V for Fumetto

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P R O G L O

E D I Z I O N I


Collana «Sequenze» 4

Testi: Sergio Algozzino, Davide Berardi, Alessandra Criseo, Susanna Raule, Davide Rigamonti e Daniele Tomasi Disegni: Sergio Algozzino, Davide Berardi, Alessandra Criseo, Andrea Pelle, Susanna Raule, Davide Rigamonti, Armando Rossi e Daniele Tomasi Lettering: Sergio Algozzino, Davide Berardi, Alessandra Criseo, Susanna Raule, Davide Rigamonti, Armando Rossi, Daniele Tomasi e Andrea Gellato Supervisione editoriale: Andrea Gellato Assistenza supervisione: Gianluca Aicardi, Giovanni Russo e Andrea Spacca Redazionali: Gianluca Aicardi e Giovanni Russo Organizzazione generale: Luca Ventimiglia Traduzioni in inglese: Antonino Marsala, Luca Ventimiglia e Maurizio Villotta Consulenza linguistica: Thomas Mitchell Freeman e Lucia Scott Supervisione testi italiani: Gianluca Aicardi Progetto grafico e impaginazione: Andrea Gellato Un ringraziamento particolare al Comune di Vasto, nelle persone del sindaco Luciano Antonio Lapenna e dell’assessore alla cultura Francescopaolo D’Adamo, che hanno offerto al nostro laboratorio una sede adeguata e altamente ispiratrice. Per l’edizione italiana: © 2007 Prospettiva Globale Edizioni Prima edizione: ottobre 2007 Tutti i diritti riservati. All rights reserved. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta senza autorizzazione scritta, salvo per motivi di recensione o citazione critica. La storia e i personaggi di questo volume sono frutto di fantasia e non ritraggono avvenimenti reali. Ogni similitudine con fatti o persone reali, vive o morte, è puramente casuale. No part of this publication may be reprinted without a written permission, except for reviews or quoting. The story and characters in this book are fictitious and they do not represent real events. Any similarites to people or things living or dead are purely coincidental. Per tutte le immagini: © degli aventi diritto Rare Bit Fiends © Rick Veitch LEGO © and ™ The LEGO Group Flash © and ™ Adobe Systems Incorporated Il materiale raccolto in questo volume è stato realizzato nel corso della manifestazione V for Fumetto, svoltasi a Vasto (CH) dall’1 al 3 giugno del 2007. Direttore: Giovanni Russo Responsabile allestimento: Duccio Signorini Responsabile tecnico: Gianluca Del Carlo Grafica: Guido Martini Responsabile laboratorio creativo: Gianluca Aicardi Illustrazione ufficiale e web design: Armando Rossi Hanno collaborato: Antonio Ardiccioni, Luca Bitonte, Nancy “Arty Jane” Kaczaarek, Jacopo Mariani, Luca Niccolai, Pietro Paolini, Americo Ricciardi, Susanna Raule, Andrea Spacca

Prospettiva Globale Edizioni Stradone di Sant’Agostino 29/7 16123 Genova (GE) www.progloedizioni.com info@progloedizioni.com Presidente: Luca Ventimiglia luca.ventimiglia@progloedizioni.com Ufficio stampa: Eleonora Buffagni ufficiostampa@progloedizioni.com Stampa: Arti Grafiche BCD Via San Felice 37d rosso 16138 Genova (GE) www.bicidi.it bicidi@bicidi.it


contenuti Smontare il fumetto a tempo di jazz

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espansione

7

collettiva

13

doppio cieco

21

metodo s+7

35

tema libero

43

Autori

49

Fumetti di ceramica

55

Galleria fotograFIca

61

Disassembling comics to the beat of jazz

6

expansion

7

collective works

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blind double

21

n+7 method

35

free subject

43

authors

49

ceramic comics

55

photo gallery

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contents



smontare il fumetto a tempo di jazz Dall’1 al 3 giugno 2007 si è svolta a Vasto, splendida cittadina sulle coste abruzzesi, una manifestazione di fumetto un po’ atipica, dal titolo vagamente minaccioso di V for Fumetto. Il titolo voleva essere un omaggio alla città che l’ha ospitata, citando anche il famoso terrorista di Alan Moore, in ossequio alla sua natura per molti versi “eversiva”. Nel panorama delle manifestazioni italiane, V for Fumetto ha rappresentato una vistosa eccezione per la scelta programmatica di non adottare il modello della mostra mercato, in grado di funzionare solo in ben altre condizioni di spazi e affluenza. Lo scopo di V for Fumetto è stato quello d’indagare il Fumetto, inteso come mezzo d’espressione, in modo creativo e non convenzionale. Al pubblico, compresi gli internauti, e a un gruppo scelto di autori, è stato richiesto di interagire col Fumetto in modi nuovi e diversi. Il volume che avete fra le mani nasce come documentazione di quell’esperienza. Cosa vuol dire, dunque, sperimentare a fumetti? Sulla scia di Raymond Queneau e dei suoi Esercizi di stile, anche nel fumetto sono stati numerosi i tentativi di esplorare il linguaggio attraverso esperimenti di varia natura e profondità. Sul versante più squisitamente teorico, ricordiamo la fondamentale esperienza del francese OuBaPo1, il cui unico difetto può essere giusto un eccesso d’intellettualismo; o ancor prima, quella americana capitanata da Art Spiegelman; o quella recente di Matt Madden, che ha ricalcato sin nel titolo del suo lavoro la via tracciata da Queneau. V for Fumetto non aveva questo genere di aspirazioni. Tuttavia, questo non significa che l’esperienza non nascesse da un’idea ben precisa di cosa sia il fumetto e di come funzioni: quando chiediamo al pubblico di scrivere nuovi testi per vignette esistenti, o agli autori di fare lo stesso per tavole complete, stiamo sì chiedendo loro di sabotare dall’interno il meccanismo costitutivo del fumetto, ma lo stiamo chiedendo proprio perché quel meccanismo è il primo a prestarsi, ed anzi a richiedere di essere sabotato. In virtù della sua natura composita, il fumetto è un linguaggio la cui dinamica interna si presenta come particolarmente complessa. Ogni vignetta è in rapporto dialettico con tutte le altre, e all’interno di ognuna il testo è in rapporto dialettico con il disegno. Questi rapporti individuano delle tensioni, delle linee di forza che in ogni tavola a fumetti si scontrano, s’incontrano e si compongono, a creare un risultato finale estremamente stratificato. Quanto più questi elementi vanno di comune accordo, tutti orientati in una stessa direzione, tanto più il fumetto sarà efficace in quello che è uno dei suoi scopi primari, ovvero raccontare storie. Ma quando queste forze cominciano a opporsi e non più a comporsi, ecco che dal fumetto nasce qualcosa di nuovo, in cui sequenzialità non vuol dire più progressione lineare ma dialettica di forze contrastanti. Gli esperimenti di V for Fumetto nascono dal riconoscere che nel fumetto esistono queste tensioni, mirabilmente composte nei casi migliori, ma in realtà sempre pronte ad esplodere, a rivoltarsi anarchicamente, a uscire dai binari. Che si tenti, consapevolmente o meno, di applicarle così come di sovvertirle, queste forze non sono semplici da maneggiare, e l’apprendere come evocarle od esorcizzarle è il segreto occulto dietro l’arte di ogni fumettista. Sergej Ejzenštejn, nei suoi scritti teorici sulla regia cinematografica, fu il primo a teorizzare un montaggio in cui le immagini stanno fra loro in rapporto di opposizione dialettica. Le teorie registiche di Ejzenštejn, una volta applicate al fumetto assumono una nuova pregnanza. Il fumetto rende estremamente semplice ed immediato creare uno scontro semantico fra due immagini successive, oppure tensioni irrisolte all’interno di una singola vignetta, perché l’immediatezza esecutiva del disegno è incomparabilmente superiore rispetto alla macchinosità tecnica necessaria per compiere le stesse operazioni in ambito filmico, e imposta dalla stessa natura del mezzo. Quello che abbiamo ricercato a Vasto è un fumetto fatto di contrasti, di asprezze, di discordanze, nate dall’incontro (che poi è sempre scontro) di creatività diverse, dallo scardinamento programmatico di ogni regola narrativa codificata, dalla distonia tonale dei suoi elementi: storie che si creano senza direzione né verso, componendo in unità il caos apparente di spunti emersi indipendentemente l’uno dall’altro e in modo non sequenziale; storie frattali. Tutto ciò è stato fatto a fini espressivi prima che teorici. L’esercizio di stile non ha particolare rilevanza a meno che da questo non scaturisca un brandello di senso nuovo, una scintilla di significato che ha valore in sé e non semplicemente in quanto variazione su un tema. Ogni tavola in questo senso va intesa come un’opera compiuta, che trova la sua efficacia nelle sue dinamiche interne, non più lineari ma multidirezionali, all’insegna del contrasto e non della composizione. Il passo breve della tavola o della striscia è la giusta dimensione per un genere assimilabile a certe improvvisazioni jazzistiche, melodicamente prive di direzione ma ricche di cromatismi. Alcuni risultati colpiscono per freschezza e capacità di stupire, a riprova che sperimentare sul fumetto non è quell’esercizio sterile che potrebbe a prima vista sembrare. E il divertimento che ha coinvolto tutti, autori e pubblico, nel creare quanto appare in questo volume, è la testimonianza più eloquente di quanto la strada inaugurata da V for Fumetto valga la pena di essere proseguita. Giovanni Russo, ottobre 2007 1 «Ouvroir de Bande-dessinée Potentielle», laboratorio di fumetto potenziale, figlio dell’OuLiPo, il laboratorio letterario fondato da Queneau, Perec e altri nel 1960.

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An unordinary comics event, with the vaguely ominous name V for Fumetto, took place from the 1st to the 3rd of June 2007 in Vasto, a wonderful town on the coast of Abruzzo. The name was meant to be an homage to the town that hosted it, quoting the famous terrorist created by Alan Moore as well, in reverence to his nature, “eversive” in many ways. V for fumetto has represented, in the landscape of Italian events, a flashy exception for the programmatic choice of avoiding the comics mart model, which can work only with wider spaces and a larger attendance. V for Fumetto’s goal has been investigating Comics as a medium of expression, in a creative and unconventional way. The attending audience, internauts included, and the authors were asked to interact with Comics in new and different ways. The book you’re holding in your hands was born as a record of that experience. So, what does experimenting with comics mean? In the wake of Raymond Queneau and his Exercises in style, many attempts were made to explore the comics medium through experiments of wide-ranging nature and depth. On the strictly theoretical side, we must remember the fundamental experience of the French OuBaPo11, whose main flaw could be just an excess of intellectualism; or, even before, the American one lead by Art Spiegelman; or the recent one by Matt Madden, who followed closely the path traced by Queneau, starting with the title. V for Fumetto didn’t have this kind of aspirations. Nonetheless, this doesn’t mean this experience didn’t spring from a clear idea of what comics are and how they work: when we ask the audience to write new words in already existing balloons, or the authors to do the same for whole pages, we know we’re asking them to sabotage from inside the basic mechanism of Comics, but we’re doing it just because that mechanism is the first to lend itself, or rather demand to be sabotaged. By virtue of their composite nature, comics are a language whose inner dynamics are particularly complex. Each panel is in a dialectic relation with all the others, and the text inside each of them is in a dialectic relation with the drawings. There relations identify some tensions, some force lines that clash, meet and melt in every comics page, creating a multi-layered final result. The more these elements get along with each other, all aiming in the same direction, the more the comic will succeed in one of his primary purpose, that is telling stories. But when these forces start opposing rather than composing, that’s when something new originates from the comics, something where sequentiality doesn’t mean linear progression anymore, but dialectic of contrasting forces. V for Fumetto’s experiments arise from the acknowledgement of these tensions, admirably composed in the better cases, but actually always ready to explode, to revolt anarchically, to go off the rails. We can try, wittingly or not, to apply them or to subvert them, but these forces are not easy to handle, and learning how to evoke or exorcise them is the hidden secret of the art behind any comic artist. Sergej Ejzenštejn, in his theorical works on film direction, was the first one to theorize an editing where images are in a dialectic opposition between them. Ejzenštejn’s directing theories, once they’re applied to comics, acquire a new significance. Comics make the creation of a semantic clash between two consecutive images, or of unsolved tensions inside a single panel, easy and immediate, because the immediate execution of the drawing is incomparably superior to the technical complexity we need to perform the same operations in movies, and it’s imposed by the nature of the medium itself. What we tried to achieve in Vasto are comics made of contrast, roughness, discordance born from the meeting (that is actually a clash) of different kinds of creativity, from the programmatic unhinging of every coded narrative rule, from the tonal disharmony of its elements: stories created without direction, gathering the apparent chaos of ideas that emerged without relations among them; fractal stories. All this has been made to expressive more than theorical ends. The exercise in style has no particular relevance unless it generates a shred of a new concept, a spark of meaning that has value in itself and not as a simple variation on a theme. In this sense each page must be considered as a complete work which finds its effectiveness in its inner dynamics, no longer linear but multidirectional, under the banner of contrast rather than composition. The short span of a page or a strip is the right dimension for a genre that can be assimilated to some jazz improvisations, lacking of a melodic direction but rich in chromatisms. Some of the results impress for their freshness and their ability to surprise, supporting the idea that experimenting with comics isn’t the sterile exercise it could appear to be at a first glance. And the fun that involved everyone, authors and audience, during the creation of the works collected in this book, is the most eloquent proof that the road opened by V for Fumetto is worth of further explorations.

Giovanni Russo, october 2007

1 «Ouvroir de Bande-dessinée Potentielle», laboratory of potential comics, derived from OuLiPo, the literary laboratory set up by Queneau, Perec and others in 1960.

disassembling comics to the beat of jazz 6


espansione Metodo: ogni autore (o coppia) crea una vignetta e la passa a un altro autore , (o coppia), che dovra realizzare una striscia o una tavola espandendo� la vignetta di partenza, ovvero lasciandola al centro della sua nuova creazione. Esito: un dialogo a due voci.

Method: every author (or couple of authors) creates a panel and passes it to another author (or couple of authors), who will have to create a new strip or page “expanding� the original panel, i.e. leaving it as the center of his new creation. Outcome: a dialogue with two voices.

expansion


experimental comics creative lab. expansion

Davide Berardi crea una tavola a partire da una vignetta centrale di Sergio Algozzino. Davide Berardi creates a page starting from a central panel by Sergio Algozzino Panel 1 - What do you mean “I don’t feel like whipping you”? - I said no Panel 2 - Lately you’ve been behaving misteriously. First you don’t want the hot wax, then no whip, then no eletric goad. You know what? I poked around in your closet. Panel 4 - Would you mind telling me what all of this means? - I don’t know. Why don’t you tell me? Panel 5 - Me? Are you fooling me? Panel 7 - Oh god...today it’s my birthday! Panel 8 - Happy birthday darling! - I lov...(ugh)

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Laboratorio creativo di Fumetto sperimentale. espansione

Susanna Raule e Armando Rossi creano una striscia a partire da una vignetta centrale di Davide Berardi. Susanna Raule and Armando Rossi create a strip starting from a central panel by Davide Berardi

Panel 2 - And as soon as I pull this lever, you will be pulled down in this searing-hot-oil pot filled up with mutant electric piranas and goat cheese. - No! I’m allergic to dairies! Panel 3 - Switch to “Who wants to be a millionaire” - This IS “Who wants to be a millionaire” - The 25.000 euros question.

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experimental comics creative lab. expansion

Alessandra Criseo crea una striscia a partire da una vignetta centrale di Susanna Raule e Armando Rossi. Alessandra Criseo creates a strip starting from a central panel by Susanna Raule and Armando Rossi.

Panel 3 - No, I’m not lost at all. I’m just in the middle of A114 and I want to die. (“Perso” is “lost” in italian)

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Laboratorio creativo di Fumetto sperimentale. espansione

Daniele Tomasi crea una tavola a partire da una vignetta centrale di Alessandra Criseo. Daniele Tomasi creates a page starting from a central panel by Alessandra Criseo.

Panel 1 caption: I hate june. I cannot separate that month from what happened. They have always experimented with us. We are their cannon fodder. People never want to die. In our case, neither butchers want to. Yet another new ludicrous weapon. A big robot, like the ones of the japanese cartoons of last century. As far I remember, it was the ninth time that that village had been destroyed. Why throw away a toy you still like? Panel 2 caption: A huge disaster I didn’t think they would go further. Panel 3 - Oh. my. God. Panel 4 caption: Instead, they still had something to be experimented yet. Not less ludicrous, not less terrible. I hate june.

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experimental comics creative lab. expansion

Sergio Algozzino crea una tavola a partire da una vignetta centrale di Daniele Tomasi. Sergio Algozzino creates a page starting from a central panel by Daniele Tomasi. Panel 1 caption: You are young, handsome and healthy. Panel 2 caption: When you’re 12, friendship doesn’t ask anything. Panel 3 caption: Anyway, when you get older, love will. - Where do you think you’re going? Do you still think you’re a little boy? Come back here! - Sigh.

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