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GGIO OMA
Vita di Pi rivista programma dei cinema
Anteprima dei film di Natale
NOVEMBRE 2012
RED LIGHTS
IL PEGGIOR NATALE DELLA MIA VITA
LE 5 LEGGENDE
ARGO
LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM
CilliAn
MuRPHY siGouRneY
WeAVeR e
RoBeRT
UN FILM DI
De niRo
RODRIGO CORTÉS
e se non fosse un’illusione? PARLAY FILMS PRESENTA UNA PRODUZIONE NOSTROMO PICTURES IN ASSOCIAZIONE CON CINDY COWAN ENTERTAINMENT ATENA 3 FILMS E TELEVISIÓ DE CATALUNYA UN FILM DI RODRIGO CORTÉS CILLIAN MURPHY SIGOURNEY WEAVER E ROBERT DE NIRO “RED LIGHTS” TOBY JONES JOELY RICHARDSON ELIZABETH OLSEN CASTING RONNA KRESS COSTUMI PATRICIA MONNÉ SUPERVISORE EFFETTI SONORI JAMES MUÑOZ EFFETTI VISIVI ALEX VILLAGRASA MONTAGGIO RODRIGO CORTÉS MUSICHE VICTOR REYES SCENOGRAFIA ANTÓN LAGUNA DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA XAVI GIMENEZ PRODUTTORI ESECUTIVI CINDY COWAN IRVING COWAN LISA WILSON PRODOTTO DA ADRIÁN GUERRA RODRIGO CORTÉS SCRITTO E DIRETTO DA RODRIGO CORTÉS UNA ESCLUSIVA PER L’ITALIA RAICINEMA DAll’8 noVeMBRe Al CineMA /redlights
facebook.com/01Distribution
twitter.com/01distribution
4 I FILM DI NOVEMBRE CALENDARIO
18 LE 5 LEGGENDE SCHEDA FILM
6 HOTEL TRANSYLVANIA 20 DI NUOVO IN GIOCO SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
8 RED LIGHTS
22 UNA FAMIGLIA PERFETTA SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
10 ARGO
NATALE CON LO 23 UN SPREAD
SCHEDA FILM
SPECIALE ANTEPRIME ATTUALITA'
12 BEN AFFLECK
29
INTERVISTA
PEGGIOR NATALE 14 ILDELLA MIA VITA SCHEDA FILM
10
VITA DI PI SCHEDA FILM
30 GIUSEPPE CORRADO INTERVISTA
16 FABIO DE LUIGI
22
INTERVISTA
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RIVISTA PROGRAMMMA DEI CINEMA • ANNO 23 N.11 - NOVEMBRE 2012 FREE MAGAZINE NATO IL 1 GIUGNO 1990 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE ITALIANE
Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000
Art direction e Grafica Patrizia Morfù patrizia.morfu@primissima.it hanno collaborato a questo numero Nicoletta Gemmi, Marco Spagnoli, Manuela Blonna Calendario a cura di Nicoletta Gemmi
stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini REDAZIONE E PUBBLICITÀ
Primissima Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it
CALENDARIO VICINI DEL TERZO TIPO (The Watch, Usa, 2012) Regia di Akiva Schaffer con Jonah Hill, Ben Stiller, Vince Vaughn, Billy Crudup, Doug Jones 102’, 20th Century Fox, commedia
LA COLLINA DEI PAPAVERI (Kokuriko-zaka kara, Giappone, 2012) Regia di Goro Miyazaki 91’, Lucky Red, animazione
8 NOVEMBRE
Quattro ragazzi qualunque di periferia si uniscono per formare un gruppo di vigilanza di quartiere, ma solo per evadere dalle loro vite noiose per una notte a settimana. Scopriranno che la loro città è infestata da alieni. Seconda regia del figlio del grande Hayao Miyazaki. Una delicata storia d’amore tra due adolescenti sullo sfondo del Giappone degli anni 60 impegnato nella ricostruzione dopo la guerra.
BALLATA DELL’ODIO E DELL’AMORE (Balada triste de trompeta, Spagna, 2011) Regia di Álex De la Iglesia con Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang 107’, Lucky Red, drammatico
VENUTO AL MONDO (Italia, 2012) Regia di Sergio Castellitto con Pénelope Cruz, Emile Hirsch, Mira Furlan, Jane Birkin, Saadet Aksoy 100’, Medusa, drammatico
THE TWILIGHT SAGA: BREAKING DAWN - PARTE 2 (The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 2, Usa, 2012) Regia di Bill Condon con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Ashley Greene 120’, Eagle Pictures, fantasy/romantico
LA SPOSA PROMESSA (Fill the void, Usa/Israele, 2012) Regia di Rama Burshtein con Hila Feldman, Razia Israeli, Yiftach Klein, Renana Raz, Ido Samuel 90’, Lucky Red, drammatico
IL SOLE DENTRO (Italia, 2012) Regia di Paolo Bianchini con Angela Finocchiaro, Francesco Salvi, Diego Bianchi, Gaetano Fresa, Fallou Cama 110’, Medusa, drammatico
Orfano del padre torturato dai franchisti, Javier vorrebbe vendicarlo, ma non ne ha il coraggio. Trova lavoro in un circo come pagliaccio triste e va in scena assieme al pagliaccio ‘allegro’ un uomo violento e brutale, fidanzato della bella acrobata Natalia, di cui Javier è innamorato. Una madre porta il figlio adolescente a Sarajevo, per presenziare la mostra fotografica del papà, morto molti anni prima nel conflitto bosniaco. Il ritorno in quella terra e l’incontro con alcune vecchie conoscenze la metterà di fronte ad una scelta lacerante. 14 NOVEMBRE
Ultimo capito della saga. Dopo una lunga e agitata agonia Bella si sveglia definitivamente vampira, e la sua nuova condizione rafforza il rapporto con Edward. Ma la piccola Renesmee è per metà umana, e la cosa non sfugge ai Vulturi, che ne chiedono la testa. 15 NOVEMBRE
Shira è la figlia più giovane di una famiglia ebrea ortodossa di Tel Aviv. Quando l’amata sorella muore di parto, alla ragazza viene chiesto di diventare la moglie del vedovo. E’ la storia di un doppio viaggio, quello di Yaguine e Fodè, due adolescenti guineani che trovano la morte nel tentativo di arrivare in Europa per chiedere aiuto a nome dei loro coetanei africani e quello in senso inverso di altri due adolescenti, vittime del mercato dei bambini calciatori, che ritrovano la speranza tornando al loro villaggio.
7 PSICOPATICI (Seven Psychopaths, UK, 2012) Regia di Martin McDonagh con Colin Farrell, Christopher Walken, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Olga Kurylenko 110’, Moviemax, commedia
PARANORMAL ACTIVITY 4 (Usa, 2012) Regia di Henry Joost, Ariel Schulman con Katie Featherston, Brady Allen 88’, Universal Pictures, horror
IL SOSPETTO (Jagten, Danimarca, 2012) Regia di Thomas Vinterberg con Mads Mikkelsen, Alexandra Rapaport, Thomas Bo Larsen, Lars Ranthe, Anne Louise Hassing 115’, Bim, drammatico
END OF WATCH – TOLLERANZA ZERO (End of Watch, Usa, 2012) Regia di David Ayer con Jake Gyllenhaal, Michael Peña, Cody Horn, Anna Kendrick, America Ferrera 109’, Videa – CDE, drammatico/thriller/action
L’AMORE È IMPERFETTO (Italia, 2012) Regia di Francesca Muci con Anna Foglietta, Giulio Berruti, Bruno Wolkowitch, Camilla Filippi, Lorena Cacciatore 110’, 01 Distribution, drammatico
Marty è uno sceneggiatore in cerca di idee. Gli arriveranno dai suoi strampalati amici che rapiscono cani per chiedere il riscatto. Un giorno, però, prendono quello dell’uomo sbagliato. 22 NOVEMBRE
Dopo avere ucciso fidanzato, sorella e marito di quest’ultima, Katie ed il figlio Robbie hanno cambiato città. Alice e sua madre notano strani accadimenti nel vicinato da quando una donna ed un bambino misterioso si sono trasferiti nella casa accanto alla loro. Dopo un periodo difficile Lucas si sta riprendendo. Ma durante le feste di Natale qualcuno gli rivolge un’accusa infamante. L’uomo, solo, deve difendersi davanti ad una collettività isterica e convinta che lui sia il male. Migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes. Taylor e Zavala sono due grandi amici e poliziotti. Pattugliano, ogni giorno, i quartieri più malfamati di Los Angeles. Ma quando fermano dei corrieri della droga diventano il bersaglio di un feroce cartello del narcotraffico. 29 NOVEMBRE
A 35 anni Elena, dopo alcune delusioni sentimentali, è una donna cinica e chiusa. L’arrivo di una ragazza e di un uomo maturo la farà entrare in un vorticoso girotondo amoroso che la scuoterà profondamente.
WARNER BROS. PICTURES PRESENTA MAURIZIO TOTTI PRESENTA UNA PRODUZIONE COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON RTI WARNER BROS. PICTURES PRESENTA W PRESENT MAURIZIO TOTTI PRESENTA PRESENT UNA PRODUZIONE COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON RTI
WARNER BROS. PICTURES PRESENTA MAURIZIO TOTTI PRESENTA UNA PRODUZIONE COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON RTI
Regia di
Regia di
ALESSANDRO GENOVESI
FOTO: LORIS ZAMBELLI
ALESSANDRO GENOVESI
Regia di
ALESSANDRO GENOVESI peggiornatale.yahoo.it
ANDREA MINGARDI
E PER LA PRIMA VOLTA SULLO SCHERMO RACHELE AMENTA CON LA PARTECIPAZIONE DI ALE E FRANZ
SOGGETTO E SCENEGGIATURA DI ALESSANDRO GENOVESI E FABIO DE LUIGI CASTING FRANCESCO VEDOVATI AIUTO REGIA MIGUEL LOMBARDI COSTUMI NICOLETTA CECCOLINI SCENOGRAFIA PAOLO SANSONI SUONO IN PRESA DIRETTA TIZIANO CROTTI MONTAGGIO CLAUDIO DI MAURO (AMC) MUSICHE ORIGINALI PIVIO & ALDO DE SCALZI FOTOGRAFIA FEDERICO MASIERO DIRETTORE DI PRODUZIONE ANDREA GRAZZANI ORGANIZZATORE ANTONIO TACCHIA PRODUTTORI MAURIZIO TOTTI E ALESSANDRO USAI FILM REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTE
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DAL 22 NOVEMBRE AL CINEMA
Hotel Transylvania BENVENUTI IN UNO DEI PIÙ LUSSUOSI E REMOTI HOTEL DEL PIANETA, DOVE VIVONO IN SANTA PACE, LONTANI DA OCCHI INSICRETI, I MOSTRI DI TUTTI I TEMPI. VI ACCOGLIERÀ IL CONTE DRACULA, UNO CHE DI LUSSO (E DI MOSTRI) SE NE INTENDE. Benvenuti all’Hotel Transylvania un albergo ‘pazzesco’ a cinque stelle, dove alloggiano tutti i Mostri più famosi della storia. A gestire l’incantevole magione è il Conte Dracula che ha una figlia che adora, Mavis. Tra gli ospiti vi sono Frankenstein e la moglie Eunice, la Mummia, l’Uomo Invisibile, Wyane il licantropo assieme alla consorte Wanda, Quasimodo e altri bizzarri individui. Quando arriva il giorno del compleanno dell’incantevole Mavis, che compie 118 anni, il premuroso padre Dracula gli organizza una mega-festa. La ragazza, abbondantemente maggiorenne, vorrebbe
che il padre la lasciasse andare via dall’Hotel per potersi tuffare nel mondo. Ma il Conte, molto apprensivo, non ne vuole sapere. A scombinare i piani del nobile succhiasangue e dei suoi amici ci pensa Jonathan, un ragazzino con un sacco a pelo, che se ne va in giro per il mondo. Dracula percepisce subito il rischio di questa presenza: Jonathan è un umano e tutti i celebri residenti del mega resort hanno il terrore di essere molestati dagli esseri umani. Come se non bastasse quando Mavis e Jonathan si incontrano scatta il classico colpo di fulmine. Un colpo al cuore per il povero Dracula.
Chi sono i mostri? Una storia animata che ribalta il punto di vista: e se i veri mostri fossero gli uomini? “Con gli sceneggiatori del film – ha affermato il regista Tartakovsky – abbiamo lavorato molto sul rapporto padre e figlia, tenendo conto che il padre di Mavis è Dracula. Ma anche lui come ogni genitore è iperprotettivo, psicotico e alla fine, anche se lui è il Principe delle Tenebre, l’unica cosa di cui ha veramente paura è che sua figlia lo abbandoni. Nel film abbiamo giocato sempre con questi contrasti, i mostri sono più umani degli esseri umani, nonostante Jonathan non sia di certo cattivo, ma è un ragazzino e non gli importa dei sentimenti degli altri. Ovviamente avendo a disposizione tutti i mostri che da sempre influenzano e abitano nella nostra fantasia, ci siamo divertiti molto nel calarli in situazioni assolutamente normali, dove loro risultano, però, assolutamente comici”. Hotel Transylvania è un progetto mainstream della Sony Pictures Animation diretto da Genndy Tartakovsky, esordiente ma con una lunga esperienza nell'animazione. Nella versione italiana Claudio Bisio doppia Dracula e Cristiana Capotondi sua figlia Mavis.
Hotel Transylvania
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(Usa, 2012) Regia di Genndy Tartakovsky 91’, Warner Bros., animazione 8 NOVEMBRE SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
DAI CREATORI DI
E
PRESENTA “LE 5 LEGGENDE” (RISE OF THE GUARDIANS) MUSICADI PRODUTTORI ESECUTIVI
PRODOTTO DA
SCENEGGIATURA DI DIRETTO DA
le5leggende-ilfilm.it
PRESENTA “LE 5 LEGGENDE” (RISE OF THE GUARDIANS) MUSICADI PRODUTTORI ESECUTIVI
PRODOTTO DA IN 3D E IN 2D.
SCENEGGIATURA DI DIRETTO DA
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DA GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE AL CINEMA PRESENTA “LE 5 LEGGENDE” (RISE OF THE GUARDIANS) MUSICDIA
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DIRETTO DA
RED LIGHTS NON È NECESSARIO CREDERE NEL PARANORMALE PER ESSERE ATTRATTI DA QUESTA PELLICOLA, MA TALVOLTA CREDERCI AIUTA...
Margaret Matheson (Weaver) è una ricercatrice di fenomeni paranormali che ha dedicato la propria vita a smascherare falsi medium spiritici e falsi lettori del pensiero: praticamente tutti quelli che ha incontrato. Con la sola eccezione di Simon Silver (De Niro) un sensitivo non vedente la cui specialità è piegare i cucchiai con il pensiero e che possiede un formidabile potere ipnotico sul pubblico. L’uomo è una vecchia nemesi della Matheson, che per anni ha cercato di smaschere le sue doti da medium senza riuscirci: la donna è infatti convinta che Silver sia dietro la morte avvenuta trent’anni prima, di tre dei suoi più implacabili critici. Preoccupata di incrociare di nuovo la strada di questo potente e ambiguo medium, la donna cerca di convincere il suo ambizioso a s s i s t e n t e To m B u c k l e y (Murphy) a non intromettersi nel caso. Ma il giovane, sempre più invischiato nella faccenda, non può più tornare indietro, fino a quando dovrà rimettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto...
Dopo il claustrofobico Buried, Rodrigo Cortès torna in sala con un thriller allstar dove il solido carisma scientifico di Sigourney Weaver e Cillian Murphy si scontra con quello ipnotico e paranormale di Robert De Niro. “Questo film mi ha dato la possibilità di unire due concetti che possono apparire antitetici – ha spiegato Cortés - E’ un film di genere con l’anima di un thriller politico. Inizia con l’idea di smascherare gli imbrogli, poi esplora i meccanismi di percezione del cervello umano”. Cortés ha raccontato di aver studiato i fenomeni del paranormale per circa un anno e di essere anche stato influenzato dai romanzi dello scrittore e sceneggiatore americano Richard Matheson (il cognome del personaggio della Weaver è un omaggio), autore di The Incredible Shrinking Man, Al di là dei sogni e Io sono leggenda. Anche la scelta del cast ha richiesto un’attenzione particolare: il regista ha modellato da subito il personaggio di Margareth Matheson su Sigourney Weaver, definendo il suo, un ruolo quasi ‘maschile’. Cillian Murphy lo ha invece colpito per il suo approccio ‘intuitivo’ alla recitazione,
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necessario per interpretare un personaggio stratificato come Buckley. “Sapevo che avrei avuto bisogno di un gigante per il ruolo di Silver - dice Cortès a proposito di De Niro - E’ il sensitivo più grande del mondo, e De Niro aggiunge sfumature formidabili al suo personaggio, parlando sommessamente, ma imprimendo molta forza a ogni parola”. La pellicola, una co-produzione Spagna/ Usa, è stata girata interamente a Barcellona, tranne l’ultima settimana di riprese, quando il set si è spostato a Toronto. L’intera lavorazione è durata da Febbraio ad Aprile 2011.
Red Lights (Red Lights, 2012, Spagna/ Usa) Regia di Rodrigo Cortès con Cillian Murphy, Sigourney Weaver, Robert De Niro, Elizabeth Olsen, Joely Richardson, Toby Jones 113', 01 Distribution, thriller SCATTA IL QR CODE 8 NOVEMBRE
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A METÀ STRADA TRA THRILLER POLITICO E SATIRA DELL’INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA, IL REGISTA DI GONE BABY GONE E THE TOWN RACCONTA, TRA HOLLYWOOD E TEHERAN, UNA DELLE PIÙ FOLLI OPERAZIONI DELLA CIA DI TUTTI I TEMPI. E METTE UN’IPOTECA SUGLI OSCAR.
UNA BATTAGLIA DI PROPORZIONI EPICHE CHE SI SVILUPPA NEI MARI, IN CIELO E SULLA TERRA. IN PALIO LA SOPRAVVIVENZA DELLA TERRA!
ARGO Il 4 novembre 1979, mentre la rivoluzione iraniana toccava l’apice, un gruppo di militanti fa incursione nell’Ambasciata USA a Teheran, portando via 52 ostaggi. In mezzo al caos, però, sei americani riescono a fuggire e trovano rifugio a casa dell’Ambasciatore del Canada Ken Taylor. Ben sapendo che si tratta solo di questione di tempo prima che i sei vengano rintracciati e molto probabil-
mente uccisi, Tony Mendez, un agente della CIA specialista in azioni d’infiltrazione, con l’aiuto di due noti personaggi di Hollywood, mette in piedi un piano rischioso e molto fantasioso per farli scappare dal Paese. Il piano di Mendez prevede di recarsi in Iran, nei panni di un gruppo di produttori e cineasti di una falsa produzione di un film di fantascienza da girare nel deserto mediorientale e confondere i sei ostaggi all’interno della troupe. Titolo del film: Argo.
Dopo Gone Baby Gone e The Town, per la sua terza regia Ben Affleck ci racconta una storia vera venuta alla luce dopo trent’anni, in seguito alla caduta del segreto militare su parte degli archivi dell’Agenzia. Una storia vera in cui la fiction diventa protagonista della realtà, prendendosi una clamorosa rivincita su di essa. Accolto come una delle migliori pellicole degli ultimi mesi nei vari festival in cui è stato presentato - da Toronto a San Sebastian – Argo potrebbe regalare a Ben Affleck un secondo Oscar (dopo quello del 1998 per la sceneggiatura di Will Hunting). Argo è un intenso, drammatico e allo stesso tempo ironico thriller politico, in pieno stile anni settanta, dove ogni frame che ci viene mostrato è stato ricostruito in ogni minimo dettaglio. “Quando ho letto la vera storia di Antonio Mendez - ha dichiarato
Affleck - l’ho trovata subito straordinaria. Ho avuto anche il piacere di conoscerlo ed è un uomo estremamente interessante, con un grande talento artistico, infatti attualmente dipinge, nonostante per buona parte della sua vita abbia fatto tutt’altro”. “Per quanto riguarda lo stile del film – ha aggiunto Affleck – svolgendosi questa vicenda nel 1979 mi sono ispirato al cinema degli anni 70, che oltretutto è il mio periodo preferito del cinema americano. Negli anni ’70 il cinema hollywoodiano ha avuto una ripresa incredibile dovuta al funzionamento dell’industria ma, soprattutto, ai tanti talenti che vi lavoravano. Argo è un omaggio a loro e anche ad una vicenda politica e
storica che per troppo tempo è stata tenuta nascosta”. Da segnalare i vari talenti che hanno lavorato al film, a cominciare dal direttore della fotografia Rodrigo Prieto, alla costumista Jacqueline West, già collaboratrice di Terrence Malick, al grandissimo Alexandre Desplat che ha curato la colonna sonora. Ben Affleck ha il ruolo principale ma il cast è costellato da autentici talenti che regalano delle intepretazioni strepitose, in particolare Alan Arkin e John Goodman nei ruoli esilaranti dei produttori hollywoodiani che si prestano al gioco, e Bryan Cranston e Victor Garber, in quelli rispettivamente del funzionario della Cia che autorizza ‘la missione’ e del coraggioso Ambasciatore canadese.
Argo
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(Usa, 2012) Regia di Ben Affleck con Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, Michael Cassidy, Taylor Schilling, John Goodman 120’, Warner Bros., thriller/ satirico 8 NOVEMBRE
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Il cinema vi salverà Intervista a Ben Affleck Quanto è stato condizionato dal fatto che il film è tratto da una storia vera? “Il fatto che Argo sia tratto da una storia vera ci ha posto delle responsabilità. Innanzitutto di cercare di fare il migliore film possibile per rendere giustizia ai personaggi, oltre ovviamente ad attenersi il più possibile alla verità. Ho sempre cercato di tenere presente questi elementi nel dirigere il film, sapendo che la storia si sa già come va a finire, quindi l’elemento della suspense e l’action sono fondamentali. Inoltre avevo una sceneggiatura magnifica che abbiamo dovuto un po’ tagliare, c’era troppo materiale, quindi magari Argo pecca, minimamente, di omissione rispetto ai fatti avvenuti”. Altro elemento cruciale della riuscita del film un cast non solo di attori bravissimi ma con le facce e i corpi adatti ai ruoli. Niente star ma grandissimi interpreti dei quali molti vengono dalla televisione… “E’ vero molti di loro vengono da serial tv americani e il motivo è semplice: la qualità dei serial tv in America, oggi, è altissima. Non è stata una scelta intenzionale. Avevo molte foto dei personaggi veri della vicenda e ogni volta che vedevo un attore che mi ricordava loro ho pensato fosse la scelta migliore. E, così è stato, penso seriamente che la riuscita di Argo sia dovuta in massima parte al cast e alle formidabili maestranze che ho avuto la fortuna di avere per il mio terzo film da regista”.
Lavorare con Clooney è estremamente semplice perché è un uomo intelligente, ed è tutto più facile quando lavori con persone così piuttosto che con produttori boriosi. Lui è un attore, un regista e un produttore quindi è sempre disponibile, non ti complica mai la vita e, se hai bisogno, lui c’è.” Argo sembra un film del cinema americano degli anni ’70. A quali registi si è ispirato e quali film ha riguardato per affrontare questa sfida? “Io adoro il cinema americano anni ’70 anche perché sono stati realizzati film grandiosi. Ho rivisto Tutti gli uomini del Presidente, molti film di John Cassavetes e, in particolare per l’uso della suspence, Il braccio violento della legge di William Friedkin con Gene Hackman. Quest’ultimo film, che adoro, è stato un punto di riferimento perché la suspense è strettamente collegata con la recitazione degli attori, quindi ho studiato Gene per trasmettere al mio cast come mantenere incollato lo spettatore alla storia pur sapendo già il finale. Non posso non citare Terrence Malick che considero un genio e con il quale ho fatto To the Wonder. Oltre ad avergli rubato la costumista e il compositore delle musiche, l’ho osservato attentamente al lavoro, ho rubato, ho cercato di capire come agisce, come ragiona. Volevo che saltasse fuori il mio grande amore per il cinema e anche per il mio Paese. Mai in maniera diretta ma sempre attraverso le sfumature”.
Come è arrivato ad Argo e che rapporto ha avuto con George Clooney che, insieme a Grant Heslov, ha prodotto il film? “Due anni fa George mi ha telefonato e mi ha detto: “Ho una sceneggiatura che ti voglio fare leggere perché penso che tu sia la persona adatta per farci un film e interpretare il ruolo da protagonista. L’ha scritta Chris Terrio ed è geniale”. L’ho letta ed effettivamente era una storia incredibile ed incredibilmente ben scritta, tra l’altro una vicenda vera, storica, sconosciuta alla maggior parte della gente dato che la CIA aveva vietato di renderla pubblica. La cosa mi ha immediatamente elettrizzato ma anche spaventato. Argo è il film più impegnativo che abbia mai fatto, sotto tutti i punti di vista e, vi assicuro che sono sempre sorpreso dell’approvazione che trova tra spettatori e critica.
Nel film John Goodman che interpreta il produttore di Argo dice che a Hollywood qualsiasi ‘macaco’ può fare il regista… “Non posso parlare male di Hollywood, devo tornare a casa. La parte del finto film è quella più ironica e cinica. E Hollywood si presta a questa presa in giro. E’ un luogo dove tutti vogliono arrivare primi, è un prodotto della competizione. Però non è solo questo. E’ anche un posto dove ci sono persone geniali, grandi lavoratori che nessuno conosce e che sono talenti veri, professionisti da dove esce di tutto… anche tanti film meravigliosi che hanno fatto la storia del cinema”. Infine, Argo non è un film politico ma la vicenda che lei racconta portò alla fine dell’Amministrazione Carter e all’insediamento di Regan. Che ci dice della situazione attuale del suo Paese? “Non sono un esperto di politica e non ho mai pensato di fare un film politico. Detto questo io voterò per Obama e, chiaramente, spero che vinca lui”.
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Nicoletta Gemmi
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WISE
In uscita il 13 novembre
Il peggior NATALE de CONTINUA A NON ESSERCI PACE NELLA VITA DI PAOLO E MARGHERITA. SONO FELICI, INNAMORATI E SPOSATI, LEI È AL NONO MESE DI GRAVIDANZA E LI ATTENDE UNA MITICA VACANZA IN MONTAGNA PER NATALE… EPPURE NON C’È NULLA CHE VA PER IL VERSO GIUSTO.
A tre giorni dal Natale, Giorgio (Antonio Catania), sua moglie Clara (Anna Bonaiuto) e la loro figlia Margherita (Cristiana Capotondi) sono stati invitati a passare le vacanze nel castello di Alberto (Diego Abatantuono), mentre Paolo (Fabio De Luigi), il marito di Margherita li raggiungerà in un secondo momento. Il castello è un piccolo gioiello tra le pendici innevate del Monte Rosa che Alberto ha acquistato di recente, dopo essere scampato a una
malattia per cui tutti lo davano per spacciato. La vita, per lui, è diventata ora una nuova, meravigliosa avventura e sta pensando di lasciare a Giorgio, già suo vice, il comando della sua azienda. Giorgio è molto teso, sia per la promozione “amicale”, che per l’imminente arrivo di Paolo. Margherita è al nono mese di gravidanza e ha deciso di partorire in acqua: manca ancora qualche settimana alla data prevista, ma ha comunque obbligato Paolo
ella mia VITA a ritirare una piscina portatile da usare in caso di necessità. Al castello c’è anche la figlia di Alberto, Benedetta (Laura Chiatti), anche lei incinta e amica di vecchia data di Margherita, anche se tra le due, che hanno fatto scelte di vita radicalmente diverse, il rapporto non è molto disteso. Il povero Paolo, che nemmeno il Natale riesce a rendere meno inopportuno, combina un disastro dopo l’altro, accanendosi, suo malgrado, proprio su Alberto e il suo castello: a causa
di un malinteso, infatti, tutti credono che Alberto sia morto per colpa di Paolo. Clara si trova ad organizzare una veglia funebre che si trasforma, però, in una festa surreale, il cui esito è tutto da scoprire, tanto più che il bimbo di Margherita ha deciso di venire alla luce proprio nella notte più concitata e tempestosa. Non sarà facile, ma alla fine tutto andrà bene, perché è Natale e perché è giusto che sia così. E fuori la neve continua a cadere...
Dopo il grande successo di La peggior settimana della mia vita, Fabio De Luigi e il regista Alessandro Genovesi, hanno deciso di realizzare questo sequel che mantiene la tipica comicità british, fatta di gag – che ricorda molti film con Peter Sellers – che già avevamo apprezzato nel primo capitolo, liberamente ispirato ad una serie britannica dal titolo omonimo. Ancora una volta è De Luigi il motore di tutti gli accadimenti estremamente divertenti – che iniziano come guai e finiscono in vere e proprie catastrofi. Situazioni talmente assurde e con un ritmo serratissimo che assicurano una comicità esilarante e senza sosta. I due protagonisti sono De Luigi e la sua giovane e delicata consorte interpretata da Cristiana Capotondi. Antonio Catania è il ‘Dreyfus’ della situazione che odia il genero visto che gli rovina ogni suo piano mentre la madre di lei non è più Monica Guerritore ma Anna Bonaiuto. Andrea Mingardi è il padre hippie di De Luigi. Tra le new entry: Diego Abatantuono che è il proprietario del magnifico maniero mentre Laura Chiatti è sua figlia, oltre a Dino Abbrescia e alla coppia comica Ale & Franz. “Io e Alessandro Genovesi – ha affermato De Luigi - dopo l’inaspettato successo di La peggior settimana della mia vita ci siamo ripromessi di continuare a raccontare le avventure di Paolo e Margherita. La differenza è che Il peggior Natale della mia vita è un soggetto originale che mantiene il tipo di comicità che a noi piace: garbata e mai volgare. Il tipo di drammaturgia che si sviluppa attraverso un continuo di situazioni imbarazzanti, meno legata alla battuta isolata o all’equivoco di un momento, piuttosto invece ottenuta con un crescendo di situazioni e dialoghi che ti portano ad entrare in connessione con i personaggi. E, per questo tipo di commedia il cast è fondamentale. Servono una fisicità particolare, a misura di personaggio, e una sintonia massima, visto che si tratta di un lavoro corale. Sono molto contento di com’è uscito anche questo secondo capitolo e mi auguro che gli spettatori pensino la stessa cosa, soprattutto, che si divertano”. Il film è stato girato, in un luogo davvero di incantevole bellezza, il Castel Savoia di GressoneySaint-Jean, in Valle d’Aosta.
Il peggior Natale della mia vita
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(Italia, 2012) Regia di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Antonio Catania, Andrea Mingardi, Diego Abatantuono 100’, Warner Bros. Italia, commedia SCATTA IL QR CODE 22 NOVEMBRE E GUARDA IL TRAILER
Bentornato Paperino!
Fabio De Luigi
Come nasce questo sequel? “Né io, né Alessandro Genovese (il regista) ci aspettavamo che La peggior settimana della mia vita ottenesse un tale successo. A quel punto siamo stati ‘piacevolmente costretti’ a farne un altro. Anche se in un certo senso era già nell’aria, perché durante la realizzazione del primo film, con Alessandro ce lo siamo detti: se ci sarà modo sarebbe bello raccontare un’altra parte della vita di Paolo e Margherita inserendoli in un altro contesto. A questo punto c’è venuta la voglia di fare un film particolarmente natalizio, e non per questioni di data di uscita, ma proprio per l’ambientazione che abbiamo scelto: un posto incantevole in montagna, la neve, la casa. Volevamo che fosse un film caldo. Divertente e avvolgente, piacevole da vedere e così è nato Il peggior Natale della mia vita”. Il primo film aveva uno humour molto britannico anche perché era liberamente ispirato ad una serie tv inglese della BBC: The Worst Week of My Life. Il peggior Natale della mia vita mantiene lo stesso registro? “Il primo film era ispirato a sette episodi di questa serie tv inglese che noi amiamo molto e dai quali abbiamo adattato alcuni spunti per il film. Poi la serie è andata avanti ancora per qualche anno e anche per questo film abbiamo preso qualche idea. Ma rispetto a La peggior settimana della mia vita questa pellicola è decisamente molto più nostra, molto più originale e si distacca parecchio dalla serie tv. A cominciare dall’ambientazione e da tutti i personaggi nuovi che abbiamo inserito. Il peggior Natale della mia vita ha una serie di nuovi ingressi e di nuove dinamiche che non esistono nella serie inglese”. Imbranato, adorabile, innamorato, gaffeur... Chi è Paolo? “Io lo definirei uno che non sa gestire i contrattempi, non sa mai dire di no e per compiacere tutti finisce, inevitabilmente, per fare una gaffe dietro l’altra che poi sfociano in veri e propri terremoti. Gli accadono continuamente cose di cui lui non è nemmeno sempre responsabile, il problema nasce dal fatto che non sa come gestirle. Quindi mettere una specie di Paperino dentro una casa composta da elementi che arri-
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vano direttamente dall’alta borghesia milanese è come mettere la nitro e la glicerina insieme”. Chi sono i personaggi nuovi? “Diego Abatantuono è il capo di Giorgio-Antonio Catania, che è il padre di Margherita. Non è il mio antagonista, quello già c’è ed è Giorgio, mentre Alberto/Abatantuono mi vede come un passatempo, come un puro soggetto di divertimento. E per dare credibilità a questo suo atteggiamento salta fuori che Alberto ha sconfitto la morte. Era gravemente malato, è guarito, e ora è pieno di vita ed ha l’entusiasmo di un bambino quindi non può non trovare buffo ed irresistibile un tipo come Paolo che ne combina di tutti i colori. Al contrario sua figlia, Benedetta, che è Laura Chiatti ed è anche lei incinta, non mi può vedere. Uno perché il padre di suo figlio è scomparso nel nulla quindi non vede di buon occhio gli uomini in generale, poi mi vede come quello che gli ha portato via una sua grande amica che è Margherita e, alla fine, io sono la conferma delle sue teorie: che gli uomini sono dei veri disastri”. Lei è la nemesi di Antonio Catania, il suo Dreyfus. “Nonostante tutto trovo che sia molto tollerante nei confronti di Paolo. Ne Il peggior Natale della mia vita è ancora più evidente il nostro contrasto, lui contiene per quasi tutto il film una rabbia che poi esplode soprattutto verbalmente nei miei confronti. Devo dire che ci sono due o tre scene tra me, Antonio e Diego che trovo veramente ben riuscite, sono decisamente tra le mie preferite, proprio perché si tocca quel livello di comicità che io trovo la più divertente in assoluto”. Il Commissario Dreyfus diceva ‘datemi dieci uomini come Clouseau e vi distruggo il mondo’, ma anche il personaggio di Paolo non scherza. “Sta citando uno dei miei eroi in assoluto che è Peter Sellers. Uno degli attori che amo di più in assoluto ed, indubbiamente, ho imparato tanto guardandolo, quindi mi rende felice e onorato questa citazione. Ed, effettivamente, nel film basto io per distruggere questo castello meraviglioso dove siamo andati a trascorrere il Natale”.
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Nicoletta Gemmi
www.dinuovoingioco.it
DA GIOVEDì 29 NOVEMBRE AL CINEMA
Le 5 leggend UN’EPICA E MAGICA AVVENTURA ANIMATA CHE RIUNISCE BABBO NATALE, IL CONIGLIO PASQUALE, SANDMAN, LA FATINA DEI DENTI E JACK FROST, PRONTI A DIFENDERE I BAMBINI DI TUTTO IL MONDO DALLA MINACCIA PIÙ TEMUTA: L’UOMO NERO!
Jack Frost è un ragazzo spensierato e solitario, che non si è mai assunto una responsabilità in vita sua, eccetto quella di portare l’inverno ovunque egli vada. Tutto cambia quando Pitch, meglio noto come L’Uomo Nero, dopo anni di pace inizia il suo piano per lasciar assorbire il mondo dalle tenebre e per farlo inizia dai bambini. I Guardiani, ovvero Nord/Babbo Natale, Dentolina, Calmoniglio e Sandman, decidono con non poche difficoltà di arruolare Jack per impedire a Pitch di portare a termine il suo piano e proteggere i bambini di tutto il mondo.
de
Ispirato dalla serie di libri The guardians of Childhood, Le 5 leggende è stato prodotto dal suo stesso autore, William Joyce insieme, tra gli altri, a Guillermo del Toro. Il film è in cantiere dal lontano 2005: Joyce e la Reel FX decisero infatti di lanciare una joint venture, per la produzione di alcune pellicole di animazione, tra le quali appunto il film sui Guardiani dell’infanzia. Il progetto è rimasto fermo per parecchio tempo fino a quando non è intervenuta la Dreamworks Animation che ne ha acquistato i diritti, ed ha affidato la regia a Peter Ramsey. Lo stesso Joyce ha in parte collaborato sedendo anche dietro la macchina da presa, ma solo all’inizio.
La sceneggiatura è stata scritta nientemeno che dal premio Pulitzer David Lindasay-Abaire. E’ necessaria però una piccola precisazione: nonostante il film sia basato su una serie di libri, in realtà se ne discosta nei contenuti. I romanzi di Joyce analizzano approfonditamente tutti i personaggi, il film di Ramsey ci mostra invece i nostri eroi anni dopo le vicende narrate in quelle pagine. Questa è stata una precisa scelta dell’autore, perché “Non voglio che la gente vada al cinema e dica, preferivo il libro – ha spiegato Joyce – e non volevo che sapesse esattamente cosa accadrà nel film”. Piacerà moltissimo ai bambini perché racchiude tutta una serie di personaggi legati all’infanzia, ma sapientemente rivisitati. Nord/Babbo Natale è sì il bonario portatore di doni, ma anche abituato a servirsi delle spade per combattere, Dento-
lina, alias la fata dei denti è metà umana, metà colibrì, Calmoniglio/coniglio pasquale è permaloso ed irascibile, oltre che amante delle arti marziali e Sandman, l’omino dei sogni, un silenzioso quanto implacabile guerriero. Insieme a loro Jack Frost, un solitario, un cane sciolto, un essere immortale che è in grado di controllare gli eventi atmosferici. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere il terribile Pitch, incarnazione delle paure più profonde che si manifestano nella notte? Al doppiaggio originale troviamo Jude Law, Alec Baldwin, Isla Fisher, Hugh Jackman e Chris Pine, che sostituisce Leonardo di Caprio nel ruolo di Jack Frost. La pellicola, nelle sale in 3D, verrà presentata durante il Festival di Roma, durante il quale le verrà assegnato il “Vanity Fair International Award for Cinematic Excellence”.
Le 5 leggende (Rise of the Guardians, 2012, Usa) Regia di Peter Ramsey, William Joyce Universal, Animazione, Avventura, Fantasy 29 NOVEMBRE
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Di nuovo in gioco ERA DAL 1993 PER NEL CENTRO DEL MIRINO CHE IL GRANDE CLINT NON TORNAVA IN UN FILM SOLO COME ATTORE. LO HA FATTO PER IL DEBUTTO DELL’AMICO E COLLEGA ROBERT LORENZ PER UNA PELLICOLA CHE È INTRATTENIMENTO FATTO COL CUORE.
Gus (Eastwood) è uno dei più famosi talent scout di baseball in circolazione. Uno che è capace di riconoscere un battitore solo dal rumore della mazza. Però con l’età avanzata la sua vista comincia a vacillare, e il pensionamento si avvicina. Ma lui non ha nessuna intenzione di finire una prestigiosa carriera in panchina. Inoltre a lui piace la sua vita. Un’esistenza solitaria, fatta di spostamenti continui tra piccole cittadine americane, seduto nelle ultime file dello stadio a osservare i giocatori per tornare a sera tarda in un motel di seconda categoria. Un giorno dall’ufficio centrale dell’Atlanta Braves, la società per la quale lavora, esce la notizia che Gus si deve ritirare, perché non è più in grado di scoprire i nuovi talenti del baseball. E, così, il suo amico e boss, Pete Klein (Goodman) decide che è arrivato il
momento di affiancargli un’ altra persona. La scelta cade su sua figlia Mickey (Amy Adams), l’unica persona che lui non può rifutare. In realtà tra padre e figlia non ci sono rapporti da anni. Mickey è un affermato avvocato di Atlanta, si è fatta la sua vita e, dalla morte della madre ha sempre ritenuto Gus un padre assente e capace di provare amore solo per il suo lavoro. Nonostante non ne abbia per niente voglia e nemmeno Gus sia felice dell’idea, i due si ritroveranno insieme, per portare a compimento l’ultimo colpo del grande scout. Un viaggio per visionare un nuovo ipotetico talento, un certo Bo Gentry (Joe Massingill). Gus e Mickey si mettono in marcia, tra motel e diner, verso la North Carolina. Riscoprendo dopo le iniziali diffidenze, un legame che non era mai morto ma solo seppellito da rancori e fraintendimenti.
In un’intervista di due anni fa, per la promozione di J. Edgar, quando gli fu chiesto quali fossero i suoi progetti futuri, il grande e ironico attore e regista rispose: “Prossimamente tornerò a fare l’attore. Ho accettato perché sarà il film di debutto del mio caro amico e assistente alla regia da tanti anni Robert Lorenz. Dovrò fare un vecchio, un pensionato. E’ meglio che mi metta a studiare per bene, non so se è un ruolo che mi si addice”. A ottantadue anni Eastwood, uno dei migliori registi in circolazione, torna ad essere soprattutto un grande attore. In effetti Di nuovo in gioco, in originale Trouble with the Curve, è stato scritto per lui: un padre, uno sportivo, un uomo rude ma dal cuore grande. Non è tanto un film sul baseball, quanto su un delicato e commovente rapporto padre/figlia che si intreccia con lo sport preferito d’America. Nella storia si snodano le dinamiche di relazione di un uomo anziano, abituato a vivere da solo, che si ritrova in viaggio con la sua unica figlia che ama senza saperglielo dimostrare. Inoltre si dovrà confrontare con il nuovo arrogante giocatore che ha scoperto e con Johnny (Justin Timberlake), un lanciatore anche lui uscito dal fiuto di Gus, che intreccia una relazione con la figlia. Il risultato è un grande spettacolo, ricco di sentimento, humor, dramma famigliare e recitazione superba. “L’alchimia tra Clint ed Amy Adams - ha affermato Lorenz - è perfetta e si parteggia per questi due nonostante le traiettorie problematiche della loro relazione. Se il film è riuscito lo devo a loro, un ensemble di attori assolutamente unico”.
Di nuovo in gioco
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(Trouble With the Curve, Usa, 2012) Regia di Robert Lorenz con Clint Eastwood, Amy Adams, Justin Timberlake, Ed Lauter, John Goodman 111’, Warner Bros., drammatico 29 NOVEMBRE
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Una famiglia perfetta ‘PASQUA CON CHI VUOI, NATALE CON I TUOI!’. SI FA PRESTO A DIRLO. MA SE UNO I SUOI NON CE LI HA, CHE COSA PUÒ FARE? COMPRARSELI? Leone (Sergio Castellitto) ha 50 anni, è un uomo potente, ricco e misterioso ma soprattutto solo. Decide di affittare una compagnia di attori per far interpretare loro la famiglia che non ha mai avuto. E’ la notte di Natale. Il regista Paolo Genovese, classe 1966, ha iniziato la sua carriera cinematografica con l’amico Luca Miniero. Poi i due si sono separati e Genovese ha firmato commedie di successo come La Banda dei Babbi Natale, Immaturi e Immaturi – Il viaggio. Ora ritorna con una commedia, dove ritrova Miniero come co-sceneggiatore per una storia divertente, bizzarra e nella quale realtà e finzione si mescolano in continuazione. La storia di un uomo potente ed estremamente solo che vuole avere per una volta nella vita una famiglia tutta sua. E la vuole nel periodo
dell’anno in cui la famiglia è più indispensabile, pena l’isolamento: il Natale. Pertanto ingaggia una piuttosto sgangherata compagnia teatrale. Ma non tutto filerà liscio come i nostri personaggi credevano. “Il film è incentrato sul tema se vale la pena farsi una famiglia oppure no?! – ci dice Genovese Avere dei figli o non averli? Scelta che, probabilmente, superati i cinquant’anni – come il nostro protagonista – può diventare motivo di riflessione perché diventa in qualche modo ineluttabile. E, così, il nostro Leone, a suo modo, in una maniera curiosa, mettendo in piedi una messa in scena si interroga sul senso della sua scelta, che è stata quella di essere rimasto da solo. E attraverso la rappresentazione della famiglia perfetta, della famiglia ideale, probabilmente la famiglia che Leone aveva in mente, cerca per tutto il
tempo di capire se ha fatto la scelta giusta. Vuole dimostrare che la famiglia non fa per lui, o meglio ancora, che non fa per nessuno. Mentre Leone farà di tutto per non far funzionare questo gruppo, la scalcinata compagnia teatrale che ha accettato di interpretare i ruoli dei parenti dell’uomo, al contrario, ce la mette tutta perché i rapporti fra di loro siano i più idilliaci e naturali possibili. Vogliono dimostrare che sono delle persone e anche dei grandi artisti quindi il loro obiettivo è recitare una famiglia perfetta”. “L’altro tema forte del film è il dualismo tra rappresentazione e realtà. – aggiunge il regista - Perché ogni attore oltre ad interpretare un ruolo ha una sua vita privata, quindi mogli, mariti, figli ecc… Il film alterna il dietro le quinte della rappresentazione con tutta la sua realtà e la rappresentazione stessa con tutta la sua messa in scena. E, man mano che la storia va avanti, scopriamo che non riusciamo più a distinguere dove inizia la realtà e dove finisce la finzione e viceversa. La famiglia finta diventa sempre più reale, più forte, più vera e contraddittoria di una famiglia normale, perché scatena passioni, sentimenti e sensazioni molto reali”.
Una famiglia perfetta (Italia, 2012) Regia di Paolo Genovese con Sergio Castellitto, Claudia Gerini, Marco Giallini, Carolina Crescentini, Eugenia Costantini 100’, Medusa, commedia
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29 NOVEMBRE SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
UN NATALE CON LO SPREAD Speciale Anteprime Che cosa rende speciale il Natale 2012? Con Monti sotto l'albero, che ci ricorda che i tempi dei viaggi esotici, delle vacanze a Cortina e dei regali lussuosi sono evaporati con lo spread? Adesso il clima 'natalizio' suggerisce modelli più sobri, più familiari, più essenziali. In questo contesto il cinema, nella sua varietà e semplicità, acquista un significato speciale, oltre a quello di spettacolo natalizio per eccellenza. In questo Natale si fronteggiano una quindicina di titoli: un'offerta molto, forse troppo esuberante, con alcune eccellenze, moltissime novità, molte sorprese. Una cosa è certa, la competizione tra film sarà fortissima, e spietata, perché in un periodo 'caldo' come quello natalizio, chi zoppica è perduto. Una competizione fortissima a cominciare dagli italiani, anzi dalla commedia italiana che rappresenta un classico della tradizione e che quest'anno ha deciso di moltiplicarsi per tre e di rinnovarsi ad substantiam. Con Colpi di Fulmine il cinepanettone si trasforma in commedia romantica con De Sica innamorato di una carabiniera e Lillo e Greg di una pescivendola. Contro l'ex cinepanettone due fortissimi outsider del Natale, due titoli comici che propongono storie e personaggi di successo, ma di spirito tutt'altro che natalizio. Il primo è Antonio Albanese che dopo il successo di Qualunquemente presenta Tutto Tutto Niente Niente, con l'inossidabile Cetto la Qualunque e altri ameni personaggi. L'altro titolo è ancora più eversivo (sul piano del buonismo natalizio ovviamente) ovvero I 2 Soliti Idioti con la coppia Mandelli-Biggio a mettere a dura prova i fondamentali delle relazioni padre-figlio.
L'evento più importante è senza dubbio Lo Hobbit Un Viaggio inaspettato primo titolo di una nuova trilogia di Peter Jackson dedicata al prequel de Il Signore degli anelli che arriva dopo dieci anni da Il ritorno del Re e dopo 17 Oscar vinti. Altro titolo in odore di culto è Vita di Pi di Ang Lee, una vera sfida alle leggi della vita e del cinema, che mette in scena su una scialuppa alla deriva nell'oceano un ragazzo ed una tigre, unici superstiti di un naufragio. Grande competizione anche sul fronte dell'animazione dove il disneyano e poco ortodosso Ralph Spaccatutto villain di un videogioco, stanco di fare la parte del cattivo e alla ricerca di riscatto 'morale' - sfida Le Cinque Leggende della Dreamworks (vedi scheda) e la tartaruga marina di Sammy's Adventure. Ma dove la concorrenza si fa letteralmente guerra è la nicchia del cinema d'autore, dove si fronteggiano molti titoli di grande qualità in uno spazio ridotto e dove il rischio di veder transitare qualche bel film come una meteora è ancora più forte. Oltre ai titoli che vi presentiamo qui di seguito, dobbiamo citare Moonrise Kingdom di Wes Anderson con al centro la fuga d'amore di due adolescenti in un'isoletta del New England, Ruby Sparks che mette in scena la vicenda di uno scrittore che si trova di fronte, in carne ed ossa, il personaggio femminile che ha creato ed infine No, un film cileno (considerato uno dei probabili candidati all'Oscar per il miglior film straniero) che racconta la storia di un pubblicitario alle prese con il referendum del 1988 contro la riconferma del dittatore Pinochet. Arrivederci al prossimo numero. (p.c.)
Anteprime 13 DICEMBRE
I FILM ITALIANI TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE (Tutto tutto niente niente, 2012, Italia) Regia di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Paolo Villaggio, Fabrizio Bentivoglio, Lorenza Indovina, Lunetta Savino 01 Distribution, Commedia
COLPI DI FULMINE (Colpi di fulmine, 2012, Italia) Regia di Neri Parenti con Christian De Sica, Luisa Ranieri, Arisa, Lillo e Greg Universal, Commedia Sempre meno cinepanettone e molto più commedia romantica: Neri Parenti porta in sala il suo immancabile film di Natale, un manuale d’amore tutto da ridere. “Ho cercato di variare e di cercare il diverso – ha spiegato il regista – E’ diviso in due episodi, uno più tradizionale, l’altro decisamente folle”. Il grande mattatore è come sempre il king of comedy tricolore Christian De Sica al suo diciassettesimo film con Parenti. Questa volta l’attore si cala nei panni di uno psichiatra che si finge sacerdo-
te per evitare il carcere, rifugiandosi in un paesino di montagna. Qui avrà molto a che fare con la bella e irreprensibile carabiniera Luisa Ranieri. Nel secondo episodio a farla da padroni sono i comici Lillo e Greg affiancati dalla cantante Arisa e da Anna Foglietta. Greg è un inamidato (in tutti i sensi) ambasciatore del Vaticano che si invaghisce della pescivendola romana Foglietta. Per conquistarla cercherà di trasformarsi in ‘coatto, con il valido aiuto dell’assistente Lillo. “La base è sempre quella del film comico di Natale – prosegue Parenti – ma virato molto di più sui sentimenti”. Prodotto come sempre da Aurelio de Laurentis, il film è stato girato a Trento in otto settimane. 13 DICEMBRE
Doveva essere Qualunquemente 2, ma poiché l’appetito vien mangiando, Albanese nel frattempo ha deciso di farsi in tre, e ed accanto all’ineffabile ritorno del poco onorevole Cetto la Qualunque, porta in scena il nordico Rodolfo Favaretto di ‘professione secessionista’ ed infine il mistico Frengo Stoppato, già visto durante la trasmissione televisiva Mai dire Gol. I tre hanno in comune lo stesso tragico ‘cursus honorum’: dal Parlamento al carcere. Curiosa la partecipazione di Paolo Villaggio alla pellicola: il suo personaggio, un comico che diventa Presidente del Consiglio, è stato ideato da Albanese, molto tempo prima dell’ascesa di Beppe Grillo nella politica italiana. La sceneggiatura, scritta dallo stesso Albanese
insieme a Pietro Guerrera, è stata concepita come una sorta di sequel di Qualunquemente e chiuderà le vicende di Cetto La Qualunque. Il politico corrotto, misogino, e sostenitore accanito della ‘Reggina Calcio’, apparso per la prima volta nel 2003 in Rai e reso famoso dalla Gialappa’s band con Mai dire domenica, sarà questa volta alle prese con vari intrighi nei salotti romani. “Questa volta racconteremo vari aspetti del nostro Paese – ha spiegato Albanese - alcuni ridicoli, altri inquietanti. Questo è anche un modo affettuoso di guardare all’Italia e raccontare le cose che non funzionano, per sconfiggerle con una risata”. “La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà” diceva un celebre slogan del 68.
20 DICEMBRE
I 2 SOLITI IDIOTI (I 2 soliti idioti, 2012, Italia) Regia di Enrico Lando con Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Teo Teocoli - Medusa, Commedia Dopo aver sbancato il botteghino lo scorso anno, la premiata ditta Mandelli/Biggio sfida la superconcorrenza natalizia. Questa volta papà Ruggero ed il figlio Gianluca, sfuggiti alla gang dei russi, sono alle prese con la crisi economica che si è abbattuta come un macigno sull’impero dei Wurstel. Un uomo integerrimo li aiuterà. A fare da contraltare alle loro vicende anche le gag di Patrick ed Alexio, due tamarri che comunicano tra di loro attraverso
un linguaggio basilare. Il film avrà una trama più strutturata e l’aiuto di Teo Teocoli che ha accettato la parte per stima verso i due protagonisti. “Sarà un film amato dai giovani, ma anche dagli adulti, farà ridere e discutere – dice Pietro Valsecchi che produce con la Taodue - Si sta cercando di rinnovare l’Italia in politica, bisogna farlo anche nel cinema, con nuovi linguaggi, un tentativo di trovare una medicina all’Alzheimer di questo Paese”.
I FILM D'AUTORE THE COMPANY YOU KEEP
Anteprime
20 DICEMBRE
(The company you keep, Usa, 2012) Regia di Robert Redford con Shia LaBeouf, Susan Sarandon, Anna Kendrick, Richard Jenkins, Julie Christie ‘125, 01 Distribution, Thriller Nono film da regista per Robert Redford del quale è anche protagonista, The Company you keep è un solido thriller a sfondo politico, ispirato a vicende realmente accadute. Racconta le vicende dell’avvocato Jim Grant, vedovo e padre di una bimba di undici anni, la cui vita viene sconvolta dopo l’arresto di Sharon Solarz, una casalinga di Albany, che confessa di esser stata membro dei Weather Underground e parte del braccio terroristico che rapinò una banca con tanto di morti e feriti. Da quel momento si apre un’inchiesta dell’FBI e scopriamo che anche Jim è un ex ‘weathermen’: si ritrova alle calcagna i federali
e soprattutto Ben Shepard, un giovane cronista del quotidiano locale che ha fiutato una pista che può farlo sfondare nel giornalismo. “Io ovviamente c’ero negli anni ’70 – ha spiegato Redford - ma mi sembrava sempre troppo presto per fare un film su quel periodo e su gente che aveva fatto quella scelta. Ma il film vuole essere un omaggio al cinema di quegli anni, in particolare a Sidney Pollack”. Ad affiancare Redford, un bravo Shia LaBeouf, alle prese con due mostri sacri come Redford e Susan Sarandon.
20 DICEMBRE
13 DICEMBRE
LA PARTE DEGLI ANGELI (The Angel’s share, 2012 Francia, Gran Bretagna) Regia di Ken Loach con John Henshaw, William Ruane, Roger Allam Bim Distribuzione, Drammatico, Commedia Ken Loach abbandona momentaneamente il duro percorso di denuncia che ha caratterizzato gran parte delle sue pellicole, per una commedia agrodolce premiata dalla giuria all’ultimo Festival di Cannes. Il percorso di risalita del giovane ex carcerato Robbie, che diventato padre da poco, giura che suo figlio non dovrà passare ciò che lui ha vissuto, tra crimini e dolore. Robbie sta scontando la sua ultima pena at-
traverso servizi di pubblica utilità. Il programma di lavoro socialmente utile un giorno porta Robbie, assieme ai compagni Rhino, Albert e Mo, in una distilleria di whisky. Ispirati dal luogo ameno e dal prezioso liquore il gruppo di ex poco di buono ha un’idea tanto geniale quanto bizzarra. Ci riusciranno? La sceneggiatura è firmata come al solito da Paul Laverty e le riprese si sono svolte tra Glasgow e Londra.
GRANDI SPERANZE (Great Expectations, 2012, Gran Bretagna) Regia di Mike Newell con Jeremy Irvine, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Holliday Grainger, Sally Hawkins Charles Dickens è senz’ombra di dubbio uno degli autori più saccheggiati dal cinema. L’ultimo adattamento, in ordine di uscita, è questo Grandi Speranze (già portato sullo schermo nel 1946 da David Lean) che Mike Newell (Harry Potter e il calice di fuoco) dirige su sceneggiatura di David Nicholls (One day). Vero romanzo di formazione, vede protagonista Philip Pirrip detto ‘Pip’, interpretato da Jeremy
Irvine, un orfanello che grazie all’aiuto di uno sconosciuto benefattore riesce a studiare, diventare un gentiluomo, arricchirsi e frequentare la buona società. Per scoprire che il suo benefattore è un assassino galeotto. Nel cast Helena Bonahm Carter sempre più attratta dai ruoli in costume dopo Il discorso del re, Holliday Grainger, Ralph Fiennes e Sally Hawkins.
I FILM D'INTRATTENIMENTO
Anteprime
LO HOBBIT UN VIAGGIO
13 DICEMBRE
(The Hobbit: An Unexpected Journey, Usa, 2012) Regia di Peter Jackson con Martin Freeman, Richard Armitage, Ian McKellen, Cate Blanchett Warner, Fantasy, Avventura Lo Hobbit Un Viaggio inaspettato è il primo dei tre prequel sempre diretti da Jackson, che usciranno rispettivamente a Natale 2012, Natale 2013 e Luglio 2014. Le avventure di Bilbo Baggins, coinvolto in un’epica ricerca per reclamare il Regno perduto dei Nani di Erebor, conquistato molto tempo prima dal malvagio drago Smaug. Avvicinato dal mago Gandalf il Grigio, Bilbo si ritrova al seguito di una compagnia di tredici nani capeggiati dal leggendario guerriero Thorin Scudodiquercia. Il viaggio li conduce nei paesi selvaggi, attraverso territori pieni di pericoli, popolati di Goblin e Orchi e Wargs assassini, di
ragni enormi, di cambia pelle e di maghi. La loro direzione li conduce ad Est, verso le Montagne Nebbiose, ma prima dovranno superare i tunnel dei Goblin, dove Bilbo incontra una creatura che gli cambierà la vita per sempre: Gollum, a cui riuscirà a prendere un oggetto tanto semplice quanto prezioso, un anello d’oro, di cui non immagina lontanamente il potere. Nel cast ritornano tutti gli attori che avevano reso grande la trilogia del Signore degli Anelli, a cominciare da Martin Freeman nel ruolo di Bilbo, Ian McKellen (Gandalf), Andy Serkis (Gollum) e, questa volta in ruoli minori, Orlando Bloom (Legolas), Hugo Weaving (Elrond), Cate Blanchett (Galadriel), Elijah Wood (Frodo). Le riprese del film, avvenute come per Il Signore degli anelli in Nuova Zelanda, sono iniziate il 21 marzo 2011 e sono durate fino al 6 luglio 2012.
20 DICEMBRE
RALPH SPACCATUTTO (Wreck it Ralph, 2012, Usa) Regia di Rich Moore Walt Disney, Animazione, Commedia Anche i videogiochi hanno un cuore? 52º classico Disney secondo il canone ufficiale, Ralph Spaccatutto ci trasporta nel mondo dei videogiochi, ovviamente in 3D. Ralph Spaccatutto è il terribile villain del videogioco Felix Aggiustatutto nel quale distrugge senza pietà tutto ciò che il protagonista costruisce. Per 30 anni in ombra da Felix, il ‘’bravo ragazzo’’ che ogni volta finisce per salvare la situazione, e stanco di fare il cattivo, Ralph decide di cambiare, avventurandosi in un viaggio attraverso
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diverse generazioni di videogame. Fino all’incontro con la star di Sugar Rush, Vanellope von Schweetz che gli rivela che qualcosa di non ben identificato, potrebbe compromettere per sempre l’intera “comunità” dei videogiochi. Ralph dovrà dimostrare veramente quanto vale, per scongiurare questa catastrofe. Dietro la macchina da presa troviamo Rich Moore, acclamato regista di episodi di serie tv cult come I Simpsons e Futurama. Al doppiaggio originale, molti attori noti come John C. Reilly, Sarah Silverman, Jack McBrayer e Jane Lynch. Ralph Spaccatutto sarà protagonista di un evento all’interno del Festival internazionale del film di Roma, dove sarà presentato nella sezione Alice nella città.
Vita di Pi
Anteprime
IL PREMIO OSCAR ANG LEE METTE IN SCENA UN ROMANZO GIUDICATO INFILMABILE: UN RAGAZZO ED UNA TIGRE ALLA DERIVA NELL’OCEANO PER 227 GIORNI. UN RACCONTO DI NAUFRAGIO, DI PERICOLO E DI SOLITUDINE, DIVENTA UNA GRANDE METAFORA DELLA FORZA DELLA FEDE E DELLA MAESTÀ DEL CREATO. Vita di Pi inizia e finisce a Montreal, per raccontare l’incredibile storia di Pi Patel (l’esordiente Suraj Sharma). Pi nasce a Pondicherry, India, nel 1970, da una famiglia benestante. Suo padre (Adil Hussain) è proprietario di uno zoo e Pi passa le sue giornate tra tigri, zebre, ippopotami e altre esotiche creature. Fin da piccolo, Pi sviluppa delle sue teorie riguardo alla fede - è appassionato di tutte le religioni ed è convinto che tra esseri umani, animali e natura ci sia una grande comunione. Queste idee cominciano a mutare quando Pi fa il tentativo di diventare amico di una tigre del Bengala chiamata Richard Parker. Da quel momento il ragazzino impara una dura lezione da suo padre circa le relazioni tra bestie e esseri umani, i quali, secondo il padre, se non vogliono fare
una brutta fine non possono essere amici delle prime. Quando Pi compie diciassette anni, il padre decide di vendere lo zoo e di emigrare in Canada con la famiglia alla ricerca di una vita migliore. Ma durante il viaggio la nave mercantile dove i Patel viaggiano con gli animali dello zoo (in attesa di essere venduti), investita da una tempesta gigantesca, affonda, lasciando miracolosamente il giovane Pi come unico sopravvissuto, alla ricerca di salire su una scialuppa dove l’attende un inaspettato quanto irrequieto naufrago: la tigre Richard Parker. Gli avvertimenti del padre si rivelano immediatamente veri, tra Pi e la tigre è una lotta per la sopravvivenza. Ma con il passare dei giorni i due esseri viventi imparano che la coesistenza è l’unica speranza di salvezza.
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Presentato al New York Film Festival, Vita di Pi ha lasciato letteralmente senza parole critici e pubblico. Un’avventura di mare dalle tinte forti, che si trasforma in un’esperienza spirituale, aiutata da uno dei 3D più sensazionali e raffinati che si siano mai visti. Oltre alle stupefacenti immagini, e ad una storia unica, Vita di Pi è soprattutto un racconto sulla maturazione spirituale di fronte allo spettacolo dell’universo. Un ragazzo che è stato paragonato al Piccolo Principe di Saint Exupéry nella tenerezza che riserva a tutte le forme di vita di un mondo che gli sembra espressione di un amore universale. Il progetto del film ha avuto una genesi molto complicata, passando attraverso ben tre registi, prima di arrivare al Premio Oscar Ang Lee, che ha lavorato su una sceneggiatura di David Magee e che ha voluto, come protagonista, il debuttante Suraj Sharma. Tobey Maguire, che era stato inizialmente scelto per il ruolo di Yann Martel, che appare nel film come voce narrante, è stato sostituito dall’attore inglese Rafe Spall. “Volevo essere coerente con le altre scelte di casting fatte per il film - ha commentato Lee - e nonostante la mia grande e immutata ammirazione per Tobey, ho deciso di avere un cast senza nessuna star”. L’attore Tobey Maguire da parte sua ha affermato: “Supporto completamente la decisione di Ang, mi dispiace solo non esserci, perchè il film è incredibilmente bello.”
Vita di Pi (Life of Pi, Usa, 2012) Regia di Ang Lee con Suraj Sharma, Gérard Depardieu, Irrfan Khan, Tabu, Adil Hussain 125, 20th Century Fox, avventura/ drammatico 20 DICEMBRE SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
Il cinema al tempo della crisi Intervista a Giuseppe Corrado IN UN QUADRO GENERALE DEI CONSUMI IN NETTO CALO, ANCHE IL CINEMA REGISTRA UNA FLESSIONE NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO. CON UNA FORTE RIPRESA A PARTIRE DA SETTEMBRE CHE FA BEN SPERARE PER UNA CHIUSURA DELL'ANNO PIÙ MORBIDA. SE IL CINEMA AMERICANO RESTA PIUTTOSTO STABILE, LA QUOTA DEL CINEMA ITALIANO SUBISCE LA RIDUZIONE PIÙ FORTE. NE PARLIAMO CON GIUSEPPE CORRADO PRESIDENTE E AD DI THE SPACE CINEMA, IL MAXI-CIRCUITO DI SALE CINEMATOGRAFICHE COMPOSTO DA 36 STRUTTURE PER COMPLESSIVI 360 SCHERMI, CHE RAPPRESENTA UNA FETTA SUPERIORE AL 20% DEL MERCATO. Anche il circuito The Space è allineato alle percentuali negative del mercato? Diciamo che complessivamente il nostro andamento è superiore di circa due punti rispetto a quello generale del mercato. Con una netta ripresa a partire da agosto. Quali sono, secondo lei, le cause di questa flessione? Certamente la qualità dei prodotti distribuiti non allineati alle potenzialità presentateci. A differenza di altri mercati più stabili, dove quando si inizia una nuova stagione c’è un punto di riferimento di partenza, il cinema non è strutturalmente classificabile rispetto ai trend storici e pertanto dipende per lo piu’ dai prodotti in uscita. Al’inizio di un anno non parti dai 100 milioni di mercato capitalizzati nell’anno precedente, come in altri settori merceologici ai quali si può sommare o decrementare un quantitativo legato allo scenario esterno. Nel mercato del cinema il fatturato è generato da 300 film usciti quell’anno, ma l’anno successivo si riparte da zero perché ci saranno altri 300 titoli completamente diversi, che non possono essere comparati con quelli dell’anno precedente. Perché ognuno è una storia a parte. Comunque il numero dei film distribuiti nell’arco dell’anno è abbastanza stabile. Ma ogni prodotto ha un valore diverso, che produce incassi diversissimi tra loro. Questi ultimi sono determinati da tre fattori: il più importante in assoluto è la qualità intrinseca, e questo vale in ogni settore merceologico. Gli altri due sono legati alla promozione - uno può fare il miglior prodotto del mondo, ma se la gente non lo conosce non andrà mai a cercarlo - e alla calendarizzazione, ovvero alla scelta del momento di uscita. Ma quanto pesa la crisi economica in questo scenario?
A mio parere la gente è andata meno al cinema non tanto per una minore disponibilità economica, ma perché i film che sono stati presentati erano meno interessanti per il pubblico. Comunque anche se non è determinante, anche la crisi ha un peso che è difficile da quantificare. Mi riferisco al target delle famiglie, che in un periodo di tensione finanziaria deve programmare le spese. Sto pensando ad esempio ai titoli di animazione, il prodotto familiare più classico, che una famiglia media, ad esempio di quattro persone, deve necessariamente selezionare perché non è nelle condizioni di spendere dai 130 ai 150 euro in un mese per andare a vedere quattro titoli d’animazione usciti in sequenza. Se fossero stati scadenzati nell’arco di tre mesi sarebbe stato molto meglio. Mi riferisco anche alla pioggia di sette/otto titoli in uscita ogni settimana in questo periodo, che sul piano commerciale rappresenta un suicidio annunciato visto che nessuno può vedere sia per motivi economici che di tempo trenta film al mese. Quindi in questo secondo caso il danno per alcuni film è devastante. Il problema a monte è quello della stagionalità, che per evitare l’estate ammassa un numero eccessivo di titoli durante l’autunno e l’inverno. Questa estate è stata paradossale. Gli Europei e le Olimpiadi hanno portato i distributori a scavalcare i mesi estivi. Un errore che si ripete da anni, ma che da quest’anno, mi auguro, possa servire a costruire il futuro. Tutti insieme, distributori ed esercenti, devono impostare l’uscita come un palinsesto, per cui non sarà più la casa di distribuzione a decidere autono-
mamente l’uscita, ma l’insieme delle case. Un palinsesto valido non solo per l’estate (dove i distributori si alterneranno per mettere a disposizione il prodotto), ma per tutto l’anno. Se questo avverrà, e lo verificheremo presto, ne trarrà vantaggio tutto il mercato. Se il cinema americano tiene, quello che sta soffrendo maggiormente in questo periodo è il cinema italiano, che rappresenta percentualmente il vuoto maggiore. Non c’è dubbio che per la crescita il cinema italiano gioca il ruolo più importante, ma purtroppo è mancata la qualità dei titoli. Molti film italiani su cui noi esercenti avevamo riposto aspettative importanti, hanno ottenuto risultati decisamente minori. Gli autori, i registi e soprattutto i produttori devono processare questo aspetto perché loro hanno la responsabilità di intercettare l’interesse del pubblico. Esempio clamoroso è Natale a Cortina, che nonostante fosse uno dei migliori cinepanettoni degli ultimi anni, ha incassato molto meno dei precedenti perché il pubblico nel frattempo si è saturato. Gli americani sono molto più attenti all’opinione del pubblico e al cambiamento dellevabitudini e dei gusti, testando piu’ strutturalmente il il gradimento del pubblico, e magari fare cambiamenti secondo i suggerimenti emersi. Quindi non sono mancati i titoli, ma forse non erano adeguati al gusto del pubblico che si evolve negli anni.
Che fine ha fatto la Festa del Cinema? E’ una iniziativa dell’ Unione Distributori dell’Anica che ha trovato la disponibilità massima da parte nostra e che avrebbe dovuto effettuarsi a settembre. Ma alcuni aspetti organizzativi, tempi tecnici, sponsor, etc. hanno determinato di rinviarla al prossimo anno, forse post – Cannes. Tutto ciò che è promozionale trova sempre la nostra collaborazione. Noi siamo scettici solo sulle cose che tolgono valore. C’era una volta in America
Il contenitore The Space Extra continua ad allargarsi e con notevole successo… C’era una volta in America ci ha davvero sorpreso, abbiamo avuto tutto esaurito in tutte le sale ed abbiamo fatto il primo incasso per copia in relazione al numero degli spettacoli programmati. E quindi abbiamo deciso di continuare la programmazione. Un’altra cosa che mi ha stupito è stato il successo di Led Zeppelin, questo ci fa capire come dobbiamo far trovare al pubblico ciò che non trova da altre parti. Posso annunciare che in questa sezione, nella seconda settimana di Novembre presenteremo un altro evento importante: il concerto di Vasco Rossi, prima della malattia. Un evento che ci vede anche come distributori, e che venderemo anche ad altre sale interessate. Oggi con la digitalizzazione si aprono possibilità straordinarie. Bisogna creare presupposti in cui non togliamo spazio ai film ma creiamo la voglia di cinema.
Vasco Rossi
Cosa pensa dell’anticipo delle uscite settimanali a giovedì?
Led Zeppelin
Il cinema deve competere con altri mezzi di intrattenimento. Ad esempio nel mese di novembre in ogni weekend c’è una partita della Juve, che è una delle squadre più seguite, il che nell’era di Sky toglie spettatori al cinema. Quindi dobbiamo allargare lo sguardo a tutto il settore dell’intrattenimento. E a mio parere in alcuni casi avere il coraggio di fare uscire i blockbuster direttamente il sabato, mettendo in condizione qualcuno di scegliere tra la partita o ad esempio un colossal come Lo Hobbit o il nuovo Zalone. Non dobbiamo pensare di essere un mercato di serie b, ma essere consapevoli di avere prodotti molto più forti anche di Sanremo o dei Derby.
Come sta andando la prenotazione e la prevendita dei biglietti online?
Ottimamente, abbiamo avuto il 18,4% di biglietti prenotati in rete. La gente va su internet cerca il film, la sala, le eventuali promozioni. Tutto questo aggiunge valore al network di The Space. Qual’è il nemico peggiore del cinema? La rassegnazione. Dobbiamo ridare splendore ad un cinema che si è un po’ spento, forse per stanchezza degli operatori o poco coraggio nel cambiare. L’errore è pensare che cambiare le cose vecchie sia sbagliato. Il cinema è una ricchezza, va protetta, enfatizzata rilanciata. Fino ad oggi l’abbiamo più protetta che spinta. Personalmente non sopporto sentir dire da qualcuno che non ci sarà futuro. Operiamo in uno dei settori più stimolanti e dinamici ed abbiamo il dovere e il piacere di fare sì che la gente continui ad andare al cinema.
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Piero Cinelli