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Il Trio Tau riempie di musica il cortile di Palazzo Cisterna

Lo scorso giovedì 22 settembre il cortile aulico di Palazzo Cisterna, sede storica della Città metropolitana di Torino, ha ospitato uno degli 85 brevi concerti diffusi di MITO per la città, la rassegna che affianca il programma di MITO SettembreMusica rinnovando ancora una volta il principio fondamentale di portare buona musica anche fuori dalle sale da concerto. Una bellissima occasione per ascoltare buona musica in un luogo attraversato da secoli di storia ed arte e che prima di diventare la sede aulica della Provincia di Torino, oggi Città metropolitana, è stata residenza ducale della famiglia SavoiaAosta. Protagonista del momento musicale è stato il Trio Tau, il cui nome si ispira a quello antico – Augusta Taurinorum – della città in cui è nato nel 2020 ed è nello stesso tempo un riferimento alla lettera greca che, oltre a rappresentare graficamente il trio con le sue tre estremità che si uniscono in un unico significante, veniva anticamente utilizzata per indicare la sezione aurea. I tre musicisti che lo compongono sono Tommaso Santini, Jacopo Gianesini e Nicoletta Pignataro, uniti da una sincera curiosità verso il più vasto repertorio, una nuova idea fresca e informale della musica da camera e l’abitudine di presentare i brani condividendo con il pubblico alcune chiavi di lettura importanti per decifrare le opere proposte. Benché di giovanissima formazione, il trio è risultato vincitore del bando “Musica da Camera in Jeans” indetto nel 2021 da Sistema Musica, e si è già esibito in importanti contesti in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Abruzzo e Lazio. A Palazzo Cisterna i tre musicisti hanno eseguito il programma “Tempi luminosi”, un menù in due portate per esplorare il rapporto tra la tecnica degli archi, ben saggiata nelle opere dei celebri strumentisti-compositori Corelli e Boccherini, e la dimensione della vocalità, presente nei madrigali originariamente concepiti per la voce umana di Arcadelt e Gabrieli, così come nei due importanti lavori che non a caso il torinese Sinigaglia e l’ungherese Dohnanyi hanno battezzato con il nome di Serenate. Per ciascuna di queste portate, tre brani, tre strumenti ad arco e tre epoche (il Rinascimento, il periodo Barocco-Galante e la Belle Epoque) accomunate dalla fiducia nell’uomo, nella ragione e nella bellezza; un assaggio musicale di epoche che, seppur puntualmente sconvolte dalle tragedie della storia, irradiano ancora oggi il mondo della loro luce.

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Denise Di Gianni

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