presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
NAZ/350/2008 DCOO53793
numero 5 - anno XVI settembre-ottobre 2015
In caso di mancato recapito inviare al CMP/ROSERIO per la restituzione al mittente previo pagamenti resi.
Alla prova del lavoro Quando la storia ti affiora tra le mani
Postcards
I racconti degli studenti dall’India e dalla Gran Bretagna
Ateneo
E4Impact, la Fondazione che investe sull’Africa
RICERCA
un investimento per il futuro Porta innovazione, valore, lavoro e, integrandosi con la formazione, trasmette alle nuove generazioni una conoscenza frutto del rigore scientifico
Università Cattolica
a. a. 2016-17
o ic n u lo ic c a e li a n lauree trien
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Presentazione dei corsi di laurea ◗ ◗ ◗ ◗ ◗
Milano 21 novembre 2015 Brescia 12 dicembre 2015 Piacenza 3 dicembre 2015 Cremona 4 dicembre 2015 Roma 23 novembre 2015 (speciale Economia) e 1 febbraio 2016
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SOMMARIO 04 - Ricerca, un investimento per il futuro 07 - MEETmeTONIGHT: la due giorni della scienza 08 - Lo scavo degli studenti archeologi a Baggio 10 - Postcards dall’India e dalla Gran Bretagna
n.5/duemilaquattordici Rivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampa dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori © 2001 - Università Cattolica del Sacro Cuore DIRETTORE Franco Anelli RESPONSABILE Gerardo Ferrari COORDINATORI Graziana Gabbianelli, Fausto Maconi COMITATO REDAZIONALE Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Antonella Olivari HANNO SCRITTO Carla Alecci, Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Graziana Gabbianelli, Margherita Grassi, Velania La Mendola, Antonella Olivari, Silvano Rubino, Emiliana Stefanori, Maria Villano
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 - MILANO tel. 0272342216 - fax 0272342700 e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it REDAZIONE ROMANA L.go Francesco Vito - 00168 - ROMA tel. O630154295 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969 PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image; in copertina: Biblioteca dell’Università Cattolica, Milano - foto Different.Photography STAMPA Tiber spa - Brescia
Questo periodico è associato all’USPI Il numero è stato chiuso in redazione il 9 ottobre 2015
12 - E4Impact, la Fondazione che investe sull’Africa 13 - Caserma Garibaldi: intesa per l’acquisto 16 - Diritto al cibo, con la scienza serve anche l’etica 17 - Nuove frontiere high tech per la disabilità 18 - Milano: intitolata una nuova via al giurista Mengoni 20 - Policlinico Gemelli, inaugurato il Centro Nemo 23 - A Brescia successo per il gelato all’azoto 25 - Convegno AIDEA: il focus degli economisti 28 - EDUCatt: riviste internazionali in Hub digitale
Presenza è sfogliabile anche online su www.unicatt.it/presenza
primo piano
RICERCA, UN INVESTIMENTO per il ffuturo Perché la ricerca p porta innovazione, valore, lavoro. Perché la ricerca accademica deve integrarsi g con la formazione, per trasmettere alle nuove ggenerazioni una conoscenza, p frutto del rigore scientifico dei diversi ambiti del sapere di Roberto Zoboli*
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I È SOLITI DISTINGUERE tre missio-
ni dell’università. Mentre la “prima missione”, cioè la formazione, è il processo con cui viene trasferita conoscenza ai nostri studenti, che la applicheranno nella loro vita professionale e personale, la “seconda missione”, vale a dire la ricerca, identifica tutti i processi con cui si crea nuova conoscenza. La ricerca è quindi una missione importante dell’università perché aumenta la conoscenza e la rinnova verso percorsi che possono essere di consolidamento e approfondimento o di innovazione anche radicale. Vi è poi la cosiddetta “terza missione”, che identifica il trasferimento dei risultati della ricerca al sistema produttivo ma identifica anche la cosiddetta ‘influenza sulla società’, vale a dire la capacità di ricercatori e docenti di intervenire con le proprie conoscenza ed idee sui processi culturali, istituzionali e decisionali della società.
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PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
L’Università Cattolica ha per sua storia, ispirazione e strategia una forte vocazione alla “prima missione” ma, come indicano i dati sulla ricerca, ha anche una vitale attività di seconda missione e una non meno importante capacità di terza missione. Le 4.850 pubblicazioni del 2014, per il 60% in inglese (90% nelle scienze mediche, biologiche, fisiche), suggeriscono un intenso lavoro dei ricercatori per collocare i propri risultati nel sistema internazionale della conoscenza scientifica. Le risorse finanziarie acquisite dai nostri ricercatori e docenti attraverso bandi e commesse di ricerca per realizzare la seconda e terza missione sono quantificabili in circa 28 milioni l’anno negli ultimi anni. Una componente rilevante di tali risorse, in particolare il 58% delle risorse provenienti dall’esterno, è costituita da finanziamenti acquisiti a livello europeo e nazionale in contesti molto competitivi, e sempre più competitivi per quanto riguar-
da sia i fondi di ricerca europei di Horizon 2020 sia programmi di finanziamento nazionale come il SIR (Scientific Independence of young ResearRoberto Zoboli chers). Le altre risorse esterne sono generate da attività di terza missione, in particolare commesse di ricerca provenienti da un gran numero di imprese e istituzioni, che comprende anche diversi attori importanti del sistema produttivo e istituzionale lombardo con cui l’Università Cattolica opera intensamente. Naturalmente vi sono differenze marcate tra le diverse aree disciplinari dell’Università Cattolica sia nella produzione di pubblicazioni internazionali sia nell’acquisizione di fondi da programmi competitivi, differenze che sono a favore delle di-
FOOD AND TALKING ABOUT FOOD
Il secondo numero di Ucloud: continua il dialogo tra scienza e società
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scipline tecnico-scientifiche come agraria e medicina, ma ogni area disciplinare ha proprie punte di eccellenza anche internazionale. Alle risorse da finanziamento esterno vanno aggiunti circa 3,5 milioni di euro autonomamente investiti dall’Università Cattolica per realizzare attività di Seconda missione e per i cosiddetti ‘progetti di interesse di ateneo’. Questi ultimi hanno un ruolo particolarmente importante perché, soprattutto negli ultimi anni, si orientano a grandi temi che possono valorizzare la molteplicità di competenze scientifiche presenti nelle diverse strutture dell’Ateneo (dipartimenti, p istituti, centri di ricerca). È il caso della linea di ricerca su active ageing, su cui sono stati finanziati numerosi progetti di Ateneo negli ultimi anni, che interseca diverse competenze scientifiche, da quelle psicologiche e sociali fino a quelle mediche e agro-alimentari, e che sta producendo risultati di notevole interesse (come quelli presentati da UCLOUD). Due elementi di prospettiva sono da considerare cruciali soprattutto per le nuove leve della ricerca. Il primo è l’aumento dell’internazionalizzazione della ricerca in Cattolica. Seppure con differenze fisiologiche tra discipline, la dimensione internazionale della ricerca cresce continuamente. Questo comporta anche la necessità di una crescente internazionalizzazione dei ricercatori. I programmi di mobilità dei ricercatori e di visiting andranno aumentati e resi più agevoli soprattutto per i ricercatori più giovani che hanno una marcata propensione al networking di ricerca internazionale. Il secondo elemento sono i dottorati di ricerca, che sono contemporaneamente il livello più alto della prima missione (insegnamento), producono il potenziale per la seconda missione (ricerca), e in molti casi diventano, di fatto, un risultato di terza missione (sistema produttivo e istituzionale). Infatti, molti dottori di ricerca, in Cattolica come nella maggior parte delle università, non intraprendono una carriera accademica ma si collocano come professionisti di alto livello nel sistema delle imprese e delle istituzioni. La formazione dottorale, che in Cattolica è già finanziata per il 40% circa da imprese e istituzioni esterne, è quindi un elemento nodale che sintetizza le nostre diverse missioni nel capitale umano più giovane. *Professore di Politica economica nella facoltà di Scienze Politiche e Sociali, Delegato rettorale al coordinamento e alla promozione della ricerca scientifica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
OOD AND TALKING ABOUT FOOD. Nell’anno di Expo il tema del
cibo è al centro dell’attenzione mediatica. Ma più informazione non sempre significa corretta informazione e all’alta esposizione mediatica corrisponde anche molto “rumore di fondo” costituto da dati non sempre attendibili, quando non vere e proprie falsità, e un conseguente un bisogno sempre più diffuso di una comunicazione con solide basi scientifiche. Una sfida per il mondo della ricerca, che ha un ruolo fondamentale nel fornire informazioni fondate su dati scientifici ai giornalisti, politici, consumatori. A questa sfida è dedicata la seconda uscita di Ucloud – Connecting knowledge, lo strumento informativo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore concepito per far dialogare scienza, ricerca e policy makers a livello europeo. Ucloud è principalmente un sito internet (ucloud. unicatt.it) in cui vengono raccontate, in forma scritta o video, ricerche di eccellenza condotte dalla Cattolica, ma anche interventi, commenti, suggerimenti e stimoli di studiosi di altre università. Ma Ucloud è anche una newsletter inviata a un’amplia platea di accademici, politici, imprenditori, esperti a livello di Unione Europea che “apre” periodicamente il dibattito su una nuova issue e soprattutto, Ucloud, è una piattaforma di dialogo (Agorà) aperta a tutti coloro che vogliono contribuire e far crescere la discussione sul tema o semplicemente esprimere opinioni e suggerimenti, offrire partnership e indicare nuove piste di indagine, sempre mantenendo la discussione a livello scientifico. Dopo la prima issue posta all’attenzione del policy makingg europeo, l’active ageing, è la volta di Food and talking about food. «Il mondo – sottolinea Lorenzo Morellii (nella foto), docente di Microbiologia agraria all’Università Cattolica di Piacenza-Cremona e preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, nel suo editoriale – sta nel mezzo di un dibattito, a volte astioso, sul “come produrre cibo più sano e più ecosostenibile” e anche su come si possano influenzare positivamente le scelte dei consumatori, per una dieta sana ed ecosostenibile. A questo dibattito non poteva mancare il contributo dell’Università Cattolica, nelle sue varie articolazioni, da quelle più legate agli aspetti tecnici delle produzioni agrarie a quelli di economia, politica e filosofia della nutrizione». Ucloud ospita quindi il racconto di una serie di “eccellenze” della ricerca e dell’attività accademica dell’Ateneo: dagli studi interdisciplinari sul rapporto tra cibo e finanza per supportare l’economia agroalimentare e limitare i fenomeni speculativi, ai progetti di ricerca realizzati in collaborazione con aziende del territorio per studiare innovazioni importanti nei prodotti (come il salame a basso contenuto di sodio su cui si è lavorato a Cremona); dal lavoro di approfondimento interdisciplinare del progetto Convivium e dei CaffèExpo, legati all’Esposizione Universale di Milano, sino al monitoraggio sulla povertà alimentare realizzato da un gruppo di sociologi della Cattolica, passando per il racconto in prima persona di studenti e dottorati di Agrisystem, eccellenza di ricerca e formazione nel campo agroalimentare, capace di coniugare economia, scienza giuridica, agraria. A completamento della ricognizione, una serie di contributi “esterni” di prestigio, provenienti da istituzioni come l’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, dall’Ifal (Institute for Food and Agricultural Literacy), dalla Johns Hopkins University. Insomma, parliamo di cibo. Ma parliamone bene, correttamente. E con Ucloud la Cattolica compie un passo in questa direzione. ((s.r.) PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
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primo piano
IL CIBO COME TERAPIA, progetti di ricerca r al Gemelli
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per prevenire o favorire, curare o peggiorare molte malattie, da quelle metaboliche ai tumori, dalle patologie infiammatorie a quelle più strettamente legate all’invecchiamento come i deficit cognitivi e la fragilità nell’anziano. Molti componenti (nutrienti come vitamine, ma anche aminoacidi e certi grassi) degli alimenti sono in grado di spingere tasti e interruttori molecolari nell’organismo umano e così facendo di regolare il funzionamento dei diversi organi. I cibi non servono solo a nutrirci, quindi non sono solamente una fonte di energia e di materiale di costruzione di tutto ciò che serve al nostro corpo (proteine, etc). Funzionano anche come “segnali”, come fossero ormoni, attivando un linguaggio molecolare antico presente in ogni cellula di tutti gli esseri viventi. Ad esempio, specifici nutrienti possono attivare o disattivare alcune vie metaboliche, proteggendo o, al contrario, favorendo patologie quali il diabete. Le cellule del nostro corpo captano le informazioni offerte da tali segnali molecolari, per capire ad esempio se vi sia o meno abbondanza di nutrienti e utilizzano tali informazioni per modulare il proprio comportamento (regolare il metabolismo, moltiplicarsi, aumentare le proprie difese, attuare la cosiddetta “morte programmata” e molto altro). Quando questo sistema di comunicazione va in tilt possono insorgere maL CIBO CUSTODISCE I SEGRETI
llattie. L’esempio più classico è quello del diabete in cui le cellule, pur vivendo in un ambiente ricchissimo di glucosio, avvertono un’erronea condizione di perrenne scarsità e non riescono a utilizzare lo zucchero presente nel sangue. Nella facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica e del Gemelli sono in corso o in avvio numerose ricerche cliniche e sperimentali, presentate in occasione della Giornata della Ricerca 2015, atte a definire il ruolo di questi nutrienti nel determinare alterazioni metaboliche. Molto attiva anche la ricerca sul fronte di nutrizione e tumori, per scovare quei componenti dei cibi che possono favorire o proteggere dal cancro e anche tendere a diete personalizzate da abbinare ad altri approcci preventivi e terapeutici delle neoplasie. E poi ancora, nutrizione e invecchiamento perché è ormai sempre più chiaro il ruolo protettivo di una sana alimentazione su mente e corpo. Infine, la cattiva alimentazione condiziona anche lo stato infiammatorio del corpo, favorendo l’insorgere di malattie infiammatorie e degenerative. Nel campo della nutrizione umana le ricerche abbracciano in particolare quattro macro-aree: tumori, malattie metaboliche, malattie infiammatorie e
ALTA FORMAZIONE
ExpoLAB, 100 specialisti in food safety
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ONSEGNATI I DIPLOMI AI CENTO PARTECIPANTI del primo corso di perfezio-
namento sulla Sicurezza degli alimenti, finanziato da Padiglione Italia - Expo Milano 2015 e promosso dall’Università Cattolica, dall’Università di Milano, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Il corso, offerto gratuitamente, ha approfondito aspetti scientifici sui rischi biologici e chimici, ma anche temi legati alla comunicazione e gestione del rischio, all’analisi del comportamento del consumatore, agli aspetti legislativi ed economici che regolano il settore agroalimentare nazionale ed internazionale. Il programma fa parte delle iniziative promosse dalla nascente Scuola di alta formazione sulla food safety. Alla cerimonia, svoltasi in Cattolica il 3 ottobre, sono intervenuti Pier Sandro Cocconcelli, Cesare Vaciago, Luigi Bonizzi, e Daniela Candia.
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longevità, e sono svolte nell’ambito degli Istituti di Sanità Pubblica, Patologia Speciale Medica e Semeiotica Medica, Reumatologia, Patologia Generale, Medicina Interna e Geriatria.
RICERCA
Il corretto stile di vita? Scoprilo con V.I.P.
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A SETTEMBRE A OTTOBRE Casa
Ferrarini ha ospitato Very Important Proteins – V.I.P., un’iniziativa sviluppata in collaborazione tra Ferrarini e l’Istituto di Medicina Interna e Geriatria dell’Università Cattolica per promuovere un corretto stile di vita tramite un uso responsabile delle proteine come costituente indispensabile di una dieta equilibrata. Come sottolineato dal professor Francesco Landi, Geriatra del Policlinico Gemelli, «una corretta nutrizione è, insieme all’attività fisica, uno dei principali fattori che determina lo stato di salute di una persona e che costituisce una delle componenti fondamentali per un invecchiamento di successo». A Casa Ferrarini, all’interno di EXPO Milano 2015, per tutti i weekend di settembre e ottobre, un gruppo di medici, ricercatori e nutrizionisti del Gemelli sono stati a disposizione di tutti coloro che hanno voluto valutare alcuni parametri importanti per il loro stato di salute, come glicemia, colesterolemia e pressione arteriosa, hanno inoltre analizzato abitudini alimentari e stili di vita, e hanno effettuato alcune prove funzionali per determinare la forza nelle braccia e nelle gambe. Parte integrante del progetto è stato inoltre un workshop sull’importanza delle proteine di origine animale nella dieta, svoltosi il 20 ottobre con esperti internazionali.
primo piano
MEET TMETONIGHT T: la ricerca si prende la scena s di Graziana Gabbianelli
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EETmeTONIGHT è l’edizione lombarda della Notte Europea dei Ricercatori, l’appuntamento annuale che si propone di diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca tra i cittadini di tutte le età attraverso eventi e iniziative interessanti e stimolanti. L’Università Cattolica ha partecipato anche quest’anno all’appuntamento che, per la prima volta, ha raddoppiato conquistando due giornate: il 25 e il 26 settembre. In occasione della quarta edizione dell’iniziativa la Cattolica ha organizzato una serie di iniziative presso la tradizionale location dei Giardini Indro Montanelli di via Palestro a Milano, ma anche nella propria sede di Brescia e nel campus di Cremona. Dopo l’inaugurazione ufficiale con il taglio del nastro da parte dei rettori Franco Anelli (Università Cattolica), Andrea Sironii (Università Bocconi), Gianluca Vago (Università Statale), Giovanni Azzone (Politecnico), Cristina Messa (Università Bicocca), dell’assessore del Comune di Milano Cristina Tajanii e Fiorenzo Gallii del Museo nazionale della Scienza e tecnologia Leonardo da Vinci, nello stand all’interno del Padiglione blu dei Giardini Montanelli, sono andati in scena il teatro antico, la psicologia e le strategie motorie per il benessere. La manifestazione si è aperta con un laboratorio teatrale per i bambini della scuola primaria e secondaria sul tema La mela della discordia: l’origine della guerra di Troia a che è stato successivamente replicato due volte nel corso della ggiornata. p È stato poi il turno degli studenti delle scuole superiori che sono stati coinvolti in un incontro dedicato all’uso delle maschere nel teatro antico. Il pomeriggio della prima giornata è stato invece animato da Attiva-mente dove il pubblico ha potuto fare esperienza di alcuni strumenti utilizzati dalla psicologia, come la misurazione dell’health engagement, strumenti e tecniche neuropsicologiche applicate all’arte e al
marketing, esperimenti sull’obbedienza sociale, valutazioni di psicologia del traffico. Durante la serata il teatro antico è ritornato nuovamente protagonista, sono stati infatti esposti nello stand dell’Ateneo alcuni materiali scenografici (maschere e costumi) dei capolavori del teatro greco e latino, dei filmati di scena con ricercatori che hanno spiegato al pubblico i segreti della messinscena teatrale e attori che hanno proposto alcune improvvisazioni. Per la seconda giornata di MEETmeTONIGHT la Cattolica ha messo in campo materassini, metabolimetro e dinamometro isometrico per la misurazione antropometrica e della flessibilità, fitness cardiovascolare e muscolare. Il pubblico ha potuto così valutare la propria “fitness salute”, capire se la condizione fisico-motoria è adeguata per categoria di sesso e età, oltre che conoscere la ricerca applicata alle scienze motorie. Nello stand dell’Ateneo era inoltre n dove sempre disponibile un touch screen i visitatori, semplicemente cliccando un bottone, potevano vedere e ascoltare la traduzione in pillole di alcune ricerche nelle diverse aree di studio presenti nelle sedi dell’Università. Un assaggio concreto della quotidianità e delle sfide affrontate nei laboratori è stato in particolare offerto dal Dipartimento di Matematica e Fisica della sede bresciana della Cattolica, dove le attività di ricerca sono state presentate in quattro sezioni intitolate: Acqua, Co2 e... luce: gli ingredienti per una dolce ricetta verde;La fisica in laboratorio; Non solo riga e compasso;Meraviglie a bassa temperatura. La sede di Cremona dell’Ateneo ha
partecipato a Meetme Tonight invece con l’allestimento di un laboratorio del Centro di ricerche Biotecnologiche. Nel Cortile Federico II, location condivisa con un computer per mostrare il blog degli studenti De Gustibus, erano disponibile due microscopi, uno per far osservare dei batteri mobili e uno per analizzare la crosta di un formaggio, era stata inoltre installata una lampada blu che metteva in evidenza una scritta, come “welcome”, costituita da colonie batteriche fluorescenti e innocue. Sulla parete di sfondo dello stand erano invece esposte delle foto “artistiche” scattate al microscopio elettronico, mentre ai lati un percorso ad hoc permetteva di visualizzare le attività di ricerca del Centro di ricerche Biotecnologiche e i rapporti del Centro con la città e con enti internazionali. Il Centro di ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale ha inoltre presentato gli studi e le ricerche più recenti attraverso video e animazioni. La quarta edizione di MEETmeTONIGHT si è confermata un’iniziativa di grande successo, che ha richiamato sempre più pubblico di ogni età - a Milano più di 55mila visitatori - interessato e conquistato dal ricco programma di attività, laboratori e spettacoli interamente incentrati sulla divulgazione scientifica e sull’apprendimento divertente. PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
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alla prova del lavoro
QUANDO LA STORIA
ti affiora a tra le mani Con le mani nella terra cercando tracce del p passato. Margherita g Grassi, studentessa della laurea magistrale g in Scienze dell’antichità, racconta in presa diretta le sue sensazioni durante la campagna p g archeologica g di scavi nel complesso di Sant’Apollinare p in Baggio gg a Milano, alla ricerca di possibili resti romani di Margherita Grassi*
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LUGLIO 2015, Sant’Apollinare in Baggio: entro in Chiesa piena d’attesa, curiosa. Non ho idea di cosa mi attenda: è il mio primo giorno su uno scavo archeologico, è tutto nuovo. Sono arrivata qui seguendo un’intuizione e una passione nate durante gli anni in università, studiando, stando a lezione, imparando sulle orme dei miei professori. Da queste due settimane mi aspetto tutto: voglio finalmente “mettere le mani in pasta”, per capire se quell’archeologia che mi ha tanto affascinato sui libri è davvero la strada per me, quello per cui sono fatta. Questo desiderio nel cuore mi tiene gli occhi sgranati su quello che ho intorno, sulle persone accanto a me. E così le mie giornate a Baggio trascorrono intessute da tanti fatti piccoli, forse banali, ma che in me la-
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sciano un segno: tutto è un’occasione per imparare. I primi giorni sono di “lavori pesanti”: bisogna rimuovere i primi strati sotto il pavimento. Mi metto alle calcagna di chi usa con dimestichezza quegli attrezzi per me nuovi: pala, piccone, cazzuola. Osservando si impara; guardo il professore, le assistenti, i compagni, faccio tante domande. E pian piano anch’io divento più familiare con questo mondo di terra, strati, matrix, quote, rilievi, reperti. Un giorno, rovesciando in un sacco la terra rimossa dallo scavo, mi cade l’occhio su uno strano oggetto lungo, marrone e bitorzoluto. Lo raccolgo incuriosita, a prima vista ha l’aria di essere un bastoncino malmesso… Ma è sempre meglio chiedere a chi è più esperto: «Federica, cos’è?». «Ferro, è un chiodo!». Non l’avrei
mai detto; ma da quel giorno so riconoscere il ferro, a cui l’ossido e il passare dei secoli danno quella strana veste. Il fatto in sé è insignificante, ma per me pieno di significato: da qui ho capito che affinché anche i miei occhi riconoscano cosa hanno davanti, bisogna ch’io segua chi, per esperienza, già lo riconosce! Col passare dei giorni e l’approfondirsi dello scavo, la situazione stratigrafica si fa più complessa e difficile da capire per una come me, alle prime armi. Un pomeriggio - mentre osservo stranita lo scavo affannandomi a capire come funzionino tagli, sezioni, buche e riempimenti - ormai un po’ rassegnata alla mia ignoranza, scorgo il professore Furio Sacchi, docente di Archeologia classica e supervisore dello scavo: «Prof, non capisco più niente. Come funziona qui?». Lui prende foglio e penna, mi fa sedere al suo fianco e con pazienza mi mostra il susseguirsi degli strati, rendendomelo così da sconosciuto finalmente vicino e comprensibile. Che bellezza avere un maestro a cui chiedere tutto, e attraverso cui penetrare nella comprensione anche di quanto appare inizialmente oscuro e
indecifrabile. Un’altra mattina mi viene assegnato un compito: «Scava fino allo strato sottostante». Cazzuola alla mano mi calo nel buco, chiedendomi perplessa come mai avrei fatto a riconoscere “il nuovo strato”. Teoricamente so la definizione di strato; ma la pratica è un altro paio di maniche… Mi metto al lavoro. Dopo un po’ sotto tutta quella terra marrone fa capolino una sabbiolina gialla, finissima. Impossibile non riconoscerlo: ecco lo strato sottostante! Si capisce facendo: mai come in quel momento ho capito che cosa sia uno strato, cosa sia la stratigrafia. Questi sono solo alcuni dei fatti che mi hanno accompagnato nei miei
giorni di scavo; e che hanno iniziato a segnare una strada da seguire per scoprire ogni giorno di più la risposta a quel «Per che cosa sono fatta?» che mi ha portato fino a Baggio: questo per me è stato stupefacente. Ancor più sorprendente, come una sorpresa, è poi accaduto quel che non mi aspettavo… Un giorno - fortuna del principiante! - ritrovo un frammento di capitello di IV secolo, in marmo bianco, splendido: festa grande, mi entusiasmo più che mai, fiera della “mia” scoperta. Custodendolo tra le mani mi metto a pulire il mio tesoro; lì da sola, mentre lo spazzolo con cura, e il marmo si fa sempre più bello e splendente, mi colpisce un pensie-
ro: «E allora? Tutta questa festa per un pezzo di marmo?? Anche il marmo più duro è destinato a diventare niente…le cose finiscono!». Poi di schianto esclamo: «È vero: anche il marmo più duro è niente, mi si “sfarina” tra le mani, ma solo se non c’è Qualcosa o Qualcuno che lo riempie di senso, lo fa esistere, gli dà consistenza». In quell’istante mi sono commossa e ho ringraziato il buon Dio, che è il senso di tutte le cose, di quel pezzetto di capitello, che rende bello, prezioso, pieno di valore e fa’ sì che non finisca nel nulla. *23 anni, di Seregno (MB) Iscritta al V anno della laurea magistrale in Scienze dell’Antichità a profilo archeologico
LA CAMPAGNA ARCHEOLOGICA NEL CUORE DI MILANO
Sant’Apollinare, un mese di scavo a Baggio con il contributo della Regione
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già nell’800 d.C. e proprio per la sua storia millenaria, per quanto da quasi un secolo sia un quartiere di Milano, chiedendo “dove abiti?” a un cittadino, la risposta non è “a Milano”, ma “a Baggio”. Baggio è il borgo antico dove sorge la “vecchia chiesa” di Sant’Apollinare, nota da decenni ai milanesi per il famoso detto popolare “ma va a Bagg a sonà l’òrghen”. Il desiderio di valorizzare il patrimonio storico e artistico del quartiere ha portato anni fa alla costituzione del “Comitato dell’organo di Baggio” che riunisce diverse associazioni e che ha scelto di concentrare le ricerche sul millenario complesso di Sant’Apollinare. Per questo è stato chiesto l’intervento della Soprintendenza Archeologia della Lombardia e degli archeologi dell’Università Cattolica che hanno maturato ormai esperienze di scavo in diverse zone di Milano. Dopo aver vinto un bando della Regione Lombardia con un finanziamento del 50% dei costi previsti per l’ammontare complessivo di circa 20.000 euro, la prima campagna di scavo ha coinvolto 29 studenti dell’Ateneo per tutto il mese di luglio 2015. Sotto la supervisione del professor Furio Sacchi (nella foto con gli studenti), docente di Archeologia classica, e di un archeologo professionista si sono divisi in due turni di due settimane ciascuno gli studenti delle lauree triennali in Scienze dei beni culturali e in Lettere, della laurea magistrale in Archeologia e storia dell’arte e della Scuola di speFFONDA LE SUE ORIGINI
cializzazione in Beni archeologici. «I lavori di scavo, della durata di un mese, hanno permesso il recupero di materiali dell’epoca rinascimentale: monete e oggetti in bronzo, probabilmente parte dell’abbigliamento dei defunti sepolti nella chiesa – dice Furio Sacchi –. Un esame endoscopico all’interno di una tomba a volta laterizia posizionata davanti all’altare ha evidenziato che probabilmente di trattava di una tomba per più individui, datata tra il 1500 e il 1600». «Il ritrovamento nell’Ottocento – continua il professor Sacchi – di un’epigrafe che riporta il nome di un senatore romano che verosimilmente aveva proprietà in questa zona, lascia pensare che si possano rinvenire i resti di una villa impe-
riale romana». È stata così sfatata la tradizione secondo la quale la chiesa fu fondata in epoca medievale da Papa Alessandro II, al secolo Anselmo da Baggio. Ricorda la storia don Cesare Pavesi, vicario di Sant’Apollinare: «Eletto vescovo di Lucca nel 1073, all’epoca della lotta per le investiture, inizialmente rifiutò la nomina per non ricevere dall’imperatore Enrico IV le regalie, ma accettò l’elezione nel 1074. Per il suo forte sostegno al movimento riformatore della Chiesa, nel 1081 venne esiliato dall’imperatore e si ritirò come monaco in una abbazia vicino a Mantova, sotto la protezione della contessa Matilde di Canossa».
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postcards
Gli studenti della Cattolica p protagonisti g dei p programmi g di studio e stage g all’estero raccontano a “Presenza” la loro esperienza. p Scrivete a: postcards.presenza@unicatt.it Martina Proserpio * L’India generosa e ospitale ONO PARTITA senza aspettative e a occhi chiusi. Avevo solo la curiosità di conoscere un Paese e una cultura completamente differenti e il desiderio di vivere un’esperienza unica. Tutto questo si è avverato grazie al mio Charity Work Program a Hyderabad. Il semplice fatto di vivere a Hyderabad nel People Development Training Center della Ong indiana Bala Vikasa, con compagni di corso provenienti da
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svariati paesi (India, Nepal, Sri Lanka, Bangladesh, Germania), ha arricchito il mio soggiorno. Insieme abbiamo trascorso giornate di lezione, svolto lavori di gruppo, organizzato serate culturali e visitato villaggi, luoghi di culto, città in cui convivono tante religioni, ma abbiamo anche partecipato a incontri motivazionali con i bambini delle scuole elementari, a un plantation program e ci siamo trasformati in ospiti d’onore per inaugurare una pompa d’acqua. Il corso di Community Driven Development è stato per me una preziosa occasione per conoscere
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un approccio di cooperazione sostenibile e integrato che all’Università non ho avuto modo di studiare e che nel nostro mondo della cooperazione non è ancora così diffuso. Questo approccio è racchiuso nel motto del Bala Vikasa: Helping communities to help themselves. La carta vincente del corso è la modalità in cui le lezioni vengono svolte con lavori di gruppo ed esempi pratici. Il multiculturalismo dei partecipanti, l’appartenenza a varie Ong e la field exposure sono i suoi punti di forza. Molto interessante, in questa prospettiva, la visita a Gangadevipally, il villaggio modello, ben organizzato grazie all’aiuto del Bala Vikasa e alla forza di volontà degli abitanti. Abbiamo visitato anche un altro villaggio che sta compiendo i primi passi verso lo sviluppo. Ma il momento più emozionante è stato l’incontro con le donne vedove, una grande sfida che l’associazione sta affrontando con successo, opponendosi a un radicato malcostume. L’India è un mondo caotico, colorato, ricco di riti, tradizioni e contraddizioni che a volte è stato difficile comprendere a fondo. Ma se dovessi descriverla in due parole direi senza dubbio “generosa e ospitale”, come nessun
altro Paese in cui sono stata. Al mio ritorno sono scesa dall’aereo con un bagaglio culturale molto più grande: ho condiviso esperienze con persone di diverse età e culture, ho appreso un nuovo approccio di cooperazione e soprattutto mi sono immersa in una realtà nuova, quella dell’India rurale, quella più nascosta. 23 anni, di Cornaredo (Mi), secondo anno della laurea magistrale in Scienze Politiche e Sociali-Politiche per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, sede di Milano. (Nella foto è a destra).
Matteo Cella* Doppia laurea, doppio successo UE LAUREE, DUE LINGUE e
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due esperienze di lavoro da inserire nel proprio curriculum. Questi sono i tratti distintivi del programma Double Degree, un programma peculiare dell’Università Cattolica di Piacenza il quale, in collaborazione con prestigiose università partner, consente ai partecipanti di trascorrere gli ultimi due anni di studio all’estero. Tale programma mi ha consentito di frequentare la Lancaster University, un ateneo inglese poco distante da
Manchester e Liverpool. La premiazione recentemente ricevuta dalla suddetta università per i risultati accademici ottenuti al termine del mio percorso, è solo una delle tante soddisfazioni che il Double Degree mi ha regalato. La differenza tra il sistema universitario inglese e quello italiano è abissale, sia sotto il profilo accademico, sia nel modo in cui l’università stessa è concepita. Lo studente è coinvolto a trecentosessanta gradi nella vita e nella comunità universitaria: tramite l’iscrizione alle più svariate societies (ossia dei circoli suddivisi in base ai più disparati interessi degli studenti – dalla finanza al calcio, da Harry Potter all’informatica), tramite l’appartenenza a un determinato college (i dormitori, a Lancaster ce ne sono ben nove per un totale di 12 000 studenti che vivono nel campus) e la condivisione di un flat (i flatmates sono coloro che abitano nello stesso piano di un dormitorio, con i quali si condividono gli spazi comuni, come la cucina, una vera e propria famiglia). Il fine ultimo dell’università inglese non è dunque esclusivamente quello di creare un “laureato in”, bensì principalmente quello di formare dei cittadini rispettosi e consapevoli del proprio ruolo nella società. Ma di quale società? Tale domanda può sembrare bizzarra, ma il contesto che circonda uno
studente in un’università inglese è molto diverso dal contesto di un ateneo italiano. La Lancaster University è infatti una delle università con il più alto tasso di studenti internazionali al mondo. Questo credo sia l’aspetto che più mi ha colpito: uscire a cena con un gruppo di indiani, o discutere un progetto con studenti cinesi e scoprire quanto siano diverse la loro cultura e le loro esperienze di vita, ma anche quanto possano essere sconcertanti le analogie con culture così diverse. Queste differenze si riflettono ovviamente anche nei metodi accademici utilizzati. Gli studenti frequentano, oltre alle lezioni (lectures), i cosiddetti seminars, che consistono in un approfondimento di quanto affrontato in aula, ma discusso tra un numero ridotto di studenti sotto la supervisione di un professore. Le numerose differenze tra i due sistemi universitari non rendono tuttavia l’Università inglese necessariamente migliore di quella italiana. Per questo ritengo che il Double Degree sia un ottimo programma formativo: l’approccio a due sistemi educativi totalmente differenti aiuta a coglierne le peculiarità, potendo così far propri i pregi di entrambi. Uno dei grandi pregi del Double Degree è inoltre quello di favorire l’ingresso nel mondo del lavoro tramite tirocini curricula-
ri. Grazie al supporto dell’ufficio Stage e Placement dell’Università Cattolica, ho quindi potuto trascorrere quattro mesi a Bruxelles presso Coopération Bancaire pour l’Europe (CBE - una società fondata da diverse banche italiane per offrire ai propri clienti servizi di consulenza nell’ambito dei programmi di finanziamento comunitari) e tre mesi a Milano presso Unione Fiduciaria Spa, la più grande società fiduciaria italiana. Oltre ad offrirmi ottime esperienze lavorative e formative, tali tirocini sono stati di fondamentale importanza per l’inserimento nel mondo del lavoro, dandomi ora la possibilità di lavorare presso una delle più importanti banche d’investimento al mondo, situata nel cuore del distretto finanziario di Londra. Non mi sembra dunque eccessivo o presuntuoso il motto di tale programma: “Doppia laurea, Doppio successo”. Due esperienze così diverse sono in grado di offrire non solo una solida preparazione, ma anche un notevole valore aggiunto sotto il profilo personale. 23 anni, di Salsomaggiore Terme (PR) Corso di Laurea Triennale in Economia Aziendale, curriculum Management Internazionale, Università Cattolica, sede di Piacenza
Miguel Alejandro Buitrago Norato* My year abroad in Italy
from Universidad de La Sabana and recently finished my “laurea magistrale in Gestione d’azienda” at Università Cattolica del Sacro Cuore. For the year I lived here I learned a lot of valuable things and another beautiful culture. The great food, the places, the people, the university and lessons have made this experience unique and unforgettable. I could say Piacenza is my second home. I really enjoyed the time here and I am sure that all the knowledge I acquired, not only on an academic level but also personal and spiritual, are important basis for my future. During this Master Degree there is the opportunity to do an internship in some of the most important Italian companies. I had the honor to do my internship at Ingegneria Biomedica Santa Lucia, one of the most known companies in management, biosafety and maintenance of biomedical equipment. In my internship I was able to improve and develop different types of skills in marketing, sales, teamwork and leadership. Finally, and taking into consideration that I am about to complete my Master Degree, I would like to express my gratitude to both universities and every single person that contributed to my professional and human development. 23 years old; Dual Degree Program in International Management, Universidad de La Sabana, Bogotá – Colombia (primo a sinistra nella foto)
Y NAME is Miguel
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Buitrago Norato, I am a Colombian student
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E4Impact, p nasce la Fondazione che investe sul futuro dell’Africa africani mediante un programma executive; accrescere le competenze di docenti e staff delle università africane; fare da ponte per le imprese italiane che intendono operare nei mercati africani. «Non si intendono trasferire beni, servizi o tecnologie, ma conoscenze, per creare una futura classe media africana che sia nerbo di una società più solida. Le conoscenze non si consumano, anzi si possono diffondere e condividere attraverso la crescita delle università locali e la loro collaborazione» queste le parole del rettore della Cattolica Franco Anelli che riprendono la mission della nuova fondazione.
MAPEI, Salini-Impregilo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore el’Associazione Always Africa hanno dato vita alla Fondazione E4Impact. L’obiettivo della Fondazione E4Impact è quello di sostenere l’impact entrepreneurship in Africa attraverso una grande alleanza con le università africane per sviluppare con servizi di formazione e coaching una nuova generazione di imprenditori a forte valenza sociale. La nuova Fondazione è stata presentata mercoledì 16 settembre a Milano dai rappresentanti degli enti fondatori: Letizia Moratti (Securfin), Giorgio Squinzi (Mapei), Pietro Salini (Salini-Impregilo), Franco Anelli (rettore Università Cattolica del Sacro Cuore) e Mario Molteni (Associazione Always Africa), professore di Economia aziendale all’Università Cattolica. In particolare, E4impact Foundation persegue il proprio scopo formando nuovi imprenditori attraverso il Global MBA in Impact Entrepreneurship, realizzato in partnership con università locali ed erogato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Il percorso è partito con un master e poi si è trasformato nel 2010, grazie ad Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica, nel progetto Global MBA in Impact entrepreneurship (nella foto in basso una delle precedenti edizioni) che è già attivo in Kenya, Uganda, Ghana, Costa d’Avorio
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e Sierra Leone con 130 imprenditori formati e 190 in corso di formazione – ha spiegato il professor Molteni dell’Ateneo del Sacro Cuore - ora la fondazione conta di attivare l’MBA in almeno 16 Paesi africani entro il 2020». I risultati attesi per il 2022 sono di grande rilievo e impatto economico: si possono prevedere oltre 3.000 imprenditori formati, 500 nuove imprese e migliaia di nuovi posti di lavoro. Tre le principali attività della Fondazione: formare nuovi imprenditori
Nell’attuale contesto politico e sociale E4impact può rappresentare una risposta ai problemi della immigrazione dal continente africano, in quanto promuove un’imprenditorialità locale capace di generare ricchezza e opportunità di lavoro. A questo proposito si è mostrato pienamente d’accordo Giorgio Squinzi, convinto della forza positiva dell’iniziativa e della necessità di creare opportunità di vita e lavoro in loco. In ambito internazionale la Fondazione E4impact è stata presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso 24 settembre come una delle “eredità” di Expo 2015 alla città di Milano.
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Caserma Garibaldi, intesa per l’acquisto immobiliare pubblico, l’ampliamento dell’offerta universitaria cittadina, la razionalizzazione degli spazi in uso alle forze dell’ordine. Sono i molteplici obiettivi del Protocollo d’Intesa – cui partecipano Comune di Milano, Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Agenzia del Demanio e Università Cattolica del Sacro Cuore – per la realizzazione della nuova sede della Polizia di Stato nella Caserma Montello di via Caracciolo, previo il trasferimento delle funzioni operative ora svolte dalla Difesa presso la Caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti, e l’acquisizione da parte dell’Ateneo di piazza Sant’Ambrogio della prospiciente Caserma Garibaldi. «Questo accordo è la prosecuzione di un importante percorso di collaborazione tra le istituzioni in atto da tempo» ha commentato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia sottolineando in particolare come la sinergia tra diversi soggetti abbia permesso di compiere passi fondamentali nello sviluppo della città, dando risposte sempre più efficienti alle diverse esigenze del territorio. «Si tratta di una straordinaria occasione per riqualificare e valorizzare parti importanti del territorio, senza consumo di suolo e nel mantenimento di edifici d’alto valore storico» ha affermato invece l’assessore all’Urbanistica e Edilizia privata del Comune di Milano, Alessandro Balduccii che ha rilevato inoltre come «ancora una volta le università milanesi si dimostrano un motore imprescindibile della crescita e dello sviluppo urbano». L’intesa recepisce la volontà del Ministero dell’Interno e del Ministero della Difesa di ottimizzare le infrastrutture in uso e consentire la valorizzazione di quelle non più funzionali e ridurre le spese; la
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A VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO
necessità dell’Università Cattolica di ampliare i propri spazi per finalità didattiche e di ricerca e quella della Polizia di Stato di disporre di una sede più adeguata alle esigenze di servizio; nonché il costante impegno dell’amministrazione comunale per promuovere processi di riqualificazione del tessuto urbano. Le istituzioni hanno inoltre stabilito di definire un Accordo territoriale di sicurezza integrata – alla cui definizione è stato delegato il prefetto di Milano, Francesco Paolo Troncaa – per stabilire le tempistiche e le modalità attuative dell’operazione, anche tramite una suddivisione per lotti funzionali. «L’acquisizione della Caserma Garibaldi consentirà all’Università di razionalizzare e concentrare le attività didattiche e scientifiche dell’Ateneo – ha dichiarato il rettore dell’Universi-
tà Cattolica, Franco Anelli –. Il progetto, garantendo un’adeguata risposta alle esigenze delle realtà che attualmente occupano la Caserma Garibaldi, darà vita a un grande polo culturale e formativo, di elevato prestigio anche dal punto di vista storico e architettonico, nel cuore dell’area metropolitana di Milano». Secondo il Ministro Roberta Pinotti la Difesa conferma l’attenzione verso il territorio, in particolare nei confronti della città di Milano: «Attraverso un processo di razionalizzazione delle proprie infrastrutture e di ottimizzazione logistica e operativa – ha spiegato il Ministro – la Difesa rende disponibili caserme non più utili ai fini istituzionali per aprirle a nuovi progetti, partecipandole, nel ricordo della loro storia, alle nuove realtà di sviluppo del territorio, dell’economia, della cultura e della qualità della vita dei cittadini».
RANKING INTERNAZIONALE
Cattolica, tra le migliori per trovare lavoro
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dalle aziende italiane si formano a Milano. Lo dicono i dati della dodicesima edizione del World University Ranking di QS. Bocconi, Politecnico di Milano e Università Cattolica del Sacro Cuore incoronano il capoluogo lombardo e si attestano rispettivamente al primo, secondo e terzo posto in Italia tra gli atenei che formano gli studenti più apprezzati dai recruiter. LI STUDENTI PIÙ RICERCATI
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«I Lincei, una risorsa per il dialogo tra le culture» UNIVERSITÀ CATTOLICA ha avuto una presenza significativa ai Lincei espressa da suoi studiosi e docenti dell’Ateneo ma anche da nostri laureati docenti altrove». Così esordisce il professor Alberto Quadro Curzio (nella foto), presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 12 giugno scorso e come tale primo docente dell’Ateneo a ricoprire questa importante carica. Il professor Quadrio Curzio vorrebbe ricordare tutti i colleghi ma si limita agli economisti (Vito, Lombardini, Pasinetti) gli ultimi due dei quali sono stati(con Manara) suoi maestri. Forte di molti Premi Nobel e Balzan italiani e stranieri che annovera fra i suoi ‘soci’, l’Accademia presieduta adesso da Quadrio Curzio è una risorsa per la cultura italiana «immersa – prosegue Quadrio Curzio – in quella universale sin dal 1603 quando fu fondata dal marchese Federico Cesi che subito comprese il genio di uno dei primi soci, Galileo Galilei che fu difeso da Cesi e dai Lincei nello storico processo. I Lincei entrano nel 413mo anno di vita che è caratterizzata sia da grandi innovatori sia da una cultura comunitaria fondata sulla saggezza del sapere radicato nelle scienze e nella storia dell’Umanità. Fu questa cultura che causò la chiusura dei Lincei operata dal fascismo nel 1938 ma anche la sua pronta rinascita nel 1944 soprattutto per opera di Benetto Croce e di Luigi Einaudi». Per festeggiare la nomina del professor Quadrio Curzio alla presidenza dei Lincei, giovedì 24 settembre nell’Aula Magna dell’Università Cattolica si è tenuto un concerto dell’Ensemble Baschenis diretto dal maestro Giorgio Ferraris e promosso dall’Ateneo, in collaborazione con il professor Guido Vestuti. Ma prima della musica non poteva mancare l’omaggio ‘scientifico’ allo studioso che è stato, fra l’altro, Preside della facoltà di Scienze Politiche della Cattolica dal 1989 al 2010 e presidente della società Italiana degli economisti dal 1995 al 1998. Allievi e ricercatori italiani hanno partecipato alla presentazione del volume Resources, Production and Structural Dynamics (CambridgeUn.P, 2015, edited by M.L. Baranzini, C. Rotondi, R. Scazzieri) che comprende i loro contributi, mentre i molti autori stranieri parteciperanno ad un convegno scientifico che si terrà in primavera in una iniziativa congiunta tra
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Lincei e Fondazione Edison. Il volume presentato testimonia la ricchezza della scuola economico-politica che si è consolidata nel corso degli anni, anche nel mondo anglosassone, intorno al professor Quadrio Curzio, con l’obiettivo di mostrare, attraverso lo studio delle dinamiche strutturali dei sistemi economici e sociali, come la scarsità di risorse sia uno dei fattori che spinge all’innovazione, non solo tecnologica ma anche istituzionale. E come si debba ragionare sui modelli di distribuzione del reddito, sugli investimenti e i consumi per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile nel lungo periodo che non sia sopraffatto dal consumismo e dalla speculazione. Il bene comune non è quello a cui porta l’homo Oeconomicus sul quale, anche dal solo punto di vista socio-economico, deve prevalere l’homo faber. Convinzioni, conoscenze e competenze consolidate su quattro secoli e tese al bene comune e all’incivilimento nel dialogo tra le diverse culture fanno dei Lincei, sia per la loro storia che per il loro presente, un Ente riconosciuto a livello internazionale per la politica scientifica. Al proposito Quadrio Curzio cita tre casi: lo stretto rapporto con la Presidenza della Repubblica; l’essere parte del G7 delle scienze che sempre precede il G7 politico-istituzionale (e a riguardo ricorda con soddisfazione l’incontro del G7Scienze a Berlino in aprile al quale ha partecipato il Cancelliere Merkel); l’essere parte delle principali associazioni tra le accademie dei vari Paesi (sviluppati, emergenti, in via di sviluppo) e contribuire anche alla nascita di accademie in Stati che sono agli stadi iniziali della loro costruzione istituzionale. Stati nel cui ambito, ben presto, trova posto la fondazione di una Accademia scientifica Nazionale: anche in tal modo i Lincei contribuiscono alla pace nel dialogo tra scienza e cultura.
EVENTO
Giornata di studio in onore di Quadrio Curzio
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lTRE VENTI SAGGI INEDITI dedicati alle linee di ricerca che l’economista Alberto Quadrio Curzio, in qualità di professore e studioso, ha aperto nell’analisi economica delle risorse,, della distribuzione,, della dinamica strutturale, delle istituzioni. È questo in sintesi il contenuto del volume Resources, Production and Structural Dynamics (Cambridge University Press, 2015), curato da Mauro Leo Baranzini, Claudia Rotondi, Roberto Scazzierii e presentato il 24 settembre durante una giornata di studio in onore del professore emerito di Economia politica dell’Università Cattolica, già preside della facoltà di Scienze politiche e da poco eletto presidente dell’Accademia dei Lincei. L’iniziativa, promossa dalla facoltà di Scienze politiche e sociali, dal Centro di Ricerche in Analisi Economica e Sviluppo Economico Internazionale (Cranec) e dalla Fondazione Edison, è stata aperta dai saluti del rettore dell’Ateneo Franco Anelli. Insieme ai curatori del volume, tra gli altri, hanno preso parte all’incontro, i professori Marco Fortis, Guido Merzoni, Luigi L. Pasinetti, Roberto Zoboli, Fausta Pellizzari.
L’ACCADEMIA SCIENTIFICA PIÙ ANTICA DEL MONDO
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ACCADEMIA DEI LINCEI, fondata nel 1603 da Federico Cesi, è la più antica accademia scientifica del mondo e annoverò tra i suoi primi Soci Galileo Galilei. Massima istituzione culturale italiana, ha ottenuto l’Alto patronato permanente dalla Presidenza della Repubblica. Fine istituzionale dell’Accademia è “promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità della cultura”.
ateneo
Galantino: senza la sapienza non c’è vera teologia da percorrere per una più feconda interazione tra fede e ragione. È uno degli obiettivi dell’annuale incontro dei docenti di Teologia e degli assistenti pastorali dell’Università Cattolica – che si sono ritrovati per la prima volta nella sede di Piacenza dell’Ateneo dal 14 al 17 settembre scorso – a cui è intervenuto anche il segretario generale Cei monsignor Nunzio Galantino. L’iniziativa, promossa da Centro Pastorale e Istituto Toniolo in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Religiose e la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, è stata dedicata al tema Oltre la secolarizzazione dei saperi che ha fatto da filo conduttore alle quattro giornate di studio concluse con la tavola rotonda con monsignor Galantino, il prorettore Francesco Botturii e il teologo Pierangelo Sequeri, intitolata: Quale teologia per una Chiesa in uscita alla luce dell’Evangelii gaudium?. I lavori del seminario sono stati aperti dai saluti di Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, di monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, di Paola Bignardi, dell’Istituto di Studi Superiori
RIMINI
Il merchandising UC approda al Meeting
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NDIVIDUARE LE STRADE
Giuseppe Toniolo e di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo che ha sottolineato come «La sfida non è tanto quella di creare delle “oasi” dove un dialogo tra teologia e scienza sia possibile e praticabile, quanto ripristinare quella osmosi che ha radice comune nel creato, nella storia di cui siamo protagonisti e nel mistero stesso dell’uomo non riconducibile a mero agglomerato biologico, né tantomeno al mito della cibernetica o delle neuroscienze». «Non c’è vera teologia senza sapienza. E la sapienza consiste nella verità esercitata con la carità» è quanto ribadito inve-
ce dal segretario generale della Cei Nunzio Galantino nel corso della tavola rotonda conclusiva del seminario. Riprendendo le parole del beato Antonio Rosmini, monsignor Galantino ha tracciato l’orizzonte di una riflessione teologica capace di esprimere il richiamo ad una “Chiesa in uscita” più volte sollecitato da Papa Francesco. «La teologia – spiega Monsignor Galantino – non è nata per cacciar fuori frasi pompose o per far mostra di ingegno, g g ma per p guidare l’umanità alla virtù». È questa la sapienza che non perde il legame con la realtà e si nutre della consapevolezza che si è tutti “condiscepoli” di un unico maestro, Gesù Cristo.
NO STAND INEDITO ha ca-
ratterizzato la presenza dell’Ateneo al tradizionale appuntamento del Meeting per l’amicizia fra i popolii dello scorso agosto. I prodotti a brand UC sono stati esposti in fiera a Rimini per la prima volta con tutti colori della nuova linea di merchandising. Lanciato nella primavera 2015 con l’apertura del negozio in via Lanzone 24 a Milano, il merchandising targato Università Cattolica si è trasferito al Meeting, dove sono stati messi in vendita tutti gli articoli disponibili: dall’abbigliamento con T-shirt, felpe e cappellini a oggetti e gadget come shopper, trolley, agende e articoli per lo sport. Allo stand nel Padiglione A3 era presente sia il personale di vendita, sia lo staff dell’Università, sempre disponibili a offrire informazioni sull’offerta formativa e sui servizi dell’Ateneo. La realizzazione di una linea propria di merchan-
Pellegrini in Terra Santa: via, verità e vita sulle vie della Sapienza è il tema del pellegrinaggio in Terra Santa che lo scorso agosto ha coinvolto un gruppo di 45 pellegrini tra docenti e familiari, provenienti dalle diverse sedi della Cattolica. Il gruppo è stato guidato dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio
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N CAMMINO
Giuliodorii che ha così sintetizzato le finalità del pellegrinaggio: «Abbiamo scelto di vivere un’esperienza in cui la fede e la ragione, la spiritualità e la cultura si incontrano per rendere sempre più forte e matura la sequela del Signore Gesù e approfondire che cosa significhi che egli è per noi “via, verità e vita”. Il pellegrinaggio è finalizzato, inoltre, a illuminare il lavoro accademico con la luce della verità evangelica e a rafforzare l’impegno a servizio dell’Ateneo dei cattolici italiani e della sua importante missione». Dalla Giordania i pellegrini sono entrati in Galilea e poi
a Gerusalemme. Il pellegrinaggio è stato contrassegnato anche da incontri con le realtà ecclesiali locali, in particolare con la visita al Patriarcato e l’incontro con il Custode di Terra Santa, e con le istituzioni culturali come l’Università Cattolica di Betlemme. Il pellegrinaggio ha voluto essere anche un gesto concreto di vicinanza ai cristiani della Terra Santa che si trovano a vivere oggi in situazioni molto difficili, e anche un segno di incoraggiamento per tutti coloro che nel martoriato Medio Oriente si adoperano per la pace e la concordia tra i popoli.
dising mette l’Università Cattolica al passo con le più grandi e prestigiose università nel mondo. La presenza al Meeting ha rappresentato un’occasione privilegiata per far conoscere i prodotti a marchio UC al grande pubblico e l’opportunità per molti laureati, che nelle aule dell’Ateneo hanno gettato le basi del proprio futuro, di rinsaldare il legame con la loro Università acquistando un prodotto con il brand ‘Cattolica’.
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milano
Diritto al cibo: con la scienza serve anche l’etica ALIMENTARE, biodiversità e climate change. Sono queste le maggiori priorità cui far fronte nell’immediato per favorire una più equa ridistribuzione del cibo a livello globale. La vera sfida per il futuro sarà trovare soluzioni non solo di carattere tecnico, ma anche etico». A sostenerlo Carmen Gonzalez (a destra nella foto), docente di Diritto alla Seattle University School of Law, nella sua lecture introduttiva al Colloquium Internazionale, la tre giorni di studio promossa dal 17 al 19 settembre dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con la Congregazione per l’Educazione Cattolica e la Federazione Internazionale delle Università Cattoliche. L’appuntamento, intitolato Diritto al cibo. Pace e democrazia. Ricerca e Educazione in prospettiva etica, rientra fra le iniziative della Santa Sede per EXPO 2015. Ad aprire i lavori sono stati i saluti di Pier Sandro Cocconcelli, direttore ExpoLAB, che nel dare il suo benvenuto si è soffermato sulla speci-
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ICUREZZA
ficità dell’evento, «non una tradizionale conferenza, bensì un’occasione per discutere progetti, esperienze e nuove metodologie di studio». Sono seguiti gli interventi di monsignor Angelo Vincenzo Zani (secondo da destra nella foto), segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, e monsignor Guy-Réal Thivierge (secondo da sinistra nella foto), segretario generale della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche, che, nei loro interventi, hanno ribadito quanto il tema dell’accesso al cibo richiami in primo piano i contenuti della recente enciclica di papa Francesco Laudato si’. Il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, augurando buon lavoro ai partecipanti, ha ringraziato la Santa Sede per aver inserito il Colloquium Internazionale fra le sue iniziative promosse per EXPO 2015. Nel corso delle tre giornate circa 60 tra professori e ricercatori, provenienti dai cinque continenti, si sono confrontati sugli oltre 40 studi raccolti nei
mesi passati tramite un Call for Papers incentrato su quattro aree: Global food security: new solutions for a cultivated planet; Sustainable use of resources (water, land and environment); Land rights and access to food: promoting human dignity for hunger reduction; Access to Food, Access to Information. Il lavoro scientifico su questi grandi temi è stato guidato da un gruppo di studiosi di primo piano: Vittorio Rossi, Roberto Zoboli, Simona Beretta e Fausto Colombo dell’Università Cattolica, e i colleghi Chelo
Dhebbi Télésphore, dell’Università Cattolica del Congo, Maria Claudia Campos Pinilla, della Pontificia Università Javeriana, Colombia, Sandra Joseph, dello Stella Maris College, e Savarimuthu Ignacimuthu, del Loyola College, India. I risultati di ricerca, poi, sono stati illustrati presso il sito dell’Esposizione Universale, con l’intento di dare rilievo alle proposte più innovative affinché possano diventare un elemento importante dell’eredità culturale e scientifica di EXPO 2015.
Umberto Eco: così si mangiava nel Medioevo di Graziana Gabbianelli L CIBO PIÙ ECCITANTE PER L’UOMO medievale medio era l’acquolina in bocca». Così sintetizza lo scrittore semiologo Umberto Eco il rapporto fra cibo e l’età di mezzo, aprendo, lo scorso 30 settembre in Cattolica, il XXII convegno della Società italiana per lo studio del pensiero medievale (SISPM) sul tema Nutrire il corpo, nutrire l’anima nel Medioevo. Un contributo filosofico e storico al dibattito che nell’anno di Expo 2015 si è sviluppato intorno al tema del nutrimento, del cibo, della cura dell’essere umano e dell’ambiente in cui vive è stato l’obiettivo delle due giornate di studio organizzate da SISPM in collaborazione con i dipartimenti di Filosofia dell’Università Cattolica e dell’Università di Milano, il dipartimento di Scienze umane della LUMSA di Roma, i dipartimenti di Studi umanistici dell’Università di Pavia e del Piemonte orientale, di Antichistica, Lingue, Educazione, Filosofia dell’Università di Parma, della Scuola superiore di studi medievali dell’Antonia-
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num e della SFI- sezione lombarda. Nell’Aula Pio XI dell’Ateneo di Largo Gemelli Umberto Eco ha ripercorso, attraverso molteplici citazioni, quello che la gente “mangiava”, o meglio, “non mangiava”, in quanto la tesi del semiologo è che «il Medioevo è il tempo della fame e dell’astinenza»; con l’eccezione dei signorotti e dei monaci. E anche se le descrizioni di tavole imbandite e grandi banchetti non mancano, si tratta per lo più di cibo “desiderato”. «Ho visto – racconta Eco – che tutti i trattati di cucina non compaiono prima del XIII-XIV secolo, e la cucina era
una cucina dei ricchi o dei monasteri». Lo scrittore nella sua prolusione distingue il Medioevo in cucina fra Alto e Basso: «prima del Mille c’erano fame e indigenza, un contadino non superava i 40 anni di vita. La popolazione in Europa era di 3040 milioni, raddoppierà nei quattro secoli successivi». Cita inoltre San Tommaso disquisendo sul piacere del cibo e se mangiare solo per piacere sia o no «un peccato mortale». L’excursus di Umberto Eco si chiude con la parodia su alcuni passaggi della Bibbia, del racconto Coena Cypriani, già citato nel suo romanzo Il nome della rosa che lo scrittore ripropone tutto d’un fiato, concludendo che «la fame è un aperitivo prelibato per coloro che non avevano un pasto. Forse per il popolo medievale, il cibo più eccitante era proprio l’acquolina in bocca». I numerosi interventi che hanno animato il convegno, che ha tenuto la sua seconda giornata in Statale, hanno toccato autori e temi fondamentali della cultura medievale, considerando ciò che significherà, in futuro, nutrire il genere umano in un mondo soggetto a profondi mutamenti.
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Accoglienza g migranti g e integrazione, g parla il prefetto Mario Morcone
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I È PARLATO DELLE POLITICHE
di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo in Italia durante il ciclo di incontri su Cittadinanza europea e integrazione, promossi dal master in Competenze interculturali, formazione per l’integrazione sociale dell’Università Cattolica. Il prefetto Mario Morcone (nella foto), capo Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno ha parlato, durante una lezione aperta lo scorso venerdì 25 settembre, del piano di accoglienza dei comuni, degli enti locali, insieme a parrocchie, associazioni, alberghi, e tutte le istituzioni che possono fornire ai profughi supporto e accoglienza. «Basterebbe collocare due profughi ogni mille abitanti e i problema dell’accoglienza sarebbe risolto, anche a fronte di nuovi arrivi: avremmo 120mila posti, rispetto agli attuali 100mila» afferma il prefetto Morcone, aggiungendo come i numeri siano gestibili «Se per esempio ciascuna delle 27mila parrocchie italiane ospi-
tasse 4 profughi, avremmo ulteriori 120mila posti». E infatti il Governo sta discutendo un accordo con la Conferenza episcopale per finanziare questo tipo di accoglienze, ovviamente in cambio di precisi standard. Rilevando inoltre come non ci sia nessuna invasione ma un fenomeno che va gestito, il Prefetto fa il punto sull’accordo raggiunto gg a Bruxelles tra ggli Stati europei: «È basato su tre pilastri: gli hotspot, la relocation e il rimpatrio forzato. Gli hotspot indicano una modalità orga-
nizzativa, non saranno costruiti nuovi centri. Dopo lo sbarco, lo screening sanitario e l’assistenza legale, i profughi saranno identificati con precisione». La riflessione sul tema è continuata anche nella giornata di sabato 26 con l’intervento di Milena Santerini, docente di Pedagogia in Università Cattolica, deputata e presidente di No Hate Alliance del Consiglio d’Europa, sul tema Neo razzismo e dialogo interculturale in Europa. «Dobbiamo impegnarci a diffondere una cultura dell’accoglienza che distribuisca le persone in modo equo e che sia integrata, ossia che non preveda solo l’intervento per le prime necessità - dice Milena Santerini -, ma che offra corsi di italiano, lavori socialmente utili, attività di volontariato». Al ciclo di incontri hanno partecipato anche i professori della Cattolica Dino Rinoldi, docente di Diritto dell’Unione Europea, con un intervento sul tema Cittadinanza e protezione del migrante nel contesto europeo e Maddalena Colombo, do-
Nuove frontiere high tech per la disabilità
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STATO IL PICCOLO
robot Nao (nella foto) ad aprire il primo convegno internazionale in Italia sulla disabilità e le tecnologie inclusive dello scorso 19 settembre in Università Cattolica. Organizzato dal CeDisMa – Centro Studi e ricerche sulla disabilità e la marginalità della Cattolica – in collaborazione con MMN, Magnetic Media Network Spa Apple Solution Expert Education e ANPE – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani – l’appuntamento Accessibility for inclusion ha rappresentato tutte le sfide
dell’inclusione sociale in ambito scolastico. Nel corso della giornata di studio si è trattato della disabilità e delle tecnologie inclusive e delle opportunità dell’universo high tech che possono essere sfruttate dagli insegnanti g di sostegno per la didattica. È stata inoltre presentata un’applicazione ResearchKit donata da MMN, Apple Solution Expert leader nei progetti di didattica digitale. Il convegno, grazie alla partecipazione di soggetti internazionali e istituzionali, ha indagato perché oggi la didattica, per essere
inclusiva, ha bisogno della multimedialità. “Didattica speciale”, “nuove tecnologie”, “accessibilità”, “inclusione scolastica” sono i termini cardine del percorso. Gli strumenti digitali concorrono, infatti, a offrire un valido supporto all’apprendimento e creano le condizioni migliori per permet-
tere a tutti gli allievi di beneficiare dell’esperienza formativa. In particolare, al centro di un workshop specifico, sono state trattate tematiche come: video giocare per includere, la robotica per l’inclusione, i libri di testo multitouch, le tecnologie per l’insegnante di sostegno.
cente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, che ha approfondito Le politiche europee per l’integrazione degli studenti stranieri.
ECONOMIA
Lavoce.info, in UC il convegno annuale
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NDICARE UNA O PIÙ VIE
di uscita dalla crisi. Ma anche individuare la strada per un ritorno a una crescita p più sostenibile e meno artificiale. È quanto ha cercato di fare il convegno annuale de lavoce.info che il 30 settembre ha chiamato a raccolta nei chiostri di largo Gemelli i suoi collaboratori per analizzare un tema che, al di là dei diversi annunci politici che parlano di ripresa, resta rilevante nell’agenda pubblica: La politica economica ai tempi della crisi. Lavoce.info è un sito web realizzato da professori di Economia – tra i quali un considerevole numero di docenti del Dipartimento di Economia e finanza, come Massimo Bordignon, Angelo Baglioni, Andrea Boitani, Francesco Daveri e a cui collaborano anche altri docenti della Cattolica, come Gilberto Turati, Claudio Lucifora, Lorenzo Cappellari, Flavia Ambrosanio e Andrea Monticinii – che dedicano una parte del loro tempo a scrivere articoli di commento ai fatti economici del giorno e alle decisioni del governo di turno. Diversi i temi toccati dai relatori durante i loro interventi: dalle riforme alla stagnazione, dall’agenda digitale e politica industriale ai divari di genere nei super-redditi. Le conclusioni del dibattito sono state affidate a Tito Boeri, presidente dell’Inps.
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milano
Concorso Rai, en p plein della Scuola di giornalismo
DEDICA
Una scuola di Abbiategrasso ricorda il pedagogista Cesare Scurati
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SCUOLA DI GIORNALISMO dell’Università Cattolica esce dal concorso indetto dalla Rai per scegliere i suoi nuovi cronisti con un risultato notevole: gli studenti degli ultimi anni si sono aggiudicati 10 dei 100 posti disponibili, incluso il primo posto della graduatoria e due candidati nella top ten. Partito il 24 aprile 2014, il concorso ha raccolto oltre 4 mila iscrizioni. Ecco i loro nomi, a cui va l’«in bocca al lupo» di tutta la comunità universitaria: Giacomo Segantinii (primo classificato), Valentina Fizzotti, Maria Chiara Grandis, Maria Elena Scandaliato, Linda Stroppa, Marzia De Giuli, Stefano De Agostini, Gabriele Russo, Danilo Elia, Pietro Vernizzi. «Un innegabile successo, che rientra nella nostra storia ed è il risultato del lavoro di un corpo docente e di uno staff eccellente», afferma il direttore Marco Lombardi. «La Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica ha sempre avuto le caratteristiche di una bottega – commenta
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il co-direttore Matteo Scannii –. Negli ultimi 15 anni ha sfornato talenti ma soprattutto ne ha formati, applicando un metodo di insegnamento originale e programmi di qualità». La Scuola ((nella foto i diplomati dell’ultima edizione), che ufficialmente si chiama master biennale di primo livello in Giornalismo, a stampa radiotelevisivo e multimedialee dell’Almed - si fonda su tre pilastri: il giornalismo di inchiesta; una strategia di internazionalizzazione volta a collocare i giovani professionisti nel mondo globale dell’informazione; un’ampia offerta di corsi per i professionisti. «Ci sforziamo di mantenere un approccio pratico in tutto ciò che facciamo – aggiunge Matteo Scanni –, ci piacciono i nuovi media, la sperimentazione, il confronto. Video giornalismo e web sono oggi il punto di forza della Scuola della Cattolica. Lavoriamo duro sui piani di studio e selezioniamo con cura i docenti, in uno sforzo di aggiornamento dei saperi costante. Parliamo la lingua dell’inchiesta e della cronaca. Cerchiamo temi e punti di vista inediti».
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Tiziano Terzani” di Abbiategrasso (MI) ha intitolato la Scuola dell’infanzia al professor Cesare Scurati. La scelta è venuta da un gruppo di insegnanti della scuola che, sostenute dalla dirigente scolastica Maria Giaele Infantino, hanno espresso il desiderio che il plesso di via Galimberti ricordi il noto pedagogista milanese, uno studioso che per loro è stato il riferimento di molte ricerche e riflessioni. Lo scorso 10 ottobre nel corso di una cerimonia, a cui sono accorsi non solo le insegnanti della scuola ma anche amici, allievi, parenti e rappresentanti del mondo universitario e del Comune di Abbiategrasso, è stata scoperta una targa che intitola ufficialmente la scuola dell’infanzia di via Galimberti al professore milanese. Cesare Scurati (1937-2011), diplomatosi all’Istituto Magistrale, si era poi laureato in Pedagogia. Fin da giovane maestro di scuola elementare, direttore didattico dal 1966, ha insegnato all’Università Cattolica per molti anni: assistente volontario alla cattedra di Pedagogia della facoltà di Lettere e Filosofia già dal 1963, con incarichi di insegnamento dal 1975, professore ordinario dal 1984, direttore del Dipartimento di Pedagogia dal 2000 al 2008, coordinatore della Commissione ministeriale per la stesura degli orientamenti per la scuola dell’infanzia del 1991, presidente della Società Italiana di Pedagogia dal 1997 al 2000, costituisce tutt’oggi un riferimento a livello internazionale come innovatore nel campo della ricerca e degli studi su scuola ed extrascuola.
A Milano una nuova via intitolata a Luigi Mengoni OMO COLTO nel senso etimologico del termine, cioè “coltivato” e non semplicemente erudito, divenne esempio di nobiltà d’insegnamento umano e civile per intere generazioni di studenti, oltre che guida intellettuale ed etica per molti giuristi del nostro tempo”. Inizia così il testo delle motivazioni che portò gli allievi del professor Luigi Mengonii Carlo Castronovo, Mario Napoli, Tiziano Treu u - e gli assistenti alla Corte Costituzionale - Raffaele Fogliae a Lucia Triaa - a chiedere al sindaco di Milano, nel 2009, l’intitolazione di una via al noto giurista di origini trentine, che ha comunque percorso l’intera car-
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riera accademica e istituzionale lasciando un segno indelebile nella metropoli ambrosiana. La cerimonia di scopritura del-
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la targa, che ha dato il nome alla nuova via si è svolta lo scorso 21 luglio, alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. Il nome del professor Mengoni è già iscritto al cimitero monumentale milanese tra i cittadini benemeriti e la scelta del Comune rende ulteriormente omaggio all’uomo, cittadino e professionista. Luigi Mengoni, classe 1922, nel 1944 si è laureato con una tesi di Diritto commerciale all’Università Cattolica, dove ha dal 1954 insegnato come docente di ruolo Diritto commerciale e dal 1956 Diritto civile alla facoltà di Giurisprudenza, della quale è stato preside dal 1980/81 al 1987. Nel
1987 è stato collocato fuori ruolo per mandato del Presidente della Repubblica di Giudice della Corte Costituzionale, di cui è stato vice presidente dal 1995 fino alla cessazione della carica nel 1996. Mengoni è stato professore incaricato di Diritto del lavoro e di Istituzioni di Diritto privato alla facoltà di Economia e commercio; e di Diritto del lavoro alla facoltà di Giurisprudenza. Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica nel 1987, è stato nominato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana nel 1981, e ha ricevuto la Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte nel 1972.
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Storia militare, Massimo De Leonardis presidente Icmh XLI Congresso, svoltosi a Pechino. La Icmh, costituita nel 1938, è affiliata all’International Committee of Historical Sciences, a sua volta un sub Comitato dell’Unesco, e raggruppa 41 Commissioni nazionali di tutto il mondo. Il professor De Leonardis, già vice presidente dal 2010, è il primo italiano a ricoprire tale carica.
Massimo De Leonardis (nella foto) è il nuovo presidente della International Commission of Military Historyy (Icmh) per il quinquennio 2015-2020. Docente di Storia delle relazioni internazionali e direttore del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Cattolica è stato eletto il 4 settembre 2015, a conclusione del
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Al via il concorso “Generazione Per” P ER è lo slogan dell’edizione 2015-2016 del concorso promosso dall’Istituto Toniolo e dall’Associazione Amici della Cattolica, rivolto a studenti, insegnanti e famiglie. L’idea nasce dall’ anniversario dei 70 anni della Repubblica, che si celebra nel 2016. Con il concorso si vuole dare la parola
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ENERAZIONE
agli studenti e agli insegnanti per chiedere loro quali principi e valori hanno a cuore per l’Italia di domani. I docenti potranno seguire delle lezioni on line al sito www.concorsoamiciuc.it sulla didattica della storia. Per informazioni è possibile scaricare il bando del concorso dal sito www.concorsoamiciuc.it o inviare una
mail a: associazione.ragazzi@unicatt.it. 2 GIUGNO 1946/2016
ARTE
In mostra le sculture di Gino Cosentino
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ELL’AMBITO DELLE ESPOSIZIONI
che l’Università Cattolica ha proposto attraverso il Centro di ricerca per l’Educazione attraverso l’Arte (Crea) per il semestre di Expo, lo scorso 22 settembre è stata inaugurata la mostra dedicata allo scultore Gino Cosentino. Nello spazio architettonico che le ha ospitate per un mese, in via Nirone, le sei sculture, composte in installazione, hanno invitato a riflettere sul tema del nutrimento. Un tema a cui l’artista dedica tutto un filone di ricerca riandando alla relazione tra chi genera a chi è generato, un legame originale che ci ricorda una dimensione fondamentale dell’umano. Generate dalla pietra che le racchiude, nelle sculture esposte escono alla luce uccelli che imbeccano i loro piccoli, pecore che nutrono i loro agnelli, madri i loro figli, ma, con essi, anche animali che lottano per il possesso del cibo, dove morte e vita si
GENERAZIONE PER
Sport, assegnato il premio AmicoCSI ELL’AMBITO delle premiazioni del CSI di Milano dello scorso settembre, la Presidenza Nazionale ed il Comitato di Milano del Centro Sportivo Italiano hanno conferito a monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, il premio Amico CSI. Da sempre monsignor Giuliodori ha testimoniato una grande attenzione per lo sport come strumento
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di educazione alla vita e ha incoraggiato il CSI nella sua missione educativa all’interno della Chiesa, del mondo dello sport e della società contemporanea. Grazie alla sensibilità di monsignor Giuliodori il CSI invierà “volontari sportivi internazionali”, giovani delle Società sportive degli oratori, in Kurdistan al servizio del progetto promosso in quel paese dalla Cattolica. Realizzare un asilo, un centro
di formazione per educatori e due campi sportivi tra i container di Erbil è il progetto concreto che l’Università Cattolica sta realizzando nella regione autonoma del Kurdistan. L’obiettivo della Cattolica, attraverso il Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale, è il recupero del benessere psicofisico dei minori all’interno di spazi accoglienti e confortevoli dal punto di vista psicologico ed emotivo.
fronteggiano. Il linguaggio dell’artista è primitivista, una scelta che non si deve confondere con uno stile, ma piuttosto frutto di una dimensione esistenziale.
Mentoring, consigli utili per il mondo del lavoro CATTOLICA – Associazione Ludovico Necchi ha avviato un progetto di Mentoring, rivolto agli Alumni neolaureati (laurea magistrale/specialistica), che desiderano ricevere consigli in merito al percorso lavorativo post- lauream. Chi aderisce
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al progetto può programmare, presso la sede associativa di Largo Gemelli, degli incontri con il Mentor a lui più confacente. Il Mentor è un laureato dell’Università Cattolica, che ha maturato un’esperienza lavorativa in un determinato settore. Il confronto diretto con un pro-
fessionista, permetterà di instaurare un esclusivo rapporto one to one che consentirà di affrontare al meglio l’ingresso nel mondo del lavoro. Per informazioni (schede dei Mentor e richiesta di adesione) consultare il sito www.laureaticattolica.it. (t.b.) PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
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Gemelli, la visita del Cardinale Parolin NA GIORNATA DI GIOIA A, di ri-
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flessione, di preghiera e di incoraggiamento quella vissuta dalla comunità del Policlinico Gemelli sabato 29 agosto per la visita del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, in occasione dell’avvio delle attività della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. Quello del Cardinale Parolin, giunto in mattinata al Policlinico dove nella hall ha celebrato la Santa Messa, è stato un incontro con degenti e familiari, medici e operatori sanitari del Gemelli. ll cardinale è stato accolto dai componenti del Consiglio della Fondazione: il presidente Giovanni Raimondi, il rettore Franco Anelli dell’Università Cattolica, Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale e membro del Comitato permanente dell’Istituto Toniolo, Marco Elefanti, direttore amministrativo della Cattolica, Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e chirurgia. Con loro Enrico Zampedri, direttore generale del Policlinico Gemelli. La Santa Messa è stata concele-
brata dall’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica monsignor Claudio Giuliodori, dal segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale della salute monsignor Jean Marie Musivi Mupendawatu, dal direttore dell’Ufficio Cei per la Pastorale della Sanità don Carmine Arice e da don Andrea Manto o del Vicariato di Roma. Nella sua omelia il cardinale Parolin ha commentato le letture del giorno in cui la Chiesa fa memoria liturgica del Martirio di San Giovanni Battista E proprio «alla luce della gloriosa testimonianza» del precursore di Gesù che Parolin ha espresso l’auspicio che «anche il cammino iniziato da poco meno di un mese della nuova Fondazione che gestirà il Policlinico Gemelli si risolva in una sempre maggiore fedeltà alla volontà di Dio e si traduca nell’impegno di trattare tutti con quel rispetto, quell’accoglienza e quella delicatezza che esige la loro dignità di persone umane, create ad immagine e somiglianza di Dio». Infatti la messa, ha affermato il Cardinale è stata l’occasione «per invocare la benedizione del Cielo
sul cammino della nuova Fondazione» che, per «affrontare al meglio le sfide imposte dal contesto sanitario in evoluzione», dal 1° agosto ha assunto la gestione del Policlinico Gemelli in autonomia dall’Università Cattolica, in particolare dalla facoltà di Medicina, «pur rimanendone parte integrante, soprattutto nei valori ispiratori e nelle finalità apostoliche e formative». Il cardinale Parolin ha portato il saluto di Papa Francesco, trasmettendo «il suo incoraggiamento», e assicurando
«la sua preghiera». Dopo la Messa il Cardinale, accompagnato dai vertici della Fondazione, ha visitato il Centro NEMO Roma del Gemelli, dove sono assistiti i malati di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), SMA (atrofia muscolare spinale) e altre importanti malattie neuromuscolari; ha successivamente proseguito la visita presso il reparto di Ostetricia e Neonatologia e la Terapia intensiva neonatale, trattenendosi a lungo con pazienti, familiari e personale sanitario.
Inaugurato NEMO, centro per le malattie neuromuscolari 22 SETTEMBRE presso il Policlinico Gemelli la nuova sede a Roma del Centro clinico NEMO, un centro multidisciplinare d’eccellenza per la cura e la ricerca sulle malattie neuromuscolari dei bambini e degli adulti. Dotato di 16 posti letto in stanze “intelligenti” con avanzati sistemi di domotica per aiutare il paziente ad essere autonomo, il Centro si caratterizza per l’alta specializzazione nella diagnosi di malattie neuromuscolari e nella gestione delle problematiche connesse all’evolversi della patologia, soprattutto nelle fasi acute. All’inaugurazione sono intervenuti il presidente della Regione Lazio Nicola Zingarettii e il sindaco Ignazio Marino. Per il taglio del nastro, preceduto dalla benedizione del Centro impartita dall’Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica monisignor Claudio Giuliodori, erano presenti Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, Enrico Zampedri, direttore generale Fondazione Policlinico universitario Gemelli, Alberto Fontana, presidente Fondazione Serena Onlus, Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e,
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NAUGURATO LO SCORSO
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tra gli altri, Luca Cordero di Montezemolo, presidente Fondazione Telethon. Il Centro NEMO di Roma nasce dalla collaborazione tra Fondazione Serena Onlus e Policlinico Gemelli, grazie al supporto della Regione Lazio. La Fondazione Serena è l’ente gestore dei Centri clinici NEMO e nasce per volontà di chi soffre di queste patologie ed è costituita da Fondazione Telethon, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA), Associazione Famiglie SMA e Slanciamoci Associazione non profit. L’area adulti del Centro è diretta da Ma-
rio Sabatelli, uno dei maggiori esperti di SLA in Italia, e l’area pediatrica da Marika Pane, con la direzione scientifica di Eugenio Mercuri, professore di Neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica e direttore scientifico del Centro clinico NEMO Roma. Lo scopo principale della nuova struttura è migliorare la qualità di vita delle persone affette da patologie neuromuscolari attraverso una presa in carico complessiva e multidisciplinare che assicuri a loro e alle famiglie un supporto clinico, assistenziale e psicologico che risponda complessivamente ai loro bisogni. «Basta visitare il Centro Nemo - ha detto il rettore Franco Anelli - per rendersi conto della qualità dell’assistenza che qui si può dare alle persone sofferenti. La ricerca, coniugata con l’umanità e la passione di medici e ricercatori - ha aggiunto -, è lo strumento cruciale per dare risposta alle sofferenze di chi è colpito da malattie oggi incurabili. La nascita di questo Centro rappresenta un passo avanti per trovare la chiave per sconfiggerle. Sarei felice di potere, un giorno, considerare superata e inutile questa struttura: vorrebbe dire che non ce n’è più bisogno, perché queste malattie sono state vinte».
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Diabete tipo p 2, dalla chirurgia g metabolica una terapia che riduce le complicanze
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A CHIRURGIA METABOLICA risulta più ef-
ficace della terapia medica convenzionale nel controllo a lungo termine del diabete di tipo 2. Sono queste le conclusioni di un nuovo studio eseguito in collaborazione dall’Università Cattolica, dal Policlinico Gemelli di Roma e dal King’s College di Londra. Lo studio, pubblicato su The Lancet, è il primo a documentare i risultati a 5 anni dall’intervento chirurgico in uno studio randomizzato specificamente rivolto a comparare questo nuovo approccio terapeutico con la terapia medica convenzionale. In precedenza, diversi studi avevano dimostrato che la chirurgia bariatrica (o chirurgia della obesità) può causare un significativo miglioramento del diabete di tipo 2, un’osservazione che ha portato a considerare il diabete come una specifica indicazione al trattamento chirurgico (in questo caso si parla di “chirurgia metabolica”). Studi clinici randomizzati avevano inoltre dimostrato che i risultati della chirurgia sono superiori a quelli della terapia medica almeno nel breve termine (1-2 anni). Fin ora, tuttavia, non esistevano studi randomizzati con risultati a lungo termine. «La capacità della chirurgia di garantire un ottimale controllo glicemico e una ri-
duzione della necessità di insulina e altri farmaci dimostra che questo nuovo approccio terapeutico al diabete possa avere vantaggi anche sotto il profilo del rapporto costo-beneficio», sostiene il professor Francesco Rubino, senior author dello studio e direttore della cattedra di Chirurgia Bariatrica e Metabolica del King’s College di Londra. I pazienti sottoposti a terapia medica nello studio hanno sviluppato un maggior numero di complicanze da diabete nel corso dei 5 anni rispetto ai pazienti trattati chirurgicamente. Gli autori tuttavia suggeriscono cautela nell’interpretate questo dato considerate le dimensioni relativamente piccole dello studio che non consente quindi conclusioni definitive sulla possibilità di prevenire le complicanze del diabete (per esempio, infarto miocardico, ictus, insufficienza renale). Geltrude Mingrone, primo autore dello studio, direttore dell’Unità operativa complessa di Patologie dell’Obesità del Policlinico Gemelli e professore di Medicina Interna all’Università Cattolica di Roma e di Diabetologia e Nutrizione al King’s College di Londra, spiega: «La minore incidenza di complicanze da diabete osservata in questo studio dopo il trattamento chirurgico è in
linea con i risultati di studi precedenti non randomizzati; tuttavia studi di maggiori dimensioni e idealmente multicentrici sono necessari per poter verificare in via definitiva se la chirurgia sia più efficace della terapia convenzionale anche in termini di riduzione delle complicanze, non solo di controllo glicemico. Ciò detto, è indubbio che la chirurgia metabolica è in grado di causare una drammatica riduzione del rischio cardiovascolare associato al diabete». L’argomento è stato al centro della consensus conference Diabetes Surgery Summit, svoltosi a Londra lo scorso settembre nel corso del Terzo Congresso Mondiale sulle Terapie Interventistiche per il Diabete.
Rischio e gravità della Sindrome da crepacuore dell’Istituto di Cardiologia dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli hanno scoperto che la sindrome da crepacuore, nota come sindrome di takotsubo, non è una benigna patologia come ritenuto finora, ma può arrivare a tassi di mortalità simili a quelli dei pazienti ricoverati in ospedale per infarto (5%). Lo studio, appena pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine-NEJM, è frutto di una collaborazione internazionale e per l’Italia ha coinvolto un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica guidato dal professor Filippo Creaa (nella foto) direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Gemelli, e da Leda Galiuto (nella
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ICERCATORI
foto), professore alla Cattolica e cardiologa presso lo stesso Dipartimento di Scienze Cardiovascolari. «Le alterazioni del microcircolo coronarico hanno un ruolo fondamentale in molte malattie cardiovascolari ed in particolare, come da noi recentemente dimostrato, nella sindrome di takostsubo», spiega il professor Crea. Quello pubblicato sul NEJM M è il primo studio internazionale sulla sindrome di takotsubo e ha coinvolto 26 centri di 9 Paesi tra Europa e USA. Sono stati studiati 1750 pazienti con sindrome di takotsubo. «La sindrome da crepacuore - chiarisce la cardiologa Galiuto -,colpisce soprattutto le donne (in questo studio in rappor-
to 9:1) e prevalentemente dopo uno stress emotivo, tipicamente un lutto (nel 30% dei casi), o fisico come un intervento chirurgico (nel 36%) e si associa a malattia neurologica o psichiatrica nella metà dei casi, in associazione a disturbi psichiatrici come la depressione». La sindrome si manifesta come un infarto, con sintomi quali dolore al petto o affanno improvviso, si associa ad alterazioni dell’elettrocardiogramma, ma al momento della coronarografia d’urgenza, eseguita nel sospetto di infarto miocardico, le coronarie risultano sorprendentemente normali, senza stenosi (restringimento). Il cuore, però, mostra una alterazione della forma, che diventa a palloncino, a simulare appunto il vaso (tsubo) che usano i
giapponesi per raccogliere i polipi (tako). «Lo studio – continua la cardiologa – chiarisce che la prognosi per questi pazienti è simile a quella dei pazienti con infarto, con possibilità di shock cardiogeno (una condizione grave nella quale il cuore non pompa sufficiente sangue all’organismo) nel 12% dei casi e di morte nel 5% dei casi». «Dunque, la sindrome di takotsubo non è una malattia benigna; pertanto devono essere perseguiti tutti gli sforzi atti a migliore la comprensione delle cause e a una più puntuale scelta terapeutica», concludono gli autori Crea e Galiuto. Alla luce di questo studio risulta opportuno prestare attenzione alla gestione clinica di queste pazienti nella fase acuta della patologia e nel follow up, proprio perché i tassi di mortalità sono paragonabili a quelli dell’infarto.
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Walter Ricciardi alla gguida dell’Istituto Superiore di Sanità
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ALTER R Ricciar-
di, docente di Igiene e medicina preventiva della facoltà di Medicina, è il nuovo presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo ha comunicato con una nota ufficiale il Ministero della Salute dopo la registrazione della nomina da parte della Corte dei Conti, ultimo passaggio formale. Ricciardi era già commis-
sario dell’Iss dal 10 luglio del 2014. «La nomina del professor Walter Ricciardi alla presidenza inaugura una fase nuova per l’Istituto Superiore di Sanità - ha detto il ministro Beatrice Lorenzin – al centro di una strategia di innovazione e rilancio della ricerca biomedica italiana. Da commissario straordinario Ricciardi, in un solo anno di lavoro, è riuscito a sanare il bilancio dell’ente e
dimostrato di avere una visione strategica per il futuro dell’istituto».
so Annuale della SICO, che si è svolto a Napoli lo scorso 11 settembre. Già membro del Board of Directors della European Society of Surgical Oncology (ESSO), il professor D’Ugo è stato indicato dall’assemblea della SICO quale presidente con il 94% dei voti a favore.
D’UGO (nella foto), docente di Chirurgia generale all’Università Cattolica di Roma, è stato eletto per il biennio 2017-2019 presidente eletto della SICO, la Società italiana di Chirurgia Oncologica. L’importante nomina è avvenuta in occasione del XXXVIII Congres-
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Al vertice dell’ISRN il neurochirurgo Visocchi ASSIMILIANO Vi-
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socchi (nella foto), professore aggregato dell’Istituto di Neurochirurgia dell’Università Cattolica, è il nuovo presidente dell’International Society of Reconstructive Neurosurgery (ISRN), Società Scientifica Internazionale di Neurochirurgia g ricostruttiva. È stato eletto nel corso del IV Congresso Mondiale dell’ISRN, che si
è svolto dal 12 al 14 settembre a Cerveteri. «In neurochirurgia – ha spie-
Lorenzin e Zingaretti visitano i cantieri del nuovo DEA
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Domenico D’Ugo g eletto p presidente della Società italiana di Chirurgia Oncologica OMENICO
IN BREVE
gato Visocchi – ‘ricostruire’ vuol dire ricomporre strutture anatomiche del cranio–encefalo e del complesso vertebro-midollare che sono alterate, ristabilirne una morfologia più prossima possibile alla norma. Questa branca particolare della neurochirurgia propone qualcosa di più conservativo e meno invasivo della normale fisionomia del sistema nervoso».
L PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO, Nicola Zingarettii e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin n hanno visitato nel mese di luglio i cantieri dei lavori in corso presso Pronto Soccorso del DEA di II Livello del Policlinico Universitario Gemelli di Roma per il Giubileo Straordinario. Ad accogliere l’autorità governativa e regionale il direttore Generale del Policlinico Universitario Gemelli Enrico Zampedri, il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Giovanni Raimondi, il preside della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica Rocco Bellantone, insieme al direttore Sanitario aziendale Marco Bosio oe ai professori Pierluigi Granone, Vicepreside della facoltà di Medicina, e Rodolfo Proietti, direttore del DEA del Gemelli. I lavori sono stati approvati e finanziati dalla Regione Lazio grazie a un’anticipazione del Ministero della Salute dei fondi di 3a fase ex art. 20 per quasi 3 milioni di euro, con un copertura economica del 5% da parte del Policlinico. Vengono realizzati, considerata la straordinarietà e la vicinanza temporale dell’evento, in totale via di urgenza. Obiettivo delle opere di riqualificazione e ampliamento del DEA è quello di migliorare e gestire il flusso degli accessi del Pronto Soccorso (aumentato nel 2014 rispetto all’anno precedente del 4,8%). Gli interventi di ristrutturazione si sono basati sul concetto di centralità del paziente rispetto al servizio. Nel nuovo progetto, che sarà pronto per l’inizio del Giubileo, gli ambienti sono stati ripensati attraverso una migliore organizzazione degli spazi e del lavoro coerenti con il codice di gravità dei pazienti e quindi con la gradualità delle cure.
Open Day dedicato ai bambini affetti da labio-palatoschisi OPEN DAYY per bambini affetti da labio-palatoschisi (Lps) in programma sabato 24 e sabato 31 ottobre 2015, promossi dall’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico universitario Gemelli, diretto dal professor Sandro Pelo, in collaborazione con Emergenza Sorrisi – Doctors for Smiling Children Ong, presieduta da Fabio Massimo
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Abenavoli, che da anni si occupa di operare e seguire bambini affetti da Lps nei Paesi con minori risorse. Queste giornate sono finalizzate a offrire una consulenza a 360 gradi a bambini e pazienti con una storia di labio-palatoschisi. Saranno offerte consulenze multispecislitiche gratuite sui vari aspetti del percorso di guarigione per le patologie del labbro e del palato. Nelle due giornate gli esperti saranno a disposizione
per offrire anche un nuovo parere sul percorso di guarigione eventualmente intrapreso presso un’altra struttura. Previo contatto mail e telefonico (06 3503874 – maxillofacciale@h-columbus.it) sarà possibile avere un appuntamento nei due giorni indicati con gli specialisti più adatti al caso clinico, oltre a una azione concreta di informazione sulla prevenzione delle labio-palatoschisi.
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Il successo del ggelato all’azoto alla Notte della ricerca della fotosintesi, il lego atomico, fotografie superveloci del nanomondo, le meraviglie a bassa temperatura, levitazione dei superconduttori e gelato all’azoto liquido. Tutto questo hanno potuto ammirare i numerosi studenti che hanno affollato, venerdì 25 settembre, la sede del Dipartimento di Matematica e Fisica. Per il quarto anno consecutivo la sede di Brescia ha partecipato alla Notte europea dei Ricercatori con numerose proposte, ma la più apprezzata è stata la coppetta di gelato all’azoto liquido che con i suoi meno 200 gradi consente un raffreddamento rapidissimo e la formazione di cristalli di ghiaccio molto piccoli che rendono il composto più soffice e cremoso. Si tratta dell’effetto di un fenomeno fisico osservato per la prima volta nel 1911 dal fisico olandese Heike Kamerlingh Onnes dell’Università de Leida. Un esperimento immediato per far vedere la superconduttività studiata nei laboratori di via Musei Non è stata magia ma ha lasciato molti a bocca aperta anche il sollevamento di oggetti in aria prima raffreddati nell’azoto liquido. «I superconduttori sono materiali che a basse temperature non oppongono nessun ostacolo alla conduzione di
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ISURAZIONE
EVENTI
Musica e cultura con le dieci giornate
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corrente elettrica; a queste condizioni, sfruttando le linee del campo magnetico, è come se una mano invisibile sollevasse gli oggetti, dando vita a una levitazione che non ha niente di magico, ma anche qui sono leggi della fisica – spiega il ricercatore Claudio Giannettii –. Si sta ancora studiando il perché alcuni materiali sofisticati diventano superconduttori, è certo però che già ora molte applicazioni sono utilizzate in vari ambiti: dai cavi superconduttori alle risonanze magnetiche che si fanno in ospedale». Nel laboratorio di ricerca gli studenti hanno ammirato fotografie superveloci dei nanomondi. Grazie a laser che vanno a caccia dei processi più veloci presenti in natura vengono fotografate le proprietà elettroniche dei materiali ad una velocità che si misura in femtosecon-
di. Nelle aule bresciane si cerca di capire come funzioni questo processo, per poi riuscire a replicarlo a temperatura ambiente. Una scoperta che potrebbe essere una vera rivoluzione così come lo studio delle potenzialità del grafene e dei nanotubi di carbonio, studiati nel laboratorio accanto. In un altro corner, le scolaresche hanno osservato la misurazione in diretta della fotosintesi di alcune piante mediante un gas ((exchange analyser) r e simulate le variazioni future dovute all’innalzamento della CO2 atmosferica. Gli appassionati della matematica si sono cimentati, invece, con problemi e hanno trovato quattro installazioni interattive dove sono stati presentate alcune teorie che hanno dato origine al poderoso sviluppo della matematica nella storia dell’umanità, ma si è potuto anche giocare con i rompicapo matematici proposti da Maurizio Paolini, direttore del Dipartimento di matematica e fisica.. Nel pomeriggio, la manifestazione ha traslocato nello spazio Brend dove si è tenuta una tavola rotonda sui temi della ricerca che ha visto l’alternarsi delle cinque realtà bresciane che fanno formazione universitaria. A rappresentare la Cattolica è intervenuto Claudio Giannetti, ricercatore di fisica.
ANNO ACCADEMICO che avrà inizio il
prossimo 1° novembre sarà il cinquantesimo dalla fondazione della sede. Fra le iniziative che si stanno progettando per consolidare e sviluppare l’attività dell’Ateneo e per rafforzare la presenza dell’Università nella città e nel territorio, rientrano anche gli appuntamenti culturali Aspettando il concerto, ospitati ormai da molti anni nell’Aula Magna Tovini. Una collaborazione, quella con le X Giornate, che si è ampliata e affinata nel corso degli anni, e che quest’anno si è rafforzata con il concerto di Richard Galliano&Sylvain Luc, ospitato al Teatro Sociale lo scorso 24 settembre, ed introdotto dal professor Mario Taccolini. Il duo Galliano-Luc, fisarmonica e chitarra, ha incantato il pubblico del Teatro Sociale formando un’armoniosa coppia davvero virtuosa, vicendevolmente uno al servizio dell’altro. A partire dai temi delle leggendarie canzoni scritte e interpretate da Edith Piaf i due musicisti hanno sviluppato improvvisazioni simultaneamente, ritmi cangianti e complessi, spesso condotti da Luc che ama il mondo latino-americano, quello che si avvicina al jazz samba. Un duo affiatatissimo che si è espresso anche con le mani, tamburellando i rispettivi strumenti. Una vera sorpresa è stata la fisarmonica che, suonata a questi livelli, si è rivelata uno strumento moderno e soprattutto jazz. Quest’anno il festival ha tracciato le coordinate di un viaggio culturale il cui centro nevralgico è stata La follia come nutrimento dell’anima. L’Aula Magna della Cattolica ha accolto numerosi esponenti della cultura italiana, fra i quali il teologo Vito Mancuso, i filosofi Giulio Giorello, Roberto Escobar, Michela Marzano, Umberto Galimberti, il critico d’arte Philippe Daverio, lo psicologo Raffaele Morelli. Anche queste iniziative si inseriscono in quel dialogo costruttivo, che è al tempo stesso presupposto e criterio della collaborazione feconda tra la comunità universitaria e i protagonisti della vita della comunità bresciana. PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
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brescia
Welcome Night g con Facchinetti per salutare le matricole NA SERATA IN MUSICA, fra le antiche mura del castello di Brescia, ha dato il benvenuto alle matricole che hanno iniziato a frequentare i corsi proposti dalle sei Facoltà della sede. La manifestazione è stata condotta dalle gemelle Laura e Silvia Squizzato, laureate in lettere classiche alla Cattolica ora giornaliste televisive. Ad aprire la serata le musiche del gruppo Isaia e l’Orchestra di Radio Clochard, alternate dalla partecipazione del conduttore, dj e cantante Francesco Facchinetti. I clochard guidati da Mori, laureato Stars, hanno cantato gioie e amori della vita, riportando in musica storie di personaggi remoti e dimenticati e alternando genuina energia a momenti più intimi e riflessivi di chi osserva la quotidianità da un altro punto di vista. Un’accoglienza calorosa è stata riservata al cantante Facchinetti che si è divertito a duettare con le Squizzato e a intrattenere il pubblico presente. Non sono mancati i saluti e l’augurio
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Foto Paletti
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di buon avvio da parte del direttore di sede Giovanni Panzeri, delle autorità, questa volta in video, quali il rettore Franco Anelli, il sindaco di Brescia Emilio del Bono, il vescovo Luciano Monari e i presidenti dell’Associazione industriali bresciani e Camera di Commercio, Marco Bonometti e Giuseppe Ambrosi. Le matricole hanno partecipato numerose anche agli incontri di Welcome day che si sono tenuti in sede. Nel corso di queste giornate i nuovi studenti hanno potuto assistere alle presentazioni dei Presidi e dei docenti delle diverse aree disciplinari, all’illustrazioni dei servizi, delle attività p pratiche e dei lavori di gruppo con i tutor. È stato questo un momento particolarmente importante per orientarsi nel nuovo ambiente e comprendere le modalità dello studio universitario. Un video ha presentato anche i servizi pensati dalla sede per il loro nuovo percorso di studio.
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AMILLA
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Il CUT fa rivivere le maschere della commedia
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Lo Stars alla mostra di Venezia CORTELAZZO E CHIARA SOLDI, al terzo anno della laurea in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo di Brescia, hanno fanno parte della Giuria Classici della 72esima mostra del cinema. «La tabella di marcia era fittissima – spiega Camilla – con almeno quattro film da vedere al giorno; nel tempo libero assistevamo alla proiezione di altri film, quelli che più ci ispiravano, a nostra scelta e senza doverli valutare. Nel mezzo, le riunioni con gli altri componenti della giuria. Anche prima della scelta definitiva ci siamo riuniti un paio di volte per confrontarci sui film che avevamo visto». La studentessa dello Stars racconta di come si era creato un bel gruppo, composto da background differenti «c’era chi frequentava scuole tecniche, basate maggiormente sulla pratica, e chi invece arrivava da
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istituti nei quali il cinema viene affrontato più a livello teorico. Ne è nato un confronto che è piaciuto anche al presidente della giuria e agli altri tecnici della mostra: ci hanno fatto i complimenti perché siamo stati in grado di far emergere aspetti mai venuti alla luce».
CENTRO UNIVERSITARIO TEATRALE La Stanza (CUT) ripropone, con l’ottava edizione della Rassegna di Commedia dell’Arte, la tradizione di questo importante patrimonio culturale italiano che ha avuto diffusione e successo in tutta Europa a partire dalla fine del ’500. L’edizione 2015 è intitolata Smacherare l’assenza e si propone di mettere in luce i rischi legati alla perdita della memoria L
storica, culturale e sociale o della coscienza di sé. Lo strumento per indagare questo tema sarà ancora una volta la maschera. Con un’operazione rivolta al passato, al presente e al futuro, il CUT, diretto da Maria Candida Toaldo, si propone di far rivivere i caratteri tipici delle maschere che si sono tramandati fino a noi per analizzare i grandi temi che interrogano l’uomo, la storia e la società. Due gli spettacoli proposti dal CUT: Hellequin, di Edy Lanzaa e Eliot’s cantata con la regia di Maria Candida Toaldo.
Uno dei momenti più emozionanti per Camilla è stata la scelta del vincitore: «quando ci siamo riuniti per decretare il migliore ho capito la reale portata del mio ruolo a Venezia». Altri momenti emozionanti, per la giovane Camilla, sono stati gli indimenticabili incontri con le star, come ad esempio vedere Johnny Depp a trenta centimetri di distanza. «Era uno degli attori più attesi sul red carpet, la sua passerella ha fatto discutere, ma io l’ho trovato magnifico». Camilla non si è lasciata sfuggire nemmeno gli incontri organizzati nello spazio dedicato ogni sera: Alessandro Gassman, Giuseppe Tornatore e Valeria Golino, e altri ancora. E infine la tanto attesa serata di ggala alla q quale non p pensavano di p poter partecipare: «È stato veramente emozionante sfilare sul red carpet dove poche ore prima erano passate le più grandi star del cinema mondiale».
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Sviluppo pp e competitività: p il focus degli economisti aziendali
MATRICOLE
Credere e investire nei giovani: 55 nuove borse di studio
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I È TENUTO A PIACENZA dal 10 al 12 settembre, presso la facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica, il XXXVII Convegno Nazionale AIDEA dedicato al tema Sviluppo, sostenibilità e competitività delle aziende: il contributo degli economisti aziendali. L’Accademia Italiana di Economia Aziendale (Aidea) è una delle più antiche e prestigiose società accademiche nel mondo, rappresenta un importante network di oltre 750 soci – “gli accademici” – principalmente professori universitari di economia aziendale, economia e gestione delle imprese, finanza aziendale, organizzazione ed economia degli intermediari finanziari, operanti presso la quasi totalità degli atenei italiani e si propone di contribuire al progresso e alla diffusione degli studi sulle discipline economico-aziendali I 480 partecipanti alle tre giornate di studio hanno avuto la possibilità di approfondire temi che si innestano nel vivace dibattito scientifico in atto in materia di sviluppo economico e sociale. Il convegno si è aperto con i saluti del rettore Franco Anellii e con l’intervento
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del presidente dell’Accademia, Paolo Andrei, docente di Economia aziendale dell’Università di Parma, che ha sottolineato la rilevanza dell’evento per l’importanza delle tematiche affrontate mediante la discussione dei 150 lavori presentati nelle differenti sessioni del convegno. Durante la prima giornata del convegno sono intervenuti, tra gli altri, Luca Valerio Camerano (amministratore delegato A2A), Oscar Farinetti (presidente Eataly), Giampiero Maioli (amministratore delegato Cariparma Crédit Agricole) e Francesco Profumo (presidente Gruppo Iren). Questi ultimi tre hanno partecipato a una tavola rotonda moderata da Daniele Fornari, docente di Marketing presso l’Università Cattolica. Una lezione sulle sfide imprenditoriali tra crisi economica e nuove tecnologie quella tenuta da Farinetti: Internet, nella rivoluzione del web, è stato il grande strumento per l’uscita dalla crisi. Ne è stato, della crisi, anche la causa, allo stesso modo della scoperta del fuoco. Come il potere distruttivo delle fiamme, così Internet ha bruciato posti di lavoro. E però una volta
che si impara a dominarlo diventa un mezzo di occupazione e opportunità di sviluppo. Per Giampiero Maioli, la crisi economica globale iniziata nel 2008 è stata per il settore bancario “uno tsunami devastante”. Sollecitato sul sostegno finanziario delle banche alle start up, ha dichiarato che dal punto di vista bancario «sarebbe necessario disporre di specialisti capaci di valutare le possibilità di successo in un mondo di proposte troppo variegato». «La crisi economica di questi anni ha fatto abbassare la domanda di energia e ne hanno risentito le aziende multiutility come Iren, che hanno dovuto ritarare il modello di business» ha spiegato invece Francesco Profumo. Durante il convegno, la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, Anna Maria Fellegara, ha infine sottolineato come al «meeting dell’Accademia italiana di Economia aziendale sia rappresentata tutta l’università italiana, ed è un riconoscimento importante per la Cattolica di Piacenza. Soprattutto va evidenziata la trasversalità delle competenze presenti, esperti di primo piano che dialogano sull’impresa».
QUESTA LA STRADA TRACCIATA dalle Facol-
tà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza-Cremona, che per l’anno accademico 2015/16, mettono in campo 55 nuove borse di studio, destinate alle matricole delle lauree triennali e della lauree magistrali attivate a Piacenza e Cremona. Per le matricole delle lauree triennali della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sono disponibili 12 borse di studio annuali del valore di € 2.304,00 ciascuna, riservate a studenti meritevoli iscritti per l’a.a. 2015/16 ai corsi di laurea triennale in Scienze e tecnologie agrarie (a Piacenza) e in Scienze e tecnologie alimentari (a Piacenza e Cremona) e 12 borse di studio annuali, sempre di € 2.304,00 ciascuna, per matricole meritevoli iscritti per l’a.a. 2015/16 ai corsi di laurea magistrale in Scienze e tecnologie agrarie e in Scienze e tecnologie alimentari (a Piacenza) e in Agricultural and food economics – Economia e gestione del sistema agro-alimentare (a Cremona). Per le matricole delle lauree triennali della facoltà di Economia e Giurisprudenza sono disponibili 15 borse di studio annuali del valore di € 2.800,00 ciascuna per studenti meritevoli iscritti per l’a.a. 2015/16 al corso di laurea triennale in Economia aziendale (a Piacenza e Cremona) e 16 borse di studio annuali, dello stesso valore, per matricole meritevoli dei corsi di laurea magistrale in Gestione d’azienda e Food marketing e strategie commerciali (a Piacenza).
Un sostegno concreto al talento delle menti migliori, degli studenti più motivati, per favorirne lo sviluppo formativo grazie a borse di studio sponsorizzate in gran parte dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, che, affiancandosi a quelle già previste dall’Università Cattolica e da EDUCatt per studenti e laureati, vanno ad arricchire le opportunità di accesso alla formazione. PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
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Ambiente: la sicurezza nell’uso dei pesticidi SCIENZE AGRARIE, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica di Piacenza si è confermata meta internazionale nel campo della ricerca nel settore ambientale e alimentare. 250 esperti provenienti da tutto il mondo hanno partecipato alla XV Edizione del Simposio internazionale sulla valutazione dell’impatto ambientale dei pesticidi e degli effetti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Organizzato dai professori Marco Trevisan n ed Ettore Capri, dell’Istituto di Chimica agraria ed ambientale, il convegno rappresenta, da oltre 30 anni, il punto di incontro internazionale della comunità di ricercatori provenienti dai centri di ricerca e dalle istituzioni che si occupano dell’argomento. Diversi gli argomenti trattati: dall’importanza della ricerca in particolare nel settore molecolare, alla necessità di formulare nuovi standard nell’uso dei modelli, delle basi di dati, dei sistemi informativi territoriali e dei monitoraggi,
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A FACOLTÀ DI
all’applicazione in campagna di tutte le nuove tecniche di mitigazione sviluppate negli ultimi anni (boschi, fasce tampone, aree umide, ecc). Inoltre è stato affrontato il problema delle modalità di applicazione per l’uso sostenibile dei pesticidi attraverso strumenti di formazione professionale e nuove tecniche di diagnosi e prognosi degli impatti ambientali. Investire nell’agricoltura di precisione e in quella sostenibile, utilizzare i pesticidi in un modo corretto dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Molti i rischi ambientali ancora presenti nell’uso dei pesticidi, legati alla presenza in alcune parti del nostro territorio d spazi di illegalità e di ignoranza. Partecipazione e inclusione degli agricoltori sono le attuali parole d’ordine che permettono di rendere sostenibile l’agricoltura, e all’interno di questa l’uso dei pesticidi. In conclusione la chimica dei pesticidi è il settore chimico tra i più dinamici e trainante nella ricerca. Si sono ridotte le dosi e il nu-
Salute e alimentazione: largo ai batteri probiotici
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REVENIRE LE MALATTIE
attraverso l’alimentazione. È uno degli aspetti della medicina del futuro che parte dallo studio del microbiota intestinale. L’Italia è il secondo paese al mondo per questa tipo di ricerca, seconda solo agli USA. Molte Università, fra cui l’Università Cattolica di Piacenza e Cremona, e diversi Istituti afferenti al Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Consiglio nazionale delle ricerche sono impegnati nel comprendere il funzionamento di questo complesso sistema di centinaia di specie di batteri che hanno effetti benefici per la nostra salute ma la cui alterazione può dar luogo ad infiammazioni e disfunzioni. La strada aperta dalle ricerche è il miglioramento dei cosiddetti cibi ‘funzionali’ arricchiti con probiotici, ovvero diverse popolazioni di lattobacilli e bifidobatteri che, intro26
mero di prodotti anche attraverso lotte fitosanitarie guidate. Difficile prevedere i miglioramenti futuri: ci sono grandi opportunità, ma dipende dagli investimenti in conoscenza ed applicazione che i nostri amministratori intendono fare e dal recepimento da parte degli operatori.
ISTRUZIONE
Lo studente prima di tutto, è questo il futuro della scuola
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dotti nell’organismo con gli alimenti, possono contribuire a rispristinare l’equilibrio del microbiota. Alle nuove frontiere della ricerca nel settore è stato dedicato lo scorso 16 settembre – presso il Padiglione Italia di Expo – il workshop: Microbiota, nutrition and wellness: a system based approach coordinato da Lorenzo Morellii per l’Università Cattolica, da Mauro Rossii per il Cnr, da Filomena Nazzaro dell’Istituto di Scienze dell’alimentazione (Isa-Cnr) e da Enzo Grossi per Padiglione Italia, grazie al supporto di Fondazione Invernizzi. Obiettivo del workshop quello di il-
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lustrare l’importante funzione del microbiota per lo sviluppo e la protezione del sistema immune, alla luce delle chiare evidenze sperimentali che ci sono in questo senso. Il microbiota, localizzato principalmente nel colon, riveste quindi un ruolo centrale nel regolare la tolleranza immunologica, facendo sì che il nostro organismo non sviluppi risposte avverse verso gli antigeni alimentari che sono continuamente introdotti con la dieta. Quest’attività, è regolata principalmente dalle popolazioni di lattobacilli e bifidobatteri presenti nella mucosa intestinale.
AMBIARE LA CONCEZIONE educativa, mettendo lo studente come fine del progetto educativo,, è il p primo p passo p per un futuro migliore. È il titolo della tavola rotonda dedicata al mondo dell’istruzione che, lo scorso 3 settembre a Piacenza, ha fatto da anteprima all’ottava edizione del Festival del Diritto. Al centro della manifestazione quest’anno il tema del “Futuro”. Al dibattito è intervenuto Pier Paolo Triani, docente dell’Università Cattolica, che pone come condizione fondamentale per il miglioramento dell’istruzione la collaborazione tra le diverse parti. «Lavorare insieme è prima di tutto molto utile per gli studenti, ma anche le loro famiglie devono essere più coinvolte nel processo generale – sostiene Triani –. La riforma degli organi collegiali deve portare a una maggiore partecipazione da parte di tutti. L’indispensabile è che la scuola sia concepita come strumento e non come fine, il vero fine è la persona».
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Bis di p premi a Vendramini dall’Academy of Management V ANCOUVER , in occasione del settantacinquesimo meeting annuale d ell’Academy of Management, Emanuele Vendramini (nella foto), docente di Economia aziendale presso la facoltà di Economia e Giurisprudenza di Piacenza e primo italiano premiato dall’Academy of Management, replica la straordinaria ‘performan-
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ce’ ricevendo ben 2 premi: il primo è un riconoscimento della divisione Public Management and No profit, una delle divisioni dell’Academy of management, per il lavoro svolto nel corso dell’ultimo anno come Presidente della divisione. Il secondo, ancora più prestigioso, è dell’ Accademia Mondiale di Management per la capacità di leadership vera-
60% DELLA ricchezza lorda degli italiani è concentrata in attività reali, di cui circa l’85% in abitazioni, secondo i dati della Banca d’Italia di dicembre 2014. Con la crisi economica globale, ciò ha determinato una discesa della ricchezza complessiva degli italiani di oltre l’1,7% tra il 2012 e la fine del 2013. Per acquisire competenze specifiche sulla gestione del patrimonio immobiliare, la facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza propone un corso di 8 ore
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sulla Gestione della ricchezza immobiliare della clientela private. Introduzione al real estate wealth management coordinato dalla professoressa Mariarosa Borroni,
mente eccezionali e per il servizio reso all’ AOM.
con la collaborazione del professor Andrea Lippi (nella foto). «Molte famiglie private, ma non solo – spiega il professor Lippi – hanno accumulato immobili con un’ottica di investimento o perché sono a loro derivati per passaggio generazionale. Oggi, ci troviamo nella condizione in cui molti eredi di famiglie benestanti avranno oggettive difficoltà a gestire e a smobilizzare il patrimonio immobiliare. Da qui la necessità di acquisire competenze per offrire una consulenza integrata».
Master MINT: consegnati i diplomi gli studenti che hanno conseguito il titolo di master in Management Internazionale, il corso attivo presso la facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza. I diplomi sono stati consegnati il 18 settembre, durante una cerimonia aperta dai saluti della preside di facoltà Anna Maria Fellegara. La direttrice del Master Mint, professoressa Laura Zoni, ha sottolineato che «il master MINT si connota per la pos-
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INQUANTANOVE
sibilità di mobilità all’estero che offre a chi lo frequenta. Una mobilità che genera in sé competenze che impattano molto positivamente sull’inserimento dei diplo-
Dalle superiori a Expo con Agraria
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Al via un nuovo corso p per gestire la ricchezza immobiliare L
INIZIATIVA
mati nel mondo del lavoro, rispecchiando la richiesta del mercato, che punta su figure flessibili, multilingue e con spiccate capacità di problem solving».
8 SETTEMBRE SCORSO 70 studenti delle scuole superiori di Piacenza e Cremona – che hanno partecipato al progetto di divulgazione scientifica della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali su Agricoltura e alimentazione: biodiversità, cultura, ambiente, innovazione, sicurezza – hanno avuto la possibilità di concludere il proprio lavoro a Expo, accompagnati dai loro professori e dal preside della facoltà Lorenzo Morelli. «Conoscere per capire. Per diventare cittadini consapevoli e attivi. E crescere come adulti responsabili. Da qui parte e da qui prosegue da diversi anni il progetto di divulgazione scientifica che la Facoltà propone alle scuole superiori piacentine e cremonesi ogni anno – afferma il professor Morelli –. Siamo convinti che la disseminazione delle problematiche relative all’alimentazione del pianeta possa avere ricadute positive sulla consapevolezza dei giovani studenti spingendoli a farsi parte attiva di un processo di sostenibilità che si rende doveroso oltre che necessario» sottolinea inoltre Morelli, che quest’anno si è ispirato al tema generale di Expo 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita proponendo agli studenti un approfondimento dei sette sottotemi di carattere interdisciplinare su cui è centrato l’evento mondiale di Milano. «Inoltre – conclude il preside – il ciclo di attività che abbiamo rivolto ai giovani piacentini ha inteso promuovere e diffondere attraverso di loro un approccio scientifico e tecnologico alla tematica delle produzioni e trasformazioni alimentari, stimolando la scelta di facoltà scientifiche per poter offrire al territorio competenze qualificate in un settore strategico per la realtà economica, sociale ed ambientale».
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Riviste da tutto il mondo nell’Hub digitale di Maria Villano – il servizio integrato di risorse digitali online che EDUCatt ha pensato per gli studenti, offerto tramite la piattaforma MediaLibraryOnLine (MLOL) e promosso da Fondazione ENDISU all’interno del progetto Piazza dello Studente – va incontro a progressivi ampliamenti volti a offrire agli studenti dell’Università Cattolica di tutte le sedi strumenti per lo studio e l’approfondimento adeguati alle loro esigenze in continua evoluzione e in linea con gli sviluppi digitali dei materiali didattici. Nuove importanti opportunità sono disponibili nella piattaforma: gli studenti hanno ora a disposizione circa duemila riviste e quotidiani nazionali e internazionali in aggiunta a quelli già disponibili; oltre a un incremento delle copie digitali scaricabili per i maggiori quotidiani italiani, come il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Avvenire, La Gazzetta dello Sport, è ora possibile scaricare e consultare anche moltissime riviste straniere come Forbes e Storica National Geographic, oltre a tutte le maggiori testate mondiali, dall’Oriente all’Occidente. Significativi incrementi hanno interessato anche il settore libri: grazie a un accordo con la piattaforma di Simplicissimus, che aggiunge circa 300 editori al catalogo, si amplia considerevolmente il
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UB DIGITALE
numero degli ebook disponibili, con circa 20 mila titoli commerciali che si vanno ad aggiungere a quelli già presenti nel catalogo dell’Hub digitale. Oltre a queste risorse, messe a disposizione grazie agli accordi stipulati da EDUCatt con la piattaforma Medialibrary, altre in open access si aggiungono al ricco repertorio: una collezione di Spartiti Musicali nel pubblico dominio (circa 90 mila) che consentiranno agli appassionati di musica si scaricare in versione PDF spartiti di migliaia di compositori; circa 100 mila ebook nel pubblico dominio, tra cui oltre 40.000 titoli digitalizzati dalla BNCF in collaborazione con Google; l’inizio di un lavoro di indicizzazione di Journal accademici in OPEN ACCESS che già comprende oltre 10 mila riviste da tutto il mondo e che presto comprenderà collezioni mirate su diversi soggetti di interesse per le nostre comunità di riferimento nonché gli inizi di collezioni di App (iOS e Android) e Videogiochi (per il momento limitati a un progetto di retrogaming). L’Hub digitale si aggiunge così e si integra, con finalità differenti e con un’offerta di titoli diversa, alle risorse di tipo accademico messe a disposizione dal sistema bibliotecario e documentale d’Ateneo, con il risultato virtuoso di offrire agli studenti dell’Università Cattolica un ricchissimo repertorio – in costante incremento – di sapere digitale.
Accommodation on demand, nuove offerte per abitare in città di soluzioni abitative da parte degli studenti – richiesta che, come dimostrano ogni anno i numeri dell’iniziativa College Camp, è in continua crescita – EDUCatt ha strutturato una proposta che affianca e integra quella dei Collegi e delle Residenze. Grazie ad alcune convenzioni stipulate dall’Ente per il Diritto allo Studio dell’Università Cattolica, la possibilità di trovare alloggio in città in soluzioni confortevoli e selezionate si è infatti ampliata considerevolmente. La prima opportunità si apre attraverso Dotstay, una piattaforma nata per rispondere all’esigenza di trovare un alloggio privato che abbia costi contenuti ma che offra delle garanzie in termini di affidabilità e standard qualitativo. Con
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ER SODDISFARE LA RICHIESTA
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Dotstay è possibile trovare la soluzione più consona alle proprie richieste in breve tempo e con il supporto di un team di esperti che seguono passo dopo passo la ricerca dell’alloggio e, attraverso la convenzione con EDUCatt, ottenere un significativo risparmio riservato agli studenti UCSC, pari al 10% sul servizio. Un’altra convenzione stipulata da EDUCatt con Fondazione Falciola, che governa l’offerta Camplus, prevede la disponibilità di 55 posti letto in cinque strutture residenziali differenti, i cui prezzi di riferimento sono convenzionati e scontati per gli studenti dell’Università Cattolica rispetto alla normale tariffa base applicata dalle strutture (aperte a un’utenza sia maschile che femminile). Per informazioni: www.educatt.it/aod.
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IN BREVE
Anche a Roma l’Area myFood
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PRE ANCHE NEL CAMPUS DI ROMA A, all’in-
terno di Mensa.21, una myFood area uguale a quella inaugurata in marzo a Milano all’interno del self-service Mensa&pizza.9. Si tratta di uno spazio realizzato ad hoc che intercetta un’esigenza molto percepibile da parte degli studenti – e delle loro famiglie – che sempre più spesso decidono di provvedere al pranzo in modo autonomo. L’area è allestita in modo confortevole e adeguato a tutti coloro che si portano da casa il pranzo, che può così essere consumato disponendo di forni microonde per scaldare le vivande, dispenser di tovaglioli e igienizzatori, cestini per la raccolta differenziata. L’accesso è libero e consentito a tutti gli studenti dell’Ateneo. Info su www.educatt.it/ristorazione/myfood.
Restyling per il Ristorante.9
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ISTORANTE.9 è da sempre un punto
di ritrovo per gli studenti e i docenti milanesi che scelgono la struttura non solo per l’offerta food di Educhef, ma anche come soluzione agevole e confortevole per incontri, feste di laurea ed eventi privati. In un’ottica di continua trasformazione e improvement tecnologico, le sale del ristorante sono state completamente rinnovate e dotate di pannelli insonorizzanti. Lo spazio si presta ad accogliere e fare da supporto ad attività multimediali e congressuali, attività di team building e manifestazioni o ricorrenze che necessitino di un impianto stereo adeguato. Ristorante.9 è sì tecnologia, ma senza dimenticare la filosofia alimentare Educhef: l’offerta food si articola in due formule menù per il pranzo e nella possibilità di riservare la sala per cene organizzate.
Cafè, nuovo bar a Piacenza
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A APERTO IL 7 SETTEMBRE Cafè, il nuovo bar della sede di Piacenza – nell’area pedonale da poco predisposta di Strada dell’Anselma, al civico 5 –, che si affianca al Bar dell’Università situato all’interno del Campus. La nuova attività, gestita, come il Bar dell’Università, da EDUCatt, propone un’offerta diversificata e che va incontro alle esigenze degli studenti, con un orario di apertura che si prolunga, dal lunedì al venerdì, dalle 8 fino alle 20. Così per gli studenti ma anche per docenti, personale ed esterni sarà possibile consumare, oltre alla colazione e al pranzo – con brioche, muffin, hot dog, toast, centrifugati, frullati e macedonie, tutti prodotti per i quali l’attenzione è rivolta soprattutto alla qualità – anche l’aperitivo serale, all’interno del locale o nello spazio esterno. (Per info: www.educatt.it/cafe).
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l’intervista
La politica p italiana tra brand, franchising e storytelling a cura di Velania La Mendola ON STUPIAMOCI,
i partiti nella storia occidentale hanno sempre avuto una pessima fama. Solo nel dopoguerra il partito è stato percepito p p come qualcosa q di positivo». È lo sguardo realistico dello studioso quello di Damiano Palao di fronte a una materia no così incandescente come quella della politica. Docente di Scienza politica e Storia del pensiero politico all’Università Cattolica, in questi giorni è in libreria il suo ultimo volume, La democrazia senza partiti. «La fama negativa dei partiti è atavica» afferma «E anche se la retorica antipolitica semplifica la realtà, questo non impedisce di notare che la degenerazione esiste e tocca tutto il mondo occidentale».
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Ma quali sono le cause della disaffezione alla politica? «Principalmente i fenomeni culturali che hanno annullato le identità dei partiti, e la disillusione sui grandi leader. La vicenda italiana degli ultimi 25 anni racconta una metamorfosi in cui la rete organizzativa si è indebolita. Non c’è più vertice, esiste solo l’idea del partito in franchising dove il centro controlla la comunicazione del “marchio” a livello nazionale, mentre il personale politico locale gode di ampia autonomia e di clientelismo». In una situazione in cui l’ideologia è diventata liquida, come stanno cambiando i partiti? «Il cambiamento è d’identità, non più ideologico. I partiti devono ancora convincere gli elettori a votare dimostrando che esistono differenze tra l’uno e l’altro, e per differenziarsi costruiscono un legame emotivo basato sugli eventi mediatici. Per questo lo storytelling è importante anche per la politica: significa raccontare (costruire) una storia affascinante che però vale solo per un certo momento e un certo candidato. Parlo di partito liquido per questo: non si squaglia ma è in costante mutamento. E l’identità diventa fluida». In questo sistema di storytelling che ruolo giocano i media? Funzionano ancora p per consolidare le opinioni comuni. È un dato di fatto che il 30
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dibattito sull’euro e sulla Grecia si è costruito su due-tre frame che hanno condizionato la discussione. E negli ultimi quattro anni i fenomeni politici sono nati dai media, come il Movimento 5 Stelle, Renzi che ha scalato il Pd scavalcando i meccanismi classici del partito, e Salvini, che ha ricostruito un partito con le apparizioni in tv. Ma perché i partiti, a dispetto della loro scarsa popolarità, sono oggi più forti e ricchi che mai? Grazie al fatto che si sono trasformati in agenzie dello Stato. Hanno meno iscritti ma selezionano il personale dentro lo Stato. Oggi essere segretario di sezione o di partito significa occupare una posizione amministrativa (sindaco, consigliere ecc.). La classe politica non è sparita. Solo s’incardina direttamente nelle istituzioni pubbliche. Così succede che un piccolo leader locale si costruisce una squadra con i collaboratori che ha scelto come dipendenti nell’amministrazione locale. Ha dunque una squadra indipendente dal partito che intesse relazioni per costruire una carriera politica. Il tutto grazie alle risorse dello Stato. Possiamo ipotizzare un futuro senza partiti, come sembra presupporre il titolo del libro? «Anche fra venti anni parleremo di partiti così come se ne parla ancora negli Stati Uniti. Etichetteremo però con quella parola qualcosa che con il partito novecentesco non c’entra più. Saranno dei comitati che selezioneranno un candidato in vista di un’elezione. Ci sarà ancora una visione che permetterà di differenziare gli uni dagli altri, ma nelle modalità liquide che abbiamo visto».
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Ilaria Marchetti Claudia Mazzucato,
La pena ‘in castigo’.. Un’analisi critica su regole e sanzioni vitaepensiero.it
LE RIVISTE VITA E PENSIERO
«La Rivista del Clero Italiano»
R C I , diretta da Bruno Maggioni, è nata nel 1920 L come strumento di aggiornamento per A
IVISTA DEL
LERO TALIANO
q quanti nella Chiesa italiana rivestono ruoli di responsabilità ma offre spesso al pubblico di credenti ottime riflessioni sull’attualità. Il numero 9/2015 si apre con l’articolo di Alfonso Colzanii e Francesca Dossii sulla famiglia come soggetto pastorale attivo, forte della passione per i legami e la sapienza degli affetti per dimostrare la sua missione nella società, oltre la retorica. Il numero si distingue anche per due punti di vista sul tema, sollevato dal Sinodo sulla famiglia, dell’Eucaristia conferibile ai divorziati risposati: Enzo Bianchii auspica che s’individuino cammini penitenziali che abbiano come esito la comunione eucaristica nell’assemblea della Chiesa di Dio; José Granados afferma che la disciplina che non consente ai divorziati risposati la partecipazione all’Eucaristia vada mantenuta. Il mensile esce anche in formato digitale. Per info è possibile visitare il sito: http://rivistadelclero.vitaepensiero.it.
RICONOSCIMENTO
A Carlo Ossola il Premio Capri
O ha vinto il Premio C Capri- S. Michele Critica Letteraria con il saggio Erasmo nel notturno d’EuroARLO
SSOLA A
pa edito da Vita e Pensiero. La Giuria della XXXII edizione ha assegnato il premio a un libro che illustra la figura di Erasmo da Rotterdam, esponente di un umanesimo capace di configurare il vero Rinascimento che non si lascia irretire dalle contese religiose.
libri Armando Fumagalli
La comunicazione di una ‘Chiesa in uscita’ Vita e Pensiero, Milano 2015 pp. 144 euro 14,00 (Media Spettacolo Processi culturali/Ricerche)
L
A CHIESA È NATA IN USCITA». Sono le parole di papa Fran-
cesco che Armando Fumagalli riprende nel titolo del suo nuovo libro. Fumagalli fa un appello da cattolico ai cattolici, un richiamo alla responsabilità di diffondere il messaggio attraverso tutti i mezzi oggi disponibili, primi fra tutti quelli della comunicazione. L’autore analizza la qualità di quest’ultima da parte dei cattolici e della Chiesa partendo dallo stile degli ultimi tre papi, passando per il cinema italiano e internazionale e le performance di noti personaggi dello spettacolo, come Roberto Benigni, per arrivare alle serie tv ancora oggi di grande successo, come don Matteo. La forte presenza del Papa sui media è indiscutibile ed è accompagnata da un ruolo importante nella comunicazione cattolica, quello delle tante miniserie televisive (soprattutto Rai) a contenuto religioso sviluppatesi degli ultimi vent’anni. Tra le fiction di maggior successo, Fumagalli analizza i casi di Preferisco il Paradiso, Sant’Agostino, Maria di Nazareth, Padre Pio, Madre Teresa e quello sui papi Giovanni Paolo I, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Ombretta Fumagalli Carulli e Anna Sammassimo (a cura)
Famiglia e matrimonio di fronte al Sinodo. Il punto di vista dei giuristi Vita e Pensiero, Milano 2015 pp. 528 euro 30,00 (Diritto/Ricerche)
L LIBRO CURATO DA OMBRETTA FUMAGALLI CARULLI e Anna Sammassimo è una raccolta di
I
saggi scritti da autorevoli storici del diritto, canonisti, ecclesiasticisti, costituzionalisti, penalisti e criminologi, civilisti e processual-civilisti in occasione dell’inaugurazione della nuova serie di “Jus online” da parte della direzione della rivista “Jus”. L’occasione prende spunto dall’invito di papa Francesco di considerare l’anno tra i due Sinodi sulla famiglia g tempo p di maturazione delle idee. È su questa scia che gli esperti qui raccolti hanno fatto le loro riflessioni. All’interno del volume si trattano in modo significativo argomenti di particolare interesse come matrimonio, fecondazione, adozione, violenza all’interno della famiglia, best interest del minore e genitorialità, diritti umani. L’approccio che viene intrapreso per affrontare temi tanto delicati ma fondamentali ai giorni nostri, utilizza un metodo rigorosamente scientifico senza perdere di vista il pubblico a cui si rivolge utilizzando, per questo motivo, una forma comprensibile anche da chi non è giurista.
Giancarlo Andenna e Elisabetta Filippini (a cura)
Responsabilità e creatività. Alla ricerca di un uomo nuovo (secoli XI-XIII) Vita e Pensiero, Milano 2015 pp. 208 euro 22,00 (Settimane internazionali della Mendola. 4)
GIANCARLO ANDENNA E ELISABETTA FILIPPINI offre una riflessione sui fondamenti del modello di uomo come realtà antropologica che ha segnato tutto il secondo millennio, mettendo in luce come, a partire dai secoli XI-XIII, il principio della responsabilità personale e lo slancio creativo individuale connotarono il nuovo volto dell’Occidente medievale. Tali riflessioni derivano dall’esperienza delle Settimane Internazionali della Mendola. Nuova Serie, che hanno avuto origine nel 2007 con l’organizzazione di tre convegni internazionali dedicati al tema «Religiosità e civiltà». La stretta connessione tra religiosità e civiltà ha portato alla complessa metamorfosi umana che si riflesse non solo in ambito filosofico, ma anche nella percezione dell’umanità di Cristo, legata ad una nuova considerazione dell’essere umano e della sua possibilità di proiettare la propria individualità nella realtà sociale, politica e religiosa. Cambiò anche il rapporto di tutte le istituzioni sociali e religiose nei confronti dell’uomo, che utilizzarono pratiche e linguaggi diversi rispetto al passato.
I
L VOLUME CURATO DA
Libri Maurizia Sacchetti (a cura)
Parole per parlare di…, Lessico cinese EDUCatt, Milano, 2015 pp. 450 | euro 19,50
È
da EDUCatt un volume, realizzato grazie alla collaborazione di giovani studiose coordinate dalla prof. Maurizia Sacchetti, che si propone come strumento utile per tutti coloro che si trovano a usare la lingua cinese e che desiderano disporre di una ricchezza lessicale che la consultazione dei normali dizionari non consente. Come spiega Giuseppina Merchionne nella Presentazione, si tratta infatti di un repertorio lessicale nato da un’esigenza concreta, «suddiviso in 14 linguaggi che servono a illustrare altrettanti campi della produzione, distribuzione e scambio di prodotti ricorrenti nella pratica quotidiana cinese: abbigliamento e sartoria, tessuti, calzature, concia delle pelli, cosmetica, pietre preziose e semipreziose, reception alberghiera, ristorazione, bar, banking, musica e strumenti musicali, musica contemporanea e danza, qigong, sports olimpici». Il volume è stato presentato venerdì 18 settembre al padiglione Kip di Expo. STATO PUBBLICATO
EBook AA.VV.
Jump-start. Avviare i giovani verso percorsi di “autoimprenditorialità” EDUCatt, Milano, 2015 www.educatt.it/libri/jumpstart
L’
UNIVERSITÀ CATTOLICA del Sacro Cuore riserva da sempre un’attenzione speciale alle iniziative e alle attività innovative nel campo della formazione. Il progetto si inserisce a pieno titolo in questo contesto: un ambizioso programma realizzato grazie al finanziamento di Regione Lombardia. L’iniziativa – sviluppatasi nell’ambito dell’Accordo di collaborazione con la Fondazione Cariplo e sostenuta, all’atto della candidatura, da diverse istituzioni interessate – ha coinvolto sei partecipanti che hanno svolto uno stage della durata media di tre mesi presso aziende e centri che operano in differenti ambiti culturali. In particolare, i progetti presentati coinvolgono il settore dell’editoria, del cinema, della radio-televisione e dalle arti visive e sono stati sviluppati in diversi paesi europei: Croazia, Olanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna. Il volume raccoglie i risultati finali dei sei percorsi formativi che si sono conclusi ciascuno con una proposta progettuale.
PRESENZA 5, SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
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