Presenza XV 04 | luglio-agosto 2014

presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

NAZ/350/2008 DCOO53793

numero 4 - anno XV luglio-agosto 2014

Ne ha fatta di strada

Alfredo Ambrosetti, dalla Cattolica al summit di Cernobbio

Postcards

Double Degree a Boston Erasmus in Finlandia

Ateneo

L’omelia e il videomessaggio del Papa per il Gemelli

L’ECONOMIA della condivisione La sharing economy è molto più che una realtà.

Nascono ogni giorno nuove forme di integrazione sociale e solidarietà. Ma c’è il nodo delle regole da definire. Anche in Italia

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presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

NAZ/350/2008 DCOO53793

numero 4 - anno XV luglio-agosto 2014

Ne ha fatta di strada

Alfredo Ambrosetti, dalla Cattolica al summit di Cernobbio

SOMMARIO

Postcards

Double Degree a Boston Erasmus in Finlandia

Ateneo

L’omelia e il videomessaggio del Papa per il Gemelli

04 - La rivoluzione quotidiana della sharing economy L’ECONOMIA della condivisione La sharing economy è molto più che una realtà.

Nascono ogni giorno nuove forme di integrazione sociale e solidarietà. Ma c’è il nodo delle regole da definire. Anche in Italia

08 - Alfredo Ambrosetti e il gotha dell’economia italiana 10 - Postcards: Erasmus in Finlandia, Double Degree negli USA 13 - L’omelia di Papa Francesco per il Policlinico Gemelli

n.4/duemilaquattordici Rivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampa dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori © 2001 - Università Cattolica del Sacro Cuore DIRETTORE Franco Anelli RESPONSABILE Gerardo Ferrari COORDINATORI Graziana Gabbianelli, Fausto Maconi COMITATO REDAZIONALE Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Antonella Olivari HANNO SCRITTO Carla Alecci, Luca Barra, Katia Biondi, Martina Carnovale, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Vincenzo Genovese, Velania La Mendola, Laura Nai, Antonella Olivari, Andrea Prada Bianchi, Emiliana Stefanori, Maria Villano REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 - MILANO tel. 0272342216 - fax 0272342700 e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it REDAZIONE ROMANA L.go Francesco Vito - 00168 - ROMA tel. O630154295 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969 PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image STAMPA Tiber spa - Brescia

Questo periodico è associato all’USPI Il numero è stato chiuso in redazione il 18 luglio 2014

15 - Graduation day, la carica dei 600 16 - Cross creativity: l’Expo delle start up a Milano 17 - Necs: la kermesse dei media creativi 18 - Churchbook, tra social network e pastorale 21 - TripAdvisor: un certificato di eccellenza per i chiostri 22 - La musica di Nicola Piovani al 50° del Gemelli 24 - Arte cinetica, in mostra l’attività dello Stars 26 - Piacenza, nel cuore della Digital Strategy 28 - L’Hub digitale raggiunge le sedi di Roma e Piacenza

Presenza è sfogliabile anche online su www.unicatt.it/presenza

primo piano

LA RIVOLUZIONE QUOTIDIANA della sharing economy Come l’economia collaborativa sta cambiando usi e costumi degli g italiani.

Grazie alla Rete ogni g esperienza p p può essere condivisa e messa in p pratica ovunque e il rapporto tra pubblico e privato viene rimodulato di Vincenzo Genovese

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IEMPIE LE STANZE VUOTE, fa viag-

giare le macchine piene e resuscita persino gli oggetti inutilizzati dai ripostigli: si chiama sharing economy, è entrata nelle case degli italiani durante la crisi e potrebbe cambiare la vita di molti. L’economia della condivisione si basa sull’accesso comune a beni e servizi invece che sul possesso esclusivo e ha alla base processi di collaborazione e fiducia che nascono principalmente online: una tendenza che arriva dall’estero ma sta prendendo piede anche in Italia, dove nascono ogni giorno nuove piattaforme.

I colossi del settore nel nostro Paese sono Airbnb e Blablacar: la prima permette a privati di affittare camere (50mila alloggi disponibili e 12mila ospiti al giorno), la seconda (+150% di servizi offerti ogni giorno) consente di condividere il costo di un viaggio offrendo un passaggio a chi deve andare nello stesso posto.

Le opportunità di condivisione non si fermano qui; Silvia Mazzucotelli tra Fubles, che Salice mette in contatto chi vuole giocare a calcetto, Gnammo (cuochi non professionisti e ospiti) o Fattelo (designer, costruttori e acquirenti) ce n’è davvero per tutti i gusti.

Emanuela Mora «Sharing eco-

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nomy è un’etichetta molto ampia – dice Silvia Mazzucotelli Salice, docente e ricercatrice di ModaCult, centro di ricerca dell’Università Cattolica che studia il fenomeno – ma la realtà è molto variegata. Oltre alla condivisione di beni e servizi (31%), ci sono pratiche di bartering (baratto tra privati o aziende, 34%), crowdfunding (raccolta fondi, 19%) o making (autoproduzione, dall’hobbismo alla fabbricazione digitale, 16%)». Le iniziative più interessanti, per Mazzucotelli Salice, sono quelle minori, che propongono altre modalità di organizzazione del lavoro e ricreano piccole comunità condivise: «Airbnb fa il lavoro degli affittacamere, solo con un network digitale.

Una piattaforma come Vicini di casa, invece, mette in contatto user e fornitori di una stessa zona, persone che magari si incrociano per strada, ma che non si conoscono e non sanno cosa possono offrirsi l’un l’altra. Un vantaggio per chi si trasferisce in una nuova città e una dimensione sociologica interessante: in un periodo in cui le famiglie fanno fatica a sostenersi, i servizi collaborativi possono diventare la nuova rete di sicurezza».

Vuole evitare invece facili ottimismi Emanuela Mora, ricercatore ModaCult e docente di Sociologia dei prodotti culturali nella facoltà di Scienze politiche e sociali della Cattolica: «La sharing economy non è un’alternativa di per sé. Le piattaforme peer to peer aiutano a eliminare gli sprechi e rendono più efficiente il sistema, ma tutto dipenderà dalle regole. Siamo di fronte a cittadini che si organizzano e che sovrappongono i ruoli di produttore e consumatore,

bisogna decidere se trattarlo come un fenomeno innovativo socialmente rilevante o una semplice versione dell’organizzazione neo capitalista».

Mario Agostino I numeri della Maggioni sharing economy sono infatti in crescita, anche se, prosegue Mora, «é molto difficile fare un censimento affidabile, vista la fluidità del mercato in questione e il ciclo di vita breve di molte nuove realtà; si può provare a mappare l’offerta». Secondo i dati di ModaCult, il 59% degli italiani conosce, almeno per sentito dire, i servizi sharing, mentre alcune piattaforme fanno registrare un grosso aumento degli utenti (i mille iscritti in più al mese su Reoose, community di baratto asincrono, o gli oltre 300mila giocatori di Fubles sono un esempio).

A raffreddare gli entusiasmi ci pensa il professor Mario Agostino Maggioni, docente di Politica economica dell’Ateneo: «Non mi definirei pessimista, ma realista. Le percentuali sovrastimano un fenomeno allo stadio iniziale e la maggior parte delle start up fallisce dopo poco tempo (negli Usa il 75%, in Italia probabilmente di più). Ogni innovazione ha una curva di diffusione “a S”, quindi prima o poi andrà incontro a un ristagno». L’effetto benefico sull’economia, inoltre, è tutto da verificare, dato che «è difficile dire se i servizi sharing tolgano mercato a quelli tradizionali o avvicinino nuovi consumatori: in settori come la mobilità,

Foto Duncan Andison

SHAREXPO

Milano, città condivisa per Expo 2015

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a sharing economy deve cambiare le regole, non infrangerle».

Per Ivana Pais, docente di Sociologia economica dell’Università Cattolica e membro di ModaCult, l’Expo 2015 è un’ottima occasione per capire quanto le piattaforme di economia condivisa possano essere utili. Per questo motivo nasce, ad hoc per l’esposizione universale, Sharexpo, su iniziativa di quattro enti.

Collaboriamo è un progetto editoriale che offre studi sull’economia della collaborazione e consulenza a start up e aziende. ModaCult, Centro per lo Studio della Moda e della Produzione Culturale, è un centro di ricerca dell’Università Cattolica di Milano, capofila di un programma di ricerca finanziato dal Miur, che analizza le pratiche economiche sostenibili nel contesto della crisi. Presenti anche la Fondazione Eni Enrico Mattei, centro di ricerca in ambito economico e

ambientale e Secolo Urbano, mix di economisti, designer, esperti di policy e comunicazione interessati al futuro delle nostre città.

L’obiettivo è accogliere le migliaia di visitatori che arriveranno a Milano con un sistema di piattaforme sharing di facile accesso: il workshop dello scorso 15 aprile con aziende, start-up e organizzazioni del settore ha prodotto alcune linee guida sulle quali muoversi. In primo luogo è importante sviluppare la comunicazione: con un pubblico così ampio è facile che i servizi offerti si perdano nel caos dell’evento. Le idee in cantiere sono una rivista specifica di sharing economy, un’app di storytelling che racconti le esperienze dei visitatori, testimonial per provare i servizi e l’intramontabile presidio di aeroporti e stazioni per farsi conoscere.

Ospitalità, tempo libero e mobilità sono i settori chiave: dalla condivisione di spazi inutilizzati per diverse attività, come nel progetto “100 cascine”, agli appositi bike sharing, babysitter sharing e anche “charity sharing”, versione condi-

visa dei charity shop che raccoglie fondi non vendendo oggetti messi a disposizione per beneficenza, ma affittandoli. Un’ipotesi suggestiva propone i cittadini come guide turistiche di quartiere, coinvolgendo anche anziani e comunità straniere tendenzialmente chiuse, come quella cinese. Sulla mobilità condivisa, tema caldissimo a Milano per la contrapposizione tassisti-Uber, si sottolinea la necessità di chiarimenti normativi e corsie preferenziali per le iniziative di car pooling.

Condizione indispensabile per la buona riuscita del progetto è l’intervento della Pubblica amministrazione,, che deve stabilire le regole del gioco: «È necessario avere una normativa il prima possibile; l’Expo è l’opportunità per avere un campo sperimentale d’eccezione, con il comune di Milano che avrà delle libertà insolite», dice Ivana Pais, convinta che confini precisi nelle possibilità non solo eviteranno contrasti fra servizi sharing e servizi tradizionali, ma permetteranno tra le aziende una fruttuosa collaborazione. (V.G.)

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primo piano credo sia maggiore la sovrapposizione». Un’altra barriera per lo sviluppo del settore è la diffidenza: «La fiducia si costruisce attraverso interazioni ripetute e i meccanismi del web non sono considerati abbastanza affidabili». Spiacevoli sorprese attendono infine gli amanti del “piccolo è bello” e della decrescita felice: «Con il tempo le piattaforme diventeranno strumenti per grandi player.

In un’economia di scala è normale la tendenza all’oligopolio, chi parla di una rivoluzione antropologica resterà deluso».

Tra le problematiche legate alla sharing economy c’è sicuramente il confronto/scontro con quella tradizionale, che ha portato ad esempio i tassisti di Milano e di molte città d’Europa a protestare contro Uber, servizio di noleggio con conducente che farebbe loro concorrenza sleale.

La piattaforma made in Usa utilizza privati con eleganti macchine scure, che però non fanno base in una rimessa ma imbarcano i clienti direttamente dalla strada; il Comune può multare il singolo conducente ma non chiudere l’app e l’assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran ha passato la palla al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. «Ma in questo caso il mercato è sbilanciato per il produttore – continua il professor Maggioni – con poche licenze che

Foto Niccolò Simoncini

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per questo costano moltissimo. Uber corregge una situazione di monopolio che non tutela il consumatore e la regolazione, da più parti invocata, dovrebbe agire in due sensi: allentare i cordoni per la concessione delle licenze e fermare chi non rispetta le regole, anche se ci vorrebbe un piano con orizzonte almeno decennale che richiede parecchio coraggio politico». Diverso il discorso in altri settori: «Nel ramo dell’ospitalità, esistono già tutele per i consumatori, come standard di p pulizia o di sicurezza degli edifici. È ovvio che i privati, che non devono rispettarli, hanno costi minori e possono fare prezzi migliori».

La necessità dell’intervento della Pubblica amministrazione preoccupa Ivana Pais, docente di Sociologia economica in Cattolica, almeno quanto la questione della reputazione digitale: «Ogni sito ha un suo sistema per valutare gli utenti, ma se ci sono falle crolla tutto il meccanismo. Ad esempio su Kickstarter, famosa piattaforma di crowdfunding, abbiamo notato che alcuni finanziano progetti che sanno destinati a non raggiungere la quota minima di fondi, riavendo quindi il proprio denaro con qualche stellina in più nella pagina dei feedback». Un cambiamento sociologico, però, c’è e si vede: «Sarebbe riduttivo attribuire la crescita

dei servizi sharing solo alla crisi o alla facilità delle connessioni digitali: le banche del tempo e i centri di commercio equo solidale nascono off line e ai periodi Ivana Pais di difficoltà si può rispondere in tanti modi. Si avvertono nuove tendenze di aggregazione sociale, spesso le persone entrano in contatto per la prima volta sul web, ma poi si incontrano personalmente e danno vita a piccole comunità.

Dopo anni in cui i sociologi hanno parlato di chiusura e individualismo, la rete permette il ritorno a forme di socialità che sembravano superate e a una dimensione local destinata ad essere assorbita dal “villaggio globale”».

Se non si può parlare di mutamento del paradigma economico e sociale, si intravedono però una migliore organizzazione dei servizi, una tendenza a eliminare gli sprechi e una nuova forma di solidarietà fra estranei. Proprio i legami informali sembrano i primi beneficiari dei nuovi trend, con migliaia di persone che allacciano nuovi rapporti ogni giorno: se la decrescita felice è un’utopia, meglio puntare alla felicità crescente.

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Anno XCVII

B I M E S T R A L E D I C U L T U R A E D I B A T T I T O D E L L’ U N I V E R S I T À C A T T O L I C A

REPRINT Giovanni Papini

Manzoni “ribelle” in nome della giustizia

Carlo Maria Martini Nell’ottavo centenario della nascita di san Francesco L’INEDITO

Eugenio Corti

Sulle difficili condizioni della cultura cattolica

SPIRITUALITÀ Gianfranco Ravasi

Per una teologia delle emozioni

POLEMICHE CULTURALI Wolfgang Brezinka Perché la pedagogia va “de-scientificata” Alessandro Zaccuri

La realtà d’oggi? Un oratorio, ma senza la Messa

FRONTIERE Luc Ferry

Costruire ponti verso l’avvenire

ISSN 0042-725 X

Wolfgang Sachs

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Luglio Agosto 2014

Piccola topografia di un mondo infiammabile

ne ha fatta di strada

ALFREDO AMBROSETTI

il g gotha in riva al lago Fresco di laurea in Economia, ricevette 87 offerte di lavoro.

Ma per l’uomo che ha p portato il mondo a Cernobbio, anche oggi g bisogna g sapere p che non c’è vento a favore se non si conosce un porto di Andrea Prada Bianchi

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FORUM di Villa d’Este a Cernobbio, pochi invece conoscono la persona che l’ha fondato e da quarant’anni lo organizza (dal 2009, nel ruolo di Ambrosetti, è subentrato Valerio de Molli, attuale ad del gruppo): il Cavaliere del Lavoro Alfredo Ambrosetti. Quando a settembre le élite italiane, europee e mondiali si ritrovano nel lussuoso albergo sul lago di Como per confrontarsi e discutere di economia e società, i media fanno raramente riferimento al nome del fondatore, quanto piuttosto al “Forum di Villa d’Este” o “di Cernobbio”.

Ambrosetti non ha mai voluto tanta pubblicità, come presidente del suo studio di consulenza. Anzi, ha sempre puntato sulla discrezione per guadagnarsi credibilità e affidabilità. Una ricetta vincente, che ha portato il Forum di Villa d’Este ad essere secondo in Europa solo al World Economic Forum di Davos e lo Studio Ambrosetti nominato dalla Penn University primo think tank italiano. Come si è arrivati a tanto?

Classe 1931, Ambrosetti ricorda gli anni dell’Università come un periodo molto positivo ma condizionato da problemi familiari: «Era l’epoca di padre Gemellii e di professori di grande prestigio quali Boldrini, Faleschini, Masotti e Mengoni. Purtroppo mia madre richiedeva la mia assistenza e dovevo viaggiare su e giù da Varese. Ciò mi costrinse a limitare la mia presenza in Università e la mia frequenza alle lezioni al minimo richiesto di presenza e ai momenti degli esami. Praticamente dovetti

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OLTI CONOSCONO IL

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curare da solo pressoché tutta la mia preparazione, studiando sui libri.

Dopo la laurea in Economia ricevetti 87 offerte di lavoro. Erano altri tempi!».

Tra le tante offerte Ambrosetti sceglie quella di Edison, e dopo un primo periodo di lavoro si trasferisce negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio per seguire corsi di specializzazione in quattro facoltà diverse. Conclusa l’esperienza universitaria con il massimo dei voti, Ambrosetti trascorre vari periodi presso le più importanti imprese di Stati Uniti e Canada: IBM, Ford, General Motors, Kodak, Standard Oil (ora Exxon). Tornato in Italia dopo due anni negli States, il bagaglio acquisito si rivela fondamentale. Nei primi anni ’60 in Italia l’utilizzo del computer nelle aziende è quasi nullo e Ambrosetti, che nel frat-

tempo è tornato in Edison, fornisce consulenze al di fuori degli orari di lavoro. Quando, nel 1965, EdisonVolta viene nazionalizzata, arriva la nomina a dirigente (il più giovane del gruppo): «Non gradivo la nazionalizzazione. Mi venne detto che potevo fare una importante carriera ma non accettai, anche perché non volevo allontanarmi dai miei affetti.

Fondai lo Studio Ambrosetti avendo, sin dall’inizio, richieste di lavoro da saturare, oltre me e altri tre professionisti. Ai tempi c’erano pochissimi uffici di consulenza in Italia, ma la domanda di prestazioni esterne iniziava a salire considerevolmente».

Oggi 87 offerte lavorative dopo l’Università sembrano una barzelletta, ma il Cavaliere è convinto che, nonostante le difficoltà e il momento di crisi, l’approccio deve rimane-

Nella foto: Alfredo Abrosetti; nella pagina accanto, il Cavaliere del lavoro con l’Avvocato Gianni Agnelli.

re lo stesso. «Un percorso simile al mio è ancora possibile, però è aumentata la concorrenza. Un numero significativo di giovani segue oggi strade simili alla mia, ma si riduce l’entità del vantaggio all’atto pratico. Quando toccò a me, un percorso così serviva per emergere. Oggi, per molti aspetti, serve per essere all’altezza di tanti altri. Quello che non è cambiato sono le domande fondamentali che ciascuno deve porsi: chi sei?; chi vuoi diventare/essere?; entro quando?; cosa devi acquisire per diventare ciò che vuoi? Seneca diceva: “Non esiste vento a favore per chi non conosce il porto”. In un’epoca di accelerazione del cambiamento, per un giovane è del tutto fisiologico che si debba ridefinire il p porto p più volte nella vita. È del tutto patologico, invece, non avere, in ogni momento, un porto definito».

Dopo la fondazione, nel ’65, lo Studio Ambrosetti si sviluppa in un gruppo di entità professionali in Italia e all’estero e diventa consulente di molte aziende multinazionali e nazionali oltre che di imprese familiari (il più grande patrimonio economico del nostro Paese, secondo Ambrosetti). Le richieste di lavoro aumentano progressivamente e lo Studio guadagna nel tempo un’immagine credibile e affidabile. Nel 1974 arriva l’idea del Forum. «La sua nascita fu originata da un’intuizione in una serata fredda e nebbiosa di novembre. Avevamo avviato, primi

in Italia, il servizio AP (Aggiornamento Permanente) in tutte le principali regioni, destinato ai massimi responsabili aziendali. Tornavo in treno con Umberto Colombo, che aveva condotto in Veneto una sessione sullo scenario tecnologico. Era l’epoca del terrorismo, delle brigate rosse, dell’inflazione a due cifre, della crisi petrolifera. A un certo punto gli chiesi se riteneva logico che trattassimo lo scenario economico, socio-politico e tecnologico in tre sessioni separate, mentre invece sono fortemente interdipendenti.

Colombo condivise le mie perplessità e fu così che nacque il Forum di Villa d’Este, con durata di tre giorni dedicati ai rispettivi temi».

La prima edizione, nel luglio del ’75, non va benissimo, i partecipanti sono solo 14 e Ambrosetti inizia a dubitare della validità dell’idea e a chiedersi se sia il caso di andare avanti. «Ad un certo punto, Nino Andreatta (che aveva tenuto la relazione sullo scenario economico, ndr), che non era certamente un campione di umiltà, mi disse: ”Desidero farle una confidenza: non ho mai imparato tanto come in questi tre giorni”. Per me, fu la spinta per proseguire». Da allora il numero dei partecipanti al Forum aumenta costantemente, anche grazie alla partecipazione di Romano Prodi e Franco Modigliani, acquisendo una dimensione inizialmente europea e successivamente mondiale. Si sta-

bilisce la struttura del meeting in tre giornate dedicate rispettivamente allo scenario globale, europeo e nazionale, struttura che è rimasta invariata fino ad oggi.

«Si è cominciato, sin dall’inizio, a puntare al meglio possibile, sede inclusa. Ciò ha consentito negli anni di attrarre capi di Stato, massimi responsabili delle istituzioni europee e mondiali, ministri, premi Nobel, imprenditori e manager di grande prestigio, economisti, ecc…» ricorda Ambrosetti, che ride quando gli chiediamo di farmi i nomi dei personaggi più importanti che ha ospitato a Cernobbio: «Sarebbe una lista lunghissima, quest’anno siamo alla quarantesima edizione.

Se conta che ogni anno ospitiamo in media 200 partecipanti e che sono tutti elementi di spicco nei loro vari settori…». Agnelli, D’Alema, Berlusconi, Prodi, Monti, Napolitano, Amato, Romiti, Lama, Levi Montalcini, Dulbecco, Trichet, Duisenberg, Barroso, Van Rompuy, Lagard, Gorbaciov, Arafat, Peres, Gates, Kissinger, Erdogan, Aznar, Schmidt, D’Estaing, Biden, Cheney, Mc Cain e Ratzinger sono solo alcuni dei personaggi nazionali e internazionali che sono passati dalle sale di Villa d’Este negli ultimi quarant’anni. Tutti ospiti di questo varesino discreto, che, dal nulla, è riuscito a riunire nelle stesse stanze alcuni dei protagonisti dell’ultimo mezzo secolo.

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postcards

Gli studenti della Cattolica p protagonisti g dei p programmi g di studio e stage g all’estero raccontano a “Presenza” la loro esperienza. p Scrivete a: postcards.presenza@unicatt.it Michele Bellini* Il mio Global Summit sulla crisi di studio all’estero era nelle mie ambizioni.

Ma riuscire a organizzare un summit internazionale all’interno di una università americana era più difficile da prevedere. Grazie al Double Degree dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha potuto studiare alla D’Amore-McKim School of Business presso la Northeastern University di Boston. Ma accanto allo studio, a giugno dell’anno scorso con un altro studente internazionale proveniente da Madrid, ho iniziato a lavorare a un progetto ambizioso: organizzare una conferenza con speaker di livello internazionale per poter riflettere sulla crisi finanziaria del 2008, sul suo impatto sulla società, e infine per educare noi studenti a non commettere di nuovo gli stessi errori. Così è nato il Northeastern University Global Summit.

Questo evento, di cui sono presidente e co-fondatore, è stato interamente organizzato da noi studenti con la supervisione della Northeastern

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ARE UN ’ ESPERIENZA

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University. Grazie alla nostra “mission” nobile e un po’ sognatrice, siamo riusciti a reclutare speaker di grande prestigio come l’ex amministratore delegato di Banco Santander Alfredo Saenz, che ha parlato dell’impatto della crisi sul settore bancario, il premio Pulitzer Dean Starkman, esponente di spicco del giornalismo investigativo, e Sean Murphy, vice direttore generale della Camera di commercio irlandese.

Il 4 aprile, la partecipazione in streaming di due scuole partner – il Poole College of Management della North Carolina State University e la stessa Università Cattolica – hanno poi dato al Summit un carattere innovativo e globale. Sono particolarmente fiero della partecipazione della mia università italiana che ha creduto in me e in questo progetto studentesco, dimostrando la voglia di investire sui giovani nonostante le molteplici difficoltà del nostro Paese. Questo aspetto acquisisce ancora più importanza considerando che, nel comitato studentesco organizzatore dell’evento, erano presenti altre due studentesse dell’Università

studiano e conducono una vita normalissima. Unica nota dolente, il caldo torrido. La città si addormenta durante le ore diurne, ma si risveglia alle 19 al calar del sole.

Devo ringraziare l’Università Cattolica che mi ha permesso di compiere questa fantastica esperienza con il programma “tesi all’estero”.

Ringrazio in particolare la mia relatrice, la professoressa Beatrice Nicolini, che mi ha fornito i contatti giusti per l’università.

24 anni, studente della Laurea magistrale in Politiche per la cooperazione internazionale allo sviluppo della facoltà di Scienze politiche e sociali Cattolica - Veronica Baroni e Valentina Sciarmella - che hanno condiviso insieme a me gioie e delusioni negli ultimi nove mesi e che grazie alla loro passione e impegno hanno contribuito a rendere il summit possibile.

L’organizzazione di questo evento è stata occasione di grande crescita personale e professionale. Gestire e motivare gli altri studenti organizzatori, intrattenere rapporti con le “alte sfere” della Northeastern University, contattare direttamente speaker di profilo internazionale, cercare ed ottenere sponsorizzazioni importanti (tra le quali assume particolare rilevanza un ingente contributo da parte di Wells Fargo), sono state tutte attività che, non senza difficoltà, mi hanno reso una persona più matura e più preparata professionalmente per affrontare le sfide di domani.

22 anni, di Cremona, studente del quarto anno di Economia aziendale, Management internazionale (Double Degree), facoltà di Economia e Giurisprudenza, sede di Piacenza

Filippo D’Acunzi * Un mese in Oman per la tesi sui rapporti commerciali tra Oman e Italia non può prescindere da un’espe-

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NA TESI MAGISTRALE

rienza di ricerca sul campo.

Per questo dal 9 aprile all’11 maggio sono stato a Muscat per cercare materiale utile per il mio lavoro. All’inizio ero molto spaventato da questo Paese. Mi ero informato sulla cultura, la storia e le tradizioni omanite e sinceramente le vedevo troppo difformi da quelle occidentali. Ma, dopo un mese fantastico trascorso lì, posso affermare che questa esperienza la ripeterei altre mille volte.

La cosa che mi ha colpito di più è l’atteggiamento ospitale e caloroso degli omaniti.

Ti salutano sempre con un sorriso appoggiando la mano sul cuore. Non mi sono mai sentito escluso durante il mio soggiorno. La Sultan Quaboos University è un polo d’eccellenza ricco di materiale scientifico. L’enorme biblioteca, dove ho speso la gran parte del mio tempo, è fornita di qualsiasi libro sulla cultura araba e omanita. Il campus è popolato da giovani studenti e studentesse con gran voglia di studiare e apprendere anche nuove culture.

Muscat è la classica città araba. Si presenta con un’architettura mediorientale per espresso volere del Sultano.

Non si trovano gli stessi eccessi di Dubai o Abu Dhabi; la capitale omanita è difatti nota per la sua sobrietà. La mia esperienza p la consiglio g davvero a tutti. È un Paese fantastico aperto al mondo e a altre culture. Le donne sono emancipate, lavorano,

Francesca Motta* Vaasa, un Erasmus coi fiocchi nella fredda terra finlandese il 3 gennaio 2014 e ricordo ancora l’agitazione iniziale e le paure dei mesi precedenti.

La partenza sembrava così lontana, quasi irraggiungibile. Una volta firmati tutti i documenti e ufficializzato la partenza con l’acquisto del biglietto(di sola andata), nella mia mente si era creato un mondo fatto di aspettative, paure, dubbi e un’alternanza di pensieri positivi e negativi.

Attenzione, non spaventatevi. Il bello è che è una fase assolutamente normale, e che scompare appena si arriva a destinazione. Sì, perché prima o poi parti. E quando lo fai il tempo si ribalta e viaggia ad alta velocità. Detto questo, passiamo alle cose davvero

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ONO ATTERRATA

importanti. Ho passato questi quattro mesi del mio Erasmus a Vaasa, una piccola cittadina a ovest della Finlandia, con la caratteristica di essere la più soleggiata della nazione.

Appena atterrata ho ricevuto un’accoglienza coi fiocchi dalla tutor che mi avevano assegnato, la quale, assicuratasi che fossi ancora viva dopo il viaggio, mi ha dato il benvenuto consegnandomi personalmente le chiavi di casa e comprandomi qualcosa da mangiare per il giorno dopo.

Le giornate non passavano, volavano, come del resto sono volati questi mesi. Dalle lezioni in università, al tirocinio nella scuola primaria, fino alle innumerevoli attività organizzate dagli studenti (giorno e notte): il tempo per pensare, ripensare o fare la lavatrice, era davvero poco.

Nella scuola primaria “Vasa Ovniskola” ho svolto il tirocinio previsto per il mio ultimo anno di Scienze della formazione primaria. Il programma (personalizzabile) prevedeva una serie di attività da svolgere nella scuola, tra cui una parte di osservazione e una di insegnamento vero e proprio. Così, ho potuto immergermi completamente nel loro sistema scolastico, conoscerlo e scoprire il perché la Finlandia si piazza sempre tra i primi posti nelle statistiche.

La loro grande forza risiede nella cura con cui si occupano dell’educazione dei bambini, fin da quando sono piccoli, e la perfetta condivisione dei valori che scuola e famiglia trasmettono. Si impegnano costantemente per offrire il miglior percorso formativo a ciascuna persona, curan-

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postcards

do molto l’ambiente di vita quotidiano. Tra l’osservazione delle lezioni e dell’ambiente, le giornate a carattere internazionale, svolte con l’intento di promuovere lingue e culture diverse e le lezioni tenute in classe non mi sono fatta mancare nulla, portando a casa il maggior numero di informazioni ed esperienze sul campo possibili. Le soddisfazioni per aver insegnato in una lingua diversa non tardano ad arrivare e gratificano gli sforzi e l’impegno. Le giornate passate a pattinare sul ghiaccio, i momenti di relax nelle famose saune finlandesi, i tuffi nelle gelide acque del mar nordico e tutti gli altri sport invernali proposti mi hanno lasciato comunque il tempo di seguire dei corsi in università, interessanti per il mio percorso di studi e di dare anche qualche esame.

Il tempo lo si vive al 100 per cento, anche se al momento non ci si rende effettivamente conto.

La cosa più importante che mi porto a casa da quest’esperienza è la soddisfazione di aver ascoltato la voce nella mia testa che mi diceva: “But12

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tati e vai”, oltre a tutto quello che ho imparato vivendo fuori casa, lontano dagli amici e dall’ambiente di sempre.

Conoscere gente nuova che viene da tutto il mondo ha sicuramente l’effetto positivo di contagiarti di entusiasmo, di voglia di fare e sperimentare e osare di più. La fantastica cornice in cui ero immersa, insieme ai meravigliosi tramonti e ai paesaggi mozzafiato hanno arricchito di immagini e momenti emozionanti questi mesi. Non fatevi scoraggiare dalla burocrazia, dai documenti o dalle scadenze.

Non indietreggiate alle prime paure, ma preparatevi alla partenza cullando le vostre aspettative. Quindi, se devo spendere qualche parola per convincervi, vi dico: prendete e partite, guardatevi intorno, lasciatevi contagiare e mollate l’orticello di casa. Qualche mese via non fa male e non ha effetti collaterali (a parte la costante voglia di ripartire una volta tornati a casa).

Qualsiasi partenza segna un momento di inizio e di fine e occorre trovare coraggio.

24 anni, quarto anno della facoltà

di Scienze della formazione primaria della sede di Brescia

Federico Truffelli* Mib, da via Montenapoleone agli States SMART STREET in via Montenapoleone. p È l’obiettivo del progetto che ho condotto con un team di altri tre studenti, nel secondo trimestre accademico del master in International Business (Mib). Un master davvero innovativo e qualificato che ho deciso di intraprendere dopo la laurea triennale in Economia aziendale e un’esperienza a Londra. Il progetto di ricerca per la società di consulenza Continuum era basato sul concept della “Smart Street”.

Il progetto ha messo in gioco le nostre competenze di pianificazione, progettazione e creatività. Il nostro obiettivo finale era quello di sviluppare una Smart Street senza andare a modificare gli equilibri che già si erano instaurati al suo interno.

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VILUPPARE UNA

Ho completato l’anno con uno stage presso Banca Generali all’interno di Direzione Marketing – Prodotti Bancari, lavorando come Analyst.

Il mio lavoro si basava sullo studio e pianificazione delle normative Rdr (Uk) e Mifid II (Europe-Ita) nel campo della consulenza finanziaria.

Grazie al programma Mib International Track, che offre la possibilità di trascorrere il quarto trimestre all’estero presso un’università partner, ho deciso di concludere il mio percorso di studi con un’esperienza internazionale di quattro mesi alla Dominican University di San Rafael. Tale esperienza ha affinato la mia conoscenza nel campo della Finanza e del Marketing. Ho inoltre seguito un corso di “Green Economy”, che mi ha dato la possibilità di lavorare ad un progetto di tre mesi in un team di quattro persone per il rilascio di un “Green certificate” a una scuola elementare. In California la popolazione è molto attenta alla riduzione dei consumi e alla minimizzazione degli sprechi, sono pertanto propensi a favorire locali e aziende che fanno parte del “Green”.

Durante questo soggiorno all’estero ho partecipato a un progetto insieme a tre professori della Dominican University e a un mio compagno del master, Andrea Cabiati, sul processo di internazionalizzazione degli stati del Nord America. Tale ricerca verrà pubblicata a giorni sulla rivista economica Isis World Journal.

L’esperienza in America, oltre ad esser stata molto formativa, mi ha dato la possibilità di espandere il mio network oltreoceano e ha confermato il mio bisogno di lavorare in un ambiente internazionale. La scelta del master, complessivamente, mi ha dato la possibilità di accrescere in maniera esponenziale le mie conoscenze economiche dal punto di vista internazionale e allo stesso tempo di perfezionare la conoscenza della lingua inglese.

26 anni, nato a Reggio Emilia, studente del master in International Business della facoltà di Economia, Sede di Milano*

ateneo

L’omelia di Francesco: portate ai malati l’amore di Cristo BENVENUTO FRANCESCO dello stendardo con il logo del 50° di fondazione, che campeggiava all’ingresso del Policlinico Gemelli, era ripresa anche su un lenzuolo appeso alle finestre di alcune stanze della degenza, così come tanti erano gli striscioni di affetto sollevati dalla gente che attendeva il Pontefice. Ma lo scorso 27 giugno il Santo Padre, a causa di una indisposizione improvvisa, non ha potuto fare visita al Policlinico A. Gemelli, in occasione del cinquantesimo di fondazione, e alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica. La notizia dell’annullamento è stata data ai presenti dall’Assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, il vescovo Claudio Giuliodori.

La Santa Messa che Papa Francesco avrebbe dovuto celebrare nel piazzale degli Istituti biologici, è stata presieduta dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Toniolo, e concelebrata con numerosi presuli, tra i quali il vicario per la diocesi di Roma, cardinale Agostino Vallini.

Al cardinale Scola il compito di leggere l’omelia del Papa che, nel giorno della festa del Sacro Cuore, ha voluto sottolineare: «E

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A SCRITTA

POLICLINICO GEMELLI

Il videomessaggio del Papa

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SEGUITO DELLA MANCATA

visita di Papa Francesco al Policlinico Gemelli e alla facoltà di Medicina e chirurgia, domenica 13 luglio è andato in onda nella rubrica televisiva di Rai 1 A sua immagine un videomessaggio registrato dal Pontefice. Il video è stato messo a disposizione degli ammalati grazie anche al sistema tv a circuito chiuso del Policlinico. L’affettuoso messaggio del Santo Padre ha riempito di gioia ed emozione l’intera famiglia dell’Università Cattolica e il Policlinico universitario Gemelli che ha ringraziato Papa Francesco per il pensiero e le parole che ha voluto dedicare agli ammalati e a tutti coloro che sono impegnati nella ricerca e nell’assistenza medica.

Ne riportiamo di seguito la trascrizione: Abbiamo iniziato il periodo estivo: molti partono per riposarsi un poco; le vacanze sono un momento nel quale possiamo anche stare in compagnia di Gesù per un tempo più prolungato o rileggendo alcune pagine del Vangelo, riposarsi. Ma l’estate diventa

il senso della festa del Sacro Cuore di Gesù, che celebriamo oggi, è quello di scoprire sempre più e di farci avvolgere dalla fedeltà umile e dalla mitezza dell’amore di Cristo, rivelazione della misericordia del Padre.

Noi possiamo sperimentare e assaporare la tenerezza di questo amore in ogni stagione della vita: nel tempo della gioia e in quello della tristezza, nel tempo della salute e in quello dell’infermità e della malattia».

E rivolgendosi in particolar modo al personale medico e paramedico del Policlinico Gemelli, Papa Francesco ha ribadito che «La fedeltà di Dio ci insegna ad accogliere la vita come avvenimento del suo amore e permette di testimoniare questo q amoci p re ai fratelli in un servizio umile e mite. È quanto sono chiamati a fare specialmente i medici e il personale paramedico in questo Policlinico, che appartiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Qui, ciascuno di voi porta ai malati un po’dell’amore del Cuore di Cristo, e lo fa con competenza e professionalità. Questo significa rimanere fedeli ai valori fondanti che Padre Gemelli pose alla base dell’Ateneo dei cattolici italiani, per coniugare la ricerca scientifica illuminata dalla fede e la preparazione di

anche un tempo difficile soprattutto per gli anziani e per i malati che restano più soli e che trovano con maggior difficoltà per alcuni servizi soprattutto nelle grandi città. Così il tempo del riposo è anche il tempo in cui le difficoltà della vita sembrano diventare ancora più forti.

Permettete che il mio pensiero vada a tutti gli ammalati certamente ma in particolare agli ammalati del Gemelli che il 27 giugno, festa del Sacro Cuore, mi attendevano. So che tutto era stato preparato con entusiasmo e passione anche per ricordare il 50° dell’inaugurazione a Roma del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” annesso alla facoltà di Medicina e chirurgia. Tutto era pronto; anzi come avete potuto vedere, i miei più stretti collaboratori erano già al Gemelli ma pochi minuti prima di partire un forte mal di testa che avevo fin dalla mattina e che speravo passasse, è andato peggiorando e a questo si è aggiunta anche nausea, e così le cose... non sono potuto andare.

Comprendo il dispiacere non solo dei responsabili ma anche di tutti coloro che hanno lavorato con tanto sforzo e passione. Comprendo soprattutto la delusione dei malati già pronti per poter pregare insieme durante la Santa Messa che avrei voluto salutare personalmente.

Penso proprio a voi malati, accuditi con

qualificati professionisti cristiani».

Al termine della concelebrazione, l’arcivescovo di Milano ha espresso – a nome anche degli altri cardinali, delle autorità accademiche e studenti presenti – la vicinanza del Santo Padre: «Un abbraccio particolare per gli ammalati e la grande gratitudine per quanti operano in questa istituzione prestigiosa del Policlinico Gemelli». «Inviamo da qui un grande abbraccio a Papa Francesco – ha concluso il presidente dell’Istituto Toniolo, a nome di tutti i presenti –perché presto superi questa indisposizione».

Il testo completo dell’omelia del Pontefice è pubblicata all’indirizzo: http://www. cattolicanews.it/omelia_papa_francesco_gemelli.pdf

amore e professionalità dal personale medico e paramedico del Gemelli: coltivate nella preghiera il gusto delle cose di Dio, siate testimoni che solo in Dio è la vostra forza. Voi malati, che sperimentate la fragilità del corpo, potete testimoniare con forza alle persone che vi stanno accanto, come il bene prezioso della vita è il Vangelo, l’amore misericordioso del Padre e non i soldi o il potere. Infatti anche quando una persona è, nelle logiche mondane, importante, non può aggiungere un solo giorno alla propria vita.

Ringrazio di cuore anche tutto il personale amministrativo e le migliaia di persone che sono giunte al Gemelli dalle sedi italiane dell’Università Cattolica: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona. A tutte queste persone il mio grazie personale e sappiate che so quanta dedizione e quanta passione mettete per il vostro lavoro. Un saluto cordiale al presidente del Toniolo, il Cardinale Scola e all’assistente generale dell’Università Cattolica, Mons.

Claudio Giuliodori.

Sappiate che ho desiderato molto l’incontro con voi ma, come ben sapete, noi non siamo padroni della nostra vita e non possiamo disporre a nostro piacimento. Dobbiamo accettare le fragilità. Con me coltivate la fiducia che solo in Dio sta la nostra forza.

Vi affido a Maria e voi continuate a pregare per me, perché ho bisogno.

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ateneo

SACRO CUORE

Grande musica con il Robinson College

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Un luogo di sapere e di fede di libera elaborazione culturale in grado di coniugare i diversi ambiti del sapere p con la luce della fede». È il ritratto scelto dall’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica Claudio Giuliodori nel tracciare, nell’omelia pronunciata in occasione della festa del Sacro Cuore nella sede di Largo Gemelli, il

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N LUOGO

futuro che attende l’Ateneo milanese.

Durante la Santa Messa, celebrata nell’Aula Magna dell’Università lo scorso 25 giugno, il vescovo Giuliodori ha ribadito l’unicità rappresentata oggi dalla Cattolica nel campo educativo, nell’impegno che questo luogo ha saputo profondere a «innumerevoli generazioni di giovani sotto la guida

di illuminati maestri».

L’Assistente ecclesiastico generale ha inoltre evidenziato l’importanza che la Cattolica nella sua storia ha saputo dare per il suo essere una «comunità capace di prendersi cura gli uni degli altri».

A conclusione della liturgia si è svolta una processione eucaristica nel Chiostro Pio XI dell’Ateneo.

Collegi, g in Aula Magna g va in scena l’opera di Molière di venerdì 25 maggio e sempre nell’ambito delle iniziative promosse dal Centro Pastorale in occasione della Festa del Sacro Cuore, l’Aula Magna dell’Ateneo è diventata il palcoscenico dell’opera teatrale Il malato immaginario di Molière. Con la regia di Federico Manachino, la rappresentazione è stata messa in scena dalla Compagnia di teatro Ai due Chiostri, che ogni anno coinvolge le studentesse e gli studenti, prevalentemente appartenenti ai Collegi in Campus, della sede di Milano dell’Università Cattolica.

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EMPRE NELLA GIORNATA

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ER IL QUARTO ANNO I CORI DEI PIÙ

prestigiosi college inglesi hanno regalato le loro note all’Aula Magna dell’Ateneo di Largo Gemelli. Quest’anno l’evento è stato particolarmente importante per la presenza di Tim Brown, uno dei più importanti direttori al mondo e perché l’esecuzione corale ha aperto le celebrazioni per la festa del Sacro Cuore, festa partronale dell’Università Cattolica.

Brown ha diretto il Chapel Choir del Robinson College di Cambridge lo 24 giugno scorso. La giornata ha avuto una particolarità rispetto alla presenza dei gruppi degli anni passati: il seminario con il coro Note d’Inchiostro dell’Università Cattolica, che ha eseguito due mottetti nel concerto serale insieme al coro inglese.Nel primo pomeriggio, a porte aperte in Aula Magna, il coro universitario e quello inglese sono stati guidati in un percorso di approfondimento vocale e di prassi corale dalla maestria dal direttore Brown, capace di

catalizzare gli entusiasmi degli studenti e abile nel portare i due cori a una eccellente fusione. Nel concerto serale, alla presenza del rettore Franco Anelli, dell’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, di numerosi professori e del console di Sua Maestà, Vic Annels, il coro del Robinson College ha fatto vivere al pubblico un bellissimo viaggio musicale comprendente brani di musica sacra inglese dal XVI secolo fino ai giorni nostri. Il coro Note d’Inchiostro ha eseguito insieme al coro inglese il mottetto di Tallis If ye love me e il Sanctus a quattro di Byrd. Nell’occasione è stato entusiasmante assistere all’utilizzo dei tre strumenti musicali presenti in Aula Magna: il grande organo Oberlinger in cantoria, l’organo positivo e il pianoforte Bösendorf, strumenti che fanno parte del prezioso patrimonio che l’Università Cattolica possiede.

ateneo

Graduation Day, la carica dei seicento ER LO PIÙ DONNE, CON UN’ETÀ

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media compresa tra i 28 e i 30 anni: sono questi i tratti salienti che accomunano gli oltre 600 dottori di ricerca dell’Università Cattolica che hanno discusso la tesi di dottorato negli anni 2011, 2012, 2013 nelle sedi di Milano, Piacenza e Roma. Un totale di 647 dottori di ricerca (394 donne e 253 uomini), di cui 348 provenienti dai campus di Milano e Piacenza e 299 da quello romano.

La cerimonia di proclamazione e conferimento del titolo di dottore di ricerca si è svolta lo scorso 20 giugno nell’Aula Magna dell’Ateneo. Introdotta dal discorso del rettore Franco Anelli, la cerimonia ha ospitato la lectio magistralis del presidente dell’European University Institute Joseph H. H. Weilerr dal titolo: What, if anything, needs to change in the way we run our doctoral programmes in social sciences and humanities.

L’obiettivo dell’Università Cattolica è valorizzare i dottori di ricerca, formando figure professionali altamente qualificate in

un mercato del lavoro più ampio di quello strettamente accademico: imprese, PA, non profit, organizzazioni internazionali.

Il modello di dottorato della Cattolica è organizzato nelle Scuole di dottorato, che nell’anno accademico 2013/2014 sono 11 nella sede di Milano, 5 nella sede di Roma e 1 nella sede di Piacenza.

Dal 2012, la Cattolica propone una serie di percorsi formativo-culturali interdisciplinari, comuni a tutti i dottorandi, per l’acquisizione di abilità e competenze linguistiche, manageriali, di gestione della ricerca e di progettazione di carriera. Particolare attenzione è posta sulla dimensione internazionale dei dottorati, perseguita attraverso strumenti quali la partecipazione di docenti stranieri, che tengono anche lezioni per i dottorandi, nei Collegi dei docenti dei corsi e delle scuole di dottorato, la promozione della mobilità dei dottorandi, l’incoraggiamento di accordi di co-tutela di tesi e del label di Doctor Europaeus, l’istituzione di iniziative di col-

laborazione con atenei stranieri (doppio titolo di dottorato). Per fare qualche esempio, sono stati conclusi accordi con Atenei quali l’Université Paris-Sorbonne, la Columbia University, la Katholieke Universiteit di Leuven, l’Université de Montreal, l’Universidad de Navarra. Dando uno sguardo alla soddisfazione e gli sbocchi professionali dei dottori di ricerca, da un’indagine condotta dal Nucleo di valutazione di Ateneo che ha intervistato i 457 dottori che hanno discusso la tesi di dottorato negli anni 2011 e 2012, emerge che l’esperienza del dottorato viene definita positiva

da oltre il 76% dei rispondenti, con un apprezzamento maggiore per la preparazione alla ricerca (68,4%) e per la propria produzione scientifica durante la frequenza al dottorato (70,8%). Per quanto riguarda l’inserimento occupazionale, l’88,3% degli intervistati dichiara di lavorare.

Un ultimo dato: è interessante notare che il network di relazioni sociali creato durante il percorso formativo con docenti e altri colleghi di studio, per il 39% dei 257 dottori che lavora si è rivelato un bacino di conoscenze prezioso per trovare lavoro e per il 15% per cambiare occupazione.

Internazionalizzazione, il Parlamento Europeo affida ricerca al Chei della Cattolica PARLAMENTO EUROPEO HA SCELTO l’Università Cattolica e i suoi Joint Partners (Eaie, European Association for International Education, e Iau, International Association of Universities), per effettuare uno studio sul tema dell’internazionalizzazione dell’Istruzione Superiore (Higher Education).

Lo studio, affidato al Centre for Higher Education Internationalisation – Chei, che ha sede in via Carducci a Milano, nasce dall’analisi dei dati che indicano una costante crescita degli studenti che decidono di affrontare i propri studi in un Paese straniero: in particolare per gli atenei lombardi il 33% dal 2008 al 2013. Nello specifico per la Cattolica si registra una crescita del flusso di studenti verso l’estero tripla rispetto alla media: +98% dal 2008 al 2013. Non si tratta però di “fuga di cervelli”, quanto piuttosto il desiderio di vivere un’esperienza che aumenti le proprie competenze umane e professionali. Per favorire questa aspirazione, la Cattolica ha sviluppato una serie di programmi di studio all’estero, in collaborazione con le principali università europee ed extraeuropee. «Gli investimen-

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ti nella strategia di internazionalizzazione dell’Ateneo hanno quindi portato ottimi risultati – afferma Pier Sandro Cocconcelli, delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione – come attesta il tasso di crescita della mobilità internazionale triplo rispetto alla media. E oggi la decisione del Parlamento Europeo rafforza il nostro intento di rendere questo Ateneo un vero e proprio laboratorio per l’internazionalizzazione, ovvero un luogo di ricerca per sviluppare un modello educativo che prepari gli studenti a fare la differenza in un mercato del lavoro globalizzato». Lo studio sul tema dell’internazionalizzazione dell’Istruzione Superiore commissionato dal Parlamento europeo all’Università Cattolica sarà realizzato attraverso il Chei e si occuperà di analizzare le possibili strategie di internazionalizzazione dell’Istruzione Superiore, con particolare focus sull’Europa.

«Questo studio – sostiene Hans de Wit, direttore del Chei – è importante poiché darà al Parlamento Europeo indicazioni utili per orientare le politiche della Commissione Europea sul tema dell’internazionalizzazione dell’Higher Education a

riguardo di programmi quali, per citarne uno, l’Erasmus Plus. Il consorzio, guidato da Cattolica, si è confrontato con altre 15 proposte, tra le quali quelle presentate dal British Council, dal Daad tedesco e dalla Nuffic olandese». Nello specifico, il progetto di ricerca realizzerà un’analisi della situazione attuale per quanto riguarda l’internazionalizzazione della Higher Education in 10 Paesi europei (Regno Unito, Francia, Germania, Svezia, Norvegia, Olanda, Italia, Spagna, Polonia, Romania) e in 5 extra-europei (Australia, Canada, Stati Uniti d’America, Colombia, Malesia) e valuterà le differenti strategie di internazionalizzazione a cui devono seguire delle raccomandazioni per sviluppi futuri. Per un’analisi dettagliata, l’Università Cattolica, attraverso il Chei, affiderà a collaboratori esterni, esperti nel settore dell’Higher Education, la redazione di alcuni casi-Paese specifici. Il contratto prevede un contributo finanziario di 94.800,00 euro a copertura dei costi sostenuti dalla Cattolica e da Eaie e Iau. Lo studio verrà presentato alla Commissione Europea entro 18 mesi dalla firma del contratto.

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Cross Creativity, y multimedialità e cultura al centro dell’innovazione CROSS CREATIVITY lo scorso 19 e 20 giugno a Milano. Due giornate di respiro internazionale, con eventi dedicati alle start up culturali e creative e all’innovazione, promosse da Regione Lombardia presso il Palazzo Lombardia e l’antistante piazza Città di Lombardia.

Realizzato con Expo delle Start up e in collaborazione con Unioncamere Lombardia, Politecnico di Milano e Meet the Media Guru, l’evento ha catalizzato la community di innovatori proponendo un focus speciale sul settore culturale e creativo.

Anche l’Università Cattolica, insieme a più di un centinaio di start up e imprese creative, ha partecipato a Cross Creativity con uno stand, in cui sono stati presentati i risultati del progetto Comunicare la cultura fra tradizione e transmedialità - COMCULTT, finanziato da Regione Lombardia.

I vincitori di COMCULTT hanno esposto i loro progetti innovativi, sviluppati durante uno stage in Europa, contemporaneamente sono state presentate anche le iniziative sui percorsi di autoimprenditorialità in avvio per il prossimo autunno.

In particolare nella giornata di venerdì 20 giugno, nell’ambito del Creative Pitching, è stata illustrata, a titolo rappresentativo del p progetto g COMCULTT, la Project Idea “ArTÙ” di Nicola Peirano dell’Università Cattolica. Nicola ha trascorso 6 mesi a Vila do Conde (Portogallo), presso l’azienda BeActive, società di produzione transmediale, con la quale ha sviluppato un progetto transmediale sulla realizzazione di elementi artistici a partire dall’uso di materiali di consumo, avente come filosofia quella di promuovere il riciclo ecologico. g “ArTÙ” si compone di un programma televisivo live per bambini, di una serie a cartoni animati e di un sito in-

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EMPO DI

STUDENTI

70 borse di studio dall’Istituto Toniolo

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ternet, tutti dedicati a temi dell’arte con materiali “poveri” e del riciclo.

Infine sono stati individuati i migliori progetti per ogni bando e – per l’Avviso pubblico per la presentazione di progetti di mobilità transnazionale rivolti a inoccupati/disoccupati per lo sviluppo di prodotti/servizi innovativi nell’ambito del settore culturale e creativo – sono stati selezionati, a pari merito, Nicola Peirano della Cattolica e Francesca Randone della Fondazione Politecnico. Come riconoscimento, i progetti selezionati nelle diverse categorie, saranno recensiti in un articolo che verrà pubblicato su Nòva (Il Sole 24 ore).

L’opportunità di approfondire un’idea imprenditoriale è una sfida più che attuale e l’Università sta coltivando la possibilità di offrire ai propri studenti percorsi di autoimprenditorialità, per facilitare e promuovere anche con strumenti specifici il passaggio dall’idea all’impresa.

1072 DA TUTTA ITALIA. È questo il numero degli studenti che hanno partecipato al Concorso nazionale per l’erogazione di 70 borse di studio per l’anno accademico 2014-2015, promosso dall’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le borse Toniolo, di importo compreso tra i 2.500 e i 5.500, sono aperte all’Opzione Campus. Tale opzione prevede l’assegnazione di un importo superiore e la possibilità di rinnovo per gli anni successivi (fino a un massimo di € 16.500 complessivi in caso di rinnovo per il triennio), qualora il vincitore superi il Concorso di ammissione ai Collegi d’Ateneo, dove potrà aderire al progetto formativo dedicato. A tutti i candidati che hanno partecipato al Concorso Toniolo è garantita la possibilità di prendere parte gratuitamente (costo iscrizione ordinario 150 euro) al College Camp 2014, il concorso di ammissione al Campus dei Collegi d’Ateneo, senza dover sostenere nuovamente le prove scritte.

Per informazioni sull’accesso ai collegi: www.collegiunicattolica.it.

Per conoscere la graduatoria degli studenti idonei (pubblicata nel mese di luglio) l’indirizzo è www.borsedistudiotoniolo.it.

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Rapporto Giovani, lavoro e scuola i temi più gettonati ALL’INIZIO DI QUEST’ANNO il Rappor-

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to Giovani 2013, l’indagine sulla condizione giovanile promossa dall’Istituto Toniolo, è stato presentato in molte diocesi. La maggior parte degli incontri si è svolta al Nord e al Centro Italia (per un totale di 18 diocesi: Bergamo, Como, Firenze, Genova, Gubbio, Lucca, Macerata, Mantova, Mestre, Milano, Parma, Perugia, Pesaro, Piacenza, Rimini, San Mari16

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no, Teramo, Torino), meno presente il Sud (Benevento, Lamezia Terme, Lecce, Palermo, Pozzuoli, Ragusa). I temi

che hanno suscitato maggior interesse sono: lavoro, scuola e formazione, volontariato, rapporto con la fede e, più in generale, il confronto sui valori. Dal prossimo settembre sono già in programma alcune presentazioni nel Sud Italia e nelle Isole, anche in vista della pubblicazione del Rapporto Giovani 2014, prevista in novembre con l’editrice Il Mulino.

milano

Necs, Cattolica crocevia d’Europa p per la kermesse dei media creativi di Luca Barra ER TRE GIORNI L’UNIVERSITÀ

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Cattolica si è trasformata nel più importante crocevia europeo per gli studiosi di cinema, di televisione e di media: l’annuale convegno di Necs, l’European Network for Cinema and Media Studies, intitolato Creative Energies » Creative Industries e dedicato alle complesse interazioni tra la creatività e i mezzi di comunicazione, ha infatti portato a Milano, dal 19 al 21 giugno scorso, una varietà di approcci e di punti di vista, a rappresentare lo stato dell’arte della riflessione contemporanea su questi temi sempre più cruciali, anche in vista di Expo 2015.

A confermarlo bastano i numeri. In tre giorni si sono concentrate più di 400 presentazioni, raccolte in 120 panel, su un’ampia varietà di temi e discipline: dal cinema muto ai blockbuster americani, dalle serie televisive ai videogiochi, dalle strategie produttive alle pratiche fruitive degli spettatori, dalle tecnologie al marketing, dal documentario alla videoarte, dalle neuroscienze all’estetica e all’economia. Gli oltre 450 relatori – in buona parte europei, con prevalenza di studiosi da università britanniche (95), italiane (74) e tedesche (52), ma con un’ottima partecipazione dagli Stati Uniti (34) e con presenze persino dall’India, dalla Cina, dal Giappone, dall’Australia o dal Brasile – e gli altri 180 partecipanti in qualità di uditore hanno così animato i numerosi dibattiti e confronti. I molti gruppi di lavoro (su temi come i festival cinematografici, i fan, le arti visive, le industrie mediali, i nuovi media, la memoria culturale, il suono) e i workshop dedicati alle pubblicazioni accademiche o all’insegnamento di cultura visuale hanno poi costellato il programma, radunando gli studiosi interessati, tracciando percorsi coerenti tra le discussioni e lanciando progetti e occasioni di ulteriore ricerca.

L’Aula Magna, nella sede di Largo Gemelli, è stato lo sfondo per le tre keynote lectures, lezioni plenarie tenute da studiosi internazionali di chiara fama. Il 19 giugno, dopo i saluti istituzionali, Raymond Bellour (nella foto) – teorico del cinema, direttore di ricerca presso il Centre National de Recherches Scientifiques (Cnrs) di Parigi – ha chiuso i lavori del primo giorno con un intervento sul rapporto tra il cinema e le altre forme di immagine in movimento, soffermandosi in particolare sul mutato statuto del cinema dopo la comparsa dell’immagine elettronica e poi del digitale. Il 20 giugno è stata la volta di Jason Mittelll (nella foto a destra) – professore di Film & Media Culture e di American Studies presso il Middlebury College in Vermont (Usa) –, che ha analizzato il ruolo e le molteplici funzioni dell’autorialità nelle narrazioni televisive seriali, principale emblema di una televisione che si fa sempre più complessa e sfaccettata.

L’autore televisivo è insieme il responsabile della gestione di una macchina produttiva complessa, ma anche un brand, una figura pubblica che aiuta la circolazione discorsiva del testo e, ancora, un’entità potente che lo spettatore percepisce come il garante della serie e l’ultimo decisore per ogni scelta narrativa e stilistica.

Infine, il 21 giugno Janet Wasko – professore in Communication Research presso l’University of Oregon, a Eugene – ha portato al convegno un punto di vista economico, presentando una relazione ricca di esempi sulla Walt Disney Company e su come la corporation stia in-

cidendo fortemente sull’idea di creatività, termine al cuore della storia e dei valori dell’azienda ma pure volano per una progressiva mercificazione. Disney ha inscritto nel suo marchio il concetto di creatività, ma contribuisce anche a renderlo un oggetto vendibile in mille modi, dal merchandising ai film, dalle piattaforme digitali ai corsi di formazione.

Grande successo hanno avuto anche alcuni eventi collaterali: il Museo interattivo del Cinema – Mic ha ospitato, la proiezione di due capolavori del cinema muto italiano – Avventure straordinarissime di Saturnino Farandola (1913) e Amor pedestre (1914), entrambi diretti da Marcel Fabre. A chiusura del convegno invece, presso la Fondazione Catella, il pubblico internazionale del convegno ha potuto assistere ai primi due episodi di Gomorra. La serie, introdotti dall’head writer Stefano Bises, che ha spiegato nel dettaglio il processo creativo

che dal romanzo e dal film ha portato alla serie, così come le varie difficoltà nella costruzione dei personaggi, degli ambienti e dell’intreccio. Infine i saluti di Ruggero Eugeni, anche a nome del resto del comitato locale ((Alice Cati, Adriano D’Aloia, Mariagrazia Fanchi, Massimo Locatelli, Francesco Pitassio, Massimo Scaglioni) e di tutta l’organizzazione, hanno sottolineato l’importante ruolo dell’Università Cattolica e la riuscita del convegno internazionale Necs, prima di dare appuntamento, per la prossima edizione, all’Università di Łódz, in Polonia.

FICTION DI SUCCESSO

In Cattolica gli attori di Gomorra. La serie

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UELLA DI SKY è un’im-

presa importante: per l’attività economica; ma anche per la scelta di una strada diversa, di qualità», afferma Marco D’Amore, che in Gomorra. La serie interpreta Ciro Di Marzio, detto “L’immortale”, insieme con Maria Pia Calzone,

l’attrice che invece interpreta Donna Imma Savastano, la moglie del boss . I due attori sono intervenuti a sorpresa alla presentazione del volume Tutta un’altra fiction. La serialità pay in Italia e nel mondo a cura di Massimo Scaglioni e Luca Barra, lo scorso giugno in Cattolica. I due attori hanno fatto da contrappunto a una discussione sulle ragioni che spingono gli operatori di pay tv a investire su un genere fino a qualche anno fa di esclusivo appannaggio delle generaliste, e sul modello economico e produttivo che si sta cercando di mettere in pratica, anche sulla scia di simili esperienze internazionali. Nella dibattito è intervenuto Aldo Grasso, docente di Storia della televisione, che ha sottolineato per le fiction pay, e per Romanzo criminalee e Gomorra in particolare, la qualità di un processo produttivo che, per scrittura, recitazione, regia e montaggio, consente di distaccare questi titoli dalla sciatteria di molte fiction italiane e di «togliere l’aggettivo “americana” dalla parola serialità».

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milano

Churchbook, tra pastorale e social network si sviluppano sempre più nel mondo digitale, anche la fede non può far finta che non esista. Soprattutto se non vuole perdere il dialogo con la vita. Non a caso sono molti i preti che hanno scelto di aprirsi a internet e ai social network. Un fenomeno ormai consistente che non può più essere ignorato. Churchbook è il nome della ricerca che l’Università Cattolica e l’Università di Perugia hanno svolto per conto di WeCa, l’Associazione Webmaster Cattolici Italiani, con l’obiettivo di indagare sulla diffusione dei social network tra sacerdoti e consacrati.

I risultati dell’ indagine sono presentati lo scorso maggio durante un convegno in Cattolica. «Nel momento in cui il web si è diffuso – spiega Pier Cesare Rivoltella (nella foto), docente di didattica generale e direttore del Centro di ricerca sull’educazione ai media (Cremit) che ha coordinato lo studio – è nata WeCa, il cui primo atto è stato quello di promuovere una ricerca sui siti parrocchiali che si diffondevano di pari passo con la diffusione di internet. Con l’ascesa di facebook e degli altri social network si è pensato a un’altra ricerca che fosse una prosecuzione della prima e che indagasse in particolare proprio su questo fenomeno. L’indagine Churchbook nasce proprio da qui». È stata portata avanti per un periodo di tre anni e si è articolata in due fasi. La prima finalizzata a fornire un panorama generale sulla presenza su Facebook di preti, consacrati e di chi si sta preparando a prendere l’ordine o i voti. La seconda fase, invece, ha cercato di andare più a fondo analizzando i profili di 108 soggetti selezionati e le reti di “amicizie” create da questi ultimi sul web.

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E LE NOSTRE GIORNATE E LE RELAZIONI

I risultati raccontano di una realtà ecclesiastica che cerca di portare il suo messaggio utilizzando al meglio i nuovi strumenti a disposizione: circa il 20% dei preti diocesani, ovvero del clero che risponde al vescovo (parroci, direttori degli oratori ecc…), e dei religiosi, i consacrati che appartengono alle varie congregazioni, ha un profilo Facebook. Questa percentuale sale fino al 59,7% nel caso dei seminaristi che, essendo in media più giovani, hanno una maggiore familiarità col mezzo.

Il professor Rivoltella spiega che l’uso prevalente che i sacerdoti fanno di Facebook è di tipo pastorale-professionale. Non è un caso che il 26,6% degli intervistati ricorra a strategie di rappresentazione per sostituzione scegliendo, per esempio, una foto del profilo che non mostra il viso, ma immagini religiose o che hanno un valore simbolico. «Il loro obiettivo, infatti, non è fare in modo che gli utenti instaurino un rapporto direttamente con loro, ma vogliono che si concentrino sui contenuti del loro profilo» che ovviamente riguardano la fede. Questa dunque non è necessariamente una scelta di mascheramento. Ci sono, ovviamente, delle eccezioni nel caso dei seminaristi che, sempre per via della loro giovane età, tendono a usare il social network anche come mezzo per tenere i contatti con la cerchia di amici “reale”.

Nel report, inoltre, vengono anche individuati i tipi di relazioni che i proprietari dei profili tendono ad avere con gli utenti: c’è chi sceglie la modalità partecipativa e quindi tende a promuovere l’interazione e chi, invece, costruisce dei profili non

ASSOCIAZIONE PER LO SVILUPPO DI STUDI DI BANCA E BORSA

Osservatorio monetario: rilanciare il progetto europeo

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è il titolo dell’incontro dello scorso 20 giugno nel corso del quale è stato presentato il secondo numero dell’Osservatorio monetario, il rapporto quadrimestrale sulla congiuntura economica nazionale e internazionale curato dal Laboratorio di Analisi Monetaria dell’Università Cattolica, in collaborazione con l’Assbb, l’Associazione per lo Sviluppo di studi di Banca e Borsa. Al convegno sono intervenuti gli autori del rapporto, tra cui i professori Angelo Baglioni, Andrea Boitani, Massimo Bordignon, Domenico Delli Gatti, Rony Hamaui, e Lucio Landi, Ministero del Tesoro. A conclusione della presentazione del Rapporto, coordinata dal professor Marco Lossani, è intervenuto anche il viceministro dell’Economia Enrico Morando.

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ILANCIARE IL PROGETTO EUROPEO

PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2014

orientati agli altri, mascherando probabilmente un narcisismo di fondo dietro l’idea di diffondere contenuti religiosi. Quel che è certo è che “chi sei” e “cosa fai” nella vita quotidiana hanno delle evidenti ripercussioni sull’attività sui social network. Il motto potrebbe essere: “dimmi che profilo hai e ti dirò chi sei”.

COMUNICAZIONE

Twitter, il cittadino monitorante

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ERCHÉ Twitter

ha tanto successo? Come questo social network sta cambiando la comunicazione politica italiana? Sono queste le domande a cui ha cercato di dare una risposta Sara Bentivegna, docente di Comunicazione politica e Digital Media all’Università La Sapienza. «Su Twitter la discussione è sempre pubblica – spiega Bentivegna – non solo perché avviene in uno spazio pubblico ma perché è sempre e comunque visibile da chiunque. In questo aspetto sta la potenza di Twitter e parte della ragione del suo successo». «Non solo una vetrina per dire quello che si pensa – precisa la professoressa della Cattolica Chiara Giaccardii – ma soprattutto un canale per partecipare anche solo seguendo degli influencer, in quello che McLuhan chiamerebbe visible speech. È un passo importante per la partecipazione democratica». Quello che è importante, però, è non illudersi che Twitter possa sovvertire completamente i rapporti di forza che esistono tra i media tradizionali. Come fanno notare Bentivegna e Fausto Colombo, docente di Media e Politica in Cattolica, infatti, proprio dal processo di formazione di un hashtag, uno degli strumenti principali della comunicazione su Twitter, è possibile cogliere l’importanza dei media tradizionali come attori principali nel lavoro di veicolazione delle tematiche più importanti dell’agenda politica.

La professoressa Bentivegna è sicura inoltre che in futuro questo social network cambierà le modalità con cui i cittadini si avvicineranno alla politica: «I 140 caratteri non saranno un limite ma un modo di rendere più rapida e accessibile l’informazione, rendendoci sempre più dei “cittadini monitoranti”.

Una schiera più ampia di persone che guardano, leggono, ascoltano e si informano in una modalità differente». ((F.Z.)

foto J. Sullivan

di Martina Carnovale

milano

Talent Academy, y finale da grande show

SODDISFAZIONE E SERVIZI

Un’indagine promuove il Polo studenti

A

DUE ANNI DALL’ATTIVAZIONE

ESSANTA GIORNI DI LAVORO,

quattordici team, emozioni, tanto impegno e risultati di grande qualità. Sì è conclusa con la proclamazione dei vincitori l’ottava edizione della Talent Academy, un percorso di apprendimento innovativo che ha come obiettivo far incontrare i giovani talenti con il mondo delle imprese. L’iniziativa è stata ideata da Andrea Cioffi, docente di Economia aziendale della laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse (Cimo).

I sei team finalisti il 23 giugno, in soli 15 minuti, hanno dovuto presentare il loro progetto per convincere le giurie. A votare, infatti, non una ma tre diverse sommatorie di punteggi derivanti da una giuria di qualità, composta dai manager aziendali e dai testimoni che sono intervenuti in aula durante il semestre, a cui si aggiunge un’altra formata dai team leader dei gruppi non ammessi in finale e dal voto del professor Cioffi.

Fattor comune dei sei progetti il rafforzamento del posizionamento delle aziende nel digitale, ognuno declinato in diverso modo: chi chiamato a migliorare la notorietà digitale del brand aziendale, chi a supportare – in termine di comunicazione – il lancio di un nuovo business, chi a sviluppare una strategia di presenza sui social media, chi a ripensare il sito web per aumentarne il traffico, chi a definire politiche di corporate branding basate sul valore delle persone utilizzando i canali digitali, chi a valorizzare i ricavi all’estero di una

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linea di prodotti sfruttando la componente digitale.

Sei sfide che sono state affrontate con cura e determinazione da parte di tutti i team. Alla fine si è aggiudicato la vittoria finale quello capitanato da Giulia Zanonii e composto da Manuele Nespoli, Vincenza Lupo e Veronica Puzo, che hanno ideato un progetto per Hotel Plan Italia.

Come un vero talent show, la Talent Academy non può mancare della parte video sotto la regia di Marco Tangerini e la produzione di Anna Simonati. Tutta l’edizione è stata infatti raccontata attraverso diversi video: da ricordare, in particolare, i brevi cortometraggi dei team mostrati per presentarsi prima delle esposizioni.

Oltre al Talent Universitario è stata celebrata anche la Cerimonia degli Oscar per premiare alcuni studenti che si sono distinti nel corso di Economia aziendale: chi ha vinto per la costante partecipazione, chi per la professionalità dimostrata, chi per la miglior performance attoriale e molti altri. Sono stati, inoltre, assegnati dei premi speciali alle sei aziende che hanno preso parte alla competizione.

L’ottava edizione di Talent Academy si è conclusa e ora non resta che assegnare agli studenti i numerosi stage che le aziende hanno messo in palio. A settembre una nuova edizione aspetta gli studenti del corso del professor Cioffi: nuovi team, nuove aziende, nuove sfide digitali.

il Polo studenti ha chiesto un parere a chi lo utilizza quotidianamente. Nato con l’obiettivo di riunire in un solo luogo fisico della sede di Milano tutte le attività che sono state tradizionalmente svolte dalle segreterie di facoltà e, soprattutto, di creare un servizio in grado di rispondere in modo più efficiente alle domande degli studenti, accompagnandoli nel loro percorso di studi, il Polo servizio carriere studenti (questo il suo nome completo) ha scelto di farsi valutare dai propri utenti.

E la risposta non si è fatta attendere: oltre 9.000 studenti hanno risposto all’appello, con una redemption del 38,3% degli invitati alla rilevazione condotta dal Nucleo di valutazione di Ateneo dell’Università Cattolica. Un dato statisticamente rilevante per questo tipo di sondaggi condotti con metodo Cawi, cioè attraverso l’invio di un link per posta elettronica. E anche eloquente, perché mostra un notevole interesse degli utenti del Polo a dire la propria e ad esprimere, quale che sia, il proprio giudizio. Un interesse che ha caratterizzato in modo pressoché uniforme gli studenti di tutte le otto facoltà della sede milanese, che hanno espresso anche analoghi livelli di soddisfazione.

Dall’indagine emerge, innanzitutto, che le modalità di utilizzo del Polo sono ormai acquisite dagli utenti: quattro studenti su cinque sanno chiaramente cosa fare per avvalersi dei servizi offerti nella struttura. Ed emerge, soprattutto, un generale gradimento: per come è stato organizzato il Polo (organizzazione per aree, gestione tickets, area di attesa, soluzioni logistiche), per gli orari di apertura e per la qualità delle risposte e della cortesia del personale. La maggiore soddisfazione è relativa ai vantaggi che derivano dal recarsi in aree diverse per pratiche diverse.

Facendo tesoro dei suggerimenti espressi dagli studenti che hanno risposto al questionario si cercherà di lavorare in tre direzioni: migliorare il sistema di ticketing per ridurre i tempi di attesa; ampliare ulteriormente gli orari di apertura; incentivare l’utilizzo di tutte le funzionalità di segreteria già disponibili on line sulla pagina personalizzata dello studente (Icatt). Inoltre già da quest’anno il Polo studenti, grazie a un progetto realizzato in collaborazione con il Servizio integrazione studenti con disabilità, garantisce accesso facilitato e preferenziale a tutte le persone non vedenti o ipovedenti. Un modo anche questo che si inserisce nello sforzo dell’Università Cattolica di porre al centro delle sua attenzione lo studente, mettendogli a disposizione non solo un contesto formativo in grado di garantirgli un’esperienza autentica di crescita umana e professionale, ma anche un ambiente in grado di accompagnarlo adeguatamente, ponendosi in ascolto delle sue esigenze, nelle scelte legate alla carriera universitaria e rispetto a tutti i suoi bisogni di informazione e di segreteria.

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milano

La geopolitica spiegata a scuola geopolitici del pianeta per gli studenti delle scuole superiori. Per il quinto anno si è conclusa in Cattolica, lo scorso maggio, l’iniziativa promossa dal Centro di studi internazionale di Geopolitica (Cestingeo), fondato dal professor Maurizio Carandinii e coordinato da Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica e di Storia e istituzioni dell’Asia della facoltà di Scienze politiche e sociali. Il corso di Geopolitica quest’anno ha coinvolto docenti e studenti di quarta e quinta superiore dell’istituto Cellini di Valenza, degli istituti Leardi e Balbo di Casale Monferrato e dell’istituto Primo Levi di San Donato Milanese. Il progetto di Cestingeo si è articolato in tre moduli che hanno coinvolto sia i docenti delle scuole secondarie (attraverso incontri di formazione e aggiornamento), sia gli studenti stessi, ai quali sono state proposte una serie di lezioni metodologiche e tematiche relative a specifiche aree geografiche. Agli studenti, durante la terza fase del progetto, è stato poi chiesto di organizzarsi in gruppi di lavoro tematici per realizzare propri progetti di ricerca. Fra i temi affrontati durante l’incontro finale: le dinamiche di sviluppo e neocolonialiste del continente

Luglio, tempo di open day in Cattolica

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N PERCORSO TRA GLI SCENARI

Summer school tra Expo e beni comuni

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ON LA TAVOLA ROTONDA

Verso Expo 2015. Ripensare i beni comuni, organizzata in Cattolica lo scorso 21 giugno, si è conclusa la sesta edizione della omonima Summer School promossa dal Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa e dal laboratorio ExpoLAB, in collaborazione con il Movimento Cristiano Lavoratori (McL).

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PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2014

ORIENTAMENTO

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africano, le opportunità e le sfide connesse allo sviluppo dell’America Latina, gli effetti delle “primavere arabe” e della crescente rivalità tra Iran e Arabia Saudita, le operazioni di peace-keeping e di peace-enforcing, così come le complesse dinamiche connesse allo sfruttamento delle risorse di idrocarburi e a quello delle energie rinnovabili. Come per gli anni precedenti l’iniziativa di Cestingeo si è rivelata uno strumento significativo per avvicinare gli studenti delle scuole secondarie al mondo universitario, ma anche un’importante occasione per valutare come gli argomenti della geopolitica costituiscano un tema vicino e di estrema attualità per le giovani generazioni.

Il programma del corso ha alternato relatori del mondo accademico, ecclesiastico, industriale e della cooperazione internazionale e del Terzo Settore. Alla tavola rotonda, introdotta da Evando Botto, direttore del Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa, hanno partecipato Carlo Costalli, presidente del McL, Lorenzo Ornaghi, presidente di Aseri e già ministro per i beni e le attività culturali, Pier Sandro Cocconcelli (nella foto), direttore di ExpoLab, insieme con il presidente della Coldiretti di Cremona Paolo Voltini e con il professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Michele Tiraboschi. Per il professor Ornaghi il tema dei beni comuni non può essere considerato solo da un punto di vista tecnico, ma deve essere colta la prospettiva politica poiché la questione dei beni comuni è innanzitutto una questione culturale. Per Costalli invece una riflessione sui beni comuni dovrebbe

OPEN EVENING, dello scorso 3 luglio, ha presentato l’offerta post laurea 2014/2015 dell’Università Cattolica, che propone oltre 120 master universitari di primo e secondo livello, attivati presso le quattro sedi dell’Ateneo, ma anche in alcune sedi convenzionate in Italia e all’estero. Il programma si è aperto con la tavola rotonda Oltre la crisi: ripartire dalla conoscenza per crescere e poi una serie di spazi informativi dove i direttori e i coordinatori dei corsi erano a disposizione per colloqui su master, scuole di specializzazione e dottorati di ricerca. Si sono svolti invece il 10 e 11 luglio scorso gli open day dedicati alle lauree triennali e a ciclo unico. Presidi, docenti e laureati dell’Ateneo, già inseriti e affermati nel mondo del lavoro, hanno presentato le facoltà e i corsi di laurea milanesi, a disposizione delle future matricole anche attività di orientamento psico-attitudinale e desk informativi dedicati alle borse di studio, agevolazioni economiche, programmi di studio e lavoro all’estero promosse dalla Cattolica.

portare non solo a un modo diverso di utilizzare le risorse, ma soprattutto a riscoprire il valore ispiratore di una società più giusta e democratica. Secondo Voltini Expo 2015 è un’opportunità da sfruttare fino in fondo per promuovere territorio e prodotti italiani, mentre il professor Cocconcelli spera che Expo 2015 non si riduca a una grande fiera dell’agroalimentare, ma sappia affrontare questioni importanti del mondo globalizzato come le scorte alimentari e lo scarto dei prodotti.

La ggiurista Parisi componente ANAC PARISI, docente di Diritto costituzionale comparato presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università Cattolica, ha avuto, lo scorso luglio, l’approvazione di Camera e Senato alla nomina di componente dell’Autorità nazionale anti

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ICOLETTA

corruzione (ANAC), presieduta dal magistrato Raffaele Cantone. Laureata con lode in Cattolica, la professoressa Parisi si è occupata di contrasto alla corruzione sia dal punto di vista scientifico, con articoli, libri e convegni, sia dal punto di vista operativo, quale membro dell’Executive Board del “capitolo” italiano dell’Organizzazione internazionale non governativa Transparency International, con sede a Berlino.

milano

Tripadvisor, la rete promuove i chiostri ER UNA VOLTA NON si par-

Set cinematografici, le mete preferite al turismo. A dirlo è una ricerca dell’Università Cattolica, realizzata in collaborazione con l’Ischia Film Festival e il portale del Cineturismo.

Cinema e turismo in Italia.

Una prospettiva psicologi-

I

L CINEMA FA BENE

Il giallo della vera nella cover di Presenza

Foto A. Aschedamini

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la di Anvur o di uno dei tanti ranking con cui sono classificate le università. A valutare l’Università Cattolica stavolta sono viaggiatori e turisti che si affacciano nella sede di largo Gemelli per scoprirne il valore storico artistico.

O, semplicemente, le persone che la frequentano. I giudizi sono quelli postati sul sito di TripAdvisor, che su questa base ha attribuito all’Ateneo un certificato di eccellenza. È indubbio che i chiostri bramanteschi rappresentino una attrazione storico-artistica. Basta vedere la reazione di docenti e studenti di tutto il mondo quando si affacciano affascinati nel complesso monastico di Sant’Ambrogio.

Ma ora questa certezza è diventata anche una piacevole sorpresa, sancita dal giudizio di chi inserisce nel tour della città di Milano anche la visita all’Ateneo adiacente alla Basilica dedicata al santo patrono. La sede storica dell’Università Cattolica di largo Gemelli 1 a Mi-

IN BREVE

P

lano ha ricevuto, infatti, il Certificato di eccellenza 2014 di TripAdvisor, il sito web che raccoglie i pareri e le valutazioni dei turisti e dei viaggiatori su luoghi visitati e strutture di accoglienza.

Nella lettera inviata all’Ateneo, il presidente della società, Marc Charron, spiega che l’attestato «dimostra il costante feedback positivo espresso dai viaggiatori di TripAdvisor».

Un riconoscimento che,

aggiunge Charron, «viene attribuito in base alla qualità delle opinioni e delle recensioni pubblicate nel corso dell’anno passato».

Insomma, i chiostri di largo Gemelli, realizzati secondo il progetto rinascimentale di Donato Bramante, e l’annessa facciata di inizio Novecento progettata dall’architetto Giovanni Muzio, si rivelano una meta culturale apprezzata.

ca di analisi della scelta della vacanza, il titolo dello studio diretto dal professor Roberto Nellii (nella foto) nell’ambito del progetto di ricerca Branded Content Lab dell’Ateneo e condotto da Furio Reggente e Roberta Todesco. Secondo l’indagine esiste un forte legame tra “viaggio immaginario” sullo schermo e “viaggio reale” nei luoghi dove sono stati girati i film. Infatti, ben il 71,8% degli intervistati dichiara di aver modificato il proprio itinerario di viaggio per visitare una location cinematografica.

Nel corso dell’adunanza si terranno le ultime operazioni di voto e gli scrutini, ad opera del Comitato Elettorale. E’ disponibile online, sul sito www.alumnicattolica. it, la scheda elettorale per il rinnovo del Consiglio Direttivo. In essa sono riportati tutti i candidati, distinti per Facoltà e p per rappresentanpp p za degli studenti. È possibile votare: in apposita urna, negli orari di segreteria, dal 1 giugno al 12 dicembre 2014, presso la sede di Milano; al seggio, allestito dalle ore 10.00 alle ore 11.30, presso la sala dove avrà luogo l’assemblea il prossimo dicembre e infine tramite posta, secondo le disposizioni contenute nel regolamento elettorale.

Associazione Necchi al voto 13 dicembre p.v. nella sede dell’Ateneo di Largo Gemelli l’assemblea elettiva di Alumni Cattolica.

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I SVOLGERÀ SABATO

ERDERE UN OGGETTO O al

quale si tiene molto sarà capitato a molti. Ritrovarlo a molti meno.

Ma è quanto è successo lo scorso aprile a Mario Campocciaa (nella foto) dipendente dell’azienda di Milano che si occupa del confezionamento e della spedizione della rivista Presenza, che aveva perso la fede nuziale avvolgendo la rivista nel cellophane.

Dopo una serie di vane ricerche in casa, nell’auto... insomma ovunque, il signor Campoccia si era arreso non pensando, né immaginando, che tempo dopo il suo principale gli avrebbe annunciato che qualcuno l’aveva ritrovata, o meglio, se l’era ritrovata per caso tra le mani sfogliando Presenza. Quel qualcuno era la signora Veronica Ardiaa (nella foto) di Biassono – mamma di uno studente che come tutti gli iscritti dell’Università Cattolica riceve il bimestrale dell’Ateneo – che dopo aver pensato a un gadget promozionale, si era resa invece conto che era una fede nuziale con inciso all’interno, come consuetudine, un nome e una data. Prontamente, tramite mail, la signora ha segnalato il ritrovamento alla redazione di Presenza che ha subito contatto la società di imballaggio della rivista. E così a pochi giorni dall’anniversario di matrimonio, l’anello – rimasto miracolosamente sempre fermo sulla copertina, passando indenne tra le varie forcelle dei macchinari che impilano e incellofano le copie della rivista – è ritornato al suo legittimo proprietario. I protagonisti di questa curiosa vicenda, per la riconsegna della fede nuziale, si sono incontrati a Monza, in pratica quasi a metà del percorso compiuto dall’anello.

(G.G.) PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2014

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roma

La notte magica g del Gemelli il concerto di Nicola Piovani

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dai balconi, hanno seguito con emozione l’avvio del concerto diretto dal maestro Piovani che ha eseguito anche alcuni brani con cui vinse l’Oscar, tratte dal famoso film di Roberto Benigni, La vita è bella.

Il tutto eseguito magistralmente dal Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia Onlus, composto dal Coro Voci Bianche e dal Coro Mani Bianche.

Per la straordinaria occasione numerose le personalità presenti: il Presidente del Senato Piero Grasso, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Roberto Reggi, Sottosegretario all’Istruzione, Luisa Todini, Presidente di Poste Italiane, Roberto Grossi, Presidente di Federculture.

Per l’Università Cattolica, insieme al rettore Franco Anelli, erano presenti il Direttore amministrativo Marco Elefanti, il direttore del Policlinico Gemelli Maurizio Guizzardi, il preside della facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone e l’Assistente Ecclesiastico Generale, Mons. Claudio Giuliodori.

«In questo cinquantesimo anniversario del Policlinico Gemelli – ha dichiarato il Rettore – è giusto ricordare non solo il fondatore Padre Agostino Gemelli, ma anche i primi professori e gli operatori, pionieri di questa nascente Istituzione, sorta su una collina alla periferia della Capitale. Un Policlinico Universitario, il Gemelli, che ha come scopo quello di trasferire la conoscenza al letto del malato».

Presentato il francobollo per i 50 anni del Policlinico SCORSO 7 luglio, in concomitanza con il concerto di chiusura dell’iniziativa Gemelli Insieme, diretto dal maestro Piovani, si è svolta ufficialmente la presentazione del francobollo dedicato al Policlinico A. Gemelli.

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A Roma ci si cura con la cinematerapia

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I È CONCLUSO, CON IL

concerto diretto da Nicola Piovanii e condotto da Milly Carluccii alla presenza di 1500 persone nel piazzale antistante il Policlinico, Gemelli insieme, la manifestazione partita a giugno 2013 e continuata per un intero anno in tutta Roma.

Lungo sette tappe il Gemelli ha offerto un percorso di prevenzione, dal primo appuntamento inaugurale a piazza del Popolo; a settembre 2013 in piazza Re di Roma per un evento dedicato ai tumori femminili; in ottobre al Foro Italico con un’iniziativa sulle malattie tiroidee ospiti di Tennis&Friends. La tappa di dicembre, sulle malattie degli organi di senso, al Museo Maxxi, mentre nel marzo 2014 il viaggio di Gemelli insieme è approdato nella struttura della Pelanda, al Testaccio, per confrontarsi sulle malattie cardiovascolari. Ultimi due eventi in aprile, presso la struttura romana di Eataly sul tema della corretta alimentazione e a giugno sul litorale laziale per parlare di tumori della pelle.

Il pubblico nel piazzale, e i degenti e le famiglie, affacciati dalle finestre e

PROGETTO

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato l’emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica

PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2014

Le Eccellenze del sapere, dedicato al Gemelli e distribuito da Poste Italiane. L’immagine del francobollo raffigura una veduta aerea del complesso degli edifici del Policlinico. Per l’occasione è stato attivato un annullo filatelico speciale.

«Il francobol-

lo, in due milioni e 700mila tirature, dedicato al Policlinico Gemelli – ha dichiarato Luisa Todini, presidente di Poste Italiane – è distribuito come riconoscimento a tutti coloro che lavorano in questa splendida struttura con dedizione e umanità».

NA VERA SALA CINEMATOGRAFICA

integrata per i ricoverati sarà realizzata e aperta entro fine anno all’interno del Policlinico universitario. Dedicata alla terapia definita del “sollievo”, sarà la prima a Roma e così al Policlinico Gemelli il cinema diventa “terapia”.

Questo avverrà grazie a un vero e proprio programma destinato ai degenti dell’ospedale universitario e ai loro familiari promosso da MediCinema Italia Onlus. L’accordo di collaborazione tra il Gemelli e la Onlus di origine inglese - nata nel 2013 con l’obiettivo di utilizzare il cinema e la cultura cinematografica a scopo terapeutico negli ospedali - ha quale cardine del progetto la realizzazione di una sala cinematografica integrata che sarà realizzata da MediCinema Italia Onlus all’interno del Policlinico. La sala cinema è progettata per poter ospitare pazienti anche allettati e in carrozzina e ospiterà una programmazione di prime visioni, attività di intrattenimento ed eventi speciali. A breve sarà dato avvio ai lavori di realizzazione della sala, la cui inaugurazione è attesa tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. L’intero progetto di collaborazione, nel segno dell’umanizzazione dell’ospedale, per la cui realizzazione sarà avviata un’attività di fundraising, è stato presentato il 10 luglio, presso l’Auditorium dell’Università Cattolica con una serata dedicata alla proiezione straordinaria del film Per un pugno di dollari, l’opera cult di Sergio Leone appena restaurata e presentata in anteprima al Festival del Cinema di Cannes.

Tra gli invitati dell’evento molti volti del mondo del cinema come l’attrice Monica Guerritore, lo sceneggiatore Andrea Purgatori, il regista Federico Moccia e Francesca Leone, figlia del creatore dello “Spaghetti Western”, MediCinema Italia promuove l’esperienza del grande cinema e dell’intrattenimento culturale a beneficio dei malati dopo Milano ora anche a Roma, ed è coinvolta anche in studi clinici sulla misurazione degli effetti positivi di questa particolare “terapia” definita “di sollievo” su pazienti nel medio-lungo periodo.

roma

Il successo della clownterapia, Patch Adams al Gemelli L 4 GIUGNO È STATO UN giorno davvero speciale per i bambini ricoverati presso il Policlinico Gemelli. Per la prima volta in un ospedale di Roma, è arri-

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vato infatti il dottor Hunter Doherty, y noto al pubblico come “Patch Adams”, medico e scrittore americano, inventore della cosiddetta clownterapia, reso celebre

in tutto il mondo dal film del 1988 interpretato dall’attore Robin Williams. Patch Adams ha incontrato i bambini ricoverati nelle Unità Operative di Oncologia pediatrica e di Neurochirurgia infantile del Gemelli, dirette dai professori Riccardo Riccardii e Massimo Caldarelli. La visita è stata promossa e organizzata dall’Associazione “Ali di Scorta”, che presso il Gemelli offre sostegno psicologico, economico e logistico alle famiglie dei bambini e dei ragazzi che soffrono per gravi patologie neurochirurgiche e onco-ematologiche.

Terapia p Intensiva Pediatrica, presentata la nuova sala di accoglienza NA MODERNA tecno-

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struttura in vetro e acciaio, climatizzata e dotata di tutti i comfort necessari alle famiglie g dei p piccoli degenti. È la nuova sala di accoglienza per i genitori dei bambini ricoverati presso la Terapia Intensiva Pediatrica (TIP) del Gemelli, struttura dedicata alla cura di piccoli pazienti in condizioni critiche, inaugurata lo scorso 22 maggio alla presenza del rettore dell’ Università Cattolica, Franco Anelli, del cardinale Giovanni Battista Re, di Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale della Cattolica, di Livia Salvini, presidente dell’Associazione Amici della Terapia

Intensiva Pediatrica del Gemelli (ATIP), di Maurizio Guizzardi, direttore del Policlinico Gemelli, di Fabrizio Vicentini, direttore della Sede di Roma della Cattolica e di Massimo Antonelli, direttore

del Centro di Rianimazione del Gemelli. Ubicata presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione Pediatrico, la TIP del Gemelli, diretta dal professor Giorgio Conti, è una delle principali strutture di Terapia Intensiva Pediatrica del nostro Paese

e sede di uno dei due Centri del Trauma Pediatrico della Regione Lazio. «La TIP del Gemelli è un reparto specialistico con soli 8 posti letto, ma con un’ attività intensa – ha spiegato Conti –. Ogni anno qui vengono ricoverati oltre 600 bambini in grave pericolo di vita e negli ultimi 20 anni di attività ne abbiamo salvati e restituiti alle loro famiglie più di 10 mila. La sala d’accoglienza è stata realizzata grazie al generoso contributo dell’ATIP, che riunisce le famiglie dei bambini ricoverati che da anni supportano fattivamente le nostre attività, alla collaborazione della Banca di Credito Cooperativo di Roma e dell’associazione Happy Family».

RICERCA

Un “sensore” sottopelle registra aritmie silenziose e aiuta a prevenire l’ictus

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ICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ

Cattolica – Policlinico Gemelli insieme a colleghi del Campus Bio-Medico di Roma e a 55 centri in Europa, Canada e Usa hanno ideato un modo di prevenire molti casi di ictus o soprattutto le loro recidive: si tratta di un “sensore” più piccolo di una ‘penna’ USB, che messo sotto la cute registra aritmie “invisibili” ai metodi diagnostici tradizionali e asintomatiche quindi più subdole perché non riconosciute. Non pochi casi di ictus – casi apparentemente senza una causa – sono collegabili a queste aritmie dette “parossistiche” perché si risolvono spontaneamente e sono senza sintomi.

Grazie all’apparecchio, registrando questo tipo di vizio del battito in tempo reale quando si verifica, il medico può procedere tempestivamente a una terapia preventiva anti-ictus e scongiurare il peggio. Pubblicato sul New England Journal of Medicine, lo studio rappresenta la più grossa sperimentazione clinica a livello globale su questo fronte ed è stato condotto dal professor Tommaso Sanna, cardiologo presso il Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Gemelli diretto dal professor Filippo Crea, in collaborazione con il professor Vincenzo Di Lazzaro, attualmente responsabile dell’UOC di Neurologia presso il Campus Bio-Medico di Roma. «Nei tre anni di osservazione dei circa 500 pazienti con ictus senza causa definita arruolati per lo studio – ha spiegato Sanna – è stata riscontrata fibrillazione atriale al 30% dei pazienti cui era stato impiantato il dispositivo, contro il 3% dei soggetti che non avevano ricevuto l’impianto. Un dato che dimostra la netta superiorità di questa strategia diagnostica rispetto all’approccio tradizionale».

Paola Cavatorta nuovo direttore del Consultorio Familiare di Roma AOLA C AVATORTA , psichiatra e psicoterapeuta, è il nuovo direttore del Consultorio Familiare della Cattolica di Roma, incarico che le è stato conferito dalla Direzione di Sede il 1° aprile

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2014. Paola Cavatorta, laureata con lode in Medicina e Chirurgia e specializzata in Psichiatria in Cattolica è iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti

ed ha una formazione psicosociologica e psicoanalitica. Consulente Tecnico del Tribunale Ordinario di Roma, svolge attività di ricerca, formazione e intervento

in ambito sanitario, scolastico e aziendale. È docente di Psicopatologia e Psicoterapia dello Sviluppo nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica.

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brescia

Santa Giulia, ggli studenti dello Stars espongono l’arte cinetica – racconta Fabio Paris, docente del laboratorio di Organizzazione eventi espositivi – nasce dal fatto che Brescia è stata una città importante nella storia dell’arte cinetica, poiché ha ospitato l’attività del Centro Culturale Sincron di Armando Nizzi. Un indubbio nucleo d’irradiazione e diffusione della “Nuova Tendenza”, che organizzò mostre, attirò autori internazionali (tra cui García Rossi), e coltivò affezionati estimatori e collezionisti Coordinati da Paris, che ha curato l’organizzazione, l’allestimento e il catalogo della mostra, con la supervisione dei professori Paolo Bolpagnii ed Elena Di Raddo, con la collaborazione di Kevin McManus, gli studenti dello Stars sono riusciti a creare un evento espositivo di alto livello, in una prospettiva professionalizzante e altamente formativa.

Il tutto è stato reso possibile anche grazie a un accordo stipulato tra l’Università Cattolica, il Comune di Brescia e la Fondazione BresciaMusei, che ha messo a disposizione gli spazi espositivi della Sala dell’affresco nel Museo di Santa Giulia. «Considero questa – la prima tappa di una collaborazione culturale fra studenti, docenti e la città di Brescia – ha dichiarato Laura Castelletti, assessore alla cultura del Comune –. I musei hanno bisogno di aprirsi a nuove collaborazioni e soprattutto necessitano di energie e linguaggi nuovi per attirare visitatori in un percorso di qualità come lo è questa mostra, ospitata per la prima volta dai musei civici».

Un invito che è stato accolto con soddisfazione dal professor Ruggero Eugeni,

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IDEA DELLA MOSTRA

coordinatore dello Stars, poiché va ad arricchire l’attività formativa proposta dal corso di laurea. «Il cambiamento e il movimento, tema della mostra, sono due elementi che caratterizzano e identificano lo Stars, soggetto di anno in anno a cambiamenti per rispondere sempre meglio alle esigenze dei mercati del lavoro di riferimento – riferisce Eugeni –. Un evento che nasce da una sinergia tra corsi, laboratori e esercitazioni ma nasce soprattutto dall’aspetto del movimento che ci sta più a cuore: il coinvolgimento degli studenti, la sollecitazione e l’incanalamento delle loro energie ideative e organizzative, il ruolo attivo nei processi di formazione».

Sono state esposte ventiquattro opere di arte cinetica e programmata provenienti da collezioni private bresciane (tra cui la raccolta Prestini) per far conoscere il pensiero generativo di questa tendenza, sviluppatasi soprattutto negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Al centro dell’attenzione, in queste opere, vi è lo studio della percezione visiva e della resa in termini pittorici e

plastici del movimento, della luce e dei fenomeni ottici. Il linguaggio impiegato dagli artisti è di matrice astrattista, ma va oltre le mere istanze compositive e formalistiche.

L’intento è di puntare al coinvolgimento dello spettatore non sul piano emozionale, ma su quello percettivo e psicologico. Fra gli artisti presenti in mostra c’erano Marina Apollonio, con un ideale di arte depersonalizzata espressa da sequenze cromatiche alternate e materiali industriali; i tedeschi Hartmut Böhm m e Ludwig Wilding, con strutture tridimensionali che danno vita a rilievi basati su calcoli matematico-geometrici e a schemi visivi intercambiabili incentrati sul pattern bianco e nero. Il milanese Mario Ballocco con opere cinetiche e optical e Marcello Morandinii che porta avanti ancora oggi una ricerca di assoluto rigore ed estrema perfezione tecnica ne campo del graphic design. Una novità, nell’allestimento, è stata l’audioguida sotto forma di applicazione, scaricabile gratuitamente e funzionante tramite telefoni cellulari e tablet.

Clochard stories, in scena l’umanità nascosta di Laura Nai N PERCORSO TRA L’UMANITÀ FERITA

di chi spesso diventa invisibile ai nostri occhi. Clochard stories è il titolo dell’evento organizzato da un gruppo di studenti dello Stars della facoltà di Lettere e Filosofia, che si è tenuto lo scorso 24 giugno. Il tema è stato la realtà dei senza tetto a Brescia, ma anche a Milano e San Francisco: una realtà che viene vista da molti, ma spesso ignorata da troppi. Durante la serata è stato proiettato un documentario realizzato dagli studenti con interviste ai numerosi senzatetto della città. Il pubblico ha potuto, inoltre, ammirare le fotografie esposte, realizzate da alcuni studenti e da due giovani esterni all’Università che hanno scelto di aderire al progetto per affinità d’intenti. Il progetto, nato all’interno del corso di Antropologia

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della rappresentazione tenuto dal professor Claudio Bernardi, ha riunito in un lavoro di squadra idee che hanno riguardato aspetti cinematografici e fotografici, ma anche organizzativi e giornalistici. Il tema è stato scelto proprio poiché, prestandosi a metodi di rappresentazione e di testimonianza differenti (dal cinema e dalla fotografia al giornalismo), avrebbe potuto coniugare competenze diverse e, nel frattempo, permettere ai ragazzi di immergersi a fondo nel cuore di una città, esplorandone il lato in ombra. Proprio perché è questo che i clochard rischiano di diventare: degli “invisibili”. Ogni oggetto ha la propria ombra, i clochard sono l’ombra di una società, e in quanto tali, ogni società ha i propri. Ecco che allora non vi è molta differenza tra Brescia, Milano e San Francisco, come le foto stesse della mostra ci suggeriscono. Gli studenti hanno inoltre scelto

di coniugare il prodotto del loro lavoro con una buona causa, devolvendo il ricavato della serata ai City Angels, un gruppo di volontari che si occupano di prestare aiuto ai senzatetto, ma anche ai tossicomani e alle vittime di violenza e abusi.

brescia

Fraternità e sviluppo pp umano: la lectio di mons. Monari per Asa NA LEZIONE del vescovo di Brescia ha segnato l’inizio del progetto d’Ateneo dedicato al tema Sviluppo umano integrale e custodia del creato. Lo scorso 15 maggio monsignor Luciano Monari, ha tenuto una lectio sul tema Fraternità. Sviluppo umano integrale e custodia del creato: Educare i giovani alla vita buona del Vangelo per iniziativa dell’Alta Scuola per l’Ambiente. Alla lezione sono intervenuti Pierluigi Streparava, presidente della Fondazione Comunità Bresciana, don Raffaele Maiolini, direttore dell’Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università della diocesi di Brescia, e Caterina Calabria, tutor della laurea magistrale.

Avvicinandosi al 50° della fondazione della sede bresciana della Cattolica, l’Asa ha voluto richiamare l’attenzione sulla fraternità come la prima parola su cui fondare il dialogo, decidere del futuro. La cattedra da

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cui iniziare, la testimonianza su cui avviare il confronto per rinnovare il patto con la città è stata quella del Vescovo. Mondo imprenditoriale, accademico e associativo sono stati invitati a contribuire all’educazione delle giovani generazioni e a tessere e rinnovare i legami di prossimità e solidarietà civile. L’evento ha segnato l’inizio del progetto d’Ateneo dedicato al tema Sviluppo umano integrale e custodia del creato che è stato introdotto da Pierluigi Malavasi, Diretto-

re Asa. La fraternità ha bisogno di essere scoperta, sperimentata, annunciata e testimoniata nel vivo delle attuali problematiche che investono la ricerca e la creazione di “lavoro buono” come ha sottolineato il vicepresidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori Noè Ghidoni. Educare alla fraternità è un modo per sconfiggere la povertà e individuare forme per ridurre le disuguaglianze tra persone e culture.

Più politica contro la crisi ITALIA ha bisogno di una politica “alta” orientata verso la condivisione di un bene comune, in grado di cementare le spinte anche contrapposte e di far sperare nel domani. Diversamente da quanto pensano la maggior parte degli italiani il professor Lorenzo Ornaghi, già rettore della Cattolica ed ex ministro per i Beni e le attività cul-

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turali, è convinto che al nostro Paese serva «un di più di politica e non un di meno». Questa tesi contenuta nel suo libro Nell’età della tarda democrazia. Scritti sullo stato, le istituzioni e la politica (Vita e Pensiero), è stata presentata a Brescia in Cattolica, lo scorso maggio, nel corso di una tavola rotonda coordinata da Mario Taccolini, direttore del dipartimento Scienze storiche e filologiche, a

cui hanno partecipato Graziano Tarantini, presidente della Fondazione San Benedetto, e Marta Cartabia, giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana. Gli scritti raccolti nel volume illustrano come e perché la tarda “democrazia dei moderni” corra il rischio sempre più grande di trovarsi incagliata tra le conseguenze dei cambiamenti di lungo periodo che stanno mutando fisionomia e funzioni dello Stato, il contrapporsi d’interessi economico-sociali restii a perseguire insieme il bene comune, il potere di gruppi oligarchici più forti delle leadership partitiche e di vecchie o nuove élite. «La “tar-

da democrazia”, al pari della politica, ha necessità di essere conosciuta e compresa senza gregarismi intellettuali, senza retoriche inutili o ridondanti – ha scritto Ornaghi nel suo volume –, senza infingimenti che mascherano la debolezza o l’impotenza di fronte a tutto ciò che, lungo questi anni, e verosimilmente ancora per un tempo non brevissimo, rende più forti e insistenti i colpi della “contro-democrazia”».

NOMINA

Brescia, nuovo direttore di sede

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AL 1° LUGLIO, il dottor Giovanni Panzeri è il nuovo Direttore della Sede di Brescia dell’Università Cattolica, subentra al dottor Luigi Morgano, eletto al Parlamento Europeo.

Nel rivolgere al dottor Morgano un ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni, il Direttore Amministrativo dell’Ateneo, professor Marco Elefanti, rimarcando il contributo che l’Università Cattolica intende continuare a offrire allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio bresciano, ha formulato al dottor Panzeri i migliori auguri per il nuovo incarico.

Giovanni Panzeri, 53 anni, si è laureato in Scienze politiche all’Università Cattolica nel 1985 e successivamente, oltre ad aver collaborato con l’Istituto di Scienze economiche dello stesso Ateneo, ha conseguito un Master presso l’Università di Manchester. La sua carriera professionale è iniziata nel gruppo Ferruzzi Montedison, dapprima presso l’Ufficio Studi poi come assistente del direttore delle Relazioni Esterne. Dopo essere stato in Fininvest spa, dal ‘91 al ‘94 presso l’ufficio Merger & Acquisition, dal ‘95 a oggi ha ricoperto diversi incarichi manageriali all’interno del gruppo Mondadori: oltre a essersi occupato di attività editoriali (in particolare nel settore dei libri d’arte e della scolastica), negli ultimi anni è stato direttore Facility Management del gruppo.

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piacenza-cremona

Nel cuore della Digital g Strategy g si chiude il Career Day 2014

RICERCA

Probiotici, su «Nature» l’articolo di Morelli

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ESTIRE SITI E SOCIAL NETWORK IN MODO

efficace, coordinato, ragionato: concetti chiave trasmessi nel workshop Digital Strategy & Online Reputation Management proposto dal Servizio Stage & Placement di Piacenza che “chiude” idealmente la quattordicesima edizione del CAREERDAY CATTOLICA 3.0 e ne costituisce una delle novità: la formazione “ad hoc” per le aziende che hanno partecipato al career day.

L’evento, che si aggiunge alle già numerose iniziative organizzate dalla Sede nell’ambito delle attività dello Stage & Placement, ha coinvolto trenta referenti aziendali.

La sessione formativa, introdotta e coordinata da Roberto Bernazzanii docente in Cattolica di Sistemi Informativi Aziendali, ha offerto ai partecipanti le conoscenze di base e gli strumenti necessari per un’efficace pianificazione, attuazione e valutazione della strategia digitale di un’azienda, ponendo particolare attenzione alla online reputation management, intesa non solo come mezzo di monitoraggio passivo della propria reputazione, ma come strumento di sviluppo del proprio business. All’incontro è intervenuto anche Luca De Fino, respon-

sabile dell’area Social Media di Ogilvy & Mather, una delle più quotate agenzie di comunicazione a livello mondiale.

Roberto Bernazzani ha affrontato in particolare l’elaborazione di una strategia digitale. Dopo aver chiarito l’importanza di un approccio ragionato al mondo digitale, senza alcuno spazio per l’improvvisazione o per l’attuazione di comportamenti “alla moda”, ha passato in rassegna le fasi di una strategia digitale ideale, dalla pianificazione all’implementazione, fino al costante monitoraggio dei risultati ottenuti. Come approcciare dunque in maniera corretta il “mondo digital”? Creare contenuti di qualità, che attirino e coinvolgano gli utenti e che si facciano notare dai motori di ricerca, Google in testa. Non aver paura di sperimentare tutti i canali che il web mette a disposizione, grande attenzione soprattutto ai nuovi trend tecnologici 2014-2015, cioè video (come testimonia il successo di YouTube) e mobilità, vista la grande diffusione di smartphone e tablet.

Luca De Fino, dopo aver introdotto il concetto di “online reputation”, ha illu-

ONOSCERE LO SCOPO

e l’uso appropriato dei probiotici: è il tema dell’articolo pubblicato e richiesto da Nature al professor Lorenzo Morelli e al suo staff di ricercatori impegnati a livello internazionale. L’autorevole rivista scientifica internazionale, ha dato conto nei giorni scorsi della ricerca del preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari ed ambientali della sede piacentina-cremonese dell’Università Cattolica.

Un riconoscimento che premia la preziosa attività di ricerca a cui il professore si è dedicato in questi anni. «Il nostro lavoro – spiega il professor Morelli – è indirizzato in particolare al mondo medico. Che cosa sono i probiotici? Si tratta di batteri generalmente isolati dall’intestino, che dopo un passaggio in laboratorio, messi sul mercato, una volta assunti aumentano la funzionalità della flora intestinale. Hanno ceppi e funzionalità diverse».

«Abbiamo ormai accettato definitivamente che tutti noi dipendiamo da questi batteri, a cui fa capo la produzione di tutte le vitamine del gruppo B – conclude il Preside -. L’articolo su Nature dà al clinico, perché è al medico che ognuno deve chiedere consiglio prima, gli strumenti per consigliare il prodotto più giusto e mirato».

strato invece le modalità e gli strumenti che le aziende possono utilizzare per valutare come il loro marchio è percepito dagli utenti del web, con particolare attenzione al mondo dei social network dove ogni giorno gli utenti si scambiano opinioni e giudizi su prodotti e servizi di ogni genere.

Marketing e imprese: il focus degli studenti I È TENUTO PRESSO LA sede dell’Associazione Industriali di Cremona il Content Marketing Workshop organizzato nell’ambito del corso di Marketing del Corso di Laurea in Economia aziendale dell’Università Cattolica di Cremona, su iniziativa del professor Roberto Nelli e in collaborazione con l’Associazione Industriali e

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nove imprese operanti sul territorio cremonese. Il workshop ha avuto per oggetto l’analisi delle iniziative di marketing ‘tradizionali’, di social media marketing e di digital marketing realizzate dalle seguenti realtà: Associazione Industriali Cremona, ATP, Digiland, Graficart Padana, Megavit (ProPhos Chemicals), Mixer, Panificio

Cremona Italia, Prosciuttificio Valsero, Seri-Art e Tecno Imballi. I 32 studenti del corso di Marketing, suddivisi in gruppi di lavoro, dopo aver intervistato i responsabili aziendali, hanno analizzato le attività di marketing realizzate e proposto un piano di content marketing finalizzato a sostenere l’attività commerciale delle imprese,

in corrispondenza a ciascuna fase del processo di decisione d’acquisto dei loro potenziali clienti. Per la qualità del loro lavoro di analisi e per l’approfondimento della proposta formulata all’azienda Seri-Art, sono state premiate: Valentina Adorno, Jessica Barbera, Annalisa Lucchi e Monica Singh.

piacenza-cremona

Lezione sulla trasparenza p agli allievi della polizia documenti della pubblica amministrazione in rapporto alle esigenze di riservatezza: segreto di stato, tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, riservatezza dei terzi. Questi i temi di una lezione sulla “trasparenza” degli atti amministrativi tenuta nei giorni scorsi presso la Scuola allievi di polizia di viale Malta dal professor Pasquale Cerbo (nella foto) docente di Diritto amministrativo all’Università Cattolica di Piacenza.

Il professore, che è stato

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ACCESSO

AI

introdotto nella sua conferenza da Stefano Vernelli, Capo di gabinetto della Questura, ha tenuto un lungo intervento, partendo dalla considerazione che la regola è sempre la trasparenza, mentre il segreto deve rappresentare l’eccezione.

Una lezione che ha consolidato i rapporti tra l’Università Cattolica e la Scuola allievi di polizia viale Malta: «L’obiettivo della conferenza non è solo quello di fornire un quadro teorico, ma anche quello di esaminare i profili operativi dell’ac-

Summer campus per studenti AL 18 AL 21 GIUGNO presso la Cattolica

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di Piacenza 17 studenti, che hanno appena terminato il 4° anno di scuola superiore, hanno partecipato ad un’esperienza di orientamento universitario e culturale, attraverso una full immersion nel Campus universitario.

Gli studenti, provenienti da varie regioni italiane (Puglia, Sicilia e alcune regioni del Nord Italia), hanno partecipato ad articolate attività di orientamento psico-attitudinale, visitato l’Ateneo, seguito le presentazioni dei corsi di laurea delle facoltà di Scienze agrarie, alimentari e

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N PUNTO DI VISTA

MMINISTRARE LA SOFFERENZA derivante dalla privazione della libertà, resa drammatica dalle criticità specifiche della realtà delle carceri italiane, richiede una competenza e una sapienza gestionale non inferiore a quella richiesta in altre organizzazioni complesse.

Questo il tema al centro dell’incontro con Pietro Buffa, Provveditore regio-

cesso ai documenti, per consentire ai futuri agenti di avere informazioni utili per lo svolgimento del loro lavoro», ha spiegato il professor Cerbo.

ambientali, Economia e Giurisprudenza, Scienze della formazione e, infine, hanno potuto conoscere la città di Piacenza e la sua provincia attraverso visite guidate e l’assaggio dei prodotti tipici del territorio.

A scuola di cibo e tradizioni made in Italy della seconda edizione del Summer Program: The Heart of Italy: Food Tradition and Production, organizzata dalla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali.

Le tematiche trattate durante le lezioni hanno spaziato dalle basi della dieta Mediterranea alla scoperta del farm-to-fork (letteralmente “dalla fattoria alla tavola”) delle principali produzioni tipiche della Po Valleyy (salsa di pomodoro, salumi, grana padano, vini) e sono state presentate da docenti della Facoltà e da esperti esterni.

Il gruppo di quindici studenti, provenienti da Stati Uniti, Canada, Colombia ed Italia, è stato accolto dallo staff dell’Ufficio Internazionale dell’Ateneo.

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I È CONCLUSA LA PRIMA SESSIONE

nella Arioli, docente di Pedagogia dell’infanzia e dell’adolescenza all’Università Cattolica di Piacenza. Questa adolescenza ti sarà utile. La ricerca di senso come risorsa per la vita è il titolo del libro della professoressa Arioli, che approfondisce lo stesso approccio al tema dell’adolescenza, tempo

Carceri e persone: amministrare la sofferenza

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Adolescenza, il tempo della ricerca e della scoperta sull’adolescenza che ne mette in luce non tanto gli aspetti di criticità quanto l’entusiasmo, la fiducia, la curiosità, l’impegno che sono legati all’intuizione e alla realizzazione di uno scopo nella vita. È quanto emerge dall’incontro tenuto da Anto-

INCONTRO

dell’inquietudine, un’inquietudine che può però essere “sana”, quando impedisce di accontentarsi e porta alla ricerca costruttiva del sé. Quando porta la voglia di sperimentare ciò che accade al di fuori di noi e ci porta a farci coinvolgere emotivamente dalla realtà.

nale dell’amministrazione penitenziaria per l’Emilia Romagna e autore del libro Prigioni. Amministrare la sofferenza (Egea, 2013), che si è svolto lo scorso 21 maggio presso la Residenza Gasparini della sede piacentina dell’Università Cattolica.

L’incontro, organizzato dai rappresentanti del Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, è stato introdotto e moderato dal professor Antonio Giuseppe Maria Chizzoniti, docente di Diritto ecclesiastico e direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche della Cattolica di Piacenza, e ha visto la partecipazione dei fondatori dell’associazione “Verso Itaca”, dei docenti di discipline penalistiche e altre discipline giuridiche, nonché di docenti di Scienze della formazione del campus piacentino.

Nella sua relazione, Buffa ha messo a fuoco i diversi problemi che affliggono l’istituzione carceraria dal punto di vista organizzativo e culturale: il carcere sembra diventato un luogo dove vengono “scaricati”, e momentaneamente “archiviati”, problemi che la società non è riuscita a risolvere.

L’incontro è stato animato da un costruttivo dialogo fra il Provveditore Buffa e i numerosi studenti presenti, veri protagonisti dell’incontro: le risposte alle loro domande sono state anche l’occasione per sfatare alcuni luoghi comuni sul carcere e le persone che vi sono impegnate, la cui professionalità e umanità possono contribuire a rendere la pena un po’ più simile a quella immaginata dalla Costituzione.

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educatt

Il diritto allo studio p parla la lingua degli studenti di Maria Villano ella prospettiva di accompagnare e favorire gli studenti dell’Università Cattolica – italiani e stranieri – che, sempre più numerosi, partecipano a programmi di internazionalizzazione, EDUCatt ha in questi giorni rilasciato la versione inglese delle pagine del suo sito web (www. educatt.it): da Milano, a Piacenza a Roma, sono molti – e in aumento – gli studenti non italiani che risiedono nei campus, cui sono anche riservati alcuni posti all’interno dei collegi gestiti da EDUCatt e che possono valersi dei servizi per il Diritto allo Studio.

Tra questi vi è innanzitutto l’assistenza sanitaria, garantita a tutti, inseriti e non nel servizio sanitario nazionale italiano: qualsiasi studente, iscritto anche per un breve periodo in Cattolica, può usufruire dell’assistenza offerta da EDUCatt – visite generiche gratuite e visite specialistiche a prezzi agevolati – semplicemente presentando il tesserino di riconoscimento dell’Ateneo.

Proprio agli studenti stranieri è poi rivolta l’iniziativa dell’Ateneo, giunta alla sua terza edizione nel giugno di quest’anno, intitolata Italian Cuisine and Language course Lab: grazie alle strutture e agli strumenti messi a disposizione da EDUCatt,

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un gruppo di studenti internazionali ha potuto frequentare un corso per migliorare la conoscenza della lingua italiana cucinando, mangiando e discutendo di alimenti, cucina regionale, dieta mediterranea e piatti serviti in occasioni speciali.

Ma l’impegno di EDUCatt è volto anche ad aiutare gli studenti italiani che desiderano fare un’esperienza all’estero, attraverso i vari programmi attivati dal Servizio Relazioni Internazionali dell’Università (Erasmus, Overseas, etc.): per i beneficiari di borsa di studio che partecipano a questi programmi è prevista infatti un’integrazione volta a favorire la mobilità internazionale.

Nella medesima direzione si muove anche la partecipazione di EDUCatt a Fondazione Andisu (Agenzia Nazionale per il Diritto allo Studio e per i Servizi agli Studenti): l’idea è quella – attraverso la piattaforma online www.piazzadellostudente. it – di rendere riconoscibile lo studente all’interno di un network che superi non solo i confini del suo Ateneo, ma anche quelli del suo Paese d’origine, in una prospettiva europea. Proprio a questo scopo è nata, nel maggio di quest’anno, la partnership tra Fondazione Andisu e l’ente francese Cnous (Centre national des oeuvres universitaires et scolaires).

L’Hub digitale g arriva anche a Roma e Piacenza opo il successo dell’Hub digitale inaugurato a maggio nella sede di Milano – si contano ad oggi quasi un migliaio di accreditamenti al sistema di Medialibraryy – l’iniziativa arriva ora anche nelle sedi di Piacenza e Roma. Anche per gli studenti delle due sedi dell’Università Cattolica è ora possibile – una volta effettuata l’iscrizione presso gli sportelli di EDUCatt del Collegio Sant’Isidoro a Piacenza e di Largo Francesco Vito a Roma e dopo aver ricevuto tramite mail le credenziali di accesso al portale – scaricare alcuni dei libri di testo adottati nei corsi dell’Ateneo. Oltre ai materiali per lo studio, sono disponibili anche titoli in ebook, file musicali dal catalogo Sony e dai cataloghi Ioda e The Orchard (per un totale di circa 8 milioni di brani), audiolibri, video e immagini, totalmente in open access. Prendere in prestito un

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libro digitale significa averlo a disposizione per due settimane, dopo le quali è comunque possibile ri-prenotarlo un numero illimitato di volte. Ogni mese è possibile scaricare fino a un massimo di 6 ebook e 3 file mp3 a settimana e ogni mattina è possibile sfogliare sul proprio tablet l’edizione del giorno del quotidiano preferito. Come per il prestito di libri cartacei, gli studenti hanno la possibilità di segnalare all’ente i titoli dei libri che vorrebbero avere a disposizione, compilando un form on line, aiutando così Educatt nell’impegno costante di incrementare il catalogo degli ebook scaricabili utili per lo studio. Con questa iniziativa EDUCatt compie un ulteriore passo sulla strada della smaterializzazione degli strumenti di ausilio allo studio, già intrapresa con la digitalizzazione delle pubblicazioni e dei materiali didattici.

educatt Foto A. Aschedamini

IN BREVE

Tutti i servizi EDUCatt in un nuovo video

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che ha avuto come protagonista Steve, il ragazzo con gli occhiali che ha insegnato agli studenti dell’Università Cattolica a sfruttare tutte le potenzialità del nuovo Hub digitale, è in arrivo un nuovo prodotto che illustrerà il funzionamento di tutti i servizi di EDUCatt: dall’offerta ristorativa alle borse di studio, dalle possibilità di alloggio – con collegi in campus e residenze in città – agli strumenti per lo studio, cartacei e digitali, all’assistenza sanitaria, con la possibilità di usufruire anche di visite specialistiche. A partire da quest’estate in tutti i luoghi di EDUCatt sarà possibile vedere Luca – questo il nome del nuovo protagonista animato – alle prese con i problemi grandi e piccoli che l’inserimento in Università comporta e con le soluzioni che EDUCatt mette a disposizione di tutti gli studenti.

CCANTO AL VIDEO

A Piacenza un questionario sulla rilevazione dei talenti

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I È AVVIATO IL PROGETTO Alla ricerca dei talenti, che vede EDUCatt collaborare con ER.GO Emilia Romagna (Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori) in un’operazione che permetterà di creare occasioni che diano la possibilità agli studenti di esprimere i loro talenti artistici e le loro passioni, indipendentemente dal percorso di studi intrapreso. Il primo passo avviato è la somministrazione di un questionario agli studenti che vivono nelle residenze universitarie di Piacenza per dare l’occasione ai talenti nascosti di “venire allo scoperto”.

Libri a 1 euro a Milano e a Roma

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PAZIO AI NUOVI ARRIVI: in vista del rinnovo dell’offerta libraria di EDUCatt, nelle sedi di Milano e Roma i volumi non più utilizzati vengono resi disponibili per gli studenti a partire dall’ultima settimana di maggio.

I libri possono essere ritirati con il contributo simbolico di 1 euro per volume, a Milano presso il Container.9 (via Necchi 9, cortile interno) e presso il banco centrale della Biblioteca d’Ateneo, a Roma presso la sede di EDUCatt in Largo Francesco Vito.

I fondi raccolti tramite i libri a 1 euro saranno impiegati per incrementare il numero di volumi disponibili al prestito libri di EDUCatt e per la sostenibilità del servizio.

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l’intervista

Il capitale umano a cura di Velania La Mendola BRUNI, PROFESSORE di Economia politica ed esperto di etica economica, collaboratore di “Avvenire” e coordinatore del progetto Economia di Comunione del Movimento dei Focolari, è autore del volume Fondati sul lavoro, edito da Vita e Pensiero; una riflessione che non vuole essere un trattato ma che esplora il tema del lavoro con felici escursioni tra la vita e la teoria, con particolare attenzione ai giovani.

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UIGINO

Perché ha intitolato il suo libro Fondati sul lavoro?

Ho scelto questo titolo come omaggio al primo articolo della Costituzione Italiana, “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, a mio avviso l’incipit più bello di tutte le costituzioni, una benedizione nata dalla grande ferita del fascismo; poi perché noi siamo fondati sul lavoro e attraverso esso diciamo chi siamo e cosa facciamo. Chi non lavora si priva di una delle esperienze etiche e spirituali più vere della vita e la perdita del lavoro comporta non solo una perdita di stipendio ma anche una perdita di umanità: è necessario per la società che ogni persona possa esprimersi lavorando, possibilmente secondo il suo daimon, la sua vocazione.

Qual è l’elemento peculiare del lavoro rispetto ad altre attività umane?

Il lavoro si svolge “con e per qualcun altro”. Lavorare “per”, con gratuità, può essere visto come la condizione per poter parlare di lavoro dalla prospettiva che adotto nel mio libro. Se l’umano è davvero tale quando è relazione, allora lavoriamo davvero quando il destinatario della nostra attività è qualcun altro. Potremmo dire che si lavora veramente quando lo si fa per amore. Lavorare bene significa quindi esercitare al meglio il proprio ruolo professionale, con amore appunto, a prescindere dalle condizioni, anche negative, in cui ci si ritrova.

Non a caso cita un famoso passo tratto dalle memorie di Primo Levi: «Il muratore italiano che mi ha salvato la vita detestava i nazisti; ma quando lo mettevano a tirar su muri, li faceva dritti e solidi, non per obbedienza ma per dignità professionale».

Sì, quel passo mi piace perché è tanto paradossale da risultare immediatamente comprensibile rispetto al significato autentico del lavoro. La cultura economica 30

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capitalistica sta operando una rivoluzione di portata epocale: il denaro è diventato l’unico ‘perché’ del lavorare, la motivazione dell’impegno nel lavoro, della sua qualità e quantità. Questa cultura dell’incentivo si sta estendendo anche ad ambiti non economici, come la sanità e la scuola, dove è divenuto normale pensare che un insegnante o un medico si comportano da buoni lavoratori solo se e solo in quanto adeguatamente remunerati e controllati. Una tale antropologia sta producendo il risultato di riavvicinare il lavoro umano alla servitù, perché chi paga non compra solo le prestazioni, ma anche le motivazioni delle persone e quindi la loro libertà. Ogni rilancio dell’occupazione non può che ripartire da una nuova fiducia nelle risorse morali e spirituali del lavoratore, che quando lavora bene prima di obbedire a incentivi e manager obbedisce a se stesso.

E i giovani?

Troppi sono logorati da anni di “non lavoro” o da un lavoro sbagliato, imposto da imprese che usano e spremono le loro risorse, senza dargli stabilità. Ciò, oltre a essere una sofferenza per la persona, è anche un grave fallimento per un sistema-Paese che, non apprezzando i suoi giovani, sperpera la sua ricchezza più grande. La mia opinione è che i giovani abbiano bisogno soprattutto di fiducia e tempo per imparare un mestiere.

Quanto conta il merito?

Ci sarebbe bisogno di una ridiscussione pubblica su cosa esso sia, dal momento che la crisi economica dipende anche da manager meritevoli per titoli di studio ma demeritevoli in relazioni, etica, umanità.

Oggi le imprese non soffrono e chiudono solo per mancanza di fatturato e di capitali finanziari, ma anche per l’incapacità di costruire relazioni e legami personali.

Il cosiddetto “capitale umano” è la prima risorsa di ogni impresa.

Le notizie, i consigli di lettura, i dibattiti in corso, le interviste agli autori di Vita e Pensiero si possono seguire su twitter (@vitaepensiero), facebook (vitaepensieroeditore), pinterest (vitaepensiero), youtube (/vitaepensiero) e sul sito www.vitaepensiero.it

Pierluigi Malavasi,

Expo Education Milano 2015.

La città fertile

vitaepensiero.it

LE RIVISTE VITA E PENSIERO

I vecchi e i giovani

ul numero 5/2014 della Rivista del S Clero Italiano segnaliamo l’articolo di Armando Matteo, Tornino

gli adulti! nel q quale il docente di Teologia fondamentale della Pontificia Università Urbaniana, cerca di approfondire il discorso sul dialogo tra le generazioni sullo sfondo delle specifiche difficoltà che gli adulti incontrano nel trasmettere una sapienza a proposito della vita e, più radicalmente, nel riconoscere la necessità del proprio tramonto. Di fronte a un mondo sempre p occupato da ‘vecchi’ i giovani – spiega don Armando – hanno appreso un «agire tattico», una sorta di intelligente arrangiamento, in mezzo a condizioni stabilite da altri e dall’alto, al fine di una creativa riuscita nella vita. questi Saper guardare e riconoscere q processi diventa allora essenziale per incontrare q questa generazione che sta operando un «primo passo fuori da q quel mito di padroni assoluti del mondo che ha piagato e piegato gli adulti odierni all’illusione di una vita senza malattia, senza vecchiaia e senza morte». Questo orientamento è prassi di nuova umanità che contiene però la pressante invocazione alla generazione adulta di rendersi presente: chi, infatti «se non l’adulto», ci domanda il teologo, «dovrebbe essere testimone della vivibilità e amabilità della vita umana, nonostante le sue leggi, la sua finitezza e infine il suo destino mortale?». Nello stesso numero si trova l’articolo di Luigino Bruni, «Evangelii gaudium»: salvare l’economia da se stessa, che contestualizza la recente esortazione apostolica di papa Francesco rispetto alle attuali dinamiche macroeconomiche.

libri Nicole e Philippe Jeammet

Ricerca di sé desiderio dell’altro. Il lavoro dell’amore Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 160  euro 14,00 (Transizioni)

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na coppia scrive un libro a due voci sulla vita di coppia. Meglio ancora: una coppia che per professione, psicoterapeuta lei, psicoanalista lui, di storie a due ne ha ascoltate tante. Nicole e Philippe Jeammet si rivolgono qui agli uomini e alle donne d’oggi alle prese con la costruzione di un rapporto d’amore. L’amore, o meglio il bisogno di riconoscersi degni d’amore nello sguardo di un altro, sembra essere la nuova forma di sacro, al riparo della quale si cerca di scongiurare l’angoscia trasmessa da questo nostro mondo difficile e insicuro. Ci si specchia negli occhi dell’amato e ci si trova belli e degni: un’esperienza di felicità tanto perfetta quanto fragile. Le sfide cui sono sottoposte le coppie d’oggi – l’eccessiva idealizzazione dell’amore e la conseguente delusione, la riluttanza a impegnarsi, le nuove forme di gelosia, la rivendicazione della parità uomo-donna, l’impatto con la maternità e la paternità – vengono analizzate da ciascun autore secondo il proprio stile e l’armonia finale è già un esempio di come l’amore possa riuscire a portare a buon fine il suo ‘lavoro’.

Francesco Botturi, Angelo Campodonico (a cura di)

Bene comune. Fondamenti e pratiche Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 192  euro 18,00 (Filosofia morale)

l tema del bene comune è oggi tanto presente in una società che, a rischio di frammentazione, ne percepisce pur confusamente la necessità, quanto teoricamente indicibile da parte della filosofia politica, influenzata da eredità socialiste e da prospettive individualiste liberali. Di qui l’esigenza di un’approfondita calibratura che tenga conto delle istanze presenti nel p pensiero moderno e contemporaneo p e delle ragioni g ereditate dalla tradizione classica. È nato con questi interrogativi un lavoro seminariale fra docenti di diverse università italiane che, in questo volume, affrontano il tema del bene comune da diverse prospettive. In particolare, tre di queste offrono una gamma interessante di significati del bene comune: i fondamenti teorici dell’idea nello sfondo della sua lunga storia e della sua crisi; l’esperienza che del bene comune si ha in modo anche atematico nel vivere associato; gli ambiti della cultura civile in cui la questione del bene comune ha un forte rilievo, come l’ambito economico, quello religioso pubblico, quello dei diritti umani, quello delle utopie tecnologiche.

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Giancarlo Santi

Arte e artisti al Concilio Vaticano II Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 206  euro 18,00 (Storia dell’Arte/Ricerche)

l Concilio Vaticano II (1962-1965) fu l’evento ecclesiale più importante del XX secolo e, con le sue prese di posizione, ebbe tra l’altro il merito di riattivare i contatti tra Chiesa e arte contemporanea, compromessi e quasi interrotti per circa due secoli. Questo libro illustra il modo in cui è stata preparata e attuata in Italia la svolta in materia di relazioni tra Chiesa e arte contemporanea negli ultimi cinque decenni, ben sapendo che nel nostro Paese le cose sono andate in maniera molto diversa rispetto ad altre nazioni europee. Santi presenta in forma sintetica la situazione italiana nel periodo della preparazione del Concilio, illustra le disposizioni conciliari che riguardano direttamente il tema dell’arte e racconta come nelle diocesi italiane le disposizioni conciliari sono state accolte e messe in atto, rivolgendo una particolare attenzione alle chiese e alle opere d’arte realizzate a Milano, la città in cui Paolo VI, il papa del Concilio, svolse il suo ministero episcopale dal 1954 al 1963.

I

Libri Brian Groves

Personal performance potential at work EDUCatt, Milano, 2014 pp. 123 | euro 8,00

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ei suoi precedenti volumi – Coaching, performing and thinking at work (EDUCatt 2013), Reflections on performance at work (EDUCatt 2012), Elements of theatre at work (EDUCatt 2010) e Training through drama for work (EDUCatt 2009) – Brian Groves ha affrontato il tema della performance in ambito lavorativo attraverso la prospettiva del teatro, con l’intento di illustrare il legame tra il mondo del lavoro e il mondo del teatro e dei testi drammatici. In questa ricerca l’attenzione si sposta sulla potenziale performance personale, per rispondere alle esigenze di un pubblico composto dagli stakeholder in ambito lavorativo.

Il testo esamina inizialmente aspetti quali la consapevolezza del proprio ruolo, l’apprendimento, l’esercitazione e, infine, l’interpretazione del proprio ruolo, invitando a riflettere sul concetto che ogni persona è protagonista g dello speciale p spettacolo p che si intitola “La nostra vita”. È incluso a tal proposito un case study per evidenziare un momento della potenziale performance personale in ambito lavorativo.

EBook

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opo aver reso disponibili alla vendita i propri titoli in versione digitale (epub o pdf) su diversi store online attraverso la piattaforma Stealth, dal mese di giugno Educatt è arrivato anche su Kindle Store di Amazon e su Apple Store.

Si tratta di un’operazione che – pur non comportando un abbandono del prodotto cartaceo, che continua a essere lo strumento principale per lo studio e che è reso disponibile presso il Container.9 e in Libreria Vita e Pensiero a Milano e presso gli sportelli al pubblico dell’Ente nelle altre sedi dell’Ateneo – si sviluppa nella direzione dell’accessibilità e della semplificazione, con un occhio sempre rivolto alla convenienza economica per gli studenti: gli ebook in vendita hanno prezzi standard, distribuiti in quattro fasce, per ora in fase sperimentale: 1,99-2,99-3,99-4,99 euro.

PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2014

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