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Enostrada e social
L’esperienza della food blogger rivolese Martina Drago
Il mondo del vino, anche quello torinese, è per forza il pianeta della tradizione e della conservazione acritica di tradizioni secolari? Abbiamo capito che non è proprio così, intervistando Martina Drago, una blogger rivolese che racconta il suo territorio da un’angolatura particolare, quella enogastronomica, rivolgendosi ai teenager nativi digitali, abituati ad informarsi sui social network. Abbiamo incontrato Martina in occasione dell’approdo a Rivoli della corsa ciclistica Milano-Torino, che la Strada Reale dei vini torinesi ha utilizzato come occasione di promozione delle produzioni vinicole locali tra i giornalisti, ma anche tra quei cittadini che non hanno coscienza della rinascita della vitivinicoltura a poche centinaia di metri dalle loro case, sugli assolati pendii della Collina morenica. “Ai giovani bisogna certamente parlare utilizzando lo strumento dei social. Bisogna andare dai produttori a farsi raccontare i loro vini, la loro storia, realizzando foto, video e videointerviste” sottolinea la food blogger rivolese. “Lavorando sui social io suggerisco ai miei coetanei di andare a scoprire il proprio territorio. Consiglio di cercare e seguire soprattutto quei produttori giovani che hanno iniziato a muoversi nel mondo dei social, perché parlano il loro stesso linguaggio”. Martina Drago in pochi anni ha consolidato la notorietà in rete del suo blog di cucina e gastronomia e, in un epoca in cui la comunicazione si sposta dalla parola scritta all’immagine e in cui i social invecchiano precocemente e rapidamente, ha ben presente che anche le grandi firme dell’enologia non hanno abbandonato Facebook, ma stanno investendo su Instagram e su Tik Tok, per veicolare contenuti di veloce fruizione. Anche perché la velocità non è per forza sinonimo di superficialità e di approssimazione. Un messaggio ben costruito, con immagini appropriate ed efficaci, può suscitare in un giovane la curiosità e il desiderio di approfondire la tradizione vitivinicola locale e le storie dei suoi coetanei che la portano avanti con un approccio innovativo. Insomma, cambia il modo di comunicare e cambiano i media, ma la credibilità la si conquista sempre con l’accuratezza e la completezza delle informazioni veicolate, anche e soprattutto quando si parla di vino. Michele Fassinotti
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