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I PROGETTI DI ENS TRENTO PER GARANTIRE LA PIENA REALIZZAZIONE DELLE PERSONE SORDE
L’integrazione delle persone sorde nella società e il raggiungimento della loro piena realizzazione sono gli obiettivi dell’Ente Nazione Sordi (ENS) che con le sue 106 sezioni provinciali, 18 consigli regionali e oltre 50 rappresentanze comunali, tutela i loro interessi. Alla presidenza della sezione trentina c’è Brunella Grigolli.
Brunella, cominciamo da quella che può sembrare una domanda scontata. Cosa significa essere sordi?
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In realtà esistono diversi tipi di sordità, non c’è una rappresentazione unica. La sordità è una riduzione più o meno grave dell’udito che si rende visibile solo quando la comunicazione viaggia sul canale vocale. Si tratta di una disabilità complessa perché ognuno la vive a modo suo, a seconda dei suoi input linguistici, apprendimento o contesto familiare. Nell’ultimo periodo inoltre sono au-
ENS partecipa al progetto “Social Map” ideato da PRODIGIO ODV in collaborazione con la Circoscrizione Oltrefersina e SCUP. Grazie a una mappa virtuale – con piattaforma connessa – gli enti che operano sul territorio del comune di Trento potranno conoscersi, creare relazioni, mettere a disposizione spazi e/o servizi, promuovere eventi e progetti e, se necessario, cerca- mentati i casi di sordi interessati da altre disabilità come autismo o disabilità intellettiva. re collaborazioni. Lo scopo è quello di far rifiorire i legami persi o mai costruiti e dar forma tutti insieme a una nuova Trento del volontariato. associazione@prodigio.it
Quali sono i progetti portati avanti dalla sezione ENS di Trento per garantire l’autonomia di vita delle persone sorde?
Trovare la propria autonomia per una persona sorda significa riconoscere che possiede tutte le capacità per poter stare attivamente in società. Fino a pochi anni fa si aveva paura e si creavano delle divisioni tra udenti e non udenti. Ora stiamo lavorando all’integrazione. Come ENS Trento portiamo avanti molti progetti: dai corsi di Lingua dei Segni fino al più recente Servizio di interpretariato e sottotitolazione nei servizi pubblici.
Parliamo di Lingua dei Segni (LIS), perché è così importante?
La LIS è un sistema comunicativo che usa un canale visivo-gestuale.
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@progettosocialmap
Social Map Trento
Si tratta di una lingua vera e propria come l’italiano o l’inglese. Per noi è molto importante lavorare sul bilinguismo. Le protesi acustiche o gli impianti cocleari possono aiutare ma non sostituiscono una buona educazione. Pensiamo a quando c’è troppo rumore, a quando siamo in piscina o nel caso sfortunato in cui si spengano le batterie dell’impianto.
Un sordo deve essere sempre in grado di comunicare con gli altri. Noi come ENS Trento offriamo dei corsi aperti a tutti due volte a settimana, tenuti da docenti sordi professionisti per tre livelli: base, intermedio e avanzato.
In cosa consiste invece il Servizio di interpretariato e sottotitolazione nei servizi pubblici?
Si tratta di uno sportello provinciale virtuale a supporto delle perso-
FESTA DEL KAKI: L’ALBERELLO PIÙ PREZIOSO AL MONDO
ne con disabilità uditiva. Gli utenti, dopo aver preso appuntamento tramite l’App Sportello Sordità, potranno usufruire gratuitamente dell’interpretazione a distanza di un operatore della Cooperativa Sociale AbilNova o di ENS, che, collegato in videochiamata, si occuperà di tradurre in lingua dei segni le informazioni fornite dall’operatore dell’ufficio pubblico. Il progetto, promosso dalla provincia con il finanziamento del Ministero della disabilità, ha come obiettivo l’abbattimento delle barriere comunicative.
C’è un motto che ti piace riportare rispetto alle persone sorde?
A noi piace dire che “I sordi possono fare tutto tranne sentire”. Con un po’ di attenzione e cura non c’è nulla che un sordo non possa fare o essere nella società.
A volte per parlare di pace basta poco, anche solo un albero. Il 19 maggio al Parco del Langer l’Associazione culturale Finisterrae Teatri in collaborazione con il Comune di Trento, PRODIGIO e Il Forum trentino per la Pace, ha celebrato il sesto anniversario del Kaki di Nagasaki. La storia dell’albero inizia quasi ottant’anni fa quando nel 1945 la bomba atomica “Fat Man” venne sganciata sulla città di Nagasaki, uccidendo tra onda d’urto e radiazioni, circa 80 mila persone. Alla devastazione sopravvisse miracolosamente solo un fragile albero, di cui si prese cura l’arbicoltore
Masayuki Ebinuma, ottenendo delle pianticelle di seconda generazione. Fu due anni dopo, grazie alla volontà dell’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima, che prese avvio Kaki Tree Project, attraverso cui le piante, figlie dell’albero di Nagasaki, vengono piantumate nel mondo come simbolo di pace e rinascita. Nel 2017, grazie al lavoro dell’associazione Finisterrae Teatri, una di queste piante è arrivata anche a Trento, festeggiando oggi i suoi 6 anni. La mattinata dell’anniversario è iniziata con l’arrivo dei bambini della scuola primaria e delle scuole dell’infanzia della circoscrizione Oltrefersina a cui è stata spiegata la storia e il valore dell’arbusto dall’attore e regista Giacomo Anderle. A seguire, dopo l’intervento da parte del Forum Trentino per la Pace, tutti i bambini hanno portato un piccolo dono all’albero danzando e giocando attorno ad esso accompagnati dall’entusiasmo di Vincenzo Barba e Camilla da Vico. Conclusa la festa nel silenzio del parco rimangono i doni dei bambini e la nuova targa posizionata a cura della Circoscrizione: “(…) Oggi questa pianta è qui, al giardino del Langer. Puoi ascoltare la sua storia, affidarle i tuoi sogni, raccontarle le tue ferite e soprattutto, puoi vederla crescere e crescere con lei… Un po’ alla volta, con pazienza. Perché anche tu sei la pianta più preziosa del mondo”.