www.primissima.it rivista programma dei cinema
GGIO OMA
FEBBRAIO 2013
Siani
Il principe abusivo
GANGSTER SQUAD
BEAUTIFUL CREATURES
PINOCCHIO
IL LATO POSITIVO
LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM
4 I FILM DI FEBBRAIO
20 GANGSTER SQUAD
6 SPECIALE OSCAR
22 EDUCAZIONE SIBERIANA
CALENDARIO
ATTUALITA'
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
10 STUDIO ILLEGALE
24 TUTTI CONTRO TUTTI
12 IL PRINCIPE ABUSIVO
26 CI VUOLE UN GRAN FISICO
14 ANNA KARENINA
LATO POSITIVO 28 ILSILVER LININGS
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
PLAYBOOK
16 BEAUTIFUL CREATURES SCHEDA FILM
SCHEDA FILM
D'ORO 12 25 TRAILER LA PREMIAZIONE
18 PINOCCHIO
ATTUALITA'
SCHEDA FILM
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RIVISTA PROGRAMMMA DEI CINEMA • ANNO 24 N.2- FEBBRAIO 2013 FREE MAGAZINE NATO IL 1 GIUGNO 1990 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE ITALIANE
Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 Roma
tel. fax. +39 0645437670 primissima@ primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000
hanno collaborato a questo numero Nicoletta Gemmi, Marco Spagnoli, Manuela Blonna
Art direction e Grafica Patrizia Morfù patrizia.morfu@primissima.it
Calendario a cura di Nicoletta Gemmi
stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini
REDAZIONE E PUBBLICITÀ
Primissima Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it
CALENDARIO ZERO DARK THIRTY (Usa, 2012) Regia di Kathryn Bigelow. Con Jessica Chastain, Jason Clarke, Joel Edgerton, Jennifer Ehle 157’, Universal Pictures, drammatico/storico
BROKEN CITY (Usa, 2013) Regia di Allen Hughes. Con Russell Crowe, Mark Wahlberg, Catherine Zeta-Jones, James Ransone 109’, 20th Century Fox, noir
WARM BODIES (Usa, 2012) Regia di Jonathan Levine. Con Nicholas Hoult, Teresa Palmer, Analeigh Tipton, John Malkovich 97’, Lucky Red, commedia/horror/romantico
GAMBIT (Usa, 2012) Regia di Michael Hoffman. Con Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman, Tom Courtenay, Stanley Tucci 89’, Medusa, commedia/thriller
ZAMBEZIA (Sud-Africa, 2012) Regia di Wayne Thornley 83’, Moviemax, animazione
RE DELLA TERRA SELVAGGIA (Beasts of the Southern Wild, Usa, 2012) Regia di Benh Zeitlin. Con Quvenzhané Wallis, Dwight Henry, Jonshel Alexander, Marilyn Barbarin 93’, Bolero/Satine Film, drammatico/fantasy
PROMISED LAND (Usa, 2012) Regia di Gus Van Sant. Con Matt Damon, John Krasinski, Frances McDormand, Lucas Black
106’, Bim, drammatico
DIE HARD - UN BUON GIORNO PER MORIRE (A Good Day to Die Hard, Usa, 2012) Regia di John Moore. Con Bruce Willis, Jai Courtney, Cole Hauser, Amaury Nolasco, Megalyn Echikunwoke 120’, 20th Century Fox, azione/thriller/avventura
NOI SIAMO INFINITO (The Perks of Being a Wallflower, Usa, 2012) Regia di Stephen Chbosky. Con Logan Lerman, Emma Watson, Nina Dobrev, Paul Rudd 102’, M2 Pictures, drammatico/romantico
THE SESSIONS – Gli Appuntamenti (The Sessions, Usa, 2012) Regia di Ben Lewin. Con John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy, W. Earl Brown, Moon Bloodgood 95’, 20th Century Fox, drammatico
LA SCELTA DI BARBARA (Barbara, Germania, 2012) Regia di Christian Petzold. Con Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Peter Weiss, Christina Hecke 105’, Bim, drammatico
UNIVERSITARI - AMORI IN CORSO (Italia, 2012) Regia di Federico Moccia. Con Primo Reggiani, Simone Riccioni, Brice Martinet, Maria Chiara Centorami 110’, Medusa, commedia/romantica
7 FEBBRAIO
Dieci anni dopo l’attentato delle torri gemelle una squadra di Navy Seal cattura e uccide Osama bin Laden. Il Premio Oscar Kathryn Bigelow ricostruisce minuziosamente e senza retorica la caccia più lunga e difficile della storia americana, ricandidandosi a 5 statuette. In una città corrotta e degradata un ex poliziotto (Wahlberg) cerca un’impossibile redenzione e vendetta dopo essere stato tradito e incriminato dal sindaco della città (Crowe) e dalla bellissima moglie (Zeta-Jones). In un mondo post apocalittico un recinto divide gli zombie dagli umani. Finché un giovane zombie senza ricordi e senza identità, salva Julie, una umana assalita dai suoi simili. Remake del celebre omonimo film con Michael Caine. Colin Firth è Harry Deane, un ricco e famoso mercante d’arte che vuole vendicarsi di un riccone che si vanta di essere un intenditore. Un piano geniale, dove serve anche una pupa, la texana PJ (Diaz). Zambezia è una regione dell’Africa abitata solo da volatili ed ha il primato di luogo più sicuro del Continente. Quando il giovane Kal, contro la volontà del padre, decide di unirsi a dei sorveglianti alati… il genitore lo seguirà, ma verrà rapito. Hushpuppy ha nove anni, suo padre è severo ma le insegna come sopravvivere nel loro mondo 'primitivo'. Zeitlin, dopo aver vinto il Sundance e la Camera d’Or, è candidato a ben 4 Oscar, tra i quali: Miglior Fim.
14 FEBBRAIO
Steve Butler lavora per una multinazionale che estrae gas naturale e petrolio. Viene inviato in una cittadina, ricca di queste materie prime. Ma gli abitanti non sono affatto d’accordo e l’uomo si troverà a dovere decidere da che parte stare… Quinto capitolo della saga del poliziotto John McClane interpretato dall’inossidabile Bruce Willis. L’agente è in Russia per tirare fuori di prigione suo figlio. Mentre è a Mosca, scopre che dietro l’arresto di Jack si nasconde un incredibile piano terroristico. Charlie è un ragazzo intelligente e problematico, spaesato di fronte ai compagni del primo liceo. Ci penseranno Sam, Patrick ed i loro amici ‘fuori del coro’ a fargli capire che si può entrare nel mondo accettandosi per quello che si è.
21 FEBBRAIO
Ammalato di poliomielite, Mark vive da anni in un polmone d’acciaio. Ma giunto all’età di 38 anni vuole perdere la verginità. Con l’aiuto di un prete e di una terapista, l’uomo riuscirà a provare, almeno una volta, il piacere di una vita normale. 28 FEBBRAIO
Germania dell'Est, 1978. Barbara è una dottoressa e con il fidanzato stanno pensando come andarsene ad Ovest del Paese. Poi, l’incontro con André, che porterà scompiglio nella sua vita, facendole perdere il controllo di se stessa e dell’amore… Sei universitari fuori sede, ragazzi e ragazze, dividono una villa fuori Roma, formando una specie di famiglia goliardica e cameratesca. Un anno di ‘ultima vacanza’, prima di entrare seriamente nella vita adulta.
5
Oscar
Scommettiamo sugli
Oscar?
Le tre principali agenzie di bookmakers: Paddy Power, Anne Hathaway (Les Misérables) fa il vuoto intorno Skybet e William Hill lo danno 2-7 (due dollari di a lei nella categoria miglior attrice non protavincita per sette dollari puntati). Una miseria. gonista con 1-10 (come Day-Lewis). Miglior Come a dire non puntate su Lincoln perché film d’animazione Ribelle - The Brave e ci perdiamo. Steven Spielberg intervistato Frankenweenie alla pari, mentre Amour nei giorni scorsi non si pronuncia. Pur non ha rivali nella categoria miglior film avendo ricevuto tre statuette nella sua lustraniero. minosa carriera: Schindler’s List (miglior film Ma cosa hanno di più le previsioni degli e regia) e Salvate il soldato Ryan (regia), ha riscommettitori rispetto a quelle dei critici e cevuto anche alcune cocenti delusioni, vedi Il colodella stampa? I soldi. Che non è una differenza da re viola, 11 nomination e nessuna statuetta vinta. poco, visto che i bookmaker se sbagliano le previNell’attesa i Golden Globes hanno premiato sioni devono pagare senza fiatare e viceversa, come miglior film e miglior regista Argo di guadagnano molto ma solo se ci azzeccano. Ben Affleck, che ottiene la seconda media Rispetto a qualche settimana fa Zero Dark più bassa (che significa maggiori probabiThirty sembrerebbe perdere qualche posilità di vittoria) nelle stime dei bookmakers zione, probabilmente anche a causa delle che quotano la sua vittoria a miglior film feroci polemiche che sono state scatenate 4-1 (ovvero scommettendo un dollaro se ne contro la pellicola, accusata di voler sdoganavincono quattro). Zero Dark Thirty viene quotare la tortura. Costringendo la Bigelow a difento 6-1, Les Misérables 8-1, Vita di Pi 16-1, Il lato dersi con una lettera aperta al Los Angeles Times dove positivo (Silver Lining Playbook) 20-1, Amour rivendica la scelta artistica di presentare una cosa tremen50-1, e peggio di tutti Django Unchained di da come la tortura non certo per giustificarla ma semplicemente Tarantino che assieme a Re della terra selper denunciarla, chiedendo poi di indirizzare la protesta verso chi vaggia (Beasts of the Southern Wild) viene l’ha approvata e ordinata, non verso chi ha provato a raccontarla dato addirittura 75-1. senza ipocrisie. Stesso vantaggio per Lincoln nella categoria Miglior regia dove Spielberg vale 1-6 (per vincere un dollaro I FILM CON LE MAGGIORI CANDIDATURE bisogna puntarne sei) seguito da Ang Lee (Vita di Pi) che invece paga 3 dollari Il film ad aver ricevuto più nomination è Lincoln, con 12 candidatucontro 1. Ma dove Lincoln ottiene la re, tra cui il miglior regista per Steven Spielberg e il miglior attore quota più bassa in assoluto è nella protagonista per Daniel Day-Lewis, seguito da Vita di Pi, con 11 categoria miglior attore protagocandidature, e da Les Misérables e Il lato positivo (Silver Linings nista dove Daniel Day-Lewis (LinPlaybook), entrambi con 8 candidature. Il lato positivo (Silver Licoln) viene dato 1-10 (10 dollari nings Playbook) è il primo film a ricevere tutte le candidature più puntati per vincerne uno), Hugh importanti (miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura e i Jackman (Les Misérables) al contrapremi per gli interpreti) da Reds, il film del 1981 diretto e interprerio è quotato 10-1, Denzel Washington tato da Warren Beatty. 7 candidature per Argo, 5 candidature per (Flight) 30-1. Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow (miglior film, migliore attrice, Nella categoria miglior attrice vince ma non miglior regia), Django Unchained di Quentin TaJennifer Lawrence (Il lato positivo) rantino (miglior film, miglior attore non protagonista, quotata 1-2 (due dollari per vincere senza miglior regia) e per l’austriaco Amour (tra cui miglior film, miglior regista per Michael Hanene uno), contro Jessica Chastain (Zero Dark Thirty) che invece paga ke, miglior protagonista Emmanuelle Riva che diventa la più anziana nominata di sempre e con1,4 per ogni dollaro scommesso. Nella categoria miglior attore non correrà con Quvenzhané Wallis di Re della terra selvaggia (Beasts of the Southern protagonista testa a testa tra Philip Seymour Hoffman (The Master) quotato Wild), la più giovane nominata di sempre 1-1, contro Tommy Lee Jones (Lincoln) 1,5-1. Mentre coi suoi nove anni di età. Il verdetto finale arriverà il 24 febbraio.
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PRESENTA INAS OCIAZIONECON SCENOGRAFIE DI
UNAPRODUZIONE DIRETTORE DEL A FOTOGRAFIA
BASATO SUL LIBRO
COSTUMI DI PRODOTTO DA
MUSICA DI DI
PRODUTTORI ESECUTIVI
COPRODUTTORE DIRETTO DA
E
NELRUOLODI
MONTAGGIO DI
E
SCRITTO DA
Oscar
Anne Hathaway e Hugh Jackman sono tra i protagonisti di Les Misérables per la regia del Premio Oscar, Tom Hooper. Il film tratto da uno degli spettacoli musicali più visti nel mondo, e, chiaramente, dal romanzo di Victor Hugo vanta 11 Nomination agli Oscar. Anne Hathaway e Hugh Jackman sono rispettivamente candidati come Migliori Attori, le loro performance, nei ‘miserabili’ abiti di Fantine e Jean Valjean sono da brivido!
Anche gli Oscar sbagliano
M
a sono così infallibili gli oltre seimila membri dell’Academy Awards? Diciamo che negli 85 e passa anni del Premio le contestazioni si contano grosso modo sulle dita delle mani. Guadagnando sul campo una notevole indipendenza di giudizio nonostante il fiato sul collo delle major di Hollywood. Ciònonostante lo standard qualitativo generalmente alto, talvolta precipita, e alcune statuette date e peggio ancora molte statuette non date, gridano vendetta. Come d’altro canto altre sono entrate in modo indelebile nell’immaginario collettivo. Mentre aspettiamo in religiosa attesa la 85a cerimonia di incoronazione, vale la pena ricordare alcuni momenti topici in cui i Premi, secondo la stragrande maggioranza dei commentatori, non sono approdati al’indirizzo giusto.
GLI OSCAR IMMORTALI Altre volte gli Oscar hanno colpito nel segno, premiando dei film, non tutti capolavori, ma tutti degni di diventare immortali: Via col vento, Il Padrino Parte 1 e Parte 2, Lawrence d’Arabia, L’appartamento, La stangata, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Il cacciatore, Gandhi, Platoon, L’ultimo imperatore, Balla coi lupi, Schindler’s List, Titanic, Non è un paese per vecchi...
I 10 peggiori Oscar Shakespeare in Love, Best picture, Best Actress-Gwyneth Paltrow (1998) E’ raro che una commedia vinca l’Oscar per il miglior film, ma questo rappresenta l’eccezione che conferma la regola (che le commedie come questa non dovrebbero vincere). Soprattutto di fronte a Salvate il soldato Ryan di Spielberg, Elizabeth di Kapur, The thin red line di Malick, La vita è bella di Benigni, tutti senza nessuna eccezione migliori. Non contenti i giurati dell’Academy hanno deciso di premiare con la massima statuetta anche la dolcezza di Gwyneth, lasciando ancora una volta Elizabeth e la maestà di Cate Blanchett a bocca asciutta. Rocky, Best picture, Best Director-John G. Avildsen (1977) Che c’azzecca con l’Academy un film come Rocky ed un regista come John G. Avildsen (che proseguirà la sua carriera ‘artistica’ con la trilogia di Karate Kid) preferiti ad Alan J Pakula (All the President’s Men), Sidney Lumet (Network) e Martin Scorsese (Taxi Driver )? Forrest Gump, Best picture, Best Director- Robert Zemeckis, Best actor-Tom Hanks (1994) La storia sdolcinata, nostalgica e conformista dell’uomo qualunque ‘puro di cuore’ e profondamente reazionario, conquistò ben sei statuette tra cui miglior film, regia e attore protagonista. I concorrenti erano Pulp Fiction, Le ali della libertà, Quiz Show. Tom Hanks aveva già vinto un Oscar, quello meritato, l’anno prima per Philadelphia quindi il secondo per l’interpretazione simil-Dustin Hoffman di Rain Man fu una sorpresa. Fu preferito a John Travolta (Pulp Fiction), Paul Newman (Nobody’s Fool), e Morgan Freeman (The Shawshank Redemption). Tutti molto più meritevoli. Al Pacino, Profumo di donna - Best Actor (1992) Che Al Pacino sia un grande nessuno lo dubita, ma dopo essere stato ignorato per Il Padrino, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Panico a Needle Park ... vince l’Oscar per uno dei suoi ruoli meno significativi. Crash, Best Picture (2005) Uno degli Oscar più controversi. In un anno in cui tutti i titoli in lizza erano di grande impegno sociale: ‘Brokeback Mountain,’ ‘Capote,’ ‘Good Night, and Good Luck,’ ‘Munich’, era proprio questa la pellicola da premiare? Chicago, Best Picture (2002) La vittoria di un musical, il primo dopo Oliver (anche quello molto controverso) fece molto scalpore, e fu attribuita alla strategia ed al potere del produttore Harvey Weinstein, il mietitore di Oscar. Il film fu preferito a ‘Gangs of New York,’ ‘The Hours,’ ‘The Lord of the Rings: The Two Towers,’ ‘The Pianist’. Giudicate voi. Gandhi - Best Costumes (John Mollo e Bhanu Athaiya) (1982) Gandhi indossa per tutto il film un lenzuolo. Ciònonostante vinse l’Oscar per i migliori costumi contro La Traviata, Tron, Sophie’s Choice, e Victor/Victoria, suscitando grande ilarità al momento della premiazione. Une Homme et une Femme, Best Foreign Language Film (1966) Romantico, supponente, borghese, la storia d’amore di Claude Lelouch ricordata solo per la noia (e per il tema musicale) fu preferita a La battaglia di Algeri di Pontecorvo, e Loves of a Blonde di Miloš Forman.
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Studio illegale DOPO IL SUCCESSO DI DIVERSO DA CHI, UMBERTO CARTENI ADATTA PER IL GRANDE SCHERMO IL ROMANZO DI FEDERICO BACCOMO, TRASFORMANDO FABIO VOLO IN UN AVVOCATO AMBIZIOSO E PIENO DI SÉ. NON HA PERÒ FATTO I CONTI CON L’AMORE… Andrea Campi è un rampante avvocato che lavora in un importante studio legale. Ambizioso e pieno di sé, Andrea ha sacrificato tutto per inseguire il successo professionale. La svolta della sua carriera arriva quando in seguito alla morte di un collega gli viene affidato un progetto particolarmente delicato: l’acquisizione di una importante multinazionale. Deciso a giocare il tutto per tutto, Andrea non ha però calcolato un imprevisto, rappresentato dalla glaciale e scaltra avvocatessa francese della controparte, che gli rende la vita impossibile, smascherando la sua scarsa preparazione. Deciso a vendicarsi, Andrea inizia a frequentarla con l’obiettivo di sedurla e abbandonarla. Ma i suoi bellicosi propositi verranno vanificati dalla nascita imprevista di un sentimento reciproco, a sua volta messo a dura prova dalla causa legale che nessuno dei due ha intenzione di perdere...
Era nato inizialmente come blog dove raccogliere le storie più bizzarre dei più prestigiosi studi legali milanesi, il romanzo di Federico Baccomo. In breve si è trasformato quasi inaspettatamente in un vero caso editoriale, che lo ha portato nel 2009 a vendere più di 35.000 copie per Marsilio editore. A portarlo in sala è il produttore Beppe Caschetto per Ibc Movies e Warner Bros, regalando un nuovo ruolo da protagonista a Fabio Volo, dopo Il giorno in più. Ad affiancare l’attore, scrittore e conduttore televisivo un cast composto da Zoe Felix, Marina Rocco, Ennio Fantastichini e Nicola Nocella. “E’ una presa di coscienza all’interno del mondo degli avvocati al top che lavorano 20 ore al giorno e mangiano le insalatine nelle vaschette di plastica”, ha commentato Volo. Le riprese, durate otto settimane, si sono svolte tra Milano e Dubai.
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Studio Illegale (Italia, 2012) Regia di Umberto Carteni con Fabio Volo, Zoe Felix, Ennio Fantastichini, Marina Rocco 110, Warner Italia, Commedia 7 FEBBRAIO
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Alice
Jeremy
Viola
Emmy
Thomas
Emma
EHRENREICH ENGLERT IRONS DAVIS ROSSUM MANN E THOMPSON
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www.facebook.com/BeautifulCreaturesItalia
ATTORE, COMICO, DOPPIATORE E ORA ANCHE REGISTA. IL BRAVO ALESSANDRO SIANI DEBUTTA DIETRO LA MACCHINA DA PRESA CON UNA CLASSICA COMMEDIA D’AMORE. AL SUO FIANCO LA DOLCE SARAH FELBERBAUM ED IL ‘KING OF COMEDY’ CHRISTIAN DE SICA!
Il principe abus Letizia è una dolce principessa di un piccolo principato. La sua indole mite la rende però indifferente a sudditi e rotocalchi specializzati. Per risvegliare l’attenzione nei suoi confronti è il ciambellano di corte a mettere a punto un diabolico piano: per farsi amare dal popolo, Letizia dovrà amare un uomo del popolo. Viene così reclutato Antonio, napoletano disoccupato, scansafatiche ed orgogliosamente ignorante. Quando il giovane si innamora veramente della principessa, sarà il Ciambellano ad aiutarlo a trasformarsi in un ‘principe abusivo’…
sivo
E’ una delle pellicole più attese in casa 01/ RaiCinema. Alessandro Siani debutta come regista e lo fa con una commedia dei buoni sentimenti, avvalendosi dell’aiuto dell’amico De Sica. La scelta di Siani di passare dietro la macchina da presa, dopo quella di scrivere la sceneggiatura, nasce dal desiderio di raccontare qualcosa di più congeniale all’interno dei film che lo coinvolgono come attore, percorso iniziato già con le sceneggiature di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord. Se nelle due pellicole che gli hanno portato il successo si parlava di differenze culturali, Il principe abusivo racconta il divario tra ricchezza e povertà. “L’idea era fare qualcosa che potesse far sognare – spiega Siani – cosa che ho cercato di comunicare anche attraverso la scelta delle
immagini, dei colori. Volevo raccontare due mondi diversi che si contaminano grazie al sentimento”. Nel cast due bravissime attrici, Serena Autieri nei panni della cugina del protagonista, che con la sua solarità affascinerà il Ciambellano e Sarah Felberbaum, la Principessa, una “donna dallo charme e dalla classe innata”, secondo l’attore- regista. Mattatore della pellicola è anche Christian De Sica nei panni del Ciambellano, fortemente voluto nel cast da Siani. “Christian ha creduto subito nel progetto – ringrazia il regista – si è inserito immediatamente nel meccanismo mettendo a disposizione tutto il suo grandissimo mestiere”. La maggior parte delle riprese si sono svolte in Trentino, a Merano, un ‘luogo piccolo ma ricco di sensazioni’.
Il principe abusivo (Italia 2012) Regia di Alessandro Siani con Alessandro Siani, Christian De Sica, Sarah Felberbaum, Serena Autieri 97, 01 Distribution, Commedia 14 FEBBRAIO
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Anna Karenina DOPO ORGOGLIO E PREGIUDIZIO ED ESPIAZIONE LA COPPIA FORMATA DAL REGISTA JOE WRIGHT E DALL’ATTRICE KEIRA KNIGHTLEY AFFRONTA, QUESTA VOLTA IN MODO DEL TUTTO IRRITUALE, UN ROMANZO DEL 1887 DI LEV TOLSTOJ. Siamo nel 1874. Anna Karenina (Knightley) è la moglie di un importante funzionario dello Zar Karenin (Jude Law), al quale ha dato un figlio Serozha (Oskar McNamara), che adesso ha otto anni. Per aiutare il fratello (Matthew Macfadyen), un inguaribile dongiovanni che sta per essere lasciato dalla moglie (Kelly Macdonald), Anna si reca a Mosca. In viaggio conosce la Contessa Vronsky (Olivia Williams) e, alla stazione, suo figlio, il giovane ufficiale di cavalleria Vronsky (Aaron Taylor-Johnson). Tra
i due è amore a prima vista. E la loro tempestosa quanto imprudente relazione diventa ben presto uno scandalo nella buona società di San Pietroburgo, costringendo Karenin a dare un ultimatum alla moglie: Anna potrà avere Vronsky e vivere con lui in esilio ma dovrà rinunciare a rivedere il figlio per sempre, oppure potrà continuare a stare con il marito e con suo figlio, a condizione che si impegni a rispettare le regole della discrezione che tacitamente governano i legami adulterini dell’alta società.
Al di là delle molte innovazioni formali, la sceneggiatura di Tom Stoppard e la regia di Joe Wright, segue fedelmente la strada di Tolstoj. Quella che segue con appassionata partecipazione la scelta ‘del cuore’ di Anna, quella che la farà diventare un’eroina contro le convenzioni e le ipocrisie di ogni tempo. Ma questa volta, Wright famoso per il rispetto filologico dei suoi precedenti adattamenti letterari – pensiamo ad Orgoglio e Pregiudizio o Espiazione – ha cambiato radicalmente stile sviluppando la storia in un teatro ottocentesco, dove tra ricchissime scenografie si rappresenta perfettamente la vita artificiale della buona società russa dell’epoca, con frequenti sequenze in esterni, dove i personaggi incontrano la vita reale. La scena del valzer tra Anna e Vronsky è già cult, con i due attori che iniziano a girare uniti in una specie di vortice che sembra quasi sollevarli dal pavimento.
Anna Karenina
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(UK, 2012) Regia di Joe Wright con Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly MacDonald, Matthew MacFadyen 130’, Universal Pictures, drammatico 21 FEBBRAIO
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Django Unchained
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DOPO TWILIGHT, EAGLE PICTURES PUNTA SU UNA NUOVA SAGA FANTASY CHE FARÀ SOGNARE GLI ADOLESCENTI: MAGIA, ANTICHE MALEDIZIONI, LOTTA TRA BENE E MALE E SOPRATTUTTO UN’ APPASSIONANTE STORIA D’AMORE!
Beautiful Creatures La sedicesima luna Ethan Wate è un normale adolescente di una piccola e noiosa cittadina del Sud Carolina, il cui principale desiderio è quello di andarsene, appena finita la scuola, da quel posto dove non succede mai nulla. Ethan ha un sogno ricorrente in cui gli appare una bellissima e misteriosa ragazza. Finché un giorno, con suo grande stupore, la misteriosa ragazza arriva in città. Lena Duchannes è la nipote di una specie di eremita che vive non lontano dalla città. Per questo motivo e per la sua stranezza Lena viene emarginata dai compagni. Ad eccezione di Ethan che invece si sente fortemente attratto da lei. Tra i due si instaura un fortissimo legame non solo affettivo ma anche psichico: ognuno sente i pensieri dell’altro. Ma ben presto Ethan scoprirà che la famiglia di Lena è tormentata da una terribile maledizione e che lui, forse, è l’unico in grado di proteggerla.
Per una saga adolescenziale che va, eccone un’altra che arriva, e così dopo Edward e Bella, potremo continuare a sognare con la magia di Beautiful Creatures – la sedicesima luna. Il film è tratto dal romanzo di Kami Garcia e Margaret Stohl Beautiful Creatures (pubblicato in Italia con il titolo La sedicesima luna) il primo della collana The Caster Chronicles, composta da tre romanzi (ed un quarto in arrivo la prossima estate). Con ogni probabilità ci troviamo di fronte ad un nuovo franchise. Protagonisti due attori semi emergenti: Alden Ehrenreich (Stoker) e Alice Englert (Singularity) affiancati da due mostri sacri (entrambi premiati con l’ Oscar) Jeremy Irons ed Emma Thompson, oltre alla plurinominata Viola Davis. Alla regia Richard LaGravenese (candidato all’Oscar per la sceneggiatura di La leggenda del Re pescatore). Il progetto è in produzione dal 2009, quando la Alcon ha acquisito i diritti del romanzo. Tre mesi di riprese e 65 milio-
ni di dollari di budget, Le riprese sono iniziate a maggio 2012 a New Orleans e terminate a fine luglio. Un ruolo molto importante hanno gli effetti speciali, sia meccanici che visivi, per ricreare l’atmosfera magica che accompagna le scene più importanti. Da segnalare la colonna sonora che sarà disponibile dal 5 Febbraio: in parte sarà composta dalla band inglese thenewno2, e che può contare su di un brano composto dalla protagonista Alice Englert. La pellicola invece uscirà in Usa il 13 febbraio, vigilia di San Valentino, ed in Italia la settimana successiva.
Beautiful creatures – la sedicesima luna (Beautiful creatures, 2012, Usa) Regia di Richard LaGravenese con Alden Ehrenreich, Alice Englert, Emma Thompson, Jeremy Irons, Emmy Rossum. Eagle Pictures, Drammatico, Fantasy 21 FEBBRAIO
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Pinocchio
Cinque anni di lavoro per un’impresa ambiziosa e coraggiosa, perché oggettivamente ci vuole un bel coraggio ad affrontare un libro ed un personaggio come Pinocchio, portato sullo schermo complessivamente una decina di volte e soprattutto con tre letture storiche alle spalle come quella disneyana, quella di Comencini con Lollobrigida e Manfredi e quella di Benigni. Quella di D’Alò è sicuramente la più originale, la meno pedagogica e la più colorata e ottimista. Una festa per gli occhi che farà la gioia dei più piccoli, raccontata con minore enfasi moralista e incentrata soprattutto sull’amore padre-figlio che rappresenta la vera chiave di lettura della storia. Considerato uno dei maggiori rappresentanti del cinema d’animazione europeo Enzo D’Alò, prima con La freccia azzurra e La gabbianella e il gatto, poi con Momo alla conquista del tempo ed Opopomoz, ha imposto un suo stile assolutamente unico e lontanissimo dai modelli digitali Pixar, Dreamworks e perfino della scuola giapponese Ghibli, affermandosi a livello internazionale.
SCORDATEVI IL PINOCCHIO DELLA DISNEY E DI BENIGNI. PUR NON TRADENDOLO MAI, D’ALÒ RINGIOVANISCE IL ROMANZO DI COLLODI ELIMINANDO LE NOTE PIÙ MORALISTICHEGGIANTI, SCOPRENDO UNA INEDITA COMPLICITÀ NEL RAPPORTO PADRE-FIGLIO E TRASFORMANDO IN MODO SORPRENDENTE LA FATA TURCHINA. La storia è arcinota. Il falegname Geppetto si costruisce un burattino da un ciocco di legno e lo chiama Pinocchio. Da quel momento inizia per entrambi un’avventura straordinaria. Pinocchio è un vero cataclisma, anche perché soffre la sua natura di ‘bambino di legno’. Per prima cosa provoca l’arresto del padre. Poi dopo aver fatto fare una finaccia al grillo parlante, si brucia i piedi davanti al camino, subito ricostruiti da Geppetto che vuole mandarlo a scuola. Pertanto per comprargli l’abbecedario vende la sua casacca, ma Pinocchio vende il prezioso libro per assistere a uno spettacolo di burattini. Lungo la strada, tornando a casa, Pinocchio conosce due imbroglioni, il Gatto e la Volpe, che lo deridono, lo aggrediscono e arrivano a impiccarlo.
Fortunatamente però la Fata Turchina lo salva e lo accudisce, con l’aiuto del Corvo, la Civetta e il Grillo-parlante. Ma Pinocchio continua a non imparare la lezione e si mette nuovamente in pericolo, oltre a dire le numerose bugie che gli fanno crescere il naso. Segue Lucignolo nell’Isola dei Balocchi e viene trasformato in asino. Quando finalmente riesce a scappare, si tuffa in mare, ma viene inghiottito da un gigantesco pescecane. Nel suo ventre Pinocchio ritrova Geppetto che con la sua barchetta era andato a cercarlo in mare e, naufragato, era rimasto intrappolato nelle viscere del mostro marino. Pinocchio salva il padre e lo porta fino a riva dove, stremato, si addormenta. La Fata Turchina lo ricompensa, trasformandolo in bambino vero.
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Pinocchio Pinocchio (Italia /Francia, 2012) Regia di Enzo D’Alò Voci di Gabriele Caprio (Pinocchio), Rocco Papaleo (Mangiafoco), Paolo Ruffini (Lucignolo), Lucio Dalla (il pescatore verde), Maurizio Micheli (il Gatto), Maricla Affatato (la volpe), Mino Caprio (Geppetto), Pino Quartullo (un carabiniere), Andy SCATTA IL QR CODE Luotto (oste). Colonna E GUARDA IL TRAILER sonora di Lucio Dalla. 84’, animazione, Lucky Red 21 FEBBRAIO
Gangster Squad
“IO NON SONO UNO ISTRUITO MA UN PO’ DI STORIA L’HO LETTA. OGNI REGNO COMINCIA COL SANGUE. OGNI CASTELLO È COSTRUITO SU MONTAGNE DI OSSA. QUANDO SONO VENUTO QUA LOS ANGELES NON ERA NIENTE, ALL’ESTERO UN GANGSTER, QUAGGIÙ SONO DIO”. MICKEY COHEN/SEAN PENN. Nel 1949 presso il Dipartimento di Polizia di Los Angeles, divenuta una delle città più violente degli Stati Uniti, viene formata una task force speciale, guidata dai sergenti John O’Mara (Josh Brolin) e Jerry Wooters (Ryan Gosling), con il compito di catturare uno dei criminali più noti: Mickey Cohen (Sean Penn), che gestisce un vasto traffico di droga, armi, prostituzione e scommesse clandestine. Cresciuto nella malavita newyorchese Cohen ha costruito a Los Angeles un vero e proprio impero del crimine grazie all’aiuto di scagnozzi senza scrupoli e contando sulla protezione garantita da esponenti politici e dalla connivenza con le forze di polizia, corrotte fino al midollo. Nel ruolo del celebre boss della malavita di Los Angeles Mickey Cohen, Sean Penn guida il cast stellare di questo energico thriller diretto da Ruben Fleischer, regista di Zombieland. E’ il 1949 e Cohen sta trasformando Los Angeles nel suo impero personale. La polizia di Los Angeles incarica il ‘pilastro’ del Dipartimento, il Sergente John
O’Mara (Josh Brolin) di formare un gruppo ‘fantasma’ con licenza di fare il lavoro sporco e spazzare via la criminalità dall’ East Coast. Ryan Gosling, Michael Pena, Anthony Mackie, Robert Patrick e Giovanni Ribisi sono gli ‘incorruttibili’ compagni di O’Mara, mentre Emma Stone, la donna di Cohen, è destinata a diventare una tentazione più che fatale per uno di loro. Siamo nel regno del ‘noir’ con un occhio alla scuola dei duri di Ellroy ed a Gli Intoccabili di De Palma, ma con una lettura ‘action’ molto più marcata. Sean Penn dal volto stropicciato e indecifrabile è il criminale Cohen, uno che non esita a colpire mogli e figli pur di tenere i mastini lontani dal suo c.... Naso rotto, sguardo cattivo e le sue cravatte pacchiane, la violenza estrema e improvvisa lo hanno reso una delle tante leggende del dopoguerra. Ma questa volta sulla sua strada trova sei uomini che credono nel
loro lavoro, che non si lasciano abbagliare da soldi e carriera. Sono loro i segugi altrettanto violenti del LAPD (Los Angeles Police Department) che come dice Cohen “sono cani con la rogna, perché uno sbirro che non si fa corrompere è solo carne da macello!’. I due capibranco sono John O’Mara che ha la stazza e il muso duro di Josh Brolin e il sergente Jerry Wooters, con la faccia candida e tostissima di Ryan Gosling. Emma Stone è Grace Faraday, la pupa del boss, che Gosling vorrebbe scippare. Gangster Squad è tratto dal libro ‘Tales From the Gangster Squad’ del giornalista Paul Lieberman: linguaggio rozzo, borsalino, dancing, mitragliette Tommy Gun, sangue, violenza, sigarette e alcool a fiumi. E poi l’America degli anni ‘40, la Los Angeles di quegli anni che un autore, citato, come Ellroy ben ci ha raccontato in tanti romanzi, diventati anche dei film come L.A. Confidential o American Tabloid.
Gangster Squad
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(The Gangster Squad, Usa, 2012) Regia di Ruben Fleischer con Ryan Gosling, Sean Penn, Josh Brolin, Emma Stone, Nick Nolte, Giovanni Ribisi, Michael Peña, Robert Patrick, Anthony Makie 113’, Warner Bros., Azione, Drammatico, Crime SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER 21 FEBBRAIO
Educazione sibe Siamo in Transnistria, una regione dell’ex Repubblica socialista sovietica moldava. La storia si svolge in un arco di tempo che va dal 1985 al 1995. In quegli anni avviene uno dei più importanti cambiamenti della storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e la conseguente sparizione dell’Unione Sovietica con tutto quello che questo evento ha poi comportato nei rapporti economici e sociali dell’intero pianeta. Nel 1990 la Moldavia autoproclamatasi indipendente, non è riconosciuta da nessuno Stato. In questa cittadina vive una comunità perseguitata dove valgono ancora le vecchie regole siberiane malavitose, ma con una loro etica. Si chiamano Urka siberiani e si definiscono ‘criminali onesti’. Kuzya (John Malkovich), nonno di Kolima e Gargarin, cerca di educare i due nipoti nel rispetto delle tradizioni, ma il loro mondo si sta trasformando, l’odiato regime comunista è collassato e il libero mercato si sta imponendo. Vite che incontrano il consumismo, la globalizzazione, vivendo così un difficile confronto tra “vecchio e nuovo mondo”.
“DOBBIAMO AVERE RISPETTO PER TUTTE LE CREATURE VIVENTI. ECCETTO CHE LA POLIZIA, I BANCHERI, GLI USURAI. RUBARE A QUESTE PERSONE È PERMESSO..” GABRIELE SALVATORES CI PORTA NEL MONDO DEGLI URKA SIBERIANI, CRIMINALI CON UN CODICE ETICO E COMPORTAMENTALE MOLTO SPECIALE.
Nicolai Lilin, l’autore del romanzo dal quale è stato tratto il film è del 1980. Educazione siberiana è il suo primo libro e racconta la sua crescita e formazione all’interno di una comunità criminale. Ha visto Mediterraneo e ha chiesto a Salvatores di farci un film. Primo film di Gabriele Salvatore completamente girato in Lituania e in lingua inglese, Educazione siberiana, vanta un gruppo di attori russi bravissimi e molto conosciuti, oltre al magnetico Malkovich e a Peter Stormare. “Educazione siberiana ha dichiarato Salvatores - non è un film
eriana
politico. Il messaggio politico è intuibile, semmai, dalle storie dei protagonisti, dalle loro personali vicende di crescita. Ci siamo concentrati su quello che Lilin racconta nel romanzo, le regole ferree che hanno dominato la comunità nella quale è cresciuto. La religione, il rapporto con le armi e il denaro, l’importanza dei tatuaggi e su come ci si comporta in galera, per i meno fortunati che ci sono finiti. Educazione siberiana è un romanzo di formazione estrema e dal fascino pericolosamente ambiguo”. “Ci ho pensato – ha continuato Salvatore – prima di accettare questo progetto perché presentava un argomento a me non affine e per le tante difficoltà che si portava appresso. Ora, posso dire, senza alcuna voglia o ombra di provocazione, che ho imparato più cose in questo film che negli altri quattordici realizzati fino ad ora”.
Educazione siberiana
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(Italia, 2012) Regia di Gabriele Salvatores con John Malkovich, Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Jonas Trukanas, Vitalji Porsnev 110’, 01 Distribution, drammatico 28 FEBBRAIO
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“C’ERA UNA VOLTA UN OPERAIO CHE AVEVA UNA BELLA FAMIGLIA E VIVEVANO TRANQUILLI NEL LORO APPARTAMENTO DI PERIFERIA. UN BEL GIORNO LA LORO ABITAZIONE, CONQUISTATA CON IL DURO LAVORO, LA TROVARONO OCCUPATA DA ESTRANEI…”
Tutti contro tutti Quello era un giorno di festa, la prima comunione del figlio Lorenzo, con tutta l’agitazione che accompagna un giorno così, in un modesto appartamento di periferia. Il vestito buono, il rinfresco per festeggiare con i parenti un grande avvenimento. Chi avrebbe mai potuto pensare che tutti allegri dopo la cerimonia, Agostino, sua moglie Anna, il caustico Nonno Rocco, i due figli Erica e Lorenzo accompagnati da tutta la famiglia del cognato, Sergio, arrivati sul pianerottolo, avrebbero trovato la porta chiusa, la serratura cambiata e degli sconosciuti dentro la propria abitazione? Gli avevano rubato casa, pratica diffusa nei palazzoni popolari delle nostre città. Inizia cosi una guerra epocale e tragicomica tra poveri, o forse sarebbe meglio dire tra nuovi poveri, per la riconquista di un
diritto tanto inalienabile quanto effimero come quello di una casa. Tratto dalla pièce teatrale Agostino, scritta da Massimiliano Bruno, sceneggiato da Rolando Ravello insieme a Massimiliano Bruno e prodotto da Domenico Procacci, il protagonista Agostino è interpretato da Ravello con Kasia Smutniak, nel ruolo di sua moglie Anna e Marco Giallini nel ruolo del cognato Sergio. Una commedia molto contemporanea che coniuga la crisi economica galoppante con spunti di favola nera e leggenda metropolitana. “Io penso di saper raccontare solo quello che vedo, che capita intorno a me. – afferma Ravello – In particolare mi interessano le persone che sono in difficoltà, perché mi fanno più simpatia di quelli che
vincono facile nella vita. E, quindi, ho voluto narrare una storia che ci riguarda da vicino, dato che il 90% degli italiani vive in una situazione, a livelli diversi, tutt’altro che rosea, con ironia, con leggerezza e spero, anche, riuscendo a far commuovere il pubblico in alcuni momenti… Questa è la mia prima regia e, nonostante mi sia preparato al massimo non ero sicuro che sarei stato in grado di portare a termine questo progetto. Invece, dal primo giorno sul set, è venuto tutto naturale e da quel momento ogni paura è svanita e sono arrivato all’ultimo ciak felice perché ero riuscito a realizzare quello che avevo in mente”.
Tutti contro tutti
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(Italia, 2012) Regia di Rolando Ravello con Rolando Ravello, Kasia Smutniak, Marco Giallini, Stefano Altieri, Raffaele Iorio 110’, Warner Bros. Italia, commedia/ drammatico 28 FEBBRAIO
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Dal regista de
LA GABBIANELLA E IL GATTO
un film di
ENZO D’ALò
musiche di LUCIO DALLA con le voci di ROCCO PAPALEO e PAOLO RUFFINI personaggi e ambientazioni di LORENZO MATTOTTI prodotto da COMETAFILM IRIS PRODUCTIONS WALKING THE DOG 2D-3D ANIMATION in collaborazione con RAI FICTION
DAL 21 FEBBRAIO AL CINEMA
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Ci vuole un gran fisico Eva (Angela Finocchiaro) è una donna come tante. Come riesce a fare tutto? Semplice, di corsa. Facendo l’equilibrista, come solo le donne a volte sanno fare. Sempre in bilico tra lavoro, famiglia, l’ex marito Gino (Elio, delle Storie Tese), la figlia ribelle Francesca (Antonella Lo Coco, che dal palcoscenico di XFactor approda per la prima volta sul grande schermo), l’arzilla madre Lidia (Rosalina Neri); i colleghi tra cui Cinzia (Laura Marinoni) una coetana per cui il tempo sembra non passare mai, lo spietato caporeparto Pagliai (Raul Cremona), Oscar (Jurij Ferrini) che la corteggia forse con troppa timidezza; e poi le bollette, il mutuo e una volta la settimana tanto per vivacizzare, la spesa al
supermercato. Sesso, non pervenuto. Forma fisica, così così con tendenza al disfacimento. E come se non bastasse per Eva è in arrivo un compleanno molto speciale: cinquanta candeline sulla torta… un bel fuoco da spegnere! Con una travolgente umanità Eva affronta le avventure di una donna alle prese con la crisi di mezza età. Un momento molto delicato per lei, soprattutto perché il destino le invia per aiutarla un misterioso individuo dotato di poteri sovraumani (Giovanni Storti). Ce la farà Eva ad arrivare al fatidico compleanno con fiato sufficiente per spegnere tutte quelle candeline? Certo, le donne possono fare tutto, però… Ci vuole un gran fisico!
In un primo momento il film si doveva chiamare Eva dopo Eva e questo vi fa già capire quali – anche se lontane – ispirazioni ha avuto nello scrivere e interpretare il film Angela Finocchiaro. Sua infatti anche la sceneggiatura, firmata insieme a Valerio Bariletti, Walter Fontana e Pasquale Plastino, quest’ultimo collaboratore storico di Carlo Verdone. La regia è della filmaker di origine parigina Sophie Chiarello che, per anni ha lavorato come aiuto di Massimo Venier, regista
pane’ non ci stanno a farsi mettere da parte. E nel film che ho scritto insieme ai validissimi autori che mi hanno aiutato racconto proprio di una donna, Eva, che è come divenuta invisibile, che non ha più sogni ma solo bisogni e non sono i suoi. Ma, poi, come a volte capita, nella vita, basta un sassolino nella scarpa e tutto cambia. In questo caso è molto
ARRIVATA ALLA SOGLIA DEI CINQUANT’ANNI EVA COMINCIA AD ACCUSARE I COLPI DELL’ETÀ, MA NON HA NESSUNA INTENZIONE DI CEDERE. UNA STRAORDINARIA ANGELA FINOCCHIARO CI RACCONTA LA STORIA DELLA RIVINCITA DELLE TARDONE. dei film di Aldo, Giovanni e Giacomo (quest’ultimo fa parte del progetto in veste di attore). “Fino all’inizio del Novecento – ha affermato una sempre scoppiettante Finocchiaro – le donne morivano prima di arrivare
alla menopausa. Noi no. Noi esploriamo lo shock da soglia sull’orlo di questa nuova età. Un’età, quella delle cinquantenni, che sta cominciando ad interessare il cinema. Per nulla intenzionate a diventare invisibili in una società che fa della gioventù il valore supremo e delle lolite il massimo oggetto del desiderio – anche di maschi piuttosto attempati – e io ho voluto ribadire che le ‘tardone’, le ‘caram-
più di un sassolino ma è un uomo che metterà in moto una valanga di eventi e di cambiamenti”. Situazioni comiche e paradossali che sebbene non dimenticano mai di parlare di maturità, fanno scoprire che la vita può essere goduta fino in fondo, ad ogni età.
Ci vuole un gran fisico
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(Italia, 2012) Regia di Sophie Chiarello con Angela Finocchiaro, Raul Cremona, Elio, Laura Marinoni, Jurij Ferrini, Giovanni Storti 110’, Medusa, commedia 7 MARZO SCATTA IL QR CODE E GUARDA IL TRAILER
Il lato Positivo Silver Linings Playbook
“MAI PENSARE CHE ARRIVERÀ IL MOMENTO GIUSTO NELLA VITA, LA VITA È ORA”. E, PAT SOLATANO, DOPO AVERE PASSATO OTTO ANNI IN CLINICA PER DISTURBI BIPOLARI È DECISO A NON SPRECARE PIÙ NEMMENO UN SECONDO DELLA SUA ESISTENZA. CANDIDATO A 8 PREMI OSCAR. Pat Solatano (Bradley Cooper) ha perso tutto: casa, lavoro, compagna. Dopo aver trascorso otto mesi in un istituto psichiatrico, si ritrova, in seguito ad un patteggiamento della pena che avrebbe dovuto scontare, ad abitare nuovamente con sua madre (Jacki Weaver) e suo padre (Robert De Niro). Pat, però, non ha perso il suo naturale ottimismo: è deciso a ricostruire la propria vita e a riconciliarsi con la sua ex-moglie, nonostante le problematiche circostanze della loro separazione. I suoi genitori, invece, vorrebbero solo che si rimettesse in piedi e che condividesse la passione/ossessione di famiglia per la squadra di football locale: i Philadelphia Eagles. La situazione si complica quando Pat conosce Tiffany (Jennifer Lawrence), una misteriosa ragazza che soffre a sua volta di problemi psichiatrici. Tiffany si offre di aiutarlo a riconquistare la sua donna, in cambio, lui dovrà fare una cosa molto importante per lei. Ma nel mettere in atto il loro piano, il loro rapporto prende una piega inaspettata e nelle vite di entrambi sembra aprirsi uno spiraglio di luce.
Difficile pensare che un regista per niente ‘facile’ come David O. Russell sia riuscito a realizzare un film così vero, drammatico, divertente, realistico e pieno di vita. O, forse, proprio perché sappiamo di tutte le difficoltà che ha sempre trovato – a causa del suo irruente carattere – a lavorare a Hollywood ha trovato nel bestseller di Matthew Quick (uscito in Italia con il titolo: L’orlo argenteo delle nuvole) il materiale ideale per raccontare anche se stesso. Il lato positivo - Silver Linings Playbook è un film che si è aggiudicato una marea di Premi, tra i quali, il Golden Globe come Migliore Attrice per la giovane Jennifer Lawrence, oltre ad essere uno dei più forti candidati all’Oscar (8 nomination). “Il libro – ha dichiarato O. Russell – me lo ha fatto conoscere Sydney Pollack e l’ho adorato da subito. Quando mi è stato proposto di adattarlo per il cinema non ci ho pensato un attimo era la mia occasione per potere sbirciare nelle vite delle persone che tentano di affrontare la realtà e, spesso, anche se stessi, immersi nel loro ambiente quotidiano, compiendo sovente
sforzi commoventi e sovraumani, prima di riuscire a sfangarla in qualche modo. Almeno per un po’. Questo è quello che racconta Silver Linings Playbook, la storia di un uomo che, nonostante, nulla gli vada nella vita come pensava, prende forza proprio da questo, cambia completamente modo di agire, vedere e pensare e da quel momento guarda il mondo con altri occhi. Tiffany, inizialmente, sarà solo caos, per poi diventare un altro motivo in più per perseguire nella sua convinzione, ovvero, che la sua vita sia un film prodotto da Dio. La sua missione: diventare fisicamente tonico ed emotivamente equilibrato”. La bellezza di Il lato positivo è che, in maniera mai banale, ci troviamo davanti ad un personaggio che, anche se ha conosciuto la sofferenza e l’angoscia per la maggior parte della sua esistenza, riesce a guardare la realtà con sguardo incantato, cogliendone solo il bello. Anche quanto tutto è confuso, trabocca di squinternato ottimismo, fino ad un imprevedibile finale. Perché dietro ‘L’orlo argenteo delle nuvole’, c’è sempre il sole.
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Il lato positivo Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook, Usa, 2012) Regia di David O. Russell con Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jacki Weaver, John Ortiz, Taylor Schilling 122’, Eagle Pictures, commedia/drammatico SCATTA IL QR CODE 7 MARZO E GUARDA IL TRAILER
LA PREMIAZIONE
TRAILER D'ORO 12 C
onsegnate le targhe della 12a edizione del Trailer d’Oro, il Premio promosso da Primissima in collaborazione con le Giornate Professionali di
Cinema organizzate dall’Anec in collaborazione con Anem e Anica. A vincere il trailer d’oro è stato Django Unchained di Quentin Tarantino (Warner-Sony),
Nicola Maccanico Direttore Generale di Warner Bros ritira il Trailer d’Oro assegnato al trailer del film Django Unchained.
Richard Borg, Amministratore Delegato di Universal Pictures ritira il Premio assegnato al Miglior Promo.
mentre come Miglior Trailer di un film italiano è stato premiato Il Principe abusivo di Alessandro Siani (01 Distribution). Inoltre da quest’anno è stato istituito anche
Mark Lombardo, Amministratore Delegato di Eagle Pictures ritira il Premio assegnato alla Miglior Convention.
Andrea Occhipinti Presidente di Lucky Red ritira il Premio assegnato al poster del film Warm Bodies.
un Premio per il Miglior Trailer di un film in 3D che è stato vinto da Il grande e potente Oz di Sam Raimi (Disney). I Premi sono stati assegnati sulla base
delle votazioni degli esercenti e degli accreditati della recente edizione delle Giornate Professionali, svoltasi a Sorrento a dicembre. Miglior promo è
stato votato quello di Universal Pictures, mentre il Premio per la Miglior Convention è andato alla Eagle Pictures. Accanto a questi Premi ufficiali sono stati ‘istituzionalizzati’ anche due Premi Speciali: il primo, per la promozione del cinema italiano, è stato assegnato a Medusa, mentre un Premio speciale per la Promozione del Cinema d’animazione è andato alla 20th Century Fox. Infine sono stati votati anche due Premi per i migliori Poster presenti alla manifestazione che sono andati rispettivamente a Warm Bodies (Lucky Red) e Tutto tutto niente niente (01 Distribution) come miglior poster di un film italiano.
Luigi Lo Nigro, Direttore della Distribuzione di 01 Distribution/RaiCinema ritira due Premi, il primo assegnato a Il Principe abusivo come Miglior Trailer di un film italiano, ed il secondo assegnato al film Tutto tutto, niente niente come Miglior poster di un film italiano.
Osvaldo De Santis, Presidente e AD di 20th Century Fox ritira il Premio Speciale assegnato alla 20th Century Fox per la Promozione del cinema d’animazione.
Stefano Bethlen, Direttore Theatrical della Walt Disney riceve il Premio assegnato a Il grande e potente Oz come Miglior Trailer di un film tridimensionale.
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