presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
NAZ/350/2008 DCOO53793
numero 4 - anno XVI luglio-agosto 2015
Ne ha fatta di strada Lombardi, a Rete 4 con Tacito e Omero
Ateneo
Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli
Voci dall’estero
Le storie degli studenti protagonisti di stage nel mondo
UNIVERSITÀ senza confini I progetti di internazionalizzazione sono in continua evoluzione: riguardano ricerca, formazione, studenti e docenti. La mobilità è un valore per i laureati e accresce la competitività degli atenei
Ciclo di eventi per EXPO 2015 Dall 1 ma Da magg ggio gg i 2015 io 015 è on onliline ne il si sito to o UC CSC C for or EXP PO (www. ww ww. w.unic uniccatt.it att it/u t/u / cs cscf cfor orex exxpo po)) ch che he ra racc c og cc ogliliie le ini nizi ziat zi a iv at ive e e le a titvità at tà for orma m titive ma ve e pro omo moss s e da ss dallll’A ’A Ate tene neo o ne el seme se eme mest mest s re e di EExxpo o Milila an an no o2 20 015 5 pre r ss sso o le e Sed edii de dellll’U ’Uni nive vers rsitità tà Ca Catt ttol o icca e i col in o labo b ra bo razi zion on ne co con n il Pad adig iglilion o e de on elllla a Sa Sant nta a Se Sede de,, ill Pad de adig ig glilion one on e de elll ’U Union nion ne Eu uro rope pea pe ea e pr pres esso es s il Cllusste so t r de d l Ca C ca ao e de el Cioccco ola lato to..
MOSTRA Tre installazioni in Università Cattolica nel tempo di Expo L’Univver L’ ersi sità tà Cat atto to olilica ca a del e Sac a ro Cuo uore r osp spitita ita ne elllla a sua sua se sede de mili an anes ese es e pe perr i me mesi si di Ex Expo po p o tre e ope ere e d’a ’artte at a titine nent ne ntii nt al gra rand nde te t ma a Nutri triire il Pi P an a et eta, a, Energ rg gia ia per e la Vi Vita ta a. L’ L’ul ultitit ma ul ma ins nsta tta allaz lllaz azio io one e Sei sculture in pietra sul tema del nutrimento di Gi Gino no Cos osen enti en tino ti no o, (f (fiine e an anni nii otttan anta ta a e nov ovan anta an ta)) verrrà ta à esp spos osta os ta a dal da al 22 2 set e te emb mbre r al 22 2 otttob o re r 2 15 20 15,, pr p es essso l’ Atrio i di via Nirron ne 15 1 , Un Univ iver iv ersi sità à Cat atto olica lica c del e Sac acro ro o Cu uo ore r , Mi Mila l no. la
Eventi promossi in collaborazione con la Santa sede Dal 17 al 19 settembre presso Università Cattolica del Sacro Cuore e Sito dell’Esposizione Universale
COLLOQUIUM INTERNAZIONALE “Right to food, peace and democracy: research and education in an ethical perspective” orga orga ani n zz zzat ato o in col o labo bora bo ra azi zion one on e co con n la a Con o gr greg eg gaz azio ione io ne per er l’E ’Edu duca du cazi ca zion zi on ne Ca Catt ttol tt olic ica ic a e con co on la Fed eder eraz azzio i ne e Intter erna na azi zion onal ale de delllllle e Univ Un iver ersi sità tà Cat atto toliliich che. e.
Dal 7 al 9 ottobre 2015 presso Università Cattolica del Sacro Cuore e Sito dell’Esposizione Universale
CONVEGNO INTERNAZIONALE “A tavola con Dio e con gli uomini: il cibo fra antropologia e religione” organi orga nizz ni zzat ato o in n col olla la abo b ra razi zion o e co on con n Pr Prog oget e to “Fiilo et loso sofifia a ed esp per e ienzza re reliligi gios gi o a” os a , prom mos osso so dal Dip ipar arrtitime m nt me nto o di d Fililos osof os offia a e dal a Serv Se rviz izio iz iio o Naz a io onale na ale per e il Pr Prog oget etto to Cul ultu tura rale le del ella la CEI E.
Eventi promossi in collaborazione con l’Unione Europea 11 settembre, Cripta Aula Magna
CONVEGNO Improved nutrition: between cooperation and humanitarian aid orga or rga g ni nizz z at zz a o in collabo bo orra azione e con il Cen e tr tro o di d Ate t ne eo pe p r la a Sol olid idar id arrie ietà t Int tà nter e nazionale
25 settembre, Cripta Aula Magna
WORKSHOP Food safety on a global scale: what are the emerging risks? orga or gani nizz zzat zz ato o in col olla la abo bora ra azi zion on one ne co c n Un Univ ivver iver ersi s tà si t deg eglillii Stu tudi di di Mi Mila lano la no no
Settembre-ottobre 2015 Per maggiori informazioni Laboratorio UCSC ExpoLAB Via Carducci, 28/30 - 20123 Milano Tel. 02 7234 5111 - Fax 02 7234 3861 Email: laboratorio.expolab@unicatt.it www.unicatt.it/ExpoLAB www.unicatt.it/ucscforexpo
presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
NAZ/350/2008 DCOO53793
numero 4 - anno XVI luglio-agosto 2015
Ne ha fatta di strada Lombardi, a Rete 4 con Tacito e Omero
SOMMARIO
Ateneo
Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli
voci dall’estero
Le storie degli studenti protagonisti di stage nel mondo
04 - Università senza confini UNIVERSITÀ senza confini I progetti di internazionalizzazione sono in continua evoluzione: riguardano ricerca, formazione, studenti e docenti. La mobilità è un valore per i laureati e per la competitività degli atenei
n.4/duemilaquindici Rivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampa dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori © 2001 – Università Cattolica del Sacro Cuore DIRETTORE Franco Anelli RESPONSABILE Gerardo Ferrari COORDINATORI Graziana Gabbianelli, Fausto Maconi COMITATO REDAZIONALE Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Antonella Olivari HANNO SCRITTO Carla Alecci, Laura Silvia Battaglia, Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Giuseppe Francaviglia, Graziana Gabbianelli, Velania La Mendola, Alessandra Lanza, Federica Mancinelli, Antonella Olivari, Maria Villano REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 – 20123 – MILANO tel. 0272342216 – fax 0272342700 e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it REDAZIONE ROMANA L.go Francesco Vito – 00168 – ROMA tel. O630154295 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969 PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image STAMPA Tiber spa – Brescia
Questo periodico è associato all’USPI Il numero è stato chiuso in redazione il 20 luglio 2015
07 - Voci dall’estero: il valore dello stage per gli studenti 10 - Lombardi, più che il successo conta essere felici 12 - La lectio del premio Nobel Stiglitz inaugura il CLE 13 - Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli 15 - Jump-Start, stage all’estero per giovani imprenditori 16 - L’impegno della Cattolica per il Kurdistan 17 - Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei 19 - Gemelli Art, tecnologia e arte insieme per la cura 20 - Smile for Children: il contagio positivo della solidarietà 22 - Frames, gli scatti dei giovani fotografi bresciani 26 - Degustibusblog, il cibo raccontato da chi lo studia 28 - Residenza Buonarroti, apre la nuova Guesthouse
Presenza è sfogliabile anche online su www.unicatt.it/presenza
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UNIVERSITÀ senza confini
I progetti di internazionalizzazione sono in continua evoluzione: riguardano ricerca, formazione, studenti e docenti. La mobilità è un valore p per i laureati e accresce la competitività degli atenei di Laura Silvia Battaglia
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ARLARE DI FUGA DEI CERVELLI,
quando si analizzano i dati della internazionalizzazione degli studi in Italia può essere fuorviante. Perché non si va via solo per accelerare il processo di ricerca di un’occupazione adeguata agli studi conseguiti, ma si va via anche per vivere un’eche sperienza possa aumentare le proprie competenze umane e professionali. Il professor Pier Sandro CocconPier Sandro celli, docente di Cocconcelli Microbiologia e delegato del rettore Franco Anellii per il coordinamento dei progetti di Internazionalizzazione dell’Università Cattolica, lo dice con chiarezza: siamo di fronte a una imponente crescita del flusso di studenti verso l’estero. «Addirittura tripla, rispetto alla media». Dal 2008 al 2013 gli studenti che scelgono di concludere i loro studi in un altro ateneo o di aderire a programmi di mobilità e formazioni, sono saliti, in percentuale, del 98% dal 2008 al 2013. Parliamo di numeri, certo, ma si tratta di un trend da tempo molto diffuso a livello europeo nazionale e internazionale i cui frutti si vedono oggi in tutta la loro portata. «Non è una novità – ribadisce Cocconcelli – l’internazionalizzazione è un progetto concreto che gli atenei e le istituzioni di alta formazione nel mondo accademico stanno sviluppando. Oggi gli studenti hanno chiaro la rilevanza di una formazione superiore internazionale».
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PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015
Negli ultimi anni l’Università Cattolica ha perseguito questo obiettivo e si è dotata di un centro specifico, il CHEI (Center for Higher Education Internationalization) che ha l’obiettivo di sviluppare ricerche sull’internazionalizzazione dell’educazione universitaria e di definire strategie e buone prassi per la comprehensive internationalization, un processo che vede coinvolte tutte le componenti di un’università, gli studenti, i docenti e l’amministrazione. Ma lo spirito internazionale permea l’Università fin dalla sua formazione. «Negli anni Cinquanta il nostro fondatore, padre Agostino Gemelli, ci raccomandava di educare i giovani alla “reciproca comprensione tra i popoli e all’idea della collaborazione internazionale”: quindi, una prosecuzione, adeguata ai tempi, del mandato originario. L’Università, su questo versante dell’“apertura al mondo” auspicata e raccomandata da Padre Gemelli, persegue un duplice obiettivo di formazione nei confronti dei
suoi studenti: porta nel mondo i suoi allievi; attira studenti internazionali, proventi dagli altri paesi europei, dagli Stati Uniti, dall’Australia e dai paesi emergenti dell’Asia e dell’America Latina e dai paesi in via di sviluppo. In sintesi, incoraggia la mobilità virtuosa in un’ideale condivisione dei saperi ». Il concetto di mobilità degli studenti, specie in Europa, è frequentemente identificato con il progetto di formazione Erasmus. «Invece c’è di più – sottolinea Cocconcelli –. Il progetto di mobilità si è evoluto: ormai quel che conta è l’iter complessivo. L’istruzione superiore in una visione internazionale è basata sia sulla mobilità temporanea, presso altre realtà accademiche, che sulla internationalisation at home. L’internazionalizzazione non è, quindi, solo mobility». Essa, infatti, pertiene anche alla ricerca, oltre che alla formazione, e ai servizi. Non coinvolge solo gli studenti ma anche il corpo docente accademico e riguarda i servizi stessi offerti e condivisi dalle
università nei programmi di scambio. Secondo il professor Cocconcelli: «Se aumenta il numero degli studenti internazionali, è necessario che la struttura accademica preveda il coinvolgimento di tutte le componenti dell’Ateneo». Quindi l’amministrazione, i servizi agli studenti, l’erogazione di borse di studio, le strutture dove gli studenti stranieri possono soggiornare, eccetera. Questa rivoluzione copernicana già in atto, sta per essere implementata. «Il nostro Ateneo si è dotato di un piano strategico che, tra le altre attività, prevede un potenziamento dell’internazionalizzazione. Gli obiettivi sono coerenti con la missione dell’Università Cattolica, educare i nostri studenti, italiani e stranieri in un’ottica internazionale». Questo obiettivo potrà essere raggiunto ampliando l’offerta formativa in lingua inglese e/o in altre lingue, favorendo la facultyy internazionale, ossia la presenza di visiting professors da università straniere, il rafforzamento della rete di partnerships con atenei di elevato livello nella ricerca e nella formazione superiore. Come si può immaginare l’offerta formativa necessita di aggiustamenti e variazioni che ne modificano alcuni aspetti strutturali. Cocconcelli afferma che: «Non si tratta solo di scegliere quali e quanti corsi offrire anche in lingua inglese ma come strutturare i contenuti didattici pensando alle richieste di internazionalizzazione della formazione superiore». L’arricchimento lungo la direttrice internazionale degli studi, se si concentra sui contenuti, non può non riguardare
la ricerca. Banalmente e semplicemente, bisogna fare rete. «Non è un tema facile, considerato che l’accademia risente ancora, in Italia, di un atteggiamento da hortus conclusus che non favorisce il networking – spiega Cocconcelli –. La rete virtuosa, invece, è altamente raccomandata e consiste in un pacchetto complesso di attività che, insieme, rendono una università e le sue partner altamente competitive». Il network, dunque, è una relazione complessa tra diversi elementi: la scelta di località dove le università hanno sede che risultino adeguate e che incoraggino la mobilità di studenti e docenti, rispecchiando un reciproco interesse; lo sviluppo di percorsi di mobilità per studenti, docenti, ricercatori; l’incentivazione di programmi per studenti stranieri; l’aumento di percorsi formativi per i neo-iscritti che prevedano la residenza semestrale obbligatoria in una sede estera; la creazione di faculties internazionali; più networks e più reti ufficiali inter-universitarie. La mission dell’Università Cattolica, in termini di internazionalizzazione, non sembra essere impossibile. Tutt’altro. Negli ultimi 5/6 anni, i parametri di internazionalizzazione dell’Ateneo sono in continua crescita. Fino al 2014 l’Università ha potuto contare su un numero complessivo di 2840 studenti stranieri transitati dall’Ateneo, con un trend in crescita ulteriore; in modo speculare, sono più di 2300 gli studenti italiani che hanno scelto, seguito e concluso iter di formazione che li hanno portati all’estero. In Cattolica gli iter sono parecchi
e vanno dal Charity Work Program al classico Erasmus o semestre all’estero; dai Summer Programs alle internships. «Nell’ultimo anno – rende noto il professore Cocconcelli – è aumentato il numero dei nostri corsi impartiti in lingua inglese, sia per i percorsi di laurea triennale e magistrale che per i master in primo e secondo livello; abbiamo diversi insegnamenti attivati anche nei percorsi ordinari delle lauree magistrali. In questo modo, nei percorsi ordinari, riusciamo ad accontentare le esigenze sia degli studenti italiani che degli studenti internazionali». La rivoluzione riguarda anche i professori: «Si intende facilitarne la mobilità con scambi tra atenei nel ruolo di visiting professor». La mobilità dei docenti diventa essenziale anche per una questione strategica: aprirsi al confronto, osservare novità attivate da altre realtà più o meno lontane geograficamente è utile per incentivare le best practices dell’Ateneo, ispirarsi a quelle degli altri, esportare le proprie. La parola d’ordine, in fondo, è “internationalization at home” ossia portarsi l’internazionalizzazione in casa. E, da questo punto di vista, attraverso la mobilità dei docenti e il sistema del visiting and teaching, è possibile dare l’opportunità a tutti gli studenti, anche a coloro che non usufruiscono attivamente di un programma di mobilità, di aderire a una forma di mobilità “passiva”. Secondo un principio di “ricaduta” dell’internazionalizzazione che arriva direttamente sulla porta di casa. PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015
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Estate in missione per 66 studenti in Italia un’attività da mettere a curriculum, come conferma Roberto Cauda, direttore del Cesi: «Nel processo di recruitment, la preferenza dei datori di lavoro va spesso a candidati coinvolti in processi strutturati, certificati, dal respiro internazionale e finalizzati a rafforzare la capacità di aprirsi agli altri e far fronte alle difficoltà. Tutte caratteristiche proprie del Charity Work Program».
66 GLI STUDENTI dell’Università Cattolica protagonisti di un’estate alternativa: un’esperienza di studio e lavoro in Paesi in via di sviluppo. Sono partiti l’11 luglio i primi giovani che partecipano al Charity Work Program, la scholarship che prevede lo svolgimento di attività di volontariato all’estero di tre o quattro settimane. Il 9 luglio hanno lasciato il nostro Paese i ragazzi che aderiscono a Mission Exposure ( ), un progetto di missione orga(Mex nizzato dall’Ateneo in collaborazione con il Pime. Due opportunità di crescita professionale e personale offerte, il primo, dal Centro d’Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi), il secondo, dal Centro pastorale dell’Università Cattolica, e che rappresentano un unicum tra i programmi di studio all’estero.
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Charity Work Program Il programma è rivolto agli studenti di tutte le facoltà con progetti dedicati in particolare agli iscritti a Medicina e Chirurgia, Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Scienze politiche e sociali, ma anche a Economia, Giurisprudenza, Psicologia e Scienze linguistiche. A riprova dell’importanza trasversale, se non universale, di questa esperienza di crescita. Quest’anno 38 studenti hanno ottenuto le borse di studio messe a disposizione dall’Istituto Toniolo. Saranno impegnati sul campo in missioni per l’infanzia abbandonata e programmi educativi in Brasile, Bolivia, Camerun, Etiopia, Messico, Tanzania-Nyabula, e Terra Santa; progetti agricoli in Gabon, Perù e São Tomé e Principe; attività ambulato6
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riali di supporto al personale medico in Tanzania-Ikonda e Uganda; e, infine, attività di supporto legale per i rifugiati in Sud Africa. «Solidarietà, lavoro di squadra e capacità di incontrare ogni forma di diversità sono attitudini sempre più ricercate nel mondo del lavoro. L’esperienza del Charity Work Program intende offrire agli studenti la possibilità di diventare dei professionisti in grado di operare in qualsiasi contesto grazie a due fattori: le competenze acquisite operando in contesi internazionali complessi, e l’educazione umana ricevuta entrando in rapporto con le realtà locali», dichiara Pier Sandro Cocconcelli, delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione. Tendenza già affermata negli Stati Uniti, il volontariato diventa anche
Mission Exposure Lo studio non è fatto solo da libri da sottolineare, appelli da sostenere e una laurea da raggiungere. Per questo l’Università Cattolica ha avviato da alcuni anni una collaborazione con il Pime per offrire un’esperienza di missione agli studenti delle facoltà di Economia, Psicologia, Scienze della formazione e Scienze politiche e sociali del campus di Milano. Sono 80 gli studenti che negli ultimi cinque anni hanno vissuto questo tipo di esperienza. Mission Exposure (Mex) vuole dare l’opportunità ai partecipanti di “esporsi” alla vita della missione, non semplicemente come giovani ma anche in qualità di universitari, approfondendo le conoscenze accademiche attraverso il confronto con la realtà. Il 9 luglio 2015 i primi dei 28 studenti partecipanti sono partiti per le destinazioni del programma. I Paesi coinvolti sono Perù, Brasile, Haiti, Guinea Bissau, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico, India, Bangladesh, Cambogia e Cina.
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Voci dall’estero
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n’esperienza di studio o lavoro all’estero è ormai una imprescindibile esperienza da vivere per ogni studente, un plus che non può mancare nel curriculum di
Alessandro Caffi* Grazie alla Cattolica ho scelto e trovato il mio futuro IAO A TUTTI,
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mi chiamo Alessandro e anch’io, come voi oggi, sono stato studente dell’Università Cattolica. Mi sono laureato nel 2013 in Management Internazionale e da allora vivo all’estero, prima a Monaco lavorando per il Gruppo Unicredit, e ora a Londra per Bloomberg. Ho sempre sognato di vivere e lavorare all’estero, non per fuggire da qualcosa (l’Italia é un paese stupendo) ma per acquisire maggiori competenze, alta professionalità e ritornare più forte nel mio Paese che amo.
ogni laureato per costruire il proprio futuro professionale. Uno stage, un corso di studi oltre confine garantisce una marcia in più da un punto di vista universitario, professionale ma anche, senza dubbio, a livello
personale rappresenta un’opportunità di crescita e formazione. Come lo spiegano le testimonianze dagli studenti e dei laureati della Cattolica protagonisti delle storie riportate qui di seguito.
Se anche voi condividete queste ambizioni, vi trovate già nel posto giusto. Pochi Atenei in Italia vantano infatti, una cosi ampia offerta di exchange e stage internazionali come l’Università Cattolica! L’importante é iniziare da subito e non lasciarsi sfuggire le varie opportunità che emergono. Una di queste sono i corsi di lingua. Non avendo studiato tedesco al liceo, ho cominciato da zero. Per accelerare, ho frequentato un corso estivo a Bonn e da allora il tedesco é alla base del mio lavoro. Altro capitolo molto importante é rappresentato dalle Summer School. Io ne ho frequentata una interessantissima alla London School of Economics, e lì ho potuto conoscere persone che ho ritrovato, successivamente, nel mondo professionale. Il capitolo più importante é però rappresentato dagli stage, in un mondo sempre più globalizzato e competitivo, gli stage sono il vero boost di qualsiasi carriera. Con Unicatt, ho avuto la fortuna di svolgerne uno presso
UBI Banca in Germania e sempre con UBI, uno a Singapore ((nella foto in basso) che è stato, fino ad oggi, l’esperienza più bella che abbia mai vissuto. La libertà ha un grande valore, specialmente nel determinare il proprio futuro. Con la Cattolica, sono stato io a scegliere ciò che volevo fare, in base alle mie passioni e ai miei sogni. E credo che questo non sia per nulla scontato. Perché le cose accadano, occorre un luogo. Per me é stata la Cattolica. Spero anche per voi. Buon Viaggio! * Laurea in Scienze linguistiche, indirizzo in Management internazionale, all’Università Cattolica di Brescia
Luca Bellucci* Double Degree: più chance con il doppio stage
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in Africa Centrale, in Egitto e in Iran e ho avuto la fortuna di studiare in scuole francesi ed inglesi comprendendo fin da subito l’importanza di avere un’educazione internazionale. Quando nel 2011 sono venuto alla conoscenza del programma Double Degree presso l’Università Cattolica (sede di Piacenza) mi è subito sembrato il miglior modo per proseguire il mio percorso di formazione internazionale. Il Double Degree permette agli studenti selezionati di ottenere due titoli di studio in ambito economico: uno rilasciato PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015
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primo piano dalla Cattolica e il secondo rilasciato da una delle università partner all’estero. Inoltre il percorso prevede due esperienze di stage, una in Italia e la seconda nel paese dell’università partner. Al termine dei primi due anni, ho fatto uno stage di due mesi presso l’ufficio Risorse Umane di una società piemontese che produce cemento e aggregati naturali. Quella è stata la mia prima esperienza di lavoro in assoluto, ed è stata anche la mia prima vera occasione di mettere in partica ciò che avevo appreso nel mio primo anno all’università. Al termine del mio stage sono partito alla volta di Boston dove ho trascorso due anni presso la Northeastern University, per poter conseguire il mio secondo titolo di laurea in International Business con una specializzazione in Entrepreneurship and Innoviation. Nei primi due anni di Cattolica l’attenzione è stata rivolta sull’apprendimento di concetti economici fondamentali da poter applicare ai casi pratici. Nel secondo biennio all’estero il focus si è concentrato sulla diretta analisi di casi pratici come case studies o group projects e delle loro soluzioni. Il fatto di essermi dovuto adattare a diversi modi di approccio a problemi lavorativi, mi ha reso molto più capace di uscire dalla mia “area di conforto”, sia in ambito lavorativo che universitario, migliorare il mio livello di partecipazione in gruppi di studio o di lavoro e quindi comunicare in maniera più efficace una proposta o soluzione. Ma cambiare paese vuole anche dire doversi adattare alla cultura e alle norme locali, il che comporta una sfida tanto quanto un piacere. La nostra è sicuramente l’età migliore per affrontare un tale esperienza, perché la flessibilità di questo periodo della vita ci permette di accogliere con entusiasmo ogni tipo di cambiamento: dai sistemi di comunicazione, alla cultura culinaria fino alle condizioni climatiche più avverse. Senza dimenticare gli innumerevoli incontri di persone ed etnie diverse con le quali è stato possibile creare solidi rapporti che mi hanno ulteriormente aiutato a crescere. Tutto questo ha anche contribuito ad aumentare le mie prospettive di carriera verso l’estero. Sono convinto infatti che al di là del paese, del tipo di lavoro o di società in cui in futuro io e i miei compagni universitari ci troveremo a lavorare, dovremo essere in grado di confrontarci con colleghi di svariate nazionalità. Sarà proprio in queste situazioni che una formazione internazionale risulterà utile per affrontare le complessità che il mondo del lavoro, sempre più globalizzato, ci presenterà. Partire per un’esperienza all’estero, che sia di stage o di studio, 8
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vuol dire contribuire ad aumentare le prospettive di carriera verso settori e paesi che fino ad ora, magari, non si aveva immaginato. Al termine del mio primo anno di università a Boston sono partito per San Francisco, dove sono stato assunto per uno stage di sei mesi da una società di consulenza aziendale che vanta clienti nelle aree geografiche più disparate, dall’Australia alla Francia. In questa occasione mi è stato offerto tutoraggio sia da parte dei miei colleghi che da parte dei dirigenti dell’executive management. Tutto ciò mi ha permesso di essere inquadrato come un vero asset operativo, con tutte le responsabilità che ne derivano nonostante la scarsa esperienza lavorativa. L’insieme delle esperienze che ho acquisito attraverso il Double Degree ha quindi arricchito nel tempo il mio curriculum, e ha permesso di presentarmi sul mercato del lavoro con skills competitive e adeguate all’attuale richiesta del mercato. Lo scorso maggio sono stato assunto presso una società statunitense che offre servizi IT e sono stato selezionato per partecipare ad un programma rotazionale nella loro sede di Dubai (UAE). Anche gli altri 4 miei compagni di università, che sono partiti con me per Boston nel 2013, hanno trovato lavoro e stage a New York, Los Angeles e Città del Messico. Cercare oggi un lavoro da neolaureati è spesso un processo molto lungo. Sicuramente avere alle spalle un’esperienza di studio e di stage come quelli offerti dalla Cattolica mi ha dato una marcia in più, e mi ha permesso di risaltare tra quei coetanei che non hanno avuto la stessa formazione. * laurea in Economia Aziendale all’Università Cattolica di Piacenza e Bachelor of Science in International Business presso la Northeastern University di Boston.
Tommaso Carioni* La sfida di volare a Shanghai per vivere un’esperienza unica IAO, MI CHIAMO TOMMASO e sono
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iscritto al terzo anno della facoltà di Scienze linguistiche. Grazie al programma UCSC Network – Internships Abroad sono volato in Cina per un periodo di stage. Perché proprio in Cina? Perché è una delle economie più veloci del mondo e la città di Shanghai è il centro commerciale più sviluppato del globo. Quale posto migliore quindi per affacciarsi al mondo del lavoro e apprendere una grande lezione di vita in generale. Dopo una settimana di formazione e diverse domande ai miei colleghi, sono stato subito in grado di gestire autonomamente il mio impegno quotidiano in Italki, una società che offre online un servizio per l‘apprendimento delle lingue. In particolare ho imparato molto su come gestire un servizio di Support Team. Ogni giorno è stata una lezione speciale, di quelle lezioni che non si possono frequentare in aula, dove si impara moltissimo anche solo osservando i colleghi parlare di alcuni progetti per migliorare un processo o ottimizzare un sistema. Non solo durante le ore lavorative, ma anche fuori dall’ufficio, devo ammettere che si è trattata di un’importante esperienza di vita. Prendere un aereo, andare a 10 mila chilometri da casa e trovarsi circondato – da un giorno all’altro – da una cultura completamente diversa è qualcosa che tutti dovrebbero provare. Lingua differente, cibo diverso, un altro modo di
primo piano vivere la vita: ci vogliono alcuni giorni (e settimane posso dire) per abituarsi, ma poi ti senti parte di questa diversa quotidianità, e guardando il grande passo in avanti che si è compiuto, si prova la soddisfazione di una enorme autogratificante vittoria. * Iscritto alla facoltà di Scienze linguistiche dell’Università Cattolica di Milano
Clarissa Simone* NY, da studente ad assistente alla Columbia University EW YORK È LA CITTÀ che tutti i
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ragazzi sognano, la città descritta in mille racconti, vista in mille film e fotografata in tantissime pubblicità. Quando ho fatto domanda per il programma Study Abroad/ Premier Scholars Program, ho provato quasi per gioco: volevo mettermi alla prova, conseguire finalmente una certificazione di inglese, fare quell’esperienza all’estero che tanto agognavo e, magari, nella città che più di tutte volevo visitare. E poi c’era la Columbia University, una delle migliori università al mondo, a diretto contatto con il settore finanziario, dove i tuoi professori sono professionisti che provengono dalle più importanti società di investimento. Per fare in modo che questo mio desiderio si realizzasse era indispensabile, come prima cosa, passare l’esame dell’Ielts di inglese. Mi sono preparata, ho sostenuto l’esame e pazientemente atteso l’esito, nella speranza di ottenere il punteggio che mi avrebbe permesso di rispettare i
requisiti di ammissione alla borsa di studio e alla Columbia. Quando è arrivato il risultato dell’esame e ho visto il punteggio di 7.5, ho subito mandato il risultato a UCSC International, incrociando le dita, e, dopo due settimane di grande attesa, a sorpresa trovo una email che mi comunicava l’assegnazione della borsa. Ovviamente la prima sensazione è stata di felicità, seguita poi dalla paura di non farcela, di dover partire per una città a me sconosciuta, e soprattutto da sola. Le ansie e le paure che mi hanno assalito nell’attimo prima di salire sull’aereo, sono svanite una volta atterrata, mentre il taxi passava per le vie del Queens, di Brooklyn, fino ad arrivare a Manhattan. New York ti accoglie, ti fa sentire a casa, diventa una silente confidente dei tuoi pensieri e ti aiuta ad affrontare i momenti difficili. Avevo deciso che avrei vissuto quest’esperienza non soltanto come un’importante occasione formativa, ma volevo godermi e appropriarmi della città. Non è stato difficile ambientarsi e ben presto mi sono “innamorata” dei suoi quartieri: Soho, Chelsea, Brooklyn. Ho tifato i Nets durante una partita dell’NBA, ho applaudito i concerti Jazz e mi sono emozionata sentendo gli stupendi cori Gospel di Harlem. Ma non può passare in secondo piano l’offerta della Columbia, che puoi toccare con mano nel momento in cui inizi a frequentare e ad entrare in contatto col sistema universitario americano. Le lezioni sono stimolanti: ti danno la possibilità di mettere in pratica tutte le nozioni che hai appreso nel corso degli anni, ti permettono di sfidare te stesso e, con impegno, di raggiungere i risultati sperati. Le opportunità che la Columbia ti offre sono davvero uniche: a una settimana dal mio arrivo a New York, è arrivata agli studenti del Business Certificate Program una mail per il reclutamento di un assistente al corso di Introduction to Finance; si
richiedeva il possesso di competenze in ambito matematico e finanziario. Ho deciso di mandare il curriculum, l’impegno complessivo era di dieci ore alla settimana e mi avrebbero permesso di guadagnare qualcosa e soprattutto di arricchire il mio bagaglio di esperienza. Dopo un primo screening dei curricula, un colloquio telefonico conoscitivo con il professore incaricato del corso ed un successivo colloquio face to face, sono stata selezionata: lui stesso mi ha p poi confessato di avermi scelta in quanto italiana. È stata un’esperienza unica, anche se durante le prime settimane di lezione mi sentivo in soggezione, dal momento che gli studenti che dovevo valutare erano più grandi di me e avevano già maturato esperienze lavorative. Con determinazione sono riuscita a conciliare tutto: a tenere esercitazioni in inglese, a fare le mie presentazioni al corso di marketing, a valutare una società come la Nike e costruire un portafoglio di investimento e a portare a termine i vari progetti che ogni settimana venivano assegnati. Ho conseguito il Business Certificate con un voto finale che mai alla partenza mi sarei aspettata, e posso dire di aver vissuto un’esperienza unica, che porterò sempre con me negli anni. Ho arricchito me stessa, confrontandomi con realtà e persone profondamente diverse che mi hanno spesso messo alla prova, e ho avuto possibilità di creare un network e un legame con la realtà newyorkese. Per esempio, una volta rimpatriata, per l’elaborazione della mia tesi, ho contattato telefonicamente uno dei practitioner che si era occupato del progetto finale per il corso di derivati, che mi ha dato utili consigli e mi ha inviato alcuni papers sull’argomento da me trattato. * Laureata in Economia dell’Università Cattolica di Milano.
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ne ha fatta di strada
A RETEQUATTRO
con Tacito e Omero Dal Latino degli g Annali, letti senza bisogno g di tradurli, alla tesi con Gianfranco Bettetini sul ruolo dell’epica p omerica nella forma del linguaggio g gg televisivo. Nel cursus honorum di Sebastiano Lombardi, direttore a Mediaset, non conta solo il successo ma fare ciò che rende felici di Alessandra Lanza
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LOMBARDI vent’anni fa usciva dall’Università Cattolica di Milano con in mano una laurea in Lettere Moderne. Oggi ricorda quei momenti di studente dal suo ufficio in Viale Europa, a Cologno Monzese: dopo un percorso variegato in campo televisivo – con esperienze in Mediaset, Rai e poi di nuovo in Mediaset, di cui è stato anche direttore Marketing News – Lombardi è diventato a novembre 2014 direttore di Retequattro. Uscito dal Liceo Classico, si iscrisse alla facoltà di Economia dell’Università di Pavia. Dopo un mese, mentre era chino sui libri di Economia aziendale, sua sorella gli domandò: «E questo cosa c’entra con te?». Lombardi capì di dover cambiare corso di studi e il giorno dopo si iscrisse a Lettere Moderne: «Mi resi conto che non avrei potuto fare altro, complici le suggestioni del Liceo». Lo studio di lingue quali il latino e il greco, secondo Lombardi, porta una curiosità di fondo per il linguaggio, a cui tutto può essere in definitiva ricondotto. La sua carriera universitaria e professionale fu così sempre più centrata sul linguaggio e le sue forme, a partire dal latino, a cui si dedicò con passione soprattutto i primi due anni. «Ero assolutamente strepitoso – ride – nelle traduzioni: mi ricordo che leggevo gli Annali di Tacito senza bisogno di tradurli. Non sono mai più stato così bravo in niente». E il latino, cosa c’entra con la televisione e la pubblicità verso cui poi si è diretto? Come ogni altro linguaggio è un modo di filtrare il mondo e come ogni altro mette in atto la sfida della
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comprensione. «La passione per le forme narrative, l’attenzione ai minimi dettagli del linguaggio ti porta a capire cosa può muovere un programma televisivo negli spettatori. Così come un testo muove qualcosa in te quando lo leggi e ti permette di tradurlo bene, non solo tecnicamente, ma anche emotivamente». Quello sugli Annali di Tacito, come su altri autori, fu uno studio in grado di avvicinare Lombardi sempre più all’idea di cosa voleva fare della sua vita professionale. Scelse infatti di prendere l’indirizzo in Comunicazione, grazie anche a Federico di Chio – vice direttore del Marketing strategico del Gruppo Mediaset e docente di Scienze della comunicazione e dello spettacolo – ai tempi assistente di Francesco Casetti, professore di Sociologia della comunicazione. Complici Gianfranco Bettetini e Fausto Colombo, «che mi aiutarono a capire che cosa mi piaceva davvero». Fu per quei corsi che Lombardi comprese di voler lavorare in ambito televisivo: più ne approfondiva lo studio, più gli si rivelava come la dimensione in grado di esaltare le sue più grandi passioni. «Volevo applicare alla realtà il filtro dell’analisi dei linguaggi e vedevo sempre di più nella televisione quel mondo in cui se ne incontrano numerosi e diversi: innanzitutto uno visivo, ricco e complesso, anche se non raffinato come quello cinematografico, e uno verbale». La forma del linguaggio televisivo, come dimostra la tesi con cui Lombardi conseguì la laurea in Teorie e tecniche della Comunicazione sociale, con Gianfranco Bette-
tini, deriva in qualche modo dall’epica omerica e dai calchi linguistici provenienti dall’impostazione che il racconto orale aveva strutturato nel corso dei millenni. «La mia tesi, che sovrapponeva l’antichissimo e il contemporaneo, mi diede enorme soddisfazione: fu un lavoro di investigazione e di scoperta, con il quale ho capito alcuni meccanismi della macchina dove lavoro adesso». L’incontro con i docenti dell’Università Cattolica fu dunque fondamentale per Lombardi: con un grandissimo affetto ricorda Francesco Casetti; con riconoscenza, affetto e simpatia Fausto Colombo, che lo seguì nel suo lavoro di tesi. «E ho un ricordo molto rispettoso di Bettetini. Lui fu quello che complicò tutto: applicò a questo mondo, che poteva essere ricondotto ad alcune forme abbastanza semplici, l’infinita complessità della semiotica». Per chi aveva scelto l’indirizzo di Comunicazione il suo era un esame leggendario, una vera sfida: «Era costituito da circa 1500 pagine molto difficili. Erano talmente tante le sottolineature, le riscritture e le cancellature che quasi non riuscivo più a leggerle. Mi ricordo perfino i colori dei dorsi dei libri di testo, arancione e marrone!». L’esame venne superato con successo: ma erano tutti, come quello, esami impegnativi in grado di scatenare importanti sfide sia a livello interiore, sia intellettuale, in cui si faceva sentire forte la «responsabilità di capire bene». Sociologia della comunicazione fu il corso che più lo appassionò, grazie al modo divertente e irrituale di insegnare e di esaminare
di Casetti e alle modalità spiritose e creative di concepire la materia dei suoi assistenti Federico di Chio e Fabrizio Batocchio. «Era un gruppo di persone intellettualmente straordinarie». Inizialmente l’Ateneo per Sebastiano Lombardi fu un luogo di formazione, di cui visse soprattutto le lezioni. «Lo ammetto, ero un secchione terrificante: i primi due anni seguivo tutte le lezioni e poi passavo il resto del tempo a casa a studiare». Poi si rese conto che poteva sostituire almeno una parte della sua ossessione per lo studio con una maggiore partecipazione alla vita, e l’Università divenne dunque anche un mondo fisico, di cui godersi gli spazi, i rumori, i silenzi, il sole di primavera che scaldava il cortile. Terminato il percorso di studi, Lombardi non poteva immaginare che avrebbe lavorato nel marketing di Mediaset e Rai e che sarebbe diventato poi direttore di una rete televisiva; nessuna folgorazione gli fece capire che cosa avrebbe fatto “da grande”. «Di Chio mi chiamò, dopo pochi mesi dalla laurea, per fare uno stage al marketing di Mediaset. Per un attimo ebbi l’illusione d’essere arrivato prima ancora di essere partito». Poi è stata una carriera complicata, piena di battute d’arresto, di ritorni indietro, di paure, disillusioni e di escamotage per arrivare alla fine del mese. «Fino ai trent’anni non ho avuto un impiego fisso, fino a trentatré sono stato impiegato. L’anno successivo mi sono trovato a essere dirigente». A vent’anni si rischia di incorrere in un grande equivoco, all’illusione che la vita sia un telefilm, che la vita sia fatta di percorsi lineari e di ispirazioni. «Ne L’intervista sull’identità, Baumann spiega che quanto noi leggiamo di lineare nei percorsi altrui, è lontanissimo dal rispecchiare la non linearità del nostro percorso di vita». Il percorso di Lombardi fu tortuoso e teso verso un risultato di cui non era esattamente consapevole; in qualche modo sorprendente, ma mai casuale. «Caso e fortuna non esistono. Chi sa coltivare la curiosità trova in sé una sorta di “tensione verso”, che determina il caso. Se sono arrivato qui è perché l’avevo dentro». Tra suoi vecchi compagni di corso che hanno avuto gli esiti professionali più brillanti, nessuno aveva un’idea precisa di dove sarebbe arrivato. Tutti sapevano molto bene in che cosa erano bravi, o meglio, diversi. «I balzi in avanti si fanno quando si ha la possibilità di fare le
foto Loris T. Zambelli – Photomovie
cose che ci risultano più naturali e in cui si può fare la differenza, rispetto agli altri, perché si ha un modo proprio». E quel modo lo si sviluppa in particolare negli anni della propria formazione universitaria, lo si affina e lo si coltiva. «A qualunque giovane stia entrando nel mondo universitario consiglio di approfittare di ogni esame per leggerne i testi dieci volte più di quanto la sua capacità di sopportazione lo porterebbe a pensare di riuscire a fare. Mai più si avrà quella profondità, pazienza e maniacalità nella lettura che si ha quando si studia. Allo stesso tempo, gli consiglierei di farsi confondere le idee, di cercare quanto possibile di frequentare saperi non banali, di non avere l’ossessione per ciò che è ratificato dalla cultura ufficiale». E a chi sta uscendo dall’università? «Di non dimenticarsi mai di essere curio-
so e, se possibile, di non cercare di mettersi subito in sicurezza. Di non arrendersi a quell’ansia terribile che prende il giorno dopo, quando si esce con 110 e lode e ci si rende conto di non essere il re del mondo come si pensava». Superato quello shock, mantenuta la curiosità e la voglia di mettersi in crisi e alla prova, al di là del fatto che il mondo ci pensa da solo, si può fare di se stessi persone più ricche. «Io non credo di avere successo, non sento di essere una persona che è riuscita: sento di essere una persona che fa qualcosa che le appartiene e quindi felice. Se più persone riuscissero a porsi questo come obiettivo di vita – chi, almeno, ha l’immenso privilegio di poterlo fare – e a dedicarsi a qualcosa che appartiene loro profondamente, credo ci sarebbero meno ansie di carriera, meno superbia gratuita e molta più felicità esistenziale». PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015
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PhD dayy con Xavier Prats-Monné Nuovo bando per i dottorati di Elena Angeleri MAGNA dell’Università Cattolica, il 22 giugno, si è tenuta la cerimonia di proclamazione e consegna del titolo ai 187 dottori di ricerca che hanno discusso la tesi nel 2014 alla presenza del rettore Franco Anelli. Durante la cerimonia Il direttore della DG Education and Culture della Commissione europea Xavier Prats-Monné ha tenuto una lectio su Europe and its Universities in the Global World. Secondo Prats-Monné bisogna considerare e valutare i dottorati non solo per l’eccellenza scientifica, che dovrebbe essere scontata, ma anche e soprattutto per il loro impatto sull’economia e sulla società. C’è ampio consenso sul fatto che i dottori di ricerca, con il loro bagaglio di conoscenze disciplinari approfondite e competenze trasversali, siano tra gli attori-chiave della crescita di un’economia sempre più basata sulla conoscenza. Pochi giorni prima del PhD Day della Cattolica (qui sopra la foto di gruppo dei nuovi dottori di ricerca
FACOLTÀ DI ECONOMIA
Commercialisti, il tirocinio comincia già durante gli studi
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con il Rettore e con Xavier Prats-Monné), la Technical University di Monaco di Baviera ha ospitato l’An’ nual Meeting Doctoral Education: The Shape of Things to Come del Council for Doctoral Education della European University Association. L’incontro ha in partcolare approfondito il tema del passaggio dei dottorati da un affare “privato” tra dottorandi e supervisor a un’integrazione dei programmi dottorali nelle strategie istituzionali delle Università, ma anche nei territori e nelle società europee. Questo soprattutto grazie al coinvolgimento di stakeholder nei programmi di dottorato, dalle aziende al settore non-profit, coinvolti a diversi gradi di intensità (supervisioni congiunte,
progetti di ricerca di interesse sia dell’università che del settore non accademico, previsione di internship o periodi di ricerca fuori dall’Ateneo). I riflettori restano puntati sul dottorato di ricerca anche durante l’estate: a fine luglio sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di concorso per i dottorati dell’Università Cattolica (sedi di Milano, Piacenza e Roma) nell’anno accademico 2015/2016. Tutti gli aspiranti dottorandi troveranno il bando sull’homepage del sito della Cattolica (www.unicatt. it) e avranno tempo fino all’inizio di settembre per proporre la propria candidatura. Le prove concorsuali si terranno, per tutti i dottorati, nel mese di settembre.
NCHE PER IL PROSSIMO ANNO accademico
2015\2016 l’Università Cattolica ha siglato un accordo con gli Ordini dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, Roma, Piacenza e Cremona, città in cui l’Ateneo è presente con i propri campus. L’obiettivo è costruire progetti didattici ad hoc per i servizi professionali, sempre più richiesti per sostenere lo sviluppo e la qualità di azione di imprese, aziende, enti ed istituzioni. Fulcro dell’intesa, che coinvolge le due facoltà di Economia dei quattro campus dell’Ateneo, è formare giovani professionisti – siano essi commercialisti ed esperti contabili – con le giuste competenze culturali, tecniche, metodologiche tali da rendere più efficace, coerente e diretto l’accesso al mondo del lavoro. La convenzione è la sintesi degli accordi tra il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, l’Ordine nazionale e l’Università Cattolica e, per tutti gli studenti che seguiranno i piani di studio, definiti e concordati con le facoltà di Economia dei campus di Milano, di Piacenza, di Cremona e di Roma, prevedono per i corsi di laurea triennale: l’esonero dalla prima prova dell’esame di Stato dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (sezione B); la possibilità di svolgimento di parte del tirocinio professionale durante il triennio ai sensi e nella misura della convenzione medesima; mentre per i corsi di laurea magistrali: lo svolgimento di parte del tirocinio professionale già nell’ultima fase del corso di laurea; l’esonero dalla prima prova dell’esame di Stato per l’accesso alla sezione all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili (sezione A).
Joseph Stiglitz inaugura il “Complexity Lab in Economics”
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RISI, CONTAGIO e necessità
per un nuovo paradigma. Sono stati i temi affrontati dal premio Nobel per l’Economia 2001 Joseph E. Stiglitz nel corso della sua lectio magistralis dal titolo: Imagining an Economics that Works: Crisis, Contagion and the Need for a New Paradigm pronunciata l’8 giugno scorso in occasione dell’inaugurazione del Centro di ricerca dell’Università Cattolica Complexity Labin Economics (Cle). Dinanzi a un’Aula Magna gremita di docenti e studenti, il professore della Columbia University, consulente di Hillary Clinton e da sempre impegnato a 12
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denunciare le anomalie dei mercati senza regole, ha ricordato che la crisi finanziaria scoppiata nel 2007 ha messo in evidenza il fallimento di tutti i modelli economici classici. Inoltre, ha aggiunto il professor Stiglitz, l’interconnessione ha reso ancora più vulnerabile e suscettibile l’intero sistema, con conseguenze elevate dal punto di vista dei costi. Ecco perché, ha notato sempre Stiglitz, «la risposta a una epidemia non è la “diversificazione”, ma l’isolamento, la quarantena». Il riferimento alla situazione greca è inevitabile. Secondo il docente americano sarebbe un errore se
la Grecia fosse costretta a uscire dall’euro: segnalerebbe la fine della solidarietà tra i Paesi del continente e indurrebbe un clima di sfiducia che aprirebbe la strada a nuove crisi. Il nuovo Centro di ricerca dell’Ateneo Complexity Lab in Economics è stato fondato con l’obiettivo di incoraggiare la ricerca sulle applicazioni della scienza della complessità ai modelli economici. Il direttore del neonato Centro di ricerca Domenico Delli Gatti, professore di Economia politica nella facoltà di Economia dell’Ateneo, delinea aspetti e finalità del Complexity Lab in Economics,
a partire dal concetto stesso di complessità che sta alla base delle sue attività scientifiche. Perché, spiega il docente, «la scienza economica può trarre benefici dall’adozione di concetti e strumenti provenienti dallo studio dei sistemi complessi».
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La novità della Laudato si’:’ un pensiero ecologico responsabile A QUESTA ENCICLICA emerge
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la passione per l’unità. Si parla tanto di ecologia, ma come frammento a sé. La grande genialità scientifico-culturale del Papa è di aver ricostruito il p puzzle dando unità al pensiero ecologico». È un passo della riflessione offerta dal cardinale Angelo Scola all’incontro di presentazione dell’enciclica di Papa Francesco Laudato sì. Sulla cura della casa comune, svoltosi lo scorso 30 giugno in Expo su iniziativa dell’arcidiocesi di Milano, dell’Università Cattolica e della Caritas. La presentazione è stata l’occasione per un confronto e un dibattito, moderato da Enrico Mentana, direttore del TG La7, tra Franco Anelli, rettore della Cattolica, Neil Thorns, direttore della Cafod e consulente per il governo britannico sui cambiamenti climatici, Carlo Fratta Pasini, presidente di Banco Popolare, Laura Palazzani, vice presidente del Comitato di Bioetica e il professor Sandro Cocconcelli direttore di ExpoLab, che hanno commentato l’enciclica. L’incontro è stato aperto dal commissario generale di Expo, Giuseppe Salaa che ha riconosciuto il profilo «dirompente dell’enciclica» che come l’Expo chiama la famiglia umana all’impegno per uno «sviluppo sostenibile e integrale». «Chiave di volta
dell’enciclica con la proposta di ecologia integrale» ha affermato il rettore Franco Anelli nel suo intervento, è la «responsabilità». In questo senso l’enciclica può aiutare i governi «spesso legati nelle scelte politiche ai cicli elettorali, a fare scelte più lungimiranti e ambiziose» ha sottolineato Neil Thorns. Per il professore Cocconcelli della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Cattolica l’enciclica «chiama la scienza a riscoprire la sua responsabilità verso il bene comune, e il mondo della scuola e dell’università a formare le nuove generazioni al concetto di ecologia integrale». Nel documento il Papa bacchetta la finanza, ma quella dei derivati e della speculazione, dice Carlo Fratta Pasini che spiega come in realtà la finanza, il credito, le banche possono e devono essere una leva positiva per una custodia del creato. Laura Palazzani
ha invece evidenziato il concetto di responsabilità ecologica e sociale espresso dall’enciclica, che richiama tutti alla cura della casa comune, ad una presa di coscienza da parte di tutti. «In questa enciclica, che è la prima ad affrontare in termini organici il problema ecologico – ha voluto sottolineare in particolare il cardinale Scola – il Papa richiama tutti a una conversione ecologica». Una proposta, ha concluso l’Arcivescovo, che per i cristiani rimanda all’assunzione di nuovi stili di vita. Ha scritto infatti Papa Francesco nel primo capitolo del suo documento: «Bisogna rafforzare la consapevolezza che siamo una sola famiglia umana. Non ci sono frontiere e barriere politiche o sociali che ci permettano di isolarci, e per ciò stesso non c’è nemmeno spazio per la globalizzazione dell’indifferenza».
Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli AL 2011 L’UNIVERSITÀ Catto-
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lica con Educatt e Istituto Toniolo – grazie anche ai fondi dell’eredità Piera Santambrogio – interviene ogni anno in favore degli studenti che sono risultati idonei, per reddito e per merito, alla borsa di studio ma che, a causa dell’esaurimento dei fondi regionali disponibili, non ne risulterebbero beneficiari per la posizione in graduatoria (idonei non beneficiari). Dal 2011 a oggi molti passi sono stati fatti, anche grazie alla gestione virtuosa di Università Cattolica che ha permesso, di anno in anno, di vedere leggermente incrementato il contributo regionale, con il risultato importante di riuscire a coprire, a partire dal 2013, l’intero importo della borsa di studio
per tutti gli studenti risultati idonei non beneficiari. In particolare dal 2011 a oggi l’Ateneo ha investito oltre 3 milioni di euro per coprire ogni anno tutti gli studenti idonei non beneficiari. Le borse di studio previste per gli studenti beneficiari per l’a.a. 2014/15 – cioè gli studenti coperti dal contributo regionale – sono, per le quattro sedi dell’Ateneo, circa 2.700, per un totale di circa 9,5 milioni di euro. Il contributo straordinario stanziato per quest’anno, sulla base delle stime del numero di studenti che risulteranno idonei non beneficiari, è pari a 800 mila euro. L’intervento si inserisce nell’ambito delle iniziative messe in atto da Università Cattolica per andare
incontro ai bisogni degli studenti e delle loro famiglie, tra le quali assume particolare rilevanza il contratto di lavoro StudentWork, che, istituito da Educatt a partire dal 2014, è una formula appositamente studiata per conciliare i tempi dello studio con un’esperienza lavorativa spesso in ambito affine al proprio percorso di studi; si tratta di un’occasione riservata agli studenti che non beneficiano di altri aiuti economici. Anche quest’anno, inoltre, il contributo straordinario si aggiunge alle agevolazioni già previste per gli studenti idonei non beneficiari: l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie e, per gli studenti di anni superiori al primo, un pasto gratuito al giorno nelle strutture ristorative gestite da Educatt.
IL BANDO
Tre progetti per il patrimonio lombardo
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ONO TRE I PROGETTI della
Cattolica finanziati dalla Regione Lombardia per un totale di circa 238.000 euro, attraverso un bando di concorso per la valorizzazione del Patrimonio culturale lombardo rivolto alle università della Regione. Lo scorso 6 luglio in Cattolica, l’assessore Cristina Cappellini, alla presenza del direttore della sede milanese dell’Ateneo Mario Gatti, ha presentato l’esito del bando volto a valorizzare il patrimonio culturale regionale attraverso sistemi di catalogazione, documentazione e pubblicazione telematica anche in partenariato con istituti e luoghi della cultura. La Regione intende così sviluppare nuovi strumenti per applicazioni innovative e potenziare i contenuti multimediali per la fruizione del patrimonio, mediante l’assegnazione alle università di apposite risorse a sostegno della ricerca. L’investimento della Regione è stato di 1 milione di euro, frutto di un uso virtuoso dei fondi europei, suddivisi tra 7 università con 14 progetti ammessi. L’assessore ha dichiarato: «Oggi siamo all’Università Cattolica perché questo Ateneo ha conquistato il primo gradino del podio per quanto riguarda i finanziamenti ottenuti». I tre progetti promossi dall’Università Cattolica che sono stati finanziati sono Teodolinda. I Longobardi all’alba dell’Europa, diretto dal professor Gabriele Archetti; “Non esiste in tutto il mondo una chiesa più bella”: Conoscere, valorizzare e divulgare il patrimonio di S. Lorenzo Maggiore a Milano a cura della professoressa Silvia Lusuardi Sienaa e Il libro a stampa a Milano e nella Lombardia del XV secolo diretto dal professor Edoardo Barbieri.
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Mercati alimentari, le strategie contro i rischi speculativi UALI SONO I RISCHI legati alla volati-
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lità dei mercati agroalimentari? E soprattutto: quale ruolo possono giocare gli strumenti finanziari per mitigarne gli effetti? Sono stati questi alcuni interrogativi al centro del convegno internazionale Food and agricultural markets instability: policies and regulation perspectives. La due giorni di dibattito interdisciplinare – promossa dall’Università Cattolica, il Joint Research Centre di Siviglia della Commissione Europea e i ricercatori del progetto Ulysses – si è aperta il 9 luglio con i saluti istituzionali del rettore dell’Ateneo Franco Anelli. I lavori sono proseguiti il 10 luglio presso il Padiglione dell’Unione Europea in Expo. La conferenza è stata anche l’occasione per presentare i risultati del progetto Ulysses (Understanding and coping with food markets volatility towards more stable World and EU food systems). Obiettivo del convegno è stato approfondire le cause della volatilità dei mercati agroalimentari e individuare gli strumenti utili a contenerla al fine di rendere i sistemi alimentari più efficienti, sostenibili e prevedibili. Durante le quattro sessioni di lavoro, infatti, si è discusso del legame tra finanza e agricoltura, dei rischi specifici derivanti dalla finanziarizzazione del mercato agroalimentare e della possibile regolamentazione per la riduzione dell’incertezza e dei fenomeni speculativi. Nel corso delle due giornate, da un lato, si è entrato nel merito degli interventi a li-
BANCA E FINANZA
Titoli, rendimenti, volatilità Ciclo di seminari con Consob
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vello normativo di recente messi in campo a livello mondiale – e completamente assenti fino a due anni fa –, dall’altro, delle soluzioni offerte dal mondo finanziario e istituzionale. Tutto ciò grazie alla partecipazione di speaker di varia estrazione: da rappresentanti dell’Unione europea a esponenti di Banca d’Italia e Fao; da qualificati docenti italiani e internazionali – in particolare economisti e giuristi – fino a operatori del settore e imprenditori. «Siamo in una fase di svolta in questo settore – hanno spiegato i promotori dell’evento Antonella Sciarrone Alibrandii (nella foto) e Paolo Sckokai, rispettivamente docenti di Diritto dell’economia alla facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e di Economia agraria nella facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali –: stiamo assistendo al passaggio dalla totale assenza di regolazione a un intervento deciso del legislatore europeo, che però non è ancora del tutto in vigore e necessita della normativa secondaria».
su Banca e Finanza è stato organizzato congiuntamente dal Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) con l’obiettivo di offrire a dottorandi e studenti l’opportunità di approfondire tematiche di carattere economico-finanziario di particolare rilevanza e attualità. Il primo incontro, dal titolo The Transaction Costs of Trading Corporate Credit, si è tenuto il 29 maggio. Ospite dell’iniziativa la professoressa Stas Nikolova, University of Nebraska, che ha presentato il suo lavoro di ricerca incentrato sui costi di negoziazione dei CDS (Credit Default Swap). Il 26 giugno, invece, è stata la volta del professor Francesco Franzoni, Swiss Finance Institute, che ha illustrato un paper risultato dei suoi studi dedicati all’impatto degli ETF (Exchange Traded Funds) sulla volatilità del mercato. Entrambi i workshop rientrano tra le iniziative scientifiche promosse nell’ambito della convenzione firmata l’8 aprile tra il presidente della Consob Giuseppe Vegas e il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli. N CICLO DI SEMINARI DI STUDIO
Fashion tales, la moda al servizio del benessere ELLA E SOSTENIBILE.
È la moda del futuro vista da Fashion Tales, convegno internazionale che per tre giorni in giugno, ha riunito in Largo Gemelli oltre 170 autori da 31 Paesi diversi nel mondo. Un meetingg per parlare di innovazione estetica, ma anche di benessere psico-fisico delle persone, oltre che di valorizzazione della diversità e dei differenti modelli di bellezza. Inventare e progettare per poi realizzare lifestyles sostenibili è stato in particolare l’obiettivo della seconda edizione di Fashion Tales 2015 Feeding the imaginary, che ha trattato il tema della rivoluzione sostenibile nella filiera produttiva della moda, in linea con la filosofia di Expo 2015 Nutrire il pianeta, Energia per la vita. «Uno degli aspetti più originali dell’appuntamento è stato che il tema della sostenibilità è stato affrontato da ogni prospettiva possibile, in una piattaforma d’incontro tra know how, culture ed economie», ha detto Emanuela Mora, sociologa, membro
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del consiglio direttivo di ModaCult, il Centro di Ricerca della Cattolica che ha promosso l’evento. Durante il convegno sono intervenuti rappresentanti di grandi marchi ma anche produttori leader dei processi intermedi (dalle imbottiture alle cerniere lampo) per parlare degli investimenti fatti in termini ecologici, di salute e di responsabilità sociale. A cominciare da Detox, la grande campagna Greenpeace per la salvaguardia dell’ambiente da composti chimici tossici, che ha già coinvolto grandi nomi (da Burberry a Mango, da Levi’s a Valentino) e si prefigge una moda universalmente libera da sostanze pericolose entro il 2020. Ad aprire e chiudere l’evento l’installazione Sewing a Velvet World (nella foto) dell’artista Anna Paola Cibin, posta sullo Scalone d’Onore dell’Ateneo, costituita di mini-arazzi rappresentativi dei continenti, che potevano essere presi per scattare un selfie e condividerlo con l’hashtag #velvetworld.
milano
Jump-Start, stage all’estero per giovani imprenditori
sidente onorario e responsabile archivio storico, Careof, Riccardo Trigona, presidente Cartoon Lombardia, Valerio Villoresi, socio fondatore della Fondazione Dario Mellone e conservatore del Museo intitolato all’artista. Dopo la presentazione di ciascuna idea innovativa, la giuria ha espresso un unanime apprezzamento per le idee avanzate, riconoscendole come cariche di un potenziale di sviluppo, che se ulteriormente rafforzato, potrà offrire significativi risultati in termini innovativi. «Al termine di questo pro-
getto, la soddisfazione dell’Università Cattolica – ha evidenziato nei suoi saluti introduttivi Mario Gatti, direttore di Sede – è duplice: da un lato, si è confermata la feconda collaborazione con imprese e istituzioni internazionali tesa a offrire opportunità concrete di alta formazione. Dall’altro, si è offerta una valida opportunità ai partecipanti, che hanno potuto confrontarsi con realtà estere e constatare come la creazione di un network internazionale sia fondamentale per la realizzazione di qualsivoglia idea innovativa». Il contest Jump-Start ha dunque rappresentato una tappa del percorso di valorizzazione che l’Università Cattolica riserva alle idee autoimprenditoriali, potenziando le attitudini e le propensioni dell’Ateneo in questo campo e quindi declinando l’innovazione anche nel settore delle scienze umanistiche. Un elemento tangibile di questo impegno è l’ e-book che raccoglie i progetti degli studenti, liberamente scaricabile e fruibile su diverse piattaforme (www.educatt. it/libri/jumpstart).
64 al mondo: un momento indimenticabile». La competizione si svolge in due fasi: la prima, scritta, va da ottobre a gennaio, e consiste nello scambio delle memorie. La seconda fase, orale, riproduce una vera e propria udienza di fronte ad arbitri. La finale si svolge a Vienna, ed è preceduta dai “pre-moot” di preparazione. «La preparazione è l’aspetto più delicato della competizione – dicono i coach Minuto e Ponzano –: bisogna insegnare ai ragazzi a ragionare come avvocati, a scrivere come avvocati, a parlare come avvocati. Bisogna calarli in una realtà che non conoscono e che possono solo immaginare studiando sui libri». La parte più faticosa e affascinante è la prepa-
razione dell’udienza: «Cerchiamo di istruire i ragazzi sulle tecniche oratorie, il modo di esporre efficacemente il caso, come far risaltare gli aspetti favorevoli alla parte che si assiste e come difendersi al meglio rispondendo alle domande sulle questioni più spinose», proseguono i coach. Il Vis Moot è un’esperienza di studio e di vita – affermano convinti gli studenti della Cattolica che hanno portato il proprio Ateneo al top nell’ultima edizione della competizione internazionale – un’occasione unica per confrontarsi con studenti di diverse culture giuridiche e per avere un primo approccio ad un caso pratico durante la carriera universitaria.
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AUTOIMPRENDITORIALITÀ
come occasione di crescita umana e p professionale. È questa la sintesi più completa del contest per giovani imprenditori Jump-Start che si è svolto all’Università Cattolica lo scorso 23 giugno. L’incontro ha rappresentato il momento conclusivo del progetto Jump-Start. Avviare i giovani verso percorsi di autoimprenditorialità, un ambizioso programma realizzato grazie al finanziamento di Regione Lombardia, a valere sull’Avviso pubblico per la presentazione di proposte di Mobilità creativa in Europa rivolte a inoccupati/disoccupati. Grazie a questo programma, sei giovani selezionati dall’Università Cattolica hanno svolto uno stage della durata media di tre mesi in aziende e centri europei che operano in differenti ambiti culturali. In particolare, Francesca Barbalace ha trascorso un periodo di studio e lavoro in Imprensa da Universidade de Coimbra (Portogallo); Roberta De Gregorio o a Educathyssen – Museo Thyssen-Bornemisza
(Spagna); Eleonora Fornasarii a Calon TV (Galles), Irene Geronimii a InkYMind (Inghilterra), Chiara Marii al Muzej Suvremene Umjetnosti Zagreb (Croazia), Francesco Realee alla casa editrice Brill (Olanda). Durante il contest, i sei partecipanti hanno presentato le loro proposte progettuali realizzate durante il periodo di stage all’estero davanti a una giuria qualificata di esperti composta da Emil Abirascid, giornalista e fondatore di Startupbusiness, Pietro Biancardi, editore, Casa Editrice Iperborea, Mario Gorni, pre-
I magnifici 7 al Vis Moot OPO LUNGHI MESI di studio
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del caso, siamo arrivati carichi a Vienna con l’obiettivo di passare il fatidico round dei 64», racconta Mariafiore Miniussi, neolaureata in Giurisprudenza, una dei sette studenti selezionati per partecipare al Willem C. Vis International Commercial Arbitration Moot. Con lei Alessandro Basile, Lucia Pontremoli, Riccardo Robuschi, Vanessa Zanetti, Maria Paola Murdolo o e Dario Simone Palmiotti. Il Vis Moot è una competizione internazionale tra atenei che si sfidano in una simulazione di arbitrato internazionale su un particolare caso pratico articolato e affascinante. Più di 300 università da tutto il mondo si sono ritrovate a Vienna a discutere la causa davanti a collegi arbitrali composti da prestigiosi docenti, avvocati ed esperti dell’arbitrato internazionale. «Quando la nostra Università è stata annunciata tra le finaliste – afferma Mariafiore, che a
Vienna era con Vanessa oralist di fronte ai tribunali arbitrali – abbiamo pensato che il lavoro sodo di un intero semestre era stato ampiamente ripagato nell’attimo della proclamazione». Un sentimento condiviso da tutta la squadra e che ha reso orgoglioso il professor Luca Radicati di Brozolo, responsabile del progetto: «Il successo degli studenti del nostro Ateneo, così in alto già al secondo anno di partecipazione, testimonia che costanza e dedizione qui, come nell’ambito professionale, sono le chiavi di volta per raggiungere traguardi all’apparenza insperati». Sulla stessa linea i due coach che hanno seguito e preparato il team: «Durante le udienze, il mio collega Flavio Ponzano o e io – spiega l’avvocato Giovanni Mio – soffriamo come gli allenanuto tori delle squadre di calcio durante una finale. Ogni sforzo è stato ampiamente ripagato dall’annuncio che l’Università Cattolica era riuscita a superare i General Rounds, entrando tra le migliori
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Con il Cesi in Libano per aiutare i profughi siriani di Giuseppe Francaviglia nei campi profughi siriani in Libano. Il progetto Tutori di resilienza del Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi) è approdato nel Paese dei Cedri. Da maggio, per cinque mesi, operatori formati in loco lavoreranno soprattutto con i minori per promuovere la loro capacità di risollevarsi dagli eventi traumatici per riorganizzare positivamente la propria vita. Durante la prima missione, che si è svolta in Libano lo scorso maggio, Veronica Hurtubiaa e Alessandra Cipolla dell’Unità di Ricerca sulla Resilienza dell’Ateneo hanno condotto un corso di formazione che ha coinvolto 25 operatori sociali provenienti dalla Siria e dal Libano, cui si affiancavano workshops creativo-espressivi con i bambini siriani rifugiati nel campo profughi di Shatila, a Beirut. «Il nostro lavoro – spiega Veronica, tutor senior del progetto – ha l’obiettivo di formare personale locale capace di promuovere la resilienza tra i bambini grazie a un supporto psico-sociale, attraverso attività ludiche che utilizzano linguaggi
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come il disegno, la musica, il teatro o la fotografia. In questo modo il bambino riesce a esprimersi attraverso altri canali, superando l’imbarazzo creato a volte dalla parola. Le lezioni con gli operatori hanno una parte teorica e una pratica, così gli adulti sperimentano di persona quello che poi insegneranno ai bambini». «Abbiamo trovato un gruppo molto motivato – racconta Alessandra, neo laureata in Psicologia – costituito da persone di diversa provenienza religiosa (cattolici, cristiani maroniti, musulmani) ed è stato interessante vedere l’evoluzione di un gruppo così eterogeneo. Inizialmente le differenze erano più consistenti e visibili. Poi grazie al tempo trascorso insieme quotidianamente gli operatori sono riusciti ad avvicinarsi molto fra loro». Già realizzato in altri contesti internazionali quali Giordania, Mali, Gaza con il supporto di diverse istituzioni, il progetto Tutori di resilienza è promosso dal Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi) in collaborazione con Adyan Foundation e L’Oeuvre d’Orient, ed è sostenuto dal Bureau International Catholique de l’Enfance (Bice) e coordinato dalla professoressa Cristina
L’impegno della Cattolica per il Kurdistan ERBIL oltre tre milioni di persone sono state costrette a rifugiarsi in aree dove, seppure in condizioni disagiate, non subiscono la violenza della guerra. Circa 6.000 rifugiati sono stati accolti nel quartiere di Ainkawa 2, costituito da 1000 container messi a disposizione dalla Chiesa locale, grazie alla presenza attiva dell’arcivescovo caldeo di Erbil Bashar e con il contributo del governo che ha dotato gli alloggi di luce e acqua. I rifugiati in questo campo sono in maggioranza cristiani caldei e siriaci, altri sono sunniti e sciiti moderati, e 48 famiglie Yazidi. L’area, attrezzata per la mera sopravvivenza, non dispone di spazi comuni al di fuori dei 20 metri quadrati dove ogni nucleo vive. In questo contesto l’obiettivo dell’Università Cattolica, attraverso il Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale (CESI) e del master in Relazioni d’aiuto in contesti
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di sviluppo e cooperazione nazionale e internazionale diretto dalla professoressa Cristina Castelli, è il recupero del benessere psicofisico dei minori all’interno di spazi accoglienti e confortevoli dal punto di vista psicologico ed emotivo. Dopo una prima ricognizione e analisi dei bisogni, i prossimi passi si muoveranno nei mesi di luglio e agosto quando due diplomati del master andranno a Erbil come formatori per attivare il progetto. L’asilo che verrà costruito accoglierà due turni di 60 bambini, mentre i campi sportivi, uno da calcio
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e uno da pallavolo, saranno il primo luogo di aggregazione e svago per i giovani. Su entrambi i fronti gli educatori dell’Ateneo formeranno 15 social worker volontari – deputati alla presa in carico dei minori e allenatori per le squadre – identificati tra le persone sfollate ospiti del campo. La seconda fase del progetto nel prossimo autunno sarà destinata alla formazione specifica dei tutori di resilienza assistita, secondo il modello da anni sperimentato dall’Unità di ricerca sulla resilienza dell’Ateneo.
Castelli, direttrice dell’Unità di resilienza dell’Università Cattolica. È stata realizzata anche una guida Tutori della Resilienza (ed. Educatt) che è ora alla sua seconda edizione arricchita di esperienze consolidate, e che si rivolge a tutti gli operatori che a diverso titolo si occupano di realizzare progetti di resilienza, in particolare rivolti ai minori.
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Gli studenti della Cattolica volontari all’Edicola Caritas
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NDREA CARTABIA, del corso di
laurea magistrale in Mercati e strategie d’impresa della facoltà di Economia, è stato il primo di nove studenti volontari della Cattolica che hanno offerto il loro contributo a una presenza speciale dentro l’Esposizione universale milanese: quella dell’Edicola Caritas. Dopo di lui sarà la volta di Davide Amata, triennale in Scienze dei beni culturali (Lettere e filosofia), Valentina Bienati, quarto anno di Giurisprudenza, Mario Daniele, triennale in Economia e legislazione d’impresa (Economia), Letizia Degradi, triennale in Economia e gestione aziendale (Economia), Marta Favaron, triennale in Esperto linguistico per le Relazioni Internazionali (Scienze linguistiche e letterature straniere), Ena Peeva, triennale in Food Science and Technology (Scienze agrarie, alimentari e ambientali), Lucia Piemontesi, master in Ideazione e progettazione di eventi culturali, Marilena Scalia, magistrale in Psicologia delle Organizzazioni e del Marketing (Psicologia). Il servizio consiste nell’accompagnare, accogliere e spiegare alcune opere d’arte all’interno dell’edicola Caritas. Per arrivare preparati all’appuntamento gli studenti hanno svolto un breve percorso di formazione nella sede di Caritas Ambrosiana.
milano
Lincei, Quadrio Curzio presidente Quadrio Curzio è il nuovo presidente dell’Accademia dei Lincei. Lo ha eletto l’Assemblea dei soci nazionali il 12 giugno. Dal 2009 è stato vicepresidente dell’Accademia e presidente della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche. Professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, dove ha insegnato dal 1976 e dove è stato preside dal 1989 al 2010 della facoltà di Scienze politiche, nonché fondatore nel 1977 e da allora direttore del Centro di Ricerche in Analisi Economica e Sviluppo Economico Internazionale (Cranec) di cui attualmente è presidente del Comitato Scientifico. Membro della Academia
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Europae e di Organi di varie Fondazioni tra le quali: Edison, Balzan e Centesimus Annus. Fondatore nel 1984 e direttore della rivista del Mulino Economia Politica. Journal of Analytical and Institutional Economics – dal 2015 co-edita da Springer –, è editorialista de Il Sole 24 Ore. Ha avuto la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per i Benemeriti della Scienza
e della Cultura nel 2000, l’Ambrogino d’Oro della Città di Milano nel 2011, il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno, concesso da Papa Francesco nel 2014. Laureato in Scienze politiche alla Università Cattolica, è stato presidente dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, presidente della Società Italiana degli Economisti, membro dello Advisory Board del Centre for Financial History della Università di Cambridge. g È autore di molte pubblicazioni scientifiche edite con alcune importanti case editrici (Il Mulino, Oxford University Press, North Holland, Elsevier, Macmillan, Basil Blackwell, Springer-Verlag, Harriman House).
Economia e finanza, p premiata la ricerca del Dipartimento REMI, GRANT, BORSE per attività di ricerca. Sono alcuni dei riconoscimenti ottenuti a livello internazionale dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università Cattolica. Un risultato che attesta l’elevato valore scientifico dell’Ateneo nell’ambito delle discipline economiche e finanziarie. Al direttore del Dipartimento Massimo Bordignon, docente di Scienza delle finanze, è stato assegnato il premio internazionale Professor Luigi Tartufari per gli studi su Federalismo e Fiscalità, dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Sempre nel 2015 sono stati attribuiti su base competitiva otto EIEF Research Grant. Di questi, due sono stati vinti da ricercatori del Dipartimento: Simone Moriconi e Francesco Sobbrio
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rispettivamente con i progetti Is there a Cultural Dimension of Unemployment Attitudes? Theory and Evidence from International Migration e War of the Waves: Radio Propaganda, Violence and Political Polarization. Medesimo riconoscimento era stato ottenuto nel 2014 da Elena Cottini con il suo lavoro intitolato Job disamenities and worker risk profiles. Nell’autunno 2015 arriverà presso il dipartimento Domenico Massaro, vincitore del bando SIR, con un finanziamento del MIUR, con il progetto di ricerca su Macroeconomia Sperimentale. Francesco Maria Esposito ha vinto invece la borsa di studio Stringher-Mortara della Banca d’Italia, mentre Emiliano Santoro è stato Unicredit Foscolo Fellow per il 2013-2015 e svolgerà
il suo periodo di ricerca presso il Dipartimento. Per quanto riguarda finanziamenti ottenuti per l’innovatività dei propri progetti scientifici, i professori Salvatore Piccolo, e Tiziana Assenza hanno vinto un grant di durata biennale di Unicredit and Universities Knight of Labor Ugo Foscolo Foundation: il primo con il progetto Corporate Control and Banking Competition under Non-exclusive Lending; la seconda con il progetto Animal Spirits and Financial Crises. Infine sono tre gli assegnisti di ricerca – Alessandro Gobbi, Jakob Grazzini e Alessandro Speltaa – impegnati su progetti di studio finanziati dal Settimo Programma Quadro della Commissione Europea (Crisis, Rastanews e Macfinrobods).
RICONOSCIMENTI
Laura Silvia Battaglia Colomba d’oro per la Pace 2015
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A GIORNALISTA FRRELANCE, reporter di
guerra e tutor del master in Giornalismo della Cattolica Laura Silvia Battagliaa è tra i vincitori 2015 del Premio giornalistico Archivio Disarmo-Colombe d’Oro per la Pace. A premiare la giornalista, lo scorso 10 giugno al Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo – MAXXI di Roma, il Presidente della Camera Laura Boldrinii (nella foto di Renato Franceschin). «Con Laura Silvia Battaglia – si legge nelle motivazioni – la giuria del Premio Archivio Disarmo-Colombe d’oro per la pace ha inteso riconoscere l’impegno, la sensibilità e la competenza che caratterizzano la vita professionale di una giovane reporter non solo di guerra ma anche contro la guerra. Profonda conoscitrice del mondo islamico, Laura contribuisce con il suo lavoro attento e indipendente a superare gli stereotipi e a promuovere una cultura di pace, di tolleranza e di comprensione reciproca tra popolazioni caratterizzate sì da differenze, ma destinate a rispettarsi e a cooperare tra loro».
A Simonetta Polenghi la Medaglia Comenio
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stata conferita alla professoressa Simonetta Polenghi, direttrice del Dipartimento di Pedagogia della Cattolica, la Medaglia Comenio per il suo contributo scientifico agli Studi di Storia dell’educazione in Europa. Il premio è annualmente conferito dal Museo e Biblioteca Nazionale di Pedagogia g g Jan J Amos Comenius. È stato consegnato alla professoressa il 10 giugno scorso dalla direttrice Marketa Pánkovaa e dal prorettore dell’Università Karlova di Praga Zdenek Heluss a Liberec, nel Museo di Arte contemporanea, in occasione di un Congresso internazionale di Storia dell’educazione.
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Musica nelle scuole: idee, esperienze e nuovi progetti O SCORSO MAGGIO si è tenuta in Cattolica la seconda edizione del seminario di didattica della musica, organizzato dalla Rete delle Scuole medie ad Indirizzo Musicale della provincia di Milano, dal Dipartimento di Pedagogia e dall’Ufficio Scolastico regionale della Lombardia. L’incontro, introdotto dalla professoressa Simonetta Polenghi, è stato un confronto di esperienze e di divulgazione di buone pratiche in ambito musicale. L’iniziativa, curata dalla professoressa Gigliola Onorato, referente provinciale delle Scuole medie ad Indirizzo musicale, sempre in collaborazione con l’Università, rappresenta un’occasione di formazione-azione realizzato congiuntamente da dirigenti e docenti. Il seminario ha coinvolto rela-
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tori provenienti da diverse Regioni del Nord Italia con contributi finalizzati ad individuare un percorso di crescita con e attraverso la musica a partire dalla Scuola dell’Infanzia, procedendo tra le già collaudate esperienze della Primaria, fino alla Secondaria di primo grado. I punti nodali affrontati sono stati il carattere transdisciplinare della musica e la verticalizzazione della
formazione musicale, l’intento è stato di contribuire a fornire uno spaccato di ciò che concretamente avviene nelle scuole per diffondere esperienze già collaudate e replicabili in contesti e situazioni diverse e per fornire indicazioni di metodo. Inoltre se da un lato la collaborazione del Dipartimento di Pedagogia della Cattolica ha offerto prospettive di arricchimento scientifico sul piano della ricerca e ha aperto all’avvio di nuove sinergie, dall’altro la partecipazione di autorevoli personalità come il professor Luigi Berlinguerr (nella foto), presidente del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, ha consentito un aggiornamento sulle più recenti linee di indirizzo delle politiche scolastiche a livello nazionale.
Borse di studio in ricordo dei laureati ISTITUTO GIUSEPPE TONIOLO ha conferito, lo scorso 29 giugno, otto borse di studio ad altrettanti studenti meritevoli dell’Università Cattolica. Una borsa di studio è dedicata alla memoria del professor Felice Martinelli, scomparso lo scorso 7 aprile, per molti anni negli organismi dell’Istituto, un’altra è stata messa a disposizione da don Giovanni Avi, 85 anni, che, nel suo 60esimo di sacerdozio, ha ricordato il mezzo secolo di laurea in Lettere e Filosofia presso l’Ateneo del Sacro Cuore. Le restanti borse di studio sono state offerte, tramite una donazione all’Istituto Toniolo, dai familiari di laureati o ex
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studenti dell’Università di Largo Gemelli. Molto differenti tra loro le storie delle persone cui sono state intitolate le borse, ma tutte caratterizzate dal comune attaccamento all’Università Cattolica.
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La lezione di Connolly per il concerto del King’s College
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TORNATO IN CATTOLICA A, su invito di
Note d’inChiostro, il prestigioso coro del King’s College di Londra. Il coro diretto da Gareth Wilson si è esibito in concerto lo scorso 10 giugno nell’Aula Magna dell’Ateneo di largo Gemelli. L’esibizione è stata preceduta nel pomeriggio da un seminario di analisi storico-musicale di alcuni brani. Al concerto ha partecipato anche il Coro Note d’inChiostro dell’Università ((nella foto ritratto nel cortile di Santa Caterina d’Alessandria), che si è preparato al concerto, con un maestro d’eccezione: Stephen Connolly, già basso e vice-direttore dei «King’s Singers». Il 27 maggio, sempre in Cattolica, Connolly ha tenuto un seminario di perfezionamento vocale. All’evento, organizzato dalla direzione di Sede, dalla facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere e dal Coro e Ensemble «Note d’InChiostro», ha partecipato l’omonimo coro, a cui si sono aggiunti altri coristi milanesi accorsi per cogliere l’occasione di seguire una giornata di lezione con uno dei membri del più famoso gruppo di canto a cappella del mondo. Connolly, in sette intense ore di lavoro, ha affrontato cinque brani della tradizione corale inglese, attraversando un arco temporale di vari secoli, dalle composizioni di Byrd e Tallis fino ai mottetti latini di Stanford. È la prima volta che un’università italiana offre ai suoi studenti l’opportunità di seguire un seminario di perfezionamento cultural-musicale con un insegnante di tale livello e in un ambito – quello musical-performativo – solo in apparenza insolito rispetto alla quotidiana attività accademica. ( ) (m.b.
La Startup food si presenta alla Summer School dell’Istituto Toniolo MUNARII e Paola Amanyy presenteranno alle future matricole, il prossimo 1 settembre, Adwines & Food, start-up nel settore agroalimentare, distributrice di prodotti di eccellenza italiana su territorio nazionale ed internazionale tramite piat-
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taforma online e vendita diretta. L’incontro si terrà nell’ambito della Summer School realizzata dall’Istituto Toniolo, durante il percorso di orientamento alla scelta universitaria per studenti di IV e V scuola superiore. Nell’ambito dello stesso progetto, il vice presidente dell’As-
sociazione Luigi Cataldii è stato presente a Santa Cesarea Terme (LE) dal 21 al 24 luglio, per dialogare con gli studenti e condividere la sua lunga esperienza professionale. Laura Munari, laureata in Scienze Linguistiche, è attualmente Consigliera Nazionale di
Scienze Linguistiche di Alumni Cattolica Associazione Necchi che riunisce studenti, diplomati, laureati e coloro che hanno conseguito un master in Cattolica. Alumni Cattolica rappresenta uno strumento attivo per mantenere un legame costante tra ogni laureato e il proprio Ateneo.
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Festa del Sacro Cuore: p premiati il card. Sgreccia, Fiori e Nusiner
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Radioterapia oncologica tra arte e tecnologia
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O SPECIALE OMAGGIO agli amici dell’Università Cattolica è stato, lo scorso 11 giugno nell’Auditorium dell’Ateneo, il momento culminante delle celebrazioni per la festa patronale del Sacro Cuore. Quest’anno il riconoscimento – tradizione della sede di Roma della Cattolica – è stato attribuito al Cardinale Elio Sgreccia, Presidente Emerito della Pontificia Accademia per la Vita, e ad Angelo Fiori, professore Emerito di Medicina e chirurgia per il loro qualificato e prezioso servizio alla guida della rivista internazionale di Bioetica Medicina e Morale, iniziata nel 1951 dal fondatore dell’Università Cattolica Padre Agostino Gemelli e divenuta di fatto la prima rivista di bioetica. L’impegno di entrambi è stato alla base di una sistematica opera di introduzione della nuova disciplina nel dibattito nazionale ed internazionale, attraverso lo strumento qualificato della rivista scientifica di settore Medicina e Morale. L’Ateneo ha reso omaggio anche a Paolo Nusiner, direttore generale del quotidiano Avvenire, incarico che ricopre con dedizione dal 2002, esprimendo un particolare apprezzamento per la sua opera di direzione di un’azienda editoriale che da decenni è voce e punto di riferimento dei cattolici italiani. A premiare gli amici dell’Università Cattolica il rettore Franco Anelli e l’Assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori. In occasione della festa patronale sono state consegnate, com’è consuetudine della sede romana dell’Ateneo, le targhe di benemerenza al personale non docente della facoltà di Medicina e chirurgia e del Policlinico Gemelli con 20 anni di servizio.
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«Un saluto deferente al cardinale Sgreccia, a monsignor Giuliodori e un ringraziamento a tutti per la presenza a questa celebrazione di grande valenza identitaria e di riconoscenza verso il personale che da decenni costruisce questa realtà – ha detto il Rettore –. Oggi celebriamo una dimensione comunitaria, l’impegno culturale e il connubio fra scienza e fede e la centralità dei docenti e del personale. L’Università Cattolica è nata dalle persone, professori, studenti e personale che giorno dopo giorno costruiscono una Scuola. Il personale non docente del nostro Ateneo, che oggi ringraziamo, ha uno spessore e un valore che non si trovano facilmente altrove, ha reciproco rispetto e si sente unito dai nostri valori comuni». Nella Chiesa Centrale si è svolta una messa nella solennità del Sacro Cuore presieduta dal cardinale Sgreccia e concelebrata da monsignor Giuliodori. «La celebrazione di oggi – ha detto il cardinale Sgreccia – è per tutti un momento carico di significato, pieno di un messaggio, quello del Sacratissimo Cuore di Gesù. La Liturgia ci ha indicato già i contenuti di questo ricco messaggio. Con la Parola del profeta Osea, con la Parola di S. Paolo nella lettera agli Efesini e con il testo evangelico (Gv. 19,31-37). In questi tre passaggi c’è già tutto il contenuto e tutta la ricchezza del messaggio del Sacro Cuore nella Persona di Cristo». A conclusione della cerimonia è stata posta una targa di ringraziamento dedicata alla Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù, nel giardino antistante l’ingresso della facoltà di Economia per mantenere il ricordo della donazione dei terreni, fatta dalla Congregazione, sui quali è stata edificata la Facoltà.
FFRESCHI RAFFIGURANTI LE BELLEZZE
mozzafiato di Roma alle pareti del Centro Oncologico di Radioterapia del Policlinico universitario Gemelli, che fanno da cornice alle innovative tecnologie oggi disponibili per la cura dei tumori gestiti in forma multidisciplinare tra le equipe mediche, uniti a nuovi laboratori di ricerca; aree dedicate alla formazione di medici e operatori e spazi di ascolto e informazioni per i pazienti, che possono proseguire il dialogo con i curanti anche a distanza con un sito web dedicato: è, in sintesi, Gemelli T una struttura unica nel suo genere ART, in Italia, altamente specializzata, nato per offrire a degenti e a pazienti ambulatoriali trattamenti all’avanguardia in radioterapia oncologica in un contesto accogliente e confortevole. Il centro, diretto dal professor Vincenzo Valentini (nella foto), è stato inaugurato, il 18 maggio, alla presenza del Direttore Generale del Gemelli, Enrico Zampedri, del Direttore Amministrativo della Cattolica, Marco Elefanti, dell’ Assistente Ecclesiastico Generale dell’Ateneo, mons Giulio Giuliodori, del vice Preside della Facoltà di Medicina, Pierluigi Granone, del Direttore del Dipartimento di Scienze radiologiche, Lorenzo Bonomo, e del Presidente dell’AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica), Riccardo Maurizi Enrici. La tecnologia al servizio della conoscenza, la conoscenza al servizio dei pazienti, è questa la mission di Gemelli ART. «Possiamo definirla una dichiarazione di intenti – ha spiegato Valentini – con tecnologie e trattamenti d’avanguardia Gemelli Art conta di aumentare l’attività già molto importante che fanno della Radioterapia del Gemelli uno dei centri europei più accreditati nella cura dei tumori. Abbiamo curato circa 1.800 pazienti all’anno, più donne che uomini (55% contro 45%), mentre i bambini sono stati circa lo 0,3% e dovrebbero crescere allo 0,5%. Gemelli ART è un centro ospedaliero in cui si realizza il connubio tra arte, tecnologia e assistenza con lo scopo di sollevare lo spirito dei pazienti che si rivolgono al Gemelli in una fase difficile della vita». PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015
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Smile for Children: il contagio della solidarietà di Federica Mancinelli di aspettare nviti ed emergenze, le cose più belle nascono spontaneamente specialmente p se l’emergenza, g o almeno la necessità, è quotidiana. È il caso dell’iniziativa :-) Smile for Children, promossa nello scorso autunno dagli studenti delle facoltà di Economia e di Medicina e Chirurgia della sede di Roma. In occasione di una delle feste studentesche di inizio anno accademico, svoltasi lo scorso 16 ottobre, sono stati raccolti quasi 13.000 euro che gli studenti hanno devoluto in giugno all’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica del Policlinico Gemelli, diretta dal professor Riccardo Riccardi, per rendere un po’ meno pesanti e tristi le giornate dei bambini ricoverati grazie all’acquisto di arredi per la sala giochi del reparto. «Ringrazio sentitamente a nome dell’Ateneo i nostri studenti – ha dichiarato il rettore dell’Università Cattolica Franco Anellii –, che davvero hanno dimostrato di credere e mettere in pratica i valori per i quali hanno deciso di studiare nelle nostre Sedi. Il successo di questa iniziativa è l’esito di un’efficace collaborazione tra gli studenti, accomunati dal fine, particolarmente nobile, di alleviare il disagio dei bambini ricoverati nel reparto di Oncologia pediatrica. L’impegno profuso in questa iniziativa è espressione di autentica e sincera adesione ai principi che da sempre ispirano l’Ateneo dei Cattolici italiani». «Vogliamo ringraziare tutti i nostri col-
OSSERVASALUTE
Presentato il I° Report “Prevenzione vaccinale”
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VOLTE NON C’È BISOGNO
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leghi studenti – dichiara invece Virginia Fondacaro, rappresentante degli studenti della facoltà di Economia e co-promotrice dell’iniziativa – la Direzione di Sede, i Presidi delle nostre facoltà, Domenico Bodega e Rocco Bellantone, la professoressa Manuela Macinatii e tutti i docenti e le Aziende che hanno sostenuto il nostro progetto per donare un sorriso ai piccoli degenti e per non far dimenticare loro di essere bambini prima che pazienti». «Questo progetto – aggiunge inoltre Flavia Colombo, incaricata locale del Segretariato Italiano Studenti in Medicina – è nato dalla determinazione dei colleghi della facoltà di Economia che ci hanno coinvolto, ricordandoci che apparteniamo tutti a un’unica grande famiglia: l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fine di tutti i nostri sforzi sono i bambini che combattono ogni giorno la battaglia per la vita: speriamo che anche grazie alla nuova sala giochi potranno riacquistare, per qualche ora ogni giorno, il sorriso, l’allegria e la spensieratezza».
ITALIA NON È UNITA nell’offerta vaccinale, con la conseguenza di rischi differenti per la salute della popolazione pediatrica e adulta a seconda delle Regioni in cui si vive. Si registra una certa disomogeneità territoriale nell’offerta vaccinale, in quanto non si uniforma ancora il passaggio dall’obbligatorietà alla raccomandazione delle vaccinazioni Regione per Regione, circostanza che rende necessario un supplemento di formazione degli operatori sanitari, qualità delle informazioni sui vaccini, adeguate modalità di comunicazione ai cittadini e sistemi di monitoraggio. Ma non ci sono solo ombre: infatti si riducono negli anni i casi di notifica della maggior parte delle malattie prevenibili con le vaccinazioni, come Morbillo ed Epatite B, e si va sempre più diffondendo il valore economico-etico-sociale delle vaccinazioni. C’è molta strada da percorrere per ottenere il massimo dei benefici dalla prevenzione offerta dai vaccini oggi disponibili, sia nel lungo e medio periodo per la popolazione pediatrica, sia nel breve termine per la popolazione adulta e soprattutto anziana. Sono questi in sintesi i principali dati emersi dal I Report “Prevenzione vaccinale” presentato lo scorso 19 giugno presso il Policlinico Gemelli. Il I Report , è stato pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, diretto dal professor Walter Ricciardi, con il sostegno delle aziende farmaceutiche Crucell, Glaxo Smith Kline, Pfizer e Sanofi Pasteur MSD.
Scabbia tra i migranti, pronto intervento del Gemelli SANITARIA, dono di farmaci e tanta umanità: si concretizza così l’intervento sociale e sanitario di un team di medici del Policlinico Gemelli, sostenuti dalla Direzione Generale e dalla Direzione Sanitaria dell’ospedale, messo in atto a seguito dell’intensa diffusione della scabbia che ha afflitto nelle settimane scorse numerosi migranti e rifugiati, in sosta nel campo attrezzato nei pressi della Stazione Tiburtina di Roma. «È da tempo – racconta Rodolfo Capizzi, uno dei medici dermatologi volontari – che, insieme a studenti dell’Opera Regina Apostolorum di Roma, consegniamo pane e viveri ai
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senza fissa dimora del quartiere di Ponte Mammolo. Appena è scoppiata l’ultima emergenza abbiamo offerto, sensibilizzati da don Marco Fibbi, parroco della parrocchia di San Romano Martire al Tiburtino, il nostro sostegno e ci siamo subito accorti che, a causa delle pessime condizioni di igiene, la scabbia si è rapidamente diffusa fra i migranti. Si tratta di un’infezione banale che può complicarsi se non trattata, ma che si cura con l’applicazione di una semplice pomata e certamente non si trasmette con una stretta di mano. È però vero che le condizioni in cui versano i migranti impongono il contatto prolungato pelle-pelle e il non poter-
si detergere accuratamente e cambiare d’abito ogni giorno favoriscono la trasmissione del parassita». Per realizzare questo intervento la Farmacia interna del Policlinico ha reso disponibili circa 20 litri di farmaco (benzoato di benzene) sufficienti a curare fino a mille persone. «Attualmente – proseguono i medici volontari del Gemelli – la situazione è p più sotto controllo. È certamente necessario mantenere costanti le condizioni di pulizia e igiene generale affinché la diffusione e il contagio non si ripetano. I farmaci che noi applichiamo uccidono uova e insetti, ma questi ultimi possono sopravvivere fino a una
settimana sugli abiti, spesso gli stessi indossati dai migranti per molti giorni: per questo, a causa del contatto stretto e ripetuto, i migranti si contagiano a vicenda e soffrono certamente molto a causa dell’intensità del fastidio dovuto all’infezione: l’attenzione sulle condizioni di igiene e sicurezza socio-sanitaria nei campi sosta va mantenuta alta e costante» ((f.m.).
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Gemelli, primo p centro integrato g per le cardiopatie congenite E PERSONE,
laziali e non, nate con una cardiopatia congenita e divenute adulte possono usufruire di cure a 360° grazie a un team multidisciplinare costituito presso il Policlinico Gemelli in stretta collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in cui sono state curate da piccole. Operativo da ottobre 2012, nell’ambito del Dipartimento di Medicina Cardiovascolare del Gemelli, si tratta di una realtà unica nel Lazio, e tra le poche in Italia, di un percorso clinico-assistenziale per il trattamento del paziente adulto con cardiopatie congenite.
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«Nell’ambito del progetto GUCH (Grown Up Congenital Heart) del Gemelli, spiegano Filippo Crea, direttore dell’UOC di Cardiologia, e Massimo Massetti, direttore dell’UOC di Cardiochirurgia, il 16 maggio è stato organizzato il First International Symposium on Grown-Up Congenital Heart Disease con l’obiettivo di promuovere la conoscenza circa la diagnosi e il trattamento delle principali patologie di questa nuova popolazione di pazienti». «L’incidenza stimata di cardiopatie congenite in Italia – spiega Gianluigi Perri, referente progetto GUCH del Policlinico Ge-
melli – è circa l’8-10 per mille soggetti nati vivi, per cui, tenendo conto che il numero di bambini con cardiopatie congenite l’anno è di oltre 4.500, si può stimare che circa 90.000 bambini negli ultimi 20 anni siano affetti da cardiopatia congenita. Grazie alle cure sempre più all’avanguardia in età pediatrica, oggi gran parte di questi pazienti diviene adulta e va presa in carico in strutture sanitarie ad hoc quando il centro pediatrico non può più farsene carico». Da quando il progetto GUCH è partito al Gemelli sono stati già presi in carico più di 180 pazienti.
Daria Bignardi presenta la sua Santa degli impossibili che è solo nei momenti di prova che le persone ritrovano se stesse: è ciò che succede a Mila, una donna che solo a contatto con la vita di un ospedale capirà tutto e più p p a fondo di sé. È questo il filo del racconto di Daria Bignardi, La Santa degli impossibili, presentato lo scorso 22 maggio nella hall del Policlinico Gemelli, in uno degli incontri del ciclo Il cielo nelle stanze, moderato dalla giornalista Maria Grazia Capulli. «Mila è una donna – ha esordito Bignardi – convinta di essere immune a tutto. L’incontro della sua vita avviene proprio in un ospedale dove una persona la mette in
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contatto con la figura straordinaria di Santa Rita da Cascia». Un romanzo che esalta i valori dell’empatia e della forma letteraria: «Si scrive per condividere – ha concluso l’autrice – Scrivere significa passare molto
tempo da soli, bisogna avere un forte bisogno per farlo. Questo libro è stato per me un grande piacere: condivido una grande storia femminile, sulla consapevolezza, sulla strada da prendere. Un libro per tutti noi».
La molecola che alimenta la crescita del cancro del colon della facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica hanno scoperto che l’ossido di azoto (NO) aiuta il cancro del colon a crescere. I ricercatori hanno osservato che le cellule staminali malate presenti in sede (da
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cui origina il tumore) producono ossido di azoto in elevata quantità favorendo la progressione della malattia. Inoltre altri esperimenti hanno dimostrato che interrompendo la produzione di NO si arresta la progressione del cancro. I risultati dello studio, coordinato da
Antonio Gasbarrini, direttore dell’ UOC di Medicina Interna, Gastroenterologia ed Epatologia del Gemelli, e condotto da Maria Ausiliatrice Puglisi, ricercatrice della UOC, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista The Journal of Pathology.
THULIM
Il laser made in Italy per interventi soft
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alle équipe di urologi del Policlinico Gemelli, coordinati dal professor Pierfrancesco Bassi, direttore della Clinica urologica, è arrivato un laser intelligente made in Italy che consente interventi mininvasivi in campo urologico, con notevoli vantaggi per il paziente e non solo. A cominciare dal minore tempo di degenza ospedaliera (in media un ricovero post operatorio di 1-2 giorni), rapida rimozione del catetere vescicale (già dopo 12 ore dall’intervento), minore rischio di sanguinamento (e quindi di trasfusioni), minore rischio di sindrome da iposodiemia (riduzione della concentrazione di sodio nel sangue dovuta a sovraccarico di assorbimento di liquidi legato alla durata della procedura). Si tratta del Thulim laser (sistema laser Cyber TM 200 W) per i pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna, per i quali vi è un’indicazione chirurgica, donato al Gemelli dalla Società Quanta System S.p.a., per destinarlo all’impiego clinico nelle strutture assistenziali del Policlinico. Con questo laser è possibile trattare anche pazienti con problematiche cardiologiche (per esempio soggetti in terapia anticoagulante/antiaggregante per i quali le altre tipologie di intervento sarebbero sconsigliate per l’aumentato rischio emorragico). «La continua innovazione tecnologica nell’attività assistenziale del Policlinico è uno dei nostri capisaldi per offrire ai pazienti che si rivolgono da tutto il Paese al Gemelli le migliori terapie; l’impiego di questo nuovo laser, frutto della genialità italiana, di cui i nostri pazienti stanno usufruendo per la generosità di Quanta System, bene si inserisce nel contesto di costante acquisizione delle migliori soluzioni cliniche», ha affermato il direttore Generale del Gemelli Enrico Zampedri. N FORZA
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brescia
Frames: ggli scatti di 20 fotografi under 35
ARTE
6PMYourLocalTime: una mostra, quattro fusi orari
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under 35 hanno offerto uno spaccato del territorio bresciano durante la mostra Frames, curata da Elena Di Raddo e Fabio Paris, docenti dell’Università Cattolica. La mostra è stata realizzata dal Laboratorio di organizzazione di eventi espositivi in collaborazione con altri laboratori dell’indirizzo in Storia dell’arte contemporanea (Laboratorio di comunicazione e ufficio stampa per gli eventi, Laboratorio d’arte: evoluzione e tipologie delle nuove professioni) attivati all’interno del corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo (S.t.ar.s.). Il percorso espositivo, allestito nella Sala del Grande Miglio in Castello, ha raccolto la selezione di fotografie di 20 fotografi bresciani che hanno scelto il mezzo fotografico quale veicolo per guardare e interpretare il mondo circostante attraverso diverse visioni e linguaggi: foto di architettura, fotogiornalismo, foto di paesaggi urbani foto di ricerca artistica contemporanea, foto di moda e del territorio. Attraverso lo sguardo attento di giovani professionisti, già riconosciuti nel mondo dell’immagine, che dedicano parte della loro attività a una ricerca più intima e artistica, la mostra ha offerto un taglio dinamico sulla dimensione dell’oggi, non più pensabile nell’ambito ristretto della città di provincia, ma sempre dinamicamente aperta e globalizzata. Dai luoghi di incontro dei giovani della città, ai dettagli architettonici della nuova Brescia, che si integrano e allo stesso tempo contrastano con i fasti antichi dell’eclettismo che caratterizza il suo tessuto urbanistico, ai
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ENTI FOTOGRAFI BRESCIANI
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volti multietnici che popolano le sue strade, fino agli sguardi oltre i confini nazionali, la mostra ha avvicinato i visitatori al modo di osservare la realtà dei giovani che hanno scelto la fotografia come mezzo per fissare l’immagine. La mostra è stata costruita attorno a quattro grandi temi: il paesaggio, la moda, la società, l’astrazione dell’immagine. Il primo tema era riferito sia a reportage in zone remote del mondo, dove l’obiettivo interpreta le bellezze della natura incontaminata, sia alle nuove costruzioni della città di Brescia che ne hanno trasformato il profilo urbano. Le fotografie riescono a sorprendere lo sguardo disattento del quotidiano, rivelando inediti punti di vista e svelando forme e ritratti talvolta davvero di grande fascino. Alcuni reportage dedicati al mondo circense, alle parate gay o ai concerti hanno colto inoltre gli interessi per mondi paralleli, fantasiosi e divertiti, spesso molto vicini alla realtà giovanile. Altri hanno raccontato l’ambito della moda con raffinata esecuzione tecnica, soffermandosi sul corpo e sualla sua immagine. Mentre più strettamente legate alla composizione sono state le fotografie che astraggono dal paesaggio architettonico costruito o da oggetti colti nell’ambiente, giochi di linee e di colori, dimostrando grandi capacità di sintesi compositiva e formale. Gli autori delle fotografie in mostra sono: Arnaldo Abba, Erminando Aliaj, Mario Barnabi, Naima Bettinsoli, Nicolò Brunelli, Tommaso Cuccia, Rita Duchi, Davide Fogazzi, Nicola Garzetti, Michele Gusmeri, Danilo Ligato, Karim El Maktafi, Oriella Minutola, Sami Oliver Nakari, Gloria Pasotti, Anastassia Semenova, Giulio Tonincelli, Carloalberto Treccani, Roberto Zambelli, Stefania Zorzi.
INVITO È PARTITO DAL CASTELLO di Brescia mercoledì 22 luglio, quando nell’ambito del festival MusicalZoo, il Link Art Center ha lanciato 6PMYourLocalTime, una mostra interattiva unica nel suo genere che ha coinvolto 200 tra gallerie, studi d’artista, spazi non profit di tutta Europa, attraversando quattro fusi orari. L’obiettivo è stato quello di cooperare per mettere in contatto contemporaneamente esposizioni d’arte allestite in numerose città europee. Fra queste c’era anche Brescia con il Link Art Center, un centro artistico fondato dal professor Fabio Paris, che coordina il laboratorio di Organizzazione di eventi attivato dal corso di laurea in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo (Stars) della facoltà di Lettere e filosofia. Nel gruppo figurano anche quattro studentesse dello Stars: Chiara Rigolli, Chiara Chiarelli, Linda Rocco e Miriam La Rosa, scelte per le capacità individuali messe in evidenza durante i laboratori e i progetti seguiti durante il percorso di studio. Le giovani organizzatrici di eventi si sono dette molto motivate e desiderose di affiancare il managing director Fabio Paris nelle relazioni con gli enti, i musei, le associazioni nazionali ed europee, gli artisti che parteciperanno alla manifestazione bresciana, così come per l’importante fase del fund raising. g È stata questa un’occasione per mettere a frutto le conoscenze apprese e per testare sul campo le proprie competenze e abilità. Sarà un evento molto impegnativo che porterà a Brescia più di duecento artisti e gallerie che esporranno le loro opere oltre le mura del Castello. Le opere sono state viste dai vari pubblici nelle molteplici sedi e condivise sui social media tramite l’hashtag #6PMEU e raccolte in simultanea sul sito ufficiale dell’evento, creando così, grazie alla rete e alla tecnologia, una prima vera mostra internazionale.
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Brescia Musei e Cattolica alleanza per i beni culturali Brescia Musei e Università Cattolica del Sacro Cuore, con un accordo quadro firmato ufficialmente il 9 giugno, danno l’avvio a un rapporto di stretta collaborazione finalizzato alla realizzazione congiunta di numerose attività. L’intesa è stata siglata dal presidente della Fondazione Massimo Minini (a sinistra nella foto con Panzeri e Castelletti) e dal direttore di sede dell’ateneo Giovanni Panzeri, alla presenza di Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Brescia. I progetti che saranno condivisi rientrano negli ambiti delle attività sia culturali che scientifiche, della formazione e della didattica, con una particolare attenzione verso studi e ricerche specifiche. Le aree tematiche
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ONDAZIONE
relative alle attività culturali che coinvolgeranno gli studenti saranno molteplici: dalla ricerca scientifica all’ideazione e gestione di un evento culturale, dalla mediazione culturale e linguistica alle nuove tecniche di comunicazione e promozione, comprese le attività educative e di counseling. Particolare impegno da parte di entrambi gli enti sarà riservato a favorire la collaborazione reciproca nella realizzazione della ricerca con orizzonti plurien-
nali e tramite tesi di laurea e di dottorato di ricerca, oltre che di attività di formazione e didattica come stage e tirocini, esercitazioni, attività e corsi di formazione post-diploma e post-laurea, conferenze, dibattiti e seminari, percorsi e iniziative di formazione ed educazione anche non formale. A completare le già numerose attività, i due enti si propongono di favorire la collaborazione reciproca per studi, consulenze tecnico-scientifiche,
nonché per la partecipazione congiunta a programmi di ricerca finanziati, sia a livello nazionale che internazionale. Un accordo significativo, che sancisce una collaborazione, grazie a cui l’Ateneo offrirà ai propri studenti una formazione sul campo attraverso l’esperienza diretta nell’ambito dei beni e delle attività culturali. Dall’altra la Fondazione Brescia Musei beneficerà del sostegno importante dell’Università Cattolica, nell’impegno della continua valorizzazione dei Beni e delle attività che gestisce e promuove. L’avvio di questo percorso di collaborazione è iniziato circa un anno fa con la mostra Arte cinetica, ospitata negli spazi espositivi della Sala dell’affresco, nel Museo di Santa Giulia.
Sostenibilità: sboccia il «Vivaio di Asa» ASA con l’app multimediale I don’t waste utile per combattere lo spreco alimentare, ha vinto il primo premio, ex equo con un altro gruppo, al concorso Vivaio Bresciano concorso d’idee. Gli ideatori di tale applicazione, Elisa Zane, Serena Mazzoli, Alberto Zane, Helga Ferraglio, da tempo collaboratori di Asa, hanno convinto pubblico e giuria grazie sia alla bontà dell’intuizione in merito alle tematiche della sostenibilità, sia alla semplicità tecnologica d’utilizzo che ne favorisce una vasta accessibilità
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L TEAM DI
sociale. Il concorso di idee Vivaio bresciano, promosso dall’Associazione industriali giunto a conclusione con la premiazione finale allo spazio espositivo Brend, ha avuto come obiettivo l’elaborazione di un progetto sul tema dello sviluppo sostenibile e del risanamento del territorio cittadino, per promuovere buone pratiche attente all’ambiente. Ventiquattro i progetti inizialmente in gara, scremati da una giuria di esperti del mondo imprenditoriale e accademico, fino ad arrivare a dieci. La pertinenza con l’oggetto del
bando, l’originalità, l’apprezzamento del pubblico dei social, la valenza estetica, la realizzabilità anche in altri siti, sono stati alcuni dei criteri di giudizio. Il contributo di cinquemila euro è stato così diviso in due parti, mentre la partecipazione al master in Economia e sviluppo all’Isup, Italian start up, dei Giovani imprenditori dell’Aib, e la possibilità di realizzare concretamente l’idea seguiti da un tutor, sono stati estesi a tutte e due i vincitori. Lo sviluppo di un App che limiti il consumo di cibo e promuova stili di
vita consapevoli è alla base di I don’t waste, l’applicazione consentirà di ricevere sullo smartphone la segnalazione dei prodotti in scadenza presenti nel proprio frigorifero, oltre ad aiutare a compilare una lista della spesa intelligente in una logica di sostenibilità alimentare.
PROGETTO
In archivio: dalle carte alla storia
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in archivio: dalle carte alla storia. È questo il titolo di un progetto condotto nei mesi scorsi dall’Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contemporanea dell’Università Cattolica, in collaborazione con il liceo socio-economico e delle scienze umane dell’Istituto Fabrizio TUDENTI
De Andrè. Una dozzina di ragazzi dell’ultimo anno hanno lavorato su documenti originali presenti all’interno dell’Archivio. Due le tematiche prese in considerazione: Il cinema nel periodo fascista e I bombardamenti sulla città di Brescia tra il 1944 e il 1945. Le ricerche hanno prodotto dei lavori multimediali che sono stati presentati in università e nella sede del liceo. I ragazzi, guidati dai loro insegnanti, hanno illustrato i risultati degli studi elaborati nel corso di numerose lezioni pomeridiane svolte presso l’Archivio con l’assistenza del professor Rolando Anni e della ricercatrice Maria Paola Pasini. «Toccare queste carte ingiallite e polverose è certamente più coinvolgente che studiare la storia sui libri di scuola – dicono gli studenti che hanno seguito il progetto». PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015
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brescia
EVENTO
Talento, altro che talent
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Q Questura e Cirmib monitorano e studiano le migrazioni SIGLATO un protocollo d’intesa tra la Questura di Brescia e l’Università Cattolica per studiare e monitorare il fenomeno migratorio. Sarà il Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni Brescia (Cirmib) a coordinare la collaborazione; esso fornirà una consulenza scientifica sul tema dell’accoglienza, al fine
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STATO
di suggerire alcune linee guida per favorire il processo di integrazione. La Questura intende creare un help desk on-line in sinergia con il Centro di Ricerca; tale servizio si configurerà come un approfondimento sulle procedure di rilascio del permesso di soggiorno che non trovano un immediato riscontro nella legislazione. Il Cirmib si impegna anche
a fornire alla Questura stagisti e tirocinanti che svolgeranno il loro operato presso l’Ufficio Immigrazione e insieme condivideranno i dati relativi al fenomeno migratorio, fatto spesso ostacolata dal complesso rapporto tra l’Ente ed il ministero degli Interni. Il nuovo protocollo inoltre favorirà la formazione di studenti che opereranno nel sociale.
HE COS’È IL TALENTO? È la domanda
che si sono posti gli studenti del Laboratorio di organizzazione di eventi culturali dello Stars. Un interrogativo non banale in tempi di sovraesposizione di questa parola, soprattutto nell’ambito televisivo. Da questa domanda ha preso corpo l’evento MayBe Talent – Il talento in campo: capirlo, mostralo, festeggiarlo che si è tenuto il 22 maggio. L’iniziativa è nata dalla volontà degli studenti del Laboratorio di approfondire il talento nelle sue molteplici forme artistiche: dall’arte figurativa alla letteratura, dallo sport al mondo della moda. La scelta di focalizzare l’attenzione su questo tema è derivata dalla constatazione di come oggi il termine talento rischi di risultare abusato. Si sta forse perdendo la capacità di valutare e distinguere un vero talento da ciò che si camuffa come tale. Quando si può definire talento un’abilità? Il talento è un dono innato oppure si può acquisire? Come scoprirlo e in che modo valorizzarlo? Queste sono alcune delle domande che gli studenti si sono posti nel dedicarsi al progetto
Studenti in scena con “La suocera” di Terenzio del laboratorio di drammaturgia latina si è concluso con lo spettacolo teatrale Hecyra, tratto dall’omonima commedia di Terenzio, andato in scena domenica 7 Giugno al Santa Chiara di Brescia. Si tratta di un progetto che vuole rinnovare la cultura antica, sottrarla ai banchi, alle biblioteche, portarla alla gente, far vedere quanto sia viva e concretamente sappia trasmettere emozioni. L’idea di far fare questa esperienza agli studenti è stata proposta da Massimo Rivoltella, docente della cattedra di Letteratura Latina e si concretizza con il lavoro di Stefano Rovelli, attore dell’associazione Kerkís di Milano e cultore della materia di lingua e let-
L’
ATTIVITÀ
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teratura latina e di Chiara Pizzatti, laureanda di Lettere e assistente alla regia del CTB, insieme ad altri nove giovani universitari. «Per quattro mesi sotto la guida di Stefano e Chiara – dicono gli studenti – abbiamo urlato, riso, cambiato espressione, improvvisato situazioni assurde per sbloccare i nostri sensi e lasciare ogni paura. Nel momento in cui abbiamo iniziato ad approcciarci al personaggio, in ognuno di noi è avvenuta una lenta metamorfosi, siamo usciti da noi stessi. Con dedizione abbiamo imparato il copione. Sono stati creati gli atti, i tempi comici e tragici, le musiche». “La suocera” è una commedia borghese che non fu molto amata dal pubblico
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ai suoi tempi, ma l’umanità dei suoi personaggi e la linearità della trama delle sue commedie ne hanno fatto un modello per il teatro moderno eppure, a differenza di Plauto, non viene spesso rappresentato. A farlo, questa volta, ci hanno pensato gli studenti che frequentano il corso di latino della Cattolica.
e attorno alle quali si è discusso con il gallerista Massimo Minini, il libraio Marco Serra Tarantola, il giornalista Elia Zupelli, il socio fondatore di Talent Garden Lorenzo Materninii e il ciclista Fabrizio Bontempi. Moderatrice del confronto la giornalista e docente dell’Ateneo Francesca Sandrini. Un secondo momento è stato dedicato alla presentazione di alcuni cortometraggi realizzati dagli studenti del percorso cinema del corso di laurea Stars, introdotti da Matteo Asti, e uno spazio è stato riservato all’esposizione di diverse fotografie degli allievi che partecipano al laboratorio fotografico di Bob Tyson. Si è potuto inoltre assistere a una sfilata di abiti creati a mano, mentre alcuni graffitari hanno intrattenuto gli ospiti realizzando le loro opere dal vivo. Per coronare l’evento si è tenuta l’esibizione di gruppi musicali locali, formati da giovani musicisti: Trio soft-pop di Bellini, Manenti e Molinari, Alessandro Giudici, Yolomitas Project, Laid-back Attitude.
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Ricerca e Università al servizio della filiera del pomodoro al servizio della coltura e podell’industria del p modoro. È stato il filo conduttore del convegno Il sistema della ricerca e dell’innovazione per il pomodoro da industria a servizio del consumatore a Expo 2015, organizzato a Milano Expo nell’ambito della Settimana Mondiale del Pomodoro. Presenti docenti ed esperti dell’Università Cattolica di Piacenza e dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con la Stazione sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, l’Azienda Sperimentale Vittorio Tadini, l’Azienda Sperimentale Stuard. Dopo l’apertura dei lavori a cura del Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Paola De Michelii (nella foto) e di Simona Caselli, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romana, tanti sono stati gli aspetti produttivi esaminati dal convegno sotto il profilo dell’innovazione, grazie agli interventi dei professori Gabriele Canali ((nella foto), Vincenzo Tabaglio, Vittorio Rossi, Claudio Baffi e Lorenzo Morelli: l’organizzazione della filiera, l’agronomia, la sperimentazione sul campo, le tecnologie per la sostenibilità e per la tracciabilità e le valenze nutrizionali.
In particolare il professor Canali ha sottolineato come l’Organizzazione Interprofessionale (OI) del pomodoro da industria sia «ancora nella sua fase adolescenziale, deve ancora prendere consapevolezza di se stessa. Ma è l’ unica realtà in Italia con una forma organizzativa di filiera così avanzata. Occorre investire in innovazione e ricerca per accrescerne la competitività». Vincenzo Tabaglio ha invece ribadito come l’ avvenire non si preveda, ma si debba preparare e il professor Rossi ha stigmatizzato le azioni necessarie per fare concretamente agricoltura sostenibile «fare, calcolare, comunicare, migliorare», mentre il professor Baffi ha parlato delle ricerche realizzate presso la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Cattolica per mappare con certezza scientifica la provenienza del pomodo-
ro. Infine il Preside della facoltà piacentina Lorenzo Morelli si è soffermato in particolare sulle valenze nutrizionali del pomodoro e sulla loro corretta comunicazione, illustrando gli approcci molto diversi nei confronti delle proprietà del pomodoro in Europa e in America. «In Europa la comunicazione sulla salute degli alimenti è rigidamente regolamentata, con l’obbligo di precisi riconoscimenti di natura scientifica da parte dell’EFSA, l’autorità europea alimentare, basati su prove e studi sull’uomo». «Nonostante vi sia un’ampia letteratura scientifica sul pomodoro – ha sottolineato – ed in particolare sugli effetti di uno dei suoi elementi più noti, il licopene, oggi occorre fare una ricerca di tipo nuovo, con studi clinici che possano dimostrare le reali qualità del pomodoro e migliorare quindi anche il prodotto».
Viva Sustainable Wine, il marchio dell’Ambiente per i vini “sostenibili” STATO PRESENTATO nell’am-
È
bito di Expo 2015 il marchio Viva del Ministero dell’Ambiente che identifica i vini italiani prodotti con criteri di sostenibilità, cioè nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Primo marchio al mondo promosso da un governo nazionale, è il risultato di tre anni di lavoro sperimentale, coordinato da tecnici del Ministero e supportato scientificamente da tre centri di ricerca universitari tra cui anche Opera, Centro di Ricerca per la so-
Benessere locale, crescita globale
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A RICERCA E L’UNIVERSITÀ
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CONFERENZA RSA
stenibilità in agricoltura dell’Università Cattolica di Piacenza. Aria, Acqua, Vigneto, Territorio: queste le dimensioni della sostenibilità del vino prese in
considerazione dal marchio Viva – Sustainable Wine. «Fra i molti test a cui sono sottoposti i vini a marchio Viva ci sono anche quelli sul sapore. Un team di esperti ha realizzato una prova di assaggiatori con etichetta visibile e non – spiega Ettore Caprii (nella foto) direttore di Opera. La risposta che abbiamo ricevuto finora è molto positiva, soprattutto tra i consumatori più giovani. I vini sostenibili sono percepiti migliori anche nelle espressioni organolettiche».
ARTECIPAZIONE
straordinaria per la Conferenza Europea 2015 di Regional Studies che si è conclusa a Piacenza il 27 maggio scorso: 430 ricercatori provenienti da 43 paesi del mondo, tra i quali Cina, Brasile, India, Nuova Zelanda, Australia. L’approfondimento del tema Global Growth Agendas: Regions, Institutions and Sustainability, nel corso di 5 sessioni plenarie e 112 sessioni parallele, ha fatto emergere tre idee utili per un’agenda dello sviluppo globale a partire dal locale: l’importanza del contesto territoriale per promuovere il benessere delle persone; il ruolo dell’innovazione sociale per rafforzare la capacità innovativa, economica e tecnologica; l’urgenza di politiche dal basso sul tema dell’alimentazione e dei diritti. Per il primo tema, nella sessione inaugurale coordinata dal Luigi Campiglio della Cattolica, John Helliwell, coeditore del World Happiness Report dell’Ocse, ha commentato la classifica internazionale della felicità, dove svetta la Svizzera e l’Italia scende al 50esimo. Sul secondo tema, Stefano Zamagni dell’Università di Bologna, ha trattato il passaggio dal welfare state alla welfare community. Infine Rob Vos, direttore della Divisione Protezione Sociale della FAO, ha ricordato come l’obiettivo di dimezzare la povertà e la fame nel 2015 sia stato raggiunto, ma che circa 1 miliardo di persone continua a vivere in condizioni di estrema povertà.
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DeGustibusBlog, g un nuovo strumento di informazione sul cibo
ITALIA, Expo 2015. 24 studenti della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali iscritti alla sede di Cremona, hanno presentato proprio qui il progetto sviluppato nei mesi scorsi e che ora è online: si tratta di DeGustibusBlog, un nuovo strumento di informazione sul cibo, scritto e curato da chi il cibo lo studia. «La tradizione deve sfidare con successo un mondo in evoluzione, sposandosi all’innovazione e alla ricerca» ha dichiarato il professor Lorenzo Morelli durante l’incontro Food safety: Safety for life tenutosi presso Padiglione Italia e organizzato dalla Camera di Commercio di Cremona, nel cui ambito si è tenuta la presentazione di DeGustibusBlog, progetto che si muove proprio in questa direzione. Con DeGustibusBlog (www.degustibusblog.it/), gli studenti della facoltà di Scienze agrarie della Cattolica, con stile semplice, fresco e mai banale, sfatano i falsi miti sul cibo e cercano di dare risposta ad alcune domande e curiosità sul nutrirsi bene e con gusto. L’idea di un racconto “del e sul cibo” è sorta
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ADIGLIONE
A TUTTO CAMPUS
L’attore Paolo Kessisoglu in dialogo con gli studenti
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con l’arrivo di Expo2015, che ha portato il cibo al centro dell’attenzione del mondo aumentando esponenzialmente le informazioni (non sempre corrette) su questo tema. E così, su impulso del preside della facoltà, il professor Morelli, e guidati dal giornalista Silvano Rubino, gli studenti del corso, che sul cibo stanno costruendo il loro percorso formativo e professionale, hanno deciso di provare a cimentarsi con uno strumento di informazione che avesse come bussola l’accuratezza scientifica, la completezza, la competenza. «Partecipare al blog è un modo per mettermi in gioco e dare spazio alle passioni tra un esame e l’altro. Oltre a dare una corretta informazione ai lettori
impariamo molto anche noi “redattori”, ricercando e approfondendo ciò che studiamo tra i banchi universitari» sottolinea Marta Zambelli, una delle ‘redattrici’ studentesse, a cui fa eco un altro studente, Luca Leoni: «Il blog è stata un’idea molto bella che mi ha incuriosito da subito. Penso che per noi studenti sia uno stimolo a fare sempre meglio, a sperimentarci anche in un settore per noi inusuale. E poi è gratificante già da subito, visto il feedback che, in poco tempo, il blog ha ottenuto». Il blog ha anche due canali social: la pagina www.facebofacebook: ok.com/pages/DeGustibus-Blog/15232998 87925345 e un profilo twitter: https:// twitter.com/degustibus_blog
le scelte più totalizzanti. Mi piace farlo nella mia vita perché quello che fa bene oggi potrebbe non farlo più domani. Tenete aperta la mente, osservate,, ascoltate e p poi scegliete g senza aver paura di cambiare idea». È questo il primo consiglio dell’attore, comico e conduttore Paolo Kessisoglu, che ha incontrato 300 studenti della sede di Piacenza dell’Università Cattolica il 18 maggio per un appuntamento di A tutto campus ExpoEdition, promosso dalla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali insieme con l’Ufficio Relazioni esterne e comunicazione. Kessisoglu è stato introdotto dal preside della facoltà Lorenzo Morelli e dal professor Gian Pietro Molinari, che lo conosce personalmente da anni e ne ha tracciato un profilo professionale e privato, sottolineandone lo spessore umano: «All’immagine pubblica di Paolo, patinata, ironica, irriverente, corrisponde un uomo capace di esprimere un impegno intenso e speciale nel proprio lavoro e nella vita». ETTERE IN DISCUSSIONE
Nove nuovi specialisti per l’agroalimentare del settore agroalimentare, dopo tre anni di intenso lavoro svolto anche all’estero, hanno discusso la tesi di dottorato presso la sede di Piacenza dell’Università Cattolica, davanti a commissioni giudicatrici composti da docenti italiani e stranieri. La Scuola di Dottorato per il Sistema Agroalimentare – Agrisystem ha così proclamato i nuovi Dottori di ricerca che si aggiungono ai 90 giovani ricercatori che hanno già varcato il traguardo negli anni precedenti.
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OVE ESPERTI
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Il 28 maggio si è tenuto infatti il Ph.D. Day, la Cerimonia di consegna dei diplomi di Dottore di ricerca per il sistema agroalimentare, presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, alla presenza
delle autorità, degli esponenti del mondo accademico e del mondo produttivo, ma anche di amici e parenti. Alla cerimonia, dopo i saluti del rettore dell’Università Cattolica Franco Anellii e del
Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani, è intervenuto il professor Antonio Albanese, coordinatore della Scuola di Dottorato e successivamente Silvio Ferrari, presidente Cargill Italia e presidente ATS Piacenza per Expo 2015, è intervenuto sul tema Oltre Expo. I neo dottori di ricerca sono Bobeica, Murjal Natalia Chiazzese, Valentina Manstretta, Pierluigi Monticini, Giovanni Sogari, Mariagrazia Tirabassi, Enrico Togni, Maria Torti, Alexandru Vasile Marchis.
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Liceali, viaggio gg in Germania primo approccio al Double Degree
LET’S BOOK
Incontro con Parmitano, l’Ulisse nello spazio
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NA GITA un po’ spe-
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ciale, ha portato 22 studenti a diretto contatto con due dei campus partner dell’Università Cattolica per il progetto Double Degree. Per la quinta volta consecutiva infatti il Centro Culturale Italo Tedesco di Piacenza, Prüfungszentrum Goethe Institut,
ha organizzato, finanziato in parte dalla Business School di Reutlingen e dall’Università Cattolica di Piacenza, un soggiorno in Germania, e più precisamente a Tübingen-Reutlingen-Stoccarda per un gruppo di studenti di tedesco delle classi terminali di Liceo Respighi, Liceo Colombini, ITC Romagnosi, Liceo Volta di
Castel San Giovanni, Liceo Paciolo D’Annunzio di Fidenza e Liceo Cairoli di Pavia. Gli studenti italiani sono stati accompagnati da alcuni docenti della loro scuola e da Elena Loranzi, vice presidente del Centro Italo tedesco di Piacenza e referente per la Cattolica della Doppia laurea Italo-Tedesca.
Summer Campus in Cattolica nel della Campus Cattolica di Piacenza per 26 studenti, provenienti da diverse regioni italiane (Sicilia, Puglia, Calabria e alcune aree del Nord Italia), che hanno partecipato, ai primi di giugno, per quattro giorni ad articolate attività di orientamento psico-attitudinale, visitato l’Ateneo e seguito le presentazioni dei corsi di laurea. Nel corso del Summer Campus, i ragazzi – che hanno alloggiato presso la nuova Residenza Gasparini – sono stati accompagna-
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ULL IMMERSION
ti anche alla scoperta della città di Piacenza e della sua provincia attraverso visite
guidate, con la possibilità di assaggiare i prodotti tipici del territorio.
CIENZA, TECNOLOGIA
ed esplorazione, sono queste le tre parole chiave intorno a cui è ruotato l’incontro con l’astronauta italiano Luca Parmitano, che si è tenuto in Cattolica a Piacenza, nell’ambito dell’iniziativa Let’s book, di fronte a un pubblico di oltre 200 persone. Luca Parmitano, l’astronauta italiano che nel 2013 ha realizzato il suo sogno passando 166 giorni nella base Spaziale Internazionale, dove ogni atto normale e quotidiano, come lavarsi i denti o mangiare, diventava extra-ordinario. «Quello che facciamo in orbita è “ricercare”: studiamo i limiti per poterli superare – ha detto Parmitano – Ecco perché definisco la tecnologia spaziale “sperimentale”, perché non è già certa o definita, ma può e deve essere migliorata». E la tecnologia, insieme alla scienza, è fondamentale per l’esplorazione futura: «Parlando di esplorazione viene in mente Ulisse, l’uomo che lascia l’impronta sulla sabbia di una nuova spiaggia. Il senso dell’esplorazione è insito nella natura dell’uomo, che vuole sempre andare oltre. Anche se nel caso dello spazio, l’“oltre” è infinito». Un senso di infinito che non ha spaventato Parmitano: «La paura? Certo che l’ho provata; mente chi dice di non averne mai. Ma credo che la paura dell’ignoto possa essere sconfitta molto semplicemente: accendendo la luce, e la luce è la conoscenza, l’addestramento a cui si è sottoposti per essere in grado di riconoscere i problemi e di superarli senza paura». Vale nello spazio e vale nella vita. «Essere preparati, studiare, impegnarsi, questo aiuta ad affrontare l’imprevisto e l’ignoto e a superare la paura».
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educatt
Apre p la nuova “Guesthouse” della Residenza Buonarroti di Maria Villano ORA A TUTTI GLI EFFETTI operativa nelle sedi la nuova offerta di EDUCatt per le strutture residenziali che, nei diversi Campus dell’Università Cattolica, forniscono un servizio che amplia la capacità ricettiva dell’Ateneo, anche in chiave internazionale, intercettando un’esigenza crescente e fornendo possibilità di alloggio a prezzi assolutamente concorrenziali a studenti e studiosi stranieri, visiting professor e quanti, da ospiti, hanno la necessità di frequentare l’Università. La prima struttura, in ordine cronologico di apertura, è stata la Residenza Gasparini di Piacenza: rimessa a nuovo nel 2013 con un massiccio intervento di ristrutturazione – che ha tuttavia riservato un’attenzione particolare all’impatto paesaggistico e alla sostenibilità ambientale – dispone di 52 camere, 3 cucine-pranzo collettive, circa 115 metri quadri per servizi didattici, 390 per servizi ricreativi e 2000 per parcheggi, su un’area complessiva di circa 13.000 metri, dislocata alle spalle del collegio Sant’Isidoro, a due passi dalla sede dell’Università. A Milano ha da pochissimo aperto le porte, in luglio, la nuova Guesthouse
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della Residenza Buonarroti, adiacente al collegio in piazza Buonarroti 30, a venti metri dalla fermata della Metropolitana (Linea 1). Dotata di 9 camere sia singole che doppie – tutte con tv, frigobar e aria condizionata – mette a disposizione due living room, una lavanderia, una cucina, una meeting room e un’ampia palestra con area fitness, oltre alla rete wi-fi d’Ateneo e alla possibilità di parcheggio interno. La struttura è dunque particolarmente indicata per soggiorni di studio e professionali ed è collegata con il centro della città e con le sedi del campus dell’Università Cattolica di Milano. È possibile prenotare il proprio soggiorno sia presso la Reception della Residenza sia presso la segreteria operativa di EDUCatt in via Necchi 9 (tel. 02.72.34.2400). Sotto la stessa etichetta Guesthouse e con la medesima filosofia verrà presto aperta una nuova struttura residenziale – i lavori sono in corso – all’interno del campus di Roma, nell’edificio che attualmente ospita anche il collegio Nuovo Joanneum e gli uffici della Fondazione: un’ulteriore possibilità di alloggio aperta anche agli studenti stranieri.
A Milano visite specialistiche p per i familiari degli studenti per il servizio di Assistenza sanitaria di EDUCatt di Milano: dopo l’estate si moltiplicano le possibilità di avvalersi di prestazioni mediche specialistiche a prezzi agevolati. Oltre agli studenti, che possono già fruire gratuitamente di visite di medicina generale e, al prezzo agevolato di 30 euro, di visite specialistiche, e al personale docente e ai laureati per cui le visite specialistiche hanno il prezzo calmierato di 60 euro, a partire da settembre anche i familiari di studenti e personale e i pensionati dell’Università Cattolica avranno la possibilità di accedere al servizio. Prenotando telefonicamente (0272342217) o recandosi direttamente presso il Centro Sanitario in largo Gemelli,
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OVITÀ IN ARRIVO
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sarà possibile avvalersi di prestazioni specialistiche al prezzo di 60 euro: oculistica, ginecologica (cui, se si vuole, è possibile abbinare il pap test al prezzo fisso di 25 euro), e dermatologica (con controllo dei nei effettuato con dermoscopio elettronico). Anche i laureati hanno la possibilità di continuare ad avvalersi di queste possibilità e di avere prestazioni di medicina generale a 30 euro (nei quali è incluso anche un controllo aggiuntivo post visita) e specialistiche sempre a 60 euro. Restano inoltre in vigore per gli studenti le convenzioni con le strutture esterne per visite private: l’Istituto Auxologico Italiano, il Centro Medico Santagostino, l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, e, a Piacenza, il Centro Medico Inacqua.
educatt
IN BREVE
Incontri e video per i 60 anni del Collegio Sant’Isidoro
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ER IL PROSSIMO 10 ottobre è in pro-
gramma l’evento di celebrazione – organizzato grazie alla collaborazione tra EDUCatt, Associazione degli ex-collegiali e Direzione di Sede dell’Ateneo – per i 60 anni del collegio Sant’Isidoro. Un’intera giornata dedicata, oltre che ai festeggiamenti, anche a una riflessione sul Ruolo educativo e formativo delle residenze universitarie, questo il titolo dell’intervento di Pierpaolo Triani, docente nella facoltà di Scienze della formazione, in programma per la mattinata. Dopo la Messa celebrata da monsignor Claudio Giuliodori e il pranzo presso la mensa del Collegio, è prevista nel pomeriggio la presentazione dell’Associazione degli ex alunni, cui seguirà un intervento di Herbert Dorfman, ex santisidorino ora eurodeputato, che si occuperà di illustrare la prospettiva europea per i laureati in Scienze agrarie, alimentari e ambientali, una delle Facoltà di punta del campus di Piacenza e Cremona dell’Università Cattolica. A chiusura della giornata, dopo un momento dedicato alla storia del Sant’Isidoro con proiezioni di immagini e video dei 60 anni di storia e una tavola rotonda tra direttori, allievi ed ex allievi, verrà presentato il progetto Network dei collegi, attraverso il quale si rafforza e valorizza la community dei collegi dell’Università Cattolica, da sempre parte integrante e fondamentale del progetto formativo dell’Ateneo.
Offerte RedPrice nelle mense di Roma
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ON LE PROPOSTE etichettate “RedPri-
ce”, già attive da tempo nelle mense di Milano e in mensa e al Bar dell’Università a Piacenza, EDUCatt intende dare la possibilità di accedere in mensa, nel corso di determinati periodi dell’anno, a formule di pasto particolarmente convenienti che, pur attente al risparmio, non tradiscono l’importanza dell’aspetto nutrizionale e la qualità dei prodotti offerti. L’offerta viene adesso potenziata nelle strutture ristorative del Campus di Roma, Mensa.23 e Mensa.21, con una nuova serie di iniziative RedPrice che permetteranno di consumare un pasto (primo+acqua oppure primo+acqua+frutta) a prezzo straordinariamente contenuto. Presso il self service del Policlinico, inoltre, sarà possibile usufruire della formula lunch. Un’iniziativa particolare riguarderà infine anche le bottigliette d’acqua da 50 cl., che, sempre in modalità RedPrice, verranno distribuite al Caffè.23 al prezzo speciale di 50 centesimi.
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l’intervista
Portafoglio e carrello di Velania La Mendola ARE LA SPESA AL SUPERMERCATO: c’è chi ci mette pochi minuti, entra, mette nel carrello ciò che serve, paga; c’è chi presta particolare attenzione a ciò che acquista, ai prezzi, alle offerte del momento, conta i centesimi e sceglie oculatamente tra un prodotto e l’altro o rinuncia, perché i soldi in tasca non bastano. La povertà alimentare in Italia è molto più vicina a noi di q p quanto possiamo p pensare. È quanto emerge dalla ricerca Food poverty Food bank. Aiuti alimentari e inclusione sociale, curata da Giancarlo Rovati, docente di Sociologia, insieme a Luca Pesenti, ricercatore di Sociologia generale, e raccolta nel libro omonimo edito da Vita e Pensiero. «Il dato più impressionante», ci spiega Rovati «è la dimensione del peggioramento della povertà assoluta: nel 2007 si contavano 3 milioni e mezzo di poveri e 1 milione di famiglie indigenti; nel 2013 siamo arrivati a 6 milioni di poveri e 2 milioni e mezzo di famiglie». Un aumento netto del 100%, all’interno del quale 5 milioni e mezzo di persone sono in effettivo affanno alimentare, cioè, continua il professore «non riescono a mantenere una dieta equilibrata, proteica, con carne, pollo o pesce». Ma qual è il volto di questa nuova povertà? «Siamo di fronte a una rivoluzione sociologica», ci spiega Pesenti «i poveri non sono solo immigrati, ma anche gli italiani sono in aumento e arrivano a pareggiare il numero di stranieri in difficoltà. La componente di peso interno dei poveri che si rivolgono al Banco Alimentare è identica tra le due parti». La crisi economica ha fatto crescere il tasso di disoccupazione che non solo aumenta ma si prolunga nel tempo con una caduta diretta del reddito. I disoccupati sono al primo posto delle persone che si rivolgono a enti caritativi, «seguiti dai cosiddetti working poors» continua Pesenti, «e dai pensionati, ovvero persone a cui non bastano i soldi guadagnati per assicurarsi tutti i giorni un pasto; ci sono anche nuove categorie di poveri: gli indebitati e le madri single o separate; il volto della povertà è cambiato. La crisi, non solo economica, ha introdotto una discontinuità evidente». Una situazione di “emergenza” che ci
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pone molto al di sotto della media europea e che al momento non sembra avere soluzioni, se non frastagliate e discontinue da parte dello Stato, che delega ai comuni senza pianificare un progetto unitario. Molto fanno le associazioni caritatevoli, come il Banco Alimentare, ma dalla ricerca emerge che il 66% degli enti che in questo momento si occupano di questo tipo di sostegni non sarebbe in grado di gestire un aumento delle richieste d’aiuto. Secondo Rovati: «Bisogna curarsi di chi aiuta, delle food bank», di fronte al deficit pubblico infatti sono attivi 17 mila enti caritativi che non hanno mai smesso di lavorare per contrastare la povertà: «il mio non è uno slogan semplicemente ottativo» continua il professore che dal 2002 al 2007 ha presieduto la Commissione nazionale di indagine sull’esclusione sociale (CIES), «chi aiuta parte da una positività che ha saputo ridistribuire ai poveri alimenti donati da diversi rivoli; nel tempo le associazioni sono cresciute, ma purtroppo anche il numero delle persone bisognose; quello che non è cresciuto è il numero delle risorse alimentari da distribuire». Cosa è auspicabile per il futuro? Secondo Pesenti: «Servono persone competenti, uno snellimento burocratico che invogli le aziende a pratiche virtuose. Più di un obbligo di legge un incentivo, il dono non deve essere una costrizione, fa parte della crescita culturale di questo Paese». Ad oggi le aziende tendono infatti a non fare o a nascondere eventuali recuperi di merce «perché viene percepito come un fallimento produttivo controproducente agli occhi dell’acquirente», spiega Rovati, «sarebbe invece un recupero dello spreco a beneficio di chi è in difficoltà; ma lo Stato deve collaborare con la rete solidale che negli ultimi anni ha fatto in modo che l’aumento di povertà non fosse visibile agli angoli delle nostre strade».
Le notizie, i consigli di lettura, i dibattiti in corso, le interviste agli autori di Vita e Pensiero si possono seguire su twitter (@vitaepensiero), facebook (vitaepensieroeditore), pinterest (vitaepensiero), youtube (/vitaepensiero) e sul sito www.vitaepensiero.it
Mattia Pivato (a cura di),
Italia-Cina: arte ed estetiche a confronto vitaepensiero.it/ebook
LE RIVISTE VITA E PENSIERO
«Studi di Sociologia»
Studi di Sociologia, diretta da Vincenzo Cesareo, è nata nel L 1963 in un momento di espansione A RIVISTA
degli studi, delle ricerche e delle pubblicazioni scientifiche nel campo della sociologia. Svolge tutt’oggi un importante ruolo di promozione dei giovani ricercatori, oltre a ospitare saggi e resoconti di ricerca dei più affermati studiosi. Il numero 1/2015 si apre con un articolo in inglese di Ivana Pais e Lucia Del Moral sulle opportunità e i cambiamenti dell’economia collaborativa e della digitalizzazione del timebanking. Di particolare interesse risulta il saggio di Giulia Federica Airaghi Studio sulla pratica del baratto online e la sua dimensione politica che si occupa della nuova dimensione dello scambio dei beni materiali, con una prima fase di contrattazione e conoscenza delle parti, e una seconda di incontro fisico o spedizione dell’oggetto della trattativa. Un altro contributo significativo è dato da I luoghi della socievolezza: spazi pubblici e spazi a uso pubblico nella città di Alghero di Romina Deriu che affronta il rapporto che intercorre tra socievolezza e spazi pubblici. La città di Alghero, caratterizzata da una forte presenza turistica, è l’esempio rilevante su come questo q settore è in grado di influenzare i mutamenti del contesto urbano. All’interno di questo q numero si parla anche della prospettiva dell’individualizzazione (Fidolini) e del delicato tema della droga (Panebianco). La rivista esce trimestralmente anche in formato digitale. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito: studisociologia.vitaepensiero.it
libri Mario Sina
Studi su John Locke. E su altri pensatori cristiani agli albori del secolo dei Lumi
Libri
Vita e Pensiero, Milano 2015
Brian Groves
pp. 800 euro 50,00 (Filosofia/Ricerche)
A FIGURA DEL SAGGIO E MODESTO JOHN LOCKE, difensore delle possibilità e dei limiti
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della ragione, in un’Europa ferita dalla frantumazione della cristianità e in cerca di un’identità culturale. Su questo perno centrale per la cultura europea ruota il volume, composto da una poliedrica raccolta di saggi che s’orientano tra i volti di altri pensatori cristiani del Seicento maturo e del primo Settecento. Da Robert Boyle, William Law e Samuel Clarke, che operarono oltre Manica, a Jean Le Clerc e Pierre Bayle, attivi in territorio olandese, dal cartesiano Jean-Robert Chouet, che insegnò a Saumur e a Ginevra, a personaggi quali Pajon e Papin, a Locke in vario modo legati. Con l’approccio filologico che lo caratterizza, Sina traccia il percorso del pensiero di questo scorcio di storia, in un momento impregnato dall’esultanza per la rivoluzione scientifica e le scoperte geografiche, ma già profondamente teso al superamento della recente sintesi filosofica hobbesiana. In appendice un inedito di Sofia Vanni Rovighi su padre Gemelli. Massimo Bordignon, Maria Flavia Ambrosanio, Umberto Galmarini, Leonzio Rizzo (a cura di)
Finanza pubblica, decentramento e riforme costituzionali. Scritti in onore di Piero Giarda Vita e Pensiero, Milano 2015 pp. 206 euro 20,00 (Economia/Ricerche)
TTO CONTRIBUTI DI STUDIOSI, ALLIEVI, COLLEGHI vicini al pensiero di Piero Giarda for-
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mano le pagine di questo volume che indaga le condizioni attuali della spesa pubblica e del sistema finanziario italiano. Il cuore degli interventi verte sulle proposte e sui possibili rimedi tecnici e contabili per garantire l’avvicinamento al pareggio di bilancio, di cui Piero Giarda nel suo intervento iniziale traccia le giustificazioni teoriche. Particolarmente interessanti sono i focus di Balduzzi su La “spending review” nel 2012, lo studio Autonomia, efficienza ed equità nel sistema universitario italiano di Agasisti e Catalano e La regionalizzazione della spesa statale: aspetti allocativi e redistributivi in un contesto immutabile di Cerea. Scritti in onore, dunque, e testimonianza viva dell’impatto che i lavori di Piero Giarda, economista di stampo keynesiano, hanno avuto sulla disciplina dell’Economia Pubblica del nostro Paese, sottolineandone l’innovazione e la fecondità degli approcci.
Alessandro Perego (a cura di)
La Chiesa cattolica: la questione della sovranità Vita e Pensiero, Milano 2015 pp. 160 euro 20,00 (Diritto/Ricerche)
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OI AVETE DAVANTI UN UOMO COME VOI» e il suo unico desiderio è «quello di potervi
servire in ciò che a Noi è dato di fare, con disinteresse, con umiltà e amore». Queste le parole pronunciate da Paolo VI in occasione del discorso all’ONU, il 4 ottobre 1965. Niente di meglio per introdurre questo volume che unisce le relazioni di ecclesiastici e giuristi, svolti in occasione di una serie di incontri ospitati da prestigiosi atenei a partire dal 2012. In essi si indaga la categoria giuridica della sovranità riferita alla Chiesa cattolica. Se ne considera il significato e il valore nell’ambito dell’ordinamento internazionale e di quello costituzionale italiano; si approfondiscono specifici aspetti del rapporto tra la sovranità della Chiesa e quella statuale italiana nelle materie degli enti ecclesiastici e del matrimonio. Completa il volume un saggio di Ombretta Fumagalli Carulli, che propone una lettura della sovranità della Chiesa alla luce del principio della sana cooperatio con lo Stato.
Performance skills at work EDUCatt, Milano, 2015 pp. 174 | euro 10,00
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UALSIASI, O MEGLIO, ogni performance
in ambito lavorativo per avere successo deve includere diverse skills. Il loro impatto sulla bottom line di qualsiasi attività è evidente indipendentemente da come le definiamo; Performance skills at workk poteva anche essere facilmente intitolato People skills at work o Soft skills at work. Le skills esaminate in questo libro in inglese rientrano in due categorie: competenze personali (senso dell’umorismo, integrità, motivazione, ottimismo e responsabilità) e abilità interpersonali (comunicazione, empatia, leadership e socialità). Sono inclusi degli esercizi per il lettore con cui esplorare ulteriormente le skills nel proprio ambito lavorativo. Il libro include anche un capitolo sulla questione dei valori, proponendo una prospettiva del lavoro allineata ad un approccio collaborativo per raggiungere gli obiettivi individuali e aziendali. Un case study mette in luce l’uso delle performance skills attraverso l’analisi delle dinamiche lavorative nella pluripremiata serie televisiva in costume Downton Abbey. Il libro si conclude con una riflessione su alcuni elementi spesso presenti nello svolgimento del proprio lavoro: gestione del tempo, perseveranza e successo.
EBook Percorsi e storie in Università Cattolica pp. 100 | download gratuito (www.educatt.it/libri/percorsiestorie)
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E-BOOK Percorsi e storie, realizzato dal
Centro di Ricerca per l’Educazione attraverso l’Arte e la mediazione del patrimonio culturale sul territorio e nei musei dell’Università Cattolica, presenta gli spazi più caratteristici della sede milanese dell’Ateneo. Si tratta di una pubblicazione «a servizio sia della comunità universitaria la quale, in un certo senso, abita il complesso monumentale, sia di tutti coloro che, da esterni, sono invitati a partecipare della vita culturale che qui si genera, fino al pubblico dei visitatori». I responsabili del progetto di ricerca – studenti e docenti del Master in Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive – hanno così tracciato diversi itinerari che favoriscono «un’esperienza attraverso l’arte grazie alla molteplicità di relazioni che ogni opera è in grado di attivare». PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015
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