Primissima Cinema - Aprile 2009

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aprile

rivista programma dei cinema

www.primissima.it

LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM

4

n째

20 Anni

Hugh Jackman-Wolverine il ritorno dell'uomo lupo Mostri contro Alienii

Che L'Argentino

Questione di cuore

Hannah Montana: The Movie

interviste: avati, Sutherland, jackman


ANTONIO AVATI E RAI CINEMA PRESENTANO

DIEGO ABATANTUONO LAURA CHIATTI FABIO DE LUIGI LUIGI LO CASCIO NERI MARCORÈ CON LA E CON DI GIANNI CAVINA LUISA RANIERI PIERPAOLO ZIZZI PARTECIPAZIONE KATIA RICCIARELLI

CLAUDIO BOTOSSO GIANNI IPPOLITI NIKI GIUSTINI BOB MESSINI

UN FILM SCRITTO E DIRETTO DA

PUPI AVATI

DAL 3 APRILE AL CINEMA www.gliamicidelbarmargherita.it

gliamicidelbarmargherita.tiscali.it


ia I primi g g te s fe a im s is Quest'anno Prim

4

20 Anni

calendario

di attività

22

Fast & Furious Solo Parti Originali

10

Io & Marley

26

Questione di cuore

12

gli amici del bar margherita

28

Earth - La nostra Terra

14

Mostri contro alieni

30

Le avventure del topino Despereaux

16

CHE - L'argentino

32

RocknRolla

18

Dragonball Evolution

34

State of Play

19

Disastro A Hollywood

36

Hannah Montana: The Movie

20

duplicity

38

X-Men le origini: Wolverine

12

20

22

rivista programmma dei cinema • anno 20 n.4 - APRILE 2009 Free magazine nato il 1 giugno 1990 distribuito gratuitamente nelle sale cinematografiche italiane Direttore responsabile Art direction BRIVIDO & SGANASCIA piero cinelli Grafici PATRIZIA MORFù patrizia.morfu@primissima.it LUCA FODDIS luca.foddis@primissima.it Direttore editoriale hanno collaborato a questo numero Paolo Sivori Editore

Multivision S.r.l.

Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000

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nicoletta gemmi, MARCO SPAGNOLI, boris sollazzo, LIVIA SAMBROTTA Calendario a cura di nicoletta gemmi stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale SAC

INTERVISTE 40 pupi avati 42 Kiefer Sutherland 43 Hugh Jackman

RUBRICHE 44 46

dvd le battute

30

32 Redazione e pubblicità Primissima

Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it

LA RIVISTA IN ESCLUSIVA NELLE SALE ASSOCIATE ANEC


Calendario

3 aprile

Ballare per un sogno (Make it Happen, Usa, 2008) Regia di Darren Grant con Mary Elizabeth Winstead, Riley Smith, Tessa Thompson 90’, Medusa, drammatico

Lauryn è una ragazza ventunenne che parte da una piccola città dell’Indiana per raggiungere Chicago con un sogno: entrare in una delle più prestigiose scuole di danza. Ma la strada si rivela molto più dura e Lauryn, rifiutata dalla scuola, diventa cameriera-cassiera in un club di striptease. E naturalmente non passerà molto tempo perché diventi la regina di una forma di spettacolo diversa dalla danza che aveva in mente, ma molto ironica ed erotica: il burlesque. Protagonista la giovanissima Mary Elizabeth Winstead, già vista in Grindhouse – a prova di morte, Die Hard 4.0.

Louise Michel (Francia, 2007) Regia di Gustave Kervern, Benoît Delépine con Yolande Moreau, Bouli Lanners, Benoît Poelvoorde, Albert Dupontel, Francis Kuntz, Hervé Desinge 95’, Fandango Distribuzione, drammatico/commedia

In Francia è già un cult. Una esilarante e nerissima commedia sugli effetti delle derive del capitalismo globalizzato. In una ridente cittadina francese un gruppo di operaie come ogni mattina si reca in fabbrica, ma la fabbrica non c’è più. Nella notte lo stabilimento è stato smantellato e la produzione è stata trasferita in Vietnam. Senza lavoro e con delle liquidazioni da fame, le operaie gridano vendetta. Guidate dall’ intraprendente Louise, decidono di usare le liquidazioni per ingaggiare un killer con il compito di uccidere il loro ex datore di lavoro! La scelta cade su Michel, più che un killer, un tuttofare non propriamente infallibile che, insieme a Louise, formerà una coppia letale e indimenticabile.

10 aprile

Sbirri

Al giornalista televisivo Matteo Gatti (Raoul Bova), viene permesso di seguire le azioni di alcuni agenti della squadra ‘antidroga’ di Milano per realizzare un servizio in grado di raccontare in diretta il disastro sociale provocato dallo spaccio di stupefacenti. Matteo, che ha appena perso un figlio adolescente per una pastiglia di ecstasy, è anche alla ricerca disperata dei motivi di questa morte, del colpevole, ma anche del suo essere genitore inadeguato. Tutte Sbirri è un film fortemente voluto da le riprese fatte con la squadra narcotici di Milano sono una sorta di Raoul Bova che mescola fiction e real- documentario: veri i poliziotti e le azioni che compiono alle quali si è unito, in incognito, Raoul Bova. tà.

(Italia, 2009) Regia di Roberto Burchielli con Raoul Bova, Alessandro Sperduti, Luca Angeletti, Simonetta Solder 100’, Medusa, drammatico/ documentario

Tutta colpa di Giuda (Italia, 2009) Regia di Davide Ferrario con Fabio Troiano, Kasia Smutniak, Luciana Littizzetto, Gianluca Gobbi 100’, Warner Bros., drammatico/commedia

Una commedia musical-carceraria, ambientata alle Vallette di Torino. “Non un film sul carcere, ma un film nel carcere”, ci tiene a precisare il

regista Davide Ferrario. Una pellicola veramente atipica con protagonisti una scombinata regista teatrale (Smutniak) che su richiesta del cappellano del carcere, a scopo educativo, deve mettere in scena la Passione di Cristo, un direttore dell’Istituto con molti problemi personali (Troiano); un cappellano con velleità artistiche (Gobbi) e venti autentici detenuti del penitenziario, oltre a veri agenti di custodia. Memorabile il cameo di Luciana Littizzetto nel ruolo di una suora cattivissima. Una follia allo stato puro che porta una boccata d’aria fresca al cinema italiano con un film, decisamente, diverso.

NEMICO PUBBLICO n. 1 – L’ora della fuga (Parte 2) (L’Ennemi public n°1, Francia, 2008) Regia di Jean-François Richet con Vincent Cassel, Ludivine Sagnier, Mathieu Amalric 130’, Eagle Pictures, drammatico/biografico

Riprendendo da dove L’istinto di morte ci aveva lasciati, L’ora della fuga inizia con Jacques Mesrine (Cassel) che torna in Francia dopo

17 aprile

essere stato in esilio in Canada. Si allea con il killer soprannominato “la Portaerei” e architetta una serie di rapine a mano armata e, per quanto abile, alla fine si ritrova di nuovo in prigione, dove fa amicizia con l’astuto François (Amalric). Con l’aiuto di quest’ultimo, Mesrine riesce ad evadere e diventa una celebrità: scrive un’autobiografia, frequenta ricchi e potenti, si allea con un gruppo di estrema sinistra, insomma fa sempre troppo rumore. Ha una relazione importante con Sylvia (Sagnier), ma volta le spalle ad alcuni suoi vecchi amici e la polizia francese è intenzionata a fermarlo una volta per tutte.


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Dal regis

WARNER BROS. PICTURES PRESENTA UNA PRODUZIONE DARK CASTLE ENTERTAINMENT IN ASSOCIAZIONE CON TOFF GUY FILMS UN FILM DI GUY RITCHIE “ROCKNROLLA” GERARD BUTLER TOM WILKINSON THANDIE NEWTON MARK STRONG IDRIS ELBA TOM HARDY TOBY KEBBELL CON JEREMY PIVEN E CHRIS BRIDGES MUSICADISTEVE ISLES MONTAGGIODIJAMES HERBERT SCENOGRAFIADIRICHARD BRIDGLAND DIRETTORE DELLA PRODUTTTORI PRODOTTO SCRITTO E FOTOGRAFIA DAVIS HIGGS ESECUTIVI STEVE RICHARDS NAVID McILHARGEY DA JOEL SILVER SUSAN DOWNEY STEVE CLARK-HALL GUY RITCHIE DIRETTO DA GUY RITCHIE Soundtrack Album on Universal Records

DAL 24 APRILE AL CINEMA

www.rocknrolla.it


Calendario La vita segreta delle api (The secret life of bees, Canada/Usa, 2008) Regia di Gina Prince-Bythewood con Paul Bettany, Dakota Fanning, Hilarie Burton, Queen Latifah, Jennifer Hudson 110’, 20th Century Fox, drammatico

Commovente storia sul bisogno di amore, redenzione e i percorsi impervi che, a volte, si devono affrontare per ritrovare la serenità. Dakota

Franklyn (Francia/UK, 2008) Regia di Gerald McMorrow con Eva Green, Ryan Phillippe, Sam Riley, Jay Fuller, Bernard Hill, Art Malik 98’, Sony Pictures/Mediafilm, fantasy/thriller

Esser (Bernard Hill) è un uomo disperato in cerca del proprio figlio nelle

17 aprile

Fanning è Lily, una ragazzina di quattordici anni della South Carolina che scappa da un padre brutale (Paul Bettany) alla ricerca di testimonianze della madre defunta da molti anni, che lei non ha mai conosciuto. In una vicina cittadina Lily scopre alcune figure materne, le sorelle Boatwright, interpretate da Queen Latifah, Alicia Keys e Sophie Okonedo, che hanno una fiorente attività di apicultura. La cura, la grazia, la profonda spiritualità che le tre donano alla piccola, la aiuteranno a superare la perdita e a capire che talvolta bisogna lasciare la propria casa per ritrovarla. dure strade dei senzatetto di Londra.
Milo (Sam Riley) è un trentenne con il cuore spezzato alla disperata ricerca della strada verso la purezza del primo amore.
Emilia (Eva Green) è una bellissima studentessa d’arte con tendenze suicide.
Preest (Ryan Phillippe) è un vigilante mascherato alla ricerca del suo nemico per le buie strade di Meanwhile City, una metropoli fantascientifica governata dal fanatismo religioso.
Quattro personaggi che appartengono a mondi distanti. Nell’arco di una notte questi mondi sono destinati a scontrarsi.

Complici del silenzio (Italia, 2009) Regia di Stefano Incerti con Alessio Boni, Giuseppe Battiston, Florencia Raggi 103’, Mediaplex, drammatico

E’ il 1978 e Maurizio Gallo (Alessio Boni), giornalista sportivo, insieme al suo fotoreporter Ugo (Giuseppe Battiston),

sbarcano a Buenos Aires come inviati per i Mondiali di Calcio. Il giornalista ha con sé del denaro che gli ha consegnato un immigrato argentino per la sua ex moglie, Ana (Florencia Raggi), che milita nella resistenza contro la feroce dittatura del Generale Videla. Maurizio se ne innamora e finisce coinvolto nella lotta. Ma la donna fugge e anni dopo, il suo nome fa parte della lista di quelle migliaia di persone scomparse, chiamate desaparecidos. Vent’anni dopo Maurizio tornerà in Argentina per testimoniare contro i militari, nella speranza che giustizia sia fatta.

Focaccia Blues (Italia, 2009) Regia di Nico Cirasola con Dante Marmone, Luca Cirasola, Tiziana Schiavarelli, Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Placido, Nichi Vendola, Onofrio Pepe 100’, Alessandro Contessa, commedia

Generazione mille euro (Italia, 2009) Regia di Massimo Venier con Alessandro Tiberi, Valentina Lodovini, Carolina Crescentini, Paolo Villaggio, Francesco Mandelli 100’, 01 Distribution, commedia/drammatico

Matteo (Alessandro Tiberi) ha 30 anni, una laurea in tasca e un gran talento per la matematica. Eppure riesce a sten-

Dalla serie le fiabe ancora accadono in Puglia. Nel 2001 fu inaugurato, ad Altamura, un grande McDonald’s di 550 metri quadri. Dopo qualche mese, e contro qualsiasi pronostico, il panettiere Luca Di Gesù aprì una piccola bottega accanto al ‘gigante’ americano. Ma in poco tempo, la concorrenza del panettiere mise in crisi il grande Fast Food, che fu costretto a chiudere. Un film corale che con l’ironia invita a riflettere sulla difesa delle identità, del buon gusto e della qualità della vita, attaccati dalla globalizzazione e lobotomizzazione delle culture. Molto divertenti i camei di Renzo Arbore, Michele Placido, e del Governatore Nicky Vendola.

24 aprile to a pagare l’affitto dell’appartamento che divide con Francesco (Francesco Mandelli), il suo migliore amico. In breve tempo la sua vita si trasforma in un incubo… perde la fidanzata, viene sfrattato e come se non bastasse, rischia il lavoro. L’arrivo a sorpresa di Beatrice (Valentina Lodovini), una nuova coinquilina che aspira a diventare insegnante, e di Angelica (Carolina Crescentini), che oltre ad essere molto bella, è anche il capo del marketing nell’ufficio dove lavora, segneranno profondamente il corso degli eventi, tanto da costringere Matteo, per la prima volta, a pensare al futuro. E a fare delle scelte.


Un piccolo Topo. Un Grande Sogno.

DAL 24 APRILE AL CINEMA


Calendario Tulpan (Germania/Kazakhstan/Polonia/ Russia/Svizzera, 2008) Regia di Sergei Dvortsevoy con Ondas Besikbasov, Samal Esljamova, Askhat Kuchencherekov 100’, Bim, commedia

Film kazako del regista esordiente Sergej Dvortsevoy Tulpan ha vinto

Houdini - L’ultimo mago (Death Defying Acts, UK/ Australia, 2007) Regia di Gillian Armstrong con Catherine Zeta-Jones, Guy Pearce, Timothy Spall, Saoirse Ronan 97’, Eagle Pictures, drammatico/thriller

la sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes dell’anno scorso. La storia di Asa rimpatriato in Kazakistan dopo il servizio in Marina. Un rientro traumatico. L'unica speranza è sposare Tulpan, figlia di un pastore e desiderosa di andare a vivere nella città di Alma Ata. Speranza vanificata dalle grandi orecchie del giovane, che ripugnano la ragazza, ma che non impediscono ad Asa di contrastare i voleri del capo famiglia. Quando il famoso artista delle fughe impossibili, Harry Houdini, approda ad Edimburgo ed offre un premio di 10.000 dollari a chiunque possa metterlo in contatto con la madre dall’oltretomba, una bella ma insidiosa sensitiva, spalleggiata dalla giovane figlia, sua complice, accoglie la sfida. Il tempo che trascorre con questa donna misteriosa fa sì che Houdini resti stregato dal suo fascino. Il film è un romantico dramma sulla vita di uno dei più grandi illusionisti mai esistiti. Incentrato, in particolare, sull’ultimo tour della star quando, nel 1926, divampa una grande polemica scientifica. Ma il pericolo maggiore per Houdini è di innamorarsi di chi osa sfidare il suo talento.

Fuori menù (Fuera de Carta, Spagna, 2009) Regia di Nacho García Veilla con Javier Cámara, Lola Dueñas, Fernando Tejero, Luis Varela, Cristina Marcos, Junio Valverde 110’, Bolero Film, commedia

Lezioni d’amore (Elegy, Usa, 2008) Regia di Isabel Coixet con Penelope Cruz, Ben Kingsley, Dennis Hopper, Deborah Harry, Peter Sarsgaard, Patricia Clarkson 108’, 01 Distribution, drammatico

Valérie – diario di una ninfomane (Diario de una ninfómana, Spagna, 2008) Regia di Christian Molina con Belén Fabra, Geraldine Chaplin, Angela Molina 95’, Sony Pictures/Mediafilm, drammatico/erotico

Maxi è un cuoco di riconosciuto prestigio, proprietario di un ristorante di lusso, che vive la sua omosessualità senza complessi. Crede che la sua vita sia ormai perfetta, almeno fino al momento in cui la scoperta di avere dei figli – frutto di un “matrimonio di facciata” – e la comparsa di un nuovo vicino, un aitante calciatore argentino, destabilizzano la sua esistenza e lo costringono a mettere in discussione tutta la sua scala di valori.

30 aprile Sir Ben Kingsley è un anziano, affascinante e cinico professore che seduce una sua giovane studentessa (Penelope Cruz). La regista spagnola Isabelle Coixet confeziona un raffinato dramma sentimentale riproponendo alla lettera il racconto di Philip Roth, L’animale morente.

Alla base del film, il romanzo autobiografico di Valérie Tasso, bestseller erotico di qualche anno fa. Valérie sembra non temere nulla, desidera con tutte le sue forze rompere, attraverso il sesso, le barriere di incomunicabilità che la imprigionano, accettando di vivere qualunque esperienza. Fino alla scelta di diventare una prostituta d’alto bordo per un’agenzia, i cui clienti sono politici, avvocati, imprenditori.

Riunione di famiglia (En Mand Kommer hjem, Danimarca/Svezia, 2007) Regia di Thomas Vinterberg con Brigitte Christensen, Morten Grunwald, Ulla Henningsen, Paw Henriksen, Thomas Bo Larsen 100’, Teodora Film, commedia

In un piccolo villaggio danese sono tutti in subbuglio: a giorni si celebreranno i 750 anni della nascita

della cittadina e il famoso cantante d’opera Karl Kristian Schimdt, nato e cresciuto lì, torna a casa per l’occasione. In un concitato clima d’operetta fervono i preparativi di tutti gli abitanti: tra i quali il giovane cuoco Sebastian, destinato a breve a convolare a nozze. Ma il clima di giubilo, tuttavia, sta per essere incrinato: un’amica d’infanzia di Sebastian torna a farsi viva e il ragazzo si riscopre perdutamente innamorato. Inoltre, un altro bruciante segreto, che lega il cuoco allo stesso Karl Kristian, sta per essere rivelato dopo tanti anni. E proprio durante la festa in onore del cantante...


RAI CINEMA e CATTLEYA presentano

Antonio Albanese

Kim Rossi Stuart

un film di

Francesca Archibugi

foto: Marco Rossi/Photomovie

Micaela Ramazzotti

Francesca Inaudi

una produzione CATTLEYA RAI CINEMA CIMENELLO liberamente tratto da “UNA QUESTIONE DI CUORE” di UMBERTO CONTARELLO pubblicato da Giangiacomo Feltrinelli Editore sceneggiatura FRANCESCA ARCHIBUGI casting GIANLUCA GRECO aiuto regia ELISABETTA BONI costumi ALESSANDRO LAI scenografia ALESSANDRO VANNUCCI suono ALESSANDRO ZANON montaggio PATRIZIO MARONE fotografia FABIO ZAMARION musiche BATTISTA LENA produttore esecutivo Cattleya MATTEO DE LAURENTIIS produttore delegato GINA GARDINI prodotto da GUIDO DE LAURENTIIS per CINEMELLO prodotto da RICCARDO TOZZI GIOVANNI STABILINI MARCO CHIMENZ regia di FRANCESCA ARCHIBUGI

www.yahoo.it/questionedicuore

dal 17 Aprile al cinema


3 aprile

Può un labrador pestifero insegnare ad una coppia che cosa conta nella vita? Se avete (o avete avuto) un cane sapete già la risposta. Se non lo avete, bè, che cosa aspettate? Tratto dal bestseller autobiografico del giornalista John Grogan, che con la sua rubrica ‘canina’ ha fatto divertire e commuovere mezza America.

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Io & c c Marley


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Freschi di nozze John e Jenny Grogan (Wilson e Aniston) lasciano il Michigan per la Florida. Lavorano come giornalisti in due quotidiani locali concorrenti, comprano la loro prima casa e iniziano ad affrontare le sfide della vita matrimoniale e del nuovo lavoro. John, che non è certo di essere pronto a diventare padre, confessa i suoi timori all’amico e collega Sebastian, che ha per lui la soluzione perfetta: regalare a Jenny un cucciolo. “Niente di più facile”, afferma Sebastian. “Lo porti a spasso, gli dai da mangiare, lo fai uscire ogni tanto”. E così arriva Marley. I Grogan adottano un graziosissimo labrador biondo di cinque chili che, in breve tempo, diventa un rullo compressore: quarantacinque chili di energia incontrollabile che trasforma la casa dei Grogan in un’area disastrata. Marley stacca a morsi pezzi di cartongesso dalle pareti, morde il divano, rovescia i secchi dell’immondizia, ruba un tacchino il giorno del Ringraziamento, distrugge cuscini e fiori, beve l’acqua del water e insegue il fattorino. Perfino una costosa collana appena acquistata non è al sicuro dalle fauci di Marley. Nel marasma che crea nel corso degli anni, Marley osserva i Grogan vivere gli alti e bassi della vita familiare, cambiare lavoro e casa e, soprattutto, l’arrivo di tre figli che pone non poche difficoltà alla loro relazione. E Marley, che era stato definito ‘il cane peggiore del mondo’, riesce, in qualche modo a tenere unita questa famiglia e a tirare fuori il meglio da ognuno di loro.

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c Io & Marley (Marley & Me, Usa, 2009) Regia di David Frankel con Jennifer Aniston, Owen Wilson, Alan Arkin, Eric Dane, Haley Bennett, Keith Hudson 120’, 20th Century Fox, commedia/ drammatico

Grande successo negli Usa nonostante il film non sia la solita commedia precotta sulla famiglia media americana, realistico, ed a tratti anche irritante, proprio come succede nella vita di ogni giorno, con o senza cani in questo caso. “Io & Marley parla di matrimonio e del problema di trovare un punto d’incontro tra famiglia e lavoro. - ci ha detto Jennifer Aniston quando è venuta a Roma per presentare il film - Esamina gli aspetti che solitamente caratterizzano i rapporti di coppia. E’ sì la storia di un cane, ma è molto di più. C’è qualcosa della vita dei Grogan e di Marley che ha un respiro molto più grande”. Una commedia familiare che chiamerà a raccolta tutti i cinofili del mondo, perché Grogan va a fondo sul significato di trascorrere 13 anni della propria vita al fianco di un cane, e, vi avvertiamo bisogna tenere a portata di mano i fazzoletti. 22 labrador sono stati utilizzati per le diverse età e taglie di Marley.


3 aprile Un ironico ed affettuoso amarcord del regista Pupi Avati sulla sua giovinezza spensierata nella Bologna degli anni 50, dove una fauna di personaggi bizzarri, rigorosamente maschi, gravitava intorno al Bar Margherita.

Gli amici del b B

ologna, 1954. Taddeo (Pierpaolo Zizzi), un ragazzo di 18 anni, sogna di diventare un frequentatore del mitico Bar Margherita che si trova proprio sotto i portici, davanti a casa sua. Con uno stratagemma il giovane diventa l’autista personale di Al (Diego Abatantuono), l’uomo più carismatico e più misterioso del quartiere, riuscendo, attraverso la sua protezione, ad essere testimone del mitico Bar Margherita e delle bizzarre vicende dei suoi frequentatori. Come le avventure di Bep (Neri Marcorè), innamorato della entreneuse Marcella (Laura Chiatti); le peripezie di Gian (Fabio De Luigi), aspirante cantante e vittima di uno scherzo atroce; le follie di Manuelo (Luigi Lo Cascio), ladruncolo e sessuofobo; le cattiverie di Zanchi (Claudio Botosso), inventore delle cravatte con l’elastico; le stranezze di Sarti (Gianni Ippoliti), campione di ballo vestito sempre in smoking. Per non parlare del contesto familiare di Taddeo, con la mamma (Katia Ricciarelli) circuita dal medico di famiglia e il nonno (Gianni Cavina) che ha perso la

testa per una prosperosa maestra di pianoforte (Luisa Ranieri). Riuscirà Taddeo, che tutti chiamano “Coso”, ad essere considerato uno del Bar Margherita? Dopo il drammatico Il papà di Giovanna, presentato a Venezia, il regista torna alla commedia sentimentale e, ancora una volta, autobiografica. Dal gusto felliniano, aggiungiamo noi, con una galleria di personaggi all’amarcord, ed un giovane protagonista alter-ego, Taddeo, ragazzo da pochissimo maggiorenne, che sogna di frequentare quel Bar, dove si gioca a biliardo, si parla di donne e si fantastica sul mondo dello spettacolo. “E’ un film leggero – ha detto Avati – una fiaba, un sogno. E’ il racconto di come vedevo io quel luogo con gli occhi di ragazzo. Ma in realtà parlo degli altri, del mondo a cui avrei voluto appartenere e da cui ero escluso”. “Mi piace il termine ‘amarcord’ – ha continuato il regista - perché Gli amici del bar Margherita è anche un inno alla giovinezza; ad una giovinezza che non ritrovo più nella società di

oggi. Ai miei tempi pensavamo solo a divertirci, contavamo poco o nulla, ma eravamo deresponsabilizzati. Oggi è molto diverso. La giovinezza è guardata con cupezza, facciamo di tutto per privare i giovani di speranza, li deligittimiamo a sognare e gli consegniamo un mondo vuoto. Spero che questa operazione nostalgia faccia rinascere nell’animo di qualcuno la voglia di essere più lievi, di godersi di più, gli anni migliori della nostra esistenza”. Da segnalare la colonna sonora composta dalle musiche originali di Lucio Dalla. “Dopo molti anni – ha concluso Avati – mi sono riappacificato con Lucio. E con Riz Ortolani, il musicista di tutti i miei film, abbiamo pensato che nessuno meglio di Dalla avrebbe raccontato in musica quel contesto”.

Gli amici del bar Margherita (Italia, 2009) Regia di Pupi Avati con Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Laura Chiatti, Neri Marcorè, Luigi Lo Cascio, Luisa Ranieri, Pierpaolo Zizzi 100’, 01 Distribution, commedia


bar Margherita


3 aprile

Nel giorno del suo matrimonio, la giovane californiana Susan Murphy viene accidentalmente colpita da una meteora piena di sostanze interstellari e inizia misteriosamente a crescere fino a raggiungere 15 metri di altezza. Informato della minaccia che il nuovo mostro potrebbe rappresentare, l’esercito entra in azione catturando la ragazza e trasferendola in un sito militare segreto. Lì viene ribattezzata con il nome di Ginormica e segregata in un recinto in compagnia di un gruppo di mostriciattoli dall’aria poco rassicurante: il geniale e insettiforme Dottor Professor Scarafaggio; il super macho, metà scimmia e metà pesce Anello Mancante; il gelatinoso e indistruttibile B.O.B e il bruco di oltre 100 metri di lunghezza chiamato Insectosaurus. Ma il loro internamento viene bruscamente interrotto dall’arrivo sulla Terra di un misterioso Robot alieno che prende d’assalto il Paese. Colto dalla disperazione, il Presidente degli Stati Uniti viene persuaso dal Generale W.R. Monger ad arruolare il variopinto gruppo di Mostri e combattere il Robot Alieno per salvare il mondo dalla sua imminente distruzione.

Mostri con


E’ l’apripista di un nuovo modo di fare (e di consumare) cinema. Il primo film girato direttamente in 3D è un omaggio irriverente ai B-movies fanta-catastrofici degli anni 50, quando i marziani invadevano i cortili di casa, ed i mostri di gomma si appiccicavano ai grattacieli. Uno pseudo fanta-horror destinato a traghettare un’era di scatenata fantasia in una nuova esperienza visiva.

Jeffrey

Ka tz

g ber Monsters vs. Aliens è il primo film nella stoen ria dell’animazione prodotto e realizzato interamente in 3D, a differenza di altre pellicole che sono state convertite successivamente in 3D. Il film segna una linea di svolta anche per la DreamWorks, che ha annunciato che a partire da questo progetto tutti i film verranno realizzati in 3D. Parodia dei film fantacatastrofici degli anni cinquanta, i mitici B-movies come Blob, L’espe-

rimento del Dottor K, oltre a riferimenti alti come Il Dottor Stranamore, il Grinch e altri ancora, Mostri contro alieni unisce alla fantascienza, e alla catastrofe - dato che si parla di un attacco alla Terra da parte di un ‘alieno’ - una grande ironia e grande divertimento, grazie alla fantasia dei creatori che hanno disegnato dei mostri davvero irresistibili. Per chi ama le versioni originali, imperdibile il cast di doppiatori che vede: Reese Witherspoon, Hugh Laurie, Will Arnett, Seth Rogen, Rainn Wilson, Stephen Colbert, Kiefer Sutherland e Paul Rudd.

Mostri contro Alieni (Monsters vs Aliens, Usa, 2009) Regia di Rob Letterman, Conrad Vernon 94' Paramount Pictures, animazione

ntro Alieni


10 aprile Un progetto titanico. Più di dieci anni di lavoro di documentazione, sette anni di letture e indagini, tre di riprese. Queste sono le premesse per capire la cinebiografia su Che Guevara, firmata Steven Soderbergh e interpretata da Benicio del Toro, Premio come Migliore Attore a Cannes 2008. Quattro ore e mezza di film, divise in due parti, il secondo arriverà il 1° maggio.

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’Argentino racconta l’ascesa del Che nella rivoluzione cubana, da medico, a comandante, a eroe rivoluzionario. Il 26 novembre del 1956 Fidel Castro salpa per Cuba con 80 ribelli. Uno di quei ribelli è Ernesto ‘Che’ Guevara, un medico argentino che condivide il sogno di Fidel: rovesciare la dittatura corrotta di Fulgencio Batista e creare una società nuova ispirata a ideali di giustizia e uguaglianza. Il Che si rivela indispensabile come combattente e impara presto l’arte della guerriglia, diventando il beniamino dei suoi compagni e del popolo cubano. La marcia per arrivare all’Avana dura più di due anni: dopo un lungo periodo sulle montagne della Sierra Maestra, senza mezzi, armi, tra combattimenti, litigi, arruolamento e addestramento di volontari, istruzione minima per gli analfabeti, cura dei malati, la colonna del Che conquista Santa Clara. La corruzione del potere locale e la scelta dei soldati di passare nelle fila dei rivoluzionari si rivelano decisive per i passi successivi. Le altre fazioni di oppositori, reduci dalla conquista di Santiago e di Yaguajay, si uniscono a loro. La presa di Cuba si rivela lunga

e faticosa. Solo nel gennaio del 1959 l’Avana sarà in mano dei rivoluzionari. “Il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore.”, diceva Ernesto Che Guevara. E questi sentimenti di amore hanno anche motivato il regista Steven Soderbergh a intraprendere questa imponente avventura, un biopic per raccontare più che il mito, il combattente, uno degli uomini più emblematici del continente latino-americano. “Non ho mai voluto raccontare l’immagine politica del Che – afferma il regista - né avvalorare le sue teorie ma solo riportare sullo schermo il suo percorso umano. E’ questo il lato di Guevara che mi ha sempre conquistato”. “E’ il ruolo più difficile - afferma Del Toro (anche produttore della pellicola) - e ambizioso che abbia mai interpretato. Ma anche quello di cui vado più fiero dato che Guevara era un essere umano con una forza di volontà eccezionale, una straordinaria capacità di sacrificio e un grande altruista”.

CHE – L’Argentino (CHE – The Argentine, Francia/Spagna/Usa, 2008) Regia di Steven Soderbergh con Benicio Del Toro, Demián Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mínguez, Jorge Perugorría, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro 131’, Bim, storico/biografico

CHE L'Argentino 10


News, interviste esclusive, video, trailer, gossip, tutti i cinema italiani ....

e, da oggi, un punto di vista molto speciale

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I

l diciottenne Goku (Chatwin) è considerato impopolare a scuola, ma è in realtà un formidabile lottatore di arti marziali, che ha ricevuto una rigorosa istruzione da suo nonno Gohan. Dopo la morte del nonno per mano del perfido Mago Piccolo (Marsters), Goku scopre il suo destino nella richiesta fatta dall’anziano sul letto di morte: trovare il Maestro Muten (Yun-Fat) e raccogliere tutte e sette le Sfere del Drago, che insieme sono in grado di esaudire qualsiasi desiderio. Una è già in suo pos-

Il celebre manga giapponese creato da Akira Toriyama arriva in live-action sul grande schermo. Un vero fenomeno globale alla conquista del pubblico di tutto il mondo.

n

g mare uno dei manga più amati nel mondo in un film non è stata impresa facile. Il regista James Wong ha affermato: “Abbiamo faticato per ottenere la corretta combinazione tra fantastico e reale. Ma credo che il fascino indiscutibile di Dragonball, oltre all’azione, risieda nel mondo decisamente creativo che Toriyama ha inventato. C’è una complessità e un’umanità nei supereroi che vivono in questo universo, oltre al grande senso di ottimismo che rappresenta un personaggio come Goku”. E il successo del film è dovuto anche a Justin Chatwin, perfetto nel ruolo del giovane guerriero, che aveva già dimostrato il suo talento ne La guerra dei mondi dove interpretava il figlio di Tom Cruise.

James Wo

10 aprile

sesso, lasciatagli proprio da Gohan prima di andarsene. Goku deve trovare le sfere, prima del Mago Piccolo che le sta cercando per esprimere il desiderio di dominare il mondo. Allenato dal Maestro Muten, con l’aiuto di Bulma (Rossum), Yamcha (Joon Park) e altri amici incontrati lungo la strada, Goku si dimostra un guerriero formidabile, praticamente invincibile. Nelle sue pericolose avventure per ritrovare le Sfere del Drago, Goku affronta sfide fisiche ed emozionali, e comprende che la sua intera vita sarà dedicata alla ricerca delle magiche Sfere perché la sua missione è di salvare la Terra. Hollywood continua a pescare nella cultura giapponese, adattando in salsa americana - talvolta con risultati decisamente poco felici rispetto agli originali - dopo una lunghissima galleria di personaggi dei manga, della tv e dei cartoni, la serie Dragonball. Trasfor-

Dragonball Evolution (Usa, 2009) Regia di James Wong con Justin Chatwin, Joon Park, Jamie Chung, Emmy Rossum, Chow Yun-Fat, James Marsters 85’, 20th Century Fox, fantasy/action

Dragonball EV LUTION 18


17 aprile

B

Uno sguardo informato e ironico sui retroscena del mondo del cinema di Hollywood, dove ‘il più sano ha la rogna’.

Disastro A Hollywood 10

en (De Niro), è un produttore cinematografico importante, ma non sta attraversando un periodo particolarmente felice. Oltre alla prospettiva di un secondo divorzio, Ben ha altre due grane da risolvere. Convincere il testardo regista di un film già montato, interpretato da Sean Penn, ad eliminare una delle scene finali del film (l’uccisione di un cane) non gradita dal capo dello Studio che dovrà distribuirlo. L’altra è ancora più tosta: come potrà convincere Bruce Willis a tagliarsi barba e baffi e a dimagrire per interpretare il film che sta per iniziare, se non riesce a convincere nemmeno il suo agente, terrorizzato al solo pensiero di chiederglielo. Intanto i finanziatori prendono le distanze, se non il largo. Riuscirà il navigato e cinico Ben, a non far affondare i suoi progetti e magari nemmeno il matrimonio, nonostante il mare in burrasca, tra ex mogli e terapie, star capricciose e spietati executive, registi fuori di testa e agenti sull’orlo di una crisi di nervi? E soprattutto che film possono venir fuori da un mondo impazzito e fuori controllo come quello di Hollywood? Tratto dal libro di Art Linson (What Just Happened: Storie Amare dal Fronte di Hollywood), che di mestiere fa veramente il produttore (Dick Tracy, Fight Club, The Black Dahlia), Disastro a Hollywood segna il ritorno alla regia di Barry Levinson, dieci anni dopo il profetico e devastante Sesso & Potere (anche questo interpretato da De Niro, oltre che da Dustin Hoffman). Il film raccoglie un imponente cast di attori, che ruotano tutti intorno al personaggio del produttore Ben-Robert De Niro. Catherine Keener è Lou, una executive che ha sempre ragione. Kristen Stewart è Zoë, figlia che Ben ha avuto dal primo matrimonio. Stanley Tucci è Scott Solomon, uno sceneggiatore che è alla sua prima collaborazione con Ben, mentre segretamente ha una storia con la seconda ex moglie del produttore. John Turturro è Dick Bell, stressato agente hollywoodiano che soffre di disturbi intestinali e che è terrorizzato dai suo stessi clienti. Sean Penn è la star del film incriminato per l’uccisione del cane. Bruce Willis è uno spudorato attore sovrappeso che rifiuta di radersi e di dimagrire per il nuovo film. Michael Wincott è Jeremy, il frenetico regista dell’ultimo film di Ben, che fa uso di droghe pesanti. Robin Wright Penn recita nel ruolo di Kelly, l’ex-moglie di Ben che ancora nutre sentimenti per lui.

Disastro a Hollywood (What Just Happened?, Usa, 2008) Regia di Barry Levinson con Robert De Niro, Catherine Keener, Sean Penn, John Turturro, Michael Wincott, Robin Wright Penn, Kristen Stewart, Stanley Tucci, Bruce Willis 107’, Medusa, commedia


10 aprile

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Tony Gilroy, autore di Michael Clayton, ancora una volta alle prese con le guerre sporche delle grandi multinazionali, ma questa volta in salsa romantica ed in odore di ‘stangata’. Protagonisti Julia Roberts e Clive Owen.


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’agente della CIA Claire Stenwick (Julia Roberts) e l’agente dei servizi segreti britannici Ray Koval (Clive Owen) hanno lasciato i loro incarichi governativi per un’attività decisamente più lucrativa, mettendosi al servizio di due multinazionali farmaceutiche in perenne competizione tra loro. La loro missione: ottenere la formula di un certo prodotto, che farà la fortuna della società che riuscirà a brevettarlo per prima. I loro rispettivi datori di lavoro, il magnate Howard Tully (Tom Wilkinson) e il senza scrupoli Dick Garsik (Paul Giamatti), entrambi convinti che tutto ha un prezzo, sono disposti a tutto per arrivare l’uno prima dell’altro. Ma mentre la posta in gioco cresce a dismisura, diventa sempre più difficile capire chi muove i fili. Inoltre, a complicare questa guerra senza esclusione di colpi, irrompe un fattore inatteso: un’attrazione reciproca tra i due ex-agenti segreti.

Candidato a 7 Premi Oscar per Michael Clayton, il regista-sceneggiatore Tony Gilroy (autore anche della saga di Jason Bourne), unisce ad una grande sensibilità ‘narrativa’ di ideazione e sviluppo di un plot complesso e allo stesso tempo attuale - quella per l’azione ed il ritmo. Tutte caratteristiche riscontrabili anche in Duplicity con l’aggiunta che i due protagonisti, il Premio Oscar Julia Roberts e Clive Owen, hanno portato in dote intrigo, romanticismo e ironia. “Nel film - ha detto Gilroy – Julia e Clive interpretano due spie diventati agenti operativi di una corporation nel bel mezzo di una storia d’amore clandestina. Quando vengono coinvolti in un gioco di spionaggio dalle grandi possibilità, scoprono la parte più dura del loro lavoro: quella di sapere quanto puoi fidarti della persona che ami”. Julia Roberts e Clive Owen si ritrovano a lavorare insieme dopo Closer di Mike Nichols, mentre da Michael Clayton ritorna Tom Wilkinson. Julia Roberts, che dopo avere avuto tre figli si dedica più alla famiglia che al cinema, ha affermato: “La mia priorità è la famiglia. Ma quando mi arrivano copioni da registi come Mike Nichols o Tony Gilroy, sarebbe un crimine rifiutare. Inoltre in Duplicity c’era anche il fattore Owen, da non tralasciare. Con Clive mi sono trovata benissimo in Closer ed è nata un’amicizia straordinaria”. Duplicity, da ottimo thriller internazionale qual è vanta un numero impressionante di location, a cominciare da Roma, alle Bahamas, al Casinò di Atlanta e New York City.

Duplicity

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(Usa, 2009) Regia di Tony Gilroy con Clive Owen, Julia Roberts, Billy Bob Thornton, Tom Wilkinson, Paul Giamatti, Wayne Duvall, Thomas McCarthy 125', Universal Pictures, thriller/azione


17 aprile Vin Diesel e Paul Walker di nuovo insieme per l’ultimo capitolo del franchise all’insegna della velocità: Fast and Furious – Solo parti originali. A otto anni di distanza dal primo film, questo quarto capitolo, costato 145 milioni di dollari, si incastra perfettamente nella saga: come sequel ideale dei primi due e prequel del terzo episodio.

B

rian O’Conner (Paul Walker) viene scarcerato perché torni nuovamente sotto copertura e s’infiltri nella banda di un pericoloso trafficante di droga di Los Angeles, noto come Antonio Braga (John Ortiz). Ma in questa sua nuova missione Brian dovrà fare coppia proprio con colui che aveva ingannato anni prima: Dominic Toretto (Vin Diesel). Brian e Dominic dovranno imparare nuovamente a fidarsi l’uno dell’altro e cercheranno d’incastrare Braga con l’aiuto di un informatore, James Park. Ambientato tra Los Angeles e il deserto messicano, questo quarto episodio della serie di Fast and Furious riporta insieme sullo schermo Paul Walker, Vin Diesel, Michelle Williams e Jordana Brewster che avevamo potuto apprezzare nel primo film della serie: The Fast and The Furious del 2001, e permetterà di svelare come mai Han (Sung Kang) e Toretto si conoscono (come mostrato in Tokyo Drift, terzo film e stesso regista di questo, del 2006). Quando uscì il primo film (The Fast and The Furious) di questa serie dedicata alle corse

automobilistiche e alle belle donne, l’opinione pubblica americana si scatenò contro Rob Cohen, il regista, e gli interpreti, accusandoli del fatto che il film incitava – a loro parere – i ragazzini a imitare i protagonisti partecipando a pericolosissime corse clandestine. Ma, come spesso la cronaca ha insegnato, il film fu un enorme successo di pubblico, e divenne un culto per gli appassionati del genere. Tanto che ne arrivarono altri due: 2 Fast 2 Furious (2003) diretto da John Singleton, dove del mitico primo cast rimaneva solo il bel biondino Paul Walker e, poi, nel 2006, The Fast and the Furious: Tokyo Drift di Justin Lin con un gruppo di attori completamente nuovo. Ora Vin Diesel e Paul Walker, si rimettono insieme, diretti da Justin Lin, per una nuova avventura, che chiude la serie, tornando sulle strade dove tutto ha avuto inizio. I due ritrovano Michelle Rodriguez e Jordana Brewster, in questo ennesimo exploit di muscoli, motori roboanti e automobili ultra accessoriate, lanciati in una nuova avventura mozzafiato. Il giovane regista Justin Lin, che

dopo Tokyo Drift era convinto che non avrebbe più messo mano alla serie, ha affermato: “Vin Diesel è stato uno dei motivi principali per i quali ho accettato di affrontare questa nuova sfida. E di sfida si è trattato veramente perché non è semplice portare avanti, sempre con la stessa qualità e solidità, una saga di successo. Poi Vin mi ha chiamato e mi ha detto: “Ok, proviamoci tutti quanti a farne uno nuovo“. Credo che il risultato sia il frutto di un lavoro organico, d’insieme e davvero interessante. Mi ricordo che ero ancora alla scuola di cinema, quando il primo film arrivò nelle sale. E adesso eccomi qui a parlare del quarto film… questo è straordinario!”.

Fast & Furious Solo parti originali

(Fast & Furious, Usa, 2009) Regia di Justin Lin con Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, John Ortiz, Laz Alonso, Gal Gadot, Shea Whigham, Tego Calderón 99’, Universal Pictures, azione

Fast & Fu S o lo Pa r t i O r igi n ali


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SCOPRI LA VERITÀ DAL 30 APRILE AL CINEMA

UNIVERSAL PICTURES E WORKING TITLE FILMS PRESENTANO IN ASSOCIAZIONE CON STUDIOCANAL E RELATIVITY MEDIA UNA PRODUZIONE ANDELL ENTERTAINMENT/BEVAN-FELLNER RUSSELL CROWE BEN AFFLECK RACHEL MCADAMS ROBIN WRIGHT PENN JASON BATEMAN JEFF DANIELS E HELEN MIRREN ‘STATE OF PLAY’ MUSICHE COSTUMI MONTAGGI SCENOGRAFIE DIRETTORE DELLA CODI ALEX HEFFES DI JACQUELINE WEST DI JUSTINE WRIGHT DI MARK FRIEDBERG FOTOGRAFIA RODRIGO PRIETO ASC, AMC PRODUTTORE ERIC HAYES PRODUTTORI PRODOTTO ESECUTIVI PAUL ABBOTT LIZA CHASIN DEBRA HAYWARD E. BENNETT WALSH DA ANDREW HAUPTMAN TIM BEVAN ERIC FELLNER BASATO SULLA SERIE TV SCENEGGIATURA DIRETTO DELLA BBC CREATA DA PAUL ABBOTT DI MATTHEW MICHAEL CARNAHAN E TONY GILROY E BILLY RAY DA KEVIN MACDONALD


17 aprile

Questioni di cuore, questioni di vita. Due uomini colpiti da infarto condividono una stanza d’ospedale. Promettendosi un aiuto reciproco, se ad uno dei due dovesse succedere qualche cosa.


Questione di cuore I

cuori di Alberto (Albanese) e di Angelo (Rossi Stuart) ingrippano nella stessa notte. Così si esprime Angelo, giovane carrozziere di borgata, sottoproletario, che cerca un riscatto nella vita. Alberto, invece, è uno sceneggiatore di successo, bravo e matto, rumoroso e squilibrato. Diventano amici in sala di rianimazione. Amici come lo si può diventare cercando di sopravvivere e di esorcizzare la paura della morte. E appena fuori dall’ospedale, la vita appare ad entrambi completamente cambiata. Ogni loro battito cardiaco è un miracolo e i due diventano indispensabili l’uno all’altro. Alberto che è un uomo solo, si rintana a casa di Angelo, insieme alla famiglia di quest’ultimo, che nel frattempo ha trovato un lavoro in una carrozzeria specializzata in auto d’epoca. Per quelle dinamiche assurde che accadono solo nella vita vera, si crea una famiglia con due padri, con funzioni complementari: uno solido, che guadagna, ma non esita ad evadere le tasse e a fare lavoretti sporchi; e l’altro che legge, scrive e sperpera, soldi e relazioni. Ma non c’è scontro fra le loro

visioni delle cose: solo un abbraccio comico e disperato. Angelo nasconde a tutti di sentirsi sempre peggio, e con un piano, cerca di trasferire all’amico, come eredità, come dono, come responsabilità morale, ciò che ha di più caro: sua moglie e i suoi figli. Qualche anno fa un infarto gli addentò il torace come “il morso di una carpa sdentata”, così Umberto Contarello ricorda come è nato il libro, in parte autobiografico, da cui Francesca Archibugi ha tratto questo film, che riflette sulle dinamiche assurde che la vita ti può riservare. Un film sulle tentazioni dell’irresponsabilità e sull’intelligenza delle emozioni. “Il libro di Contarello – afferma l’Archibugi – mi ha trafitto come una spada infilata nel cuore. In più questa storia che, apparentemente, non ha niente a che vedere con i miei film precedenti, cela, al contrario, molte analogie. Come in Mignon è partita, mi piace raccontare storie quotidiane colte in quei momenti in cui le vi-

te dei protagonisti si imbizzariscono. Dal tocco solo superficialmente tenue. Qui due persone dalle esistenze, a modo loro normali, anche se distantissime, si ritrovano a condividere qualcosa di eccezionale che li muterà per sempre”. Perfetta l’accoppiata di due attori molto diversi come Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart. “L’aspetto più interessante del film – ha detto Albanese - è il percorso emotivo che i due personaggi affrontano dopo l’incontro con il dolore. Per interpretare al meglio il mio ruolo mi sono documentato sull’infarto e sulla paura che lascia una volta che è passato. È stato molto interessante per me mantenere giorno dopo giorno, scena dopo scena, piacevole o faticosa che fosse, questo strato di dolore permanente. Si racconta una verità e, come tale, va rispettata”.

Questione di cuore

(Italia, 2009) Regia di Francesca Archibugi con Kim Rossi Stuart, Paolo Villaggio, Antonio Albanese, Francesca Inaudi, Micaela Ramazzotti 100’, 01 Distribution, drammatico


22 aprile 5 anni di produzione, 200 locations in 26 nazioni, 40 troupe specializzate che hanno girato materiale per circa 1.000 ore, 250 giorni di riprese aeree.

Earth - La n


U

scirà in occasione del giorno della Terra, il prossimo 22 aprile, Earth, il primo documentario lanciato sotto l'egida della nuova etichetta DisneyNature che intende rilanciare lo storico ruolo della Casa di Topolino nella produzione di documentari a tema ambientalista. Uno stile unico ed estremamente originale quello sviluppato in passato che ha consentito alla casa di produzione di vincere diversi Oscar e che oggi viene adattato ai nostri tempi con riprese mozzafiato e di rara commozione e bellezza, rese ancora più affascinanti e qualitativamente strepitose grazie alla tecnologia digitale e all'HD. Per parlare del nostro pianeta Earth segue tre diverse famiglie di suoi abitanti. Osserviamo una famiglia di orsi polari che combatte per nutrire i propri neonati, mentre il sole scioglie il ghiaccio sotto le loro zampe. Ci stupiamo alla determinazione di una madre elefante mentre guida il suo piccolo cucciolo in un viaggio infinito attraverso il deserto del Kalahari in cerca di acqua. Infine, vediamo una balena megattera e il suo piccolo mentre affrontano la migrazione più lunga di ogni mammifero marino, quattromila chilometri dai tropici all’Antartico in cerca di cibo. Le sfide delle nostre tre famiglie protagoniste, sono ambientate in una storia globale ed

epica di cambiamenti stagionali, con una minaccia crescente a causa del riscaldamento globale. “Earth è in un certo senso – ha affermato il regista Alastair Fothergill - un film d’evasione, perché io voglio mostrare alla gente gli spettacoli naturali del nostro pianeta, che pochi potrebbero vivere di persona. Ma se dovessimo rifare questo film tra dieci o vent’anni, non potremmo riportare queste straordinarie immagini sul grande schermo. Quindi, c’è un messaggio sottile ma potente dietro al film, che punta a incoraggiare gli spettatori a sentirsi obbligati a fare qualcosa per conservare il nostro magnifico e fragile pianeta”. L’impegno, la qualità e la mole di lavoro che si cela dietro questi prodotti è a dir poco impressionante. E il risultato ne è la prova tangibile. Earth ha delle immagini di bellezza abbagliante, oltre che un messaggio importantissimo. “Ho lavorato in alcuni progetti imponenti – ha concluso Fothergill ma tutti scompaiono di fronte alle dimensioni di Earth. 200 location, 4.500 giorni di lavoro, oltre 40 cameramen. Avere accesso a certi luoghi ha richiesto anni di negoziazioni. Ma il risultato è straordinario.” Earth - La nostra terra (Earth, UK/Germania/Usa, 2007) Regia di Alastair Fothergill e Mark Linfield 96’, Walt Disney, documentario

nostra terra


Dopo la morte della regina, uccisa dallo spavento in seguito alla caduta di un topo nella sua minestra, l’allegria è stata bandita, assieme ai topi, da tutto il regno. Adesso un topolino dalle orecchie grandi e con la passione per i libri, vuole salvare il regno dalla tristezza dimostrando che quello che sembri non è uguale a quello che sei.

24 aprile

Le avventure del topino

Desperea


C

’era una volta nel regno di Doremi un topino molto diverso dai suoi simili. Non solo per avere delle grandi orecchie, che lo fanno somigliare ad un Dumbo in miniatura, ma per avere una passione enorme per i vecchi volumi conservati nella grande biblioteca del castello dove lui vive di nascosto dai legittimi abitanti. Una passione non da roditore di gustose pagine ingiallite, come sarebbe normale, ma di appassionato quanto instancabile lettore. Preferisce le storie di cavalieri, ai quali sogna di unirsi, draghi che spera di combattere e belle fanciulle che desidera salvare. Finché un giorno le vicende narrate dai libri diventano realtà. Desperaux incontra la triste Principessa Pea, e se ne innamora perdutamente. Bandito dal Mondo dei Topi, a causa delle sue stranezze, e spedito nel Mondo sotterraneo dei Ratti, il nostro eroe incontra Roscuro, considerato da tutti un bandito. Anche Roscuro è stato esiliato nel mondo sotterraneo perché a causa della sua intraprendenza è caduto nel piatto di minestra della regina, facendola morire per lo spavento. Ed anche Roscuro vuole Pea, ma i suoi piani sono molto diversi. E quando la rapisce, Despereaux scopre di essere l’unico che può salvarla e capisce anche che il più piccolo dei topi può trovare il coraggio di un cavaliere dalla lucente armatura.

Primo lungometraggio animato in computer grafica della Universal, Desperaux è un prodotto estremamente raffinato sia nella grafica che nel contenuto. Tratto dai libri per bambini di Kate DiCamillo, Le avventure del topino Despereaux è una storia piena di coraggio, perdono e redenzione, dove una minuscola creatura insegna a tutti che solo la verità è vincente e che quello che sembri non è uguale a quello che sei.

Le avventure del topino Despereaux

aux

(The Tales of Despereaux, UK/Usa, 2008) Regia di Sam Fell, Robert Stevenhagen 90’, Universal Pictures, animazione


24 aprile

S c o r d at e v i i f u r b e t t i d e l quartierino, siamo a Londra, una metropoli con una malavita seria, impegnata a fregarsi con specchiata d i s o n e s t à e c r u d e lt à . C e l a racconta, nei suoi perversi quanto paradossali meccanismi e con una galleria di memorabili personaggi, l’ex marito di Madonna.


RocknRolla V

isto quello che succede nel mondo, a cominciare dai furbetti ed ai banchieri ladroni di tutto il mondo, un film come RocknRolla ci fa, per assurdo, tirare un sospiro di sollievo. Esistono ancora dei delinquenti seri, cattivi, anzi spietati, con nome, cognome e soprannome. Impegnati a fregarsi brutalmente, e quando serve ad usare anche l’artiglieria. Sono degli autentici quanto pittoreschi criminali, che vivono ai margini del mercato immobiliare. Un mercato che può rendere più della droga o della prostituzione. E chiunque voglia entrare in questo mercato – dal piccolo farabutto One Two (Gerard Butler), al misterioso miliardario russo Uri Obomavich (Karel Roden) – deve fare i conti con un solo uomo: Lenny Cole (Tom Wilkinson). Gangster della vecchia guardia,

Lenny sa come arrivare ai suoi obiettivi e tiene per il collo tutti i burocrati, gli intermediari o i banditi che contano. Basta solo una telefonata e Lenny può far scomparire ogni impedimento burocratico. Ma come gli dice sempre il suo braccio destro Archy (Mark Strong), Londra è ad un punto di svolta nella malavita, con i grandi criminali che vengono dall’Est, fino a quelli affamati e disperati della strada. E data la quantità di soldi che circolano, tutti vorrebbero entrare a far parte di questo mostruoso giro di affari. Ma, come spesso succede quando sono in tanti a litigarsi la torta, cercando di fregarsi a vicenda, l’affare multimilionario finisce nelle mani di una rockstar drogata (Toby Kebbell) –che era stato creduto morto ma che invece è, senza alcun dubbio, vivo.

Dopo avere esplorato i bassifondi della sua città, Londra, con Lock & Stock e con Snatch, Guy Ritchie ritorna al cinema che sa fare meglio. Una ‘commedia’ molto nera e molto violenta, a base di sesso, droga e rock’n’roll, con una galleria di personaggi ed un subpolt decisamente ‘tarantiniani’. Un fumettone pulp al 100%, serrato, rapido, con attori e colonna sonora eccellenti.

RocknRolla

(UK, 2008) Regia di Guy Ritchie con Gerard Butler, Jeremy Piven, Thandie Newton, Gemma Arterton, Tom Wilkinson 104’, Warner Bros., action/thriller


30 aprile Un thriller politico, sullo stile dei grandi classici degli anni 70, all’ombra dei palazzi del potere di Washington, incentrato su un triangolo tanto esplosivo quanto attuale: da una parte il potere, dall’altra la stampa e dietro le quinte il denaro.

C

apace, ambizioso, affascinante, la carriera politica del deputato Stephen Collins (Ben Affleck) sta per prendere il volo: onorato servitore dello Stato, Presidente della Commissione incaricata di approvare le spese della Difesa, rappresenta il futuro del suo partito. Tutti gli occhi sono puntati su di lui, come potenziale candidato del partito per le prossime elezioni presidenziali. Fino al giorno in cui la sua assistente/ amante viene trovata barbaramente uccisa e parallelamente vengono allo scoperto alcuni segreti molto compromettenti. Cal McCaffrey (Russell Crowe, Oscar per Il Gladiatore) ha l’apparente fortuna di essere un vecchio amico ed ex collaboratore del deputato e contemporaneamente di avere la piena fiducia del suo editore (Helen Mirren, Oscar per The Queen), che gli ha affidato questa indagine. Man mano che lui e la sua partner, la giornalista Della (Rachel McAdams) cercano di avvicinarsi all’identità dell’assassino, cominciano a capire di essere di fronte ad una trama che può far saltare in aria le leve del potere del paese. Inoltre, in una città popolata da spin-doctor e politici molto avidi, scopriranno una grande verità: quando sono in gioco i miliardi non solo l’integrità, ma anche la vita delle persone non è più al sicuro.

Ispirato ad una serie televisiva in sei puntate ideata da Paul Abbott e trasmessa dalla BBC nel 2003, la trama è stata condensata in circa due ore di film, e la storia è stata trasferita da Londra a Washington D.C. La sceneggiatura è stata scritta da alcuni dei campioni del genere ‘political thriller’, come Matthew Michael Carnahan (Leoni per Agnelli), Tony Gilroy (la saga di Jason Bourne, Michael Clayton) e Billy Ray (Flightplan). Diretto da Kevin Macdonald (L’ultimo Re di Scozia) il film ha avuto una produzione piuttosto travagliata: nel novembre del 2007

State of


Brad Pitt, che doveva interpretare il ruolo del giornalista, ha abbandonato il progetto a causa di divergenze con il regista, ed in seguito, a causa dei ritardi della lavorazione, anche Edward Norton si è visto costretto ad abbandonare il progetto per impegni già presi. Il progetto invece è piaciuto subito a Russell Crowe, che ha preso il posto di Pitt, e che viene affiancato da Ben Affleck, nel ruolo del politico. Il cast è stato completato da Helen Mirren, nel ruolo del coriaceo principale di Cal, Robin Wright Penn, nel ruolo della moglie di Collins, Rachel McAdams, nel ruolo della collega di Cal, ed inoltre da Jason Bateman e Jeff Daniels. La lavorazione del film ha avuto luogo tra gennaio ed aprile 2008 a Los Angeles e Washington D.C.

State of Play

(Usa/UK, 2009) Regia di Kevin Macdonald con Russell Crowe, Ben Affleck, Robin Wright Penn, Helen Mirren, Rachel McAdams, Wendy Makkena, Katy Mixon, Jeff Daniels, Maria Thayer, Viola Davis, Jason Bateman 118’, Universal Pictures, drammatico/ thriller

Play


30 aprile Dopo High School Musical 3, la Disney rilancia con un altro film per adolescenti tratto da una celebre serie tv: la favola di una giovanissima rock star che deve scegliere tra la gloria e la normalitĂ . Imperdibili i duetti amorosi di Miley con Lucas Till, altro divo in ascesa, giĂ visto in Walk The Line.


La giovanissima Miley Stewart (Miley Cyrus) cerca di destreggiarsi fra la scuola, gli amici e la sua identità segreta di pop-star; ma la crescente popolarità del suo doppio Hannah Montana inevitabilmente minaccia di prendere il sopravvento sulla sua vita, sprofondando la ragazza nel panico. Interviene suo padre Robbie Ray Stewart (Billy Ray Cyrus), che decide di riportare Miley nella piccolissima cittadina di Crowley Corners (Tennesse), dove ha trascorso i primi anni di vita, per farle ritrovare sè stessa e capire cosa è davvero importante nella vita. Il clima bucolico e spartano che inizialmente disprezza, le riserverà invece una avventura divertente e romantica che neanche Hannah Montana avrebbe mai immaginato di vivere.

Hannah Montana The Movie (Usa, 2009) Regia di Peter Chelsom con Miley Cyrus, Emily Osment, Jason Earles, Mitchel Musso, Moises Arias, Melora Hardin, Margo Martindale, Barry Bostwick, Peter Gunn, Lucas Till, Vanessa Williams, Billy Ray Cyrus Walt Disney, commedia

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Dopo l’uscita nelle librerie americane di Miles to Go, autobiografia che racconta le avventure di Miley Cyrus ora arriva anche il film sulla sua vita. E il tutto a soli 17 anni! Miley Ray Cyrus è nata a Nashville (Tennessee) il 23 novembre 1992. Il padre, Billy Ray Cyrus, è un famoso cantante country. All’età di undici anni Miley si presentò al provino della serie tv Hannah Montana per la parte della “migliore amica” Lilly Truscott, ma la Disney la giudicò “troppo esile”, così, d’accordo con il vice presidente di Disney Channel Gary Marsh, ottenne la parte di Zoe Stewart/Hannah Montana. In seguito il nome Zoe Stewart fu trasformato in Miley Stewart, nomignolo dell’attrice/cantante. Hannah Montana è una sitcom prodotta dalla Walt Disney, trasmessa in tutto il mondo. Il telefilm racconta le normali vicende di una giovane adolescente, Miley Stewart, che va a scuola, si diverte con gli amici e fa tutte le altre cose che fanno le sue coetanee. Ma, ad insaputa di tutti, di notte si trasforma in Hannah Montana, una famosa pop star con milioni di fan. Gli unici a conoscere la doppia vita di Miley sono suo padre, Robbie Ray Stewart, che è anche il suo manager, il fratello maggiore Jackson Stewart (Jason Earles), e i suoi due migliori amici, Lilly Truscott (Emily Osment) e Oliver Oken (Mitchel Musso). Ora questa storia è diventata un film, diretta da Peter Chelsom che porta il personaggio di Hanna Montana sul grande schermo per un’altra fantasiosa produzione targata Disney, dopo che abbiamo assistito, nel 2008, alla pellicola che riprendeva i suoi concerti in: Hannah Montana/Miley Cyrus: Best of Both Worlds Concert Tour per la regia di Bruce Hendricks. In molti vogliono capire se la Cyrus è solo una diva da piccolo schermo o se invece è davvero destinata ad una lunga carriera cinematografica. Riuscirà la Disney a bissare il successo planetario di High School Musical 3, con un altro film tratto da un’altra famosissima serie televisiva?


30 aprile

Cosa nasconde il passato degli X-Men? La storia di Wolverine, il piÚ amato e tormentato degli X-Men, protagonista di questo prequel/spin-off della saga , a ff o n da n e l l a violenza di chi è stato costretto a diventare una macchina da guerra.


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olo quindici anni fa, prima che entrasse a far parte degli X-Men, aveva una vita normale. Poi la sua rabbia diventa incontenibile a causa dell’assassinio della fidanzata Volpe d’Argento e dei suoi genitori. Ora lo vediamo al fianco di Victor Creed (Schreiber) alias Sabretooth, anche lui mutante, anche lui selvaggio come Wolverine, ma molto più perfido. I due compagni si ritrovano presto l’uno contro l’altro, quando il governo li arruola insieme ad altri mutanti nel programma Weapon X, per la creazione di super-soldati, gestito dal terribile Stryker (Danny Huston). E Wolverine capirà finalmente dove indirizzare la sua irrefrenabile sete di vendetta per le violenze e le mutazioni subite.

Uno dei punti di forza della saga di X-Men è stato il ricambio artistico alla regia dei vari episodi: da Zack Snyder, a Brett Ratner ed a Bryan Singer, per questo quarto capitolo il testimone è passato al sudafricano Gavin Hood, il cui dramma Tsotsi ha vinto l’Oscar nel 2006 per il miglior film straniero. Hugh Jackman torna nel ruolo che lo ha reso famoso la feroce macchina da guerra dagli artigli retrattili, e dalle straordinarie capacità di rigenerarsi. Prequel degli X-Men, il film racconta il passato violento di Wolverine, l’arruolamento nel programma Weapon X, ed il rapporto con Victor Creed, destinato a passare dall’amicizia all’odio. Nonostante il film sia sostanzialmente un character piece (una storia incentrata su un personaggio), nel suo percorso Wolverine incontra molti altri mutanti, alcune delle autentiche leggende degli XMen, oltre a Sabretooth, sono da segnalare Deadpool, interpretato da Ryan Reynolds, un supereroe dal grande senso dell’umorismo; Becco (Dominic Monaghan di Lost), dalla forza sovrumana e in grado di volare, e Gambit (Taylor Kitsch) capace di far esplodere qualsiasi cosa. Nel ruolo dell’eroina romantica Silver Fox, troviamo invece la giovane Lynn Collins. “Io vi devo tutto ragazzi! - ha scritto l’attore in una lettera indirizzata ai suoi fan - state certi che Wolverine sarà un film che vi emozionerà davvero”. “Per quel che riguarda i film precedenti – ha aggiunto l’attore che è anche produttore della pellicola girata in Australia e Nuova Zelanda - ho pensato che il personaggio fosse un pò troppo soft. Mi sono accorto che ci eravamo allontanati dalla vera essenza di Wolverine: lui è uno che è dovuto diventare cattivo per sopravvivere. Si tratta di un personaggio che mi ha sempre ricordato l’Ispettore Callaghan o Han Solo. Ha un sacco di difetti, ecco perché piace alla gente. Sta cercando duramente di capire chi è e cosa vuole. Ed è stato uno dei primi anti eroi dei fumetti“. Liev Schreiber che nel film è Creed, ha affermato: “Il mio personaggio lascia sbalorditi, è uno che non si scompone mai nonostante sia di una perfidia mostruosa. E’ molto shakespeariano. Mi ricorda l’Edmund di Re Lear”.

X-Men le origini: Wolverine

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(X-Men Origins: Wolverine, Usa/Australia/ Nuova Zelanda, 2009) Regia di Gavin Hood con Hugh Jackman, Ryan Reynolds, Liev Schreiber, Dominic Monaghan, Lynn Collins 97’, 20th Century Fox, fantasy/action


Pupi Avati

La mia spensierata gioventù

di Nicoletta Gemmi

Eravamo quattro amici al bar… ma io non potevo entrare! Ci dice subito il regista Pupi Avati. Il bar Margherita era un sogno per me, che allora avevo solo 16 anni, e non potevo far parte di quel gruppo al testosterone che lo frequentava. Bologna, 1954, Avati abitava di fronte a quel mitico luogo che si trovava in Via Saragozza. A 70 anni il regista firma il suo ‘amarcord’, per divertirsi, dare sfogo a ricordi e immaginazione, in una atmosfera leggera. Dal 3 aprile al cinema, distribuito da 01 Distribution. Signor Avati, da un pò di tempo ha deciso di lavorare moltissimo, ed inoltre spaziando in tutti i generi. E’ vero non sono mai stato così tanto prolifico e poterselo permettere è un gran bel privilegio. Perché essere prolifici vuole dire potere spaziare continuamente in ambiti che sono sempre diversi. Ed è anche vero che dopo un film duro, provante, come Il papà di Giovanna, non mi andava di ribadire, riconfermare, un clima plumbeo, struggente e drammatico come quello. Tra l’altro non credo nemmeno che sarebbe stata una scelta azzeccata. Io sono uno che ha bisogno continuamente di contraddirsi, di andare in un altrove che più lontano è, meglio è. Anche prima di Il papà di Giovanna avevo fatto un thriller con Il nascondiglio, e quindi, ho la necessità di fare sempre film diversi uno dall’altro. Nell’atteggiamento che io ho nei riguardi delle storie che racconto occorre essere sollecitati dalla differenza, altrimenti si rischia di cadere nella maniera o in una forma di rassicurazione eccessiva. Inoltre, io ho settant’anni, e le storie che voglio raccontare sono ancora tante. Così, mi devo sbrigare, non ho altra via. Quanto c’è di autobiografico in questo film? C’è lo sguardo di un ragazzo di 16 anni che osserva degli uomini più grandi di lui, all’incirca dei trentenni, che guarda con l’ammirazione ingenua, un po’ bambinesca, di uno che vede in questi clienti di un bar delle figure ‘fantastiche’. Dico ‘fantastiche’ ai miei occhi questi giovani si divertivano molto, facevano battute, guardavano le donne, prendevano in giro loro stessi… erano bizzarri. E il mio protagonista, che si chiama Taddeo, vede in questi individui i suoi eroi. Quindi di autobiografico c’è il mio sguardo. Sono io che sono molto più giovane di loro e che da grande vorrei diventare uno del bar Margherita, dato che in quegli anni ne ero escluso perché troppo piccolo. Poi fortunatamente, mi sono ricreduto. Ma, allora, mi sarebbe piaciuto terribilmente essere come loro. In particolare il personaggio che fa Diego

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Abatantuono, che è il leader, il boss del bar… lo ammiravo tantissimo. Ora, i giovani degli anni cinquanta visti oggi, non sembra che siano passati solo cinquant’anni, ma pare di avere trattato un argomento ambientato nell’Alto Medioevo. Perché i comportamenti, gli atteggiamenti, la dissipazione del tempo, la sconsideratezza, la mancanza di impegno, il disinteressarsi degli adulti, non esistono più. Il grande privilegio di quella generazione è stato proprio quello di non contare nulla. E questo ha permesso ad ognuno di loro di farsi la sua vicenda personale, che poi era limitata a quel microcosmo, ma era una possibilità che attualmente non esiste più. Come vede la gioventù di oggi? Se devo rispondere in generale, direi male. Mi spiego. La gioventù che racconto io rispetto a quella di oggi è cambiata in maniera sostanziale. Non per niente ho usato il termine Alto Medioevo, nonostante ci dividano solo cinquant’anni. Negli anni ’60 c’è stato il momento della consapevolezza, il momento in cui i giovani hanno iniziato a contare in modo sempre più prepotente, godendo di questa loro visibilità che gli è stata concessa, ma pagando anche un prezzo altissimo. Oggi il punto di riferimento di tutti, dai media al mercato, sono i giovani e, questo riflettore costantemente puntato su di te, lo paghi. Piace ai giovani, piace a tutti, questo è il messaggio che passa. Io sono cresciuto nella disattenzione e indifferenza, come il resto della gioventù di allora, ma non eravamo privi di prospettive come il mondo attuale, che trovo una scorrettezza estrema nei confronti dei nostri ragazzi. So che è anche scorretto il mio di atteggiamento, ma io vivo di una nostalgia crescente. Le piace il termine ‘amarcord’ per il suo film? Se facciamo riferimento al capolavoro di Federico Fellini mi piace da morire… Se, invece, come immagino si fa riferimento a quello che io racconto nel film, è appropriato fino ad un certo punto. Perché la storia è fatta dei miei ricordi ma anche, moltissimo, dalla mia immaginazione. Il passato ce lo ricordiamo come avremmo voluto che fosse.



Kiefer Sutherland

Un Generale di cartone di Marco Spagnoli

Negli ultimi otto anni il nome di Kiefer Sutherland è stato associato frequentemente a quello di Jack Bauer, agente segreto con la licenza di uccidere pur di proteggere gli Stati Uniti, protagonista della serie di culto 24. Un’icona dell’epoca post 11 settembre che ha elevato Sutherland al rango di superstar internazionale e che, al tempo stesso, ne ha messo a dura prova le notevolissime qualità umane ed interpretative. Nel primo film d’animazione interamente realizzato in 3D dalla DreamWorks Animation Mostri contro Alieni, Sutherland presta la voce al Generale W.R. Monger, un cacciatore di mostri che un’improbabile squadra di esseri molto diversi tra loro contro una letale minaccia aliena. Un personaggio esilarante che l’attore quarantaduenne ha interpretato con la simpatia e il carisma che gli sono noti e per il quale dice di avere avuto diverse fonti di ispirazione. Quanto è stato difficile recitare soltanto con la propria voce? Sono stato molto contento del fatto che i produttori non volevano che la mia voce suonasse come quella di Kiefer Sutherland o come quella di Jack Bauer. Mi hanno consentito di creare il tono adatto per un personaggio come quello del Generale W.R.Monger che io ho considerato subito come molto divertente. Per il suo stile mi sono ispirato al sergente di Full Metal Jacket di Stanley Kubrick che, in pratica, è come se stesse sempre urlando. Del resto il mio personaggio preferito dei cartoni animati è Yosemite Sam, l’amico – nemico di Bugs Bunny con i baffoni rossi e le pistole sempre in mano. Il suo generale ricorda anche un po’ l’interpretazione di George C. Scott, generale in un altro film di Stanley Kubrick: Il Dottor Stranamore… Dubito che George C. Scott si sia ispirato a Yosemite Sam… Effettivamente dal punto di vista di come si muove il Generale Monger credo che ci siano dei riferimenti al Dottor Stranamore. Mostri contro Alieni è, a tutti gli effetti, un film di fantascienza… E io adoro la fantascienza! E’ un genere che ti consente di affrontare la non realtà e i personaggi hanno una maggiore libertà di muoversi nell’ambito di territori del tutto nuovi e sconosciuti. Ogni cosa che ti sgancia un po’ dalla realtà ti consente di poterti esprimere al meglio ed essere più libero. Quanto è difficile passare da Jack Bauer al Generale W.R.Monger? Certo, tra una stagione e l’altra di 24 posso recitare in Mostri contro Alieni e divertirmi molto, ma mentre interpreto Jack Bauer devo restare concentrato su di lui, altrimenti ‘sono guai’. Quello che mi spaventa adesso, è tornare sul set il mese prossimo per girare la Stagione 8 che, forse , sarà anche l’ultima. Quando, poi, però, interpreto Jack Bauer

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per dieci mesi di seguito e riesco ad assumerne il ritmo e le varie routine, tutto diventa più spontaneo. E’ molto impegnativo essere Jack Bauer? Moltissimo. Dal punto di vista fisico devi allenarti per vari mesi per essere pronto. L’elemento psicologico è molto più complicato. Una stagione di 24 inizia ad essere girata con soli quattro episodi pronti. Gli altri vengono scritti in contemporanea sul set. Alle volte ci mettiamo insieme a lavorare su quegli scripts che sia noi che loro sappiamo non essere perfetti, per migliorarli il più possibile. E non sapere cosa accadrà al tuo personaggio e come sarà la prossima sceneggiatura crea un pò di ansia. Perché, oggi, la fiction televisiva è diventata così interessante e di successo? Voglia di Tenerezza, Gente Comune, Taps, Il Padrino e Il Braccio violento della legge: sono tutte espressioni di un cinema che non esiste più e che, soprattutto, non viene più prodotto. Da quando gli Studios non sono più posseduti da veri cineasti ed amanti del cinema, ma dalle corporations. Oggi Hollywood è proprietà di grandi compagnie come General Electric, Sony, Coca-Cola e il cinema è prodotto sulla base di scelte finanziarie che non hanno niente a che vedere con l’arte. Chi li fa oggi questi film? La televisione e canali come l’HBO che ha prodotto un film come The Gathering Storm che è uno dei miei preferiti degli ultimi anni. Non solo 24, ma show come Sex and the City, I Sopranos, The Wire, che hanno portato alle massime conseguenze quello che è stato iniziato quindici anni fa da una serie come E.R. che sin da subito ha imposto un approccio molto personale e che mi aveva immediatamente colpito. Parliamo del futuro di 24? L’ottava stagione, ragionevolmente, dovrebbe essere l’ultima. Poi, penso, che saremo finalmente pronti per realizzare un film destinato ad uscire al cinema. Staremo a vedere…


Chi nasce lupo ... di Marco Spagnoli

Hugh Jackman

“Wolverine è un personaggio difficile che mi ha sempre richiesto la maggiore dose di concentrazione rispetto a tutti gli altri che ho mai interpretato. Fisicamente devi allenarti molto, ma - al tempo stesso – il segreto sta nel riuscire ad interiorizzare la sua psicologia. Per me lui rappresenta una sorta di “getto di freddo”, sempre pronto ad esplodere e irrompere sui suoi nemici. Al suo interno c’è sempre l’inferno e - in questo - è molto diverso da me che sono una persona più socievole e spontanea.” Hugh Jackman parla così della sua ‘quarta volta’ da Wolverine, personaggio dei fumetti Marvel che dopo tre avventure con gli X men, ‘debutta’ in un film di cui è il protagonista solitario in quella che dovrebbe essere una serie di pellicole dedicate ai singoli supereroi e ai loro nemici come, la prossima incentrata sull’ambiguo Magneto interpretato da Sir Ian McKellen. Nel cast ci sono anche Ryan Reynolds e Liev Schreiber che seguono il soldato Logan nel suo viaggio alla scoperta del proprio passato e del mistero che lo ha trasformato nel letale mutante soprannominato Wolverine.

in costume e coperto di polvere bianca come chiedeva il copione del film di Baz Luhrmann e mi sono seduto con gli altri produttori e tecnici per parlare di Wolverine. Poi, dopo quarantacinque minuti, mi sono alzato e sono tornato sul set da Nicole Kidman. Un’altra pausa e sono tornato a finire la riunione lasciando ovunque, tracce del mio passaggio con impronte bianche dappertutto… Le riprese di Wolverine sono iniziate immediatamente dopo quelle di Australia, ma quando poi è finita la lavorazione per un mese non ho fatto nulla, perché altrimenti avrei avuto un collasso…

Cosa la lega, in particolare, a Wolverine? E’ il primo personaggio importante che ho interpretato in un film ed è l’ultimo che mi sarei mai atteso di portare sullo schermo: un supereroe tratto da un fumetto in una pellicola d’azione? Un’esperienza inattesa, per un ruolo che mi ha portato molta fortuna e che sono orgoglioso di avere interpretato sul grande schermo, in quanto psicologicamente molto interessante. Il primo film che ho fatto e che ha avuto grande successo è stato X men: da lì ho tentato sempre di cimentarmi con ruoli e personaggi differenti per tornare di tanto in tanto a questo personaggio.

Avete girato il film in Australia e Nuova Zelanda per facilitale il lavoro? In parte sì. In realtà, però, avevamo girato in Nuova Zelanda X men 2 e serviva la stessa ambientazione. Wolverine esplora il passato di Logan prima di diventare il supereroe che tutti conosciamo. Quindi, oltre che per facilitarmi le cose, aveva un certo senso per la storia. Del resto come produttore sentivo il bisogno di stare vicino il più possibile al progetto e non di dovere essere costretto a seguirlo a distanza.

Lei è molto coinvolto in questo film di cui è anche produttore: ha girato Wolverine, praticamente, subito dopo Australia… E’stata un’esperienza interessante, ma dura anche per me che sono abituato da sempre a lavorare molto. E’ stato un po’ come quando sei giovane e reciti ogni sera a teatro per un anno senza vacanza. Una vita di lavoro senza soluzione di continuità. Ricordo addirittura di avere avuto una riunione di produzione, mentre stavo girando una serie di scene di Australia negli Studios della Fox a Sidney. Non potevo mancare e così, durante la pausa, mi sono presentato interamente

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Come protagonista e produttore cosa le premeva di più? Desideravo ‘cambiare’ rispetto alla trilogia degli X men. Wolverine è un film completamente diverso che non doveva rischiare di essere trasformato in ‘X men 4 travestito’ . Per questo motivo era interessante cercare un nuovo set e un’altra ambientazione. Non volevo lo stesso regista, né il medesimo direttore della fotografia e la stessa troupe. Wolverine doveva essere, come è diventato, un qualcosa di completamente nuovo e diverso. Un po’ come Casino Royale per la saga di 007: non uno spin off o un seguito, bensì un progetto nuovo. In questo senso la Nuova Zelanda ci ha permesso di dare alla nostra storia un orizzonte più vasto di quanto avremmo avuto in Canada.

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DVD DEL MESE Ultimatum alla Terra

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’edizione in Blu-ray di Ultimatum alla Terra, remake con Keanu Reeves diretto dal regista Scott Derrickson dell’originale di Robert Wise include anche il formato tradizionale in Dvd. 20th Century Fox Home Entertainment lancia una nuova strategia di vendita del formato di ultima generazione Blu-ray, affiancandolo al tradizionale Dvd, scegliendo un titolo che appaga in pieno le aspettative sull’alta definizione. L’edizione speciale di Ultimatum alla Terra include dunque il disco Blu-ray con il film e tutti i contenuti speciali in alta definizione, più il film in formato Dvd senza gli extra. Il prezzo di questo nuovo formato, Blu-ray + DVD, rimane invariato rispetto ad un normale prodotto Blu-ray ovvero 26.90 Euro. In un’unica confezione e ad un prezzo competitivo, il consumatore farà entrare nella propria casa tutti i formati disponibili per l’intrattenimento domestico: il film in alta definizione (Blu-ray) ed il tradizionale Dvd da potere

portare in giro, magari sul Laptop oppure da regalare agli amici. Il film è il rifacimento contemporaneo dell’omonimo classico di fantascienza del 1951, la celebre scienziata Helen Benson (Jennifer Connelly) si ritrova faccia a faccia con un alieno chiamato Klaatu (Keanu Reeves) che ha viaggiato nell’universo per avvertire l’umanità di un’imminente crisi globale. Quando alcune forze che sfuggono al controllo di Helen ritengono ostile l’extraterrestre e gli negano la possibilità di parlare ai leader del mondo come aveva richiesto, lei e il figliastro Jacob (Jaden Smith) scoprono rapidamente le conseguenze mortali della frase di Klaatu che si reputa “un amico della Terra”. Ora Helen deve trovare un modo di convincere questa entità che è stata inviata per distruggerci che l’umanità in realtà merita di essere salvata. Ma potrebbe essere troppo tardi. Il processo ha avuto inizio.

Parla il regista Scott Derrickson

Robert Wise nel 1951, interpretato da Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Kathty Bates e John Cleese in cui l’alieno Klatu chiede ai terrestri di smetterla di distruggere le risorse e l’habitat del pianeta dove vivono. “E proprio in virtù di questo cambiamento, un remake aveva decisamente senso. Riguardando il film originale mi piaceva molto il modo in

“Ci sono certi film di cui non andrebbe mai fatto il remake, mentre nel caso di Ultimatum alla Terra, ho pensato che fosse possibile attualizzare la sua storia ambientandola oggi.” Così Scott Derrickson, racconta la genesi della pellicola ispirata al grande classico diretto da

Imperdibili in alta definizione sono soprat-

Edizione Speciale con Blu-ray e Dvd tradizionale ULTIMATUM ALLA TERRA - ED. SPECIALE

BLU-RAY + DVD include: -Il DVD del film Ultimatum alla terra -BLU-RAY del film Ultimatum alla Terra e i seguenti Contenuti Speciali in alta definizione. Manufatti di Klaatu mai visti: ultimatum alla terra - versione PICTURE IN PICTURE o Scene tagliate o Costruite il vostro Gort o Ripensare Ultimatum alla Terra o Scrutare il cielo: alla ricerca di vita extraterrestre o Il giorno in cui la terra era “verde” o Commento dello sceneggiatore David Scarpa o Trailer cinematografico o Galleria fotografica: -Arte concettuale

-Storyboard -Foto di produzione CARATTERISTICHE TECNICHE BLU-RAY: Audio: Italiano 5.1 DTS; Inglese 5.1 DTS HD Master Audio; Francese 5.1 DTS; Russo 5.1 DTS; Ucraino 5.1 Dolby Digital. Sottotitoli: Italiano, inglese per non udenti, Francese, Russo, Ucraino, Olandese, danese, Finlandese, Norvegese, Svedese, Estone, Lituano, Lettone. Menù: Italiano, Inglese, Francese,Russo, Olandese. CARATTERISTICHE TECNICHE DVD: Audio: Italiano 5.1 Dolby digital; Inglese 5.1 Dolby digital; Spagnolo 5.1 Dolby digital Sottotitoli: Italiano, Inglese, Spagnolo Menù: Italiano, Inglese, Spagnolo

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tutto le creazioni del regista Scott Derrickson e del suo team di visual designers che hanno dato vita ad eccezionali effetti visivi in computer grafica, con un’attenzione particolare per i tre elementi chiave del film: il robot gigante Gort, la veste dell’alieno e la navicella con la quale Klaatu arriva sulla terra. cui commentava le istanze sociali di quegli anni. ... Chi l’ha visto allora è rimasto soprattutto spaventato. E’ stato, senza dubbio, uno dei film più terrorizzanti degli anni Cinquanta che ha segnato diverse generazioni. E’ stato l’equivalente di quello che ha rappresentato Lo Squalo per la mia generazione…”


di Marco Spagnoli

Il passato è una terra straniera

DVD

Di Daniele Vicari con Elio Germano, Michele Riondino, Chiara Caselli, Valentina Lodovini, Marco Baliani, Daniela Poggi Audio DD 5.1: Italiano Sottotitoli: Italiano per non udenti Extra: Rumori di fondo (Making of); Interviste al regista, agli attori, all’autore del romanzo Gianrico Carofiglio, Scene tagliate, Trailer

Studente modello, figlio di intellettuali borghesi, Giorgio conduce la vita normale e ordinaria di un ragazzo di ventidue anni. Una vita senza crepe, almeno in apparenza, fino a quando una sera incontra Francesco. Bello ed elegante, Francesco esercita su uomini e donne un fascino misterioso e oscuro. Per vivere gioca a carte, sa vincere, ma più che fortunato è un abile baro e sembra avere in mano le chiavi per il successo. Giorgio diventa amico di Francesco, ma anche suo complice... 01 Distribution - € 19,90

Miracolo a Sant’Anna

di Spike Lee con Derek Luke, Michael Ealy, Pierfrancesco Favino, Valentina Cervi Audio DD 5.1: Inglese, Italiano Sottotitoli: Italiano per non udenti Extra: La Storia, la Memoria: Sant’Anna di Stazzema - 12 Agosto 1944, Sant’Anna di Stazzema - 12 Agosto 1944: l’Eccidio, Scene tagliate, Galleria fotografica, Trailer Ambientato in Toscana nel 1944, è la storia di quattro soldati afroamericani della 92ª Divisione “Buffalo Soldiers” dell’esercito statunitense - interamente composta da militari di colore - che rimangono bloccati in un piccolo paese al di là delle linee nemiche, separati dal resto dell’esercito, dopo che uno di loro ha rischiato la vita per trarre in salvo un bambino italiano. Asserragliati sulle montagne toscane con i tedeschi da un lato ed i superiori americani incapaci di gestire gli eventi dall’altro, i soldati riscoprono una dimenticata umanità tra gli abitanti del paese, insieme ad un gruppo di partigiani e grazie all’innocenza ed al coraggio del bambino italiano, il cui affetto dona loro un segnale di speranza per riuscire ad andare avanti. 01 Distribution - € 19.90

La Fidanzata di Papà

di Enrico Oldoini con Simona Ventura, Massimo Boldi, Natalia Bush, Elisabetta Canalis, Max Cavallari, Nino Frassica, Biagio Izzo, Enzo Salvi Audio DD 5.1: Italiano Sottotitoli: Italiano per non udenti Extra: Dietro le quinte, Scene tagliate, Intervista a Massimo Boldi, Intervista a Simona Ventura, Trailer cinematografico originale Un bambino sta per nascere. I futuri genitori, Barbara e Matteo, sono due ragazzi italiani che vivono e lavorano a Miami, dove gestiscono un ristorante sul mare mentre atte. Matteo è gelosissimo della sua fidanzata, ma in realtà è Barbara che dovrebbe guardarsi da quella seduttrice di Felicity che insidia da sempre il suo Matteo. Massimo, il padre di Matteo, titolare di un albergo nel centro di Cortina, è un uomo allegro, imprevedibile e stralunato… Medusa Video - € 15,90

Bolt - Un eroe a quattro zampe

Di Byron Howard & Chris Williams (Animazione) con le voci originali di John Travolta, Miley Cyrus, Malcolm McDowell, James Lipton Audio DD 5.1: Italiano, Inglese Sottotitoli: Italiano, Inglese Extra: Scene Eliminate, Una nuova razza di registi: il viaggio dei realizzatori del film; Attore, parla! Le voci di Bolt; Creare il mondo di Bolt; In studio con John Travolta e Miley Cyrus; Cortometraggio extra “Super Rhino”

Bolt è la stella del più famoso programma di Hollywood. l’unico problema è che lui pensa sia tutto reale. Quando il super eroe è accidentalmente spedito a New York e separato da Penny, la sua co-star e padrona, Bolt si mette all’opera per trovare la strada per tonrare a casa. Insieme al simpaticissimo Rhino, fan numero 1 di Bolt ed alla gattina randagia Mittens, Bolt parte per una magnifica avventura durante la quale scoprirà che non ha bisogno di super poteri per essere un eroe. Walt Disney Motion Pictures Home Entertainment - € 22.00


LE BATTUTE di Boris Sollazzo

“La mia sorellina troia dice che MySpace è come le Chat per scopare” “ Beh, ma che dovrei fare scusa? Insomma le cose sono cambiate le persone non si conoscono più dal vivo, ormai, organicamente. Se voglio affascinare in qualche modo il sesso opposto non vado dal parrucchiere, aggiorno il mio profilo. Le cose stanno così”

la matassa

“Sai? Sei uno stronzo se stai con una donna troppo a lungo e non la sposi. Ma poi te la sposi e sei uno stronzo per averla sposata prima di essere pronto. Cazzo, non lo so”

La matassa

“Signore, parliamoci chiaro, per voi l'Italia è la casa più bella, ma non avete le chiavi. Io vi do il piede di porco” “Oggi la malattia fa passi da gigante” “Quella è la medicina” “Vabbè, diciamo che camminano di pari passo”

“Se un uomo ti dà il suo numero invece di chiederti il tuo, non gli piaci” “Ha preso il mio prima, ma poi mi ha dato..” “E poi, se un uomo vuole trovarti, credimi, ti troverà. Io una volta ho chiamato 55 Lauren Bells prima di trovare quella giusta” “Questa è forte. E poi?” “Ho scoperto che alla luce del sole aveva il culo troppo grosso” “È la tua innata sensibilità che ti rende irresistibile per le donne?” “Tu credi essere forte perché le donne sono intercambiabili per te? Sicuramente non soffrirai o non ti renderai ridicolo ma così non ti innamorerai mai. Tu non sei forte. Tu sei solo, Alex. Io farò una serie infinita di cazzate, ma so di essere più vicina all'amore di quanto non lo sia tu”

“Grazie per i vostri baci e i vostri abbracci coi quali mi avete trasmesso il vostro affetto. E sicuramente qualcos’altro” “Il tempo è galantuomo, ma a volte è carogna”

Fortapàsc

Gran Torino

“Ehi vecchio, tornatene a casa” “Certo, prima ti faccio un buco in faccia, poi torno a casa e dormo come un pupo. Con quelli come te ci facevamo i sacchetti di sabbia in Corea” “Avete mai fatto caso che a volte si incrocia qualcuno che non va fatto incazzare? Bene quello sono io” “È una cosa comune, le donne hmong si adattano meglio. Le ragazze vanno al college, i ragazzi in galera”

la verita' e' che non gli piaci abbastanza

“E chi lo dice che era Carmine Alfieri?” “Sembrava proprio lui” “Ah, e allora ci apriamo a quattro colonne: ci sembrava Carmine Alfieri”. “Siamo quasi sicuri” “Addirittura? Abbiamo l’esclusiva, quindi. E allora cinque colonne: siamo quasi sicuri fosse Carmine Alfieri”

“Dio santo, ho più cose in comune con questi musi gialli che con quei depravati della mia famiglia. Cristo santo”

La verità è che non gli piaci abbastanza

“Senti so com'è quando si scarica una donna- okay? Io lo faccio spesso e volentieri. Perciò fidati di me, se ti dico che se un uomo ti tratta come se non gliene fregasse un cazzo di te non gliene frega un cazzo davvero. Senza eccezioni” gran torino


DEL MESE “Poteva essere bella quella pioggia, poteva fare un po’ di pulizia. Ma a Torre anche l’acqua si trasforma subito in fango”

racconti incantati

L'entreneuse Marcella venne presentata come studentessa modello agli amici del bar: “ è qui a Bologna per fare l'università...”spiegò Manuelo “ E a quale facoltà vuole iscriversi ?” “ beh...per cominciare un po' a tutte...” chiarì Marcella nell'approvazione generale.

“Io la capisco, Siani, pure io da giovane volevo cambiare il mondo. Poi passano gli anni e tutto diventa più chiaro” “Ah, per questo è diventato socialista”

Regola numero sette del Bar Margherita: “Nella classifica del bar, al quarto posto ci sono i finocchi,al terzo i democristiani,al secondo i comunisti, e al primo quelli che invece di parlare cercano una che gliela dà”

“Dai retta a Sasà, Giancà, questo non è un paese per giornalisti giornalisti, ma per giornalisti impiegati”

Racconti incantati

“Ora vi racconterò una storia. Ma come sanno tutti i bravi narratori, prima di cominciare è meglio assicurarsi che il pubblico sia attento. Siete seduti comodamente? Qualcuno ha bisogno di andare in bagno? Ah, lei, signore, lì in fondo? Beh, la trattenga. Siete pronti?” “Cosa mi è piombato in testa adesso?” “Soltanto Pallocchio, il porcellino d'india” “Perché lo chiamate Pallocchio?” “Per i suoi occhi grossi” “Wow! Grossi? Sarebbero enormi persino su un dinosauro. Sono degli occhi o delle palle da bowling?” “Credi che tornerà, il mio papà?” “Uh, bella domanda, io penso che deve avere avuto una specie di disfunzione mentale per non voler passare con voi due ogni singola giornata. Ma una cosa è certa, avrete sempre vostra madre, avrete sempre questa ragazza, che vi farà compagnia. E me, io non vado da nessuna parte. Okay? Sono come la puzza dei vostri piedi, sarò sempre nei paraggi”

Gli amici del Bar Margherita “No il seno non me lo tocchi...” “Mica te l'ho toccato...” “Col pensiero me l'hai toccato, se vuoi toccarmelo prima ci fidanziamo poi me lo tocchi di sotto e di sopra...”. “Va bene ci fidanziamo e te lo tocco di sopra e di sotto, però subito...”

“Mi sono sognato che mi mangiavo un piatto di bulloni. Poi li condivo con l’olio, con il super sint.. mi sono rimasti qua. Pensa te i bulloni nel sogno, forse ho fame”

gli amici del bar margherita

rocknrolla

“Ma dove ti sei nascosto.. eh?” “Non faccio altro che scrivere” “Si tutto il giorno…la notte come il giorno si” “La prossima settimana consegno eh? Ho appena finito di scrivere un pompino…vacca boia!” “Che pompino hai scritto oggi?” “D’autore…nella neve…di notte” “Un pompino bianco” “Non muoio secco ai tuoi piedi per una sigaretta. La mia ragazza mi ha lasciato. Ho avuto un infarto e non riesco a lavorare come voglio” “Perché ti ha lasciato?” “Cazzo di domanda..Ohhh finalmente fumo” “Finalmente ridi” “Una serata meravigliosa”

RockNrolla

“Ho letto la vostra inserzione sugli occhiali K, ma fanno vedere le donne nude solo in Svizzera o anche in Italia ...e a Bologna funzionano ? Per averli immediatamente?“ “Volevo chiederti se ti piacerebbe uscire ...”. “Da dove ? “ “Ma no, con qualcuno” “ mica con te ...” “ scherzi no...mica con me...” “ beh allora si”

Questione di cuore

In un museo. “Ho un quadro uguale a casa, ma nel mio c'è un uomo che pesca” “Dalle tue parti questo si chiama umorismo?” “Dalle tue questa si chiama arte?” “June, tesoro, quante volte è morto Johnny Quid?” “E' la terza volta quest'anno” “Non c'è niente di male a essere finocchio, Bob, o gay come vuoi chiamarlo. Dentro (in galera) è pieno di gente come te, ti piacerà” “Dovevi ammazzarlo il rospo invece di sputarlo!” “One Two sono in debito con te. Questi tirano più di una macchina di formula 1!” “Dicono che ti godi una nave solo per due giorni. Quella in cui la compri e quella in cui la vendi”


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