Attività istituzionali
La mostra della ceramica di Castellamonte compie 60 anni
S
essanta anni e non sentirli! La mostra della ceramica di Castellamonte quest’anno celebra un traguardo di tutto rispetto e dopo lo stop dello scorso anno a causa della pandemia si presenta dal
21 agosto fino al 12 settembre con un grande ritorno e qualche novità. Un’esposizione all’aperto, con le opere che tornano anche nella famosa Rotonda tra le mura dell’incompiuta dell’Antonelli, mentre Palazzo Botton resta la
sede del concorso internazionale “Ceramics in love – three” che vede selezionate opere di 120 artisti di 25 diversi Paesi. Infine, al centro congressi Martinetti la mostra permanente di fischietti, le cosiddette ceramiche sonore donati da Clizia, il ceramista Mario Giani: solo una piccola parte dei tremila pezzi di ceramica provenienti da tutto il mondo che compongono la collezione. La 60a edizione della mostra della ceramica sarà davvero un’occasione unica di attrazione per il Canavese e tutto il territorio metropolitano, come sottolinea il sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza. La mostra - sostenuta, tra gli altri, da Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, fondazione Crt e Cna – è curata come sempre da Giuseppe Bertero.
LA STORIA DELLA CERAMICA Quella della ceramica di Castellamonte è una storia che inizia da lontano. Un artigianato legato soprattutto alla produzione delle stufe e stoviglierie, in cui si innesta la creatività artistica come elemento vitale. Le proprietà refrattarie delle argille castellamontesi erano note sin dall'antichità: in epoca romana si foggiavano le stoviglie da fuoco, nel medioevo si costruivano le tavelle per i forni da pane e, a partire dal XVIXVII secolo - quando l'industria bellica avviò la produzione delle armi da fuoco - le terre locali iniziarono ad essere sempre CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
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