www.primissima.it rivista programma dei cinema
GGIO OMA
FEBBRAIO 2014
La Bella e la Bestia
MONUMENTS MEN
ROBOCOP
LONE SURVIVOR
THE LEGO MOVIE
LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM
4 i film di FEBBRAIO Calendario
6 GIOVANNI VERONESI INTERVISTA
9 And the winner is ATTUALITA'
10 A PROPOSITO DI DAVIS Scheda film
12 UNA STORIA D'INVERNO Scheda film
14 UN RAGIONEVOLE DUBBIO Scheda film
Mr Banks: 18 Saving Speciale Film Scheda film
22 MONUMENTS MEN Scheda film
24 ROBOCOP Scheda film
26 LONE SURVIVOR Scheda film
28 THE LEGO MOVIE
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Scheda film
30 LA BELLA E LA BESTIA Scheda film
16 POMPEI
Scheda film
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rivista programmma dei cinema • anno 25 n.2 - FEBBRAIO 2014 Free magazine nato il 1 giugno 1990 distribuito gratuitamente nelle sale cinematografiche italiane
Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 Roma
tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000 Art direction e Grafica Multivision S.r.l.
hanno collaborato a questo numero Marco Spagnoli, Federica Eusebio
stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini
I Film di Febbraio
Zero Theorem
6 FEBBRAIO
(UK, 2014) Regia Terry Gilliam Con Matt Damon, Christoph Waltz, Tilda Swinton. 107’, Moviemax, Fantascienza, Drammatico. 6 FEBBRAIO
Un eccentrico e solitario hacker che vive in un mondo orwelliano e infelice sotto il controllo diretto degli schermi del “Management”, lavora per risolvere lo “Zero Theorem”, un problema matematico che dovrebbe rivelare se la vita ha un qualche significato.
27 FEBBRAIO
All Is Lost Tutto è perduto
I due volti di gennaio
(The two faces of january, Usa, 2013) Regia Hossein Amini. Con Oscar Isaac, Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Daisy Bevan. Videa, Thriller. Dopo la collisione con un Un broker fraudolento, sua container alla deriva nel moglie e il proprietario di mezzo dell’oceano, un un piccolo albergo di Atene velista in solitario, sopravcercano di fuggire clandestivissuto a stento ad una namente dalla Grecia dopo violenta tempesta, deve che il primo è stato accusato ingegnarsi per sfruttare le di aver ucciso un funzionario correnti nella speranza di di polizia. Da un romanzo di di avvistare una nave di Patricia Highsmith. passaggio.
27 FEBBRAIO
Vampire Academy
(Usa, 2013) Regia J.C. Chandor Con Robert Redford 105’, Universal, Drammatico, Avventura.
Smetto quando voglio
Dopo essere stato licenziato in seguito ai tagli all’Università, un ricercatore deci(Italia, 2014) Regia Sydney de di organizzare, assieme ai suoi ex colleghi, che Sibilia Con Edoardo Leo, nonostante le competenze Valeria Solarino, Paolo Calabresi. 01 Distribution, sono diventati benzinai, lavapiatti, etc. una banda Commedia. criminale. Macroeconomia, neurobiologia, antropologia e archeologia si dimostreranno conoscenze utilissime (non fondamentali) per gestire una lucrosa 6 FEBBRAIO attività malavitosa.
(Usa, 2014) Regia Mark Waters Con Sarah Hyland, Olga Kurylenko, Zoey Deutch, Joely Richardson. Moviemax, Fantasy Metà umana metà vampira una studentessa della San Vladimir Academy è segretamente uno dei guardiani dei Moroi, vampiri pacifici e mortali che rispettano gli uomini e per questo vengono cacciati dagli Strigoi, vampiri immortali e assetati di sangue.
13 FEBBRAIO
13 FEBBRAIO
27 FEBBRAIO
Sotto una buona stella Una donna per amica (Italia, 2014) Regia Carlo Verdone Con Paola Cortellesi, Carlo Verdone, Tea Falco, Fausto Maria Sciarappa. Universal, Commedia. Dopo un tracollo finanziario un ricco uomo d’affari deve riprendersi in casa figli e nipoti a cui non può più pagare l’affitto, causando la fuga precipitosa della sua giovane amante. Nella difficoltà di reinventare la propria vita troverà il sostegno di una nuova vicina di casa.
(12 years a slave, Usa, 2013) Regia Steve McQueen Con Chiwetel Ejiofor, Brad Pitt, Michael Fassbender, Lupita Nyong’o. 133’, Bim. Drammatico. Negli Stati Uniti pre guerra civile, un uomo libero di colore viene rapito, spogliato dei suoi documenti, ammanettato e venduto in Louisiana come schiavo. Dopo dodici anni di sofferenze, grazie ad un fortuito incontro riuscirà a riprendersi la propria esistenza.
6 FEBBRAIO (Sud Africa, 2013) Regia Anthony Silverston. 83’, Eagle Pictures, Animazione. Accusata di essere la causa di una perdurante siccità perché ha strisce solo su metà del corpo, una piccola zebra parte assieme ad uno gnu ed uno struzzo, alla ricerca di una fonte magica in cui le prime zebre apparse sulla terra si immersero per avere le strisce. Dai realizzatori di Zambezia.
20 FEBBRAIO
Amici come noi (Italia, 2014) Regia Enrico Lando Con Pio e Amedeo, Alessandra Mastronardi. Medusa, Commedia Due amici inseparabili foggiani, costretti a lasciare la loro amata città per sfuggire a una situazione piuttosto imbarazzante, affrontano un rocambolesco viaggio on the road... Esordio al cinema delle ex iene Pio e Amedeo.
Francesco e Claudia sono grandi amici. Lui è un avvocato, timido e spiritoso. Lei fa la veterinaria, un’anima libera e anticonformista. Tra loro non ci sono segreti, ma quando nella vita di Claudia arriva Giovanni e lei decide di sposarlo, Francesco si accorge che l’amicizia fra uomo e donna è più complicata del previsto.
12 anni schiavo
20 FEBBRAIO
Khumba
(Italia, 2014)Regia Giovanni Veronesi Con Fabio De Luigi, Laetitia Casta, Valeria Solarino, Monica Scattini. Warner Bros, Commedia.
Hansel e Gretel e la strega della foresta nera
6 FEBBRAIO
(Hansel & Gretel Get Baked, Usa, 2014) Regia Duane Journey. Con Molly Quinn, Michael Welch, Lara Flynn Boyle. 86’, Adler, Horror. Due giovani, fratello e sorella, si recano nella strana casa di una vecchia signora, con la promessa di ricevere una speciale qualità di marijuana, la ‘foresta nera’, per scoprire che la strega ha bisogno di nutrirsi di giovani corpi...
Intervista
Giovanni Veronesi Le amicizie del cuore
“E’ un film che volevo realizzare da tanti anni: addirittura da quando lavoravo con Francesco Nuti. Mi piaceva, infatti, l’idea di raccontare un rapporto così delicato come quello tra un uomo e una donna quando si parla di amicizia.” Racconta il regista Giovanni Veronesi “Il titolo che avevo pensato era quello de ‘Storia di un uomo satellite’. La mia teoria è, infatti, quella che esistono uomini che girano intorno ad un “pianeta donna” da cui mantengono inesorabilmente sempre la medesima distanza, senza mai riuscire ad avvicinarsi. Spesso, infatti, l’amicizia tra un uomo e una donna nasconde o perlomeno prova a camuffare dei rapporti a senso unico, dove – da un lato o dall’altro – c’è qualcosa di più un amico o di una semplice amica. Trovo affascinante il racconto di una persona che finge di nutrire un sentimento, mentre – in realtà – ne vive un altro che tiene il più delle volte solo per se stesso, anche per proteggerlo.” Questa la base per l’ispirazione di Una donna per amica il nuovo lavoro di Giovanni Veronesi in uscita a pochi mesi di distanza dal successo de L’ultima ruota del carro, interpretato dalla coppia Fabio De Luigi – Laetitia Casta nei panni di Francesco e Claudia: belli, giovani e molto amici. Lui è un avvocato, impacciato e spiritoso. Lei fa la veterinaria, è un’anima libera e anticonformista. Tra loro non ci sono segreti, ma quando nella vita di Claudia arriva Giovanni e lei decide di sposarlo, Francesco si accorge che l’amicizia con lei è di natura diversa. Equivoci, sentimenti e grandi risate nell’eterno dilemma: esiste l’amicizia tra uomo e donna? Un quesito che Veronesi risolve anche grazie alla presenza di un grande cast composto da Monica Scattini, Valeria Solarino, Geppi Cucciari, Valentina Lodovini e Adriano Giannini. “Per me è un film perfetto per il periodo di San Valentino” continua il regista “Per dedicare il periodo dell’amore a tutti quegli amori segreti, nascosti che magari restano inconfessati e inconfessabili per una vita intera. Alle volte, infatti, molte persone vivono sentimenti fortissimi riuscendo ad auto convincersi, o perlomeno provando a farlo, di stare vivendo soltanto qualcosa di diverso e di meno intenso. Quando, invece, la verità si trova altrove.” Come ha preso ‘forma’ sullo schermo da questa teoria de ‘l’uomo satellite’? Grazie ad un uomo affascinante e simpatico come Fabio De Luigi,
un ottimo attore e un grande comico che ho ‘spedito in orbita’ intorno ad una donna splendida ed estremamente sexy come Laetitia Casta. Un’attrice bellissima e misteriosa come le grandi interpreti devono sempre essere. Di lei so solo che ha una collezione di oltre mille paia di scarpe con un paio dal tacco di cristallo. Quando mi ha raccontato questa cosa le ho detto che da quel momento avrei sempre pensato a lei con le scarpe dal tacco di cristallo. Solo una creatura così leggera e raffinata come Laetitia può volteggiare su dei tacchi così fragili… Considero la sua partecipazione al mio film come una scommessa vinta: ho dimostrato che, come pensavo, fosse una grande attrice e ci sono riuscito. Nel mio film è bravissima eppoi fa una danza così sensuale che – sono certo – finirà su YouTube immediatamente dopo l’uscita del film nelle sale, perché il pubblico ne rimarrà conquistato. Ha il talento di un purosangue che - con coraggio – ha avuto la forza di affrontare un film come il mio in una lingua non sua, che, però, conosceva e che ha studiato appositamente. Non me l’aspettavo. Sotto la sua aria da diva, c’è una grande lavoratrice che non si fa problemi ad impegnarsi per ore e ore di lavoro consecutivo. E’ un momento molto fortunato della sua carriera… E’ l’epoca della maturità, ma anche quello in cui ho incontrato collaboratori straordinari e persone con cui mi piace molto lavorare. Dal produttore Domenico Procacci a tutto il team della Warner Bros guidato da Barbara Salabé, Nicola Maccanico e Simona Benzakain. Personalità che mi divertono molto e con le quali è bello potere creare storie e occasioni di racconto. E adesso? Ho alcune idee, ma uno dei prossimi progetti che dovrei realizzare è la serie televisiva su Ambrogio Fogar. Sinceramente non avrei mai pensato di fare televisione, ma l’idea di potere raccontare l’avventura di un grande uomo che ho conosciuto, cittadino onorario, come me, di Castiglion’della Pescaia, mi ha dato uno sprone importante per dedicarmi al racconto di una vita fuori dal comune. E’ un’idea che abbiamo avuto insieme a Pietro Valsecchi e che, speriamo, possa partire nel 2015, perché si tratta di un lavoro enorme e molto complesso da scrivere insieme alla figlia di Fogar, Francesca. Marco Spagnoli
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Oscar
The winner is ... Dovremo attendere il 2 marzo per conoscere i vincitori di questa 86a edizione degli Academy Awards. E dopo le nomination, i Golden Globes e gli altri passaggi obbligati della cosiddetta Oscar Season, si può azzardare qualche pronostico, tenendo comunque presente che tutto e il contrario di tutto può succedere (ed è successo).
S
ebbene i candidati all’Oscar per il miglior film siano addirittura 9, la corsa di questo ultimo miglio sembrerebbe chiusa tra i due superfavoriti da tutti i pronostici: American Hustle e 12 anni schiavo. Una corsa imprevedibile perché entrambi i film sono straordinari, nella loro totale diversità, il dramma della schiavitù contro la storia di una memorabile stangata. Quest’anno è improbabile la sorpresa del titolo acchiappatutto, soprattutto in relazione ai premi maggiori dove sembrerebbe tutto orientarsi verso uno ‘spezzatino’ di titoli vari. Difficile infatti che il miglior film si porti dietro la statuetta del miglior regista che dovrebbe andare, e se la meriterebbe tutta, ad Alfonso Cuaròn, regista dello stupefacente Gravity. Anche gli Oscar per gli attori sembrano andare in varie direzioni, su tutti quello a Cate Blanchett per Blue Jasmine di Woody Allen, che dà una pista a Meryl Streep (Osage County) ed Amy Adams (American Hustle). Più aperto forse il confronto per gli interpreti maschili, dove i due attori di Dallas Buyers Club sono in pole per i due riconoscimenti
di protagonista (Mattew McConaughey) e non protagonista (Jared Leto), ma nella prima categoria anche Leonardo Di Caprio (che non ha mai vinto la statuetta) avrebbe qualcosa da dire, come pure il magnifico Bruce Dern di Nebraska potrebbe a 76 anni ottenere il riscatto di una vita. Nella seconda categoria invece Jared Leto non dovrebbe avere sorprese. L’Oscar per la migliore attrice non protagonista dovrebbe aggiudicarselo Lupita Nyong’o (12 anni Schiavo), sebbene anche June Squibb (Nebraska) avrebbe tutti i requisiti per vincerlo. Difficile in questa categoria che la comunque strepitosa Jennifer Lawrence di American Hustle riesca a vincere la sua seconda statuetta. Infine, nella categoria del miglior film straniero, dopo la vittoria ai Golden Globes, La grande bellezza di Paolo Sorrentino è il grande favorito. L’ultima volta che l’Italia è entrata nella cinquina è stato nel 2005 con La bestia nel cuore di Cristina Comencini. L’ultima vittoria risale al 1999 con La vita è bella di Roberto Benigni. Piero Cinelli
Le quote dei bookmakers Per i bookmakers 12 anni Schiavo ha già vinto tanto è vero che viene dato ad una quotazione bassissima, ovvero 1,29. American Hustle viene dato a 4.50, mentre Gravity addirittura a 7,00. Quasi fuori dai giochi gli altri 6 contendenti, con Captain Phillips quotato a 26 e The Wolf of Wall Street a 34 mentre Nebraska, Philomena e Dallas Buyers Club sono dati addirittura a 67,00. Anche la vittoria di La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino viene prevista dagli scommettitori, con una quota di 1.55 davanti a Il Sospetto del danese Thomas Vinterberg, quotato a 2.95. Tra gli attori protagonisti Chiwetel Ejiofor di 12 anni schiavo è il favorito dei bookmakers e viene dato a 1.73, davanti a Mattew McConaughey, quotato a 2.36, mentre Leonardo DiCaprio verrebbe pagato 17 volte la posta. Ma la quota più bassa di tutte è riservata a Cate Blanchett, la cui vittoria nella categoria attrici protagoniste viene praticamente data per certa con una quota di 1.14. Judi Dench di Philomena verrebbe pagata 26 volte, Amy Adams 6, Sandra Bullock 9 e la grande Meryl Streep ‘ultima’ della lista a quota 34. Tra i non protagonisti, infine, Jared Leto di Dallas Buyers Club è il favorito a quota 1,25 davanti a Michael Fassbender di 12 anni schiavo a quota 5,00 e Jonah Hill di The Wolf of Wall Street a 12. Tra le attrici non protagoniste altra vittoria data per quasi certa a Lupita Nyong’o di 12 anni schiavo, data a 1.67, mentre Jennifer Lawrence di American Hustle viene quotata a 2.50.
Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, inserito nella top ten dei film migliori dell’anno dall’American Film Institute, ma snobbato dall’Academy, il nuovo film dei Coen è il ritratto ironico e struggente di un giovane musicista negli anni 60.
La vita difficile di un giovane e sconosciuto cantante folk nella scena musicale del Greenwich Village del 1961. A New York, durante un rigido inverno, il giovane, con l’inseparabile chitarra alla mano, lotta per guadagnarsi da vivere come musicista, affrontando ostacoli che sembrano insuperabili - a cominciare da quelli che lui stesso ha creato. Sopravvive solo grazie all’aiuto di qualche amico o sconosciuto, accettando piccoli lavoretti. Finché un giorno sembra arrivare la grande occasione ...
Nel Greenwich Village degli anni ‘60 la musica era rigorosamente folk e il suo protagonista indiscusso era Bob Dylan. Eppure altri, prima di lui, avevano tentato quella strada, ma senza successo, ragazzi che venivano a Manhattan dai sobborghi proletari di New York. Llewyn Davis impersonifica lo stereotipo di questi ragazzi, musicista, pieno di talento, che dorme sui divani di amici, o di gente che capita, senza soldi, perseguitato da una sfortuna sfacciata che, anche a causa del suo carattere introverso e malinconico, sembra diventare la sua migliore amica. Ispirato alla memoria del folk singer Dave Van Ronk, rimasto nell’ombra di altri cantautori dell’epoca come l’amico Bob Dylan, la pellicola è anche un personale omaggio dei fratelli Coen al cinema, alla musica ed al clima degli anni’ 60. Un cast giovane e in gran parte inedito nei loro film, a cominciare da Oscar Isaac nel ruolo
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del protagonista Llewyn Davis, oltre a Carey Mulligan, Garrett Hedlund e Justin Timberlake, e qualche vecchia conoscenza come il grande, in tutti i sensi, John Goodman. Splendida la colonna sonora con i brani del folk delle origini, interpretati in parte dagli attori del film e in parte da musicisti che hanno frequentato la scena folk di quei tempi: da Bob Dylan a Dave Van Ronk. Tra i pezzi forti, Five Hundred Miles cantato da Justin Timberlake.
A proposito di Davis (Inside Llewyn Davies, Usa, 2013) Regia di Joel Coen, Ethan Coen Con Carey Mulligan, Adam Driver, Justin Timberlake, John Goodman 105’, Lucky Red, Drammatico. 6 FEBBRAIO SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
E’ il titolo di punta di San Valentino questa romantica storia d’amore ambientata in una New York dove i miracoli possono sempre accadere.
Tutto ha inizio nel 1916, quando Peter Lake, ladro di professione, durante un tentativo di rapina in una villa, si imbatte nella bellissima Beverly Penn, figlia del ricco proprietario dell’abitazione. Per entrambi è un colpo di fulmine, ma Beverly è afflitta da una malattia incurabile e come se ciò non bastasse, a contrastare il loro amore ci si mette anche un pericoloso gangster che ha un conto in sospeso con Peter ed è deciso a liberarsi di lui una volta per tutte... Ma sarà proprio la malvagità di questo criminale a innescare una nuova vicenda, ambientata dopo più di un secolo, dove la storia d’amore avrà una nuova chance. Il film segna il debutto dietro la macchina da presa dello sceneggiatore Premio Oscar Akiva Goldsman (“A beautiful mind”), che firma anche la sceneggiatura tratta dall’omonimo romanzo di Mark Helprin. I due protagonisti sono Colin Farrell (“Total recall”) e Jessica Brown Findlay
(“Downton Abbey”), affiancati dai premi Oscar Jennifer Connelly (“A beautiful mind”), Eva Marie Saint (“Fronte del porto”) e inoltre William Hurt (“Kiss of the spider woman”) nel ruolo del padre della giovane. Russell Crowe (“Il gladiatore”) interpreta il mafioso mentre Will Smith è un giudice.
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Storia d’inverno (Winter’s Tale, Usa, 2014) Regia di Akiva Goldsman Con Colin Farrell, Jennifer Connelly, Matt Bomer, Russell Crowe, Will Smith, Jessica Brown Findlay. Warner Bros, FantasyRomantico 13 FEBBRAIO
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WARNER BROS. PICTURES PRESENTA IN ASSOCIAZIONE CON VILLAGE ROADSHOW PICTURES UNA PRODUZIONE WEED ROAD/MARC PLATT "STORIA D'INVERNO" [WINTER'S TALE] COLIN FARRELL JESSICA BROWN FINDLAY JENNIFER CONNELLY WILLIAM HURT EVA MARIE SAINT E RUSSELL CROWE MUSICHE HANS ZIMMER E RUPERT GREGSON-WILLIAMS CO-PRODUTTORE WILLIAM M. CONNOR COSTUMI MICHAEL KAPLAN MONTAGGIO WAYNE WAHRMAN, A.C.E. TIM SQUYRES, A.C.E. SCENOGRAFIE NAOMI SHOHAN PRODOTTO DIRETTORE DELLA PRODUTTORI TRATTO DAL SCRITTO PER IL GRANDE SCHERMO FOTOGRAFIA CALEB DESCHANEL, A.S.C. ESECUTIVI KERRY FOSTER E BRUCE BERMAN ROMANZO DI MARK HELPRIN DA MARC PLATT MICHAEL TADROSS TONY ALLARD PRODOTTO E DIRETTO DA AKIVA GOLDSMAN storiadinverno.it
/storiadinverno #StoriaDInverno
Un legal thriller ricco di suspense e colpi di scena e dove sono tutti colpevoli.
Un ragionevole dubbio Mitch Brockden (Dominic Cooper) è un giovane e affermato assistente procuratore. A trent'anni non ha mai perso una causa. E' appena diventato padre e di ritorno da una serata con gli amici, sta guidando verso casa quando investe incidentalmente un pedone. Per non utilizzare il suo cellulare, chiama l’ambulanza da un telefono pubblico e abbandona il cadavere ai margini della strada. Il giorno successivo Mitch apprende dalla stampa che un uomo di nome Clinton Davis (Samuel L. Jackson) è stato arrestato per l’omicidio di Cecil Akerman, il passante che Mitch ha investito. Mitch conosce molto bene la verità
su questa morte ma invece di rivelarla preferisce nascondersi dietro un malinteso concetto di ‘tengo famiglia’, lasciando che un innocente sia accusato del fatto. Pressato dai sensi di colpa, ottiene che gli venga assegnato il caso e, con l’aiuto di una fonte inaspettata, Davis viene assolto. Ma ben presto dovrà pentirsi di questa sentenza. Quello del ragionevole dubbio è un principio sancito dalla costituzione che garantisce la presunzione d’innocenza dell’imputato, l’onere della prova a carico dell’accusa, l’enunciazione del principio ‘in dubio pro reo’ e l’obbligo di motivazione e giustificazione razionale della sentenza.
Un ragionevole dubbio
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(Reasonable doubt, Germania, 2014) Regia di Peter P. Croudins Con Dominic Cooper, Gloria Reuben, Ryan Robbins, Erin Karpluk, Samuel L. Jackson. 93’, Adler, Thriller 20 FEBBRAIO SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
Nel 2014 tornano di moda i “sandaloni”, ovvero i colossal del genere “peplum”. Un’eplosione di mega ricostruzioni storiche tridimensionali, con budget faraonici, molti divi e molto CGI, per recuperare grandi temi biblici, storici e mitologici.
I
l primo della serie dei colossal storici, Pompei, firmato dal regista di Resident Evil e I tre moschettieri (nonché marito di Milla Jovovich) Paul W. S. Anderson, è ambientato nel 79 dC, l’anno fatidico dell’eruzione più celebre della storia. Si racconta di Milo, interpretato da Kit Harington (Il Trono di spade), schiavo di un potente armatore di Pompei in difficoltà economiche, che sogna il giorno in cui il padrone gli concederò la libertà ed inoltre sogna di sposare la figlia (Emily Browning) di quest’ultimo. Lo schiavo ignora che la giovane donna è già stata promessa dal padre a un corrotto senatore romano per estinguere un debito e che lui sta per essere venduto a un nuovo proprietario di Napoli. Raggirato e tradito Milo si ritrova a com-
battere nell’arena tra i gladiatori, senza riuscire a dimenticare il suo impossibile amore. Quando una strana lingua di fumo nero si alza dal Vesuvio nell’indifferenza generale, seguita da una serie di esplosioni di lapilli, lo schiavo decide di tornare nella cittadina per un’impresa disperata: salvare la sua amata e il suo migliore amico, un gladiatore rimasto intrappolato nell’anfiteatro della città. Gran parte delle scene è stata girata a Pompei, altre riprese sono state realizzate ai piedi del Vesuvio. Il regista Paul W S Anderson ha dichiarato di essersi ispirato a Il Gladiatore di Ridley Scott per le scene di combattimenti nel Colosseo ed inoltre a Titanic di Cameron per le scene dell’apocalisse durante l’eruzione del Vesuvio.
Pompei
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(USA, 2014) Regia di Paul W.S. Anderson Con Kit Harington, Carrie-Anne Moss, Emily Browning, 01 Distribution, Storico, Azione. 20 FEBBRAIO
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Speciale
Saving Mary Poppins: Walt Disney al cinema interpretato da Tom Hanks e una storia del Disney tricolore Walt Disney e la sua vita sono i protagonisti del mese di febbraio al cinema. Oltre al film interpretato da Tom Hanks su come Disney convinse PL Travers, l’autrice di Mary Poppins a cedergli i diritti del suo libro sulla bambinaia dotata di poteri magici, in Italia esce anche un documentario prodotto dalla Disney in associazione con Kobalt Entertainment volto a celebrare il legame speciale tra l’Italia e i personaggi del mondo creato dal papà di Topolino. Un film scritto e diretto dal collaboratore di Primissima, Marco Spagnoli, ricco delle testimonianze di Star come Riccardo Scamarcio, Fabio De Luigi, Lillo & Greg, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Luca Ward, ma anche di registi come Bruno Bozzetto, Fausto Brizzi e Enzo D’Alò per raccontare la grande influenza di Disney sulla loro vita e sulla loro carriera.
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Saving Mr. Banks (USA, 2014) Regia John Lee Hancock Con Tom Hanks, Emma Thompson, Paul Giamatti, Colin Farrell, Jason Schwartzman, Ruth Wilson 125', The Walt Disney Company Italia 20 FEBBRAIO
Mary Poppins è uno dei film Disney più amati di tutti i tempi e anche l’ultimo che il fondatore di Disneyland ha seguito in prima persona in tutte le sue fasi. Una sorta di celebrazione del talento e della ‘visione’ di Walt Disney, in grado di fondere tanti temi presenti da sempre nel suo cinema, ma anche di esaltare la tecnica ‘mista’ di animazione e live action con la celeberrima ‘danza dei pinguini’ diventata uno dei momenti cardine della storia della Settima Arte. Un film, però, anche ‘tormentato’ dalla diffi-
coltà a convincere l’autrice del romanzo originale PL Travers a cedere a Disney i diritti di un libro che il produttore hollywoodiano aveva conosciuto attraverso le sue due bambine. Saving Mr. Banks narra come Walt Disney sia riuscito a convincere PL Travers di essere l’uomo giusto per portare sullo schermo una storia che – con sorpresa dello stesso cineasta – riguardava molto di più la donna di quanto lei stessa fosse disposta ad ammettere. Un gioco divertente e drammatico di simpatia e seduzione che ha coinvolto profondamente Walt Disney. Quando le figlie lo avevano pregato di realizzare un film tratto dal loro libro preferito Mary Poppins Walt aveva fatto loro una promessa, non immaginando che ci sarebbero voluti venti anni per riuscire a mantenerla. Nella sua ricerca per ottenerne i diritti, infatti, Disney si è trovato ad affrontare una scrittrice ipocondriaca ed irremovibile nella sua decisione di non permettere che il
Saving Mr. Banks Una colonna sonora indimenticabile: la musica del film composta da Thomas Newman è candidata come Migliore Partitura Thomas Newman appartiene a una dinastia di musicisti ed è figlio del compositore più volte premio Oscar Alfred Newman. E’ stato candidato ben undici volte all’Oscar, senza mai riuscire a vincere. Tra le sue colonne sonore ce ne sono alcune letteralmente indimenticabili come quelle per American Beauty, Alla ricerca di Nemo, Wall-E, Cinderella Man, Le ali della libertà, Era mio padre, Revolutionary Road e Il miglio verde. Autore di riferimento per il regista Sam Mendes che gli ha chiesto di realizzare anche lo score dell’ultimo 007, Skyfall, Newman collabora spesso a progetti televisivi per serie come Six Feet Under, Angels in Americam Boston Public e The Newsroom.
Per la prima volta la Walt Disney Company realizza un film sulla vita del suo fondatore, raccontando del rapporto tra lui e PL Travers, creatrice del personaggio di Mary Poppins. personaggio della sua amata e magica tata venga stravolto dalla macchina produttiva di Hollywood. Ma non appena il successo dei libri iniziò a diminuire, insieme ai guadagni, la Travers con una certa riluttanza accettò di andare a Los Angeles ad ascoltare le idee di Walt Disney per l’adattamento cinematografico. Durante quelle due brevi settimane nel 1961, Walt Disney ha utilizzato ogni risorsa a sua disposizione per convincerla. Armato di fantasiosi storyboard e divertenti canzoni, create dai talentuosi fratelli Sherman, tentando il tutto per tutto senza riuscire a convincerla. Alla fine, però, l’ostinazione dell’uomo cresciuto nel Midwest e la sua determinazione a tenere fede alla parola data hanno permesso
di mettere in moto una serie di eventi che, alla fine, hanno portato alla realizzazione del celebre capolavoro disneyano di cui proprio quest’anno ricorrono i quarant’anni dalla prima uscita. Il film interpretato da Julie Andrews e da Dick Van Dyke ha vinto ben cinque Oscar tra cui quello per la migliore interpretazione femminile della sua protagonista. Un successo che unito all’entusiasmo del pubblico di tutto il mondo, è servito, qualora ce ne fosse bisogno, ad ulteriore testimonianza del talento di Walt Disney e del suo entourage creativo. Il film è dedicato a Diane Disney, prima figlia di Walt, scomparsa alla fine del 2013 all’età di 79 anni.
The Boys: I Fratelli Sherman e Walt Disney Tra i personaggi principali di Saving Mr.Banks ci sono anche i Fratelli Robert e Richard Sherman interpretati rispettivamente da BJ Novak e Jason Schwartzman. Queste due menti creative sono state alla base del successo di tanti film Disney come La Spada nella Roccia e il Libro della Giungla, nonché di Pomi d’ottone e manici di scopa. Vincitori di due Oscar per la colonna sonora di Mary Poppins e per la canzone Chim – Chim – Chimree, ovvero la celebre Spazzcamin, la loro vita fuori dall’ordinario e il loro rapporto molto complesso è stato reso nello straordinario documentario intitolato semplicemente The Boys del 2009. Insieme hanno vinto due Grammy Awards e collezionato ben 23 dischi d’oro. Una carriera straordinaria e una collaborazione fuori dal comune caratterizzata dal fatto che, pur essendo fratelli, non si sono parlati fuori dal lavoro per oltre trenta anni.
I
n occasione dell’uscita di Saving Mr. Banks in Italia, in attesa che il commovente film con Tom Hanks ed Emma Thompson arrivi sul grande schermo, la società di Burbank ha voluto fare un piccolo regalo speciale al pubblico italiano per esplorare il legame antichissimo che esiste tra il nostro paese e il mondo di Walt Disney. Narrato da Vincenzo Paperica, celebre giornalista del Papersera e impreziosito dalla voce di Serena Autieri, il primo documentario prodotto dalla Walt Disney Company in Italia è stato scritto e diretto dal nostro collaboratore, il giornalista e critico cinematografico Marco Spagnoli. Un film incentrato sul rapporto speciale, la ‘storia d’amore’ tra Walt Disney e l’Italia, il paese del mondo dove l’universo di personaggi, film, fumetti e storie creato dal geniale artista e regista americano è più famoso, vengono raccontati attraverso immagini di repertorio a testimonianze di cineasti, giornalisti, disegnatori, musicisti, stilisti, attori e attrici italiani che nella loro vita e carriera hanno avvertito forte-
mente l’influenza dell’immaginario disneyano. Utilizzando materiali di repertorio, a partire dal primo viaggio italiano di Disney a Roma nel 1935, Walt Disney e l’Italia – Una Storia d’Amore celebra il legame e l’influenza reciproca tra Disney e l’Italia anche con le testimonianze d’epoca – tra gli altri - di intellettuali e artisti come Federico Fellini, Umberto Eco, Gianni Rodari e del poeta Attilio Bertolucci. Un film sull’ottimismo di Walt Disney che – in un momento di crisi come questo – serve a portare speranza, ricordando come il lavoro di uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo sia nato con un foglio di carta e una matita sui banchi di scuola, tra un turno e l’altro di distribuzione giornali la mattina all’alba e la sera dopo l’imbrunire.
Walt Disney e l’Italia – Una Storia D’Amore (Italia, 2014) Regia Marco Spagnoli Con Edoardo Bennato, Bruno Bozzetto, Enrico Brignano, Fausto Brizzi, Massimo Caviglia, Oscar Cosulich, Enzo D’Alò, Roy De Leonardis, Fabio De Luigi, Elio Fiorucci, Fabiana Giacomotti, Marco Giallini, Fabio Licari, Lillo & Greg, Vincenzo Mollica, Giovanni Mucciaccia, Micaela Ramazzotti, Riccardo Scamarcio, Giacomo Scarpelli, Luca Ward, Silvia Ziche The Walt Disney Company Italia 10 – 11 - 12 febbraio 60 minuti
Monuments
MEN
Durante la seconda guerra mondiale l’esercito nazista cominciò sistematicamente a razziare dai musei e dalle collezioni dei paesi occupati dipinti e sculture riuscendo a concentrare un patrimonio artistico inestimabile. Fu allora che studiosi, direttori di musei, architetti, musicisti si ritrovarono - ottemperando una missione decisa da Roosevelt in persona - a contrastare il più grosso furto d’arte di tutti i tempi. A tale scopo il comando alleato istituì una speciale unità militare con l’obiettivo di recuperare le opere d’arte rubate dai nazisti per metterle in salvo dalla furia di Hitler, che aveva architettato un piano per distruggere i capolavori. La storia vera, tratta dal libro “The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves and
Per il suo quinto film da regista George Clooney porta sullo schermo la storia vera di un gruppo di eroi ‘per caso’ che durante la seconda guerra mondiale riuscì a salvare il più grande tesoro della storia.
the Greatest Treasure Hunt in History” di Robert M. Edsel, racconta le missioni del “Monuments, Fine Arts, and Archives program” formato da un manipolo di studiosi, gente più avvezza alla cultura che alle armi, quasi tutti di mezza età, panciuti, calvi e occhialuti, che durante la Seconda guerra mondiale fu arruolata e spedita dall’esercito alleato, con pochi mezzi, nella Germania in fiamme in una missione quasi impossibile: recuperare e mettere al sicuro i capolavori dell’arte, accuratamente nascosti e sorvegliati dai nazisti che, come trapelato da fonti autorevolissime, si stavano preparando a distruggerli, con il delirante obiettivo di cancellare dei pezzi importanti di una civiltà, e forse di vendicarsi per la prossima sconfitta del terzo Reich. È grazie a questi improbabili eroi che oltre seimila dipinti, cinque milioni di oggetti d’arte sono stati recuperati. Grazie a loro oggi il pubblico può ammirare le meraviglie di Michelangelo, Leonardo, Donatello, Vermeer, Rembrandt.
Clooney interpreta l’ufficiale dell’esercito americano George Stout, che riportò in patria migliaia di opere d’arte prese dai nazisti; Matt Damon è il suo braccio destro James Rorimer, Cate Blanchett è una storica d’arte che rischiò la vita per fornire informazioni alla Resistenza, grazie alle quali fu sventato il tentativo da parte dei nazisti di far partire cinque treni con 148 opere di inestimabile valore nell’agosto del ‘44. Paul Giamatti è Lincoln Kirstein, cofondatore del New York City Ballet. Assieme a loro troviamo Bill Murray, John Goodman e Jean Dujardin. Tra le missioni dei Monuments Men c’è stata la scoperta in Austria di un ampio complesso di miniere di sale servito come un enorme archivio per l’arte rubata dai nazisti che includeva anche opere provenienti da collezioni austriache. Più di 6.500 solo i dipinti rinvenuti sul luogo. Tra le opere recuperate la Madonna di Bruges di Michelangelo rubata dalla Chiesa di Nostra Signora di Bruges; il Polittico di Gand di Jan van Eyck rubato dalla Cattedrale di San Bavone a Gand; alcuni dipinti trafugati dal Museo di Capodimonte di Napoli e da Monte Cassino dalla divisione corazzata di Hermann Göring e nella città friulana di San Leonardo sono stati rivenuti altri dipinti provenienti dagli Uffizi che erano stati frettolosamente scaricati dalle truppe tedesche in ritirata e che includevano tele di Sandro Botticelli, Filippo Lippi e Giovanni Bellini. In una recentissima intervista George Clooney, produttore, regista e protagonista del film, ha parlato dell’importanza e dell’attualità dei “monuments men”: “In Iraq e in Siria sta succedendo quello che è successo nella Germania nazista, è molto triste. Spero che questo film sensibilizzi l’opinione pubblica sull’importanza della salvaguardia delle opere d’arte. Durante un viaggio in Sudan sono stato testimone di questo scempio: non vengono massacrate solo le persone, ma interi villaggi vengono rasi al suolo con tutto quello che contengono. E questo perché distruggendo la cultura si annienta la memoria collettiva di un popolo”.
Monuments men
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(The monuments men, Usa, 2014) Regia di George Clooney Con George Clooney, Matt Damon, Cate Blanchett, Paul Giamatti, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin. 110’, 20th Century Fox, StoricoAzione SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER 13 FEBBRAIO
Robocop Per servir e e protegge re (ancora un a volta…)
Torna una delle saghe cinematografiche più amate degli anni Ottanta in una nuova versione fedelissima all’originale di cui porta il cuore narrativo e le premesse filosofiche e spirituali in una nuova dimensione narrativa che ben si addice alle istanze del Ventunesimo secolo.
E’
un cast molto importante quello scelto dal regista José Padilha per il reboot della franchise di Robocop, che negli anni Ottanta ottenne molto successo per la storia di un poliziotto morto in servizio che si trova a rivivere grazie ad un esoscheletro armatura in grado di riportarlo in azione, di vendicarsi e di difendere ancora la sua famiglia. E il regista brasiliano del fortunato Troupa de Elite restituisce molto delle atmosfere del film originale, per aggiornarle all’oggi o, perlomeno, ad un domani molto ravvicinato quando, nel 2028, la Multinazionale OmniCorp sta sviluppando una strategia molto aggressiva per riuscire a vendere le proprie macchine anche sul territorio americano.
Se all’estero robot e droni hanno sostituito gli umani nelle missioni militari, negli Stati Uniti, il personaggio interpretato da Samuel L. Jackson dice che si vive una sorta di ‘Robofobia’ che impedisce alla gente di accettare di affidare la propria sicurezza e protezione alle macchine. Così quando Alex Murphy, un ottimo poliziotto padre di famiglia muore in un’esplosione, i dirigenti e gli scienziati della spregiudicata società colgono l’opportunità per costruire un androide parte macchina, parte uomo e riportare così l’ordine nella corrotta Detroit, conquistando la fiducia delle persone in grado così di accettare un agente di polizia che abbia ancora qualcosa della propria umanità dentro di sé. Un primo significativo passo per poi partire con un progetto di costruzione e vendita che coinvolga tutte le città del paese. Il problema è che nessuno ha preso in considerazione che dentro la macchina vi sia, comunque, un essere umano per nulla disposto a dei compromessi. Brillante e spettacolare, Robocop ha, ovviamente, un nuovo protagonista: il posto di Peter Weller, protagonista del film del 1987 e attualmente impegnato nella serie Sons of Anarchy è stato preso da Joel Kinnaman trentaquattrenne attore rivelazione per la serie televisiva di culto, The Killing.
Robocop (USA, 2014) Regia José Padilha Con Joel Kinnaman Gary Oldman, Michael Keaton, Abbie Cornish, Jackie Earle Haley, Michael K. Williams, Jennifer Ehle, Jay Baruchel, Marianne Jean-Baptiste e Samuel L. Jackson 121’, Warner Bros, AvventuraFantasy 6 FEBBRAIO
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Lone Survivo
Il regista di Hancock, The Kingdom e Battleship porta sullo schermo una storia ispirata a fatti realmente accaduti che immerge lo spettatore nelle stesse atmosfere molto coinvolgenti dei film di Kathryn Bigelow The Hurt Locker e Zero Dark Thirty.
Codice d’Onore e di lealtà E’ un film altamente spettacolare quello che il regista Peter Berg porta sullo schermo ispirandosi a fatti realmente accaduti così come sono stati narrati nel libro di memorie dell’ufficiale Marcus Littrell, coinvolto in una delle più disastrose missioni militari americane sul suolo afghano: il 28 giugno del 2005, infatti, una squadra di Navy Seal viene inviata per un’operazione di ricognizione e sorveglianza nella provincia afghana di Kunar, tra le montagne vicine al confine con il Pakistan. La missione, conosciuta con il nome
in codice di Operation Red Wings, aveva come scopo quello di rintracciare Ahmad Shah, un leader talebano responsabile della morte di molti americani, che si pensava fosse nascosto proprio tra quelle montagne. In breve tempo, però, i soldati scoprono di trovarsi in una zona impervia dove le comunicazioni con la base sono praticamente impossibili. Davanti a loro, infatti, non c’è un nucleo ridotto di nemici, ma un vero e proprio esercito in forze. In attesa di agire, gli uomini si trovano dinanzi alla scelta se
or commettere un crimine efferato e orribile, oppure attenersi ad un codice etico ed umano che metterà a serio rischio le loro vite, tentando la sorte. Una scelta complicata dal fatto che il supporto logistico dei propri commilitoni è limitato dalla scarsità dei mezzi e dalle difficoltà di comunicazione. Lone Survivor pur partendo da fatti reali diventa una riflessione esistenziale sulle scelte e degli incredibili sacrifici che si devono compiere per tenere fede all’amicizia e alla lealtà.
Un film spettacolare e di grande intensità emotiva che porta lo spettatore sul campo di battaglia, fianco a fianco con soldati pronti a tutto pur di rendere onore alle proprie scelte umane e di vita. Commovente e – a tratti – perfino divertente, il film ha come protagonista un gruppo di attori molto affiatato in grado di rendere al meglio lo spirito di squadra che costituisce il cuore dell’addestramento di questi militari. Un tema che ha affascinato immediatamente il regista Peter Berg che spiega “Quando ho letto il libro di Marcus Littrell, quello che più mi ha colpito è stato il dilemma di fronte al quale si sono trovati di fronte questi uomini: l’essere spacciati da tre pastori di capre, sapendo che se li avessero lasciati andare, quasi certamente si sarebbero trovati in mezzo ad un’imboscata con un gruppo numeroso di talebani. “ Inevitabilmente, l’esperienza dei SEAL ha toccato alcuni temi ricorrenti del cinema di Berg: “Questa storia avvalora l’importanza dell’agire al di là del proprio ego, oltre il proprio individualismo. Si tratta di proteggersi l’un l’altro, prendersi cura a vicenda e guardarsi le spalle, trarre la propria forza dalla squadra più che da individui. Marcus ha scritto un libro che, pur ricordando le diciannove persone uccise in un giorno tragico in Afghanistan, parla di amicizia, sacrificio, e patriottismo di squadra e dell’amicizia che può nascere tra sconosciuti pronti a tutto pur di difenderti dal nemico.”
Lone Survivor (Usa, 2014) Regia di Peter Berg Con Mark Wahlberg, Taylor Kitsch, Emil Hirsch, Ben Foster, Eric Bana 121, Universal, Azione, Guerra SCATTA IL QR CODE 20 FEBBRAIO
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The lego Fino all’ultimo mattoncino Pino Insegno e Claudio Santamaria sono tra le voci italiane del primo film dedicato ai celebri mattoncini che hanno costituito la base dei giochi di diverse generazioni di bambini
movie Dopo tanti piccoli spot, una serie di avventure create da appassionati su YouTube e un’ annosa e fortunata collaborazione con il mondo del cinema, finalmente, anche i mattoncini Lego hanno un film tutto loro. The Lego Movie diretto diretto da Phil Lord e Christopher Miller (21 Jump Street; Piovono Polpette) con le voci nella versione originale, di Chris Pratt, Will Ferrell, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day, Liam Neeson e Morgan Freeman. Tra i doppiatori della versione italiana Pino Insegno e Claudio Santamaria per questo film d’animazione digitale in 3D che segue le avventure di Emmet, un pupazzetto Lego molto ordinario ed estremamente ligio
alle regole. Un giorno, però, il piccolo giocattolo viene erroneamente scambiato per un essere dai poteri straordinari, la figura chiave per salvare il mondo. Viene quindi coinvolto in una missione epica nel tentativo di fermare un tiranno malvagio. Un’avventura straordinaria per Emmet, tutt’altro che a suo agio nel ruolo dell’eroe e una situazione fuori dal comune che lo coglie decisamente impreparato. I registi Phil Lord e Chris t o p h e r M i l l e r h a n no anche scritto la sceneggiatura, ispirata ad un racconto di Dan Hage-
man e Kevin Hageman, basato proprio sui giocattoli delle costruzioni Lego. Nel film sono presenti sia i pupazzetti più popolari del mondo sia personaggi nuovi, permettendo agli appassionati del brand che per generazioni hanno utilizzato i celebri mattoncini tanto nella loro forma giocattolo quanto nei videogiochi, di godere di un’avventura spettacolare con protagonisti i piccoli personaggi tanto amati insieme alle versioni Lego di celebri fumetti come Batman, Lanterna Verde e Wonder Woman.
The Lego Movie
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(Australia, USA, 2014) Regia di Phil Lord e Christopher Miller Con Chris Pratt, Will Ferrell, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day, Liam Neeson e Morgan Freeman 90’, Warner Bros, Avventura, Animazione 20 FEBBRAIO
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Nella Francia di inizio ottocento una ragazza decide di salvare il padre dalle grinfie di un uomo dalla fama di mostro, offrendosi prigioniera al suo posto nel minaccioso castello dove vive.
1810. In seguito al naufragio delle sue navi, un mercante perde tutti i suoi averi, ed è costretto a ritirarsi in campagna con i suoi sei figli. Tra di loro è Belle, la più giovane delle sue figlie, e la più bella. Di ritorno da un viaggio massacrante, il commerciante scopre il magico regno della Bestia, che lo condanna a morte per avergli rubato una rosa. Per salvare la vita del padre e garantire un futuro ai suoi fratelli Belle decide di presentarsi al castello al posto del padre. Per scoprire che nessuno vuole ucciderla, e dove la attende una vita strana, dove si mescolano momenti di magia, gioia e malinconia. Ogni sera all’ora di cena la Bella e la Bestia si incontrano. E cominciano timidamente a scoprirsi, a controllarsi a vicenda. Dalla paura e diffidenza iniziale, Bella comincia a provare tenerezza verso la Bestia, sempre più decisa a scoprirne i misteri che lo circondano. Una volta scesa la notte, i sogni le rivelano alcuni frammenti del suo passato. Una storia tragica, che le dice che questo essere solitario e feroce era una volta un grande principe. Armata di coraggio, lottando contro molti pericoli e soprattutto aprendo il suo cuore, Belle è determinata a liberare la Bestia dalla sua maledizione.
Tredici anni dopo aver realizzato il fanta-horror Il patto coi lupi, il regista francese Christophe Gans affronta ancora una volta una storia popolare con al centro delle bestie pelose. Questa nona trasposizione della celebre favola prende le distanze da tutte le precedenti versioni ed in particolare da quella Disney. Gans ha dichiarato di essersi ispirato visivamente all’universo fantastico del genio dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki, poiché secondo lui le sue opere incarnano l’aspetto più autentico delle favole. Anche sull’approccio alla storia Gans si distacca dalle atmosfere precedenti, per riscoprire le origini della favola, per fare del suo film il primo adattamento del testo originale. Il film infatti è tratto direttamente dal racconto pubblicato nel 1740 da Madame de Villeneuve. Una vera e propria sfida per Gans, il cui talento per il fantastico è
unanimamente riconosciuto, tra i suoi film ricordiamo il cinecomic Crying Freeman, il fantasy Il patto dei lupi e gli adattamenti liveaction dei videogame Silent Hill e Onimusha. Con La Bella e la Bestia Gans non solo ha realizzato qualcosa di nuovo ma anche di visivamente più emozionante, in grado di reggere il confronto sia con le precedenti realizzazioni che con la futura produzione di Guillermo Del Toro con protagonista Emma Watson (che dovrebbe uscire nel 2016). Il cast vede protagonisti Léa Seydoux nei panni de La Belle, l’attrice e modella francese è apparsa in Bastardi senza gloria di Tarantino, nel Robin Hood di Ridley Scott e nell’acclamato La vita di Adele, mentre Vincent Cassel ovvero La Bestia, torna a collaborare con Gans dopo aver interpretato Il patto dei lupi.
La Bella e la Bestia
La Bella e la Bestia (La belle & la bête, Francia, 2014) Regia di Christophe Gans Con Lea Seydoux, Vincent Cassel, André Dussollier, Eduardo Noriega 90’, Notorious, Fantasy-Romantico 27 FEBBRAIO
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