Primissima Magazine gennaio 2011

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www.primissima.it rivista programma dei cinema

Esplora il mondo virtuale di

Tron: Legacy Vi presento i nostri

gennaio 2011

Immaturi

Vallanzasca Gli angeli del male

Qualunquemente

LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM



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i film del 5 - 14 gennaio

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immaturi

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i film del 21 - 28 gennaio

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Vallanzasca - Gli angeli del male

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Tron: legacy

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qualunquemente

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Hereafter

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Parto col folle

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vi presento i nostri

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febbre da fieno

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La versione di Barney

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The Green Hornet

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rivista programmma dei cinema • anno 22 n.1 - gennaio 2010 Free magazine nato il 1 giugno 1990 distribuito gratuitamente nelle sale cinematografiche italiane

Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000

Art direction e Grafica Luca Foddis luca.foddis@primissima.it Patrizia Morfù patrizia.morfu@primissima.it hanno collaborato a questo numero Nicoletta Gemmi, Marco Spagnoli, Cristina Marella Palmieri Calendario a cura di Nicoletta Gemmi

stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini Redazione e pubblicità

Primissima Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it LA RIVISTA IN ESCLUSIVA NELLE SALE ASSOCIATE ANEC


Calendario Tamara Drewe - Tradimenti all’inglese (Tamara Drewe, UK, 2010) Regia di Stephen Frears con Gemma Arterton, Roger Allam, Bill Camp, Dominic Cooper, Luke Evans 111’, Bim, commedia

5 gennaio Tamara è una rampante giornalista londinese che se ne torna nella sua cittadina di campagna, creando un gran scompiglio tra il gruppo di scrittori e artisti frustrati e pettegoli che vivono nel borgo. Ex-bruttina ora la ragazza è uno schianto e gli abitanti del luogo fanno a gara per corteggiarla. Tratto dalle tavole di Posy Simmonds, la pellicola ha il tocco raffinato di Frears che mette in scena un divertente teatrino britannico di personaggi molto snob.

Che bella giornata (Italia, 2010) Regia di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Nabiha Akkari, Luigi Luciano 100’, Medusa, commedia

Ex cantante neomelodico di Cado dalle nubi, uno dei maggiori successi del 2009, torna a grande richiesta Luca Medici in arte Checco Zalone, più tamarro, irriverente e comico che mai. Un addetto alla sicurezza di una discoteca della Brianza diventa l'improbabile addetto alla sicurezza del Duomo di Milano, e si innamora di una ragazza araba che ha progetti poco rassicuranti...

14 gennaio

Skyline (Usa, 2010) Regia di Colin Strause, Greg Strause con Eric Balfour, Scottie Thompson, Donald Faison, Brittany Daniel, David Zayas 94’, Eagle Pictures, fantascienza/thriller

La grigia alba di Los Angeles viene illuminata da una serie di raggi di luce che scendono dal cielo. I raggi svegliano tutta la città e iniziano ad attirare le persone che una volta entrate nel fascio di luce svaniscono nel nulla. Quattro ragazzi, reduci da una notte di bagordi, scoprono ben presto che i raggi di luce provengono da entità extraterresti che apparentemente vogliono cancellare l’intera popolazione dalla faccia della Terra.

L’Orso Yoghi I mitici personaggi creati da Hanna e Barbera ritornano in 3D. Il parco di Jellowstone è in crisi e sta per chiudere. Yogi e Boo Boo sono disperati ma non si perdono d’animo e cercano una soluzione al problema. I due fraterni amici uniranno le forze, opponendosi all’ostile Ranger Smith, e troveranno il modo di salvare il loro paradiso naturale.

(Yogi Bear, Usa, 2010) Regia di Eric Brevig 80’, Warner Bros. Italia, animazione

Kill Me Please (Francia/Belgio, 2010) Regia di Olias Barco con Saul Rubinek, Benoît Poelvoorde, Bouli Lanners, Aurélien Recoing, Virginie Efira 95’, Archibald Film, commedia nera

Un giorno della vita (Italia, 2010) Regia di Giuseppe Papasso con Maria Grazia Cucinotta, Alessandro Haber, Ernesto Mahieux, Mia Benedetta, Domenico Fortunato 80’, Iris Film, commedia/drammatico

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Il Dr. Kruger è un medico illuminato che ha messo in piedi una clinica per aiutare, con le dovute cautele, gli aspiranti suicidi. Tra questi un famoso comico con un cancro incurabile, un ricco erede lussemburghese, una bella ragazza con manie autolesioniste, un vecchio cabarettista berlinese e un uomo che ha perso tutto nel gioco d'azzardo, moglie compresa. Kruger dovrà valutare le motivazioni che li spingono a farla finita, ma nelle isolate montagne dove la clinica si nasconde, è ancora la Morte a decidere quando colpire. Una pellicola in bianco e nero, per una commedia dallo humour grottesco e nerissimo. Basilicata 1964. A dodici anni Salvatore finisce in riformatorio a causa della sua divorante passione per il cinema, che lo spinge ogni giorno a fare molti chilometri in bicicletta, per poter raggiungere il cinema più vicino. Un giorno, l’annuncio della vendita di un vecchio proiettore 16 mm fà nascere in lui l’idea di creare un piccolo cinema. Salvatore acquista il proiettore sottraendo alle casse della locale sezione del Partito Comunista i soldi raccolti tra i militanti per inviare una delegazione ai funerali di Togliatti.



Calendario 21 gennaio 21 gennaio

Segui il tuo cuore (Charlie St. Cloud, Usa, 2010) Regia di Burr Steers con Zac Efron, Amanda Crew, Kim Basinger, Chris Massoglia, Dave Franco 99’, Universal Pictures, drammatico/fantasy

La donna che canta

Charlie vive con la madre Claire e il fratellino Sam. Finché un incidente gli porta via quest’ultimo. Charlie diventa il guardiano del cimitero in cui riposa il fratello minore. Trascorre ogni notte accanto a lui, fino a quando l’incontro con una ragazza dal fascino misterioso cambierà per sempre la sua vita.

3 dicembre

(Incendies, Canada, 2009) Regia di Denis Villeneuve con Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Remy Girard, Maxim Gaudette, Allen Altman 110’, Lucky Red, drammatico

Animals United 3D

Una donna libanese, in punto di morte, affida due lettere ai suoi due figli gemelli, una da consegnare al padre che non hanno mai conosciuto e l’altra ad un fratello che non sapevano di avere. Per i due inizia un viaggio alla scoperta delle loro radici e di un destino segnato dagli orrori della guerra.

Billy è un lemure dispettoso, Socrates un socievole leone. I due amici sono alla ricerca dell’ acqua dato che l’uomo sta distruggendo il loro habitat naturale. Durante il viaggio si uniranno ad un buffo gruppo di animali alla ricerca di una nuova casa visto che la loro è stata distrutta dall’inquinamento. Un racconto in 3D di creature che si alleano per difendere i loro diritti.

(Konferenz der Tiere, Germania, 2010) Regia di Reinhard Klooss, Holger Tappe 93’, Moviemax, animazione

The Shock Labyrinth: Extreme 3D (Senritsu meikyû 3D, Giappone, 2009) Regia di Takashi Shimizu con Yûya Yagira, Ai Maeda, Suzuki Matsuo, Misako Renbutsu, Ryo Katsuji, Erina Mizuno 100’, Wave, horror/thriller

Una ragazza ritorna misteriosamente a 10 anni dalla sua scomparsa, avvenuta durante una gita al lunapark. Gli amici l’accolgono sorpresi e felici, ma sono costretti a portarla d’urgenza in ospedale per un improvviso collasso. L’ospedale si rivelerà pero’ un luogo da incubo, un terrificante e mortale labirinto degli orrori... Dovranno fare affidamento al loro passato e alla loro sanità mentale per uscire vivi da quel luogo terrificante.

28 gennaio

Il Discorso del Re (The King’s Speech, UK/Australia, 2010) Regia di Tom Hooper con Helena Bonham Carter, Colin Firth, Michael Gambon, Timothy Spall, Guy Pearce, Geoffrey Rush 110’, Eagle Pictures, drammatico/storico

La Rafle (Francia, 2010) Regia di Roselyne Bosch con Jean Reno, Melanie Laurent, Gad Elmaleh, Raphaelle Agogue, Hugo Leverdez, Oliver Cywie, Thierry Fremont 115’, Videa – CDE, drammatico/storico

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Alla morte del padre Re Giorgio V e dopo l’abdicazione di suo fratello Edoardo VIII, Bertie (Colin Firth), che soffre di una grave forma di balbuzie, viene incoronato Re Giorgio VI d’Inghilterra. Con il suo paese sull’orlo della II Guerra Mondiale e bisognoso di un leader, sua moglie Elisabetta (Helena Bonham Carter), la futura Regina Madre, lo convince a rivolgersi alle cure di un eccentrico logopedista (Geoffrey Rush). Con l’aiuto di quest’ultimo il Re riuscirà a superare la sua balbuzie e farà un discorso alla nazione che darà un senso di unità al paese nell’imminenza della durissima prova.

La ricostruzione del rastrellamento di massa avvenuto a Parigi nel 1942, quando 13.512 ebrei vennero arrestati. Divisi in 2 categorie, le famiglie con figli furono radunate nello stadio del velodromo d’inverno di Parigi ed i nubili smistati nel campo di Transito di Drancy, per essere deportati a Auschwitz. In seguito, anche le famiglie furono divise, ed i genitori dopo essere stati separati dai figli piccoli, mandati a Auschwitz.



VIAGGIO NELLA SAGA CHE HA INVENTATO IL MONDO VIRTUALE E CHE ADESSO NE RILANCIA LA RAPPRESENTAZIONE ULTIMA E DEFINITIVA. TRA INSEGUIMENTI IN MOTOCICLETTA E LOTTE A COLPI DI LAME ROTANTI, UN’ESPERIENZA FISICA NEL PIÙ SPETTACOLARE CYBER-UNIVERSO MAI CREATO.

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am Flynn (Garrett Hedlund), un ventisettenne esperto di tecnologia, indaga sulla scomparsa di suo padre Kevin Flynn (Jeff Bridges) - un tempo programmatore di software per videogame in lotta contro la Encom, una potente società di informatica - e si ritrova catapultato nello stesso mondo di crudeli programmi e giochi di gladiatori in cui il genitore ha vissuto per venticinque anni. Per arrivare a Kevin, Sam, come lui, viene digitalizzato, trasformato in codice numerico e ricomposto in forma di energia all’interno dello stesso luogo virtuale dove si trova il genitore. Quando finalmente, i due si ritrovano insieme, a loro si aggiunge la leale amica di Kevin e abitante del mondo di TRON Quorra (Olivia Wilde). I tre se la dovranno vedere con l’intelligenza artificiale CLU 2 (Bridges ringiovanito al computer) e dovranno vedersela con un sistema praticamente perfetto che farà di tutto per annullare i programmi ostili alla propria sopravvivenza.

Era il 1982 quando Steven Lisberger girò Tron e anche lui come Joseph Kosinski era al suo primo lungometraggio. Per Tron: Legacy versione 2010 ovviamente le tecnologie hanno fatto passi da giganti e il regista ha potuto mettere in scena un mondo architettonico di rara raffinatezza con omaggi a Stanley Kubrick, costumi che illuminano fisicamente gli attori, scenografie mozzafiato e colonna sonora dei Daft Punk. “Tron: Legacy ha tutti gli ingredienti per replicare il successo del primo capitolo e non deludere i fan. – ha affermato il regista – Persone che hanno aspettato quasi trent’anni per vedere il nuovo Jeff Bridges nei panni – inaspettatamente orientaleggianti, questa volta, di Kevin Flynn. I mezzi che mi sono stati messi a disposizione per girare il film hanno permesso di creare un universo virtuale visivamente ‘oltre’”. Era uno dei sequel più attesi e le promesse sono state mantenute. Il ritorno riveduto e adattato al XXI° secolo, il look cyber/dark tipico della saga, ha reso le immagini in movimento, tra combattimenti e fughe nel cyberspazio in 3D, uno spettacolo difficile da descrivere a parole. Tron è un’esperienza visiva. Imperdibile.

Tron: Legacy

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(Usa, 2010) Regia di Joseph Kosinski con Jeff Bridges, Garrett Hedlund, Olivia Wilde, Michael Sheen, James Frain, Bruce Boxleitner 127', Walt Disney, avventura/ fantascienza 5 GENNAIO

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Hereafter G

eorge (Damon) è una persona semplice con un dono molto speciale, dato che riesce a mettersi in contatto con gli spiriti delle persone defunte. Un dono che vorrebbe dimenticare. In fuga da se stesso, George se ne va a Londra per scoprire i luoghi prediletti del suo scrittore preferito, Charles Dickens. Nella capitale britannica la sua vita si intreccia con quella di Marcus e Marie. Quest’ultima (De France) è una giovane giornalista francese, sopravvissuta allo tsunami, e che dopo questa esperienza tra la vita e la morte, ha perduto anche tutte le sue certezze. Marcus (George McLaren e Frankie McLaren) è un giovane inglese, figlio di una madre drogata, che non riesce a rassegnarsi alla perdita del fratello gemello avvenuta in un incidente stradale e vuole mettersi in contatto con la sua metà defunta. Melanie (Bryce Dallas Howard) è una giovane studente di cucina, che nasconde dentro di lei una zona grigia e piena di paura, Richard Kind è un uomo che ha perso la moglie. Le loro esistenze in qualche modo si incroceranno e verranno cambiate per sempre da quello che credono esista, o debba esistere, nell’altro mondo.

“La domanda alla base del film è quella che tutti ci poniamo: che cosa ci accadrà dopo la morte?”. Parola del regista Clint Eastwood che nell’affrontare questo delicato argomento ha composto un affresco su tre persone di età diverse che sono state segnate in qualche modo da un decesso.

Clint Eastwood ci sorprende ancora una volta. Dopo una pellicola che grondava realismo come Gran Torino ha messo in scena, con Hereafter, una riflessione sulla morte con un dialogo a varie voci. La sceneggiatura del film è di Peter Morgan, autore di The Queen, che ha sentito il bisogno di affrontare questo argomento dopo la morte del suo più caro amico. “Quello che mi interessava maggiormente di questa storia – ha detto Eastwood – era il confronto con la morte e la ricerca più autentica della nostra anima. I miei personaggi ce lo raccontano in una vicenda di anime che non ha specifici connotati religiosi e tanto meno è un thriller sovrannaturale”.

Hereafter (Usa, 2010) Regia di Clint Eastwood con Matt Damon, Cécile De France, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard, George McLaren 129’, Warner Bros Italia, drammatico/fantasy 5 gennaio

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Dal reGiSta Di UNA NOTTE DA LEONI

fUori Giri. fUori coNtrollo. fUori Di teSta.

DAL 28 GENNAIO AL CINEMA WWW.partocolfolle.it


D DOPO TI PRESENTO I MIEI E MI PRESENTI I TTUOI? ARRIVA IL TERZO CAPITOLO DELLA SA SAGA FAMILIARE PIÙ CELEBRE DOPO IL PAD DRINO. RITORNANO I FOTTER E I BYRNES, P PIÙ DIVERTENTI, SURREALI E POLEMICI CCHE MAI. LA FAMIGLIA FOTTER È CRESCIUTA TA, GREG E PAM HANNO DUE GEMELLI. MA IL PADRE DI LEI, JACK, È AGGUERRITO PIÙ CCHE MAI VERSO IL GENERO CHE QUESTA V VOLTA NON SARÀ COSÌ SOTTOMESSO COME N NEI PRECEDENTI CAPITOLI...

Vi presento i nostri


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reg (Stiller) e Pam (Polo) sono felicemente sposati, sati, nonché fieri genitori di due splendidi gemelli, Samantha tha e Henry. I due bambini hanno già cinque anni e si preparano eparano per affrontare la scuola. Greg dirige il reparto infermieri dell’ospedale ell’ospedale dove lavora e Pam fa sempre l’insegnante elementare. Maa la crisi di mezza età e i dubbi sulle sue capacità di padre comin-ciano a fare breccia nella mente di Greg: sarà in grado di crescere e garantire un futuro ai suoi due bambini? Riuscirà a non farsi ossessionare, per l’ennesima volta, dall’idea che l’ex di Pam, Ken (Wilson) la voglia riconquistare? Per cercare di sbarcare il lunario e pensare ad a l t r o Greg si trova un secondo lavoro, in nero. E, a questo punto, unto, entra in scena il famigliare più pericoloso: il ‘padrino’ Jack (De De Niro) che non vede l’ora di trovare un punto debole all’indesiderato to marito di sua figlia.

Passaggio di testimone, da Jay Roach a Paul Weitz, alla regia per famigliari più comiche degli ultimi anni oltre una delle saghe sa che fra le più redditizie. E anche questa volta si gioca duro. Per Vi presento i nostri è stato preso di mira Il Padrino, non solo perché De N Niro è stato uno dei protagonisti, ma per utilizzare - in ma maniera ironica e veramente esilarante – il modo di parlare e alcuni atteggiamenti tipici di Vito Corleone. Non le uniche novità, l’insicuro Ben Stiller non se la sono queste que dovrà vedere solo con il duro De Niro ma nuovi personaggi ve complicheranno la già incasinata esistenza. A cominciare gli comp dalle ne new entry Jessica Alba, rappresentante farmaceutica piuttosto conturbante, a Harvey Keitel imprenditore per il piuttost Greg e Laura Dern la direttrice della scuola quale lavorerà la materna dove vanno i piccoli Fotter.

Vi presento i nostri (Little Fockers, Usa, 2010) Regia di Paul Weitz con Robert De Niro, Ben Stiller, Owen Wilson, Blythe Danner, Teri Polo 100’, Universal Pictures, commedia 14 GENNAIO

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Domenico Procacci presenta

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Sublime in Stato di grazia da oScar

(il foglio)

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(la repubblica)

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(il sole 24 ore)

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dal 14 gennaio al cinema www.repubblica.it/laversionedibarney

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Paul Giamatti, Dustin Hoffman e Rosamund Pike portano sullo schermo un romanzo di culto, storia di un adorabile bastardo: cinico, polemico, avido ed egoista. Insomma un uomo realizzato.

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arney Panofsky (Giamatti) - produttore televisivo di soap grossolane e di successo - è un ricco ebreo canadese, figlio di un poliziotto, che, passati i sessant’anni, decide - apparentemente controvoglia - di scrivere un’autobiografia. Il motivo che spinge Barney a scriverla è dare la sua “versione” dei fatti che hanno portato alla morte del suo amico Bernard “Boogie” Moscovitch (Speedman), e raccontare dei suoi tre matrimoni (in particolare dell’unico grande amore: la terza moglie Miriam), della sua esistenza di uomo ordinario alle prese con una vita straordinaria, attraverso quattro decadi, due continenti, e un’incalcolabile serie di sbronze e azioni politicamente scorrette... Nel corso della stesura delle s u e me mo r ie i ricordi di Barney diventano via via confusi: gli episodi del suo passato si intrecciano indissolubilmente con gli avvenimenti del suo presente. E’ lo sguardo di Barney, caustico, rabbioso, assolutamente originale, quello

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che pervade questo film deliziosamente cinico come il personaggio che rappresenta. Paul Giamatti, che abbiamo intervistato, ci ha detto: “Quello che a me è piaciuto di più del romanzo e che mi auguro siamo riusciti a portare anche nel film è che non c’è alcuna lezione da imparare dalla vita di Barney Panofsky. Non è un racconto moralista e certamente non pretende di insegnare a vivere, perché quello che ti vuole fare capire è che non ci sono regole per vivere la vita. E’ piuttosto un libro che ti fa riflettere sulla gioia e sulla compassione per le nostre esistenze. Per questo motivo si prova empatia con Barney, nonostante sia un adorabile bastardo, un romantico frustrato e un ossessivo compulsivo”. C’è anche molta Italia in questo La versione di Barney, tratto dal capolavoro letterario del canadese/ebreo Modercai Richler (che ci ha lasciati nel 2001). I motivi sono legati alla produzione che ha deciso di spostare parte della storia da Parigi (come è nel romanzo) a Roma. A questo punto è entrato in scena Domenico Procacci che ha co-prodotto l’opera con la sua Fandango.

La versione di Barney

(Barney’s Version, Usa, 2010) Regia di Richard J. Lewis con Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Scott Speedman, Minnie Driver, Rosamund Pike, Rachelle Lefevre, Thomas Trabacchi 132’, Medusa, drammatico/commedia 14 gennaio

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Per una incredibile anomalia burocratica, venti anni dopo l’esame di maturità gli ex compagni di scuola sono costretti a ripetere l’esame. Una commedia sentimentale che riporta una generazione a confrontarsi con la vita che dopo 20 anni è andata nelle direzioni più diverse, fra sogni e disillusioni.

Immaturi


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iorgio (Raoul Bova), Lorenzo (Ricky Memphis), Piero (Luca Bizzarri), Luisa (Barbora Bobulova), Virgilio (Paolo Kessisoglu), Francesca (Ambra Angiolini): cosa hanno in comune questi trentottenni? Semplice, 20 anni fa erano compagni di scuola. Ma sopratutto erano amici, erano un gruppo. Poi è successo qualcosa e il gruppo si è frantumato. Ma tra poco torneranno ad esserlo, almeno per qualche giorno: il Ministero della Pubblica Istruzione ha annullato il loro esame di maturità e lo dovranno rifare. Pena l’annullamento di tutti i titoli successivamente conseguiti. E così li vedremo di nuovo insieme, come ai vecchi tempi, con qualche ruga di più e qualche capello di meno. Con l’inevitabile desiderio di risentire il sapore della giovinezza e la consapevolez-

za, più o meno profonda, che quel periodo è passato. “La scuola è un pretesto per raccontare cinque vite diverse. – afferma Paolo Genovese – La prima parte del film, infatti, si concentra sul narrare queste esistenze e farci conoscere i personaggi. Poi, quando arriva la tragica notizia, gli ex-amici che si sono lasciati a 19 anni e si ritrovano a quasi quaranta, si rinchiudono in una villa per cercare di affrontare insieme il problema di dovere ridare l’esame di maturità. Per scoprirsi man mano più immaturi di allora, con il senso di inadeguatezza che fa capolino in questa fase della vita. Sono un campionario di diverse immaturità: nei confronti dei rapporti sentimentali, verso l’amicizia, nei confronti della famiglia... Sono tutti più o meno affermati a

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livello professionale, tutti più o meno adulti, ma il fatto di ritrovarsi davanti ad una commissione d’esame – con le problematiche esistenziali che vivono – mette il gruppo in una situazione drammaticamente divertente”. Fortunati questi Immaturi che, ‘grazie’ ad un errore burocratico, gli sarà data la possibilità di ritornare ai vecchi tempi, e riprovare sensazioni ed emozioni che la vita cambia definitivamente con il passare del tempo.

Immaturi

(Italia, 2010) Regia di Paolo Genovese con Raoul Bova, Ricky Memphis, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Paolo Kessisoglu, Ambra Angiolini, Giulia Michelini, Anita Caprioli, Luisa Ranieri 108’, Medusa, commedia 21 GENNAIO

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“In questo film non troverete la verità sul caso Vallanzasca. Perlomeno non ne troverete una sola. Perché questo è un film non un’inchiesta. Non condanna. Non assolve. Racconta una storia. La storia di una banda, la storia di una Milano che non esiste più, ma restano veri e crudi il dolore di chi ha subito queste violenze”. Michele Placido

Vallanzasca

Gli angeli del male


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985. Renato Vallanzasca, 35 anni, è detenuto in isolamento nel carcere di Ariano Irpino. È lui stesso a raccontarci le sue prime imprese adolescenziali che gli costeranno la prima reclusione in un carcere minorile. È l’inizio di una carriera criminale che culminerà con il titolo di “boss della Comasina”. La lotta violentissima con il clan Turatello, e le rapine sempre più sanguinose della sua banda criminale, formata da alcuni amici d’infanzia, che terrorizzarono la Milano da bere degli anni ‘70 con un numero impressionante di delitti, che costarono al suo capo ben 4 ergastoli per una pena complessiva di 260 anni di reclusione. Con l’accusa di sette omicidi di cui quattro direttamente compiuti, una settantina di rapine e quattro sequestri di persona nonché numerosi tentativi di evasione.

È detenuto da 38 anni. Passato Fuori Concorso al Festival di Venezia, per espressa richiesta del regista Michele Placido e accompagnato dalle inevitabili polemiche con l’accusa di aver aderito alle ragioni del criminale, Vallanzasca è un film potentissimo con una interpretazione di Kim Rossi Stuart davvero impressionante. L’attore ha anche partecipato alla stesura della sceneggiatura scritta da Placido insieme ad Andrea Purgatori, che si rifà a centinaia d'articoli di giornali, testimonianze, tutto il materiale reperibile sul bandito ma soprattutto su due libri: l’autobiografico ‘Il fiore del male. Bandito a Milano.’ scritto da Vallanzasca stesso con l’aiuto del giornalista Carlo Bonini e ‘Lettera a Renato’ scritto dalla moglie,

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Antonella D’Agostino. “Ho trovato stimolante - ci ha detto Placido -, da un punto di vista artistico e creativo, entrare nella mente di un criminale per capire, con un approccio asettico, lontano da qualsiasi giudizio morale, cosa si prova a stare in bilico fra la normalità e la devianza, a trovarsi al bivio fra il bene e il male e a scegliere deliberatamente il male”. “E’ stato un ruolo molto impegnativo – conclude Kim Rossi Stuart – anche fisicamente, una delle esperienze più dure della mia carriera”.

Vallanzasca Gli angeli del male (Italia, 2010) Regia di Michele Placido con Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Moritz Bleibtreu, Francesco Scianna 120’, 20th Century Fox, drammatico/ biografico 21 gennaio

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Antonio Albanese porta sul grande schermo il personaggio di Cetto La Qualunque, il politico semianalfabeta che promette ‘Chiù pilu pi tutti’. Volete scommettere che verrà eletto?

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inalmente Cetto La Qualunque (Albanese) torna in Italia dopo una lunga latitanza all’estero. Con lui rientrano anche una bella ragazza di colore ed una bambina di cui non riesce a ricordare il nome: la sua nuova famiglia. Al ritorno in patria Cetto ritrova il fidato braccio destro Pino (Nicola Rignanese) e la famiglia di origine: la moglie Carmen (Lorenza Indovina) e il figlio Melo (Davide Giordano). Ovviamente far convivere il tutto non sarà facile. I suoi vecchi amici lo informano che le sue proprietà sono minacciate da una inarrestabile ondata di legalità che sta invadendo la loro cittadina. Le imminenti elezioni potrebbero avere come esito la nomina a Sindaco di Giovanni De Santis (Salvatore Cantalupo), un “pericoloso” paladino dei diritti. Così, Cetto, dopo una lunga e tormentata riflessione in compagnia di simpatiche ragazze non ha dubbi e decide di “salire in politica” per difendere la sua città. La campagna elettorale può cominciare… Cetto La Qualunque è un imprenditore calabrese corrotto, depravato e ignorante che disprezza la natura, la legalità, la democrazia e soprattutto le donne, di cui promette ai suoi sostenitori grande abbondanza. Il suo motto

Qualunquemente (Italia, 2010) Regia di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Luigi Maria Burruano, Lorenza Indovina, Antonio Gerardi 100’, 01 Distribution, commedia 21 gennaio

è “più pilu e cemento armato”. “Portare Cetto La Qualunque al cinema è stata un’idea eccitante e vagamente incosciente – afferma Albanese -. Il mitico Cetto La Qualunque è il modello di tutto quello che non ci piace del nostro Paese e dei nostri politici, e ci ha dato il grande privilegio di ridicolizzare comportamenti e modelli, magari facendo ridere e non piangere come di solito capita quando si ascoltano certi personaggi. Il desiderio è dunque quello di raccontare con questo film un pezzo ingombrante della nostra realtà con la comicità. Il film è anche un omaggio ad una terra che amiamo e vorremmo proteggere e difendere. Ridere dunque, per esorcizzare e per recuperare voglia di andare avanti. Nella speranza che Cetto La Qualunque diventi col tempo solo una macchietta e non uno specchio fedele dei nostri tempi”.

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Peter è un architetto, un tipo precisino ed esigente. Sua moglie sta per partorire ed Ethan gli darà un passaggio. Ethan è un adulto con l’intelligenza di un ragazzino, e con una vena di follia piuttosto pronunciata. Una di quelle persone con la rara capacità di combinare disastri a go go.

Parto col folle (Due Date, Usa, 2010) Regia di Todd Phillips con Robert Downey Jr., Zach Galifianakis, Jamie Foxx, Juliette Lewis, Michelle Monaghan 100’, Warner Bros. Italia, commedia 28 Gennaio

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l film inizia all’aereoporto di Atlanta dove Peter Highman (Robert Downey Jr.) sta per prendere un volo per Los Angeles, dove sua moglie Sarah (Michelle Monaghan), in procinto di partorire, lo sta aspettando prima del lieto evento. Ma le cose prenderanno una piega diversa. Appena sceso dal taxi Peter sfortunatamente incrocia Ethan Tremblay (Zach Galifianakis), che lo convince a non evitare parole come “terrorista” e “bomba” nella compilazione della carta d’imbarco, con il risultato che Peter viene fatto scendere immediatamente dall’aereo e messo nella “no-fly” list, quella delle persone che non possono più mettere piede su un aereo. Come se non bastasse Peter accetta un passaggio in macchina dal famigerato Ethan, aspirante attore anche lui diretto a Los Angeles, insieme al suo cagnolino Sonny. Sin dall’inizio è chiaro che Ethan è un tipo abbastanza fuori di testa. Quando Peter gli chiede come mai si porta dietro l’urna delle ceneri del padre, lui lo fredda con risposte del tipo: “Ma perché è morto!”. I due non si sopportano e più il countdown al parto arriva agli sgoccioli, più la meta si allontana.

Parto col folle

E’ nata una nuova coppia di comici? Per Zach Galifianakis, dopo Una notte da leoni, il ruolo del personaggio survoltato e sopra le righe, è diventato una specie di maschera. Per Robert Downey Jr. invece, che ha scelto la parte dell’uomo ordinato e preciso destinato a perdere i pezzi, è una prima volta. “Ho accettato questo ruolo – afferma Robert Downey Jr. – perché la storia mi ricordava pellicole come Rain Man, Fuga di Mezzanotte, Un biglietto in due, con le quali sono cresciuto. La cosa interessante di questo film, come degli altri che ho citato, è che anche se sono comici parlano sempre di qualcos’altro”. Parto col folle è un road-movie, come in buona parte lo era il precedente film di Todd Phillips, Una notte da leoni. “Mi piacciono i road movie - ci ha detto il regista - per le possibilità che ti danno di mettere insieme due persone che non si conoscono e lanciarli nella mischia, senza amici, senza famiglia, senza soldi, sulla strada da soli e vedere come se la cavano di fronte alle mille difficoltà che incontrano”.

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ullo sfondo di una bellissima Roma estiva, baciata dalla brezza del Ponentino, il vento che secondo la leggenda aiuta gli innamorati timidi a trasportare i messaggi d’amore, si snoda la storia dei due protagonisti principali: Matteo (Brosca) e Camilla (Fleri). Lui, ventisei anni ancora perdutamente innamorato della sua exfidanzata, Giovanna (Filippi), che un anno prima lo aveva lasciato per una donna; il vero romantico per definizione, insegue l’amore ideale finendo col perdere di vista la realtà. Laura Luchetti che per 15 anni ha vissuto tra Londra e gli Stati Uniti, ed è stata anche l’assistente personale di Russell Crowe, debutta con una

“Ogni cosa, come ogni persona, ha un’anima che attende solo di essere scoperta da qualcuno. Questo è un film d’amore tra le persone, ma anche per tutto quello che circonda materialmente le nostre esistenze”. Laura Luchetti

storia d’amore non convenzionale. In particolare perché gli intrecci di questi giovani amanti hanno come sfondo il Twinkled. Un negozio che vende oggetti vintage, un posto speciale dove gli articoli e le persone hanno una seconda occasione. “Personalmente – ha affermato la Luchetti - sono sempre rimasta molto colpita dal fatto che chi vive e lavora nel mondo dei negozi di roba usata come quello mostrato nel mio film, senta come di avere una missione per salvare cose e oggetti che, altrimenti, finirebbero molto probabilmente nell’oblio, dimenticati o peggio ancora, buttati via. Intorno a questa idea ho voluto costruire i personaggi protagonisti della storia alle prese con un quotidiano personale interessante e complesso, dove, come talora capita nella vita di tutti quanti noi, basta un nulla per portare la tua felicità in un’altra direzione”. Il negozio di

Febbre da


vintage, le seconde occasioni, servono per narrare la vicenda di Matteo, ragazzo votato al martirio sentimentale che insegue storie apparentemente impossibili ed è rivolto sempre verso il passato non riuscendo così a comprendere a fondo il suo presente. Fino a quando la frequentazione dei tipi bizzarri che costituiscono il microcosmo del Twinkled, non gli fa capire che se gli oggetti si possono trasformare e diventare ‘altro’, anche gli esseri umani, hanno questa occasione. “Ogni cosa ha un’anima che attende solo di essere scoperta da qualcuno. – conclude la Luchetti - Ci sono persone che attraverso le materie, i manufatti riescono ad esprimere la loro essenza. Febbre da Fieno è un film d’amore tra le persone, ma anche per tutto quello che circonda materialmente le nostre esistenze”.

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Febbre da fieno (Italia, 2008) Regia di Laura Luchetti con Andrea Brosca, Diane Fleri, Camilla Filippi, Giulia Michelini, Cecilia Cinardi 100’, Walt Disney, commedia sentimentale 28 gennaio

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thegreenhornet.libero.it


ERCHÉ UPEREOE, P S N U E R E S S È DISPONON PUÒ E IL CRIMINE E R E T T A B M CI PUR DI CO REGOLA. MA I N G O E R E ANG RICSTO AD INFR GIOVANE E N U ’ E . O IN IC CHERA VA MOLTO V O UNA MAS R T IE D E H C AMENTE CO EDITORE MBATTE DUR O C E IL IB C S IRRICONO SUO AUTISTA L E D TO IU A N L’ I CATTIVI CO LI. ARTI MARZIA MAESTRO DI

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ato negli anni trenta come programma radiofonico, è diventato celebre grazie al fumetto ed al serial Tv che nel 1960 portò alla ribalta Bruce Lee. Il Calabrone Verde, è indubbiamente un personaggio di spicco nella mitologia americana del primo novecento. “Questa storia – ha detto Gondry –è un mix d’azione e umorismo. Abbiamo cercato di fare le cose in maniera creativa, sia sotto il profilo della recitazione che delle scenografie, oltre che nell’uso della computer grafica e del tridimensionale, usato solo in alcune parti del film, nei flashback e negli split-screen, in cui era utile creare un senso di profondità”.

Britt Reid (Rogen), figlio del magnate dei media di Los Angeles, conduce apparentemente una vita senza scopi, all’insegna del divertimento, fino a quando suo padre (Wilkinson) muore misteriosamente, lasciandogli in eredità tutto il suo impero economico. un’improbabile amicizia con uno dei più stretti collaboratori del padre, Kato (Chou), un maestro Stringendo un marziali, insieme decidono di dedicarsi alla lotta del crimine. Da criminali. E per proteggere la legge la di arti marzia infrangono. Britt diviene così The Green Hornet ed insieme a Kato combatte il crimine per le strade. A bordo infrangono fortezza su quattro ruote, in grado di colpire i cattivi, grazie ai modernissimi equipaggiamenti, The di una fo Hornet e Kato riescono in breve tempo a farsi una reputazione e con l’aiuto della nuova segretaria Green H Britt, Lenore Case (Diaz), iniziano a dare la caccia all’uomo che controlla la malavita di Los Angeles: di Brit Benjamin Chudnofsky (Waltz). Ma anche Chudnofsky ha dei piani ben precisi: schiacciare The Green Hornet Benjam una volta per tutte.

The Green Hornet (Usa, 2010) Regia di Michel Gondry con Seth Rogen, Cameron Diaz, Christoph Waltz, Edward Furlong, Jay Chou, Tom Wilkinson 120’, Sony Pictures, action/thriller 28 GENNAIO

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Trailer d’Oro : la Premiazione

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iunto alla 10a Edizione, il tradizionale concorso promosso da Primissima in collaborazione con Anec, Associazione degli Esercenti Cinematografici e le Giornate Professionali del Cinema di Sorrento, ha avuto martedì 21 dicembre il suo momento finale, con la consegna dei Premi.

La simpatica cerimonia ha avuto luogo a Roma, nella sala di proiezioni della sede nazionale dell’Agis. In questa occasione il Presidente dell’Associazione Paolo Protti, che ha fatto gli onori di casa, dopo una valutazione molto positiva dell’edizione trascorsa delle Giornate Professionali e dei listini presentati, ha annunciato l’intenzione di rilanciare un’edizione estiva, da definire ancora nei tempi e nei modi. Il progetto è stato confermato anche dal Direttore Organizzativo delle Giornate Professionali del Cinema Remigio Truocchio, che ha già iniziato a lavorarci. Dopo questo importante annuncio il giorna-

lista di Primissima Marco Spagnoli ha chiamato sul palco i vari premiati, iniziando dalle targhe per i ‘Migliori Poster presentati alle Giornate Professionali’. Il Premio per il Miglior Poster è stato assegnato al film I Puffi in 3D della Sony Pictures e ritirato dalla Senior Area Manager della Società Simonetta Fornea, mentre il Premio per il Miglior Poster di un Film Italiano, assegnato a Che bella giornata distribuito da Medusa, è stato ritirato da Serena Petrucci e Lidia Saccardi della Direzione Marketing della Società. Il Premio Speciale per la Promozione del Cinema Italiano è stato assegnato a 01 Distribution e ritirato da Luigi Lonigro, Direttore della Divisione Theatrical. Il Premio per il Miglior Promo Reel, assegnato ad Universal Pictures, è stato ritirato da Richard Borg e Marco D’Andrea, rispetti-

Paolo Protti Presidente dell’Agis e Paolo Ferrari, Presidente Warner Bros. Italia

Il "Trailer d’Oro", assegnato al film The Fighter della Eagle Pictures, è stato ritirato dal Direttore Marketing Mattia Guerra (nella foto accanto a Paolo Protti).

vamente Amministratore Delegato e Direttore Commerciale della Major. Il Premio per la Miglior Convention, andato alla Walt Disney Motion Pictures Studios Italia, è stato ritirato dal Direttore Marketing della Società Kristin Greiner. Il Premio per il Miglior Trailer italiano è andato a La bellezza del somaro di Sergio Castellitto, prodotto e distribuito da Warner Bros. Italia, e ritirato da Nicola Maccanico e Paolo Ferrari, rispettivamente Direttore Generale e Presidente della Società, mentre il Trailer d’Oro, assegnato al film The Fighter della Eagle Pictures, è stato ritirato dal Direttore Marketing Mattia Guerra. L’incontro si è concluso con lo scambio di auguri tra i Premiati, i responsabili delle Giornate Professionali di Cinema e lo staff di Primissima, con l’impegno di darsi appuntamento per la prossima edizione.

Il Direttore Organizzativo delle Giornate Professionali del Cinema di Sorrento Remigio Truocchio

Il Premio "Miglior Poster" è stato assegnato al film I Puffi in 3D della Sony Pictures e ritirato dalla Senior Area Manager della Società Simonetta Fornea.

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Giornate Professionali del Cinema Le Giornate Professionali del Cinema, organizzate dalle Associazioni degli Esercenti Cinematografici (Anec ed Anem) e delle Industrie Cinematografiche (Anica) rappresentano la principale manifestazione del settore cinematografico, riservata agli addetti ai lavori, durante la quale vengono presentati tramite convention, promo - reel e trailer i film ed i listini dell’anno successivo. La edizione trascorsa, la n. 33, ha avuto luogo a Sorrento ed ha registrato la partecipazione di circa 2mila operatori del settore.

Il Premio per la "Miglior Convention", andato alla Walt Disney Motion Pictures Studios Italia, è stato ritirato dal Direttore Marketing della Società Kristin Greiner. Nella foto Marco Spagnoli giornalista di Primissima, Paolo Sivori editore di Primissima, Kristin Greiner e Paolo Protti.

Il Premio "Miglior Poster di un Film Italiano", assegnato a Che bella giornata distribuito da Medusa, è stato ritirato da Serena Petrucci e Lidia Saccardi della Direzione Marketing della Società.

Trailer d’Oro Il "Premio Speciale per la Promozione del Cinema Italiano" è stato assegnato a 01 Distribution e ritirato da Luigi Lonigro, Direttore della Divisione Theatrical.

Il Premio per il "Miglior Promo Reel", assegnato ad Universal Pictures, è stato ritirato da Richard Borg e Marco D’Andrea, rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Commerciale della Major.

Il Trailer d’Oro, organizzato da Primissima in collaborazione con le Giornate Professionali del Cinema, viene assegnato tramite una votazione che vede coinvolti gli operatori dell'industria cinematografica italiana presenti alle Giornate Professionali del Cinema di Sorrento.

Il Premio per il "Miglior Trailer Italiano" è andato a La bellezza del somaro, prodotto e distribuito da Warner Bros. Italia, e ritirato da Nicola Maccanico e Paolo Ferrari, rispettivamente Direttore Generale e Presidente della Società.

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