Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

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Co-design di un bando a sostegno di iniziative tive imprenditoriali innovative della lla Regione Toscana REPORT DAL WORKSHOP

Il workshop si inserisce all’interno delle attività che accompagnano il lancio di Open Toscana - la nuova piattaforma sui servizi digitali, open data e processi partecipativi della Regione Toscana - e ha rappresentato un importante momento di ascolto e dialogo a cui sono stati invitati 50 partecipanti tra startupper, maker, angel investor, rappresentanti di associazioni di categoria e centri di ricerca, incubatori ed acceleratori

Auditorium Sant’Apollonia, via San Gallo 25/a, Firenze 22 settembre 2014


Introduzione

DAVIDE AGAZZI

MICHELE D’ALENA

Ricercatore e consulente, si occupa innovazione ed imprenditorial sociale, startup, responsabilità sociale d’impresa e politiche pubbliche. E’ stato Segretario Generale di RENA, associazione di cui oggi coordina le attività. Socio di ActionAid Italia.

Si occupa di formazione e processi di e-goverment e innovazione sociale per enti pubblici, privati e noprofit. Attualmente coordina le strategie digitali del Comune di Bologna e scrive di innovazione su we4italy, progetto di Unioncamere. Attivo in RENA dal 2012.

Disegnare un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative della Regione Toscana mettendo in una sala affrescata, per 4 ore, 50 opinion leader locali e nazionali, 1 assessore, 3 dirigenti, 7 relatori, 5 tavoli con 12 persone ciascuno, 5 facilitatori e 2 coordinatori.

Dividere i lavori in 3 slot con 3 diversi input.

Preparare un’ introduzione sullo stato dell’arte sulle policy per le startup, sia a livello nazionale che locale, e sullo stato di salute dell’economia toscana. 2

Dare spazio alle idee e al confronto con un metodo strutturato ma flessibile. Avere un wi fi potente (che tanto poi crolla) e preparare un piano B con schede prestampate. Ricomporre il flusso in un report.


In queste poche righe, ecco la mappa che racconta ciò che è accaduto lo scorso 22 settembre a Firenze nella giornata di lancio di Open Toscana: chiamiamolo esperimento di intelligenza collettiva, ma l’idea era formulare proposte attraverso metodologie di codesign a sostegno dell’Assessorato ai Sistemi informativi e alla Partecipazione della Regione Toscana, con la regia dell’Assessore Bugli. L’obiettivo era ideare delle linee guida con indicazioni qualificate per meglio definire le caratteristiche di un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative in fase early stage. Particolare attenzione è stata data alle politiche a sostegno delle startup ex lege, per una migliore attuazione dell’agenda digitale in Regione Toscana e per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali innovative. RENA ha raccolto la sfida e con questo report racconta e rendiconta ciò che è emerso, con tanti link e proposte concrete, con particolari essenziali che solo professionisti sanno descrivere. La prima parte del workshop è stata dedicata all’analisi dello stato di salute dell’economia toscana, con degli approfondimenti sulle misure di sostegno all’innovazione e all’imprenditoria messe in campo da Regione Toscana e dal Governo Nazionale. La seconda parte si è svolta in sottogruppi di lavoro da circa 10 persone per favorire il confronto tra i partecipanti su alcune questioni chiave. Ogni 45 minuti circa è stato previsto un focus diverso, con un un breve intervento per inquadrare la discussione.

Le interazioni attorno ai tavoli di lavoro avvenivano attraverso la compilazione di documenti condivisi online e con conversazioni gestite da facilitatori. Volevamo capire se la definizione di startup, partendo dalla policy nazionale, è coerente con le caratteristiche dell’economia toscana. Oppure i beneficiari per favorire innovazione ed imprenditoria giovanile. E i settori chiave da considerare prioritari e con quali tipologie di sostegno. Certamente il tempo era poco a disposizione ma, se l’obiettivo era creare uno spazio di coprogettazione per raccogliere indicazioni qualificate, ci siamo riusciti. Se l’obiettivo era creare un rapporto diretto tra policymaker, territorio e stakeholder, ci siamo riusciti. Volevamo spingere la barra in avanti, cercare nuove soluzioni alla luce dei fallimenti e delle politiche in atto in altri contesti e non semplicemente organizzare un evento. Ora sta a voi e alla Regione Toscana giudicare la bontà delle idee emerse ma se volevamo definire le caratteristiche di un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali, basta dare uno sguardo alle biografie dei presenti e al processo per capire che abbiamo lavorato sulle premesse e sul metodo per creare un confronto franco e senza pregiudizi. Solo così possiamo creare le premesse per disegnare politiche pubbliche più efficaci e efficienti. Davide Agazzi Michele d’Alena 3


L’Assessore Bugli Bugli, ha aperto i i lavori evidenziando gl gli obiettivi e il progetto Open Toscana Toscana.

Vittorio Bugli è Assessore della Regione Toscana si occupa di Bilancio, finanze e tributi, Patrimonio e sedi regionali, Partecipazione della Giunta ai lavori delle Conferenze dei Presidenti, Stato-Regioni e Unificata, Riforme istituzionali, federalismo, rapporti con gli Enti locali, Aree metropolitane e Città metropolitane e Partecipazione

OPEN TOSCANA Open Toscana è la nuova multipiattaforma della Regione Toscana. Rappresenta un nuovo modo di interpretare il rapporto fra cittadini e imprese con la pubblica amministrazione. Un percorso che inizia adesso e che si auspica colga un obiettivo fondamentale: superare la logica dello “sportello” per proporre una PA “relazionale e collaborativa”, non come “macchina”, ma come comunità aperta, coesa, cooperativa, in cui le istituzioni hanno il compito di facilitare la vita ai cittadini (non complicarla); di aggregare e connettere le comunità che producono idee, cono4

PRIMA PARTE | Input session e tavoli

scenze e competenze; di condividere il peso delle decisioni con i cittadini (partecipando) e delle azioni necessarie per curare l’interesse generale. Una nuova frontiera, ma anche una sfida per una pubblica amministrazione aperta all’aiuto di chi lo vorrà dare. Spazi aperti che si facciano frequentare spontaneamente per dare il proprio contributo di idee, conoscenze e competenze e creare insieme nuove modalità di fornire servizi, nuove occasioni anche di fare economia, nuovi progetti.


PRIMA PARTE | Input session e tavoli

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La prima parte del w workshop è stata dedicata all’analisi dello sta stato di salute dell’economica toscana, con deg degli approfondimenti sulle misure di sostegno all’innovazione e all’imprenditoria messe in campo da Regione Toscana e dal Governo Nazionale. Sono intervenuti:

STEFANO CASINI BENVENUTI

LAURA CASTELLANI

LO STATO DI SALUTE DELL’ECONOMIA TOSCANA

OPEN TOSCANA, DATI, SERVIZI ED INFRASTRUTTURE DIGITALI IN REGIONE

Direttore IRPET, Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana

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PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Responsabile di settore Infrastrutture e Tecnologie per lo sviluppo della società dell’Informazione della Regione Toscana


MATTIA CORBETTA

ALESSANDRO CAVALIERI

LE POLICY NAZIONALI A SUPPORTO DELLE STARTUP INNOVATIVE

MISURE A SUPPORTO DELLE NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI IN REGIONE

Componente della Segreteria Tecnica del Ministro dello Sviluppo Economico del Governo

Direttore Generale Competitivita’ del sistema regionale e sviluppo delle competenze della Regione Toscana

PRIMA PARTE | Input session e tavoli

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Partecipanti |

Tavolo 1

FACILITATORE | Giulia Sateriale Co-founder di SocialSeed - @giusate Ha lavorato per sette anni in aziende di consulenza (Ernst and Young e Indica) occupandosi di progetti di CSR. Da circa due anni si occupa di startup con finalità sociale e ambientale in particolare concentrandomi sull’analisi dell’impatto sociale.

Bina Matteo Responsabile dei progetti di incubazione e social venture per Impact Hub Milan - @snaporaz71 Esperienza nella cooperazione internazionale con alcune delle maggiori ONG e associazioni italiane sia in Italia che in progetti internazionali. Ha lavorato presso il primo fondo italiano di Social Venture Capital e poi presso uno dei maggiori fondi di Venture Philanthrophy del Regno Unito. Giorgi Paolo Delegato giovani di Coldiretti - @Paolobisario Eletto dall’assemblea dei giovani agricoltori under 30, ha 28 anni ed è fondatore della società agricola Le Corti. Lombardi Paolo Responsabile di New Business Creation a Trento RISE @paololombardi Innovatore del settore pubblico e direttore del progetto TechPeaks per innovatori internazionali. Lavora su progetti tecnologici provenienti dalla ricerca e sulle comunità di startup a Trento e in Europa. Collabora nel team italiano dell’EIT ICT Labs. Lucibello Giacomo Presidente dei Giovani Imprenditori Toscani. Dal 2003 amministratore delegato della storica azienda di famiglia Le Porcellane. Nel 2008 fonda Brigantino s.r.l. diventandone l’amministratore unico.

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Menichinelli Massimo Designer - @openp2pdesign Designer, ricercatore e sviluppatore di progetti collaborativi e di sistemi di co-progettazione supporta le imprese, le organizzazioni, le città e le comunità locali. Dal 2005 analizza reti sociali e insegna Open Design e Digital Fabrication. Petretto Lorenzo Direttore dell’Incubatore di Firenze. L’Incubatore di Firenze fornisce servizi, consulenze, formazione e infrastrutture tecnologiche e multimediali, accompagnando dall’idea imprenditoriale alla creazione di impresa e all’affermazione sul mercato.

PRIMA PARTE | Input session e tavoli

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Partecipanti |

Tavolo 2

FACILITATORE | Guglielmo Apolloni Design Thinker e della comunicazione - @guglielmoa Consulente della comunicazione per la Camera di Commercio Italiana per la Germania, ma anche founder della piattaforma di crowdfunding School Raising e del coworking Mitosis. Sperimenta processi di valorizzazione della creatività diffusa.

Badash Hagaj Management Team di Nana Bianca - @HagajB Nana Bianca è l’acceleratore di startup digitali e spazio ad altissima concentrazione tecnologica nel cuore di Firenze. Si occupa di Startup Analysis & Deal flow screening. Dettori Gianluca Founder and president of dPixel - @dgiluz Dal 2006 con dpixel si occupa di venture capital e seed investing. E’ coinvolto nel supporto a diverse startup come membro del CdA o advisor. Lavora nel campo delle tecnologie e mercati digitali dal 1995: Italia Online (accesso), Lycos (search/online media), Vitaminic (digital media). Giari Alessandro Presidente di APSTI All’intrno dell’Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani è stato tra i promotori di un percorso volto al rinnovamento per la costruzione di una rete nazionale dei Parchi come soggetti “ integratori”. Milo Stefania Presidente nazionale del Gruppo Giovani di Cna @stefymilo Ttitolare di Format, agenzia di comunicazione e social media marketing e di Cremonabooks libreria e casa editrice.

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Pedreschi Dino Codirigente del KDD LAB - @DinoPedreschi E’ professore ordinario di Informatica all’Università di Pisa ed un pioniere della big data analytics, ovvero l’analisi delle tracce digitali delle attività umane per comprendere la complessità sociale. Pozzana Giuseppe Direttore di Pont-Tech Già dirigente di ricerca dell’IRPET e responsabile del Servizio Sviluppo Economico presso la Provincia di Pisa, dal 1999 al 2005 ha lavorato con la Scuola Superiore Sant’Anna per l’avviamento e lo sviluppo del Polo Sant’Anna Valdera. Dal 2006 dirige Pont-Tech, il Consorzio a maggioranza pubblica che gestisce il Centro Ricerca e Formazione sull’Innovazione e il Trasferimento delle Tecnologie (CERFITT) di Pontedera. Ramazzotti Damiano COO at Talent Garden - @damianoramazzot Talent Garden è il più grande network di co-working nel settore digitale a livello Europeo. Come COO il suo ruolo è quello di product manager, coordinatore e responsabile per l’espansione. E’ inoltre CEO di WeTipp.com, una piattaforma online che aiuta gruppi ed associazioni a trovare membri, a renderli attivi e a mantenerli coinvolti. Rapisardi Andrea Presidente di LAMA - @eandless LAMA è una cooperativa di consulenza strategica, organizzativa, per lo sviluppo internazionale e l’innovazione delle politiche economiche e sociali. Fa parte di Generazioni, coordinamento dei giovani Under 40 che operano nelle cooperative e nella struttura associativa e di sistema di Legacoop. E’ socio fondatore di Impact Hub Firenze. Silvani Alberto Dirigente di ricerca al CNR responsabile della struttura di valorizzazione (marketing, IPR e spinoff)e docente di Management dell’Innovazione. La sua attività di ricerca riguarda politica scientifica, sviluppo tecnologico, valutazione e trasferimento.Presiede il nucleo di valutazione della ricerca della Regione Piemonte. PRIMA PARTE | Input session e tavoli

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Partecipanti |

Tavolo 3

FACILITATORE | Francesca Battistoni Co-founder di SocialSeed - @batty82 Economista specializzata in management delle imprese sociali, ha lavorato per anni nel campo dell’economia della cultura, della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale presso organizzazioni pubbliche e private in Italia e UK.

Amati Anna Vicepresidente di Meta Group - @amati_anna Coordinatore della GEW Italy (Global Entrepreneurship Week) e coordinatrice responsabile del Global Entrepreneurship Congress 2015 a Milano. Bellandi Marco Presidente del Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la gestione dell’Incubatore universitario (CsaVRI). Benussi Lorenzo Esperto in politche pubbliche - @lorenzobenussi Business Developer presso il Consorzio TOP-IX, membro del Comitato di indirizzo per l’Agenzia per l’Italia Digitale, ex consulente per la ricerca e l’innovazione del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Di Benedetto Andrea Vice Presidente CNA - @addibbi Con delega per l’innovazione e per il digitale, co-fondatore di 3Logic, “una bottega artigiana dove cavi, computer e righe di codice sono strumenti per costruire conoscenza”. Laforenza Domenico Presidente dell’Area della ricerca CNR di Pisa. Direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa e responsabile del Registro.it dei nomi a dominio Internet per l’Italia. 12

PRIMA PARTE | Input session e tavoli


Petrozzi Simona Presidente dei Giovani Imprenditori di Arezzo e della Toscana, e Vicepresidente nazionale degli imprenditori “under 40” di Confcommercio - @Simmypet Ranghiasci Francesco Co-founder di PuntoDock - @RanghioFrance Si occupa del servizio di consulenza nell’ambito del fundraising e della pianificazione strategica, nonché di progettazione e formazione per organizzazioni del Terzo Settore ed aziende. Scopelliti veronica Presidente Comitato Imprenditoria Femminile Camera di Commercio Prato e Presidente Regionale Confesercenti Toscana impresa donna. Fa parte della Commissione Tavolo Pari Opportunità della Regione Toscana. PRIMA PARTE | Input session e tavoli

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Partecipanti |

Tavolo 4

FACILITATORE | Silvia Givone Co-founder di SocioLab - @silgiv Si occupa da sempre di consulenza politica e ricerca sociale. Dal 2007 con sociolab organizza e gestisce processi decisionali inclusivi per conto di amministrazioni e organizzazioni pubbliche e private. Per sociolab si occupa in particolare di progettazione, facilitazione, gestione creativa dei conflitti, problem solving e pianificazione strategica.

Barilli Federico Segretario Generale di Italia Startup - @FedeBarilli Associazione che si prefigge come obiettivo quello di rappresentare, valorizzare e sostenere l’ecosistema che gravita intorno alle nuove imprese innovative italiane. Caciolli Francesca Responsabile gestione finanziaria e programmazione attività del Centro di Assistenza Tecnica (C.A.T.) di Mentore scarl - Confcommercio Toscana. Mentore è una Società consortile di servizi alle PMI. La società realizza servizi, iniziative, promozionali e di sviluppo innovativo a supporto della piccola impresa. Fosco Ferri Si occupa da sempre di consulenza politica e ricerca sociale. Dal 2007 con Sociolab organizza e gestisce processi decisionali inclusivi per conto di amministrazioni e organizzazioni pubbliche e private. Gardoni Marialetizia Presidente di Coldiretti Giovani Impresa - @MLetiziaGardoni Imprenditrice agricola , marchigiana, nata ad Osimo (AN) nel 1988, la giovane ha ricoperto la carica di Delegata Regionale Giovani Impresa Marche dal 2011.

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PRIMA PARTE | Input session e tavoli


Piccaluga Andrea Docente di Economia e gestione delle imprese all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna e delegato del rettore Perata per il trasferimento tecnologico e il territorio, è Presidente dell’associazione “Netval”, che raggruppa le università e gli enti pubblici di ricerca nella valorizzazione dei risultati della ricerca @PiccalugaA Tranquillo Nicoletta Responsabile di Unipol Ideas - @La_Nicos Si occupa dei progetti di sostenibilità e innovazione presso Unipol Gruppo Finanziario. Co-funder di Kilowatt, spazio di coworking e rete di innovatori nato a Bologna nel 2012 e attualmente impegnato nel progetto di rigenerazione urbana delle Serre dei Giardini Margherita, nuovo hub metropolitano per l’innovazione di Bologna. Vignoli Matteo Ricercatore Universitario e Socio fondatore di Epoca - @vignolimatteo Si occupa di Design Thinking all’Università di Modena e Reggio Emilia, collabora con il CERN e Stanford University in progetti di innovazione e trasferimento tecnologico. Con Epoca si dedica alla dematerializzazione di prodotti e servizi, e al co-design di processi innovativi con realtà pubbliche e private. Zanni Lorenzo Professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università degli Studi di Siena. Il suo settore scientifico disciplinare è l’ Economia e gestione delle imprese.

PRIMA PARTE | Input session e tavoli

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Partecipanti |

Tavolo 5

FACILITATORE | Barbara Imbergamo Co-founder di SocioLab - @bimbergamo Un dottorato in Storia contemporanea all’Università di Firenze, un master in Metodologia della ricerca sociale. Prima di fondare Sociolab ha lavorato come ricercatrice free lance. Per Sociolab si occupa di progettazione di percorsi partecipati e facilitazione dei gruppi, tra i temi di ricerca che più l’appassionano, le nuove professioni, il mercato del lavoro e le questioni di genere.

Antonio Ardiccioni Project Manager. Responsabile economico-finanziario Multiverso - @AArdiccioni Laurea in Filosofia. Presidente dell’associazione culturale Switch dal 2008, con la quale collabora con i principali festival della Toscana. Consulente e formatore per l’avvio d’impresa dal 2010. Appassionato di cultura hip hop e sport di strada. Belisario Ernesto Avvocato - @diritto2punto0 Si occupa prevalentemente di diritto amministrativo e di diritto delle nuove tecnologie. Socio di Wikitalia, promotore di #Foia$Italy e Segretario Generale dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione, è membro del Tavolo permanente per l’Innovazione e l’Agenda Digitale e della Task Force per l’Agenda Digitale della Regione Basilicata. Canalicchio Massimo Collabora con Incubatore Firenze e con l’Incubatore Universitario Fiorentino. Nel 2003 ha costituito con altri due soci, una società si occupa di consulenza finanziaria e controllo di gestione per le PMI Toscane, agevolazioni finanziarie e contributi comunitari, startup di impresa e business planning.

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PRIMA PARTE | Input session e tavoli


Di Minin Alberto Ricercatore presso l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna - @adiminin Research Fellow (Assegnista di Ricerca) per il progetto Berkeley Roundtable sull’Economia internazionale. La sua ricerca e la sua attività di insegnante sono incentratie sull’appropriabilità dell’innovazione attraverso nuovi modelli di business, pratiche di gestione della proprietà intellettuale, reperimento di attività di esplorazione e sfruttamento. Epifori Elisabetta Direttore del Polo Tecnologico di Navacchio E a marzo 2003 viene nominata Direttore del Consorzio Incubatore e per divienire prima Presidente poi amministratore unico della società che gestisce i servizi di ristorazione presso il Polo. Dal 2006 le viene affidato il coordinamento della Commissione Nazionale di Incubazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani. Francesca Mazzocchi Quadro presso CNA Toscana - @FraMazzocchi Dove è responsabile di Federmoda Toscana e si occupa di lobby per le categorie dei Giovani Imprenditori, imprenditoria femminile e aziende High-tech. Teloni Diego Direttore della Fondazione Brodolini, Think&Do europeo sui temi del lavoro, lo sviluppo economico locale, la social innovation. Esperto nel coordinamento e nella gestione di team e progetti internazionali di larga scala. Profondo conoscitore delle politiche del lavoro e delle istituzioni del lavoro in Italia ed in Europa. Da alcuni anni ha concentrato il proprio lavoro sul rapporto tra pubblico e privato e sulla generazione delle reti di competenza ed innovazione - @ diegoteloni Troccoli Carmelo Segretario Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa - @coldirettiG Con laurea in Scienze politiche internazionali ed un Master in diritto dell’Unione Europea ed in diritto internazionale, ha iniziato la sua esperienza lavorativa in Coldiretti nel 2003 presso la Rappresentanza Coldiretti alle Istituzioni Comunitarie a Bruxelles. PRIMA PARTE | Input session e tavoli

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PRIMA PARTE | Input session e tavoli

I territori devono imparare anche ad accogliere ciò che è nuovo, a coltivare i propri talenti e a importare le migliori intelligenze degli altri: persone dotate di idee, competenze, capacità, spirito imprenditoriale. [da Restart Italia]


La seconda par parte del workshop si è svolta in sottogruppi sotto di lavoro da circa 10 pe persone ed è stata volta a ffavorire i il confronto tra i partecipanti su alcune questioni chiave. I lavori sono stati suddivisi in 3 diversi momenti di circa 45 minuti, ciascuno con un breve intervento per inquadrare la discussione. Le interazioni attorno ai tavoli di lavoro avvenivano attraverso la compilazione di documenti condivisi online e con conversazioni gestite dai facilitatori. L’obiettivo era di raccogliere indicazioni qualificate per meglio definire le caratteristiche di un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative in fase early stage con tre diversi input. SECONDA PARTE

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Slot 1 STARTUP INNOVATIVE E SETTORI PRIORITARI

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Input Slot |

Scheda INPUT SESSION a cura di

Andrea di Benedetto

Startup innovative e settori prioritari OpenToscana | SLOT 1

22.09.2014

Il tuo nome e cognome _________________________________________________________ Tavolo ___________

Entriamo nel vivo Avete 10 minuti di tempo per compilare questo form contentrandovi sulle domande in cui potete dare un valore aggiunto in base alle vostre competenze ed esperienze.

Partendo dal presupposto che c’è una policy nazionale su cui fare leva, prendendo in considerazione le caratteristiche della Toscana, vi ritrovate nella definizione di startup innovativa?

Segnala gli aspetti più interessanti della policy ed eventuali criticità

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Ha senso pensare di identificare dei settori di specializzazione prioritari, su cui la Regione dovrebbe investire ulteriormente per favorirne il radicamento in Toscana?

Quali possono essere le peculiarità dei processi di innovazione delle imprese toscane?

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Casi studio •

Segnala un caso concreto co oncreto di una impresa toscana che consideri innovativa

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Commento sul caso so studio

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Slot 1 | SECONDA PARTE

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Domanda |

Partendo dal presupposto che c’è una policy nazionale su cui fare leva, prendendo in considerazione le caratteristiche della Toscana, vi ritrovate nella definizione di startup innovativa? Segnala gli aspetti più interessanti della policy ed eventuali criticità

In linea generale, l’impianto della policy nazionale a sostegno delle nuove iniziative imprenditoriali innovative è considerato valido dai partecipanti al workshop. Si ritiene infatti che i contenuti e le definizioni di tale policy dovrebbero essere maggiormente diffusi, per alimentare una cultura dell’imprenditorialità sempre più diffusa.

biomedicale, ma anche della manifattura e agricoltura). In questi casi pertanto, potrebbe aver senso estendere i benefici concessi alle startup in fase nascente per qualche anno in più.

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La scelta di puntare su imprese ad alto contenuto La definizione nazionale di “startup innodi innovazione n° risposte vativa” è considerata una importante base asdi partenza per poter implementare policy esplicitamente tecnologica sume senso se uniformi e introdurre sistemi di valutazioni validanti vista in una otefficaci. tica di sistema. Vi sono ovviamente elementi della definizioSi ritiene imne che potrebbero essere meglio specificati portante, soprattutto in contesti come quello o declinati, anche sulla base delle carattetoscano, favorire l’inserimento delle startup ristiche dei territori in cui queste si vanno a innovative all’interno delle dinamiche dei calare, ma in generale si ritiene che più che distretti e dei settori di specializzazione esiallargare di molto le maglie della policy nastenti, per innovarne processi e dinamiche. zionale (percepita come troppo schiacciata Se probabilsulla innovazione di prodotto, con particolamente non è re riferimento all’innovazione tecnologica), molto lungimiabbia senso dare vita a sperimentazioni rante pensare regionali di misure complementari in grado di promuovere di informare poi modifiche alla legislazione n° risposte con prevalentedi livello nazionale. mente imprese suggerimenti In particolare, bisognerebbe riuscire a che si occupiprendere in considerazione anche forme di ma senza no di turismo innovazione legate a dei miglioramenti in o artigianato posizione termini di processo. O a creatività e gene(perché l’inrazione di impatti ambientali e sociali in una esplicita novazione va pluralità di settori. E tenere in consideraziopromossa in ne che i processi di innovazione differiscono tutti gli ambiti) , di sicuro però ha senso da settore a settore (specialmente quando pensare di stimolare l’ibridazione tra startup richiedono attività di ricerca e sviluppo pluriennali, come nel caso del biotech e del altamente tecnologiche ed imprese operanti

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SECONDA PARTE | Slot 1


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in settori più tradizionali, per aumentarne produttività e competitività.

n° risposte indicanti pro e contro

Ed è in questo spazio che si ritiene possano giocare un ruolo cruciale le politiche regionali. Per promuovere lo sviluppo di tecnologie orizzontali abilitanti, che possano contribuire a modernizzare l’esistente. La Regione potrebbe quindi stimolare la crescita e l’evoluzione dell’ecosistema dell’innovazione locale, anche promuovendo programmi di accelerazione o forme di supporto particolari appositamente studiati

per favorire ricadute positive sulle imprese che si occupano di agro alimenn° risposte tare, turismo, esplicitamente artigianato e design. Una negative tale specializzazione tematica/funzionale dell’ecosistema dell’innovazione potrebbe infatti rendere più semplice sia l’aggregazione di alte competenze che la collaborazione con altri territori impegnati nella ricerca di soluzioni simili.

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Contribuendo allo stesso tempo ad attrarre talenti imprenditoriali maggiormente integrabili con la realtà locale.

Slot 1 | SECONDA PARTE

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DEFINIZIONE DI STARTUP INNOVATIVA: alle misure agevolative possono accedere le società di capitale, costituite anche in forma cooperativa, o le Società Europee, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione, e che sono in possesso dei seguenti requisiti: • sono nuove o comunque hanno meno di 4 anni di attività; • hanno sede principale in Italia; • presentano un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro; • non distribuiscono utili; • hanno come oggetto sociale lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; • non sono costituite da fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda; • infine, il contenuto innovativo dell’impresa è identificato con il possesso di almeno uno dei tre seguenti criteri: 1. almeno il 15% del maggiore tra fatturato e costi annui è ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo; 2. la forza lavoro complessiva è costituita per almeno 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale; 3. l’impresa è titolare, depositaria o licenziataria di brevetto registrato (privativa industriale) oppure titolare di programma per elaboratore originario registrato. Fine domanda

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SECONDA PARTE | Slot 1


Slot 1 | SECONDA PARTE

Nel pieno di una grande trasformazione, gli innovatori intravedono possibilità inesplorate. Quando è data loro l’occasione di concretizzare una visione, di investire le loro migliori energie, di partire dalla scienza e dalle tecnologie più recenti per intercettare e soddisfare i bisogni emergenti, aprono un’impresa e generano sviluppo. Un Paese può essere più o meno ospitale per questi innovatori. Se non lo è abbastanza, l’innovazione si sviluppa altrove. E i Paesi inospitali si impoveriscono. [da Restart Italia]

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Domanda |

Ha senso pensare di identificare dei settori di specializzazione prioritari, su cui la Regione dovrebbe investire ulteriormente per favorirne il radicamento in Toscana? Quali possono essere le peculiarità dei processi di innovazione delle imprese toscane?

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n° risposte a favore dell’identificazione di settori

n° risposte contro l’identificazione di settori

Secondo i partecipanti al workshop, tra le azioni suggerite, favorire l’ibridazione tra chi produce innovazione tecnologica e i settori chiave dell’economia toscana, sembra essere dunque l’obiettivo principale che la Regione dovrebbe porsi. Per farlo, occorre da un lato rendere più facile la vita di tutti quei soggetti che appartengono alla filiera dell’innovazione (dalle università ed i centri di ricerca, passando per coworking, parchi scientifici e tecnologici ed incubatori, sino ad arrivare ad investitori informali e fondi di investimento), dall’altro creare occasioni di collaborazione tra le realtà più innovative e le imprese del territorio (sotto forma di rapporti di fornitura, partenariato, co-investimento o acquisizione) Puntando, in estrema sintesi, a promuovere

Fine domanda

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SECONDA PARTE | Slot 1

forme di innovazione che possano essere al contempo: a) utili per le filiere toscane perché in grado di valorizzare gli asset produttivi esistenti sul territorio; b) capaci di inserirsi all’interno di filiere globali e c) capaci di soddisfare bisogni per cui ancora non si è sviluppano un mercato (innovazione sociale). Proprio questo ultimo aspetto porta al suggerimento di approfondire accuratamente il tema delle “startup innovative a vocazione sociale” che sono sembrate ad alcuni dei partecipanti uno degli elementi della policy nazionale a favore delle startup che meglio si sposa con le caratteristiche socio-economiche della Toscana.


Andrea di Benedetto:

Massimo Menichinelli:

Dino Pedreschi:

La definizione data dal governo, passibile di miglioramenti, è in questa fase un passo importante. Piuttosto che reinventare una definizione, ritengo sia più utile -se fosse necessario- ricorrere ad azioni di feedback bottom-up per migliorare la definizione ministeriale già in essere, senza invece farle concorrenza. La policy è eccellente: purtroppo poco conosciuta e sfruttata in tutti i suoi strumenti. Le declinazioni regionali dovrebbero a mio avviso puntare sulla disseminazione e sulla creazione di infrastrutture abilitanti, l’implementazione delle varie parti: matching, mentoring, luoghi fisici di contaminazione. La creazione di ecosistemi di innovazione complessi che portino alla contaminazione tra università, imprese, capitali, manifattura tradizionale.

Paolo Lombardi:

La definizione è giustamente chiara e forte. La Toscana si basa su mestieri classici che hanno forte bisogno di innovazione. Abbiamo bisogno di innovazione anche in settori tradizionali.

La definizione di startup innovativa della policy nazionale é ottima, ma bisogna sottolineare che la componente tecnologica non é sempre il punto principale di startup veramente innovative. Ci sono ad esempio innovazioni di processo e sociale che non sempre sono innovazioni tecnologiche né brevettabili. Inoltre é importante avere un focus non solo su produzione e manifattura, ma anche su servizi, comunicazione, educazione, ecc e su come tutti queste settori possano integrarsi, generando innovazione.

Andrea Rapisardi:

dalle schede

Un tratto distintivo delle start-up innovative è relativo all’uso intelligente di ICT per innovare servizi e prodotti, in particolare incorporando in questi la conoscenza estraibile dalle informazioni rese disponibili dalle tecnologie digitali. Lo sfruttamento, in un contesto etico, della conoscenza estraibile dai big data è la dimensione attuale dell’innovazione, ed oltremodo pertinente per una regione come la Toscana.

Estratti |

Slot 1 | SECONDA PARTE

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Federico Barilli:

Marialetizia Gardoni:

É bene che anche la Toscana identifichi o focalizzi meglio le sue specializzazioni, favorendo il matching tra imprese e startup, secondo quelle competenze industriali regionali già attive e identificate. Dobbiamo concentrarci sulle innovazione di processo e non solo tecnologiche.

Il contributo che alcune imprese possono apportare al territorio, spesso favorendo la partecipazione dei soggetti e delle comunità presenti sul territorio stesso andrebbe valorizzato. L’aspetto del coinvolgimento comunitario dovrebbe essere preso in considerazione nei processi di innovazione delle imprese.

“ “

Francesco Ranghiasci:


Casi Studio |

Scheda

SEGNALA UN CASO CONCRETO DI UNA IMPRESA TOSCANA CHE CONSIDERI INNOVATIVA

COMMENTO SUL CASO STUDIO

Cooperativa Gemma

Offrono opportunità di inserimento lavorativo per persone con svantaggio tramite la produzione di oggetti di artigianato artistico ricavati dal riuso di materiali di scarto.

Cooperativa Integra Rome2rio - www.rome2rio.com

Esempio di startup che ha anche finalità di abilitatore.

Scienzia Machinale (Polo Navacchio)

Azienda di provenienza universitaria, Ad altissima scolarizzazione, che si occupa di robotica e di digitalizzare quindi la manifattura, del territorio e non. Non giovane ma continua a generare Startup verticali.

M2tech (Polo Navacchio)

Azienda piccolissima, che si occupa di hardware per musica digitale. Investe tantissimo in R&D. Pur essendo di dimensioni molto piccole riesce ad essere globale.

Plug & Wear - www.plugandwear. com

Sconosciuta in Italia, giá un caso di successo internazionale. In seguito é stata scoperta grazie ad eventi e collaborazioni con la comunitá dei maker italiani. É un caso interessante perché continua a investire in ricerca, legandosi sia a manifattura che a ricerca non solo di professionisti ma anche di utenti e maker. Ha partecipato allo sviluppo del FabLab Firenze.

Space Spa - www.spacespa.it

Nasce da un’idea di alcuni giovani architetti che, anche sfruttando finaziamenti pubblici, riescono ad assumere molti giovani altamenti qualificati per offrire servizi di valorizzazione del patrimonio artistico e museale. Alta tecnologia per il patrimonio.

Talent Garden Pisa

Esempio in quanto luogo "non tecnologico" ma di abilitazione a startup, freelancer e società fortemente innovative nel campo tecnologico.

KIWI

Startup di Pisa nel campo ICT, fondata da giovani neolaureati di notevole talento opera nel caso della social discovery.

Kentstrapper

società che sta svliuppando una propria linea di stampanti 3D a basso costo per mercato education

Winmedical; Jos

Rilevanza della modularità delle soluzioni

Slot 1 | SECONDA PARTE

29


SEGNALA UN CASO CONCRETO DI UNA IMPRESA TOSCANA CHE CONSIDERI INNOVATIVA

COMMENTO SUL CASO STUDIO

SEM+ - www.semplus.eu

- spin-off della Scuola Sant'Anna e con tecnologia IIT di Genova, sviluppata anche in collaborazione con Stanford, fondata da studenti come progetto di fine corso - Vince prestigiosi premi innovazioni (Intel - PNI) - Acquisisce fondi di venture - Si trasferisce in Silicon Valley

Vismederi

- settore biotech - fast growth (oltre 4mil. di fatturato in poco tempo) - internazionalizzazione (il driver di crescita commessa nel mercato giapponese) - fondatrici sono giovani donne phd laureate a Siena che hanno potuto avviare l'attività grazie a incubatore e partnership con università

D-Orbit

Rimozione di junk dallo spazio

Temera

E partita dal l’identificazione del Mercato e poi l’idea di impresa che applica una tecnologia per rendere più competitivo quel settore.

Phymtec n

Algoritmo che si rivolge ai settori biotech e farmacologico per l’ottimizzazione di strategie terapeutiche: ricercatori che applicano ala ricerca ad un contesto pratico e di particolare impatto sociale e con alto potenziale di ricaduta sul mercato.

Taggalo spinoff

Interessante equilibrio tra opportunità di mercato, prospettive di sviluppo e “uso intelligente” del background tecnologico

Paolino Bacci

La competitività di aziende come queste e sostenuta dalla coop. permanente con micro aziende da tec a startup nei settori robotica, elettronica, software etc..)

Aboca/sansepolcro Arezzo

Grande attenzione alla "responsabilità" sociale di impresa come forma di investimento

Monnalisa Arezzo

Fine domanda

30

SECONDA PARTE | Slot 1


Dagli appunti |

dei facilitatori dal Tavolo 3

Una parte del tavolo concordava con la definizione stringete di start-up. Altri, invece volevano includere l’innovazione sociale soprattutto in relazione alla Toscana come matching tra artigianato e digitale

Non limitarsi a innnovazione di prodotto e includere anche innovazione di processo (non strettamente legato alla dimensione tecnologica)

dal Tavolo 4

Slot 1 | SECONDA PARTE

31


Slot 2 ECOSISTEMA DELL’INNOVAZIONE E TIPOLOGIE DI SOSTEGNO

32


Input Slot |

Scheda INPUT SESSION a cura di

Anna Amati

Ecosistema dell’innovazione e tipologie di sostegno OpenToscana | SLOT 2

22.09.2014

Il tuo nome e cognome _________________________________________________________ Tavolo ___________

Entriamo nel vivo Avete 10 minuti di tempo per compilare questo form contentrandovi sulle domande in cui potete dare un valore aggiunto in base alle vostre competenze ed esperienze.

Tra le forme di incentivo in campo a livello nazionale e regionale, quali sono quelle che secondo te rispondono meglio ai bisogni delle nuove imprese innovative?

_______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ •

Quali quelle di più facile attuazione?

_______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ •

C’è qualche bisogno che ritieni poco coperto?

_______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ •

Quali attori dell’ecosistema dell’innovazione sono presenti in Toscana? C’è qualche parte dell’ecosistema su cui concentrare gli sforzi?

(incubatori, università, vc, angel investor, parchi scientifici e tecnologici, ecc...)

_______________________________________________________________________________________ __ __________ __

Casi studio o •

Ci sono tipologie e di di ssostegno osteg efficaci di cui siete a conoscenza che consigliereste di importare in Toscana? _ __________________________________________________________________ ______

Link al caso studio dio di o_ __________________________________________________________________ ______

Commento sul caso asso sstudio aso tudio

_______________________________________________________________________________________ ___ _________ _______________________________________________________________________________________ _ __ __ ___ __ _ ___ ____ __ ___ ___ _ _ __ ___ ____ __ _________

Slot 2 | SECONDA PARTE

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Domanda |

Tra le forme di incentivo in campo a livello nazionale e regionale, quali sono quelle che secondo te rispondono meglio ai bisogni delle nuove imprese innovative?

Domanda |

Quali quelle di più facile attuazione?

Domanda |

C’è qualche bisogno che ritieni poco co-

perto?

Domanda |

Quali attori dell’ecosistema dell’innovazione sono presenti in Toscana? C’è qualche parte dell’ecosistema su cui concentrare gli sforzi? (incubatori, università, vc, angel investor, parchi scientifici e tecnologici, ecc...)

La seconda sessione di discussione è stata dedicata ad analizzare le migliori modalità di intervento a supporto delle nuove iniziative imprenditoriali innovative. Al di là delle considerazioni sulle singole misure di intervento prese in considerazione, e della esigenza condivisa di far meglio conoscere le misure contenute nella legislazione nazionale, opinione comune dei partecipanti è che per promuovere la formazione e il consolidamento di un ecosistema dell’innovazione locale debba essere adottato un approccio sistemico. Quindi da un lato è necessario prendere in considerazione una pluralità di fattori abilitanti dell’innovazione (talenti, contesti abilitanti, capitali e reti), dall’altro sforzarsi di coinvolgere attivamente tutti gli attori in gioco, valorizzando gli elementi più dinamici. In questo scenario, la Pubblica Amministrazione dovrebbe occuparsi di rimuovere i colli di bottiglia e le storture del sistema, abilitando i protagonisti del sistema e non sostituendosi ad essi. 34

SECONDA PARTE | Slot 2


TALENTI La Toscana è una regione che si è dimostrata in grado di essere attrattiva e accogliente verso i talenti italiani ed internazionali, ma occorre fare di più. Da un lato bisogna valorizzare ed attivare di più le risorse locali, investendo in educazione all’imprenditorialità e stimolando studenti e laureati (specialmente quelli in ambito tecnico scientifico) ad intraprendere una attività di impresa. Serve creare maggiore consapevolezza legata al fare impresa. I Contamination Lab e la promozione di premi e competition (in grado di fornire risorse economiche, visibilità mentoring e competenze aggiuntive a chi vuole aprire una attività imprenditoriale) possono essere un importante punto di partenza. Occorre però sforzarsi di più per migliorare la qualità delle idee di business su cui gli

aspiranti imprenditori lavorano, fornendo loro strumenti e occasioni di apprendimento per consolidare le proprie visioni. Un fondo dedicato ad erogare tanti piccoli (20K) finanziamenti pre-seed potrebbe consentire a molte più persone di provare sulla propria pelle cosa vuole dire avviare una impresa. Dall’altro lato, è importante porsi il problema di attirare e trattenere imprenditori ed aspiranti imprenditori dotati delle competenze adatte per fare impresa, strutturando pacchetti di incentivi e iniziative di supporto ah hoc, così come semplificando le procedure burocratiche relative ai loro permessi di soggiorno (startup VISA). Soltanto ibridando talenti locali e globali possiamo ipotizzare di riuscire a dare vita a startup in grado di crescere e fare bene a livello sovra locale.

CONTESTI ABILITANTI La Toscana è ricca di parchi scientifici e poli tecnologici legati ad istituzioni pubbliche. Meno diffusi sono spazi di coworking e acceleratori promossi da realtà private. Queste realtà in grado di offrire spazi di lavoro temporanei a basso costo e soprattutto ambienti di contaminazione, in cui gli aspiranti imprenditori incontrano compagni di viaggio e hanno accesso a network di competenze specialistiche, sono considerati fattori abilitanti essenziali per favorire la nascita di nuove imprese. Un collegamento maggiore tra università, centri di ricerca e le parti meno istituzionali del sistema è visto con favore dalla maggior parte dei partecipanti al workshop.

di innovazione sociale, innestando in questi spazi servizi professionali qualificati utili a chi fa impresa (commercialisti, consulenti del lavoro, etc). Acceleratori ed incubatori andrebbero stimolati a coordinarsi meglio per evitare sovrapposizioni, creare sinergie, dare vita a legami con realtà simili in altri contesti e costruire, nel corso del tempo, specializzazioni verticali o orizzontali che possano costituire elementi di distintività.

Schemi di voucher che agevolino (coprendo parte dei costi sostenuti dagli startupper) l’accesso a queste strutture sembrano essere, a detta dei partecipanti, una delle misure migliori per investire su questi contesti abiAndrebbero favorite e sostenute attività mul- litanti, senza creare particolari distorsioni di tidisciplinari all’interno delle università e in mercato. fablab, coworking, makerspace, incubatori Slot 2 | SECONDA PARTE

35


MISURE DI AGEVOLAZIONE PER LE STARTUP INNOVATIVE 1. Esonero da diritti camerali e imposte di bollo: startup innovative e incubatori certificati non dovranno pagare il diritto annuale dovuto in favore delle Camere di Commercio, nonché, come chiarito dalla circolare 16/E emessa l’11 giugno 2014 dall’Agenzia delle Entrate, i diritti di segreteria e l’imposta di bollo per qualsiasi adempimento da effettuare presso il Registro delle imprese. 2. Gestione societaria flessibile: l’atto costitutivo delle startup innovative create in forma di società a responsabilità limitata può prevedere categorie di quote che non attribuiscono diritti di voto o che ne attribuiscono in misura non proporzionale alla partecipazione. 3. Facilitazioni nel ripianamento delle perdite: in caso di perdite sistematiche le startup godono di un regime speciale sulla riduzione del capitale sociale, tra cui una moratoria di un anno per il ripianamento delle perdite superiori ad un terzo (il termine è posticipato al secondo esercizio successivo). 4. Disciplina del lavoro tagliata su misura: la startup innovativa potrà assumere personale con contratti a tempo determinato della durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi. All’interno di questo arco temporale, i contratti potranno essere anche di breve durata e rinnovati più volte. Dopo 36 mesi, il contratto potrà essere ulteriormente rinnovato una sola volta, per un massimo di altri 12 mesi, e quindi fino ad arrivare complessivamente a 48 mesi. Dopo questo periodo, il collaboratore potrà continuare a lavorare in startup solo con un contratto a tempo indeterminato. La norma è scritta anche in modo da contrastare il rischio di finte Partite IVA passati i 48 mesi. 5. Facoltà di remunerazione flessibile: fatto salvo un minimo tabellare, è lasciato alle parti stabilire quale parte della remunerazione sia fissa e quale variabile. 6. Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale (guida): la startup può remunerare i propri collaboratori con strumenti di partecipazione al capitale sociale (come le stock option), e i fornitori di servizi esterni attraverso schemi work for equity. Il regime fiscale e contributivo che si applica a questi strumenti è vantaggioso e concepito su misura rispetto alle esigenze tipiche di una startup. Anche gli incubatori certificati possono utilizzare questa modalità di remunerazione. 7. Credito d’imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato (decreto attuativo; guida): è stato definito un accesso prioritario alle agevolazioni per le assunzioni di personale altamente qualificato nelle startup innovative e negli incubatori certificati. Tali agevolazioni consistono in un credito d’imposta pari al 35% del costo aziendale totale sostenuto per le assunzioni a tempo indeterminato, anche con contratto di apprendistato, nel primo anno del nuovo rapporto di lavoro. 8. Introduzione di incentivi fiscali per investimenti in startup provenienti da persone fisiche (detrazioni Irpef del 19%) e giuridiche (deduzioni dell’imponibile Ires del 20%) per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 (decreto attuativo): gli incentivi valgono sia in caso di investimenti diretti in startup, sia in caso di investimenti indiretti per il tramite di altre società che investono prevalentemente in startup. Il beneficio fiscale è maggiore se l’investimento riguarda le startup a vocazione sociale e quelle che sviluppano e commercializzano prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico (detrazioni Irpef al 25%; deduzioni dall’imponibile Ires al 27%). 36

SECONDA PARTE | Slot 2


9. Introduzione dell’equity crowdfunding, la cui regolamentazione di dettaglio è stata predisposta dalla Consob: con la pubblicazione del testo definitivo del “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line” l’Italia è il primo Paese al mondo ad aver regolamentato il fenomeno con uno strumento normativo dedicato. Le startup innovative possono avviare campagne di raccolta di capitale diffuso attraverso portali online autorizzati. 10. Accesso semplificato, gratuito e diretto per le startup al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, un fondo governativo che facilita l’accesso al credito attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari (decreto attuativo; guida). La garanzia copre fino allo 80% del credito erogato dalla banca alla startup, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, ed è concessa sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati, con un’istruttoria che beneficia di un canale prioritario. Gli incubatori certificati possono beneficiare dello stesso regime speciale riservato alle startup. 11. Sostegno ad hoc nel processo di internazionalizzazione delle startup da parte dell’Agenzia ICE (sito dedicato): include l’assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia, l’ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali, e l’attività volta a favorire l’incontro delle startup innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione. In particolare, è stata autorizzata l’emissione della “Carta Servizi Startup” che dà diritto a uno sconto del 30% sulle tariffe dei servizi di assistenza erogati dall’Agenzia. 12. Fail-fast: introduzione di procedure volte a rendere più rapido e meno gravoso il processo che si mette in moto nel caso in cui la startup non decolli. Sottraendo le startup innovative dalla disciplina del fallimento, si permette all’imprenditore di ripartire con un nuovo progetto imprenditoriale in modo più semplice e veloce, affrontando più agevolmente il procedimento liquidatorio. Sul piano culturale, si mira ad aggredire il paradigma, molto radicato, della stigmatizzazione del fallimento.

CAPITALI L’accesso ai capitali di rischio è il terzo fattore chiave per chi fa impresa. L’ecosistema toscano sembra essere particolarmente carente sotto questo aspetto (soprattutto quando si cercano risorse per finanziare la crescita di una startup).

invece contribuire ad attrarre investitori più istituzionali. Così come il co-investimento in programmi di accelerazione in linea con obiettivi regionali (digitalizzazione/innovazione settori tradizionali) o legati a particolari “sfide” territoriali.

Azioni per favorire il reperimento di risorse da individui, famiglie ed investitori informali sembrano essere le più indicate per sostenere gli sforzi delle startup in fase early stage.

I partecipanti al workshop riconoscono che questo è forse l’ambito di azione più delicato, in cui i margini per le politiche regionali sono più stretti. Non di meno, sarebbe importante attivarsi per creare maggiore consapevolezza attorno a questo tipo di forme di investimento e dare visibilità alle realtà consolidate e alle reti informali esistenti.

Forme di co-investimento in imprese o direttamente in fondi di VC potrebbero

Slot 2 | SECONDA PARTE

37


RETI La competitività di un ecosistema dell’innovazione dipende anche dalla qualità e dalla quantità di relazioni tra gli attori del sistema. La Toscana questo lo sa bene, grazie all’esperienza dei suoi tanti distretti industriali. Il mondo delle nuove iniziative imprenditoriali innovative richiedere però legami e relazioni di natura in parte diversa. E su questa dimensione si suggerisce di investire con particolare attenzione, a livello locale, sovra locale ed internazionale. In particolare, i partecipanti al workshop ritengono utile rafforzare ed ampliare le reti ed i legami esistenti tra gli attori dell’ecosistema dell’innovazione al fine di: •

38

rafforzare le competenze chiave di chi fa impresa e fornire affiancamento manageriale;

SECONDA PARTE | Slot 2

accrescere le disponibilità di capitali di rischio ed i legami con network internazionali;

creare occasioni di matching e ibridazione tra startup innovative ed imprese rodate del territorio;

creare occasioni di incontro tra startup innovative e gradi imprese toscane interessate ad investire in innovazione;

rafforzare i legami tra startup innovative e pubbliche amministrazioni, rendendo più semplici rapporti di fornitura;

valorizzare i risultati di ricerca delle università toscane e favorire il trasferimento tecnologico.


Hagaj Badash:

Massimo Menichinelli:

Il fondo di fondi è lo strumento che se correttamente impostato e gestito garantisce di attrarre capitali e competenze sofisticate sul territorio per veicolarli in modo idoneo a startup ad alto potenziale di crescita. Bollenti Spiriti è un’iniziativa di animazione sociale (politiche attive) della Regione Puglia che ha generato ottimi risultati operativi in termini di generazione d’impresa e facilitazione.

Gianluca Dettori:

Le forme di intervento vanno differenziate tra quelle di ecosistema e quelle sul singolo caso (tipicamente fatte in forma di finanziamento o accesso al credito). A mio parere il settore pubblico dovrebbe giocare sulle misure verso l’ecosistema. Esempi di attività di ecosistema: (1) creazione di clusters su specializzazioni, attraverso attrazione di imprese e talenti (2) integrazione nella filiera della formazione, attraverso la creazione di scuole avanzate e dedicate alle specializzazioni (3) sgravi fiscali, soprattutto sul mercato del lavoro (visto che quelli sugli utili per le startup spesso non hanno conseguenze) (4) attrazione di attenzione di investitori internazionali, attraverso ad esempio la creazione di percorsi preferenziali per le questioni burocratiche (5) formazione esperienziale di imprenditori

InnovAction Lab è un percorso utile per laureandi di discipline eterogenee, volto alla creazione di team e di sviluppo di startup “educando” aspiranti imprenditori ad approcciarsi al mondo degli investitori.

Paolo Lombardi:

dalle schede

Fabcity è una iniziativa che si sta sviluppando or ora, a Barcellona, per facilitare e coordinare più laboratori di fabbricazione digitale e making all’interno della cittá. Facilitare per favorire lo sviluppo degli spazi. Coordinare per favorire la collaborazione e specializzazione in settori e ricerche per evitare concorrenza. Più spazi aperti a cittadini e imprese per sviluppare i propri progetti, aumentando le capacità di sviluppo di progetti come imprese e per il territorio.

Estratti |

Slot 2 | SECONDA PARTE

39


Nicoletta Tranquillo:

Francesca Mazzocchi:

40

Favorire contesti di innovazione (luoghi fisici) dove creare legami: intersettoriali; internazionali (locale-globale); tra ricerca e imprese (culture diverse). Aiutare dialogo mondo imprenditoriale con mondo della scuola e università per generare “nuove” figure di imprenditori diverse dal passato (serve fertilizzare i distretti tradizionali con figure nuove).

“ “ “

Lorenzo Zanni:

Quota Startup: Sarebbe interessante che la Regione Toscana mettesse come policy che il 5/10% degli acquisti della PA regionale fosse rivolto verso le startup innovative, accelerando la crescita di fatturato in una percentuale definita. Challenge Based Innovation: come il CERN mette in contatto gli organismi di ricerca e le PMI/startup attraverso il lavoro degli studenti, così la Regione potrebbe ritagliarsi il ruolo di facilitatore di incontro attraverso challenge ed iniziative specifiche. In questo modo, unendo i brevetti, il capitale intellettuale e le ricerche con i bisogni delle aziende attraverso l’investimento in tempo e formazione degli studenti si può ottenere un nuovo livello di trasferimento tecnologico

Il concetto dei Contamination Lab applicato alla promozione dell'innovazione nelle imprese, grazie alla realizzazione di luoghi o momenti di incontro tra le esigenze delle imprese localizzate in Toscana e gli innovatori (nelle università, nel laboratori, ma anche nei nuovi luoghi dell'innovazione, coworking, incubatori, fablab, ecc.). Si potrebbero immaginare dei voucher per università/acceleratori/incubatori che incentivino queste pratiche. Gli Idea Generation Labs sono momenti di incontro tra esigenze di innovazione manifestate da aziende del territorio e raccolte da innovatori/startup per/studenti universitari.

Matteo Vignoli:

“ “

Ogni investimento dev'essere pensato perché poi sia sostenibile nel tempo.

Buone pratiche da tenere in considerazione: i Laboratori dal Basso della Regione Puglia (che permettono a gruppi di persone di progettare la formazione di cui hanno bisogno); i voucher per il coworking del Comune di Milano; i fablab nelle scuole portati da Fondazione Nord Est; il bando integrato Start e Restart di Regione Lombardia.

Stefania Milo:

SECONDA PARTE | Slot 2


Dagli appunti |

dei facilitatori

dal Tavolo 5

In particolare, secondo i partecipanti è importante che le startup siano accompagnate nel loro divenire impresa mediante interventi formativi che consentano loro di acquisire competenze manageriali, e di confrontarsi col mercato.

Cosa potrebbe facilitare la rete? Regia Settore Pubblico come catalizzatore di opportunità

dal Tavolo 3

Slot 2 | SECONDA PARTE

41


42

SECONDA PARTE | Slot 2

Nessun governo può imporre alla popolazione di diventare innovativa, di creare nuove imprese, di guardare avanti con fiducia. Ma un buon governo può eliminare gli ostacoli all’innovazione, può facilitare il processo di creazione delle nuove imprese, può essere al fianco di chi guarda avanti con fiducia e costruisce il futuro. [da Restart Italia]


Slot 3 PROTOTIPIAMO UN BANDO

43


Input Slot | Scheda INPUT SESSION a cura di

Lorenzo Benussi

Prototipiamo un bando OpenToscana | SLOT 3

22.09.2014

Il tuo nome e cognome _________________________________________________________ Tavolo ___________

Entriamo nel vivo Ora sei la Regione Toscana, hai appena lanciato Open Toscana che promuove open data, servizi tecnologici, startup e ingaggio civico, e vorresti sostenere realtà innovative.

Hai a disposizione 400mila euro e vuoi investire queste risorse a favore di startup innovative. Cosa faresti?

Su che stadio di sviluppo è meglio interventire: realtà in via di formazione o soggetti esistenti? Più contributi di taglia minore o meno contributi di taglia più significativa?

_______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ •

Quale è il modo migliore di investire queste risorse?

Contributi a fondo perduto? Programmi di accelerazione ad hoc? Acquisto di nuove tecnologie o risorse umane? Contributo per gli spazi collaborativi (incubatori, coworking...)?

_______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ •

Queste risorse andrebbero direttamente alle startup o in matching con delle strutture di supporto?

_______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ ____ __ ____ ____ __ __ __ __ ___ ____ ____ ____ _ __ __ __ __ ________ •

Oltre alle azioni appena ap ppena descritte, de cosa potrebbe o dovrebbe fare la Regione?

Supporto di comunicazione? zio one? Cop on Coprogettazione per aprire più dati? Networking tra i beneficiari? Altro?

_______________________________________________________________________________________ _ _ __ __ _ ______ _______________________________________________________________________________________ __ __ __ _ ______

Casi studio o

44

Nome del caso studio tud udio ____ _______________________________________________________________

Link al caso studio io _ __________________________________________________________________ ______

Commento su sul ul caso caso asso studio

SECONDA PARTE | Slot 3


Domanda |

Hai a disposizione 400mila euro e vuoi investire queste risorse a favore di startup innovative. Cosa faresti? Su che stadio di sviluppo è meglio interventire: realtà in via di formazione o soggetti esistenti? Più contributi di taglia minore o meno contributi di taglia più significativa?

Domanda |

Quale è il modo migliore di investire que-

ste risorse?

Contributi a fondo perduto? Programmi di accelerazione ad hoc? Acquisto di nuove tecnologie o risorse umane? Contributo per gli spazi collaborativi (incubatori, coworking...)?

Se il workshop aveva l’obiettivo di supportare la Regione Toscana nel disegnare un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative, con il terzo slot c’è stato un cambio delle parti. Questo l’incipit che apriva l’ultima sessione: “Ora sei la Regione Toscana, hai appena lanciato Open Toscana che promuove open data, servizi tecnologici, startup e ingaggio civico, e vorresti sostenere realtà innovative”. Le domande le trovate qui sopra descritte ma di fatto si trattava di capire verso dove indirizzare le azioni. Puntare sul finanziamento a poche realtà o seguire un altro approccio, privilegiando microfinanziamenti? Puntare sul fondo perduto? Accompagnare forme di sviluppo di know-how? Di seguito vi proponiamo alcuni punti emersi per evidenziare i possibili destinatari delle risorse e le altre azioni che la Regione potrebbe mettere in campo ma le diverse possibilità sostanziali, aggregate e analizzate da RENA, sono al vaglio della Regione Toscana che di fatto potrà recepirne alcune ma ovviamente non tutte. Per concludere questo report troverete alcune considerazioni emerse trasversalmente durante il workshop: sono 10 punti che come RENA ci sentiamo di evidenziare e condividere. Certamente ogni territorio ha le sue specificità ma vogliamo sostenere con interventi di sistema, in grado di fare da moltiplicatore, tutti i policy maker che si sforzano di favorire iniziative imprenditoriali innovative. Slot 3 | SECONDA PARTE

45


Domanda |

Queste risorse andrebbero direttamente alle startup o in matching con delle strutture di supporto?

Direttamente alle startup (11)

Matching con strutture di supporto (9)

Direttamente a terzi (3) • Reti di Impresa

• Strutture di matching

• Coworking

In Matching con terzi (4) • Imprese

• Startup

• Startup

• Startup

• Strutture di supporto

• Privati (via gara)

• Strutture di matching

• Imprenditori

Fine domanda

46

SECONDA PARTE | Slot 3

• VC


Domanda |

Oltre alle azioni appena descritte, cosa potrebbe o dovrebbe fare la Regione?

• Networking di sicuro e corsi per open innovation • Formazione per acquisire digital skill • Monitorare i risultati • Catalizzare investimenti dedicati alle startup per favorire l'insediamento di imprenditori e investitori sul territorio

• Costituire e promuovere l'ecosistema e la sua comunicazione per attrarre sia nuovi imprenditori sia investitori.

• Innovare il suo approccio alle politiche, eliminando un po' di programmazione a favore di molta partecipazione • Definire e riconoscere i nodi - Networking tra i nodi • Favorire la nascita di una maggiore collaborazione

e conoscenza tra l'ecosistema

regionale ma soprattutto nazionale ed internazionale;

• Azione di promozione dell’imprenditorialità nelle scuole coinvolgimento degli attori privati e di sinergie in PPP. • Bandi di gara snelli, con maggior attenzione ai criteri qualitativi • Coinvolgimento di valutatori indipendenti ed esterni per le diverse fasi della progettazione ed implementazione delle misure

• Comunicazione: workshop con testimonial di aziende innovative in tutti i settori inclusi servizi turismo beni culturali.

• Sicuramente networking e coprogettazione. Networking con altri progetti, meg-

lio implementare quello che c'è, che a creare progetti doppioni

• Aprire dati e lanciare challenge. • Programmi di dissemination delle opportunità • Visibilità e network, agevolazione burocratica, spazi dove installarsi • Promuovere cultura imprenditoriale nei giovanissimi, networking, •

Creare comunità territoriali e settoriali di innovatori

Slot 3 | SECONDA PARTE

47


• Ridurre distanza tra area ricerca e attività produttive Regione Toscana • Voucher giovani • Laboratori università-imprese • Dottorati con imprese • Seguire la startup da vicino nel suo sviluppo senza tregua. • Match tra capitale intelletuale e bisogni delle imprese attraverso networking con gli studenti per favorire l'imprenditorialità

• Networking tra i beneficiari. • Coprogettazione, coordinamento strutture di supporto e comunicazione. • Dare continuità nel tempo alle azioni di supporto • Cabina di regia per costruire un vero ecosistema di sostegno al processo di nascita, crescita, accelerazione di imprese etc..

• Tutto ciò che abbatte i costi fissi iniziali che frenano la nascita di progetti innovativi

(acquisto tecnologie, creazione di reti etc..)

• Forte supporto di comunicazione • Maggiore sforzo verso un networking più efficente • Networking fra beneficiari - supporto di comunicazione con piattaforme dedicata assistenza per l' e-procurement

• La comunicazione e' fondamentale, manca una cultura imprendiotriale diffusa ed in particolare quella innovativa.

Fine domanda

48

SECONDA PARTE | Slot 3


Dagli appunti |

dal Tavolo 5

dei facilitatori

Gli spunti sono rispetto agli altri due slot i meno omogenei e che il loro valore sta proprio nella capacità di suggerire molte diverse strade

dal Tavolo 3

Mi è stato chiesto: “cosa succede dopo il workshop” “quindi adesso?” “quando ci si rivede? come?”. Positivo perché il processo è piaciuto e si vuole continuare.

Slot 3 | SECONDA PARTE

49


Conclusioni DIECI DIREZIONI DI LAVORO

primi finanziamenti. E questo l’ambito su cui i partecipanti al workshop consigliano di concentrarsi, investendo in formazione ed educazione all’imprenditorialità, e sulla crescita e sul rafforzamento di un ecosistema Abbiamo provato a riassumere gli input dei partecipanti al workshop in dell’innovazione regionale che già dieci direzioni di lavoro, su cui investi- presenta caratteristiche positive ma re. L’ambito di azione privilegiato per che necessità di essere incoraggiato e una amministrazione pubblica regio- rafforzato. Forme di sostegno agli operatori di questo particolare mercato nale, oltre alla promozione delle opsono ritenute quindi particolarmente portunità generate dalla legislazione importanti, soprattutto se si concrenazionale, sembra essere quell’area tizzano in misure capaci di premiare di “fallimento di mercato” che sta tra la generazione di una idea di impresa, successi già conseguiti e favorendo la creazione di legami orizzontali, stimola formazione di un team, la costitulando così non comuni comportamenzione di una impresa e la ricerca dei ti di cooperazione competitiva. Cosa può fare quindi una Regione , per favorire la nascita e lo sviluppo di un ecosistema locale dell’innovazione, favorevole alla nascita di startup innovative?

50

CONCLUSIONI


1.

CONSAPEVOLEZZA E FORMAZIONE. Investire su attività di educazione all’imprenditorialità. E’ importante creare consapevolezza di quelche significa fare impresa. Investire sulle competenze chiave legate al fare impresa innovativa, nelle scuole di ogni ordine e grado. Programmazione, comprensione dei differenti modelli di business, analisi dei bisogni, customer development, strumenti per progettare di prodotti e servizi, devono diventare conoscenze diffuse.

2.

APPRENDIMENTO INFORMALE. Promuovere strumenti gratuiti di formazione (per esempio i MOOCS, corsi universitari fruibili online o realtà come CODEACADEMY, che servono ad imparare i linguaggi di programmazione), iniziative di realtà indipendenti come CODERDOJO ed occasioni di apprendimento informale in fablab e makerspaces.

3.

SOSTENERE CHI RISCHIA PER LA PRIMA VOLTA. Promuovere le informazioni relative agli incentivi già esistenti. Pensare soprattutto agli aspiranti imprenditori e a come metterli nella condizione di provarci, anche attraverso specifici programmi di sostegno all’imprenditorialità [contributi a fondo perduto di taglia piccola (10/20mila) e accesso a spazi di lavoro a basso costo, sulla base della presentazione di un piano di attività e investimenti]

4.

PENSARE IN TERMINI SISTEMICI. Ideare a misure che interessino tutti i passaggi cruciali del ciclo di vita della startup, dal lancio alla crescita, fino alla fase di maturità; in accordo con quanto previsto dalle policy nazionali. Pensare a policy di sistema, coinvolgendo i player del mondo finanziario, imprenditoriale e formativo dell’ecosistema locale. Investire sulla creazione di una community locale per comprenderne meglio i bisogni e abilitarne l’operato. Investire in spazi collaborativi, per generare occasioni di confronto e contaminazione.

CONCLUSIONI

51


5.

SOSTENERE CIO’ CHE FUNZIONA. Non sostituirsi al ruolo degli operatori privati (coworking, fablab, incubatori, acceleratori, investitori informali, fondi di VC) e cercare di fare leva sul loro operato, valorizzando ciò che funziona anche attraverso schemi di voucher e forme di coinvestimento.

6.

ESSERE DISTINTIVI. Valorizzare le specificità regionali (punti di forza, vocazioni e unicità locali, risorse e strutture esistenti). Creare identità territoriali legate all’ambito di specializzazione delle startup che si vogliono attrarre. Incentivare la specializzazione verticale od orizzontale degli incubatori ed acceleratori del territorio

7.

APERTURA E INTERNAZIONALIZZAZIONE. Attrarre talenti imprenditoriali da ogni parte del mondo, offrendogli canali di ingresso agevolati. Investire sulla costruzione di reti con incubatori ed investitori internazionali, facendo leva sugli attori locali.

8.

CREARE PONTI TRA ESISTENTE E NUOVO. Agevolare l’incontro le startup più innovative e le piccole e medie imprese del territorio. Favorire l’ibridazione e il trasferimento di modi di fare e di pensare.

9.

PUBLIC PROCUREMENT. Accompagnare le startup a diventare fornitori della PA, creando delle corsie di dialogo privilegiate ed eliminando farraginose procedure di accreditamento.

10.

TRASPARENZA E MONITORAGGIO. Istituire su Open Toscana un albo pubblico delle startup e degli operatori della filiera dell’innovazione, che possa tracciare attività, performance, relazioni tra gli attori e contributi pubblici ricevuti.

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CONCLUSIONI


CONCLUSIONI

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Partner del progetto:

Il report è stato realizzato da: Davide Agazzi Michele d’Alena Design dell’informazione di: Guglielmo Apolloni con il supporto di Valeria Adani

Soci RENA coinvolti nel progetto: Valeria Adani, Francesca Battistoni, Roberta Franceschinelli, Silvia Givone, Cecilia Manzo, Francesca Mazzocchi, Letizia Piangerelli, Giulia Sateriale


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