RUBRICA
SALVIAMOLI INSIEME
Che fare se si incontra un riccio intorpidito
I
n primavera, soprattutto all’inizio della stagione, quando il freddo lascia il posto alle prime giornate tiepide, capita di trovare nei giardini e negli orti piccoli e graziosi ricci, che sono apparentemente spaesati e rallentati nei movimenti. I piccoli mammiferi con gli aculei all’inizio della primavera faticano a trovare cibo, sono rallentati nei movimenti, non fuggono alla vista dell’uomo e si muovono nel pomeriggio, contrariamente alle loro abitudini notturne. Il riccio è in insettivoro che talvolta si nutre di frutta. Gli esperti del CANC consigliano di valutare se hanno veramente bisogno di essere soc-
corsi, tentando di alimentarli con il cibo umido per i cani e i gatti o con le crocchette, ammorbidite nell’acqua. Se i ricci non si nutrono del cibo loro offerto e rimangono fermi e intorpiditi occorre portarli al CANC, in largo Braccini 2 a Grugliasco, avvolgendoli delicatamente con un asciugamano, facendo attenzione a non schiacciarli e a non pungersi con gli aculei. Una volta raccolti, i piccoli mammiferi possono essere inseriti in un trasportino. Una telefonata di segnalazione e di informazione può evitare interventi impropri o stress inutili per gli animali: si possono chiamare i numeri 349.4163385 e 366.6867428. Ormai da molti anni la Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città metropolitana e il Centro Animali Non Convenzionali, che fa parte della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, collaborano per il recupero e la riabilitazione parziale o totale di mammiferi, volatili e rettili, nell'ambito del progetto "Salviamoli Insieme". Al CANC vengono curati ogni anno oltre 3000 animali selvatici rinvenuti in difficoltà e recuperati da privati cittadini, dagli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana o dal personale esperto del centro di largo Braccini a Grugliasco. m.fa.
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CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA