Presenza XV 05 | settembre-ottobre 2014

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presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

NAZ/350/2008 DCOO53793

numero 5 – anno XV settembre-ottobre 2014

Ranking

L’Ateneo scala la classifica internazionale QS

Fisica

Al via dottorato internazionale con Università di Leuven

Ne ha fatta di strada

Monica Gasparini, raccontare la realtà in presa diretta

LE SFIDE della green economy Come la “rivoluzione verde” può cambiare l’Italia e il mondo, puntando su qualità e ricerca, per produrre un’economia più sostenibile e innovativa


UniversitĂ Cattolica

O PEN day Lauree triennali e a ciclo unico

O MILAN IA C S E R B ZA N E C A I P NA CREMO ROMA

Milano 29 novembre 2014 Brescia 29 novembre 2014 Piacenza 3 dicembre 2014 Cremona 5 dicembre 2014 Roma 10 dicembre 2014 e 2 febbraio 2015 Spe c iale E c on omia

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presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

NAZ/350/2008 DCOO53793

numero 5 – anno XV settembre-ottobre 2014

Ranking

L’Ateneo scala la classifica internazionale QS

SOMMARIO

Fisica

Al via dottorato internazionale con Università di Leuven

Ne ha fatta di strada

Monica Gasparini, raccontare la realtà in presa diretta

04 – Green economy: la ripresa economica è verde LE SFIDE della green economy Come la “rivoluzione verde” può cambiare l’Italia e il mondo, puntando su qualità e ricerca, per produrre un’economia più sostenibile e innovativa

08 – Monica Gasparini, la realtà in presa diretta 10 – La Cattolica scala la classifica internazionale QS 12 – Brescia e Lovanio unite dalle ricerche di fisica

n.5/duemilaquattordici Rivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampa dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori © 2001 – Università Cattolica del Sacro Cuore DIRETTORE Franco Anelli RESPONSABILE Gerardo Ferrari COORDINATORI Graziana Gabbianelli, Fausto Maconi COMITATO REDAZIONALE Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Antonella Olivari, Anna Parma HANNO SCRITTO Carla Alecci, Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Barbara Giglioli, Velania La Mendola, Romina Marchisio, Silvia Mazzetti, Laura Molinari, Antonella Olivari, Maria Villano REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 – 20123 – MILANO tel. 0272342216 – fax 0272342700 e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it REDAZIONE ROMANA L.go Francesco Vito – 00168 – ROMA tel. O630154295 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969 PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image STAMPA Tiber spa – Brescia

Questo periodico è associato all’USPI Il numero è stato chiuso in redazione il 17 ottobre 2014

13 – L’addio al maestro Giovanni Reale 15 – Sicurezza alimentare, al via un nuovo dottorato 16 – Donne e media: un binomio in crescita 17 – MeetmeTonight, ritorna la notte dei ricercatori 21 – Laurea honoris causa al premio Nobel Marshall 25 – A Brescia la piazza si trasforma in scacchiera 26 – Mangiare a scuola, convegno in vista di Expo 2015 28 – Educatt, tutte le novità dei servizi per gli studenti 30 – Renata Lollo, il valore della lettura per i bambini

Presenza è sfogliabile anche online su www.unicatt.it/presenza


primo piano

LA CORSA DELLA

green economy g Come la “rivoluzione verde” p può cambiare il mondo, puntando su q p qualità, ricerca e conoscenza per p p produrre un’economia p più sostenibile e innovativa. Che si apre ai mercati globali e rinsalda i legami con il territorio di Barbara Giglioli

S

I PARLA DI GREEN ECONOMY COME

di una risorsa importante per il nostro Paese, che riuscirà a portare cambiamento e lavoro. Sui temi della green economy la European Enviroment Agency ha presentato lo scorso luglio il rapporto Resource efficient green economy and EU policies realizzato da un gruppo di ricercatori italiani e coordinato da Roberto Zoboli, professore di Politica economica della facoltà di Scienze Politiche e sociali dell’Ateneo. Ma cosa si intende per “green economy”? Con l’avvio della crisi finanziaria nel 2008, la green economy è emersa Roberto Zoboli come una strategia intelligente per risolvere due problematiche principali: il rallentamento dell’economia con la conseguente perdita di offerta di lavoro e il continuo deterioramento dell’ambiente naturale, evidente in particolare in termini di cambiamenti climatici e alterazione degli ecosistemi. «Tale potenziale doppio dividendo – spiega il professor Pierluigi Malavasi, direttore dell’Alta Scuola per l’Ambiente (ASA) – ha portato molti Paesi europei ad adottare tra il 2008 e il 2009 politiche di ripresa ampiamente focalizzate su interventi di green ecoPierluigi Malavasi nomy». Tuttavia,

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quando il focus politico si è spostato sul consolidamento fiscale e sulla crisi dei debiti sovrani, l’idea di green economy ha cominciato a risultare meno attraente nell’ambito delle politiche macroeconomiche di breve periodo. Allo stesso tempo, però, la green economy è divenuta anche una delle colonne portanti delle principali strategie europee e internazionali quale strumento per raggiungere lo sviluppo sostenibile. «Oggi la green economy può essere vista come un approccio che tende a raggiungere trasformazioni strutturali e permanenti nell’economia» spiega il professor Malavasi, aggiungendo che al momento non esiste un’unica definizione di green economy. Anche il professor Zoboli, commenta che una precisa definizione e delimitazione di green economy forse non è necessaria. «Un ‘colore’ verde, o più verde, per l’economia indica in modo chiaro un riorientamento sostanziale di produzione e consumo che seleziona le alternative a minore pressione sull’ambiente e, qualora tali alternative non vi siano, le crea attraverso l’innovazione. Anche se può sembrare una visione minimalista rispetto a certe interpretazioni estreme dell’economia verde, non è affatto priva di realistiche ambizioni». Nel rapporto curato dal professore e dal suo staff per l’Agenzia Europea per l’Ambiente è stata adottata una visione di green economy che riguarda la trasformazione dell’economia nel suo complesso e non solo alcune sue componenti o settori. «E’ un approccio molto diverso da quello prevalente che identifica la green economy con alcuni sviluppi ‘settoriali’

legati all’ambiente, come le energia rinnovabili, i segmenti ‘verdi’ di consumo e altri processi che, per quanto forieri di importanti risultati, non consentono di fare verde l’intera economia – commenta Zoboli e prosegue – paradossalmente, è più importante focalizzarsi su ciò che accade nella parte ‘brown’ dell’economia (i settori intensivi di energia e di emissioni o i comportamenti consumistici di massa), rispetto al concentrarsi sull’eolico o sulle nicchie dei prodotti organici». Di conseguenza, nel lavoro per l’Agenzia Europea per l’Ambiente la green economy è stata messa in relazione con le grandi politiche economiche e i grandi temi dell’economia europea nella crisi. Questi profondi mutamenti hanno infatti effetti pervasivi sulle pressioni ambientali interne ed internazionali, e quindi sul ‘colore’ dell’economia. Ad esempio l’attuale strategia europea per un nuovo ‘rinascimento industriale’, è estremamente importante per avere o meno una green economy in Europa». L’Italia non è considerato un paese all’avanguardia nella transizione di green economy, specie rispetto al confronto con il Nord Europa e alla Germania, che su tale transizione hanno puntato da tempo, ottenendo, anche a fronte di costi, dei ritorni economici e dei vantaggi competitivi. Nonostante questa “arretratezza” italiana, ci sono molte associazioni che stanno facendo grandi passi nella direzione della green economy. Per esempio l’Università Cattolica sta svolgendo un’analisi delle ‘green start up’ italiane, e ne ha identificato, seguendo criteri restrittivi a partire delle normative


INIZIATIVA

I backstage dell’Expo

U

Eliche a vento sull’Oceano (iStock Photo)

sulle start up, circa duecento. Ma soprattutto l’Italia si presta ad una lettura originale della green economy, che, spiega Roberto Zoboli «accanto agli accenti industriali e di innovazione tecnologia comuni a tutte le esperienze europee, può includere la particolare combinazione di ambiente, storia, cultura, bellezza, stili di vita, unicità dei prodotti che caratterizza ancora molte aree del Paese».

L’economia verde avrà un ruolo fondamentale anche in Expo 2015 e il professor Malavasi puntualizza come la consistenza della green economy rappresenterà una questione imprescindibile per comprendere lo scenario globale in cui si realizzerà Expo 2015. Rio+20, la conferenza globale sull’ambiente delle Nazioni Unite del 2012, ha posto la green economy tra le leve per sconfiggere la povertà, e

n’occasione per guardare dall’alto il cantiere dell’Expo e per parlare dell’impatto p ambientale che avrà l’evento. È stato quanto ha offerto l’incontro I backstage dell’Expo, ideato da CaffExpò coordinato da Ettore Capri, docente di Chimica agraria alla sede di Piacenza della Cattolica. L’appuntamento, organizzato dalla rivista CiBi in collaborazione con il Klima Hotel, affacciato proprio sulla piattaforma in cui si svolgerà l’esposizione universale, ha permesso di discutere della quantificazione e compensazione dell’impatto che avrà Expo 2015 su Milano. Le relatrici, Annalidia Pansini, del ministero dell’Ambiente, e Serenella Sala, del Joint Research Centre Ispra, sono state coordinate da Sara Corrado, dottoranda Agrisystem della sede di Piacenza. L’obiettivo del lavoro è verificare che tutte le opere e le attività eseguite nell’area espositiva «siano sostenibili dal punto di vista ambientale», come ha detto Serenella Sala, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Ispra. «Il monitoraggio che viene e verrà fatto su Expo 2015 riguarderà non solo la parte strutturale, ma anche aspetti come l’agricoltura, il consumo di suolo, l’ambiente idrico superficiale e sotterraneo e ovviamente la viabilità e l’aria», ha concluso. Del tema si occupa da vicino anche il ministero per l’Ambiente, che sta seguendo passo a passo l’andamento dei lavori e non perde di vista gli aspetti fondamentali per far sì che l’evento possa avere ricadute positive. «Per Expo 2015 è stato creato un piano di monitoraggio ambientale ad hoc – ha specificato Annalidia Pansini – che è partito prima dell’inizio dei lavori, sta operando tutt’ora durante l’ampliamento del cantiere e proseguirà sia durante che dopo l’evento». Per quanto riguarda l’emissione di Co2, poi, sono stati realizzati progetti di compensazione che produrranno una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica, anche in collaborazione con il comune di Rho, che in parte ospita l’area espositiva. La serata è stata anche l’occasione per guardare dall’alto il cantiere Expo. Salendo sulla terrazza dell’albergo, infatti, il primo totalmente ecosostenibile che si trova proprio all’ingresso dell’area espositiva, gli ospiti hanno potuto per la prima volta rendersi conto dell’avanzamento dei lavori e dell’imponenza dell’evento. Un’opportunità imperdibile, resa ancor più interessante dalla spiegazione di Giacomo Biraghi, della Camera di Commercio di Milano.

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primo piano in ciò le questioni alimentari globali si saldano strettamente con l’economia verde. In particolare, il professor Zoboli commenta «se la green economy non si preoccupasse dei suoi effetti internazionali, se fosse solo una chiave di dominanza tecnologica internazionale dei paesi avanzati e se fosse una base per politiche protezionistiche, mancherebbe per essa un mutuo interesse dei Paesi avanzati e in via di sviluppo». Lo sviluppo sostenibile è fondamentale anche in agricoltura, tanto che è stato creato un Osservatorio europeo ad hoc, che nasce quattro anni fa grazie all’idea di un gruppo di ricercatori appartenenti a discipline diverse. L’Osservatorio riveste anche un ruolo di Ettore Capri think tank a Bruxelles. I punti forti di questo progetto, spiega Ettore Capri, professore della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica «sono stati il coraggio di dialogare con tutti e di coinvolgere gli stakeholders, l’utilizzo di linguaggi diversificati, la trasparenza nei processi e nei prodotti, l’approccio olistico alle argomentazioni e l’interdisciplinarità». Quindi l’agricoltura è la produzione primaria dell’innovazione green. «Se vogliamo una green economy è d’obbligo il passaggio attraverso l’agricoltura – fa presente Capri – ma questa transizione richiede un’analisi di sostenibilità, perché non è sempre eticamente corretto utilizzare l’agricoltura per scopi non alimentari». Agricoltura, sostenibilità e alimentazione sono anche i temi centrali di Expo 2015.

Un parco solare in Spagna (Zoonar)

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L’Italia, il Paese con la più alta biodiversità è un territorio fertile di risorse umane e naturali. Sempre più l’Europa avrà bisogno dell’Italia per la sua sicurezza alimentare e per il nostro Paese questa è una grande opportunità di rivoluzione sociale ed economica. Il professor Capri sostiene che però «è necessaria una rivoluzione culturale oltre che strutturale perché ci possa essere un cambiamento reale e concreto verso la sostenibilità. Siamo il Paese che produce il maggior numero d’idee, purtroppo non applicate in modo esteso nei nostri territori. Integrare vuol dire saper distinguere i modelli di riferimento e seguirli adattandoli ai diversi contesti. Se riusciamo a farlo a casa nostra costruiremo anche un Europa migliore». Un ruolo fondamentale nell’esposizione universale lo avrà anche il “green marketing”, dato che l’Italia dovrà realizzare un’inedita e programmatica corrispondenza tra qualità della vita, basso impatto sull’ambiente e innovazione tecnologica. In questa prospettiva, spiega Malavasi «può essere utile rilevare la connotazione green assunta dal marketing che può rappresentare un riferimento specifico dell’esposizione a favore dei servizi e prodotti sostenibili». Nel contesto di Expo 2015 la responsabilità socio-ambientale può divenire in modo sempre più esteso un principio d’azione nelle scelte economiche, può connotare stabilmente la catena del valore aziendale e costruire un fattore fondamentale di competitività. «In questa luce, la cura per le relazioni umane, la tutela del paesaggio e la valorizzazione delle risorse culturali assumono una rilevanza per il futuro dell’umanità che va ben oltre il mero dato conta-

bile, per acquisire il ruolo di asset strategici per lo sviluppo» commenta il professor Pierluigi Malavasi. Green economy e marketing, ma non bisogna di- Valeria Miceli menticare anche la “finanza verde”. Con questo termine si intendono tutti quegli strumenti che servono a finanziare in modo specifico la transizione ad un‘economia verde. La professoressa Valeria Miceli, docente di Economia dei mercati finanziari presso la facoltà di Scienze politiche e sociali della Cattolica, che si è occupata di “finanza verde” nel rapporto Resource efficient green economy and EU policies ha spiegato come: «Ad oggi le stime sui fabbisogni finanziari per una tale transizione variano di molto, ma, in ogni caso, siamo nell’ordine delle centinaia di miliardi di dollari all’anno a livello globale». Una cifra non da poco, ma come ha commentato la professoressa «gli strumenti finanziari sono oggi numerosi e in grado di mobilitare risorse ingenti anche se forse non ancora sufficienti». «Le idee non mancano e la liquidità sui mercati è oggi abbondante. Si tratta di fornire a investitori ed emittenti incentivi appropriati – ha aggiunto Valeria Miceli sottolineando inoltre che – dopo la grande crisi del 2008, siamo di fronte alla gigantesca sfida di restituire alla finanza il ruolo che idealmente dovrebbe avere. Quello di finanziare uno sviluppo economico che sia sostenibile nel lungo periodo».


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Anno XCVII

B I M E S T R A L E D I C U L T U R A E D I B A T T I T O D E L L’ U N I V E R S I T À C A T T O L I C A

REPRINT Luigi Sturzo

Doveri politici del cittadino. Scritto per i credenti

Roberto Vecchioni

Il rito: musica e canto nella messa

FRONTIERE Zygmunt Bauman

La politica espropriata e le nuove disuguaglianze

Jean-Claude Guillebaud

Oltre crisi e pessimismo. Ritrovare il senso del futuro

Silvano Zucal

Guardini e l’Europa: Italia contro Germania?

INCONTRI Álvaro Siza

Metropoli del mondo, basta omologazione

L’INTRUSO Mara Maionchi

Fra talent show e major: chi salverà la musica italiana

LA QUESTIONE Anne-Marie Pelletier Maschile/femminile secondo le Scritture

ISSN 0042-725 X

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Settembre Ottobre 2014


ne ha fatta di strada

MONICA GASPARINI

la realtà r in presa diretta Ha sempre p sognato g di fare la ggiornalista. Ma poi in Cattolica scelse Giurisprudenza, p perché il diritto come il ggiornalismo p ha lo stesso fine: la ricerca della verità di Laura Molinari

L’

ASPETTO MIGLIORE DI QUESTA

professione è raccontare la Storia proprio mentre accade». Così Monica Gasparini, giornalista e conduttrice del Tg4, risponde a chi le chiede che cosa apprezza di più del suo lavoro. «Ero in onda quando papa Francesco è stato eletto la sera del 13 marzo 2013. Spettò a me il compito di proseguire la diretta, prolungando l’edizione del telegiornale che stavo conducendo – racconta Monica –. Nel corso della mia carriera ho seguito anche tragici fatti di cronaca. Penso all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Raccontare quegli istanti è stato molto drammatico e coinvolgente. Davanti a quelle immagini ho avuto per la prima volta in vita mia la netta percezione di vivere un evento che avrebbe cambiato il mondo. All’epoca della caduta del muro di Berlino, per esempio, mi ero dovuta accontentare di assistere da spettatrice a quella svolta storica». Terminato il liceo, era il 1985, Monica aveva già in mente l’idea di fare la giornalista ma all’epoca non esistevano scuole specifiche. Alla fine ha deciso di seguire la strada del diritto internazionale, un ambito che la incuriosiva molto. Così ha scelto di iscriversi a Giurisprudenza in Cattolica. «Con il senno di poi posso dire di avere fatto una buona scelta: ho acquisito un bagaglio di conoscenze che mi sono tornate utili nel lavoro». Se non avesse fatto la

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giornalista, avrebbe quindi messo a frutto i suoi studi diversamente: «Mi sarei dedicata alla ricerca della verità e della giustizia: pensandoci, sia la strada del diritto che quella del giornalismo hanno questi obiettivi in comune». Il volto di Mediaset apre il suo libro dei ricordi in Cattolica: «Avevo una predilezione per le materie che affrontavano il diritto dal punto di vista teorico più che pratico. Conservo una vivida immagine del professore Giovanni Maria Ubertazzi, con cui ho discusso la tesi e del professore Federico Stella, così appassionato al diritto penale da sapere trasmettere lo stesso amore per la materia anche ai suoi studenti». Studiare in Cattolica è stata una esperienza stimolante: «Ho apprezzato la vivacità dell’ambiente universitario. Il mio percorso di studi fino a quel momento era rimasto legato alla mia città d’origine, Brescia. Trasferirmi a Milano mi ha permesso di ampliare gli orizzonti». Monica ha mosso i primi passi nel mondo del giornalismo proprio durante il periodo universitario. «Vent’anni fa l’approccio alla professione era molto più empirico. Chi voleva fare questo mestiere doveva impararlo in modo autonomo – sottolinea la giornalista –. La mia prima esperienza lavorativa è stata in una emittente locale, Brescia tv. Nel frattempo ho continuato a sostenere gli esami. Nello stesso periodo in cui venivo assunta a Mediaset, lavoravo alla tesi». Nelle

tv locali si occupava di calcio ma nelle emittenti così piccole si impara a fare un po’ di tutto: il teleggiornale, la cronaca e molto altro. «È stata una palestra davvero formativa: mi ha insegnato ad essere versatile». Poi è avvenuto il passaggio a Mediaset. Era il 1992. In quel periodo l’azienda cercava nuovi giornalisti da assumere. Un collega la segnalò all’allora direttore Marino Bartoletti. Monica fece un provino e poco tempo dopo fu assunta nella redazione sportiva. Gasparini dice di aver incontrato più professionisti che hanno avuto un ruolo importante p nella sua carriera: «È difficile indicare un nome specifico. Questo è un mestiere in cui le conoscenze non si imparano, si rubano. Ho appreso cosa significhi fare giornalismo da tutti i colleghi con cui ho condiviso il mio percorso lavorativo. A distanza di tempo ammetto di avere imparato molto anche da quei professionisti che ritenevo, presuntuosamente, non avessero nulla da insegnarmi». Un giornalista deve osservare la realtà per provare a capirla e raccontarla. «Sono una persona curiosa: mi piace andare oltre la superficie delle cose per conoscere in modo approfondito tutti gli aspetti del mondo che mi circonda – racconta –. Inoltre, l’attività giornalistica permette di conoscere ogni g ggiorno p persone e situazioni nuove. È impossibile annoiarsi». Quando le si chiede cosa apprezza di più nella sua giornata


Monica Gasparini nello studio del TG4

lavorativa, Monica non ha dubbi: «Mi sento molto a mio agio quando devo stare davanti alla telecamera. Ho fatto giornalismo televisivo fin dai tempi in cui ebbe inizio la mia carriera e spero di continuare a farlo per molto tempo ancora. Perciò amo quando devo andare in onda anche perché quella fase rappresenta il coronamento di tutto il lavoro di redazione, fatto nel corso dell’intera giornata. La diretta è qualcosa che mi dà molta soddisfazione». Dovendo indicare due interviste che ha sempre sognato di realizzare, Monica risponde: «Avrei voluto intervistare Nelson Mandela, ormai consegnato alla storia, per provare a capire il mistero di un uomo così grande ma anche capace di debolezze così umane. Penso ovviamente alla sua vita privata e affettiva: mi affascina la varietà dell’animo umano. A questo punto mi permetto un’incursione nel frivolo. Un personaggio a cui vorrei fare un’intervista è Vasco Rossi: la voce che ha fatto da colonna sonora alla mia giovinezza, un grande creativo e un ribelle che oggi fa i conti con l’età

e le responsabilità della paternità. Mi piacerebbe sapere come ha vissuto questo passaggio, cosa pensa oggi della “vita spericolata”». Monica Gasparini ha lavorato per molto tempo a Studio Aperto. Molti sostengono che si tratti di un telegiornale frivolo perché racconta il gossip e le vicende riguardanti calciatori e starlette. Ecco come risponde a queste critiche: «La varietà dell’offerta arricchisce e non impoverisce l’informazione. Studio Aperto ha avvicinato al telegiornale i giovani, quei ragazzi che faticavano a trovare un tipo di informazione televisiva in cui riconoscersi. Inoltre si tratta di un notiziario che ha raccontato negli ultimi anni tutti i grandi fatti di cronaca italiana e internazionale, provando a innovare i tempi e il linguaggio del racconto televisivo». Quando le si domanda cosa significhi fare informazione in modo imparziale, lavorando per un’emittente che appartiene ad un ricco e influente uomo politico, la giornalista risponde: «La libertà intellettuale è dentro di

noi, il grande problema del giornalismo italiano è l’autocensura, non certo la censura. I colleghi con cui lavoro in redazione hanno opinioni di ogni tipo, fermo restando che in un giornale è il direttore a stabilire quale sia la linea editoriale da seguire. Nella mia carriera però non mi è mai capitato che qualcuno mi costringesse a dire qualcosa, men che meno qualcosa che io non condividessi». Mettendosi nei panni di chi aspira alla sua stessa carriera, Monica racconta cosa farebbe per realizzare il suo sogno: «Nonostante questo sia un momento difficile, è importante non scoraggiarsi. La crisi ha reso più complicati tutti gli ambiti lavorativi quindi bisogna essere determinati e non abbandonare le proprie aspirazioni. Per fare questo mestiere serve versatilità. Accumulare esperienze sempre diverse è importante. In ogni circostanza si può imparare qualcosa di interessante, che potrà essere utile in futuro. Non bisogna mai avere paura di accettare nuove sfide». PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

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qs ranking

LA CATTOLICA SCALA

il QS ranking

L’Ateneo di largo Gemelli è avanzato di 77 p posizioni nel QS World Universityy Ranking guadagnando g q quest’anno un p posto nelle top p 400 oltre che il dodicesimo tra le università italiane

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Martha Johnson Assistant Dean, Learning Abroad, University of Minnesota <<Visti i punti di forza dei suoi programmi firmare con Cattolica è stato l’inizio di una partnership sulla quale abbiamo continuato a investire negli anni.>> 1^ edizione altis mba in kenya TANGAZA COLLEGE Firma dell’accordo con University of minnesota #119 QS ranking

Firma dell’accordo con boston university #78 QS ranking

1^ edizio internation

1^ edizione Master Luxury goods management* 1^ edizione LM banking and finance*

#550

Firma dell’accordo con Universidade de São paulo #132 QS ranking

Corporate c 1^ ediz Econ

manag

2011

ne, appartenente all’esclusivo “club” della Ivy League – per conto del Weill Cornell Medical College. La Cattolica ha inoltre rafforzato la rete di scambi internazionali: «In questi ultimi anni – prosegue il professor Cocconcelli – abbiamo consolidato i double degree (4) e i visiting professor (205), e abbiamo ampliato l’offerta formativa in inglese (due corsi di laurea triennale, cinque corsi di laurea magistrale, uno di laurea magistrale a ciclo unico e cinque master di I livello) ma anche in alcuni ambiti specifici quale la preparazione linguistica, come per il cinese grazie all’esperienza dell’Istituto Confucio». Il posizionamento nella classifica di QS è comunque il risultato di un lavoro complesso che coinvolge molti attori e molti indicatori all’interno dell’Ateneo. Sulle oltre 4mila pubblicazioni di ricerca dell’Ateneo, il 57% è in lingua straniera. Una percentuale che supera il 90% nelle scienze fisiche e ambientali, nelle scienze biologiche e nelle scienze mediche. Nell’ambito del Settimo Programma Quadro dell’Unione europea, dal 2008 a oggi, l’Ateneo ha ottenuto il cofinanziamento di 74 progetti per un totale di circa 19 milioni di euro. In questo contesto la Cattolica coordina sette progetti europei, che spaziano dall’Agronomia alla microbiologia vegetale, dalla medicina all’economia e alla finanza. Sempre nell’ambito della ricerca internazionale, è stato presentato pochi giorni fa il primo progetto di ricerca europeo per la lotta all’invecchiamento, coordinato dal geriatra della facoltà di Medicina e chirurgia Roberto Bernabei: ottanta ricercatori da 11 nazioni, 1.500 pazienti coinvolti e un finanziamento di 49 milioni di euro, stanziati dall’Imi (Innovative Medicines Initiative), la partnership pubblico-privato promossa dalla Direzione Generale «Ricerca» della Commissione Europea in collaborazione con la Federa-

2010

U

n balzo in avanti nelle classifiche internazionali che apre sempre più l’Università Cattolica alle sfide della formazione e della ricerca globale. L’Ateneo di largo Gemelli ha conquistato 77 posizioni nel QS World University Ranking guadagnando quest’anno un posto nelle top 400 oltre che il dodicesimo tra le università italiane. Dalla 550esima posizione del 2010 l’Università Cattolica, infatti, è salita nell’ultimo rilevamento del 2014 al 377esimo posto con un avanzamento assai significativo nell’ultimo anno, considerato che era 454esima nel 2013. «La crescita dell’Università Cattolica nel ranking QS, una società divenuta leader mondiale per la valutazione dell’istruzione superiore dei profili di carriera e della ricerca, riflette un lavoro di consolidamento e sviluppo del network internazionale avviato ormai da alcuni anni, almeno dal 2010 – spiega il professor Pier Sandro Cocconcelli, delegato del Rettore all’internazionalizzazione –. Come Ateneo abbiamo innanzitutto incrementato, in maniera strutturata, i nostri rapporti con quegli atenei internazionali che sono ai primi posti delle classifiche mondiali, per condividere esperienze e progetti nel campo della formazione e della ricerca». Tra gli accordi sottoscritti negli ultimi anni con partner internazionali vanno ricordati quelli con University of Minnesota, Boston University e Michigan State University (Usa), University of Queensland e University of Adelaide (Australia), University College London e University of Edinburgh (Uk), Universidade de Sao Paulo (Brasile), Lomonosov Moscow State University (Russia), National Taiwan University (RdC). Il più recente è il l’intesa siglata tra l’Università Cattolica – Policlinico Gemelli di Roma e la Cornell University di New York – una delle più prestigiose università america-

Firma dell’accordo con University of adelaide #100 QS ranking introduzione nuovo brand

Attivazione programma presso stanford university #7 QS ranking

premier s 1^ edizione erogate d

Attivazione programma presso Ucla #37 QS ranking

University of Q Scienze Linguis UWA (#89 QS Ra che e Sociali / University of C Scienze Banca UCLA (#37 QS Ra UC Davis (#95 Q e ambientali


zione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (Efpia). Sul fronte studenti, i numeri parlano chiaro: nell’anno accademico 2013-14 si sono registrati 1.036 studenti in mobilità in entrata, 2.291 in uscita e 2.280 studenti internazionali iscritti a corsi di laurea e altro. Ma al di là delle cifre, sono i racconti dei ragazzi che partono o arrivano, raccolti nella rubrica Postcards di questa rivista e del magazine online Cattolicanews, a testimoniare il valore aggiunto di queste esperienze. Tra queste si segnala un’iniziativa “dell’altro mondo”. Stiamo parlando del Charity Work Program, il progetto promosso dal Centro d’Ateneo per la solidarietà internazionale (Cesi) che negli ultimi cinque anni ha coinvolto 103 studenti. Numerose le destinazioni e le attività proposte nel 2014: missioColombia Peru Brasile Danimarca Bulgaria Turchia

Russia Ucraina Spagna Israele India Ecuador

Firma dell’accordo con university of queensland #43 QS ranking

Promozione internazionale 2012 33 eventi in 12 paesi La Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali pubblica su Science una scoperta sui superconduttori

ommunication* zione LM nomics*

Incontro con universityof notre dame Firma dell’accordo con university college london #5 QS ranking

1^ edizione LT economics* management* 1^ edizione LM agricultural and food economics* international management*

2013 2012

Pubblicazione della Facoltà di Economia e Joseph Stiglitz Premio Nobel per l’Economia, Professore alla Columbia University

scholars program e, 12 borse di studio dall’Istituto Toniolo

ueensland (#43 QS Ranking): stiche anking): Giurisprudenza / Scienze Politi/ Psicologia hicago (#11 QS Ranking): Economia / rie, finanziarie e assicurative anking): Lettere e Filosofia / Economia QS Ranking): Scienze Agrarie, alimentari

Firma dell’accordo con Lomonosov Moscow State University #114 QS ranking University of birmingham #64 Qs rankings

Firma dell’accordo con michigan state university #195 QS ranking

international marketing management*

Dottorando della Facoltà di Medicina vince il prestigioso CCFA Research Fellowhip Award

Firma dell’accordo con cornell university #19 QS ranking

gement*

n

Approvati nuovi Master Middle eastern studies*

Accordo per mobilità docenti di Medicina con university of edinburgh #17 QS ranking

Ricerca (progetto FIRB) del dipartimento di Filosofia e UC Berkeley, University of amsterdam, Columbia, university of geneva

Accordo per mobilità docenti di Lingue con oxford university #5 QS ranking

umano necessario a costruire un nuovo modello di sviluppo. In questo senso sono stati assai significativi sia progetti formativi e di ricerca realizzati in Africa, America Latina e in Estremo Oriente, sia le opportunità di studio offerte in Italia a studenti provenienti da queste stesse aree geografiche emergenti. Nel continente africano l’Alta Scuola Impresa e società (Altis), diretta dal professor Mario Molteni, propone contemporaneamente cinque edizioni del master Mba, con l’ambizioso obiettivo di arrivare a dieci Stati nel giro di 3-4 anni. «Questi piccoli e grandi passi – conclude il professor Cocconcelli – hanno contribuito alla scalata del ranking QS come testimoniato dall’infografica ((riportata qui sotto), che illustra più nel dettaglio alcune tappe di un percorso che il nostro ateneo ha deciso di intraprendere».

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2014

one Master nal business*

ni per l’infanzia abbandonata e programmi educativi in Brasile, Etiopia, Sri Lanka e Tanzania-Ilamba; progetti agricoli e per la sanificazione dell’acqua a Capo Verde e in India; attività ambulatoriale di supporto al personale medico in Tanzania-Ikonda e Uganda. «Molto più di uno stage, il Charity Work Program non ambisce solo a formare dei professionisti in grado di operare in qualsiasi contesto, ma soprattutto educa alla solidarietà, alla conoscenza, all’incontro con ogni forma di diversità, attitudini sempre più ricercate nel mondo del lavoro, secondo una tendenza da tempo diffusa negli Stati Uniti», spiega il direttore del Cesi Roberto Cauda. Il profilo internazionale dell’Università Cattolica si scorge anche nella scelta di contribuire, soprattutto nei Paesi emergenti, a promuovere e formare il capitale

1^ edizione Laurea a ciclo unico medicine & surgery*

Laurea Honoris Causa barry j. Marshall Premio Nobel per la medicina, Professore alla University of western australia

La Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali pubblica su nature ricerca sui probiotici

1^ edizione altis mba in sierra leone university of makeni

CeSI e Istituto Toniolo in collaborazione con UCSC International lanciano la 5^ edizione charity work program

1^ edizione altis mba in ghana CATHOLIC INSITUTE OF BUSINESS AND TECHNOLOGY

john hudzik Vice President Michigan State University <<La firma dell’accordo è stato un importante passo avanti per la nostra strategia e visione globale nel collegare opportunità di qualità a tutti gli aspetti della nostra mission.>> Promozione internazionale 2013 46 eventi in 21 paesi

Firma dell’accordo con national taiwan university #76 QS ranking

Elena Jane Mason Studentessa di Medicina e Chirurgia, Sede di Roma CWP presso Baobab Medical Center, Ghana <<Ho ampliato i miei orizzonti, individuato le mie passioni, sono tornata a casa con una gran voglia di imparare ancora tanto, per ritornare e fare ancora di più.>>

Albania Azerbaijan Brasile Bulgaria Colombia Ecuador Georgia

India Indonesia Stati Uniti Kazakhstan Macedonia Messico Peru

Romania Russia Serbia Spagna Turchia Tailandia Ucraina

* Programma insegnato in lingua inglese

PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

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ateneo

Cattolica-Leuven, firmata un’intesa nel nome della fisica di Antonella Olivari

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E UNIVERSITÀ CATTOLICHE FANNO NETWORK e promuovono una nuova

collaborazione internazionale tra le facoltà scientifiche. È stato siglato oggi un accordo tra Università Cattolica del Sacro Cuore–facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e Katholieke Universiteit Leuven (Belgio) che darà vita a una cooperazione nell’ambito di un dottorato di ricerca in fisica, che farà capo all’ateneo belga. L’intesa prevede che i dottorandi trascorrano almeno un anno di studio nelle sedi di entrambe le Università. La Cattolica accoglierà quindi studenti internazionali e a sua volta offrirà borse di studio finalizzate a sostenere le attività di ricerca all’estero. Alla supervisione delle ricerche prenderanno parte anche i docenti della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali della sede di Brescia che in modo bilaterale contribuiranno fattivamente alla realizzazione della nuova partnership. Il rettore Franco Anelli ha presentato l’accordo con il preside della facoltà di Scienze dell’Università Cattolica di Lovanio Peter Lievens (a sinistra nella foto con il Rettore durante la firma dell’accordo), in occasione del seminario internazionale promosso dal Centro di ricerca I-Lamp, programmato a Brescia il 6 e 7 ottobre. «L’accordo si concentra su un settore di grande rilevanza scientifica e dalle notevoli potenzialità per lo sviluppo della nostra economia e per il territorio bresciano – ha dichiarato il professor Anelli –. Sulle possibili applicazioni tecnologiche connesse allo studio dei nuovi materiali si concentrano infatti grandi aspettative sia nell’ottica del miglioramento delle caratteristiche di molti prodotti già in uso, sia per la progettazione di nuove strumentazioni». Le tematiche al centro dell’accordo di collaborazione saranno, tra le altre, la fisica dei superconduttori, i materiali nanostrutturati e i materiali magnetici, spiegano i ricercatori Francesco Banfi, Gabriele Ferrini e Luca Gavioli. «A noi interessa allargare la rete di atenei con i quali fare ricerca – spiegano – . Oltre agli studiosi dell’Università di Lovanio, sono stati invitati a Brescia gli atenei cattolici di Santiago del Cile e dell’Indiana, due realtà all’avanguardia nei campi della fisica teorica e applicata. Durante questo incontro sono stati illustrati i progetti di ricerca che il centro I-lamp sta portando avanti e sono state discusse le sinergie 12

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che si possono creare tra i diversi team di ricerca». Grazie all’intesa di cooperazione, ha affermato il professor Lievens, «i due atenei uniranno le forze per sostenere la ricerca nel campo della fisica della materia e daranno la possibilità a laureati “talentuosi” di intraprendere un nuovo percorso di studio in ambito internazionale». Secondo il professor Anelli «la collaborazione, oltre a rafforzare la dimensione internazionale del nostro Ateneo, apre interessanti prospettive anche per il territorio bresciano». Il rettore, inoltre, ha sottolineato che «la cooperazione con la più antica delle università cattoliche si realizza tra due istituzioni che condividono radici culturali e valori comuni, a partire da un’idea di sviluppo rispettosa della centralità e della dignità della persona». In questa prospettiva, l’accordo fra i due atenei è stato fortemente sostenuto anche dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori: «La collaborazione è in linea con la possibilità di sviluppare ricerche valorizzando la distribuzione degli atenei cattolici in quasi tutte le nazioni del mondo con la concreta possibilità di far convergere all’interno di una piattaforma valoriale comune intelligenze e competenze per realizzare progetti originali e di grande rilievo scientifico». Secondo monsignor Giuliodori, «questo progetto di ricerca interpreta nel migliore dei modi lo spirito della Costituzione apostolica Ex Corde Ecclesiae che auspicava un raccordo sempre maggiore tra gli atenei di matrice cattolica». Ora in via Musei a Brescia, sede della facoltà, si aspetta solo di conoscere i nomi dei ricercatori che daranno avvio a questa collaborazione internazionale, che per-

CONTRIBUTO

Oltre 900mila euro in più per borse di studio

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NCHE QUEST’ANNO,

l’Università Cattolica, l’Istituto Toniolo ed Educatt intervengono per colmare la mancanza di fondi pubblici destinati agli studenti bisognosi e meritevoli. Le risorse economiche della Regione Lombardia e del ministero dell’Università e della Ricerca hanno infatti permesso di erogare borse di studio a circa l’89% dei richiedenti: circa 300 studenti, pur essendo in possesso dei requisiti per essere considerati meritevoli e in disagiate condizioni economiche, non hanno invece potuto accedere al beneficio in denaro previsto per mancanza di fondi. A fronte di questa situazione, è stato deliberato un contributo straordinario per le borse di studio di importo complessivo superiore a 900.000 euro destinato a tutti gli studenti idonei non beneficiari secondo la graduatoria già disponibile, che consentirà a quegli studenti di ricevere i medesimi benefici (sia in termini economici sia in servizi) riservati agli studenti beneficiari. Il contributo straordinario è stato reso possibile anche grazie alla borsa di studio “Piera Santambrogio”, istituita dalla Cattolica con i fondi dell’eredità della fondatrice della Bosa Spa. Tutte le informazioni e il bando di concorso sono disponibili nell’area dedicata alle agevolazioni economiche del sito Educatt.

metterà al dipartimento di Matematica e Fisica della Cattolica di mantenersi fra le migliori strutture nella sezione di fisica della materia.


ateneo

L’addio al maestro Giovanni Reale «Portò Atene in Largo Gemelli» del nostro Ateneo, nobile esempio di persona e di ineguagliabile conoscitore e interprete del pensiero antico». Con queste parole il rettore Franco Anelli ha ricordato nel giorno della morte, lo scorso 15 ottobre, il filosofo Giovanni Reale, professore dell’Università Cattolica dal 1972 fino al 2002, anno in cui concluse il suo insegnamento nell’Ateneo di largo Gemelli. Nato a Candia Lomellina nel 1931, il filosofo si è formato e laureato in Cattolica alla scuola di monsignor Francesco Olgiati e in seguito è stato a lungo ordinario di Storia della Filosofia Antica fondando il Centro di ricerche di Metafisica. Studioso affermato in campo internazionale, Giovanni Reale è stato autore di una monumentale storia della filosofia greca e romana, sulla quale si sono formati numerosi studiosi e studenti, e di innumerevoli contributi e saggi scientifici, su Platone, Aristotele, Seneca, Plotino e Agostino, molti dei quali destinati alla circolazione internazionale, attraverso la traduzione in ben 13 lingue straniere. Ha diretto importanti collane scientifiche ed edizioni di testi in lingua originale. Lascia così una ricca messe di studi, che ne testimonia il valore e l’impegno di studioso e di maestro. In particolare, afferma il preside della facoltà di Lettere e filosofia dell’Ateneo Angelo Bianchi, «è stato cultore e interprete del pensiero di Platone, sul quale è tornato più volte nel corso della sua lunga e feconda attività di ricerca, e dell’eredità platonica nel pensiero occidentale, nella quale riconosceva alcuni tratti fondamentali della nostra civiltà. La facoltà e l’Università non mancheranno di ricordare già nei prossimi mesi la figura e l’opera del professor Giovanni Reale». Uno dei suoi principali allievi, il professor Roberto Radice, lo ricorda con queste parole in un articolo pubblicato, nel giorno della scomparsa, sul quotidiano Avvenire: «Bisogna presentare la figura di Giovanni Reale dal fondo, come se tutto il lavoro che ha fatto, grande come studioso, gigantesco come editore e diffusore della filosofia, avesse un frutto – scrive Radice – . Parliamo appunto del frutto. Si chiama saggezza e per lui è “Saggezza antica” (ed. Cortina, Milano 1995) che viene direttamente dalle origini della filosofia greca e in particolare da Pla-

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RA I PIÙ ILLUSTRI MAESTRI

tone. Si tratta della ricerca di una speciale forma di bellezza che non si può possedere, ma solo assimilare, perché in gran parte è una specie di equilibrio interiore, si direbbe una “temperanza”, senza eccessi, che però non si isola dal mondo esterno, ma sempre lo domina. Lo governa nella certezza che tutto quanto il sapiente fa non è per oggi, ma per sempre: “tale è proprio la caratteristica di fondo della saggezza dei Greci: mentre l’uomo di oggi pensa e lavora per il qui e per l’ora, l’uomo antico cercava di lavorare per il sempre” (da Saggezza antica, p. 247)». «Per Reale – prosegue Radice su Avvenire – il mondo delle Idee arricchisce e spiega la realtà materiale, e unifica in una sola prospettiva gli ideali, gli spiriti, gli enti di ragione e anche tutto quanto si coglie con i sensi. Se si rompesse questa armonia avremmo un mondo squilibrato, destinato alla precarietà, e pure nichilistico, cioè votato al nulla. Ecco perché l’attenzione e l’impegno di Reale sono stati così a lungo assorbiti da Platone, perché qui trovava l’inizio della riscossa, e quella traccia di eternità (“il per sempre” di cui dicevamo) che avrebbe impedito all’uomo di finire nel nulla». «“Porta il più possibile di Atene in largo Gemelli”. Con queste parole il nostro caro Maestro Giovanni Reale

Nella foto il professor Giovanni Reale saluta il presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini presente alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 1984-85. Il 7 dicembre 1984 la prolusione fu affidata al professor Reale, ordinario di Storia della filosofia antica. Alla destra del presidente Pertini si vede Aldo Aniasi, allora vice presidente della Camera dei Deputati

amava ricordarci il compito affidatogli da monsignor Olgiati il giorno della sua laurea» ha rievocato Maria Luisa Gatti, docente di Storia della filosofia antica in Università Cattolica, sottolineando come il professor Reale abbia sempre risposto a tale invito amando profondamente l’oggetto dei suoi studi, compiuti con rigore e con una grande apertura all’orizzonte complessivo della disciplina. Così ha ricostruito il percorso del pensiero antico, dal VI secolo a.C al VI secolo d.C., attento agli intrecci interculturali fra componente greco-romana e componente ebraico-cristiana, rivalutando la prospettiva metafisica che le accomuna. E’ stato per decenni uno dei grandi educatori dell’ Università del Sacro Cuore, ha avviato alla ricerca un numero considerevole di giovani studiosi, individuandone i talenti, e nello stesso tempo ha introdotto generazioni di studenti alle basi storiche del pensiero filosofico. PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

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ateneo

Designati g ip presidi p per il quadriennio 2015-2018 nomine tra i presidi delle Facoltà dell’Università Cattolica. Elena Beccallii è il nuovo preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative. È stata eletta dal Consiglio di facoltà il 10 luglio scorso per il quadriennio 2014/152017/18. La professoressa Beccalli, che entrerà in carica dal 1 novembre, è ordinario di Economia degli intermediari finanziari e visiting senior fellow al Department p of Accountingg della London School of Economics. È direttore del master in Credit risk management e membro della Giunta del dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione aziendale e del comitato direttivo del Dottorato di ricerca in Economics and finance. Referente accademico per programmi internazionali per la facoltà di Scienze bancarie, è department editor (financial institutions) del Journal of financial management, markets and institutions. Il 16 luglio scorso invece il Consiglio di facoltà di Lettere e filosofia ha confermato preside per il quadriennio 2014/152017/18 il professor Angelo Bianchi. Ordinario di Storia moderna, è coordinatore scientifico nazionale di un progetto di ricerca cofinanziato dal Miur e socio dell’Accademia Ambrosiana, della Società Storica Lombarda e della Società Storica Laudense. Un’altra conferma arriva da Giurisprudenza, lo scorso 10 settembre infatti il Consiglio di facoltà ha confermato preside per il quadriennio 2014/15 – 2017/18 il professor Gabrio Forti. Ordinario di Diritto penale, Forti si è laureato in Giurisprudenza in Cattolica. Avvocato iscritto all’Ordine, è direttore del Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la politica criminale e coordinatore o partecipante in vari progetti di ricerca, tra cui un progetto del Miur. Sempre lo scorso 10 settembre, Giovanni Gobber è stato eletto

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ONFERME E NUOVE

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PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

dal Consiglio di facoltà nuovo preside di Scienze linguistiche e letterature straniere per il quadriennio 2014/15-2017/18. Laureato in Cattolica è ordinario di Glottologia e linguistica e insegna Linguistica ggenerale, Linguistica g tedesca e Sociolinguistica. È uno dei direttori della rivista L’analisi linguistica e letteraria e della collana Languages and Cultures. Membro del comitato scientifico della rivista Nuova Secondaria e della casa editrice Studium, fa parte dell’Istituto Confucio della Cattolica e dirige il Centro di linguistica nella sede di Brescia dell’Ateneo. Nuovo preside anche alla facoltà di Scienze della formazione, dove è stato eletto il professor Luigi Pati, ordinario di Pedagogia generale, per il quadriennio 2014/152017/18. Laureato in Pedagogia alla facoltà di Magistero dell’Ateneo, ha legato la sua carriera accademica principalmente all’Università Cattolica. Già direttore del dipartimento di Pedagogia, è coordinatore, nella sede bresciana, del corso di laurea in Scienze dell’Educazione. È direttore del Centro studi pedagogici sulla vita matrimoniale e familiare e dell’Osservatorio sul Volontariato nella sede bresciana dell’Ateneo. È stato confermato preside, al primo scrutinio del consiglio di Facoltà dello scorso 9 luglio, per il quadriennio 2015-2018 anche il professor Rocco Bellantone, ordinario di Chirurgia generale nella sede di Roma dell’Ateneo. Si è laureato in Medicina e Chirurgia in Cattolica dove ha conseguito le specializzazioni in urologia g e in chirurgia g generale. È direttore dell’Istituto di Semeiotica chirurgica nonché direttore dell’Unità operativa di Chirurgia endocrina e metabolica del Policlinico Gemelli. Accanto a quelli accademici, prestigiosi sono i suoi incarichi istituzionali e scientifici: è componente del Consiglio Superiore di Sanità, presidente del Club della Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia Italiane (Uec), già Segretario generale della Società italiana di Chirurgia e già Vicepresidente p della Association Francophone d’Endocrinochirurgie (Afce). È inoltre direttore scientifico del master in Endocrinochirurgia ed è il coordinatore del Corso di Dottorato di Ricerca in Chirurgia dell’Obesità.

ROMA

Nomine e incarichi

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ell’adunanza del 16 luglio scorso il Consiglio di amministrazione dell’Università Cattolica ha nominato i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso, affidando la presidenza dell’ente a Maurizio Guizzardi, che ha accettato di aggiungere questo impegno a quello di direttore del Policlinico “A. Gemelli”, conferendo ai nuovi organi lo specifico incarico di una profonda analisi dell’assetto organizzativo e gestionale della Fondazione, per valutare la situazione attuale e i possibili scenari futuri, nel delicato contesto della sanità molisana. Quale nuovo direttore della Fondazione è stato chiamato Enrico Zampedri, già direttore generale della Fondazione Poliambulanza di Brescia. Il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene e direttore del dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli, è stato nominato invece il 15 luglio, con decreto dei ministri della Salute e dell’Economia e delle Finanze, commissario dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), con i poteri previsti dalla legge per ricondurre in equilibrio finanziario il bilancio dell’Ente. L’Istituto Superiore di Sanità è l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale con funzioni di consulenza, ricerca e controllo nel campo della Sanità pubblica in Italia. Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, e Giovanni Scambia, professore di Ginecologia e ostetricia, sono stati confermati nel nuovo Consiglio Superiore di Sanità (Css) dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il professor Bellantone è stato designato inoltre, lo scorso settembre, presidente della prima sezione (programmazione sanitaria, Lea, finanziamento e spesa SSN, ricerca sanitaria sistema informativo) del Css organo consultivo tecnico-scientifico nazionale per le tematiche inerenti la salute pubblica.


milano

Sicurezza alimentare, dottorato Cattolica-Statale

MARKETING

A 140 laureati “Cimo” un passaporto per il mondo

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U

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NUOVA

SCUOLA

di dottorato internazionale per creare esperti sulle tematiche della sicurezza alimentare. Partirà nella primavera del 2015 in concomitanza con l’inizio dell’Expo e sarà il primo frutto della nascente Scuola interuniversitaria di alta formazione per la Sicurezza alimentare, istituita dall’Università Cattolica e dall’Università degli Studi di Milano con il sostegno di Expo 2015 Spa, del ministero dell’Istruzione, dell’università, della ricerca e di quello della Salute. L’iniziativa è stata presentata in Cattolica lo scorso 23 settembre nell’ambito del convegno La formazione sulla sicurezza alimentare: proposta di un modello formativo. «La Scuola potrebbe diventare l’eredità dell’Expo milanese dedicato ai temi dell’alimentazione – ha spiegato il rettore dell’Ateneo Franco Anellii –: un risultato “permanente” legato alla mission tipica delle università, in termini di strutture di formazione e ricerca, frutto di collaborazioni che si consolidano nel tempo». Il rettore della Statale Gianluca Vago ha messo in evidenza il ruolo deter-

minante dell’esposizione universale nello sviluppo dell’iniziativa interuniversitaria e ha puntualizzato la scelta di fondo alla base dell’intesa: «Non vogliamo fare i tuttologi ma concentrarci sul tema specifico della sicurezza alimentare, evitando il vizio accademico di spaziare in altri campi». L’obiettivo è creare un modello formativo integrato focalizzato su argomenti specifici della food safety grazie a percorsi, organizzati in maniera flessibile, mirati alla formazione di esperti di risk assessment e risk management che operano nelle istituzioni nazionali e sovranazionali; esperti di analisi del rischio e gestione dei pericoli nelle imprese della food chain; esperti in gestione delle crisi nel settore agro-alimentare. L’attività formativa sarà articolata in diversi livelli: dottorati, master, corsi executive e summer school, che accompagneranno i sei mesi di Expo. Destinatari dei percorsi formativi saranno, a seconda del tipo di attività, studenti di PhD, manager di aziende del settore, funzionari delle agenzie di sicurezza alimentare. La Scuola avrà una strut-

tura “leggera” a cloud, con Milano e Cremona come punti focali. «L’Università Cattolica metterà in campo nel progetto le competenze di ricercatori da sempre impegnati nel settore e, in particolare, di tre docenti della facoltà di Scienze agrarie, membri dei panel di Efsa, l’agenzia europea per la food safety con sede a Parma – ha affermato il preside della facoltà di Agraria Lorenzo Morellii – . Il coinvolgimento di ExpoLab, il centro di ricerca “a termine” promosso in vista dell’esposizione del 2015, è la dimostrazione di quanto la Cattolica ha creduto e crede in Expo, investendo proprie risorse in progetti di Alta formazione sulla sicurezza alimentare». Il direttore delle relazioni esterne e istituzionali di Padiglione Italia dell’Expo Alberto Minaa ha espresso l’impegno di far conoscere l’iniziativa nel corso degli incontri con i commissari di tutti i Paesi partecipanti all’esposizione. «La scommessa di Expo, infatti, non è solo creare opportunità professionali ma anche generare nuove professionalità in un’epoca che si appresta a incontrare sfide inedite».

N BIGLIETTO DA VISITA PER LAVORARE nei

settori marketing g e comunicazione delle principali aziende del mondo. È il valore del Diploma internazionale in Marketing Communications che l’Università Cattolica, accreditata dall’International Advertising Association (IAA), ha conferito sabato 4 ottobre a 140 laureati degli ultimi due anni accademici per mano del Chairman and World President IAA Faris Abouhamad, uno dei punti di riferimento nel campo dell’advertising dei paesi mediorientali.Il diploma, che permette di spendere il proprio titolo di studio negli ambiti professionali dei Paesi in cui IAA è presente, è assegnato solo dall’Università Cattolica ai laureati del corso di laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse (Cimo), interfacoltà di Economia, Scienze Politiche e sociali e Lettere e filosofia. Grazie a questo accordo attivo dal 1983, molti dei laureati hanno raggiunto posizioni interessanti in importanti aziende internazionali e nazionali, tra cui Google, Nestlé e Mediaset. Faris Abouhamad, dopo un intervento sulle problematiche

della comunicazione internazionale, affiancato dal presidente del capitolo italiano dell’Associazione Venanzio Camarraa e dal presidente onorario Edoardo Teodoro Brioschi, ha consegnato l’IAA ’ Excellence in Communications Award, attribuito quest’anno alla Onlus Save the children. L’IAA è l’Associazione mondiale che raccoglie i professionisti della comunicazione e dell’advertising. Con sede a New York, è presente in oltre 70 paesi (www.iaauae.org), in 56 dei quali sono costituiti dei Capitoli nazionali, e conta circa 4.000 soci. Il corso di laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse (Cimo), unico in Italia a vantare l’accreditamento IAA, rilascia ai laureati il Diploma in Marketing Communications, titolo riconosciuto negli ambiti professionali dei Paesi in cui l’Associazione è presente. x PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

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milano

Donne e media: un binomio in crescita

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E DONNE IN PRIMO PIANO.

Si è inserito nell’ambito delle iniziative che il Corriere della Sera, con il suo blog “La 27esima ora”, dedica all’universo femminile – Il tempo delle donne – il pomeriggio di dibattito che l’Università Cattolica ha rivolto al rapporto tra donne e mezzi di comunicazione, concentrandosi in particolare sulla televisione. L’evento, organizzato dal Ce.R.T.A., Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi, si è aperto con la proiezione di due documentari della serie Donne nel mito, del canale Diva Universal, che hanno raccontato le storie esemplari della giornalista Maria Grazia Cutuli e della sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico. Al termine dei documentari si è aperta una tavola rotonda, moderata dal professor Aldo Grasso, che ha visto protagoniste quattro professioniste di primo piano nell’industria culturale italiana: Marinella Soldi (AD di Discovery Italia), Bar-

bara Stefanellii (vicedirettore del Corriere della Sera), Silvia Toffanin n (conduttrice Mediaset; nella foto sotto) e Sarah Varetto (direttore di SkyTg24; nella foto a destra). I primi spunti per la discussione sono arrivati dall’introduzione di Cecilia Penatii e Anna Sfardini, docenti dell’Ateneo, che hanno illustrato come i canali digitali “tematici” dedicati a un pubblico fem-

minile e incentrati sul factual entertainment hanno dato vita a nuove modalità di rappresentare la donna in tv e hanno definito nuovi modelli spettatoriali al

femminile. La tavola rotonda ha poi affrontato alcuni dei temi più caldi del dibattito su donne e media nella società di oggi. Quale il ruolo delle donne negli ambienti di lavoro legati alla comunicazione? Secondo Barbara Stefanelli la negazione di differenze tra donne e uomini non è la strada, ma è necessario «trovare rispetto per i tempi delle donne nel mondo del lavoro». Molti passi sono stati fatti, ma molti ne restano da compiere per superare ostacoli esterni e blocchi interiori: «siamo cresciute pensando che dovevamo fare tutto altrimenti saremmo state deboli». Sarah Varetto, prima direttrice donna di un canale all news, ha ricordato il gap cha ancora separa donne e uomini nel mondo del lavoro – per esempio legato a stipendi più bassi –, insistendo però sulla capacità delle donne di misurarsi con tutti i campi professionali, anche quelli tradizionalmente maschili come l’economia: «Forse se nel 2008

invece di Lehman Brother avessimo avuto le Lehman Sisters le cose sarebbero andate diversamente». Silvia Toffanin ha segnalato come, nel campo della tv, le cose siano cambiate e sempre maggior rilevanza venga data a professioniste donne: «Anche a Canale 5 si sente la forza delle donne». Mentre Marinella Soldi ha spiegato il successo del canale Real Time, che ha inaugurato un modo nuovo di rappresentare la figura femminile: «diamo un’immagine della donna che sa fare, che è sullo schermo per le sue capacità».

Chiara Galiazzo testimonial all’international welcome day WELCOME DAYY per gli studenti internazionali dello scorso 16 settembre, Chiara Galiazzo è stata la madrina d’eccezione dell’iniziativa. «L’Università mi ha dato tanto. Gli amici che ho incontrato sono tuttora i miei amici». Così ha esordito Chiara, semplice e emozionata, in un’Aula Magna gremita di fans e studenti internazionali arrivati in Cattolica per una giornata di orientamento dentro e fuori l’Ateneo di Largo Gemelli. Con una laurea triennale in Economia e gestione aziendale nel 2009 in Cattolica e una magistrale in Economia nel 2012, Chiara Galiazzo in pochi anni ne ha fatta di strada. Da quell’esame di Teologia in cui scoppiando in lacrime ha confessato al docente di voler fare la cantante anche se i provini non andavano bene, Chiara ha vinto l’edizione di X Factor 2012. Da allora gli incontri con cantanti affermati, la

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partecipazione a Sanremo, l’uscita del suo singolo “Un giorno di sole” e l’imminente arrivo del suo primo album le hanno dato notorietà ma non tolto la spontaneità e l’entusiasmo. Chiara è tornata in Cattolica per la prima volta dalla sua laurea ed è stata intervistata da Gianni Sibilla, direttore didattico del master in Comunicazione musicale dell’Ateneo. Un botta e risposta vivace per ripercorrere le tappe che si sono susseguite veloci nella

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vita della cantante: dall’arrivo a Milano con la ricerca dell’appartamento condiviso con altre ragazze nei pressi di S. Vittore al provino di X Factor a cui era arrivata sfiduciata. In tutto ciò che parte ha avuto lo studio dell’economia? Chiara risponde decisa: «Devo ai miei studi se oggi so leggere un contratto, rapportarmi con il commercialista e l’avvocato, e riconoscere le strategie di marketing. E poi l’università mi ha dato l’apertura mentale e la capacità di ragio-

nare». A concludere l’incontro la premiazione, alla presenza della giovane cantante e di Gianni Sibilla, delle squadre di studenti internazionali che hanno vinto la caccia al tesoro, organizzata tra le vie di Milano, quale benvenuto dell’Ateneo di Largo Gemelli. Gli studenti internazionali arrivati in Cattolica a Milano per questa sessione sono 547, presenti come exchange, study abroad, o iscritti a lauree triennali, magistrali e master. Tra le 81 nazionalità, le maggiormente rappresentate sono: USA, Francia, Spagna, Germania, Turchia, Russia, Cina, Olanda, Colombia, Messico. Davvero internazionale l’atmosfera della caccia al tesoro con 180 partecipanti, di cui i 19 vincitori provengono da Russia, Francia, Georgia, Belgio, Ucraina, Giappone, Portogallo, Germania, Perù, Ungheria, Stati Uniti, Turchia, Colombia, Brasile e Svizzera.


milano

MeetMe Tonight: la notte della ricerca hanno affollato il tendone allestito ai giardini Montanelli per Meet me tonight – La notte dei ricercatori lo scorso 26 settembre. Una giornata evento per raccontare la scienza a grandi e piccoli attraverso laboratori, conferenze e attività interattive. Ancora una volta i ricercatori dei principali atenei e centri di ricerca hanno incontrato la città. Anche l’Università Cattolica ha partecipato all’iniziativa, promossa dal Politecnico di Milano, dall’Università degli Studi di Milano e dall’Università degli Studi di Milano–Bicocca, insieme a molte altre realtà accademiche e istituzionali, con il contributo di Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Cariplo. Quest’anno le attività proposte hanno riguardato quattro tematiche specifiche: ambiente, benessere, nutrizione e salute. Gli psicologi hanno proposto tre iniziative interattive; la prima una dimostrazione/esperienza con “tuta invecchiante”: una tuta tecnologica vera e propria che si fa indossare alle persone, per percepirsi con “30 anni di più”. La seconda attività è stata una dimostrazione di strumenti di neuroimaging, con un piccolo strumento per la rilevazione di Eeg cerebrali e della conduttanza cutanea. Infine, presso lo stand, è stato proposto Task di Qsort per Patient engagement: un compito di selezione di alcune carte con frasi che descrivono l’atteggiamento verso la salute. Le carte, una volta disposte su un poster, permettono di tracciare il profilo di health engagement della persona. L’altro ambito su cui l’Ateneo si è presentato a Milano è stato la nutrizione. Lo ha fatto mediante un esempio di ricerca multidisciplinare avviata da un unico punto di partenza, per offrire una proposta culturale ed etica in vista di Expo 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Lo studio aiuta a comprendere la

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RENTAMILA MILANESI

In Cattolica il meeting del Wolpertinger Club

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vasta realtà dell’alimentazione per una conoscenza utile a formulare strategie di intervento a favore di coloro a cui il cibo manca. Tutti temi affrontati nell’ebook Attraverso il convivio. Cibo e alimentazione tra bisogni e culture, curato da Francesco Botturii e Roberto Zobolii e scaricabile gratuitamente dal sito www.vitaepensiero.it/ebook. Di Convivio a MeetMeTonight sono stati presentati quattro filoni: l’approccio storico, filosofico, archeologico, scritturistico e filologico; la rappresentazione del Convivio nell’arte, nella comunicazione e nella rete; il rapporto tra il cibo che mangiamo e la nostra identità nella prospettiva della sostenibilità; la sicurezza alimentare, scarsità e sprechi. Presenti all’inaugurazione dell’evento tutti i rettori degli atenei milanesi Franco Anelli (Cattolica), Giovanni Azzone (Politecnico), Cristina Messaa (Bicocca), Andrea Sironi (Bocconi) e Gianluca Vago (Statale) che hanno sottolineato come il capoluogo lombardo sia ormai una realtà molto importante per la ricerca di cui è fondamentale avere consapevolezza.

Careerday, y se anche il no p profit p può diventare un’opportunità di lavoro in Largo Gemelli, lo scorso 9 ottobre, l’evento formativo-professionale di riferimento di tutto il territorio padano: il Careerday Cattolica. Un’occasione per studenti e laureati di tutte le facoltà e corsi di laurea per incontrare gratuitamente i recruiterr e i manager aziendali, presentando personalmente la propria candidatura in una giornata di colloqui e conference. Molte le novità presenti all’edizione 2014, dai nuovi contest all’aggiunta di aree tematiche, dal payoff alla giornata interamente dedicata al no profit. L’evento è stato preceduto, giovedì 2 ottobre, da

È

RITORNATO

CONVEGNO

una giornata interamente formativa, in cui i giovani hanno

potuto partecipare alle attività del Training Point con la simulazione di colloquio individuale e di gruppo e il servizio di check cv in italiano e in lingua, tutti realizzati da esperti del settore. Sempre nello stesso giorno, nella sede di via Nirone, è stata aperta un’area esclusivamente dedicata al no profit, dove le associazioni presenti hanno spiegato come operano, come sono strutturate e quali sbocchi lavorativi esistono nel settore. Incontro con i recruiter, presentazioni aziendali e workshop, in cui è stato possibile informarsi sulla carriera in settori in cui i giovani spesso sono disinformati come area legale, retail e

RISI E regolamenta-

zione dei mercati. Ma anche finanziamenti, gestione del rischio e unione bancaria europea. Sono alcuni dei temi approfonditi nelle cinque sessioni in cui si è articolato il convegno della European Association of Teachers of Banking and Finance, nota come Wolpertinger Club, nata oltre trent’anni fa su iniziativa del professore Jack Revell, dell’Università di Cambridge e Bangor, e di altri suoi colleghi tra cui anche il professore dell’Università Cattolica Francesco Cesarini. L’associazione quest’anno ha scelto l’Ateneo di largo Gemelli per il suo tradizionale meeting che ogni anno richiama i maggiori studiosi in ambito bancario e finanziario. Così dal 3 al 6 settembre l’incontro, organizzato dalle professoresse Elena Beccallii e Federica Poli, rispettivamente docenti di Economia degli intermediari finanziari e di Economia delle aziende di credito, ha ospitato numerosi esperti in materia provenienti da paesi sia europei sia extra-europei: Emirati Arabi, Francia, Lettonia, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia, Stati Uniti e Ungheria.

logistica, sono stati invece gli ingredienti della manifestazione del 9 ottobre, che ha dedicato particolare attenzione all’Area Pmi e imprenditorialità. Esperti di Formaperr hanno infatti dato una panoramica del settore mentre alcuni imprenditori hanno raccontato la loro esperienza. A conclusione dell’evento il convegno Pmi e opportunità: farne parte o essere imprenditore, con Stefano Valvason n di Confapi Industria, seguito dalle testimonianze di giovani startupper .

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milano

La Cattolica per i piccoli siriani N PROGETTO LUDICO-ricreativo per accogliere i minori in fuga dalla Siria che transitano dalla stazione centrale di Milano. E’ questo l’obiettivo del progetto Emergenza Siria, promosso dalla Fondazione L’Albero della Vita Onlus e dall’Unità di ricerca sulla resilienza dell’Università Cattolica insieme al Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi), nato nell’ottobre 2013 con l’esplodere dell’emergenza, per dare sostegno ai minori siriani sempre più numerosi in arrivo sul territorio milanese e accolti presso i centri di accoglienza di via Aldini e via Salerio, gestiti rispettivamente dalla Fondazione Progetto Arca e dalla Cooperativa Farsi Prossimo per conto del Comune di Milano. Qui lavora un gruppo di operatori volontari, studenti dell’Università Cattolica e studenti arabi iscritti a diverse facoltà degli atenei milanesi, appartenenti al gruppo Swap (Share With All People). Questa associazione studentesca nata in Cattolica e guidata dal docente di lingua araba Wael Farouq, vuole favorire uno scambio interculturale tra

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studenti provenienti da ambienti diversi. In questi centri sono stati attivati spazi ludico-creativi per i bambini, dove si svolgono attività di sostegno e recupero della quotidianità nel momento transitorio. Da ottobre ad oggi questi centri sono stati frequentati da 2200 bambini. Ogni giorno si lavora con un numero di ragazzi, tra i 5 e i 14 anni, variabile tra 10 e 40 per ogni centro, anche se spesso sono presenti bambini anche più piccoli. Le fasi del progetto, partito lo scorso luglio e sicuramente attivo fino a metà ottobre, sono quattro. La prima prevede un percorso di formazione gestito dall’Unità di resilienza della Cattolica rivolto a tutti i volontari coinvolti, sulla base dell’esperienza maturata nell’ambito di progetti di sostegno psicosociale di minori siriani rifu-

giati in Libano e Giordania e di altri progetti condotti con minori in contesti di emergenza (Gaza, Haiti, Abruzzo, Molise, Sri Lanka, Cile, Cambogia, Pakistan...).La seconda fase è l’attivazione di un intervento ludico-creativo in uno spazio dedicato, predisposto dall’Albero della vita, a cui segue l’attivazione di un percorso laboratoriale di promozione della resilienza condotto da studenti e tirocinanti della Cattolica (facoltà di Psicologia e Scienze della formazione). L’ultima fase è quella di ricerca che indaga i fattori che permettono ai bambini di superare in modo positivo i propri vissuti ed è finalizzata ad individuare buone pratiche educative e psicologiche di sostegno alla crescita. In particolare le attività ludiche utilizzano il disegno e la manualità, tramite lavori con pennarelli, matite e carta crespa. Tutti questi strumenti contribuiscono a individuare le paure e le difficoltà incontrate dai bambini, a percepire la propria storia attraverso ricordi positivi e negativi e a esprimere sogni e desideri per una rappresentazione positiva di sé nel futuro.

Le aziende brasiliane studiano il modello italiano delle PMI BRASILIANI a scuola di business all’Università Cattolica. Agli inizi di settembre una delegazione di dirigenti e manager del Servizio Brasiliano di Sostegno alle Micro e Piccole Imprese (Sebrae), è atterrata a Milano per partecipare a una settimana di formazione coordinata dall’Alta Scuola Impresa e Società (Altis) e dedicata allo sviluppo sostenibile delle pmi. Obiettivo? Facilitare lo scambio di buone pratiche tra imprenditori italiani e brasiliani, ma soprattutto dare a questi ultimi l’opportunità di conoscere un modello imprenditoriale, da anni cuore pulsante del tessuto produt-

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MPRENDITORI

tivo nostrano. Del resto, anche nell’economia brasiliana queste aziende ricoprono un ruolo strategico. Lo conferma un’indagine della Fundação Getúlio Vargas, la più importante business scholar brasiliana, secondo cui nel 2014 il loro contributo al PIL è salito al 27% contro il 21% del 1985. Merito del Sebrae, che con i suoi 800 uffici e la sua rete di 15mila collaboratori, è impegnato con i suoi servizi a sostenere la nuova imprenditorialità. Dal 2011, poi, ha firmato con Altis un accordo di cinque anni proprio con l’intento di sviluppare attività di formazione e di scambi internazionali ad hoc per il ma-

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nagement. Le giornate di formazione hanno preso il via l’8 settembre con un convegno che ha approfondito alcuni aspetti della politica europea e di quella della Regione Lombardia in materia di Pmi. All’incontro, aperto dai saluti di Luiz Barretto, presidente Sebrae, Mario Molteni, direttore Altis, e Fabio Antoldi, docente di Imprenditorialità e management piccole e medie imprese, erano presenti Filippo Pasquet, funzionario della Direzione Generale Imprese e Industria della Commissione Europea, e Gabriele Busti, dirigente della Direzione Generale Industria – Re-

ALTIS

Un corso per formare manager delle scuole paritarie

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ILANCIO, FUNDRAISING

e gestione delle risorse umane. Sono le competenze che si prefigge di fornire il corso di alta formazione in Direzione e gestione delle scuole paritarie degli Istituti Religiosi che si svolgerà tra novembre 2014 e luglio 2015. Una proposta formativa nuova nel panorama italiano, che nasce per iniziativa tra l’Alta Scuola Impresa e Società (Altis) dell’Università Cattolica in collaborazione con la direzione Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia e con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Il corso, che si rivolge a dirigenti e dipendenti con ruoli di responsabilità nelle scuole paritarie, fornisce gli strumenti per una gestione efficace ed efficiente degli istituti al fine di garantirne la continuità formativa, preservando lo spirito fondante del percorso educativo. La direzione scientifica è affidata al professor Marco Grumo, docente di Economia aziendale in Cattolica e direttore della Divisione non profit e impresa sociale di Altis, e a suor Anna Monia Alfieri, docente della stessa.

gione Lombardia. Dalla teoria si è passati alla pratica, con la scoperta di alcune eccellenze italiane nel panorama delle piccole e medie imprese. Tra queste: Trentino Sviluppo, Centro Tessile Serico, Sistema Moda Italia, Consorzio del Grana Padano, Latteria Soresina, Consorzio del Grana Padano, Agricoltori Riuniti Cremonesi, Kilometro Rosso, Polo Tecnologico della Cosmesi, Molteni & C. e Copan Italia.


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Scavi a Cividate Camuno: la ricerca, il lavoro, la scoperta di Romina Marchisio ONO STATE TRE INTENSE settimane di lavoro

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ma soprattutto, per noi studenti del corso di Archeologia classica dell’Università Cattolica coinvolti nel progetto, la pratica dello scavo archeologico è stata una interessante attività formativa del proprio percorso di studi. Frutto di uno stretto dialogo tra il Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, la campagna ha avuto luogo a Cividate Camuno (BS) presso la rupe di Santo Stefano, nei giorni dal 7 al 25 luglio scorso. Coordinati e diretti nel corso dei lavori da Furio Sacchi, docente di Archeologia classica, Serena Solano della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, e dall’archeologo Fausto Simonotti abbiamo appreso sul campo, oltre all’utilizzo di numerosi strumenti, tutte le operazioni che lo scavo stratigrafico compongono e completano: il lavaggio dei reperti rinvenuti, il

loro trattamento e la successiva catalogazione; la compilazione delle schede di descrizione delle unità stratigrafiche nonché delle strutture murarie portate alla luce; la modalità corretta di documentazione grafica e fotografica del lavoro svolto; e infine come elaborare i dati acquisiti per giungere a una conoscenza approfondita della realtà indagata. Lo scopo dei lavori ci è stato sin dal principio spiegato nel dettaglio: cercare eventuali strutture romane non ancora individuate nel corso di scavi archeologici condotti nell’area della chiesetta altomedievale

ISTITUTO CONFUCIO

La cultura cinese si presenta in UC

di Santo Stefano tra il 1969 e il 1970 e nelle immediate adiacenze, su una rupe di natura rocciosa che dall’alto domina l’abitato, dove la tradizione locale suole collocare il Capitolium, il luogo di culto dedicato alla triade divina più sacra nel mondo romano. Ciò che in effetti abbiamo rinvenuto pare in parte testimoniare tale ipotesi: le fondazioni di una poderosa struttura muraria, forse di natura cultuale, emersa indagando il terreno in prossimità dell’abside. A catturare il nostro interesse è stata inoltre la presenza di una colonna romana, reimpiegata alla base della torre campanaria della chiesa, il cui fusto, solo parzialmente visibile prima del nostro intervento, è stato rimesso completamente in evidenza per un’altezza di un metro e ottanta centimetri. Se non dovessimo trovarci in presenza del Capitolium della città romana, i recenti rinvenimenti sono comunque un chiaro indizio della presenza sulla rupe di antiche strutture, che attendono di essere accuratamente studiate in futuro.

Da studenti a imprenditori p per il supporto alle aziende non profit AI BANCHI DELLA Cattolica

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ai finanziamenti per il non profit, questo il percorso intrapreso da due ex studentesse della facoltà di Scienze Politiche di Milano. Chiara Lévêque inizia il suo percorso in Cattolica nel 2004, laureandosi in Cooperazione Sviluppo e conseguendo poi la laurea specialistica in Scienze delle relazioni internazionali. Nel 2007 anche Paola Farris si iscrive in Cattolica, dove conseguirà la laurea specialistica in Relazioni internazionali. È grazie al comune impegno all’interno del gruppo studentesco Capramagra, impegnato nella diffusione dei temi legati alla cooperazione internaziona-

le all’interno dell’Ateneo, che Chiara e Paola diventano amiche. Nel 2012 sviluppano l’idea di Kuamini, un’idea che insieme con un terzo socio, si concretizza in Kuamini Srls (www. kuamini.it): una società che si occupa di fundraising per enti non profit mediante la partecipazione a bandi di finanziamento di enti erogatori italiani, esteri e della Commissione europea. Ciò che differenzia Kuamini, è la tipologia di consulenza: Kuamini non si limita a segnalare i bandi, ma ci lavora direttamente per conto dei suoi clienti, occupandosi dall’inizio alla fine della compilazione dei formulari e delle procedure burocratiche. Consci del fatto che i

fondi in Italia sono sempre più limitati, Kuamini investe molti sforzi anche nella ricerca di fondi dall’estero, partecipando con i suoi clienti a bandi europei, fornendo anche in questo caso un servizio “chiavi in mano” che parte dalla composizione dei partenariati internazionali, alla traduzione dei documenti in inglese e francese, all’ideazione

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L 27 SETTEMBRE è stato il Confucius Institute Day, una giornata di attività ed eventi proposta da tutti gli istituti Confucio del mondo. L’Istituto Confucio dell’Università Cattolica ha proposto in particolare seminari sulla cultura e la lingua cinese, proiezioni di film, dimostrazioni e mostre di calligrafia, giochi per bambini e ragazzi, esibizioni di Kung-fu, workshop di Taijiquan e medicina tradizionale e, per pranzo, un buffet cinese a tutti i partecipanti. Con l’Open day, dello scorso 1 ottobre, l’Istituto Confucio della Cattolica ha invece presentato le proprie attività formative e il suo staff. Durante l’evento i visitatori hanno potuto conoscere nel dettaglio il programma dei corsi (consultabile al link http://istitutoconfucio.unicatt. it/confucius-corsi-presentazione), visionare i libri di testo, prendere parte alla cerimonia del tè, e ricevere informazioni su tutte le attività svolte dall’Istituto: dai corsi di calligrafia alle regate con le Dragon Boat, da seminari sulla cultura cinese alle borse di studio per vivere un’esperienza di formazione in Cina.

partecipata dell’idea progettuale. Accanto a questa priorità, si aggiunge quella delle Fondazioni estere, con la partecipazione a bandi di tutto il mondo. Dal 2013 Kuamini tiene lezione in diversi corsi di formazione organizzati da Altis e nel prossimo anno accademico Chiara e Paola torneranno nella loro facoltà di Scienze Politiche, questa volta come docenti, all’interno del laboratorio in Europrogettazione e fundraising da Fondazioni. Nel 2014 Alice Podini, altra laureata in Scienze politiche in Cattolica, si unisce al gruppo che ormai lavora in tutta Italia e in Brasile, dove si è trasferito il terzo socio fondatore.

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Luciano Erba, il poeta professore 18 settembre Luciano Erba avrebbe compiuto 92 anni. Per rendere omaggio a uno dei più grandi autori italiani del secondo Novecento, Franco Buffoni, in collaborazione con Lucia Erba, figlia del poeta, e Anna Longoni, ha curato per Interlinea I miei poeti tradotti, un’antologia che raccoglie una selezione delle traduzioni

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O SCORSO

Associazione Necchi al voto sabato 13 dicembre p.v. nella sede dell’Ateneo di Largo Gemelli l’assemblea elettiva di Alumni Cattolica. È possibile votare: in apposita urna, accessibile negli orari di se-

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I SVOLGERÀ

del poeta milanese, compresi lavori finora inediti o introvabili. L’opera è stata presentata il 17 settembre alla Libreria Vita e Pensiero dell’Università Cattolica, insieme ai professori Roberto Cicala e Giuseppe Langella. Erba oltre ad essere stato poeta è stato infatti anche un docente dell’Ateneo per molti anni. Tra il pubblico, oltre ai membri della fa-

miglia Erba, alcuni illustri esponenti del mondo poetico contemporaneo come Maurizio Cucchi e Franco Loi. La lettura delle poesie è stata intervallata dagli interventi dei relatori che, oltre all’elogio delle doti di traduttore di Erba, hanno ricordato il suo temperamento e la sua capacità di provocare con arguzia e acume. «Sono poche le traduzioni-testo in grado di superare la prova del tempo, di divenire testo esse stesse, parte del canone del loro autore» ha detto Buffoni. A suo avviso, come avviene per le grandi traduzioni d’autore, «alcuni dei testi tradotti da questo bricoleur, questo semplice artigiano della parola, come si definiva Erba, rinascono nella trasposizione in lingua italiana, assumendo una nuova vita autonoma». (a.r.c.)

greteria, fino al prossimo 12 dicembre 2014, presso la sede di Milano; al seggio allestito dalle ore 10.00 alle ore 11.30 presso la sala dove avrà luogo l’assemblea il prossimo dicembre e infine tramite posta secondo le disposizioni contenute nel regolamento elettorale.

Il prossimo 26 novembre, nelle sedi della Cattolica di Brescia, Piacenza e Roma, saranno invece allestiti i seggi per le elezioni universitarie. Occorre presentarsi con tessera in corso di validità. Per informazioni: www.alumnicattolica.it

Le virtù della rete, il nuovo concorso dell’Associazione Amici del nostro abitare: quello reale e quello virtuale. Il mondo off-line lo abitiamo da sempre; quello online è oggi spazio abitato e frontiera. Siamo diventati abitanti del web, di cui siamo pionieri e cittadini. Ma quali virtù guidano la nostra azione perché ciò che è virtuale possa diventare virtuoso? Il concorso, che ogni anno l’Associazione Amici dell’Università Cattolica promuove per le scuole, gli insegnanti, le famiglie e le realtà educative, quest’anno intende porre l’accento sugli aspetti positivi dei media digitali. Per gli insegnanti e le persone interessate viene lanciata la proposta di un corso online, promosso dall’Istituto Toniolo,

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UE SONO GLI SPAZI

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in collaborazione con Cremit, Formazione Permanente e ILAB, per capire come declinare “al digitale” le sette virtù della tradizione. Cosa significa essere prudenti nel web? Come si può esercitare la giustizia nel mondo digitale? E come vi si coltiva la speranza? Per maggiori informazioni: www.istitutotoniolo.it

TEOLOGIA

Il nuovo umanesimo e l’impegno della Cattolica

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nella p p prospettiva di un nuovo umanesimo. È uno dei compiti dell’Università Cattolica chiamata a dare sulla questione un contributo importante, anche in vista del Convegno della Chiesa italiana dedicato proprio all’umanesimo incentrato in Gesù Cristo. Un’impresa di non poco conto, la decisione di ispirarsi a un tale tema, visto che «appare sempre più difficile trovare linguaggi appropriati e condivisi, visioni capaci di declinare immanenza e trascendenza dell’essere umano in uno scenario secolarizzato». È un passaggio del testo che l’arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola, come presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ha inviato ai partecipanti al seminario per i docenti di teologia e assistenti pastorali delle quattro sedi della Cattolica, riuniti dal 15 al 19 settembre a Firenze che nel 2015 ospiterà il Convegno ecclesiale nazionale. Teologia, nuovo umanesimo e percorsi educativi, il titolo dell’incontro aperto da monsignor Claudio Giuliodori, assistente UOVI PERCORSI EDUCATIVI

ecclesiastico generale dell’Ateneo, e da Paola Bignardi, g , Istituto Toniolo. È seguita la relazione dell’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori dal titolo: Agli albori dell’umanesimo cristiano. L’incontro tra vangelo e culture nelle comunità delle origini. Cinque giornate di studio, organizzate dall’Ateneo con l’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, dove si sono alternati momenti di confronto e dibattiti animati dagli interventi di professori della Cattolica e di docenti di altre università. Il seminario si è concluso venerdì 19 settembre con l’intervento del rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli e un confronto su alcune iniziative dell’Ateneo in vista di Expo 2015.


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Laurea al Nobel Marshall, ricercatore coraggioso

RICERCA

Trapianto di microbiota, efficace strategia terapeutica

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A CARRIERA SCIENTIFICA

e professionale di Barry James Marshall ((nella foto con rettore Franco Anelli) testimonia in modo esemplare la capacità di guardare, con serena ma al contempo appassionata curiosità, a ciò che ancora la ricerca scientifica non ha saputo cogliere». Queste parole del preside della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, Rocco Bellantone, riassumono le motivazioni per il conferimento della laurea honoris causa in Medicina e chirurgia a Barry James Marshall, premio Nobel per la Medicina 2005, Clinical Professor of Microbiology and Medicine presso la University of Western Australia, conferita lo scorso 11 settembre presso l’Auditorium dell’ Ateneo a Roma. «Marshall, con determinazione e coraggio, fin dall’inizio degli anni Ottanta, giovane medico e ricercatore – ha aggiunto Bellantone – non si è accontentato di spiegazioni che, per quanto generalmente accettate, non gli apparivano soddisfacenti. Forte delle sue convinzioni, egli ha inseguito un’intu-

izione la cui conferma ha fatto avanzare significativamente il cammino della conoscenza e della terapia medica». «Questo conferimento – ha dichiarato il rettore dell’Università Cattolica Franco Anellii – è un solenne e convinto atto di stima verso la persona, verso il medico e il ricercatore che si è distinto nel rinvenire risposte efficaci e scientificamente fondate a malattie diffuse e pericolose, ed è espressione della nostra gratitudine perché le sue scoperte hanno permesso passi decisivi verso la cura delle malattie e delle persone». Il professor Marshall è il quarto laureato honoris causa nella storia della facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica. Prima di lui hanno conseguito il riconoscimento Madre Teresa di Calcuttaa (1981), Giovanni Battista Marini Bettolo Marconii (1990) e Diana Bracco o (2004). Barry James Marshall nella sua lectio cathedrae magistralis ha ripercorso la storia di Helicobacter pylori come causa di ulcera peptica e le conseguenze sulla pratica clinica. Per più di cento anni gli scienzia-

ti hanno riferito di questi batteri, ma poiché la tecnologia era limitata e anche poiché si doveva fare i conti con malattie ben più gravi, Helicobacter è stato per lo più ignorato fino a quando Robin Warren, un patologo di Perth, ha evidenziato che molti batteri “curvi” colonizzavano lo stomaco di un paziente con gastrite e insieme a Marshall ha scoperto che i batteri erano piuttosto diffusi e che sono presenti nella maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale o gastrica. Gli studi in doppio cieco alla fine hanno dimostrato che le ulcere potevano essere curate con antibiotici. Attualmente Marshall prosegue le proprie indagini scientifiche sull’Helicobacter pylori e dirige il laboratorio di biologia molecolare presso l’Università dell’Australia occidentale di Perth. Oltre al Nobel, Marshall ha ottenuto numerose altre attestazioni internazionali di stima per il lavoro svolto, tra le quali spiccano, il Warren Alpert Prize (1994), il Premio Albert Lasker per la ricerca clinica(1996), il Gairdner Foundation International Award (1996) e il Paul Ehrlich Prize (1997).

360 GRADI su helicobacter pylori e flora intestinale con la presentazione di nuove ricerche e terapie p in g gastroenterologia, ma non solo. È quanto è avvenuto nel duplice congresso che si è svolto alla Cattolica di Roma lo scorso settembre. Gli eventi sono stati arricchiti dalla presenza del Nobel Barry Marshall, premiato nel 2005 proprio per aver scoperto il ruolo di helicobacter nell’ulcera, ma anche nell’infiammazione gastrointestinale e nel cancro allo stomaco. Al centro del dibattito è stato il microbiota o flora batterica intestinale e in particolare la nuova frontiera in gastroenterologia rappresentata dal trapianto di microbiota fecale (FMT) considerato uno dei più innovativi trattamenti. Gli esperti ritengono che questa procedura, che trapianta i microbi da un intestino umano a un altro attraverso la materia fecale, potrebbe offrire la cura a una vasta gamma di malattie non solo gastrointestinali. «La flora batterica interagisce infatti con le cellule immunitarie che popolano il nostro intestino – spiega il professor Antonio Gasbarrini (nella foto), direttore dell’UOC di Medicina Interna e Gastroenterologia del Policlinico Gemelli e promotore dei due congressi Eagen e Ehsg – modulando l’attività di geni chiave per il corretto funzionamento del sistema immunitario». Non si esclude dunque che con il trapianto di microbiota si possa porre rimedio anche a malattie gravi e complesse come la sclerosi multipla, misteriose come l’autismo che non a caso risulta spessissimo associato a numerosi problemi gastrointestinali. Al Gemelli è stato dimostrato che il metodo è una cura efficace per le infezioni ricorrenti da Clostridium difficile e il Policlinico è attualmente l’unico centro in Italia a praticare di routine questa terapia. Nel corso dei convegni è stato presentato uno studio condotto da Francesco Franceschi, direttore della Medicina D’Urgenza e Pronto Soccorso, e da Filippo Crea, professore di Cardiologia sui meccanismi con cui helicobacter può aumentare il rischio di infarto grave. N AGGIORNAMENTO A

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Ricerca e formazione: accordo fra Gemelli e Weill-Cornell University

RICERCA

Un sensore sottopelle aiuta a prevenire l’ictus

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congiunti di ricerca e formazione biomedica dell’Università Cattolica – Policlinico Gemelli e della Cornell University – Weill Cornell Medical College di New York. Nel corso del Joint Meeting for Research Cooperation, lo scorso 12 e 13 settembre presso il Gemelli, sono state definite e approfondite le aree di cooperazione nel campo della ricerca in medicina sulla base del memorandum di intesa siglato a fine 2013 tra le due istituzioni accademiche. L’accordo fra i due atenei prevede promozione e sviluppo della scienza e della didattica medica, cooperando ad attività di ricerca e insegnamento, mentre studenti e docenti effettueranno visite reciproche. Ai lavori, aperti dal preside della facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica Rocco Bellantonee e dal Dean del Weill Cornell Medical College G. Koretsky, sono intervenuti Marco Elefanti, direttore amministrativo dell’Università Cattolica, e Maurizio Guizzardi, direttore del Policlinico Gemelli. Il memorandum di intesa siglato tra l’Università Cattolica e la Cornell University di New York – una delle più prestigiose università americane, appartenente all’esclusivo “club” della Ivy League – per conto del Weill Cornell

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ONO STATI AVVIATI I PROGRAMMII

Medical College di New York, contiene obiettivi in relazione alla collaborazione nel campo della ricerca e della formazione medica, e ad un programma di scambio per studenti e personale docente in campo medico. Tre le aree di interesse e di collaborazione nella ricerca. «Si tratta di studi di reumatologia-immunologia (malattie come il Lupus Eritematoso Sistemico, l’Artrite Reumatoide e la ricerca di nuove molecole marcatori delle stesse e nuovi bersagli terapeutici) – spiega Gianfranco Ferraccioli, docente di Reumatologia in Cattolica e referente della Facoltà per la collaborazione con Weill Cornell, nonché coordinatore scientifico dell’evento insieme con i professori Paolo Maria Rossini, docente di Neurologia, e Riccardo Riccardi, docente di Oncologia pediatrica –, la neurologia e neurobiologia con approfondimenti sulle malattie legate a disfunzioni della centralina elettrica della cellula, il mitocondrio, e la sclerosi laterale amiotrofica; infine, studi di pediatria e oncologia con particolare riferimento alla ricerca di bersagli molecolari nei tumori pediatrici». Annunciata anche una partnership nella didattica nell’ambito del corso di laurea in Medicina in lingua inglese Medicine & Surgery, con facilitazione anche degli scambi tra gli studenti.

POLICLINICO Gemelli insieme con colleghi del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma hanno ideato un modo di prevenire molti casi di ictus e soprattutto le loro recidive. Ciò o possibile grazie a un “sensore” che messo sotto la cute registra aritmie “invisibili” ai metodi diagnostici tradizionali e asintomatiche, quindi più subdole perché non riconosciute. Grazie all’apparecchio il medico può procedere tempestivamente a una terapia preventiva anti-ictus e scongiurare il peggio. Pubblicato su New England Journal of Medicine, lo studio rappresenta la più grossa sperimentazione clinica a livello globale su questo fronte ed è stato condotto dal cardiologo Tommaso Sanna del Dipartimento di Scienze cardiovascolari del Policlinico Gemelli, diretto dal professor Filippo Crea, in collaborazione con il professor Vincenzo Di Lazzaro, responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia presso il Campus Bio-Medico. «Con il nostro studio – ha spiegato Sanna – abbiamo osservato che nell’arco di 3 anni da un ictus ischemico senza causa nota, il 30% dei pazienti presenta almeno un episodio di fibrillazione atriale, che in quasi l’80% dei casi è asintomatica. Questo significa che proprio quel tipo di fibrillazione atriale potrebbe essere alla base del primo ictus, ma anche che il paziente rischia di averne un secondo». ICERCATORI DEL

Cheratocono, una “mappa pp ggeografica” g della cornea salva l’occhio con il calore ‘’MAPPA GEOGRAFICA’’ dettagliatissima della cornea accoppiata a un duplice trattamento, termico e coi raggi UV: è questa la nuova speranza per coloro che, affetti dal cheratocono, hanno già la visione danneggiata o irrimediabilmente compromessa. Si tratta di un nuovo avanzamento della tecnica cosiddetta del cross-linking corneale’, che entrerà a breve in fase di sperimentazione clinica su alcuni pazienti presso il Policlinico Gemelli di Roma. Il trattamento termico modella la cornea nelle parti già lesionate dalla ma-

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lattia, mentre il trattamento coi raggi UV, unitamente a una molecola attivata proprio da questi raggi (riboflavina) ridà consistenza alla cornea indebolita dalla malattia. Questa ulteriore potenziale applicazione clinica nella cura del cheratocono è stata presentata lo scorso 20 settembre in Cattolica durante il convegno Cross-linking corneale, Update. «II cheratocono – spiega Aldo Caporossi, direttore della Clinica Oculistica del Gemelli e uno dei pionieri del cross-linking corneale –, è una distrofia ereditaria della cornea caratterizzata da un

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progressivo assottigliamento e incurvamento della stessa. La patologia si manifesta tipicamente in età adolescenziale e giovanile, anche se è frequente l’osservazione di casi a esordio in età pediatrica». Si presenta con un astigmatismo che tende ad aumentare fino a non essere più correggibile con occhiali e lenti a contatto. Nelle forme così evolute, l’unica possibilità terapeutica per ripristinare forma e struttura corneale e permettere un recupero visivo è il trapianto di cornea. Oggi, con una terapia che si è sviluppata grazie agli sforzi e alla caparbietà di medici italiani

tra cui Caporossi e la sua équipe, il destino dei pazienti è radicalmente cambiato: con il cross-linking corneale, basato sull’uso di raggi UV, si migliora la curvatura e la struttura della cornea. Ma non può bloccare il decorso della malattia. Di qui l’idea di accoppiare al cross-linking una terapia termica mirata per modellare la cornea nei punti in cui è danneggiata. «Il trattamento topografico offre un buon risultato funzionale – afferma Caporossi – ed è in corso la richiesta al nostro comitato etico di autorizzazione per iniziare le sperimentazioni sui pazienti».


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Antonelli al vertice della Società Europea p di Terapia Intensiva

Bonomo socio onorario della Società Tedesca di Radiologia

ANTONELLI, direttore dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione della Cattolica, è il presidente eletto dell’ESICM (European Society of Intensive Care Medicine), associazione internazionale no profit di specialisti europei nel settore fondata nel marzo 1982 a Ginevra e che conta oltre 6500 iscritti continente. nel Antonelli, eletto lo scorso maggio, assumerà l’incarico di presidente nel biennio 20162018. Nell’albo d’oro dei presidenti dell’ ESICM figurano solo due italiani, Luciano Gattinoni, direttore del Dipartimento di Anestesiologia dell’Ospedale Maggiore di Milano, e Marco Ranieri, direttore del Dipartimento di Anestesia dell’Ospedale Molinette di Torino.

BONOMO (a sinistra nella foto), direttore del Dipartimento di Scienze radiologiche del Gemelli, è stato nominato socio onorario della Società Tedesca di Radiologia. La nomina è avvenuta durante il 95° Congresso Nazionale che si è tenuto ad Amburgo lo scorso maggio. Dopo la recente elezione a presidente della European Society of Radiology, il professor Bonomo ha conseguito un altro prestigioso riconoscimento, testimonianza del valore internazionale della scuola italiana di Radiologia. Bonomo, docente di Radiologia presso l’Università Cattolica, già presidente della Società italiana di Radiologia medica (Sirm), è autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche.

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“Curare è p prendersi cura”, l’ultimo libro dell’ematologo Franco Mandelli del volontariato, la lotta contro il fumo, la spending review, le cure alternative, l’alleanza fra medico e paziente, sono questi alcuni dei temi affrontati nel suo nuovo libro, Curare è prendersi cura, e di cui ha fatto esperienza diretta, il professor Franco Mandelli, ematologo e presidente dell’AIL, l’Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma, cui sono devoluti i proventi della vendita del volume. Il volume è stato presentato lo scorso 23 settembre nella hall del Gemelli per il nuovo appuntamento de Il cielo nelle stanze, l’iniziativa ideata e promossa

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L RUOLO FONDAMENTALE

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so 20 settembre al Gemelli, l’Associazione italiana Sindrome di Pitt-Hopkins (www.aisph.it), che riunisce le famiglie dei bambini affetti da questa malattia rara di origine genetica che determina una disabilità intellettiva grave. La scelta del Gemelli nasce da una richiesta specifica delle famiglie con questo problema, a riconoscimento del ruolo svolto dal Policlinico, in particolare dall’Istituto di Genetica Medica, a diffondere la conoscenza di questa condizione e a rendersi referente per diagnosi e trattamen-

Un pezzo di Cattolica nel cuore dell’Uganda

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19 SETTEMBRE l’Università Cattolica è presente nel cuore dell’Africa con l’avvio della Postgraduate Medical School annessa all’Ospedale diocesano St. Francis Hospital Nsambia nella capitale ugandese Kampala. La nuova scuola è dedicata alla venerabile serva di Dio Armida Barelli, fondatrice insieme a padre Agostino Gemelli dell’Ateneo del Sacro Cuore. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato Roberto Cauda, direttore del Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi) e docente di Clinica delle Malattie infettive alla facoltà di Medicina, in rappresentanza dell’Ateneo, e autorità religiose e civili ugandesi, nonché docenti dell’Università dei Martiri ugandesi (Umu) cui la scuola fa capo, dei medici dell’ospedale St. Francis e di padre Giovanni “John” Scalabrini, missionario da oltre 40 anni in Uganda. La Postgraduate Medical School costituirà, negli anni a venire, un polo di formazione e di didattica in ambito sanitario che già oggi, per l’eccellenza dei suoi corsi, attrae numerosi giovani medici che provengono non solo dall’Uganda ma anche dagli Stati confinanti: Tanzania, Kenya, Ruanda, Sudan. Nei prossimi anni è prevista, nell’ambito di accordi bilaterali, la partecipazione al fianco AL

dalla Direzione dell’ospedale e dalle Librerie Arion e affidata alla conduzione del giornalista Luciano Onder.

Nasce al Policlinico Gemelli l’Associazione per la Sindrome di Pitt-Hopkins (PTHS) p STATA PRESENTATA AL PUBBLICO, lo scor-

SOLIDARIETÀ

ti. «Questo riconoscimento- dichiara la professoressa Marcella Zollino, docente di Genetica Medica in Cattolica- non si basa sulla semplice esecuzione del test genetico, ma sulla competenza clinica generale che si è raggiunta e sulla possibilità di articolare un approccio multidisciplinare con gli altri specialisti, la UOC di Neuropsichiatria Infantile, diretta dal professor Eugenio Mercuri, con il contributo della professoressa Domenica Battaglia, che hanno un ruolo fondamentale nella terapia sintomatica e nella riabilitazione».

dei docenti locali, di docenti della Cattolica per tenere lezioni e corsi che forniranno, a chi frequenta la scuola, una preparazione che sappia coniugare le esigenze sanitarie della realtà africana con le più moderne acquisizioni della medicina. La dedica dell’edificio che ospita la scuola ad Armida Barelli è la naturale conclusione del pluriennale impegno profuso in Uganda, nel campo della solidarietà internazionale da parte della Cattolica, attraverso il Cesi, e dalla Fondazione Spe Salvi, sempre dell’Ateneo. PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

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Fisica della materia, uno sguardo internazionale

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ER ORA UN CONFRONTO

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La scienza affascina anche d’estate

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di Antonella Olivari sulle nuove frontiere della fisica dei materiali, e per il futuro la possibilità di condividere ambiti di ricerca e scambi di studenti. È quanto è emerso dal seminario internazionale sui materiali avanzati promosso, ad inizio ottobre, dal Centro di ricerca I-LAMP, che fa parte del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università Cattolica. L’incontro ha offerto l’occasione per presentare la nuova collaborazione fra l’Università Cattolica – facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e l’Università di Lovanio (Belgio) che prevede una cooperazione nell’ambito di un dottorato di ricerca in fisica, che farà capo all’ateneo belga e che in futuro potrebbe coinvolgere anche l’Università dell’Indiana Notre-Dame e la pontificia università del Cile, già presenti al seminario. «Abbiamo deciso di proporre un accordo con l’ateneo di Lovanio per due ragioni – spiegano i ricercatori Francesco Banfi, Luca Gavioli e Gabriele Ferrini (nella foto) –. Innanzitutto perché si tratta di una prestigiosa università straniera e quindi ciò aumenta il grado di internazionalizzazione della nostra sede. In secondo luogo è una università cattolica e questo ci consente di intraprendere un percorso di ricerca comune con un ateneo che condivide con noi radici culturali e finalità». Con questo scopo è stato organizzato il seminario Lo sviluppo di un programma di dottorato di ricerca internazionale in campo scientifico tra università cattoliche: tematiche emergenti di ricerca in campo fisico e opportunità, curato da I-Lamp, il centro di ricerca sui materiali avanzati. Nella due giorni di lavori, i ricercatori di quattro università cattoliche hanno spiegato i progetti di ricerca in essere, cercando di raccogliere utili suggerimenti dai colleghi e discutere sulle possibili sinergie che si possono creare tra i diversi team di ricerca. «Sono stati diversi i temi trattati – riferisce Luigi Sangaletti, direttore di I-LAMP –. Ad esempio, sono stati presentati approfondimenti sui materiali superconduttori e magnetici e sistemi nanostrutturati, nuove tecniche di indagine spettroscopica, soprattutto quelle risolte in tempo, comunemente note come spettroscopie ultraveloci. Ambiti spesso intrecciati fra di loro, come hanno dimostrato le relazioni presentate: ad esempio

FORMAZIONE

le spettroscopie risolte in tempo possono offrire strumenti innovativi e potenti per lo studio dei materiali nanostrutturati, magnetici o superconduttori. Allo stesso modo i materiali nanostrutturati che possono essere a loro volta magnetici o superconduttori». Gli studiosi della fisica dei materiali hanno presentato studi di nanostrutture molto diverse tra loro (metalli, ossidi a base di carbonio, in fase gassosa o depositate su superfici), la possibilità di isolare e studiare la singola nanostruttura, un filone di ricerca molto attivo che si propone di spingere le capacità diagnostiche e di controllo della materia verso entità isolate (atomi, molecole, cluster di atomi). Per quanto riguarda le nanostrutture certamente non sono stati trascurati gli aspetti applicativi: dalla fotocatalisi alla termomeccanica, dal trasporto di carica a quello di energia. L’appuntamento con la fisica di Brescia è stato chiuso da una sessione dedicata a mettere a fuoco alcuni temi che vanno oltre la fisica della materia, quali la teoria dei campi (fisica teorica), le problematiche ambientali e la relazione tra la biofisica e le scienze mediche, allo scopo di ampliare gli orizzonti di ricerca in un ottica di interdisciplinarietà. Questa parte è servita anche a individuare, far emergere e valorizzare all’interno dell’ateneo competenze e filoni di ricerca vicini alle scienze fisiche. Al tavolo dei relatori si sono alternati oltre ai ricercatori della facoltà bresciana di Matematica e Fisica anche studiosi provenienti dagli atenei cattolici di Santiago del Cile, Lovanio e dall’Indiana. Nell’occasione erano presenti anche il rettore della Cattolica Franco Anelli, che ha siglato l’accordo con Lovanio e l’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori.

ARE ESPERIMENTI DI FISICA

e matematica d’estate. È quanto hanno potuto fare un centinaio di studenti di quarta e quinta superiore di varie città italiane, che hanno deciso di investire una o due settimane delle loro vacanze al fianco dei ricercatori e dei docenti della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali della sede di Brescia dell’Università Cattolica. Un percorso innovativo di studio e ricerca, con una forte caratterizzazione sperimentale, che ha suscitato riscontro molto positivo fra i giovani studenti. «Volevo approfondire alcuni aspetti della matematica e della fisica poco trattati in classe – racconta Desirè, studentessa di un liceo classico bresciano – così mi sono iscritta a entrambi i percorsi per avere una formazione scientifica più completa. Sono sicura che mi aiuteranno nella scelta che dovrò fare l’anno prossimo». Ai laboratori, organizzati dal 9 al 14 luglio scorso con il supporto tecnico di I-Lamp, hanno partecipato i migliori studenti provenienti da licei scientifici, classici e tecnologici di numerose città italiane. «I ragazzi hanno la possibilità di fare un percorso di approfondimento mettendo le mani nei laboratori – spiega Luigi Sangaletti, direttore di I-Lamp –. Un’opportunità unica se si pensa alla poca attività laboratoriale che viene svolta nelle scuole». Gli studenti hanno trascorso cinque giorni a fare esperimenti di ottica fisica per capire i processi di conversione della luce in energia attraverso dispositivi fotovoltaici. Altri, invece hanno studiato l’atomo e i quanti di energia e fatto esperienze di fisica quantistica. Non sono mancate domande e curiosità sul lavoro del fisico. (a.o.)


brescia

Piazza Broletto: la Notte dei ricercatori tra PM10 e scacchi

EVENTO

Benvenuta matricola

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di Silvia Mazzetti NA NUOVA EDIZIONE de La notte dei ricercato-

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ri ha visto protagonista ancora una volta l’Università Cattolica, ed in particolare la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali che venerdì 26 settembre ha dedicato l’intera giornata a divulgare il sapere matematico e fisico agli studenti e cittadini bresciani interessati a conoscere, approfondire o semplicemente curiosare tra le mura universitarie. La notte dei ricercatori è iniziata al mattino quando le porte dei laboratori della Facoltà si sono aperte e si è conclusa alla sera, in piazza Broletto, con la Partita del sapere. Il percorso Chi cerca trova ha inaugurato la giornata guidando i visitatori alla scoperta degli effetti quantistici di luce e materia e dei laboratori didattici e di ricerca della Facoltà. L’evento Non solo riga e compasso ha invece divulgato la ricerca della matematica servendosi di poster espositivi che hanno illustrato alcuni dei problemi della matematica. Sempre all’interno dell’iniziativa Non solo riga e compasso i professori hanno riproposto il laboratorio con i fluidi non newtoniani dopo il successo dello scorso anno. All’interno di MEETmeTONIGHT è stato dato ampio respiro anche alle sperimentazioni della Facoltà in ambito “ambientale”: nel cortile dell’Ateneo è stata allestita una piccola mostra di strumenti per il monitoraggio sia dei composti gassosi che del particolato fine, come il famoso PM10, ed altri inquinanti. Ad accompagnare questa esposizione una conferenza del professor Giacomo Gerosa, insieme a Riccardo Marzuoli,

Angela Finco e Maria Chiesa, sul servizio ecosistemico: le piante e gli ecosistemi vegetali aiutano a ripulire la qualità dell’aria rimuovendo grandi quantità di inquinanti gassosi. A chiudere la serata la storica Partita del Sapere, una rievocazione in chiave fisico-matematica della celebre partita a scacchi Byrne-Fischer del 1956, giocata questa volta ai piedi del Palazzo Broletto dove la squadra del Sapere Antico ha sfidato la squadra del Sapere Moderno. Ciascuna pedina “vivente” ha rappresentato un celebre matematico o fisico che aveva con sé un libro, simbolo del suo sapere. Ogni pezzo “mangiato” ha consegnato all’avversario il suo libro, assicurando così la trasmissione del sapere nel tempo. A concludere l’evento la presentazione da parte della facoltà di Scienze della formazione di una App per tenere monitorate le scadenze dei prodotti che si tengono in frigorifero.

Studenti dello STArS a «Venezia Classici» di Anna Parma

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ANTE EMOZIONI, UN SOGNO

che si avvera, il cuore che batte forte, e la carica ggiusta p per riuscire a dare il meglio di sé. È così che si sono sentiti Carlo Neviani e Giada Frisoni, laureandi del corso STArS dell’Università Cattolica, quando hanno saputo che avrebbero preso parte alla giuria di Venezia Classici per valutare il miglior restauro tra i film di un tempo. Dal 27 agosto al 6 settembre scorso, guardando 4 film al giorno, Carlo e Giada sono rimasti a Venezia per valutare quale tra i 18 lungometraggi e i documentari, avrebbe scala-

to le vette del podio. I criteri di valutazione li ha indicati Giuliano Montaldo, regista e presidente della giuria: un film per poter vincere deve riuscire ad emozionare. Lo spettatore deve sentire il prodotto come parte integrante di sé. Deve essere attualizzabile e interessare il pubblico nonostante sia stato girato in un diverso periodo storico. Ad aggiudicarsi il premio di miglior restauro è stato il lungometraggio intitolato Una giornata particolare del 1977 diretto da Ettore Scola: un film premiato per il contenuto attuale e per l’emozione che infonde. Anche nell’ambito dei documentari

sul cinema la giovane commissione ha espresso un giudizio premiando Animata resistenza di Simone Massi, dove parla di bellezza e di memoria, della sofferenza di chi ha vissuto nella miseria, e di nostalgia per un tempo in cui i valori del lavoro, dell’umiltà e dell’onestà erano il pane quotidiano. Carlo e Giada confessano che Venezia Classici li ha resi ancora più motivati nel proseguire il sentiero della cinematografia: hanno potuto scoprire i lati più nascosti della “settima arte”, e stando a contatto con persone che coltivano la loro stessa passione, si sono sentiti importanti e a casa.

ANNO VOGLIA di partire con il piede giusto le circa cinquecento matricole che martedì 30 settembre hanno affollato l’aula Polifunzionale della sede di Brescia per l’iniziativa Benvenuta matricola. Fin dal primo mattino l’atrio di via Trieste ha iniziato a riempirsi di ragazzi curiosi, forse un po’ emozionati, certamente ansiosi di conoscere l’ambiente universitario e di comprendere più velocemente le peculiarità che distinguono l’università dalla scuola superiore. Un video ha presentato i servizi della sede: una bussola utile per orientarsi fra

gli spazi della didattica, dello studio e della ricerca, per prendere confidenza con i diversi uffici e le pratiche amministrative che inevitabilmente scandiranno il percorso universitario. Non sono mancati i tutor di gruppo ai quali è affidato il compito di seguire gli studenti nel corso dell’anno aiutandoli a mantenere il passo con la vita universitaria per poter raggiungere il traguardo della laurea nel tempo previsto. I docenti hanno poi illustrato nel dettaglio i corsi di laurea soffermandosi su curricula, insegnamenti e programma dei corsi. (a.o.)

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Educazione alimentare e scuola: comportamenti e ipotesi di cambiamento angiare a scuola. Osservare i comportamenti per ipotizzare i cambiamenti è il titolo del convegno tenutosi alla Cattolica di Piacenza, per illustrare i risultati di una sperimentazione multidisciplinare e multisettoriale, svolta a Piacenza nel 2013. Uno studio che ha coinvolto tutte le scuole di ordine e grado di Piacenza, dalle scuole dell’infanzia agli istituti superiori, e che intende promuovere una riflessione sullo stato attuale dell’educazione alimentare nella scuola del nostro Paese, analizzando le caratteristiche strutturali, quali le mense, e funzionali, come i piani di studio, da rivisitare, prima di proporre piani educativi efficaci e soprattutto durevoli nel tempo dopo il grande evento di EXPO 2015. La sperimentazione è un progetto interfacoltà della Cattolica che dimostra ancora una volta una grande sensibilità nell’occuparsi di problematiche del territorio, mettendo a disposizione competenze, conoscenze e strutture. Tale ricerca costituirà il punto di partenza per sviluppare una strategia di educazione alimentare da utilizzare all’interno delle scuole di tutto il territorio nazionale. Al tavolo introduttivo, coordinato da Ettore Capri, direttore del centro di ricerca sullo sviluppo sostenibile OPERA dell’Università Cattolica di Piacenza, è intervenuto Pier Sandro Cocconcellii (nella foto), diret-

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tore del Laboratorio di Ateneo ExpoLab: «Il convegno di oggi vuole valorizzare e favorire quella sinergia di intenti e quell’indispensabile collaborazione tra università, scuola, istituzioni e società civile, strategica in un contesto come quello educativo. Perché il ruolo della scuole e dell’università non è solo quello di creare conoscenza, ma anche quello di trasferirla per far sì che la conoscenza migliori la vita di tutti noi, a partire dalle nuove generazioni». All’incontro ha partecipato anche Luciano Rondanini, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Piacenza, che ha sottolineato come educare alla corretta alimentazione abbia anche a che fare con un momento centrale dell’educazione, che è la convivialità e il condividere. «Il mio sogno? – ha detto Ron-

danini – che le mense diventino ristoranti, occasione di confronto, e quindi di educazione, tra ragazzi e insegnanti». L’indagine ha coinvolto 88 scuole dell’infanzia, 72 primarie, 36 medie e 12 superiori. Lo studio – come è stato illustrato da Chiara Boccalari della Cattolica – ha individuato 48 progetti sull’educazione alimentare, di cui 29 realizzati nelle scuole primarie, 10 in quelle dell’infanzia, 4 alle medie e 5 alle superiori. A conclusione dei lavori il professor Capri ha ribadito la necessità di un maggiore coinvolgimento delle famiglie e dei docenti sul tema dell’educazione alimentare mentre Pierluigi Malavasi, direttore dell’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Ateneo, ha presentato la futura roadmap culturale sull’educazione alimentare che l’Università Cattolica sta costruendo e realizzerà per EXPO 2015.

Ai blocchi di partenza il progetto Sostenibilità OSTENIBILITÀ À non come ban-

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diera ma come un fare, un agire, che impatti concretamente sull’ambiente che ci circonda. L’Università Cattolica sta implementando a Piacenza una serie di azioni e comportamenti, volti a coinvolgere la comunità universitaria di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, per ridurre gli sprechi energetici, rafforzare le sinergie territoriali e favorire una maggiore consapevolezza circa le nuove modalità con cui rapportarsi con l’ambiente circostante. Le azioni che il Campus di Piacenza sta intraprendendo per ridurre il proprio impatto ambientale prevedono innanzitutto una riduzione degli sprechi energetici, idrici ed alimentari e l’ottimiz26

zazione nella gestione dei rifiuti, per arrivare all’uso di energie rinnovabili e al risparmio energetico, affrontando inoltre la sfida della mobilità per raggiungere la sede piacentina dell’Ateneo. Decisivo in questo ambito è l’accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, rivolto alla stima dell’impronta carbonica del Campus stesso, un calcolo che non è solo strumento di valutazione e di gestione ma vero e proprio propulsore per il miglioramento delle performance. «La sostenibilità esprime un aspetto e una domanda importante del vivere contemporaneo che richiedono rispetto, comportamenti trasparenti e improntati alla correttezza e al rigore – sottolinea il rettore dell’Università

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Cattolica, Franco Anellii –. Proprio per questo il percorso avviato presso la sede di Piacenza costituirà un’esperienza di grande interesse per l’intero Ateneo». «Il nostro obiettivo è vedere studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo e le loro famiglie protagonisti e fautori di un nuovo modo di rapportarsi con l’ambiente circostante – afferma invece il direttore della sede di Piacenza, Mauro Balordii (nella foto). Vorremmo dar vita a un “Campus sostenibile”, un luogo dove “ricerca” e “didattica” si integrino e si completino

con una diffusa consapevolezza della centralità della persona, dell’ambiente e del territorio». I progressi del progetto sostenibilità sono consultabili al sito http://progetti.unicatt.it/ progetti-pagina-iniziale-per-up no-sviluppo-sostenibile. È attiva anche una pagina facebook, SOS-Show-Our-Sustainability curata dai dottorandi dell’università, dove trovare spunti, curiosità, suggerimenti per essere ogni giorno più “sostenibili”. Fino al 15 ottobre è rimasto inoltre aperto il Contestt SOS – Show Our Sustainability, un concorso per foto e video sostenibili mentre il 29 ottobre, nella piazzetta della Cattolica di Piacenza, prenderà vita la prima Giornata della sostenibilità a cui sono invitati studenti, docenti e personale dell’Università.


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SMEA, dallo stage al lavoro degli organizzati stage dalla SMEA si trasforma in un rapporto di lavoro. Nella storia complessiva della Scuola, infatti, più dei due terzi degli stage si è trasformato direttamente in assunzione.

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NA LARGA PARTE

Benvenuti studenti internazionali

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L CAMPUS DI PIACENZA A ha dato

EVENTO

Gli stage prevedono la permanenza degli allievi in azienda per un periodo di quattro/sei mesi. Le aziende coinvolte appartengono ai settori più diversi; una particolare attenzione viene naturalmente rivolta alle imprese dell’industria alimentare e a quelle della distribuzione

moderna. Annualmente gli stage, oltre che con le aziende partner, vengono attivati con le numerose imprese con cui la SMEA, nella sua più che ventennale attività, ha costruito un rapporto di reciproca fiducia.

sede piacentina sono presenti attualmente circa settanta studenti stranieri che partecipano a diversi programmi in-

ternazionali: Erasmus+, Stage, Ricerca, Doppia Laurea, Master MIM (International Management).

Internazionale, Stage e Placement, Relazioni Esterne e Orientamento, Centro Polisportivo, Servizio Pastorale – che la sede piacentina e cremonese dell’Ateneo mettono a disposizione per favorire un proficuo percorso di studi. I Welcome Days del campus di Piacenza (nella foto) sono stati animati anche dalla partecipazione di alcuni rappresentanti delle più importanti società sportive piacentine, una gradita sorpresa per tutti gli studenti appassionati di sport.

rio, La Casa di Iris e Hospice di Borgonovo. L’iniziativa di raccolta di libri, novelle e poesie, ha riscosso molto successo e ha suscitato l’attenzione anche da parte dei mass media nazionali. Con il convegno Una carezza in un libro, è avvenuta la consegna simbolica dei volumi raccolti dal maggio scorso: per l’occasione alcuni attori professionisti hanno interpretato per tutti i presenti brani letterari, brevi e adatti alla lettura in hospice. Ad alternarsi alla lettura Sara Marenghi, titolare della Bookbank di Piacenza, Tiziana Mezzadri, già volontaria dell’Hospice di Borgonovo, che recita con diverse compagnie di Castel San Giovanni, Lalla Astorri, presidente della Banca del Tempo della Val Tidone e conduttrice di un laboratorio di lettura, e Agostino Bossi, attore del Teatro Manicomics.

il benvenuto agli studenti stranieri con i Welcome days international students. Un’iniziativa con cui si è voluto far immergere nella vita del campus i trenta nuovi studenti internazionali giunti da otto diversi paesi: Bulgaria, Colombia, Ecuador, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Turchia. Dopo l’aperitivo di benvenuto dell’11 settembre, sabato 20 settembre una settantina di ragazzi (tra italiani e stranieri) sono stati coinvolti in una giornata di attività ricreative a squadre presso il Centro Sportivo del campus, che si è conclusa con una cena tipicamente italiana. Nella

Welcome Days nella sede di Piacenza e Cremona QUEST’ANNO le matricole della Cattolica di Piacenza e Cremona sono state accolte al campus per la presentazione dell’offerta formativa da parte dei presidi di Facoltà e dei docenti referenti. Dopo il saluto di Mauro Balordi, direttore di sede, sono stati presentati i principali servizi – Didattica, Tutorato, EDUCatt, Biblioteca, Servizio Linguistico d’Ateneo, Ufficio

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Chi dona un libro, dona un tesoro il 20 settembre scorso il progetto Chi dona un libro dona un tesoro, che ha visto la collaborazione tra la Biblioteca dell’Università Cattolica di Piacenza e i due hospice presenti sul territo-

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I È CONCLUSO

La VII edizione del Festival del Diritto

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artecipazione/esclusione, questo il tema della settima edizione del Festival del Diritto, un evento che, anche quest’anno, ha avuto la sede piacentina dell’Università Cattolica tra i suoi promotori. Alla cerimonia di apertura, lo scorso 25 settembre presso il Salone di Palazzo Gotico, è intervenuto il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Antonio G. Chizzoniti, membro del Comitato promotore di cui è presidente Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza. Quattro giornate di studio a cui hanno partecipato tutte le Facoltà della Cattolica di Piacenza con dibattiti e approfondimenti che hanno coinvolto relatori, pubblico e tutta la città in uno scambio di opinioni e approfondimenti su temi di grandi attualità. Molteplici infatti gli argomenti affrontati: diritto di cittadinanza, controllo democratico dei poteri finanziari, lotta per i diritti come forma di partecipazione, volontariato. Di particolare interesse la questione della rappresentanza e delle sue diverse forme, della partecipazione del cittadino alla cosa pubblica e al “bene comune”. Anche i Caffèxpo, coordinati dal professor Ettore Capri, per l’occasione si sono svolti al Festival del Diritto, riscuotendo un grande interesse da parte del pubblico, soprattutto per le tematiche trattate in vista di Expo2015. Ospite della manifestazione anche il presidente del Senato Pietro Grasso, che è intervenuto a proposito di criminalità organizzata e corruzione.

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Servizi agli g studenti: tutte le novità, anche online di Maria Villano autunno è arrivato ed EDUCatt, come ogni anno, si prepara ad accogliere studenti e matricole con i suoi servizi, volti ad agevolare il percorso di studi e a fornire tutte le risorse di cui un giovane necessita per iniziare a costruire con profitto il proprio futuro. A raccontare le opportunità aperte agli studenti dell’Università Cattolica, a partire dal mese di ottobre, è un video di qualche minuto (già disponibile all’indirizzo www.educatt.it/servizi), che verrà proiettato in tutte le sedi della fondazione. Molte le novità che in questo 2014 hanno contribuito, e contribuiranno ancora, ad ampliare e a rendere più accessibili i servizi dedicati gli studenti. A partire dall’Hub digitale, il servizio integrato di risorse digitali online che, inaugurato in primavera nella sede di Milano, è ora disponibile anche nelle altre sedi dell’Ateneo e offre, in modo gratuito – basta registrarsi compilando l’apposita cartolina distribuita presso tutti gli sportelli al pubblico di Educatt –, un catalogo di contenuti digitali che vanno dagli ebook alla musica passando per i maggiori quotidiani nazionali. Restando in tema di strumenti per lo studio, grazie alla proficua collaborazione con la Biblioteca d’Ateneo, EDUCatt ha appena avviato importanti trasformazioni anche per il servizio di prestito

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libri: entro la prossima primavera verrà creato un nuovo catalogo dei libri disponibili basato sullo stesso sistema usato dalla Biblioteca: questo significherà per l’utente poter consultare il catalogo dei libri EDUCatt disponibili al prestito direttamente dalla pagina Mylibrary in un catalogo apposito. Anche il servizio di Consulenza psicologica è stato riattivato da quest’anno con una nuova gestione che si avvale della metodologia denominata Consulenza collaborativa-terapeutica: si tratta di una consulenza volta a orientare le domande di aiuto degli studenti in modo costruttivo e successivamente a fornire una guida nella ricerca delle risposte, sulle quali infine si basa il dialogo tra lo studente e lo psicologo. Questo tipo di consulenza psicologica sarà a breve operativa in tutte le sedi; così come il servizio sanitario, che consente a tutti gli iscritti in Università Cattolica di avvalersi non solo del medico generico, ma anche di prestazioni specialistiche a prezzi convenzionati. Anche per i servizi di ristorazione sono in arrivo novità importanti: all’interno del self service di Milano Mensa&Pizza.9 verrà riservato lo spazio Free food, dove gli studenti che lo desiderano potranno consumare il proprio pasto. Ma le news sui servizi agli studenti non sono finite: altre novità sono in arrivo nelle varie sedi.

Collegi, g un luogo g privilegiato per crescere i sono appena chiuse le selezioni per l’ingresso nei collegi gestiti da EDUCatt in tutte le sedi dell’Ateneo. Anche quest’anno il riscontro di adesione all’offerta residenziale dell’Università Cattolica è stato molto positivo: circa 630 le richieste di ammissione ai concorsi, con più di 300 concorrenti solo a Milano. Sono numeri importanti, che, sulla scia dello scorso anno, confermano la validità dell’offerta formativa del collegio e l’apprezzamento sempre crescente che essa riscuote tra i giovani che scelgono la Cattolica. Scegliere il collegio significa infatti entrare a far parte di una community, che condivide il progetto formativo dell’Università e che costituisce un luogo privilegiato di crescita personale e culturale, grazie a opportunità e iniziative dedicate. Tra

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queste – oltre al denso calendario di iniziative che ogni collegio propone ai suoi studenti – un grande interesse sta riscuotendo il percorso ((Per) educare alla Bellezza: un progetto che si rivolge a tutti, ma in primo luogo ai collegiali, dedicato alla riscoperta – in diversi ambiti – del concetto di bellezza come valore per reagire alla crisi economica, politica e culturale che stiamo attraversando. Dopo i primi tre incontri tra febbraio e maggio, il percorso è proseguito anche in autunno, con il primo appuntamento dello scorso 15 ottobre: ospite è stato padre Bartolomeo Sorge, gesuita e Direttore emerito della rivista Aggiornamenti sociali che si è confrontato con i professori Antonella Sciarrone Alibrandi, Giovanni Gasparinii e Giancarlo Rovatii sul tema della Bellezza della politica.


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IN BREVE

A Roma si cena e si studia in Mensa.23

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ella struttura dell’Ateneo romano, presso il Polo Giovanni XXIII, da ottobre è possibile consumare per studenti, docenti e personale, oltre al pranzo e ai break durante la giornata, anche la cena al self service Mensa&caffè.23. Come già avviene a Milano per il Mensa&Pizza.9, inoltre, anche a Roma la struttura ristorativa rimarrà aperta durante il pomeriggio come sala studio e lettura per gli studenti. Attraverso questi ampliamenti dei servizi offerti, prosegue l’impegno di EDUCatt a rendere sempre più omogenei in qualità e opportunità tutte le sedi dell’Ateneo.

A Piacenza il bar apre alle aziende della filiera alimentare

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partire da ottobre è stata inaugurata una nuova iniziativa presso il bar di Piacenza, rivolta agli studenti e mirata soprattutto a incrementare la qualità dei prodotti offerti. Nell’ottica del beneficio reciproco, verrà aperta la possibilità a chiunque possieda un’azienda impegnata nella produzione di articoli alimentari locali di alta qualità, di farli conoscere e dargli visibilità dando la possibilità di consumarli gratuitamente presso il Bar dell’Università: in questo modo EDUCatt, favorendo la filiera corta e continuando sulla strada della selezione di prodotti di alto livello, darà modo a tutti gli studenti di conoscere e consumare prodotti nuovi, genuini e a chilometro zero.

Diventa operativo il nuovo Servizio di ascolto dell’utenza

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on l’obiettivo di proseguire sulla strada della trasparenza e del miglioramento dei servizi offerti, EDUCatt ha dato avvio al nuovo Servizio di ascolto dell’utenza, dedicato a tutte le Sedi in cui la Fondazione è presente. Attraverso una pagina web dedicata con la quale sarà possibile fissare un appuntamento con il referente del Servizio, per tutti gli utenti di EDUCatt si apre così un canale in più – che si aggiunge agli strumenti di contatto con i vari servizi (myeducatt e filodiretto) – per dialogare con l’Ente e fornire suggerimenti per il miglioramento o incremento degli stessi. Tutte le informazioni sul nuovo servizio all’indirizzo www.educatt.it/dialogo.

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l’intervista

I libri che fanno crescere Armando Matteo,

a cura di Velania La Mendola La nota frase del Vangelo è il titolo scelto per la raccolta di studi in onore di Renata Lollo, che per prima ha istituito in Università Cattolica la cattedra di Letteratura per l’infanzia. Il libro, curato da Sabrina Fava, presenta nuovi apporti scientifici a tre principali filoni d’indagine approfonditi dalla Lollo nel corso della sua carriera: la responsabilità dell’artista; il valore relazionale della lettura e le sfide educative correlate; la ricerca di senso che scaturisce dal testo letterario e il ruolo di guida dell’adulto verso i piccoli lettori. L’abbiamo incontrata per farci raccontare il suo rapporto con l’arte e l’evoluzione di questo fortunato settore editoriale.

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L RESTO VI SARÀ DATO IN AGGIUNTA.

dipendente dall’autore. Maritain ha tracciato l’autonomia dell’arte e della morale (la prima riguarda l’opera e la seconda l’uomo), insieme evidenziandone il collegamento, perché l’uomo appartiene all’una e all’altra come produttore intellettuale e agente morale. Rimasi fulminata dalle sue parole perché vi ritrovavo il senso di quello che nella concezione laica mi mancava. Quali sono i libri che ogni bambino dovrebbe tenere sul comodino? Salmi per voce di bambino. Libri esili e stupendi: poche parole ma che accompagnano e sostengono. Oggi si accentuano troppo i toni sulla fantasia, c’è un eccesso di laicità. Dobbiamo aiutare i bambini a capire che c’è un cammino da percorrere e che lungo la strada vanno intrecciate delle relazioni, affrontati degli ostacoli: la vita ha un senso perché ha una direzione. Quanto è cambiata la letteratura per l’infanzia da quando ha iniziato a oggi? L’apertura verso la letteratura straniera, cominciata nel Novecento con l’apporto di quella americana, continua a crescere, si apre soprattutto verso nuovi mondi ancora da esplorare: orientali, per esempio, di tradizione cattolica o musulmana.

La scelta del titolo non è casuale: qual è il legame tra questo versetto evangelico e il suo lavoro? È una frase a me molto cara, è una filosofia di vita che si lega anche al mio percorso accademico. Ho sempre desiderato studiare ma non ho mai pensato, mentre lo facevo, al risultato, alla carriera. Sapevo solo che studiando dovevo fare bene la mia parte. Il resto è arrivato “in aggiunta”, appunto. Nel capitolo dedicato alla sua biografia si legge che La responsabilità dell’artista di Maritain ha lasciato in lei una traccia profonda. Perché? Io sono cresciuta in una scuola laica dove l’atto della scrittura veniva concepito come libero e completamente 30

PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

Cosa comporta questa apertura? Ha come rovescio una crisi d’identità del nostro Paese: facciamo fatica a capire chi siamo rispetto a un mondo senza confini dove le forme di famiglia sono le più varie. Non abbiamo ancora vissuto il travaglio di riflessione necessario e qualche legge non basta a sciogliere il nodo di cui i titoli per l’infanzia sono solo una cartina tornasole. Si dice sempre che i ragazzi leggono poco, a ma pare soprattutto che parlino molto meno. Qual è il ricordo più prezioso dei suoi anni in Cattolica? Tanti, ma primo esserci venuta: è stato un trauma, ma benefico. Poi la bellezza dello studio e delle lezioni, penso al professor Franceschini, a Pototschnig, a Cigada… Di Ines Scaramucci, della quale è stata allieva, ha detto: «Prima veniva la persona e il lavoro universitario aveva senso solo per la crescita della persona». Vale anche per lei? Certo. Lo studio senza relazioni, senza l’attenzione alla persona, non ha senso.

Come nessun altro. Invidia infelice e vita benedetta

vitaepensiero.it

LE RIVISTE VITA E PENSIERO

Aevum

U

n pizzico di sale ammoniaco, un pezzetto di gomma e una manciata di stimmi di zafferano: sciogliere in acqua e portare a ebollizione per ottenere una tintura lucente color giallo croco. È questa una delle curiose ricette bizantine del XII secolo per tinture e inchiostri che Lisa Benedettii traduce e commenta nel suo articolo pubblicato sul numero 2/2014 di Aevum, la storica Rassegna di Scienze storiche linguistiche e filologiche dell’Ateneo diretta per vent’anni da Mirella Ferrari, che ha lasciato quest’anno il testimone a Gian Luca Potestà. Tra i vari articoli segnaliamo quello firmato da Annalisa Belloni e Diego Quaglioni, Un restauro dantesco: Monarchia 1 XII 6, nel quale i due studiosi reinterpretano il controverso passo dell’opera dantesca «sicut in Paradiso Comedie iam dixi», a cui contrappongono la lezione «sicut inmissum a Domino inmediate» contenuta in un nuovo testimone del trattato dantesco, il Ms. Additional 6891 della British Library. Secondo i due autori, questa restaurazione costituirebbe il punto di partenza per rivedere l’intera tradizione manoscritta e a stampa della Monarchia. Tutti gli articoli della rivista sono scaricabili gratuitamente per gli utenti dell’Ateneo.

RICONOSCIMENTI

Alla rivista VP il Premio Capri

I

l Premio Capri San Michele dedicato a monsignor Serafino Cimino, uno dei sostenitori della fondazione dell’Università Cattolica, è stato vinto dalla rivista Vita e Pensiero per la secolare apertura all’ascolto e al dialogo con il mondo. La premiazione si è svolta ad Anacapri il 27 settembre.


libri Angelo Bianchi (a cura di)

Storia, civiltà e religione in Italia. Studi in occasione del 150° anniversario dell’unità nazionale

Libri

Vita e Pensiero, Milano 2014

António Sérgio

pp. 354  euro 30,00 (Università/Storia)

l volume raccoglie i contributi presentati nel corso del convegno Tradizione cristiana, identità culturale, unità italiana organizzato dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Secondo gli orientamenti storiografici più avvertiti, se da un lato il processo di unificazione nazionale si compì negli anni dal 1848 al 1860, attraverso lo scardinamento del sistema degli antichi stati della penisola e, di lì a poco, la fine del potere temporale della Chiesa cattolica, d’altro canto l’unificazione della nazione italiana si formò nel tempo lungo della civiltà. Così, quegli avvenimenti rappresentarono il punto d’arrivo di una storia secolare, profondamente intrisa e informata dalla presenza e dall’opera del Cristianesimo. Intorno a questo snodo problematico, i docenti della facoltà di Lettere e Filosofia e alcuni storici, specialisti del tema, si sono impegnati in un lavoro interdisciplinare, che rimanda un quadro ampio e vario del momento costitutivo dell’Italia contemporanea.

I

Jean-Pierre Sonnet

Generare è narrare Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 174  euro 16,00 (Sestante, 33)

siste un intimo legame tra il mistero di Dio e la catena delle generazioni, come se Dio fosse il ‘testimone’ consegnato da una generazione all’altra e insieme il custode di quella realtà affascinante e temibile che è il generare. Il libro di Jean-Pierre Sonnet si apre con la esigente domanda sulle origini, che ogni genitore prima o poi si sente rivolgere: «Quando tuo figlio ti chiederà: perché?». L’interrogativo, tratto da un passo-chiave della Scrittura, impedisce di pensare e vivere in modo ripetitivo e automatico il rapporto tra le generazioni. Costringe i padri e le madri a raccontare che cosa li ha tenuti in vita e ha dato anima ai loro giorni. Generare alla vita significa narrare, un atto sacro portatore di una fecondità segreta. La narrazione parla di come Dio si è fatto presente nella trama, quasi sempre nascosta, della storia, senza mai arrendersi ai rifiuti e ai fallimenti, ma trovando con misericordia e ingegnosità incrollabili un varco sempre nuovo per incontrare gli uomini. Di tutto questo ci parla Sonnet attraverso un libro eccezionalmente luminoso, e a tratti commovente.

E

Antigone

traduzione e note di Corrado Cuccoro, saggio introduttivo di Maria Pia Pattoni EDUCatt, Milano, 2014 pp. 268 | euro 16,00

N

el corso del Novecento la letteratura portoghese si è arricchita di ben sei Antigonii originali, a lungo trascurate dalle principali sintesi comparatistiche. A risarcire tale produzione vale questa presentazione del dramma capostipite, composto a Parigi nel 1930 da António Sérgio de Sousa (Damão, India, 3 settembre 1883; Lisbona, 24 gennaio 1969). Filosofo, pedagogista, storico, docente universitario, fondatore di riviste e direttore editoriale, politico militante, Sérgio viene concordemente annoverato tra i numi tutelari della cultura democratica affermatasi sulle rovine del regime salazarista. Antígona testimonia del primato ideale che Sérgio accordava alla cultura umanistica. Si tratta di un “manifesto de propaganda” o “manifestodrama”; ma anche, con formulazione solo apparentemente divergente, di un “estudo social em forma dialogada”. In realtà, in Antígona l’analisi rivela la passione civile che la ispira; la ricognizione sociologica, scientificamente intesa, procede chiaramente da un’inderogabile istanza libertaria e si salda con una progettualità politica alternativa.

EBook Comunicare la cultura fra tradizione e transmedialità EDUCatt, Milano, 2014 gratuito su www.educatt.it/libri/comunicarelacultura

Alessandra Papa

L’identità esposta. La cura come questione filosofica Vita e Pensiero, Milano 2014 pp. 156  euro 18,00 (Università/Filosofia)

identità esposta. La cura come questione filosofica presenta un itinerario di riflessione in cui il tema della cura diventa l’occasione per ripensare la condizione umana che fa da sfondo e anche da fondamento dell’agire medico contemporaneo. Dalla raffigurazione della morte di Socrate, con cui Platone ci consegna la relazione di cura come philia, passando attraverso il mito heideggeriano di cura, la foucaultiana ‘cura di sé’, ma anche, più in filigrana, la pecora malaticcia e il mito della ‘grande salute’ nietzscheani, il testo di Alessandra Papa pone a tema il corpo vulnerabile come paradigma delle relazioni e primo valore della persona, sempre esposta al fraintendimento, all’abbandono o all’incomprensione. Nel dialogo con i temi dell’ethics of care e con le sollecitazioni sviluppate nei Disability Studies, il testo propone una rilettura dei limiti procedurali e formali con cui la medicina oggi guarda alla figura del paziente, e cioè, in ultima analisi, dell’uomo, di cui dovrebbe essere la custode.

L’

È

disponibile sul sito di EDUCatt per il download gratuito l’ebook Comunicare la cultura fra tradizione e transmedialità, realizzato dall’Università Cattolica grazie al finanziamento di Regione Lombardia, nell’ambito dell’Avviso pubblico per la presentazione di progetti di mobilità transnazionale per lo sviluppo di prodotti innovativi. Il progetto ha promosso sette stage imprenditoriali in ambito editoriale e audiovisivo della durata di sei mesi presso aziende in Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Ungheria, Svezia e Danimarca: alla fine di queste esperienze sono stati realizzati due eventi in cui ogni stagista ha illustrato il proprio progetto alla presenza di alcune aziende italiane potenzialmente interessate. PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

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