Primissima febbraio 2011

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www.primissima.it rivista programma dei cinema

Toni Servillo e gli intrighi

febbraio 2011

finanziari del Gioiellino Sono il numero quattro

unknown - senza identitĂ

I viaggi di Gulliver

Il Grinta

LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM


WARNER BROS. PICTURES PRESENTA IN ASSOCIAZIONE CON DARK CASTLE ENTERTAINMENT UNA PRODUZIONE PANDA LIAM NEESON DIANE KRUGER JANUARY JONES AIDAN QUINN E FRANK LANGELLA “UNKNOWN - SENZA IDENTITÀ”(UNKNOWN) MUSICADI JOHN OTTMAN E ALEXANDER RUDD COSTUMIDI RUTH MYERS MONTAGGIODI TIM ALVERSON SCENOGRAFIADI RICHARD BRIDGLAND TRATTO DAL ROMANZO DIRETTORE DELLA PRODUTTORI DI DIDIER VAN CAUWELAERT ESECUTIVI SUSAN DOWNEY STEVE RICHARDS SARAH MEYER PETER MCALEESE FOTOGRAFIA FLAVIO LABIANO PRODOTTO DIRETTO SCENEGGIATURA DA JOEL SILVER LEONARD GOLDBERG ANDREW RONA DA JAUME COLLET-SERRA DI OLIVER BUTCHER & STEPHEN CORNWELL FEBBRAIO 2011

www.unknownfilm.it


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nomination agli oscar 2011

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Burlesque

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i film del 4-11-18 febbraio

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Gianni e le Donne

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i film del 18 - 25 febbraio

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Il Padre e lo Straniero

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I fantastici viaggi di Gulliver

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Amore & altri rimedi

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Into Paradiso

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Il Grinta

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Sanctum 3d

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sono il numero quattro

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Another Year

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Unknown – Senza identità

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Il truffacuori

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Il Gioiellino

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rivista programmma dei cinema • anno 22 n.2 - febbraio 2011 Free magazine nato il 1 giugno 1990 distribuito gratuitamente nelle sale cinematografiche italiane

Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000

Art direction e Grafica Luca Foddis luca.foddis@primissima.it Patrizia Morfù patrizia.morfu@primissima.it hanno collaborato a questo numero Nicoletta Gemmi, Marco Spagnoli, Cristina Marella Palmieri Calendario a cura di Nicoletta Gemmi

stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini Redazione e pubblicità

Primissima Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it LA RIVISTA IN ESCLUSIVA NELLE SALE ASSOCIATE ANEC


Oscar 2011: le Nomination Arrivano le nomination agli Oscar, e con un tempismo perfetto, escono anche le pellicole candidate. A parte qualcuna (vedi The Social Network, Toy Story 3 e Inception) già uscite precedentemente. Su un punto quasi tutti concordano: la qualità complessiva dei film è straordinariamente buona, quindi non sarà facile scegliere. In questa fase il numero delle candidature rappresenta in modo evidente le chance complessive. Ma non è certamente una garanzia. Anche perché l’aver riportato a 10 il numero dei candidati nella categoria ‘miglior film’ rende più difficili tutte le scommesse. E promuove di fatto la categoria ‘miglior regia’ come il principale indicatore di base. In quest’ultima cinquina quasi certamente c’è anche il ‘miglior film’, ma non provate a scegliere. Sono cinque cavalli da corsa, e tutti possono vincere. D’altro canto è improbabile che Il discorso del Re, che ha ottenuto 12

nomination, esca a mani vuote. Ma questo non significa che abbia una corsia preferenziale nelle categorie maggiori. Dove, una volta tanto, conta solo il talento. I bookmaker danno favorito Colin Firth (Il discorso del re) per la statuetta di miglior attore protagonista e Natalie Portman (Il Cigno nero) per quella di miglior attrice protagonista. Tra i non protagonisti Christian Bale (The Fighter) e Hailee Steinfeld (Il Grinta) sarebbero in pole. Ma gli stessi bookmakers danno quote bassissime, perché l’incertezza regna sovrana. Da notare lo sdoganamento

Gli Oscar 2011 saranno consegnati il 27 febbraio al Kodak Theatre di Hollywood (diretta Sky domenica 27 febbraio dalle 23.55). I più nominati: Il Discorso del Re (12) Il Grinta (10) The Social Network (8) Inception (8) The Fighter (7) 127 Ore (6) Cigno Nero (5) Toy Story 3 (5) I Ragazzi Stanno Bene (4) Winter’s Bone (4)

Miglior film
“Cigno Nero”
“The Fighter” 
“Inception” 
“The Kids Are All Right” 
“The King’s Speech” 
“127 Hours” 
“The Social Network” 
“Toy Story 3” 
“True Grit” 
“Winter’s Bone” 
 Miglior regia
“Cigno Nero” Darren Aronofsky;
“The Fighter” David O. Russell;
“The King’s Speech” Tom Hooper
;“The Social Network” David Fincher
;“True Grit” Joel Coen and Ethan Coen Miglior attore protagonista
Javier Bardem - Biutiful;
Jeff Bridges - Il Grinta - la vendetta;
Jesse Eisenberg - The Social Network; Colin Firth - Il Discorso del Re; James Franco 127 Ore
 Miglior attrice protagonista
Annette Bening - I Ragazzi Stanno Bene; Nicole Kidman - Rabbit Hole;
Natalie Portman - Cigno Nero;
Michelle Williams - Blue Valentine;
Jennifer Lawrence - Winter’s Bone Miglior attore non protagonista
Christian Bale - The Fighter;
John Hawkes - Winter’s Bone;
Jeremy Renner - The Town;
Mark Ruffalo - I Ragazzi Stanno Bene;
Geoffrey Rush - Il Discorso del Re
 Miglior attrice non protagonista
Amy Adams - The Fighter; Helena Bonham Carter - Il Discorso del Re;
Melissa Leo - The Fighter;
Hailee Steinfeld - Il Grinta- La vendetta;
Jackie Weaver - Animal Kingdom

di Toy Story 3, candidato non solo come ‘miglior film d’animazione’, ma anche come ‘miglior film’ (oltre che come miglior sceneggiatura non originale). Anche nella categoria miglior film straniero (dove il candidato italiano La prima cosa bella di Virzì era stato già eliminato) la scelta è difficilissima, tra il film canadese La donna che canta (Incendies), il danese In un mondo migliore e lo spagnolo Biutiful. L’unica candidatura italiana arriva grazie al film di Guadagnino Io sono l’amore: Antonella Cannarozzi per Migliori costumi. A lei in particolare vanno tutti i nostri auguri.



Calendario 4 febbraio

Biutiful 1 Nomination

(Spagna/Messico, 2010) Regia di Alejandro Gonzalez Inarritu con Javier Bardem, Maricel Álvarez, Eduard Fernández, Diaryatou Daff, Cheng Tai Shen 147’, Universal Pictures, drammatico

Femmine contro maschi (Italia, 2010) Regia di Fausto Brizzi con Ficarra & Picone, Claudio Bisio, Francesca Inaudi, Nancy Brilli, Luciana Littizzetto, Emilio Solfrizzi 100’, Medusa, commedia

Grazie al talento di Bardem (premiato a Cannes come miglior attore protagonista) il regista Alejandro Inarritu incornicia un altro sconvolgente capitolo del cinema del dolore. Uxbal si scopre malato terminale per un cancro alla prostata e decide di occuparsi del futuro dei suoi due bambini e di Marambra, la sua ex-moglie bipolare e dei tanti affari più o meno legali lasciati in sospeso. In una Barcellona lurida ed equivoca, Uxbal attende la morte con feroce rassegnazione. Arriva la seconda parte della commedia ‘doppia’ di Fausto Brizzi con un cast stellare e un gioco di incastri che incrocia vite e destini dei protagonisti di tre storie. Dopo vizi e ossessioni degli uomini, raccontati in Maschi contro femmine, arrivano le nevrosi femminili ‘alla ricerca dell’uomo ideale’. Tornano quasi tutti i personaggi, ma con pesi diversi nella storia. Tra le new entry Ficarra & Picone che si esibiscono come esilaranti epigoni dei Beatles.

11 febbraio

Senna (UK, 2010) Regia di Asif Kapadia 100’, Universal Pictures, documentario/biografico

Un documentario per ripercorrere la storia del grande Ayrton Senna. Attraverso molti inediti documenti, concessi dalla famiglia, e le registrazioni televisive dell’epoca, viene descritta la sua complessa figura, le sue straordinarie imprese in Formula 1, la sua generosità, la sua religiosità, che l’hanno reso un eroe nazionale nel suo paese, il Brasile oltre al pilota più amato della storia dell’automobilismo. La sua morte prematura avvenne durante il Gran Premio di San Marino del 1994.

Rabbit Hole (Usa, 2010) 1 Nomination Regia di John Cameron Mitchell con Nicole Kidman, Aaron Eckhart, Sandra Oh, Dianne Wiest, Jon Tenney 91’, Videa – C.D.E., drammatico

Per Becca e Howie Corbett perdere il figlioletto di quattro anni ha significato smarrire il senso della vita. Il bimbo, vittima di un incidente stradale, era il centro della loro esistenza e con il tempo, il vuoto causato dal peggiore dei lutti ha distanziato la coppia, aprendo ferite ancora più remote.

18 febbraio

Cigno nero - Black Swan (Black Swan, Usa, 2010) 5 Nomination Regia di Darren Aronofsky con Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder 108’, 20th Century Fox, drammatico/thriller

Come lo sai (How Do You Know, Usa, 2010) Regia di James L. Brooks con Reese Witherspoon, Owen Wilson, Paul Rudd, Jack Nicholson, Kathryn Hahn 100’, Sony Pictures, commedia

Winter’s Bone 4 Nomination

(Usa, 2010) Regia di Debra Granik con Jennifer Lawrence, John Hawkes, Kevin Breznahan, Lauren Sweetser, Isaiah Stone 110’, Bolero Film, drammatico/thriller

Space Dogs 3D (Russia, 2010) Regia di Inna Evlannikova, Svyatoslav Ushakov 75’, OneMovie, animazione

Nina, ballerina del New York City Ballet, vuole ad ogni costo ottenere il ruolo da protagonista in una messa in scena del Lago dei cigni. Timida e gentile, è perfetta per interpretare il lato puro e innocente della principessa trasformata in cigno bianco da un sortilegio, ma per ottenere la parte deve riuscire a calarsi anche nella ambigua sensualità del cigno nero, un ruolo che calza perfettamente con la personalità della sua concorrente (Mila Kunis). Quando l’età mette fine alla sua appassionata carriera nel softball, Lisa Jorgenson entra in confusione. Per distrarsi va a vivere con un vanaglorioso campione di baseball, Matty, che per lei è disposto a mettere la testa a posto. Nel frattempo incontra uno più sfigato di lei, George, mollato dalla ragazza, prossimo alla bancarotta e nei guai con il fisco a causa di una frode finanziaria. Chi sarà l’uomo giusto per Lisa? Una favola nerissima, ambientata nelle zone più remote del Missouri, in mezzo ad un’umanità di reietti e di poco di buono. Ree ha diciassette anni ed è alla disperata ricerca del padre, scomparso dopo aver impegnato la casa di famiglia per pagarsi la cauzione. Scontrandosi contro il muro di omertà, menzogne e minacce innalzato dai vicini, la ragazza mette a repentaglio la sua stessa vita pur di salvare la madre malata e i suoi fratelli più piccoli. In Italia lo abbiamo conosciuto con il nome di Laika, il cane femmina che il 3 novembre 1957 lasciò la Terra a bordo di una capsula spaziale sovietica. Adesso un divertente cartone, il primo in 3D prodotto in Russia, prende spunto da quella vicenda per raccontare la storia di due cani russi volati nello spazio, due meticci scelti intenzionalmente dal regime socialista sia perchè i meticci hanno maggiori capacità di sopravvivenza rispetto ai cani di razza, e sia per motivi ideologici, vista l’affinità tra meticci e proletari.


The Shock Labyrinth: Extreme 3D (Senritsu meikyû 3D, Giappone, 2009) Regia di Takashi Shimizu con Yûya Yagira, Ai Maeda, Suzuki Matsuo, Misako Renbutsu, Ryo Katsuji, Erina Mizuno 100’, Wave Distribution, horror

127 Ore 6 Nomination (127 Hours, Usa/UK, 2010) Regia di Danny Boyle con James Franco, Amber Tamblyn, Kate Mara, Clémence Poésy, Kate Burton 94’, 20th Century Fox, biografico/drammatico

Manuale d’amore 3 (Italia, 2010) Regia di Giovanni Veronesi con Robert De Niro, Carlo Verdone, Michele Placido, Donatella Finocchiaro, Valeria Solarino 100’, Filmauro, commedia

Ramona and Beezus (Usa, 2010) Regia di Elizabeth Allen con Joey King, Selena Gomez, John Corbett, Bridget Moynahan, Ginnifer Goodwin 103’, 20th Century Fox, commedia

Una ragazza ritorna misteriosamente a 10 anni dalla sua scomparsa, avvenuta durante una gita al lunapark. Gli amici l’accolgono sorpresi e felici, ma sono costretti a portarla d’urgenza in ospedale per un improvviso collasso. L’ospedale si rivelerà pero’ un luogo da incubo, un terrificante e mortale labirinto degli orrori...

25 febbraio Un venerdì sera dell’aprile del 2003 il ventiseienne Aron Ralston parte per lo Utah per trascorrere un weekend tra le stupefacenti cime del remoto Canyonlands National Park. Ma dopo una caduta rovinosa il ragazzo si ritrova bloccato in un cunicolo, con un braccio schiacciato da un masso distaccatosi dalla roccia. Per cinque giorni lotterà con tutte le sue forze per liberarsi. Questa è la sua storia. Arrivata al terzo capitolo la saga di Veronesi si arricchisce della star Robert De Niro, protagonista di uno dei tre episodi, che raccontano le diverse età dellamore. Nel primo (Giovinezza) un giovane avvocato prossimo alle nozze si innamora perdutamente di una donna provocante e misteriosa. Nel secondo (Maturità) un popolare giornalista tv, pentito dopo un incontro fatale, cerca di liberarsi della scomoda compagnia. Nel terzo (Oltre) un attempato professore americano di Arte, residente in Italia, riscopre improvvisamente e inaspettatamente l’amore. Tratto dall’omonima serie di libri per ragazzi di Beverly Claery, narra la storia di due sorelline dispettose, la piccola e pestifera Ramone e l’adolescente Beatrice “Beezus”. Nei panni di Beatrice la nuova icona delle adolescenti americane Selena Gomez, la fidanzata di Justin Bieber.

Carissima me (L’âge de raison, Francia/Belgio, 2010) Regia di Yann Samuell con Sophie Marceau, Jonathan Zaccaï, Marton Csokas, Michel Duchaussoy, Thierry Hancisse, Déborah Marique, Christophe Rossignon 97’, Videa – C.D.E., commedia romantica

Burke & Hare - Ladri di cadaveri (Burke & Hare, UK, 2010) Regia di John Landis con Simon Pegg, Andy Serkis, Isla Fisher, Jessica Hynes, Tom Wilkinson 91’, Archibald Enterprise Film, commedia/thriller

Body (Thailandia, 2007) Regia di Paween Purikitpanya con Arak Amornsupasiri, Ornjira Lamwilai, Kritteera Inpornwijit, Patharawarin Timkul 125’, Wave Distribution, horror

Piranha 3D (Piranha, Usa, 2010) Regia di Alexandre Aja con Adam Scott, Elisabeth Shue, Eli Roth, Christopher Lloyd, Steven R. McQueen, Ving Rhames, Richard Dreyfuss 88’, Bim, azione/thriller/horror

Margaret è una donna in carriera dal pugno di ferro. Per il suo quarantesimo compleanno, le arrivano delle lettere che lei aveva scritto all’età di sette anni. Rileggendole una ad una, scoprirà con notevole rammarico di essere diventata il contrario di quello che desiderava da bambina...

Nella Edimburgo del XIX° secolo due bizzarri beccamorti vendono cadaveri alla facoltà di medicina. Un lavoro come un altro. Ma la richiesta cresce a dismisura ed i due solerti procacciatori non si arrendono. Terminate le scorte di morti naturali, provvederanno in prima persona a dare un aiutino alla scienza. Una black comedy firmata John Landis. Ogni notte, il giovane Chon è tormentato da incubi terrificanti nei quali vede una ragazza che gli chiede aiuto prima di essere uccisa. L’incubo irromperà nella realtà in seguito ad una nuova apparizione, in sogno, di un indizio relativo alla cella di un un obitorio, la numero 19, nella quale è conservato il cadavere di una ragazza.

Don’t Scream... Just Swim! Nel 1978 ci pensarono Lo squalo di Spielberg e Piraña di Joe Dante a far fuggire i vacanzieri. Oggi c’è Piranha 3D! Lago Vittoria, d’estate il luogo si riempie di studenti che hanno voglia di divertirsi e nuotare in limpide acque. Peccato che, a causa di una scossa sismica, si liberano dei terrificanti piranha e, la carneficina, è inevitabile.



Il classico di Jonathan Swift mostra la sua faccia goliardica nel nuovo adattamento firmato da Rob Letterman (Monsters Vs. Aliens), che si cimenta con attori veri e reinventa in 3D il personaggio di Lemuel Gulliver, più grosso, più imbranato e soprattutto più divertente di quanto Swift lo avesse mai immaginato.

Lemuel Gulliver è un semplice addetto alla posta di un quotidiano di New York con il sogno di diventare un grande scrittore di viaggi. L’occasione si presenta quando Darcy, redattrice del giornale, gli offre l’opportunità di scrivere un reportage sul triangolo delle Bermuda. Gulliver parte per la meta, ma durante la navigazione una terribile tempesta inghiottisce lui e la sua barca. Gulliver si ritrova sull’isola di Lilliput, legato e incatenato, un luogo popolato da persone alte non più di quindici centimetri… In questo posto di piccole creature, Gulliver è finalmente ‘una grande persona’! Dapprima temuto dagli abitanti, Gulliver comincia a conquistare i suoi minuscoli carcerieri: prendendosi il merito delle maggiori invenzioni del suo mondo e collocandosi al centro degli eventi storici più rilevanti. In breve tempo è la personalità di maggior spicco del paese. Il suo potere diventa incontrastato quando da solo e a petto nudo sconfigge l’armata dei blefuscudiani, nemici storici dei lillipuziani… ma l’essere ‘una grande persona’ non ti trasforma automaticamente in ‘un grande uomo’, e Gulliver dovrà rivedere la sua posizione…

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1726, Jonathan S w i f t scrive un classico, I viaggi di Gulliver dove alla base di u na ma g n i f ic a avventura c’era la considerazione che non si è una grande persona in base alle dimensioni ma per le tue azioni. La nobiltà d’animo è la qualità più importante che un es s ere uma no p o ssa possedere. Trasportato in chiave moderna, I fantastici viaggi di Gulliver, è un film estremamente divertente senza la satira e i riferimenti politici e religiosi del libro ma con una sua morale. “Gulliver è un gigante – ha affermato l’eccellente Jack Black – che si trova di fronte ad un problema di proporzioni molto grandi, e mettere in evidenza le sue reazioni è stata la mia chiave di lettura. Ho cercato di renderlo più umano possibile, facendo emergere la sua sorpresa ma anche la sua capacità di adattamento. La sua trasformazione da arrogante a persona in grado di rispettare chi ha davanti”.

I fantastici viaggi di Gulliver (Gulliver’s Travels, Usa, 2010) Regia di Rob Lettermancon con Jack Black, Jason Segel, Emily Blunt, Amanda Peet, Billy Connolly 93’, 20th Century Fox, commedia/fantasy 4 FEBBRAIO

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Il “Paradiso” cui fa riferimento il titolo è una zona malfamata nel cuore di Napoli, diventata il quartiere della comunità srilankese. In questo contesto dovranno convivere un ricercatore universitario, un immigrato costretto a fare da badante e un imprenditore e politico corrotto.

lfonso (Imparato) è uno scienziato napoletano, timido e impacciato, che ha appena perso il lavoro. Gayan (Anthony) è un affascinante ex campione di cricket srilankese che non ha più un soldo, è appena arrivato a Napoli ed è convinto di trovare il paradiso. Alfonso ha passato tutta la vita a studiare la migrazione delle cellule e a guardare telenovelas con la madre. Gayan ha viaggiato, ha conosciuto fama, gloria e denaro. In una Napoli multietnica, s’intrecciano i destini di queste due persone che si ritrovano a condividere giocoforza una catapecchia eretta abusivamente sul tetto di un palazzo nel cuore del quartiere srilankese della città. Alfonso è costretto, per un tragicomico equivoco, a nascondersi da una banda di malavitosi e Gayan diviene dapprima ostaggio e poi suo unico alleato. Alla coppia si aggiunge anche l’imprenditore e politico corrotto Vincenzo Cacace (Peppe Servillo), che si è messo nei guai con la criminalità organizzata. Da questa paradossale convivenza nasce un sodalizio che darà loro il coraggio di affrontare il proprio destino, cambiandolo per sempre. La video-maker Paola Randi esordisce con un insolito film che getta uno sguardo curioso e ironico nel cuore della Napoli interrazziale, imbastendo una commedia fondata su una apparente leggerezza dei dialoghi e sulle eccezionali interpretazioni dei tre protagonisti. Passato nella sezione Controcampo Italiano al Festival di Venezia, la pellicola è stata vista come un curioso esperimento, che per la sua mescolanza di generi, suggestioni e colori è stata accostata al filone di commedie europee, che affrontano con toni scanzonati il tema della multiculturalità, come East is East o Soul Kitchen. “Into Paradiso è la storia di un’amicizia nata da una convivenza forzata. – ha affermato la regista - Credo che l’esperienza dell’immigrazione, in ultima analisi, significhi anche questo: “una condivisione obbligata di spazi tra gente che proviene da mondi diversi”.

Into Paradiso (Italia, 2010) Regia di Paola Randi con Gianfelice Imparato, Saman Anthony, Peppe Servillo, Eloma Ran Janz, Gianni Ferreri 104’, Istituto Luce, commedia 11 febbraio

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Una squadra di speleologi mentre sta esplorando alcune caverne sottomarine in una delle aree meno accessibili del pianeta, viene colta da una tempesta tropicale che li obbliga a rifugiarsi all’interno di una grotta, molto in profondità. Torna James Cameron dopo Avatar, nel ruolo di produttore, con un progetto che ne esplicita l’ossessione per gli abissi marini.

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Sanctum 3D (Sanctum, Usa/Australia, 2010) Regia di Alister Grierson con Richard Roxburgh, Alice Parkinson, Rhys Wakefield, Dan Wyllie, Christopher Baker 100’, Eagle Pictures, drammatico/azione 11 febbraio

l diver master Frank McGuire (Richard Roxburgh) ha esplorato le grotte di Esa-ala nell’Oceano Pacifico per mesi. Ma quando durante un’esplorazione la via d’uscita di una grotta viene bloccata da un’improvvisa alluvione, la squadra di Frank – inclusi il figlio diciassettenne Josh (Rhys Wakefield) e il finanziere Carl Hurley (Ioan Gruffudd) – è costretta a cambiare i piani. Le provviste stanno finendo, la squadra, composta anche dalla ragazza di Carl, Victoria (Alice Parkinson) e Crazy George (Dan Wyllie) - deve superare un labirinto sottomarino per potercela fare. Girato presso la Gold Coast di Queensland, in grotte situate nel sud dall’Australia, e al Village Roadshow Studios, Sanctum utilizza le ultimissime tecniche 3D, sviluppate da James Cameron per girare Avatar. Disegnata per operare in ambienti estremi, il Cameron/Pace Fusion 3D Camera System, è forse l’unica macchina da ripresa in grado di riprendere

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con il sistema stereoscopico abissi e voragini fra le più inesplorate ed oscure del mondo sottomarino. Se pure il lavoro di Wight e Garvin (i due sceneggiatori) per Sanctum veniva da un’esperienza realmente vissuta da Wight - lui e quindici altri subacquei rimasero intrappolati in una caverna sottomarina per due giorni - non si voleva ricreare il disastroso viaggio come un documentario. Cameron racconta: “Volevamo andare oltre e vedere cosa accade alle persone quando sono alle prese con enormi difficoltà ambientali. La nostra storia racconta di persone alcune esperte come gli speleologi, altre meno, che fanno parte di una spedizione in una zona selvaggia della Papua Nuova Guinea e si ritrovano intrappolati. Diventa una storia di sopravvivenza e una scoperta di se stessi in un ambiente alieno. Abbiamo voluto sviscerare le loro reazioni sotto tale pressione”. Andrew Wight è stato il collaboratore di Cameron per i documentari Aliens of the Deep e Ghosts of the Abyss.

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“La famiglia di Leigh è commovente e fa sorridere” (la Repubblica) “Da vedere e rivedere” (Il Messaggero)

anotheryear lesley manville

ruth sheen

illustrazione: donatella bazzucchi

un film di mike leigh

DAL 4 FEBBRAIO AL CINEMA www.bimfilm.com

design:

jim broadbent


Attraverso l’osservazione della vita quotidiana di una coppia di splendidi anziani, Mike Leigh cattura la complessità e la semplicità dell’esistenza della gente comune, sullo sfondo del passare del tempo.

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Another Year (UK, 2010) Regia di Mike Leigh con Jim Broadbent, Lesley Manville, Ruth Sheen, Oliver Maltman, Peter Wight 129’, Bim, commedia/drammatico 4 febbraio

rimavera, estate, autunno e inverno nella vita di Tom e Gerri. Una coppia di sessantenni, ancora felice, nella loro casetta fuori Londra, con un orto e due lavori interessanti: Tom è geologo e sua moglie Gerri fa la psicologa. Sensibili ed autenticamente interessati ai problemi degli altri, i due si prendono cura di Mary e di Ken, una collega e un amico di infanzia di Tom, che hanno gravi problemi di alcolismo. Adorano il loro figlio trentenne, ma sono preoccupati perché non riesce a trovare un legame stabile. Lutti, rapporti difficili con i parenti, amici che non si fanno più sentire, fidanzate che appaiono e scompaiono, sono all’ordine del giorno per i due coniugi. Ma Tom e Gerri sono due persone speciali, soddisfatte del loro essere e con calma e lucidità cercano di affrontare ogni problema che si presenta. Non mancano i momenti di malinconia, ma la tristezza del tempo che passa non prende mai il sopravvento sul loro presente.

Quattro atti, quattro stagioni con al centro due attori sublimi come Jim Broadbent e Ruth Sheen. Tra ottimismo, malinconia, humour ed una incrollabile fiducia nel prossimo, Mike Leigh, fa parlare molto i suoi personaggi – con l’immancabile tazza di tè in mano – ma è nei silenzi che si cela il senso della storia. Un film la cui linearità nasconde una complessità narrativa e tecnica che ha pochi eguali. Servito dalla recitazione di un cast di fedelissimi, Leigh ha la possibilità di raccontare il necessario e lasciare sottotraccia il non detto, fotografando con il fidato Dick Pope il cambiamento della luce delle diverse stagioni. Due volte Palma d’Oro (nel ‘94 e nel ‘96 per Naked e Segreti e bugie), Leigh realizza un nuovo capitolo della sua particolarissima ‘commedia umana’, dove le storie, e gli attori, si confondono con la nostra vita di tutti i giorni.

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Nomination

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QUAD E SCRIPT ASSOCIES PRESENTANO

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© Photo RD: FIFOU - © Photo VP: SATOSHI/H&K

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DALL’11 FEBBRAIO AL CINEMA


Lui è pagato per sedurla. Lei deve sposarsi tra una settimana. La coppia regina Romain Duris e Vanessa Paradis mette in scena una commedia ‘degli inganni’ campione di incassi in Francia, grazie ad un testo turpemente divertente e ad una alchimia galeotta.

L

a vostra unica figlia è perdutamente innamorata di un fallito? Vostra sorella si è fidanzata con un perfetto imbecille? La vostra migliore amica esce con un troglodita? C’è un uomo che può ancora salvare la situazione: Alex Lippi. La sua professione: sabotatore di coppie. Risultati garantiti. Il suo metodo: la seduzione! In poche settimane Alex trasforma qualsiasi marito, fidanzato e compagno in un ex. Alex ha una sua particolarissima etica: la donna della coppia deve essere infelice. Altrimenti non se ne parla. Anche se stavolta la coppia che deve far saltare piuttosto in fretta, visto che avrebbero deciso di sposarsi tra una settimana, è di ricchi e capricciosi trentenni. “La voglia di fare questo film – afferma Romain Duris – è stata immediata. Ho letto la sceneggiatura e mi è piaciuta, anche se ho pensato che poteva essere anche un po’ rischiosa. Poi, prima ancora di sapere cosa avremmo fatto insieme, mi lusingava il poter lavorare con Vanessa Paradis. Pascal Chaumeil è un regista che ammiro, poiché conosco il suo lavoro. Anche se io e Vanessa avevamo voglia di fare una commedia più romantica della storia originale. Con Pascal

abbiamo trovato un buon compromesso e credo ne sia uscito un film divertente, ma anche sincero e onesto. Insomma quello che abbiamo ottenuto è di non fare una pellicola piatta ma con dei guizzi, dei modi di essere e di fare che appartengono molto a me e a Vanessa”. “C’è stata molta improvvisazione – continua Vanessa Paradis – ma solo in fase di riprese. Nel senso che la sceneggiatura era scritta benissimo e funzionava perfettamente. Ma sia io che Romain abbiamo aggiunto dei dettagli che appartengono alle nostre personalità”. Imperdibile la scena in cui Romain e Vanessa ballano sulle note di Dirty Dancing.

Il Truffacuori (L’Arnacoeur, Francia, 2010) Regia di Pascal Chaumeil con Romain Duris, Vanessa Paradis, Andrew Lincoln, Julie Ferrier, François Damiens 105’, Lucky Red, commedia romantica 11 febbraio

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era), due personaggi di contorno uil Ag a tin ris (Ch zza ra di te tan Una attrice-can ymagorici e adrenalinici per un sex tas fan tti lle ba ), cci Tu ey nl Sta e mitici (Cher musical che viene da lontano.

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uando la giovane Ali (Aguilera), una ragazza di provincia giunta in città con il desiderio di affermare il proprio talento musicale, viene assunta come cameriera al Burlesque Lounge, sembra che la cosa non sia destinata ad avere vita lunga. Ma le doti canore di Ali e la sua presenza le faranno presto fare carriera all’interno del locale. E quando da cameriera diventerà l’attrazione numero 1, il destino del Burlesque Lounge, il piccolo teatro di avanspettacolo gestito dalla ex ballerina Tess (Cher), e che sembrava prossimo alla chiusura, sarà tutto da decidere. Il burlesque è stato la versione americana dell’avanspettacolo, un varietà con un pizzico di erotismo, dove si poteva trovare dallo strip-tease al giocoliere, accanto a musica, balletti, battute e qualche nudità. Un genere quasi scomparso, ma che ogni tanto, con mille varianti, riappare, riuscendo sempre a cogliere la curiosità degli spettatori. Mai come in questi ultimi anni il Burlesque è tornato in voga. Nomi come

Dita von Teese che si ‘spoglia’ dentro un bicchiere di Martini enorme sono diventati dei classici. Provocazione e divertimento, per uno spettacolo di seduzione che non ha nulla di volgare. Elementi fondamentali anche nel film di Steve Antin uniti alla favola – ma i musical sono, in fondo, le fiabe moderne – della ragazza che viene dal paesello sperduto, diventa una diva, riesce a conquistare il cuore del ragazzo che ama e salvare anche dalla bancarotta chi ha creduto in lei e le ha offerto una possibilità. Le coreografie sono strepitose anche se, secondo il regista, il lavoro più impegnativo è stato fatto sui costumi e soprattutto sull’arredo del Burlesque Lounge: “L’idea di ispirarci alla Parigi dei primi Anni Venti non è stata puramente estetica. Quello che ci interessava è che lo spettatore avesse la sensazione, una volta entrato in quel luogo, di provare un senso di decadenza, ma allo stesso tempo di bellezza e eleganza”.

Burlesque (Usa, 2010) Regia di Steve Antin con Cher, Christina Aguilera, Stanley Tucci, Eric Dane, Cam Gigandet, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher 119’, Sony Pictures, musical 11 febbraio

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BIBI FILM RAI CINEMA E ISARIA PRODUCTIONs PRESENTANO UN FILM PRODOTTO DA ANGELO BARBAGALLO

DOPO

Pranzo di Ferragosto

GIANNI E LE DONNE IL NUOVO FILM DI

DESIGN INTERNOZERO COMUNICAZIONE FOTO MARCO ROSSI

GIANNI DI GREGORIO

CON GIANNI DI GREGORIO VALERIA DE FRANCISCIS BENDONI ALFONSO SANTAGATA ELISABETTA PICCOLOMINI VALERIA CAVALLI AYLIN PRANDI KRISTINA CEPRAGA MICHELANGELO CIMINALE LILIA SILVI LAURA SQUIZZATO SILVIA SQUIZZATO TERESA DI GREGORIO GABRIELLA SBORGI SOGGETTO GIANNI DI GREGORIO SCENEGGIATURA GIANNI DI GREGORIO VALERIO ATTANASIO COSTUMI SILVIA POLIDORI SCENOGRAFIA SUSANNA CASCELLA SUONO GIANLUCA COSTAMAGNA MUSICA RATCHEV E CARRATELLO EDIZIONI MUSICALI MONTAGGIO MARCO SPOLETINI DIRETTORE DI PRODUZIONE IVANA KASTRATOVIC PRODUTTORE ESECUTIVO GAETANO DANIELE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA GOGÒ BIANCHI INTERNATIONAL DISTRIBUTION FANDANGO PORTOBELLO SALES UNA PRODUZIONE BIBI FILM E ISARIA PRODUCTIONS IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA PRODOTTO DA ANGELO BARBAGALLO REGIA DI GIANNI DI GREGORIO

BìBì Film

Isaria Productions

DALL’11 FEBBRAIO AL CINEMA www.corriere.it/giannieledonne


E’ divenuto una celebrità nel 2008 grazie all’incantevole Pranzo di Ferragosto, che ne ha messo in risalto lo straordinario talento, ora ritorna sugli schermi interrogandosi sul suo rapporto con le donne.

G

ianni, sessant’anni ben portati, è un uomo normale, diciamo così. Ha una natura mite e un’immensa capacità di sopportazione. È al servizio di sua moglie che lavora e ha mille impegni, della figlia che adora, del fidanzato della figlia, giovane nullafacente che si è piazzato in casa e che ormai lui ama come un figlio, o come il suo cane e il suo gatto. Dulcis in fundo, c’è sua madre, novantenne nobildonna decaduta, che si ostina a vivere nella vecchia villa alle porte di Roma facendo allegra finanza, con badanti che vanno e vengono. La sua esistenza scorre monotona fra commissioni, passeggiate con il cane e faccende domestiche, del resto è in baby pensione e di tempo ne ha fin troppo. Un giorno, l’amico Alfonso gli fa aprire gli occhi: tutti i suoi coetanei, ma anche quelli ben più vecchi di lui, dietro la rispettabile facciata, hanno delle storie. Tutti, anche i più anziani che vegetano nel baretto sotto casa, hanno l’amante. Sconvolto dalla scoperta Gianni tenta di fare qualcosa. C’è Gabriella, irraggiungibile e desiderata per anni, c’è Valeria, il meraviglioso primo amore, la bellissima Cristina, badante della mamma, c’è la vicina di casa, incarnazione della giovinezza, ci sono le infinite donne

possibili che abitano il mondo… Gianni, come un vecchio motore che si rimette in moto produce fracasso, fumo e poco arrosto. Si accorge, purtroppo, che le donne non gli prestano quell’attenzione che lui vorrebbe, al massimo fa simpatia ma non si va oltre... “E’ un altro film nato di getto, molto istintivo – dice Di Gregorio – proprio come il primo. Mentre promuovevo in tutto il mondo Pranzo di Ferragosto mi sono accorto di avere incontrato tante bellissime donne e che nessuna mi guardava più. Sono entrato in crisi e ho detto facciamo un film, ridiamoci sù. Anche se non so quanto ci sia da ridere. E’ un film anche sul passaggio del tempo, ma cercando di mantenere sempre una chiave comica ed universale”.

Gianni e le donne (Italia, 2010) Regia di Gianni Di Gregorio con Gianni Di Gregorio, Valeria de Franciscis Bendoni, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli, Aylin Prandi, Kristina Cepraga 90’, 01 Distribution, commedia 11 febbraio

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AGER 3 E RAI CINEMA PRESENTANO

DAL ROMANZO DI

GIANCARLO DE CATALDO

ALESSANDRO

GASSMAN

KSENIA

RAPPOPORT

AMR

WAKED

UN FILM DI

RICKY

Concept

Foto Gianfranco Salis

TOGNAZZI

AGER 3 E RAI CINEMA PRESENTANO UN FILM DI RICKY TOGNAZZI IL PADRE E LO STRANIERO ALESSANDRO GASSMAN AMR WAKED E CON KSENIA RAPPOPORT CON NADINE LABAKI NEL RUOLO DI ZAIRA E LA PARTECIPAZIONE DI LEO GULLOTTA SOGGETTO E SCENEGGIATURA GIANCARLO DE CATALDO GRAZIANO DIANA SIMONA IZZO RICKY TOGNAZZI COLLABORAZIONE ALLA SCENEGGIATURA DINO GIARRUSSO TRATTO DALL’OPERA LETTERARIA “IL PADRE E LO STRANIERO” DI GIANCARLO DE CATALDO EDITO DALLA CASA EDITRICE E/O CASTING FABRIZIO SERGENTI CASTELLANI DANNY STEVENS MILLEFIORINI AIUTO REGISTA FABRIZIO SERGENTI CASTELLANI COSTUMI LINA NERLI TAVIANI SCENOGRAFIA MARIANGELA CAPUANO FONICO DI PRESA DIRETTA REMO UGOLINELLI (A. I. T. S.) FOTOGRAFIA TANI CANEVARI MONTAGGIO CARLA SIMONCELLI MUSICA CARLO SILIOTTO “NOUR ENAYYI” È CANTATA DA HAAZ SLEIMAN ORGANIZZATORE GENERALE GUIDO SIMONETTI PRODUTTORE ESECUTIVO SANDRO FREZZA PRODUTTORE DELEGATO AGNESE FONTANA UNA PRODUZIONE AGER 3 E RAI CINEMA REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI, DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA PRODOTTO DA GRAZIA VOLPI REGIA DI RICKY TOGNAZZI

DAL 18 FEBBRAIO AL CINEMA


Il padre e lo straniero (Italia, 2010) Regia di Ricky Tognazzi con Alessandro Gassman, Amr Waked, Ksenia Rappoport, Leo Gullotta, Nadine Labaki 113’, 01 Distribution, drammatico 18 febbraio

Due uomini provenienti da mondi diversi e uniti dall’handicap dei rispettivi figli impareranno dapprima a conoscersi, poi a diventare amici.

S

ullo sfondo di una Roma dai toni medio-orientali si dipana un giallo con protagonisti l’italiano Diego (Alessandro Gassman) e l’arabo Walid (l’attore egiziano Amr Waked). I due stringono una profonda amicizia, uniti dall’amore per i propri figli disabili. Diego, attraverso il rapporto con Walid, metterà in discussione il significato di “diverso” e “normale”. L’amicizia cambierà i due uomini, anche se Walid nasconde molti segreti in cui Diego viene inconsapevolmente coinvolto, facendolo dubitare sulla sincerità del loro rapporto. Ad un certo punto Walid scompare e Diego dovrà scegliere: rassegnarsi all’idea che si tratti di un pericoloso personaggio legato a qualche particolare intrigo internazionale, o rischiare in prima persona, anche a costo della vita, per andarlo a cercare? Alla ricerca dell’amico mediorientale, Diego torna in quel lontano paese arabo sulla traccia di un’antica favola il cui senso gli apparirà finalmente chiaro: ciascuno attraverso un percorso tortuoso e difficile può arrivare a scoprire la felicità che ha sempre avuto, senza saperlo, dentro di sé.

Dopo Ultrà e Canone inverso, Ricky Tognazzi torna ad indagare dinamiche dell’amicizia maschile, motore della vicenda e chiave di volta per mettere a fuoco i problemi di identità ed esistenziali del protagonista. “Ogni uomo è un abisso - cita Tognazzi da Woyzeck di Buchner - “e gettarvi uno sguardo può dare la vertigine”. “Da questo presupposto è nato lo splendido libro di De Cataldo da cui il film è stato tratto, pubblicato dieci anni fa, ma che è ancora più attuale nel mondo post 11 settembre così minato dalla diffidenza e dalla paura”. Un romanzo autobiografico, che inizia dalla sofferenza di una difficile paternità per scoprire attraverso la diversità un approccio più autentico con la vita.

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insieme per la notte o per la vita? MEDUSA FILM PRESENTA

jake

gyllenhaal

anne

hathaway

Amore & altri rimedi

FOX 2000 PICTURES E REGENCY ENTERPRISES PRESENTANO UNA PRODUZIONE NEW REGENCY/STUBER PICTURES/BEDFORD FALLS UN FILM DI EDWARD ZWICK JAKE GYLLENHAAL ANNE HATHAWAY “AMORE & ALTRI RIMEDI” (LOVE & OTHER DRUGS) OLIVER PLATT HANK AZARIA JOSH GAD GABRIEL MACHT COSTUMI DEBORAH L. SCOTT SUPERVISORE ALLA MUSICA RANDALL POSTER MUSICA DI JAMES NEWTON HOWARD MONTAGGIO STEVEN ROSENBLUM, A.C.E. SCENOGRAFIA PATTI PODESTA DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA STEVEN FIERBERG, ASC PRODUTTORI ESECUTIVI ARNON MILCHAN MARGARET RILEY PRODOTTO DA SCOTT STUBER EDWARD ZWICK MARSHALL HERSKOVITZ CHARLES RANDOLPH PIETER JAN BRUGGE TRATTO DAL LIBRO “HARD SELL: THE EVOLUTION OF A VIAGRA SALESMAN” DI JAMIE REIDY SCENEGGIATURA CHARLES RANDOLPH E EDWARD ZWICK & MARSHALL HERSKOVITZ DIRETTO DA EDWARD ZWICK

dal 18 febbraio al cinema http://amoreealtririmedi.yahoo.it


Amore & altri rimedi (Love and Other Drugs, Usa, 2010) Regia di Edward Zwick con Jake Gyllenhaal, Anne Hathaway, Oliver Platt, Hank Azaria, Josh Gad 112’, Medusa, commedia/dramma 18 febbraio

Inizia come una commedia romantica, molto passionale e molto fisica per virare impercettibilmente in una storia drammatica, mai lacrimevole, di amore e malattia.

M

aggie Murdock è una donna molto bella, un vero spirito libero refrattaria a qualsiasi legame. Jamie è un rappresentante farmaceutico che verso la fine degli anni 90 sta attraversando un periodo molto positivo grazie al successo sul mercato del Viagra. Jamie vuole fare carriera ed usa ogni mezzo per piazzare i farmaci, anche a costo di dover flirtare con medici e infermiere. Il primo incontro tra Jamie e Maggie non è particolarmente felice. Ma lo diventa. Ed a questo ne seguono altri. Sempre più felici. Molte relazioni cominciano dall’amore e arrivano al sesso, questa è iniziata nel modo contrario. Ma Maggie ha un segreto da rivelare a Jamie: le è stato diagnosticato il morbo di Parkinson al primo stadio. Tra travolgente attrazione e malattia, il loro legame sembra acquistare forza e

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serietà. Per riuscire ad affrontare un percorso decisamente difficile. Jake Gyllenhaal è stato il primo a dire sì. Anne Hathaway ci ha riflettuto un po’ ma alla fine si è fatta convincere dal regista Edward Zwick. Si è fatta convincere a togliersi i vestiti e a girare scene di sesso frequenti e piuttosto esplicite con il bel Jake. Sì, perché Amore & altri rimedi non vi deve far pensare a Love Story (anche se non manca la parte drammatica) ma piuttosto ad una storia d’amore che nasce come una folle dipendenza fisica dei due personaggi. Una storia dove il fisico, il corpo, ha un ruolo centrale, nel bene e nel male. Inoltre Zwick non lesina ironia sull’ossessione americana - ma non solo per la dipendenza dai farmaci.

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DAL 18 FEBBRAIO AL CINEMA


Scordatevi John wayne, con questo liberissimo remake de il Grinta i fratelli Coen firmano il loro più grande successo e rilanciano, a modo loro, il western.

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878, la 14enne Mattie Ross (Hailee Steinfeld) arriva a Fort Smith (Arkansas) unica rappresentante della propria famiglia, in cerca del codardo Tom Chaney (Josh Brolin), che si dice abbia ucciso suo padre in cambio di due pezzi d’oro, prima di fuggire in Territorio Indiano, facendo perdere le sue tracce. Determinata ad inseguire Chaney per vederlo un giorno impiccato, Mattie chiede aiuto ad uno dei più spietati sceriffi della città – l’ubriacone dal grilletto facile Rooster Cogburn (Jeff Bridges), che, dopo aver rifiutato più volte, alla fine accetta di aiutare Mattie a trovare Chaney. Ma Chaney è già inseguito dal ciarliero Ranger LaBoeuf (Matt Damon), che dà la caccia al killer per riportarlo in Texas e riscuotere la grossa taglia che pende sulla sua testa – circostanza che porta il trio ad incontrarsi lungo la strada. Determinati e testardi, ciascuno guidato da un suo codice morale particolare, formano un ensamble improbabile che cavalca verso un futuro imprevedibile avvolto nella leggenda e fatto di errori e brutalità, di coraggio e delusioni, accanimento e purissimo amore.

più completa storia di frontiera. Una sorta di ballata americana dal poetico e talvolta malinconico realismo”. Jeff Bridges si confronta con il personaggio che fece vincere a John Wayne il suo unico e meritatissimo Oscar. “Jeff era l’unico attore possibile per questo ruolo: ha una fisicità prorompente, ma anche un lato comico che rispecchia l’umorismo del romanzo”. Più difficile trovare la bravissima esordiente Hailee Steinfeld scelta tra migliaia di provini. “Non è stato facile – afferma Joel Coen – ma quando Hailee è riuscita a tenere testa anche a Bridges avevamo capito di avere trovato quella che Martin Scorsese cercava per Taxi Driver, ovvero Jodie Foster. Hailee è quindi tosta ma anche tenera ci ha anche ricordato la Tatum O’Neill di Paper Moon”. Il vero ‘grinta’ è lei, tenace e decisa a vendicare la morte del padre. Straordinari anche Josh Brolin nei panni del bandito cattivo e ignorante, e in quelli di LaBoeuf, Matt Damon che confessa di essersi ispirato a Tommy Lee Jones.

“Il film non ha i toni dark di Non è un paese per vecchi – affermano i Coen – e non ci interessava il western con cowboy, cavalli e indiani. Quello che volevamo veramente affrontare è stato il libro di Charles Portis (Un vero uomo per Mattie Ross), che ci ha folgorato durante la lettura, dato che è la

(True Grit, Usa, 2010) Regia di Ethan Coen, Joel Coen con Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Hailee Steinfeld, Barry Pepper 110’, Universal Pictures, avventura/ western 18 febbraio

Il Grinta - la vendetta

10 Nomination

(Miglior film, Miglior regia, Miglior attore prota-

gonista, Miglior attrice non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale...)

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Tre sono stati uccisi. L’adolescente John Smith, uno dei nove alieni rifugiatisi sulla Terra, sa di essere il quarto. Per far perdere le proprie tracce cambia identità e si sposta da una città all’altra allontanandosi sempre più dal suo passato.

Sono il

Numero Quattro


J

ohn Smith, ha quindici anni ed è uno dei nove alieni rifugiatisi sulla Terra, sopravvissuti all’attacco al pianeta Lorien da parte dell’ostile razza dei Mogadore. Travestito da ragazzo delle superiori, Smith scopre che gli invasori hanno seguito i Loric sul nostro pianeta ed hanno già ucciso tre membri della sua razza. Prossimo sulla lista, Smith deve sopravvivere alla caccia da parte di coloro che vogliono ucciderlo e sterminare la sua specie. Per far perdere le p ro p r ie t ra c c e, John, insieme al suo tutore Henri, cambia identità e si sposta da una città all’altra, allontanandosi sempre più dal suo passato. Dopo essere approdato in una

cittadina dell’Ohio, John vivrà esperienze impreviste, che gli cambiano la vita. Incontra il suo primo amore, scopre di possedere capacità particolari e conosce altre persone che condividono il suo incredibile destino. Il regista D.J. Caruso, regista di Disturbia e Eagle Eye, dirige l’adattamento cinematografico del romanzo fantascientifico “I Am Number Four”, primo di una serie composta da sei libri, scritti da James Frey e Jobie Hughes e pubblicati dalla HarperCollins. Il biondo e delicato Alex Pettyfer, che il regista considera il nuovo Shia LaBeouf, è John Smith, il Numero 4; Timothy Olyphant è Henri il guardiano e mentore del ragazzo; Teresa Palmer è la Numero 6 e Dianna Agron (la Quinn Fabray di Glee) ha il ruolo di una ragazza terrestre che si innamora del Numero 4 e diventa la sua confidente. Nel cast anche Kevin Durand (Lost), nei panni del malvagio comandante nemico e Callan McAuliffe in quelli di Sam, il migliore amico del Numero 4. Giovanissimo, Alex Pettyfer ha già un curriculum di tutto rispetto. Ha debuttato nel 2005 con il film Tom Brown’s

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Schooldays, per interpretare successivamente Stormbreaker accanto a Ewan McGregor e Mickey Rourke, Wild Child con Emma Roberts e nel 2009 Beastly al fianco di Vanessa Hudgens. Sono il numero quattro rappresenta il tassello centrale per il decollo della sua carriera. ‘I Am Number Four’ è stato un vero e proprio caso editoriale negli Stati Uniti, e c’è chi lo ha definito l’anti Twilight, anche se in chiave fantascientifica. I sei romanzi, sono stati scritti da un certo Pittacus Lore, pseudonimo dietro cui si nasconde la coppia di scrittori americani, James Frey e Jobie Hughes; esponenti di spicco del genere cosiddetto semi-fictional.

Sono il Numero Quattro (I Am Number Four, Usa, 2010) Regia di D. J. Caruso con Alex Pettyfer, Timothy Olyphant, Teresa Palmer, Dianna Agron, Kevin Durand, Callan McAuliffe 110’, Walt Disney, azione/fantascienza 18 febbraio

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Unknown – Senza identità (Unknown White Male, Usa, 2010) Regia di Jaume Collet-Serra con Liam Neeson, Diane Kruger, January Jones, Frank Langella, Aidan Quinn, Bruno Ganz, Sebastian Koch 100’, Warner Bros., thriller 25 febbraio

Unknown -Senza identità Tratto dal romanzo di Didier Van Cauwelaert “Fuori di me”, il film del giovane regista spagnolo Collet-Serra è stato salutato come il migliore thriller psicologico dai tempi di Frantic di Roman Polanski.

A

Berlino per un congresso, il Dott. Martin Harris (Neeson) è vittima di un incidente stradale a bordo di un taxi. Dopo quattro giorni di coma si risveglia, per scoprire che un altro uomo ha assunto la sua identità e che persino sua moglie Elizabeth (Jones), in viaggio con lui, afferma di non conoscerlo. Ignorato dalle autorità e braccato da un misterioso assassino, Martin trova in Gina (Kruger), la tassista del suo incidente un alleato per scavare a fondo in un mistero che mette in gioco, oltre che la sua identità, la sua sanità mentale.

Per il regista Jaume Collet-Serra si tratta del quarto film. Lo spagnolo si è fatto notare in passato con l’interessante Orphan (2009), dopo aver debuttato con l’horror La maschera di Cera (2005). Scritto da Oliver Butcher e Stephen Cornwell, Unknown – Senza identità si avvale di un cast straordinario. Un roccioso

interprete irlandese, Liam Neeson, reduce dal successo di Io vi troverò, la tedesca Diane Kruger, straordinaria spia e stella del cinema di Bastardi senza gloria e l’attrice americana January Jones, reduce da una serie di culto come Mad Man. Oltre a nomi importantissimi come Frank Langella, Aidan Quinn, Bruno Ganz e Sebastian Koch. La suspence del film è affidata al personaggio interpretato da Liam Neeson, un uomo apparentemente mite e frastornato che risponde a tutti i quesiti che gli vengono posti e racconta quel poco che ricorda dell’incidente, ma sorge subito un inquietante problema... è l’unico a sostenere di essere il Dottor Martin Harris. Persino sua moglie non sa chi sia, o meglio, lei sa benissimo che Martin Harris è suo marito. Ma suo marito non è lui, almeno non più. Si tratta di un incredibile episodio di amnesia oppure qualcuno ha ordito un diabolico complotto alle sue spalle?

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Il Gioiellino Dopo il felice esordio con La ragazza del lago, Andrea Molaioli torna a lavorare con Toni Servillo. Liberamente ispirato al crac Parmalat, non è un film denuncia piuttosto un thriller che indaga sulle dinamiche e sui lati oscuri dei protagonisti.

U

na grande azienda agro-alimentare ramificata nei cinque continenti, quotata in Borsa, in continua espansione verso nuovi mercati e nuovi settori: quello che si dice un gioiellino. Il suo fondatore, Amanzio Rastelli (Girone), padre padrone dell’azienda, ha messo ai posti di comando i suoi parenti più stretti: il figlio, la nipote, più alcuni manager di provata fiducia - malgrado i loro studi si fermino al diploma in ragioneria. Un management inadeguato ad affrontare le sfide che pone il mercato. Intanto il gruppo s’indebita. Sempre di più. Nonostante l’intervento del fedele Ernesto Botta (Servillo) insieme a Laura Aliprandi (Felberbaum), non basta falsificare i bilanci, gonfiare le vendite, chiedere appoggio ai politici, accollare il rischio sui risparmiatori attraverso operazioni di finanza creativa sempre più ardite… La voragine è diventata troppo grande e si prepara a inghiottire tutto. Andrea Molaioli è molto chiaro: “Non volevo fare

un film alla Michael Moore, il mio è una pellicola che fruga nei dietro le quinte, nelle dinamiche complesse che si celano nella new economy”. E, come ne La ragazza del lago andiamo in un paese di provincia, in “una cittadina del centro Nord che dietro la sua aria piacevole e rassicurante nasconde profondi malesseri. – continua il regista - Un posto dove la gente si ritrova sempre negli stessi luoghi, dove tutti sanno tutto di tutti. E dove un piccolo imprenditore che fino al giorno prima era uno come gli altri diventa in pochi anni il capo di una multinazionale, uomo di potere che incute rispetto e devozione”. “Mi sono liberamente ispirato ai fatti di Collecchio e agli sviluppi della vicenda Parmalat. – conclude Molaioli – Però io non giudico, ma racconto, senza manicheismi, un’azienda che va in malora, guardandola con gli occhi dei suoi personaggi. Mentre i vertici escogitano trucchi complessi per farla apparire florida. Un meccanismo sciagurato che richiede la faccia tosta e nervi d’acciaio”.

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Il Gioiellino

(Italia, 2010) Regia di Andrea Molaioli con Toni Servillo, Remo Girone, Sarah Felberbaum, Fausto Maria Sciarappa, Vanessa Compagnucci, Lino Guanciale, Renato Carpentieri 110’, Bim, drammatico 4 marzo

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