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Iniziati i lavori di restauro a Palazzo Cisterna
La rubrica della Città metropolitana dedicata ai restauri d’arte, questa settimana, non guarda lontano, ma volge l’attenzione sulla propria sede aulica: Palazzo Dal Pozzo della Cisterna che proprio in questi giorni ha dato inizio ad un importante intervento di risanamento conservativo della facciata sul giardino. Un cantiere da tempo atteso e che ora entra nel vivo con un lavoro accurato su intonaci, cornicioni, cornici, altorilievi, timpani ed altri elementi architettonici nel pieno rispetto del valore storico e artistico che rappresenta l’edificio. Un palazzo importante con un passato ricco di storia. Il nucleo originario dell'edificio - di proprietà del conte Flaminio Ripa di Giaglione - risale al 1675. Tre anni dopo viene allestito il giardino interno, per desiderio della Madama Reale. Nel 1685 il Palazzo passa alla famiglia Dal Pozzo della Cisterna, con cui inizia un lungo periodo di restauri grandiosi e di splendore. In particolare, della seconda metà del Settecento sono numerosi i lavori di ristrutturazione e ampliamento svolti per volontà del principe-mecenate Giuseppe Alfonso, dietro il coordinamento dall'architetto regio Francesco Valeriano Dellala di Beinasco: viene ampliata la manica di ponente, costruiti gli appartamenti, risistemata la facciata, costruite le scuderie e le divisioni murarie; vengono inoltre eseguite le decorazioni in legno, stucco e in ferro. Al barocco piemontese si mescola il neoclassicismo, soprattutto negli interni. Segue poi un periodo di interruzione delle opere di decoro, che riprendono solo nella seconda metà dell'Ottocento con il matrimonio tra Maria Vittoria, figlia di Carlo Emanuele della Cisterna e ultima discendente della famiglia, e Amedeo di Savoia duca d'Aosta avvenuto il 30 maggio 1867. Il Palazzo diventa una vera e propria casa di rappresentanza, molto sfarzosa: vengono aggiunte nuove sale, i soffitti a cassettoni, le vetrate, le dorature e le tappezzerie in seta e le decorazioni delle stanze ad opera del pittore Augusto Ferri. Dopo la morte della principessa Maria Vittoria ci fu la volontà di Amedeo d'Aosta di completare il Palazzo. Venne approvato il progetto per la costruzione della cancellata che circonda il giardino sulla via Carlo Alberto (che sostituì il vecchio muro di cinta) e il progetto di ricostruzione dello scalone d'onore. Sempre di questo periodo sono alcune migliorie tecnologiche, come l'illuminazione a gas nell'ingresso, e i lavori di sopraelevazione del terrazzo fra il cortile principale e il giardino. Negli anni successivi agli inizi del '900 furono effettuati solo
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