentina Varinelli, laurea in Lingue, letterature e culture straniere (facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere, sede di Brescia); Michele Vannucci, laurea in Gestione d’azienda (facoltà di Economia e Giurisprudenza, sede di Piacenza); Marta Grossi, laurea in Psicologia clinica: salute, relazioni familiari e interventi di comunità (facoltà di Psicologia, sede di Milano).
Tanzania, conclusa la missione del Cesi
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i è conclusa da poco la missione al Consolata Hospital Ikonda in Tanzania del professor Roberto Cauda, direttore del Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale e docente di Malattie Infettive alla sede di Roma. La missione rientra nell’ambito del progetto Strategie di controllo delle infezioni nosocomiali e della tubercolosi nel Consolata Hospital di Ikonda in Tanzania: corsi di formazione per una buona pratica clinica finanziati dalla Conferenza episcopale italiana per ridurre l’incidenza delle infezioni ospedaliere e il tasso di mortalità ad esse correlato, e favorire un migliore trattamento dei pazienti dell’ospedale con tubercolosi. A tal fine sono già stati realizzati quattro dei cinque corsi di formazione previsti per il personale medico-sanitario dell’ospedale dei missionari della Consolata a Ikonda. I primi due cicli di incontri sono stati realizzati nei mesi di ottobre e novembre del 2015 grazie a Paola del Giacomo, specializzanda in Malattie infettive e tropicali della facoltà di Medicina e chirurgia, che ha trascorso in Tanzania
6 mesi, e alla missione della infettivologa del Policlinico Gemelli Kathleen de Gaetano Donati. Le due dottoresse hanno formato oltre 200 operatori locali tra medici, infermieri e personale sanitario dell’ospedale sui temi della promozione dell’igiene delle mani per la riduzione della diffusione delle malattie infettive, su come effettuare una corretta diagnosi della tubercolosi e sul trattamento dei pazienti con patologie respiratorie da contatto. A giugno 2016 sono stati organizzati altri due corsi di formazione: il primo sul controllo dell’uso degli antibiotici, curato da Claudia Palazzolo, medico specializzando in malattie infettive alla Cattolica che ha lavorato con 150 operatori sanitari. Il secondo ha riguardato i protocolli terapeutici delle principali malattie infettive ed è stato tenuto dal professor Cauda, che ha offerto la sua consulenza su alcuni casi clinici. Nella realizzazione dei corsi ci si è avvalsi della collaborazione di Gian Paolo Zara, medico volontario al Consolata Hospital Ikonda, che nel mese di ottobre ha tenuto l’ultimo ciclo di incontri sul trattamento della tubercolosi, che conclude il
progetto di 18 mesi. Durante i corsi sono state distribuite brochure informative sulla procedura del lavaggio delle mani, sull’utilizzo della mascherina in caso di tosse o febbre e nei luoghi di maggiore passaggio dell’ospedale sono stati affissi cartelloni esemplificativi. Il progetto ha permesso inoltre l’acquisizione di specifici macchinari per la diagnosi della tubercolosi e per ottenere l’antibiogramma dei batteri isolati dal sangue, questi ultimi tra i principali responsabili delle malattie infettive. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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ateneo
Giovani protagonisti dell’ecologia integrale
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e Giornate Mondiali della Gioventù (GMG) designano una sensibilità ecologica peculiare, i giovani si ritrovano per testimoniare la propria fede e la propria gioia di seguire Cristo. In questo orizzonte si inserisce il convegno Ecologia integrale. Laudato Si’. I giovani protagonisti del cambiamento, che si è svolto lo scorso 25 luglio in apertura della settimana dedicata alla XXXI GMG a Cracovia, presso l’Università Jagellonica, in collaborazione con la pontificia Università Giovanni Paolo II di Cracovia, la Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù del Pontificio Consiglio dei Laici e la fondazione Principe Alberto II di Monaco. Questo incontro è in continuità con quello sulla Salvaguardia del Creato organizzato in occasione della GMG di Rio de Janeiro nel 2013, con una motivazione in più, data dalla pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, la cui novità si esprime nel concetto di “Ecologia Integrale”. Nella lettera ai partecipanti papa Francesco ha riaffermato la grande fiducia riposta nei giovani, i quali sono i veri protagonisti del cambiamento negli stili di vita, nella quotidianità della loro esperienza, in famiglia, nello studio, al lavoro, tra gli amici, nella società. Le testimonianze di cinque giovani dei diversi continenti hanno aperto l’incontro, mostrando alcune situazioni emblematiche su cosa sta accadendo alla nostra casa comune: gli effetti dei cambiamenti climatici, il tema dell’acqua, la perdita della biodiversità, la degradazione della qualità della vita, l’iniquità planetaria. Successivamente gli interventi e le relazioni del professor Pierluigi Malavasi, direttore dell’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica, e del cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace hanno invitato e sollecitato i giovani partecipanti ad un approfondimento per trovare strade di concreta attuazione dell’enciclica Laudato si’.
CRACOVIA
Gli studenti dell’Ateneo con il Papa alla GMG
T L’esame del rapporto tra ambiente, economia e sviluppo e la conseguente riflessione sull’educazione e la conversione all’ecologia integrale ha previsto l’intervento di numerosi accademici – tra i quali il professor Pier Sandro Cocconcelli (a destra nella foto) e la dottoressa Caterina Calabria dell’Università Cattolica – esperti e testimoni privilegiati, intervallati da interventi liberi dei giovani presenti, proveniente da ogni parte del mondo. Tra questi il gruppo dell’Ateneo del Sacro Cuore che ha preso parte attiva nei lavori e nel confronto. Il convegno – cui hanno partecipato anche l’onorevole Gian Luca Galletti (a sinistra nella foto) e il professor Jan Szyszko, rispettivamente ministro dell’Ambiente italiano e polacco – è stato concluso dalla relazione di Michael Agliardo, della Loyola University of Chicago, rivolta alla ricerca e all’adozione di nuovi stili di vita. Infine le parole del cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, hanno richiamato San Giovanni Paolo II invitando i giovani ad essere promotori di esperienze e progetti a difesa dell’ambiente naturale e urbano, per sviluppare e recuperare un nuovo tessuto sociale e incoraggiare comportamenti che abbiano un’incidenza diretta e importante nella cura della nostra casa comune. Nel corso dell’incontro è stato presentato il volume Laudato si’. Ricerca, formazione, conversazione – curato dall’assistente ecclesiastico generale della Cattolica monsignor
Una delegazione di studenti dell’Università Cattolica di Milano e Roma ha partecipato alla trentunesima Giornata mondiale della Gioventù dal 25 al 31 luglio scorso. L’evento ha portato a Cracovia, in Polonia, migliaia di giovani di tutto il mondo ed è culminato con l’incontro con Papa Francesco. La delegazione dell’Ateneo, composta da una quarantina di studenti, era accompagnata dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori e da due assistenti spirituali delle due sedi, don Daniel Balditarra e don Paolo Morocutti. Oltre agli appuntamenti con il Santo Padre il programma di viaggio organizzato dalla Cattolica ha previsto eventi di accompagnamento spirituale e culturale come liturgie, catechesi, incontri con comunità e movimenti religiosi, concerti e spettacoli, nonché le visite alla cittadina di Katowice e i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. I social media dell’Ateneo hanno seguito “in diretta” il viaggio dei giovani dell’Ateneo, raccontando l’esperienza di chi stava vivendo in prima persona la GMG e le tante diverse storie e motivazioni che avevano portato alla decisione di essere presente all’evento mondiale.
Claudio Giuliodori e dal professor Malavasi – che tratta e richiama i temi approfonditi nel dibattito. Volume che a tutti gli studenti “Unicatt” partecipanti è stato omaggiato nel kit del pellegrino. (c.c.)
A Roma il Giubileo delle Università
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ai temi economici a quelli della comunicazione, dalla bioetica alla teologia, fino alla psicologia e alla finanza, una tavola rotonda che ha riunito oltre 50 Rettori giunti da tutti i cinque continenti, e infine l’udienza con Papa Francesco. Sono questi alcuni dei punti principali del Giubileo delle Università e dei Centri e delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Coreutica che si è svolto a Roma dal 7 all’11 settembre e che ha avuto come filo conduttore il tema Conoscenza e Misericordia. La terza missione dell’Università. L’evento è stato promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica in collaborazione con Ufficio per la Pastorale Universitaria della diocesi di Roma, e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La rappresentanza dei docenti dell’Ateneo è stata guidata 22
presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
dal rettore Franco Anelli che l’8 settembre ha partecipato all’Incontro Mondiale dei Rettori, conclusosi con la presentazione della Carta di Roma, documento consuntivo e di proposta che sarà diffuso a livello internazionale. Maria Chiara Malaguti, docente della facoltà di Economia alla sede di Roma, ha presentato il programma dell’evento nella cerimonia inaugurale e nei giorni successivi si sono alternati nelle varie sessioni di lavoro, in diverse sedi di alcuni Atenei romani, i presidi delle facoltà di Economia e di Medicina e chirurgia Domenico Bodega e Rocco Bellantone e i professori Walter Ricciardi, Antonio Spagnolo, Rodolfo Proietti e Massimo Antonelli, Roberto Cauda, Vincenzo Valentini, Americo Cicchetti, Luigi Janiri, Stefano Bozzi e Marina Casini. In contemporanea si sono svolti tre forum: uno
dedicato ai Centri di Ricerca, presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche; un secondo rivolto ai dirigenti amministrativi, svoltosi alla Sapienza Università di Roma e introdotto dal saluto di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, e infine un incontro al teatro Eliseo riguardo i Centri e le Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Coreutica (f.m.).
ateneo
Bodega, terzo mandato alla facoltà di Economia
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l professor Domenico Bodega è stato confermato preside della facoltà di Economia per il quadriennio 2016/17 – 2019/20. Lo ha deciso il Consiglio di facoltà riunito a Milano lo scorso 14 luglio. Bodega è professore ordinario di Organizzazione aziendale alla facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano e docente di Organizzazione aziendale, Gestione del Personale e Comportamento organizzativo. È presidente nazionale
della Conferenza dei direttori dei Dipartimenti delle Scienze economiche e statistiche e presidente del
centro di ricerca Cerismas dell’Università Cattolica. È Scientific Researcher per l’Italia del programma internazionale di ricerca Globe (Global Leadership and Organizational Behavior Effectiveness Research Programme) alla University of Pensylvania, Warthon Business School. I suoi interessi di ricerca riguardano i temi della progettazione organizzativa, della cultura d’impresa e della leadership per i quali è autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Merzoni alla guida di Scienze politiche e sociali
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l professor Guido Merzoni è stato confermato preside della facoltà di Scienze politiche e sociali per il quadriennio 2016/17 – 2019/20. Lo ha deciso il Consiglio di facoltà riunito a Milano lo scorso 29 giugno. Guido Merzoni è professore ordinario di Economia politica alla facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano. Ha studiato all’Università di Warwick (Regno Unito), dove ha conseguito il Ph.D. in Economics ed è stato Human
Capital Research Fellow presso il Department of Economics. È socio ordinario della Società Italiana degli Economisti, membro del Coordinamento editoriale e del Comitato scientifico della rivista Economia politica - Journal of Analytical and Institutional Economics e del Consiglio Scientifico del Cranec dell’Università Cattolica. I suoi interessi di ricerca riguardano l’analisi economica delle istituzioni, della fiducia e delle relazioni interpersonali; la teoria della delega e dei
contratti; il capitale sociale e la sussidiarietà. Su questi temi è autore di numerosi saggi pubblicati in sede nazionale e internazionale.
IN BREVE
Lo stand della Cattolica al Meeting di Rimini
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Università Cattolica anche quest’anno era presente alla 37esima edizione del Meeting per l’Amicizia fra i popoli di Rimini. L’Ateneo ha partecipato nel padiglione Conta su di Te con uno stand dedicato alle attività e ai progetti dell’Università rivolti al mondo dell’orientamento, del lavoro e dell’autoimprenditorialità. Lo stand dell’Ateneo è stato pensato come un punto di confronto, informazione e aggiornamento su argomenti legati all’inserimento nel mondo del lavoro di giovani laureati e dottorati e delle necessità ed esigenze del mercato. Allo stand era possibile inoltre reperire materiale informativo relativo all’offerta formativa. Durante la manifestazione sono stati organizzati cinque momenti di dialogo su tematiche trasversali come lo sport, la comunicazione, la cooperazione internazionale e il mondo della scuola, con particolare riferimento a studenti e neolaureati. A questi incontri hanno partecipato docenti dell’Università Cattolica – Simona Beretta, Sara Balestri, Massimo Scaglioni, Paola Vago, Nicoletta Vittadini – che ricoprono a vario titolo ruoli strategici nelle tematiche affrontate. Presenti anche ospiti d’eccezione con cui l’Ateneo
Piacenza, Fellegara confermata Preside
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nna Maria Fellegara è stata confermata dal consiglio di Facoltà preside di Economia e Giurisprudenza per il quadriennio 2016-20. Ordinario di Economia
aziendale, la professoressa svolgerà il suo secondo mandato alla guida della Facoltà piacentina. «Il grande successo delle immatricolazioni è testimonianza del riconoscimento dello sforzo che abbiamo profuso per assicurare un’alta qualità dell’offerta formativa – afferma la Preside -. Così come ci sembra molto lusinghiero l’apprezzamento internazionale ottenuto dai nostri corsi, e il riconoscimento ottenuto in concorsi e progetti dai nostri docenti e ricercatori». Il prossimo quadriennio sarà all’inse-
gna dell’innovazione e dell’internazionalizzazione «Punteremo molto sull’internazionalizzazione, completando la nostra presenza nelle aree geografiche mondiali più interessanti, allargandoci in Asia e in Australia, stringendo rapporti con Business school affermate» afferma Fellegara, che sull’anima specifica della Facoltà piacentina, sottolinea: «Vogliamo mantenere il carattere distintivo dell’essere insieme economia e giurisprudenza, due aree di studio che riteniamo molto ricche di potenziale se viste insieme».
collabora intensamente, come l’atleta olimpionico Igor Cassina (nella foto), con il quale, assieme al team di Cattolicaper lo Sport, è stata approfondita l’importanza della formazione per le nuove professioni nate nel mondo dello sport. Non è mancata l’originalità e l’ironia attraverso la messa in scena del Job Show sulla disoccupazione giovanile I poveri non lavorano (i ricchi nemmeno), curato dal professor Claudio Bernardi. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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milano
Consulta ed economia, gli incontri con i giudici
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a crisi economica del 2008 ha segnato uno spartiacque storico facendo emergere l’intreccio tra diritto ed economia. E la stessa Corte Costituzionale non è stata esente da questa contaminazione». Con queste parole Marta Cartabia, vicepresidente di Palazzo della Consulta, mercoledì 28 settembre ha inaugurato alla presenza del rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli il ciclo di incontri La Corte Costituzionale e l’Economia, promosso dai dipartimenti di Diritto privato e pubblico dell’Economia e di Economia e Finanza dell’Università Cattolica, da settembre a gennaio 2017. Il tema del connubio tra diritto ed economia non è nuovo. Anzi da sempre è al centro dell’attenzione degli studiosi e della Corte Costituzionale. A maggior ragione lo è negli ultimi anni non solo perché gran parte della recente produzione legislativa del governo è in materia economica. Ma anche perché i giudici delle leggi, a causa della crisi, hanno dovuto sempre più misurarsi nelle loro decisioni costituzionali con questioni di carattere eco-
LECTIO
Il futuro dei cristiani in Medio Oriente
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nomico. Problematiche che poi sono diventate centrali nella riflessione del diritto costituzionale con la riforma del 2012 e la conseguente introduzione nella Costituzione del principio dell’equilibrio strutturale delle entrate e delle spese del bilancio. Così la vicepresidente della Consulta – dopo gli interventi di Domenico Bodega, preside della facoltà di Economia, e di Massimo Bordignon, professore di Scienza delle finanze – dialogando con Vincenzo Ferrante e Dino Piero Giarda, rispettivamente docente di Diritto del lavoro e professore emerito in Cattolica, ha ammesso che nell’attuale contesto la Corte Costituzionale si trova al crocevia tra le pressanti esigenze di chi ha chiesto giustizia e l’im-
patto che alcune decisioni possono avere. Pertanto, ha aggiunto, «il giudice delle leggi non può più giudicare esclusivamente sulla base delle leggi». Ecco allora l’importanza di capire come prendono corpo le decisioni della Consulta e quali sono le conseguenze che le sentenze costituzionali hanno sul sistema economico e le politiche pubbliche del Paese. Aspetti che il ciclo di incontri vuole approfondire in tutte le sue sfumature con l’aiuto degli altri quattro giudici costituzionali Silvana Sciarra, Aldo Carosi, Giuliano Amato, Daria de Pretis che, dopo Marta Cartabia, hanno accettato l’invito di confrontarsi con gli economisti e i giuristi dell’Ateneo.
uello che sta accadendo in Siria e in Iraq, insieme ai grandi fenomeni migratori che stanno coinvolgendo l’Europa, ci impone alcune riflessioni ma soprattutto ribadisce l’urgenza di rinnovare al più presto la sfida del dialogo ecumenico». L’ha dichiarato il cardinal Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, che lo scorso 19 luglio ha tenuto una lectio magistralis in Cattolica dal titolo Visione del Concilio Vaticano II circa le Chiese orientali cattoliche e sviluppi successivi: le competenze della Congregazione per le Chiese orientali. Introdotto dal rettore Franco Anelli e dal preside della facoltà di Giurisprudenza Gabrio Forti, alla presenza di Stefano Solimano, direttore del dipartimento di Scienze giuridiche, e Ombretta Fumagalli Carulli, direttrice della Summer school in Diritto canonico orientale e statuto orientale libanese, insieme a Andrea Bettetini, il Cardinale ha inquadrato storicamente la Congregazione per le Chiese orientali dagli inizi sotto Pio IX, fino alla sua istituzione nel 1917 con Benedetto XV, e alla sua attività fin dopo il Concilio, quando nel 1991 è entrato in vigore il Codice dei canoni delle Chiese orientali.
Economia, al via una nuova laurea magistrale 2.0
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biettivo raggiunto. I primi 100 studenti della laurea magistrale in Direzione e consulenza aziendale entrano in aula. Fisicamente staranno tra i banchi di lezione solo per la metà del tempo, perché quella proposta dalla facoltà di Economia è la prima laurea blended dell’Università Cattolica, realizzata grazie alla stretta collaborazione con il Centro per l’innovazione e lo sviluppo delle attività didattiche e tecnologiche d’Ateneo e con il Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e
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alla Tecnologia. Il modello didattico, pensato in modo particolare per gli studenti lavoratori o per chi volesse studiare e iniziare contemporaneamente a intraprendere un’attività professionale, prevede, infatti, che il 50% della didattica avverrà in presenza, durante i fine settimana, e l’altro 50% sarà gestito online attraverso le più attuali tecnologie di e-learning. Le attività della nuova laurea magistrale sono state avviate il 25 settembre scorso nell’Aula magna della sede di Milano alla pre-
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senza del rettore Franco Anelli e del preside della facoltà di Economia Domenico Bodega. Con loro la coordinatrice didattica Antonella Cifalinò e il project manager Pier Cesare Rivoltella. Il corso è organizzato in corsi di 13 settimane (7 in aula, 6 online) strutturati in 6 moduli. Gli incontri in presenza si tengono ogni due settimane (venerdì e sabato). In mezzo sono previsti 12 giorni di fruizione online. Ogni insegnamento prevede 30 ore di presenza e 30 ore di online. Di queste 12 sono di video-lezioni create ad hoc dai
docenti dei corsi (ogni videolezione contiene gli obiettivi, i temi e le domande/stimolo di autovalutazione); 12 di Webinar esercitativo; 6 di feedback live. Il corso, strutturato in moduli progettati attorno al concetto di flipped classroom, propone allo studente, video-lezioni, materiale di approfondimento, test di auto-valutazione, attività, webinar esercitativo e feedback live. La laurea dispone di una Community Studenti dedicata nella piattaforma Blackboard e di uno spazio dedicato a ciascun insegnamento.
milano
L’“albero magico” vince Dr. Startupper
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configgere l’alto tasso di malnutrizione in Burundi attraverso la coltivazione della Moringa Oleifera, una pianta chiamata “l’albero dei miracoli” o “l’albero della vita” perché le sue foglie, i semi, le radici, il tronco e la resina sono ottimi strumenti per il miglioramento delle condizioni nutritive degli abitanti. L’alta presenza di sali minerali, soprattutto ferro e calcio, proteine e vitamine rendono questa pianta un importantissimo integratore alimentare per le popolazioni più disagiate e a rischio. Nafasco è il progetto vincitore di Dr. Startupper 2016 che lo scorso 20 giugno ha assegnato i premi ai giovani laureati, decisi ad avviare la propria startup. Dr. Startupper è nato nel 2013 dalla Cattolica in collaborazione con la Camera di commercio di Milano e scommette sulla creatività dei partecipanti nel dare vita a start up innovative e nell’inventare nuove forme di lavoro e professionalità. Valence Ndayisenga è un giovane agronomo dottorando proveniente dal Burundi, Beatrice La Porta una dottoranda e giu-
rista specializzata di Diritto alimentare, e Guglielmo Dragotta un economista ora iscritto a un master in risorse umane (nella foto). Con il premio in denaro offerto da Banca Popolare di Milano (diviso tra i tre vincitori) la squadra si cimenterà nell’avventura di realizzare il proprio progetto. A pari merito hanno poi vinto altre due idee imprenditoriali: M2.0 e Bookcafè. Francesca Rizzi è l’ideatrice di M2.0: una piattaforma di interazione e scambio
tra la domanda e l’offerta degli operatori commerciali che vuole rispondere al bisogno delle aziende di allocare almeno parte dell’invenduto, della produzione “fuoristagione” e degli scarti al fine di rendere più efficiente l’impiego delle risorse aziendali. A partire dalla provincia di Sondrio dove verrà gradualmente collocato sul mercato, questo strumento si estenderà poi alle zone limitrofe. Bookcafè invece è l’idea che vogliono realizzare Giulia Carini e
Francesca Sirtori, studentesse rispettivamente di Economia e Scienze linguistiche con indirizzo Media Management. Si tratta di un sito internet mobile-friendly che offre servizi agli studenti quali la ricerca di luoghi per studiare, ristorarsi o fare acquisti per l’Università, la creazione di gruppi di studio tra colleghi per preparare insieme esami e progetti. Il luogo di test del progetto dedicato agli studenti sarà la città di Milano. Una volta testato il servizio questo verrà esteso al altre città lombarde. Complessivamente le idee finaliste di questa edizione di Dr. Startupper, a cui hanno partecipato 25 progetti e 32 studenti di laurea magistrale, sono state dieci, tutte presentate brillantemente presso Palazzo Affari ai Giureconsulti alla presenza dei professori Andrea Mezzadri e Fabio Antoldi dell’Università Cattolica. L’iniziativa Dr. Startupper è dedicata a studenti di laurea magistrale, dottorandi, neo-dottori di ricerca e giovani inseriti in percorsi di alta e qualificata formazione (master,corsi di alta formazione) in qualsiasi ambito disciplinare.
Conlab a caccia di idee con un nuovo bando
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anno raggiunto importanti traguardi i primi team che hanno sperimentato Conlab, lo spazio creativo di coworking che l’Università Cattolica ha messo a disposizione degli studenti di discipline diverse per favorire l’imprenditorialità e l’innovazione. Dopo sei mesi di lavoro il gruppo Hego (nella foto) si è costituito in Srl, compiendo il primo passo ufficiale nel mondo delle imprese, e punta a diventare una vera e propria digital community di sportivi amatoriali; mentre Upconscious, che a breve diventerà Srl, poggia su tre grandi pilastri, il design made in Italy, la responsabilità sociale e l’upcycling; infine Alesco ha l’obiettivo di sviluppare una app che faciliti l’acquisto di prodotti alimentari per chi soffre di allergie e ha sviluppato intolleranze. I giovani impren-
ditori hanno ottenuto interessanti soddisfazioni: dal piccolo investimento a fondo perduto alla scelta della loro start up come caso di successo all’interno di affermate competition nazionali. Durante i sei mesi di permanenza, i team selezionati hanno avuto la possibilità di seguire workshop formativi volti alla valorizzazione della loro idea imprenditoriale, specialmente in preparazione agli incontri con potenziali investitori, esperti esterni, business angel. Inoltre hanno ottenuto significativi riconoscimenti all’interno dell’ecosistema delle start up milanesi. Infatti, non sono mancate occasioni di confronto con attori esterni (da importanti Fondazioni bancarie a multinazionali) che hanno incontrato i team sia per conoscere la loro idea imprenditoriale
sia per valutare i loro profili personali. Visti i progressi ottenuti in questi mesi, tutti gli startupper vincitori della prima Call potranno usufruire gratuitamente per altri sei mesi dello spazio e delle opportunità offerte dal network che si sta creando attorno a ConLab. Quindi andranno a condividere spazi e progetti con i nuovi startupper che verranno selezionati nei prossimi mesi. Si conclude così con successo la prima fase da febbraio a luglio
2016 per i team di startupper ospitati presso il ConLab e si apre la seconda con una nuova selezione che avverrà nel mese di ottobre. La novità relativa alla candidatura è che, visto l’elevato numero degli studenti interessati all’iniziativa, d’ora in avanti è sempre possibile candidarsi compilando l’apposito form sul sito e periodicamente verrà effettuata la valutazione delle proposte pervenute. Tutti i dettagli relativi al prossimo bando e le informazioni si trovano aggiornate sul sito di ConLab.
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Apprendistato in banca per gli studenti della Cattolica
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pprendistato per universitari. Una novità ispirata al modello tedesco, importata da Deutsche Bank insieme con l’Università Cattolica. Si tratta del primo apprendistato di terzo livello nel settore economico-bancario in Italia. I pionieri sono sei studenti, cinque della facoltà di Economia e uno della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Ateneo di Largo Gemelli (nella foto). Gli studenti di Economia hanno frequentato il primo anno delle lauree magistrali in Management per l’impresa ed Economia e legislazione d’impresa con almeno 56 crediti, lo studente della facoltà di Scienze bancarie è invece iscritto alla magistrale in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari e ha terminato gli esami del primo anno. Tutti e sei gli studenti della Cattolica hanno iniziato il loro apprendistato di alta formazione e ricerca nelle sedi italiane della banca, inseriti nei seguenti quattro ruoli:
EVENTO
Milano, nuova luce per la facciata
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Addetto alla clientela; Credit Analyst; Private& Business banking head office support; Marketing agent. L’esperienza lavorativa vale tra 48 e 50 crediti formativi. «Questo apprendistato è formulato in modo che dà agli studenti la possibilità di sostituire alcuni insegnamenti con
il lavoro» ha spiegato Elena Beccalli, preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative mentre il preside della facoltà di Economia Domenico Bodega ha sottolineato come sia un’opportunità per «ridurre le distanze tra mondo accademico e professionale».
Erasmus a Budapest con Unicredit
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uca Bossano (nella foto) studente al secondo anno della facoltà di Scienze bancarie finanziarie e assicurative, è riuscito ad ottenere un Erasmus a Budapest interamente finanziato da una borsa di studio messa a disposizione da Unicredit & Universities Foundation.
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Una fondazione che eroga borse di studio e premi per promuovere la specializzazione all’estero dei migliori studenti europei nei campi delle scienze economiche, bancarie e finanziarie. Le iniziative sono, in generale, riconducibili a due principali ambiti, il sostegno allo studio e il sostegno alla ricerca. Luca ha deciso di partecipare all’iniziativa study-abroad grants, che mette in palio cospicue borse di studio per studenti in partenza per un programma di scambio in paesi in cui Unicredit opera, come l’Ungheria. Affiancando al Cv l’elenco degli esami sostenuti con votazione, lettera motivazionale e di referenza, la candidatura è risultata completa e Luca ce l’ha fatta a coronare il suo sogno. Lo scorso giugno lo
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studente della Cattolica ha partecipato alla cerimonia in cui UniCredit & Universities ha premiato 136 giovani talenti vincitori delle borse di studio e di ricerca lanciate nel 2015. All’evento hanno presenziato Giuseppe Vita, presidente di UniCredit, il presidente dell’Associazione Borsisti Marco Fanno Giorgio Barba Navaretti e Alberto Alesina, professore alla Harvard University che ha tenuto una lecture dal titolo What is happening to the European Union. Grazie alla sua esperienza di Erasmus Luca ha avuto modo di conoscere da vicino le trasformazioni dell’Ungheria, ma soprattutto ha potuto confrontarsi con studenti provenienti da tutto il mondo migliorando le proprie conoscenze linguistiche.
i è accesa di luce nuova la facciata della sede di largo Gemelli. È stata infatti inaugurata dal rettore Franco Anelli e dal presidente di A2A Giovanni Valotti la nuova illuminazione a Led realizzata per il fronte dello storico edificio. Quella fra l’Ateneo e A2A è una partnership, nata alcuni mesi fa, per favorire la diffusione di una maggiore consapevolezza ambientale e sociale attraverso la realizzazione di progetti concreti all’interno dell’Ateneo, che può esercitare un ruolo di traino e rappresentare un punto di riferimento per migliaia di studenti, docenti e cittadini. Il nuovo impianto di illuminazione mantiene lo stesso numero di corpi illuminanti del precedente (20), sostituendo le sorgenti a ioduri metallici con led a luce bianca. Gra-
zie alla maggior durata dei Led, in meno di un anno si sostituiranno 60mila lampade, evitando di produrre oltre 9 tonnellate di rifiuti Raee. Il nuovo sistema di illuminazione assicura inoltre una migliore concentrazione del fascio luminoso, con un effetto complessivo di maggiore luminosità e minore inquinamento visivo.
milano
Gli scavi a Palazzo Pignano: raffiora antica villa romana
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n’antica villa romana, come testimoniano gli scavi archeologici della seconda metà del secolo scorso, ma anche la sede di un villaggio medievale in legno. Questo è il primo responso delle indagini svolte a Palazzo Pignano nel cremonese, tra il mese di maggio e giugno da un’équipe di studenti dell’Università Cattolica coordinati dal professor Furio Sacchi, docente di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana. La lussuosa villa a padiglioni costruita nel IV secolo d.C. sui resti di un più antico edificio risalente agli inizi del II secolo d.C., collegata a un edificio di culto in parte ancora visibile oggi, costituisce il complesso residenziale che in epoca medievale è caduto in rovina ed è stato sostituito da case in legno. Il sito è di innegabile interesse storico e archeologico per comprendere le dinamiche di occupazione e di controllo di un settore del territorio lombardo non solo tra la media età imperiale e la tardoantica, ma anche tra alto e basso Medioevo. Nonostante gli scavi, le
TEATRO
Le tragedie di Euripide in scena al Festival di Velia
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analisi e le pubblicazioni scientifiche del passato e anche recenti, restano ancora numerose questioni aperte, e solo la prosecuzione delle indagini archeologiche sarà in grado di fornire elementi nuovi per il dibattito scientifico. A lavorare nei saggi di Palazzo Pignano sono stati venti studenti iscritti alla laurea triennale in Scienze dei beni culturali (profilo Archeologico e della conservazione delle memorie storiche), della laurea magistrale in Archeologia e storia dell’arte, della Scuola di specializzazione in Beni archeologici, e del dottorato di ricerca in Studi
umanistici. Le indagini sono state condotte dal dipartimento di Storia, archeologia e storia dell’arte dell’Università Cattolica in collaborazione con la Soprintendenza archeologia della Lombardia e con il contributo del Politecnico di Milano che si è occupato del rilievo fotogrammetrico e al laser scanner, di progettazione di restauri e coperture di aree archeologiche. Gli interventi hanno interessato un’area nei pressi del settore residenziale della villa e un’area nelle vicinanze degli impianti produttivi, caratterizzati dalla presenza di un granaio e di ambienti dedicati alla conservazione e alla lavorazione dei prodotti agricoli. A finanziare i lavori sono stati diversi sponsor, il Comune di Palazzo Pignano e la parrocchia di S. Martino, e i partner di un bando erogato ad hoc a cui hanno partecipato Banca popolare di Crema, Popolare Crema per il territorio, Fondazione Comunitaria per la Provincia di Cremona, Alghisi srl, Sister, Fresenius Medical Care.
lcesti ed Elena e il suo doppio, tratti da Euripide, sono i due spettacoli con cui il corso di alta formazione Teatro antico in scena dell’Università Cattolica e l’Associazione Kerkís hanno partecipato al Festival Velia Teatro, svoltosi lo scorso agosto nel sito Patrimonio dell’Umanità Unesco di Ascea (Salerno) l’antica Elea greca. L’evento, dedicato al teatro antico e organizzato dall’Associazione Culturale Compagnia Michele Murino Cilento Arte, è giunto alla diciannovesima edizione e ha il patrocinio dell’Università di Salerno, la collaborazione scientifica dell’Università Cattolica e i patrocini dell’Università di Milano e dell’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Alcesti di Euripide è stata la prima tragedia portata in scena dal corso di alta formazione Teatro antico in scena della Cattolica in collaborazione con Kerkis. La direzione drammaturgica e la traduzione del testo sono stati a cura di Elisabetta Matelli, docente di Drammaturgia antica in Cattolica e direttrice scientifica e didattica del corso, mentre la regia è stata affidata a Christian Poggioni assistito da Ermelinda Çakalli. Le musiche e i canti sono stati seguiti da Adriano Sangineto e Lucia Amarilli Sala, l’impianto scenografico e costumistico è stato invece curato da Zorba Officine Creative su progetto di Dino Serra. L’altro spettacolo con cui l’Ateneo ha partecipato al festival teatrale è stato Elena e il suo doppio, uno dei primi spettacoli interamente prodotti da Kerkís, con la regia sempre di Christian Poggioni e la direzione drammaturgica di Elisabetta Matelli. L’Associazione Kerkís è nata in Cattolica a Milano da studenti, ex studenti e docenti accomunati dalla loro passione per il teatro antico. Dal 2011 l’Associazione porta in scena i drammi della tradizione greca e latina, tutti gli spettacoli coinvolgono attori, musicisti e scenografi under 35, uniti per far riscoprire al pubblico contemporaneo la bellezza e l’attualità della cultura teatrale antica. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Talent Academy tutta al femminile
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n’applicazione mobile basata sulla gamification. È questo il project work che con il team composto da Francesca Ferrari, Natalia Rombolotto, Alessia Fortunato e Fiorenza Fontana ha conquistato il podio della dodicesima edizione della Talent Academy. In palio per il quartetto femminile l’associatura di un anno gratuita all’International Advertising Association, un’organizzazione punto di riferimento nel campo della comunicazione commerciale e delle discipline a essa collegate. Durante la finale della competizione, tenuta il 27 giugno in Cattolica, si sono disputati la vittoria i 4 team finalisti dei 16 partecipanti, capitanati da Serena Di Ninno per Credito Valtellinese, Chiara Fontana per Canon Italia, Camilla
Simonetta Polenghi ai vertici di Ische
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Palazzolo per Cisco Italia e Francesca Ferrari per Cariparma. Novità dell’edizione 2016 la presenza di coach, ex vincitori di Talent Academy, che hanno seguito gli studenti nella realizzazione dei loro progetti. «Talent Academy costituisce un’opportunità per avvicinare università e mondo del lavoro, facendo entrare numerosi studenti in contatto con importanti aziende» ha detto Andrea Cioffi, docente di Economia aziendale e ideatore
della competizione all’insegna del digital marketing all’interno del Cimo, il corso di laurea magistrale di Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse interfacoltà di Lettere e Filosofia, Economia, Scienze Politiche. Infatti grazie a Talent Academy e all’incontro tra studenti e professionisti, sono stati allocati quasi 80 stage tutti retribuiti e 10 contratti di assunzione in circa 6 semestri.
Tra arte e cinema gli abiti di Romeo e Giulietta
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n viaggio tra cinema e letteratura, terminologia e officina delle arti attraverso la preziosa bellezza dei costumi di scena di Romeo e Giulietta e de La bisbetica domata. Dal 27 settembre al 5 ottobre la Cattolica ha ospitato la mostra Shakespeare e i costumi di scena di Zeffirelli dove sono stati esposti oltre venticinque modelli realizzati per i film del grande regista. Pizzi, perle, tessuti broccati, ricami per riprodurre il vestiario dei personaggi dell’epoca nel solco della
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IN BREVE
migliore tradizione artigianale italiana: la Fondazione Cerratelli, che ha realizzato tra gli altri anche i costumi dei film di Zeffirelli, è stata partner di questa iniziativa insieme alla facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere e all’Osservatorio di Terminologie e politiche linguistiche. La mostra del prezioso patrimonio dei costumi creato da Danilo Donati si è collocata in Cattolica come quarto appuntamento del ciclo Shakespeare 2016, in occasione dei 400 anni dalla morte del drammaturgo inglese. Il costume,
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che rappresenta la maestria artigiana italiana, offre connessioni importanti con la ricerca linguistica e la mostra ha offerto percorsi di analisi che valorizzano tutta la documentazione culturale, spunto di riflessione sia per gli studiosi, sia per i professionisti che realizzano i costumi. All’iniziativa sono stati legati alcuni laboratori per gli studenti che hanno offerto un’esperienza inedita nel mondo del costume teatrale, attraverso la maestria e la professionalità della Fondazione Cerratelli. I laboratori, diretti da due esperti di settore, hanno coniugato teoria e pratica, lavorando con disegni, materiali e stoffe in un vero atelier teatrale o cinematografico ricostruito, offrendo un’occasione unica, che ha permesso ai partecipanti di intrecciare conoscenze teoriche, una riflessione linguistico-culturale e un’analisi terminologica sul costume di scena.
a professoressa Simonetta Polenghi (nella foto) è stata eletta membro del Comitato esecutivo della più prestigiosa società mondiale di studi storico-educativi, la International Standing Conference for History of Education (Ische). La nomina è avvenuta il 19 agosto scorso a Chicago. Da molti anni un ricercatore italiano non ricopriva questa carica: si tratta di un ulteriore riconoscimento per l’alto valore degli studi compiuti dalla professoressa Polenghi, ma anche per la tradizione della Pedagogia e della Storia dell’educazione in Università Cattolica. Professore di prima fascia di Storia della pedagogia e dell’educazione della facoltà di Scienze della formazione, Simonetta Polenghi è direttrice del Dipartimento di Pedagogia della Cattolica e vicepresidente vicaria della Società italiana di Pedagogia. È stata insignita negli anni scorsi della Croce d’Onore per la Scienza e per l’Arte della Repubblica Austriaca per i suoi studi sul sistema scolastico nel Lombardo-Veneto ai tempi degli Asburgo e della Medaglia Comenio dal Museo e Biblioteca Nazionale Jan Amos Comenius di Praga.
Psicologia, a Pagnini l’ENCALS Young Award
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ell’ambito delle attività del Laboratorio di Psicologia clinica, diretto dal professore Enrico Molinari, dal 2007 in collaborazione con realtà milanesi ed internazionali sono in corso diversi studi sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Tali ricerche hanno portato a un importante riconoscimento a Francesco Pagnini, ricercatore in Cattolica, che ha ricevuto ENCALS Young Investigator Award. La ricerca di Pagnini e del suo team ha riguardato le componenti psicologiche che possono influenzare il decorso della malattia. L’obiettivo di questi studi è lo sviluppo di interventi psicologici che possano migliorare la qualità di vita di pazienti e familiari, ma anche di avere un ruolo attivo nella riduzione della sintomatologia. A tal fine è stato sviluppato un programma di mindfulness specifico per persone con SLA, che sta fornendo ottimi risultati sul piano clinico. Il premio è stato assegnato per la prima volta ad un ricercatore dell’area psicologica.
milano
La vocalità inglese in Aula Magna
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a tradizione di ospitalità dei cori dei più prestigiosi college inglesi è giunta al sesto anno: lo scorso 29 giugno, in un’Aula Magna gremita di pubblico, lo University of London Chamber Choir ha riportato gli ascoltatori nel cuore della vocalità inglese offrendo, come sempre è successo in questi anni, un’esecuzione di alto livello. La formazione d’oltremanica, guidata da Colin Durrant, era già stata in Università nel 2012, confermando che ogni ritorno è il segno di riconoscenza verso un’ottima organizzazione. Il coro ha offerto momenti di musica ricchi di fascino, in un percorso che andava dalla polifonia rinascimentale a quella più sonora e complessa dell’epoca romantica e contemporanea. Durante il concerto il coro universitario di Note d’inChiostro si è unito al gruppo inglese per l’esecuzione di
Alla scoperta del pianeta Neet in Italia
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quattro brani, tra cui spiccava il celeberrimo “Miserere” a nove voci di Gregorio Allegri. Questo brano è stato appositamente inserito nel programma della serata per ricordare il tema del giubileo straordinario, la misericordia: l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica monsignor Claudio Giuliodori ha introdotto l’esecuzione del Salmo 50 con un commento biblico, che ha illuminato
la pagina della Sacra Scrittura messa in musica cinque secoli orsono. L’esecuzione dei due cori ha esaltato la sonorità e riempito l’Aula Magna delle voci dei giovani coristi inglesi che si sono fuse con quelle degli studenti milanesi: un esperimento, questo delle esecuzioni insieme, che viene messo in atto da tre anni e che risulta estremamente arricchente per entrambe i gruppi.
Capri San Michele, a Quadrio Curzio il premio Tiberio
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a Giuria della XXXIII edizione del Premio Capri S. Michele ha attribuito il Premio Tiberio ad Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica e presidente dell’Accademia dei Lincei dal 2015. Il Premio Tiberio, istituito nel 2001, non tutti gli anni viene conferito, ed è assegnato ad una personalità che “abbia testimoniato che
l’industria serve l’uomo aiutandolo a poter meglio essere se stesso”. Vasti i campi di ricerca sui quali si è concentrata l’attività del professor Quadrio Curzio: come economia istituzionale ed applicata nell’ambito dell’Unione Europea e dell’Italia; economia dello sviluppo e dinamiche Nord–Sud Est del mondo; distribuzione del reddito, dinamica tecnologica, storia del pensiero
economico. Quadrio Curzio è senz’altro un’eccellenza nel firmamento della cultura europea e internazionale; infatti, pur avendo svolto un’intensa attività scientifica ed accademica nel campo dell’Economia Politica, ha approfondito con competenza, dedizione e passione, tematiche umanistiche specifiche della sociologia, delle politiche industriali nei paesi emergenti, della filosofica morale.
Studio, lavoro, vita: le storie di Alumni Cattolica
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aura Munari, laureata in Scienze Linguistiche alla Cattolica di Milano nel 2011, e oggi consigliera nazionale di Alumni Cattolica, collabora attivamente alle tante iniziative promosse dall’Associazione per laureati e studenti come: Laurea & Lavoro, Mentoring e la Summer School di orientamento alla scelta universitaria per studenti di IV e V scuola superiore, realizzata dall’Istituto Toniolo, a cui l’Associazione contribuisce da due anni con
INCONTRO
proprie testimonianze. Lo scorso settembre Laura Munari è intervenuta alla tavola rotonda intitolata Lo studio, il lavoro, la vita insieme ad altri quattro Alumni che hanno raccontato le loro differenti scelte ante e post laurea. Alessandra, laureata in Giurisprudenza è oggi avvocato dello Stato, Luca, laureato in Lettere, che ha iniziato il suo percorso con poche idee è oggi responsabile di una casa d’aste, Angela che dopo il liceo non ne voleva sapere di Università, si è poi laure-
ata in Medicina ed è oggi oncologa pediatrica. E la stessa Laura, che dopo la laurea in Lingue, ha avuto il coraggio di realizzare il proprio sogno creando un’azienda nel settore vitivinicolo. Entrare indecisi, lasciare che la vita faccia il suo corso ed uscire con la capacità di scegliere, è questo ciò che accumuna i laureati della Cattolica, capaci di muoversi nella vita e nel lavoro indipendentemente dalle indecisioni o convinzioni iniziali (l.m.).
on studiano più, ma neppure lavorano, sono i giovani inattivi che rientrano nella definizione di Neet (Not in Education, Employment or Training). Di loro si è occupato il convegno Neeting, promosso dall’Istituto Toniolo, dall’Università Cattolica e da Fondazione Cariplo, il 3 e 4 novembre scorsi. I dati dell’indagine Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo, raccolti ad ottobre 2016 su un campione rappresentativo di 5200 giovani tra i 18 e i 34 anni, mostrano come molti di coloro che si trovano nella condizione di Neet desiderino un lavoro. La grande maggioranza lo sta cercando (oltre l’85 per cento dei maschi e oltre il 75 per cento delle donne), ma anche tra chi non sta cercando attivamente occupazione, perché oramai scoraggiato, una buona parte accetterebbe un’offerta subito. Gran parte delle donne che non cerca lavoro non è né disinteressata né pronta ad accettarlo nel caso le venisse offerto. Rientra, infatti, fra i Neet anche la componente di donne con impegni familiari che sono fuori dal mercato del lavoro non solo per scelta ma anche per difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia. «Per ridurre il numero di Neet bisogna agire sia sullo stock, ovvero su chi si trova già da tempo in tale condizione, sia sul flusso, ovvero su chi si appresta ad entrare nel mercato del lavoro – ha detto il demografo Alessandro Rosina, fra i curatori dell’indagine –. Va inoltre rafforzata la capacità di intraprendenza e di imprenditorialità dei giovani. Ma dobbiamo soprattutto decidere se in Italia le nuove generazioni sono le principali vittime di un paese rassegnato al declino o se, invece, vogliamo che siano le risorse di un paese che vuole tornare a ad essere competitivo. In tal caso dobbiamo destinare ai giovani grandi risorse e politiche attente per metterli nelle condizioni di dare il meglio di sé».
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Cus, ancora una volta campioni
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li studenti dell’Università Cattolica si fanno onore nello sport. Anche quest’anno hanno vinto i campionati universitari del Cus Milano grazie alla vittoria nel basket e nel tennis maschile e femminile. La finale di pallacanestro maschile (nella foto la squadra della Cattolica) che si è disputata al Pala Iseo contro la Bicocca è stata tra le più accese mai disputate e ha mostrato un basket di gran qualità. Anche le ragazze con un’eccellente prestazione hanno
domato un avversario del calibro dell’Università degli Studi con un acceso scontro testa a testa fino all’inizio del terzo quarto, durante il quale le ragazze della Cattolica hanno sfoggiato tutta la loro abilità. Non c’è storia per gli avversari della Bicocca a tennis. I ragazzi della Cattolica hanno controllato i singoli fin dall’inizio, guadagnandosi il titolo in anticipo, senza bisogno di passare l’esame del doppio. A coronare il poker di vittorie le tenniste hanno regalato uno spettacolo incredibile contro il Politecnico: una prova di
Medaglia del Quirinale in omaggio a Léon
L coraggio che le ha viste impegnate fino all’ultimo punto in un agguerrito match per il titolo: il tête-à-tête si è protratto sino al match in doppio per il titolo di campionesse, conquistato per la seconda volta dalle ragazze della Cattolica.
Mercy In-sight, mostra nei chiostri
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no sguardo sulla misericordia nel tempo presente è al centro della mostra Mercy In-Sight. L’arte interpreta la misericordia nelle parole di papa Francesco, promossa dal Centro pastorale dell’Ateneo in collaborazione con il dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’arte nell’ambito delle iniziative per il Giubileo Straordinario “La misericordia e le sue opere”, aperta al pubblico dallo scorso 18 ottobre. Il primo chiostro di largo Gemelli e la cappella San Francesco ospitano le opere d’arte degli artisti contemporanei Alberto Garutti, Antonio Paradiso, Emilio Isgrò, Silvio Wolf, Marco Bagnoli, Laura Morelli, Maurice Pefura, Nicola Pellegrini e Ottonella Mocellin, Enzo Umbaca, e
gli artisti del “Progetto Casina” Antonella Ortelli, Luca Quartana, Carla Vendrami, Silvia Truppi e Aldo Rocco. L’esposizione è stata curata dalle docenti Cecilia De Carli e Elena Di Raddo e da padre Enzo Viscardi del Centro pastorale che hanno invitato gli artisti a dialogare con le loro
opere partecipando al grande tema attualizzato dal Giubileo Straordinario indetto da Papa Francesco. La sfida che raccoglie Mercy In-Sight è quella di dialogare sul tema della Misericordia che nasce in ambito cristiano, dentro un dinamismo costruttivo di apporti, indispensabile passaggio ad ogni autentica e vitale crescita culturale e religiosa. Su queste basi si pone la preziosa collaborazione tra artisti, dottorandi e docenti dell’Ateneo, in primo luogo quelli della sezione Arte del Dipartimento di Storia, Architettura e Storia dell’Arte. Luogo di ricerca e di sapere, l’Università Cattolica conferma l’impegno perché le idee e le riflessioni trovino non solo un centro propulsore, ma anche un fondamento comune.
Dolore e cura, Psicologia capofila nella ricerca
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anno collaborato e partecipato alla realizzazione della Consensus Conference sul dolore in neuroriabilitazione, promossa congiuntamente dalla Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (Sirn), dalla Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione (Simfer), insieme con altre società scientifiche. Questa opportunità si è affacciata per alcuni psicologi dell’Ateneo grazie alla pubblicazione del volume Psicologia Clinica del Dolore curato dai professori Enrico Molinari e Gianluca Castelnuovo e a un lungo lavoro di studio durato quattro anni. «È stata una grande opportunità poter coordinare un gruppo di lavoro nazionale sui temi della Psicologia clinica e della Psicoterapia in un settore strategico per 30
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CONVEGNO
la nostra disciplina come quello del dolore», ha affermato Gianluca Castelnuovo, docente di Psicologia clinica. «Alcuni ricercatori della facoltà di Psicologia hanno lavorato alla Consensus nella parte, in particolare, dedicata ai fattori psicologici e ai trattamenti psicoterapeutici da considerare nella riabilitazione del dolore cronico, contribuendo a creare un ponte con altre discipline in un’ottica di ricerca e clinica» ha invece sottolineato Enrico Molinari, professore di Psicologia clinica. L’attenzione e l’interesse della facoltà di Psicologia a queste tematiche, oltre agli aspetti di ricerca, sarà oggetto di uno specifico modulo nell’ambito del master in Psicologia clinica sanitaria, promosso dall’Ateneo e giunto alla terza edizione.
a “medaglia grande” è stata attribuita dal Presidente della Repubblica al convegno internazionale Au prisme de la voix. Hommage à Pierre Léon organizzato a Roma lo scorso maggio in onore del linguista francocanadese Pierre Léon. Il convegno è stato curato dalla professoressa Enrica Galazzi (a destra nella foto con Santone), docente di Linguistica francese alla facoltà di Scienze linguistiche e di letterature straniere della Cattolica, e dalla professoressa Laura Santone dell’Università di Roma Tre e si è tenuto presso il Centro di Studi Italo-Francesi e la Scuola di Lettere Filosofia Lingue dell’Università di Roma Tre. In seguito alla richiesta di patrocinio avanzata alla Presidenza della Repubblica dai promotori, l’evento ha ricevuto - per l’alta qualità scientifica e per l’internazionalità che ha caratterizzato il programma delle giornate di studio - il riconoscimento di una medaglia di rappresentanza conferita dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il convegno, primo in Europa, ha reso omaggio a Pierre Léon (1926-2013), emerito dell’Università di Toronto, dove fondò nel 1965 il laboratorio di fonetica sperimentale divenuto poi celebre sotto la sua direzione. Linguista, saggista e pioniere degli studi di fonostilistica Léon ha dato un significativo contributo alla disciplina, teorica e applicata; le sue innumerevoli opere costituiscono testi di riferimento per ricercatori e insegnanti di tutto il mondo. Le due giornate, di alto livello scientifico, hanno coinvolto studiosi, amici, allievi giunti da vari paesi per ricordare l’eredità scientifica del professor Léon, il suo talento creativo, la sua generosità di maestro e amico. L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione fra l’Università di Roma Tre, l’Università Cattolica di Milano, il Dorif Université, il Centro Interuniversitario di Studi Quebecchesi dell’Università di Bologna, l’Institut français dell’Ambasciata di Francia a Roma, il Department of French Studies dell’Università di Toronto nella quale insegnava lo stesso Pierre Léon.
roma
Scoperto farmaco contro l’artrite reumatoide
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coperto un “grilletto molecolare” dell’artrite reumatoide che attiva la sintesi di anticorpi nocivi nell’organismo dei pazienti e amplifica processi infiammatori patologici. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications. Gli autori sono ricercatori della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. Si tratta di una molecola chiamata microRNA155 e i ricercatori, grazie alla collaborazione dell’Università di Glasgow, hanno testato con successo un potenziale “farmaco” per disinnescare il grilletto. La scoperta è dei reumatologi Stefano Alivernini e Barbara Tolusso coordinati da Gianfranco Ferraccioli, docente di Reumatologia alla Cattolica e Direttore del Polo di Scienze Reumatologiche, Dermatologiche, Immuno-Allergologiche, Urologiche e Nefrologiche del Policlinico A. Gemelli. L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria progressiva con una incidenza tra lo 0.5% e l’1 della popolazione. Interessa le articolazioni e coin-
volge tutti gli organi e apparati causando un aumento di morbidità (malattia) e la riduzione dell’aspettativa di vita. Affligge più frequentemente le donne, insorgendo più spesso nella quarta-quinta decade di vita. La base della malattia è una reazione autoimmunitaria, durante la quale cellule di difesa – i linfociti T e linfociti B – normalmente deputate a riconoscere ed eliminare agenti infettivi – attaccano l’organismo (riconoscono autoantigeni), generano infiammazione distruttiva diretta contro le articolazioni e gli organi interni del paziente, producono anticorpi (i cosiddetti autoanticorpi) patologici che attaccano le articolazioni. La ricerca, proseguimento di studi su specifiche sottopopolazioni delle B cellule, ha cercato di comprendere come vengono attivate le cellule immunitarie B, quelle che producono autoanticorpi e come frenarle, evitando la produzione di autoanticorpi e i processi infiammatori deleteri che da essi conseguono. Studiando campioni biologici di oltre 60 pazienti, gli esperti hanno scoperto che la “chiave di volta” della malattia
è il micro-RNA155 (miR155): la molecola è in grado di attivare le cellule B di memoria (oltre ai monociti-macrofagi) e farle divenire patogene. Inoltre gli scienziati hanno scoperto che miR155 è a sua volta attivato da altre molecole infiammatorie, come CD40L, IL6, BAFF, IL21. I ricercatori si sono accorti che, quando presente in eccesso, microRNA riduce la espressione (presenza) di una importante molecola anti-infiammatoria chiamata Pu-1, bloccando miR155 attraverso una molecola specifica, fornita dai ricercatori dell’Università di Glasgow, è possibile spegnere l’infiammazione determinando l’aumento di Pu-1, che è un potente inibitore dell’ infiammazione. «Il lavoro – sottolinea il pro-
fessor Ferraccioli – è durato 4 anni e ha richiesto lo studio di vari campioni (oltre a cellule del sangue e cellule del liquido articolare) di cellule del tessuto sinoviale ottenuti attraverso biopsie sinoviali mirate, e la collaborazione di oltre 60 pazienti che hanno acconsentito a essere studiati nel tempo, prima e durante le terapie». «La scoperta di questa possibile via di controllo della malattia apre nuovissime prospettive terapeutiche e soprattutto insegna che il controllo della infiammazione prodotta dalle cellule B che producono gli autoanticorpi nocivi – conclude Ferraccioli – è realmente possibile senza usare farmaci o chemioterapici che abbattono le cellule B».
Enciclica Laudato Si’, istruzioni per l’uso
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anità, sistema ambientale, nutrizione e alimentazione: questi i temi centrali della tavola rotonda Laudato Si’, istruzioni per l’uso: alimentazione, ambiente e salute, che si è tenuta l’11 novembre nella sede di Roma dell’Università Cattolica, promossa congiuntamente dall’Alta Scuola in Economia e Management dei Sistemi sanitari (Altems), da quella in Management ed Economia agro-alimentare (Smea) e dall’Alta Scuola per l’Ambiente (Asa), primo frutto della sinergia delle tre Alte Scuole, che operano presso le sedi di Roma, Piacenza e Brescia. Il meeting è stato introdotto da Maria Chiara Malaguti, docente di Diritto internazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e sono intervenuti il direttore Altems Americo Cic-
chetti, il direttore Asa Pierluigi Malavasi e la ricercatrice Smea Elena Castellari. Con loro Guido Carpani, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Romano Marabelli, Segretario Generale del Ministero della Salute. L’incontro è stato moderato da Vincenzo Anto-
nelli, docente di Legislazione in sanità dell’Università Cattolica. La “sostenibilità” ricercata attraverso un approccio preventivo è il filo rosso che lega indissolubilmente sanità, ambiente, alimentazione. Oggi la prevenzione appare sempre più irrinunciabile nella cura dell’ambiente, nelle abitudini
alimentari, negli stili di vita. Una visione “integrale” e “integrata” ai temi della sanità, dell’ambiente e della nutrizione concorre a mettere al centro delle politiche pubbliche la salute delle persone, a promuovere una cultura della prevenzione e della sostenibilità. È questa la visione che Altems, Asa e Smea intendono sviluppare in percorsi formativi condivisi, in studi e ricerche integrate, in momenti di confronto comuni e in dialogo con le istituzioni pubbliche, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero della Salute, oggi maggiormente impegnate nel definire e attuare politiche pubbliche integrate per la tutela della salute delle persone, della sicurezza alimentare e della protezione dell’ambiente.
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Al Gemelli apre la “Villetta della Misericordia” di Federica Mancinelli
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ono arrivati lo scorso 3 settembre i primi ospiti alla Villetta della Misericordia, che sorge negli spazi del Campus di Roma dell’Università Cattolica. Nello spirito del Giubileo straordinario della Misericordia proclamato dal Santo Padre Papa Francesco con la bolla pontificia Misericordiae Vultus, è stata raccolta una Sua esortazione: «Sarebbe bello che ogni diocesi pensasse: cosa posso lasciare come ricordo vivente, come opera di misericordia vivente, come piaga di Gesù vivente per questo Anno della Misericordia?». La Villetta della Misericordia potrà accogliere fino a venti ospiti, uomini e donne italiani o stranieri senza fissa dimora. Saranno ospitate prioritariamente persone ‘senza tetto’ che già gravitano nell’area del Policlinico A. Gemelli. La struttura è l’unico centro di accoglienza a Roma realizzato all’interno di un’area universitaria e ospedaliera, che si propone di offrire una sistemazione dignitosa alle tante persone che cercano riparo per la notte, a volte anche nelle sale di attesa dei Pronto Soccorso della Capitale o nei giardini degli ospedali. L’iniziativa è resa possibile grazie alla preziosa
collaborazione tra istituzioni cattoliche che, ognuna per la propria parte, vogliono dare una risposta concreta al grave problema della povertà a Roma. Nello stesso tempo, realizza un modello di accoglienza replicabile anche in altre strutture ospedaliere. La Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli ha provveduto a ristrutturare l’edificio, di proprietà dell’Istituto Toniolo e concesso in comodato dall’Università Cattolica, e a dotare la struttura degli arredi e delle attrezzature necessarie; inoltre, si farà carico delle spese correnti e di fornire agli ospiti la cena e la prima colazione. La gestione della Villetta della Misericordia è affidata alla Comunità di Sant’Egidio, che assicura, grazie all’esperienza e alla
sensibilità maturata verso le persone senza dimora attraverso la rete dei servizi che svolge a Roma e in tante parti del mondo, l’accoglienza e l’accompagnamento quotidiano degli ospiti con il supporto di personale volontario. L’ospitalità nella Villetta della Misericordia è garantita per un periodo di tempo determinato, a seconda della situazione sociale di ciascun ospite, seguendo un progetto personalizzato. Agli ospiti sono fornite risposte di tipo sociale a più livelli, in collegamento con i servizi socio-sanitari territoriali, come: sostegno socio assistenziale, contatti e coinvolgimento delle famiglie d’origine, recupero sociale e animazione, reinserimento lavorativo. «Siamo chiamati ad affrontare sfide sempre nuove e impegnative nell’ottica della condivisione e della solidarietà – ha dichiarato monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo nella cerimonia di inaugurazione –. Nell’anno del Giubileo della Misericordia il Papa ha chiesto di ‘porre segni concreti’ della Misericordia, che possano andare oltre la celebrazione dell’Anno Giubilare: in questo spirito è nato questo progetto che mette insieme le persone più fragili e tutte le competenze della nostra comunità».
Healthcare Management: l’Economia per la salute
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on la scelta della laurea magistrale, bisogna dedicarsi alla costruzione dell’altezza del profilo personale, prima di studio poi professionale, poiché già dalla frequenza dei nostri corsi di laurea si entrerà nella conoscenza del mondo del lavoro, perché è a partire dalle aule universitarie che si cresce, culturalmente e umanamente, per servire le nostre società» così il preside della facoltà di Economia, Domenico Bodega, ha presentato nella sede di Roma i profili dell’offerta formativa magistrale, fra cui il nuovo profilo in Healthcare Management, interamente in lingua inglese. Il settore della Sanità è sempre più rilevante anche dal punto di vista della formazione universitaria per molte ragioni, anzitutto per l’impatto economico e sociale: in condizioni di scarsità di risorse e di bisogni di salute crescenti formare professionisti che sappiano operare scelte basate su dati avendo come fine ultimo la salute delle persone e contemporaneamente la ridu32
zione degli sprechi e la migliore allocazione delle risorse è ormai imprescindibile e sempre più richiesto dalle aziende sanitarie e dagli Enti statali e privati che si occupano di Sanità Pubblica. Accanto a questo, il settore sanitario è caratterizzato da un’innovazione tecnologica continua sia relativamente ai processi che agli esiti. Non da ultima, è da considerare attentamente la sostenibilità generale del sistema: solo un uso efficiente delle risorse può garantire la qualità dei servizi ed evitare criticità e problemi finanziari crescenti. «I nostri corsi di laurea uniscono tradizioni e futuro – dichiara Stefano Bozzi, docente di Finanza aziendale e coordinatore dei corsi di laurea magistrali –; l’offerta formativa della facoltà di Economia presso la sede di Roma, oltre che per i profili in Management delle imprese e in Servizi Professionali (in convenzione con l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma), si è da sempre caratterizzata come un’eccellenza nel campo del mana-
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gement sanitario, grazie anche alla stretta collaborazione con la facoltà di Medicina e Chirurgia. Il nuovo profilo in Healthcare Management, tenuto interamente in inglese, arricchisce tale offerta, con una particolare attenzione al contesto internazionale e alle sfide che tale contesto pone». La facoltà di Economia dell’Università Cattolica è presente nel Placement Index
relativo ai dati di impiego professionale con una percentuale che oscilla fra l’85 e il 93%, in un arco temporale di 12 mesi. È la prima facoltà di Economia in Italia ad offrire già nel corso degli studi contratti di apprendistato e l’unica facoltà di Economia in Italia ad aver stipulato una convenzione con l’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili sia a Milano che a Roma. (F.M.)
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“Medicina e Morale”, la rivista di Bioetica si rinnova e con il DOI si apre al web dall’Università Cattolica del
di Federica Mancinelli Sacro Cuore attraverso il Centro
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nnalzamento del livello scientifico e maggiore diffusione e internazionalizzazione: queste le due priorità del nuovo corso editoriale della rivista internazionale di Bioetica “Medicina e Morale”. Sorta nel 1951 e inizialmente diretta da Padre Agostino Gemelli, la rivista viene portata nella facoltà di Medicina e chirurgia nel 1974 grazie all’opera dei due direttori Emeriti, il cardinale Elio Sgreccia e il professor Angelo Fiori, ed è attualmente diretta da Antonio Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica di Roma. Un decreto rettorale ne ha definito scopi, organi e amministrazione. Medicina e Morale – si legge nell’articolo 1 del Regolamento del periodico – è una rivista promossa
di Ateneo di Bioetica (CdB) e la facoltà di Medicina e chirurgia, per il tramite dell’Istituto di Bioetica e con il concorso delle altre Facoltà che hanno attinenza con le seguenti aree di declinazione della bioetica: etica medica, filosofia morale e scienze giuridiche. «Non si tratta solo di un rinnovamento sul piano editoriale – spiega il professor Spagnolo –; la nuova Direzione [composta dai professori Luciano Eusebi, Antonio Gasbarrini, Michele Lenoci, Laura Palazzani, Vincenzo Pascali, Adriano Pessina e affiancata da un Comitato scientifico internazionale composto da 20 studiosi particolarmente qualificati nelle discipline inerenti alla bioetica], intende muoversi programmaticamente anche sul piano dei
contenuti, affrontando temi rilevanti e di maggiore impatto non solo sul piano scientifico e accademico, ma anche sul piano sociale e biopolitico». Fra le novità della nuova linea editoriale la direzione ha riorganizzato il sistema di valutazione
Al Consultorio dell’Ateneo nuovo spazio per le famiglie
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ialogo, confronto, incontro: queste le basi del nuovo progetto del Consultorio familiare dell’Università Cattolica di Roma, dal titolo Spazio alle Famiglie, inaugurato lo scorso giugno, sulle sfide educative poste dall’era digitale, per aiutare i genitori a favorire nei loro figli un uso consapevole di videogiochi e social network. «Questo nuovo progetto – spiega Paola Cavatorta, direttore del Consultorio – approvato e cofinanziato dalla Regione Lazio, apre le porte del Consultorio alle famiglie con incontri sui temi educativi più attuali, legati ai momenti di transizione o a situazioni critiche della famiglia, come la separazione e il divorzio, la malattia e il lutto». Il progetto Spazio alle Famiglie include anche incontri individuali e per la coppia, di consulenza sociale e di accompagnamento psicologico, oltre ad approfondimenti tematici per piccoli gruppi di genitori, per trattare i problemi e i dubbi che sorgono nel rapporto con i figli. Il Consultorio familiare dell’Uni-
versità Cattolica di Roma, che celebra nel mese di ottobre 2016 il quarantesimo anniversario di attività, ha in programma anche quest’anno molte iniziative per mamma e bambino, accanto al lavoro di consulenza (individuale, di coppia e familiare) sui problemi della genitorialità e delle relazioni familiari. Inoltre, continuano gli incontri dei Gruppi di Parola, un’esperienza di gruppo condotta da operatori qualificati del Consultorio, per aiutare i bambini ad affrontare la separazione dei genitori. Nel gruppo i bambini e i ragazzi possono parlare, condividere pensieri ed emozioni, attraverso il gioco, il disegno e altre attività. L’iniziativa Gruppi di Parola aiuta i figli a vivere più serenamente e con maggiore consapevolezza la riorganizzazione familiare e i cambiamenti di questa fase critica. Il coinvolgimento diretto dei genitori, nella parte conclusiva dell’ultimo incontro del gruppo e nel colloquio a distanza di un mese, è un momento importante di condivisione tra genitori e figli.
dei contributi proposti per la pubblicazione attraverso una rigorosa peer review dei contributi ricevuti, allargando il pool dei referee. Inoltre, è stata affidata la gestione informatica della rivista a un publisher internazionale specializzato: la rivista sarà pertanto raggiungibile su una nuova piattaforma on line sulla quale tutti potranno liberamente accedere. Un’importante novità è data inoltre dal fatto che ogni articolo verrà identificato tramite il DOI (Digital Object Identifier), uno standard che consente di identificare persistentemente, all’interno di una rete digitale, qualsiasi oggetto di proprietà intellettuale e di associarvi i relativi dati di riferimento; ogni articolo sarà così immediatamente azionabile in rete e quindi più rapidamente identificabile dai motori di ricerca.
Al Gemelli i feriti del terremoto di Amatrice ono stati complessivamente 28 i feriti assistiti al Policlinico Gemelli, a seguito del sisma che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto in giornate molto particolari e impegnative per l’intero Policlinico, dove oltre 100 donatori di sangue si sono recati presso il Centro trasfusionale in una vera gara di solidarietà. «In questa situazione drammatica voglio ringraziare – ha dichiarato il direttore generale del Policlinico Gemelli, Enrico Zampedri – tutto il personale medico, sanitario, tecnico e amministrativo del Policlinico per l’opera prestata davvero senza sosta in questi giorni. Questo tragico evento ha colpito umanamente tutti noi e vogliamo manifestare la nostra vicinanza alle popolazioni colpite attraverso il nostro massimo impegno. Colgo l’occasione per esprimere la nostra commossa solidarietà anche alle famiglie delle numerose vittime e dei feriti, che abbiamo assistito e sostenuto anche emotivamente anche attraverso l’opera di un team di psicologi». Come molti Atenei italiani anche l’Università Cattolica ha manifestato concretamente la propria solidarietà agli studenti provenienti dalle zone colpite dal sisma, deliberando l’esonero dal versamento delle tasse universitarie per il prossimo anno accademico. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Brescia, al via il primo PhD internazionale SCHOLARSHIPS
I progetti di ricerca del dottorato in Science
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uattro atenei sulle due sponde dell’Atlantico insieme per un Dottorato internazionale in Science. È il progetto che hanno condiviso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la KU Leuven (Belgio), l’University of Notre Dame du Lac (Indiana, Stati Uniti d’America) e la Pontificia Universidad Católica de Chile (Cile), che hanno dato vita a una Scuola di Dottorato internazionale riconosciuta dal ministero della Università e della ricerca italiano. Un programma di quattro anni, interamente in lingua inglese, dedicato alle frontiere di ricerca della fisica. Il bando del Phd riserva due posti per il dottorato nella sede di Brescia dell’Università Cattolica e uno per ciascuna delle altre tre università partner. L’idea del Dottorato internazionale tra Università Cattoliche nasce dall’esigenza di coniugare l’esperienza scientifica, didattica e culturale con l’identità e la realtà cattoliche: un binomio che può trovare riscontro anche in un ambito accademico e di ricerca. «Promuovere una dimensione internazionale non significa aderire a uno 34
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slogan o a una moda, significa offrire ai giovani l’opportunità di andare all’estero e di reimportare conoscenze e capacità, per essere costruttori dell’Italia dei prossimi decenni» afferma il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli. «Le iniziative in questo senso sono molte. Il corso di Dottorato internazionale che stiamo avviando per iniziativa della facoltà di Scienze matematiche e fisiche è la più attuale in questa direzione». Per il preside Alfredo Marzocchi (nella foto) «è una grande opportunità di in-
ono tre i progetti del Dottorato internazionale in Science su cui sono attribuite le borse che coinvolgono l’Ateneo nella sede di Brescia: una scholarship per un progetto di ricerca congiunto tra Università Cattolica del Sacro Cuore e KU Leuven in Differential geometry and applications to modern physics (tutor Cattolica: Mauro Spera; tutor KU Leuven: Marco Zambon). Una scholarship per un progetto di ricerca congiunto tra Università Cattolica del Sacro Cuore e University of Notre Dame du Lac in Cooperative Effects in quantum systems (tutor Cattolica: Fausto Borgonovi e Luca Celardo; tutor University of Notre Dame: Boldizsar Janko). Una scholarship per un progetto di ricerca congiunto tra University of Notre Dame du Lac e Università Cattolica del Sacro Cuore in Ultrafast dynamics of single Perovskite nanostructures (tutor University of Notre Dame: Masaru Kuno e professor Greg Hartland; tutor Cattolica: Francesco Banfi e Claudio Giannetti).
ternazionalizzazione per la facoltà, che permetterà lo scambio di studenti e di ricerca con università europee ed extraeuropee». Il progetto si è sviluppato in due fasi. Nella prima si è costituito un dottorato a supervisione congiunta con la Katholieke Universiteit Leuven, nell’ambito delle scienze fisiche, un campo in cui l’Ateneo fondato da padre Gemelli eccelle, come ha dimostrato l’ultima rilevazione Anvur. Questo primo step, che ha portato a Brescia quattro studenti, si è concluso con successo nell’ottobre 2014. L’iniziativa rimarrà comunque in vigore, a prescindere dal progetto del Dottorato internazionale. Nella seconda fase sono state coinvolte tutte e quattro le università per accreditare la scuola presso il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur). I quattro atenei hanno firmato un accordo in cui si impegnano a finanziare la scuola con un numero minimo di quattro borse l’anno.
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Giovani tra studio e università: «Servono visioni alte e vere»
SIGLATO ACCORDO
Stage e tirocini al Vittoriale per gli studenti dell’Ateneo
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apire chi sono e quali aspettative hanno i giovani di oggi e gli studenti dell’Ateneo in particolare. È un obiettivo che risponde alla richiesta che il cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola, nella sua veste di presidente dell’Istituto Toniolo, ha indirizzato in un messaggio diretto ai partecipanti al seminario dei docenti di Teologia e degli assistenti pastorali dell’Università Cattolica, che si è svolto nella sede di Brescia dell’Ateneo dal 12 al 15 settembre, dedicato al tema I vostri giovani avranno visioni (Gl 3,1). Quale proposta formativa per i giovani dell’Università Cattolica?. «È indispensabile avere una conoscenza approfondita dei ragazzi e dei fenomeni che accompagnano oggi la loro condizione di vita» afferma il cardinale. «Potremo essere così sempre più vicini ai giovani che hanno bisogno di coltivare visioni alte e vere. E la visione non è un’allucinazione o un’illusione». Un concetto ribadito dal rettore dell’Ateneo Franco Anelli nel suo saluto introduttivo: «Chi ha la responsabilità di educare è chiamato – specialmente in un’epoca come la nostra nella quale tutti siamo sommersi da una massa incontrollata di informazioni, proposte, sollecitazioni – a offrire gli strumenti attraverso i quali discernere le visioni autentiche da quelle artificiose e ingannevolmente indotte. In altre parole, è chiamato ad aiutare ognuno a trovare la propria strada e a rispondere alla propria “vocazione”». «Si dice che i ragazzi di oggi sono passivi e distratti» ha fatto notare il professor Alessandro Rosina, curatore del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo-Università
Cattolica, nella tavola rotonda dedicata alle aspettative delle giovani generazioni. «Ma in molti casi siamo noi a non trovare le modalità giuste per catturare il loro interesse». Già, ma come? «Sono molto attenti alla dimensione relazionale e al poter incontrare persone che non solo insegnano, ma che si mettono in gioco» ha suggerito Pierpaolo Triani, docente di Didattica generale alla facoltà di Scienze della formazione. Ma i vincoli all’ascolto delle loro aspettative non mancano, come spiega il responsabile del Nucleo di valutazione della Cattolica Massimo Massagli. Problemi come la dimensione numerica, l’accentuato avvicendamento degli studenti legato al 3+2 rischiano di ridurre sempre più il tempo per la relazione. Come pure, lo scontro in atto tra professionalizzazione e passione, che genera tra i ragazzi “un’ansia da disoccupazione”, portandoli più a usare che a vivere l’università. Come uscirne? Intanto l’Università Cattolica – afferma l’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, che ha concluso i lavori – «accompagna gli studenti anche con i corsi di teologia e con una vicinanza cosiddetta pastorale». E può lavorare su alcuni elementi emersi dall’ascolto degli studenti: valorizzare l’impegno didattico del docente, che va al di là dell’obbligo contrattuale; favorire la relazione personale fra gli studenti e professori; creare spazi che consentano lo “stare quotidiano” in Università. Senza dimenticare, come suggerisce il prorettore Antonella Sciarrone Alibrandi, che «più che dare risposte, è importante stimolare domande».
Università Cattolica e la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera hanno siglato una convezione quadro volta ad ufficializzare e consolidare il fertile rapporto di collaborazione già in essere da qualche anno. Lo scorso 7 giugno nella sede dell’ateneo bresciano dove, il presidente della Fondazione Giordano Bruno Guerri (nella foto a destra) e il direttore di sede Giovanni Panzeri (nella foto a sinistra), accanto al Delegato Mario Taccolini, hanno firmato una convenzione che si prefigge l’avvio di una cooperazione per la realizzazione di attività didattico-formative, studi, ricerche specifiche, consulenze, eventi ed iniziative a carattere scientifico e culturale sul tema degli studi dannunziani e su argomenti relativi al mondo della conoscenza e del sapere. «Nell’ultimo anno gli esperti linguistici della facoltà di Lingue si sono occupati della traduzione in inglese, francese e tedesco di una selezione di lettere inedite di D’Annunzio conservate in quella che fu la dimora del poeta, mentre è attualmente in corso la traduzione in inglese del sito della Fondazione» ha specificato Ales-
sandra Lombardi, docente di Lingua tedesca in Cattolica, aggiungendo che a breve verrà fatta la traduzione della mappa della cittadella monumentale per facilitare l’orientamento del turista straniero e per gli studenti dell’Ateneo vi sarà la possibilità di effettuare stage, tirocini, esercitazioni e visite didattiche. Guerri, ex studente dell’Università Cattolica, ha sottolineato invece come le parole chiave di questa sinergia siano scuola/lavoro, cultura/bellezza e turismo/ricchezza. Uno sguardo al futuro l’ha offerto il professor Taccolini ricordando che la convenzione siglata è il primo passo verso una cooperazione più estesa che riguarderà anche i settori di Lettere e Filosofia e Scienze della formazione. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Laurearsi con “The Floating Piers”
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he Floating Piers – l’installazione d’arte contemporanea realizzata da Christo sul lago d’Iseo – è diventata la tesi di laurea scritta da Martina Tomasoni (nella foto), studentessa del corso di laurea Stars e da Sara Ribola, che vive a Montisola, ed è iscritta alla laurea magistrale in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane. «Sono giunta a scegliere Christo e Jeanne-Claude e la loro opera The Floating Piers come argomenti della mia tesi perché, studiando la storia dell’arte contemporanea, ho trovato molto interessante la corrente della Land art – racconta Martina – penso sia l’arte del futuro, che pone l’attenzione sul paesaggio, sulla salvaguardia di esso, sulla riscoperta degli elementi naturali e ci riporta alla realtà, alle cose concrete, specialmente in questi tempi in cui tutto è virtuale e assolutamente lontano dalla concretezza della vita». «Quando ho pensato all’argomento della tesi la scelta è ricaduta sul tema dello sviluppo delle risorse umane – racconta invece Sara –; e subito ho preso in esa-
Brescia capitale della Fisica con i “sistemi disordinati”
C me l’evento che ha collegato per quindici giorni la terraferma con Montisola, il paese dove abito. In modo particolare, ho pensato alla metafora del ponte, emblema del collegamento, della connessione tra la formazione e lo sviluppo delle risorse umane». Sara sottolinea inoltre come l’artista, parlando del suo progetto, afferma che l’opera non è il ponte in sé ma sono le persone, l’acqua, il paesaggio: «allo stesso modo un’organizzazione non è tale se non tiene conto di coloro che la compongono».
Leonardo e Copernico nell’Olimpo della matematica
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edaglia d’oro per il Liceo Scientifico Leonardo e medaglia d’argento per il Copernico. Anche quest’anno i due istituti bresciani hanno domina-
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to il podio nell’ambito delle Olimpiadi della Matematica, la competizione nazionale a squadre che quest’anno si è disputata a Cesenatico. A premiare i ragazzi delle due squadre bresciane, lo scorso giugno, sono intervenuti il sindaco Emilio del Bono, che ha voluto riconoscere il loro valore premiandoli in Loggia con una card per accedere ai Civici Musei, e il preside della facoltà di Scienze matematiche Alfredo Marzocchi che ha donato invece le t-shirt ufficiali dell’Ateneo, ricordando come le Olimpiadi della matematica siano state guadagnate dai ragazzi dopo aver primeggiato nel contesto delle semifinali bresciane della Disfida matematica.
inquantacinque fisici e scienziati provenienti da tutto il mondo, tra i più importanti studiosi del settore, si sono riuniti a Brescia nella settimana dal 27 giugno al primo luglio scorso. L’occasione è stata la decima edizione del prestigioso convegno International Workshop on Disorder System che, ogni due anni dal 1998 in Europa e negli Stati Uniti, raduna i più illustri studiosi in materia di sistemi disordinati. Il congresso si è tenuto quest’anno per la prima volta in Italia, presso il dipartimento di Matematica e Fisica Niccolò Tartaglia di Brescia. «Obiettivo del congresso è il confronto fra diverse comunità di fisici e scienziati da tutti il mondo che si occupano di sistemi disordinati» spiega Fausto Borgonovi, docente di Fisica quantistica dell’Università. «I sistemi disordinati sono importanti poiché, nonostante siano caotici e presentino caratteristiche particolari, spesso vi si riesce a scovare dei tratti comuni che ci permettono di studiarli e di ricavarne informazioni».
Sulle tracce di Don Milani, incontro con la semplicità
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n gruppo di studenti della facoltà di Scienze della formazione, lo scorso maggio, accompagnati da alcuni docenti dell’Ateneo e da don Roberto Lombardi, assistente pastorale, hanno
Cinemagràph dallo Stars: è Moving Culture!
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n gruppo di dodici studenti di Teoria e tecniche del film e del video, tenuto dalla professoressa Francesca Biral per il corso di laurea Stars, non si è fatto sfuggire l’occasione ed ha accettato la sfida professionale offerta da Moving Culture, progetto che si propone di portare la cultura della città… nella città. Sono nati così i Cinemagràph ideati dagli studenti, sequenze di fotografie e immagini in movimento che per tutta l’estate sono stati disponibili negli spazi della fermata della metropolita36
presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
na di San Faustino grazie alla Moving Culture Box: l’installazione di schermi con impianto audiovisivo che ospita contenuti audio visivi di carattere culturale proposti da diverse realtà bresciane. «Moving Culture è stata un’occasione preziosa per gli studenti – ha sottolineato Massimo Locatelli, coordinatore dello Stars – avere la possibilità di ascoltare e confrontarsi con reali committenti e datori di lavori, così come risolvere concretamente questioni di organizzazione e di logistica, è un’esperienza altamente formativa e professionalizzante».
visitato la scuola di don Lorenzo Milani, a Barbiana, in provincia di Firenze. Emblematico e valorizzante è stato l’incontro con Lauro Seriacopi, collaboratore della fondazione Don Milani, che ha permesso di gustare la bellezza e la semplicità di tutto ciò che don Milani, insieme ai suoi allievi, è riuscito a far vivere in quell’umile ma denso luogo di cultura. Stanze impregnate dell’amore verso la conoscenza che nasce dalla pratica, dallo sporcarsi le mani e dal credere nei talenti che ogni uomo, anche il più povero e umile, ha dentro di sé.
piacenza-cremona
Se l’agricoltura diventa 2.0 grazie a ricerca e innovazione
CREMONA
Atelier estivi per provare l’università
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n’alleanza tra mondo agricolo e mondo della ricerca, per spingere l’acceleratore sull’innovazione, rafforzare la capacità di competere sui mercati, migliorare le perfomance ambientali e ridurre l’impatto su acqua, aria e suolo. Si chiamano “Goi”, ovvero Gruppi operativi per l’innovazione e sono forme di partenariato pubblico-privato costituiti da aziende agricole ed enti di ricerca, cui la regione Emilia-Romagna ha destinato per il periodo 2014-20 risorse importanti. Diciotto i progetti finanziati in tutto, tredici dei quali vedono coinvolta la facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali della Cattolica, capofila in cinque di questi: «Stiamo parlando dell’agricoltura del 2050, assai compatibile con l’ambiente, che tenga conto dei cambiamenti climatici e introduca nuove coltivazioni» dice il professor Lorenzo Morelli, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Cattolica di Piacenza. «Serve ovviamente la tradizione, ma è necessaria anche l’innovazione. Questi no-
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stri progetti, globalmente, con protagoniste colture diverse, dalla vite alla quinoa, puntano a mantenere sano il terreno, oppure a rendere un determinato prodotto immune da parassiti in maniera biologica. Fondamentale sarà il nutrimento del terreno, e quindi uno dei nuovi approcci mira a coltivare piante non solo per venderne i prodotti ma per arricchire la terra. E poi, su tutto il risparmio idrico» conclude il Preside. Alle ricerche finanziate dalla Regione con i progetti GOI si affiancano le quattro ricerche finanziate dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr), che i centri di ricerca
della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali si sono aggiudicati per il periodo 2014-2020 puntando sui settori chiave della ricerca della facoltà piacentina: sostenibilità, innovazione nella filiera agro-alimentare “from farm to fork”, biotecnologie, miglioramento qualitativo e igienico-sanitario dei cibi. L’Università Cattolica è capofila in due progetti – Nutrivigna e Genbacca (curati da BioDna e Crast, i centri dell’Ateneo accreditati nella rete di alta tecnologia della Regione Emilia Romagna) –, e partner insieme a soggetti diversi in altri due progetti: Mo.Re.Farming e Collezioni Microbiche Regionali.
7 studenti provenienti da Istituti Scolastici Superiori di Cremona e dei territori limitrofi hanno partecipato agli atelier estivi promossi dalle facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali ed Economia e Giurisprudenza di Cremona. Gli studenti che hanno seguito l’atelier di Agraria hanno esplorato, attraverso tecniche di indagine di biologia molecolare e microbiologia applicate all’analisi degli alimenti, il tema della trasmissione dell’antibiotico resistenza attraverso la catena alimentare determinata da un uso indiscriminato degli antibiotici. La facoltà di Economia e Giurisprudenza ha invece proposto agli studenti due percorsi alternativi che li hanno condotti a studiare, in tre giornate full time, sia l’attuale assetto dell’economia mondiale, sia il mondo
Tempo libero: i giovani sempre più online
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ono i “Millennials”, quella fetta di popolazione tra i 14 e i 35 anni, giovani cosmopoliti, cittadini del mondo fin da giovanissimi, istruiti, i protagonisti della survey sul tema I Giovani e il tempo libero realizzata dalla facoltà di Scienze della formazione piacentina in collaborazione con l’associazione di volontariato di Piacenza “Vivi con Stile” e con il Comune di Piacenza. L’obiettivo: indagare come i giovani trascorrono il tempo libero, i significati ad esso attribuito e le aspirazioni in termini di cambiamento rispetto all’offerta di attività culturali, sportive e ricreative della città di Piacenza, per avviare iniziative in grado di aumentare il benessere e il senso di partecipazione del-
le giovani generazioni. «Hanno partecipato all’indagine 762 giovani, di cui il 42,3% maschi e il 57,7% femmine – spiega la ricercatrice Linda Lombi, sociologa della facoltà di Scienze della formazione che ha curato l’indagine –; La ricerca ha mosso i primi passi da una consultazione diretta dei giovani, attraverso la tecnica del brainstorming, e degli esperti, coinvolti in focus group, i cui
esiti hanno consentito la costruzione di un questionario destinato ai giovani che vivono o frequentano abitualmente la città di Piacenza». Come ipotizzabile, i giovani intervistati passano molto del loro tempo connessi alla Rete (il 24,6% oltre 5 ore). A farla da padroni sono i social network: l’80,8% degli intervistati ha un account Facebook, il 73,7% Instagram, mentre i giornali cartacei sembrano ormai scomparsi nelle abitudini dei ragazzi. Il 22% degli intervistati dichiara di non leggere mai un quotidiano in formato cartaceo preferendo l’informazione via web, a cui accede quotidianamente (il 40%). E quando si esce? «È poco il tempo dedicato alle attività culturali: il 48,6% non va
delle imprese di Cremona. L’atelier estivo non è che una delle tante iniziative di orientamento formativo che le facoltà cremonesi propongono alle scuole del territorio per fornire spunti di riflessione utili ad una scelta universitaria motivata e consapevole.
mai a teatro e oltre il 27,1% non ha mai messo piede a mostre o musei – sottolinea Lombi -. Al contrario lo sport rappresenta un’area a cui i giovani dedicano tempo. Un ragazzo su quattro corre almeno due tre volte a settimana e un ragazzo su cinque pratica giochi di squadra o va in palestra con la stessa frequenza».
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General management, il bello del Mentorship
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a facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza, da sempre sensibile al tema dell’integrazione tra studio e lavoro, ha organizzato, grazie all’impegno delle professoresse Elena Zuffada e Franca Cantoni e alla collaborazione con Randstad e il Servizio Stage & Placement dell’Università, l’evento Aiuto mi laureo… party!, un momento di intrattenimento e di lavoro, indirizzato agli studenti e laureandi del percorso di laurea magistrale in General management. L’evento ha preso avvio con un monologo scritto e interpretato dall’attrice Francesca Isola che ha sottolineato in modo divertente le ansie, le paure e le aspettative di un laureato. A seguire sono stati consegnati i diplomi agli studenti della magistrale in General management che hanno partecipato al progetto Mentorship durante il secondo semestre dell’a.a. 2015/2016. «Il progetto Mentorship è nato per accompagnare il singolo studente nella conoscenza approfondita ed operativa delle attività legate ad una specifica funzione aziendale, attraverso l’azione qualificata di un mentor» ricorda la professoressa Zuffada, specificando che «il mentor ha il compito di supportare e guidare lo studente della magistrale in General management svolgendo il ruolo di consigliere, guida e precettore». Premiati dalla preside, Annamaria Fellegara, e da Mauro Balordi, responsabile del Servizio Stage e Placement dell’Ateneo, gli studenti Giada Petrelli (seguita da Fabrizio Campione, direttore Marketing e Pricing di Arval, BNP Paribas), Gianmarco Orlandi (seguito da Alessandro Sbarufatti, responsabile della Direzione Amministrazione e
INIZIATIVE
A Piacenza e Cremona welcome days internazionale
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Bilancio Consolidato presso Eitowers), Salvatore Lo Giurato (seguito da Giulio Drei, CEO di Value Group), Luca Piano (seguito da Marco Zilioli, European team leader Misys) e Antonello La Rocca (seguito da Fabrizio Capocasale, CEO di Melaggiusti). «L’evento ha rappresentato un’importante occasione per coinvolgere attivamente nelle attività di orientamento al lavoro il network dei laureati in General management – sottolinea la professoressa Franca Cantoni, aggiungendo che «questa laurea magistrale attrae studenti da tutto il territorio nazionale e vede tra i suoi laureati diversi professionisti che hanno già consolidato una importante posizione lavorativa in Italia e all’estero».
n benvenuto speciale ai 47 studenti, rappresentanti di ben 22 nazioni, che partecipano a tutti i programmi internazionali offerti dal campus di Piacenza e Cremona – Double Degree, Master MIM, Erasmus+, Exchange, Independent Research Project e al nuovo Master di Primo Livello in Viticulture and Enology: Innovation Meets Tradition – o sono iscritti ai corsi di laurea, magistrale o triennale, in lingua italiana o inglese dell’Ateneo. Con i Welcome Days i ragazzi hanno partecipato a due giornate di accoglienza e di socializzazione. Agli studenti, dopo la presentazione dell’Università e del Campus, è stato offerto un aperitivo di benvenuto presso il Ristorante La Chiesetta di Piacenza, mentre a Cremona l’aperitivo in centro città ha coinvolto anche gli studenti italiani del primo e secondo anno della laurea magistrale in Agricultural and Food Economics. Sabato 17 settembre gli studenti straniere hanno vissuto una giornata insieme alla scoperta di Bobbio e della cucina tipica locale. Tante altre
attività sono previste per il prossimo semestre autunnale, tra cui un Integration Weekend organizzato dall’associazione studentesca SMINT.
Studenti, coltivate il vostro orticello
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entidue collegiali di Piacenza lavorano il terreno antistante la Residenza Gasparini. Un modo per mangiare sano, fare amicizia e dar vita a un campus sostenibile. A partire dal 2014, una parte del terreno antistante la Residenza Universitaria A. Gasparini della Cattolica di Piacenza è stato concesso in gestione ad un gruppo di studenti, per lo più residenti nel Collegio S. 38
Isidoro. Il progetto prevede la compresenza di colture essenzialmente orticole, affiancate da essenze floreali, che possano
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costituire un habitat per gli insetti impollinatori. L’iniziativa, coordinata dalla direzione del Collegio, da dottorandi e professori, rientra nell’ambito dell’attività del Progetto Sostenibilità che la sede di Piacenza, in collaborazione con Educatt, ha promosso con l’obiettivo di dar vita a un “Campus sostenibile”. «È una bella esperienza di aggregazione e collaborazione» afferma con soddisfazione
il direttore del collegio Matteo Bergamaschi. «Abbiamo progettato e realizzato questo orto insieme, pensando soprattutto alla sostenibilità e valorizzando la biodiversità» spiega Giovanni, studente della facoltà di Agraria. Per festeggiare insieme il terzo anno di lavoro e la nuova struttura dell’orto, i ventidue studenti coinvolti hanno offerto un aperitivo a base di verdure del loro orto.
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Viticoltura e tecnologia Horta organizza i Demo Days
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i sono svolti a Castell’Arquato, presso l’azienda viticola Res Uvae, i primi Demo Days del 2016, giornate tecnico-dimostrative sull’innovazione in viticoltura rivolte a viticoltori, tecnici pubblici e privati, consulenti e funzionari regionali. Organizzato da HORTA, spin off della Cattolica, una
cinquantina gli intervenuti che hanno potuto discutere – insieme al professor
Vittorio Rossi e al ricercatori Tito Caffi del Di.Pro. Ve.S. della Cattolica e a Emiliana Carotenuto di Horta - della situazione fitosanitaria dell’annata e dell’impiego del sistema di supporto alle decisioni vite.net® per una corretta gestione dei trattamenti fitosanitari, anche in rapporto alla Direttiva europea 128/2009.
Al Liceo Respighi il nuovo anno comincia in Università
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ssaggio di vita universitaria per duecentodieci studenti delle classi IV e V del liceo scientifico Respighi che hanno iniziato l’anno scolastico in Università grazie all’iniziativa organizzata dal Servizio Orientamento della Cattolica di Piacenza. Gli studenti, dopo la
presentazione delle Facoltà presenti nella sede piacentina dell’Ateneo del Sacro Cuore, hanno partecipato, in apertura della rassegna, a lezioni di Business e Scientific English. Di grande interesse i seminari della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali che li hanno accompagnati alla
scoperta degli alimenti a basso impatto glicemico e nel mondo del cioccolato. Grande interesse hanno riscosso tra gli studenti liceali le lezioni tenute dai docenti della facoltà di Economia e Giurisprudenza e dalla facoltà di Scienze della formazione.
Caffèxpo: accordo internazionale tra USA ed Europa
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l patto transatlantico rappresenterà un’importante occasione per rafforzare la tutela dei prodotti made in Italy, con particolare attenzione alle produzioni di qualità? È stato questo il tema al centro del dibattito del Caffexpò svoltosi lo scorso 21 giugno nella sede dell’Università Cattolica di Piacenza. All’incontro coordinato da Ettore Capri (nella foto a lato) e da Francesco Timpano (nella foto in basso) hanno partecipato Gabriele Canali, consigliere del Ministro delle Politi-
che Agricole e docente in Cattolica, Linda Brugioni e Francesca Lotta, avvocati presso lo Studio Legale Bird & Bird e Alessandro Sciarra, Trademark Attorney, Bird & Bird. A seguito dell’approvazione del Food Safety Modernization Act, chi esporta prodotti alimentari negli Stati Uniti è tenuto ad assicurare standard di sicurezza alimentare analoghi a quelli vigenti negli Stati Uniti. La nuova legge impone ai produttori più alti standard di sicurezza alimentare e l’adozione di piani di controllo volti ad evitare atti di adulterazione volontaria negli alimenti. Ciò interessa in particolar modo le aziende agroalimentari italiane, le cui esportazioni in USA, nel 2015, valgono ben 3.2 miliardi di euro con una crescita del 20% rispetto al 2014. Questi dati importanti, tuttavia, rischiano di essere ridimensionati
dal fenomeno dell’Italian Sounding. Si stima che ben due prodotti su tre, venduti all’estero come italiani, in realtà non lo siano. Tra i prodotti più falsificati vi sono i formaggi, seguiti dai vini e conserve. «Ci troviamo di fronte – ha spiegato Francesca Lotta, avvocato e dottore di ricerca Agrisystem – ad una vera rivoluzione del diritto alimentare americano, che si è resa necessaria a causa di emergenze alimentari recenti».
IN BREVE
Matricole: borse di studio per i più meritevoli
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redere e investire nei giovani, puntando sul merito e sulla qualità. È questa la strada tracciata dalle facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e di Economia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza-Cremona, che per l’a.a. 2016/2017 mettono in campo 31 nuove borse di studio, destinate alle matricole delle lauree triennali e della lauree magistrali attivate a Piacenza e a Cremona, che si affiancano a quelle dell’Ente per il diritto allo studio, EDUCatt. Per le matricole delle lauree triennali della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sono disponibili 8 borse di studio annuali (di cui 6 istituite con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano) del valore di € 2.304,00 ciascuna, riservate a studenti meritevoli che si iscriveranno per il prossimo anno accademico ai corsi di laurea in Scienze e tecnologie agrarie o in Scienze e tecnologie alimentari (a Piacenza e a Cremona). Per le matricole delle lauree triennali della facoltà di Economia e Giurisprudenza sono disponibili invece 15 borse di studio annuali del valore di € 2.304,00 ciascuna, riservate a studenti meritevoli che si iscriveranno per l’a.a. 2016/2017 al corso di laurea in Economia aziendale (a Piacenza e a Cremona). Per le matricole delle lauree magistrali sono destinate 8 borse di studio annuali, istituite con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del valore di € 2.304,00 ciascuna, per studenti meritevoli che si iscriveranno per l’a.a. 2016/2017 ai corsi di laurea magistrale della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Scienze e Tecnologie agrarie e Scienze e Tecnolo-
gie alimentari, e ai corsi di laurea magistrale in Gestione d’Azienda e in Food Marketing e Strategie commerciali della facoltà di Economia e Giurisprudenza. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Attenzione alla persona e all’ambiente: ecco le linee guida di EDUCatt a cura di Maria Villano
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DUCatt è la Fondazione senza fine di lucro cui l’Università Cattolica ha affidato l’attuazione degli interventi destinati a favorire l’accesso, la frequenza e la regolarità degli studi attraverso la gestione dei servizi relativi al diritto allo studio universitario. Oggi EDUCatt offre il proprio supporto nelle sedi dell’Università Cattolica a Milano, Brescia, Piacenza-Cremona e Roma, attraverso una serie di servizi concepiti per rendere più agevole il percorso degli studi. Ad Angelo Giornelli, direttore della Fondazione per il Diritto allo Studio dell’Ateneo chiediamo una panoramica sulle novità più importanti che riguardano i servizi di EDUCatt e, alla luce di queste, la direzione in cui si sta muovendo la Fondazione. Uno dei progetti più importanti che la Fondazione sta portando avanti in questo periodo è quello che abbiamo chiamato Nutrizione e stili di vita. È un progetto in cui si concretizza la direzione che EDUCatt ha individuato per assolvere il suo compito di soddisfacimento del Diritto allo Studio su più fronti, avendo bene in mente che lo 40
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studente, quando varca la soglia dell’università, non ha semplicemente bisogno di servizi, ma di qualcuno che lo aiuti a orientarsi, che lo accompagni e che gli dia la possibilità di capire come vivere al meglio gli anni dell’università. Proprio in questo contesto si inquadra anche il progetto Wellness, avviato quest’anno nella sede di Roma. Partendo dalla gestione delle numerose e performanti strutture sportive del campus – alcune delle quali recentemente ristrutturate –, il progetto prevede una dimensione più ampia e la possibilità di seguire percorsi di educazione alimentare e sportiva, grazie al prezioso supporto di docenti di Nutrizione e Medicina dello sport. Questo permetterà agli studenti di avere indicazioni preziose non solo in materia di attività fisica, ma su tutta la sfera che abbiamo chiamato appunto “stile di vita”. Soprattutto nel periodo in cui viviamo, con la diffusione di mode e di abitudini scomposte in fatto di nutrizione e cultura alimentare, che questo tipo di informazione e di formazione parta dall’Università, dove moltissimi giovani trascorrono la maggior parte della loro giornata, ci sembra molto importante. È proprio seguendo questa linea, di attenzione alla persona dello studente
nel senso più completo possibile, che si muovono tutte le iniziative di EDUCatt; a partire, ad esempio, anche dal potenziamento dei servizi di assistenza sanitaria e psicologica su tutte le sedi. Che ciò vada incontro a un’esigenza particolarmente sentita dagli studenti lo dimostrano i numeri: un significativo incremento del numero di utenti ha interessato questi servizi dal momento in cui la Fondazione si è impegnata a potenziarli e anche a comunicarli con sempre maggiore efficacia. Dunque è l’attenzione alla persona la linea guida dell’attività di EDUCatt? Certamente, ma non solo. Un altro punto cui da anni dedichiamo attenzione – non solo attraverso le nostre attività quotidiane ma anche con progetti ad hoc – è quello della sostenibilità ambientale. Quest’anno abbiamo concluso il progetto Collegialmente Green, che ha visto coinvolti in un percorso molto stimolante il collegio Sant’Isidoro di Piacenza e la Residenza Buonarroti di Milano. L’intenzione è quella di trasformarlo in un progetto pilota, che sia solo la prima di molte iniziative in cui coinvolgere i collegi e le residenze di tutte le sedi in un programma di sensibilizzazione, educazione e – perché no – anche di proget-
educatt tazione sui temi della sostenibilità ambientale, della riduzione degli sprechi e degli scarti e del Turismo sostenibile. Spesso i collegi sono campi di sperimentazione e di condivisione di buone pratiche. Quali sono le sfide principali che un ente per il Diritto allo Studio in Italia si trova a dover affrontare? Senza dubbio il problema più cogente che ogni anno ci troviamo ad affrontare è – stando fuori da ogni polemica – la continua e progressiva riduzione delle risorse economiche destinate al Diritto allo Studio. Stante questa condizione, fino ad oggi il nostro obiettivo è stato quello di non pesare sugli studenti, né gravare sui lavoratori della Fondazione, senza ridurre i servizi. Sembra una missione impossibile, ma per ora siamo riusciti a tenere grazie a una strategia di ottimizzazione delle risorse e riorganizzazione e re-ingegnerizzazione dei servizi. Il nostro impegno costante è quello di contemperare, in un’ottica di sostenibilità responsabile, i bisogni degli studenti e delle loro famiglie, da una parte, le attese delle persone che lavorano in e per Educatt dall’altra, e il rispetto dell’ambiente così come ce lo ha indicato Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. In questo senso per noi è essenziale il dialogo e il confronto con i rappresentanti degli studenti in Consiglio di Amministrazione e con i lavoratori della Fondazione attraverso modalità di lavoro collaborative ed una costante attività di formazione e di accompagnamento al cambiamento. Restando in tema di ottimizzazione delle risorse, c’è un progetto che mi sta particolarmente a cuore, sul quale la Fondazione ha investito e sta investendo sempre di più: è il contratto Student Work. Un contratto di lavoro perfettamente con-
ciliabile con i tempi dello studio non è solo un’opportunità ulteriore offerta agli studenti (fino a 30 in un anno), ma è un’occasione preziosissima anche per EDUCatt. Il personale della Fondazione è stato in grado di sviluppare in questi anni una capacità di ricezione delle giovani, talvolta giovanissime, leve, in un turnover continuo che esige un meccanismo virtuoso di gestione della conoscenza; i lavoratori di EDUCatt, in tutti i settori, hanno imparato a trasmettere le loro competenze e a confrontarsi con le giovani generazioni, che portano nuova linfa, nuove idee, nuovo entusiasmo. Questo, tra l’altro, ha giovato anche al rapporto dell’Ente con gli studenti che fruiscono dei nostri servizi, che spesso si trovano a interagire agli sportelli con loro coetanei e questo aiuta molto la comunicazione e la dinamica di fiducia reciproca che si instaura. Ci sono iniziative o progetti che hanno ricevuto un impulso importante grazie al progetto europeo WISE? WISE è stato un’esperienza preziosa perché, come progetto europeo, ci ha permesso di confrontarci con altre realtà e di testare, attraverso strumenti scientifici, il nostro modello di gestione dei servizi per il Diritto allo Studio. Ne abbiamo tratto soprattutto conferme: l’indagine condotta ha infatti confermato che i bisogni degli studenti, una volta entrati in università, sono spesso inerenti la sfera relazionale. Il bisogno di trovare una dimensione come persona, di avere dei punti di riferimento, il bisogno di essere accompagnati in una delle esperienze più importanti della propria vita, come sono gli anni dello studio universitario: questo ci ha dato ulteriore stimolo a portare avanti i progetti che già avevamo in corso e a metterne in cantiere di nuovi. Cosa rappresenta la Sua recente nomina a Presidente dell’Associazione Collegi e Residenze Universitarie (ACRU)? Questa nomina, da me accolta con spirito di servizio, la interpreto come una conferma per l’Ente, che ha così un’altra occasione per continuare sulla strada, già intrapresa da tempo, del lavoro a rete e della condivisione di buone pratiche. ACRU mette in rete una novantina di strutture delle dimensioni più diverse, con esempi anche molto positivi con i quali sarà arricchente confrontarsi. Anche in questo caso, la via è una sola: confrontarsi, collaborare e mettere a disposizione la propria esperienza.
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Le novità più importanti sui servizi in tutte le Sedi
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opo la pausa estiva, l’attività di EDUCatt è ripresa con importanti novità e aggiornamenti, che riguardano diversi servizi delle sue varie sedi. A Milano, come preannunciato, ha cambiato sede il Container.9, che si è trasferito da via Necchi 9 al cortile San Benedetto. Meta degli studenti alla ricerca dei libri pubblicati da EDUCatt e adottati nei corsi e di coloro che desiderano depositare o acquistare volumi usati, il Container ha trovato la sua nuova collocazione all’interno dei chiostri di Largo Gemelli, dopo una provvisoria sistemazione che nel mese di settembre ha visto il servizio temporaneamente attivo in via Necchi 2. Il servizio di deposito dell’usato ha ripreso invece a funzionare normalmente alla nuova apertura. Nella sede di Piacenza la Residenza Gasparini ha aperto la stagione con un sito completamente rinnovato (http://www. residenzagasparini.it/) e con un’ampia e variegata offerta che mette a disposizione spazi e servizi per diversi tipi di eventi, dai convegni ai workshop, dalle esperienze di social cooking a iniziative come temporary store e showroom. A Roma le novità riguardano diversi servizi, a partire da quello di ristorazione. La struttura di Mensa.23, grazie a un importante lavoro di ampliamento, a partire dalla fine di settembre ha 100 posti disponibili in più. Ma vi sono anche sviluppi all’interno del progetto Wellness, che vede la Fondazione impegnata nella gestione delle strutture sportive del campus e nella proposta di percorsi che uniscano allo sport anche la possibilità di approfondire tematiche relative alla salute e agli stili di vita. In particolare, il parco delle strutture disponibili si è arricchito di un nuovo polo sportivo polifunzionale, nel quale è possibile praticare e seguire corsi di calcio a 5 (femminile e giovanile), minibasket, basket femminile e maschile, pallavolo femminile e maschile, Judo, danza sportiva. Intanto, con la collaborazione di EDUCatt, ripartono a Milano anche i percorsi di approfondimento, come quello, ormai tradizionale, Educare ed educarsi alla Bellezza, che vedrà nuovi incontri per il prossimo autunno. Si è invece concluso il contest fotografico dal titolo La misericordia è una carezza (www.educatt.it/misericordiaebellezza2016), con l’esposizione online delle fotografie selezionate. Rimanere aggiornati sulle novità di EDUCatt è facile, basta seguire, oltre al sito www. educatt.it, la pagina facebook o il profilo twitter (@EUCattUC) o anche, per le notizie di carattere professionale, il profilo Linkedin della Fondazione. presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Piacenza, il rilancio della Residenza Gasparini
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l completamento degli interventi di ristrutturazione – sempre realizzati in un’ottica di eco-compatibilità con il paesaggio circostante – che hanno interessato la sede Educatt di Piacenza e che ne hanno avuto come obiettivo il miglioramento funzionale, ha preceduto il rilancio della Residenza universitaria Gasparini, che integra il panorama dell’offerta abitativa proposta dall’Università Cattolica. L’idea è quella di una struttura aperta, che, dotata di ogni comfort e perfettamente collocata all’interno del panorama europeo delle più moderne guesthouse, possa essere un punto di riferimento non solo per tutti coloro che necessitano di un appoggio durante i loro impegni accademici e lavorativi, ma anche per l’organizzazione di convegni, meeting, corsi di formazione e di tutte quelle occasioni per cui è necessario avere spazi e strutture adeguate a ospitare gruppi numerosi. Il territorio circostante ricco di storia e tradizioni è d’altra parte lo sfondo ideale per ospitare riunioni aziendali, iniziative di team building e progetti sperimentali per intensificare su più livelli i punti di contatto con il tessuto urbano. Oltre a disporre di una trentina di camere singole – tutte nuovissime, collocate in mezzo al verde ma a due passi dall’Università – la Residenza è dotata di 3 cucine-pranzo collettive, circa 115 mq adibiti ai servizi didattici e 390 mq destinati ai servizi ricreativi.
All’interno del complesso, il Meeting Centre ‘Il Fienile’, è articolato in quattro spazi, attrezzati tecnologicamnte: il Salone Meeting da 60-80 posti, la Sala Conferenze da 30 posti, la sala Riunioni da 12 posti e la Sala Coffee Break da 80 posti. La superficie complessiva, di ben 13 mila metri quadri con un cortile esterno di 2000 mq e con un ampio parcheggio, si presta dunque a molteplici occasioni, compresi eventi di social cooking – per cui particolarmente adatta è l’area MyCook che si trova all’interno del Collegio Sant’Isidoro – e anche Temporary store e showroom, laddove si abbia la necessità di uno spazio che si presti al lancio promozionale e all’esposizione di un marchio o di un determinato prodotto. Per gli eventi e le iniziative organizzate alla Residenza è disponibile anche un servizio di grafica e stampa per la realizzazione di materiali personalizzati (flyer, leeflet, brochure, manifesti, roll up, banner ecc.) . A due passi da Milano – e dunque anche molto comoda per essere raggiunta dagli aeroporti di Malpensa e Linate – la Residenza Gasparini è dunque una risorsa preziosa non solo per il campus di Piacenza, ma anche per coloro che hanno necessità di raggiungere per impegni accademici e professionali il capoluogo lombardo. [per info: 0523.621.111; reception.piacenza@educatt. org; sito web: www.residenzagasparini.it] (m.v.)
Orizzonti d’Africa tra antropologia e libri di Giada Meloni
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artedì 11 ottobre presso la Cripta Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, in occasione della presentazione del volume Hai mai visto quest’Africa? – Grandi orizzonti, riti, corpi dipinti, arte (EDUCatt 2016), utilizzato all’interno dei corsi di Antropologia dell’Ateneo, sono stati ripercorsi i 60 anni di viaggi di Angelo e Alfredo Castiglioni, che hanno dedicato la loro vita allo studio antropologico, etnologico e archeologico delle tribù africane. Il volume – firmato dai fratelli Castiglioni e da Giovanna Salvioni, docente di Antropologia e amica di una vita dei due fotografi, che ha fornito loro il supporto scientifico per molte delle esplorazioni e delle scoperte – è a metà tra un trattato antropologico e un reportage fotografico, documentato 42
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dall’immenso patrimonio raccolto in anni di spedizioni attraverso il continente nero. Il racconto dei rituali arcaici e primordiali sfida i pregiudizi occidentali per riportare dignità e valore a un’umanità – come sottolinea Giovanna Salvioni – «[…] che si porta dietro un passato da conservare, un’umanità che va preservata dagli stereotipi e dai dibattiti per ricordare che sono prima di tutto persone». Al dibattito sono intervenuti anche Marco Castiglioni, Presidente dell’Associazione “Conoscere Varese” e coordinatore delle attività del Museo Castiglioni di Varese e l’archeologa e docente dell’Università Cattolica Serena Massa, che collabora agli importanti scavi della città di Adulis in Eritrea (oggetto anche del recentissimo convegno L’Urbanistica e l’architettura moderne alla prova della contemporaneità promosso dal Politecnico di Milano).
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Abbonamenti low cost al “Corriere” digitale
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i amplia con una nuova preziosa occasione l’offerta delle risorse digitali messe a disposizione da EDUCatt per tutti gli studenti iscritti in Università Cattolica, già molto ricca grazie alle possibilità offerte dall’Hub digitale (www.educatt.it/hub). Grazie a una convenzione stipulata con il Corriere della sera, è ora disponibile una nuova offerta. Registrandosi al sito www. educatt.it/corriere con le proprie credenziali di iCatt, si ha accesso alla speciale promozione che permette di stipulare abbonamenti a prezzi estremamente vantaggiosi. Si può scegliere tra due diverse formule: Abbonamento mensile Digita+, che include l’abbonamento all’edizione digitale di Corriere, da tablet, smartphone e pc, a 4,99 € al mese anziché a 9,99 € e Abbonamento mensile Tutto+, che include tutti i contenuti del sito Corriere.it e il Corriere digital edition, a 9,99 € anziché a 24,99 €. L’occasione è particolarmente ghiotta, perché tra i contenuti disponibili nell’edizione digitale del Corriere sono inclusi approfondimenti, oltre a materiali d’archivio altrimenti non reperibili del maggiore quotidiano nazionale fondato a Milano nel 1876. L’offerta è valida anche per docenti e personale tecnico-amministrativo (è necessario registrarsi con l’indirizzo @unicatt.it o @educatt.it).
Misericordia e Bellezza al centro di contest e incontri
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i è concluso il 30 settembre il contest fotografico La misericordia è una carezza. Percorsi di bellezza attraverso la fotografia (www.educatt.com/misericordiaebellezza2016). Il progetto, promosso dal Centro Pastorale in collaborazione con EDUCatt e sviluppato in connessione con l’iniziativa La misericordia e le sue opere, ha offerto agli studenti la possibilità di riflettere sul tema della misericordia attraverso lo sguardo di Franco Viganò e Marta Carenzi, le cui opere sono state esposte presso lo scalone d’onore della sede milanese, e su alcuni aspetti dell’arte della fotografia tra tecnica e intuizione, grazie a una serie di incontri con fotografi professionisti. Nuovi appuntamenti sono in programma per il progetto Educare/educarsi alla Bellezza: dopo quello del 13 ottobre, che ha offerto l’occasione di dialogare con Giovanni Gasparini e Roberto Diodato sul tema Natura in poesia, con lettura di alcuni capolavori della letteratura italiana e internazionale a cura dell’attore Christian Poggioni, per il 15 dicembre è in programma un incontro con lo scrittore spagnolo Pablo d’Ors (autore di Biografia del silenzio, pubblicata da Vita e Pensiero). presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
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Perché dico viva la RAI
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a cura di Velania La Mendola
enza le idee non c’è servizio pubblico;
senza un servizio pubblico legittimato da una governance indipendente dalla politica rischiamo di perdere un patrimonio culturale nella frammentazione e privatizzazione del sistema tv contemporaneo. E chi dice che i cattolici non possano giocare un ruolo chiave nel rilanciare la RAI? Sembrano essere queste alcune delle tesi di fondo del libro di Massimo Scaglioni, docente di Storia dei media dell’Università Cattolica, Il servizio pubblico televisivo. Morte o rinascita della RAI? (Vita e Pensiero), che esce in un momento storico delicato per il futuro dell’emittente televisiva nazionale. «Il 6 maggio 2016 è scaduta la convenzione ventennale tra Stato e RAI S.p.A. relativa all’affidamento del servizio pubblico radiotelevisivo nazionale» ci spiega il professore, «coincidenza vuole che lo stesso sia accaduto in Gran Bretagna con la BBC». Un’occasione per confrontare le due realtà? Basta poco. Il questionario “CambieRai”, realizzato dall’ISTAT, si è svolto fra maggio e giugno 2016 ed è stato completato da 9.156 rispondenti, sulla base degli spunti suggeriti da 16 tavoli tecnici riunitisi, in una sola giornata, in aprile. Guardiamo ai numeri (e all’iter) al di là della Manica: la discussione pubblica è iniziata 2 anni prima e il processo di revisione ha coinvolto oltre 300 esperti, 4000 persone intervistate, 192.564 interventi raccolti in una consultazione generale aperta a tutti i cittadini; oltre a 2 report preparatori affidati a differenti team di studiosi. Il processo di revisione ha portato il governo a stilare prima un libro verde di proposte di riforma e poi, dopo la consultazione pubblica, un libro bianco che costituisce la bozza per la nuova Royal Charter. Possiamo dire che la RAI no, non è la BBC. Guardando proprio ai risultati del questionario Istat pare che la maggioranze degli italiani sia insoddisfatta della RAI, perché? L’ingerenza politica ha minato la legittimazione del servizio di fronte al pubblico. Come ha ben mostrato nella sua storia internazionale Bourdon (VeP), se è vero che il ‘mito del controllo’ politico attraversa tutti i sistemi televisivi nazionali, in Italia assume una centralità quasi grottesca. Da 44
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noi prevale l’idea che il predominio sulla tv pubblica, la spartizione dei posti di potere, la diffusa lottizzazione sia vitale per la conquista dell’egemonia e si traduca in voti. Per fortuna a questa pulsione del controllo è possibile affiancare quella progettuale. La RAI è quindi anche una storia di progetti? Sì, anzi è la parte meno indagata della sua storia ed è quella che cerco di delineare nel libro. In particolare sono due i momenti progettuali cruciali e possono essere ricollegati a due figure-chiave di manager del servizio pubblico all’italiana. Il primo segna la nascita della televisione, con l’ingresso dei cattolici in RAI, e si lega a Filiberto Guala, nei due anni in cui è amministratore delegato dal 1954 al 1956. Il secondo è quello che, fra la fine degli anni ’80 e l’inizio ’90, vede l’ingresso dei comunisti con Angelo Guglielmi che assume l’incarico di direttore della Terza Rete e lancia programmi come Telefono Giallo, Chi l’ha visto, Linea Diretta, confrontandosi con un pubblico non più ‘discente’ ma partner. Quale è stato il ruolo di Guala e dei cattolici nella prima fase progettuale? Il perimetro in cui si muove questa storia è quello dettato in parte da papa Pio XII, che da un lato esorta i cattolici a esprimersi in questo campo e dall’altro mette in guardia dal potere di un medium che, a differenza del cinema, entra nel «santuario della famiglia». Guala è la figura chiave per comprendere soprattutto la parte positiva della formulazione del progetto culturale, rappresenta la speranza (o l’utopia) che la televisione sia uno strumento di rivitalizzazione della tradizione culturale italiana. Egli inaugura la politica del reclutamento, con l’indizione del primo concorso per giovani laureati, quello che immette in RAI la generazione dei cosiddetti corsari, tra i quali Furio Colombo, Umberto Eco, Gianni Vattimo, Piero Angela, Folco Portinari, Gianfranco Bettetini, Raffaele Crovi, Fabiano Fabiani... Un’idea che testimonia la volontà di rinnovare attraverso le idee. Il ruolo dei cattolici può essere ancora rilevante? Il panorama mediale contemporaneo, caratterizzato dalla progressiva fram-
Massimo Scaglioni,
TV di culto. La serialità televisiva americana e il suo fandom
e-book
vitaepensiero.it
mentazione dell’offerta, da una asincronia nei consumi, da una decisa ‘privatizzazione’ dei contenuti, contribuisce a legittimare un servizio pubblico destinato a integrare la comunità nazionale, a rivolgersi a un pubblico di cittadini e non di spettatori o clienti. I cattolici rimangono ancora portatori di valori fondamentali per il futuro del servizio pubblico, non nel senso di chiusura confessionale, ma nel senso dell’umanesimo, della centralità dell’uomo, per l’idea del servizio, se crediamo in una comunità che dialoga. C’è una evidente affinità elettiva tra servizio pubblico e cultura cattolica.
RICONOSCIMENTO
Premio San Michele-giovani al libro Dio a modo mio
L
a Giuria della XXXIII edizione del Premio Capri ha assegnato il Premio San Michele - Sezione Giovani al libro Dio a modo mio (Vita e Pensiero). La cerimonia di proclamazione si è svolta ad Anacapri sabato 24 settembre: il premio è stato ritirato dalla sociologa Rita Bichi, curatrice del volume insieme a Paola Bignardi. Quali le credenze e gli atteggiamenti dei giovani nei confronti della religione? Perché molti si allontanano dalla Chiesa dopo i sacramenti? Quali possono essere i percorsi di riavvicinamento? Queste alcune delle domande che portano a delineare il volto di una nuova fede, personale e autentica, e la necessità di percorsi differenti per gli under 30 all’interno della Chiesa, soprattutto per stimolare la conoscenza della dottrina anche dopo la fine del catechismo, pur rispettando il salutare momento del distacco per l’approfondimento personale (Sara Tei).
libri
Giustizia: l’attenzione alle storie come forma di tutela delle persone LE RIVISTE VITA E PENSIERO
Aegyptus
È
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pesso la letteratura ci ha raccontato di aberrazione e disumanità. Penso alle capacità del romanzo Cecità dello scrittore José Saramago di fissare nella mente del lettore la sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Raccontare è anche fare memoria della miseria dell’umanità. La memoria del racconto, a sua volta, filtrata dalla lettura del singolo, è stata promotrice del rispetto della dignità umana più e meglio di movimenti e legislatori». Con queste parole Antonio Giuseppe Chizzoniti, docente di Diritto canonico e Diritto ecclesiastico dell’Università Cattolica, ha dato il via all’incontro Dignità, Giustizia e Letteratura al Festival del Diritto di Piacenza il 25 settembre. Ospiti il filosofo Salvatore Natoli, il professor Michele Papa, dell’Università di Firenze e il preside della facoltà di Giurisprudenza Gabrio Forti, direttore del Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia Penale e la Politica Criminale della Cattolica e curatore della trilogia – al centro del dibattito – Giustizia e letteratura (Vita e Pensiero) insieme a Claudia Mazzucato e Arianna Visconti. L’opera si inserisce nel filone di studi internazionali Law and Literature, in cui le conoscenze criminologiche si intrecciano con la riflessione su testi letterari e filosofici. La ricerca dell’Ateneo ha però una sua specificità ha spiegato Forti: «Nel termine Giustizia si è inteso infatti immettere e ulteriormente sviluppare, attraverso l’esplorazione della grande narrativa, il copioso patrimonio di studi ed esperienze retaggio cultura-
le e scientifico della scuola penalistica dell’Università Cattolica e del pensiero di Federico Stella». Una tradizione al centro della quale si pongono diversi temi e problemi quali l’attenzione alla tutela reale delle vittime e a quella giustizia riparativa attraverso cui le narrazioni di chi ha subìto un crimine hanno la possibilità di trovare ascolto e “rimedio”; la centralità delle idee di “riconoscimento” e di dignità umana – tema del Festival 2016 –, «il cui rispetto, innanzi tutto nei confronti di chi vive la dolente condizione carceraria, è requisito essenziale perché una società possa dirsi “decente”». Temi messi a fuoco anche da Natoli che ha rilanciato: «il perdono è inefficace se non si trasforma, se non c’è una conversione. Io inviterei a fare un altro volume della serie sulla contrizione, sul genere letterario delle Confessioni, da sant’Agostino in poi. La giustizia deve affrontare questo nodo». In attesa della nuova opera concludiamo con le parole di Forti: «Una reale tutela della dignità della persona richiede la capacità di prestare attenzione alle storie, alle narrazioni uniche e irripetibili, di ognuno, perché in ognuno si può trovare il centro del mondo». La trilogia è stata anche al centro del dibattito del 6 ottobre presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati con Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Elvio Fassone, già magistrato e senatore della Repubblica, lo scrittore Nuccio Ordine e l’onorevole Ernesto Preziosi.
in libreria il nuovo numero di Aegyptus. Rivista italiana di Egittologia e di Papirologia, a cura della Scuola di Papirologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fondata da Aristide Calderini nel 1920, la rivista è una delle pubblicazioni più longeve della casa editrice ed è nel suo genere la più antica in Italia, oltre ad aver contribuito allo sviluppo dell’egittologia e della papirologia fornendo testi e studi inediti. Alla rivista collaborano studiosi di ogni parte del mondo con saggi di alto livello scientifico, spesso in lingua originale (francese, inglese, tedesco e spagnolo). Nell’ultimo fascicolo troviamo interessanti contributi riguardanti sia lo studio puntuale di frammenti risalenti agli scavi che hanno fatto la storia dell’archeologia e della papirologia, sia resoconti di ricerche più recenti. Ad esempio, agli studi sul frammento di Ilias VII, venuto alla luce con gli scavi della città di Ossirinco tra il 1897 e il 1907, si avvicendano i racconti delle recenti scoperte archeologiche nelle antiche rovine di Antinopoli, avvenute nei primi mesi del 2015 ad opera dell’Istituto Papirologico dell’Università di Firenze. Ogni articolo presenta una puntuale descrizione delle caratteristiche fisiche del papiro in oggetto e una trascrizione del testo, seguita da un accurato commento linguistico e filologico e corredato da riproduzioni fotografiche. Il numero è online sul sito aegyptus. vitaepensiero.it e la rivista è presente su JSTOR, una delle più prestigiose Digital Library internazionali per le pubblicazioni accademiche.
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l’intervista Educatt per lo studio
Libri
Ecologia integrale. Laudato sì. Ricerca, formazione, conversione Vita e Pensiero, Milano 2016
Massimo Tedeschi, Niccolò Aiazzi
Il miracolo di Marcello Candia Libro fotografico § EDUCatt, Milano, 2016 pp. 200 | distribuzione gratuita
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l centenario della nascita di Marcello Candia (Portici 1916-Milano 1983), l’imprenditore della carità che vendette tutto e fondò ospedali in Brasile, è celebrato da questo prezioso volume, che è frutto di un viaggio in Brasile, documentato dalle parole del giornalista Massimo Tedeschi e dalle immagini del fotografo Niccolò Aiazzi, attraverso le opere realizzate e sostenute dalla Fondazione Marcello Candia. «Attraverso le favelas maleodoranti e violente, nelle case di fango e miseria, nelle baixadas di palafitte in cui un popolo straccione, privo di tutto meno che del sorriso, vive sospeso su acque putride e assediato da una natura lussureggiante» è possibile ritrovare la storia di un uomo eccezionale che è stato «un testimone esemplare di Vangelo vissuto, un credente costantemente proteso a coltivare la carità e il conforto verso i brasiliani ultimi della terra». Il volume è in distribuzione gratuita presso la sede della Fondazione Candia (www.fondazionecandia.org) e disponibile anche in download gratuito (www.educatt.it/ libri/marcellocandia).
EBook Autori vari
Atti della Summer School EXPOsizioni 2 voll. § EDUCatt, Milano, 2016 download gratuito
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a Scuola di dottorato in Studi umanistici. Tradizione e contemporaneità, in occasione di EXPO Milano 2015 ha aperto al pubblico le porte della sua Summer School EXPOsizioni. Esporre ed esporsi al mondo dall’antichità alla contemporaneità, svolta presso l’Università Cattolica e presso la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. Docenti dell’Università Cattolica e ospiti provenienti da Università e centri di ricerca italiani (Università di Milano, di Bergamo, Cà Foscari, La Sapienza, Politecnico di Milano, Musei Civici d’Arte e Storia di Brescia, Accademia delle Belle Arti dell’Aquila) ed europei (Università Autonoma di Madrid, di Aachen, Labex-Resmed di Parigi) hanno approfondito ciascuno un argomento specifico che consente di evidenziare i motivi, le modalità e le finalità che lungo i secoli, in ambiti geografici e in situazioni diverse, hanno caratterizzato la comune scelta di esporsi o di esporre al mondo qualcosa o qualcuno. I risultati sono fruibili liberamente online, sul sito di EDUCatt all’indirizzo www. educatt.it/libri/exposizioni.
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Claudio Giuliodori e Pierluigi Malavasi (a cura di)
presenza 4-5, luglio-ottobre 2016
pp. 168 § euro 15,00 (Ricerche. Alta Scuola per l’Ambiente)
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ome vogliamo lasciare questa terra? A che scopo lavoriamo, perché studiamo? Perché la terra ha bisogno di noi? Sono questi gli interrogativi al centro della Lettera Enciclica Laudato sì. Sulla cura della casa comune con cui Papa Francesco si rivolge a tutte le persone che abitano il pianeta. Da tali questioni prende le mosse il volume Ecologia integrale, dedicato ai giovani, protagonisti del cambiamento. La radice umana della crisi ecologica chiama in causa la politica e l’economia, i percorsi educativi e la ricerca scientifica. Con peculiari sensibilità disciplinari, gli autori dei diversi saggi concentrano l’attenzione su quell’ecologia integrale che costituisce il cuore dell’Enciclica. Ecologia integrale significa rispetto delle culture umane e azione per uno sviluppo solidale, responsabilità verso l’ambiente e inclusione sociale dei poveri. L’ecologia integrale diventa l’unica strada possibile per raggiungere un nuovo stile di vita, fondato su alleanza, dialogo e pellegrinaggio per custodire la Terra Santa di Dio.
Maria Francesca Murru
Il labirinto della cittadinanza. Le culture civiche in rete Vita e Pensiero, Milano 2016 pp. 192 § euro 20,00 (Ricerche. Media spettacolo e processi culturali)
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Alle narrazioni sempre più frequenti sulla crisi delle democrazie occidentali e il depuramento della sovranità popolare, si contrappone la partecipazione attiva di molti cittadini sul web attraverso blog e social network. Il web fa bene o male alla democrazia? Internet ci rende cittadini più consapevoli? Partendo da questi interrogativi, Maria Francesca Murru intende dimostrare come l’intreccio tra democrazia e web possa essere letto grazie a un approccio culturale alla sfera pubblica, entro il quale ogni atto comunicativo è spiegato e compreso alla luce della cultura civica da cui scaturisce e che contribuisce a modellare. Il saggio analizza i primi fenomeni di aggregazione e mobilitazione che hanno condotto alla nascita del Movimento 5 Stelle mediante l’attivazione di risorse di cittadinanza on line. Oltre a negare qualsiasi legame causale tra le tecnologie e la democratizzazione comunicativa, la fotografia di quello stato nascente ridimensiona la diffusa retorica che attribuisce alle soggettività politiche nate su internet uno spontaneismo libertario.
José Tolentino Mendonça
Chiamate in attesa Vita e Pensiero, Milano 2016 pp. 152 § euro 13,00 (Grani di senape)
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n piccolo libro che racchiude una miniera di suggerimenti per vivere con gusto la normalità di ogni giorno: così si presenta il nuovo libro di José Tolentino Mendonça. Servendosi degli spunti dei cosiddetti “Maestri dell’inaspettato”, come Hannah Arendt, Pasolini, Springsteen, il teologo e poeta portoghese ci racconta la grazia dell’istante accolto per quello che è, l’esperienza della casa, l’arte di perdere tempo giocando, la capacità di condividere il silenzio, il sapore dell’infanzia, la sapienza dei percorsi tortuosi, la libertà di abitare il presente e incontrare le sue voci, il sale della vita nelle piccole gioie. Ci aiuta ad aprirci alle domande esistenziali, quelle che spesso non riusciamo neppure a formulare con le parole; a lasciarle agire dentro di noi come un dono che ci è dato e non come l’ombra di un debito verso noi stessi. Come ‘chiamate in attesa’, appunto: le più preziose, quelle che aprono un varco per congiungere l’istante di adesso a ciò che è da sempre, per unire la semplice parte che vediamo alla totalità che non riusciamo a vedere.
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Settembre Ottobre 2016 Anno XCIX
B I M E S T R A L E D I C U L T U R A E D I B A T T I T O D E L L’ U N I V E R S I T À C A T T O L I C A
FRONTIERE Krzysztof Pomian DIALOGHI Franco Marcoaldi Carlo Ossola
Perché si deve ancora parlare di “eccezione umana” Se la letteratura dà spazio all’invisibile
DISCUSSIONI Maurice Bellet
Quel che dà la forza di vivere può essere trasmesso?
Alfonso Berardinelli
Umanesimo, umanesimi: alla prova della tecnica
Eraldo Affinati
Educare alla manualità. La scuola diventa laboratorio
L’INTRUSO Paolo Cognetti
Eremiti del XXI secolo: i nuovi esploratori
POLEMICHE CULTURALI Víctor Manuel Neruda, Borges e il silenzio di Dio Fernández
ISSN 0042-725 X
Franco Cardini
Giappone, la storia segreta dei martiri cristiani
Università Cattolica -18 7 1 0 2 . a. a
o lo unic c i c a e li trienna lauree
Presentazione dei corsi di laurea triennale e a ciclo unico ◗ ◗ ◗ ◗ ◗
Milano 26 novembre 2016 Roma 28 novembre 2016 Piacenza 30 novembre 2016 Brescia 3 dicembre 2016 Cremona 6 dicembre 2016
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