Il sonno delle istituzioni genera mostri?

Page 1

IL SONNO DELLE ISTITUZIONI GENERA MOSTRI? di Massimo Muciaccia

Nel puntuale reportage fotografico di Paolo Di Giulio “Il Codice della Strada violato?”, che ci conduce per mano accompagnando questo articolo (a cui si aggancia la campagna di Partecipazione Attiva di sensibilizzazione ambientale “Cartellone selvaggio degrado assicurato: Codice violato?”), il lettore avrà l’opportunità di “riconoscersi” per la chiarezza del messaggio da cui emergono riflessioni e interrogativi su fatti concreti. Le immagini possono evidenziare pericolosità e degrado ambientale fornendo indizi ed effetti dovuti alla cartellonistica pubblicitaria del IX Municipio (e negli altri Municipi?), con particolare riferimento ai quartieri Eur, Torrino e Mostacciano, spesso descritti come “salotti buoni e moderni”. Raccontano in modo sufficientemente dettagliato l’abuso e il danno eventualmente arrecato ai luoghi e alle persone da quei cartelloni e da quelle affissioni (fuori norma?). Insomma quello che si presenta agli occhi dei cittadini tutti i giorni come normalità acquisita e consolidata e già in passato ampiamente evidenziato e denunciato da associazioni e movimenti. Senza pretendere di dare un resoconto completo, tra l’altro impossibile per complessità e dimensioni del fenomeno e senza voler approfondire in questa sede responsabilità, cause ed effetti, diremo soltanto che prosegue senza soluzione anche in autunno, dal centro storico alla periferia più estrema, la proliferazione in tutte le direzioni dei cartelli grandi e piccoli, alti e bassi, taluni forse pericolanti e pericolosi. Svariate discussioni stanno sollevando a Roma riguardo al controllo, sufficiente o meno non spetta a noi dirlo, del territorio da parte delle istituzioni locali (Comune, Municipi e Polizia locale). Le normative in vigore con le sue lacune e contraddizioni hanno probabilmente facilitato la nascita e la continuità di tale situazione nel tempo. Tanto è vero che si deve ancora definire ad oggi del tutto e approvare, per chi non lo sapesse, il “tanto sofferto” Nuovo piano regolatore degli impianti pubblicitari (PRIP). Parliamo di quell’“Economia del degrado”, così è stata definita a torto o a ragione, cioè di un sistema economico in parte illegale o sommerso, che può contribuire ad alterare esteticamente e funzionalmente lo spazio pubblico della città e anche tal volta quello privato. La collocazione dei cartelli ai margini delle strade, in prossimità degli incroci o dei semafori, in punti inopportuni, rischia di mettere a repentaglio l’incolumità delle persone con la potenziale violazione del Codice della Strada, provocando numerosi incidenti, anche mortali (come già avvenuto purtroppo), per mancanza di visibilità alla guida di auto e moto. Ci troviamo dunque di fronte ad un “nuovo codice”, quasi totalmente acquisito come prassi, basato sulla trasgressione delle più elementari norme del vivere civile? 1


Sostituire l’economia del degrado, dove presente, con una economia legale permetterebbe, tra l’altro, il rilancio del settore pubblicitario con un vantaggio in termini di Pil cittadino e probabile creazione di nuovi posti di lavoro. Restituirebbe inoltre più dignità al territorio e all’intera “filiera della comunicazione”, regole più trasparenti e migliore concorrenza tra gli operatori del settore. Su questo sono chiamati a fare delle considerazioni ed intervenire i nuovi amministratori comunali, incentivando le maggiori entrate in termini di soldi che il “cambio di rotta” comporterebbe, con conseguenti possibili riduzioni delle tasse locali a beneficio dei contribuenti. Sarebbe auspicabile un risveglio delle singole coscienze cadute in uno stato di assuefazione permanente, ma non irreversibile. Insomma si attende un “nuovo Rinascimento” che sappia valorizzare con sempre più impegno strade, piazze, giardini, palazzi, monumenti e tutte quelle opere d’arte abbandonate all’incuria e al degrado ormai da troppo tempo. Per far tornare definitivamente Roma in Europa. Il rispetto ove mancanti o carenti delle regole, non può essere un optional. E’ un dirittodovere di tutti, per garantire una maggiore sicurezza degli abitanti e dei turisti che potrebbero visitare ancora più numerosi e maggiormente motivati le riqualificate bellezze della Capitale già magistralmente decantate da Valentino Zeichen nel suo bel libro di poesie “Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio” e recentemente nel video “Passeggiate romane” (Fazi). Roma, novembre 2013 arch.massimo.muciaccia@gmail.com

2


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.