
12 minute read
Termoformatura:ilpiacereditenerein costanteallenamentolepropriecompetenze
Dalle iniziative per celebrare il 40° anniversario della fondazione all’interpretazione della sostenibilità ambientale, dalla strategia comunicativa da tenere al K di Düsseldorf fino alla disamina delle migliorie software e hardware apportate ai propri macchinari… di queste, e di altre esperienze, s’è parlato in videointervista con l’azienda svizzera WM
DI ANGELO GRASSI E RICCARDO AMPOLLINI
Nel 2021, nonostante il perdurare della pandemia, il costruttore svizzero WM Thermoforming Machines ha celebrato i suoi primi quarant’anni d’attività sia divulgando news tecnologiche con i principi del galateo informatico - progetto Synergizing Technologies - sia ricorrendo all’ineffabile staticità della carta stampata che, in un calendario (vedi foto in apertura d’articolo) con i soli ritratti in bianco e nero delle persone che lavorano quotidianamente in Canton Ticino, offre allo sguardo del fruitore un emozionale viaggio d’antan nel mondo del lavoro. Volti in bianco e nero racchiusi, sì, in un calendario statico, che però, in ossequio ai tempi moderni, è fruibile mediante download dal sito web di WM e/o tramite la sua pagina LinkedIn. Ma procediamo con ordine. “Synergizing Technologies è la denominazione di una serie d’appuntamenti da noi tenuti in diretta streaming, ognuno della durata di circa un’ora e mezza, in compresenza con ospiti quali stampisti, produttori di linee d’estrusione, termoformatori e così via”, ha spiegato Luca Oliverio, direttore generale di WM, durante una videointervista organizzata recentemente con la redazione di MacPlas. “Appuntamenti che, prendendo l’abbrivio dalla ricorrenza del 40° anno d’attività aziendale, hanno offerto ai nostri interlocutori l’occasione per ascoltare da noi, e da un’ampia platea di ad-
detti ai lavori, sia gli sviluppi presenti e futuri sia le ultime tendenze del mercato delle materie plastiche, con l’opportunità di porre domande soprattutto - s’è poi notato - sul tema dell’imballaggio alimentare”. È utile dire che gli “addetti ai lavori”, come li ha chiamati Oliverio, sono i partner complementari di WM nelle commesse più ardue e corrispondono a nomi del calibro di Bandera, piuttosto che di KGL, Kiefer e Marbach. “Venendo al calendario WM 2022, mi piace dire che ha rappresentato l’occasione per riconoscere e ribadire l’importanza delle persone che, a più livelli, lavorano in azienda”, ha precisato Oliverio. “Persone ritratte simbolicamente in 12 scatti fotografici che, a mo’ di “fil rouge”, testimoniano lo slancio per il lavoro riassunto nello slogan “Moved by Passion” lanciato proprio in occasione del 40° anniversario. Passione che, senza scivolare nella retorica, dura nel tempo. Qui è prassi entrare da giovani, con tutta la modernità e la vitalità di colui che è nel pieno della vita, e poi crescere fianco a fianco con gli addetti più anziani, che trasmettono, soprattutto con il loro esempio, i principi e le filosofie aziendali. Nei 12 scatti si è voluto illustrare anche quest’integrazione: un ulteriore plus aziendale di tutto rispetto”.
La sostenibilità come fattore di crescita e come grande opportunità
Nella produzione di beni o servizi destinati a portare utile concorrono, per solito, tre elementi: il mercato, le persone, le macchine. Quando però si parla di materie plastiche, s’inserisce un elemento ulteriore: l’ambiente, inteso come habitat, o intorno con cui una persona si relaziona. “Sappiamo quali sono le tematiche e le leggi che si vanno sviluppando in chiave ambientalistica”, ha spiegato Luca Oliverio. “Sappiamo che in alcuni mercati queste decisioni hanno praticamente azzerato determinati business. Ma, al di là della “distruzione”, c’è pure stato un cambio di direzione, e ora si vedono i primi sviluppi che portano nuovo valore al mercato delle materie plastiche: riciclabilità in primis, ma anche film barriera monomateriale. In tale contesto, stiamo lavorando ad ampio spettro su tecnologie innovative che consentano di produrre in modo più sostenibile con le nostre macchine e, al fine di raggiungere quest’obiettivo, sono a dir poco fondamentali sia i nostri clienti sia i nostri fornitori e subfornitori”. Dalle parole di Oliverio si evince l’attenzione nel raccogliere e nel riunire tutti i feedback provenienti da clienti, tecnici di produzione, venditori, fornitori e subfornitori, per comprendere appieno quali sono i nuovi bisogni e le nuove soluzioni che possono dare qualcosa di nuovo al mercato in termini di sostenibilità. Anche perché, ha voluto precisare il direttore generale di WM: “Dal nostro punto di vista, le materie plastiche rappresentano una risorsa molto importante per tutti e vanno preservate, per cui dobbiamo riciclarle sempre di più per far in modo che si usi sempre meno materiale vergine. L’obiettivo finale è quello di avere sempre meno materiali, ma più prestanti”.
K di Düsseldorf: un meeting all’insegna dell’innovazione
Dal 19 al 26 ottobre 2022 tornerà la manifestazione fieristica forse più importante al mondo per l’industria delle materie plastiche e della gomma: il K di Düsseldorf. “Da oggi al 19 ottobre saranno tante le dinamiche di mercato, e non solo, che certamente s’apriranno”, ha dichiarato sempre Luca Oliverio. C’è comunque la consapevolezza di dover puntare su un mix espositivo il più possibile calibrato ed esaustivo. Andremo al K con una macchina in funzione presso il nostro stand (A16, padiglione 3), ma forniremo anche tanti altri spunti che svilupperemo con diverse modalità, per esempio virtuale o da remoto. Quest’anno potremo contare sul 30% in più di spazio espositivo rispetto all’ultima edizione del 2019, in modo tale da poter ospitare più visitatori in sicurezza nel nostro stand, senza creare assembramenti nei momenti in cui facciamo girare la macchina. Abbiamo anche optato per privilegiare il comfort nelle aree dedicate alle trattative con i clienti, dotando tali ambienti di postazioni connesse via web a vari nostri impianti all’opera, fruibili ad hoc da remoto in base alle richieste che ogni cliente ci esporrà”. Ma il tema del “mix espositivo” appena citato godrà di altri svolgimenti ancora. “A Düsseldorf svilupperemo anche il tema relativo ai materiali innovativi, e in quella sede presenteremo report sui test di produzione che stiamo tuttora compiendo su nuovi espansi, nuovi “monomateriali barriera” ecc. Test resi possibili anche grazie all’uso di stampi di prova nati dalla collaborazione con nostri partner strategici”, ha dichiarato Oliverio. “Un altro tema sul
In WM la sostenibilità è vista come un importante fattore di crescita e come una grande opportunità


quale si focalizzerà la nostra partecipazione al K riguarderà le migliorie prestazionali nell’ambito delle macchine. Penso, per esempio, alla nuova versione della nostra termoformatrice “cavallo di battaglia”, la FC 780, che consentirà una migliore adattabilità degli stampi: un tema a cui WM tiene molto e che permetterà ai clienti di non dover investire troppo nel cambio stampi. Sempre a riguardo della nuova versione della FC 780, al K argomenteremo con dovizia di dettagli le migliorie apportate in termini di software (leggasi: maggiore facilità nel rapporto tra uomo e macchina), di razionalizzazione e di estetica. Presenteremo anche un nuovo sistema di impilaggio, attualmente in fase di brevetto, che promette di migliorare le prestazioni sulle macchine basculanti. Ma non è tutto. Ci sarà anche un focus sulla flessibilità e sulle possibilità d’automazione a fine linea”.
Approfondimenti su tecniche di fabbricazione e materiali usati
“Se committente e fornitore sono entrambi attenti ai vantaggi delle nuove tecnologie, e se la cultura d’impresa viaggia celermente a doppio senso tra i due soggetti, per entrambi c’è per certo più business e più soddisfazione”, ha esordito Maurizio D’Adda, direttore tecnico di WM. “Così è successo per alcune parti meccaniche portanti di nostri macchinari che, prima, nascevano da lunghe lavorazioni d’asportazione truciolo su macchine utensili differenti, con vari riposizionamenti e, giocoforza, con più possibilità d’incorrere in errori geometrici. Oggi, invece, queste parti sono fabbricate in un solo piazzamento macchina su centri di lavoro a 5 assi”. Innovazione tecnologica che troviamo anche nelle strutture di carpenteria. “Tra i vantaggi del taglio laser propostoci da un nostro subfornitore strategico, c’è la possibilità di tagliare parti in acciaio con spessori fino a 15-20 mm con buone precisioni e con ripetibilità certa nel tempo. Il che ci dà più libertà progettuale”, ha aggiunto D’Adda. Evidentemente, poi, in WM sono convinti che “anche l’occhio vuole la sua parte”. “Nell’ambito della ricerca estetica, in abbinamento a quella produttiva, stiamo seguendo un percorso che darà risalto ai tagli che formeranno il logo della versione “restyled” della FC 780 E, che verrà presentata a fine anno. Per questo WM collabora con un fornitore di led industriali che, in virtù di una particolare tecnologia laser di “pixelatura” del vetro, ha realizzato un’illuminazione a luce diffusa assai piacevole: soluzione che, nel suo piccolo, rende la macchina più gradevole all’occhio dell’operatore che quotidianamente la usa in produzione”, ha chiuso infine D’Adda.
Al centro della foto: Luca Oliverio, direttore generale di WM Thermoforming Machines
Dal software più user-friendly al pilotaggio assi con camma elettronica
Nata nel settore informatico, la parola “user-friendly” viene ormai utilizzata in diverse realtà industriali e si riferisce a quei dispositivi progettati per essere estremamente facili da usare, anche per chi non è avvezzo all’utilizzo delle nuove tecnologie. “È da tempo che WM Thermoforming Machines sta cercando di semplificare, per quanto possibile, l’uso delle proprie termoformatrici, attraverso diversi accorgimenti: tra gli altri, la semplificazione grafica dell’interfaccia; la riduzione delle impostazioni richieste all’operatore; l’algoritmo di autoimpostazione. Tra questi, l’algoritmo di autoimpostazione, in particolare, consente di avere una o più sezioni di autoimpostazione al fine di ridurre l’impegno dell’operatore, al quale, tramite una procedura guidata, viene richiesto d’inserire solo un numero davvero esiguo di parametri: i dati del materiale da utilizzare, i dati del prodotto… e poco altro ancora. Dopodiché la macchina, in automatico, elabora tutti i parametri di funzionamento”, ha spiegato Fabio Boffelli, responsabile sviluppo software di WM. Per giungere a tale risultato, i softwaristi della casa svizzera hanno prima definito un modello matematico di base; dopodiché, con una serie di prove in macchina, hanno tarato quel modello sul funzionamento della termoformatrice per far sì che le stime combaciassero con i rilevamenti effettivi in macchina. Ma non solo: “Quel modello matematico ci ha pure permesso di risparmiare materiale a ogni nuovo avvio di produzione”, ha puntualizzato Boffelli. “Prima l’operatore, per produrre un nuovo pezzo, al primo avvio di ciclo doveva comunque procedere per tentativi. Nel caso della temperatura d’esercizio, per esempio, ne impostava una che, in base alla sua esperienza, poteva essere quella appropriata. Se poi risultava essere esagerata, la macchina si fermava, oppure, se era troppo bassa, non riusciva a formare il

pezzo. Così si sprecava anche un bel po’ di materiale. Ora, invece, grazie al nuovo software user-friendly sviluppato in-house da WM, qualsiasi operatore è in grado di partire fin da subito con un approccio operativamente più efficace”. È quindi seguita una nota sulla diagnostica macchina. “Tutte le nostre termoformatrici sono dotate di un modem che permette di collegarsi ad esse e vedere, da remoto, ciò che fa l’operatore”, ha aggiunto Boffelli. “Due, all’atto pratico, le logiche diagnostiche che ne derivano. In primis c’è quella che, vista l’anomalia, ci porta a capire dove e come si è verificata. In secondo luogo, si consente all’operatore di monitorare le condizioni di lavoro della macchina in un dato momento, memorizzare i parametri e visualizzare eventuali variazioni rispetto alla condizione ottimale, in modo da facilitarne il ripristino”. Non poteva mancare un accenno all’Industria 4.0 e al controllo elettronico B&R di tutti gli assi macchina. “L’interconnessione tra macchine e sistemi gestionali di fabbrica è un tema di per sé molto richiesto, soprattutto in Italia al fine delle detrazioni”, ha continuato Boffelli. “Certo è che, per risultare eleggibile in tema fiscale, l’interconnessione deve possedere specifici requisiti tecnologici: protocollo di comunicazione in primis. Il protocollo standard scelto a livello internazionale è l’OPC-UA, in quanto indipendente dalle piattaforme private e, dunque, facilmente integrabile in Windows, Linux, Apple, Android”. “Last but not least”: le camme elettroniche B&R, che WM applica nella riproduzione di automatismi che in passato erano ottenuti con camme meccaniche. Le nuove logiche di software con cui vengono pilotati gli assi sulle termoformatrici WM stanno al passo in modo più fluido ed efficiente con le elevate performance produttive di macchine che vanno sempre più veloci, e lo fanno in modo sincronizzato.
Il nuovo impilatore universale MSvS
In WM c’è un nuovo impilatore, oggi in fase di collaudo finale e ormai quasi pronto per essere brevettato. Si tratta di un’evoluzione del modello precedente, MSv, al quale va ora aggiunta la lettera “S”, che sta per “shuttle”. Il nuovo impilatore si chiama infatti MSvS e promette di essere più performante del precedente. Attualmente la casa svizzera non fa trapelare indiscrezioni, ma tra le caratteristiche principali del nuovo sistema d’impilaggio MSvS ci sono sicuramente le sue prestazioni. “Il nuovo impilatore sfrutta un sistema a sette assi elettrici e si muove con accelerazioni notevoli”, ha dichiarato con un pizzico d’orgoglio il direttore tecnico di WM Maurizio D’Adda. Sempre D’Adda ha tenuto a specificare che nell’MSv precedente i pezzi finiti erano presi dalla zona di formatura, quindi traslati in un primo cestello finché questo non fosse stato saturo e, successivamente, travasati verticalmente in un cestello secondario ubicato fisicamente al di sotto del primo. Di fatto, l’MSv si caratterizza per la presenza di un travaso di tipo verticale. “Avevamo intrapreso quella strada perché il deposito in verticale ci consentiva di evitare l’uso di dentelli di presa che, potenzialmente, potevano graffiare i pezzi in uscita o deformarli, soprattutto se un po’ più caldi rispetto al dovuto”, ha puntualizzato il direttore tecnico di WM avviandosi alla conclusione. “Ma con l’inarrestabile crescita delle velocità dei processi produttivi, tale modalità di travaso rischiava di essere penalizzante ai fini dei tempi di ciclo. Con MSvS abbiamo voluto creare un impilatore che rispondesse a questa esigenza e che fosse in grado di stare al passo con produzioni sempre più veloci, soprattutto grazie al suo originale sistema di accumulo”. “Questo nuovo impilatore non risolve solo le citate problematiche di trasferimento e velocità, ma rappresenta l’ultima tappa nell’evoluzione dei nostri sistemi di impilaggio. Dal 2008 a oggi abbiamo creato vari tipi di impilatori, ognuno con le proprie caratteristiche e con il proprio valore aggiuntivo al processo di stampaggio: dalla possibilità di risparmiare materiale avvicinando le cavità a quella di investire meno sull’attrezzatura d’impilaggio, fino a una maggiore flessibilità”. MSvS è il risultato di un lungo percorso di studio e ricerca tecnologici, un impilatore ancora più costante e versatile dei precedenti, in grado di aumentare anche le possibilità di automazione a fine linea.

Il direttore tecnico di WM, Maurizio D’Adda
Fabio Boffelli, responsabile sviluppo software di WM
