Primissima Magazine - Gennaio 2012

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www.primissima.it rivista programma dei cinema

GGIO OMA

gennaio 2012

Suspence, azione e adrenalina Tom Cruise ĂŠ tornato

J. Edgar

Acab

Benvenuti al nord

Hugo Cabret

LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM



4 i film di gennaio 6 i film di gennaio Calendario Calendario

8

L’incredibile storia di Winter il delfino

19 Benvenuti al nord Scheda film

opere di 21 Sette misericordia Scheda film

Scheda film

22 ACAB

9 J. Edgar

Scheda film

Scheda film

Tre Uomini e Una 11 Immaturi - il viaggio 25 Pecora Scheda film

Scheda film

13

L’Industriale

26 Hugo Cabret

15

The Help

Uomini 29 Millennium: che Odiano le Donne

29

Scheda film

Scheda film

Scheda film

Scheda film

Impossible 30 Mission: Protocollo Fantasma

17 Underworld: Il risveglio

Scheda film

Scheda film

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rivista programmma dei cinema • anno 23 n.1 - gennaio 2012 Free magazine nato il 1 giugno 1990 distribuito gratuitamente nelle sale cinematografiche italiane

Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000

Art direction e Grafica Luca Foddis luca.foddis@primissima.it Patrizia Morfù patrizia.morfu@primissima.it hanno collaborato a questo numero Nicoletta Gemmi, Marco Spagnoli, Manuela Blonna Calendario a cura di Nicoletta Gemmi

stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini Redazione e pubblicità

Primissima Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it


Calendario Alvin Superstar 3 - Si salvi chi può! (Alvin and the Chipmunks: Chip-Wrecked, Usa, 2011) Regia di Mike Mitchell con Jason Lee, Alyssa Milano, David Cross 87’, 20th Century Fox, commedia/famiglia

3 cennaio Terzo lungometraggio dedicati ai simpaticissimi scoiattolini, questa volta in 3D. Alvin, Theodore e Simon sono in vacanza su una lussuosa nave da crociera, in compagnia delle Chipettes. Tra canzoni, balli e inevitabili disastri, la banda di allegri roditori si ritrova presto ad affrontare un avventuroso soggiorno su un’isola deserta, dopo un drammatico naufragio. Toccherà a Dave ritrovarli e portarli in salvo.

4 cennaio

Finalmente maggiorenni (The Inbetweeners Movie, Usa, 2011) Regia di Ben Palmer con Simon Bird, James Buckley, Blake Harrison, Joe Thomas, Emily Head

97’, Eagle Pictures, commedia

Per i loro diciotto anni quattro imbranatissimi compagni di liceo hanno deciso di farsi un regalo speciale. Perdere la verginità! Approfittando delle vacanze estive, decidono di lasciare l’Inghilterra e andare in vacanza nell’incantevole isola di Creta dove, senza genitori e insegnanti tra i piedi, dedicarsi a tempo pieno alle conquiste femminili. L’impresa però si rivelerà più ardua del previsto.

13 cennaio

Shame (UK; 20!!) Regia di Steve McQueen con Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware

101’, Bim, drammatico

La talpa (Tinker Tailor Soldier Spy, UK, 2011) Regia di Tomas Alfredson con Gary Oldman, Colin Firth, Tom Hardy, Benedict Cumberbatch, Jared Harris, Mark Strong

127’, Medusa, thriller

La chiave di Sara (Elle s’appelait Sarah, Francia, 2011) Regia di Gilles Paquet-Brenner con Kristin Scott Thomas, Mélusine Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, Arben Bajraktaraj

111’, Lucky Red, drammatico

Non avere paura del buio (Don't Be Afraid of the Dark, Usa, 2011) Regia di Troy Nixey con Katie Holmes, Guy Pearce, Bailee Madison, Alan Dale, Jack Thompson

99’, Lucky Red, fantasy/horror/thriller

Succhiami (Breaking Wind, Usa, 2011) Regia di Craig Moss con Danny Trejo, Nic Novicki, Alissa Kramer, Alice Rietveld, Frank Pacheco

100’, Moviemax, demenziale

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In una livida New York notturna un uomo insegue i propri demoni sessuali, incapace di controllarli. L’uomo ha tutto nella vita, o così sembra, ma è porno-dipendente. Una pulsione che lo sta trascinando verso un baratro esistenziale, che l’arrivo della sorella Sissy contribuirà ad incasinare maggiormente. Seconda collaborazione tra il regista McQueen e Michael Fassbender: Coppa Volpi come Migliore Attore a Venezia, candidato come miglior attore ai Golden Globe.

L’Intelligence inglese richiama in azione l’agente George Smiley per scoprire la talpa filo-russa all’interno del Circus, il dipartimento dei Servizi Segreti di Sua Maestà. Dopo aver individuato quattro possibili sospetti, soprannominati lo Stagnaio, il Sarto, il Soldato, per George sarà molto difficile, tra segreti più o meno autentici, portare a termine la missione. Impeccabile rivisitazione, con cast stellare, della regina delle spy story sulla guerra fredda scritta da John le Carré.

La notte del 16 luglio 1942 gli ebrei parigini vengono ammassati al Velodromo d’Hiver, prima di essere deportati nei campi di concentramento. Sara ha solo dieci anni e rinchiude il fratello nell’armadio per salvarlo. Sessant’anni dopo Julia, una giornalista americana, mentre realizza un reportage sul rastrellamento, fa un’inquietante scoperta...

Sally Hurst, una solitaria e introversa adolescente, va a vivere con il padre Alex (Guy Pearce) e la nuova fidanzata Kim (Katie Holmes) nella villa ottocetesca che stanno ancora ristrutturando. Esplorando la tenuta, la ragazza scopre un sotterraneo nascosto dal quale libera, involontariamente, una razza di antiche e oscure creature. Tratto dall’omonimo Tv movie del 1973 di John Newland.

Parodia del quarto capitolo della saga di Twilight. Dopo anni di battaglie e lotte tra vampiri e licantropi, Bella riesce a coronare il suo sogno d’amore con il vampiro Edward, convolando a nozze. Al contrario Jacob, si rende conto che anni di addominali e pettorali in palestra a nulla sono serviti per conquistare la donna dei suoi sogni. Quando tutto sembra definito, arrivano i risultati di un esame del sangue che riapre i giochi e rimette in discussione il triangolo amoroso.



Calendario L’era legale (Italia, 2011) Regia di Enrico Caria con Renzo Arbore, Isabella Rossellini, Cristina Donadio, Patrizio Rispo, Carlo Lucarelli 100’, Bolero Film, mockumentary

Anno 2020. Figlio di un parcheggiatore abusivo Nicolino Amore riesce a farsi eleggere sindaco di Napoli e per battere la malavita legalizza le droghe, distruggendo gli introiti della camorra. Ora Napoli è una città sicura, pulita e moderna... Tra fiction e (falso) documentario, con il contributo di personaggi celebri e non.

20 cennaio

E ora dove andiamo? (Et maintenant, on va où?, Francia/Libano, 2011) Regia di Nadine Labaki con Claude Msawbaa, Layla Hakim, Nadine Labaki, Yvonne Maalouf, Antoinette Noufaily 100’, Eagle Pictures, commedia/drammatico

Sul bordo della strada dissestata di un piccolo villaggio libanese, un gruppo di cinque vedove si incontrano tutti i giorni per recarsi al cimitero in cui sono sepolti i loro uomini. Fanno insieme il tragitto ma poi ognuna segue la sua fede e i suoi riti. Hanno appianato le loro differenze religiose e culturali. E devono inventarsi i più incredibili espedienti per tenere a bada gli uomini del villaggio. Sempre pronti a reagire alle minime provocazioni.

L’ora nera (The Darkest Hour, Usa, 2011) Regia di Chris Gorak con Olivia Thirlby, Emile Hirsch, Rachael Taylor, Joel Kinnaman, Max Minghella

89’, 20th Century Fox, action/horror/fantascienza

Il Sentiero (Na putu, Bosnia/Herzegovina/Austria/Germania/ Croazia, 2011) Regia di Jasmila Zbanic con Mirjana Karanovic, Zrinka Cvitesic, Jasna Beri, Leon Lucev, Mirvad Kuric

100’, Fandango, drammatico

Sarajevo. Luna e Amar sono una coppia in crisi. Lei fa la hostess mentre il suo compagno è, o meglio era, un controllore di volo. Lui è stato licenziato dopo essere stato sorpreso ubriaco in servizio. Per caso incontra un ex commilitone divenuto musulmano integralista che gli offre un lavoro come insegnante di computer in una comunità musulmana che vive isolata dalla città. Quando Luna va a trovare Amar lo trova molto cambiato, quasi rinnovato dal contatto con la comunità e la religione. Ma Luna fatica ad accettare questo cambiamento.

27 cennaio

The Iron Lady (UK, 2011) Regia di Phyllida Lloyd con Meryl Streep, Jim Broadbent, Harry Lloyd, Anthony Head, Richard E. Grant

105’, Bim, biografico/storico

L’arte di vincere (Moneyball, Usa, 2011) Regia di Bennett Miller con Brad Pitt, Jonah Hill, Robin Wright Penn, Philip Seymour Hoffman, Chris Pratt

133’, Warner Bros., biografico/sportivo/drammatico

Hesher – E’ stato qui (Hesher, Usa, 2010) Regia di Spencer Susser con Joseph Gordon-Levitt, Natalie Portman, Rainn Wilson, John C. Reilly, Piper Laurie

106’, Bolero Film, drammatico

Mentre un gruppo di giovani turisti americani è in vacanza a Mosca una misteriosa razza di alieni invade la città e il resto del mondo. Gli alieni vogliono appropriarsi di tutte le fonti energetiche del pianeta, eliminando ogni forma di vita dalla sua superficie. I giovani turisti decidono di reagire. Ma c’è un problema: gli extraterrestri sono praticamente invisibili.

6

La lady di ferro del titolo interpretata da una splendida Meryl Streep, è una Margareth Thatcher ottantenne, il cui potente flusso di ricordi si confonde spesso con il presente, mescolando vita familiare e vita pubblica, con un profondo rammarico per tutto ciò che ha dovuto sacrificare in nome del potere. Nomination ai Golden Globe e pressoché certa candidatura all’Oscar per Meryl Streep.

Nominato general manager della squadra di baseball dove ha giocato per anni, Billy Beane (Pitt) deve cavarsela con un budget ridicolo. Ciònonostante si ingegna a raggiungere il miglior risultato con la minor spesa possibile. Ci riuscirà attraverso il ricorso a modelli matematici e statistici, vincendo la diffidenza di chi lo ha preceduto e il timore di chi lo circonda. Prodotto e interpretato da Brad Pitt, basato sulla storia vera di Billy Beane ha ottenuto 4 nomination ai Golden Globe ed è superfavorito per gli Oscar.

Dopo la morte della madre, il tredicenne TJ si trasferisce con il padre, depresso cronico, a casa della nonna. Le uniche persone con cui l’adolescente sembra stare bene e dimenticare le sofferenze e le umiliazioni che continuamente subisce sono: Hesher, un anarchico che vive in un furgone e Nicole, la cassiera di un supermercato.



L'incredibile storia di Winter il delfino

Da una storia vera la sorprendente vicenda di un ragazzo destinato a scoprire grazie ad un delfino ferito, il potere di guarigione dei legami affettivi: umani e animali.

Ispirato alla storia vera di un delfino coraggioso ed agli sconosciuti che si sono uniti per salvargli la vita, il vero Winter, che interpreta se stesso in “Dolphin Tale”, oggi rappresenta un simbolo di coraggio, perseveranza e speranza per millioni di persone – abili e disabili – che si sono commosse per la sua incredibile storia di recupero e riabilitazione. Il vincitore del Premio Oscar ® Morgan Freeman (“Million Dollar Baby”) interpreta il Dr. Ken McCarthy, cui è affidata la missione

quasi impossibile di creare artigianalmente una protesi per la coda di Winter. “Non vedevo l’ora di lavorare con Winter”, ha affermato Morgan Freeman. “E’ lei la vera star del film, quindi ho cercato di farmela amica”, ha detto ridendo. Harry Connick Jr. è il Dr. Clay Haskett, che dirige il Clearwater Marine Hospital; Ashley Judd è Lorraine, una mamma single; Nathan Gamble è suo figlio Sawyer, che libera Winter dalla trappola e crea un legame immediato con il delfino. Sawyer incontra Winter per

Nuotando in piena libertà, un giovane delfino resta incastrato in una trappola per granchi, danneggiando seriamente la propria coda. Viene soccorso e trasportato al Clearwater Marine Hospital (Florida), dove viene chiamato “Winter”. La sua lotta per la sopravvivenza è appena cominciata. Senza coda, la situazione di Winter è disperata. Ci vorranno l’esperienza di un appassionato biologo marino, l’ingegnosità di un brillante medico esperto in protesi, e la ferma devozione di un giovane ragazzo per compiere un miracolo di innovazione – un miracolo che possa non solo salvare Winter ma anche aiutare numerose persone nel mondo.

la prima volta quando il delfino, impigliato nelle funi di una trappola per granchi e incapace di nuotare, arriva sulla spiaggia, moribondo. Facendosi coraggio, Sawyer si avvicina all’animale e taglia le funi che lo legano e proprio in quel momento nasce un legame particolare.

L’incredibile storia di Winter il Delfino (Dolphin Tale, 2011, Usa) Regia di Charles Martin Smith con Morgan Freeman, Ashley Judd, Harry Connick jr. 113’, Warner Bros. docufiction, 13 GENNAIO

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J. Edgar Fondatore e Direttore dell’Fbi, J. Edgar Hoover è stato per cinquanta anni uno degli uomini più potenti e più temuti d’America. Un vero e proprio mastino a difesa, nel bene e nel male, dell’ordine costituito. E’ stato anche uno degli uomini più chiacchierati, a causa di una sua presunta omosessualità. Non sembra interessare a Clint Eastwood, c he i n q u e s t o c a s o h a a f f ida t o l a sceneggiatura a Dustin Lance Black, autore di Milk, l’ambiguità sessuale di Hoover, quanto la complessa personalità di uno degli uomini più potenti del mondo. John Edgar Hoover ha servito otto Presidenti Usa da Calvin Coolidge a Richard Nixon, ha diretto l’F.B.I. dal 1924 al 1972 (l’anno in cui è morto), ha trasformato il Federal Bureau of Investigation in un micidiale apparato di polizia, in grado di catturare ed eliminare gangster pericolosissimi e di perseguitare comunisti e pantere nere. E’ stato anche molto criticato per il suo atteggiamento decisamente reticente nelle indagini sull’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Hoover ha vissuto l’America della Depressione fino a quella dei movimenti per i diritti civili, attraverso una montagna di ricatti, lavoro sporco, manovre oscure che gli hanno permesso di tenere in scacco tutti, compresi i capi di stato. Eastwood, servito da uno straordinario Leonardo DiCaprio che impersona Hoover dai 19 ai 74 anni, ha cercato di catturare la dissonanza, le contraddizioni

di quest’uomo. Uno cresciuto con un madre terribilmente oppressiva che preferiva “un figlio morto ad una ‘margherita’”, vissuto in simbiosi con la sua segretaria che sapeva tutto di lui e con un giovane bello e devoto, Clyde Tolson, ovvero il numero due di Hoover all’F.B.I. con il quale ha condiviso quasi ogni giorno della propria esistenza. Ripercorrendo i rimossi di Hoover, Eastwood ripercorre anche il contorto meccanismo dell’American Dream portando il film ad avere una attualità schiacciante: l’ossessione per difendere il proprio Paese da chiunque sia ‘diverso’ (per religione, razza, sessualità...), che porta alla paura, alle guerre, alla crisi economica, al senso di incertezza totale che regna oggi nel mondo.

Direttore dell’FBI per oltre mezzo secolo, J. Edgar Hoover (Leonardo DiCaprio) ha influito profondamente sulla vita del suo paese, contribuendo direttamente a risolvere alcuni dei casi criminali e giudiziari più clamorosi come la cattura di John Dillinger, il rapimento del piccolo Lindbergh etc., ma anche alla lotta contro i comunisti, le pantere nere, i gay, gli hippy, i beatnik... Protetto dalla fedele segretaria Helen (Naomi Watts) e consigliato dalla rigida e autoritaria madre Anne Marie (Judi Dench), con la quale ha vissuto fino alla morte di lei, Hoover ha costruito a sua immagine il mito dell’organizzazione investigativa federale americana, l’F.B.I., occupandosi in prima persona di riorganizzarne struttura e metodi applicativi. Mentre il suo potere cresce a dismisura, fino ad intimorire anche i presidenti americani, cominciano a circolare voci che insinuano dubbi sul vero legame che intercorre tra lui e il suo braccio destro Tolson (Armie Hammer), sospettato di essere il suo amante.

J. Edgar (Usa, 2011) Regia di Clint Eastwood con Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi Watts, Judi Dench, Ed Westwick 137’, Warner Bros. Italia, biografico/ drammatico 4 GENNAIO

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I

Freschi di certificato di maturità i nostri quarantenni decidono di concedersi una vacanza goliardica, come i loro colleghi ventenni, ma la loro presunta maturità verrà messa a dura prova.

quarantenni Giorgio, Lorenzo, Piero, Luisa, Virgilio e Francesca, dopo aver sostenuto con successo e per la seconda volta l’esame di maturità, decidono di continuare insieme il loro tuffo nella tarda adolescenza concedendosi il viaggio della maturità che non erano riusciti a fare ai tempi del liceo. La mèta fissata è un’isola della Grecia, da sempre terra di storia ma anche di avventure tra spiagge assolate e movida notturna. Accompagnati da mogli, fidanzate, genitori e figli finiranno per affrontare nuovi percorsi di crescita verso una vera e completa maturità...

Uscita nel gennaio del 2011 la commedia Immaturi, con al centro sei ex-compagni di liceo (Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Barbora B o b u l o v a , R a o u l B o v a , Pa o l o Kessisoglu, Ricky Memphis) che, a causa di una bizzarra disavventura, si sono ritrovati a distanza di venti anni a dovere ripetere l’esame di maturità, è stato uno dei maggiori successi di pubblico dell’anno. Inevitabile pertanto il sequel. Tutti promossi, quindi si parte per le vacanze. Destinazione classica di ogni liceale: le isole della Grecia. Ma i ‘nostri’ non hanno più vent’anni, bensì esattamente il doppio, e quindi si ritrovano, ancora u n a vo l t a , i n una posizione non facile, tra la nostalgia e la voglia di togliersi qualche sfizio. Paolo Genovese, insieme alla sua collaudata squadra, torna a raccontare la difficoltà di lasciarsi andare di una generazione iper-gratificata. Sei personaggi che dopo aver ritrovato lo spirito e la complicità di un tempo di fronte alla prova ‘di maturità’, adesso sono incapaci di vivere momenti di assoluta libertà dalle paranoie quotidiane. Ma, visto che siamo nella commedia, ironia, leggerezza e sentimento arriveranno a salvare i nostri ‘naufraghi’.

Immaturi - Il viaggio (Italia, 2012) Regia di Paolo Genovese con Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Raoul Bova, Anita Caprioli, Ricky Memphis 100’, Medusa Film, commedia 4 GENNAIO

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bibi film rai cinema presentano

pierfr ance sc o faVino c a rolin a c re sc en t ini

L’INDUstrIaLe reGia di

Con

Giuliano montaldo

Eduard Gabia E Con franCEsCo sCianna

ElEna di CioCCio, ElisabEtta PiCColomini, andrEa tidona, mauro Pirovano, Gianni bissaCa, robErto alPi soGGEtto vEra PEsCarolo montaldo, Giuliano montaldo sCEnEGGiatura andrEa PurGatori, Giuliano montaldo aiuto rEGia inti Carboni Costumi ElisabEtta montaldo sCEnoGrafia franCEsCo friGEri suono GianluCa CostamaGna musiCa ComPosta, orCHEstrata E dirEtta da andrEa morriConE Edizioni musiCali EmErGEnCy musiC italy montaGGio ConsuElo CatuCCi CaPo truCCatriCE iana Carboni CaPo ParruCCHiErE massimiliano duranti dirEttorE di ProduzionE ivana KastratoviC orGanizzatorE GEnEralE GaEtano daniElE dirEttorE dElla fotoGrafia arnaldo Catinari intErnational distribution rai tradE una ProduzionE bibi film in CollaborazionE Con rai CinEma Con il Contributo dElla dirEzionE GEnEralE PEr il CinEmaministEro PEr i bEni E lE attività Culturali E Con il sostEGno dElla film Commission torino-PiEmontE E dElla rEGionE PiEmontE Prodotto da anGElo barbaGallo rEGia di Giuliano montaldo

BìBì Film

dal 13 Gennaio al cinema www.01distribution.it


N

La storia di un imprenditore, vittima di una finanza senza scrupoli, diventa un potente affresco sul presente grazie ad un grande regista, da sempre impegnato ad interpretare la realtà.

icola ha quarant’anni, è proprietario di una fabbrica, ereditata dal padre, sull’orlo del fallimento. Nicola è strangolato dai debiti e dalle banche, nella Torino che vive la grande crisi economica che soffoca tutto il Paese. Ma è orgoglioso, tenace. Ha deciso di risolvere i suoi problemi senza farsi scrupoli, esattamente come le finanziarie che lo vorrebbero al tappeto. Assediato dagli operai che lo pressano per conoscere il loro destino, in attesa di concludere una joint venture con una compagnia tedesca, Nicola avverte che qualcosa sta turbando l’unica certezza che gli è rimasta: il matrimonio. Ma invece di aprirsi con Laura comincia a sospettare di lei. E a seguirla di nascosto. Tutto precipita. I tedeschi rifiutano l’accordo e Laura annuncia che ha intenzione di separarsi. Nicola annaspa e tira fuori il peggio di sé. Poi la ruota della vita di Nicola gira. Tutto sembra tornare a posto: l’azienda, il matrimonio, il successo sociale. Ma Nicola ha più di un segreto da nascondere...

“E’ stata proprio l’indignazione per come sono ridotti gli esseri umani attualmente a spingermi a raccontare il dramma della crisi economica che sta ingoiando tutto. L’Industriale non è un film sul perché si è arrivati a questa situazione, io non ho gli strumenti per capire chi sia il boia che ha acceso il fuoco di questa pira in cui si brucia il denaro di chi lavora. Ma una cosa mi ha colpito, in particolare, e volevo raccontarla: tutte le vite spezzate che abbiamo alle spalle e che troveremo sul nostro cammino”. Da un soggetto scritto con la moglie Vera Pescarolo e sceneggiato insieme ad Andrea Purgatori, L’Industriale di Giuliano Montaldo è un noir dai toni lividi, ambientato in una Torino spettrale (magnificamente fotografata da Arnaldo Catinari) dove gli echi delle manifestazioni e dei picchetti degli operai che chiedono ‘lavoro’, rimandano con lucidità a quel disastro economico ed esistenziale che sta coinvolgendo tutti. Interpretato da un Pierfrancesco Favino, in stato di grazia, insieme a Carolina Crescentini nei panni di Laura, la moglie, la pellicola di Montaldo, regista di capolavori come Sacco e Vanzetti, è un duro ritratto del presente. “Quello che mi auguro - ha aggiunto Montaldo - è che questo mio lavoro serva, soprattutto, a fare riflettere gli spettatori. Se questo succede il film ha vinto, vuol dire che se ne parla, che è un film che rimane. Spesso accade e allora viva il cinema”.

L’Industriale (Italia, 2011) Regia di Giuliano Montaldo con Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini, Eduard Gabia, Francesco Scianna 94’, 01 Distribution, drammatico 13 GENNAIO

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atir altri versi drammbi pe i tem ia on ir ed za ez er re con legg lla più improba le de ia or st La ? Si possono raccontaa le ia zz ra gregazione gli anni 60’ alla ci come quello delltresedo gli Stati Uniti che ne de Sud del o le pronne delle amicizie tra azione della Carta dei Diritti Civili, si raccontan à. vigilia dell’approv domestiche, mettendo in crisi un’intera comunit prie esperienze come

U

na ragazza di un piccolo centro del Mississippi, durante gli anni Sessanta, Eugenia ‘Skeeter’ Phelan (Emma Stone), dopo aver terminato gli studi vuole diventare una giornalista-scrittrice. A questo proposito, memore del bellissimo rapporto che ha avuto con la sua tata, decide di raccogliere la testimonianza di altre domestiche di colore, come Aibileen e Minny, che da sempre si prendono cura delle famiglie della zona. Conquistate dalla simpatia di Skeeter le due "nannies" cominciano a raccontare anche gli episodi più pittoreschi e meno edificanti delle loro esperienze di vita domestica, gettando uno sguardo molto poco rassicurante sulle abitudini dei loro concittadini. Quando il libro con le interviste vedrà la luce la ragazza si troverà di fronte all’ostilità di tutte le sue vecchie amiche, incluso il suo fidanzato e soprattutto la sua amica del cuore Hilly Holbrook (Bryce Dallas Howard), reginetta dei salotti borghesi e maestra di bon ton segregazionista. ‘Il cambiamento è iniziato da un sussurro...’ afferma ad un certo punto Skeeter, la cui voce ha scoperchiato un silenzio che era diventato assordante. Tratto dall’omonimo romanzo di Kathryn Stockett (pubblicato in Italia da Mondadori), rifiutato decine di volte prima di trovare un editore disposto a pubbli-

carlo per diventare immediatamente uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi anni, il film ha avuto un’ eccellente accoglienza di pubblico e critica in Usa, e con ogni probabilità è destinato ad entrare nella rosa dei candidati agli Oscar. Ambientato negli anni Sessanta, durante le prime canzoni di protesta di Bob Dylan che testimoniano e cristallizzano un’epoca di nascente sovvertimento, racconta la nascita di una grande amicizia tra tre donne diverse per età, estrazione sociale e colore della pelle: Skeeter, Aibileen e Minny, che decidono di lavorare ad un progetto comune, che scuoterà la società razzista di Jackson. I rigidi confini sociali che delimitano le loro esistenze finiranno comunque per scontrarsi con i sentimenti di affetto e di solidarietà, e con il vento della libertà che finalmente ha iniziato a soffiare. Con più di 170 milioni di dollari di incasso negli Stati Uniti The Help è stato il caso cinematografico del 2011, grazie anche alla perfetta alchimia tra le interpreti, dalla stella emergente Emma Stone nel ruolo di Skeeter, a Viola Davis e Octavia Spencer in quelli di Aibileen e Minny. Altrettanto bravi, accanto a loro Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain e Sissy Spacek. The Help si è aggiudicato 5 Nomination ai Golden Globe.

The Help

(Usa, 2011) Regia di Tate Taylor con Emma Stone, Bryce Dallas Howard, Mike Vogel, Allison Janney, Chris Lowell 146’, Walt Disney, drammatico 20 GENNAIO

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Durissimo risveglio per la guerriera vampira Selene che dopo quindici anni di coma scopre che la sua vita come quella di tutti i vampiri e dei loro nemici Lycans è in grave pericolo.

D

opo essere stata in coma per quindici anni, la vampira Selene (Kate Beckinsale) apprende di avere avuto una figlia, la quattordicenne Eve (India Eisley), frutto di un ibrido tra vampiri e Lycans. Quando riesce a ritrovarla, dovrà fermare una nuova minaccia che proviene dalla BIOCOM. Nei suoi laboratori la potentissima multinazionale ha creato una nuova razza superiore, con lo scopo di annientare vampiri e licantropi. Per la gioia di tutti i fan di Underworld la bella Kate Beckinsale è tornata ad indossare l’attillatissima tuta della sexy e ultraviolenta Selene. In questo quarto episodio non è più diretta dal marito Len Wiseman, che come per gli episodi precedenti, si è occupato del soggetto e ha firmato la sceneggiatura insieme J. Michael Straczynski, Allison Burnett e lo ‘storico’ John Hlavin, sceneggiatore di alcuni episodi del serial televisivo The Shield. Wiseman ha preferito concentrarsi sulla storia e rinunciare alla regia di fronte alla sfida del 3D, questo è il primo film della serie girato in tridimensionale, e di fronte all’impegno mastodontico degli effetti speciali. Oltre alla svolta ipertecnologica questo quarto episodio della serie, che ha alcune idee in comune con un franchise simile: Resident Evil (ad esempio: la spietata società biotecnologica) introduce un nuovo personaggio –

la teenager Eve – con l’intento di catturare fan molto giovani, adolescenti, magari già affezionati ai succhiasangue grazie al fenomeno di The Twilight Saga. Mentre il terzo capitolo Underworld: La Ribellione dei Lycans - l’unico senza la Beckinsale - era un prequel, questo è il sequel di Underworld: Evolution, secondo film della serie. John Hlavin, a questo proposito ha dichiarato: “Underworld – Il Risveglio è un film che soddisferà sia i vecchi che i nuovi fan della serie, perché nasce da un approfondito lavoro sui tre precedenti capitoli, con particolare attenzione a quello che avviene nel secondo, ovvero Underworld: Evolution. Abbiamo deciso per questa opzione perché volevamo rendere onore a tutto ciò che gli appassionati di Underworld hanno amato nel corso di questi anni, e allo stesso tempo sono stati introdotti degli elementi nuovi. Del resto le storie devono avere sempre una evoluzione, quindi troverete personaggi che non avete mai incontrato, ad iniziare dalla più importante, che è la figlia di Selene. Abbiamo un’erede!”.

Underworld - Il risveglio (Underworld Awakening, Usa, 2012) Regia di Måns Mårlind, Björn Stein con Kate Beckinsale, Charles Dance, Stephen Rea, Michael Ealy, India Eisley 110’, Sony/Warner Bros., fanta-horror 20 GENNAIO

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Il sequel - come dice il regista - era quasi “obbligatorio”, non tanto per il successo del primo film (uno dei maggiori incassi del 2010), ma per “completare il tema, mostrando l’altra faccia del dualismo nazionale”. Benvenuti al Nord (Italia, 2011) Regia di Luca Miniero con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini, Paolo Rossi 100’, Medusa Film, commedia 18 GENNAIO

S

ono passati circa due anni. I nostri amici, Alberto e Mattia, sono in crisi con le rispettive mogli. Silvia (Angela Finocchiaro) detesta Milano a causa delle polveri sottili e dell’ozono troposferico e accusa Alberto (Claudio Bisio) di pensare solo al lavoro e poco a lei. Così, per risvegliare l’amore, prende una seconda casa in montagna dove trascorrere romantici weekend. Peccato che Alberto abbia accettato di guidare un progetto pilota delle Poste che lo impegnerà per un anno, sabati compresi. Intanto, giù al Sud, Mattia (Alessandro Siani), il solito irresponsabile, vive con la moglie Maria (Valentina Lodovini) e il figlio Edinson a casa della madre, lavora poco e proprio non riesce a pronunciare la parola “mutuo”. Lasciato dalla moglie che non tollera più la situazione, Mattia suo malgrado finirà a lavorare a Milano, affidato alle cure di Alberto. L’impatto del napoletano con la città sarà terribile: partito con un giubbotto fendinebbia il povero Mattia finirà col rovinare la sua vita e quella dell’amico Alberto. Ma, piano piano, i pregiudizi inizieranno a sciogliersi... Squadra vincente non si cambia anche se non mancano le novità in questo sequel diretto ancora una volta da Luca Miniero, e interpretato dai magici quattro: Bisio, Siani, Lodovini e Finocchiaro. Costato 4 milioni di

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euro Benvenuti al Sud ne ha incassati 32, questo ne è costati 6 e ci si aspetta di ripetere il megasuccesso del primo. Tra le novità, la più eclatante la new entry Paolo Rossi nelle vesti di un cattivissimo top manager delle Poste, un ‘tagliatore di teste’ ideatore per Poste Italiane del progetto ‘E.R.P.E.S.’, sigla che sta per “efficienza, rapidità, puntualità, energia e sorriso”, alla cui guida verrà messo il povero Bisio al quale non saranno risparmiate svariate angherie. Come pure non sarà facile per Mattia/Siani il suo arrivo a Milano in pieno stile Totò, Peppino e... la malafemmina – con tanto di dovuta citazione. A questo proposito Miniero precisa: “Era una situazione troppo ghiotta per non riutilizzare, a modo nostro, quel capolavoro di comicità. Benvenuti al Nord si ispira a tematiche molto italiane che chiunque di noi si porta dentro, e porta avanti l’idea di una possibile e auspicabile collaborazione tra il Nord e il Sud del nostro Paese, che insieme possono vincere a mani basse. Anche se lo scopo del film è rimasto quello di fare ridere. Però oltre a capovolgere le situazioni rispetto al primo film quello che mi preme sottolineare è che la nostra unica forza rimane nell’essere uniti, altrimenti siamo spacciati e, la nostra pellicola, scherzando su vizi e virtù si augura di contribuire a questa idea.”

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Official Selection

Official Selection

BUSAN

BFI LONDON

Premio Don Quijote Premio Giuria dei giovani

Film Festival 2011

Festa Mobile Figure nel Paesaggio

International Film Festival 2011

Grand Prix

ALESSANDRO BORRELLI presenta

un film di GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO CON ROBERTO HERLITZKA E OLIMPIA MELINTE

DAL 20 GENNAIO AL CINEMA WWW.SETTEOPEREDIMISERICORDIA.IT


Un cinema fatto di gesti, di sguardi, di silenzi, di illuminazioni, come il quadro del Caravaggio a cui si ispira il titolo, alla ricerca di un percorso interiore lontano da qualsiasi conformismo, e quasi totalmente privo di parole.

L

’adolescente Luminita è una clandestina in fuga, costretta a vivere nell’abitacolo di una macchina e a racimolare qualche soldo in loschi traffici gestiti dagli stessi aguzzini che la tengono in semischiavitù. Per uscire dalla sua situazione la ragazza ha un piano che passa attraverso Antonio, un an-

ziano malato che entra e esce dall’ospedale. La conoscenza forzata tra i due aprirà uno spiraglio di umanità nella reciprpca situazione di isolamento e di degrado materiale e spirituale. Sono gemelli, Gianluca e Massimiliano De Serio, classe 1978 e da anni lavorano nel cinema d’autore. Sette opere di misericordia è il loro primo lungometraggio, la storia di una extra-comunitaria e di un anziano (interpretato da uno dei più grandi attori italiani, Roberto Herlitzka) che, per ragioni diverse, stanno ai margini della vita. La lotta di sopravvivenza di Antonio e Luminita si scatena in una sopraffazione reciproca, che lacera nel profondo i due animi, fino a schiudersi nella scoperta di un sentimento di compassione considerato impossibile. Il titolo si riferisce alla struttura narrativa del film diviso in sette stazioni che spezzano la trama. A volte in pieno contrasto con quello che avviene sullo schermo, altre con adesione totale, soprattutto verso la fine. “Abbiamo voluto richiamare le sette opere di misericordia corporale che un cristiano, secondo la Chiesa Cattolica, deve affrontare nella sua

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vita.” Hanno dichiarato i due registi. “Il film é scandito dai cartelli che indicano le sette opere. Questi, anziché funzionare da veri e propri capitoli, sottolineano di volta in volta il compenetrarsi e il legame tra le azioni dei protagonisti e il tema della misericordia. Può esserci umanità e compassione in una società di abiezione? Quale forza morale può nascondersi nel contatto fisico tra due esseri umani? La pietas, nella sua accezione profonda, è prendersi cura dell’altro, del corpo dell’altro, il corpo sofferente, malato, morente. Il corpo bisognoso, desideroso di contatto umano. Ed è la fame, la divorante urgenza di un contatto umano che le vite dei personaggi disegnano. Un contatto che si realizza grazie al loro incontro fortuito, disperato, violento. Umanissimo”.

Sette opere di misericordia (Italia, 2011) Regia di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio con Roberto Herlitzka, Olimpia Melinte, Ignazio Oliva, Stefano Cassetti, Cosmin Corniciuc 103’, Cinecittà Luce, drammatico 20 GENNAIO

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C

obra, Negro e Mazinga sono tre “celerini bastardi”. “Celerini”, così si sentono, più che poliziotti. Vivono da tempo immersi nella violenza, specchio di una società esasperata e in un mondo che vogliono far rispettare anche a costo di un uso sproporzionato e spregiudicato della forza. A loro si unisce Adriano, giovane recluta appena aggregato al loro reparto. Attraverso i suoi occhi ed i durissimi riti di integrazione nel reparto mobile vengono raccontate le vite di questi uomini, scandite da alcuni degli eventi più eclatanti di violenza urbana accaduti in Italia negli ultimi anni.

All cops are bastards: è questo l’ acronimo del titolo, nato negli anni 70’ dal movimento skinhead inglese, e poi diventato un richiamo universale alla guerriglia nelle città, nelle strade, negli stadi.

ACAB

E’ una storia che Stefano Sollima, regista della serie tv Romanzo Criminale, voleva portare da tempo sul grande schermo. A Gennaio 2010 contatta Daniele Cesarano, Barbara Petronio e Leonardo Valenti, storici sceneggiatori di Romanzo Criminale – la serie, per adattare il romanzo di Carlo Bonini, giornalista di Repubblica. Lo script si discosta leggermente dall’originale: se nel libro i protagonisti sono Fournier, Drago e Sciatto, nel film il personaggio di Drago è diviso tra i personaggi di Favino, Giallini e Nigro. Anche il personaggio di Adriano è frutto degli sceneggiatori: “E’ la storia di una giovane recluta affascinata da un gruppo di anziani e dalla loro morale assoluta e ambigua allo stesso tempo – spiegano i tre - Il tutto raccontato in presa diretta, con un andamento quasi cronachistico: una fenomenologia dell’odio che si respira nel reparto celere”. Verranno ripercorsi alcuni episodi tristemente famosi: i fatti del G8 di Genova, la morte dell’Ispettore Filippo Raciti, il caso di Giovanna Reggiani e in ultimo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri . Il risultato è un racconto asciutto, senza retoriche che non crea né santi né peccatori. “Nonostante sia immerso nei fatti più sanguinosi ed inquietanti degli ultimi anni, non vuole essere un film di denuncia sociale, o meglio, non solo – precisa Sollima - E’ soprattutto una storia di uomini, un racconto di amicizia, fratellanza, di ricerca di sicurezza e ordine, ambientato in un paese sempre più attraversato dall’odio, sempre più radicalizzato nelle sue posizioni, che compone certamente uno sfondo sconfortante, da cui però è bene non distogliere lo sguardo”.

ACAB

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(Italia, 2011) Regia di Stefano Sollima con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Marco Giallini, Domenico Diele, Andrea Sartoretti 90’, 01 Distribution, Drammatico 27 Gennaio

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DAL REGISTA DI PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO E DAGLI AUTORI DI FUNERAL PARTY

UN MATRIMONIO DA INCUBO DAL 10 FEBBRAIO AL CINEMA movieplayer.it/treuominieunapecora


matrimonio all’ingle Un e o desert del gina La . ’ re – la un matrimonio) i Dal regista di Priscilla genere ‘Die Hard (ad sul mano de mmedia co se una esilarante giorno della vita di un uomo trasformato per storia del più bel i nel peggiore di tutti gli incubi. suoi migliori amic

I

l giovane inglese David, orfano di entrambi i genitori, ha trovato la donna della sua vita, l’australiana Mia. Conosciutisi in vacanza i due decidono di sposarsi dopo pochi mesi dal loro primo incontro. I tre migliori amici del futuro sposo, Tom, Graham e Luke, pur convinti che il ragazzo stia per commettere il peggior sbaglio della sua vita, decidono comunque di accompagnarlo in Australia, dove avrà luogo la cerimonia. Lo scontro tra la famiglia alto-borghese di Mia e quella irriverente e sboccata composta dagli amici di David darà il via ad una serie di esilaranti equivoci e disastri che raggiungeranno il culmine nel giorno delle nozze, complice anche…una pecora! “Molto tempo prima del film Priscilla, ero un vero pioniere dei ‘filmini da matrimonio’ – spiega Stephan Elliot - Durante l’adolescenza avevo un mio piccolo business parallelo che consisteva nel girare filmini ai matrimoni. Avete idea di quante volte mi sia capitato di riprendere una madre della sposa ubriaca intenta a ballare YMCA? All’età di ventitré anni ho giurato a me stesso

che non avrei mai più messo piede ad un matrimonio. Compreso il mio. Dopo Priscilla tutto quello che mi veniva offerto da Hollywood erano maledetti film sui matrimoni. Il solo modo per farmi affrontare questo orribile genere di film sarebbe stato quello di farlo a modo mio. Questa possibilità si è concretizzata con Tre uomini e una pecora– inteso come una specie di ‘Die Hard a un matrimonio’. Avrei finalmente ottenuto la mia vendetta!”. La sceneggiatura firmata da Dean Craig è stata sviluppata insieme ai produttori Share Stallings e Laurence Malkin alla loro quarta collaborazione, mentre le riprese sono durate ben otto settimane. Protagonista il giovane Xavier Samuel, lanciato da The Twilight saga: Eclipse, nel quale interpretava il vampiro Riley, affiancato dai bravi Kevin Bishop, Kris Marshall e Tim Draxl. Menzione speciale per Olivia Newton-John, la mitica Sandy di Grease, qui nei panni dell’eccentrica madre della sposa, osannata dalla folla durante il Festival di Roma, durante il quale il film è stato presentato Fuori Concorso.

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Tre uomini e una pecora (A few best men, Australia, 2011) Regia di Stephan Elliott con Xavier Samuel, Kris Marshall, Kevin Bishop, Olivia Newton-John, Tim Draxl 97’, Lucky Red, Commedia 20 FEBBRAIO

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Un maestro del cinema come Martin Scorsese gira il suo primo film in 3D con una storia che è un grande omaggio alle origini del cinema, mescolando il passato e il futuro del cinema, con un fantasy che profuma di Oscar.

Hugo Parigi, 1930. La vita non ha mai sorriso al dodicenne Hugo Cabret (Asa Butterfield). Dopo la morte del padre (Jude Law), rimasto ucciso nell’incendio sprigionatosi nel museo in cui lavorava, il ragazzino ha imparato a vivere nascosto all’interno della stazione ferroviaria, sostituendo in gran segreto lo zio – anch’egli nel frattempo deceduto - nella riparazione del grande orologio e tirando a campare grazie a dei

piccoli furti. L’unica persona con cui Hugo divide i suoi segreti è la coetanea Isabelle (Chloë Moretz), con la quale scopre di avere molte cose in comune. Intanto per portare a termine la costruzione di un automa iniziata dal padre, ruba i pezzi di cui necessita da un negozio di giocattoli all’interno della stazione stessa. Provocando la reazione del proprietario, un eccentrico signore, inventore del cinema, che risponde al nome di George Méliès (Ben Kingsley).


A

Cabret

dattamento del romanzo per ragazzi ‘La straordinaria invenzione di Hugo Cabret’ di Brian Selznick, il nuovo film di Martin Scorsese in 3D lascia meravigliati come se si scoprisse il cinema per la prima volta. “E’ stata un’avventura eccitante, toccante, divertente, una sorta di festa per un film nato da un bellissimo libro per giovani e adulti”, ha commentato Scorsese. La storia del cinema fa parte del Dna di Scorsese, e questo film, imperdibile per gli amanti del cinema di tutte le età, ne restituisce la spettacolare, emozionante avventura. Scorsese ricrea i primi tempi del cinema, quando Méliès, all’epoca un mago-illusionista, scopre la magia del cinema, divertendosi a realizzare con l’aiuto della moglie Jeanne (Helen McCrory), alcune meraviglie. Scorsese realizza Hugo con lo stesso spirito di Méliès, ricreando un entusiasmante mondo parigino, con la stessa stoffa di cui sono fatti ‘i sogni di celluloide’. L’autore del libro Brian Selznick, nonché rampollo di una delle più antiche famiglie di produttori del cinema hollywoodiano, ha dichiarato: “Dentro a questa storia c’è Dickens, Truffaut, Méliès ma anche Jules Verne e Jean Vigo”. Hugo Cabret è un’esperienza che fonde passato e presente in un unico progetto che esplicita con totale poesia la potenza evocativa del Cinema con la “C” maiuscola. Straordinaria come sempre Chloë Moretz, il grande Ben Kingsley e la new entry, Asa Butterfield, 14 anni, che, prima di diventare il protagonista di Hugo Cabret ha confessato di non avere mai studiato recitazione, anche se non è al suo primo film.

Hugo Cabret (Hugo, Usa, 2011) Regia di Martin Scorsese con Asa Butterfield, Chloë Moretz, Sacha Baron Cohen, Ben Kingsley, Jude Law 126’, 01 Distribution, avventura/fantasy/ drammatico 3 FEBBRAIO

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“Ciò che è nascosto nella neve viene fuori al disgelo”, proverbio svedese che David Fincher ha fatto suo per il lancio di uno dei remake più attesi dell’anno. David Fincher è decisamente uno che ama le sfide. Un tipo tosto come testimoniano gli attori che hanno lavorato con lui. E per questo remake hollywoodiano di uno dei maggiori successi cinematografici svedesi di tutti i tempi, Uomini che odiano le donne, preparatevi a sprofondare in una delle storie più dark di sempre. Già l’originale non scherzava e questo ancora meno. La pellicola contiene un’alta dose di sesso e violenza, violenza sessuale ovviamente. Fincher ha lavorato moltissimo sull’ambientazione volendo tenere i freddi e grigi colori della Svezia, senza essere un riciclo del primo film, e sulla selezionatissima scelta degli attori. Per una vicenda popolata di personaggi deviati, corrotti, traditi, feriti, violenti, spregiudicati, leali occorrevano attori di calibro. In particolare per la relazione che esiste tra Mikael e Lisbeth, fondamentale nella trilogia di Larsson, dato che è attraverso questo rapporto che lui potrebbe permetterle di ritrovare la fiducia nel prossimo, lei insegnargli qualcosa sulla giustizia. Daniel Craig è stato scelto quasi subito anche se per il ruolo erano stati presi in considerazione Viggo Mortensen, Brad Pitt e George Clooney. Mentre per il difficilissimo ruolo di Lisbeth Salander, entrata nell’immaginario collettivo con le fattezze di Noomi Rapace, la lotta è stata dura. In

un primo momento Fincher voleva assolutamente Natalie Portman, ma è stata Rooney Mara che aveva già lavorato con il regista in The Social Network, dove impersonava la fidanzata di Mark Zuckerberg, ad ottenere il ruolo. Ora, Rooney Mara, 26 anni è diventata da semi-sconosciuta a star, le sue foto nei panni punk-rock della hacker hanno fanno il giro del mondo. E, Fincher ha affermato: “Rooney è perfetta è riuscita ad incarnare una ragazza che non è una ferita, è una cicatrice”. Se questo film andrà bene, ci saranno gli altri due romanzi da ri-portare sul grande schermo e il regista di Fight Club avverte: “Spero di esserci quando accadrà!”. Attenzione alla colonna sonora curata dagli straordinari: Trent Reznor e Atticus Ross.

In attesa di scontare una pena per calunnia, Mikael Blomkvist (Daniel Craig), giornalista di una rivista scandalistica sul mondo della politica e dell’imprenditoria, riceve l’incarico di indagare sulla misteriosa scomparsa di una ragazza avvenuta quarant’anni prima. A commissionare le ricerche è lo zio della ragazza (Christopher Plummer), membro della potente famiglia di industriali dei Vanger, convinto che la ragazza sia stata assassinata. Il reporter è affiancato da Lisbeth Salander (Rooney Mara), giovane hacker, piena di piercing e tatuaggi, dal carattere asociale e scontroso, per via della sua tormentata esistenza. Insieme, scopriranno un mondo fatto di inganni, brutalità e omicidi seriali da cui cercheranno di fuggire per evitare di rimetterci la pelle.

Millennium - Uomini che odiano le donne

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(The Girl with the Dragon Tattoo, Usa, 2011) Regia di David Fincher con Daniel Craig, Rooney Mara, Stellan Skarsgård, Robin Wright, Christopher Plummer 158’, Sony/Warner Bros., thriller/ drammatico 3 FEBBRAIO

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Mission Impossible Protocollo Fantasma Arrivato alla sua quarta missione impossibile Tom Cruise non si risparmia: ha rinunciato all’ impiego di una controfigura ed ha accettato di girare un duello spericolato con scalata al 160° piano del Burj Kahalifa, il grattacielo più alto del mondo. Uno spaventoso attentato terroristico devasta il Cremlino e l’IMF (Impossible Mission Force) viene ufficialmente chiusa con l’accusa di essere implicata nella strage. L’agente Ethan Hunt, abbandonato dal suo governo e braccato in tutto il mondo, dovrà provare la sua innocenza e quella della sua squadra mentre gli autori dell’attacco terroristico cercheranno di dare il colpo di grazia definitivo alla crisi internazionale con una minaccia nucleare. L’unica pista che rimane ad Hunt è quella di seguire, in giro per il mondo, le tracce dei loschi affari di una donna senza scrupoli (Léa Seydoux). Intanto si aggiungono ai membri del suo team, che conta sempre sull’ottimo supporto del tecnico di laboratorio Benji (Simon Pegg), anche una giovane spia in erba, Jane Carter (Paula Patton), decisa ad imparare i trucchi del mestiere, e Brandt (Jeremy Renner), agente, 'apparentemente', alle prime armi. Tutti dovranno però operare senza la copertura dell’agenzia IMF (Impossible Mission Force), seguendo la prassi del cosiddetto Protocollo Ghost e rischiando di venire accusati di terrorismo qualora qualcosa non andasse per il verso giusto.

In principio è stata la serie tv, ideata da Bruce Geller. Poi è arrivata la saga cinematografica, liberamente ispirata a quella televisiva. Nel 1996 Tom Cruise veste per la prima volta i panni dell’agente Ethan Hunt in Mission: Impossible per la regia di Brian De Palma. Quattro anni dopo si prosegue con Mission: Impossible 2, con John Woo al timone, e nel 2006 arriva il terzo capitolo firmato J.J. Abrams. Per questa quarta avventura un altro regista e un’altra scelta di costante quanto prestigiosa discontinuità: Brad Bird, al suo primo film live action. Bird viene dalla scuderia Disney/ Pixar ed è colui che ha firmato Ratatouille e Gli Incredibili. Il risultato è un altro action mozzafiato, girato (parzialmente anche con camere IMAX) con un budget di 140 milioni di dollari, tra Dubai, Budapest, Mosca e Mumbai. Nel cast oltre all’icona Tom Cruise, troviamo Jeremy Renner (in futuro dovrebbe essere lui l’erede di Cruise e quindi il nuovo Ethan Hunt), Simon Pegg, Paula Patton, Tom Wilkinson, Léa Seydoux, Anil Kapoor, Josh Holloway, Vladimir Mashkov, Ving Rhames e Michael Nyqvist. Produttori del film Tom Cruise e J.J. Abrams. A quest’ultimo il merito di aver coinvolto nel progetto il compositore Michael Giacchino

che ha curato la colonna sonora. A questo proposito da segnalare il brano che Eminem Feat. Pink, dal titolo Won’t Back Down ha realizzato per il film. Gli effetti speciali sono a cura della Industrial Light & Magic di George Lucas. Bird ha dichiarato: “Mission Impossible – Protocollo Fantasma è un reboot, la rinascita di una saga che può essere infinita. Era una serie, quando andava in televisione, quindi è una storia che può avere accezioni diverse. Ci sono ancora moltissime avventure che possono essere raccontate da questo team”.

Mission Impossible Protocollo Fantasma (Mission: Impossible - Ghost Protocol, Usa, 2011) Regia di Brad Bird con Tom Cruise, Jeremy Renner, Paula Patton, Simon Pegg, Ving Rhames, Léa Seydoux 133’, Universal Pictures, azione/ avventura/thriller 27 GENNAIO

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