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GGIO OMA
Total Recall Atto di Forza rivista programma dei cinema
Puoi fidarti dei tuoi ricordi?
SETTEMBRE 2012
IL CAVALIERE OSCURO IL RITORNO
RIBELLE THE BRAVE
PROMETHEUS
L'ERA GLACIALE 4
CONTINENTI ALLA DERIVA
LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM
SU TUTTE LE NOVITÀ LIBRI per i primi 30 giorni dalla data di uscita Promozione valida solo per i titolari Carta Più e Carta MultiPiù nei punti vendita la Feltrinelli, RicordiMediaStores, RED e su www.lafeltrinelli.it Promozione non cumulabile con altre offerte in corso. Note, condizioni di utilizzo e informazioni aggiuntive nel volantino informativo Carta Più disponibile nei punti vendita e su www.lafeltrinelli.it
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FILM DI 6 IAGOSTO/SETTEMBRE CALENDARIO
8
I FILM DI AGOSTO/SETTEMBRE CALENDARIO
10
VENEZIA 69 RICOMINCIO DA 18 ATTUALITA'
3 12 MADAGASCAR RICERCATI IN EUROPA SCHEDA FILM
I RUMORI 15 TUTTI DEL MARE
25 SHARK
SCHEDA FILM
27 GLI EQUILIBRISTI SCHEDA FILM
28 PROMETHEUS SCHEDA FILM
31 MAGIC MIKE 33 UNA DONNA PER LA VITA SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
GLACIALE 4 34 L'ERA CONTINENTI ALLA DERIVA SCHEDA FILM
37 REALITY
SCHEDA FILM
OSCURO 16 ILIL CAVALIERE RITORNO SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
41
10
RESIDENT EVIL RETRIBUTION 3D SCHEDA FILM
19 BELLA ADDORMENTATA 42 TED
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
20 RIBELLE - THE BRAVE
45 ON THE ROAD
22 THE BOURNE LEGACY
46
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
28
TOTAL RECALL SCHEDA FILM
23
33
38
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EDWARD NORTON
MAURIZIO CASAGRANDE
MATTEO GARRONE
COLIN FARRELL
RIVISTA PROGRAMMMA DEI CINEMA • ANNO 23 N.9 - SETTEMBRE 2012 FREE MAGAZINE NATO IL 1 GIUGNO 1990 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE ITALIANE
Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000
Art direction e Grafica Patrizia Morfù patrizia.morfu@primissima.it hanno collaborato a questo numero Nicoletta Gemmi, Marco Spagnoli, Manuela Blonna Calendario a cura di Nicoletta Gemmi
stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini REDAZIONE E PUBBLICITÀ
Primissima Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it
Calendario 28 SETTEMBRE
14 SETTEMBRE
CHE COSA ASPETTARSI QUANDO SI ASPETTA (What to Expect When You’re Expecting, Usa, 2012) Regia di Kirk Jones Con Elizabeth Banks, Rob Huebel, Anna Kendrick, Cameron Diaz, Dennis Quaid, Jennifer Lopez, Chris Rock 110’, Universal Pictures, commedia Le gioie e le difficoltà nel diventare genitori raccontate attraverso cinque coppie che si stanno preparando all’arrivo del loro primo figlio. La fotografa Holly e il marito manager musicale sono alle prese con il desiderio dell’adozione di un bambino ma lui non sembra essere particolarmente pronto a divenire padre. Colin e la mo-
31 AGOSTO
LA FAIDA
glie Wendy attraversano una crisi dato che i loro suoceri, lei giovanissima e lui decisamente maturo, aspettano una coppia di gemelli. Jules, star di un programma televisivo coinvolge il suo collega Evan nel suo obiettivo di avere un figlio. Rosie e Marco sono due ex che si ritrovano, la passione rinasce e anche la voglia di mettere su famiglia. E, infine, Gale che quando scopre che sta per diventare padre viene preso dal panico e si affida ad un gruppo di sostegno guidato da Vic. Il film è ispirato all’omonimo libro-guida di Heidi Murkoff, considerato negli Usa una bibbia sulla gravidanza.
31 AGOSTO
THE FIVE-YEAR ENGAGEMENT The Five-Year Engagement (Usa, 2012) Regia di Nicholas Stoller Con Jason Segel, Emily Blunt, Alison Brie, Rhys Ifans, Chris Pratt 124’, Universal Pictures, commedia/romantico Si conoscono a San Francisco alla vigilia del capodanno in un party a tema ‘supereroi’ ed un anno dopo lo chef Tom (Jason Segel) chiede alla aspirante assistente universitaria in psicologia sociale Violet (Emily Blunt) di sposarlo. La data del matrimonio è fissata, ma nel frattempo
31 AGOSTO
per Violet arriva una chiamata dall’Università del Michigan. Decidono quindi di rimandare di due anni le nozze, lei intanto potrà fare pratica universitaria sotto la supervisione del brillante Professor Winton (Rhys Ifans), mentre lui per seguirla in Michigan finisce a preparare sandwich in un supermercato. Quando il contratto biennale di lei viene rinnovato, Tom e Violet devono affrontare scelte molto drastiche nei confronti di un matrimonio che sta diventando un miraggio.
7 SETTEMBRE
EL CAMPO
EVA
COME NON DETTO
(The Forgiveness of Blood, Albania/Danimarca/Italia, 2011) Regia di Joshua Marston Con Tristan Halilaj, Sindi Lacej, Refet Abazi, Llire Vinca Celaj 109’, Fandango, drammatico
(Argentina, 2011) Regia di Hernán Belón Con Dolores Fonzi, Leonardo Sbaraglia, Matilda Manzano, Pochi Ducasse, Juan Villegas 85’, Cinecittà Luce, drammatico
(Spagna, 2011) Regia di Kike Maíllo Con Daniel Brühl, Lluís Homar, Alberto Ammann, Marta Etura, Claudia Vega 94’, Videa – C.D.E., drammatico/fantascienza
Nik ha 17 anni e sua sorella Rudina 15, sono due ragazzi gioiosi e pieni di speranze per il futuro. Ma quando suo padre Mark, a causa di una disputa su un terreno, viene accusato di omicidio, la famiglia viene implicata in una terribile e sanguinosa faida. Un antico codice albanese dà alla famiglia della vittima il diritto di uccidere il primogenito dell’omicida. A Nik arriva immediatamente il divieto di uscire di casa, iniziando così un isolamento che potrebbe durare anni. Dal regista di Maria Full of Grace un’altra storia intensa, dolorosa, per una pellicola che ha entusiasmato la critica.
La 38enne Elisa ha davanti a sé una bella carriera e un matrimonio felice con Santiago, da cui ha avuto da poco anche una figlia, che entrambi i genitori stanno imparando a conoscere. Per staccare un po’ la spina, l’intera famiglia si trasferisce in una casa in campagna, immersa in mezzo alla natura. Mentre il marito sembra innamorarsi di quel luogo isolato, Elisa non si sente a suo agio e comincia ad avvertire qualcosa di strano intorno a lei cominciando ad aver paura di tutto ciò che la circonda. Ma le presenze inquietanti che avverte e che le tolgono il sonno sono soltanto frutto della sua paranoia?
Anno 2041. Alex, un famoso ingegnere cibernetico, torna a Santa Irene per portare a termine un progetto per la facoltà di Robotica: la creazione di un bambino robot. Durante la sua assenza molte cose sono cambiate. Il fratello David e Lana, la sua ex, hanno avuto una bambina davvero ‘speciale’. Quando Alex incontra la piccola Eva capisce che il rapporto tra di loro sarà unico e indissolubile. Che li porterà a fare una clamorosa scoperta. Opera prima di Kike Maíllo, allievo di Guillermo Del Toro. Il film ha riscosso un ottimo successo di critica e pubblico al Festival di Venezia 2011 e ha ricevuto 3 Premi Goya nel 2012.
(Italia, 2012) Regia di Ivan Silvestrini Con Monica Guerritore, Josafat Vagni, José Dammert, Ninni Bruschetta, Valeria Bilello, Francesco Montanari 110’, Moviemax, commedia Mattia sta per trasferirsi a Madrid dal fidanzato Eduard, ma non ha il coraggio di rivelare ai propri familiari di essere gay. Eduard, invece, è convinto che la loro unione abbia la benedizione di tutti i parenti. Quando il giorno prima di partire per la Spagna, Eduard annuncia il suo arrivo a Roma per conoscere i “suoceri”, Mattia dovrà scegliere se, finalmente, vuotare il sacco con i suoi oppure confessare al compagno di essere stato un formidabile bugiardo. Una divertente commedia tra il detto e… il non detto.
Calendario THE STORY OF FILM: AN ODISSEY
WOODY (Woody Allen: A Documentary, Usa, 2012) Regia di Robert B. Weide Con Woody Allen, Letty Aronson, Antonio Banderas, Marshall Brickman, Josh Brolin 113’, Bim, documentario/biografico Iconico sceneggiatore, regista, attore, commediante e musicista, uno dei più importanti personaggi di questa epoca, 21 SETTEMBRE nonché secondo molti critici ‘uno dei dieci motivi per cui vale la pena di continuare a vivere’, finalmente viene raccontato, e si racconta, in un documentario che dopo averlo seguito nei vari set degli ultimi 18 mesi, lo accompagna a Brooklyn nei luoghi della sua infanzia.
25 SETTEMBRE
Adattamento per il grande schermo di un suo libro, Mark Cousins rilegge la storia del cinema dagli albori fino all’avvento del digitale. Un itinerario monumentale, diviso in 15 episodi di un’ora ciascuno, che usciranno settimanalmente, che analizza la produzione cinematografica grazie ad interviste ai più grandi registi, materiale di repertorio e scene di film provenienti da ogni parte del pianeta.
14 SETTEMBRE
21 SETTEMBRE
Sullo sfondo di una scuola romana si intrecciano le storie di un professore di storia dell’arte che ha perso la passione per il suo lavoro, di un giovane supplente di lettere alla prese con una studentessa problematica e di una preside rigida e inappuntabile costretta a occuparsi di un buffo alunno che sembra aver smarrito la madre. Una commedia corale sul mondo della scuola, tratta dal libro di Marco Lodoli, che unisce sentimento e ironia. Cast di giovani, più Buy, Scamarcio e Herlitzka.
È STATO IL FIGLIO (Italia, 2012) Regia di Daniele Ciprì Con Toni Servillo, Giselda Volodi, Alfredo Castro, Fabrizio Falco, Giuseppe Vitale 90’, Fandango, drammatico
IL ROSSO E IL BLU (Italia, 2012) Regia di Giuseppe Piccioni Con Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Roberto Herlitzka, Lucia Mascino, Elena Lietti 100’, Teodora Film, commedia
The Story of Film: An Odyssey (UK, 2011) Regia di Mark Cousins 900’, Bim, documentario/serie tv
La famiglia Ciraulo vive miseramente nel quartiere Zen di Palermo. Però davanti all’uscio di casa tiene parcheggiata una Mercedes. La berlina è stata comprata con il risarcimento fornito dallo Stato alle vittime di mafia, che i Ciraulo hanno percepito in seguito alla morte di una figlia, la piccola Serenella, capitata per caso in mezzo a una sparatoria tra mafiosi. Ma Tancredi, il figlio maschio, durante la sua unica notte di divertimento in città ha sfregiato la portiera dell’auto. Non sembra un danno grave, ma il padre l’ha aggredito con violenza e a quanto dice la polizia, il figlio per difendersi l’ha ucciso. In concorso al Festival di Venezia, il film di Daniele Ciprì è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore siciliano Roberto Alajmo.
CANDIDATO A SORPESA
14 SETTEMBRE
THE WORDS (Usa, 2012) Regia di Brian Klugman, Lee Sternthal Con Bradley Cooper, Jeremy Irons, Dennis Quaid, Olivia Wilde, Zoë Saldana, Ben Barnes 110’, Eagle Pictures, thriller/drammatico Un aspirante scrittore di New York all’ennesimo rifiuto di un editore di pubblicare un suo manoscritto si rende conto di non avere la stoffa per diventare un autore di successo, nonostante moglie (Saldana) e amici lo sostengano. Ma la sua crisi finisce quando l’uomo scopre su una bancarella di Parigi un misterioso manoscritto ingiallito. E’ un’appassionante storia d’amore ambientata dopo la II° guerra mondiale, ed è il romanzo che Rory aveva sempre sognato di scrivere. Notte dopo notte, Rory ricopia il racconto nel suo computer, ipnotizzato da quel che legge, come se avesse ritrovato uno spartito perduto di Mozart, e alla fine lo presenta all’editore come suo. Puntuali arrivano il successo, il benessere economico e quella celebrità letteraria che aveva sempre sognato. Ma ben presto qualcuno si presenterà a portare il conto.
(The Campaign, Usa, 2012) Regia di Jay Roach Con Will Ferrell, Zach Galifianakis, Jason Sudeikis, Sarah Baker, Dylan McDermott, Katherine LaNasa, Brian Cox, John Lithgow, Dan Aykroyd, Scott A. Martin 85’, Warner Bros., commedia Quando Cam Brady (Ferrell), membro del Congresso da parecchi anni, commette un’imperdonabile gaffe durante un discorso pubblico, alcuni importanti e ricchi imprenditori del North Carolina decidono di scaricarlo, spalleggiando il suo ingenuo rivale Marty Huggins, padre di famiglia e direttore del locale Ufficio del Turismo. Inizialmente impacciato, l’uomo guadagna pian piano terreno, sostenuto anche dalle conoscenze politiche della sua famiglia: la campagna
21 SETTEMBRE
elettorale diventa ben presto una gara a colpi bassi tra i due candidati, il cui unico scopo diventerà quello di distruggersi a vicenda. Il regista Jay Roach, autore di Mi presenti i tuoi? e A cena con un cretino, realizza una commedia ‘politicamente scorretta’, sullo sfondo di una campagna elettorale tutta da ridere. Perfetti i due antagonisti, interpretati dal veterano Will Ferrell e dalla nuova scoperta Zach Galifianakis, reduce dal successo dei due Una notte da leoni.
Ricomincio da 18 LA 69MA EDIZIONE DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA CAMBIA DIRETTORE: ALBERTO BARBERA, CHE SOSTITUISCE, PER SCADENZA DI MANDATO, MARCO MULLER, CHE NEL FRATTEMPO HA ACCETTATO DI DIRIGERE LA SETTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA. richiamo della patria e della famiglia. Chiusura l’8 settembre con L’uomo che ride, ennesima trasposizione cinematografica del romanzo di Victor Hugo con un imperdibile Gerad Depardieu.
Una sessantina di titoli, 18 in concorso di cui 3 italiani: La bella addormentata di Marco Bellocchio, ispirato agli ultimi giorni di Eluana Englaro, Daniene Ciprì con E’ stato il figlio, ambientato nel quartiere Zen di Palermo, Francesca Comencini con Un giorno speciale, una commedia sulla generazione dei precari. Tre storie contemporanee che raccontano l’Italia di oggi. “Decidere non è stato facile - ha commentato Barbera, che torna al Lido dopo aver diretto la Mostra del Cinema nel quadriennio 1998-2002 - abbiamo dovuto dire tanti no, in alcuni casi con molto dispiacere”. Abolita la sezione Controcampo “per non segregare il cinema italiano in una riserva indiana e farlo competere alla pari con le pellicole internazionali” sono comunque 14 i film italiani selezionati: ai titoli del concorso Barbera aggiunge nel fuori concorso tanti docufilm. Quattro dei quali di registi nostrani: Clarisse di Liliana Cavani, Sfiorando il muro di Silvia Giralucci e Luca Ricciardi, Medici con l’Africa di Carlo Mazzacurati, La nave dolce di Daniele Vicari. A questi si somma, nella sezione Orizzonti Gli equilibristi di Ivano De Matteo con Valerio Mastrandea e Barbara Bobulova. Considerata quella più sperimentale della Mostra, la sezione Orizzonti introduce una grande novità per il popolo della rete: una sala virtuale da 500 posti alla quale si potrà accedere via web, pagando 4 euro, per poter vedere i film della sezione in
contemporanea con il festival. Gli altri titoli italiano sono spalmati nelle sezioni parallele e autonome, ma non conflittuali, delle Giornate degli autori e della Settimana della Critica. “Non sono necessariamente i nomi che qualcuno si aspettava di trovare a Venezia, però c’è quella parte di cinema italiano che sta facendo uno sforzo di qualità per uscire dalla routine”. Basso profilo, ma molto determinato, Alberto Barbera aveva chiuso il suo mandato nel nome di Mira Nair che vinceva il Leone d’oro nel 2002 con Moonson Wedding, e fa aprire a lei la Mostra del suo ritorno con The Reluctant Fundamentalist. Un thriller politico, interpretato da Kate Hudson e Kiefer Sutherland con al centro un giovane pakistano che lavora a Wall Street, la cui vita viene stravolta dopo l’11 settembre. L’uomo si ritrova coinvolto in un conflitto tra sogno americano, crisi economica e il
«La cosa più sorprendente, in questo lunghissimo lavoro di selezione, è la scoperta della quantità di film che affrontano direttamente il tema della crisi, in maniera diversa, con sensibilità e approcci diversi. Ma la crisi oggi è veramente un fenomeno globale e sono moltissimi i registi che hanno deciso di affrontare di petto la questione. Non soltanto la crisi economica e la sua incidenza sulla vita degli individui, ma gli effetti che la crisi ha: la distruzione dei rapporti sociali, familiari, intimi, la distruzione degli individui. La crisi è qualcosa che rischia di avere degli effetti devastanti, distrugge il tessuto connettivo delle nostre società e questo è evidente in moltissimi dei film che abbiamo selezionato, è davvero uno dei temi dominanti». Tra gli autori che si sfidano per la conquista del Leone d’oro ci sono il veneratissimo Terrence Malick con To the wonder, interpretato da Ben Affleck e Rachel Weisz; il maestro Brian De Palma con Passion, thriller erotico con Rachel McAdams e Noomi Rapace; e il francese Olivier Assayas con Apres mai. Inoltre tornano al Lido il giapponese Takeshi Kitano con Outrage Beyond, il coreano Kim ki-Duk con Pieta e sono attesi il filippino Brillante Mendoza con Sinapupunan, e At any price di Ramin Bahrani, con Zac Efron e Dennis Quaid. Fuori concorso tra gli altri, Robert Redford con The company you keep, con Shia LaBeouf, Susan Sarandon, Julie Christie; Spike Lee col docufilm su Michael Jackson Bad 25; l’ultracentenario De Oliveira con O gebo e a sombra ed il premio Oscar Susanne Bier con Love is all you need.
FILM IN CONCORSO PER IL LEONE Olivier Assayas, Apres Mai (Francia) Ramin Bahrani, At Any Price (Usa, GB) Marco Bellocchio, Bella Addormentata (Italia) Peter Brosens/Jessica Woodworth, Le Cinquième Saison (Francia) Rama Burshtein, Fill the Void (Israele) Daniele Ciprì, È stato il figlio (Italia) Francesca Comencini, Un giorno speciale (Italia) Brian de Palma, Passion (Usa) Xavier Giannoli, Superstar (Francia, Belgio)
Kim Ki-Duk, Pieta (Corea del Sud) Takeshi Kitano, Outrage Beyond (Giappone) Harmony Korin, Spring Breakers (Usa) Terrence Malick, To the Wonder (Usa) Brillante Mendoza, Thy Womb (Filippine) Valeria Sarmiento, Linhas de Wellington (Portogallo) Ulrich Seidl, Paradise: Faith (Austria) Kirill Serebrennikov, Betrayal (Russia) Paul Thomas Anderson, The Master (Usa)
Per la prima volta in 3D, gli animali di Madagascar sono in fuga, si nascondono in un Circo, compiono evoluzioni sfidando la morte e fanno nuove importanti amicizie. Il viaggio in Europa comporta un salto di qualità sia in termini visivi che di narrazione. “Mettere i nostri animali in un Circo - ha spiegato il regista McGrath - ci ha dato automaticamente delle favolose opportunità: non ci muoviamo soltanto sulla superficie del terreno, ma nell’aria, lanciando, e volando. Sotto questo aspetto il 3D si è rivelato prezioso.” Naturalmente per dare nuova linfa alla storia era necessario introdurre nuovi personaggi. Il primo che incontriamo è naturalmente Chantel duBois, una sorta di Crudelia deMon, alla quale presta la voce nella versione originale Frances McDormand. Il leone Alex, leader ideale del gruppo di animali, dovrà vedersela con Vitaly, il Gatto Supremo del circo, doppiato da Bryan Cranston. Martin Short ha invece regalato voce e movenze al Leone marino Stefano, ma la vera rivelazione è Jessica Chastain nei panni della giaguara Gia. Tornano naturalmente nel cast vocale originale Ben Stiller, Chris Rock, David Schwimmer e Jada Pinkett Smith. "C’è un’innocenza in questi personaggi che li accompagna nel corso della vita – dice Stiller - Sono ancora nella fase di apprendimento, e la stanno affrontando insieme". La colonna sonora è stata composta da Hans Zimmer, mentre Fireworks di Katy Perry è stata scelta per allestire una scena all’interno del circo.
Madagascar 3 ricercati in Europa NON C’È PACE PER I NOSTRI EX FEROCISSIMI EROI. DOPO LA FUGA AFRICANA, CHE LI HA MESSI DI FRONTE ALLA DURA REALTÀ DELLA VITA NELLA SAVANA, VORREBBERO RITORNARE NEL LORO COMODISSIMO ZOO DI CENTRAL PARK. MA INVECE CHE A NEW YORK FINISCONO A MONTECARLO, DOVE IMPARERANNO CHE LA VITA DEL CIRCO È ANCHE PIÙ DURA.
Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa e Gloria l’ippopotamo, fuggiti dallo zoo di New York City e sbarcati in Madagascar prima, in Africa centrale poi, hanno nostalgia della Grande Mela e del comodo rifugio dello zoo. Per questo si lasciano l’Africa alle spalle, direzione New York. Ma per riunirsi ai pinguini, ed al loro fantasmatico aereoplano, finiscono a Montecarlo dove l’ufficiale del controllo animali, Capitaine Chantel DuBois li elegge a nemico pubblico numero uno, costringendoli ad una fuga rocambolesca nascosti, loro malgrado, tra gli animali di un circo. Dove l’unica chance che gli resta è quella di inventare uno spettacolo e convincere un impresario americano a comprarlo, e riportarli tutti a casa.
Madagascar 3Ricercati in Europa (Madagascar 3: Europe’s most wanted, 2012, Usa) Regia di Eric Darnell e Tom McGrath 93', Animazione, Universal Italia 22 AGOSTO SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
da giovedĂŹ 4 ottobre al cinema www.ted-ilfilm.it
L’ESORDIO ALLA REGIA DI UN LUNGOMETRAGGIO DEL CELEBRATO REGISTA PUBBLICITARIO FEDERICO BRUGIA, AUTORE DI DIVERSI VIDEOCLIP E DI NUMEROSI SPOT DI GRANDE SUCCESSO È NEL SEGNO DEL CINEMA D’AUTORE E IN PARTICOLARE DI UNA COSTRUZIONE INTIMISTA VICINA ALLA CINEMATOGRAFIA FRANCESE CUI SI È LIBERAMENTE ISPIRATO.
Tutti i rumori del Mare è la storia di un uomo senza nome, che ha cancellato il suo passato e ha deciso di vivere senza identità. Lavora per un’organizzazione criminale per cui trasporta cose e persone. Un giorno gli viene ordinato di trasportare da Budapest all’Italia, Nora, una ragazza da avviare alla prostituzione di alto bordo. Un’avventura on the road per portare una donna oltre un confine non solo fisico: una missione solitaria in cui dovrà decidere se tornare ad uccidere o a provare a ritrovare sé stesso, facendo una di quelle scelte che aveva cercato di dimenticare. Popolato da personaggi ora inquietanti, ora perfino buffi nella loro spietatezza, il film è un noir esistenziale, giocato sui colori del grigio e del nero, dalle dinamiche
psicologiche molto forti, ed interpretato dall’enigmatico Sebastiano Filocamo e da Orsi Toth in un crescendo di colpi di scena che si sublimano in un finale intrigante quanto imprevedibile. Prodotto dallo stesso Federico Brugia in collaborazione con la Maremosso del regista Luca Lucini e di Raffaello Pianigiani lanciatisi anche in un’avventura distributiva, il film brilla per originalità e per un’identità particolarmente forte grazie al talento del regista, attento a costruire un equilibrio tra tutti gli elementi del film che raccontano personaggi dalla forte connotazione caratteriale e psicologica. Attenzione anche al divertente cameo della cantante Malika Ayane che canta la splendida canzone dei titoli di coda.
Tutti i rumori del Mare Italia 2012, Regia di Federico Brugia con Sebastiano Filocamo, Orsi Toth, Ben Northoover, Rocco Siffredi. 95’, Noir, Maremosso 24 AGOSTO
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Sono passati otto anni da quando Bruce Wayne (Bale), per riportare armonia a Gotham City, si è addossato la colpa per i crimini del procuratore Harvey Dent. Wayne sta ancora riprendendosi dalla fatica fisica e psicologica dell’epica battaglia contro The Joker (interpretato dall’indimenticabile Heath Ledger). Lo scontro ha lasciato molte ferite aperte: anche con Alfred (Caine), il fidato e storico maggiordomo. Ma Wayne non può più permettersi di restare in isolamento, perché su Gotham incombe una nuova minaccia: si tratta di Bane, un genio corpulento, brutale con tanto di viso mascherato, e con un piano geniale per gettare il mondo nel caos. Inoltre in città c’è anche Selina Kyle ovvero Catwoman (Hathaway) su di lei pesano molti pregiudizi, in tanti la ritengono una nemica storica di Batman dal fascino misterioso e ambiguo, ma Wayne sembra ‘fidarsi’ della bella Selina e la seduzione e l’attrazione fra di loro è palpabile...
Il Cavaliere oscuro Il ritorno
DOPO IL CAVALIERE OSCURO ERA DIFFICILE VOLARE PIÙ ALTO. NOLAN C’È RIUSCITO, REALIZZANDO IL PIÙ COLOSSALE, EMOZIONANTE E INTENSO FILM DELLA STORIA DEI SUPEREROI. UNA DEGNA CONCLUSIONE DI UNA LEGGENDA. In una Gotham City ormai liberata dal crimine organizzato, grazie anche al sacrificio del nome e della fama di Batman, accusato, alla fine del precedente film dell’omicidio del paladino della giustizia, che in verità era il cattivo di turno, la vita procede, fino a quando non si presenterà una nuova minaccia, che coglierà impreparato l’eroe, inattivo da oltre otto anni e anche piuttosto depresso. Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno chiude una trilogia mitica (Batman Begins, Il Cavaliere Oscuro) senza deludere le aspettative, per molti il miglior Batman di sempre e che ripropone la presenza di personaggi oramai consolidati, come quelli interpretati da Morgan Freeman, Michael Caine e Gary Oldman, ne introduce di nuovi, tra cui Marion Cotillard, Anne Hathaway e uno sconvolgente Tom Hardy nei militari panni di Bane, un nemico pericolosissimo. Senza dimenticare Joseph Gordon-Levitt, il poliziotto Blake, destinato ad un grande futuro e celebrando personaggi del passato da Liam Neeson a Aaron Eckart, in un alternarsi di scene spettacolari ed altamente emozionanti. “Batman è un personaggio dal lato oscuro – ha affermato il protagonista Christian Bale – più simile alla natura umana di qualsiasi supereroe, proprio perché non è un supereroe, ma un uomo ferito. E’ sempre sul filo del rasoio, sempre al limite tra il bene e il male e potrebbe tranquillamente essere il ‘cattivo’ del film. Il pubblico lo ama perché ne capisce le ragioni e la sofferenza, ed apprezza il suo altruismo e la sua capacità di fermarsi al momento giusto”.
Il Cavaliere Oscuro Il ritorno (The Dark Knight Rises, Usa/UK, 2012) Regia di Christopher Nolan con Christian Bale, Anne Hathaway, Tom Hardy, Gary Oldman, Marion Cotillard, Morgan Freeman, Juno Temple, Michael Caine 165’, Warner Bros., azione/ drammatico 29 AGOSTO
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CATTLEYA e RAI CINEMA presentano in collaborazione con FRIULI VENEZIA GIULIA FILM COMMISSION
bella addormentata
un film di marco bellocchio
dal 6 settembre al cinema TONI SerVIllo ISABELLE HUPPert ALBA roHrWaCHer MICHELE rIondIno MAYA SanSa PIER GIORGIO belloCCHIo GIAN MARCO toGnaZZI FABRIZIO FalCo BRENNO PlaCIdo con la partecipazione di ROBERTO HerlItZKa www.facebook.com/bellaaddormentatailfilm #bellaaddormentata www.01distribution.it
soggetto MARCO BELLOCCHIO sceneggiatura MARCO BELLOCCHIO VERONICA RAIMO STEFANO RULLI organizzatore generale ANTONELLA IOVINO casting STEFANIA DE SANTIS montaggio FRANCESCA CALVELLI musiche CARLO CRIVELLI suono GAETANO CARITO fotografia DANIELE CIPRÌ scenografia MARCO DENTICI costumi SERGIO BALLO operatore di macchina MATTEO CARLESIMO delegato di produzione ARIANNA DE CHIARA aiuto regia LUCILLA CRISTALDI direttore di produzione SIMONA BATISTELLI prodotto da CATTLEYA con RAI CINEMA una coproduzione Italia - Francia con BABE FILMS in associazione con SOFICA LA BANQUE POSTALE IMAGE 5 e MANON 2 coproduttore FABIO CONVERSI produttore esecutivo MATTEO DE LAURENTIIS produttore delegato FRANCESCA LONGARDI prodotto da RICCARDO TOZZI GIOVANNI STABILINI MARCO CHIMENZ regia di MARCO BELLOCCHIO
L’ANNO SCORSO GLI È STATO ASSEGNATO IL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA E QUEST’ANNO LA SUA VENTISETTESIMA PELLICOLA È LA PIÙ ATTESA ALLA 69A MOSTRA VENEZIANA. MARCO BELLOCCHIO AFFRONTA UNO DEI GRANDI TEMI CHE DIVIDONO LA NOSTRA SOCIETÀ.
Tutto si svolge, in vari luoghi d’Italia, in sei giorni, dal 3 al 9 febbraio 2009, gli ultimi di Eluana Englaro, la cui vicenda resta sullo sfondo. Personaggi di fantasia dalle diverse credenze religiose, politiche e morali, le cui storie si incrociano a quella vicenda, in una riflessione esistenziale sul perché della vita e della speranza malgrado tutto. Un senatore deve scegliere se votare per una legge che va contro la sua coscienza o non votarla, disubbidendo alla disciplina del partito, mentre sua figlia Maria, attivista del movimento per la vita, manifesta davanti alla clinica dove è ricoverata Eluana. Roberto, con il fratello, è schierato nell’opposto fronte laico. Un “nemico” di cui Maria s’innamora. Altrove, una grande attrice cerca nella fede e nel miracolo la guarigione della figlia, da anni in coma irreversibile, sacrificando così il rapporto con il figlio. Infine la disperata Rossa che vuole morire, ma un giovane medico di nome Pallido si oppone con tutte le forze al suo suicidio. E contro ogni aspettativa, alla fine del film, un risveglio alla vita...
Non è mai stato un regista facile Marco Bellocchio, e non gliene saremo mai abbastanza grati. Questa volta certamente siamo di fronte ad una delle sue sfide più ardue. Bella addormentata è una strada in salita, un film che ha offerto polemiche su un piatto d’argento ancora prima di nascere e non poteva essere altrimenti visto che narra temi giganteschi come il fine vita, l’eutanasia, sullo sfondo della dolorosa vicenda di Eluana Englaro, che non vediamo mai se non evocata nel nome e negli spezzoni originali dei telegiornali. “Nel film le storie di personaggi tutti inventati – ha detto Bellocchio – si intrecciano tra loro e s’incrociano con il caso di Eluana e la grande eco mediatica. Il tema vero del film è la vita e la morte, rappresentato da ciascuna storia in modo completamente diverso”. “Io sono stato molto colpito – continua il regista – proprio coinvolto emozionalmente direi
dal caso di Eluana. La mia è una posizione laica”. Una vicenda che ha spaccato in due l’opinione pubblica, politica e religiosa italiana, tanto da creare seri problemi anche alla realizzazione del film. Un film corale, con un cast formidabile quanto assolutamente imprevedibile nei ruoli e che comprende Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Pier Giorgio Bellocchio, Brenno Placido, Fabrizio Falco, Gian Marco Tognazzi e Roberto Herlitzka. La fotografia è stata curata da Daniele Ciprì che, caso vuole, sarà in concorso a Venezia anche con il suo primo film da regista senza Franco Maresco, dal titolo: E’ stato il figlio.
Bella addormentata (Italia, 2012) Regia di Marco Bellocchio con Toni Servillo, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Pier Giorgio Bellocchio, Isabelle Huppert, Gianmarco Tognazzi, Brenno Placido, Fabrizio Falco 110’, 01 Distribution, drammatico 6 SETTEMBRE
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Ribelle
The Brave
GIRATO IN 3D, IL 13° LUNGOMETRAGGIO DISNEY PIXAR È INTERAMENTE DEDICATO AD UN’EROINA FEMMINILE: UN MERAVIGLIOSO VIAGGIO NELLE TERRE SCOZZESI, UNA STORIA EPICA, RICCA DI AZIONE, HUMOR E SENTIMENTO. Un’eroina femminile, indomita e ribelle come suggerisce il titolo, una giovane che non ha bisogno di un matrimonio per sentirsi completa. E’ questa l’idea che il regista Mark Andrews ha sempre avuto in mente. “La storia di Merida è anche quella del rapporto con sua madre, dello scontro di due personalità – spiega Andrews - volevamo che fosse una pellicola per tutti e non solo un film per bambini, ma che potesse davvero impartire una lezione. E’ un viaggio, quello di una ragazza che dopo aver sfidato il suo mondo deve trovare se stessa, lavorando sul suo egoismo. Il film ha dei momenti bui, ma sempre bilanciati dalla commedia”. Sei anni ha impiegato la produzione per portare a termine la
pellicola, un’esperienza che come sottolinea Andrews li ha profondamente cambiati. Anche sul piano tecnologico, con la creazione di nuovi software, studiati appositamente per il film. E che hanno permesso di riprodurre con straordinaria ricchezza e realismo le varie le ambientazioni: dai paesaggi scozzesi mozzafiato, alle foreste, ai castelli. Particolare attenzione anche per i capelli di Merida, una chioma fulgida che doveva da subito trasmettere l’idea della sua indole indomita. Al doppiaggio italiano troviamo Anna Mazzamauro, Shel Shapiro, Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti. Due brani della colonna sonora sono invece interpretati dalla giovane cantante Noemi.
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Figlia di Re Fergus e della Regina Elinor, la giovanissima Merida è una principessa. Abile arciera e dal carattere ribelle, Merida è determinata a scegliere da sè il proprio futuro. Allergica alle formalità di corte e ai matrimoni programmati, la giovane sfida un uso secolare sacro ai tumultuosi e molto suscettibili signori delle sue terre: l’enorme Lord MacGuffin, lo scontroso Lord Macintosh e il litigioso Lord Dingwall. Le azioni di Merida inavvertitamente scatenano il caos e la furia nel regno, e quando decide di rivolgersi ad una vecchia strega per avere aiuto, ottiene di esaudire un desiderio. Le conseguenze forzeranno Merida a scoprire il significato del vero coraggio per disfare una mostruosa maledizione prima che sia troppo tardi…
Ribelle The Brave (Brave, 2012, Usa) Regia di Mark Andrews, Brenda Chapman 100’, Walt Disney Italia, Animazione, Avventura 5 SETTEMBRE SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
LA TRILOGIA MILIARDARIA DI JASON BOURNE PERDE MATT DAMON ED ACQUISTA EDWARD NORTON E JEREMY RENNER, ALLARGANDO LO SGUARDO INTORNO AL MONDO DI BOURNE, SCOPRENDONE LE FILA E I RETROSCENA.
The Bourne Legacy
The Bourne Legacy è ambientato nel 2007, stesso anno di The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo, il film che chiudeva la trilogia dell’agente Jason Bourne, nato dai libri di Robert Ludlum e interpretato da Matt Damon. Tony Gilroy qui in veste di sceneggiatore e regista, dopo avere scritto tutti e tre i film precedenti della saga, ha accettato la sfida di continuare a raccontare il mondo di un personaggio che, nell’ultimo decennio, ha incarnato più di tutti il genere della spy story. Ma non siamo di fronte a un sequel, piuttosto
ad una espansione del mondo dell’agente Jason Bourne, con un protagonista tutto nuovo: Aaron Cross (jeremy Renner). I due sono colleghi ma non si sono mai visti e non si conoscono. Li uniscono alcuni eventi successi nel passato che abbiamo conosciuto solamente con gli occhi di Bourne. Altri personaggi nuovi sono il capo della mega Organizzazione che vende programmi alla CIA, il Colonnello Ric Byer ovvero Edward Norton, e la scienziata Marta Shering interpretata da Rachel Weisz. Mentre Albert Finney, Joan Allen,
David Strathairn e Scott Glenn tornano a ricoprire i ruoli che avevano nella prima trilogia. “Quando mi è stato proposto di continuare la saga di Jason Bourne – afferma Tony Gilroy –ho scartato immediatamente l’idea di continuare a raccontare le imprese di Jason Bourne mettendo un altro attore al posto di Matt Damon. Così ho pensato di espandere il mondo di Bourne raccontando che non c’è mai stato solo lui come agente ma che che era uno dei tanti programmi di una Organizzazione molto potente.”
Comandante Norton! “NEL MONDO IN CUI VIVIAMO OGGI, CHIUNQUE ABBIA UN LAVORO PUÒ CONSIDERARSI FORTUNATO. CHIUNQUE ABBIA UN LAVORO CHE GLI PIACE, POI, È “MOLTO” FORTUNATO.”
A Yukon, in Alaska, in un paesaggio immerso nella neve a centinaia di chilometri dalla civiltà, un uomo galleggia sulle gelide acque di un fiume. Nonostante tutto, è vivo e ben presto riuscirà a mettersi in salvo riscaldandosi vicino ad un falò. L’uomo è Aaron Cross (Jeremy Renner), un agente altamente selezionato che lavora per Outcome, un programma segreto creato dall’Organizzazione National Research Assay Group, il cui direttore è il colonnello Ric Byer (Edward Norton). Una volta raggiunta la meta prevista, una baracca in mezzo ai monti innevati, Cross scopre che vi è accampato un altro agente, #3 (Oscar Isaac). Contemporaneamente, un altro agente dall’altra parte del mondo, un uomo che conosciamo come Jason Bourne, è coinvolto in una lotta armata in cui perde la vita un reporter inglese. Poiché Bourne è in pericolo e potrebbe rivelare il programma segreto americano, Byer deve agire tempestivamente ordinando che ogni singolo agente sul campo debba essere eliminato. Aaron Cross non tarda a capire cosa sta succedendo e cerca di far perdere le proprie tracce. Ma non sarà affatto facile.
The Bourne Legacy (Usa, 2012) Regia di Tony Gilroy con Jeremy Renner, Edward Norton, Rachel Weisz, Joan Allen, Oscar Isaac, Albert Finney 120’, Universal Pictures, spy story/azione 7 SETTEMBRE
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Parola di Edward Norton, uno degli attori più amati che, dopo una pausa di qualche anno per scrivere la sua prima serie televisiva e il suo secondo film come regista è tornato a recitare con due lavori: Moonrise Kingdom diretto dal suo amico Wes Anderson (“Una comemdia piacevolmente leggera dal tono lieve e divertente” dice) e The Bourne Legacy dove interpreta un’eminenza grigia dell’universo di Jason Bourne. “Io non cerco ruoli particolari, ma i registi capaci di dire cose interessanti. Il mio lavoro è quello di aiutarli a conseguire la loro visione dando vita ad un personaggio credibile e vitale.” Cosa l’ha spinta a far parte di The Bourne Legacy? Quando entri a fare parte di un franchise la domanda che ti devi porre è quale sia la ragione per continuare a raccontare delle storie già esplorate. Il fatto che il regista Tony Gilroy, che aveva già scritto gli altri tre film della saga di Bourne, fosse convinto del fatto che quel mondo fosse ancora tutto da esplorare, era di per sé molto interessante. In effetti sono rimasto impressionato nel modo in cui Tony ha affrontato il mondo delle spie e della scienza. Mi è piaciuto il suo approccio alla moralità dei personaggi: il triangolo composto da Rachel Weisz, Jeremy Renner e il sottoscritto, che racconta di persone convinte di essere nel giusto e di servire la patria. Anche se ognuno di loro ha fatto e fa compromessi, facendo cose cattive in nome di un presunto bene più grande. E ‘ questo il collegamento tra il film e il mondo in cui viviamo? Sì, penso che gran parte del male che vediamo intorno a noi viene da persone che lo fanno ‘in nome’ di un bene superiore. Dobbiamo diffidare di tutte le persone che affermano di fare cose in nostro nome e nel nostro interesse. Nel corso della sua carriera lei ha interpretato molti ruoli difficili: non ha mai avuto la tentazione, nel corso del tempo, di iniziare a giudicarli? E’ una bella domanda: come attore non puoi esprimere giudizi rispetto al tuo personaggio, ma puoi farlo nei confronti del contesto dell’intera storia. Se interpreti personaggi come quelli di American History X e della Venticinquesima Ora provi a portare sullo schermo figure che fanno cose abbastanza ripugnanti, ma se non puoi giudicarli puoi riflettere su quello che, invece, ha da dire la loro storia. Devi comprendere l’importanza dei personaggi per raccontare una storia da cui tutti possono imparare molto. A quel punto puoi investire molto su u n personaggio mantenendo il tuo senso di integrità morale, perché è il senso del messaggio a consentirlo.
Marco Spagnoli
DAL 1975 QUANDO USCÌ LO SQUALO DI STEVEN SPIELBERG, QUESTI ANIMALI SONO ENTRATI NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO COME SIMBOLI DI VIOLENZA CIECA E ASSASSINA. QUESTO FILM È DESTINATO A RILANCIARE, ANCHE IN 3D, LA LORO FEROCIA. Josh (Samuel) e Tina (Vinson) sono felicemente fidanzati e pronti a trasferirsi a Singapore quando Rory, il migliore amico di Josh e fratello di Tina, muore tragicamente sotto gli occhi di Josh in seguito all’attacco di uno squalo. In seguito a questo tragico incidente i due ragazzi si lasciano. Un anno dopo Josh ha trovato lavoro nel supermercato locale, dove rincontra Tina, accompagnata dal suo nuovo amico Steven (Yuwu). L’imbarazzo del momento viene superato dall’intervento di due uomini armati che tentato di rapinare il supermercato. Ma una cosa ancora più grave
si abbatte in quel momento sulla costa, radendo al suolo la città e inghiottendo il supermercato, il parcheggio e tutto quello che si trova nel mezzo. Un gigantesco tsunami. I pochi sopravvissuti riemergono a fatica dalla melma e tentano di mettersi in salvo arrampicandosi sugli scaffali, ma l’acqua continua inesorabilmente a salire portando con sé detriti e cadaveri, mentre i cavi elettrici penzolano pericolosamente a pochi centimetri dall’acqua. E come se tutto questo non bastasse, i sopravvissuti devono presto fare i conti con un’altra e ancor più terrificante minaccia venuta dall’acqua…
Shark nasce dall’idea di due produttori, Russell Mulcahy e Gary Hamilton, che da anni desideravano realizzare un actionthriller incentrato sul tema dell’attacco di un branco di squali verso un gruppo di esseri umani. “Trovare i finanziamenti - ha dichiarato Mulcahy – non è stato facile perché il film lo abbiamo da sempre voluto girare in 3D e con un cast veramente grandioso. Volevamo un thriller pieno di suspence ma anche che raccontasse come si modificano i rapporti umani tra gli sfortunati protagonisti, prima e dopo questa terrificante avventura. Ammesso che riusciranno a sopravvivere...”. “In effetti – ha aggiunto il regista – abbiamo lavorato molto sulla sceneggiatura, consapevoli che non sarebbero bastati il 3D, gli effetti speciali, e gli squali ricostruiti perfettamente per ottenere un buon film. Quindi oltre a tutto questo ci siamo soffermati sull’analizzare i processi psicologici che scattano negli esseri umani costretti ad una situazione di sopravvivenza. Raccontare la storia di un gruppo di persone che, per puro caso, si ritrovano a condividere una delle esperienze più paurose che possano esistere”.
Shark
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(Bait, Australia, 2012) Regia di Kimble Rendall con Julian McMahon, Xavier Samuel, Phoebe Tonkin, Sharni Vinson, Cariba Heine 90’, Medusa, thriller/horror 5 SETTEMBRE SCATTA IL QR CODE
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LA STORIA VERA DI UNA FAMIGLIA MEDIA CHE FINISCE IN MISERIA, COI PASTI DELLA CARITAS. UNA TRAGI-COMMEDIA SULLA PRECARIETÀ DEI TEMPI, CON UN GRANDISSIMO VALERIO MASTANDREA.
Gli equilibristi attraverso una carrellata di eventi ora tragici ora ironici, ci accompagna per mano nel mondo di un uomo che di colpo scopre quanto sia labile il confine tra benessere e povertà. Ne abbiamo parlato con il regista, Ivano De Matteo. Già dal titolo si capisce che parliamo di quanto è difficile mantenere un equilibrio nella vita… “Assolutamente sì e l’ho fatto raccontando la storia di una coppia molto, molto normale. Nel senso che lui fa un lavoro da poco più di mille euro al mese, hanno un mutuo, la moglie fa il part-time e hanno due figli. Una famiglia media. Quello che volevo raccontare era il fragile equilibrio che sta alla base di ogni esistenza, utilizzando il tradimento di lui e il conseguente divorzio come cause che fanno scatenare la perdita di questa ‘normalità’. Una battuta del film fotografa perfettamente questa situazione: ‘il divorzio è per i ricchi, quelli come noi non se lo possono permettere’. Ed è la verità, esattamente la realtà in cui viviamo”. Non è quindi un film sul tradimento e il divorzio ma su come da un giorno all’altro può cambiare tutto… “Gli equilibristi è la storia di un uomo con un equilibrio instabile, a partire dal punto di vista economico dopo il divorzio,
per proseguire con un suo vero e proprio scollamento con la società. Giulio continuerà a raccontare a tutti, famigliari ed amici, che sta bene e se la cava, ma ovviamente non è così… è la vergogna che lo fa agire in questo modo. E non vi è peggior sentimento che la vergogna verso gli altri e, soprattutto, verso sé stessi da saper affrontare, perché è qualcosa di impalpabile, non è visualizzabile, ma che ti trascina a fondo”. Che ci dice di Valerio Mastandrea? “Per questo film mi serviva assolutamente lui, avevo già diretto Valerio e ne conosco le capacità, lui era la maschera che mi serviva. Mi serviva una faccia ironica e drammatica dato che il film, io lo considero, una commedia italiana drammaticamente amara. Il film è lui, pieno di paradossi, nella prima parte si sorride delle situazioni assurde in cui si trova e, poi, si vira verso il dramma. E Valerio ha fatto un lavoro eccezionale!”.
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Giulio (Mastandrea) ha quarant’anni e una vita apparentemente tranquilla. Una casa in affitto, un posto fisso, un’auto acquistata a rate, una figlia ribelle ma simpatica e un bimbo dolce e sognatore, una moglie (Barbora Bobulova) che ama e che tradisce. Giulio viene scoperto e lasciato e la sua favola improvvisamente crolla. Ma cosa accade ad una coppia che ai nostri giorni “osa” separarsi?
Gli equilibristi (Italia, 2012) Regia di Ivano De Matteo con Valerio Mastandrea, Barbora Bobulova, Rolando Ravello, Maurizio Casagrande, Grazia Schiavo 100’, Medusa, commedia/ drammatico 14 SETTEMBRE
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PER SCOPRIRE LA VERITÀ SULL’ORIGINE DELLA RAZZA UMANA UN GRUPPO DI SCIENZIATI SI IMBARCA IN UN VIAGGIO VERSO UNO DEI PIÙ OSCURI ANGOLI DELL’UNIVERSO.
Nel 2093 l’astronave Prometheus parte per una missione segreta verso un lontano pianeta. Sovvenzionata dal ricchissimo e moribondo industriale Weyland, i due antropologi che la compongono Elizabeth Shaw e Charlie Holloway sperano di trovare in quel lontano pianeta la risposta alle domande che l’umanità si pone da sempre sull’origine della vita umana sulla terra. Il viaggio stellare sotto la direzione dell’intransigente comandante Meredith Vickers non insegue però esclusivamente uno scopo scientifico. Questa scoperta, che potrebbe far crollare l’insieme delle teorie evolutive conosciute fino ad oggi, rischierà però di mettere seriamente in pericolo non solo la disparata equipe di questa spedizione non ufficiale, ma di aprire un terrificante preludio alla nascita della specie.
PROMETHEUS
Prometheus ha preso vita anni fa come prequel di Alien per poi evolversi in un ‘altro universo’. “In questo processo creativo per sviluppare il film, è emersa una nuova, notevole mitologia in cui si sarebbe svolta la storia – spiega Ridley Scott. L’appassionato riconoscerà dei filamenti del DNA di Alien, ma le idee affrontate in questa pellicola sono uniche, e provocatorie. Prometheus è proprio il racconto di genere che stavo cercando”. Riguardo al titolo, Scott ha confermato che prende spunto dal mito greco di Prometeo (ovvero il più forte tra i titani che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini. Per questo venne punito e condannato ad essere torturato da un’aquila che di giorno gli divorava il fegato, puntualmente rigenerato di notte): questo perché la metafora del furto e della punizione sarà centrale anche nella pellicola. ”Il fuoco è stata la nostra prima forma di tecnologia – ha dichiarato il regista - e Prometeo viene perpetuamente punito in una maniera orribile ed affascinan-
te”. Oltre al venerato regista di Alien e Blade runner, il cast è composto da Noomi Rapace nel ruolo dell’antropologa Elizabeth Shaw che crede nell’origine divina dell’uomo, mentre il suo compagno Charlie Holloway (Logan Marshall-Green), anche lui scienziato, la accusa di trascurare colpevolmente secoli di Darwinismo. Charlize Theron è Meredith Vickers, l’altra donna forte del gruppo, la rappresentante della Compagnia che ha finanziato la spedizione che considera tutto l’equipaggio come suoi impiegati. Infine l’altro membro chiave della spedizione è l’androide David (Michael Fassbender), una specie di HAL 9000 di Kubrickiana memoria.
La produzione ha girato su cinque giganteschi teatri di posa nei celebri Pinewood Studios in Inghilterra. dove i realizzatori hanno costruito 16 set ispirandosi ai progetti della Nasa e dell’agenzia spaziale europea. Prometheus è il primo film di Scott a essere girato digitalmente e in 3D, un formato che presentava delle sfide tecniche ed estetiche, abbracciate dal realizzatore con grande entusiasmo. “Dopo aver visto Prometheus – afferma Scott - capirete di aver vissuto qualcosa di assolutamente inaspettato”.
Prometheus
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(Prometheus, 2012, Usa) Regia di Ridley Scott, con Michael Fassbender, Charlize Theron, Noomi Rapace, Idris Elba, Guy Pearce, Logan Marshall Green 100’, 20th Century Fox, SCATTA IL QR CODE commedia E GUARDA IL TRAILER 14 SETTEMBRE
Mike (Tatum) è un imprenditore. Uomo dai molti talenti e dal grande fascino, trascorre le sue giornate inseguendo il Sogno Americano in tutti i modi possibili, dal suo appartamento sulla spiaggia di Tampa. Ma di notte… Mike diventa semplicemente magico. Focosa star di uno spettacolo tutto al maschile, Magic Mike, grazie al suo stile originale e al suo eccezionale modo di ballare, è da anni l’attrazione principale del Club Xquisite. E più lui piace alle donne, più loro spendono, più Dallas (McConaughey), il proprietario del locale, è contento. Intuendo delle potenzialità in un 19enne che ha soprannominato The Kid (Pettyfer), Mike lo prende sotto la sua ala protettrice. Non passa molto tempo prima che la nuova attrazione del club abbia delle ammiratrici tutte sue. Intanto Mike incontra l’affascinante sorella di The Kid, Brooke che a differenza delle altre, gli interessa particolarmente…
IL FASCINO E LA MISERIA DEL MONDO DEGLI SPOGLIARELLI MASCHILI RACCONTATI DA UN AUTORE COME SODERBERGH E INTERPRETATO DA CHANNING TATUM, CHE A DICIANNOVE ANNI È STATO UNA STAR DEGLI STRIPPER. Magic Mike parte da un’idea di Channing Tatum ovvero quella di raccontare la sua esperienza di adolescente stripper. Non a caso l’attore è co-produttore della pellicola. In seguito Tatum fece il modello per Calvin Klein e Giorgio Armani fino ad arrivare al suo sogno: la recitazione. E’ lui il fulcro della storia, lui che conosce molto bene il suo corpo e lo sa usare nel migliore dei modi, balla, canta e sa esattamente come muoversi in un palco di stripper. Successivamente è arrivato un autore curioso e versatile come Steven Soderbergh che ha allargato il tiro, con esibizioni degne di veri e propri
musical per garantire l’appeal soprattutto sul pubblico femminile, delineando, insieme allo sceneggiatore Reid Carolin, le esistenze, le ambizioni e i sentimenti dei tre personaggi principali. Mike, nonostante di giorno sia un uomo realizzato in tutt’altro campo, di notte si esibisce per le donne che si recano al Club Xquisite. E’ sicuro di sé, un veterano nello spogliarsi e sedurre il pubblico che lo venera, ma poi si innamora della sorella di colui che vorrebbe come erede, ed iniziano i guai. Dallas, un sempre più sorprendente Matthew McCounaghey, è il proprietario del locale, e non disdegna togliersi i vestiti e
mettersi sul palco anche lui. Adam, Alex Pettyfer, è il più giovane, il più timido, il meno convinto che quello sia un lavoro dignitoso, nonostante sia spronato da Mike che lo ritiene un portento. Ed è in queste pieghe delle loro vite che Soderbergh scava, senza mai dare alcun giudizio morale, riflettendo caso mai sull’importanza della cultura dell’apparire, dell’esibirsi ad ogni costo.
Magic Mike
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(Usa, 2012) Regia di Steven Soderbergh con Channing Tatum, Alex Pettyfer, Matthew McConaughey, Matt Bomer, Olivia Munn, Joe Manganiello 110’, Lucky Red, commedia/ drammatico 21 SETTEMBRE
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La scommessa di Casagrande
DOPO ANNI COME SPALLA DI VINCENZO SALEMME, MAURIZIO CASAGRANDE HA DECISO DI LANCIARSI CON UNA COMMEDIA TUTTA SUA: BRILLANTE, ESAGERATA E PIENA DI COLPI DI SCENA. Maurizio e Marina sono una coppia come tante. Due persone che si conoscono da molti anni, che si sono amate profondamente, ma il loro rapporto è stato logorato dalle differenze e dal tempo. Ormai nessuno dei due sopporta i difetti dell’altro, soprattutto Maurizio è esasperato dall’inconcludenza e dalla superficialità di Marina. Quella donna che tanto gli era piaciuta all’inizio oggi lo indispettisce proprio con quegli atteggiamenti che un tempo lo hanno attratto. Un incidente automobilistico, per fortuna senza conseguenze, segna la fine della loro convivenza. Maurizio lascia Marina e va via di casa. Nel frattempo una donna bellissima, dolce e premurosa appare nella vita di Maurizio: la donna che ha sempre cercato. Nulla a che vedere con la petulante e strampalata Marina. Questa Nadine è la donna perfetta. L’amore sboccia violento tra i due, anche se disturbato continuamente dalle irruzioni di Marina. Sembra che tutto porti Maurizio e Nadine a poter vivere una meravigliosa storia d’amore ma non sempre le cose sono come sembrano. Musicista, attore di teatro, comico, la sua carriera nel cinema è, fino ad oggi, legata a doppio filo con quella di Vincenzo Salemme,
di cui è da sempre un comprimario. Adesso Maurizio Casagrande tenta il grande salto, scrivendo, dirigendo ed interpretando un film tutto suo, con Vincenzo Salemme come comprimario. Per il suo esordio nella regia ha scelto una storia che ha vissuto in prima persona e che ci narra in chiave comica e quasi surreale. Una vicenda caratterizzata da personaggi portati all’estremo, nei pregi e nei difetti, per evidenziare quanto possano essere incredibili le persone con le quali condividiamo la nostra quotidianità, proprio perché la routine, l’abitudine ci porta a non sforzarci nel cercare di conoscerle a fondo. “Ho scritto la storia – ci ha raccontato Casagrande - con la fondamentale collaborazione di Andrea del Monte. Non ho voluto raccontare una storia di tutti i giorni, come si vede spesso al cinema e in tv, ma una storia straordinaria, eccezionale, in grado di portare un concetto semplice fino all’altezza dei sogni delle persone. Questo è il cinema che immagino io. Un cinema che renda straordinario quello che nella vita ci sembra scontato e banale. Il tutto condito da un sano divertimento, perché adoro far ridere le persone”.
“Il film ha una costruzione assolutamente di fantasia però parte da un evento personale che mi è accaduto sette anni fa. La fine di un amore con una donna che ritenevo superficiale e l’incontro con una donna molto bella che sembrava, anche, molto innamorata. Dopo poco tempo mi sono accorto che questa persona era, al contrario, poco interessata alla mia persona e la cosa più divertente è che è stata proprio la mia ex ad aiutarmi a capire come stavano le cose e a risollevarmi. Quindi sia il film che la mia vicenda personale trattano della riscoperta di una persona, del perché fino a che non c’è un evento scatenante non ci accorgiamo di chi abbiamo realmente vicino”. Sul cast cosa ci può dire? “Margareth Madè l’ho vista in Baarìa e l’ho trovata perfetta per il ruolo di Nadine. E mi sembrava naturale che dopo Tornatore non potesse che scegliere Casagrande! Sabrina Impacciatore la stimo da sempre, a mio avviso è una grandissima attrice, è divertente quanto inquietante nei panni di Marina. Neri Marcorè l’ho scoperto sul set di La scomparsa di Patò e l’ho voluto nel ruolo del mio migliore amico proprio per uscire dai soliti cliché. Io amo molto il talento, e credo che questa sia una grande fortuna, visto che conosco molti colleghi che non amano avere al fianco artisti particolarmente bravi, per la paura di essere messi in ombra. Per me vale il contrario, il talento è il vero stimolo per lavorare bene”. E la scelta di Napoli come ambientazione? “E’ stata una scelta fatta per sfidare i luoghi comuni. Perché la Napoli che mostro io nel film è magica, bella e turistica, ma nessun stereotipo, nessuna cartolina e tantomeno criminalità, pizza e mandolino. E ve lo garantisce un napoletano doc.”. Nel film c’è anche il suo amico Vincenzo Salemme? “Il film è pieno di camei e personaggi noti. Vincenzo non ha nemmeno voluto leggere la sceneggiatura, non è stato pagato, e non sarebbe mancato per nessun motivo al mio primo film da regista. Queste, per me, sono grandi soddisfazioni”. Arriviamo da un periodo dove le commedie hanno sbancato ai botteghini che ne pensa? “Che per me non erano tutte commedie, molti erano film comici. Fare la commedia è una cosa seria”.
Nicoletta Gemmi
Una donna per la vita (Italia, 2012) Regia di Maurizio Casagrande con Maurizio Casagrande, Sabrina Impacciatore, Margareth Madè, Neri Marcoré, Vincenzo Salemme 107’, Medusa, commedia 21 SETTEMBRE
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L'era glaciale 4 DOPO AVER SBANCATO IL BOTTEGHINO CON IL TERZO EPISODIO TORNANO GLI INOSSIDABILI EROI DELLA PREISTORIA, IN UN’ODISSEA GLACIALE CHE LI VEDRÀ ALLE PRESE CON IL PIÙ DEVASTANTE DEI CATACLISMI, IL PIÙ CRUDELE DEI PIRATI, IL PIÙ AMMALIANTE DEI MIRAGGI E DOVE LE UNICHE CERTEZZE SONO L’AMICIZIA E LA FAMIGLIA.
continenti alla deriva
Stavolta Scrat la fa veramente troppo grossa. Inseguendo la sua mitica ghianda provoca nientemeno che la frattura della crosta terrestre, un cataclisma che sconvolge le terre, gli oceani, i ghiacci, separando famiglie e animali, costretti a vagare su improbabili isolotti, sospinti da terribili tempeste, minacciati dalla furia degli elementi. Abbandonato dalla sua famiglia naturale, che assieme a lui si libera anche della nonnetta squinternata, il bradipo Sid nel tumulto tettonico del pianeta, si riunisce ai suoi fede-
li amici: la tigre dai denti a sciabola Diego e il mammuth Manny, che è stato separato dalla sua famiglia. Sballottati su una lastra di ghiaccio dalla violenza degli elementi, i tre dovranno affrontare rocambolesche avventure senza mai perdere la speranza di riuscire a ricongiungersi con i propri cari. Fino al ferale incontro con una nave di ghiaccio comandata da Capitan Sbudella, un pirata scimmione che li prenderà in ostaggio, e farà di tutto per impedire il loro ritorno a casa.
“L’era glaciale è sempre stato incentrato sulla famiglia – dichiara il regista Martino – tema che mescolato ad umorismo ed avventura, assicura una profonda base emotiva”. Manny adora sua moglie Ellie, Diego ritrova la sua compagna Shira e Sid deve vedersela con sua nonna. Il gruppo deve combattere contro i pirati, il cui capo è, un astuto orango che domina gli oceani e comanda la sua ciurma con pugno di ferro. Un quarto capitolo che coniuga personaggi già conosciuti e adorati (vedi Scrat o Sid) a personaggi nuovi e altrettanto riusciti, come Capitan Sbudella (che meriterebbe uno spinoff) e la nonna di Sid. Con una qualità tecnica che non ha nulla da invidiare a Pixar o Dreamworks. Altro elemento di forza il doppiaggio, che vede accanto alle voci classiche e sempre più divertenti di Claudio Bisio-Sid, Pino Insegno-Diego, la new entry (nel mondo del doppiaggio) Filippo Timi nel ruolo del mammuth Manny e infine la voce di Clooney ovvero Francesco Pannofino nel ruolo di Capitan Sbudella.
L’era glaciale 4 – continenti alla deriva (Ice Age 4 – Continental Drift, 2012, Usa) Regia di Steve Martino e Michael Thurmeier 94’, Fox Italia, Animazione, Avventura
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28 SETTEMBRE
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DAL 28 SETTEMBRE AL CINEMA
DOPO GOMORRA, GARRONE CAMBIA COMPLETAMENTE REGISTRO SPOSTANDO LO SGUARDO DALLA MICROCRIMINALITÀ ALLA SUBCULTURA TELEVISIVA, CHE HA PROVOCATO DANNI INCALCOLABILI NELLE FASCE PIÙ DEBOLI DELLA POPOLAZIONE. UNA COMMEDIA SULLA NUOVA RELIGIONE DELL’APPARIRE E SULLA DIVINITÀ DEL PICCOLO SCHERMO. GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI CANNES.
Matteo Garrone racconta con linguaggio da fiaba l’avventura del pescivendolo Luciano, uno straordinario Aniello Arena, che ad un certo punto vuole di più dalla sua vita, vuole soldi e fama, e vede in quell’accidentale provino fatto per “Il Grande Fratello” la chiave di svolta. Ma lungo la strada la favola si fa sempre più nera e il sogno si trasforma in incubo. Garrone non racconta il mondo dorato ed effimero di una certa televisione, ma le conseguenze che quel mondo porta ad una persona, fino a cambiarle il rapporto stesso con la realtà e con la vita. “Ho simpatia per Luciano – afferma il regista – è solo una vittima. In fondo quello che ho raccontato è un contagio, come in un film di fantascienza. Lui e la sua follia sono l’elemento centrale, ma il virus ha colpito in maniera molto più vasta: la sua famiglia, il suo
quartiere, l’intera società”. “Dopo Gomorra volevo fare un film diverso – dice Garrone –e così ho provato a fare una commedia che si è rivelata essere non solo quello ma anche una favola nera. Il film nasce da una storia vera che mi è stata raccontata. Poi, insieme ai miei sceneggiatori, l’abbiamo trasfigurata in una riflessione sul paesaggio contemporaneo. Un viaggio fatto di sogni e attese di questi sogni, due piani: uno esterno, geografico e l’altro interno, psicologico. Due piani che sono, ovviamente, connessi. Reality è un film sulla percezione del reale, la storia di un uomo che esce dalla realtà ed entra nel proprio immaginario. Durante le riprese ero di continuo alla ricerca di quel sottile equilibrio tra realtà e sogno, ricercando anche dal punto di vista figurativo una dimensione favolistica”.
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Luciano (Arena) è un pescivendolo napoletano che per integrare i suoi scarsi guadagni si arrangia facendo piccole truffe insieme alla moglie Maria (Simioli). Grazie ad una naturale simpatia, Luciano non perde occasione per esibirsi davanti ai clienti della pescheria e ai numerosi parenti. Insomma è un vero e proprio personaggio. Un giorno, all’interno di un centro commerciale, per accontentare i suoi figli, partecipa ad un provino per entrare nella nuova edizione di “Il Grande Fratello”. Da quel momento in poi la sua percezione della realtà non sarà più la stessa e rimarrà in attesa della tanto desiderata telefonata...
Reality (Italia, 2012) Regia di Matteo Garrone con Aniello Arena, Claudia Gerini, Loredana Simioli, Nunzia Schiano, Ciro Petrone, Angelica Borghese, Nando Paone, Paola Minaccioni 115’, 01 Distribution, commedia/ drammatico 28 SETTEMBRE SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
Il sogno del reality Intervista a Matteo Garrone Luciano è un personaggio anche nella vita, ogni giorno fa il suo show in pescheria… cosa scatta in lui per volere cambiare la sua situazione… apparentemente felice, nonostante le difficoltà economiche?
Il film inizia come una fiaba …
In realtà il film affronta diverse tematiche. Una di queste è legata al sogno, all’aspetto illusorio del sogno con tanto di possibilità di evadere dalla propria realtà, però quello che mi interessava maggiormente di questa storia che mi avevano raccontato, è l’aspetto sociale del contagio. Reality non è la storia di un uomo che vuole diventare famoso ma è la storia di una persona che è stata contagiata da una specie di virus che ha colpito la sua famiglia, il quartiere di Napoli dove vive, e l’intero paese. E che arriva ad un punto della sua vita dove i desideri prendono il sopravvento sulla realtà. Il sostituire i desideri ai bisogni direi che fotografa bene il nostro momento e questo mi interessava approfondire. Lui e la sua follia sono l’elemento centrale, ma il virus ha colpito in maniera molto più vasta: come in un film di fantascienza.
Reality inizia come una fiaba e finisce come un film di fantascienza. Ci muoviamo tra favola e realtà e mantenere questo equilibrio è stata la parte più d i f f icile da realizzare, non è semplice livellare realtà e dimensione onirica, soprattutto sul piano figurativo. Maurizio Millenotti che ha curato i costumi ha lavorato con Federico Fellini ed è stato di grande aiuto. Ma quello che forse mi ha maggiormente influenzato è il teatro di Eduardo De Filippo. La dimensione della famiglia, dei conflitti interni, la ricchezza che può arrivare e cambiare il destino di tutti… questi punti sono legati a De Filippo e a film come L’Oro di Napoli di De Sica.
Una favola nera piuttosto che un film di denuncia.
Il finale è un vero capolavoro, senza svelarlo, come le è venuto in mente? Posso solo dire, visto che non lo possiamo raccontare, che è stato molto difficile decidere. Già in fase di sceneggiatura avevamo vari finali, non uno solo, però tutti portavano con loro dei rischi. Poi dato che io giro in sequenza, dall’inizio alla fine, questo mi ha permesso in fase di svolgimento del film di arrivare al finale che abbiamo scelto e che mi pare il più adatto per chiudere questa storia. E’ un finale drammatico ma anche metafisico, liberatorio e che non cade nella retorica.
La mia intenzione era di fare una commedia con toni da favola, un film di intrattenimento, non un film moralista a tesi contro la televisione. Non era questa la mia idea e non lo è mai stata. Reality è la storia di un uomo che esce dalla realtà ed entra nel proprio immaginario.
L’interpretazione di Aniello Arena è a dir poco straordinaria…
Dopo il prestigioso Premio della Giuria che ha ricevuto al festival di Cannes adesso è stato chiamato a far parte della Giuria internazionale del concorso del Festival di Venezia.
Questa era la grande scommessa. Lui ha degli occhi puri, veri, non ti inganna mai. Lo conoscevo da tempo perché ho visto tanti spettacoli teatrali che ha fatto, però questo era il suo primo film. E’ un talento, ha carisma, un’energia trascinante ed è riuscito esattamente a rendere il personaggio di Luciano come lo avevo pensato. Lui è un carcerato e fa parte della compagnia di Armando Punzo della Casa di Reclusione di Volterra, un gruppo di attori professionisti, non amatoriali.
Ne s o no mo l t o o no ra t o a nc he s e caratterialmente non sono una persona che ama giudicare. Però sono in ottima compagnia, a cominciare dal Presidente Michael Mann, e quindi sarà sicuramente una bella esperienza.
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Nicoletta Gemmi
ARRIVA IL QUINTO EPISODIO DELLA SAGA CINEMATOGRAFICA ISPIRATA AL VIDEOGIOCO SURVIVAL HORROR, IL SECONDO GIRATO IN 3D. REGINA INCONTRASTATA, MILLA JOVOVICH. Dieci anni dopo l’uscita del primo capitolo, la produzione non si ferma e pare stia già pensando al sesto episodio. Resident Evil: Retribution è il secondo film della saga ad essere girato in 3D ed il terzo diretto da Paul W.S. Anderson, marito della Jovovich. “Trovo fantastico il fatto che dopo tutto questo tempo, la gente continui ad amare la storia ed i personaggi – ha dichiarato la Jovovich – ci siamo impegnati molto in questo film, vedrete ancora più scene di combattimento, tra me e Sienna Guillory (che interpreta Jill Valentine n.d.r.)”. “Abbiamo visto un sacco di film thailandesi per studiare le scene di combattimento - dice Anderson - Ci sono mosse incredibili che abbiamo utilizzato nel film, un bene per il 3D”.
Le riprese sono iniziate a Dicembre 2011 e durate 55 giorni, tra Toronto, New York, Tokyo e Mosca. Riguardo il sesto episodio invece Anderson non si è pronunciato, sottolineando di aver lavorato come se questo quinto capitolo della saga fosse quello conclusivo. Il ritorno delle avventure di Alice sul grande schermo dipenderà poi dall’accoglienza di Retribution al botteghino. Per la campagna virale del film è stato lanciato il sito umbrellacorporation.net dove la Umbrella informa i cybernauti che sta reclutando in tutto il mondo ‘grandi menti per aiutarli a progredire’. Finché non appare un video in cui Alice incita a non fidarsi di Umbrella. Allo stesso tempo, un vero tour è stato lanciato partendo da Cancún, passando per Barcellona, Poznan, Varsavia e Roma.
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Il T-virus mortale della società farmaceutica Umbrella Corporation continua a devastare la Terra, trasformando la popolazione mondiale in legioni di zombie affamati di carne umana. Alice rappresenta per l’umanità l’unica speranza. Si risveglia così, all’interno della struttura segreta della Umbrella e svolgendo indagini approfondite, scopre alcuni segreti del suo misterioso passato. Braccata e senza un rifugio continua a cercare i responsabili dell’epidemia; la missione la porterà da Tokyo a New York, Washington D.C. passando per Mosca. Ad attenderla una rivelazione che metterà in discussione tutte le sue certezze. Con l’aiuto di nuovi alleati e vecchi amici, Alice dovrà combattere per sopravvivere abbastanza a lungo da sfuggire ad un mondo sull’orlo dell’oblio… Il conto alla rovescia è iniziato.
Resident Evil: Retribution 3D (Resident Evil: Retribution, 2012, USA) Regia di Paul W.S. Anderson con Milla Jovovich, Michelle Rodriguez, Kevin Durand, Sienna Guillory 117', Warner Italia, Azione, fantascienza, horror SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER 28 SETTEMBRE
Ted
IL COMICO PIÙ DIVERTENTE E IRRIVERENTE DELL’ANNO: UN ORSACCHIOTTO DI PELUCHE! SETH MACFARLANE, IL CREATORE DE I GRIFFIN, ESORDISCE SUL GRANDE SCHERMO CON LA COMMEDIA DI MAGGIOR SUCCESSO DELLA STAGIONE.
John (Mark Wahlberg) ha sempre avuto un desiderio fin da quando era piccolo, ovvero, che l’orsacchiotto di peluche che gli regalarono una sera di Natale potesse un giorno parlare. E, proprio per magia questo avvenne, tanto che Ted - questo il nome dell’amico inanimato – una notte ha iniziato a parlare, diventando l’amico inseparabile di John. Trascorsi 25 anni Ted vive sempre con John ma con il passare del tempo è cambiato: è diventato volgare, alcolizzato e molto sfrontato. Inoltre odia tutte le donne che John si porta a casa, a cominciare, ovviamente, dalla nuova fidanzata Lori (Mila Kunis).
Scordatevi Winni Poh, e scordatevi le coccole degli orsacchiotti dei bambini. Ted è il primo orsacchiotto per adulti: volgare, pettegolo, maneggione, invadente... Portare sul grande schermo la storia di un orsacchiotto del genere era davvero rischioso, rasentare il ridicolo o l’inverosimile è sempre stato presente al regista e sceneggiatore Seth MacFarlane, che ha giocato al rialzo, dando un autentico spessore umanoide all’orsacchiotto per una commedia assolutamente scorretta e sboccata, e nello stesso tempo, anche piuttosto amara. Un orsacchiotto intelligente ma decisamente antipatico destinato a riscattarsi grazie alla sua totale amicizia nei confronti di John. Ex star della tv, reso ancora più cinico dalla perdita di una effimera notorietà, Ted adesso vive solo in funzione di John. “Ho sempre visto – ha affermato Seth McFarlane – la sua
storia metaforicamente: l’orsacchiotto è l’immagine di ciò che accade a tutti i bambini sfruttati dallo star system e poi caduti nel dimenticatoio. Ted non ha più niente di speciale e la sua esistenza è divenuta banale e “normale” Però al suo fianco ha un essere umano molto simile a lui, scansafatiche, amante delle grandi bevute sul divano e delle battutacce, così insieme, attraverso la loro interazione cresceranno e diventeranno due personaggi in carne ed ossa capaci di uscire da quel mondo chiuso e finto che si sono creati”. “In tutto ciò – conclude l’autore – devo moltissimo a Mark Wahlberg, la cui recitazione si è rivelata perfetta per interagire con un essere non umano trattandolo come una persona vera”. La voce di Ted è di McFarlane come pure gran parte dei movimenti eseguiti dal creatore con addosso una tuta Moven mentre i rimanenti sono stati rielaborati dal team di effetti speciali. Tutto questo è avvenuto in post-produzione quindi durante le riprese gli attori hanno interagito con un sosia di Ted che serviva loro a rendersi conto su come muoversi, dove guardare e come reagire alle sue continue provocazioni.
Ted
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(Usa, 2012) Regia di Seth MacFarlane con Mark Wahlberg, Mila Kunis, Giovanni Ribisi, Laura Vandervoort, Jessica Stroup 106’, Universal Pictures, commedia 4 OTTOBRE
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DOVE ANDIAMO? NO N LO SO, M A DO BBI A M O A N DARE. JACK KEROUAC
NATHANAËL KARMITZ, CHARLES GILLIBERT, AMERICAN ZOETROPE E MEDUSA FILM PRESENTANO
GARRET T HE D LUND S AM RI LEY E KRISTE N STEWART
TR AT TO DAL ROM ROMANZO ANZO DI DI
JAC K K E R RO OU UAC AC
IL MITO DIVENTA FILM
DALL’ 11 OTTOBRE AL CINEMA F
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PRODUCED WITH THE ASSISTANC N E OF THE GOVERRNMENT OF ALBERTA, ERTA, ALBERTA MULTIMEDIA MULTIMEDIA U DEVELOPMENT DEVELOPM ENT NT FFUND
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PHOTOS GREGORY SMITH
RE GIA G IA D DII WALTE R S SALLES ALLES SCENE GGIATUR G G IATUR A D I JO J O S E RI VE R A
“LE SOLE PERSONE CHE ESISTONO SONO QUELLE CHE HANNO LA DEMENZA DI VIVERE, CHE VOGLIONO VIVERE TUTTO IN UN SOLO ISTANTE SENZA PAURA DI BRUCIARE”.
Dopo la morte del padre, Sal Paradise (Sam Riley) un aspirante scrittore newyorchese, incontra Dean Moriarty (Garrett Hedlund), giovane expregiudicato dal fascino maledetto, sposato con la disinibita e seducente Marylou (Kristen Stewart). Tra Sal e Dean l’intesa è immediata e simbiotica. Nonostante i temperamenti spesso opposti, i ragazzi sono visionari, epifanici, e si sentono oppressi dalla società americana di fine anni ’40. Decisi a non farsi rinchiudere in una vita vissuta secondo le regole, i due amici rompono tutti i legami e si mettono in viaggio con Marylou, la ragazza di Dean. Assetati di libertà, i tre giovani partono alla scoperta del mondo, degli altri e di loro stessi.
Scritto in tre settimane nel 1951 su 37 metri di carta da telescrivente infilata nella macchina da scrivere, respinto da tutti gli editori per gli argomenti trattati: droga, omosessualità, sesso, fu finalmente pubblicato negli Usa nel 1957. Più che un autobiografia, dove Kerouac parla del suo incontro con Neal Cassady e dei suoi amici Allen Ginsberg e William S. Burroughs, On the Road è un invito al viaggio. Il viaggio inteso come qualcosa di astratto, un messaggio piuttosto che un mezzo: la cifra di un atteggiamento esistenziale dinanzi alla vita, un nomadismo dell’anima che porta con sé legami alternativi, la ricerca di libertà e, soprattutto, la ricerca di sé stessi al di fuori del conformismo di allora e di oggi. Dopo la pubblicazione che destò un enorme scalpore, Kerouac scrive a Marlon Brando per proporgli di interpretare Dean Moriarty accanto a lui nella parte di Sal, vale a dire, sé stesso, ma non se ne fece nulla. Poi Francis Ford Coppola (che qui è uno dei produttori) acquisì i diritti del libro e propose a
Jean-Luc Godard la regia, e anche in questo caso tutto rimase sospeso, passando poi per Brad Pitt e Gus Van Sant fino ad arrivare a Walter Salles che finalmente è riuscito nell’impresa coinvolgendo un cast strepitoso: Sam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Kirsten Dunst, Viggo Mortensen. "Questo romanzo - ha detto Salles - mi ha aperto gli occhi, perché nel suo rifiuto di essere un libro politico invita tutti ad essere altro... a provare la ‘libertà dal conosciuto!."
On the Road (Usa/Brasile, 2012) Regia di Walter Salles con Sam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Kirsten Dunst, Tom Sturridge, Viggo Mortensen, Amy Adams, Alice Braga, Steve Buscemi 137’, Medusa, avventura/drammatico 11 OTTOBRE
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Total Recall Atto di forza VOLETE PRENDERVI UNA VACANZA DALLA GRIGIA ROUTINE QUOTIDIANA? BASTA SCEGLIERE IL LIVELLO DI RISCHIO, AL RESTO CI PENSA LA REKALL. UN ELETTRIZZANTE VIAGGIO NELLA MENTE DI UN ALTRA PERSONA, MAGARI UNA SPIA. L’AVVENTURA È SICURA, GLI ESITI MOLTO MENO. Benvenuti alla Rekall, la compagnia che può trasformare i tuoi sogni in memorie reali. Per un operaio di nome Douglas Quaid (Colin Farrell), nonostante abbia una moglie bellissima che lui ama (Kate Beckinsale), il viaggio mentale sembra la vacanza perfetta dalla sua vita frustrante - le vere memorie di una super spia potrebbero essere proprio ciò di cui ha bisogno. Ma quando la procedura prende una piega terribilmente storta, Quaid diventa un uomo braccato. Ritrovandosi in fuga dalla polizia controllata dal Cancelliere Cohaagen (Bryan Cranston), leader del mondo libero - Quaid si allea con una combattente ribelle Melina (Jessica Biel) per trovare il capo della resistenza clandestina Matthias Lair (Bill Nighy) e fermare Cohaagen. Mentre la linea tra fantasia e realtà si fa sempre più sfocata ed il suo mondo vacilla paurosamente Quaid scopre la sua vera identità, il suo vero amore e il suo vero destino.
Nel 1990 Paul Verhoeven diresse il cult Total Recall, tratto da un racconto di Philip Dick, con Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone. La storia di un uomo assolutamente frustrato dalla sua routine quotidiana che si affida alla Rekall, una strana società che permette agli individui di dare vita anche se solo attraverso la fantasia ad ogni loro più recondito desiderio. Anche Doug Quaid interpretato, in questa nuova versione da Colin Farrell, ha lo stesso desiderio di
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andare su Marte... La versione di Total Recall di Wiseman e dello sceneggiatore Kurt Wimmer ha un approccio più realistico e moderno rispetto al materiale originale. Doug Quaid vuole assolutamente staccare la spina, quindi niente di meglio che il viaggio in un altro pianeta, soprattutto impossessandosi dell’identità di un agente se-
Total Farrell! NON VOLEVO CHE L’OPPORTUNITÀ DI INTERPRETARE UN PERSONAGGIO MOLTO INTERESSANTE SI TRASFORMASSE NEL TENTATIVO DI IMITARE ARNOLD SCHWARZENEGGER. COSÌ HO LAVORATO MOLTO SULLA SCENEGGIATURA PER OFFRIRE AL PUBBLICO LA MIA VERSIONE DI DOUG QUAID, UN UOMO MOLTO NORMALE, UN PROLETARIO, UN LAVORATORE CHE SCOPRE DI ESSERE, IN REALTÀ, QUALCUN ALTRO. Così Colin Farrell parla del suo approccio al remake di Total Recall portato sullo schermo da Paul Verhoven nel 1990 con Arnold Schwarzenegger e una giovanissima Sharon Stone. “Abbiamo seguito il racconto di Philip K. Dick - ci spiega Farrell - in cui l’elemento centrale non è tanto l’andare su Marte quanto il sogno ricorrente che il protagonista fa e che, di fatto, lo guida verso la scoperta di un’altra vita.”
greto, motivo per il quale viene perseguitato dal capo della polizia. Tanto che, per cavarsela sarà necessaria l’alleanza con il leader della resistenza, anche se Dough sembra nato per fare questo lavoro e non l’operaio. Quale sarà, dunque, la sua vera identità? E perché la tanto amata moglie Lori cerca, disperatamente, di farlo fuori?
Total Recall - Atto di forza (Total Recall, Usa/Canada, 2012) Regia di Len Wiseman con Colin Farrell, Kate Beckinsale, Jessica Biel, Bryan Cranston, Bill Nighy, Ethan Hawke 121’, Sony/Warner Bros., fanta-action 11 OTTOBRE
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Cosa le piaceva di questo personaggio? Mi divertiva l’idea di portare sullo schermo una persona comune, non particolarmente gratificata dalla vita. Cerca di arginare la sua scarsissima autostima facendosi impiantare la memoria di qualcun altro… cercando qualcosa che lo distragga dalla sua vita di tutti i giorni. E a quel punto tutto cambia drammaticamente… A Schwarzenegger, però, deve avere pur pensato qualche volta… Sono un grande fan di Arnold, ma in realtà il nostro Total Recall è un’altra cosa. Non ho avvertito alcuna pressione di possibili paragoni con lui o con il suo ruolo. Come si è preparato per questo ruolo? Molto esercizio fisico, ovviamente, ma soprattutto sono stato addestrato a tecniche militari che il mio personaggio deve riconquistare in maniera quasi inconsapevole. Il film è un gioco talora drammatico tra realtà, fantasia e memoria… Credo che la fantasia sia soprattutto una forma di fuga che ci aiuta a sopravvivere nei momenti più drammatici della nostra esistenza. In qualche maniera rappresenta una cura al dolore, alla disillusione, ma – soprattutto – per la rassegnazione alla vita che non riusciamo più a cambiare. Come si è trovato con i suoi colleghi sul set? Abbiamo vissuto insieme a Toronto per cinque mesi e, alla fine, eravamo come una piccola famiglia. E’ stata una lavorazione molto impegnativa con scene spettacolari che hanno richiesto un grande impegno da parte di tutti quanti noi. Devo, però, dire che l’atmosfera era molto rilassata nonostante si trattasse di una megaproduzione da oltre cento milioni di dollari. E’ un ruolo piuttosto diverso dagli altri che ha interpretato… Mi piace molto la diversità: è questa che mi fa continuare a percepire sempre la grande energia della mia vita. Cosa le piace del mestiere dell’attore? Amo più di ogni cosa il momento in cui ti devi esibire dinanzi alla macchina da presa. Adoro quel momento quando il regista dice ‘azione’ e tu sei lì che devi smettere di fare delle prove e vivere; devi mostrare il gioco della finzione, devi provare a diventare un altro e a fare qualcosa di diverso da te. E ovviamente mi piace molto l’idea del ‘fare finta’. Attraverso il lavoro mi libero di molte cose personali e avverto sensazioni che la vita di tutti i giorni non mi consentirebbe di provare. Marco Spagnoli