Primissima Cinema - Ottobre 2008

Page 1

ottobre LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM

10

www.primissima.it rivista programma dei cinema

poste italiane spa.

-

spedizione in abbonamento postale

- 70% -

dcb roma

n째

Salemme - Rubini la strana coppia di No Problem

miracolo a sant'anna

pride and glory

TROPIC THUNDER

interviste: Salemme, cruz, Stiller

Wall-E



prossimamente

4

6

INTERVISTE

arrivederci Roma

Calendario

24

Wall-E

Zohan - Tutte le donne vengono al pettine

26

Vicky Cristina Barcelona

12

disaster movie

28

L'uomo che ama

14

Miracolo a Sant 'Anna

30

tropic thunder

16

Mamma Mia!

32

Giù Al Nord

18

The Women

34

Il passato è una terra straniera

20

No problem

36

High School Musical 3

22

Lezione 21

38

Pride and Glory – Il Prezzo dell'Onore

10

12

18

34

rivista programmma dei cinema • anno 19 n.10 - ottobre 2008 Free magazine nato il 1 giugno 1990 distribuito gratuitamente nelle sale cinematografiche italiane Direttore responsabile Art direction BRIVIDO & SGANASCIA piero cinelli Grafici PATRIZIA MORFù patrizia.morfu@primissima.it LUCA FODDIS luca.foddis@primissima.it Direttore editoriale hanno collaborato a questo numero Paolo Sivori Editore

Multivision S.r.l.

Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000

www.primissima.it

40 41 42

Penélope Cruz Vincenzo Salemme Ben Stiller

RUBRICHE 44 46

Dvd LE BATTUTE

26

36 pubblicità intermedia via Giano Parrasio 23 - 00152 Roma tel 06.5899247/4534 fax 06.5819897

nicoletta gemmi, MARCO SPAGNOLI, pierpaolo festa, boris sollazzo, LIVIA SAMBROTTA Calendario a cura di nicoletta gemmi stampa PFG Grafiche • Ariccia (RM) distribuzione nazionale CTE

LA RIVISTA IN ESCLUSIVA NELLE SALE ASSOCIATE ANEC


PRossimamente

Arrivederci Roma S

penti i riflettori del Lido di Venezia, l’attenzione del Circo del Cinema si sposta sull’Auditorium della città eterna, dove dal 22 al 31 ottobre va in scena il Festival Internazionale del Film di Roma. Terza edizione, rivista (ma non corretta) dal neo Presidente della Fondazione Cinema Gian Luigi Rondi, con l’obiettivo di dare una identità più precisa, fermo restando l’assioma veltroniano di “cinema popolare di qualità”, alla grande vetrina romana. In attesa di più significativi cambiamenti, che dovrebbero partire dal prossimo anno - la nomina di Rondi è arrivata in corso d’opera - la collaudata macchina del Festival ha lavorato in piena autonomia, con alcuni aggiustamenti, tra cui una ricompattazione della Direzione artistica con la nomina di Piera Detassis, direttore di una delle cinque sezioni del Festival (oltreché del mensile Ciak) a coordinatore artistico di tutte le sezioni, mentre sul piano logistico viene leggermente ridotto il budget complessivo (15,5 milioni di euro invece di 17), e in modo più consistente il numero dei film (68 invece di 102). L’obiettivo dichiarato è quello di dare maggiore visibilità alle produzioni italiane, senza dimenticare ovviamente il cinema internazionale ed in particolare quello americano, decisivo per la risonanza mediatica e la partecipazione del pubblico. Altra peculiarità del Festival romano, il Mercato del Film, sul modello di quello di Cannes, con la partecipazione, e si spera la fidelizzazione, di qualche centinaio di operatori internazionali. Insomma, tra conferme e transizione, la grande macchina del Festival è più vitale che mai. Purtroppo al momento in cui scriviamo non è ancora svelato il Programma completo, ma solamente alcune anticipazioni, che danno una prima idea della fisionomia del festival.

Gli Italiani Grande spazio al cinema italiano, a cui viene affidato, tra l’altro, il compito di aprire e chiudere il Festival. L’inaugurazione è affidata al glamour di Monica Bellucci e l’attore del momento Pierfrancesco Favino protagonisti di L’uomo che ama di Maria Sole Tognazzi. Lo stesso giorno verrà proiettato, d’intesa con l’ONU, il film internazionale contro la povertà nel mondo, Huit/Eight, diretto da otto registi di fama internazionale: Jane Campion, Gael García Bernal, Jan Kounen, Mira Nair, Gaspar Noé, Abderrahmane Sissako, Gus Van Sant e Wim Wenders. Il film di chiusura è L’ultimo Pulcinella, con Massimo

Ranieri, che Maurizio Scaparro ha tratto da un suo celebre testo teatrale ispirato a un’idea di Roberto Rossellini. Fra gli altri film italiani è certa la presenza di Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari con Elio Germano, Valentina Lodovini e Chiara Caselli. Last but not least, l’affaire Il sangue dei vinti, il film ‘revisionista’ che Michele Soavi ha tratto dal libro omonimo di Giampaolo Pansa, inserito come evento speciale fuori concorso. Interpretato da Michele Placido, Barbora Bobulova, Alessandro Preziosi, Philippe Leroy e Giovanna Ralli il film rievoca alcuni fatti di sangue legati alla resa dei conti dei partigiani dopo il 25 aprile. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, nel programma della kermesse romana ci sarebbero anche I galantuomini di Edoardo Winspeare con Fabrizio Gifuni e Donatella Finocchiaro, Un gioco da ragazze esordio di Matteo Rovere con Filippo Nigro e Il prossimo tuo di Anne Riitta Ciccone con Maya Sansa, Jean-Hughes Anglade e Diane Fleri.

Eventi Due grandi eventi mondiali, per due fenomeni cinematografici destinati ai teen agers: première vampiresca (molto probabilmente nella notte di Halloween, 31 ottobre) di Twilight, horror diretto da Catherine Hardwicke che racconta la love story tra una ragazzina ed un giovanissimo vampiro. E anteprima di
High School Musical 3: Senior Year diretto da Kenny Ortega, il musical che dovrebbe portare sul red carpet romano i due ‘mitici’ protagonisti Zac Efron e Vanessa Hudgens. Il pubblico più adulto potrà deliziarsi con Pride and Glory di Gavin O’Connor, un ‘nero’ poliziesco che racconta fatti e misfatti di una famiglia di poliziotti newyorchesi, con un cast di grande richiamo che comprende Edward Norton, Colin Farrell e Jon Voight. Ed inoltre con The Duchess, interpretata dall’algida Keira Knightley, storia di una irrequieta duchessa del 18° secolo, che ricorda molto da vicino quella di Lady Diana. Altro film evento, sicuramente sul piano politico, La Banda Baader- Meinhof, la storia della banda di terroristi ‘rossi’ che sconvolse la Germania negli anni 70.

I Premi alla Carriera Due Marc’Aurelio d’oro alla carriera: uno verrà consegnato ad Al Pacino e all’Actors Studio, l’altro alla ‘bersagliera’ Gina Lollobrigida, icona dell’Italia del tempo che fu.



Calendario 3 ottobre

Riflessi di paura (Mirrors, Usa, 2008) Regia di Alexandre Aja con Kiefer Sutherland, Paula Patton, Cameron Boyce, Erica Gluck 110’, 20th Century Fox, horror

Lanciatissimo nel genere horror soprattutto dopo il remake di Le colline hanno gli occhi, il francese Alexandre Aja realizza un incubo urbano in cui lo specchio diventa veicolo del Male. A scoprire la relazione fra il riflesso e alcune strane morti è Ben Carson (Sutherland), ex-poliziotto dalla vita incasinata che si è riciclato come capo della sicurezza di un grande magazzino.

10 ottobre

L’arca di Noè (El Arca, Argentina/Italia, 2008) Regia di Juan Pablo Buscarini 88’, Eagle Pictures, animazione

The Hurt Locker (Usa, 2008) Regia di Kathryn Bigelow con Jeremy Renner, Anthony Mackie, Brian Geraghty, Ralph Fiennes, Guy Pierce 131’, Videa-CDE/Warner, guerra

The Mist (Usa, 2007) Regia di Frank Darabont con Thomas Jane, Marcia Gay Harden, William Sadler, Laurie Holden, Andre Braugher 126’, Lucky Red, horror

La classe - Entre les murs (Entre les murs, Francia, 2007) Regia di Laurent Cantet con François Bégaudeau 128’, Mikado, drammatico

Fratellastri a 40 anni (Step Brothers, Usa, 2008) Regia di Adam McKay con Will Ferrell, John C. Reilly, Mary Steenburgen, Richard Jenkins 98', Sony Pictures, commedia

AlbaKiara (Italia, 2008) Regia di Stefano Salvati con Raz Degan, Davide Rossi, Laura Gigante, Alessandro Haber, Ivano Marescotti, Dario Bandiera 90', Mikado, drammatico

Babylon A.D. (Usa, 2008) Regia di Mathieu Kassovitz con Vin Diesel, Michelle Yeoh, Mélanie Thierry, Gérard Depardieu, Charlotte Rampling 90’, Moviemax, action/Sci-Fi

Il celebre racconto biblico riletto in chiave umoristica e molto attuale. Incaricato da Dio in persona, il saggio Noè costruisce un’arca per salvare ogni specie animale dal diluvio. A seguito di un’affollata assemblea, gli animali accettano, ma a bordo la convivenza non si rivela affatto facile. Divertente e ironico, il film di Buscarini, è un ottimo spunto di riflessione sulla parabola. Dopo sei anni di assenza dal grande schermo ritorna la talentuosa Kathryn Bigelow con un film sulla guerra in Iraq. La storia è tratta dai reportage di guerra del giornalista Mark Boal e segue i giorni al fronte in Iraq di una squadra di artificieri e sminatori. Uno di questi, sembra non temere il pericolo. Applauditissimo a Venezia (dove era in lizza per il Leone) il film racconta l’aspetto adrenalinico e drogato di tutte le guerre. Uno degli horror più attesi, tratto da Stephen King. Una tempesta improvvisa accompagnata da una nebbia impenetrabile, libera alcune creature spaventose, assetate di sangue, in una piccola cittadina americana. Rifugiati in un supermercato, i superstiti daranno il peggio di sé. Terzo film che Frank Darabont trae dai libri di King dopo Il miglio 17 ottobre verde e Le ali della libertà. Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes il film di Cantet parte dall’omonimo libro di François Bégaudeau, anche sceneggiatore e protagonista della pellicola. La vita quotidiana in un’aula scolastica di un liceo parigino, un microcosmo in cui insegnanti e allievi si ritrovano alle prese con i problemi del mondo: ineguaglianze, opportunità, lavoro, emarginazione, integrazione culturale e sociale. Un film dove la scuola riflette tutta la realtà esterna, senza uscire mai dalla classe.

24 ottobre Brennan è un quarantenne che non ha mai lavorato in vita sua che da sempre vive con la mamma divorziata. Dale ha 39 anni e, anche lui disoccupato, vive con il padre. Il caso vuole che i due genitori si incontrino e decidano di sposarsi, costringendo anche i due figli grandicelli, a vivere insieme nella stessa cameretta. Divertente pellicola costruita interamente sul tandem di attori Will Ferrell e John C. Reilly, nel ruolo di due ragazzoni pressoché identici, costretti loro malgrado a crescere. Stefano Salvati (20 anni di clip) debutta con un film ispirato alla celebre canzone di Vasco Rossi. Ma i tempi sono molto cambiati e la Chiara di oggi non è più la ragazza acqua e sapone che mangiava una mela con i libri di scuola e le piaceva studiare. Ora ci sono le serate sesso, droga e rock ’n’roll con tanto di fidanzato che fa filmini porno su Internet per racimolare un po’ di soldi. Ma forse l’amore può ancora salvarli.

Ritorno atteso dietro la macchina da presa di Mathieu Kassovitz, regista di culto dopo L’Odio e I fiumi di porpora. Il mercenario Toorop accetta l’incarico di scortare la vergine Aurora, ragazza dai poteri paranormali, da un Monastero in Mongolia fino al cuore di Manhattan. Tra salti di tempo e spazio, il viaggio si rivelerà tutt’altro che semplice.



Quel che resta di mio marito (Bonneville, Usa, 2006) Regia di Christopher N. Rowley con Jessica Lange, Kathy Bates, Joan Allen, Tom Skerritt, Christine Baranski 93’, Teodora Film, commedia/drammatico

Tre amiche in viaggio dall’Idaho alla California: Arvilla (Lange), Margene (Bates) e Carol (Allen) partono con l’intento di passare uno spensierato fine settimana. Ma il loro viaggio diventerà l’occasione per riscoprire il valore della loro amicizia che sembrava oramai sepolta dall’abitudine degli anni.

31 ottobre

La terrazza sul lago: la casa dei sogni, un vicino da incubo (Lakeview Terrace, Usa, 2008) Regia di Neil LaBute con Samuel L. Jackson, Patrick Wilson, Kerry Washington, Justin Chambers, Jay Hernandez 110’, Sony Pictures, thriller

La banda Baader Meinhof (Der Baader Meinhof Komplex, Germania, 2008) Regia di Uli Edel con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokalek, Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara Bim, drammatico

Si può fare (Italia, 2008) Regia di Giulio Manfredonia con Claudio Bisio, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston Warner Bros., drammatico

Chris e Lisa si sono appena trasferititi a Los Angeles, nella zona residenziale di Lakeview Terrace. Il loro vicino Abel Turner, li spia di continuo, rivelandosi ogni giorno più molesto. Neil LaBute ancora una volta costruisce un thriller provocatorio, dove gli elementi razziali e borghesi si mescolano solo in apparenza e dove la paranoia di un poliziotto fa saltare tutti i meccanismi.

Germania, anni ‘70, una serie di attacchi terroristici sconvolgono il mondo politico e l’opinione pubblica tedesca. A rivendicare tali atti saranno i membri della RAF (Rote Armee Fraktion), movimento dell’estrema sinistra propugnatore della lotta armata, fondato e guidato da Andreas Baader, Ulrike Meinhof e Gudrun Ensslin. Questa è la loro storia fino alla loro controversa morte in carcere nel 1977.

Diretto da Giulio Manfredonia, ed ispirato a una storia vera, racconta la vicenda di Nello, un piccolo imprenditore (Claudio Bisio), ex-sindacalista, che nella prima metà degli anni Ottanta viene mandato in una cooperativa di ex malati mentali dimessi dai manicomi in seguito alla legge Basaglia. Tra handicap, voglia di integrazione, ironia, una storia piena di speranza.

BASTA UN NUMERO PER AVERLI TUTTI Chiama il 12.44 e trova tutti gli abbonati dell’elenco telefonico, al prezzo più basso di tutti*. Ristoranti, alberghi, farmacie di turno, i film e le sale cinematografiche a partata di mano, basta una telefonata! Fatti trasferire la chiamata o richiedi il numero che cerchi sul tuo telefonino, è gratis. 12.44, non ti stressare. Viene a visitarci sul nostro sito: www.1244.it

1,44 €

1,00 €

1,44 €

1,44 €

* Prezzi calcolati iva inclusa per la durata di 1 min. di chiamata, escluso scatto alla risposta (36 centesimi) da rete fissa. Fonte AGCom. Il servizio è attivo da Tim, Vodafone, Wind e telefono fisso. E’ attivo il trasferimento di chiamata e l’invio del numero tramite sms gratuito.



3 ottobre

Zohan

tutte le donne vengono al pettine E se il supersoldato del Mossad volesse fare il parrucchiere a New York? Dopo Borat, ecco un nuovo esilarante personaggio mediorientale pronto a fare uno shampo alla Grande Mela…

E

’ un maestro nell’uso delle armi e nel combattimento corpo a corpo. E’ addestrato ad arrampicarsi sui muri in un battibaleno ed a nuotare come un delfino. Più coriaceo di James Bond, non teme i proiettili…

anzi è in grado di fermarli perfino coi denti! Questo è Zohan (Adam Sandler) agente del Mossad in servizio in prima linea da troppi anni. Stanco di combattere, ha deciso di realizzare il suo sogno proibito: trasferirsi a New York per diventare un parrucchiere alla moda. Per questo finge la sua morte e raggiunge la Grande Mela. Ma, ironia della sorte, l’unico posto dove riesce a trovare lavoro è in un salone da parrucchiere gestito da una ragazza palestinese (Chriqui). Naturalmente in poco tempo diventa un grande coiffeur… specialmente grazie alle offerte sessuali alle sue clienti, comprese nel prezzo di taglio e piega! Ma la popolarità ne farà presto un bersaglio: dovrà, infatti, vedersela col noto terrorista palestinese The Phantom (John Turturro), la sua storica nemesi. Riuscirà Zohan a stenderlo con l’asciugacapelli? Le persone che vivono i conflitti in Medio Oriente sono le stesse che stanno in un quartiere di New York,

10

solo che mentre a Gaza si ammazzano, a Brooklyn cercano di fare affari insieme. Da questa constatazione nasce l’idea del film, che ironizza sul mito del Mossad, ridendoci anche sopra. Nei panni del superagente con la passione del taglio (dei capelli), ecco il comico del Saturday Night Live Adam Sandler. Suo arcinemico, nel ruolo dell’agente palestinese The Phantom, John Turturro. Tra gli sceneggiatori, c’è anche Judd Apatow, padre della nuova commedia demenziale americana e specialista di gag all’insegna del politicamente scorretto. Siamo dalle parti di Borat, umorismo molto esplicito, che non risparmia nessuno: arabi e israeliani, ma soprattutto i genitali.

Zohan – Tutte le donne vengono al pettine (You Don’t Mess With the Zohan, Usa 2008) Regia di Dennis Dugan con Adam Sandler, John Turturro, Rob Schneider, Emmanuelle Chriqui, Mariah Carey, Chris Rock 113’, Sony Pictures, commedia



3 ottobre L’altra faccia della II° Guerra Mondiale, quella che non è mai stata raccontata, fa luce sull’apporto, in molti casi determinante, delle truppe afroamericane. Una guerra dimenticata ricordata solo nelle pagine di storia e dalla memoria dei pochi sopravvissuti. Fino ad oggi.

Miracolo a San

12


nt'Anna C

Miracolo a Sant’Anna (Miracle at St.Anna, Usa/Italia 2008) Regia di Spike Lee con Derek Luke, Michael Ealy, Omar Benson Miller, John Turturro, Pierfrancesco Favino, Valentina Cervi, Luigi Lo Cascio 166’, 01 Distribuzion, drammatico/guerra

ome in Salvate il soldato Ryan, la storia prende spunto da un evento attuale: un anziano impiegato di un ufficio postale di New York, un certo Hector Negron (Laz Alonso), uccide improvvisamente con una pistola una persona che si è presentata al suo sportello. La polizia trova nascosto nella sua abitazione un reperto artistico, di provenienza toscana, di inestimabile valore. Anche il passato dell’uomo rimanda alla Toscana, dove nel settembre del 1944 la 92a Divisione dell’esercito americano, composta da soldati afro-americani, i cosiddetti Buffalo Soldiers, è impegnata in un’offensiva nella zona delle Alpi Apuane. A causa della stupidità o forse del razzismo del comandante dell’operazione quattro uomini vengono abbandonati dietro le linee nemiche. Il caporale Negron è uno di questi, assieme al Sergente Aubrey Stamps (Derek Luke) il comandante del gruppetto, il Sgt. Bishop Cummings (Michael Ealy) ed il soldato Train (Omar Benson Miller) che a rischio della propria vita, salva un bambino italiano (Matteo Sciabordi), un orfano. I quattro soldati ed il ragazzino cercano rifugio in un paese vicino, dove vengono accolti con simpatia dalla popolazione, compreso un vecchio fascista (Omero Antonutti) e la sua bella figlia (Valentina Cervi). Con l’aiuto di un partigiano (Pierfrancesco Favino) preparano un piano per sfuggire all’accerchiamento delle truppe naziste. Ma qualcuno tradisce. Un racconto di eroismo e tradimento, di speranza e viltà, solidarietà e razzismo che si sviluppa

nei giorni successivi a quello del massacro del 12 agosto 1944 quando 560 persone, in gran parte bambini, donne e anziani, furono trucidate dalle SS a Sant’Anna di Stazzema (Alpi Apuane). Era da tempo che Spike Lee inseguiva il progetto di realizzare un film sulla seconda guerra mondiale che rendesse giustizia, in qualche modo, alla mancanza di riconoscenza e di visibilità riservata dai media e dai comandanti dell’Esercito degli Stati Uniti ai soldati afroamericani, nonostante il loro importantissimo contributo di sangue in tutti i fronti della guerra. “Ho sempre trovato orribile il modo in cui Hollywood ha raccontato la II° Guerra Mondiale – ha detto Lee - non si vedono neri in quei film, c’è solo il mito del grande eroe bianco alla John Wayne, che prima stermina i selvaggi indiani nei film di John Ford e poi vince la guerra tutto da solo! Attraverso la pura verità su un drammatico pezzo di storia italiana ho voluto mostrare al mondo l’enorme paradosso dei soldati neri che hanno combattuto per la libertà e la democrazia ma che negli Stati Uniti continuano ad essere considerati cittadini di serie B”. Co-produzione italo-americana (tra i produttori la On My Own di Ciccutto e Musini oltre a Rai Cinema), Miracolo a Sant’Anna conta anche un notevole cast di attori italiani: da Omero Antonutti al sempre più popolare Pierfrancesco Favino, fino a Valentina Cervi e Luigi Lo Cascio. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di James McBride: “Il mio romanzo è uscito nel 2001 – ha detto lo scrittore – e da allora Spike è stato l’unico ad interessarsene. Eppure non è una storia sugli italiani o gli americani, ma su tutti i neri che hanno combattuto per la democrazia, al di là di ogni bandiera”.


3 ottobre

Attrice drammatica per eccellenza, da qualche anno Meryl Streep ha scoperto la commedia, con risultati a dir poco sorprendenti. Adesso si cimenta nel musical, mettendo un’ipoteca grandissima sull’Oscar.

Mamma


G

recia, 1999. Nella splendida isoletta di Kalokairi, Donna Sheridan (Meryl Streep) gestisce un grazioso hotel di charme, dove adesso sono tutti in fibrillazione per allestire le nozze della giovanissima Sophie (Amanda Seyfried), figlia di Donna. Tra gli invitati, oltre alle due amiche storiche di Donna, Rosie (Julie Walters) e Tanya (Christine Baranski), la piccola Sophie, all’insaputa della madre, ha invitato tre uomini maturi: l’architetto americano Sam Carmichael (Pierce Brosnan), il bancario inglese Harry Bright (Colin Firth) e il marinaio svedese Bill Anderson (Stellan Skarsgård). Tutti e tre sono stati con Donna nell’estate di vent’anni prima, ma solo uno di loro è il padre della sposa che dovrà accompagnarla all’altare. Sophie dovrà scoprirlo, e sarà solo l’inizio di una lunga giornata che cambierà completamente la vita degli otto personaggi. “Ho visto il musical a Broadway - ha detto la Streep - poco dopo il dramma delle Torri Gemelle: mi ha ridato la gioia di vivere”. Il film, che prende il titolo da una delle ventitré canzoni degli Abba reinterpretate dagli attori nella pellicola, è, infatti, tratto da un musical di enorme successo visto da oltre 30 milioni di spettatori in tutto il mondo e tradotto in otto lingue, dopo avere debuttato il 6 aprile del 1999 a Londra con la regia di Phyllida Lloyd. E anche per la versione cinematografica sono state le tre donne che hanno creato il fenomeno teatrale - la drammaturga Catherine Johnson, la produttrice Judy Craymer e la Lloyd - a gestire il lavoro potendo contare sulla totale partecipazione di Meryl Streep. Dopo l’adesione della Streep, a catena, sono arrivati i produttori Tom Hanks e la moglie Rita Wilson, e tutte le altre star che splendidamente saltano, danzano, lanciano battute fulminanti e cantano tutti i successi degli Abba. Attraverso le canzoni del gruppo svedese seguiamo la storia di Donna, dei suoi amori, di sua figlia, e della sua amicizia con Rosie e Tanya con le quali, in gioventù, diede vita al gruppo musicale “Donna and the Dynamos”.

ABBA

Gruppo pop musicale svedese famosissimo negli anni ‘70, deve il suo nome all’acronimo formato dalle lettere iniziali dei nomi dei membri: Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad. Tra i loro grandi successi, oltre a Mamma mia, Dancing Queen e Fernando.

In puro stile anni settanta: tuta di jeans, camicia bianca larga, lunghi capelli biondi e orecchini pendenti, l’imprevedibile Meryl Streep aggiunge un’altra stella alla sua già luminosa carriera. La sua performance è da Oscar e se, “questo lavoro è stata una felicità totale” - come ha commentato l’attrice -, è riuscita anche a trasmetterla agli spettatori. Le suggestive location dell’isola inventata di Kalokairi sono state filmate sulle isole greche di Skiathos e Skopelos e, in parte, sulla penisola di Pilion. La colonna sonora è arrivata subito in vetta alle hit, rilanciando il successo degli Abba che, nella loro carriera, hanno venduto circa 370 milioni di dischi.

Mia!

Mamma Mia! (Usa, 2008) Regia di Phyllida Lloyd con Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Amanda Seyfried, Stellan Skarsgård, Julie Walters 108’, Universal Pictures, commedia musicale


10 ottobre

disaster movie Dai creatori di Scary Movie, Hot Movie, Epic Movie e 3Ciento arriva Disaster Movie. I due enfants terribles Friedberg e Seltzer, con il loro stile irriverente, questa volta demoliscono il film catastrofico. Senza fare prigionieri: da Indiana Jones a Amy Winehouse.

L

a trama è solo un pretesto, e segue le eroicomiche disavventure di un gruppo di strafichi amici ventenni, che una notte si imbatte in ogni genere di evento disastroso. I giovani si ritrovano ad affrontare asteroidi, tornado, terremoti e ogni tipo di calamità immaginabile che si sta abbattendo sulla città, mentre cercano di risolvere una serie di misteri che dovrebbero porre fine alle catastrofi e salvare il nostro pianeta. Jason Friedberg e Aaron Seltzer tornano a colpire. Con le loro micidiali citazioni cinematografiche, la coppia più odiata di Hollywood ha confezionato un nuovo film parodistico/demenziale che, oltre a prendere in giro tutti gli ultimi successi della stagione, non risparmia nemmeno i personaggi più amati dai giornali di gossip. “Il film - afferma Seltzer

- si apre con 10.000 A.C. e con un uomo preistorico che incontra Amy Winehouse e la scambia per una tigre dai denti a sciabola. Poi abbiamo continuato inserendo le quattro ragazze di Sex and the City che incontrano Juno e se le danno di santa ragione. Altri nostri obiettivi preferiti sono stati Iron Man, Come d’Incanto e High School Musical. Ma quello che ci interessa maggiormente è far ridere la gente, in particolare evidenziando alcune anomalie della nostra società. Come il culto di alcuni personaggi diventati vere e proprie icone. Esageriamo sempre, ma i film presi di mira hanno tutto il nostro rispetto”. La bella Carmen Electra, alla quinta collaborazione con i registi, afferma: “Mi sono divertita di

16

nuovo moltissimo con loro. Inoltre in questo film sono Angelina Jolie in Wanted ed è stato molto liberatorio tatuarsi tutto il corpo e menare di santa ragione la mia avversaria”.

Disaster Movie (Usa, 2008) Regia di Jason Friedberg e Aaron Seltzer con Matt Lanter, Vanessa Minnillo, Kim Kardashian, Carmen Electra 90’, Eagle Pictures, commedia demenziale



1 0 o t t o B RE

Dall’omonimo capolavoro di George Cukor, la storia di una grande amicizia tra donne ricche e famose. Dove più che il sesso viene messa a dura prova la lealtà. Un cast stellare.

The Women (Usa, 2008) Regia di Diane English con Meg Ryan, Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith, Bette Midler, Candice Bergen 114’, Bim, commedia

The Wome


en

U

na bella casa nel Connecticut, un’adorabile figlia di 12 anni, un marito molto ricco che lavora a Wall Street, un lavoro part-time come stilista nella compagnia di abbigliamento del padre, Mary Haines (Ryan) è davvero una donna molto fortunata. Anche con le sue amiche, che ama moltissimo, e con le quali condivide pettegolezzi, saloni di bellezza e sfilate di moda. La sua migliore amica è Sylvie Fowler (Bening). Una donna impeccabile, chic, single felice e editor di uno dei magazine più in voga al momento. Del circolo di Mary e Sylvie fanno parte anche Edie Cohen (Messing), una madre eccentrica che vive con la compagna Alex Fisher (Pinkett Smith). I guai iniziano quando Sylvie viene a sapere dalla sua manicure, presso il salone di bellezza Saks sulla 5° Avenue, che una delle commesse del grande magazzino, Crystal Allen (Mendes) ha una relazione con il marito di Mary. Combattuta sul rivelare o meno la verità de l t ra d i me nt o alla sua migliore amica, Sylvie per risollevare le sorti del proprio magazine, che non ha molto

successo, dietro consiglio di una sua collaboratrice ‘scandalistica’ decide di raccontare sulla rivista la storia privata di Mary. Da quel momento, in poi il matrimonio di Mary va a rotoli come pure la loro storica solidarietà. Le loro strade si dividono e per un lungo periodo le due donne non si frequenteranno. Ma talvolta l’amicizia riesce a superare anche i tradimenti. Remake, abbastanza infedele, dell’omonimo capolavoro di George Cukor del 1939, questo The Women è la quintessenza del mondo visto dalle donne, uno spaccato di vita, nella febbrile e dorata cornice di Manhattan, dove gli uomini sono solo comparse. Con un formidabile cast ovviamente tutto femminile, a cominciare da Meg Ryan nel ruolo di Mary, Annette Bening, Debra Messing e Jada Pinkett Smith in quello delle sue amiche storiche, ed Eva Mendes in quello della sciupafamiglie, questa versione è prima di tutto una celebrazione dell’amicizia tra donne, e del loro bisogno di auto-stima. “Quello che volevo era mutare il film in una grande storia d’amore e d’amicizia fra due donne estremamente forti. - ha dichiarato la regista Diane English - Il film di Cukor era concentrato su come Mary riuscisse a riconciliarsi con il marito, che aveva tradito la sua fiducia. Nella mia versione, la fiducia di Mary viene tradita - oltre che dal marito - anche dalla sua migliore amica. E questo è il dolore più grande per la mia protagonista. Quindi è un film sulle donne e sull’amicizia fra donne”.


10 ottobre

No Pro

No problem (Italia, 2008) Regia di Vincenzo Salemme con Vincenzo Salemme, Sergio Rubini, Giorgio Panariello, Iaia Forte, Aylin Prandi, Giulio Maria Furente 100’, Medusa, commedia

20


oblem

Una commedia esemplare sulla confusione, sempre più dilagante,

tra vita reale e finzione televisiva. Con un memorabile terzetto comico.

A

rturo Cremisi (Salemme) è il padre ideale di una fortunata serie televisiva dal titolo ‘Un bambino a metà’. L’altro protagonista è il biondo Federico (Furente). Nella serie tra padre e figlio, un amore sconfinato. Nella realtà un’aperta e dichiarata competizione. A curare la carriera di Federico è la madre Barbara (Forte), press agent di ferro, con conoscenze importanti nelle stanze del comando. Rapporti e vita sul set sono tutt’altro che facili. Un giorno nella vita di Arturo entra in scena Mirko, sei anni, minuto, capelli scuri, uno sguardo impaurito, quasi implorante. Una famiglia allo sfascio alle spalle, un padre morto, una madre giovane bella e ribelle, uno zio squinternato. Finzione e realtà si confondono al punto che Mirko, per una sorta di transfert, sceglie Arturo come suo padre. L’ossessiva richiesta d’amore del bambino, l’attenzione del pubblico intorno all’insolita vicenda, i pressanti suggerimenti di Enrico Pignataro (Rubini), amico e agente, di sfruttare l’interesse dei media costringeranno Arturo ad interpretare anche nella vita il ruolo della fiction. Un ruolo di padre fittizio che trascinerà Arturo in una spirale di situazioni sempre più paradossali. Ma forse, per una volta, finzione e realtà si fonderanno armonicamente assieme con una svolta inaspettata. Regista, attore e sceneggiatore, Vincenzo Salemme dopo Sotto mentite spoglie ritorna a lavorare con lo sceneggiatore Ugo Chiti, costruendo una commedia di grande attualità, che prende spunto dal ruolo invasivo della tv, e dal conformismo veicolato dalla fiction più ipocrita. Per mettere in scena le acrobazie sentimentali di un

uomo sdoppiato: impeccabile padre modello in televisione, e single sentimentalmente precario nella realtà, costretto a cambiare dal caso, grazie al bizzarro rapporto con un bambino che lo ha ‘scelto’ come suo genitore. Numi tutelari di questa vicenda tre mostri sacri della comicità: oltre al napoletano Salemme, il toscano Giorgio Panariello (che torna per la seconda volta a recitare con Salemme), ai quali si aggiunge un inedito e comicissimo Sergio Rubini. “La sua è una comicità con forti radici teatrali - ha detto Rubini- e per me si è trattato di un confronto impegnativo con un maestro nel suo genere: all’inizio ne avevo un po’ paura, ma poi mi sono sentito subito a mio agio e nel posto giusto, il mio è un ‘carattere’ esplicitamente comico, come nella migliore tradizione, che ho recitato con molto piacere e divertimento”. Un film pieno di grazia, ironia e un tocco di malinconia, dove la commedia diventa il tono scelto per raccontare vicende umane.


17 ottobre

lezione 21

Musicista, scrittore e teatrante, Baricco esordisce nel cinema con un’opera originale e fanta-letteraria, che si diverte a spiazzare continuamente lo spettatore, tra provocazioni ed emozioni.

M

ondrian Killroy (Hurt) è un professore universitario inglese, eccentrico e geniale. Mal tollerato dalla comunità accademica, il professor Killroy è invece adorato dagli studenti, che hanno seguito le sue bizzarre e geniali lezioni. La più famosa è la celebre “Lezione 21”, in cui il professore, critico nei confronti di alcune opere d’arte a suo parere sopravvalutate, demoliva la Nona sinfonia di Beethoven e l’Inno alla Gioia. Lezione 21 è la ricostruzione di quella lezione, così come l’hanno tramandata gli appunti e i ricordi dei suoi studenti. Altre storie si incrociano con questa: l’evocazione della prima della Nona di Beethoven che fu alquanto contrastata ed avvenne il 7 maggio del 1824; il particolare rapporto che il professore aveva con la sua allieva prediletta Martha e un violinista Hans Peters (Taylor), nomade alla ricerca del suono assoluto che vive in un paesaggio

fantastico tra ghiacci e strane creature. Vola decisamente alto lo scrittore Alessandro Baricco con il suo primo film da sceneggiatore e regista. Chiamando in causa alcuni grandi personaggi, opere d’arte, eventi storici, per rilanciare la sua idea di arte e di poesia. Una lezione immaginaria, dove la provocazione si mescola alla Storia e alla Letteratura, introducendo mondi e personaggi paralleli, oltre ad affascinanti punti di fuga. Film difficile ed allo stesso tempo stimolante, che farà la gioia del pubblico più avveduto. “Come molti monumenti della cultura, -commenta Alessandro Baricco- Proust e il Partenone, la Nona ha sedimentato con il pubblico un rapporto ufficiale, uno sguardo frontale. Io

Lezione 21

I sopravvalutati secondo Baricco La Nona Sinfonia di Beethoven La Gioconda L’Ulisse di Joyce Stanley Kubrick

la voglio guardare di lato, spiare le debolezze nascoste, scoprirne nuove bellezze. Quando la compose Beethoven era un pistolero stanco, che tornava per la sfida finale.”

Botticelli Warhol Proust L’opera da tre soldi di Brecht

22

(Italia/UK, 2008) Regia di Alessandro Baricco con John Hurt, Noah Taylor, Clive Russell, Leonor Watling 92’, 01 Distribution, drammatico



17 ottobre

C

osa succederebbe se l’umanità dovesse abbandonare la Terra e qualcuno dimenticasse di spegnere l’ultimo robot? Questa è la premessa della storia ambientata sul nostro pianeta nel 2815, dove come unico abitante è rimasto WALL•E (acronimo di Waste Allocator Load Lifter - Earth Class, cioè sollevatore terrestre di carichi di rifiuti), un industrioso robottino, superstite di un esercito di spazzini meccanici programmati per ripulire la Terra dall’inquinamento creato dall’immondizia. Da settecento anni l’infaticabile WALL•E, che qualcuno ha dimenticato di spegnere, quando l’umanità ha deciso di lasciare la Terra a causa dello stato, apparentemente irrecuperabile, di devastazione del pianeta, continua imperterrito il suo lavoro ammucchiando spazzatura in piccoli cubi di Rubik, diventati alti come grattacieli. Nonostante la solitudine, la ruggine e le ammaccature WALL•E continua diligentemente il proprio lavoro, ignaro della fuga della popolazione terrestre nella stazione spaziale Axiom, dove dilagano tutte le peggiori abitudini consumistiche. Gli umani sono ormai degli esseri passivi, in sovrappeso, che non riescono più a camminare e comunicano tra di loro solo attraverso i monitor. La solitudine di WALL•E (l’unico amico del robot è uno scarafaggio) viene interrotta dall’arrivo di Eve, una robot bianca scesa come un miraggio da un’astronave, della quale WALL•E si innamora all’istante. Eve è stata spedita sulla terra per verificare se esistano le condizioni per un eventuale ritorno degli umani. E quando WALL•E le offre, inconsapevolmente, una piccola pianta, lei capisce immediatamente che quella pianta è la prova che sulla Terra c’è ancora la vita. E decide di tornare immediatamente ad Axiom, per dare la fantastica notizia. Senza fare i conti

con il povero WALL•E che non è più disposto a restare solo e la segue da clandestino fin sulla stazione spaziale. Dalla premiatissima fabbrica dei sogni della Pixar, questa volta esce un vero e proprio capolavoro. WALL•E è una deliziosa parabola che racconta come un piccolo e antiquato robot dall’anima candida riesca a salvare il mondo abbandonato da un’umanità che ha perso il coraggio di affrontare i problemi che essa stessa ha creato. “Facendo WALL•E - ha affermato Stanton - ho ripensato a tanti film. Ovviamente 2001 di Kubrick al quale facciamo un chiaro omaggio, poi le pellicole di Buster Keaton e Tempi moderni di Chaplin. Abbiamo optato per un film quasi muto per coinvolgere al massimo emotivamente lo spettatore. Quello che ci interessava mettere a fuoco con questa storia è che nella nostra società, gli uomini hanno dimenticato il bello della vita: è questo l’autentico significato del film”. Il nono lavoro della Pixar mostra come l’animazione sia diventata un genere talmente ‘maturo’ da poter competere con tutti i generi, anche quelli più ambiziosi dal punto di vista dei contenuti. Tanto da suscitare una richiesta apparentemente stravagante da parte di alcuni critici americani, che hanno chiesto di candidare WALL•E agli Oscar non tanto nella categoria ‘animazione’ quanto in quella di ‘miglior film’.


Ci sono dei film, molto rari, che riescono a far passare, attraverso il cuore e la fantasia, una quantità notevole di informazioni serissime, del tipo chi siamo e dove stiamo andando per intenderci. Wall• E è uno di questi, e rappresenta la punta di diamante di un genere, quello dei cartoni, che da tempo è uscito, senza mai tradirla, dalla riserva dei bambini, per comunicare, ai massimi livelli, anche con gli adulti.

WALL • E (Usa, 2008) Regia di Andrew Stanton 98’, Walt Disney, animazione

WALL •E 29


17 ottobre

Vicky Cristina Bar


L’aria di Spagna rinvigorisce Woody che non si accontenta del solito triangolo, e mette in scena una sfida a base di colpi bassi tra Scarlett JoHansson e Penelope Cruz, complice l’oscarizzato Bardem.

V

icky (Rebecca Hall) e Cristina (Scarlett Johansson) sono due gran belle ragazze americane in vacanza estiva a Barcellona. La prima è una persona tutta d’un pezzo, in attesa dei fiori d’arancio col suo fidanzato Doug, che l’attende al di là dell’oceano. L’altra è una che sa soltanto quello che non vuole: una sognatrice alla costante ricerca di sé stessa e di avventure che la scuotano. Sarà una vacanza che non dimenticheranno mai, specialmente dal momento in cui incontrano Juan Antonio (il premio Oscar Javier Bardem), un pittore dallo sguardo assassino e impertinente, che corteggia entrambe, offrendo alle due ragazze estasiate un weekend romantico nelle Asturie, tra vino, arte e sesso. Il triangolo seduttivo si allarga, lasciando ancora più allibite le due ragazze americane, quando entra in scena la passionale e svitata Maria Elena (Penelope Cruz), ex moglie di Juan, che non intende mollare la presa sul suo uomo. Cosa faranno le ex ragazze puritane: torneranno con la coda tra le gambe in America o, forse, per una volta daranno davvero un taglio alle regole etiche che hanno sempre seguito? Dopo tre film inglesi su riflessioni morali, delitti e castighi, Woody Allen si trasferisce in Spagna per celebrare, a suo modo, l’amore, con una storia più leggera e spregiudicata che gli permette di mettere in campo una sfida senza eguali di seduzione, senza rinunciare alla sua scanzonata ironia. Formidabile il cast, per il quale si è già parlato di nomination all’Oscar. In particolare per Penelope Cruz, che nel ruolo di moglie abbandonata è una vera forza della natura: “Con qualunque altro regista sarei stata terrorizzata all’idea di interpretare un personaggio così borderline – racconta la Cruz - Una donna che porta caos e disordine ovunque vada. Ma Woody mi ha detto: “devi avere coraggio”. La sfida erotica tra Penelope e Scarlett, oltre a suscitare inevitabilmente vari punti di vista, brucia anche sullo schermo con il celebre bacio lesbo tra la bionda e la bruna sotto la debole luce rossa di una camera oscura. Come Diane Keaton o l’ex moglie Mia Farrow, Scarlett Johansson (al suo terzo film col regista) è entrata a far parte delle muse creative del regista. “Quando le ho offerto questo nuovo ruolo, ha detto che prima d’accettarlo, il suo agente doveva approvare il copione – scherza Allen - Poi doveva approvarlo sua

madre, e anche la madre dell’agente. Ho sopportato tutto perché Scarlett è criminally sexy. Ha la stessa polposa umidità di Marilyn e un enorme talento, oltre che sense of humour”. Altra protagonista del film: Barcellona, a cui Allen rende ampio omaggio filmandola come luogo di seduzioni artistiche, oltreché passionali.

rcelona

Vicky Cristina Barcelona (Usa, 2008) Regia di Woody Allen con Scarlett Johansson, Penelope Cruz, Javier Bardem, Rebecca Hall, Patricia Clarkson 96’, Medusa, commedia


24 ottobre

l'uomo che ama Dopo Saturno contro un nuovo film di sentimenti forti per Pierfrancesco Favino, nel drammatico ritratto di un 40enne che soffre per amore. Accanto a lui due donne molto speciali: Monica Bellucci e Ksenia Rappoport. La pellicola aprirà la III° edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

L

’uomo che ama è Roberto (Favino), quarantenne, farmacista, lieve noia e routine nella borghesia di Torino, un fratello gay felicemente accoppiato e lui innamorato della straniera Sara (Rappaport), ragazza in carriera non ancora pronta alla convivenza. Sesso forte, erotismo e tenerezza, ma un giorno la passione di lei si esaurisce, o forse come dice la donna: “Ti amo, ma non come mi ami tu”. Per l’uomo comincia l’ossessione d’amore, il lutto non si elabora, le visite alla casa dei genitori lo deprimono, nonostante l’accogliente e premurosa madre (Degli Esposti). La collega farmacista (Paredes) gli cercherà di spiegare che cosa significa attraversare il deserto dei sentimenti. Ma poi nella vita di Roberto arriva Alba (Bellucci) e, al centro della vita dell’uomo si attesta un’unica certezza: anche gli uomini amano, anche gli uomini sono abbandonati. Anche gli uomini soffrono come cani. Dopo il promettente debutto con Passato prossimo, Maria Sole Tognazzi torna ad investigare le tortuose strade dei sentimenti,

indaga la malattia di amare, stravolgendo le consuetudini narrative e entrando sotto la pelle dei personaggi. “E’ una pellicola adulta sull’amore - ha detto la regista - dove il sentimento è diretto e asciutto. E’ l’amore secondo Roland Barthes, quello che il filosofo ha definito ‘osceno’, per il quale nulla al mondo è più importante, di fronte al quale non esistono catastrofi più grandi di una telefonata della persona amata che non arriva”. Attenzione alla colonna sonora, composta interamente da Carmen Consoli con la bellissima Vittime e carnefici che accompagna i titoli di coda.

L’uomo che ama (Italia, 2008) Regia di Maria Sole Tognazzi con Pierfrancesco Favino, Monica Bellucci, Ksenia Rappoport, Marisa Paredes, Michele Alhaique, Glen Blackhall, Piera Degli Esposti Medusa, drammatico

28



24 ottobre

Un gruppo di insopportabili star hollywoodiane alle prese con un film sul Vietnam vengono scaricate - a loro insaputa - in una guerra vera. Anche il genere demenziale ha il suo capolavoro!

Tropic Thu


T

ugg Speedman (Ben Stiller), un attore di film d’azione che sogna di interpretare un film drammatico. Jeff ‘Fats’ Portnoy (Jack Black), un comico eroinomane. Kirk Lazarus (Robert Downey Jr.), un attore australiano vincitore di cinque Oscar talmente fissato dal Metodo della verosimiglianza da avere scurito chirurgicamente la pelle pur di impersonare il sergente Osiris, un afroamericano. Sono i protagonisti di un film d’azione sul Vietnam. Quando lo Studio minaccia di sospendere la produzione della pellicola perché oramai fuori budget, il fru-

strato regista inglese Damien Cockburn (Steve Coogan) escogita un modo per continuare a girare. Conduce il suo cast, del tutto ignaro di questi problemi, nella remota giungla del Sudest asiatico, spiegandogli che intende così ottenere una maggiore veridicità nelle scene della guerriglia. Del tutto privo del solito entourage, e persino di telefoni cellulari, il cast presto si imbatte in una autentica banda di trafficanti di droga, terribilmente pericolosi, che, scambiando gli attori per agenti della DEA, (l’agenzia statunitense per la lotta alla droga), decide di catturare gli ‘invasori americani’. Con due film, che più diversi non si può, ‘di riferimento’: il documentario (Hearts of Darkness) che Eleanor Coppola realizzò sul capolavoro del marito Apocalypse Now ed I Tre Amigos di John Landis, Ben Stiller, interprete/sceneggiatore/regista del film (scritto assieme a Justin Theroux ed Etan Cohen) ha realizzato uno dei più potenti ed esilaranti documenti su Hollywood. “In apparenza - ha affermato Stiller - il film è composto da persone assai diverse fra loro. Ma in realtà sono tutti accomunati dal desiderio di dare una svolta alla propria vita,

under

dalla voglia di novità, e confidano in questo film per fare un passo avanti nella propria carriera. Sono estremamente concentrati su se stessi. Per questo motivo Tropic Thunder è una grande metafora su Hollywood, gli attori, la recitazione, gli agenti, i registi, gli sceneggiatori, i rapper, i trailer e gli ego smisurati. In questo film rido di me perché io faccio parte del sistema. Spero solo che il pubblico si diverta nell’assistere alla vulnerabilità che queste grandi star dimostrano in situazioni di difficoltà”. Imperdibili i tre trailer iniziali che introducono Speedman, Portnoy e Lazarus. Ma Tropic Thunder è una vera festa per chi ama le parodie, il demenziale, e le prese in giro intelligenti. Esilarante, imperdibile e inaspettato il cameo di Tom Cruise nei panni di un boss hollywoodiano grasso e pelato, sboccato e irascibile con una vocazione per la danza, sposato con Kathy Hilton (la mamma di Paris). Da non perdere anche le performance di Matthew McConaughey e Nick Nolte.

Tropic Thunder (Usa, 2008) Regia di Ben Stiller con Ben Stiller, Jack Black, Robert Downey Jr., Brandon T. Jackson, Jay Baruchel, Nick Nolte, Danny McBride, Steve Coogan 107’, Universal Pictures, commedia/azione


31 ottobre

Giù al nord

E’ campione d’incassi in Francia il film che prende in giro la cultura del Nord e invita i francesi all’autoironia. Per scoprire se il Nord è un concetto relativo oppure è vero che gli abitanti sono scorbutici come il tempo.

P

hilippe Abrams (Merad), direttore di un ufficio postale a Salon-de-Provence, sta cercando di farsi trasferire in una località della Costa Azzurra. Sua moglie Julie (Félix), il cui carattere depresso gli sta rendendo la vita impossibile, preme per questo trasferimento, sicura di un miglioramento del suo umore avvicinandosi alla costa mediterranea. Philippe, disperato e disposto a tutto, finge persino di essere disabile per usufruire dei vantaggi accordati agli handicappati. Ma scoperto l’inganno i suoi superiori lo mandano, per punizione, a Bergues, una piccola cittadina nel Nord. La moglie si guarda bene dal seguirlo. Inorridisce alla semplice idea di vivere in una provincia dove, oltre al clima inclemente, si parla un idioma incomprensibile. Vi prevale infatti la cultura ‘ch’timie’ e gli abitanti si esprimono in ‘ch’ti’, che, più di una lingua o dialetto, è un modo particolare di pronunciare il francese. Rimasto solo, Philippe, con sua grande sorpresa, scoprirà una terra cordiale, allegra, solidale,

accogliente. Troverà anche un grande amico in Antoine (Boon), fattore e campanaro del paese. Tanto che, una volta ritornato a Salon, per semplificarsi le cose, Philippe, mente alla moglie dicendole di vivere in un inferno a Bergues. Da lì in poi, la sua vita prenderà la strada di una menzogna estremamente confortevole. La Francia è morta dalle risate per il nuovo film di Dany Boon, che, in due mesi dall’uscita (febbraio 2008), ha conquistato 18 milioni e mezzo di spettatori, pari a circa 170 milioni di euro di incasso. Le ragioni del successo sono varie: sicuramente la lingua ‘ch’ti’ che con la sua pronuncia ha reso possibile gag esilaranti, la bravura di un attore completo come Boon e una sceneggiatura dai perfetti tempi comici. Ma dove il film fa veramente centro è con l’ironia sui luoghi comuni di Nord e Sud, e sulla pessima fama, in fatto di temperatura e accoglienza, del Nord. Come hanno sottolineato alcuni critici: “Un’opera semplice che diventa rara dato che la sua semplicità è autentica”.

Giù al Nord (Bienvenue chez les Ch’tis, Francia, 2008) Regia di Dany Boon con Dany Boon, Kad Merad, Zoé Félix, Philippe Duquesne, Line Renaud, Michel Galabru, Stéphane Freiss 106’, Medusa, commedia

32



31 ottobre

Il passato è una terra straniera Ci sono persone che per diventare adulti hanno bisogno di passare per l’Inferno. Alcuni ci restano, altri riescono, con fatica, ad uscirne. Questa è la storia di una singolare amicizia tra due ragazzi che pensano di essere molto diversi.

G

iorgio (Germano) studia giurisprudenza, ha 22 anni, è figlio di intellettuali borghesi, ottimo studente e ha una fidanzata per bene. Una vita senza crepe, almeno in apparenza, fino a quando una sera incontra Francesco (Riondino). Bello ed elegante, Francesco esercita su uomini e donne un fascino misterioso e oscuro. Per vivere gioca a carte. Più che fortunato è un abile baro e sembra avere in mano le chiavi per il successo. Ben presto Giorgio diventa suo amico e complice, iniziando a frequentare un mondo parallelo fatto di bische, di tavoli da gioco e di letti di donne ricche ed annoiate. I soldi cominciano ad arrivare a palate e, Giorgio, vive una vera e propria seconda esistenza. Ma il prezzo da pagare per questa scelta sarà molto caro.

Dopo Velocità massima, e L’Orizzonte degli eventi, Daniele Vicari prosegue, con il suo film più impegnativo, il suo interessante percorso artistico: “Ho scelto il libro di Carofiglio perché mi ricorda i grandi romanzi russi dell’800, dove gli uomini, se volevano farcela nella vita, erano costretti a superare loro stessi. Ma, ‘sfrutto’ i protagonisti in modo da non tradire la mia vocazione e raccontare ancora una volta l’Italia di oggi, perennemente indecisa fra passato, presente e futuro”. E così in una Bari in cui i vicoli maleodoranti e insicuri convivono con una quotidianità borghese e rassicurante, il personaggio di Elio Germano compie un percorso doloroso e inquietante nei territori della mente superando la sua linea d’ombra. “Quel periodo - aggiunge Vicari -

34

in cui le cose che accadono ci cambiano per sempre”. Per cercare di mantenere intatte le atmosfere del suo libro, il magistratoscrittore Gianrico Carofiglio ha collaborato alla sceneggiatura: “Il dualismo tra bene e male - ha sottolineato - tra le regole e la violazione delle stesse, tra la giovinezza e il passaggio all’età adulta: quello che deve rimanere inalterato è il racconto di questi confini”.

Il passato è una terra straniera (Italia, 2008) Regia di Daniele Vicari con Elio Germano, Michele Riondino, Chiara Caselli, Valentina Lodovini, Maria Jurado, Marco Baliani 120’, 01 Distribution, drammatico



31 ottobre

High School

Musical 3


Primo film della trilogia ad andare nelle sale - i precedenti sono stati trasmessi solo in televisione - High School Musical 3 è il più ricco, raffinato e divertente film di una saga che è letteralmente esplosa nelle mani dei produttori. Un fenomeno, nato nel gennaio 2006, accompagnato da una serie di record impressionanti, come il numero di telespettatori nel mondo (250 milioni), le copie vendute del disco con le canzoni (9 milioni planetari e disco di platino in Italia), fino all’approdo in teatro partendo da Broadway con 500mila spettatori solo negli Usa. In Italia è arrivato in teatro lo scorso aprile ed ha ottenuto un successo clamoroso. Ora, per il terzo atto, il regista Kenny Ortega ha messo in scena un musical per teenagers che, come ha detto lui stesso:

Dopo essere cresciuto (al di là di qualsiasi aspettativa) in tv, radio, teatro, concerti, dischi, gadget, adesso il fenomeno High School Musical sta per abbattersi sugli schermi di tutto il mondo. La carriera liceale di Troy Bolton (Efron) e Gabriella Montez (Hudgens) sta per giungere al termine. I ragazzi sono all’ultimo anno di liceo, il famoso East High, e sono tante le cose a cui devono pensare. Innanzitutto che scelte faranno per il loro futuro con la relativa conseguenza della separazione, dato che proseguiranno gli studi in college diversi. Per celebrare la fine dell’anno scolastico i due, assieme agli amici dei Wildcats, Sharpay (Tisdale), Ryan (Grabeel), Chad (Bleu) e Taylor (Coleman), preparano un travolgente spettacolo musicale che racconterà tanto le esperienze vissute assieme in questi anni quanto le aspettative e le paure per il futuro. Troy dovrà decidere se continuare a calcare le scene o scegliere la carriera sportiva con il basket, mentre Gabriella potrebbe essere costretta a lasciare la scuola prima del previsto. Per i due giovani innamorati si annuncia un distacco doloroso. Ma i due ragazzi, nonostante le bizze di Sharpay, possono contare sulla solidarietà e amicizia del resto del gruppo. Come recita il loro motto: “La vita ha le sue regole: giocate in modo leale”.

“Rende omaggio a Busby Berkley, Bob Fosse, e alla stessa Madonna. Questo non vuol dire che il film è un musical di altri tempi ma uno spettacolo modernissimo che tiene conto della lezione dei più grandi maestri di questo genere oltre ad icone pop che sono diventate leggenda per il talento e la capacità di trasformazione”. Le vicende di Troy, Gabriella e dei loro amici hanno contagiato milioni di adolescenti, l’East High è diventato meta di pellegrinaggio, lo spettacolo teatrale ha una versione anche sul ghiaccio e la franchise può vantare una gettonatissima linea di abbigliamento.

High School Musical 3 (High School Musical 3: Senior Year, Usa, 2008) Regia di Kenny Ortega con Zac Efron, Vanessa Anne Hudgens, Ashley Tisdale, Lucas Grabeel, Corbin Bleu, Monique Coleman 100’, Walt Disney, musical/commedia

37

Zac Efron Punto di forza di questo fenomeno Zac Efron è un idolo delle ragazzine ma tutti ne elogiano la modestia. Secondo la rivista Newsweek Efron è “il ragazzo più famoso in America in questo momento”. La rivista americana Rolling Stone invece lo ha proclamato come “ragazzo più tappezzato nelle camere delle adolescenti”.


31 ottobre

Pride and Glory il prezzo dell'onore

Dopo The Departed il ritorno del grande police drama. Con una famiglia di poliziotti travolta dallo scandalo. Al detective Edward Norton l’ingrato compito di indagare sul fratello e sul cognato Colin Farrell, anche lui poliziotto.

C

on due generazioni di poliziotti in servizio, per i Tierney, una bella famiglia di origine irlandese, il New York Police Department è diventato una seconda casa. Il patriarca Francis Tierney Sr. (Jon Voight), capo dei detective di Manhattan, brinda insieme ai suoi figli Francis Jr. (Noah Emmerich) e Ray (Edward Norton) per festeggiare il loro cognato Jimmy Egan (Colin Farrell), anche lui poliziotto. Ma la serenità viene cancellata dalla notizia dell’uccisione di quattro agenti in un agguato. Non si tratta di un ‘semplice’ massacro, le tracce portano ad un tipo di criminale molto particolare… quello in divisa e col distintivo, forse un membro del loro distretto. A quel punto Francis Sr. incarica suo figlio Ray di condurre le indagini per scoprire il responsabile degli omicidi. Ray è un detective il cui mondo sta crollando: è tormentato da un caso precedente finito male, e sua moglie, che ama tantissimo, non ne vuole più sapere di lui. Scavando sem-

pre di più nella corruzione del dipartimento, scoprirà che i responsabili potrebbero essere proprio Francis Jr. e Jimmy. A quel punto il detective deve fare una scelta: metterà in gioco la sua reputazione e quella della sua famiglia per cercare di far emergere verità e giustizia? Il regista Gavin O’Connor e suo fratello gemello Gregory hanno scritto il film nel 1999, ma dopo gli avvenimenti dell’11 settembre, non era più il caso di mostrare i poliziotti del NYPD come uomini corrotti. “Mio padre era un detective di New York e io sono cresciuto in questo mondo – rivela il regista – Questa storia è una celebrazione dei poliziotti onesti, proprio come mio padre, a cui dedico il film. Volevo esplorare l’idea di quell’impenetrabile codice d’onore che esiste tra i poliziotti, ma anche il modo in cui le parole Orgoglio e Gloria possano essere utilizzate per ingannare un buon poliziotto e spingerlo a compiere atti criminali”. Nel ruolo

38

di un uomo schiacciato dalla pesante eredità di una famiglia in uniforme, Edward Norton è perfetto: “Il dilemma profondo del mio personaggio – racconta Norton – è molto avvincente. Ray è costretto a scegliere tra la lealtà verso la famiglia e la lealtà verso le istituzioni.” A tenergli testa Colin Farrell, che interpreta un personaggio che, a poco a poco, ha superato il limite, ritrovandosi dall’altra parte della legge, arrivando ad un punto di non ritorno.

Pride and Glory Il Prezzo dell’Onore (Usa, 2008) Regia di Gavin O’Connor con Edward Norton, Colin Farrell, Jon Voight, Noah Emmerich 125’, Eagle Pictures, drammatico



Penelope Cruz

L'ultimo Bacio

di Marco Spagnoli

“Da sempre desideravo lavorare con Woody Allen. Quando ci siamo incontrati a New York per parlare del progetto ero felicissima di poterlo conoscere e quando, poi, nel pomeriggio, mi ha telefonato di nuovo per offrirmi la parte ero estremamente eccitata e sorpresa. L’avevo visto solo per tre minuti e pensavo di non essergli piaciuta, ma quando sono uscita dalla stanza mi hanno detto che altri attori lui li aveva incontrati al massimo per quindici secondi…” Penelope Cruz è genuinamente entusiasta del lavoro per Vicki, Cristina, Barcelona film in cui il regista newyorkese esplora il sensuale e conflittuale rapporto tra un carismatico pittore spagnolo, la sua affascinante ex moglie e due giovani e sexy turiste americane. “Ero un po’ nervosa all’idea di interpretare un personaggio così bizzarro.” Continua Penelope Cruz che ha recitato al fianco del suo compagno Javier Bardem e di Scarlett Johansson “Ma sapevo che poteva risultare molto divertente. Sono convinta, poi, che le migliori interpretazioni vengono fuori quando gli attori non sono troppo consapevoli delle strade intraprese dai loro personaggi. Woody mi ha portato nella giusta direzione e mi ha fatto perdere ogni paura, perché sa esattamente quello che vuole da tutti i suoi interpreti. Il mio lavoro era solo quello di seguirlo nelle sue richieste e aspettative anche se, ovviamente, l’essere sempre sopra le righe, e quasi al limite, mi inquietava un po’.” Più del sensuale bacio che lei scambia con Scarlett Johansson? Sinceramente non ci ho nemmeno pensato. Mentre giri questo tipo di scene quello che pensi è ‘Cosa direbbe Woody in questo momento e come pronuncerebbe questa battuta”. Mi spiace: non ho una risposa migliore, perché la recitazione è un processo molto incosciente di fare le cose. Sinceramente nessuna di noi due era molto ‘ispirata’, mentre ci stavamo baciando. In Vicki, Cristina, Barcelona lei e Javier Bardem passate con grande facilità dallo spagnolo all’inglese e viceversa in maniera molto comica… Woody ci ha lasciato una grandissima libertà di utilizzare le due lingue come meglio credevamo nel contesto del film. Avevamo molta libertà di improvvisare. Le parolacce sono ‘improvvisate’… Sì, nel senso in cui derivano dallo stato mentale di grande esaurimento del mio personaggio. Poi, però, quando la macchina da

40

presa finiva di girare tornavo a casa sentendomi un po’ in colpa nel pensare a Woody in sala di montaggio alle prese con le mie imprecazioni e i miei insulti. Come si improvvisa nei panni di un’artista lacerata e cronicamente depressa? Come si fa per tutti i personaggi: comprendendoli senza giudicarli. Cercando di capire chi sono, cosa fanno, cosa pensano e perché si comportano in una certa maniera. Ovviamente non c’è bisogno di trovarsi d’accordo con loro, anzi, a dire la verità, non è necessario nemmeno che le donne che interpreto mi piacciano come persone. Non c’è nessun bisogno di trovare qualcosa di te stessa in loro per interpretarle. Nessuna forma di ‘terapia’? Sinceramente io non credo che il lavoro di un’attrice possa avere qualcosa di analitico e che si trasformi in una sorta di autoanalisi. Alle volte capisci qualcosa in più di te stessa, mentre reciti, perché ti confronti con la vita di altre donne e perché passi tanto tempo della tua vita ad essere un’altra, ma si tratta di un processo naturale che tutti viviamo quando ci confrontiamo con chi ci sta davanti. Che differenza c’è tra Woody Allen e Pedro Almòdovar? Sono due registi che si stimano molto a vicenda. Più volte nel corso dell’ultimo anno e mezzo sono stata portatrice di reciproci messaggi di stima dell’uno per l’altro e viceversa. Sono due persone significativamente diverse tra loro, che, però, parlano alla stessa maniera delle cose che li riguardano. Quando sei sul set entrambi trattano tutti in maniera gentile, e ottengono il meglio da tutti senza ‘dare lezioni’, ma con intelligenza e grande senso dell’ironia e dell’umorismo. Quando i personaggi dei loro film sembrano soffrire di più, ecco che si verificano le situazioni più divertenti. Quali sono i film che ha amato di più di Woody Allen? Sicuramente il suo film che preferisco è Harry a Pezzi, ma sono innamorata anche dei film del passato da Io & Annie a Manhattan fino ai più recenti come Pallottole su Broadway e La Dea dell’Amore. Di lui posso dire una cosa che non vale per tutti i registi, nemmeno per quelli con cui ho lavorato: ho visto tutti i suoi film, perché appena esce un suo nuovo lavoro vado subito a vederlo. La cosa più straordinaria di Vicki, Cristina, Barcelona è stata la possibilità di stargli intorno e ascoltarlo parlare. Un grandissimo privilegio e un vero piacere.


di Pierpaolo Festa

Era questo il sottotitolo, scelto in un primo momento, da Vincenzo Salemme per la sua nuova commedia, No Problem, che arriva sugli schermi il 10 ottobre distribuita da Medusa. Per questo suo film, l’attore/regista e sceneggiatore napoletano ha dato vita ad un grande divertimento popolare alla maniera di quanto avviene nelle commedie che porta a teatro. Qui al centro della vicenda c’è un bambino che scambia un attore che interpreta un padre in una fiction televisiva per il suo vero padre. Moderna e attuale metafora di quanto realtà e finzione abbiano confini piuttosto sfumati nella nostra società. Vincenzo Salemme, ottava regia, quasi un appuntamento annuale oramai... Ci racconti come è andata per questo film? È andata molto bene, a me stare dietro la macchina da presa piace e questo film secondo me è un gran passo avanti dal punto di vista registico. Mi sembra di essere migliorato molto, mi vergogno a dirlo - non vorrei sembrare presuntuoso - ma quei pochi che l’hanno visto mi dicono che ho fatto un salto qualitativo notevole dal punto di vista cinematografico. Molto del merito va alla sceneggiatura, scritta, come per il film dell’anno scorso, insieme ad Ugo Chiti. Avere uno sceneggiatore come lui al tuo fianco, con la sua esperienza, è veramente un grande aiuto. Una buona sceneggiatura equivale a fondamenta solide per una casa, altrimenti crollerebbe. Regista, attore, sceneggiatore: come riesce a tenere tutti questi ruoli sotto controllo? Per me è come se fosse un tutt’uno. Recito e mentre recito mi faccio la regia. Sono tre fasi della stessa voglia espressiva. Mi esprimo bene se posso anche interpretare quello che ho scritto e vedere come esce a livello di immagini. Mi piace molto anche fare solo l’attore, è così che nasco, e sicuramente è ancora l’attività che mi riesce meglio. Però per fare l’attore e raccontare le cose che voglio dire, me le scrivo e ci faccio la regia. Diventa tutto più semplice. Salemme ci racconti dei tempi comici che è riuscito ad instaurare con Panariello, con il quale avete una affinità da lungo tempo, e con una new entry nel suo staff come Sergio Rubini? Con Rubini ci siamo scoperti. Non avevo mai pensato che avrebbe fatto un film con me, né tantomeno che si sarebbe lasciato andare facendo emergere una verve comica sorprendente. I tempi comici sono unici. O ce li hai oppure sei fregato, quindi, o sono giusti o sono sbagliati. Non esistono tempi comici inglesi, pugliesi etc… Il tempo comico è quello che fa ridere e non si può spiegare, non c’è un metronomo. È un orecchio, è un intuito che tu sai: lì casca la battuta e chiudi la battuta o la scena e devi saperlo fare con la giusta intonazione. Prima ci ha parlato dell’importanza di una buona sceneggiatura per un film. Quanto vi siete attenuti allo script e quanto avete improvvisato? Nei duetti con Rubini o Panariello, abbiamo provato e riprovato e chiaramente sono nate sul momento delle battute che poi abbiamo lasciato. Ma diciamo che in generale ci siamo attenuti alla sceneggiatura. Nel cinema funziona così devi girare e quindi andare, mentre a teatro può capitare di improvvisare molto di più.

Devo ammettere però che ci siamo divertiti molto girando il film e, in particolare, con Rubini sono saltate fuori tante battutine davvero esilaranti che non me la sono sentita di tagliare. E Giorgio Panariello in questo ruolo di zio matto? Vedrete, Giorgio è estremamente divertente in questo ruolo. Rimane tuttavia un sapore malinconico nel suo personaggio perché è un malato mentale e non ne volevo di certo fare una macchietta. Direi che la sua performance è comica ma con molta grazia. Salemme cosa ci dice delle attrici... C’è il ‘femminone esagerato’ tipico dei suoi film? C’è n’è una che si chiama Cecilia Capriotti, ha un piccolo ruolo ma la si apprezza molto ed è bellissima. Inoltre c’è una ragazza francese, davvero molto carina, che è Aylin Prandi. Una bellezza molto delicata ma che colpisce. Poi c’è quel vulcano di femminilità e talento che è Iaia Forte. Ci sono anche Anna Proclemer, Oreste Lionello, un sacco di attori importanti. Com’è il suo rapporto con i bambini dato che sullo schermo è due volte padre anche se sempre con figli non suoi... Non ho figli purtroppo, probabilmente mi sono occupato di questo tema di paternità, nel caso del film una paternità forzata, proprio perché non la vivo nella mia vita privata. Ne avremmo voluti io e mia moglie ma non siamo stati fortunati. Nelle sue commedie c’è sempre un elemento poetico. Da dove nasce questa necessità? Ma la parola poetico l’avete usata voi e vi prendete la responsabilità! Scherzo, ne sono orgoglioso se emerge questo aspetto nei miei film. Io cerco sempre di metterci tutta la mia anima in quello che faccio. Un’anima doppia perché mi piace scherzare e ridere, ma desidero sempre approfondire quello di cui tratto. Non vorrei mai lasciare un sapore di vuoto in chi guarda. Spero che lo spettattore, alla fine del film, si alzi dalla poltrona con un sentimento nel cuore, negli occhi e nelle orecchie.

41

enzo Salemme

Auguri e figli maschi


Ben Stiller

L’Apocalipse del soldato Stiller di Marco Spagnoli

“Questo non è un film sulla guerra, ma sugli attori che interpretano dei soldati in guerra.” Ben Stiller presenta così Tropic Thunder sua quarta fortunatissima prova da regista dopo i meno fortunati The Cable Guy e Zoolander.

E’ un film che rilancia le stranezze di tutte le produzioni cinematografiche, soprattutto quelle che sono realizzate in posti esotici.” La storia è quella di un gruppo di viziatissime star hollywoodiane che – a causa di una serie di strane circostanze – si trovano a combattere una guerra vera, mentre credono di stare girando un film. Scritto, diretto ed interpretato da Stiller, Tropic Thunder unisce un lungo elenco di grandi talenti del cinema americano: Robert Downey Jr, Jack Black, Matthew McCounaghey, Nick Nolte e – addirittura – Tom Cruise negli inediti panni di uno spietato produttore hollywoodiano. “Sono molto contento di avere lavorato con un attore di cui sono sempre stato un grande fan.” Continua Stiller “Tom è stato estremamente gentile e collaborativo, ma soprattutto ha dimostrato un fortissimo senso dell’ umorismo nell’affrontare una parte che ce lo propone sotto una veste decisamente inedita dai personaggi affascinanti ed eroici con cui lo abbiamo sempre visto.” Da dove è nata l’idea per questo film? E’ da più di vent’anni che avevo in mente di realizzare un film così. All’epoca avevo avuto un piccolo ruolo ne L’Impero del Sole di Steven Spielberg e – in quel periodo – tanti miei amici e colleghi stavano sottoponendosi ad un addestramento di qualche settimana per girare pellicole in cui interpretavano dei soldati americani in film come Platoon, Hamburger Hill e Full Metal Jacket. Sono sempre rimasto colpito dalle cose che, poi, raccontavano alla stampa definendo l’esperienza del campo di addestramento e delle riprese come ‘molto intensa’, quando noi attori viviamo queste realtà in maniera estremamente diversa e molto meno rilevante rispetto a come accade ai veri soldati. Questo atteggiamento vagamente presuntuoso e pieno di un senso di auto importanza mi sembrava uno spunto perfetto da tradurre in una commedia. Tropic Thunder è un film comico, ma la regia è, invece, molto ‘seria’…

Amo fare il regista e adoro dirigere le commedie che, per me, devono sempre potere nascere in un contesto che possa sembrare, in qualche maniera, reale. Desideravo lavorare ad un progetto che fosse nella stessa scala e al livello delle pellicole che stavamo prendendo in giro. In più non volevo che Tropic Thunder risultasse essere soltanto una satira oppure una parodia, ma il mio obiettivo era che diventasse una pellicola dalla vita propria, trovando un proprio tono e stile narrativo. Questa, almeno, era la mia speranza e – per poterla concretizzare - è stato molto importante collaborare con un direttore della fotografia del calibro di John Toll che ha lavorato a film come Braveheart, L’Ultimo Samurai e Il Mandolino del Capitano Corelli cui ho chiesto di replicare l’aspetto e l’estetica di un autentico film di guerra anche se si trattava soprattutto di un film comico. Volevo che Tropic Thunder risultasse essere un film sopra le righe, ma non tanto da sembrare una parodia scema o un cartone animato. Dopo Zoolander, anche Tropic Thunder prende in giro il mondo dello spettacolo... Credo che il mondo dell’Entertainment, e non mi riferisco solo a quello hollywoodiano o americano in particolare, tenda a prendersi troppo sul serio. Quando ho iniziato a lavorare sull’idea del film, per me la cosa più importante era avere davanti a me l’immagine di finti soldati che combattono una guerra con armi finte contro veri nemici. Tutto lo humour di Tropic Thunder nasce da qui: dall’assurdo scontro tra realtà e finzione che si può verificare sul set di un film e nei suoi paraggi. In questo senso il film non è una pellicola contro la guerra così come potevano essere M.A.S.H. o Comma 22, bensì un film sugli attori e sul loro grado di collegamento alla realtà in cui si trovano. Un film sul senso dell’autoironia… Direi proprio di sì, perché – alle volte – leggendo o guardando in televisione delle interviste mi rendo conto di quanto tutti noi attori rischiamo di risultare, di tanto in tanto, presuntuosi e pieni di noi stessi. Alle volte, quando mi vedo in Tv mi chiedo come è stato possibile che io stesso sia sembrato così ‘pomposo’ o ridicolo nel dire certe cose. Come ha condiviso questo sentimento con gli altri attori del cast? Tropic Thunder nasce come una pellicola ‘corale’. La sfida in tutto questo era riuscire a coinvolgere tutti i personaggi attraverso una sceneggiatura molto chiara che delineasse in maniera evidente le relazioni che legano tutti gli attori sul set. Non c’è stato nemmeno il bisogno di inserire, come legante, una storia d’amore nel contesto del film, perché il nucleo della storia è dato dall’amicizia tra il mio personaggio e quello interpretato da Robert Downey Jr.



DVD DEL MESE di Marco Spagnoli

21 – Edizione in due dischi

D

iretto dal regista di Quel mostro di suocera, Robert Luketic, 21 è tratto liberamente dal libro Blackjack Club di Ben Mezrich pubblicato in Italia da Mondadori (intitolato in originale Bringing Down the House: The Inside Story of Six M.I.T. Students Who Took Vegas for Millions). Interpretato da un cast di giovani attori su cui svettano per fascino e carisma il protagonista principale Jim Sturgess (Across the Universe) e una quasi irriconoscibile quanto sexy Kate Bosworth, 21 è impreziosito dalla presenza di Kevin Spacey e Laurence Fishburne rispettivamente nei ruoli del professore che porta i ragazzi a Las Vegas per giocare e del capo sorvegliante del Casino che vuole evitare guai con i bari e con i giocatori d’azzardo professionisti. La storia è quella di Ben Campbell un timido e brillante studente del M.I.T. che, dovendo pagarsi l’Università di Medicina a Harvard (300.000 dollari), trova la soluzione nelle carte. Infatti,

viene reclutato per far parte del gruppo dei migliori studenti della scuola che si recano a Las Vegas ogni fine settimana, armati di false identità e delle doti necessarie per capovolgere le probabilità del tavolo di Blackjack a loro favore. Con in testa un professore di matematica più interessato al danaro che al ragionamento puro, contando le carte e impiegando un intricato sistema di segnali, la squadra riesce a sbancare i più grandi casinò. Sedotto dai soldi, dallo stile di vita di Las Vegas e dalla sua intelligente e sexy compagna di giochi, Jill Taylor Ben inizia a superare i limiti. Anche se contare le carte non è illegale, gli ostacoli sono molti e la sfida diventa non solo ricordare correttamente i numeri, ma anche evitare che il gioco prenda loro la mano e, soprattutto, la loro vita di universitari. Brillante parabola cinematografica su come il talento e il genio, nonché lo studio

21 Di Robert Luketic con Kevin Spacey, Laurence Fishburne, Jim Sturgess, Kate Bosworth, Aaron Yoo Audio DD 5.1: Italiano, Inglese, Spagnolo. Sottotitoli: Italiano, Inglese Portoghese, Spagnolo. Extra: Commento del regista e dei cineasti, Il cast spiega il gioco del Blackjack, Dietro le quinte, Viaggio nella “bella vita” - Luoghi, vestiti e lusso, Versione scaricabile del film (DC – Digital Copy) Sony Pictures Home Entertainment - € 18,99

La copia digitale per i più giovani Per la prima volta un Dvd è pubblicato in Italia con il Sistema della Copia Digitale. Nel secondo disco, infatti, della confezione è contenuta una copia digitale (DC – Digital Copy) che permette di trasferire in pochi minuti il film sul Computer. Il funzionamento è molto semplice: basta inserire il disco nel lettore Dvd del PC e trasferire il film seguendo le istruzioni che compaiono sullo schermo. Sull’etichetta di ogni DC sono anche elencati i requisiti di sistema che il computer deve

58

possedere per rendere possibile il trasferimento del film, che va effettuato on line. È quindi indispensabile avere una connessione ad Internet. La connessione però servirà soltanto per trasferire il film sul PC, una volta trasferita correttamente la DC sul computer, il film potrà essere visto sul proprio PC come e quando si vorrà, senza essere per forza connessi a Internet durante la visione. Attenzione, però, la Copia Digitale può essere trasferita sul PC una sola volta, dopo il primo trasferimento non potrà essere copiata o trasferita su un altro Computer Naturalmente, qualora non si volesse più vedere il film, lo si potrà eliminare dall’hard disk, ma una volta cancellato, non sarà più possibile ripristinarlo. Con l’introduzione della DC sul mercato, Sony Pictures Home Entertainment offre un altro modo di apprezzare un film anticipando le esigenze e i desideri degli utenti più giovani ed informatizzati.

44

possano portare a realizzare sempre i propri sogni, 21 è un film gradevole che pur rimanendo nel campo del ‘commerciale’ e del lungo videoclip propone allo spettatore qualche trovata intelligente, soprattutto per quanto concerne gli inevitabili colpi di scena. Un film fondato sulla forza del suo cast e sul mai troppo evidenziato valzer di figure paterne differenti per un ventenne orrfano di padre alle prese con le scelte più importanti della sua vita.


In Bruges

Di Martin Mc Donagh con Colin Farrell, Ralph Fiennes, Brendan Gleeson, Eric Godon, Clémence Poésy Audio DD 5.1: Inglese, Italiano Sottotitoli: Italiano per non udenti Extra: Scene tagliate ed estese, Gag reel, Quando a Bruges, Strana Bruges, Un giro in barca intorno a Bruges, F##cking Bruges Dolmen Home Video -€ 15,90

Due killer professionisti, ricevono dal loro capo l’ordine di nascondersi a Bruges, dopo che Ray, durante una precedente “missione”, ha accidentalmente ucciso un bambino. Estraniati totalmente dal loro mondo, i due gangster si trovano coinvolti in rocambolesche avventure e pericolosi imprevisti con loschi personaggi locali e con la troupe di uno stravagante film che si sta girando nella cittadina.

27 volte in bianco

di Anne Fletcher con Katherine Heigl, Charli Barcena, James Marsden, Malin Akerman Audio DD 5.1: Italiano, Inglese, Francese, Olandese Sottotitoli: Italiano, Inglese, Spagnolo, Russo, Ceco, Croato Extra: La festa nuziale, Non lo indosserai mai più, Il mondo di Jane, La corsa degli sposi; Scene eliminate 20Th Century Fox Home Entertainment - € 14,90

Jane, una ragazza idealista, romantica e altruista è perennemente confinata al ruolo di damigella d’onore. Finora la sua vita è sempre stata incentrata sul fare felici gli altri - e infatti ha l’armadio pieno di 27 abiti da damigella che possono provarlo. Ma qualcosa sta per cambiare per sempre…

Sonetàula

Di Salvatore Mereu con Francesco Falchetto; Manuela Martelli; Antonio Crisponi; Serafino Spiggia; Pepeddu Cuccu; Lazar Ristovski; Giselda Volodi Audio: Sardo Sottotitoli: Italiano, Inglese Extra: Il making of di Gianluca Arcopinto; Le scene tagliate; I provini; Trailer Lucky Red - € 16,90

Sonetàula, giovane pastore sardo, cresce sotto la guida del nonno e dello zio Giobatta. A diciotto anni reagisce a un affronto di un nemico. I carabinieri iniziano a cercarlo, ma lui sceglie la latitanza, diventa bandito e inizia una vita randagia che si consuma alla velocità del vento...

DVD

Iron Man Edizione Speciale

di Jon Favreau con Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Terrence Howard, Jeff Bridges Audio DD 5.1: Italiano, Inglese Sottotitoli: Italiano, Inglese Extra: Iron Man: avventure corazzate; Scene estese ed eliminate; Io sono Iron Man; Iron Man l’invincibile; Fili metallici: gli effetti speciali di Iron Man; Robert Downey Jr. al provino; Il lavoro dell’attore sul personaggio; Il trailer di Iron Man adattato a lungometraggio; Gallerie fotografiche Paramount Home Entertainment - 24,99

Quando il tanto eccentrico quanto geniale industriale ed inventore Tony Stark viene catturato in territorio nemico, costruisce una futuristica armatura robotica per fuggire. Da questo momento la sua missione diventerà quella di salvare il mondo nelle vesti di un supereroe che si è fatto da solo grazie al proprio ingegno.

L’Incredibile Hulk Edizione Speciale

di Louis Leterrier con Edward Norton, Liv Tyler, Tim Roth, William Hurt, Tim Blake Nelson, Ty Burrell Audio DD 5.1: Italiano, Inglese Sottotitoli: Italiano, Inglese Extra: Scene eliminate, Diventare Hulk, Diventare Abominio, Anatomia di un eroe, Dal fumetto al film Universal Pictures - € 24,99

Bruce Banner ha deciso di ritirarsi in una favela del Brasile, lottando per contenere ogni minimo impulso di rabbia e di emozione che lo porterebbe a trasformarsi in Hulk. Mentre i suoi giorni scorrono nell’ombra, lontano da una vita normale e dalla donna che amava, la macchina da guerra guidata dal generale Ross si mette sulle sue tracce per farne una terribile arma al proprio servizio.

Il Cacciatore di Aquiloni - Edizione Speciale Di Marc Forster con Khalid Abdalla; Homayon Ershadi; Shaun Toub; Atossa Leoni; Said Taghmaoui Audio: Italiano, Inglese / Farsi Sottotitoli: Italiano per non udenti Extra: Commento audio del regista Marc Foster, di Khaled Hosseini e David Benioff per tutta la durata del film; Trailer; Vincenzo Mollica intervista Khaled Hosseini, autore del libro; Interviste al cast; Backstage; Spot Tv Filmauro -€ 26,90

Amir, figlio di uno degli uomini piú influenti di Kabul, e Hassan, il suo piccolo servitore hazara, sono inseparabili, accomunati anche dalla passione per le gare di aquiloni. Ma un tragico evento sconvolge le loro vite. Quando le truppe sovietiche invadono il suo Paese, Amir scappa negli Stati Uniti con il padre Baba, ma il senso si colpa per non aver aiutato il suo piccolo amico non lo abbandonerà piú. Molti anni dopo Rahim Khan, un vecchio amico di Baba, lo prega di fare rientro nel suo paese: Sohrab, il figlio di Hassan ha bisogno del suo aiuto.


LE BATTUTE di Boris Sollazzo

“Ti sembra che abbia senso dell’umorismo?” “Di sicuro ce l’ha il suo ottico” “Cosa abbiamo imparato Palmer?” “Non lo so, signore, se solo sapessi cosa abbiamo fatto”

Sfida senza regole

“Vuoi far condannare Randall per un crimine che non ha commesso. E io come farò senza il mio compagno, il mio modello di comportamento?” “Questa conversazione non si è mai tenuta” “Quale?” “Che fortuna avete voi maschi: niente file per il bagno, la potete fare stando in piedi” “E già, il padreterno ha proprio superato se stesso” burn after reading - a prova di spia

La terra degli uomini rossi

“Interroghiamo qualche troia, magari ce n’è una che ti piace” “A me? Non riuscirebbe a starmi dritto neanche con un paio di stampelle”

“Il giaguaro ci attacca, ma è nostro fratello. Il cobra ci attacca, ma anche lui è nostro fratello. La mucca occupa la nostra terra e quindi è nostra nemica, non possiamo mangiarla”

“Ti ricordi Underdog? Quel cane del cazzo ha creato una generazione di tossici” “Ma che dici, io lo vedevo sempre” “E allora, pensaci bene. Quando voleva i superpoteri lui che faceva? Prendeva una pillola!” “Cazzo di cane anfetaminico, hai ragione”

“Sei venuto al fiume per pregare o per farti quella ragazzina dalle gambe storte?”

“Uomo dal bell’uccello” “India bella” “Uccello saporito”

Un giorno perfetto

“Far volare un aquilone è molto importante. Bisogna farlo almeno una volta nella vita. Altrimenti non si diventa grandi” “Ti fai scopare anche dal generale? Potrebbe essere tuo nonno, cos’è, vuoi fargli cambiare il testamento?” “Ci sto provando” “Ho il diritto di sapere chi si scopa la madre dei miei figli!” “Perché, ti eccita?” “Guarda qui, ci stanno le magliette della Roma!” “E allora? Mica si può cambiare squadra” “Invece sì, c’è tempo fino ai nove anni”

Hancock

“Roy è il Bono Vox delle PR” “Veramente credo che sia Bono il Bono Vox delle PR, ma mi do da fare” “Tu vieni da un altro pianeta?” “Macché, da Miami!”

“Ai bei tempi i criminali prima li picchiavamo e poi chiamavamo l’ambulanza” “Tu sì che hai le palle, pestare un uomo ammanettato” “Perché ha fatto il poliziotto?” “Era l’ultimo dell’anno e al momento sembrava una buona idea” “Cosa prova quando usa la pistola?” “L’ispettore Callaghan diceva che non c’è nulla di male quando colpisce le persone giuste” “Ti piace la poesia, Randall?” “Le rose sono rosse, le viole sono blu e io voglio ficcarti il mio cazzo negli occhi. Vi piace?” “Non c’è la rima” “Scopi solo con i poliziotti?” “No, a volte mi faccio anche un pompiere e un ex detenuto” “Non hai rispetto per il maschio, eh?” “Un po’ per i pompieri” “E’ tempo di ammazzare o sta solo ammazzando il tempo”

Burn After Reading- A prova di spia “Mi licenziate così senza parlare?” “Ne stiamo parlando ora”

La Mummia - la tomba dell’Imperatore Dragone

“Vi direi di allacciarvi le cinture. Ma non le ho comprate”

“Io avrei un problema con l’alcol? Fanculo, tu sei un mormone, in confronto a te tutti abbiamo problemi con l’alcol”

“Che cos’è quest’odore terribile?”

hancock


DEL MESE “Lo yak ha vomitato”

“Kilroy oggi vive con tre amici in una piccola casa alle porte di Parigi. Mangia solo al ristorante, non legge i giornali ed è felice. Passa il tempo a studiare la musica dei neri americani, convinto che in essa sia nascosta tutta la musica del mondo”

“Si può vivere una vita in un solo sguardo” “Quando dico che siamo finiti in guai peggiori… intendo questi!”

“Quando morì Ralph, ho lavato piatti non stop per settimane.Mi ha alleviato il dolore e rovinato le mani” “Non so che cosa avrei fatto senza di te” “Beh, dovevo scegliere tra il funerale di Joe e quella stupida crociera per cui risparmio da dieci anni e ho pensato che il funerale sarebbe stato più divertente”

“Muori mummia bastarda!” “Non c’è bisogno di usare parole volgari” “A Jonathan piacciono sempre le entrate ad effetto”

Zohan- Tutte le donne vengono al pettine “Mamma, ma quando finirà questa guerra?” “Guarda figlio mio, sono 2000 anni che combattono. Non dovrebbe mancare molto”

“Smettetela! Tutt’e due. Prima di dire qualcosa di cui vi pentirete. Baciatevi e fate pace. Vi conviene farlo oppure io..oppure io, oppure preparo la cena” Zohan -tutte le donne vengono al pettine

“Di solito è più duro della trigonometria” “Guardalo” “Non mi sembra poi così grosso” “Intendo il cespuglio, è il più grande che tu abbia mai visto?” “Ma cosa sei, bionico?” “No, è solo che mi piacciono le donne”

Lezione 21

“Il professor Mondrian Kilroynel 1984, dopo una fallimentare settimana bianca ad Aspen, concepì un progetto cui dedicò tutti i suoi ultimi anni: stilare un catalogo completo delle opere d’arte che erano state vergognosamente sopravvalutate. Falsi capolavori le chiamava: sosteneva che ce ne fossero 141. Credetemi: ogni sua lezione in quegli anni, era memorabile. Dovevate sentire come faceva a pezzi Moby Dick, o Emily Dickinson” “Una volta gli dissi: Professore perché non viene a casa mia? E lui mi disse: lo sa quanti anni ho più di lei, signorina? 36. Prima che io riesca a dimenticarli tropic thunder tutti lei si sarà stufata e rivestita” “Beethoven era uno che se lo invitavano a un congresso di medici poteva anche scrivere un “Inno alla tiroide”. Non gli faceva schifo farlo. Capisce?” “Sai cosa mi commuove nella Nona? Il fatto che c’è così poca bellezza. E… e questa è una cosa tipica dei vecchi. Non l’hai mai voluta capire tu questa cosa. Quando si è vecchi avere a che fare con la bellezza è maledettamente complicato. Di tanto in tanto la puoi anche rubare. Come un miracolo. Ma la regola è che l’hai perduta per sempre. Lo sai qual è la vera tragedia? Che la forza invecchia nella complessità, e la leggerezza nella pazzia”

“E questo tatuaggio?” “Ero di servizio in Marina” “Aah,una donna in ogni porto” “I sottomarini nucleari non vanno spesso in porto. Io ho avuto una sola donna”

Tropic Thunder

“Madre Natura se l’è appena fatta nelle mutande!”

“Conosco un posto dove il valore di un uomo si misura dal numero di orecchie appese alla sua piastrina” “L’elicottero è Dio, io sono Gesù Cristo, voi i miei discepoli” “Non si sente Dio, ma sarà giudicato da lui” “Io resto nel personaggio finché non ho fatto il commento audio per il dvd!” “Ne ho ucciso uno Jack, la cosa che amo di più al mondo” “Ok, hai ucciso una prostituta, ora ascoltami: procurati candeggina, acqua ossigenata e mantieni la calma” “Sparisci prima che ti strappi l’uccello e te lo ficchi nel culo!” “Io non leggo i copioni, il copione legge me!” “Sei un contadino? Ah sì, e dov’è il tuo campo? E cosa coltivi?” “Io coltivo piombo, figlio di puttana!”

Il passato è una terra straniera

“Sembrano tutte belle le città di notte, forse è solo l’altezza. Poi quando ci metti i piedi dentro…” “Tu quando sei al tavolo ti godi tutta la partita perché hai la vita degli altri in mano. Io e te sfidiamo il caso e lo sconfiggiamo. Siamo come Dio” “Dammi il solito poker di donne” “Buongustaio” “Cosa ti succede figlio mio?”


BATMAN - IL CAVALIERE OSCURO vincenzo salemme

BURN AFTER READING-A PROVA DI SPIA george clooney NO PROBLEM BRAD PITT WALL●E DECAMERON PIE JACK BLACK

HANCOCK TWILIGHT isabella ferrari THE DUCHESS

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI ROMA MARYL STREEP edward norton the women IL PAPA’ DI GIOVANNA WILL SMITH IL RESTO DELLA NOTTE il seme della discordia MAMMA MIA! PIERFRANCESCO FAVINO KUNG FU PANDA le cronache di narnia: il principe caspian COLIN FARRELL MACHAN UN GIORNO PERFETTO penelope cruz QUANTUM OF SOLACE piccolo grande eroe MIRACOLO A SANT’ANNA pranzo di ferragosto VICKY CRISTINA BARCELONA SPIKE LEE star wars: the clone wars BEN STILLER TROPIC

primissima 3.0 è online

THUNDER ZAC EFRON the rocker - il batterista nudo WOODY ALLEN HIGH SCHOOL MUSICAL 3: SENIOR YEAR L’UOMO CHE AMA scarlett johansson PRIDE AND GLORY RACHEL GETT


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.