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Unalungastoriad’innovazione,oggipiùchemai attuale
Inspecta è uno strumento d’analisi preciso, affidabile e semplice da utilizzare per rilevare la presenza di contaminanti in preforme, lastre, granuli e bottiglie in PET ed rPET
Le sfide nello stampaggio a iniezione con plastica riciclata Una lunga storia d’innovazione, oggi più che mai attuale
L’8 febbraio si è tenuto il quarto dei cinque webinar che nei mesi scorsi hanno scandito l’avvicinamento alla mostra-convegno Greenplast 2022, nel cui novero di relatori figuravano Raffaele Abbruzzetti (managing director di Arburg Italia), Lucio Strappazzon (sales area manager di BMB), Matteo Terragni (amministratore delegato di Engel Italia) e Pavel Andrushchuk (recycling business developer di Piovan). Una sintesi dell’intervento di quest’ultimo viene proposta nelle colonne seguenti
DI ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI
Correva l’anno 1934 quando, in quel di Padova, nasceva la Costante Piovan & Figli, officina specializzata nella meccanica di precisione e nella produzione di stampi per la lavorazione delle lamiere. Fu poi negli Anni Sessanta che, su impulso del figlio Luigi, l’azienda si avvicinò alle tecnologie ausiliarie dell’allora nascente industria delle materie plastiche. Dal prodotto al sistema, dalla macchina all’impianto, il passo è breve… quando c’è passione. È un fatto che, dopo 88 anni dalla fondazione, l’azienda conti ad oggi più di 1800 collaboratori, 14 stabilimenti produttivi, 43 filiali di servizio e vendita e una rete di distributori che complessivamente è presente in 70 paesi. Senza scordare, fatto per nulla scontato, che alla guida c’è il nipote del fondatore: Nicola Piovan, presidente esecutivo di Piovan Group, multinazionale leader nello sviluppo e nella produzione di sistemi d’automazione dei processi produttivi per la lavorazione delle materie plastiche, con un’attenzione particolare alla sfida posta dall’utilizzo di plastica post consumo. Sfida ben nota a Pavel Andrushchuk che, in Piovan Group, riveste il ruolo di business developer per il settore del riciclo. “Oggi parlo dell’ecosostenibilità, del riciclo della plastica e dell’utilizzo delle plastiche post consumo nel processo di stampaggio a iniezione, visti dalla prospettiva dell’automazione”, ha esordito Andrushchuk, protagonista di uno dei webinar, quello dell’8 febbraio, che nei mesi scorsi hanno scandito l’avvicinamento alla mostra-convegno Greenplast (Fiera Milano, 3-6 maggio 2022).

Dopo questa premessa, Andrushchuk ha spiegato subito “chi fa cosa in Piovan”: “Il Gruppo crede molto nell’innovazione. Abbiamo oltre 200 ingegneri fra ricerca e sviluppo e ufficio tecnico, e ogni anno investiamo circa il 4% del fatturato in ricerca. Inoltre, una buona parte dei brevetti depositati negli ultimi anni ha interessato gli aspetti dell’economia circolare e del riciclo in particolare. Sempre in questi ultimi anni, la presenza del Gruppo a livello mondiale si è rafforzata molto, grazie ad alcune acquisizioni strategiche. L’ultima, e più grande di sempre, è quella dello scorso gennaio, che ha riguardato il gruppo americano Ipeg, con i brand Conair, Thermal Care, Republic Machine e Pelletron. Quest’ultima azienda è particolarmente coinvolta nel riciclo, disponendo di soluzioni per la depolverazione ad altissima efficacia”. “Infine, il Gruppo Piovan pone grande attenzione alla sostenibilità e le proprie scelte sono sempre valutate in un’ottica ESG (Environmental, Social e Governance, cioè i tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento)”, ha spiegato il recycling business developer. “Più nello specifico, lo scorso novembre il gruppo è stato valutato da Sustainalytics, società di Morningstar leader nella ricerca ESG indipendente, che ha collocato Piovan in un rating ESG piuttosto alto, specialmente nel settore della produzione di macchinari, in cui è possibile vedere nove aziende su dieci alle nostre spalle”.
Il giusto ruolo della plastica nel mondo
“Il prodotto forse più rappresentativo delle possibili applicazioni della plastica nel nostro quotidiano è la bottiglietta in PET da mezzo litro e la figura 1 ben sintetizza qual è il suo rapporto in termini di peso rispetto all’equivalente contenitore in carta, in alluminio o in vetro. Ebbene, non solo la bottiglietta di plastica pesa meno dei contenitori realizzati in tutti gli altri materiali, ma fondere la plastica richiede molta meno energia rispetto a quella necessaria per realizzare un pari contenitore in carta, alluminio o vetro. Contrariamente ai luoghi comuni, poi, produrre la bottiglietta in plastica genera molta meno CO2 rispetto alle sue sorelle prodotte con altri materiali. E usare plastica riciclata, inoltre, riduce le emissioni di CO2 rispetto alla plastica vergine, in quanto la maggior parte dei gas a effetto serra viene rilasciata già durante il processo che va dall’estrazione del combustibile fossile fino alla produzione del polimero stesso”, ha proseguito Andrushchuk, entrando nello specifico del suo intervento. Proponendo subito dopo la figura 2, il relatore ha quindi voluto mostrare proprio come l’uso della plastica riciclata riduca le emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo del polimero vergine. Passando a parlare di applicazioni, va prima precisato che Piovan è particolarmente coinvolta sia nel riciclo della plastica post consumo sia nella lavorazione della stessa. Cioè, sia nel processo che si conclude con i granuli ottenuti, appunto, dal riciclo, sia nella trasformazione, ossia il processo che, partendo da tali granuli, termina con la produzione di un packaging o di un altro articolo coerente con la visione strategica della Commissione Europea per il 2050 circa gli obiettivi riguardanti il riciclo dei materiali plastici. “Con l’avvento del “bottle to bottle”, il nostro coinvolgimento è aumentato sempre di più, consentendoci di accumulare esperienze a fianco sia dei riciclatori sia dei trasformatori e fornendo loro la nostra automazione sviluppata sulle loro specifiche esigenze”, ha evidenziato Andrushchuk. Ma quali sono le soluzioni che Piovan fornisce a chi fa riciclo?

Pavel Andrushchuk, recycling business developer di Piovan

Fig. 3 - Soluzioni Piovan per il riciclo Riassumendole in figura 3, il recycling business developer della multinazionale italiana ha commentato: “Noi forniamo soluzioni dedicate, perché le plastiche post consumo comportano notoriamente maggiori difficoltà di lavorazione. La miscela non è omogenea. Il materiale potrebbe contenere contaminanti, spesso è polveroso e non scorre”. Nel passaggio successivo, Andrushchuk ha affrontato proprio le criticità che l’utilizzo di plastica riciclata comporta nei processi produttivi, avvalendosi a questo proposito della figura 4. “Una prima sfida è quella che riguarda la riduzione del ciclo di vita dei macchinari. Per la già citata eccessiva polverosità, per la presenza dei contaminanti, ma anche per il comportamento irregolare delle scaglie, le necessità di manutenzione crescono notevolmente e il ciclo vita di un macchinario può anche arrivare a dimezzarsi. Una seconda sfida dipende dal fatto che il processo di stampaggio a iniezione (ma anche di estrusione) può diventare instabile, imprevedibile, generando discontinuità nelle caratteristiche dei lotti, con scarti anche di diversi punti percentuali. Come terza sfida vi è da aggiungere che, anche nel caso in cui siano state risolte le precedenti criticità, c’è pur sempre da lottare contro i contaminanti chimici, che possono causare danni di reputazione per il produttore”, ha spiegato ancora il recycling business developer. A questo punto Pavel Andrushchuk ha ricordato che le problematiche delle plastiche post consumo sono strettamente collegate alle loro “vite” precedenti. Un concetto che ha spiegato come segue: “Le plastiche delle bottiglie interagiscono con il loro contenuto, e viceversa, dando origine alle cosiddette “NIAS” (Non Intentionally Added Substances), causate dalla migrazione di sostanze dalla bevanda alla bottiglia, che vengono poi rilasciate durante le successive “reincarnazioni” del polimero. Per questo Piovan ha sviluppato soluzioni quali GenesysNext, la tecnologia Aipc, i filtri PureTech e gli strumenti d’analisi per determinare la presenza di contaminanti, che prevengono o minimizzano le problematiche di chi lavora con plastica PCR (Post-Consumer Recycled)”. “Inspecta (nella foto d’apertura di questo articolo) è uno strumento d’analisi preciso, affidabile e semplice da utilizzare, che rileva la presenza di contaminanti in preforme, lastre, granuli e bottiglie in PET ed rPET. Fanno parte della gamma Inspecta sia l’analizzatore InspectaAc per acetaldeide sia InspectaBe per rilevare la presenza di benzene, essenziale per tutti coloro che usano materiale riciclato. Grazie a procedure semplici, eseguibili anche da operatori di linea, Inspecta permette di effettuare analisi in meno di 60 minuti, qualunque sia la forma del materiale. Tra le soluzioni Piovan, va ricordato anche GenesysNext, il dryer completamente automatico e a elevate prestazioni che riduce i costi di produzione. Ideale per la produzione con plastica riciclata, garantisce assoluta stabilità di processo grazie anche alla tecnologia Aipc e ai filtri PureTech. Il tutto sotto l’occhio vigile di Winfactory 4.0, il software sviluppato da Piovan per la supervisione dei processi, in grado di monitorare i cambiamenti di processo e/o dei parametri macchina, le corrispondenze tra prodotto stampato e lotto di materiale, gli allarmi di sistema e, perfino, il profilo d’utenza di ogni singolo operatore”, ha quindi concluso Andrushchuk.

