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L’INCLUSIONE PASSA ATTRAVERSO LA DIVERSITÀ
Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è sentito diverso dagli altri pensando di essere sbagliato. Questa sensazione può suscitare emozioni negative verso sé stessi fino a sentirsi in difetto rispetto agli altri.
Perché essere diverso dovrebbe essere sbagliato? Il problema nasce quando la persona non rispecchia dei canoni imposti dalla società, facendo sentire l’individuo anormale. Cosa significa essere diverso? Tale termine deriva dal latino “divèrsus”, ovvero “voltato in altra parte”, “allontanarsi”. La per- sona considerata diversa subisce atteggiamenti di esclusione da parte degli altri, che, al contrario, rispecchiano una rappresentazione standardizzata. Succede a volte che per sentirsi inclusa la persona “diversa” cerchi in tutti i modi di conformarsi alla norma imitando i comportamenti “normali” dei coetanei. In questo modo però si rischia di perdere la propria unicità, che è ciò che caratterizza ogni essere umano guidandolo verso la sua identità. La verità è che non esiste il “normale” o il “diverso”, esistono persone con proprie caratteristiche e valori. Immaginiamoci di compiere le stesse azioni, di avere lo stesso stato d’animo e di avere gli stessi pensieri. Come possiamo confrontarci in modo costruttivo tra persone identiche? È la diversità che arricchisce l’essere umano, aprendogli la mente grazie alla nascita di diversi punti di vista e di nuove idee. Andiamo oltre l’apparenza, non guardiamo gli altri attraverso il filtro delle etichette imposte dalla società, piuttosto guardiamoli come persone uniche, non escludiamoli perché li consideriamo particolari, è in quella particolarità che si nasconde il loro vero essere. Mi rivolgo a voi, che vi considerate sbagliati, non vedetevi tali, è questa “diversità” che vi arricchisce, che vi rende chi siete. Non imitate gli altri, rischiate di perdere voi stessi, di perdere la vostra identità. Circondatevi di persone che vi accettano per come siete, che vi includono nonostante la vostra diversità.
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KNM-ER1808 (LE OSSA DELLA COMPASSIONE)
PARTE PRIMA
Dal mare. Sentivo persone sospirare. Non ti fidare. Del diavolo, non ti fidare. Se ti dice ti amo.
Tu fallo andare. Come un tramonto all’orizzonte. Che collega come un ponte.
Tu rimani.
Vai nelle praterie a pescare. Ma nel pozzo della mia anima.
Tu rimani.
Perché tu peschi con le mani. Ho preso in braccio un neonato non mio.
Mi succede quando le chiavi, le prende in mano Dio. Ossa le tue, intinse di commozione.
Ossa bagnate dalla compassione.
Tu sei una donna, non un animale.
Ti sei alzata in piedi, per poi crollare.
Mi è capitato tante volte, di trovarmi riparato da una scala. Protetto da una tempesta che infuriava.
Ma lei ritorna. Ritorna sempre.
Le tracce sono nella terra. Come le tracce, della fusione di una stella.
Ci dicono tanto queste ossa massacrate.
Di quando l’umanità nacque. E la mela cadde.
GUARDARE OLTRE. UNA BREVE RIFLESSIONE SULLA DISLESSIA
In questo breve articolo sulla dislessia, vorrei far riflettere sul fatto che la diversità, non debba essere vista come un ostacolo, ma invece come uno stimolo per guardare il mondo da punti di vista diversi.
Cos’è la dislessia?
Nella maggior parte dei casi, la dislessia si presenta in età scolare e si manifesta attraverso quelle difficoltà legate all'apprendimento, alla distinzione dei caratteri, nella difficoltà legate alla scrittura e nel capire e comprendere il significato delle letture. Erroneamente, ancora troppe volte, viene confusa con la semplice “svogliatezza”. Ma tutti coloro che si occupano di dislessia sanno che non è così, poiché la voglia di fare non manca. È importante rilevare come questo disturbo sia più diffuso dove la pronuncia è diversa dalla parola scritta, come per esempio nei paesi anglofoni. La matematica è un’altra materia in cui una persona dislessica di solito incontra maggiori difficoltà. Diversi studi hanno confermato che la causa principale dell'insorgenza della dislessia è genetica, ma essa può derivare anche da traumi celebrali. Entrando nel dettaglio, vi sono delle variazioni genetiche che interessano i cromosomi 6, 15 e 3. Le strategie per superare gli ostacoli
Dalla dislessia “non si guarisce”, ma negli anni sono state messe a punto diverse strategie per accompagnare la persona che soffre di questo disturbo nel superamento degli ostacoli. Una persona con Dislessia, quindi, durante il percorso scolastico dovrà iniziare un percorso con un logopedista che possa accompagnarlo con l'obiettivo di affrontare le varie problematiche come la difficoltà nell'apprendimento, la pronuncia delle parole e la carenza di attenzione. Ma la chiave per i bambini è senza dubbio il gioco, per imparare divertendosi, ad abbinare le parole e per pronunciarle correttamente. La difficoltà
Del Mondo
In questo caso, come in molti altri, ci si trova davanti ad una sorta di fatica da parte di questo mondo a rallentare e ad aspettare chi rimane indietro. Eppure, la natura ci ha sempre abituato a dei ritmi lenti. Perciò forse, proprio come stiamo scoprendo l’importanza del concetto di sostenibilità ambientale, dovremmo costruire percorsi di sostenibilità sociale, per non lasciare nessuno indietro.