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Katzenberg: Mostri contro Alieni uscirà in Italia in 107 schermi 3d
Anticipazioni Angeli e Demoni Earth - La nostra Terra Duplicity Questione di cuore CHE - L'Argentino
Speciale Il cinema si confronta con la recessione
interviste • Katzenberg, Stratta, Ferrari, Cino, Marzotto, D'Incà, Maccanico, Shuler Donner
anno 5 n.3-4 • aprile 2009
Jeffrey Katzenberg
Marina Marzotto
La crisi del 3D
Maggiori opportunità
4
11
Andrea Stratta
Egidio D'Incà
La nave va
Chi gratta alla Concession, vince
6
12
Paolo Ferrari
Nicola Maccanico
Il mercato cinematografico Italia-
Line up Warner Bros Italia
8
no e il resto del mondo
13
Marco Cino
Lauren Shuler Donner
Il cinema? Anticiclico e anticrisi
Tempo da lupi: X – Men Origins:
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Anticipazioni Angeli e demoni Earth - La nostra terra Duplicity Questione di cuore Che - L'Argentino
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Wolverine
15
Sp ec i a l e I l c i n em a s i c o n f r o n ta c o n la r ec es s i o n e 6
Periodico digitale inviato agli iscritti alla newsletter e scaricabile, sfogliabile e stampabile dal sito www. primissima.it
Reg. Trib. Roma n. 103 del 24/03/2005
direttore responsabile piero cinelli condirettore MARCO S PAGN OLI Direttore editoriale Paol o S i v o r i
pubblicità P RIMISSIMA SRL editore M ultivisio n S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670
hanno collaborato a questo numero Nicoletta gemmi
art & grafica Patr izia Mor fù patrizia.morfu@primissima.it luca fod d is luca.foddis@primissima.it
intervista Jeffrey Katzenberg
di Marco Spagnoli
Madagascar 3 sarà ambientato in parte anche a Roma
La crisi e il 3D “James Cameron è un vero genio e sta realizzando qualcosa di eccezionale: Avatar sarà un film che rivoluzionerà il mercato e alzerà ancora una volta il livello della sfida nei termini di quello che la gente può attendersi dal cinema.” Così Jeffrey Katzenberg, Presidente di DreamWorks Animation descrive il lavoro Jeffrey Katzenberg, Presidente di DreamWorks Animation
Mostri contro Alieni
che il suo amico James Cameron sta facendo per la 20th Century Fox .
Ed è proprio per ‘fare posto’ al nuovo film del regista di Titanic che Katzenberg ha spostato l’uscita mondiale di How to train your dragon dal Natale 2009 alla primavera 2010, evitando così lo scontro diretto con Avatar la cui uscita è stata annunciata per il 18 dicembre. Il film di Cameron, al momento, ha già il problema di doversi dividere le poche sale attrezzate per il 3D con Il Racconto di Natale di Robert Zemeckis distribuito dalla Disney alla fine di novembre. “L’unica cosa che posso dire agli esercenti è ‘preparatevi per quel film’.”
Continua Katzenberg a cui ultima produzione, Mostri contro Alieni sarà nelle sale il prossimo 3 aprile “Non avere sufficienti schermi in 3D pronti per l’uscita di Avatar significa perdere una grandissima opportunità di guadagno. Già adesso con Mostri contro Alieni è un peccato che le sale tridimensionali siano così poche, perché avremmo potuto avere un successo superiore anche a quello di Madagascar 2. Se gli esercenti italiani non saranno stati capaci di superare le problematiche che rallentano lo sviluppo di questa tecnologia per l’uscita di Avatar, registreranno, purtroppo, una perdita finanziaria tremenda rispetto a quanto avrebbero potuto guadagnare. Ci sono molti film in 3D che stanno arrivando: gli esercenti si devono preparare.” Qual è la sua valutazione sul mercato cinematografico italiano in tempi di crisi? So che state perdendo qualche punto percentuale rispetto ad un 2007 che ha avuto, però, una crescita gigantesca. Il mercato italiano mi sembra molto forte. Quindi lo sviluppo del 3D non dovrebbe essere danneggiato dalla crisi? Forse rallentato, ma non certo limitato. Dalle esperienze che stiamo avendo ci accorgiamo come il pubblico apprezzi la possibilità di avere un’esperienza qualitativa superiore pagando qualche Euro e dollaro in più rispetto al costo tradizionale del biglietto. Sia l’Imax che il 3D stanno dando oggi degli ottimi risultati che non possono essere ignorati. E’ preoccupato dal fatto che la crisi possa colpire l’industria cinematografica nei prossimi mesi? No, perché rispetto ad altri settori industriali il cinema sta funzionando molto bene. In particolare negli Stati Uniti il Box Office sta letteralmente esplodendo. Il cinema è, in questo momento, il principale punto di riferimento per il divertimento fuori dalle mura di casa.
4 aprile • primissimatrade
Madagascar 2
Del resto, da sempre, il cinema ha seguito un andamento anticiclico rispetto alle crisi economiche che si sono susseguite negli anni a partire dal crollo del 1929. Eppure la produzione sembra rallentare… E non è detto che rappresenti un vero e proprio problema: negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento esponenziale del numero delle produzioni negli Stati Uniti. Prodotti che spesso non aveva alcun senso realizzare. Sono state, infatti, mandate in sala tante pessime pellicole. Il fatto che oggi ci siano meno capitali disponibili è una cosa buona se i film che saranno prodotti vedranno prevalere la qualità e un certo tipo di calibro. Veniamo a Mostri contro Alieni: il film propone un cast di voci estremamente diversificato: Kiefer Sutherland, Reese Whisterspoon, Hugh Laurie, Will Arnett… Sono stati i due registi Conrad Vernon e Rob Letterman e la produttrice Lisa Stewart a suggerire la maggior parte di questi talenti. Cerco sempre di incoraggiare i filmakers ad avere la loro “prima scelta” senza dovere imporre per forza la mia visione del progetto e il più delle volte cerco di sostenerli nelle loro idee. Quando noi lavoriamo ad una produzione pensiamo ai migliori interpreti del mondo e la cosa più straordinaria è come, negli ultimi anni, siamo stati in grado di riuscire davvero a coinvolgerli tutti quanti nei nostri progetti. Mostri contro Alieni potrebbe diventare un’altra franchise? Lo speriamo: abbiamo già pronta un’altra storia che ci piacerebbe potere raccontare. Staremo a vedere… L’Italia è un territorio dove i film DreamWorks funzionano particolarmente bene: avete un ottimo team di lavoro a partire da Richard Borg proseguendo per Massimo Proietti, Marco D’Andrea e Cristina Casati, ma il successo del vostro cinema è, comunque, superiore alla media. Qual è la sua spiegazione? Ritengo che i nostri film siano particolarmente sofisticati e che tale qualità sia apprezzata più in Europa che negli Stati Uniti. In più le nostre produzioni sono un po’ sovversive e irriverenti e questo le rende particolarmente appetibili agli adulti e ai teenagers così come, se non forse perfino
di più, che ai bambini. A livello internazionale i nostri titoli guadagnano il doppio rispetto a quelli della Pixar.
Racconto di Natale
Cars 2 sarà ambientato anche in Italia: voi avete progetti in questo senso? In Madagascar 3, sulla strada per tornare dall’Africa, i quattro animali si uniscono ad un circo un po’ sfigato di cui diventano le Star e del quale determinano un enorme successo. Abbiamo, al momento, qualche idea per farlo passare per Roma… Inoltre, How to Train You Dragon è ambientato tra i vichinghi nel Nord Europa.
Le prossime uscite DreamWorks 2010 Primavera – How to Train your Dragon Estate – Shrek 4 Natale – Mastermind (voci di Tina Fey, Robert Downey Jr., Ben Stiller) 2011 Estate – Kung Fu Panda 2 Natale – Titolo ancora da annunciare In lavorazione: Madagascar 3, Il Gatto con gli Stivali
aprile• primissimatrade 5
cinema vs recessione di Piero Cinelli
La nave va “Gli incassi non vanno male. Il cinema tiene nonostante la flessione dei consumi. E’ stato un po’aiutato dal cattivo tempo, anche se in alcuni giorni, soprattutto nella prima settimana di gennaio, l’eccessivo maltempo è stato penalizzante. Vedi gli incassi del week end dell’epifania a Milano, dove a causa della neve abbiamo avuto un calo di migliaia di spettatori rispetto al periodo. Quindi, in conclusione, il mercato è vivo e tiene.”
Andrea Stratta Direttore Generale UCI Cinemas, Italia
Uci Milanofiori
6 aprile • primissimatrade
Potremmo dire business as usual? Non esattamente. Abbiamo notato, ma la nostra analisi è ancora in fase di elaborazione, visto che sono passate solo otto/nove settimane, un consumo differenziato, con un calo di spettatori durante la settimana e un incremento nel week end. Il tutto nonostante la programmazione proponga dei film che dovrebbero funzionare bene anche durante gli infrasettimanali. Rispetto al 2008 – almeno nel nostro circuito – il fine settimana pesa adesso il 73.6% mentre l’anno passato era al 69.8%. Il che ci fa pensare che qualcosa è cambiato nelle abitudini degli italiani, e noi lo associamo al momento di crisi. Partendo sempre dal presupposto che il nostro è un business anticiclico, ovvero della crisi noi ne soffriamo molto meno di altri, perché diamo entertainment ad un prezzo contenuto, mi sembra che stiano cambiando le abitudini. Il pubblico continua
a frequentare i cinema, perché le presenze ci sono, ma se prima al sabato o alla domenica faceva anche altre cose, ora si concentra maggiormente sui cinema. Questo potrebbe farci pensare che il cinema continua ad essere in cima alle preferenze del pubblico, mentre altre forme di svago siano state tagliate. Un week end fuori, una giornata sugli sci, o un ristorante, magari sono stati soppressi… Pensa che questa tendenza possa incidere maggiormente sui film italiani? Probabilmente sì. Abbiamo rilevato questi dati mentre programmavamo film come Ex o Italians che non si possono ritenere particolarmente impegnativi dal punto di vista culturale. In periodi di crisi sono più i film per tutta la famiglia che ne possono risentire un po’ di più. Anche perché per una famiglia di quattro persone
il costo complessivo del cinema può diventare più impegnativo.
Quanto può incidere la crisi sulle multisale, che in molti casi fanno parte di centri commerciali. E’ inutile nascondere che stiamo già assistendo ad alcune strutture che iniziano ad avvertire qualche difficoltà. In un mercato che numericamente è più o meno sempre lo stesso, se aprono dieci o quindici multisale all’anno, se non aumentano anche gli spettatori è ovvio che ci sia una contrazione delle presenze. A soffrire di più inevitabilmente sono le strutture più deboli. Questo dipende da tanti fattori, il canone di locazione è uno di questi. Quando è molto pesante per queste strutture, purtroppo, aumenta il rischio di chiusura. Basta vedere quello che sta succedendo con i Warner Village di Venezia e di Napoli. Anche UCI ha delle strutture con dei canoni di locazione troppo alti rispetto al mercato attuale. La negoziazione del canone è una delle cose più importanti per la sopravvivenza delle strutture. A proposito di Warner Village, UCI è ancora in pista per acquistare il circuito? No, decisamente. Attualmente sul tavolo di Warner Village ci sono altre trattative che non comprendono UCI. Se l’acquisto verrà finalizzato da Medusa Cinema, allora ci troveremo di fronte uno scenario con due grandi circuiti, con un nu-
mero di schermi equiparabile? In questo caso, l’eventuale nuova società Medusa-Warner che dovrebbe nascere, avrebbe una quota molta superiore alla nostra. Almeno un 10%, e diventerebbero in assoluto il primo gruppo sul mercato. E questo vi preoccupa? No assolutamente. Perché il numero di schermi e di presenze che abbiamo è molto importante, dato che superiamo i 10 milioni. A questo punto essere secondi non ci cambia nulla. I vantaggi che arriviamo ad ottenere sul mercato sono esattamente gli stessi. Che cosa consiglia agli esercenti, magari quelli più piccoli, che possono essere maggiormente colpiti dalla crisi? Quello che posso consigliare a tutti è di tenere i nervi saldi e di non cedere alla tentazione di svendere il nostro prodotto, perché ritornare a determinate posizioni potrebbe essere un processo lungo e difficile. Io non credo in generale che la riduzione dei prezzi del biglietto possa migliorare le cose, perché questa strategia non paga mai. Il costo italiano è già abbastanza basso anche se, va detto, gli stipendi italiani sono i più bassi d’Europa. Esatto. E tutti noi dei vari circuiti abbiamo un pacchetto promozione, variegato e numeroso… quindi andare a ritoccare queste offerte mi sembra assolutamente controproducente.
Invece il mercato americano sta dando dei numeri stratosferici. E’ vero, grandi numeri, devo dire soprattutto su film molto americani. In ogni caso è un buon segnale che dovrebbe funzionare da incoraggiamento per tutte le società di produzione americane, a non ridurre i loro budget. Questo è un elemento fondamentale, altrimenti nei prossimi anni potremmo avere dei seri problemi. Quale sarà la prossima apertura UCI? Il due aprile inauguriamo Uci Milanofiori, nella zona sud della città. Dieci sale, duemila posti, un complesso molto grande e molto importante, in diretta concorrenza con Medusa Rozzano. Ma il bacino di Milano sud è molto, molto ampio, quindi credo che non ci saranno problemi. Un ultima domanda sul passaggio al digitale ed al 3D. Qual'è la tabella di marcia di UCI in questo processo? Ad oggi abbiamo 3 proiettori digitali 2K con il 3D (sistema Real D), mentre dal 3 aprile gli schermi digitali 3D diventeranno 14. A metà maggio si aggiungeranno altre 4 sale, e quindi arriveremo a 18 sale attrezzate per la proiezione tridimensionale. L'obbiettivo per adesso è di avere in ogni complesso una o due sale equipaggiate per lo sfruttamento del 3D. Poi staremo a vedere. Se i risultati continueranno a premiare in maniera così forte le sale digitali 3D, potremmo arrivare anche ad una completa trasformazione di tutto il Circuito.
aprile • primissimatrade 7
cinema vs recessione di Marco Spagnoli
Estate, revisione delle windows, tenitura, pirateria: il cinema tiene nonostante la crisi
Il mercato cinematografico italiano e il resto del mondo Paolo Ferrari, Presidente di Warner Bros Entertainment e dell’ANICA
“Mi sono ripromesso di non parlare più del mercato cinematografico estivo. L’allungamento della stagione è, ormai, una questione superata e se non lo si capisce è davvero inutile continuare a fare questo mestiere.” Paolo Ferrari, Presidente di Warner Bros Entertainment e dell’ANICA commenta così la decisione di posizionare l’uscita di Harry Potter e il Principe Mezzo Sangue il prossimo 15 luglio “Le esperienze avute in estate con questa franchise sono state ottime. Il film esce in tutto il mondo in quella data e l’Italia è parte del mondo. O almeno: noi la pensiamo così.” Eppure oltre all’uscita di Harry Potter, soprattutto a luglio, non ci sono tantissimi film: sembra che molti distributori non considerino il mercato italiano in linea con quello del resto del mondo… Credo che un certo ruolo l’abbiano giocato fattori come lo strascico dello sciopero degli sceneggiatori dell’anno scorso e – in parte – anche la crisi che rallenta le produzioni. Del resto non si possono posizionare film che non ci sono. Detto questo, però, io sono convinto che il concetto di allungamento della stagione sia stato acquisito da tutti. O almeno dalla maggioranza dei distributori. Pensa che lo schema delle uscite estive sia già ‘al completo’? Credo di no. Mi auguro che anche altri distributori si facciano coraggio e sfruttino quella grande opportunità rappresentata dall’estate. Come diceva Don Abbondio, però, ‘il coraggio uno non se lo può dare’… Qual è la sua valutazione strutturale del mercato italiano in questo momento? Fino ad oggi il cinema sta tenendo botta alla crisi economica che fa registrare perdite pesanti in altri settori dell’industria. Siamo pochi punti sotto l’anno scorso che a sua volta era qualche punto al di sotto di un’annata record come quella del 2007. La situazione è sopportabile. Nei listini ci sono tantissimi buoni film. Quindi mi auguro che il mercato se ne avvalga pienamente. Qualcuno lamenta che i titoli italiani usciti in questi primi tre mesi non abbiano raggiunto le aspettative… Qualche punta d’eccellenza, forse, avrebbe potuto funzionare meglio. E’ anche vero, però, che tanti film medi hanno avuto dei risultati molto buoni con il nostro cinema
10 aprile • primissimatrade
che conferma la sua quota di mercato intorno al 30%. Nessuna presunta ‘delusione’ da titoli come Ex o Italians? Se incominciamo a lamentarci anche dell’andamento di film che hanno superato i dieci milioni di Euro al botteghino siamo veramente ‘nei guai’! …’delusione’ rispetto le aspettative di alcuni suoi colleghi… Bisogna essere onesti nelle aspettative: questi film hanno ottenuto ottimi risultati e non si può parlare se non in termini positivi delle loro performances al botteghino. Avere delle aspettative eccessive o sovradimensionate risulta essere sempre un po’ pericoloso. Quando un prodotto italiano, una commedia, supera i dieci milioni è obbligatorio dire che è un successo. Non ritiene, però, che ci sia, comunque, un eccessivo affollamento di prodotto italiano tra gennaio e marzo? E’ un tema che fa parte della questione dell’allungamento della stagione. Uscire con troppi film ogni settimana è dannoso per il mercato. Purtroppo ci sono ancora produttori e distributori che considerano conclusa la stagione delle uscite italiane a fine marzo. E’ un modo di pensare vecchio e sbagliato che crea pochi vincitori e tantissimi perdenti. La tenitura resta il nodo centrale del mercato italiano? E’ il problema principale che tutti quanti noi abbiamo. E’ un tema importante, perché allungare la vita dei film almeno di una settimana comporta la concreta possibilità di un migliore risultato finale. Lo smontaggio avviene troppo presto e in maniera, talora, insensata per fare posto anche a titoli che sarebbe meglio non uscissero. Paul Zonderland parla apertamente della presenza di
‘troppi film inutili’ sul mercato italiano… Non spetta a me dare un giudizio sulla qualità di alcuni titoli. Sono, infatti, convinto che se un distributore acquisisce o produce un film è perché, in fondo in fondo, ci ha creduto. Purtroppo, però, talora le migliori intenzioni non si concretizzano in prodotti interessanti e l’Italia, soprattutto, in alcuni periodi dell’anno, soffre per colpa di alcune forzature che lasciano il tempo che trovano, intasando il mercato. Molti degli esercenti farebbero meglio, in molti casi, a chiedere una riduzione di percentuale e andare avanti, anziché immettere un nuovo titolo sul mercato. Cosa pensa dello sviluppo del 3D? Speriamo che non sia una moda effimera e che, invece, rappresenti davvero un nuovo strumento espressivo in grado di sviluppare ancora di più il cinema. Questo è l’anno della svolta e nel 2009 saremo in grado di capire quali siano le reali potenzialità espressive di questo nuovo strumento in virtù dei tanti titoli che saranno presentati in versione tridimensionale. Il loro successo potrebbe determinare un ulteriore sviluppo e un aumento della produzione. Ci auguriamo che il numero delle sale attrezzate aumenti, altrimenti non ci sarà un grande beneficio per il mercato italiano. Come? Attraverso il Virtual Print Fee? Ci sono varie possibilità. Il Virtual Print Fee è una di queste. Gli esercenti devono scegliere la modalità che più si addice loro in questo momento. E’ una questione che è sul tavolo delle associazioni che stanno studiando varie soluzioni e quanto prima, credo, individueranno un punto di accordo. Warner Bros ha già due titoli annunciati: Final Destination 4 alla fine dell’autunno e nel 2010 il nuovo film diretto dal regista di 300 e Watchmen Zack Snyder Guardians of Ga’Hoole… Questi sono i primi due: presto annunceremo altri titoli. Lo stesso Viaggio al Centro della Terra è stato prodotto dalla New Line che è una società della Warner. Parliamo della pirateria… L’Anica nel suo primo incontro con il Ministro Sandro Bondi ha messo come primo punto all’Ordine del giorno la questione della pirateria. Dobbiamo riconoscere che il Ministro ha recepito questa nostra indicazione e ha messo in piedi un tavolo di lavoro sotto l’egida della Presidenza del Consiglio che da poco ha iniziato le consultazioni con le varie parti in causa. Cosa auspica? Mi piace pensare che, come in altri paesi, si raggiunga un accordo con gli Internet Service Provider evitando una situazione di stallo come quella che stiamo vivendo. Se si continua così, infatti, l’interesse alla produzione diminuirà significativamente. La pirateria non è una libertà, ma un cancro che rappresenta il quaranta per cento del nostro business. Cifre ‘assurde’ non solo in tempi di crisi.
Al di là delle soluzioni di carattere legale, crede che la modalità di sfruttamento del prodotto vada rivista? E’ evidente che le windows dovranno essere ridiscusse alla luce dei futuri sviluppi che sarano principalmente determinati dalla crescita della penetrazione di Internet nel nostro paese, crescita che moltiplicherà di conseguenza anche le possibilità di sfruttamento dei film sulla rete. Anche su questo punto, però, la collaborazione con gli ISP sarà determinante. C’è stata una polemica forte che ha coinvolto il Ministro Bondi: è stata scatenata da un articolo di giornale e le sue difese sono state prese sia da Riccardo Tozzi che da Giampaolo Letta. Il problema dei tagli alla cultura, però, rimane… Dobbiamo dare atto al Ministro Bondi che le questioni sollevate nei nostri primi incontri sono state tutte affrontante: Tax Shelter, Tax Credit, pirateria sono argomenti che sono stati seguiti con attenzione. Comprendiamo che la situazione economica è complicata in Italia e all’estero, ma – al tempo stesso – pur non volendo ‘la luna nel pozzo’ desideriamo avere delle certezze. Dobbiamo sapere quale è la nostra quota del FUS e come la possiamo gestire. La congiuntura è difficile, ma abbiamo la speranza di ottenere dal ministro quello che gli abbiamo chiesto. Quando entreranno in vigore Tax Shelter e Tax Credit? Manca solo la pubblicazione del decreto per quanto riguarda la prima parte, già approvata da Bruxelles. Per la parte riguardante il tax credit/shelter esterno per la produzione e l’esercizio ci auguriamo di vederla approvata entro Luglio. Bisognerà poi mettere in pratica questi provvedimenti e valutarne i reali benefici. Uno dei temi affrontati dal Ministro Bondi è quello della promozione del cinema italiano all’estero… L’importante è trovare persone in grado di rappresentare al meglio un mix di capacità imprenditoriali, di conoscenza del mercato e di qualità artistiche. Professionisti che conoscano molto bene il nostro cinema. E’ inutile fare molte manifestazioni che corrono il rischio di essere inutili: bisogna farne poche, ma che lascino il segno. Non bastano le rassegne, e’ opportuno strutturare un lavoro continuativo e coerente per ottenere dei risultati. E’impensabile che il nostro cinema, ad esempio, non venga più distribuito in America Latina, in Spagna e in Germania. Dobbiamo fare un lavoro di riconquista di alcuni territori approfittando dei buoni film che abbiamo prodotto negli ultimi tempi. L’intenzione del Ministro è condivisibile e l’Anica con i suoi associati darà il proprio contributo. Come valuta l’acquisizione delle quote di Cattleya da parte di Universal?
E’ un arricchimento della produzione italiana. Noi siamo stati i primi a credere in questo segmento e Warner ha sempre creduto nella partecipazione attiva ai mercati dei territori dove è presente. L’arrivo di altri soggetti è uno stimolo in più e noi ci auguriamo che il nostro contributo e quello di altre Majors possa dare più respiro al cinema del nostro paese. Parliamo della vostra produzione locale: I Mostri Oggi, Tutta colpa di Giuda di Davide Ferrario e poi il nuovo film di Carlo Verdone. Avete altri progetti? Certamente. Continuiamo come in passato ad esaminare le sceneggiature. Stiamo valutando varie proposte e ci auguriamo di trovare le storie giuste per poter produrre 3 o 4 film all’anno. Anche in estate? Dopo l’esperienza fortunata di Medusa perchè no? Un buon film italiano può funzionare al meglio anche durante la stagione estiva.
Harry Potter e il Principe Mezzo Sangue aprile • primissimatrade 11
cinema vs recessione Marco Cino
di Piero Cinelli
Il cinema? Anticiclico e anticrisi “La nostra Agenzia si occupa di attività promozionali e di attività di co-marketing e il nostro core business è tutto il mondo dell’entertainment. Funzioniamo da ponte tra il mondo dell’intrattenimento: cinema, home video, video game, e il mondo delle aziende e della grande distribuzione.”
Marco Cino Presidente Echo Group
Come giudica, dal suo punto di vista, la situazione attuale del mercato cinematografico? Sebbene in questo momento si stiano riscontrando - soprattutto in alcuni settori specifici – delle grosse difficoltà nella vendita del prodotto, che fatica ad uscire dal punto di vendita, il mercato del cinema, come dimostrano gli incassi, nonostante la recessione che stiamo vivendo, va in controtendenza. Sia perché ha il vantaggio di avere un costo, tutto sommato contenuto, almeno rispetto alle altre forme di intrattenimento, basta pensare al costo dei concerti, giusto per fare un esempio. Sia perché durante le fasi di recessione aumenta il desiderio di evasione, nel senso che è una costante che
quando ci sono dei problemi la gente abbia voglia di distrarsi, di passare qualche ora in maniera rilassata. Ed il cinema risponde perfettamente a queste esigenze, e pertanto rimane la forma di intrattenimento preferita dagli italiani, con tanto di dati che lo dimostrano. La crisi dell’economia nazionale e globale ha portato qualche cambiamento nelle vostre strategie? Stiamo suggerendo alle aziende che stanno attraversando delle difficoltà nel vendere i propri prodotti o servizi, di concentrarsi su delle forme promozionali che stimolino il cosidetto sell out, sviluppando delle azioni dirette all’interno dei loro store o direttamente legate al prodotto, e che abbiano comunque l’entertainment come ‘cuore’. Facciamo qualche esempio pratico: l’omaggio di un biglietto cinematografico, o di un dvd, un videogame, oppure il download gratuito di un pezzo musicale, utilizzati come forma di promozione, costituiscono delle offerte estremamente valide, a costi molto
più contenuti rispetto ad un investimento pubblicitario tradizionale. Uno dei grossi vantaggi di queste forme di promozione diretta è che sono in grado di essere misurate immediatamente. Ad esempio, se faccio una promozione legata all’omaggio di un biglietto cinematografico per una settimana, quella successiva sono già in grado di capire che tipo di apporto questa promozione mi ha portato, e di conseguenza verificare, in maniera precisa, la variazione che c’è stata. Questo è ovviamente applicabile a beni di largo consumo, non su quelli durevoli: nessuno acquisterebbe un’autovettura perché gli viene omaggiato un dvd. Queste attività funzionano molto bene sui mercati alimentare e dell’ abbigliamento, dove le promozioni che abbiamo effettuato si sono rivelate un forte valore aggiunto. Nel momento in cui c’è crisi dei consumi occorre ideare dei valori supplementari per stimolare la ripresa. Quindi il cinema può diventare uno strumento anticrisi? Nei momenti di crisi le aziende tendono a tagliare i budget di comunicazione. Ma visti i costi rilevanti e difficilmente rilevabili della pubblicità classica, aumenta l’interesse verso le promozioni, che hanno dei costi molto più contenuti e dei risultati non meno validi. Oltre ad essere immediatamente misurabili. Ed una promozione legata al mondo del cinema offre molto di più rispetto a qualsiasi altro settore. Perché il cinema viene percepito in modo piacevole, come un momento di svago. Noi cerchiamo di mettere le aziende nelle condizioni di sviluppare delle
promozioni legate al mondo dell’intrattenimento. Può farci qualche esempio? Supponiamo che un nostro cliente sia una ditta che lavora nel mondo dell’abbigliamento, che è uno di quelli che sta soffrendo maggiormente. Noi facciamo una promozione del tipo: acquista adesso perché se lo fai ricevi in omaggio un biglietto per andare al cinema. Questa proposta in genere viene percepita dal consumatore come una forma di risparmio, o comunque un valore aggiunto. Anche se è limitato nel tempo perché come tutte le promozioni ha un inizio e una fine, funge però da leva per far vendere quel prodotto. A quali film state lavorando? Noi lavoriamo direttamente con le varie case cinematografiche, quindi attraverso i loro titoli individuiamo gli articoli sui quali possiamo operare. Per fare un esempio adesso stiamo lavorando su Mostri contro Alieni, film sul quale abbiamo pensato e applicato una serie di strategie che ci auguriamo porteranno al film un numero maggiore di spettatori. Stiamo lavorando inoltre su Transformers: la vendetta del caduto e su G. J. Joe, due film che escono in estate e stiamo creando delle partnership con realtà terze. Guardando più avanti stiamo studiando promozioni per il film di Natale della Disney, La Principessa e la Rana. Dato che le aziende pianificano a lungo termine, con dei budget definiti, sembrano operazioni molto in là nel tempo ma in realtà siamo già un po’ in ritardo. Serve un anticipo di un anno, a volte un anno e mezzo, per potere pianificare strategie funzionali.
cinema vs recessione Marina Marzotto
di Piero Cinelli
Maggiori opportunità Il cinema è un settore anomalo rispetto agli altri settori merceologici, con una tendenza anticiclica. Pertanto storicamente in periodi di crisi la gente va più spesso al cinema, perché rappresenta una serata di svago ad un prezzo molto ragionevole. Pertanto è un mercato che in questo momento offre delle ottime prospettive. Noi lo stiamo avvertendo, e dall’inizio dell’anno abbiamo acquisito diversi nuovi clienti. La nostra attività è legata al mondo del cinema, Marina Marzotto, Amministratore Delegato Propaganda Gem
nel settore del product placement: siamo uno strumento di comunicazione in grande crescita, legato ad un settore in controtendenza quindi non colpito dalla crisi. Non bisogna farsi coinvolgere mentalmente dall’idea della crisi, ma guardare concretamente alla realtà ed alle oppiortunità e magari investire ed essere anche un po’ più aggressivi sul mercato.
Quindi il cinema può rappresentare una grande opportunità? Sono abbastanza d’accordo con chi sostiene che la crisi rafforza il cinema. Questo, ovviamente, è il mio punto di vista. Non ci sono tante forme di intrattenimento che con dieci euro ti danno la visione di un film e magari una bibita o un pop corn. Il cinema è una specie di divertimento low cost. Non voglio offendere nessuno con questo paragone, anche perché conosco il livello di investimenti che è stato fatto nell’esercizio, ma non c’è nessuna forma di entertainment più a basso costo del cinema e credo che sotto il profilo dei consumi il paragone possa funzionare. L’Associazione Low Cost ha fatto una stima in questi giorni e si aspetta un incremento del 20% nel 2009, Quindi, in teoria, dovrebbe aumentare anche l’audience del cinema. Bisogna però che gli operatori abbiano la capacità e la prontezza di approfittarne e di comunicare che non c’è altra forma di intrattenimento, oltretutto di alta qualità, sia artistica che tecnologica, a prezzo più competitivo. Si può scegliere quello che si vuole: dal cinema d’autore, al blockbuster, al cartone animato, ma la spesa non cambia. Ho notato ad esempio, come sempre più spesso le feste dei
14 aprile • primissimatrade
compleanno dei più piccoli, si fanno invitando tutti i bambini al cinema, invece delle festine con gli animatori. Anche questo è un segnale. Ma la differenza la possono fare solo gli imprenditori del settore: se decideranno di rilanciare o di stare a guardare. Quindi possiamo aspettarci un rafforzamento del cinema? Io credo ci sarà una grande rivalutazione, questo dipende anche da che tipo di prodotto uscirà. Ma i segnali ci sono. Tra l’altro con le analisi di mercato, che facciamo regolarmente su tutti i film per cui lavoriamo, con delle interviste all’uscita della sala, abbiamo notato che nel pubblico sono ricomparsi i cosiddetti ‘giovani-adulti’ quella fascia di età compresa tra 25/45 anni, prediletta dalle agenzia pubblicitarie, e importantissima per i trend non solo dei consumi ma anche delle opinioni. E non solo sono ricomparsi, ma rappresentano la fetta maggiore del pubblico. Anche per film tipo Come tu mi vuoi che sono sostanzialmente indirizzati solo agli adolescenti. Di cosa vi state occupando in questo momento? Stiamo lavorando su molti fronti. Ci stiamo occupando del set ita-
liano di “New Moon”, il seguito di “Twilight”, che sarà in parte girato in Italia, poi abbiamo una serie di film italiani in preparazione molto interessanti. In questi giorni c’è in partenza “Oggi sposi” di Luca Lucini con il quale collaboriamo fin dal suo primo film. E inoltre “Io, Loro e Lara” il nuovo film di Carlo Verdone che sarà interamente prodotto da Warner Italia. Poi abbiamo una serie di eventi che sponsorizziamo attraverso i nostri clienti, dai film in uscita, all’ organizzazione e la collaborazione ad alcuni Premi, alla partecipazione ai vari Festival. Sempre partendo dal nostro core business
che è il product placement, ed in particolare il product placement dei film che si girano in Italia. Insomma è un momento positivo per il nostro settore, perché siamo meno cari della pubblicità classica, siamo agganciati ad un mercato tendenzialmente in crescita mentre gli altri sono in flessione. Abbiamo un programma di marketing abbastanza aggressivo in questo periodo, perché pensiamo che sia la strategia giusta per fare conoscere il nostro lavoro, ed i vantaggi che offre soprattutto in un momento come questo. Twilight
WARNER BROS. PICTURES presenta una produzione ROSSOFUOCO
FABIO TROIANO
KASIA SMUTNIAK GIANLUCA GOBBI
E CON LA PARTECIPAZIONE AMICHEVOLE DI
LUCIANA LITTIZZETTO
UN FILM DI
DAVIDE FERRARIO
TUTTA COLPA GIUDA
DI
una commedia con musica WARNER BROS. PICTURES PRESENTA UNA PRODUZIONE ROSSOFUOCO TUTTA COLPA DI GIUDA UN FILM DI DAVIDE FERRARIO KASIA SMUTNIAK FABIO TROIANO GIANLUCA GOBBI CRISTIANO GODANO FRANCESCO SIGNA PAOLO CIARCHI CON LA PARTECIPAZIONE AMICHEVOLE DI LUCIANA LITTIZZETTO SOUND DESIGNER VITO MARTINELLI MUSICA ORIGINALE MARLENE KUNTZ CECCO FABIO BAROVERO COREOGRAFIE LAURA MAZZA COSTUMI PAOLA RONCO PRODUTTORE ESECUTIVO LADIS ZANINI SCENOGRAFIA FRANCESCA BOCCA FOTOGRAFIA DANTE CECCHIN MONTAGGIO CLAUDIO CORMIO SCRITTO PRODOTTO E DIRETTO DA DAVIDE FERRARIO
www.mymovies.it/tuttacolpadigiuda
DAL 10 APRILE AL CINEMA
cinema vs recessione di Piero Cinelli
Chi gratta alla Concession, vince “Siamo in una congiuntura globale che ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie, rendendola più attenta e ponderata. Un fatto che, nella negatività della situazione, rappresenta in un certo qual modo il ridimensionamento di un trend che con l’avvento dell’euro era uscito un pò di controllo. La situazione attuale invece ci riporta ad un’attenzione maggiore del consumatore nei confronti di tutti i tipi di acquisti.” Nonostante la crisi generale dei consumi, il cinema regge molto bene in Italia, e cresce negli Stati Uniti...
Egidio D’Incà, Fun Food Italia
“Come mai il cinema in questo contesto di crisi economica non solo regge, ma acquista punti rispetto ad altre realtà? Semplicemente perché è la più economica forma di intrattenimento. Ma se il costo del biglietto si va a sommare ad un costo complessivo della serata fortemente incrementato dai costi degli altri servizi proposti, allora la percezione cambia. Pertanto, a mio parere, le proposte all’interno della sala devono essere omogenee, non sbilanciate, altrimenti si scontrano e creano un effetto negativo.” Quindi quali sono i consigli per gli esercenti?
www.funfooditalia.com
16 aprile • primissimatrade
“Partendo dal principio sacrosanto che il cliente è un patrimonio da salvaguardare, la prima cosa, a mio avviso, su cui l’esercizio deve puntare è la qualità del prodotto, perché a maggior ragione in queste circostanze è importante pensare al nostro consumatore in termini di qualità: una qualità adeguata al prezzo che gli chiediamo. Questa è la filosofia del nostro gruppo a partire da Fun Food che da tempo porta avanti questo concetto, alle altre aziende che recentemente si sono unite in questo progetto di collaborazione per offrire una proposta articolata e collaudata per le Concession Stand, come tra l’altro abbiamo avuto occasione di mostrare, per gli esercenti che vi hanno partecipato, alle Giornate Professionali del Cinema di Sorrento. Aziende importanti che condividono la nostra filosofia di ‘prodotti di qualità che diano una piena giustificazione al prezzo richiesto per quel tipo di prodotto’, come Motta con le sue proposte orientate espressamente al target cinema, con prodotti e strategie ad hoc, Pago che ha rappresentato la novità di un prodotto di grande qualità che si presta ad essere servito velocemente, San Pellegrino, che ha rivoluzionato il consumo con l’introduzione della bottiglia da 75 cl., Gate & Gate che con i
menù dinamici ed i combo ha vivacizzato il mercato. Quindi il concetto della qualità è basilare, e gli esercenti che ci hanno dato ascolto hanno già sposato questa filosofia.” E cosa altro si può fare? “L’altra cosa su cui a mio avviso bisognerebbe lavorare sono i prezzi. E qui le forme possono essere diverse, anche perché stiamo parlando di realtà non omogenee, alcune che mascherano l’incapacità nell’organizzazione delle vendite con dei prezzi che spesso sfiorano l’esagerazione, altre più equilibrate ed organizzate. Diciamo che tutte devono fare i conti con una maggiore maturità del consumatore, la chiamerei così perchè ad una minore disponibilità corrisponde una maggiore consapevolezza sulle spese. E sono convinto che questa nuova realtà andrà a premiare chi è più attento a questo tipo di politica. In quest’ottica stiamo preparando, in collaborazione con Gate & Gate, una proposta che ci auguriamo riesca a sollecitare il mercato. Una proposta che a breve cominciamo a testare, per poi proporla inizialmente al circuito dei menu dinamici, e poi anche all’esterno, su un valore aggiunto che soprattutto in questi momenti particolari il consumatore italiano ha sempre mostrato di apprezzare: un ‘gratta e vinci’ riservato ai prodotti della Concession. Questa iniziativa verrà collocata, tramite delle apposite schede, all’interno di un Combo e, a nostro parere, se verrà gestita, come l’andremo a proporre, in maniera intelligente e non esagerando coi costi - dando la possibilità di ricevere un premio legato a questa piccola scommessa - è destinata a vivacizzare il mondo delle concession, anche in questo periodo non particolarmente brillante. Oltretutto rendendo il consumatore maggiormente partecipe e protagonista della Concession. Bisogna sviluppare delle strategie che non devono rappresentare un disconoscimento dei listini, altrimenti sarebbe un controsenso rispetto al passato, ma che devono essere in grado di creare qualche beneficio: o integrando il costo di un prodotto con dei piccoli benefit, creando, in termini di combinazione, uno sconto mascherato, oppure attraverso delle gratificazioni che possono essere rappresentate dai nostri ‘gratta e vinci’.”
intervista di Marco Spagnoli
Almòdovar, Verdone e Sherlock Holmes nel listino Warner “Siamo in una congiuntura globale che ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie, rendendola più attenta e ponderata. Un fatto che, nella negatività della situazione, rappresenta in un certo qual modo il ridimensionamento di un trend che con l’avvento dell’euro era uscito un pò di controllo. La situazione attuale invece ci riporta ad un’attenzione maggiore del consumatore nei confronti di tutti i tipi di acquisti.”
Nicola Maccanico Vice Direttore Generale Warner Bros. Italia
“Il 27 marzo uscirà I Mostri Oggi. Un film che siamo particolarmente contenti di portare al pubblico, perché ha la legittima ambizione di proseguire la più nobile tradizione della commedia italiana: quella che fa ridere, che fa pensare e che, soprattutto, è in grado di rappresentare in maniera ironica e intelligente i vizi degli Italiani. Nicola Maccanico, Vicedirettore Generale di Warner Bros è orgoglioso di presentare un line up di titoli che nasce dalla capacità di mescolare i grandi film prodotti dalla casa madre di Burbank alle produzioni sviluppate localmente in Italia, ma anche nel resto d’Europa come Los Abrazos Rotos di Pedro Almòdovar con Penelope Cruz reduce
di Giorgio Panariello, per seguire le orme di due ‘Mostri Sacri’ come Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi ci sono voluti sei interpreti altrettanto notevoli come lo stesso Panariello, Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli e Angela Finocchiaro. Il pubblico apprezzerà molto la grande capacità di trasformazione di questi interpreti che in ogni episodio cambiano personaggio. Siamo quindi molto soddisfatti di potere presentare al mercato una commedia popolare, ma anche di grande qualità, in grado di conquistare il Box Office. A seguire arriverà un’altra produzione italiana: Tutta colpa di Giuda di Davide Ferrario in uscita per Pasqua il
dall’Oscar, che uscirà da noi il 2 ottobre. Il film con il più alto budget mai realizzato dal regista spagnolo e costato dodici milioni di Euro.
10 aprile. E’ una commedia con musica molto brillante diretta da un regista italiano che ha già dimostrato di essere in grado di raccontare storie originali. Il concept è quello di un’autrice teatrale interpretata da Kasia Smutniak che va in un carcere dove il direttore è Fabio Troiano per mettere in scena un musical ispirato alla passione di Cristo e si trova dinanzi un problema apparentemente insuperabile: nessuno vuole recitare nel ruolo di Giuda.
I Mostri Oggi
Come sarà, quindi, I Mostri Oggi? Un ottimo film, sia per la qualità visiva che per la cura riservata a tutti gli aspetti della produzione. A partire da un cast straordinario, dove, per parafrasare una battuta
aprile • primissimatrade 17
Tutta colpa di Giuda Girato nel carcere delle Vallette a Torino, è un film che ha anche una forte valenza artistica, con dei momenti pop e delle notevolissime contaminazioni tra la realtà e la finzione. Nel film si parla anche di religione: un tema trattato come molta delicatezza e rispetto. Come proseguono le vostre uscite fino all’estate? Il 24 aprile sarà nelle sale Rocknrolla diretto da Guy Ritchie e presentato con successo al Festival di Roma. A maggio Zac Efron arriverà con 17 Again - Ritorno al Liceo e le sue fans lo riconosceranno in un contesto molto divertente dove questo attore di così grande interesse soprattutto per il pubblico femminile confermerà il suo fascino. A giugno uscirà l’esilarante commedia intitolata Hangover diretta da Todd Philips, il talentuoso regista di Starsky & Hutch e di Road Trip: la storia è quella di un gruppo di amici che si sveglia a Las Vegas all’indomani di un addio al celibato. Oltre a trovare nella loro camera d’albergo distrutta una tigre, un bambino e altri elementi che nessuno ricorda come siano arrivati nella stanza, questo gruppo assortito si accorge di un problema ben peggiore: lo sposo è sparito. Da notare che nel trailer c’è un cameo estremamente autoironico di Mike Tyson che ben rappresenta il mood di un film da cui ci aspettiamo molto. A fine giugno un’altra commedia molto divertente con protagonista l’affascinante coppia composta da Matthew McCounaghey e Jennifer Garner in La rivolta delle Ex. Nel cast c’è da annoverare la presenza di Michael Douglas. Il 15 luglio uscirà Harry Potter e il Principe Mezzo Sangue: un film straordinario in cui amore ed introspezione conducono il giovane mago ad un viaggio verso le radici del Male.
Los Abrazos Rotos
18 aprile • primissimatrade
Quando arriveranno gli altri due capitoli nei cinema? Novembre del 2010 e a luglio del 2011. Anche in questo caso noi usciremo day and date per seguire da vicino e in contemporanea con il resto del mondo questo fenomeno globale. Quali sono i titoli principali della seconda parte dell’anno? Orphan un thriller prodotto da Joel Silver e con la regia di Jaume Collet Serra. Un film di genere di grande paura ed emozioni forti, con un interessante finale a sorpresa. The Informant di Steven Soderbergh con Matt Damon nei panni di un informatore sui generis, con sullo sfondo un tema molto attuale nell’amministrazione americana: le lobby private e il loro rapporto con la politica. Una sorta di Insider, diretto, però, con piglio profondamente ironico e dissacrante. A seguire Where the wild things are di Spike Jonze, celebre regista di Essere John Malkovich, tratto da un libro molto popolare nei paesi anglosassoni. Una pellicola ambiziosa, perché intende guardare sia al mondo dei più piccoli che a quello degli adulti. Poi ci sarà un sequel: Cani & Gatti – La rivincita di Kitty che posizioneremo alla fine di novembre. Una storia molto divertente per un family movie dalle grandi potenzialità. Dominic Sena regista di Codice Swordfish e Fuori in Sessanta Secondi dirige Incubo Bianco un thriller ambientato al Polo Sud che uscirà il 4 dicembre. Il 25 dicembre sarà invece la volta di Sherlock Holmes in cui Guy Ritchie dirige Robert Downey Jr. e Jude Law in una rilettura del personaggio creato da Artur Conan Doyle. Non mancheranno le capacità riflessive di Holmes, il suo rapporto ironico e divertente con Watson, ma la storia si inserisce nel contesto del cinema contemporaneo, pieno d’azione, ritmo e con fantastici effetti speciali. Ci saranno, poi, i film di Silvio Soldini e di Carlo Verdone? In riferimento a Soldini, stiamo lavorando per definire gli ultimi dettagli dell’accordo. Con Giorni e Nuvole abbiamo conquistato un ottimo risultato ed è stata un’esperienza entusiasmante che saremmo molto felici di poter ripetere. Per quanto concerne Verdone e il suo Io Loro e Lara è invece tutto già definito ed abbiamo anche la data: sarà nei cinema l’8 gennaio 2010.
Lauren Shuler Donner
di Marco Spagnoli
Tempo da lupi: X – Men Origins: Wolverine Negli ultimi due decenni, Lauren Shuler Donner è diventata una delle più versatili e di maggior successo produttrici di Hollywood. La sua abilità come produttore ha permesso di diventare partner di registi come Nora Ephron, Oliver Stone, Bryan Singer, Joel Schumacher, John Hughes e Brett Ratner. Ad oggi, i suoi film hanno incassato più di due miliardi di dollari in tutto il mondo. Nel Lauren Shuler Donner
2000, Shuler Donner ha prodotto X-Men, seguito nel 2003 da X2 e nel 2006 da X3. Tra i titoli prodotti in passato Shuler Donner ha realizzato Ladyhawke e Free Willy. Per quello che riguarda il mondo dei supereroi ha realizzato anche Constantine con Keanu Reeves per il quale sta preparando un sequel.
Il nuovo film della saga degli X men diretto da Gavin Hood, regista di Rendition ed interpretato da Hugh Jackman, Wolverine uscirà in Italia il 1° maggio in day and date con il resto del mondo e sarà distribuito da 20Th Century Fox. Nel 2011, poi, se tutto dovesse filare liscio, dovrebbe arrivare il film dedicato al personaggio di Magneto. Questo è il quarto film della serie degli X men: a quasi dieci anni dal primo capitolo le cose sono diventate più facili o più complicate? Da un certo punto di vista tutto è diventato più semplice, perché conosciamo la franchise e sappiamo che cosa attenderci. Da un altro, però, il desiderio di fare meglio e di più rende sempre una sfida estremamente complessa affrontare un film di questa saga. Si è parlato di una lavorazione molto complicata… E’ inevitabile: progetti così complessi da realizzare possono essere pianificati con grande anticipo, ma – alla fine – richiederanno sempre degli sforzi in più e presenteranno comunque delle difficoltà notevoli da superare. Per un film del genere non può andare tutto liscio. In più io sono convinta che le discussioni, in un certo senso, facciano bene all’ele-
mento creativo, per trovare soluzioni adeguate alle problematiche che si presentano. Detto questo ho avuto delle litigate, praticamente, con tutti i registi con i quali ho lavorato e non solo con quelli che a diverso titolo si sono occupati della saga di X Men. Abbiamo poi voluto aggiungere delle riprese e abbiamo dovuto attendere che sia Hugh Jackman che Ryan Reynolds si liberassero dai rispettivi impegni. Qual è il nodo centrale di una produzione come X Men e Wolverine? Per noi la cosa più importante resta la definizione di tutti i personaggi dal punto di vista psicologico senza tralasciare nulla. Oggi, gli attori possono, in un certo senso, rilassarsi, perché oltre a conoscere bene il mondo del fumetto noi siamo stati in grado di spiegare bene al pubblico quale il mondo dei loro personaggi e su quale sfondo si muovono. Oggi conosciamo bene il loro mondo, quali sono gli ideali per cui questi personaggi combattono e abbiamo contingentato l’utilizzo degli effetti speciali legandoli quasi esclusivamente all’utilizzo dei superpoteri. Va anche detto, però, che la competizione non è solo con noi stessi, ma anche con gli altri film dei supereroi che hanno innalzato la loro qualità in
maniera estremamente notevole. In questo senso è molto importante la collaborazione con la Marvel la loro approvazione della sceneggiatura finale nel senso che questa deve riflettere realmente le possibilità offerte dal budget. Parliamo di questa idea delle ‘Origini degli X men’? Nei film abbiamo visto dei velocissimi flash su cosa ha portato i nostri protagonisti a diventare così come li conosciamo. In questa serie di prequel esploriamo il loro passato. Nel caso di Wolverine cerchiamo di capire da dove gli è derivata la sua
natura animalesca e il suo desiderio peculiare di combattere. Intendiamo proseguire in questa direzione. Con Magneto? E’ una possibilità che stiamo definendo. L’idea è questa, ma – al momento – fino all’uscita di Wolverine tutto resterà in sospeso, perché abbiamo anche altre ipotesi che dobbiamo esplorare. Per Magneto abbiamo già una sceneggiatura, mentre non l’abbiamo per un altro possibile film legato sempre alla saga degli X Men. X-men
aprile • primissimatrade 19
Il Codice di Ron Howard
di Marco Spagnoli
LA TRAMA DEL Film
Angeli & Demoni Arriverà nelle sale il prossimo 13 maggio, dopo un’anteprima mondiale a Roma, probabilmente, il 4 maggio, Angeli & Demoni, prequel letterario diventato cinematograficamente il seguito del fortunatissimo Il Codice da Vinci che uscito tre anni fa ha incassato 760 Milioni di dollari in tutto il mondo di cui, 217 solo negli Stati Uniti e – in Italia – ha superato abbondantemente i 30 milioni di Euro al botteghino.
D
iretto ancora una volta da Ron Howard ed interpretato da Tom Hanks al fianco di Ayelet Zurer (Vantage Point), Ewan McGregor, Stellan Skarsgaard, Armin Mueller-Stahl e il ‘nostro’ Pierfrancesco Favino, Angeli & Demoni è ambientato tra Roma, il Vaticano e il Cern di Ginevra. Rispetto al footage presentato tre anni fa per promuovere Il Codice Da Vinci, quello di Angeli & Demoni si presenta in modo meno letterario e più cinematografico: un thriller puro, ambientato in locations magnifiche. Un ottimo ritmo estremamente coinvolgente sembra caratterizzare una trama d’azione portata sullo schermo da attori carismatici. Messe da parte le polemiche religiose riguardo ai templari, alle critiche verso l’Opus Dei e al processo per il presunto plagio da parte del suo autore Dan Brown, Angeli & Demoni si propone al pubblico in maniera molto più ‘facile’, ma non meno interessante, raccontando una storia che, a detta del cast e del regista, soprattutto sul finale si discosterebbe in maniera signi-
ficativa dal romanzo che l’ha ispirata, grazie alla sceneggiatura scritta da David Koepp e Akiva Goldsman. Tom Hanks riprende il ruolo del Professor Robert Langdon chiamato a Roma dal Vaticano dopo che il Papa sarebbe stato ucciso da una setta segreta detta degli ‘Illuminati’il cui obiettivo è quello di distruggere il suo nemico ‘millenario’ ovvero la Chiesa Cattolica. Quella di Langdon è una corsa contro il tempo e ad aiutarlo c’è l’enigmatica scienziata italiana Vittoria Vetra interpretata dalla star israeliana Ayelet Zurer, molto apprezzata, due anni fa dal pubblico dell’allora Festa del Cinema di Roma per la sua interpretazione in Fugitive Pieces di Jeremy Podeswa seguita da quella della sexy terrorista di Vantage Point – Prospettive di un delitto. Nel libro come nel film, la specializzazione di Langdon nello studio dei simboli è quella che serve per comprendere i significati nascosti nelle opere di Gian Lorenzo Bernini e negli scritti di Galileo Galilei. Ewan McGregor interpreta il Camerlengo, ovvero il braccio destro
20 novembre • primissimatrade
del defunto Papa che ‘governa’ fino all’elezione del nuovo pontefice. L’attore scozzese è coadiuvato nella sua interpretazione dal rapporto con lo ieratico attore tedesco Armin-Mueller Stahl che porta sullo schermo il Cardinale Strauss. Il veterano interprete scandinavo Stellan Skarsgaard apprezzato recentemente anche per le sue altrimenti insospettabili doti canore in Mamma Mia! recita nel ruolo del Comandante principale delle Guardie Svizzere, Richter che se la dovrà vedere con il rapimento dei quattro cardinali considerati papabili e una bomba a tempo nascosta all’interno della Basilica di San Pietro. A capo dell’indagine in una dinamica corsa contro il tempo fatta di indizi, enigmi e decodificazione di tracce nascoste nella polvere dei secoli, Pierfrancesco Favino, al suo terzo ruolo in un blockbuster hollywoodiano dopo Una notte al Museo e Le Cronache di Narnia: il principe Caspian. L’attore romano porta sullo schermo Ernesto Olivetti, l’ispettore della gendarmeria della Santa Sede responsabile della
Angeli e Demoni (Angels & Demons, Usa, 2009) Regia di Ron Howard con Tom Hanks, Ewan McGregor, Ayelet Zurer, Stellan Skarsgård, Curt Lowens, Pierfrancesco Favino 140’, Sony Pictures, thriller Il professor Langdon è alle prese con l'indagine su un misterioso ed efferato omicidio che sembra essere collegato agli Illuminati, un'antica setta di scienziati che in secoli oscuri furono perseguitati dalla chiesa cattolica. Langdon e la sua assistente seguiranno una scia di indizi risalenti a quattrocento anni prima, composti da simboli antichi, che rappresentano l’unica speranza per cercare di scoprire la verità. sicurezza all’interno della Città del Vaticano. Brillante e coinvolgente, Angeli & Demoni si presenta come un film altrettanto importante quanto Il Codice Da Vinci e, probabilmente, non meno scandaloso per il suo raccontare in maniera poco ortodossa le gerarchie vaticane. Trainato da una grandissima riconoscibilità, il film dovrebbe riuscire a doppiare il successo di Il Codice da Vinci per il suo essere immediatamente più comprensibile e non meno affascinante del fortunatissimo originale. Il marchio di fabbrica del talento di Ron Howard, reduce dal successo di critica di Frost contro Nixon potrebbe, da quanto abbiamo visto, riuscire a proporre al pubblico un film più maturo e riuscito rispetto al primo capitolo della saga di Robert Langdon.
Le parole che non ti ho detto
Questione di cuore Alla sua seconda produzione da parte di Cattleya, la regista romana Francesca Archibugi dirige un film sorprendente, che racconta l’insolito incontro tra due persone relativamente ordinarie, che non hanno niente in comune. Una pellicola estremamente interessante, destinata a sollevare una serie di riflessioni, derivate dalle scelte e dalla grande forza interiore dei suoi protagonisti.
D
istribuito da 01, Questione di cuore, è una straordinaria prova di attori, con un Kim Rossi Stuart da David di Donatello, ed un memorabile Antonio Albanese. Il film racconta la strana storia di un meccanico e di uno sceneggiatore finiti, la stessa notte, in sala di rianimazione per gravi problemi di cuore. Il loro incontro forzato dal destino e amplificato dalla noia e dal vuoto circostante, getta il seme per la nascita di un’amicizia, resa possibile se non addirittura necessaria da una solitudine che trascende i ‘problemi di cuore’. Francesca Archibugi evita di realizzare un film sulla malattia e tantomeno sulle problematiche ad essa connesse. Questione di Cuore è, semmai, una pellicola dalla forte matrice esistenziale che affonda le sue radici in una solida romanità tutt’altro che banale o scontata. Lo sceneggiatore, infatti, si trasferisce a casa del carrozziere, venendo
in contatto con la sua famiglia, e con la moglie, interpretata da una eccellente Micaela Ramazzotti che mostra non solo tutto il suo talento, ma anche una dignità post popolana, toccante quanto seducente. Un inno alla vita, ma al tempo stesso una riflessione a trecentosessanta gradi sul nostro presente problematico, affrontato da due personaggi densi di contraddizioni e, paradossalmente, molto più simili di quanto possa sembrare all’inizio. Da notare i cameo di Paolo Sorrentino, Stefania Sndrelli, Daniele Luchetti, Paolo Virzì nei ruoli di loro stessi che vanno a trovare lo sceneggiatore malato. Esilarante il breve duetto autoironico di Carlo Verdone con Albanese: il grande attore e regista parla di malattia e medicina con lo stile e la verve che contraddistinguono i suoi monologhi più straordinari e originali.
di Marco Spagnoli
LA TRAMA DEL Film Questione di cuore (Italia, 2009) Regia di Francesca Archibugi con Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Francesca Inaudi, Chiara Noschese 100’, 01 Distribution, drammatico/ commedia Le vite di due quarantenni, s’intrecciano per un tragico caso. Alberto, lo sceneggiatore, è fidanzato ma non lo sarà per molto. Angelo, il bel carrozziere, è sposato e ha due figli più un terzo in arrivo. Colpiti da un infarto nella stessa notte, i due si conoscono in ospedale e mescoleranno i loro mondi, in quel momento di fragilità. Ne nascerà un’amicizia, e una promessa, che cambierà per sempre la vita di entrambi e delle loro famiglie.
di Marco Spagnoli
LA TRAMA DEL Film Earth - La nostra terra (Earth, UK/Germania/Usa, 2007) Regia di Alastair Fothergill e Mark Linfield 96’, Walt Disney, documentario Disneynature è una nuova divisione della Walt Disney Pictures che si occupa di finanziare e produrre documentari. Earth - La nostra Terra è un ritratto del nostro pianeta, che rivela le sue meraviglie naturali come non erano mai state presentate prima d’ora. In un momento in cui tutti stiamo diventando sempre più coscienti del fragile stato del pianeta che chiamiamo casa. Earth è il film più attuale che possa esistere.
22 aprile • primissimatrade
Earth - La nostra terra Uscirà in occasione del giorno della Terra il prossimo 22 aprile, Earth il primo documentario lanciato sotto l’egida della nuova etichetta DisneyNature che intende ripercorrere gli enormi successi in questo campo portati avanti dalla Disney nel corso degli anni. Uno stile unico ed estremamente originale quello sviluppato in passato che ha consentito alla casa di produzione di vincere diversi Oscar e che oggi viene adattato ai nostri tempi con ripresi mozzafiato e di rara commozione e bellezza, rese ancora più affascinanti e qualitativamente strepitose grazie alla tecnologia digitale e all’HD. Diretto dai documentaristi Alastair Fothergill e da Mark Linfield ci sono voluti cinque anni di produzione per realizzare Earth girato in duecento locations divise in ventisei nazioni da quaranta troupe specializzate che hanno girato materiale per circa mille ore, con duecentocinquanta giorni di straordinarie riprese aeree. Earth è un documentario commovente che parla del nostro pianeta e per farlo segue tre famiglie diverse di suoi abitanti. Ripresa dallo spazio, la Terra appare splendida e man mano che la macchina da presa si avvicina al circolo polare artico, ci commuoviamo anco-
ra di più nello scoprire le difficoltà e le storie meravigliose che questo pianeta ci racconta. Osserviamo una famiglia di orsi polari che combatte per nutrire i propri neonati, mentre il sole scioglie il ghiaccio sotto le loro zampe. Ci stupiamo alla determinazione di una madre elefante mentre guida il suo piccolo cucciolo in un viaggio infinito attraverso il deserto del Kalahari in cerca di acqua. Infine, vediamo una balena megattera e il suo piccolo mentre affrontano la migrazione più lunga di ogni mammifero marino, quattromila chilometri dai tropici all’Antartico in cerca di cibo. Le vite di tutti gli animali nel nostro pianeta sono dominate dal percorso annuale del sole a nord e sud. Le sfide delle nostre tre star principali sono ambientate in una storia globale ed epica di cambiamenti stagionali, con una minaccia crescente a causa del riscaldamento globale. Un documentario visivamente travolgente ed emotivamente estremamente forte e toccante.
New York – Roma - solo andata
di Piero Cinelli
Duplicity Dopo il tetro e impegnato Michael Clayton, il regista Tony Gilroy già sceneggiatore della trilogia di Jason Bourne, dirige Duplicity che vede riunita la coppia di Closer, Clive Owen – Julia Roberts in un elegante thriller a sfondo giallo - rosa. Nel centro del mirino ancora una volta le Corporation e il loro mondo in crisi e senza regole che Gilroy racconta in maniera più satirica che politicamente e socialmente rilevante come nel suo predecessore. La storia è quella di due agenti segreti che si incontrano casualmente a New York dopo che entrambi hanno lasciato le rispettive agenzie. Lui è un ex operativo dell’MI-5 britannico lei della CIA. L’ultima volta che si erano visti, lei aveva lasciato lui in una stanza d’albergo di Dubai, nudo, drogato e deprivato dei codici segreti dell’aviazione egiziana. Adesso devono lavorare insieme in un’operazione di spionaggio industriale dove - e come potrebbe essere diversamente? - non ci si può fidare di nessuno. La posta in palio non è la salvezza del mondo occidentale, bensì diversi milioni di dollari derivati dalla vendita di una lozione dalle ancora misteriose capacità curative. Divertente e sensuale, Duplicity è fondato su una struttura narrativa interessante che se da un lato avanza velocemente, dall’altro propone
una serie di flashback in grado di svelare progressivamente la vera natura del rapporto tra l’uomo e la donna e l’entourage fatto di ex spie, che hanno deciso ‘di fare i soldi’ nel settore privato. Lungo oltre due ore e strutturalmente complesso, il film risulta, forse, essere troppo raffinato per il vasto pubblico, ma di sicuro interesse per uno spettatore alla ricerca di un cinema intelligente e più sofisticato, in grado, soprattutto, di non duplicare le solite storie fatte di colpi di scena, talvolta piuttosto abusati. Ambientato in locations esotiche da Roma a Miami, dalle Bahamas a Dubai, Duplicity è impreziosito inoltre dalla presenza di due attori di grande talento nei ruoli eccentrici e sopra le righe dei due Amministratori Delegati rivali che si spiano l’uno con l’altro: Paul Giamatti e Tom Wilkinson.
LA TRAMA DEL Film Duplicity (Usa, 2009) Regia di Tony Gilroy con Clive Owen, Julia Roberts, Billy Bob Thornton, Tom Wilkinson, Paul Giamatti, Wayne Duvall, Thomas McCarthy 110’, Universal Pictures, thriller/spionaggio L'agente della CIA Claire Stenwick e l'agente dei servizi segreti britannici Ray Koval hanno lasciato i loro carichi governativi per un'attività decisamente più lucrativa mettendosi al servizio di due aziende private in perenne competizione. La loro missione: ottenere la formula di un prodotto che potrebbe fare la fortuna dei rispettivi datori di lavoro. A intralciare questa guerra, senza esclusione di colpi, irrompe un fattore inatteso un'attrazione fatale tra Claire e Ray.
aprile • primissimatrade 23
Hasta la victoria siempre
di Piero Cinelli
LA TRAMA DEL Film CHE - L'Argentino (The Argentine, Usa, 2008) Regia di Steven Soderbergh con Benicio Del Toro, Demian Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mínguez, Jorge Perugorría, Edgar Ramirez, Victor Rasuk, Armando Riesco, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro 131’, Bim, drammatico/biografico 26 novembre del 1956 Fidel Castro salpa per Cuba con 80 ribelli. Uno di quei ribelli è Ernesto ‘Che’ Guevara, un medico argentino che condivide il sogno di Fidel: rovesciare la dittatura corrotta di Fulgencio Batista. Il Che si rivela indispensabile come combattente e impara presto l’arte della guerriglia, diventando il beniamino dei suoi compagni e del popolo cubano.
CHE - L'Argentino E’ singolare che un regista, per giunta americano, abbia voluto cimentarsi con un biopic così imponente su un ‘eroe dell’antiamericanismo’, un personaggio iconico in tutti i paesi del sud del mondo, ma del tutto impopolare in nordamerica. Dove esiste una grande comunità di cubani in esilio, che coltiva da generazioni un odio profondo nei confronti di Castro e del Che.
In genere, quando il cinema (soprattutto quello di Hollywood) si inoltra in questi territori ad elevata sismicità politica, adotta dei filtri protettivi, da quello dell’esotismo, alla religione, alla ribellione di matrice psicotica, inserendo spesso, accanto ai rivoluzionari a tempo pieno, dei carismatici coprotagonisti ‘gringos’, depositari delle buone intenzioni della Storia. Tra le poche eccezioni, va ricordato, l’approccio terzomondista di Gillo Pontecorvo. Soderbergh invece sposa - non la causa - ma lo sguardo del Che, traendo la sceneggiatura dagli scritti di Guevara, incluso il Diario scritto nel periodo boliviano. Uno sguardo fiero e duro da combattente, ingentilito da una pietas tutt’altro
20 aprile • primissimatrade
che cattolica nei confronti degli oppressi. Uno sguardo diritto, molto lineare, che non si presta a nessuna ambiguità nè di santificazione nè di condanna ma che lascia alla storia un personaggio vivo, non un monumento e nemmeno una bandiera. Un percorso difficile quello di Soderbergh, che pur restando per più di quattro ore incollato al suo protagonista, non si scalda mai per la sua causa, osservandone da una certa distanza la parabola, dalla partenza per Cuba del gruppetto di barbudos tra cui un giovane medico argentino, alla lunga e perillosa guerriglia nella Sierra Madre, all’abbattimento del regime di Fulgencio Batista, sostenuto dagli Americani. Poi un salto. Se la prima parte del film finisce con la presa del potere dei Castristi all’Havana, la seconda riparte ‘in salita’ con l’ultima e più drammatica fase della vita di Ernesto Che Guevara, comandante di una rivoluzione diventata, nei suoi progetti, internazionale e permanente. Soderberg evita accuratamente di soffermarsi nella Cuba ‘liberata’ dei nuovi leader Castro e Che, della gerarchia del culto della personalità e del loro ipotizzato difficile rapporto. E invece dei fasti dell’Havana va a scovare il Che in Argentina, in una pausa familiare, tra una guerra e l’altra, accanto alla seconda moglie Aleida (Catalina Sandino Moreno), ed ai figli, che lo riconoscono appena. Una breve parentesi che nella sua apparente normalità colpisce come un pugno nello stomaco. Cosa possono pensare di
un padre, di un marito che li ha lasciati per andare a ‘portare la rivoluzione’ negli altri paesi? Poi, dopo un sopralluogo in Africa, le impervie montagne della Bolivia. Quanto Cuba era ricettiva alla rivoluzione castrista, tanto i campesinos boliviani si mostrano da subito impermeabili alle dottrine del Che. La storia non gli è più amica. Abbandonato dai compagni che l’avevano invocato, finirà con l’essere arrestato e ucciso brutalmente dall’esercito boliviano. Soderbergh mostra come la cattura del Che sia avvenuta grazie all’aiuto di alcuni ‘consiglieri’ nordamericani. Senza alcun commento politico. Come a dire che il Che non è stata l’ennesima vittima della feroce politica anticomunista degli Stati Uniti, ma piuttosto di avere scelto la guerra sbagliata nel posto sbagliato. Per quanto il regista adotti una tecnica di fusione fredda, Benicio Del Toro protagonista (e produttore) del film, grazie anche ad una somiglianza a tratti impressionante, si cala corpo ed anima nel personaggio. Vivendone fisicamente la malattia (l’asma, la malaria) e soprattutto il tormento rivoluzionario. In estrema sintesi il doppio film di Soderbergh, giustamente premiato a Cannes con la Palma a Benicio del Toro, è un serio quanto appassionante contributo ad una delle figure più affascinanti e controverse di un periodo storico irripetibile.