presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
NAZ/350/2008 DCOO53793
numero 3 - anno XV maggio-giugno 2014
Ne ha fatta di strada
Incontro con l’archeologo Buccellati oltre cinquant’anni di scavi e scoperte
Ateneo
Le nuove Summer School per l’estate 2014
Educatt
Al via il prestito digitale: libri, giornali e musica
CARCERI E DIRITTO oltre l’emergenza Diversificare le sanzioni per un sistema penale più umano e più efficiente. Una sfida al centro delle riflessioni dei giuristi dell’Università Cattolica
UniversitĂ C a t t o l i c a
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Lauree triennali e a ciclo unico
MILANO A PIACENZ CREMONA BRESCIA ROMA
Piacenza, 8 luglio 2014 Cremona, 9 luglio 2014 Brescia, 8-9 luglio 2014 Milano, 10-11 luglio 2014 Roma, 14 luglio 2014 In collaborazione con
Informazioni e programmi: www.unicatt.it
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SOMMARIO 04 - Carceri e diritto, oltre l’emergenza 08 - Giorgio Buccellati, ritratto di un archeologo 11 - Summer School, la formazione non va in vacanza 13 - Concilio, in dialogo con il mondo
n.3/duemilaquattordici Rivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampa dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori © 2001 - Università Cattolica del Sacro Cuore DIRETTORE Franco Anelli RESPONSABILE Gerardo Ferrari COORDINATORI Graziana Gabbianelli, Fausto Maconi COMITATO REDAZIONALE Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Antonella Olivari HANNO SCRITTO Carla Alecci, Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Niccolò De Carolis, Graziana Gabbianelli, Silvia Galbiati, Emanuela Gazzotti, Alessandra Lanza, Velania La Mendola, Benedetta Leardini, Alessia Mutti, Giovanni Santambrogio, Emiliana Stefanori, Federica Vernò, Maria Villano REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 - MILANO tel. 0272342216 - fax 0272342700 e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it REDAZIONE ROMANA L.go Francesco Vito - 00168 - ROMA tel. O630154295 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969 PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image STAMPA Tiber spa - Brescia
Questo periodico è associato all’USPI Il numero è stato chiuso in redazione il 10 giugno 2014
14 - Laurea honoris causa al pedagogista Brezinka 15 - Cerismas, sanità cattolica sotto la lente 19 - Giornata della ricerca, tutti i successi del Gemelli 20 - Inaugurato il nuovo Centro di Senologia 22 - Brescia, la legalità come testimonianza quotidiana 23 - Asa a Vinitaly, primo evento a impatto zero 25 - Piacenza, festa di laurea in cattedrale 26 - Orientamento, i giovani alla ricerca del futuro 28 - Educatt: al via il prestito digitale
Presenza è sfogliabile anche online su www.unicatt.it/presenza
primo piano
CARCERI E DIRITTO
oltre l’emergenza
Diversificare le sanzioni per un sistema p penale p più umano e p più efficiente. Una sfida al centro delle riflessioni dei ggiuristi dell’Università Cattolica di Niccolò De Carolis
C
ari fratelli, vi ringrazio e vorrei approfittare di questo incontro con voi, che lavorate nelle carceri di tutta Italia, per far arrivare un saluto a tutti i detenuti. Per favore dite che prego per loro, li ho a cuore, prego il Signore e la Madonna che possano superare positivamente questo periodo difficile della loro vita. Che non si scoraggino, non si chiudano. Voi sapete che un giorno va tutto bene, ma un altro giorno sono giù, e quell’ondata è difficile […]. Il Signore è dentro con loro; anche lui è un carcerato, ancora oggi, carcerato dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, di tante ingiustizie, perché è facile punire i più deboli, ma i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque». Papa Francesco, in occasione del convegno dei cappellani delle carceri italiane lo scorso 23 ottobre, ha espresso ancora una volta la sua preferenza e la sua vicinanza verso i più soli, i più stanchi, i più abbandonati. Tra questi hanno un posto in primo piano coloro che si trovano in prigione. Persone che giustamente stanno scontando una pena, ma che ingiustamente sono spesso dimenticati da chi sta fuori. Nel nostro Paese il segno più grande di questo stato di abbandono è l’ormai annoso problema del sovraffollamento delle carceri. Le ultime statistiche dicono che circa 60mila detenuti (erano di più pochi mesi orsono)sono accolti in un sistema che a livello nazio-
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nale ne può contenere solamente 40mila. Una situazione talmente insopportabile da costringere la Corte europea dei diritti dell’uomo a intervenire in materia. L’8 gennaio 2013, attraverso la cosiddetta “sentenza Torreggiani”, Strasburgo ha rilevato la presenza di «trattamenti inumani e degradanti all’interno del carcere a causa del sovraffollamento». Da quel momento in Italia si è riaperto un dibattito insieme a una serie di iniziative legislative che hanno cercato, con risultati più o meno incoraggianti, di far fronte a questa grave situazione. Il 28 maggio, infatti, la Corte si esprimerà di
nuovo per giudicare se gli sforzi compiuti dal nostro Paese sono da ritenere sufficienti in risposta al dramma del sovraffollamento, in caso contrario sono previste pesanti sanzioni. Per fare il punto a pochi giorni dalla scadenza europea, l’Università Cattolica ha organizzato lo scorso 6 maggio un incontro dal titolo Il diritto penitenziario tra fervori normativi e vischiosità organizzative dove hanno preso parola professori dell’Ateneo e personaggi di primo piano del panorama giuridico nazionale. Insieme al preside della facoltà di Giurisprudenza Gabrio Forti, che ha presieduto
il dibattito, e al professore Angelo Giarda, che ha tenuto l’introduzione, sono intervenuti Giovanna Di Rosa, componente del Gabrio Forti Consiglio Superiore della Magistratura, Luciano Eusebi, docente di Diritto penale in Università Cattolica, Luigi Ferrarella, giornalista del Corriere della Sera e don Virgilio Balducchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane. «Le carceri stanno diventando un marasma, questo sovraffollamento sta creando gravi difficoltà anche a noi cappellani. Prima riuscivo ad avere un rapporto personale con tutti i detenuti, ora è
impossibile». Ascoltando don Virgilio Balducchi si capisce come l’intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo sia stato per molti versi provvidenziale. Perché si è arrivati a un punto limite. «Quelli fuori hanno una voce molto potente e ascoltata, quelli dentro non li ascolta nessuno. Gridano, si tagliano per ottenere anche le cose più semplici. Nelle prigioni girano una grande quantità di ansiolitici che servono a dimenticare chi si è, spesso si perde il desiderio di vivere. Insieme a nuove leggi c’è bisogno di gente che ha voglia di guardare il male in faccia e guardare l’altro come simile». «Serve una “svolta di respiro” per i detenuti». Gabrio Forti sintetizza con questa immagine, presa dal poeta Paul Celan, il problema
della detenzione in Italia: «Il sovraffollamento toglie respiro alle persone ed è, a sua volta, il risultato di una mancanza di respiro nelle politiche criminali. Serve una progettazione a lunga durata, non interventi sporadici tramite amnistie e indulti». Secondo il preside della facoltà di Giurisprudenza è innanzitutto un problema culturale: «La risposta sanzionatoria nei confronti dei reati è eccessivamente carcerocentrica. In Italia è presente una monocultura detentiva, mentre invece bisognerebbe cercare di diversificare le sanzioni penali, per esempio con provvedimenti di tipo interditivo o oneroso. Con questo eccesso di prigione si soffocano vite umane, ricordiamoci che secondo la legge italiana la funzione della pena non può consistere in trattamenti PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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primo piano contro l’umanità ma al contrario deve tendere alla rieducazione del condannato». Luciano Eusebi, docente di Diritto penale in Luciano Eusebi Cattolica, è stato membro negli ultimi anni di due commissioni ministeriali che si sono occupate di riforma del sistema sanzionatorio penale. Gianluca Varraso Anche lui, come il professor Forti, ritiene che l’Italia abbia un disperato bisogno di fare passi avanti verso nuove tipologie di pena e di definizione anticipata del processo, già presenti in altri paesi. «Nella nostra cultura è radicata la concezione
che la giustizia sia un corrispettivo e la pena detentiva risponde molto bene a questo modello. Ma la risposta al reato non deve essere una “riproduzione” del reato, bensì un “progetto” di segno opposto». Al modello della bilancia, dunque, il professor Eusebi contrappone un modello di prevenzione strutturato in tre passaggi: «La prevenzione “primaria” è quella che si fa prima della commissione dei reati: un intervento atto a evitare per esempio l’esistenza di “paradisi” bancari che permettano il riciclaggio di denaro sporco. Il secondo aspetto è dato dal contrasto degli interessi materiali soggiacenti al reato, posto che la maggior parte dei reati ha un movente di lucro. Si pensi all’importanza che assume la confisca dei patrimoni illecitamente costituiti, ma anche la responsabilità per reato delle persone giuridiche o l’interdizione dal continuare a ricoprire incarichi
amministrativi o nelle imprese di chi abbia commesso reati attinenti all’ambito della corruzione. Terzo e fondamentale passaggio è che la prevenzione non si basa sull’intimidazione bensì sul consenso, cioè sulla capacità del diritto di motivare i cittadini al rispetto delle norme per scelta personale. E ciò, a sua volta, fa comprendere che lo stesso diritto penale deve lavorare non per l’esclusione sociale ma per il recupero: un agente di reato disposto a rielaborare i suoi comportamenti e a riparare rafforza, infatti, l’autorevolezza della legge, contribuendo a destabilizzare i legami di appartenenza criminale. Incentrare l’attenzione su questi elementi, piuttosto che sull’enfasi mediatica della condanna al carcere, significa lavorare per un sistema penale nello stesso tempo più umano e più efficiente». «Non siamo noi a insistere sulle
LE INIZIATIVE DELL’UNIVERSITÀ
Progetti di recupero e formazione della Cattolica nelle carceri
L’
Università Cattolica da sempre ha cercato di conoscere e di collaborare con la realtà delle carceri. Attraverso progetti, indagini o con laboratori sperimentali che hanno messo a contatto studenti con detenuti, persone con una colpa, ferite, ma che compiono un cammino umano per molti versi interessante. Il professor Claudio Bernardi insegna al Dipartimento della Comunicazione e dello Spettacolo e nel 1987 è stato uno dei primi in Italia a lavorare nelle carceri con il teatro. Negli ultimi anni, insieme a Giulia Innocenti, ha realizzato esperimenti piuttosto innovativi facendo recitare insieme uomini e donne e, ultimo tentativo, genitori insieme ai figli. Sicuramente non è facile trattare con i detenuti, che spesso sono senza filtri e poco aggraziati, ma proprio per questo per gli studenti di Scienze della formazione è molto fruttuoso avere a che fare con loro. A questo proposito la professoressa Elisabetta Musi,
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della facoltà di Scienze della formazione della Cattolica di Piacenza, da tre anni organizza all’interno dei suoi corsi degli incontri in carcere. I temi? Da cosa vuol dire reato al chiedersi se è giusto o meno raccontare la verità. A Roma invece il professore Pietro Ferrara, della facoltà di Medicina e Chirurgia, ha analizzato per la prima volta in Italia le condizioni sanitarie dei bambini da 0 a 3 anni in carcere. I risultati sono stati positivi, perché spesso questi bimbi ricevono delle cure di cui non godrebbero fuori dalla prigione, viste le condizioni di povertà delle mamme: dai programmi vaccinali ai test screening. Ma nelle carceri non esistono solo i detenuti, grande attenzione meritano anche gli operatori. Per questa ragione Caterina Gozzoli, docente di Psicologia del conflitto e della convivenza socio-organizzativa presso la sede di Brescia dell’Ateneo, ha avviato un corso di accompagnamento psicologico e organizzativo per chi lavora negli istituti di
detenzione. La lista continua: presso la Casa Circondariale di San Vittore a Milano, la professoressa Cristina Castelli, direttrice del master in Relazioni di aiuto in contesti di sviluppo, cooperazione nazionale e internazionale, ha organizzato una serie di laboratori creativo-espressivi finalizzati a favorire l’avvio di percorsi resilienti, quella capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici. Il professor Giorgio Simonelli, invece, ha scelto di svolgere nel carcere di Bollate il laboratorio del suo ultimo corso di Giornalismo radiofonico e televisivo. Gli studenti dovranno realizzare un reportage di 10 minuti con interviste ai detenuti. Il filo conduttore è il cibo: cosa si mangia in prigione? Che valore ha il momento del pranzo? Infine bisogna citare la scuola di Diritto penale dell’Università che fin dagli anni 90 ha dato un grande contributo a livello nazionale nello studio della giustizia riparativa.
primo piano
PROGETTO
L’uso terapeutico della fotografia
L
a fotografi g a come sostegno g p psicologico per i detenuti. È l’idea di fondo di Phototherapyeurope in prison, progetto finanziato dalla Commissione europea, di cui l’Università Cattolica è uno dei partner accademici, che ha lo scopo di promuovere l’apprendimento e la consapevolezza emotiva dei carcerati attraverso l’uso della fotografia come strumento terapeutico e di rieducazione. Lo scorso aprile ha preso avvio il primo di cinque incontri didattici i cui verranno formati 50 operatori, tra carcerieri, educatori e insegnanti scolastici, per diffondere questo metodo nei centri di detenzione di tutta Italia. Questa fase segue un lungo periodo di sperimentazione della fototerapia che nel 2013 ha coinvolto 14 penitenziari europei. Nel caso di Milano le strutture che hanno collaborato al progetto sono state il carcere di Bollate e Icam, struttura legata al carcere di San Vittore, che accoglie detenute madri con i propri figli. Emanuela Saita, docente di Psicologia della salute, e Monica Accordini, collaboratrice di ricerca, sono le coordinatrici che hanno seguito tutte le fasi del progetto.
pene alternative, è la Corte europea che ce lo chiede». Gianluca Varraso, professore di Diritto processuale penale e di Diritto penitenziario dell’Ateneo del Sacro Cuore, ci tiene a citare la sentenza Torreggiani per far capire come le indicazioni di Strasburgo non siano fraintendibili: «“Invitiamo i giudici e i procuratori a ricorrere il più possibile alle misure alternative alla detenzione e a riorientare la loro politica penale verso il minimo ricorso alla carcerazione”. Cos’ha fatto lo Stato italiano in questi mesi? I decreti legge c.d. svuotacarceri non possono risolvere il problema. La legge n. 67 del 2014, che estende agli adulti lo strumento della messa alla prova, è solo un primo passo avanti. C’è bisogno di interventi strutturali e organici di natura sostanziale e processuale, per porre la parola fine al sistema sanzionatorio del codice penale del 1930 che alimenta il sovraffollamento». PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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ne ha fatta di strada
IL VALORE DELLE
Civiltà interrotte
Oltre cinquant’anni q di scavi. L’archeologo g Giorgio g Buccellati racconta le sue scoperte p e i suoi studi in Cattolica, dove ha conosciuto non solo docenti competenti, ma veri maestri di vita. di Giovanni Santambrogio
S
i deve al fortunato libro Civiltà sepolte, scritto dal giornalista tedesco C.W. Ceram (pseudonimo di Kurt W. Marek), la diffusione in tutta Europa di una rinnovata curiosità per l’archeologia. Il saggio uscì nel 1949 e subito fu tradotto in Italia da Einaudi. Si raccontano ritrovamenti di città, di monumenti, di nuovi alfabeti. La Bibbia viene rivisitata alla ricerca di corrispondenze con gli antichi imperi e consonanze con l’identità dei popoli. Da allora si è consolidato il concetto che quelle civiltà siano realtà “sepolte” che possono ritrovare la luce ma hanno poco da dirci oltre la meraviglia delle rovine e dei tesori. Quest’idea non convince e non è condivisa da Giorgio Buccellati, linguista, storico, archeologo di fama internazionale. Ha operato in Siria, Iraq, Turchia e nel Caucaso. La sua Grammatica strutturale del babilonese, pubblicata in Germania, è un’opera centrale per una piena comprensione linguistica di questa lingua “morta”. Buccellati è milanese, diploma liceale al “Gonzaga” dove i suoi quattro fratelli andavano a scuola e conoscevano da vicino don Carlo Gnocchi. E lui, ancora bambino, familiarizza con il sacerdote al punto da avviare una simpatica corrispondenza con il prete-alpino quando parte per il fronte. Cartoline, disegni e fotografie sono state raccolte in una pubblicazione a tiratura limitata. Buccellati si è laureato in Lettere classiche in Università Cattolica nel 1959. Ha poi intrapreso studi in Austria, a New York dove si laurea in filosofia alla Fordham University, a Chicago dove approfondisce la filologia orientale e studia archeo-
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logia. Giovanissimo, nel 1962, partecipa alla sua prima missione in Iraq come epigrafista, lavorando agli scavi di Nippur, città sacra dei Sumeri. Due anni dopo, nel 1964 visita la missione italiana a Ebla, dove in seguito verranno scoperti gli archivi reali. Da questo momento entrerà a far parte della commissione internazionale per la pubblicazione dei testi. Oggi l’archeologo divide l’anno in due semestri: uno lo trascorre a Los Angeles, all’Università di California (UCLA), dove è professore emerito a conclusione di una lunga carriera iniziata da docente nel 1968. Qui, insieme alla moglie Marilyn, archeologa e sua compagna in tutti gli scavi, ha fondato nel 1973 l’Istituto di Archeologia, un punto di riferimento internazionale. Il secondo semestre lo trascorre in Italia, in Val d’Ossola, dove scrive e prepara corsi. Da poco rientrato in Italia sta mettendo a punto un progetto di ricerca che terrà in autunno in Università Cattolica. Un ritorno desiderato: qui tenne nel gennaio 2011 una con-
ferenza sulla Mesopotamia (parte dell’intervento è stato pubblicato dalla rivista Vita e Pensiero nell’aprile 2011). Legati alla Cattolica sono rimasti molti ricordi. «Devo riconoscere – dice – che gli anni 1954-1959 hanno segnato profondamente la mia formazione non solo per la qualità degli studi ricevuti, ma anche e soprattutto per l’autorevolezza dei miei insegnanti. Sono stati veri maestri di vita oltre che docenti capaci e competenti. Quel periodo ha continuato a esercitare una grande influenza sul mio modo di guardare alla storia degli uomini, al passato, alle domande profonde che muovono ogni essere in qualsiasi civiltà o epoca storica si trovi a vivere. Mi piace ricordare il nome di questi miei maestri che ritengo siano stati un patrimonio prezioso e costituiscano tuttora una eredità culturale importante. Eccoli, me li vedo ancora in aula e attraversare i chiostri: Sofia Vanni Rovighi, Mario Apollonio, l’amato padre Giovanni Rinaldi docente di Ebraico e lingue semitiche comparate, il rigoroso Giuseppe
Giorgio Buccellati, archeologo, è professore emerito all’Università di Los Angeles (UCLA) dove nel 1973 ha fondato l’Istituto di Archeologia. Qui lo vediamo in una missione archeologica del 2001 di fronte alla fossa necromantica e al palazzo di Urkesh, in Siria.
Billanovich di Filologia medievale. Non posso poi dimenticare Giuseppe Lazzati ed Ezio Franceschini». Molte sono le scoperte fatte in cinquant’anni di serrato contatto con il pensiero antico e con le città che riaffioravano a nuova vita. A Giorgio Buccellati e a sua moglie si devono gli scavi nell’area dell’antica città di Urkesh in Siria dove hanno riportato alla luce un imponente palazzo reale e un tempio. Dai ritrovamenti epigrafici è stato possibile risalire al popolo degli Hurriti di cui parla la Bibbia. I primi lavori in quell’area erano stati avviati negli anni ’30 del Novecento da sir Max Mallowan, marito della scrittrice Agatha Christie. Buccellati sta ora sistematizzando i risultati di tutte le sue ricerche in un’ampia opera dal titolo Il paese delle quattro rive. Corpus mesopotamico in corso di pubblicazione in Italia presso la casa editrice Jaca Book. «Sono convinto - sottolinea Buccellati - che il passato e in particolare la civiltà mesopotamica che ho studiato non siano reperti da catalogare. Al contrario, hanno un profondo messaggio per la contemporaneità». Vale a dire? «Innanzitutto sostengo che siamo di fronte a ‘civiltà interrotte’ non ‘morte’ o ‘sepolte’. Si è fermato un corso per cause diverse, le più disparate. Il concetto di ‘interruzione’ permette di avvicinarsi a un sistema sociale, a una religione con i suoi riti, a un sistema di pensiero
considerandoli ancora dinamici anche se per noi lontani e talora incomprensibili perché abbiamo perduto la lingua e sono scomparsi i ‘parlanti’. Nel mio lavoro, grazie agli strumenti dell’ermeneutica, della linguistica e con l’aiuto della tecnologia digitale che mi ha consentito di incrociare migliaia di dati, mi sono concentrato sulla decodificazione della cultura nel suo insieme. Da qui sono partito per entrare nelle logiche e nei sistemi di pensiero cogliendo le strutture delle tradizioni, la loro continuità fino ad arrivare a ricavare i punti fermi di una civiltà, a vederne l’applicazione nei costumi e nei comportamenti, a disegnare gli assetti istituzionali civili e religiosi con le loro trasformazioni nel tempo». E che cosa ha scoperto? «In campo socio-politico ho documentato tre tipologie di aggregazione sociale: la prima è determinata dalla dimensione territoriale (la solidarietà scatta a partire da un luogo abitato); la seconda si radica sulla dimensione etnica (la solidarietà tra gruppi fonda la tribù); la terza rappresenta una evoluzione successiva e coniuga la dimensione etnica con quella territoriale e si verifica quando l’urbanesimo costringe ad ampliare i confini di un territorio ponendo le basi dell’espansione e della conquista su cui si sviluppa un sentimento di appartenenza che darà vita al concetto di gruppo sociale ‘nazionale’. Visti in
successione si comprendono le dinamiche dell’agire politico e dell’evolversi dell’idea di sistema politico come lo ritroveremo nella civiltà occidentale». Ma quali sono i tratti più significativi scoperti che lei considera importanti per l’uomo contemporaneo? «Direi che la Mesopotamia ci costringe a riflettere sul politeismo come sistema di pensiero. Un modo di razionalizzare l’esistenza, di agire e di relazionarsi con l’assoluto che trova numerosi riscontri con la mentalità contemporanea. Nella civiltà mesopotamica il divino si reifica, diventa espressione di un aspetto della realtà. L’assoluto si frammenta in tante categorie, un’operazione razionale che consegna all’individuo la convinzione di poter immaginare e controllare le forze che regolano l’esistenza. Da qui nascono la pratica della predizione, la certezza di poter prevedere gli eventi naturali e non solo. Come? Ad esempio osservando i corpi celesti. Ragione e scienza governano l’ordine della vita. La coerenza del reale è l’assioma fondante del politeismo, come lo è, oggi, del pensiero scientifico. La Mesopotamia sviluppa una cultura opposta al monoteismo. La fede nella realtà sostituisce la fede in un Dio vivente e fedele. Credo che questi brevi cenni bastino a comprendere la vicinanza con la Mesopotamia e a proseguire gli scavi in quel pensiero». PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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ateneo
Scola, i giovani sono il presente ire che i giovani sono il futuro ha valore se sono già il presente, se no è pura retorica». L’arcivescovo di Milano non usa giri di parole per ribadire l’atteggiamento che il mondo adulto, e in particolare l’università, deve avere verso le nuove generazioni. Parole che il cardinal Angelo Scola, presidente dell’Istituto Toniolo, ha pronunciato in occasione del convegno Con i giovani protagonisti del futuro, organizzato dall’ente fondatore e dalla Cattolica, in preparazione alla 90esima Giornata per l’Università Cattolica che si è svolta la scorsa domenica 4 maggio. Un appuntamento importante - ha detto il rettore Franco Anelli aprendo i lavori -: perché è importante avere un giorno in cui farsi presenti alle comunità ecclesiali, «non solo per quello che possiamo ricevere in termini di sostegno economico, ma anche per quello che possiamo offrire», soprattutto in chiave di formazione. La prolusione del cardinal Scola, che è stata introdotta dal saluto dell’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, ha preso spunto dal primo stadio del Rapporto Giovani. Un dato della ricerca ha particolarmente colpito l’arcivescovo di Milano: la costatazione della « «prevalenza delle posizioni “sospettose” (58,9%) rispetto a quelle ““fiduciose” (41,1%)» nei confronti delle persone; e il prevalere dei «“pessimisti moderati” (48,1 %)» riguardo al futuro, i quali insieme ai «“pessimisti “ ” (23,1 %)» risultano essere una grande maggioranza. I dati ci parlano dunque di una generazione “moderatamente disincantata”. L’incremento del fenomeno dei cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training) costituisce forse in questo senso un segnale significativo». Dopo la presentazione articolata del Rapporto da parte dei quattro coordinatori
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Il Papa al Gemelli per il Sacro Cuore
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P
scientifici, ha chiuso i lavori del convegno monsignor Guy-Réal Thivierge, segretario generale della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (Fiuc) e direttore del Centro di coordinamento e ricerca (Parigi). Nel suo intervento Thivierge ha presentato i risultati di una ricerca, condotta tra oltre 16.588 studenti di 55 università cattoliche del mondo, finalizzata a rilevare i loro bisogni educativi e a calibrare la proposta formativa. Dai risultati presentati emerge che gli studenti degli atenei cattolici, con alcune variazioni per alcuni continenti, non sono molto diversi dai loro coetanei quanto a valori e modo di vedere la vita. In linea con il Rapporto Giovani, hanno come obiettivo nel medio periodo trovare lavoro e fare una famiglia, anche se la propensione a spendersi per gli altri non è elevata. Ma ammettono che l’esperienza universitaria li ha cambiati profondamente. Ed è questo ciò su cui anche l’Università Cattolica è chiamata a lavorare.
apa Francesco in visita alla facoltà di Medicina e al Policlinico Gemelli venerdì 27 giugno in occasione della festa del Sacro Cuore di Gesù. Lo ha annunciato lo stesso Pontefice dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, domenica 4 maggio, al termine della recita del Regina Coelii con i fedeli in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Ecco le parole del Santo Padre: «Cari fratelli e sorelle, oggi è la Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha per tema Con i giovani, protagonisti del futuro. Bel tema! Quanti giovani ci sono qui oggi? Quanti? Voi siete protagonisti p g del futuro! Voi siete entrati nel futuro, nella storia. È questo il tema di oggi. Prego per questa grande Università, perché sia fedele alla sua missione originaria e aggiornata al mondo attuale. A Dio piacendo mi recherò presto a visitare qui a Roma la facoltà di Medicina e Chirurgia e il Policlinico “Gemelli”, che compie 50 anni di vita e appartiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore». Lo stesso annuncio è stato dato in diretta su Rai 1 dall’assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo monsignor Claudio Giuliodori, che ha presieduto la Santa Messa celebrata nell’Aula Magna di largo Gemelli a Milano in occasione della 90esima Giornata per l’Università Cattolica. «Al Santo Padre siamo particolarmente grati e riconoscenti - ha detto il presule nel corso dell’omelia - per la costante attenzione, per l’incoraggiamento e anche per la visita che farà al Policlinico Gemelli il prossimo 27 giugno, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, nella ricorrenza del 50 di fondazione di questa importante istituzione sanitaria dell’Università Cattolica, luogo di ricerca scientifica ma soprattutto di vicinanza ai malati e ai sofferenti».
La 90a Giornata dell’UC e il sostegno alla formazione a Giornata dell’Università Cattolica, promossa dall’Istituto Giuseppe quest’anno Toniolo, alla 90esima edizione, esprime l’attualità della connessione con le chiese locali e rimanda al carattere nazionale dell’Ateneo. Ai cattolici anche quest’anno, in occasione della Giornata dell’Università Cat-
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tolica, è stato chiesto di continuare a sostenere anche economicamente l’Ateneo da loro voluto e fatto crescere. Con i fondi raccolti, ogni anno, l’Istituto Toniolo, può finanziare progetti e attività a sostegno della formazione degli studenti. Nel 2013, grazie alla Giornata, sono stati raccolti 778 mila e 400 euro, con cui
l’Istituto Toniolo, tra gli altri progetti a favore della formazione degli studenti, ha sostenuto 1300 studenti con borse di studio, scambi con università straniere, progetti di solidarietà internazionale, corsi di lingua e alta formazione. Ha permesso inoltre a 150 studenti di partecipare alle iniziative di orientamento promuoven-
do, a livello nazionale, corsi di formazione e aggiornamento per oltre 245 operatori di consultori familiari. Grazie ai fondi raccolti è stato possibile inoltre continuare il lavoro di ricerca nazionale del Rapporto Giovani, dedicato alle nuove generazioni italiane e organizzare 50 iniziative culturali nelle diocesi.
ateneo
Estate, tempo di Summer School di Graziana Gabbianelli delle Summer School è un trend consolidato e in continua crescita in Cattolica. I corsi estivi nascono dalla necessità di incontrare nuove esigenze di approfondimento culturale ed interdisciplinare e dare la possibilità agli studenti italiani e stranieri di seguire, durante l’estate, dei programmi di aggiornamento o di perfezionamento. Rivolte a studenti universitari, laureati e professionisti, le Summer School sono corsi intensivi di una, o due settimane, di elevata qualità, che consentono di ampliare il proprio bagaglio personale, partecipando a un’esperienza formativa su argomenti di cultura e attualità. Ma le scuole estive sono inoltre delle concrete opportunità di incontro e di lavoro con docenti, esperti e studenti provenienti da diversi paesi del mondo. In pratica un’imperdibile opportunità di crescita umana e professionale. Il calendario dei corsi estivi promossi dall’Università Cattolica copre da maggio a settembre e si articola in varie aree disciplinari: Agryfood e ambiente; Comunicazione, media e spettacolo; Doctoral education; Economics, management e imprenditorialità; Politica, società e relazioni internazionali; Psicologia, Umanistica e beni culturali.
Criminalità organizzata e beni sequestrati, accordo con l’Università di Palermo
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Comunicazione, media e spettacolo ALMED, l’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo, organizza due Summer School: dal 6 al 12 luglio, a Belgirate (VB), la VII edizione del corso Cinema Project Development, e successivamente a Milano, dal 22 al 26 settembre, la II edizione del corso Web Communications per la cultura, teatro, arte, cinema, musica, spettacolo. Doctoral education Unica nel panorama italiano, la Summer School in Transferable Skills for Research Careers offre gli strumenti per la gestione della propria carriera di ricerca, durante e dopo il dottorato, prosia in università, sia nel mondo p fessionale extra-accademico. È curata dalla direzione Didattica, Formazione Post-laurea e Servizi agli studenti dell’Ateneo e si svolge a Milano dal 30 giugno al 4 luglio. Economics, management e imprenditorialità Promosse da Altis, Alta Scuola Impresa e Società, prendono il via a Milano le prime edizioni delle seguenti Summer School: Startupper, Progettare una nuova impresa ad alto impatto socia-
PARTNERSHIP
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le e ambientale (30 giugno - 3 luglio); Competitività e Supply Chain Management: l’innovazione nel gestire i costi e la complessitàà (quattro moduli suddivisi in sei giornate di formazione nel mese di luglio); EUROpa –Europrogettazione per le pubbliche amministrazioni (7-11 luglio). Sono curati invece dall’Alta Scuola in Economia e Management dei Sistemi Sanitari i corsi Regulatory and HTA interactions in drugs and medical devices, in programma a L’Aquila dal 5 al 7 settembre, e Healt Care Mangement che si terrà a Roma dall’8 al 12 settembre. Politica, società e relazioni internazionali Aseri, Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali, ha organizzato presso la sede di Milano, dal 7 all’11 luglio, il corso in Analisi delle relazioni internazionali, e dal 1 al 4 settembre la I edizione della Summer Poverty Eradication: access to land, access to food. È curata invece dal Centro di ricerca Welfare, Work Enterprise, Lifelong learning la scuola estiva in Mobilità umana e giustizia globale. Le parole “contano”. Definire, rappresentare, comunicare il mondo dell’immigrazione che si terrà a Roca di Melendugno (Le) dal 15 al 18 settembre. Umanistica e beni culturali A Stresa, dall’8 al 12 luglio, la facoltà di Scienze della formazione promuove la II edizione della Scuola estiva internazionale in Studi Manzoniani, mentre a Ravenna, dal 24 al 30 agosto, si terrà la VIII edizione della Scuola estiva internazionale in Studi Danteschi curata dalla facoltà di Lettere e filosofia in collaborazione con il Centro Dantesco di Ravenna. La II edizione invece della Summer School Arte e fede. L’esperienza della bellezzaa avrà luogo ad Assisi, dal 29 agosto al 4 settembre, curata dalla Scuola di specializzazione in Beni storico artistici, in collaborazione con il Sacro Convento di san Francesco. Per informazioni: http://www.unicatt. it/offerta-formativa-summer-school
o scorso 29 marzo, presso la Cripta dell’Aula Magna dell’Università Cattolica, si è tenuto l’incontro conclusivo della seconda edizione del Corso di Alta Formazione per Amministratori giudiziari di Aziende e Beni Sequestrati e Confiscati (Afag), dal titolo: Il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione: le prospettive de iure condendo. Il Corso Afag nasce dalla convenzione firmata nel 2012 dal Centro Studi “Federico Stella” sulla giustizia penale e la politica criminale dell’Università Cattolica (Csgp) e dal Dipartimento di Studi europei e dell’Integrazione internazionale dell’Università degli Studi di Palermo (Dems). Il corso è stato organizzato in collaborazione con la Procura Nazionale Antimafia, il Tribunale di Milano, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) e la Banca d’Italia (sede di Milano). A tal proposito, il professor Gabrio Forti, preside della facoltà di Giurisprudenza, ha annunciato che la proficua collaborazione tra Università e istituzioni stia dando vita a un’ulteriore convenzione tra Università Cattolica, Università degli Studi di Palermo, Commissione parlamentare antimafia e Procura nazionale antimafia, presentata nei giorni 4 e 5 aprile 2014 a Palermo, alla presenza del rettore Franco Anelli. L’obiettivo di questa convenzione è quello dell’approfondimento della ricerca scientifica nell’ambito della prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia e, più in generale, nelle politiche di contrasto alle mafie e alla corruzione.
Cattolica e Libera contro le mafie
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n gesto concreto per contribuire a costruire una cultura della legalità contro il dilagare, g , anche al Nord,, delle infiltrazioni mafiose. È il senso della convenzione che l’Università Cattolica ha firmato, insieme ad altri atenei milanesi, con Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, proprio nei giorni in cui si è celebrata a Latina la diciannovesima giornata della memoria e dell’impegno, con la partecipazione, a Roma, di Papa Francesco. L’accordo prevede la realizzazione di una serie di seminari nelle varie università di Milano, che hanno preso il via nello scorso mese di maggio. Libera si impegna a organizzare un incontro annuale rivolto in particolare agli studenti universitari e aperto alla cittadinanza. PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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Conoscere, cambiare, crescere. Le priorità che condividiamo.
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Cattolica
AGRIFOOD E AMBIENTE COMUNICAZIONE, MEDIA E SPETTACOLO ECONOMICS, MANAGEMENT E IMPRENDITORIALITÀ EDUCATION E SOCIAL WORK LEGISLAZIONE E DIRITTO POLITICA, SOCIETÀ E RELAZIONI INTERNAZIONALI PSICOLOGIA SANITÀ UMANISTICA E BENI CULTURALI
2014-2015
Vieni all’Open Evening 3 luglio 2014 - Largo Gemelli 1, Milano I master di Università Cattolica propongono percorsi formativi di elevata specializzazione, tra i quali, programmi executive e master internazionali. Visita il sito: master.unicatt.it
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Un’esperienza autentica
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Concilio, in dialogo col mondo l Concilio Ecumenico Vaticano II si è chiuso da appena tre giorni: parlarne in forma adeguata, e in sede universitaria, è naturalmente prematuro. Esso è stato, come ha scritto il nostro Cardinale Arcivescovo nella sua ultima lettera conciliare ai milanesi, che porta la data del giorno di S. Ambrogio, “un nuovo evento pentecostale, che spalanca porte e finestre, che ravviva ogni stagnante atmosfera, che abbatte muraglie anguste e angustianti, che sospinge la Chiesa verso l’avvenire incontro a Cristo che ritorna”». Con queste parole il rettore dell’Ateneo del Sacro Cuore Ezio Franceschini aprì il discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico l’11 dicembre 1965. Per la prima volta l’Università Cattolica rompeva la tradizione di inaugurare le attività accademiche l’8 dicembre proprio perché in quel giorno papa Montini aveva chiuso il Concilio Ecumenico Vaticano II con la solenne cerimonia di consegna dei messaggi al mondo dei Padri conciliari. Un momento storico per il professore Angelo Bianchi, preside della facoltà di Lettere e filosofia che ha organizzato in Cattolica, dal 14 al 16 maggio scorso, il convegno internazionale Il Concilio Vaticano II e l’umanesimo contemporaneo, con l’obiettivo di fornire uno sguardo multidisciplinare sul ruolo e sugli esiti che la riflessione conciliare ha esercitato in alcuni ambiti della cultura contemporanea e, più in
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La Missa Papae Pauli
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generale, nel campo degli studi umanistici: sulla riflessione filosofica, critico-letteraria, storico-artistica, storica, non meno che sulla produzione artistica e culturale, nelle varie declinazioni che tali espressioni possono assumere. Le tre giornate di studio sono state un contributo allo studio della diffusione e della ricezione del messaggio conciliare nella società contemporanea, del dialogo Chiesa/mondo sul versante del sapere critico e dell’espressività artistica, nonché una riflessione ed una messa a punto attuali del ruolo e della funzione delle discipline umanistiche nel vasto campo delle scienze e del sapere accademico. Il convegno è stato aperto dal saluto del rettore Franco Anelli, dall’assistente ecclesiastico
generale dell’Università Cattolica monsignor Claudio Giuliodorii e dal vicario episcopale per la cultura della Diocesi di Milano monsignor Luca Bressan. Le relazioni introduttive sono state invece affidate a padre John W. ‘OMalley s.j., della Georgetown University Washington, a Gilles Routhier, dell’Université Laval di Québec City e a Giuseppe Visonà dell’Università Cattolica. All’evento hanno partecipato molti esperti della facoltà di Lettere e filosofia negli ambiti filosofico, critico-letterario, storico-artistico, storico come i professori dell’Ateneo Francesco Botturi, Agostino Giovagnoli, Giuseppe Langella, Claudio Scarpati, Giuseppe Frasso, Massimo Marassi, Ruggero Eugeni, Chiara Giaccardii e Mariagrazia Fanchi.
La filosofia tra esistenza e identità na panoramica sui diversi approcci allo studio della filosofia che rende conto delle differenti aree di ricerca che da padre Gemelli a oggi hanno caratterizzato l’Università Cattolica: dalla filosofia antica alla medievale, dalla logica all’ontologia, dal pensiero sistemico alla metafisica, dalla filosofia del linguaggio alla morale, dalla filosofia p politica alla bioetica. È stato questo il fil rouge
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CONCERTO
delle dieci sessioni in cui si è articolato il convegno internazionale Esistenza e identità, organizzato dal 5 al 9 maggio dal dipartimento di Filosofia con il patrocinio delle facoltà di Lettere e filosofia e di Scienze della formazione e della sezione lombarda della Società Filosofica Italiana. Un convegno che - come hanno ribadito nei saluti introduttivi il rettore Franco Anelli, nella sua lettera inviata agli organizzatori
dell’incontro, i presidi delle due facoltà, Angelo Bianchi e Michele Lenoci, e il direttore del Dipartimento, Massimo Marassi - si radica nella tradizione dell’Ateneo, riferendosi sia al “pensare in comune”, che risale a padre Gemelli, sia all’antropologico, come radice e luogo del metafisico. Ma che nello stesso tempo si apre al futuro, in quanto rivolto alle nuove generazioni di studenti destinati a tenere viva la scuola di
ell’ambito del convegno Il Concilio Vaticano II e l’umanesimo contemporaneo la facoltà di Lettere e filosofia, cheha organizzato l’evento, ha deciso di dare un saggio dei profondi legami e della presenza del sacro nell’arte del ‘900, attraverso la realizzazione di un concerto che lungo un percorso segnato da alcuni dei brani di più intensa e alta spiritualità, conduca all’esecuzione della Missa Papae Pauli, composta da Luciano Chailly in occasione dell’elezione al Pontificato di Giovanni Battista Montini. Un’occasione per ricordare la figura di Papa Paolo VI, che il 19 ottobre prossimo verrà proclamato Beato, e richiamare il ruolo che egli svolse nel campo degli studi e per il riavvicinamento della Chiesa ai linguaggi dell’arte contemporanea, al mondo dell’arte e degli artisti. Il concerto, eseguito dall’Orchestra Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo diretto da Giorgio Mezzanotte e dall’Ars Cantica Choir diretto da Marco Berrini, si è svolto la sera di mercoledì 14 maggio nella Basilica di Sant’Ambrogio. In programma, oltre alla Missa Papae Pauli per coro a sei voci e orchestra, musiche di Johannes Brahms e di Johann Sebastian Bach.
pensiero della Cattolica. Insieme alla partecipazione di numerosi studiosi e ricercatori dell’Ateneo del Sacro Cuore, il convegno ha ospitato autorevoli professori del panorama filosofico nazionale e internazionale. Tra questi, John Dupré, Michel Fattal, Bernard Collette, Sir Anthony Kenny, Arno Münster, Jean-François Courtine, Nicholas Rengger, Jean-Marc Ferry, Elena Postigo Solana. PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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Brezinka, laurea honoris causa: la pedagogia una disciplina da riformare na lectio cathedrae magistralis che mira a riaprire un riavvicinamento tra pedagogisti ed educatori. La consegna della laurea honoris causa in Scienze pedagogiche da parte della facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica a Wolfgang Brezinkaa (a destra nella foto con il rettore Anelli), il più importante pedagogista cattolico di lingua tedesca, è stata l’occasione per un’ampia riflessione sulle conseguenze della “scientifizzazione” della pedagogia. Un processo che, affermatosi a partire dagli anni Sessanta del Novecento soprattutto per motivi politico-professionali, ha condotto all’allontanamento dei “teorici dell’educazione” (pedagogisti) dai “pratici dell’educazione” (educatori), collocandoli, di fatto, in due mondi professionali differenti. Secondo Brezinka, il distacco ha spostato il fuoco della ricerca dall’ambito del cosiddetto “sapere indispensabile” per gli educatori dando corso a una «gigantesca espansione dell’oggetto della pedagogia, che è diventata una disciplina estremamente confusa». Un veloce e disordinato allargamento di campo che, ponendo in secondo piano il nesso storico tra ricerca scientifica e antica pedagogia, ha condotto allo smarrimento dei criteri
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per distinguere «le conoscenze pedagogiche utili da quelle insignificanti». Secondo Brezinka la crisi della pedagogia - una crisi, a suo dire, di carattere internazionale - consiste soprattutto nella «perdita della sua significatività esistenziale». Per questo occorre superare una serie di illusioni e di promesse non mantenute, a cominciare dall’errore di ritenere possibile «una scienza sperimentale autonoma della totalità dei fenomeni
educativi» e dalla convinzione infondata che «il personale docente della pedagogia “scientifizzata” debba e possa condurre una ricerca estremamente specializzata e, al tempo stesso, fornire la migliore formazione possibile agli educatori». Più radicalmente, per Brezinka, occorre abbandonare l’ideale di “una teoria generale dell’educazione” poiché è impossibile includere scopi scientifici, morali e operativi in un unico sistema teorico. Urge allora distinguere «tre grandi tipi di teorie pedagogiche»: scienza empirica dell’educazione, filosofia dell’educazione e pedagogia pratica, essendo però consapevoli del fatto che, dal punto di vista politico-culturale, la priorità spetta «a una solida e realistica pedagogia pratica». I compiti fondamentali di insegnanti ed educatori, a lungo trascurati dalla “pedagogia scientifizzata” vanno rimessi al centro delle preoccupazioni pedagogiche. Tutto ciò, ha concluso Brezinka, richiede il rispetto di ciò che egli ha definito come la «polarità tra ragione e sentimento, scienza e fede, testa e cuore». Tutti elementi fondamentali senza i quali non solo «non si può fare una buona educazione» ma neppure elaborare «una teoria realistica dell’educazione stessa».
La Russia non può esistere senza l’Europa di Benedetta Leardini ergej Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia, è intervenuto lo scorso 22 maggio all’incontro Europa e Russia nel XXI secolo promosso dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI) e coordinato dal professor Pietro Luca Azzaro, docente di Integrazione europea ed Europa Orientale. Dopo i saluti del presidente dell’ASERI Lorenzo Ornaghi, l’ambasciatore ha risposto alle domande che la platea gli ha rivolto: infatti, come ha specificato, preferiva un’impostazione più dinamica rispetto ad un intervento preparato, che, secondo le sue parole, “sarebbe stato noioso”. Svoltosi proprio il giorno dopo la firma dell’importante accordo fra Russia e Cina sulla fornitura di gas, non sono mancate domande sulla direzione che gli
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affari esteri russi prenderanno. Ma “l’aquila bicipite”, come il professor Vittorio Emanuele Parsi, direttore di ASERI, ha definito la doppia essenza, orientale e occidentale, della Russia, non smetterà di guardare anche ad est. «La Russia non può esistere senza l’Europa», ha rassicurato l’ambasciatore, anche se «siamo un Paese globale». Le domande della platea non potevano poi non sollevare la questione ucraina, che vede la Russia divisa dal resto dell’Europa, e quella siriana, lontana ma non risolta, a proposito della quale l’ambasciatore ha invece rimarcato la vicinanza di prospettive fra diplomatici italiani e russi. Alla domanda se l’“opzione preferenziale europea” fosse ancora valida per la Russia, l’ambasciatore ha voluto ricordare quello che disse il presidente Putin nel 2000: «Le radici della civiltà russa sono in Europa». Lo
stesso presidente all’inizio del suo cammino infatti aveva proposto un’idea di associazione della Russia alla Nato, che si è poi sostanziata in vari accordi di partenariato. «Vorrei sottolineare che siamo un paese ortodosso, anche se multietnico - per esempio ci sono 20 milioni di persone di religione musulmana - e di ambiente cristiano. Ed è proprio grazie a queste radici cristiane che noi abbiamo radici europee risalenti lontano nella storia». La cristianizzazione della Russia di Kiev, “madre delle città russe”, avvenne tradizionalmente nel 988 ad opera dei monaci greci Cirillo e Metodio. Grazie alla cristianizzazione i popoli slavi, finalmente dotati di un alfabeto, entrano a far parte della storia scritta. Ma se le relazioni tra Chiesa russa ortodossa e cattolica sono importanti e ancora da sviluppare, dal punto di vista economico
Italia e Russia sono attualmente ancora più vicine. Nell’ultimo anno, come ha ricordato Guido Merzoni, preside della facoltà di Scienze politiche e sociali, il volume dell’interscambio economico ha superato i 30 miliardi di euro. Senza contare l’importanza della Russia nella copertura del fabbisogno energetico italiano: quasi il 30% delle importazioni proviene dalla russia. E come ha sottolineato sempre il professor Merzoni, i rapporti economici e commerciali alimentano la conoscenza e lo sviluppo fra i popoli e sono da essa alimentati.
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Sanità cattolica sotto la lente di Alessandra Lanza ostituiscono quasi il 10% delle strutture di ricovero in Italia e sono il punto di riferimento di ricoveri in riabilitazione per gli “over 75”. Sono le strutture sanitarie di ispirazione cristiana che da sempre giocano un ruolo di primo piano nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. A tracciarne un identikit è un’indagine del Centro di ricerche e studi in Management sanitario (Cerismas) presentata il 13 maggio durante il workshop: Le istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana tra tradizione e innovazione. Un seminario che ha fatto il punto non solo sulla sanità cattolica, ma anche ha presentato ufficialmente un Osservatorio permanente sulle istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana. Dopo i saluti di Stefano Baraldii (nella foto), direttore del Cerismas e pro rettore della Cattolica, e Alessandro Pirola, direttore amministrativo della Casa di Cura Columbus, sono stati presentati i risultati della ricerca coordinata da Eugenio Anessi Pessina, responsabile area ricerca Cerismas e professore di Economia aziendale dell’Ateneo. Le istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana sono presenti in 15 regioni con 45.000 posti letto, 2 Policlinici universitari, 24 Ospedali classificati, 12 Irccs, 4 presidi sanitari e oltre 200 tra strutture per acuti, riabilitative, Rsa e istituzioni di ser-
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vizio domiciliare. Sono 70.000 gli operatori sanitari e 8.000 i medici operanti in ospedali per acuti, strutture di riabilitazione, lungodegenza, hospice, servizi domiciliari dando un contributo rilevante per l’erogazione dei “livelli essenziali di assistenza” delle regioni. Dall’indagine del Cerismas emergono tuttavia alcune criticità. La prima riguarda gli strumenti di management, più efficaci nel settore pubblico e privato; il secondo, l’incertezza dei capitali a disposizione per la copertura di eventuali perdite, che nel settore pubblico arrivano dalle regioni o dallo Stato e nel settore privato dagli azionisti; il terzo, infine, riguarda una ricerca di sinergie tra istituti, molto forte nel pubblico e nel privato, ma più difficoltosa tra istituzioni di ispirazione cattolica. A questi va aggiunto la scarsa trasparenza di alcuni istituti, che preferiscono non condividere le proprie esperienze di ricerca scientifica e manageriale con gli altri. Ecco perché nel 2013 il Cerismas ha avviato un programma di ricerche, formazione ed eventi con l’obiettivo di creare una stretta cooperazione su tematiche di management, favorendo il dibattito sui temi più rilevanti per il Servizio sanitario nazionale. Fanno a oggi parte di questo “tavolo di lavoro” nove istituzioni: Casa di Cura Columbus, Irccs Oasi Maria Ss, Irccs Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Fondazione Maddalena Grassi, Fondazione
Opera San Camillo, Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero, Provincia Lombardo Veneta-Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Policlinico universitario “A. Gemelli”. Per un anno Cerismas e i nove istituti coinvolti nel progetto di ricerca hanno analizzato e condiviso le proprie esperienze, concentrandosi in particolare sulle risorse umane di cui dispongono, sulla loro allocazione e sulla loro formazione. «L’obiettivo è stato individuare le buone pratiche in modo da replicarle negli altri istituti», ha osservato Americo Cicchetti, responsabile dell’area eventi Cerismas e professore di Organizzazione aziendale nella sede romana della Cattolica.
Smartphone, ma quanto mi manchi
ome già i cellulari, gli smartphone sono media personali, che consentono un contatto “perpetuo” con gli amici e la famiglia. L’86% dei ragazzi italiani afferma di sentirsi più vicino ai propri amici da quando ha uno smartphone, e il 62% si sente p più connesso con la famiglia. È quanto emerge dal nuovo report Net Children Go Mobile: Risks and opportunities, che include dati da 7 paesi europei (Danimarca, Italia, Regno Unito, Romania, Belgio, Irlanda e Portogallo). «Dal momento che i legami importanti sono mantenuti nel corso della giornata attraverso una comunicazione continua
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con gli smartphone, è facile che si sviluppi un legame affettivo con lo strumento: essere disconnessi è un’esperienza negativa tanto quanto la sensazione di dover essere sempre connessi» spiega Giovanna Mascheroni, ricercatrice OssCom - Centro di ricerca sui Media e la Comunicazione dell’Università Cattolica e coordinatrice del Progetto. Infatti, il 79% dei ragazzi che hanno uno smartphone dice di sentirsi in dovere di essere sempre raggiungibile dagli amici e dalla famiglia, il 52% afferma di sentire spesso un “forte bisogno” di controllare il cellulare, e il 43% si sente a disagio quando non può controllare il telefono perché non c’è campo o la batteria è scarica. Una sorta di dipendenza affettiva dallo smartphone sembra dunque emergere chiara
dalle ultime analisi. Più in generale, il 46% dei ragazzi di 9-16 anni utenti internet in Belgio, Danimarca, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Romania possiede uno smartphone e il 41% lo usa quotidianamente per andare online; il 20% possiede un tablet, ma il 23% usa un tablet ogni giorno per accedere a internet. Ma le differenze fra paesi sono ancora notevoli: in Italia il 45% dei ragazzi che usano internet ha uno smartphone, e il 42% accede alla rete quotidianamente dal cellulare. Il rapporto mostra che i ragazzi che accedono a internet anche da smartphone e tablet usano di più internet: in particolare usano di più i social media per comunicare e condividere foto o video con gli amici, e per fruire contenuti mediali. Inoltre, possiedono più competenze digitali, safety skills
e competenze comunicative. Tuttavia, hanno più probabilità di esporsi ai rischi di internet. Rischio non significa danno: l’esposizione ai rischi non conduce infatti necessariamente a esperienze negative. L’esperienza che fa più soffrire i ragazzi è il bullismo: due ragazzi su tre che hanno subito atti di bullismo, faccia a faccia o di cyberbullismo, dichiarano di essere “molto” o “abbastanza” turbati da quanto è accaduto. Al secondo posto troviamo i rischi sessuali: la metà di chi ha visto immagini sessuali on- e offline, e di chi ha ricevuto messaggi sessualmente espliciti (sexting) ne è rimasto turbato. I ragazzi che usano smartphone e tablet sono più esposti ai rischi, ma non ai danni: l’accesso e l’uso di internet da devices mobili non è, quindi, un fattore di vulnerabilità. PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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Sul treno un popolo di scrittori di Alessia Mutti
l treno è da sempre un topos letterario, luogo e oggetto di letteratura più di qualsiasi altro mezzo di trasporto: sia di quelli che l’hanno preceduto, sia di quelli che l’hanno susseguito. Ora, da luogo letterario diventa luogo di produzione letteraria». Il rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, introduce così la cerimonia di premiazione del concorso letterario Scrittori in carrozza!, promosso da Trenord e dal corso di alta formazione Il piacere della scrittura, il 9 aprile nell’aula Pio XI di largo Gemelli. Alla presenza di Luigi Legnani, amministratore delegato del vettore ferroviario, Giuliana Grimaldi, coordinatrice del corso di alta formazione, spiega come l’intento del concorso fosse di portare gli studenti fuori dall’aula e costringerli a confrontarsi con la realtà: usarla come stimolo per creare racconti ad hoc che fossero un’occasione per far conoscere la dimensione del percorso di studi fuori dai chiostri. Trenord rappresentò allora il partner ideale, perché sensibile alle
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tematiche h proposte e perché h proprio il treno rappresentava un tema ampio e moderno da poter sondare nei laboratori. Da questa idea iniziale sono nate due sezioni diverse: la prima dedicata agli studenti dell’università, coordinati dal laboratorio del professor Giuseppe Lupo; e un’altra dedicata invece ai pendolari Trenord, a cui hanno risposto 356 persone con i loro racconti, mentre dal corso ne sono arrivati 17. Volutamente c’erano dei limiti: un massimo di 20mila battute e un incipit generico, per costringere l’ambientazione e lasciare poi la facoltà di svilupparne una storia appartenente all’immaginario personale. I venti migliori racconti sono ora raccolti in un’antologia edita da Ponte alle Grazie e i migliori quaranta saranno invece pubblicati sul sito di Trenord. In tutto ciò, si sono aggiudicati il podio per la sezione del corso Il piacere della scrittura: Livio Gambarini, al terzo posto con L’azzurro strizzò per me, Chiara Tanzi, al secondo con La farfalla e infine la vincitrice Maria Grazia Casali con L’ultimo treno. Per la sezione viaggiatori di Trenord,
invece: Raffaello Fontanellaa con Proprio qui, proprio da me, Juri Casati con La borsa e la prima arrivata Federica Baggio (nella foto in alto con l’ad di Trenord Luigi Legnani), con Jamila, che ha letteralmente conquistato la giuria. Ermanno Paccagnini, direttore del corso di alta formazione, conclude la cerimonia ribadendo che scrivere è guardare e comunicare con gli altri, ma anche mettere in piazza se stessi, denudarsi della propria anima. Augurandosi che tutti i partecipanti continuino a farlo.
INFS, moda e ricerca italiana nel mondo di Silvia Galbiati n modello per il futuro, un esempio per l’internazionalizzazione della ricerca italiana. È questo l’obiettivo dell’International Journal of Fashion Studies (INFS), una rivista scientifica peer-reviewed in lingua inglese, che promuove la diffusione a livello mondiale dello studio della moda in prospettiva interdisciplinare. La rivista è stata presentata in occasione dell’annuale convegno in Cattolica organizzato dal Centro per lo studio della Moda e della produzione culturale (Modacult), alla presenza dei direttori del nuovo prodotto editoriale Emanuela Mora, docente di Sociologia dei prodotti culturali in Cattolica, Agnès Rocamora del London College of fashion e Paolo Volonté del Politecnico di Milano. L’interesse di INFS è quello di valorizzare i contributi provenienti da paesi non anglofoni e promuovere la loro diffusione attraverso un innovativo processo di pe-
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er-review, lo strumento abitualmente usato dalle riviste scientifiche per la valutazione e selezione degli articoli da pubblicare. Gli articoli vengono sottoposti alla revisione scientifica nella lingua originale dell’autore e, solo se accettati, vengono tradotti in inglese. La comunità di riferimento è quella composta da studiosi di moda, accademici e professionisti del settore: una comunità internazionale che per necessità usa la lingua inglese come base veicolare.
«L’egemonia della lingua inglese diventa un vincolo abbastanza rilevante per tutti gli studiosi non madrelingua – spiega la professoressa Emanuela Mora –. Scrivere un articolo scientifico richiede un livello di argomentazione molto alto, compito particolarmente arduo se si scrive in una lingua che non è la propria. Logicamente l’inglese di uno studioso di Philadelphia sarà migliore rispetto a quello di un italiano, ma non è detto che lo sia anche la tesi espressa ». D’altra parte la pubblicazione su riviste internazionali scientificamente importanti è oggi un passaggio fondamentale per ogni carriera accademica. Uno studioso italiano per avere le stesse chance di pubblicazione di un collega inglese deve sostenere spese molto ingenti, tra corsi di inglese e traduzione. Nel caso di INFS, la revisione preventiva dei saggi permette a chi scrive di affrontare la spesa di traduzione solo una volta, nella versione definitiva, con la certezza della pubblicazio-
ne. E questo sottolinea Emanuela Mora «è un risparmio economico, psicologico e di tempo». I direttori si sono circondati di una community internazionale di reviewer di fiducia e capaci di leggere articoli in una quindicina di lingue dal mandarino al turco, dal polacco al giapponese: «Un’operazione non impossibile nel mondo degli studi sulla moda, dove la comunità di ricercatori è bene integrata su base mondiale e dove si incontrano varie discipline». Oltre alla pubblicazione in inglese, la rivista propone lo scritto in lingua originale sul sito: «A noi sta a cuore considerare l’inglese come uno strumento di servizio – spiega la professoressa Mora –. Ma crediamo molto anche nella potenza della lingua madre. Vogliamo valorizzare la diversità linguistica senza perdere il nostro patrimonio. Esprimere i propri pensieri nella lingua originaria ci permette di farlo in maniera più forte».
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Aperta p l’area matricole ai primi di giugno è aperta nella sede di Largo Gemelli dell’Ateneo l’area matricole. Uno spazio dedicato per la attività di immatricolazione ai corsi di laurea attivati presso la sede milanese della Cattolica. Fino al prossimo 3 ottobre in quest’area verranno fornite informazioni e distribuito il materiale promozionale e la modulistica. Sempre presso l’area matricole sarà offerto un supporto per l’immatricolazione online, per la verifica dei requisiti curricolari necessari all’ammissione alle lauree magistrali e per il riconoscimento dei crediti formativi universitari derivanti da pre-
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cedenti carriere, come trasferimenti e seconde lauree. Gli studenti stranieri o italiani con titolo di studio conseguito all’estero dovranno invece rivolgersi all’International Admissions Office in via Carducci (tel. 02/72345257).
La nuova stagione g di “Jus” us la storica Rivista della facoltà di Giurisprudenza, nata nel 1940, si rinnova con una spinta verso l’internazionalizzazione e un rafforzamento dei comitati coadiuvanti la Direzione. Per la prima volta è infatti costituito un Comitato scientifico internazionale di nove membri con docenti dell’Ateneo e stranieri. Al
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Comitato di direzione è stato aggiunto inoltre un Comitato di redazione. In occasione dell’insediamento del comitato scientifico internazionale, so è svolto il 9 aprile il meeting La persona e il diritto: dialoghi tra discipline e ordinamenti con il rettore Franco Anelli, il preside della facoltà di Giurisprudenza Gabrio Forti e il direttore dell’Istituto giuridico e direttore di Jus Ombretta Fumagalli Carulli. Giorgio Pastori, presidente del comitato scientifico internazionale, ha presieduto il dibattito fra i professori della Cattolica Vittorio Colesanti, Giovanni Negri e Giuseppe Benedetto Portale e i docenti delle università straniere: lo statunitense Joseph DiMento, l’ungherese Gabor Hamza e l’olandese John Vervaele.
Master in Diritto tributario, la consegna dei diplomi attenzione ai principi generali del Diritto tributario è stato il senso della cerimonia di consegna dei diplomi universitari in Diritto tributario ai partecipanti del master della facoltà di Economia. L’evento, che si è svolto il 28 marzo, si colloca a conclusione della seconda edizione del percorso formativo, che ha riscosso notevole apprezzamento tra i 25 diplomati. Un successo decretato anche dal numero degli iscritti alla terza edizione: oltre 40 studenti, tra avvocati, commercialisti, funzionari dell’Agenzia delle Entrate e Ufficiali della Guardia di Finanza. Alla cerimonia, coordinata dal
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Due nuove onorificenze all’inizio del 2014 il professor Alberto Quadrio Curzio (nella foto) ha ricevuto due alte onorificenze. Nel mese di febbraio è stato insignito, dal Segretario di Stato, Pietro Parolin, del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno,
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professor Maurizio Logozzo, direttore del master, ha partecipato, tra gli altri, Alessandro Giovannini, presidente dell’Associazione italiana dei professori di Diritto tributario.
concesso da Papa Francesco. L’Ordine è attualmente riservato a uomini
e donne di religione cattolica come riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio nel Paese. Lo scorso 14 aprile il professor Quadrio Curzio è stato nominato anche Vicepresidente del Consiglio della Fondazione Internazionale Balzan “Premio” di Milano, di cui è membro dal 2006.
RICONOSCIMENTO
SIPED premia la ricerca pedagogica in Cattolica
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re docenti del Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica sono stati insigniti del Premio Italiano di Pedagogia 2013, riservato alla migliore produzione monografica nazionale in ambito pedagogico. Il premio, alla sua prima edizione, è stato istituito dalla Società Italiana di Pedagogia (SIPED), che rappresenta la più numerosa e qualificata
struttura per la ricerca e l’insegnamento nell’ambito delle discipline pedagogiche, annoverando tra i suo circa 500 iscritti la quasi totalità dei professori ordinari e associati e dei ricercatori dei quattro settori disciplinari dell’area pedagogica. Per la categoria professori ordinari M-PED/03, è stato premiato il professor Piercesare Rivoltella autore del volume Neurodidattica. Insegnare al cervello che apprende che propone un’analisi rigorosa in merito alle relazioni non lineari tra didattica e ricerca in campo neuroscientifico, evidenziando i rischi derivanti da riduzionismi e semplificazioni. Nella categoria invece professori associati M-PED/03 è stato premiato il professor Pierpaolo Trianii per il volume Disagi dei ragazzi, scuola, territorio. Per una didattica integrata in cui descrive un’esperienza di ricerca finalizzata a mostrare l’efficacia di percorsi progettuali che si avvalgono del lavoro sinergico tra scuola ed enti locali per fronteggiare la complessità del disagio scolastico. Infine nella categoria Ricercatori M-PED/01 è stato premiato il professor Silvio Premolii per il volume Bambini, adolescenti e famiglie vulnerabili. Nuove direzioni nei servizi socio educativi, che reca un importante contributo alla ricerca comparativa europea su infanzia e adolescenza, in un’ottica di ripensamento e di rilancio della qualità formativa dei servizi socioeducativi in Italia. PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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Alla scoperta di Marguerite Duras n occasione del centenario della nascita dell’autrice francese Marguerite Duras, lo scorso marzo in Cattolica si è tenuta una Journée de la lecture in cui otto studentesse di lingua francese hanno letto e interpretato alcuni brani tratti dalle opere più importanti della scrittrice. L’iniziativa è stata organizzata dalle professoresse Enrica Galazzi e Marisa Verna della facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere e ha coinvolto Gilles Philippe, docente dell’Università di Losanna e noto studioso della Duras. Ma le vere protagoniste
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Associazione Necchi: Consiglio verso il rinnovo
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dell’evento sono state le studentesse che – dopo una iniziazione alle tecniche della lettura ad alta voce da parte dell’attrice Elena Gaffuri –, hanno
Assegnate le Borse di studio ITAS-AIBA
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l 14 aprile sono state consegnate le Borse di Studio, offerte dalla compagnia di assicurazioni ITAS e dall’Associazione Italiana dei Brokers di
letto, davanti a un folto pubblico, dei brani tratti dalle opere principali di Marguerite Duras selezionati dal professor Philippe.
Assicurazione (AIBA), agli studenti della laurea triennale EMIF - percorso Consulente Finanziario e Assicurativo della facoltà di Scienze Bancarie Finanziarie e Assicurative per l’a.a. 2013/2014. L’evento è stato occasione di incontro tra gli operatori del mercato assicurativo e gli studenti e ha coinvolto Carlo Marietti, presidente AIBA, Antonia Boccadoro, segretario generale AIBA, Ermanno Grassi, direttore generale di ITAS ed è stato organizzato dai professori Alberto Floreani, Lodovico Marazzi e Giuseppe Giudici nell’ambito del corso di Mercati e Prodotti Assicurativi. Le borse di studio sono state assegnate a Mattia Brunelli, Nicolò Legnani, Federica Decensi e Umberto Bellani.
Abbonamento speciale per BikeMi razie a una convenzione tra l’Ateneo e Clear Channel, la società che gestisce il servizio di Bike Sharing, anche docenti e personale amministrativo della Cattolica possono sottoscrivere l’abbonamento annuale al prezzo di 25 euro, contro i 36 euro previsti al pubblico. La convenzione permette di acquistare l’abbonamento on-line, pagandolo con carta di
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credito. Per effettuare la richiesta occorre registrarsi alla voce “utenti non registrati”. Una volta effettuato l’acquisto, con la ricevuta della transazione, sarà possibile ritirare in tempo reale la tessera magnetica presso gli uffici della Direzione di sede, al piano ammezzato della scala B presso la sede di largo Gemelli. La tessera, infine, dovrà essere attivata on-line sul sito internet di Bikemi www.bike-
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mi.it, come indicato nelle istruzioni per l’attivazione che saranno fornite unitamente alla tessera stessa. Per gli studenti il servizio per acquistare gli abbonamenti annuali di Bikemi, il Bike Sharing di Milano, è disponibile nelle pagine I-Catt, alla voce “La mobilità”. Le modalità dell’offerta sono le stesse di docenti e personale amministrativo. Per informazioni: info.mobility@unicatt.it
ntra nel vivo il periodo di rinnovo delle cariche in ALUMNI CATTOLICA – Associazione Necchi. L’assemblea elettiva si terrà il prossimo 13 dicembre, alle ore 10,15, presso la sede centrale di Milano, e sarà quello il momento più importante, dedicato alle votazioni per il rinnovo del Consiglio. L’Associazione ha predisposto la possibilità di voto postale: sarà infatti possibile votare anche per posta, fino al 13 novembre; per fare ciò occorre inviare una email ad ass.necchi@unicatt.it, con oggetto “Adesione al voto postale” e l’indicazione del proprio nome, cognome e numero di tessera. La scheda è disponibile sul sito, corredata di tutte le istruzioni operative. Dal 1 giugno è accessibile anche l’urna per le elezioni in sede a Milano, in orario di apertura della segreteria (lunedì, giovedì e venerdì mattina; martedì e mercoledì pomeriggio). Nelle prossime settimane l’Associazione comunicherà le ulteriori sedi dove saranno allestiti i seggi, con i relativi orari. Per informazioni: www.alumnicattolica.it
Riapre il museo Pogliaghi, l’autore del “Sacro Cuore”
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l Sacro Cuore di Gesù, dipinto da Lodovico Pogliaghi, oggi collocato al centro della Cappella Sacro Cuore e raffigurato sulla pergamena che ricevono tutti gli studenti dell’Ateneo al momento della laurea, è stato realizzato nel 1925 su commissione di Padre Gemelli. Dopo più di vent’anni il 4 maggio scorso, grazie a un importante finanziamento della Regione Lombardia, è stata riaperta la Casa Museo Lodovico Pogliaghi al Sacro Monte di Varese, dimora dell’artista e oggi sede anche della Fondazione Pogliaghi. Scultore, pittore, illustratore, scenografo, architetto, l’artista, amico dell’allora prefetto della Biblioteca Ambrosiana Achille Ratti, futuro Papa Pio XI, decise di donare la propria dimora all’Ambrosiana.
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Terza Giornata della Ricerca Medicina racconta i risultati del 2013 a terza edizione della Giornata della Ricerca ha offerto l’opportunità di presentare tutti i risultati ottenuti dalla facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica nel 2013. Alla presentazione delle 260 ricerche, svolta l’8 maggio, sono intervenuti il rettore Franco Anelli, e l’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Ateneo, Mons. Claudio Giuliodori. La conclusione dei lavori – culminata con la consegna al Direttore generale dell’AIRC, Niccolò Contucci, del premio Giovanni Paolo II, è stata affidata a Giulio Maira, direttore dell’Istituto di Neurochirurgia della Cattolica e coordinatore dei lavori della Giornata. «Dove si fa ricerca, si insegna meglio – ha evidenziato il preside della facoltà di Medicina Rocco Bellantone –: l’intuizione del nostro fondatore Padre Agostino Gemelli di un corpo docente che facesse insegnamento, ricerca e cura è stata pienamente consolidata». Durante la presentazione i professori Paolo Maria Rossini, Carlo Patrono e Roberto Cauda hanno illustrato i principali filoni di ricerca e i risultati conseguiti in questo anno in merito a ricerche di base e cliniche, successivamente sono state premiate le 5 migliori pubblicazioni scientifiche dell’anno 2013 della facoltà di Medicina e chirurgia
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dell’Ateneo. I riconoscimenti sono andati allo studio condotto dalla dottoressa Maria Teresa Voso, dell’Istituto di Ematologia, in collaborazione con i professori Adriano Venditti, Giuseppe Leone e ricercatori di altre università romane. Lo studio apparso sul Journal of Clinical Oncology ha riguardato un campione di 380 pazienti laziali con “sindromi mielodisplastiche” per verificare la validità di un “test multifattoriale” che permette di distinguere quali pazienti andranno incontro a trasformazione rapida in leucemia, per i quali è indicato il trapianto di midollo osseo, da quei pazienti che hanno una buona aspettativa di vita con terapia conservativa. Il secondo studio premiato, è stato pubblicato sulla rivista Circulation: si tratta di una strategia – ideata e testata dal gruppo del professor Gaetano Lanzaa dell’Istituto di Cardiologia, diretto dal professor Filippo Crea, in un lavoro che ha come primo autore la dottoressa Alessandra Stazi – potenzialmente in grado di ridurre alcuni effetti avversi di delicati interventi per curare le aritmie cardiache. Per la ricerca Clinica sono stati premiati i professori Marcello D’Ascenzo o e Claudio Grassii dell’Istituto di Fisiologia Umana che hanno scoperto in che modo la cocaina esercita, in animali da
laboratorio, i suoi danni sul cervello. Condotta dalla dottoressa Elisabetta Tabolacci dell’Istituto di Genetica Medica, in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, il quarto studio premiato, che ha scoperto il ruolo di una proteina, ‘CTCF’, nella sindrome X - fragile, una delle più diffuse forme di ritardo mentale. Infine lo studio pubblicato sulla rivista Jama che ha scoperto che avere sofferto di calcoli renali aumenta del 30% il rischio di soffrire di cuore per le donne. Lo ha scoperto Pietro Manuel Ferraro, nefrologo presso l’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Università Cattolica-Complesso Integrato Columbus, diretta dal professor Giovanni Gambaro o insieme ai colleghi della prestigiosa Harvard University di Boston.
Come costruire una sanità migliore: g la lezione della Lorenzin agli studenti ALTEMS l sistema di arruolamento, valutazione e retribuzione dei direttori generali e dei manager nel settore sanitario è totalmente falsato. Sono stati fatti dei passi in avanti per la trasparenza, p p ma non p può bastare». È quanto ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante la sua lectio magistralis sul ruolo dei manager in sanità in occasione del Graduation Dayy dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica, che si è svolto il 14 maggio presso il Polo Universitario Giovanni XXIII dell’Ateneo. Il ministro Lorenzin è stato accolto dal rettore dell’Ateneo Franco Anelli mentre il suo intervento è stato introdotto dal direttore dell’ALTEMS, professor Americo Cicchetti, che ha illustrato l’attività svol-
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ta nell’ultimo anno dall’Alta Scuola della Cattolica nella formazione economico-manageriale nell’ambito del settore sanitario. Presenti all’evento Gianni Letta, membro del comitato di indirizzo dell’Istituto Toniolo, con i rappresentanti delle tante istituzioni che collaborano con ALTEMS nello sviluppo delle attività formative, tra cui l’AIFA con il direttore Luca Pani, e il Ministero della Salute con diversi Direttori generali tra cui Francesco Bevere, Marcella Marletta e
Giuseppe Celotto. Alla manifestazione hanno partecipato i presidi delle facoltà di Medicina e chirurgia e di Economia Rocco Bellantone e Domenico Bodega, il direttore amministrativo della Cattolica, Marco Elefanti, e il direttore del Policlinico Gemelli, Maurizio Guizzardi, che hanno consegnato i diplomi post laurea a 72 studenti che hanno frequentato i master e i corsi di perfezionamento promossi da ALTEMS. Davanti a una platea di giovani aspiranti direttori generali di ospedali e Asl, la Lorenzin ha individuato una strada per selezionare i migliori: «Tutto ciò che è scientifico – ha spiegato - deve essere fuori dalla politica, serve più meritocrazia nella scelta dei primari e dei direttori generali. Questi ultimi - ha continuato Lorenzin -
gestiranno un settore che sarà sempre più importante nel nostro Paese e abbiamo quindi bisogno dei migliori, per questo serve una scuola di formazione e un albo. Inoltre devono raggiungere degli obiettivi veri e non falsati come avviene oggi nella Pubblica amministrazione, dati dalle Regioni e dal Ministero della Salute». Incoraggiando i neodiplomati ALTEMS nel futuro percorso lavorativo all’interno della sanità, il Ministro Lorenzin ha ricordato il valore sociale di una professione come quella del manager e direttore generale di Asl e ospedali, che gestisce la salute pubblica e deve farlo nel modo migliore. «Come ministro – ha concluso – mi aspetto da voi un grandissimo impegno perché voi gestirete il bene comune più importante che ci sia: quello della salute delle persone». PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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Al Gemelli inaugurato g il nuovo Centro di Senologia
e innovative tecnologie e i trattamenti medici all’avanguardia uniti alle terapie complementari per il benessere delle donne che affrontano la sfida del tumore al seno. E’ questo ciò che caratterizza il nuovo Centro Integrato di Senologia, presentato il 15 maggio, al Policlinico universitario Agostino Gemelli. Per questa importante occasione sono intervenuti il sindaco di Roma Ignazio Marino, la moglie dell’Ambasciatore degli USA in Italia Linda Douglass, la presidente di Susan G. Komen, Judy Salerno. I lavori della giornata di presentazione del nuovo Centro Integrato di Senologia sono stati aperti dal preside della facoltà di Medicina Rocco Bellantone, dal direttore amministrativo della Cattolica Marco Elefanti, dal direttore del Policlinico Gemelli Maurizio Guizzardii e da Giovanni Scambia, direttore del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente, del Bambino e dell’Adole-
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scente del Gemelli. La presentazione del nuovo Centro è stata affidata a Riccardo Masetti, direttore dell’U.O. di Chirurgia Senologica del Gemelli e presidente di Susan G. Komen Italia. Il nuovo Centro Integrato di Senologia è ubicato al settimo piano, edificio “O” del Gemelli e si estende in un’area di cica 800mq. Il Centro è dotato delle più avanzate tecnologie in campo diagnostico che consentono di effettuare in un unico luogo tutte le procedure necessarie per la prevenzione e cura della malattia (ecografia, mammografia digitale e tridimensionale, mammotomografia) con relativa area per la refertazione degli esami. Il Centro dispone di una sala di attesa e accettazione, cinque ambulatori di visita, due sale per analisi ecografiche, due sale per esami RX e una sala per biopsia su guida stereotassica; inoltre è presente un’ampia sala polivalente per le attività di definizione multidisciplinare dei percorsi terapeutici di ogni paziente in trattamento. La nuova struttura, dedicata integralmente all’assistenza delle donne che si confrontano con la malattia e specializzato nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie della mammella, rappresenta il 1° centro nella Regione Lazio di questo tipo. Nell’occasione è stato anche illustrato il progetto di gemellaggio tra il nuovo Centro di Senologia del Policlinico Gemelli e l’Hopexchange Medical Center di Kumasi in Ghana, con l’intervento del cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.
PREVENZIONE
Lavarsi le mani, prima di tutto
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l Gemelli ha avviato un progetto di comunicazione e di educazione sanitaria all’interno dell’Ospedale, intitolato Ti sei lavato le mani?, che rientra in un programma di interventi e iniziative per la lotta alle infezioni ospedaliere. La presentazione è avvenuta il 5 maggio, con un convegno al Policlinico promosso dalla Direzione Rischio Clinico e Igiene in occasione della Giornata Mondiale per l’Igiene delle mani istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lungo i principali percorsi assistenziali del Gemelli, sono stati affissi cartelloni con le immagini della campagna e disposte strutture con opuscoli informativi che spiegano come si lavano le mani. La campagna di comunicazione per la promozione dell’igiene delle mani, fortemente voluta dalla Direzione del Policlinico e coordinata da Gabriele Sganga, direttore del master Sepsi in Chirurgia, è stata promossa in collaborazione con i dottori Fabrizio Celani e Filippo Berloco della Direzione Rischio Clinico e Igiene e il professor Antonio Giulio De Belvis, responsabile della UOC Governo Clinico del Policlinico A. Gemelli.
Giovanni Paolo II, un santo nel “nostro” Policlinico due settimane dalla canonizzazione e nello stesso giorno dell’attentato a Piazza San Pietro, avvenuto trentatre anni fa, lo scorso 13 maggio si è svolto al Policlinico Gemelli il convegno Giovanni Paolo II e il Gemelli, la presenza di un santo nel nostro Policlinico, promosso dal Centro Pastorale dell’Università Cattolica, sede di Roma, in collaborazione con il Movimento Italiano per la Vita. Lo storico portavoce del Papa Joaquin Navarro Valls, ospite d’onore alla Cattolica, ha dipinto il ritratto di un paziente speciale, attento a cogliere il senso della sofferenza nella vita dell’uomo. «Giovanni Paolo II
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– ha raccontato – aveva un rapporto particolare con i medici, ai quali non si affidava pienamente. Un giorno, in occasione del ricovero successivo all’attentato, il Papa entrò nella stanza dove i sanitari si consultavano sulla data della sua dimissione e disse: “Se permettete, non potete decidere da soli”». «Questa è una felice occasione per prolungare il clima dei festeggiamenti di canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II – ha detto monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Ateneo –. Entrambi hanno avuto uno sguardo fisso verso la sofferenza dell’umanità. Giovanni Paolo II in parti-
colare – ha concluso – è stato la dimostrazione del valore salvifico della sofferenza». «La Cattolica – ha aggiunto Don Paolo Morocutti, Assistente spirituale della sede di Roma, che ha moderato l’incontro – è la ‘cattedra’ dove Papa Wojtyla ha profuso il senso e il valore della sofferenza». Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, ha in particolare ricordato come Gio-
vanni Paolo II fosse convinto di offrire la propria sofferenza in espiazione del crimine dell’aborto. I professori della Cattolica Rodolfo Proietti, docente di Anestesiologia e rianimazione, e Carlo Bertolini, docente di Clinica ortopedica, tra ricordi personali e aneddoti curiosi, hanno riassunto la lezione di Wojtyla per chi esercita la professione medica: il rapporto medico paziente. «II Papa diceva che con i malati non bisogna mai avere fretta – ha detto Proietti –. Ci ha mostrato la strada che un ospedale cattolico deve seguire. Non basta prendersi cura dei pazienti. Bisogna amarli!».
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Emofilia, Il Gemelli rappresenta pp l’Italia a Oxford eonardo Di Gennaro (nella foto), dirigente medico dell’U.O. di Malattie Emorragiche e Trombotiche del Gemelli è stato scelto a rappresentare l’Italia nella selezione per il programma internazionale sull’emofilia e sulle coagulopatie rare ACHIEVE (Advancing ( Care for Haemophilia: Innovate and Educate to deVelop Expertise). Il programma, dà la possibilità a giovani medici di formarsi presso prestigiose università
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europee per approfondire gli studi sull’emofilia. Di Gennaro da fine ottobre opererà presso il Centro Emofilia e Malattie Rare dell’Università di Oxford per proseguire le sue ricerche e ottimizzare il percorso diagnostico-assistenziale del paziente affetto da coagulopatia al suo rientro al Gemelli.
Istituto di Neurologia g vince Grant internazionale iorgio Tasca, neo-dottore in Neuroscienze dell’Istituto di Neurologia del Policlinico Gemelli, è il vincitore di un grant di ricerca asse-
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gnato dalla FSH Society, Associazione americana no profit leader mondiale nella lotta contro la Distrofia Muscolare Facio-scapolo-omerale, per nuovi studi su questa grave malattia muscolare degenerativa. Il progetto di ricerca, che verrà realizzato sotto la direzione del professor Enzo Ricci dell’Istituto di Neurologia della Cattolica, ha la durata di un anno e riguarda lo studio delle alterazioni infiammatorie nella Distrofia Muscolare Facio-scapolo-omerale. Approvato lo scorso febbraio dal Comitato scientifico consultivo della Società, ha ottenuto un finanziamento di 70.000 dollari.
VOLONTARIATO
Arti marziali per i pazienti dell’Oncologia Pediatrica
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rti marziali e tecniche di rilassamento per i piccoli pazienti dell’Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli. L’opportunità è offerta grazie ai corsi promossi da Kids Kicking Cancer, l’organizzazione non profit che utilizza le tecniche e la filosofia delle arti marziali per aiutare i bambini affetti da cancro e gravi malattie croniche ad affrontare e gestire meglio la propria patologia. Le lezioni di karate si svolgono ogni settimana nell’Unità operativa di Oncologia pediatrica, diretta dal
Italia e Birmania in prima linea contro l’Aids hyu Phyu Thin, attivista birmana a fianco dei malati di Aids e parlamentare della Nazionale Lega per la Democrazia, è stata ospite in Cattolica lo scorso aprile. Roberto Cauda, direttore dell’Istituto di Clinica della Malattie Infettive e direttore del Centro
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di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (CeSI), ha accolto l’oThin norevole accompagnata dalla delegazione dell’Associazione di Amicizia Italia-Birmania. Cauda ha parlato dell’attuale situazione dell’ HIV in Italia e illustrato i numerosi progetti di cooperazione solidale avviati dal CeSI in vari
paesi del mondo. Il proposito è di trovare punti di comune interesse nell’ambito sanitario e agricolo alimentare e su
questi far convergere sinergie e sforzi, consolidando così i rapporti di collaborazione tra l’Italia e la Birmania.
Oculistica, terapia farmacologica per la VMT urati con successo due anziane pazienti affette da severe patologie del vitreo e della retina, grazie a un trattamento farmacologico innovativo e mininvasivo con l’Ocriplasmina eseguito presso l’Unità operativa di Oculistica del Policlinico Gemelli, diretta dal professor Aldo Caporossi. Si tratta di un’unica iniezione
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intravitreale di un enzima proteolitico, l’Ocriplasmina, in grado di arrestare le sindromi da trazione vitreomaculare anomala (VMT) senza dover ricorrere all’intervento chirurgico. La VMT è una patologia molto frequente nelle persone anziane e invalidante, in cui il vitreo (la parte interna fluida presenta dell’occhio) una anomala forte ade-
renza con la macula (la porzione centrale della retina responsabile della visione distinta), danneggiando gravemente la vista. La terapia innovativa è stata eseguita per la prima volta nel Lazio in una struttura ospedaliera da Caporossi, direttore dell’Istituto di Oftalmologia della Cattolica, con i dottori Angelo Maria Minnella e Andrea Stefano Scupola.
professor Riccardo Riccardi, afferente al Dipartimento per la tutela della salute della donna, della vita nascente, del bambino e dell’adolescente diretto dal professor Giovanni Scambia, e coinvolgono i piccoli pazienti ricoverati in reparto e in day hospital. Gli istruttori di Kids Kicking Cancer affiancano i bambini, promuovendo lezioni e corsi pratici per allenare il corpo, ma soprattutto la mente, attraverso l’insegnamento di karate e di tecniche di respirazione e visualizzazione. «Siamo lieti di ospitare un’iniziativa così particolare – sottolinea Riccardi –. Le lezioni si integrano molto bene con le attività che già si svolgono presso la nostra Unità Operativa con l’Associazione Sale in Zucca e i volontari del gruppo Calimero e le lezioni degli insegnanti delle sezioni scolastiche ospedaliere (elementare, media e superiore) operanti presso il Gemelli». Kids Kicking Cancer Italia Onlus è sostenuta dalla società farmaceutica Pfizer nell’ambito della Campagna di comunicazione e impegno sociale Viverla tutta, che promuove la diffusione di strumenti volti a incentivare una maggiore centralità del paziente nei processi di assistenza e cura. PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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Legalità come testimonianza quotidiana isogna prendere coscienza ogni giorno che la legalità deve essere la pratica del quotidiano. Ne è convinto il professor Luciano Caimi (nella foto), direttore del Centro studi per l’Educazione alla legalità, che in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Brescia ha promosso un ciclo di incontri sulla legalità. «Sono convinto – ha sottolineato il direttore – che l’esigenza educativa alla legalità risponde ad una domanda diffusa di rinnovamento morale. Purtroppo in questi dodici anni di attività del Centro abbiamo visto troppi episodi di corruzione». Durante il primo appuntamento che si è svolto a Palazzo Loggia, il sindaco Emilio del Bono, ha ricordato il concetto di patriottismo municipale, facendo leva sul fatto che una città più pulita e ordinata garantisce un maggior senso di
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sicurezza. Il sentimento di appartenenza civica è un punto di partenza fondamentale senza cui non si costruisce la sicurezza collettiva. La mancanza di rispetto per le istituzioni è un altro fattore discriminante e il loro scollamento con la società è una delle cause del minore senso di sicurezza. Dobbiamo collaborare tra noi e parlare con una voce sola, ha concluso Del Bono.
Il tema della legalità è vissuto per molti come imposizione più che un valore, in una concezione autoritaria dello Stato ha aggiunto il Procuratore della Repubblica Tommaso Buonanno, ricordando l’alto pezzo da pagare e tanti i reati che hanno portato i procedimenti a carico di persone a quota 15.234 solo nei primi quattro mesi dell’anno. Alla tavola rotonda era presente anche monsignor Giacomo Canobbio, delegato vescovile per la pastorale della cultura, che ha sottolineato l’impegno della Chiesa bresciana per diffondere la cultura della legalità, facendo sentire la propria voce sulle ingiustizie sociali e intervenendo sulla costruzione delle coscienze. Il secondo appuntamento, che si è svolto in Cattolica lo scorso 15 maggio, ha approfondito il tema del rapporto fra giovani e legalità, mentre l’ultimo incontro, che è stato
ospitato dall’Università Statale, ha affrontato il tema La mafia imprenditrice… A Brescia?. Grazie anche al contributo della Fondazione Comunità Bresciana, il Centro studi ha voluto proporre una riflessione ad ampio spettro sulla comprensione di tali fenomeni nonché sulla definizione di strategie e percorsi di formazione ed educazione di una coscienza eticamente fondata e civicamente orientata. Si assiste all’espandersi di una situazione di deregulation sul piano morale e dei comportamenti sociali, riconducibile a diversi fattori: la diffusa crisi del senso civico; la propensione al rischio e alla trasgressione nell’affermazione dell’autonomia da parte delle giovani generazioni; la difficoltà del dialogo intergenerazionale; il crollo della partecipazione sociale, cui conseguono la disaffezione politica, la chiusura individualistica nel privato e la sfiducia nelle istituzioni.
Mondo reale e virtuale: i rischi della rete per i giovani e l’età dei ragazzi che accedono a internet tramite tablet e smartphone è sempre più bassa, più alto è il rischio di incorrere in episodi di cyber bullismo e sexting. Di questo ne hanno la certezza i dirigenti della Questura che sono intervenuti in Cattolica durante l’incontro promosso dal Dipartimento di Scienze storiche e filologiche, diretto da Mario Taccolini, per riflettere sul rapporto fra “mondo reale e mondo virtuale”. I diversi relatori hanno raccontato casi concreti e arresti di persone che assumono identità diverse per adescare le loro vittime, di ragazzi che usano internet e sono presenti sui social media pur non avendone l’età, grazie anche alla complicità o alla trascuratezza dei genitori che sottostimano i rischi. Durante l’incontro è stato presentato anche il libro di Domenico Geracitano, Jessica Tininii, Simona Pilato, Davide Costa intitolato Gli amici virtuali. Si tratta di un manuale e una guida per aiutare i ragazzi ma anche gli adulti a conoscere un po’ di più il mondo virtuale. «Oggi ci troviamo di fronte ad un gap generazionale – ha affermato Geracitano, un poliziotto che da anni va nelle scuole per spiegare ai ragazzi i rischi che riserva la rete –. La nuova generazione è molto
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preparata e competente rispetto all’uso di internet e dei nuovi mezzi di comunicazione, ma sottovaluta o non conosce a fondo le insidie del web». Il libro non si concentra solo sul cyberbullismo, ma tratta anche di chi cerca di far qualcosa di speciale con internet, del furto d’identità e dello spotted. La Questura, come ha detto durante il saluto introduttivo il questore Luigi di Matteo, con il vice Emanuele Ricifari,
e il dirigente della Polizia postale Davide Costa, sta svolgendo un’intensa attività di prevenzione in molte scuole della provincia dando consigli agli studenti e agli insegnanti. La giornata si è conclusa con la tavola rotonda dedicata al tema Il tifo: la condivisione di una passione e che ha visto la partecipazione di Roberto Masucci, Vice Presidente Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive.
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Asa, a Cambridge g e Vinitaly la sfida della sostenibilità
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Coprogettare il futuro, tra saperi e sapori
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Alta Scuola per l’ Ambiente, in collaborazione con il Trinity Hall College dell’Università di Cambridge, ha promosso la prima edizione del Workshop Internazionale Towards a new alliance between humanity and environment: from science and education to sustainable policies - Verso una nuova alleanza tra l’uomo e l’ambiente: dalla scienza e formazione di politiche sostenibili, che si è svolto a Cambridge dal 24 e 25 Marzo. Filo conduttore del seminario è stata la valorizzazione e la condivisione di conoscenze al fine di sviluppare capacità culturali più forti all’interno delle comunità locali e favorire l’avvio di buone pratiche e politiche più sostenibili. Sono stati questi gran parte dei i temi sviluppati dagli studenti che hanno partecipato ai master promossi da Asa e che hanno ricevuto l’attestato di fine corso a Vinitaly. L’occasione è stato il convegno Brand dei territori, turismo e cantine sostenibili che si è svolto il 9 aprile come spunto di riflessione sulla tutela dell’ambiente anche nei gesti quotidiani e di indirizzo per i ragazzi. «Le generazioni riacquistano il diritto ad abitare la terra – ha sottolineato Pierluigi Malavasi, direttore dell’Asa –. Attraverso le competenze e le culture acquisite durante i corsi si riappropriano di questo diritto». L’Asa, in collaborazione con il Consorzio di Bacino Verona due del Quadrilatero, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Verona ed il contributo della cantina Villa Franciacorta e Serego Alighieri Valpolicella, ha dato vita per la prima volta nel contesto del Vinitaly, e in quello del panorama universitario italiano, a un evento certificato “a impatto zero”. Un evento carbon neutral è in linea con la mission
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stessa di Alta Scuola per l’Ambiente, filosofia condivisa anche dal Consorzio di Bacino Verona due del Quadrilatero con cui si stanno portando avanti dei progetti di ricerca nel settore della gestione e ottimizzazione dei rifiuti. Per calcolare quanto incide in convegno di Asa sull’Ambiente si parla di carbon footprint, una misura che esprime in CO2 il totale complessivo delle emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente alla conferenza. Per il convegno la voce più “impattante” nel calcolo è stata la mobilità per raggiungere Verona, che nell’ 85% dei partecipanti è avvenuta per mezzo del treno, in quanto ragionare nell’ottica di andare a compensare le emissioni permette di valutare a priori l’impatto e quindi di attivarsi per ridurlo. Anche la carta scelta per i pass di accesso era totalmente naturale riciclata e scritta con inchiostro atossico ad acqua; al suo interno c’erano dei semi di fiori di campo, da piantare a fine giornata. Di solito i pass sono plastificati mentre in questo caso erano totalmente green in linea con la scelta di compensare a monte di immettere meno Co2 possibile per questo evento. La carbon footprint complessiva stimata per la conferenza è risultata pari a 2 tonnellate di emissioni di CO2 nell’ambiente. La neutralizzazione delle emissioni è stata realizzata attraverso l’acquisto di crediti di emissione, in particolare di certificati VER, del progetto internazionale di riforestazione (standard Carbon Fix) “Kikonda Forest Reserve”, così come stabilito dalle normative di riferimento (PAS 2060). Il convegno è rientrato quindi nel Progetto Co2zero e la certificazione è stata rilasciata da Green Innovation.
a laurea magistrale in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse ha festeggiato i suoi primi dieci anni di attività con tre eventi celebrativi che hanno avuto come protagonisti i talenti che negli anni sono cresciuti all’interno del percorso specialistico. Un ruolo di rilievo è stato dato anche ad alcuni enti profit e no profit che hanno accolto gli studenti del corso. In questi anni il percorso magistrale ha laureato più di cento dottoresse e dottori magistrali che hanno avuto la possibilità di collocarsi con successo all’interno di imprese, organizzazioni, servizi socio-educativi e formativi, società di consulenza, enti e istituzioni, fra i quali anche la Fondazione Asm che, attraverso borse di studio destinate a studenti meritevoli, testimonia un dialogo fecondo fra istituzioni. Significativa è stata la lectio Generare un nuovo welfare di Felice Scalvini, assessore alle Politiche per la famiglia, la persona e la sanità del Comune di Brescia come interessante è stato l’incontro fra studenti e laureati con gli enti, le imprese e cooperative del territorio per conoscere opportunità e prospettive del mondo del lavoro. I festeggiamenti sono terminati il 4 Aprile alle Cantine Villa Franciacorta. Ospite dell’evento Coprogettare il futuro, tra saperi e sapori il docente e cantautore bresciano Omar Pedrini e alcuni tra i primi studenti laureati presso il corso di laurea magistrale in Progettazione Pedagogica, che hanno raccontato la loro esperienza lavorativa alla luce di un percorso di studi saldamente inserito nel mondo imprenditoriale bresciano. Son intervenuti inoltre anche Mario Ubiali, amministratore delegato di un’eccellenza imprenditoriale bresciana e da Roberta Bianchi, titolare dell’azienda vitivinicola. Ha concluso il convegno il preside della facoltà di Scienze della formazione Michele Lenoci. PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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La resistenza bresciana: nuove linee di ricerca Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, con il sostegno con l’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia e il Dipartimento di scienze storiche e filologiche ha promosso il convegno 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana. Con questa iniziativa l’Archivio storico ha posto l’attenzione su aspetti poco approfonditi e su nuove piste di ricerca riguardanti il periodo della Resistenza. I contributi degli studiosi si sono focalizzati sui risvolti econo-
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Una lezione di cucina in tv na lezione aperta con Enrico Marchese (nella foto con Paola Abbiezzi), responsabile della post produzione di Bake off Italia e della prima edizione di Mastercheff per gli studenti del Corso di Storia della radio e della televisione, tenuto dalla professoressa Paola Abbiezzi. Il grande successo dei programmi riconducibili all’area culinaria impone una riflessione sulle modalità di costruzione della narrazione: si racconta la realtà mettendone in scena gli intrecci, evidenziandone le storie, caratterizzando i personaggi. Un lavoro che si costruisce grazie all’abilità degli autori con l’indispensabile apporto del
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Il teatro forum per creare solidarietà
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mici legati alle formazioni partigiane, sulla deportazione, sulla renitenza e diserzione, sulla scuola, sul carcere, sulla Resistenza civile del mondo cattolico, sulla vita quotidiana. Dalla pur parziale documentazione esplorata si ha la conferma sulla refrattarietà anche dell’ambiente
bresciano, ormai disamorato del fascismo e della guerra, ad accodarsi ad uno Stato avviato ad una sconfitta certa. Ma per avere un quadro completo occorrerà attendere la conclusione del lungo lavoro di spoglio dell’intera, corposa documentazione.
montaggio, grazie al quale il materiale grezzo prende forma e costruisce il prodotto finito. Come nelle ricette di cucina.
e l’area archeologica del Capitolium.
Foscolo “bresciano” l Comitato promotore Club Unesco Brescia Santa Giulia, in collaborazione con Il Dipartimento di Scienze storiche e filologiche, ha promosso un seminario per approfondire le amicizie bresciane dello scrittore Ugo Foscolo e le sue relazioni editoriali e culturali con la nostra città. L’iniziativa, coordinata da Maria Pia Pattoni, docente dell’Università Cattolica e membro del Comitato promotore, rientra in un ciclo di incontri per favorire la costituzione a Brescia di un Club Unesco che avrà il compito di sostenere e valorizzare iniziative culturali sul territorio. Tra queste rientrano le aree iscritte nella Lista patrimonio dell’umanità locale: il monastero di Santa Giulia
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Cosmologia per profani p possibile presentare i raffinati concetti della cosmologia moderna a profani che non hanno familiarità con gli strumenti matematici? Il professor Bruno Bertotti, emerito all’Università di Pavia, durante una conferenza che si è tenuta nella sede di via Musei, ha presentato alcune risposte innovative a questa domanda, basate anche su brevi simulazioni. La cosmologia, avendo un unico oggetto di ricerca, l’universo, è certo una disciplina peculiare e solleva problemi che oltrepassano l’ambito della fisica e dell’astronomia, in particolare circa il concetto di distanza e la natura del tempo e del suo inizio. All’incontro erano presenti anche gli studenti delle scuole superiori che hanno partecipato alle Olimpiadi della fisica.
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n filo rosso ispirato dall’espressione cara a Don Milani, che campeggiava negli anni sessanta all’entrata della scuola di Barbiana in dichiarata contrapposizione al “Me ne frego” fascista. I Care? è il titolo dell’incontro organizzato il 5 maggio nella sede di via Trieste nell’ambito del progetto Brescia città della Solidarietà per tutte le età e tutte le culture. Ed è il percorso che ha condotto ragazzi e insegnanti ad affrontare alcune situazioni problematiche con l’accompagnamento del Teatro Forum messo in campo degli animatori della Cooperativa Tornasole. «Una tecnica - spiegano i promotori - che aiuta a maturare progetti di sensibilizzazione coinvolgendo i partecipanti e trasformandoli in spett-attori». Il progetto è finalizzato alla creazione di un network tra scuole, associazioni di volontariato ed enti di ricerca per migliorare le competenze promozionali del volontariato, che si dimostra un canale di prevenzione del disagio sociale e delle difficoltà di integrazione tra diverse culture presenti a Brescia. La gratuità, la circolarità dell’aiuto, l’interessarsi ai problemi della comunità in cui viviamo, possono essere chiavi per scardinare diffidenze
e contrasti che vanno proposte da una coralità di soggetti. L’incontro I Care? così come il progetto è promosso da una rete di realtà diverse: Anteas con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in primis. Sono partner del progetto l’Osservatorio sul Volontariato dell’Università Cattolica, il Csv di Brescia, l’Avis Provinciale e l’associazione Bimbo chiama bimbo. In questi mesi sono stati proposti incontri di sensibilizzazione, corsi formativi, momenti di riflessione per tornare a prendersi cura di una società che in fondo ognuno di noi è chiamato a costruire.
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Festa di laurea con lancio del tocco
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Giffoni, la lezione di Manlio Castagna
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«La vostra vita – ha augurato infine monsignor Ambrosio – sia sempre verde e profumata come la corona di alloro che tradizionalmente cinge il capo dei laureati». Al termine della celebrazione eucaristica è intervenuto Mauro Balordi, direttore della sede di Piacenza e Cremona dell’Università Cattolica: «La speranza è che non dimentichiate l’Università Cattolica, anzi che vi sentiate parte dell’Ateneo. L’augurio per il vostro futuro è che possiate dimostrare ciò che valete, che possiate contribuire a far uscire dalla crisi il nostro Paese».
Balordi ha poi introdotto Stefano Bertuzzi, che è andato subito al cuore del suo discorso, con cui ha colpito e commosso gli oltre mille presenti in cattedrale: «Oggi è un inizio non una fine – ha esordito –. Se c’è una cosa che vorrei vi ricordaste è il fatto che ora è il momento di attivare tutte le vostre sinapsi e non c’è un libro da seguire. Avete tante opportunità ed anche tante sfide in questo momento: non accontentatevi di piccoli progetti. Sognate in grande!». La cerimonia si è conclusa con la consegna dei diplomi di laurea e il lancio dei tocchi.
In gara contro lo spreco alimentare entocinquanta studenti delle scuole superiori, divisi in sei squadre, hanno accettato la sfida della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica aderendo al progetto Spreco alimentare, un paradosso insostenibile. Guidati dai ricercatori dell’Università Cattolica Luigi Lucini, Lucrezia Lamastraa e Raffaella Battaglia, oltre che dai loro professori, hanno partecipato a un percorso informativo
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e formativo che si è concluso con il contest dello scorso 15 aprile. Ad aggiudicarsi il primo premio l’Istituto Tecnico Agrario
Raineri, il cui sito ha colpito la giuria tecnica per la completezza dei contenuti e per il lavoro di approfondimento “scientifico”. Al
secondo posto il Liceo Scientifico Novello con il sito Iononspreco, diretto e comunicativo, tradotto addirittura in tre lingue. Terzo posto per il Liceo Colombini, mentre il premio speciale per il sito che ha ottenuto il maggior gradimento sui social media – cioè maggior numero di ILike sulla pagina Facebook della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali https://www. facebook.com/AgraC – è andato anriaUCSC cora al Liceo Novello.
arrivato a Piacenza, con il suo vicedirettore Manlio Castagna, Giffoni Experience, il festival numero uno al mondo di cinema per ragazzi, quello che ha fatto affermare a Francois Truffaut che “di tutti i festival del cinema, quello di Giffoni è il più necessario”. Con la sua verve istrionica Castagna ha saputo incantare i 250 ragazzi del pubblico in un incontro del ciclo A tutto Campus, organizzato dalle Relazioni esterne e Comunicazione della Cattolica di Piacenza, durante il quale il vicedirettore del festival ha esplorato tecniche e “segreti” per organizzare un evento culturale internazionale. «Giffoni è conosciuto da oltre 29 milioni di persone in Italia, è tra i primi 10 eventi culturali in Italia, è seguito da un pubblico al 60% femminile, di una fascia d’età compresa prevalentemente tra i 13 e i 28 anni», afferma Castagna -. Numeri che parlano di un’escalation di successi. Il motivo? Giffoni parla ai giovani perché i giovani cercano la verità. E il festival gliela offre attraverso le emozioni del cinema». Perché un evento è innanzitutto «un’esperienza fatta di sogni e di emozioni, è una calamita che deve trasmettere contenuti, parlando al cuore».
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ognate in grande: questo il messaggio che Stefano Bertuzzi, laureato della facoltà di Agraria e oggi Ph.D.,M.P.H. Executive Director dell’American Society for Cell Biology e ospite d’onore della festa di laurea 2014, ha lasciato ai giovani laureati riuniti nella cattedrale di Piacenza per l’evento celebrativo di consegna dei diplomi di laurea. Una festa in stile anglosassone con i laureati in toga e tocco, e con la comunità universitaria, fatta di docenti, ricercatori e personale amministrativo che, insieme ai famigliari, si sono stretti intorno ai ragazzi per celebrare una tappa importante del loro percorso formativo e professionale. «Penso alla vostra fatica, alla passione per lo studio, alla gioia di conoscere, di indagare la realtà che ci circonda senza fermarsi solo a quello che appare – ha sottolineato il vescovo Gianni Ambrosio nell’omelia –. Mi congratulo con voi e con chi ha contribuito alla vostra formazione, dai genitori ai docenti: solo con la fatica – ha poi aggiunto il Vescovo – possiamo ottenere risultati, solo con essa possiamo far fronte alle difficoltà della vita».
INCONTRO
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Orientamento, i ggiovani alla ricerca del futuro i vuole coraggio. Non dovete limitare le vostre ambizioni. Bisogna assumersi le responsabilità delle proprie scelte e portarle avanti con coraggio nonostante le difficoltà» così ha esordito Neri Marcorè, attore e conduttore televisivo, conversando con gli oltre 400 giovani che hanno partecipato il 6 maggio alla seconda edizione della Convention Alla ricerca del futuro organizzata dall’Università Cattolica di Piacenza, in collaborazione con alcuni Istituti Superiori del territorio. Nella mattinata i momenti di riflessione e di confronto si sono alternati all’ascolto di brani musicali e di visione di filmati formativi ed evocativi per stimolare i giovani a pensare in modo consapevole al proprio futuro. Dopo i saluti del direttore di sede Mauro Balordi, Daniele Fornari, docente della facoltà di Economia e Giurisprudenza, ideatore e promotore della Convention, è entrato nel vivo con un intervento intitolato Camminare verso il futuro. Futuro che è da costruire su valori che dovranno guidare i giovani: valori della libertà, del coraggio, della responsabilità, dell’impegno, della passione. Concordi anche gli imprenditori presenti come testimonial: Carlo Tagliaferri e Bruno Giglio, che partendo dalla parola chiave “passione”, hanno confermato che la crisi c’è, è innegabile, ma la fiducia nei giovani è forte e con passione, costanza e determinazione, si possono fare grandi cose, con uno sguardo costante all’innovazione. Toccante la testimonianza di Federica Bovolenta, vedova del pallavolista Vigor, che suggerisce ai ragazzi: «Apritevi, entusiasmatevi, arrabbiatevi anche: ma fatelo a 360 gradi perché la vita in un attimo vi può portare via».
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La parola è poi passata ai docenti della Cattolica. Primo intervento quello del professor Antonio Albanese, presidente del corso di laurea in Giurisprudenza, che ha descritto il giurista del futuro come un professionista che dovrà farsi paladino della libertà e dei diritti fondamentali della persona. Pierpaolo Triani, della facoltà di Scienze della formazione, ha invece sottolineato come educare sia un atto di libertà che richiede la forza di guardare al bene dell’altro. Il professor Marco Trevisan, della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, ha ricordato che «la facoltà ha in atto diversi progetti internazionali per dare cibo a chi non ne ha e nel contempo rendere più corrette le abitudini alimentari dei Paesi ricchi». Infine sono intervenuti l’economista Sebastiano Grandii e la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza Annamaria Fellegaraa che, citando Sartre, ha spiegato: «Siamo liberi nella scelta, ma non dalla scelta».
A TUTTO CAMPUS
Se in cattedra sale Ironman
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re chilometri e ottocento metri di nuoto, 180 di ciclismo, 42,195 di corsa in 8 ore 26 minuti e 15 secondi. Questi i numeri dell’impresa compiuta il mese scorso a Los Cabos, Messico, da Daniel Fontana, primo italiano a salire sul podio iridato in una prova del circuito Ironman. Anche di questo sogno diventato realtà si è parlato con Daniel Fontana lo scorso 6 maggio nell’incontro A tutto campus che ha riunito in aula una folla di oltre 200 studenti. «La resilienza per me è un valore molto importante – ha sottolineato Fontana –. La crisi nel mio sport è una certezza e affrontarla correttamente è il segreto del successo. In fondo credo che lo sport rispecchi la vita di tutti: oggi il mondo è molto competitivo, affrontarlo con coraggio e determinazione è la chiave per riuscire in ciò che conta per ciascuno di noi. Lo sport è un modo simbolico per prepararsi alla vita». «Ognuno di noi – ha spiegato Daniel, che si allena a Settimo Milanese – è dotato di talento, ma il lavorare sodo e la costanza sono più importanti delle doti naturali. Vale nello sport, ma anche nella vita».
Premio “Comm. Piero Rebecchi” vince la tesi sui raspi dell’uva i è svolta lo scorso 8 maggio, presso l’Aula San Francesco della Cattolica di Piacenza, la consegna del premio di laurea Comm. Piero Rebecchi istituito dal Lions Club Rivalta Valli Trebbia e Luretta e dalla famiglia Rebecchi. Il premio è stato attribuito a Monica Dragoni, che ha conseguito la laurea magistrale in Scienze e tecnologie alimentari alla Cattolica di Piacenza, con votazione di 110 lode/110,
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con la discussione della tesi Frazionamento lignocellulosico di raspi ottenuti da diverse varietà di uva. La cerimonia di consegna si è svolta all’apertura del seminario Rialzo dei prezzi alimentari: opportunità di lavoro? Nutrire il pianeta richiede elevate capacità professionali dal campo alla tavola, organizzato dalla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali nell’ambito dell’evento Career Day. Dal 2001 annualmente il
Lions Club Rivalta Valli Trebbia e Luretta accantona, insieme alla famiglia Rebecchi, una somma per l’iniziativa e ogni biennio fissa con la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Cattolica un tema di interesse generale, ma legato al territorio. Si tratta di uno dei fiori all’occhiello dell’attività del Club, perché ricorda la figura del compianto socio
fondatore Piero Rebecchi, che tanto si è prodigato per la nascita del Club. Alla cerimonia, aperta dai saluti del preside di facoltà, Lorenzo Morelli, sono intervenuti la presidente del Lions Club Maria Pisacane e la signora Maria Teresa Rebecchi.
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Sulla scena del crimine l Comandante del Ris di Parma, Tenente Colonnello Giampietro Lago (nella foto), ha incontrato gli studenti del corso di laurea in Giurisprudenza della sede piacentina. Una lezione sulle attività investigative di fondamentale importanza per indirizzare le indagini dirette a individuare il presunto autore del reato, quali il sopralluogo e il
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repertamento ordinariamente compiuti sulla sce-
Il ruolo del marketingg nelle imprese cremonesi uale ruolo viene attribuito al marketing dalle imprese operanti nella provincia p di Cremona? È il tema della ricerca al centro del seminario svoltosi presso l’Università Cattolica di Cremona dedicato a Il ruolo del marketing nelle imprese cremonesi. Evidenze da una ricerca empirica. organizzato dal Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale - CERSI. Il professor Fa-
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La p piacentina Milena Lambri nell’Accademia del vino icercatrice presso la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Cattolica, Milena Lambri è stata nominata membro dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino in occasione dell’Inaugurazione dell’anno accademico presso l’Accademia dei Georgofili, sede dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino. Il riconoscimento va alla ricercatrice dell’Istituto di Enologia e Agro-aliIngegneria mentare piacentino in virtù del suo percorso accademico e professionale in ambito vinicolo. Lambri è inoltre Membro dell’Osservatorio permanente antifrode per il settore vitivinicolo, istituito dal Ministero delle Politiche Agricole e
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na del crimine dalla polizia giudiziaria. Dopo l’introduzione del professor Antonio Chizzoniti, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università Cattolica, sono intervenuti Cristiano Barbieri, docente di Scienze forensi, Paola Corvi, docente di Procedura penale, e Claudia Mazzucato, docente di Diritto penale.
bio Antoldi, condirettore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale (CERSI) che ha organizzato il seminario, ha ribadito che l’Università, per rendersi sempre più al servizio delle imprese del territorio, affianca agli studi teorici la ricerca sulle realtà produttive locali. La ricerca ha mostrato, in particolare, come il ruolo del marketing sia considerato tanto maggiore quanto più risulta elevata la pressione concorrenziale e la pressione innovativa dei mercati nei quali le imprese operano.
Forestali con la finalità di individuare il rischio di frodi per le principali filiere dell’agroalimentare italiano.
Giustizia ed economia: la testimonianza di Michele Vietti a giustizia è un elemento fondamentale per la crescita e la competitività del sistema Paese. Un sistema giudiziario che funziona rende più attraente il Paese per gli investimenti, un sistema giudiziario che non funziona allontana gli investimenti e le risorse». È questo il messaggio lanciato dal vice-presidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti (nella foto) intervenuto al convegno Crisi economica e regolazione giuridica del mercato, tenutosi presso la sede piacentina dell’Università Cattoli-
ca e promosso dal corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, in collaborazione con il dipartimento di Scienze giuridiche e la facoltà di Economia e Giurisprudenza. Il convegno coordinato da Anna Maria Fellegara, preside della facoltà
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di Economia e Giurisprudenza, si è aperto con i saluti di Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, di Italo Ghitti, presidente del Tribunale di Piacenza, e di Graziella Mingardi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Piacenza.
CAREER DAY
La lezione di Paratici
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ltre 100 “realtà imprenditoriali” partecipanti, training point, seminari, eventi speciali, incontri con le aziende ed eventi interdisciplinari. E la terza edizione di AgriCulture, evento dedicato al mondo delle Scienze agrarie, alimentari e ambientali. Questa in sintesi la quattordicesima edizione del Career Day Cattolica 3.0, l’evento dedicato a studenti, laureandi e laureati che ha visto affollare la sede di Piacenza della Cattolica lo scorso 8 maggio per una giornata dedicata al mondo del lavoro. Oltre alla classica area stand per la consegna dei curricula, presenti i responsabili delle risorse umane delle aziende, che hanno tenuto colloqui individuali con i candidati, mentre psicologi del lavoro hanno proposto test di selezione, servizi di cv check e colloqui in italiano e inglese, sia singoli che di gruppo nell’ambito del training point.
Special guest dell’edizione 2014 Fabio Paratici, direttore sportivo della Juventus F.C., protagonista dell’incontro Da calciatore a Direttore Sportivo: la testimonianza di una carriera d’eccezione: intervistato da Alessandro Biolchi di Sky e Roberto Perrone del Corriere della Sera, il direttore sportivo bianconero ha raccontato la strada che lo ha portato alla Juventus e svelato alcuni segreti che l’hanno accompagnato nel corso della carriera: «La famiglia gioca sempre un ruolo determinante, sia per me personalmente sia nel mio lavoro. Nella scelta di un giocatore da acquistare: preferisco vedere un atleta a cena con la sua famiglia piuttosto che tre volte in più in campo». Prosegue affermando che la Juventus è il culmine della carriera per qualsiasi dirigente, e infine si è lasciato andare a qualche “chicca” sui suoi migliori acquisti e anche su quelli pensati ma non conclusi.
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Media digitali, g al via il nuovo prestito per gli studenti di Maria Villano al 21 maggio gli studenti dell’Università Cattolica hanno una possibilità nuova per studiare: in EDUCatt – a Milano, ma presto il servizio sarà attivato anche a Piacenza e a Roma – è arrivato il prestito digitale. Grazie a un accordo stipulato tra Piazza dello studente – piattaforma online di servizi allo studente promossa da Fondazione Andisu (Ente Nazionale per il Diritto allo Studio e per i Servizi agli Studenti) in collaborazione con Fondazione Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) – e la piattaforma Medialibrary – il primo network italiano di biblioteche digitali pubbliche – sono disponibili on line all’indirizzo www.educatt.it/hub alcuni libri di testo adottati nei corsi dell’Ateneo e i maggiori quotidiani nazionali (Corriere, Repubblica, La stampa e anche la Gazzetta dello sport); oltre a queste risorse, acquistate appositamente da EDUCatt per gli studenti dell’Università Cattolica, è possibile accedere a ebook, risorse mp3 come musica e audiolibri, file di dati e video messi a disposizione da Medialibrary in open access. Per poter scaricare sul proprio device – sia esso un tablet, uno smartphone o un computer – tutto ciò che si desidera basta registrarsi gratuitamente al servizio compilando la cartolina
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distribuita presso tutti gli sportelli al pubblico di EDUCatt (Polo studenti e Prestito libri) e consegnarla al Container.9; entro 72 ore si riceverà una mail con le credenziali di accesso al portale e da allora il profilo sarà attivo. Prendere in prestito un libro digitale significa averlo a disposizione per due settimane, dopo le quali è comunque possibile ri-prenotarlo p un numero illimitato di volte. È possibile scaricare fino a un massimo di 6 ebook al mese e 3 file mp3 a settimana e ogni mattina è possibile sfogliare sul proprio device l’edizione del giorno del quotidiano preferito. Rispondere alle esigenze degli studenti in modo sempre più efficace è l’obiettivo che EDUCatt sta perseguendo anche grazie all’interazione con altre realtà. L’apertura e il confronto si sono rivelati fino a oggi la strategia migliore: oltre alla rete nazionale che si è costituita grazie a Fondazione Andisu, anche all’interno dell’Ateneo prosegue la proficua collaborazione con la University press Vita e Pensiero, che ha ospitato i libri di EDUCatt nel suo stand al Salone del Libro di Torino, dove è stato presentato dagli studenti l’ultimo lavoro di ricerca nato in seno al Laboratorio di Editoria: Un soffio tra le pagine. Lo spirito nella letteratura italiana contemporanea: un’antologia di casi editoriali.
La bellezza delle età della vita artecipato e commosso è stato il terzo incontro del percorso sulla Bellezza, promosso da EDUCatt in collaborazione con l’Università Cattolica, che ha visto protagonista Don Luigi Verdi, fondatore della fraternità di Romena, comunità di accoglienza sorta, come ha ricordato il presidente di EDUCatt Antonella Sciarrone Alibrandi introducendo l’ospite, in uno dei luoghi più suggestivi dell’Appennino tosco-emiliano. Dopo l’intervento di Don Daniel Balditarra, assistente spirituale del Collegio Augustinianum, che ha trattato con la sua esperienza umana e cristiana del tema della Bellezza nelle età della vita, don Gigi, come si fa chiamare, ha regalato ai presenti una riflessione profonda che, partendo dal tema specifico, ha abbracciato gli ambiti fondamentali dell’esistenza umana. «Siamo tutti più soli e più muti»
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ha affermato presentando il suo personale elenco di «cose che sciupano la bellezza», «abbiamo perso la capacità di leggere la sofferenza degli altri e ci perdiamo nelle nostre case-labirinto, dove ci è difficile persino notare il dolore di un figlio, di un padre, di chi vive con noi». Quello che ci manca, secondo don Gigi, per far rivivere la bellezza, è il senso di responsabilità, la consapevolezza, la forza di volontà, ma anche il saper ritrovare la forza della debolezza, la capacità di trasformare i nostri difetti, il nostro “peggio” in una ricchezza per noi stessi e per gli altri. Ci manca, infine, l’amore più autentico, che è «quello che non serve a nulla, che si vede nei gesti prima che nelle parole». Il resoconto dell’incontro e degli altri appuntamenti, con estratti video e approfondimenti, è disponibile all’indirizzo www.educatt.it/bellezza2014.
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IN BREVE
Gli appuntamenti d’ammissione ai Collegi
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nche quest’anno la possibilità di partecipare al concorso per l’accesso ai collegi e alle residenze dell’Università Cattolica gestiti da EDUCatt sono molteplici e articolate in diverse date. Ecco il programma per le varie sedi a partire dal mese di luglio 2014: OPENDAY 10 E 11 LUGLIO (MILANO) Durante gli Open Day della sede di Milano si svolgerà una sessione di concorso appositamente per gli studenti registrati all’iniziativa. Dopo aver superato la prova scritta, il colloquio con la commissione si svolgerà nel pomeriggio di giovedì 10 luglio oppure venerdì 11, in modo che sia poi possibile prendere parte a tutte le manifestazioni previste per l’Open Day. Nelle due giornate sono inoltre programmate visite ai collegi.
COLLEGE DRAFT (BRESCIA E ROMA) Per la sede di Brescia le iscrizioni resteranno aperte per tutto il periodo estivo. Per la sede di Roma, la prova scritta di ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia è stata contestuale a quella di accesso alla facoltà; la valutazione del merito recepisce le graduatorie finali relative alle prove di accesso alla facoltà. Per la facoltà di Economia e per le Lauree triennali in Professioni sanitarie le iscrizioni al concorso saranno aperte nel mese di settembre (in data da definire) e le prove consisteranno in un colloquio motivazionale che si svolgerà in una sola giornata nello stesso mese. COLLEGE CAMP 24-25 LUGLIO (MILANO E PIACENZA) Il College Camp è la sessione principale del concorso. Nella mattina di giovedì 24, dopo l’accoglienza dei partecipanti presso il Welcome desk appositamente allestito, si svolgerà la prova scritta, cui seguiranno, durante tutte le due giornate, le sessioni di colloquio con la commissione. In questa occasione sarà possibile pernottare presso le strutture EDUCatt nella notte del 24 luglio e svolgere attività programmate con i tutor come visite ai campus e ai collegi. Tutte le informazioni per accedere ai collegi, le modalità di partecipazione e la procedura di iscrizione sono disponibili all’indirizzo web del progetto Collegi www.collegiunicattolica.it (m.v.) PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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libri
Speciale Salone
Genitori-figli: g l’alleanza possibile di Velania La Mendola
e volessimo rappresentare il susseguirsi delle generazioni come i piani di un palazzo, dovremmo purtroppo dire che stiamo correndo il rischio di costruire i diversi piani senza più né gli ascensori né le scale. Ciascun piano crede di dover bastare a se stesso, costringendosi a una triste autoreferenzialità». Sono le parole con cui Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha esordito alla presentazione del volume Ho ricevuto, ho trasmesso al Salone Internazionale del Libro di Torino, l’11 maggio, insieme alla giornalista Ritanna Armeni. Un dibattito vivace, che si è soffermato su alcune figure chiave, come quella del padre, provocatoriamente chiamata “mammo” dalla Armeni, per sottolineare la perdita dell’autorità all’interno del nucleo familiare: «è anche per questo che c’è stata una rottura delle alleanze tra le generazioni?» Una domanda alla quale Monsignor Paglia ha risposto rimettendo al centro il tema dell’accoglienza: «La paternità avvolge la diversità dei figli: un padre accoglie ma non mette per questo da parte l’autorità». Anzi il disagio dei giovani di questo tempo, ha spiegato Paglia, non sembra più causato da una eccessiva presenza del padre, come poteva accadere nel recente passato, quando si sentiva l’urgenza di liberarsi da un peso troppo ingombrante. Oggi siamo alla fin du dogme paternel e, paradossalmente, il dramma dei giovani oggi sembra l’opposto di ieri: abbandonati dai padri, attendono un ritorno della paternità. Così Paglia ha ricordato papa Francesco: «Le folle lo cercano perché siamo alla ricerca del Padre, di un punto di riferimento; il papa accoglie prima di giudicare, senza però dimettere la responsabilità di dire quale strada percorrere». La responsabilità è un altro tema dei testi raccolti all’interno del volume, che comprende voci laiche e non solo cattoliche e firme autorevoli come quelle di Massimo Recalcati, Mauro Magatti, Xavier Lacroix, Francesco Stoppa,
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Lucetta Scaraffia, che ha assistito all’incontro. L’intreccio delle generazioni non si ferma naturalmente al padre, ma tocca anche gli anziani, i nonni, e il loro compito verso i più giovani. «Organizziamo la giornata mondiale per gli anziani! Perché solo i giovani? Recuperiamo il legame tra passato presente, creiamo momenti di confronto», ha chiosato Paglia. Del resto nell’intera tradizione biblica, sia giudaica sia cristiana, l’alleanza tra le generazioni è centrale, la pura trasmissione della fede nella Scrittura assume la forma della narrazione dei padri ai figli, di quanto Dio ha fatto per il suo popolo. «Generare è narrare», ha detto Paglia, che ha citato il Salmo 78: «Ciò che abbiamo udito e conosciuto, che i nostri padri ci hanno raccontato, non lo terremo nascosto ai nostri figli, che racconteranno alla generazione seguente le lodi del Signore e la sua potenza, le meraviglie che egli ha compiuto». Infine una domanda sulla generazione sotto accusa rivolta dalla Armeni: «Siamo colpevoli per vari motivi, ma non è esagerato? La colpa delle fratture di oggi è davvero solo nostra?». Secondo Paglia: «La generazione adulta attuale ha in larga misura mancato la sua responsabilità. Perché non c’è stata, preoccupata com’era a pensare solo a se stessa, oppure a credere che bastasse saturare di merci e di consumi il paesaggio in cui le nuove generazioni nascevano e cominciavano a muoversi. La colpa c’è, ma ci sono anche i segni di un mondo che si ricostruisce. Adoperiamoci per migliorare. I giovani posso correggere gli errori dei padri, collaborando tra generazioni si può».
Le notizie, i consigli di lettura, i dibattiti in corso, le interviste agli autori di Vita e Pensiero si possono seguire su twitter (@vitaepensiero), facebook (vitaepensieroeditore), pinterest (vitaepensiero), youtube (/vitaepensiero) e sul sito www.vitaepensiero.it
Mario Giacomo Dutto,
Acqua alle funi. Per una ripartenza della scuola italiana vitaepensiero.it
LE RIVISTE VP
Il teatro verso la performance
speciale il primo numero 2014 È della rivista Comunicazioni Sociali (gennaio-aprile), è infatti un numero
monografico intitolato Il teatro verso la performance e curato dalla professoressa Annamaria Cascetta. Raccoglie i saggi che rielaborano gli interventi presentati dagli autori al seminario di studio Il tempo della performance ed è la prima tappa di un work in progress in dialogo con varie voci internazionali sul tema. Come scrive la curatrice nella nota introduttiva: «Si tratta di definire i confini dell’esperienza teatrale all’interno dell’istanza performativa, di individuarne i connotati, di vederli all’opera in alcune significative realizzazioni scelte come limitato campione». Tra gli autori analizzati ricordiamo Jerzyy Grotowski, Samuel Beckett, Erika Fischer-Lichte, HansThies Lehmann. Vi è poi una sezione dedicata ai momenti di teatro performativo sulla recente scena europea e un’altra, denominata Intersezioni, che raccoglie saggi con diversi punti di vista sul binomio corpo-performatività. Chiude il volume un’appendice iconografica. In omaggio al magistero di Annamaria Cascetta, alla sua costante ricerca nei territori delle arti della scena e alla appassionata dedizione alla trasmissione del sapere è uscito il volume Scena Madre. Donne personaggi e interpreti della realtà, a cura di Roberta Carpani, Laura Peja e Laura Aimo.
Premio di saggistica “Città delle rose”
Besnier ha vinto la 12° JCittàean-Michel edizione del Premio di saggistica delle Rose come miglior autore
straniero con il libro L’uomo semplificato (collana Transizioni): una riflessione del filosofo della Sorbona sull’essenza dell’umano, che è varietà, immaginazione, complessità, interiorità, ironia, simboli ed emozioni contro l’appiattimento di una concezione tecnico-scientifica del mondo.
libri Brad S. Gregory
Gli imprevisti della Riforma. Come una rivoluzione religiosa ha secolarizzato la società Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 582 euro 32,00 (Cultura e Storia)
li imprevisti della Riforma è destinato a tutti coloro che vogliono capire come l’Europa e il Nord America di oggi sono diventati quello che sono»: ecco, nelle parole dell’autore, l’ambizioso programma di questo libro, che in versione originale ha dato vita a un acceso dibattito ed è destinato a diventare punto di riferimento per un pensiero critico della cultura occidentale contemporanea. Storico statunitense dalla scrittura elegante ed erudita, Gregory ricostruisce il farsi della modernità come effetto a lungo termine di alcune svolte accadute nel passato. Il punto di cesura si verifica con la Riforma protestante che, negli intenti dei suoi padri, avrebbe dovuto sanare le derive della cristianità medievale e riportarla al cuore del messaggio evangelico. Ma una serie di problemi complessi, primi fra tutti i conflitti e i disaccordi dottrinali sorti fin da subito non solo con la Chiesa di Roma ma anche all’interno della stessa compagine protestante, ha portato a effetti imprevisti, non intenzionali e a volte contrari alla visione di partenza, che hanno contribuito alla costruzione dell’Occidente moderno.
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Edmondo Berselli
Meglio stare a casa. Sei saggi su cultura, luoghi comuni e cattolicesimo Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 88 euro 10,00 (Punti)
na delle figure più eclettiche e originali della cultura italiana degli ultimi decenni: questo è stato Edmondo Berselli. Osservatore della società disincantato e partecipe, interprete mai ideologico delle vicende politiche, studioso onnivoro, si è dedicato con passione e ironia anche a temi pop, come la musica leggera, il calcio, la televisione, la gastronomia, conciliando magistralmente raffinate analisi e vertiginose disquisizioni. Queste pagine, che raccolgono i saggi da lui pubblicati tra il 2003 e il 2008 sulla rivista «Vita e Pensiero», sono un tributo alla sua figura di intellettuale atipico. Sostenuto e amichevolmente accompagnato dalla Prefazione di Lorenzo Ornaghi e dalla Postfazione di Aldo Grasso, il volume svela i tratti distintivi del microcosmo di Berselli, il suo pensiero acuto e curioso, da ‘adulto con riserva’, nei confronti della cultura di massa, della politica e del cattolicesimo.
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John W. O’Malley
Gesuiti. Una storia da Ignazio a Bergoglio Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 146 euro 13,00 (Grani di senape)
elezione a papa di Jorge Mario Bergoglio ha innescato un forte processo di rinnovamento che sta segnando profondamente la vita della Chiesa. Tra le grandi novità c’è anche l’essere il primo papa gesuita della storia: un’eventualità parsa per secoli impensabile, che ha suscitato un’ondata di curiosità nei confronti della Compagnia di Gesù. Chi poteva soddisfare questo diffuso interesse meglio di un grande storico appartenente all’ordine dei gesuiti, quale O’Malley? Impresa non facile: quella della Compagnia di Gesù è infatti una storia ricca e complessa, abbraccia secoli, culture e continenti diversi ed è stata oggetto di giudizi molto contrastanti. Perché i gesuiti divennero quasi da subito anche poeti, astronomi, architetti, antropologi, imprenditori teatrali e molto altro, in un coinvolgimento nella cultura laica che non aveva precedenti per un ordine religioso e che finì per essere interpretato in modo dualistico: i gesuiti o erano santi o erano demoni. Il libro ci restituisce un ritratto a tutto tondo dell’ordine, tra soppressioni e rifondazioni, fama e martirio, in un vivace racconto che parte da Ignazio per arrivare a papa Francesco.
L’
Serie cartacee e digitali
I
n occasione del Salone internazionale del Libro di Torino è uscito il 16° volume della serie Quaderni del Laboratorio di Editoria Un soffio tra le pagine. Lo spirito nella letteratura italiana contemporanea: un’antologia di casi editoriali. Il titolo appartiene alla serie interamente curata dagli studenti del Laboratorio di Editoria dell’Università Cattolica, che ogni anno producono un libro sul mondo dei libri, delle biblioteche, degli editori. La serie è completamente indicizzata e presentata sul sito di EDUCatt e i volumi sono acquistabili anche in ebook dalle piattaforme collegate al circuito di Stealth. Oltre alla serie Quale, EDUCatt si occupa di pubblicare e di rendere disponibili on line, quasi sempre in open access, altre serie e pubblicazioni periodiche di supporto alla didattica, i cui fascicoli possono essere scaricati gratuitamente da chiunque sia interessato. Si tratta dei Quaderni del Dipartimento di Scienze Politiche – di cui è appena stato pubblicato il 7° numero –, che ospitano atti e testi derivanti dalle iniziative promosse dal Dipartimento di Scienze Politiche, nonché saggi e articoli dei suoi docenti e ricercatori; della rivista L’analisi linguistica e letteraria, che accoglie ricerche di natura teorica e applicata in materia di letteratura e di linguistica, di cui è fresco di stampa – e di pubblicazione on line – l’ultimo numero (2013/2); di Centroamericana, semestrale sui temi legati alla lingua, alla letteratura e alla cultura dei paesi del Centro America e delle Antille, anch’esso, a partire dal 15° volume del 2009, interamente disponibile e scaricabile dal sito di EDUCatt; infine anche dei nuovi Annali di Storia moderna e contemporanea, presto disponibili gratuitamente online come le altre serie. Tutte le informazioni e le presentazioni delle serie sono disponibili all’indirizzo www.educatt.it/libri/riviste.
PRESENZA 3, MAGGIO-GIUGNO 2014
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