Xa Ortodossa

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ne Chiese d'Oriente che si separarono dal resto della cristianità. w f c w * Poi, nel 1054 ci fu la grande divisione fra la Chiesa dell'Impero romano d'Oriente (chiamato anche Impero bizantino), con capitale Costantinopoli, e la Chiesa di Roma. Dopo la divisione, la Chiesa di Costantinopoli prese il nome di C h i e s a ortodossa. 2 - S Il termine ortodosso deriva da una parola greca che significa "retta dottrina" (= dottrina giusta) Il termine bizantino, invece, deriva da Bisanzio, antico nome di Costantinopoli, che era la capitale dell'Impero Romano d Oriente, mentre Roma era la capitale del'Impero d'Occidente. Oggi Costantinopoli è in Turchia e si chiama Istanbul.

Verso la divisione

Nel 330 d.C. l'imperatore Costantino fondò la città che portava il suo nome, Costantinopoli, e la dichiarò seconda capitale dell'Impero, con il titolo di Nuova Roma. Nel 395, alla morte dell'imperatore Teodosio® avvenne poi la divisione dell Impero romano in due parti O r i e n t e e O c c i d e n t e . Politicamente Costantinopoli crebbe, mentre Roma entrò in crisi e l'Impero romano d Occidente crollò nel 476 a causa delle invasioni barbariche.

La Chiesa ortodossa La Chiesa fondata da Gesù è un'unica Chiesa. Nel corso dei secoli, però, l'unità della Chiesa non è stata rispettata e sono avvenute varie divisioni fra i cristiani, principalmente per tre ragioni. • per motivi s t o r i c i e p o l i t i c i , • per motivi c u l t u r a l i , fra popoli che vivevano distanti l'uno dall altro e che avevano usanze e lingue differenti, • per motivi d o t t r i n a l i , cioè per le diverse interpretazioni di alcuni aspetti della religione cristiana. A causa di queste divisioni la Chiesa oggi è costituita da varie d e n o m i n a z i o n i c r i s t i a n e : oltre alla Chiesa cattolica, ci sono la Chiesa ortodossa, la Chiesa evangelica, la Chiesa anglicana. La p r i m a divisione avvenne in seguito a un importante concilio ecumenico il C o n c i l i o d i C a l c e d o n i a 451 le cui conclusioni non furono accettate da alcu-

I r a p p o r t i fra la Chiesa di Roma e la Chiesa d i Costantinopoli furono molto complessi e influenzati dalla situazione p o l i t i c a , c u l t u r a l e e ling uistica, in Occidente, infatti, si parlava il latino, mentre la lingua in Oriente era il greco. A-'sm Questi fattori causarono ben otto s c i s m i (= divisioni) i n otto s e c o l i fra Roma e Costantinopoli, anche se la pace fu poi sempre ricomposta. Neil 800 1 i n c o r o n a z i o n e di Carlo Magno nella Basilica di San Pietro fu un altro brutto colpo per i rapporti fra Roma e Costantinopoli per i bizantini la Chiesa occidentale sembrava così voltare le spalle all'Oriente per rivolgersi ai franchi, considerati dai greci come dei barbari. Quindi nel 1054 differenze di dottrina, ma soprattutto nuove incomprensioni dovute a motivi politici, portarono a una rottura tanto drammatica che divenne definitiva. Le Chiese di Roma e Costantinopoli si lanciarono così delle reciproche s c o m u n i c h e (= condanne) e la co-


munione che esisteva fra le due Chiese si interruppe. Questa rottura si fece ancora più forte quando, nel 1204 durante la quarta crociata, i crociati invasero Costantinopoli e la saccheggiarono. Infine, la c a d u t a di C o s t a n t i n o p o l i 1453) in mano ai turchi, che erano musulmani, non permise contatti regolari fra Roma e Costantinopoli, cioè fra cattolici e ortodossi. Per cui, a partire dal xv secolo le due Chiese si allontanarono sempre di più.

Verso l'unità Oggi sia la Chiesa cattolica sia quella ortodossa sentono il desiderio di ricomporre 'unità perduta. Il camm i n o non è facile, ma è iniziato e sta continuando a progredire. Il percorso per ritrovare l'universalità e l'unità della Chiesa si chiama e c u m e n i s m o (ecumenico = universale) Ci si rende conto che le incomprensioni del passato sono avvenute principalmente per motivi storici e culturali e che ora i fatti devono essere esaminati con più serenità. Una tappa molto importante di questo percorso di avvicinamento si è verificato nel 1964 con 1 abbraccio a Gerusalemme tra papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora® Poi nel 1 965, alla conclusione del Concilio Vaticano n, ci fu una dichiarazione comune di Paolo VI e Atenagora nella quale entrambi riconoscevano che le scomuniche erano state due "eccessi" e che pertanto venivano abrogate (= annullate) Nel cammino verso l'unità ci si è resi conto che le diversità di dottrina fra la Chiesa cattolica e quella or-

todossa possono d i v e n i r e un m o t i v o di ricchezza più che di divisione e si è imparato a guardare alla Chiesa ortodossa come alla C h i e s a s o r e l l a d'Orien» te. Entrambe le Chiese, infatti, hanno mantenuto viva e hanno arricchito, in modo diverso, la tradizione di Gesù e degli apostoli. 1. San Gregorio Nazianzeno, miniatura tratta da un manoscritto greco, Monte Sinai, Monastero di Santa Caterina. 2. Gregorio il Teologo, Giovanni Crisostomo, Basilio il Grande, xv secolo, Mosca, Galleria Tret'jakov. 3. La cartina mostra la diffusione della Chiesa ortodossa.


Il culto ortodosso

UN GESTO IMPORTANTE

La Chiesa ortodossa dà grande valore alla tradizione: la sua liturgia è ricchissima e si rifa a t r a d i z i o n i molto antiche. 5 La celebrazione della s a c r a l i t u r g i a (così è chiamata la m e s s a dagli ortodossi) avviene con particolare fasto e solennità, arricchita da canti, benedizioni, uso di candele e incenso. Particolarmente solenne è il momento della consacrazione, in cui il sacerdote si ritira dietro un paravento riccamente decorato. La c o m u n i o n e viene somministrata sotto le due s p e c i e pane e vino mediante un cucchiaino con cui il sacerdote prende dal calice la particella di pane consacrato (corpo di Cristo) imbevuta del vino consacrato (sangue di Cristo)

Nel dicembre 1975 ci fu una cerimonia nella Cappella Sistina, in Vaticano, per commemorare il decimo anniversario dell'abrogazione delle scomuniche. Il patriarca di Costantinopoli mandò allora un suo rappresentante, il metropolita Melitone. A un certo punto della cerimonia papa Paolo VI inaspettatamente, senza rispettare il cerimoniale, s'inginocchiò a baciare i piedi del metropolita. Un gesto di umiltà molto eloquente. Quando poi fu chiesto a Melitone perché non avesse fatto anch'egli la stessa cosa nei confronti del papa, rispose che "le grandi azioni sono irripetibili, uniche" Il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, commentò: "quest'azione di papa Paolo VI è stata così importante quanto la revoca stessa delle scomuniche"

Le chiese ortodosse sono ricche di s a c r e i c o n e (dal greco = immagini) e grande valore assume l'usanza del b a c i o d e l l ' i c o n a . Nelle chiese ortodosse, inoltre, si trova una grande abbondanza di affreschi, mosaici, intarsi, ricami, ma non vi sono statue, perché nell antichità cristiana non c'erano sculture. La Chiesa ortodossa riconosce i p r i m i c o n c i l i e c u m e n i c i , che ha quindi in comune con la Chiesa cattolica. Gli ortodossi hanno gli stessi sacramenti dei cattolici, però il battesimo viene conferito mediante una triplice immersione nell acqua. Siccome nella Chiesa ortodossa al momento del battesimo si ricevono anche 1 eucaristia e la cresima (mantenendo l'usanza della Chiesa antica) anche i bambini possono ricevere 1 eucaristia. I fedeli ortodossi fanno il segno d e l l a c r o c e unendo

4. Il patriarca di Mosca Alessio II, scomparso nel dicembre del 2008, benedice una preziosa icona.

pollice, indice e medio (per indicare che Dio è uno, ma è anche trinità) toccandosi p r i m a la spalla destra poi la sinistra e facendo tre segni di croce velocemente, per ricordare che non esiste distinzione tra le persone della Trinità.

l'organizzazione della Chiesa ortodossa I preti ortodossi si chiamano pope e possono essere ordinati anche se sono sposati. I v e s c o v i e i m o n a c i , invece, devono essere celibi (= non sposati) Pope, vescovi e monaci portano di solito la b a r b a , in rispetto della tradizione biblica dei sacerdoti ebrei. Nella Chiesa ortodossa non c'è una struttura gerarchica come nella Chiesa cattolica e non esiste un'autorità centrale come il papa, ogni Chiesa è autocefala, ossia si governa da sola. Ogni Chiesa ortodossa è guidata da un sinodo e presieduta da un p a t r i a r c a . II sinodo è 1 assemblea dei vescovi, patriarca è un titolo onorifico dato a un ecclesiastico a capo di una Chiesa importante. Le principali Chiese ortodosse sono: il Patriarcato di Costantinopoli, il Patriarcato di Alessandria (in Egitto), la Chiesa ortodossa di Grecia, quella di Romania, di Serbia, di Russia, di Bulgaria. Su tutte le Chiese ortodosse il p a t r i a r c a di Costantinopoli ha un primato soltanto onorifico. Un altro titolo che esiste nella Chiesa ortodossa è il metropolita, che indica un ecclesiastico fra il patriarca e il vescovo. La Chiesa ortodossa dà grande rilievo e importanza al monachesimo. Su un totale di circa 1 miliardo e 900 milioni di cristiani presenti nel m o n d o , i fedeli delle Chiese ortodosse sono circa 180 milioni, pari all'8% di tutti i cristiani. La maggior parte degli ortodossi vive nella Russia europea, in Grecia, Bulgaria, Romania, Serbia. Anche in Italia c'è una presenza significativa della Chiesa ortodossa.


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LE ANTICHE Chiese orientali

CHIESE in Oriente e in Occidente

Oggi si chiamano Antiche Chiese orientali quelle Chiese d'Oriente che non seguirono gli sviluppi all'interno dell'Impero bizantino dal iv secolo in poi, cioè dopo il Concilio di Calcedonia. Esse sono: • la Chiesa siro-ortodossa in Siria; • la Chiesa assira o caldea in Persia (oggi Iran); • la Chiesa siro-ortodossa in India; • la Chiesa armena in Armenia; • la Chiesa georgiana in Georgia; • la Chiesa copta in Egitto; • la Chiesa etiopica in Etiopia. Queste Chiese possiedono ricche e antiche tradizioni, alcune di origine apostolica. Negli ultim anni dopo i Concilio Vaticano II, ci sono stati molti progressi nell'avvicinamento con la Chiesa cattolica, e si è acquisita la consapevolezza che le divisioni del passato furono in gran parte dovute a incomprensioni storiche e culturali.

Chiese Orientali è il nome con cui, fin dai primi secoli della Chiesa, si indicavano le comunità cristiane che si svilupparono attorno alla predicazione degli apostoli e dei loro discepoli in Palestina, Siria, Asia Minore, Mesopotamia, Egitto e India. Queste comunità si svilupparono e divennero centri importanti del cristianesimo che si raggrupparono poi in alcune importanti sedi presiedute da un vescovo chiamato "patriarca". Nacquero così:

San Daniele stilita xvi secolo, monastero di Ferapontov (Russia).

LA CHIESA maronita del Libano Nel Patriarcato di Antiochia c'era una comunità che sviluppò delle distinte tradizioni intorno a un gruppo di discepoli di una figura carismatica: san Marone del iv secolo. Nell'vin secolo i monaci seguaci di Marone si trasferirono sulle montagne del Libano dove rimasero per centinaia di anni. Nelxn secolo, incontrando la Chiesa latina con i crociati, i maroniti confermarono la loro unità con Roma che non era mai stata rotta nei secoli precedenti.

LINGUE e riti Fino al iv secolo il greco fu la lingua ufficiale della Chiesa e in greco furono redatti gli atti dei primi concili. Dal iv secolo in Occidente si usò il latino e non più il greco. In Occidente fu anche adottato prevalentemente un unico rito, quello romano (anche se alcune diocesi mantengono riti propri, come il rito ambrosiano a Milano o il rito mozarabico a Toledo, in Spagna).

• il Patriarcato d'Alessandria (Egitto); • il Patriarcato di Antiochia (Siria e Mesopotamia); • il Patriarcato di Gerusalemme (Palestina); • il Patriarcato di Costantinopoli (Bisanzio). Ogni Patriarcato sviluppò una propria liturgia e una propria organizzazione a causa della diversa posizione geografica e della differente lingua e cultura. In Occidente, invece, ci fu un unico Patriarcato, quello di Roma che fu la sede dell'apostolo Pietro. Infatti, il vescovo di Roma, successore di san Pietro, oltre al titolo di sommo pontefice della Chiesa universale ha anche il titolo di patriarca d'Occidente.

IL DIGIUNO nella Chiesa ortodossa Oggi la Chiesa cattolica prevede soltanto due giorni di digiuno all'anno: il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì santo, oltre all'astinenza dal cibo un'ora prima di ricevere l'eucaristia. Nel passato, invece, la Chiesa latina conosceva digiuni austeri. Il digiuno è sempre stato considerato dalla Chiesa come un gesto impegnativo che serve a testimoniare l'esistenza di Qualcuno che supera questa vita; è visto come un sacrificio impegnativo teso a domare il corpo per riscoprire l'umiltà, la preghiera intima, l'unione con Dio, per mettere a fuoco il senso della vita. Ancora oggi, diverse Chiese ortodosse e antiche Chiese d'Oriente praticano il digiuno di quaranta giorni per la Quaresima; in questo periodo mangiano un solo pasto a giorno e si astengono da carne, uova, latticini, e a volte anche da pesce, olio e vino.


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