Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”
RUBRICA
Il più antico manuale di scacchi online sul sito della Città metropolitana
I
l gioco degli scacchi – ma lo scrittore e giornalista Stefan Zweig si chiedeva se non fosse un’offesa e un’ingiuria il chiamare gli scacchi un gioco – è fatto di tecnica, tattica e strategia, e i manuali per insegnarlo sono sempre esistiti: ne abbiamo un luminoso esempio prendendo tra mani il più antico di essi, una cinquecentina dal titolo Libro nel quale si tratta della maniera di giuocar’ à scacchi, edito a Torino nel 1597 “appresso Antonio de’ Bianchi”, uno dei tesori conservati nella Biblioteca storica della Città metropolitana intitolata a Giu-
seppe Grosso e recentemente digitalizzati grazie al laboratorio DigiBESS sito presso il CNR torinese, in strada delle Cacce. L’opera fu composta da Horatio Gianutio della Mantia e dedicata al conte Francesco Martinengo di Malpaga, “Cavaliero dell’Ordine e Generale dell’Alt. S. di Savoia”, i cui discendenti erediteranno il titolo di marchesi di Pianezza. Ulteriore particolarità: questo esemplare reca la dicitura “Dono del Prof. Giuseppe Grosso 4/1/65”: l’allora presidente della Provincia di Torino, in carica negli anni 1951-1965, oltre a fondare nel
1956 la Biblioteca storica, aveva poi donato all’istituzione una parte dei propri libri. In 128 pagine finemente riquadrate, decorate con bei capilettera e arricchite da molti disegni, si succedono un’introduzione e tre capitoli. Nella prima il della Mantia attribuisce agli scacchi una funzione consolatoria e usa queste parole: “Non potrebbe la Natura nostra longamente resistere al continuo peso de studij, e delle cure gravi, se non fosse tal volta soleggiata e ristorata col mezzo di qualche piacevol trattenimento, quale serà tanto più
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
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