Trade aprile maggio

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Richard Borg

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Estate 2010 il cinema non chiude per ferie

Cattivissimo Me a Parigi La nuova Mikado Pirateria: il provider non è responsabile Promozioni: Toy Story 3 e Iron Man 2 News e anticipazioni I numeri di Primissima

interviste • Richard Borg, Nicola Maccanico, Paolo Petazzi


Cinema

70 multiplex 60 multicinema 80 sale e multisale 10 megastore Feltrinelli Spettatori complessivi network Primissima 2009

45.430.845

Spettatori complessivi network diretto concorrente 32.198.0198 Primissima è leader nella diffusione totale e territoriale Il maggiore numero di copie Il più alto bacino di utenti La più grande visibilità Copertura geografica ottimale Copertura trasversale dei vari pubblici


anno 6 aprile maggio 2010

Nicola Maccanico

Richard Borg Direttore Generale ed Amministratore Delegato di Universal Pictures

Direttore Generale Warner Bros

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Paolo Petazzi Amministratore delegato Cinelandia Spa

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Entertainment

Estate al cinema

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I numeri di Primissima La nuova Mikado

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Pirateria: il provider non è responsabile

News

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Promozioni: Toy Story 3 e Iron Man 2 16

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Anticipazioni Cattivissimo Me

The Road

Bright Star

The Box

La Bella Società

Le Ultime 56 ore

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Periodico digitale inviato agli iscritti alla newsletter e scaricabile, sfogliabile e stampabile dal sito www. primissima.it

Reg. Trib. Roma n. 103 del 24/03/2005

direttore responsabile pi e ro c i n e l l i condirettore MARCO SPAG N OLI Direttore editoriale Paol o S i v o r i

pubblicità PRIMISSIMA editore M ultivisio n S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Roma tel. fax. +39 0645437670

hanno collaborato a questo numero Nicoletta gemmi ma ssimo r a iner i Cr istina ma r ella pa lmier i

art & grafica luca fod d is luca.foddis@primissima.it Patr izia Mor fù patrizia.morfu@primissima.it


intervista Richard Borg

Il futuro è roseo. E digitale. AD e DG di Universal Pictures, la multinazionale che in Italia rappresenta anche Paramount e Dreamworks, pioniere dello sdoganamento della stagione estiva e dell’impegno nella produzione di cinema italiano, la storia professionale di Richard Borg riflette in larga misura quella del Richard Borg Direttore Generale ed Amministratore Delegato di Universal Pictures.

mercato cinematografico che ha contribuito in modo determinante a sviluppare.

Quale scenario apre nell’esercizio questo fenomeno che dai multiplex sta investendo anche le grandi sale di città. C’è il rischio di lasciare sempre meno spazio al cinema tradizionale?

tecnicamente parlando, non è che un accessorio delle sale digitalizzate. Pertanto l’obiettivo primario che oggi dobbiamo tutti perseguire è quello della digitalizzazione di tutte le sale, prima avverrà e meglio sarà per tutti. Poi il 3D farà il resto, perché potrà essere montato dove uno vuole. Inizialmene è stato montato nelle sale piccole, adesso c’è la corsa a montarlo in sale sempre più grandi, ma a digitalizzazione ultimata in tutte le sale potranno essere proiettati film in 3D e in 2D. Il 3D è un fenomeno tecnologico che sta portando pubblico perché effettivamente offre una visione completamente diversa a quella a cui ci siamo abituati. Ma il 2D non morirà mai. La qualità di questo formato tradizionale ha raggiunto degli standard elevatissimi. Ci sarà una netta distinzione, che sarà stimolante per il pubblico.

Non credo. Il 3D è un fenomeno in evoluzione, ci sarà un momento di stabilizzazione. Che avverrà quando ci saranno un numero sufficente di schermi attrezzati per lo sfruttamento di questi film. Ma attenzione: il 3D

Non crede che con la programmazione ad esempio di Avatar in 900 sale, di cui più di 400 in 3D, ci sia stata qualche sofferenza per i film che sono usciti in quel periodo?

Quello del 3d è un successo strepitoso, che va oltre qualsiasi più rosea aspettativa. Vale la pena ricordare a questo proposito, essendo oltretutto noi i rappresentanti in Italia della Dreamworks, le parole di Jeffrey Katzenberg, che due anni fa intraprese il giro del mondo per dire che ‘il 3D è il futuro’. Tra l’altro all’epoca lui aggiunse che andavano usati gli occhiali usa e getta, perché già ipotizzava i problemi che si sarebbero creati. Il nostro compito è di cavalcare questo fenomeno eccezionale, gestendo razionalmente sia gli aspetti positivi, che sono molti, che le eventuali criticità.”

Robin Hood

Assolutamente sì. Ci sono state le stesse identiche sofferenze di quando è uscito Titanic. Non è il fenomeno 3D, è il fenomeno Avatar. Siamo di fronte ad un film che ha creato oggettivamente delle difficoltà di accesso al mercato, perché ha avuto delle teniture così lunghe che hanno sconvolto i canoni normali di programmazione. Ma ci si è accorti che i film che sono andati in programmazione durante lo sfruttamento di Avatar hanno avuto dei risultati ottimi se non addirittura oltre le aspettative. Questo ha significato che c’è stato un ritorno al cinema. Inizialmente perché la gente che non trovava posto nelle sale dove veniva proiettato Avatar, dirottava su

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di Piero Cinelli

si è basato sulla denuncia di una Associazione di Consumatori senza interpellare né verificare altri soggetti - tra l’altro dando anche indicazioni errate in quanto riferite ad occhiali che si usavano 15 anni fa. La cosa più sconcertante è che nessuno si è posto il problema del danno che avrebbe arrecato al mercato, un danno sia economico che occupazionale, perché se questa situazione dovesse essere confermata si rischia che molte aziende che stanno sviluppando queste tecnologie e questi supporti, debbano chiudere. E’ curioso inoltre che non ci siano indicazioni su un eventuale adeguamento, perché l’adeguamento è già stato fatto: gli occhiali sono già certificati e le Asl hanno già emanato dei protocolli di pulizia, quindi tutto è già stato predisposto. Ora attendiamo fiduciosi Richard Borg Marco D'Andrea Massimo Proietti l’incontro con il Ministro della Salute. Ma tutte le Direttore Commerciale Direttore Marketing categorie adesso sono concordi nel chiedere un decalogo su cosa bisogna fare in presenza del 3d, un decalogo che dovrà prendere in considerazione altre sale ed in seguito perché c’è stato un ritorno Potrebbe nascere un 3D di produzione italia- quello che è stato fatto. di fiamma nei confronti del cinema, una riscoperta na? del piacere e della bellezza del grande schermo. Premesso che il 3d non si adatta a qualsiasi gene- Che altre misure avete adottato? Magari accorgendosi che c’erano anche film, co- re, va benissimo ad esempio con i film d’azione ma Abbiamo interpellato alcuni luminari di Medicina siddetti normali, belli da vedere. non è sicuramente adatto alle commedie, forse e di Oftalmologia che ci hanno confermato che potrebbe esserci un thriller o un noir italiano in 3D. il problema del rischio è inesistente. Anzi, è stato Cosa pensa del 3D generato in postproduzio- In questo genere, che in Italia vanta una notevole sottolineato un potenziale beneficio. Eventuali prone? scuola, potrebbe esserci l’esordio in 3D della ci- blemi che alcuni bambini dovessero manifestare C’è una grossa differenza tra film che vengono nematografia italiana. con l’uso degli occhialini 3D dovrebbero essere girati in 3D e quelli che vengono convertiti in 3d. valutati come un campanello d’allarme per dei Ci sono già delle polemiche su questa questio- Cosa pensa di questa campagna contro gli oc- problemi di vista reali e magari ancora sconone. Credo che il pubblico imparerà a distinguere. chialini 3D? sciuti. Comunque una cosa è certa: il 3D è la chiave del E’ una polemica pretestuosa che non fa bene al futuro successo del mercato cinematografico. E cinema. Ma la nota peggiore di questo tentativo Ci sono stati altri casi di denunce in altri patutte le aziende si stanno attrezzando per avere di delegittimizzazione è stata la presa di posizio- esi? almeno qualche film in 3D. ne del Ministero della Salute, basata sul parere Non sono mai stati sollevati problemi in nessun dell’Istituto Superiore di Sanità, che a sua volta paese del mondo al di fuori dell’Italia, nonostante Shrek e Vissero Felici e Contenti

sia le tecnologie degli impianti di proiezione che degli occhialini che vengono usati siano le stesse in tutto il mondo. Tra l’altro noi come Universal rappresentiamo una azienda americana, e se c’è un paese al mondo dove le Associazioni dei consumatori sono fortissime, quello notoriamente è l’America, ed è quanto meno singolare che dopo anni e decine di milioni di spettatori nelle sale 3D statunitensi queste Associazioni non abbiano mai sollevato nessun problema. Quanti sono i titoli in 3d che verranno distribuiti da Universal? Dreamworks ha annunciato già da due anni che da Mostri contro Alieni in poi tutti i film sarebbero stati girati in 3D. E per quanto riguarda Dreamworks 2010 siamo appena usciti con Dragon Trainer ed avremo a fine agosto Shrek E vissero felici e contenti, per poi arrivare a Natale con Megamind. Poi nel 2011 arriveranno Kung fu Panda, Puss

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intervista

Maga martina è il grande botto

and Boots, che è uno spin off di Shrek e Madaga- bambini non interessato al calcio, e perfetto per scar 3. Poi c’è un primo titolo 3D della Universal, un film del genere. Ma prima vorrei concentrarmi Cattivissimo Me in uscita ad ottobre. su un evento che per noi è importantissimo. Uno dei progetti che volevamo sviluppare con Cattleya Può parlarci dei prossimi titoli che verranno era quello di produrre un film italiano dedicato ai distribuiti da Universal, ed in particolare in giovani per il periodo estivo. Un prodotto specifico, estate? studiato nei minimi particolari, sul target di riferiLa stagione dei grandi blockbuster parte subito do- mento e le sue preferenze ‘estive’. Il titolo è Una po Pasqua, in corrispondenza con le grandi uscite canzone per te, un film ‘giovane’ sotto tutti i punti americane. Quest’anno, dopo Dragon Trainer in di vista, con attori esordienti o quasi, una storia di uscita a Pasqua, avremo Iron Man 2 in uscita a liceali molto divertente e romantica, con la musica fine aprile, dopodichè Robin Hood a metà maggio. centrale, ed una colonna sonora straordinaria reDue grandi titoli: Iron Man 2 ripropone il successo alizzata dalle band musicali italiane di maggiore del primo film, che è stato un best seller anche successo. Il film è sponsorizzato e brandizzato da in homevideo, cosa che ci fa ben sperare per il Mtv. Usciamo a fine maggio, ed è superfluo dire che secondo, che tra l’altro introduce delle importanti ci crediamo molto. E riteniamo che possa essere, novità nel cast, con Scarlett Johansson e Mickey se funziona, una piattaforma per sviluppare proRourke accanto all’ottimo Robert Downey Jr. Ro- getti simili in futuro. Non abbiamo film americani bin Hood è una rivisitazione piuttosto lontana dai importanti in uscita nel periodo centrale estivo, ma titoli precedenti sul leggendario eroe britannico, ed abbiamo deciso di posizionarci all’inizio di agosto è focalizzata sulla storia di Robin Hood prima di con il nuovo film di Matt Damon, The Adjustment diventare un fuorilegge. Un film memorabile, scel- Bureau, uno spy-thriller molto importante, che to, non a caso, per inaugurare il festival di Cannes, riteniamo possa avere un ottimo sfruttamento in con una coppia di talenti indiscutibili come Ridley un periodo dell’anno in cui da sempre manca un Scott e Russell Crowe. prodotto action di qualità. Al 25 di agosto pensiamo di fare i fuochi di artificio con Shrek E vissero felici E poi inizia la stagione estiva. e contenti, quarto ed ultimo capitolo della saga, e A giugno avremo una bellissima storia per famiglie subito dopo a fine settembre avremo il nuovo film che è Tata Matilda - Il grande botto (Nanny Mc- di Night Shyamalan, The last Airbedner, storia surPhee) Un film delizioso. Stiamo avendo dei riscon- reale di un bambino, che introdurrà un argomento tri incredibili dalla stampa e dalla critica. Usciamo nuovo per questo regista, che tra l’altro aspettiamo in contemporanea con l’inizio dei Mondiali di Calcio in Italia per un tour promozionale del film. perché crediamo ci sia un pubblico femminile e di

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Poi entriamo nell’ultima parte della stagione. Ai primi di ottobre ritorna un personaggio che noi consideriamo quasi familiare, visto che abbiamo distribuito la maggior parte dei suoi film, ovvero George Clooney, con The American, il film prodotto da Universal e girato anche in Abruzzo, dopodiché a metà ottobre un altro film italiano coprodotto da Cattleya e da Universal La donna della mia vita con Alessandro Gassman e Luca Argentero. Sempre a metà ottobre abbiamo la prima animazione Universal in 3D Cattivissimo Me ed a novembre un film strepitoso Dinner for Shmuks, ovvero il remake de La cena dei cretini. E per chiudere in bellezza, visto che abbiamo spalmato il nostro prodotto lungo tutto l’arco dell’anno, a Natale abbiamo deciso di presentarci con due film: l’animazione Dreamworks in 3D di Megamind e la supercommedia Ti presento i piccolini, terzo episodio della serie Ti presento i miei con tutto il cast confermato, ed in uscita mondiale il 22 dicembre. Questo è il linea di massima il nostro 2010, ci sarà ancora qualche cosa da inserire, ad esempio Paranormal Activity 2 ed un nuovo film con Harrison Ford, una commedia intitolata Morning Glory, e poi ci lanceremo nel 2011, con un listino praticamente già definito, ma che ancora è prematuro presentare. Come vede lo scenario futuro dell’esercizio? Si accentuerà il fenomeno delle grandi concentrazioni oppure rimarrà un mercato molto variegato, ma più specializzato? Sicuramente c’è una tendenza ad incrementare


le quote di mercato da parte di alcuni circuiti, ma non credo che questo possa generare dei grossi scompensi. Sia perché più di tanto non possono crescere, e perché l’Italia, per fortuna di tutti, è ancora un mercato molto frammentato dal punto di vista della gestione delle sale. E voglio aggiungere che i gestori cosiddetti minori hanno dimostrato di essere alla pari se non superiori ai grandi gestori, sia come qualità delle sale, e sia come managerialità e modo di gestire i rapporti commerciali. I gestori dei medi circuiti sono molto più legati al prodotto di quanto lo siano i grandi. E questo per noi è molto importante. Sul piano degli schermi cosa dovrebbe cambiare? Oltre ad una maggiore capillarità delle sale in alcune zone d’Italia che sono ancora prive di strutture, mancano completamente in alcune zone i grandi schermi. Perchè la multisala ha ridotto complessivamente la grandezza dello schermo. E’ vero che ci sono dei grandi schermi in alcuni multiplex, ma con sale piuttosto piccole. Mentre andrebbe recuperata la fruizione di un film in mezzo alla folla. Vedere un film su uno schermo gigante con mille persone è un’esperienza straordinaria. Soprattutto se è un

Cattivissimo Me

film in 3D. Non parliamo poi dell’Imax che in Italia non esiste, mentre all’estero acquistano il biglietto un mese prima per entrarci. E che cosa succederà alle sale cittadine? Non vedo la sparizione delle sale di città. Credo sia essenzialmente un problema di trasformazione, soprattutto di mentalità dei gestori. La sala di città deve liberarsi dal concetto di saletta d’essai, e ritornare appetibile per il pubblico che non vuole andare nei multiplex. Perchè il multiplex è principalmente un luogo per i giovani, mentre il pubblico più adulto che non ama spostarsi in macchina, non ama la calca e le file che - per fortuna - ci sono nei multiplex, vorrebbe trovare in città una sala comoda e tranquilla. Purtroppo il panorama attuale non è esaltante. Deve rinascere il concetto di film sfruttato nelle sale di qualità delle città. Mi riferisco a sale ristrutturate, in grado di offrire più servizi ma soprattutto qualità e confort. Questi cinema potrebbero essere offerti al pubblico ad un prezzo più alto, in cambio di uno standard superiore. Ci sono già dei fenomeni di questo tipo in Germania ed in Australia che stanno funzionando. Alcuni sono proprio dei cinema di lusso, con servizio di parking, un welcome drink, catering in sala.

Pensa stiano cambiando i rapporti con l’esercizio? C’è stata un’evoluzione dettata dai cambiamenti di proprietà, dall’aumento di concentrazione di certi gruppi, dalla nuova tipologia di sfruttamento introdotta dal 3D. Tutti questi elementi hanno portato molte novità. Noi siamo molto attenti a quello che sta succedendo, e cerchiamo di mantenere delle posizioni ferme su quelli che noi consideriamo dei principi basilari e inderogabili. Certi gruppi di esercizio tentano di modificare le regole sul tavolo, ma noi, in casi estremi, preferiamo non continuare il rapporto quando crediamo che non siano più garantite le condizioni di equilibrio. Questo è un mestiere che va avanti da quasi cento anni, dal punto di vista commerciale le regole sono quelle. Potrebbero cambiare in futuro se ci saranno dei cambiamenti sullo sfruttamento dei diritti, anche se è indubbio che il cinema-sala sarà sempre lo sfruttamento proritario e la vetrina per tutti gli altri. Il prodotto rimane proprietà del produttore e distributore e l’esercente non può appropriarsene, considerando che è il prodotto che gli riempie le sale e non viceversa. Questo è un concetto che non può essere stravolto. Un’ ultima domanda su un altro argomento caldo, quello delle Windows. Ultimamente c’è stata un pò di anarchia in questo settore regolato da degli accordi intercategoriali, e visto che c’è un evoluzione del mercato, credo che ci debba essere anche una rivisitazione delle window. Visto che il problema nasce quando il film non performa, per recuperare le spese della produzione bisogna sfruttare i diritti il più velocemente possibile. Non ha nessun senso aspettare quindici settimane per farlo uscire in home video quando il film in sala è morto dopo due settimane. L’idea che propongo al mercato è di creare delle scalette in base agli incassi. Se l’incasso delle prime due settimane è al di sotto di una certa soglia il film ha diritto ad accellerare l’uscita home video. Questa in estrema sintesi la mia idea. Poi da qui a decidere che tipo di escalator si possa fare, con quali soglie, parliamone. Alcuni esercenti pretendono che la window di 15 settimane sia scolpita sulla pietra, quando poi loro sono i primi a non rispettare i contratti di programmazione. Se il film non funziona lo smontano anche se il contratto li obbligherebbe a tenerlo in programmazione. C’è una evidente incoerenza, che dovrebbe suggerire di evitare le prese di posizione talebane.

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intervista Nicola Maccanico

di Marco Spagnoli

Warner Bros: da Sex and the City 2 a Inception

“Rispetto a solo qualche anno fa, abbiamo fatto dei grandi passi avanti. Anche il 3D ha dato il suo contributo: un minore numero di sale disponibili ha ‘obbligato’ la distribuzione a posizionare i propri proNicola Maccanico Direttore Generale Warner Bros Entertainment

dotti 3D nell’arco dei dodici mesi. Tutto il mercato sta dando segnali assai confortanti riguardo ad un sempre più convinto allungamento della stagione e sono certo che il cinema ne beneficerà molto”.

N

icola Maccanico, Direttore Generale di Warner Bros è soddisfatto del line up di titoli che saranno distribuiti nel mercato italiano nei mesi più caldi dell’anno, nonostante la coincidenza con i Mondiali di calcio in Sudafrica “I campionati del mondo di calcio costituiscono più un problema generale di percezione che una questione reale.” Continua Cosa voglio di più

l’executive di Warner “Il mese dei Mondiali determina una contrazione degli incassi che, però, non incide in maniera decisiva sul successo o il fallimento di un film. E’ importante dare continuità di offerta al pubblico, perché i dati ci dicono che escludendo i giorni in cui gioca l’Italia le sale sono comunque frequentate. Il cinema non chiude nel corso dell’anno durante il campionato o la Champions League e non deve certamente pensare di farlo durante i Mondiali di calcio.” Qual è il senso di fare uscire dei film in estate, nel 2010? Sebbene sia ancora vero che c’è meno pubblico complessivo al cinema durante i mesi estivi è anche vero che questo numero di spettatori, nel corso degli ultimi anni, è aumentato in maniera significativa. Inoltre escono meno titoli e tale situazione garantisce un’opportunità per quanto riguarda la tenitura e, conseguentemente, gli scenari economici di film che nel

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pieno della stagione cinematografica non avrebbero il tempo sufficiente per affermarsi. Nel caso del nostro Una notte da leoni, ad esempio, abbiamo avuto un buon riscontro in sala ed in video. Una vera sorpresa che, verosimilmente, non avrebbe avuto modo di affermarsi come tale in un altro periodo dell’anno. L’estate, quindi, è anche un’opportunità particolarmente interessante da cogliere. Ovviamente si deve ‘giocare’ seguendo regole e tattiche diverse, ma, alla fine, si possono ottenere grandi risultati. Parliamo della vostra offerta estiva? Il 30 aprile uscirà il film di Silvio Soldini intitolato Cosa voglio di più con Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, seguito, il 21 maggio da Final Destination in 3D e da Sex and the City 2, il 28. Tra giugno e luglio, poi, ci saranno Poliziotti Fuori e The Losers, mentre il 20 agosto uscirà il reboot della franchise di


Nightmare. Vorrei fare notare che sebbene il 30 aprile possa apparire come una data poco estiva, in realtà, per un titolo italiano in cui crediamo molto, ‘scollegato’ dal Festival di Cannes, risulta un’uscita molto avanzata. E’ una scelta che abbiamo compiuto a tavolino, perché siamo certi che questo film piacerà al pubblico e vogliamo dargli il tempo per farsi apprezzare e , tra febbraio e marzo, ciò sarebbe stato più difficoltoso.

La Bellezza del Somaro

Mancano dei blockbusters ‘annunciati’… Al di là delle definizioni, riponiamo in Sex and the City 2 grandi aspettative e crediamo di poter fare bene con tutti i film appena citati. La cosa più importante, però, è continuare a posizionare dei film in estate, così come nel resto dell’anno. Warner crede ‘strutturalmente’ all’estate e distribuisce i suoi film durante questo periodo anche quando non ha Harry Potter. Cosa pensa dello sviluppo del 3D? E’ una grande opportunità che va gestita con attenzione. La cosa più importante, oggi, sia da parte dell’esercizio che della distribuzione è evitare speculazioni. E’ quest’ultima che può creare delle difficoltà e, addirittura, un rigetto da parte dello spettatore. E’ la stessa tesi di Jeffrey Katzenberg, ma lui, in qualche maniera, la rivolge contro la Warner e la vostra scelta di fare uscire Scontro di Titani in 3D…? La Warner ha sempre avuto la massima attenzione nei confronti del pubblico conquistandosi credibilità e rispetto. Sono sicuro che continueremo a farlo, anche attraverso il 3D.

Quali sono le vostre uscite dopo l’estate? Inception di Christopher Nolan con Leonardo DiCaprio, un film molto importante che rappresenta un altro straordinario traguardo nella carriera di questo grande regista. Abbiamo, poi, due titoli in 3D il delizioso Cani & Gatti 2 e il nuovo film di Zack Snyder Il Regno di Ga’Hoole seguito dalla prima parte del capitolo finale della saga di Harry Potter. Abbiamo inoltre tre titoli italiani: La bellezza del somaro di Sergio Castellitto, Figli delle stelle di Lucio Pellegrini e Ti presento un amico con Raoul Bova diretto dai Fratelli Vanzina. Ci saranno, poi, The town di Ben Affleck, un film di garnde spessore e una commedia romantica con Drew Barrymore intitolata Going the distance.

Sex and the City 2

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intervista di Piero Cinelli

Circuiti regionali e circuiti nazionali. Paolo Petazzi, Amministratore delegato Cinelandia Spa

Paolo Petazzi Amministratore delegato Cinelandia Spa

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"Sicuramente un circuito nazionale ha molti pregi ed una forza contrattuale e strutture che noi non abbiamo, mentre noi siamo più radicati sul territorio. Il che significa che dal punto di vista gestionale riusciamo a seguire direttamente i nostri cinema, e garantire un’ attenzione capillare e costante in tutte le nostre strutture. Inoltre noi conosciamo molto bene il nostro pubblico, sappiamo ad esempio che Casale Monferrato è una piazza moderatamente di sinistra quindi tendenzialmente più aperta ai film di qualità, al contrario a Cuneo, dove furoreggia la Lega, Basilicata Coast to Coast non è stato nemmeno preso in considerazione perché la gente ha pensato che fosse uno spot per la Basilicata. Il terzo elemento, forse il più importante, è che noi essendo in zone senza competitor e senza grossi bacini di utenza, mediamente dai 200 ai 400 mila a seconda dei complessi,

non possiamo permetterci di dire questo tipo di pubblico no e l’altro si, non possiamo segmentarci. Ad esempio se a Roma va a Parco de’ Medici trova sicuramente una clientela diversa rispetto al Nuovo Sacher di Moretti. Noi dobbiamo far coesistere tutto in una stessa realtà, in una stessa struttura. Questo alla fine può diventare un vantaggio. E questa, secondo me, è la differenza fondamentale rispetto ai circuiti nazionali. Noi forse riusciamo ad essere più sul cinema, un pò sul modello degli esercenti di una volta, che abitavano addirittura sopra al cinema. Siamo un gruppo di una quindicina di persone che, ognuno nel sul campo, mktg, gestione, programmazione, contabilità, ufficio del personale lavora in modo capillare e concretamente sul cinema. E se deve raggiungere una srtuttura prende la macchina e lo fa. Questo è indubbiamente un vantaggio."


Il Circuito Cinelandia

amministrato da Paolo Petazzi è composto da 10 strutture per complessivi 55 schermi, concentrati in Piemonte, Lombardia e Val d’Aosta.

Come promuovete i titoli che vengono programmati? Cosa pensa della polemica tra film realizzati in 3D e film convertiti in 3D? Abbiamo adottato la creazione nell’atrio di alcuni corner che chiamiamo ‘emozionali’: i corner dei cine-qualità dove il pubblico più attento trova anche la critica, poi il corner del film spettacolare, i film di prossima uscita, che hanno sempre il loro spazio, e poi uno spazio per il grosso film che esce fra 3-4 mesi in modo da creare l’evento. Il concetto quindi è: cinema di qualità, film a breve, grande evento e poi il corner ristorazione. Quindi strutture aperte ad ogni tipo di pubblico? Noi consideriamo molto importante che anche nei cinema da dieci sale, le persone indecise possano trovare nelle nostre bacheche le trame dei film e se vogliono anche le recensioni. Inoltre noi cerchiamo di avere sempre i film per famiglie, anche quando sono fuori programmazione, perché c’è l’esigenza di andare al cinema con i bambini. Nella realtà della provincia, che è molto diversa da quella delle grandi città, non ci sono molti altri svaghi. Sembrano delle banalità ma messe insieme ci consentono una fidelizzazione molto forte, cinema come punto d’aggregazione e non solo come luogo di fruizione del film. Questo ci consente di raggiungere dei livelli di presenze molto buoni, in bacini non particolarmente grandi.

Digitalizzazione e 3D, come si sta muovendo il suo circuito? Sulla digitalizzazione generalizzata continuo ad essere molto restio. La digitalizzazione c’è stata solo in funzione del 3D. In provincia si è sentita ancor di più la novità, quindi noi abbiamo attrezzato i nostri complessi di due proiettori digitali che utilizziamo per il 3D. La digitalizzazione più generalizzata avrà il suo cammino, ma sarà più lenta.

Penso che alla fine il pubblico imparerà a fare la differenza. Sicuramente la macchina del 3D non si ferma. A traino del cinema è partito un enorme interesse da parte dell’industria elettronica, le televisioni, gli occhiali di marca. Il 3D è un uovo di Colombo che ha portato incassi mai visti prima. Anche se io, personalmente, confesso di essere tra i pochi che non hanno mai visto un film in 3D. Ho visto solo 15 minuti di Avatar, ma continuo a preferire i film in 2D. Discorso diverso sul piano professionale. Come esercente non mi faccio condizionare dai gusti personali, ascolto quello che dice la gente, e quello che conta è ciò che il pubblico vuole, non quello che io penso che il pubblico voglia. Meglio avere tre cassiere carine, simpatiche e sorridenti piuttosto che avere otto totem in touch screen, che saranno anche utili ma io sono convinto che il pubblico privilegi la qualità del rapporto umano. Il cinema è socialità. Le persone vogliono goderselo stando insieme. Cosa si aspetta dall’estate 2010? Sulla carta l’offerta è molto buona, ad eccezione di giugno, dove se l’Italia dovesse uscire dai Mondiali al primo turno sono curioso di vedere cosa succederà. Ci sono due film molto importanti in uscita a luglio, ed un periodo 20 agosto 15 settembre che considero alla stregua di Natale, ormai è assodato. Nel bene e nel male un film che esce in estate non ce lo troviamo in settembre. Anche se Eclipse al 10 di settembre mi avrebbe fatto molto comodo, dieci giorni dopo Shrek sarebbe stato un incasso eccezionale.

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di Marco Spagnoli

Mikado: ritorno al futuro Un nuovo team di lavoro, una nuova sede a Roma ai Parioli e un nuovo listino, denso di uscite molto interessanti. Eppure la nuova Mikado guidata da Franco Tatò sembra assomigliare, come vocazione e come scelte di titoli, molto alla vecchia. Nessuno vuole rinnegare il recente passato della gestione di Alessandro Usai e di Severino Salvemini, eppure sfogliando il listino della nuova società, a venire alla mente è sicuramente l’impostazione data da Roberto Cicutto e Luigi Musini.

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a diamo un’occhiata ai titoli. Dopo Agorà di Alejandro Amenabar a giugno uscirà la commedia City Island con Andy Garcia, Emily Mortimer e Alan Arkin. A ottobre sarà in sala The Joneses commedia con David Duchovny e Demi Moore. Sempre in autunno uscirà il bellissimo documentario dedicato a Benazir Bhutto e a novembre il nuovo lavoro di Thomas Vinterberg, regista di Festen, intitolato Submarino. A Natale la commedia Infildel, mentre a gennaio 2011 sarà la volta di Animal Kingdom, un thriller del regista David Michod che la critica americana paragona a Michael Mann. Ancora incerto il destino di alcuni film precedentemente annunciati come The Limits of Control di Jim Jarmusch e Cecità di Fernando Meirelles “Sono prodotti molto validi, di cui stiamo necessariamente rinegoziando i costi.” Spiega Benedetta Caponi, responsabile della Distribuzione Theatrical, “Siamo molto interessati al loro utilizzo, ma dobbiamo, in questo momento, valutare le condizioni negoziali alla luce delle loro nuove date di uscita. Contiamo, quanto prima, di potere fare degli annunci in merito.” In futuro ci saranno titoli italiani, anche se questi saranno di portata differente rispetto a quelli distribuiti nell’immediato passato: registi come Paolo Sorrentino e Matteo Garrone guidano la ‘wish list’ della Mikado di oggi di Sonia Rahule.

The Joneses

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“Questa è l’idea del calibro degli autori di cui siamo in cerca.” Continua Benedetta Caponi “La nostra non sarà una sperimentazione, ma un nuovo e importante approccio al mercato italiano.” Benedetta Caponi è convinta che il riposizionamento del brand Mikado debba tenere conto della percezione che il pubblico ha di questo grande marchio di cinema di qualità. “Noi desideriamo onorare questa idea di continuità immettendo sul mercato circa dodici film all’anno, inclusi i mesi estivi.” Dice la responsabile Theatrical cui fa eco il capo delle acquisizioni e delle coproduzioni Marcello Paolillo “Mikado è uno dei brand più illustri del cinema di qualità e su indicazioni del Presidente, Franco Tatò siamo tutti interessati a fare evolvere questo marchio in direzione del futuro, aggiornandolo all’idea del mercato di oggi legata al cinema di qualità e d’essai.” Aldo Ciolfi, il Direttore Marketing aggiunge “Siamo lieti che esercenti e media possano percepire questo desiderio anche dalla lettura dei titoli del nostro listino. Il nostro impegno è quello di comunicare questo tipo di prodotto seguendo modalità di comunicazione diverse a seconda dei diversi tipi di pubblico cui sono destinati.” Paolillo spiega: “Noi intendiamo allargare una ricerca capillare sui mercati di titoli di qualità. Se ci sono documentari importanti, desideriamo poterli valutare. Il 3D, al momento, non ci propone nulla che

City Island

sia davvero in linea con la mission che ci siamo dati. Una cosa è certa: noi acquisiamo film in cui crediamo e per i quali intendiamo approntare un lancio importante. Il nostro prodotto è curato con grande attenzione da tutti i reparti della nostra società.” Il nostro è un team molto unito.” Conclude Benedetta Caponi “Siamo una squadra che fa riferimento ad unico interlocutore che è il nostro Presidente. Ci stiamo rodando, ma al tempo stesso ci accomuna un grande entusiasmo, nonché una travolgente passione per il cinema.” Nel ruolo di ufficio stampa di Mikado è confermata Roberta Avolio.


Estate 2010: il cinema non chiude per ferie. Nonostante i mondiali Mondiali di calcio? No, grazie. Il cinema, non solo in Italia, sembra, per la prima volta nella sua storia, ignorare la coincidenza temporale dei Mondiali di Calcio in Sudafrica e non ‘chiude per ferie’. Non che l’evento non sia importante. Soltanto che l’estate è, da sempre negli Stati Uniti, la stagione cinematografica per eccellenza e, fenomeni nuovi come il successo del 3D, la pirateria e l’affollamento delle uscite nel resto dell’anno suggeriscono di non dovere attendere ‘tempi migliori’ che potrebbero, alla fine, non arrivare mai, incontrando, invece, una concorrenza eccessiva. E’ così che quella del 2010 potrebbe rivelarsi per i cinefili e non solo una delle estati più ‘memorabili’ di sempre con uscite importanti anche nei giorni più ‘caldi’ dell’anno.

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i inizia già il 21 maggio con Prince of Persia – Le sabbie del tempo (Disney) attraverso cui la produzione di Jerry Bruckheimer intende provare a creare una franchise in grado di replicare i fasti dei Pirati dei Caraibi il cui quarto capitolo intitolato in originale On stranger tides è previsto per il 20 maggio 2011. L’esperimento più importante, però, del cinema italiano in estate per il 2010 è rappresentato dalla commedia musicale per teenagers Una canzone per te. Il film racconta le vicissitudini di una band di liceali guidata da Emanuele Bosi impegnato anche in una love story con Michela Quattrociocche. Fortemente coinvolta nella produzione, soprattutto dal punto di vista musicale, MTV dedicherà grande spazio a questo film la cui colonna sonora annovera alcune tra le band italiane del momento come Lost, Sonhora, Program College e Zero Assoluto. Nella stessa settimana, le più famose ‘ragazze’ della televisione torneranno splendide come sempre nella loro seconda grande avventura cinematografica in Sex and the City 2. La regina dei castelli di carta costituisce, invece, la conclusione della trilogia di Millennium seguita dai brividi provocati da Saw VI e dal remake di Piranha in 3D. Ancora emozioni tridimensionali con The Hole diretto da Joe Dante, e a metà giugno un altro film ispirato ad un

celebre serial televisivo vintage come A – Team. La fine della primavera propone anche tanto cinema d’autore di grande rilievo: Copie Conforme di Abbas Kiarostami con Juliette Binoche, Miral di Julian Schnabel regista di capolavori come Prima che sia notte e Lo scafandro e la farfalla, The Last Station con Helen Mirren e James McAvoy, nonché l’attesissimo Bright Star nel quale Jane Campion dirige Ben Whishaw e Abbie Cornish impegnati nel portare sullo schermo la sfortunata e delicata storia d’amore tra il poeta inglese John Keats e la sua amata Fanny Brawne. La splendida protagonista di Avatar e Star Trek, Zoe Saldana è la Star di due titoli di luglio: Death at a Funeral) remake americano dell’esilarante Funeral Party e di The Losers ispirato al fumetto della DC Comics. Il terzo capitolo della saga di Twilight intitolato Eclipse è in uscita in piena fase finale dei mondiali il 2 luglio in contemporanea con il titolo vincitore del Festival di Roma, Brotherood. Cinque giorni dopo, il 7 luglio, sarà la volta di un’altra coppia celebre come quella del vampiro Edward Cullen e dalla sua amata Bella Swann: Buzz Lightyear e Woody tornano in Toy Story 3 in 3D in cui dovranno fronteggiare la partenza per il college del loro piccolo padrone, ormai diventato un giovane adulto. Sempre a luglio esce anche il remake – sequel Predators così come il thriller

The Box dell’autore di Donnie Darko, Richard Kelly con Cameron Diaz. Uscite importanti anche ad agosto: L’apprendista stregone con Nicolas Cage, Marmaduke ovvero il ‘Sansone’ delle vignette pubblicate da Topolino e il remake di Nightmare on Elm Street. Il tradizione film d’animazione di fine agosto è, quest’anno, di Shrek e Vissero Felici e Contenti capitolo conclusivo della saga delle avventure dell’Orco Verde e dei suoi amici in arrivo il 25. Il 3 settembre, attesissimi, il remake di Karate Kid con Jackie Chan e Jayden Smith, prodotto da papà Will, nonché Inception di Christopher Nolan con Leonardo Dicaprio. (M.S.)

Bright Star

A–Team Toy Story 3 primissimatrade

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Pirateria Il provider non è responsabile I fornitori di connettività Internet non sono responsabili dell’operato dei propri utenti, anche in caso di scambio dati “pirata” su sistemi peer-to-peer. E’ quanto ha stabilito il Tribunale di Roma a proposito della vertenza della FAPAV (Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva) nei confronti di Telecom Italia. Il ricorso chiedeva il blocco da parte di Telecom dell’accesso ai siti usati per la riproduzione illecita dei film. La richiesta era nata dalla rilevazione, effettuata da una società specializzata, di circa 2,2 milioni di download illegali - la maggior parte dei quali provenienti da utenti Telecom Italia - avvenuti tra settembre 2008 e marzo 2009 a danno di nove pellicole prese in esame. Le attività di download erano collegate principalmente al peer-to-peer da alcuni siti specializzati, tra i quali Ilcorsaronero, Italiafilm, Italianshare, Italianstreaming, ecc. La sezione specializzata per la proprietà industriale ed intellettuale del Tribunale di Roma ha precisato che Telecom non aveva alcun obbligo di sospendere il servizio di accesso ai siti per essere stata informata di fatti o circostanze che rendevano evidente l’illiceità dell’attività in corso. osservando che Telecom non solo non avrebbe dovuto, ma non avrebbe nemmeno potuto interrompere il servizio, “non essendo responsabile delle informazioni trasmesse ai sensi dell’art. 14. comma 1, ed essendo obbligata contrattualmente

alla prestazione.” Il Giudice ha comunque riconosciuto che l’attività di downloading non autorizzata costituisce reato e il Provider è tenuto, ai sensi della legge sul commercio elettronico, ad informarne l’Autorità Giudiziaria e quella amministrativa di vigilanza, le quali hanno competenza ad emanare provvedimenti di disattivazione dell’accesso ai siti di pirateria audiovisiva o ad adottare qualsiasi altra misura volta ad impedire la ripetizione degli illeciti. Questo riconoscimento viene salutato con grande aprezzamento e fiducia dalla Fapav e dall’Anica. “Siamo soddisfatti della decisone del Tribunale di Roma – ha dichiarato Paolo Ferrari, presidente ANICA – perché si tratta di un ulteriore importante passo sulla strada della lotta alla pirateria audiovisiva e soprattutto perché sollecita l’intervento del giudice penale e dell’Autorità di vigilanza affinché, in caso di accertate violazioni del diritto d’autore, adottino ogni provvedimento per interrompere l’accesso ai siti implicati nelle violazioni. Ora ci attendiamo che anche queste Autorità facciano la loro parte e contribuiscano in modo concreto ad assicurare il primato della legalità e a tutelare creatività, investimenti e posti di lavoro dell’industria culturale italiana. Ci auguriamo che la decisione offra agli autori, produttori e operatori del settore anche lo spunto per sedersi intorno a un tavolo e ragionare, con l’ausilio del Governo e dell’Agcom, sulle nuove modalità di sfruttamento di tutti i contenuti on-line.”

Confindustria Cultura contro Maroni Con un secco comunicato Confindustria Cultura Italia reagisce alla improvvida dichiarazione del Ministro Maroni di fare uso di download illegale di musica. Non si sentiva il bisogno di un intervento del Ministro degli Interni per incoraggiare i pirati a svolgere la loro attività che in un solo anno ha provocato alle industrie creative una perdita di 185.000 posti di lavoro. Solo in Italia – all’avanguardia nell’illegalità - i posti di lavoro perduti sono stati 22.400. Ciò che ancor più preoccupa è che alla provocazione del Ministro Maroni, che dichiara di scaricare gratis musica dalla rete, è seguito un assordante silenzio. Confindustria Cultura Italia, a nome delle imprese, degli autori, degli artisti e dei lavoratori della musica, del cinema, dell’audiovisivo, dell’editoria libraria e periodica specializzata, dei videogiochi, del videonoleggio, messi in profonda crisi dalla

pirateria, ricorda che il peer-to-peer non è illecito di per sé, ma lo diventa se oggetto di condivisione sono opere protette dal diritto d’autore copiate illegalmente, e quindi altrettanto illegalmente condivise. Nel 2008, secondo la ricerca della società francese indipendente TERA Consultants, le industrie creative dell’UE, cinema, musica, televisione e software, hanno contribuito per 860 miliardi di euro al totale del PIL europeo, con una quota del 6,5% dell’occupazione totale per circa 14 milioni di lavoratori. Sarebbe dunque opportuno che il livello di dichiarazioni pubbliche, soprattutto se vengono da uomini delle istituzioni, superasse la superficialità dell’aspetto ludico della vicenda e approfondisse le implicazioni economiche

Ministro degli Interni Roberto Maroni

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e sociali di un via libera allo spensierato furto collettivo. Siamo convinti che per costruire una buona policy e progredire in una società civile non servono battute ad effetto, ma serietà, conoscenza e approfondimento su materie molto delicate per la vita materiale di tante persone.


Cattivissimo Me nasce a Parigi

di Marco Spagnoli

Il prossimo 15 ottobre, Universal Pictures entra ufficialmente e direttamente nel mercato del 3D con la sua prima produzione d’animazione realizzata con questa nuova tecnologia. (Parigi) Cattivissimo Me, storia del più grande cattivo del mondo che vuole tornare al numero uno della classifica internazionale, facendo fuori l’usurpatore, e, al tempo stesso, alle prese con tre orfani che è costretto ad adottare, è prodotto da Christopher Meledandri, che alle sue spalle ha i grandi successi dei primi due L’era glaciale, di Robots e una lunga esperienza nel campo della produzione tradizionale. Insolita, ma molto significativa la scelta di produzione, situata a Parigi nel cuore d’Europa e non in uno Studio hollywoodiano negli uffici della società MacGuff Ligne, attivissima nel campo dell’effettistica visiva d’Oltralpe da oltre dieci anni che ha collaborato alla realizzazione di film come Arsenio Lupin, La vita di Coco Chanel, Il piccolo Nicolas. Molti i talents coinvolti: Steve Carell che presta la voce al protagonista Gru, Julie Andrews, Jason Segel (How I met your mother, Ti amo Sarah Marshall), Will Arnett (Mostri contro Alieni, 30 Rock, Arrested Development), il comico britannico Russell Brand, Jemaine Clement autore e protagonista della serie di culto creata da HBO The Flight of the Chonchords. “Grazie alla partecipazione di Universal avevamo la possibilità di realizzare il nostro film in qualsiasi parte del mondo.” Spiega la produzione “E’ stata la combinazione di talento e qualità produttiva che ci ha convinto a lavorare in Europa presso la MacGuff e affidarci così all’esperienza e agli strumenti di questa società così innovativa e affidabile. In più questa opportunità ci ha consentito di scegliere per il lavoro anche un regista francese di grande valore quale Pierre Coffin con cui Chris Meledandri aveva sempre voluto lavorare in un progetto di questa ambizione e portata, affiancandogli un altro grande cineasta che ha avuto la sua stima sin dai tempi della collaborazione presso i Blu Sky Studios nel reparto di animazione come Chris Renaud che spiega “E’ divertentissimo potere lavorare su un film incentrato su un cattivo che si propone nella tradizione dei nemici film di 007. Gru ha migliaia di gadgets e, ovviamente, è dotato di

un rifugio supersegreto dove preparare il suo piano per conquistare il mondo e, in particolare, rubare la luna. Del resto anche se può sembrare un piano un po’ stupido, si può immaginare un trofeo migliore per dimostrare al mondo il proprio valore come Cattivo Pubblico Numero Uno?” Pierre Coffin aggiunge: “Per noi la sfida più grande legata a questo film è stata quella del 3D per rendere tutto non solo particolarmente gradevole, ma anche molto fluido. Soprattutto per quanto riguarda le espressioni facciali.” Renaud illustra la scelta di lavorare su un soggetto del genere e di enormi potenzialità di presa sul pubblico: “Diciamoci la verità: in genere i cattivi risultano essere sempre i personaggi più interessanti e per noi era un sogno potere dedicare un intero film a questo tipo di figure così insolite e sopra le righe. Da Darth Vader al Joker questi sono i personaggi cui abbiamo pensato durante la realizzazione del film. Solo che, ovviamente, non puoi avere una figura così negativa in un’animazione 3D e quindi ci siamo sforzati per raggiungere un punto d’equilibrio tra questo tipo di suggestioni e quello che tu ti aspetti di trovare in un film d’animazione in 3D.” Pierre Coffin insiste sull’afflato europeo ed internazionale di una produzione del genere: “Un’altra fonte di ispirazione è stata sicuramente quella del lavoro di Peter Sellers per i film della serie de La Pantera Rosa. In questo senso un elemento molto interessante deriva dalla presenza di talenti da tutto il mondo. Qui a Parigi non lavoriamo solo con artisti e tecnici francesi e americani, ma con persone provenienti da tutto il pianeta che portano la loro sensibilità in dote a questo progetto.” Il 3D rappresenta una nuova sfida per il gruppo di lavoro “Ovviamente questo richiede un doppio lavoro da parte nostra.” Puntualizza Renaud “Ma, al tempo stesso, ha fortemente senso per una storia del genere essere pensata e, dunque, realizzata in 3D. I costi più alti che toccano circa il 25% del budget in più, sono giustificati, nonostante la crisi finanziaria, dall’interesse che il pubblico di tutto il pianeta, attraverso gli incassi, ha dimostrato nei confronti di questa nuova tecnologia.”

Cattivissimo Me (Despicable Me, USA, 2010) Regia di Pierre Coffin, Chris Renaud, Sergio Pablos Universal Pictures, Animazione Uscita: 15 ottobre

Il perfido e tecnologico Gru sta progettando il più grande colpo della storia: rubare la luna! Intenzionato a non fermarsi davanti a nulla, vedrà cambiare gli eventi quando si imbatte in tre ragazzine orfane, che percepiscono in lui qualcosa che nessun altro ha mai visto prima: un potenziale papà. primissimatrade

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Promozioni Toy Story 3 al Cibus 2010

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a magia Disney si allarga ad una sempre più ampia categoria di prodotti di consumo: dalla moda al giocattolo, dall’arredamento alla cosmesi, fino all’alimentare. 
Il rinnovato impegno dell’azienda in quest’ultimo settore ha spinto The Walt Disney Company Italia a partecipare per la prima volta al Cibus, la più importante fiera in Italia dedicata all’alimentare, dove in un grande spazio Disney (padiglione 4) saranno esposti i prodotti più rappresentativi del 2010: pasta, snack dolci e salati, surgelati e soluzioni pronte al consumo, all’insegna di qualità, innovazione e creatività.

Le ultime novità Disney in ambito alimentare sono firmate Toy Story, di cui uscirà nelle sale cinematografiche il 7 luglio Toy Story 3 in 3D. Tra queste la gustosa pizza tutta italiana di Roncadin, contenuta in un simpatico frisbee e l’acqua Levissima, quattro bottigliette collezionabili e divertenti, personalizzate con i personaggi del film Woody, Buzz e la loro squadra di amici, con in palio tanti fantastici premi.

Disney Food riveste un ruolo importante nello sviluppo di una vasta gamma di prodotti alimentari di qualità per la vita quotidiana di tutte le famiglie italiane

sfruttando la notorietà dei personaggi raffigurati sulle confezioni e coniugando l’aspetto salutistico con quello del divertimento.

Dall’ottobre 2006, The Walt Disney Company ha infatti presentato a livello globale alcune linee guida nutrizionali, basate sulle GDA (porzioni giornaliere raccomandate), per l’alimentazione dei bambini in modo da offrire alle famiglie una più ampia scelta di alimenti sani. Nell’ambito della nuova strategia, nomi e personaggi Disney possono essere associati solo a prodotti per bambini che soddisfano determinati criteri nutrizionali; sono stati infatti definiti i limiti in termini di calorie, grassi, grassi saturi e zuccheri. Per definire le linee guida nutrizionali dell’azienda e per concretizzare la strategia in campo alimentare Disney si avvale della collaborazione di nutrizionisti a livello europeo. 

Ogni personaggio e storia Disney ha un fascino universale: associando il gusto per il divertimento e per l’intrattenimento ai prodotti alimentari, Disney si afferma ancora una volta anche in questo ambito come sinonimo di qualità e di innovazione dando ai genitori la possibilità di offrire ai propri figli cibi sani e divertenti.

Iron Man 2: promozione muscolare

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rande fermento in casa Universal per il lancio, anticipato di una settimana sulla release americana, del blockbuster Iron Man 2. 
Una uscita che verrà anticipata e accompagnata da una campagna promozionale molto articolata. Da Unieuro, tutti coloro che dall’8 al 30 aprile effettueranno l’acquisto di almeno un prodotto in volantino, riceveranno uno scontrino con un codice. Per partecipare al concorso, i clienti dovranno entrare nel sito www.unieuro.it nella sezione dedicata alla promozione del film, inserire i propri dati e il proprio codice gioco e rispondere alle 3 domande relative al film. Tutti coloro che avranno risposto correttamente potranno vincere CD Sony Music delle colonne sonore degli AC/DC, videogiochi Halifax-Sega, biglietti per il concerto AC/DC (unica tappa italiana). Tutti coloro che effettueranno un acquisto superiore ai 150 euro avranno la possibilità di essere estratti e aggiudicarsi i super premi finali: cellulari LG e un viaggio a Los Angeles offerto da ELEDOFE. L’intera operazione di co-mktg è comunicata con materiale pop, attraverso il trailer sui monitor dei pdv, sul sito, con 7 mlo di volantini direct-mailing, spot radio e una campagna cinema a supporto. Ritorna anche per

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questo nuovo titolo Marvel il legame con Tim, che dedicherà un minisito al film e l’invio di newsletter “call to action” e una campagna affissione in cobranding.Una media promotion è invece realizzata su diverse testate che fanno riferimento al mondo dell’intrattenimento e del videogame con spazi redazionali e tabellari che permettono di vincere alcuni premi del film. Sempre sul fronte media, e in particolare radio e internet, approfittando del fatto che gli AC/DC firmano la colonna sonora, verranno realizzati giochi e contest per aggiudicarsi l’ingresso alle anteprime riservate alla stampa. Invece, con Uci Cinemas è stata ideata un’attività di comunicazione che vede protagonista il film sugli schermi dei multiplex del circuito e alle casse con materiale POP e un concorso, in aggiunta a un progetto di viral-marketing con trailer e contenuti speciali inviati via blue-tooth. A completare questa serie di attività, il tour del costume originale di Iron Man. Arrivato direttamente dagli Usa, verrà utilizzato in touch-point ad alto traffico, all’interno dei centri commerciali e dei principali multiplex. Sono previste infine le classiche attività di grassroot a supporto ed alcune triangolazioni con i partner licenziatari.


News Weinstein - Miramax : a volte ritornano Sono in corso ormai da tempo le trattative, e pare proprio che i due fratelli Weinstein siano molto vicini al buy-out della Miramax, la mini-major che avevano fondato nel 1979 e venduto alla Disney nel 1993 per 80 milioni di dollari. E che detiene una library di 611 film (tra cui Pulp fiction). L’Hollywood Reporter ha scritto che le parti sarebbero arrivate a un accordo per 600 milioni di dollari (che i Weinstein avrebbero messo assieme con il contributo del miliardario Ron Burkle), e dei fondi di investimento Fortress e Colbeck Capital, che sarebbero gli acquirenti ufficiali, mentre i Weinstein si occuperebbero della gestione. Ma la Disney ha smentito, aggiungendo però che le trattative sono ancora in corso, e che i Weinstein sarebbero disposti a mettere sul piatto altri 15 milioni, per fare un’offerta equivalente (ma non superiore) a quella, apparentemente la più alta tra quelle presentate, di Pangea Group.

Paramount e Universal, contratto rinnovato anche per il 2011 Paramount Pictures International ha rinnovato il contratto di distribuzione dei diritti theatrical dei propri film con Universal Pictures International Italy.
Il precedente accordo, in scadenza alla fine dell’anno in corso, è stato rinnovato per il 2011 e potrà essere ulteriormente confermato di anno in anno anche per il futuro.
Universal continuerà dunque ad avere la possibilità di affiancare ai propri film tutto il prodotto Paramount e Dreamworks Animation.
Nel 2011 il listino Paramount prevede film molto importanti tra cui: “Kung Fu Panda-Il Grande Kaboom”, “Thor”, “Transformers 3”, “Captain America”, “Rango” e per Natale “Il Gatto Con Gli Stivali” (con il personaggio doppiato da Antonio Banderas tratto dalla serie di Shrek).

Con Twitter previsioni di incasso quasi perfette Che Twitter e Facebook stiano cambiando il mondo della rete non è una novità. Adesso un gruppo di ricercatori di HP (Hewlett Packard) ha pubblicato su ArXiv uno studio che anallizando la frequenza dei tweet riguardanti una pellicola in uscita, riesce a prevedere in maniera stupefacente l'incasso al botteghino della stessa. Lo studio si basa su degli algoritmi che analizzano i tweet , calcolandone il ritmo al quale vengono prodotti. Nel laboratorio d'informatica sociale della HP sono stati analizzati 3 milioni di messaggi relativi a 25 film, tra cui Avatar. L'equazione dello studio si basa

sul numero dei messaggi e sulla velocità con cui vengono aggiornati. Quanto quest'ultima risulta più veloce, quanto più velocemente il soggetto andrà a vedere quel film. Le previsioni sono state incredibilmente precise. Per The Crazies (La città verrà distrutta all'alba) i ricercatori avevano ipotizzato un incasso di 16,8 milioni di dollari, mentre il film ha incassato 16,6 milioni. Per la commedia romantica Dear John l'indagine su Twitter prevedeva 30,71 milioni, mentre l'incasso reale è stato di 30,46. Il segreto, secondo questi analisti, sta nella 'intelligenza collettiva' dove

le analisi quantitative vanno sviluppate sulla base delle reazioni emozionali e sui contenuti, cercando di capire quali sono le reazioni, e quanto il giudizio corrisponda alle aspettative. Due gli esempi di questi approfondimenti 'contenutistici'. The Blind Side che partendo da una bassissima aspettativa, ha ottenuto un'accoglienza molto buona, ed all'opposto New moon che non è riuscito a confermare un livello di aspettativa stellare. Adesso gli stessi ricercatori stanno studiando il sistema di utilizzare lo stesso software anche su face book.

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Recensioni Oltre l’Apocalisse

Di Marco Spagnoli

LA TRAMA DEL Film The Road (USA, 2009) Regia di John Hillcoat con Viggo Mortensen, Kodi Smit-McPhee, Charlize Theron, Robert Duvall, Guy Pearce 112’, Videa – CDE, Drammatico L'odissea di un padre e un figlio che attraversano l’America dopo una catastrofe che ha devastato la Terra. Uscita: venerdì 28 maggio

The Road Distribuito in Italia da CDE a fine maggio, The Road è un film durissimo, capace di suscitare nello spettatore grandi emozioni e, al tempo stesso, un misto di orrore e disgusto per le situazioni che racconta.

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sattamente come il romanzo che lo ha ispirato; con la differenza che pur essendo estremamente fedele al testo di Cormac McCarthy non riesce a replicarne la voce unica. Non una colpa, ovviamente, bensì una circostanza prevedibile da chiunque abbia letto un libro, sulla carta, estremamente difficile da adattare. E’ infatti lo stile di McCarthy a definire The Road come un libro molto diverso rispetto alle suggestioni molto simili di un certo cinema di fantascienza e di alcuni racconti dell’orrore . In questo caso, invece, anche se il film diretto da John Hillcoat è in tutto e per tutto una trasposizione fedele e credibile del romanzo, al tempo stesso, però, soffre del possibile confronto con pellicole recenti come Io sono Leggenda che esplorano la condizione di una persona che prova a sopravvivere in un mondo completamente devastato da qualcosa di misterioso. Protagonista del film è Viggo Mortensen nel commovente ruolo di un padre che diventa il protettore di un figlio nato, suo malgrado, e nonostante tutto, durante un’apocalisse tanto repentina quanto inspiegabile. La fine del mondo così come la vediamo in The Road è una catastrofe naturale in cui la terra è sconvolta dai terremoti e in cui la sopravvivenza del genere umano non coincide non la resistenza e la resilienza dei valori umani. Padre e figlio, soli, sporchi, affamati e male armati sulla strada verso il Sud con la speranza che qualcosa lì sia diverso, portano con sé dei valori. Si considerano e si definiscono come ‘i buoni’, mentre ‘i cattivi’ sono esseri che compiono atrocità indicibili e che trascendono il saccheggio di beni e il furto di oggetto e di denaro ormai senza alcun valore. In un mondo senza animali, senza sole, senza luce e senza cibo, l’umanità è implosa finendo per cannibalizzare letteralmente se stessa. The Road da questo punto di vista restituisce allo spettatore in pieno i contorni disperati e dolorosi di un rapporto padre – figlio che è e resta soprattutto una grandissima storia d’amore tra un uomo che sa di avere poco tempo a disposizione per insegnare cosa significa davvero essere umani e un bambino che guarda al mondo che lo circonda con occhi curiosi ed impauriti. I due dicono di portare dentro di loro ‘il fuoco’: un calore che è la risposta al gelo calato intorno all’apocalisse e una luce in mondo sprofondato tra le tenebre

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della violenza e della legge del più forte. Una fiamma che rischia di spegnersi giorno dopo giorno lungo una strada popolata di mostri che pur avendo vissuto una mutazione genetica sembrano avere perso ogni segno di umanità. In questo senso, estremamente significativa è anche la presenza di un’affascinante Charlize Theron nel ruolo della madre. Una donna che non voleva fare nascere suo figlio in un inferno sulla Terra e che – con la sua algida e addolorata disperazione – è l’opposto del marito che pur non facendosi troppe illusioni, ama troppo il suo bambino e non intende né arrendersi, né rinunciare alla speranza che qualcosa, altrove, possa essere ancora come una volta. Emozionante e – per certi versi – sconvolgente, The Road toccherà al cuore tutti quelli che non avendo letto il libro, eviteranno di pretendere dal film la medesima forza di introspezione emotiva e psicologica che, in qualche maniera, viene a mancare alla voce off di Viggo Mortensen. Ed è questo l’unico limite di un film altrimenti e comunque riuscito e omogeneo: quello di non arrivare al suo finale in un crescendo di emozioni che nel libro sono comunicate dallo scrittore tramite le riflessioni e non tanto da ciò che accade, seguendo, invece, il filo di eventi spaventosi e, talora, meravigliosi che costituiscono una delle storie di affetto tra padri e figli più interessanti e originali degli ultimi anni. The Road è una metafora ‘estrema’ della nostra modernità con un padre e un figlio soli in un mondo affamato, senza luce, acqua e speranza che camminano lungo una strada verso un futuro incerto sapendo che l’unica flebile certezza è l’essere uno al fianco dell’altro, nella vita oppure nella morte, in ogni caso, per sempre.


Bright Star Jane Campion racconta la sfortunata storia d’amore del poeta inglese John Keats per l’affascinante Fanny Brawne. Interpretato da Ben Whishaw e Abbie Cornish, Bright Star, titolo ispirato ad un poema scritto proprio da Keats per la sua amata, pur essendo stato presentato a Cannes l’anno scorso senza un particolare successo, è un film importante, destinato soprattutto al pubblico femminile che pare abbracciarlo sempre e comunque senza alcuna riserva. Una pellicola romantica, visivamente splendida, dove Jane Campion dimostra tutto il suo talento e la sua lungimiranza nel seguire una storia molto semplice sotto il profilo, in un crescendo narrativo in grado di coinvolgere immediatamente il pubblico nel delicato amore tra i due giovani. Ambientato nella Londra del 1818, Bright Star prende le mosse dalla relazione segreta tra il ventitreenne John Keats e la sua vicina di casa, la studentessa di moda Fanny Brawne. La diversità dei desideri e delle aspirazioni dei due giovani, li porterà all’inizio a vivere il rapporto in maniera conflittuale. L’avvicinamento tra Fanny e John avviene gradualmente. Lei lo aiuta a prendersi cura del fratello minore gravemente malato, lui la ricambia dandole lezioni di poesia. Lentamente la loro storia d’amore cresce d’intensità toccando picchi di struggimento e disperazione. “Ho l’impressione di dissolvermi”, scrive Keats per descrivere a Fanny i suoi sentimenti. Entrambi coinvolti in una relazione amorosa che sfiora i toni dell’ ossessione romantica, si ritroveranno ad affrontare i diversi ostacoli imposti dalla società del tempo con tenacia e determinazione. Solo il triste destino del giovane poeta colpito a ventisei anni da una grave malattia, porrà fine

a questa struggente e appassionante storia d’amore che sospesa tra le fredde luci dell’inverno e i luminosi bagliori dell’estate fa vivere al pubblico un racconto emozionante, lirico, ma anche pieno di passioni tutt’altro che rarefatte. Il miglior film di Jane Campion dai tempi di Lezioni di Piano. Bright Star (Gran Bretagna, Australia, Francia, 2009) Regia di Jane Campion con Abbie Cornish, Ben Whishaw, Paul Schneider, Kerry Fox, Edie Martin 120’, 01 Distribution, Drammatico/Biografico Uscita: 11 giugno La storia d’amore del grande poeta John Keats con la sua vicina di casa, la modista, Fanny Brawne. Fino alla morte, avvenuta a Roma, giovanissimo dello scrittore.

The Box Ispirato dal racconto di Richard Matheson, l’autore di Io sono Leggenda, già diventato un episodio di Ai Confini della Realtà, The Box è un film notevolissimo in grado di coniugare una fantascienza visionaria, dal sapore molto ‘classico’ a momenti al limite dell’horror. Scritto e diretto da Richard Kelly, già autore di Donnie Darko e Southland Tales, il film è incentrato sulla storia di una coppia interpretata da Cameron Diaz e James Mardsen alle prese con una singolare offerta da parte di un elegante quanto misterioso gentiluomo portato sullo schermo da un sempre carismatico Frank Langella: premere il bottone su una scatola con la consapevolezza che, in quello stesso momento da qualche parte nel mondo, una persona sconosciuta morirà. In cambio i due riceveranno, un milione di dollari a patto che nessuno chiami la polizia e la questione resti ‘privata’. Ambientato in Virginia nel 1975, durante il viaggio della sonda Viking verso Marte, il film richiama alla memoria tanta fantascienza anni Cinquanta e sorprende per la sua eleganza narrativa e le sue atmosfere che Kelly, come sempre, crea con grande capacità stilistica e una buona dose di originalità. Una produzione molto sofisticata che richiede una certa attenzione da parte dello spettatore, affascinato dalla grande cura del dettaglio che Kelly, come sempre mette nel suo lavoro. Dall’orribile carta da parati anni Settanta ai giocattoli, dalle citazioni di Sartre a momenti simili a quelli di film realizzati negli anni Ottanta, Kelly conduce lo spettatore nel cuore di una storia che pian piano si trasforma in un tragico incubo per i protagonisti, con un’intera cittadina che sembra mutare in direzione di qualcosa di spaventoso, ottemperano alle esigenze di un misterioso test dove perfino il governo sembra avere qualcosa a che fare, sebbene, alla fine, risulti ‘impotente’ nei confronti

di un’entità ‘superiore’. Un film da vedere e rivedere che potrebbe ottenere un discreto successo sia come film d’autore che come produzione destinata al pubblico dei Multiplex. The Box USA 2009 Regia di Richard Kelly con Cameron Diaz, James Marsden, Frank Langella, James Rebhorn, Holmes Osborne 115’, Lucky Red, Horror Uscita: 23 luglio Una coppia sposata riceve una scatola che promette 1 milione di dollari premendo un bottone. Il problema è che qualcuno morirà. La donna decide di giocare e di andare alla ricerca dell’assassino.

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