Cronache da Palazzo Cisterna 33-2021

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Attività istituzionali

Antoine de Lonhy, artista del 1400 in mostra a Susa Suoi gli affreschi di Novalesa

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ntoine de Lonhy è stato un artista poliedrico. Pittore, miniatore, maestro di vetrate, scultore e autore di disegni per ricami, fu nella seconda metà del 1400 una figura straordinaria per la cultura artistica del nostro territorio. Fu a contatto con la cultura fiamminga, mediterranea e savoiarda e portatore di una concezione europea del Rinascimento. A lui è dedicata una mostra aperta fino al 10 ottobre al Museo diocesano di Susa che avrà una seconda parte poi a Torino a Palazzo Madama nel Museo Civico d’Arte Antica dal 23 settembre al 9 gennaio 2022. Ma perché questa mostra in Valsusa? Proprio per lo stretto legame che l’artista ebbe con il territorio. Basti pen-

NEL MUSEO, UNA STANZA DEDICATA A S. ELDRADO E IL TRITTICO DEL ROCCIAMELONE Situato nella Rettoria della Madonna del Ponte in via Mazzini a Susa, il Centro Culturale Diocesano coordina tre realtà molto rappresentative della storia e della cultura della Valle di Susa: l’archivio storico diocesano, la biblioteca diocesana e il sistema museale per gestire, tutelare e valorizzare il patrimonio raccolto e custodito a testimoniare la fede e l’arte del territorio. Inaugurato nel 2000, il Museo diocesano d'arte sacra di Susa è il cuore di un progetto diffuso, che affianca alla sede centrale segusina le sedi staccate al Melezet, San Giorio di Susa, Giaglione e Novalesa. Al suo interno, non solo mostre temporanee – come quella in

corso dedicata ad Antoine de Lonhy – ma una collezione permanente con pezzi unici importanti e preziosi. Ad esempio, il Trittico del Rocciamelone del XIV secolo, interamente inciso con il bulino, composto da tre parti terminanti a cuspide, unite da quattro cerniere: a quella centrale, più grande, sono collegate due più piccole a forma di trapezio, che fungono da sportelli, in maniera da rendere più comodo il trasporto del trittico. Sulla tavola centrale è rappresentata la Madonna seduta su un trono a cassapanca mentre tiene in braccio il piccolo Gesù, che in una mano regge una sfera, simbolo del mondo, e con l'altra accarezza il mento della madre. Entrambi hanno il capo circondato da un'aureola. Sull'anta di sinistra è rappresentato San Giorgio a cavallo nell'atto di trafiggere con la sua lancia il drago; mentre su quella di sinistra c'è un santo con la barba, probabilmente San Giovanni Battista (patrono dei Cavalieri di Malta), con le mani posate sulle spalle di un guerriero inginocchiato che rappresenta il committente del trittico, Bonifacio Rotario. CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA

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