gusto locale Piazza 813

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SETTEMBRE

N° 008 ANNO I

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IN PRIMO PIANO

a n i t n a e l l c a i V à l a c Ba c Vino al Vino Baccalà e Vino

Food &Drinks l’evento enogastronomico all’interno del MAAV

interviste Vinusiane Maria Teresa Nardello insegnante e missionaria vicentina

by

a Tav ola con Lorenzo De Pretto Illustratore e fumettista italiano


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SODDISFATTI Realizzazioni personalizzate e sempre all’avanguardia, studiate e realizzate per soddisfare al meglio le esigenze dei professionisti della ristorazione.

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MAGGIO


k n D i r Food c i s u M d an

In questo numero di Gustolocale...

Selezioni musicali, ottimo vino e piatti squisiti per la tua serata perfetta!

Dopo la pausa estiva, torna a settembre “Gustolocaleâ€?, la cui copertina è dedicata ad un prodotto che noi vicentini conosciamo molto bene: il baccalĂ . Scopriamo insieme questo alimento, essenziale in molte cucine popolari: dalle origini del suo approdo in terra nostrana alla preparazione piĂš tradizionale, “alla vicentinaâ€?, appunto. L’aria settembrina comincia ad essere piĂš fresca e, anche a livello alimentare, i piatti diventano piĂš “caldiâ€? e consistenti. Ăˆ anche il momento dei “bigoli co’ l’arnaâ€?, squisito primo piatto che, visto il pieno appagamento che concede alle nostre papille gustative, può diventare anche “unicoâ€?! ,Q TXHVWR PHVH PDWXUD DQFKH OD IUXWWD SLĂ” ]XFFKHULQD XYD ĆŹFKL e cachi sono pronti per essere presentati sulle nostre tavole in un tripudio di colori tipicamente autunnali! I nostri “incontri a tavolaâ€? ospiteranno poi il vignettista vicentino Lorenzo De Pretto che ci svelerĂ i cibi preferiti dai personaggi che disegna: Prezzemolo, Topolino e Geronimo Stilton! Come sempre, dunque, un inserto da staccare e conservare‌ con gusto!

dal 13 al 15 SETTEMBRE SAGRA A MOLINA DI MALO Presente un ricco stand gastronomico con quaglie alla brace, salsicce, polenta, tagliatelle al ragu di quaglia, dolci, vini Doc e ottimi cocktail analcolici! In funzione anche VDEDWR D PH]]RJLRUQR $UHD JRQĆŹDELOL DSHUWD GXUDQWH WXWWD OD manifestazione (chiusa solo in caso di maltempo). Ingresso libero. Area parrocchiale - MOLINA DI MALO

DAL 13 al 18 SETTEMBRE FESTA DEL RISO DI GRUMOLO DELLE ABBADESSE Manifestazione gastronomica-culturale con degustazione del “Risotto dea Badessaâ€? oltre ad altri prodotti gastronomici: dallo scamone ai ferri alla rinomata bistecca di puledro, salsiccia, costine, grigliata mista, spezzatino e trippa. Durante la manifestazione, PXVLFD EDOOR PHUFDWLQR SHVFD GL EHQHĆŹFHQ]D VSHWWDFROL H JLRVWUH Piazza Papa Giovanni XXIII - GRUMOLO DELLE ABBADESSE

La Redazione

14 - 15 SETTEMBRE VIRIDALIA La XI edizione, della Mostra mercato dedicata DO JLDUGLQDJJLR 3LDQWH ƏRUL DUUHGL DFFHVVRUL per la casa e il giardino naturale. Due giorni dedicati al cibo dall’orto e dal giardino biologico e biodinamico, al collezionismo botanico e all’ecologia. Ingresso Libero

Inserto al numero odierno de

PARCO DI VILLA CA’ DOTTA Via Roma, 10 Ǖ 6$5&('2

Aut. Tribunale Vicenza n. 497 del 05.04.1985

EDITRICE | Pubblistudio PubblicitĂ s.r.l. Via Lago di Lugano, 15 - 36015 Schio (VI)

14 - 15 settemBRE

PROGETTO GRAFICO | Studio Pasquariello

SEPTEMBER FEST 2019 Due giorni di Festa in centro a Schio. Oltre 40 negozi in strada, Festa della Birra Artigianale, 14 momenti musicali e concerti dal pomeriggio alla sera, 20 auto storiche americane, raduno di Harley Davidson, Street food con oltre 10 punti ristoro dei bar e locali del centro storico e non solo...

STAMPA E LEGATORIA | /LWRWLSRJUDĆŹD $OFLRQH

Centro storico - SCHIO

DIRETTORE RESPONSABILE | Paolo Zami REDAZIONE | Tatiana Branchi, Stefano Bertuol redazionepubblistudio@gmail.com

Da DOMENICA 29/09 e tutte le domeniche di ottobre Questo inserto è stato creato in collaborazione con la rivista Gustolocale. Tutte le immagini, articoli, contenuti, elaborati ed estratti dalla rivista Gustolocale sono ad uso esclusivo di Pierregi di Paolo Gasparin - Schio (VI). Eventuali utilizzi impropri senza previa autorizzazione scritta da parte nostra saranno perseguiti a norma di legge. Le collaborazioni in testi o foto sono gratuite e sono di completa proprietĂ della Pierregi. Ăˆ vietata la riproduzione, anche parziale, di redazionali e di avvisi pubblicitari senza autorizzazione scritta dell’editore.

21^ FESTA DELLA PATATA NATURALE DELL’ALTO ASTICO E DI TONEZZA Festa gastronomica italiana che valorizza le patate di montagna e vallata. Alcuni ristoranti di Tonezza, delle vallate dell’Astico e del Posina prepareranno 5 assaggi di gnocchi, FRQ GLƪHUHQWL H JXVWRVL VXJKL b D SHUVRQD Orario: dalle 12.00 alle 15.00 (A richiesta anche in serata). Consigliata prenotazione. Ristoranti a TONEZZA DEL CIMONE, POSINA E ARSIERO Info: 347/2534798 (ore pasti) - mail: eroszecchini@gmail.com


Il BACCALĂ€ attraverso i secoli, da Martin Lutero ai giorni nostri. Storia di un piatto che ha fatto la storia della gastronomia vicentina

Quando, nel 1517, Martin Lutero, proIHVVRUH GL HVHJHVL ELEOLFD DĆŻVVH VXL portali del Duomo di Weittemberg le sue 95 tesi, con le quali contrastava il potere papale, dichiarando che non si poteva supplire alla mancanza di fede con le opera e negando l’infallibilitĂ dei Concili, squassò il mondo cattolico che corse, appena fu possibile, nel 1545, ai ripari con il Concilio di Trento. Fra i diversi deliberata, a Trento si ritrovò la voglia di “candidoâ€? anche nella mensa e, come precisò lo scrittore Camporesi nel suo “La carne impassibileâ€?, l’orologio della chiesa si sincronizzò su quello della cucina e fu un ritornare al mangiar di magro, all’astinenza, ai digiuni. La cucina di magro divenne una sorta di viatico per l’anima, OD FXFLQD GL SUHFHWWR DĆŻQĂ? le tecniche e i cibi divennero SXUL EHDWLĆŹFDQWL

La storia Un meraviglioso commercio fu messo in moto da un pesce secco, facilmente trasportabile, che sopportava una lunga durata, che veniva “rimesso a nuovoâ€? dopo una bella mazzolatura e un lungo bagno in acqua, che non deperiva e che si trasportava come fosse legna! Ma chi, per primo, aveva messo le mani su questo pesce bastone, su questo VWRFNĆŹVK? Oltre 100 anni prima, nel 1432, il nobile veneziano Piero Querini, con la sua “coccaâ€?, nave carica di vino cretese, di sacchi di pepe, spezie, profumi e broccati, lasciate le colonQH Go(UFROH FRQ XQ YHQWR JDJOLDUGR si diresse verso i porti della Lega Anseatica, per fare lucroso commercio delle sue mercanzie. Fece però naufragio e, in una scialuppa, arrivò assieme a parte dell’equipaggio alle isole Lofoten in Norvegia. Il Ramusio, scrittore del ‘500, scrisse di questo fatto marinaro e precisò che le Lofoten sono â€?... in culo mundiâ€?!

Il Querini trovò là due cose: pesci bastone stesi ad asciugare e donne molto ospitali, se è vero, come è vero, che dopo neanche un anno nacquero una serie di bimbi moretti dagli occhi neri, talchÊ ve ne è ancora traccia fra quelle distese di QHYH 3RUW� OR VWRFFDƏVVR LQ ,WDOLD LO QRVWUR 4XHULQL PD QRQ IX VXƯFLHQWHPHQWH apprezzato: Venezia godeva di pesce fresco, sicchÊ il mercato, allora, non decollò.

'LĆŞXVLRQH H GHFOLQR 'LYHUVD SHU WRUQDUH D QRL IX OD GLĆŞXVLRQH del pesce dopo le direttive del Concilio di Trento: chiaramente i ricchi continuavano a mangiare trote, temoli, carpe o lucci, EDUEL R JDPEHUL GL ĆŹXPH H OH SRSROD]LRQL sulle rive del mare il pescato, ma il popolo dell’entroterra trovò in quest’alimento risoluzione alle imposizioni religiose. Il pesce bastone divenne pertanto merce preziosa ed appetita per scambi commerciali, barattato con qualsiasi altro prodotto, fonte di ricchezza per i paesi nordici. Ma questo predominio del nord s’incrinò quando si sviluppò la pesca del merluzzo con relativa salatura: il sale era un plusvalore che annientò la YHQGLWD GL VWRFFDĆŹVVR


“rimesso a nuovoâ€? dopo una bella mazzolatura e un lungo bagno in acqua, che non deperiva e che si trasportava come fosse legna! In tavola Fu importante questo pesce, secco o salato, nella storia della gastronomia italiana? Ahimè, assolutamente no: non se ne parla mai nei grandi pranzi Rinascimentali. Ne parla, poco, a dire il vero, lo Scappi, cuoco segreto di Pio V (“segretoâ€? vuol dire cuoco personale, quello che gli faceva da mangiare tutti i giorni e non solo nei pranzi XĆŻFLDOL DXWRUH GHOOD SLĂ” JUDQGH RSHUD mia del relativa al mondo della gastronomia Rinascimento. Bisogna però arrivare all’Artusii nel 1891 per avere alcune ricette nel suo “L’arte del mangiar bene e la scienza in cucina“. Anche se ignora il baccalĂ alla vicentina e quello mantecato alla veneziana. Ăš Questa la storia del prodotto piĂš amato dai vicentini, la cui ricetta è o nei variamente interpretata, ma solo gio sono particolari: latte, cipolla, formaggio presenti in tutte le ricette. C’è chi discute sulla sardea, chi dice che non ci vuole uno spicchio d’aglio, chi non vuole il burro ma, a dire il vero, ci va dentro tanto di quel latte e formaggio che un poco di burro non vedo che male possa fare.

Depositaria della cultura del BacalĂ alla Vicentina è la “Venerabile Confraternitaâ€?, nata oltre vent’anni or sono, che ha selezionato una serie di ristoranti che cucinano conforme alla ULFHWWD FKH Ăƒ VWDWD FRGLĆŹFDWD GRSR anni di prove gastronomiche!

Ăˆ, il nostro, un piatto che ha valenza nazionale e apprezzato molto anche GDO WXULVPR FKH VL DĆŞDFFLD a godere delle bellezze della natura e delle opere sublimi del Palladio!


il MAIS MARANO ambrata Perla Vicentina Nessuna varietà tiene il confronto con il mais Marano per la preparazione dell’amata crema gialla. Un tesoro vicentino da tutelare.

A detta degli esperti, nel vicentino è stata selezionata una varietà di mais dalla quale si ricava la miglior farina di granoturco per la preparazione della polenta, il Marano.

dona alla polenta un sapore inconfondibile, un colore carico e una maggiore elasticitĂ .

Le origini

La produzione

Prende il nome dal paese nel quale viveva il suo creatore, Antonio Fioretti, l’agricoltore che nel 1890 decise d’incrociare nel suo podere due varietĂ di mais locali: il Pignoletto d’Oro e il Nostrano. La sua si rivelò un’intuizione molto felice. Dopo un’attenta opera di selezione durata vent’anni, nacque infatti il nuovo granoturco che ancora oggi è custodito nella banca del germoplasma dell’Istituto Strampelli di Lonigo. Durante quegli anni la sua coltivazione si GLĆŞXVH LQ JUDQ SDUWH GHO QRUG ,WDOLD WDQWR da essere una delle varietĂ piĂš utilizzate, PD DOOD ĆŹQH GHOOD 6HFRQGD *XHUUD FRQ la progressiva scomparsa della polenta dalle tavole, il prodotto ebbe una forte crisi e crollò con l’avvento dei mais ibridi che, anche se con minore qualitĂ , davano una resa molto superiore.

Oggi si produce una quantitĂ molto limitata di questa farina; un prodotto di nicchia che, nel corso della sua storia, si Ăƒ DĆŞHUPDWR FRPH LO SLĂ” DSSUH]]DWR IUD tutti i mais vitrei. CosĂŹ, dalle pannocchie di piccola taglia di questo mais si ricava una farina di un colore giallo intenso, screziato da caratteristiche pagliuzze marroni, che dona alla polenta un sapore inconfondibile, un colore piĂš carico e una maggiore elasticitĂ . Una varietĂ tipica in purezza, dunque, vera perla rara di questi tempi, la cui provenienza deriva esclusivamente da coltivazioni realizzate nella Val Leogra e nella fascia pedemontana della Provincia di Vicenza.

Il consorzio Costituito nel 1999, il Consorzio di Tutela del Mais Marano ha l’obiettivo di conservare in purezza questa varietà tipica cosÏ importante e cosÏ presente nella cultura popolare del nostro territorio. A tale scopo avviene un attento controllo di tutto il SURFHVVR GL ƏOLHUD per far sÏ che tutti i passaggi che conducono al SURGRWWR ƏQLWR siano eseguiti nel pieno rispetto del disciplinare adottato dal Consorzio. Dalla semina al confezionaPHQWR ƏQR DOOD YHQGLWD ƏQDOH GHOOD farina che deve essere 100% farina o ottenuta solamente ed esclusivamente d dalla varietà Mais Marano.



Vi aspettiamo! l’evento enogastronomico della 47^ Mostra Artigianato Alto Vicentino Anche quest’anno, nell’ambito della Mostra Artigianato Alto Vicentino, in programma a Marano Vicentino dal 3 al 6 ottobre prossimi, sarĂ ospitato “Food & Drinksâ€?, un evento enogastronomico di assoluto rilievo, accolto in un apposito padiglione all’interno dell’area espositiva.

Lo spazio completamente riservato agli operatori del settore comprende XQD FLQTXDQWLQD GL SRVWD]LRQL H VL VYLOXSSHUÂť VX XQD VXSHUĆŹFLH GL PT di supporto agli ulteriori 3200 mq di spazi espositivi della mostra. 8QD SHFXOLDULWÂť FKH LGHQWLĆŹFD OH VSHFLDOLWÂť OD VWRULD H OH WUDGL]LRQL GL XQ territorio che regala una ricchezza e una varietĂ di prodotti ineguagliabili e inimitabili. Una sinergia che relaziona la Mostra Artigianato con questo creativo evento enogastronomico, risultato di una vetrina di grande importanza SHU OoLQWHUD ĆŹHUD VisibilitĂ certa ma anche un modo per far conoscere ai visitatori le peculiaritĂ della nostra terra, in un contesto che supporta da sempre le realtĂ produttive, alla ricerca di sempre nuovi stimoli economici, rivolti a valorizzare i propri prodotti. Tutto questo a contatto con una delle manifestazioni piĂš interessanti e seguite dell’Alto Vicentino! ÂŤOgni edizione è costantemente monitorata, aggiornata e rivista - ha dichiarato il presidente Roberto Benazzoli, a nome dell’intero comitato organizzatore – LQ YLUWĂ” GHOOH QXRYH VĆŹGH FKH FL YHQJRQR LPSRVWH GDO PHUFDWR economico e alla quale noi tutti dobbiamo attingere con grande attenzioneÂť.

tigianatoaltovicentino.it www.mostraartigianatoaltovicentino.it


al panificio

ALLA VECIA MAGRĂˆ si trova tutto quel che si cerca presente alla mostra dell’Artigianato Alto Vicentino DA OTTOBRE APERTO FINO A SERA

/D SDQLĆŹFD]LRQH DUWLJLDQDOH Ăƒ XQ PHVWLHUH FKH OD IDPLJOLD Facchin GHO 3DQLĆŹFLR “Alla Vecia Magrèâ€? conosce bene. Antonio, la moglie Antonella e L ORUR FLQTXH ĆŹJOL RJJL VRQR WXWWL LPSHJQDWL DOFXQL FRQ OH ORUR IDPLJOLH QHO SDQLĆŹFLR D 0DJUĂƒ GL 6FKLR /D SURGX]LRQH Ăƒ YDVWD VLD SHU TXDQWR ULJXDUGD LO dolce che il salato FRQ XQD ULFHUFD FRQWLQXD GL QXRYL SURGRWWL GD SRWHU RĆŞULUH DOOD FOLHQWHOD Insomma, “Alla Vecia Magrèâ€? si trova tutto quel che si cerca‌ e anche di piĂš! Oltre 40 tipi di pane con farine e formati diversi, tra i quali il prodotto di punta è indubbiamente il pane 100% grano duro di Altamura a lievitazione naturale. Un pane particolarmente apprezzato dai clienti. 0D OD SURSRVWD GHO SDQLĆŹFLR FRPSUHQGH DQFKH PROWL DOWUL SURGRWWL DQFKH particolari, come pane integrale con succo di aloe vera, pane alla curcuma, ai grani antichi, pane ai semi di chia, il EUHW]HO EDYDUHVH LO SDQH GL (]HFKLHOH DO PHUFROHGÇ IDWWR FRQ VROR OHJXPL H PROWL DOWUL WLSL 0D anche l’azzimo, un tipo di pane non lievitato, particolarmente digeribile, che resta croccante e sottile, è un’altra specialitĂ che va per la maggiore. Per la parte dolce LQYHFH DO SDQLĆŹFLR p$OOD 9HFLD 0DJUĂƒq VL WURYDQR SURGRWWL GHOOD WUDGL]LRQH locale come “Parpagnachiâ€?, “Macafameâ€? e “Zaletiâ€? ma anche altre specialitĂ dolciarie come il Gateaux, la torta Linzer alla pasta di mandorla, la “Sbrodolonaâ€? con crema chantilly e molti altri. Dalla recente ristrutturazione dei locali, inoltre, è stato ricavato un angolo bar dove poter consumare una piacevole colazione o uno stuzzicante aperitivo, accompagnato da prodotti di produzione propria come le focacce salate e i crostini, che vengono sfornati in vari gusti, tra cui quelli che vanno per la maggiore, alla pizzaiola e alle erbette. La famiglia Facchin ha recentemente introdotto nella propria attivitĂ anche “Dolce&Salatoâ€?, un servizio di rinfreschi, EXĆŞHW H FDWHULQJ SHU SULYDWL H D]LHQGH, in occasione di eventi particolari, IHVWH R DQQLYHUVDUL 6WX]]LFKLQL H ĆŹQJHU IRRG DQFKH con consegne a domicilio. Inoltre, sarĂ presente alla Mostra dell’Artigianato di Marano Vicentino, dal 3 al 6 ottobre, con uno stand ricco di proposte. Per il pane, saranno presentate le produzioni proprie di grano duro a lievitazione naturale, i Bretzel Bavaresi ed il “Rustiqâ€?, un pane ai cereali antichi; la pasticceria sarĂ rappresentata da “sbrodoloneâ€?, bombette farcite e dai tradizionali dolci maranesi, “Macafameâ€? e “Parpagnachiâ€? LQĆŹQH SHU OD parte salata, la “Pinsa Romanaâ€? e la “Pizza Eoliana â€?, un prodotto tipico GHOOH LVROH (ROLH FKLXVR FRPH XQD VRUWD GL FDO]RQH H ULFFDPHQWH IDUFLWR DOOoLQWHUQR FRQ SRPRGRUL D IHWWH prosciutto cotto, olive infornate e formaggio. E anche se potrebbe sembrare troppo presto, “Alla Vecia Magrèâ€? ha in serbo, per l’occasione, un dolce assaggio prenatalizio con stuzzicanti bocconcini di panettone di produzione propria!

dal prossimo mese “Alla Vecia Magrèâ€? raddoppia! da martedĂŹ 1 ottobre SDQLĆŹFLR H DQJROR FDĆŞHWWHULD

APERTI ANCHE IL POMERIGGIO dalle 16.30 alle 19.30

ALLA VECIA MAGRĂˆ Via Broglialoco, 4 6&+,2 Ç“9,Ç” Ç• Ç• /alla vecia magrè


GRANDE SUCCESSO della 47^ MAAV POCHI STAND ANCORA DISPONIBILI! L’attrattiva richiamata dalla passata edizione della Mostra Artigianato Alto Vicentino è certezza di continuità per il prossimo appuntamento, ƬVVDWR GDO 3 al 6 ottobre a Marano Vicentino. Il comitato organizzatore ha avviato un ricco calendario di eventi, workshop, serate culturali, teatro, e molti altri eventi collaterali che andranno ad arricchire le proposte di quest’anno. Dopo il successo ottenuto nella passata edizione, sono ancora attive le iscrizioni alla vetrina più importante dell’Alto Vicentino. Un’esposizione prestigiosa per tutti quegli operatori che ritengono la visibilità una leva strategica indispensabile per proporsi con successo sul mercato, RƪUHQGR DJOL HVSRVLWRUL OD SRVVLELOLW» GL UDJJLXQJHUH GLUHWWDPHQWH LO proprio interlocutore. Dal 3 al 6 ottobre, quindi, per le aziende che aderiranno alla proposta, sarà possibile mostrare i propri prodotti, evidenziare tecnologie innovative e risaltare le peculiarità del proprio lavoro. Le numerose iscrizioni già registrate, provenienti da svariate realtà economiche, confermano l’appeal di questa che si conferma la più LPSRUWDQWH PDQLIHVWD]LRQH ƬHULVWLFD GHOOo$OWR 9LFHQWLQR

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I posti rimasti a disposizione risultano limitati, pertanto la segreteria, sollecitando i potenziali espositori, è a disposizione per accogliere le ultime richieste.

INFO

e iscrizioni SEGRETERIA

Mostra Artigianato Alto Vicentino e “Food & Drinks” www.mostraartigianatoaltovicentino.it

tel. 0445.598833 - 320.4236721 segreteria@mostraartigianatoaltovicentino.it


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il vino è la gioia dell’anima DĆŞHUPD Roberto Benazzoli

LE VIGNE DI ROBERTO Esperienza di vino e non solo

“ Il vino è incontro.

“Le Vigne di Robertoâ€? è una delle aziende vitivinicole piĂš prestigiose del territorio, immersa nel cuore dell’area DOC di Breganze. Le varietĂ presenti sono: Vespaiola , Chardonnay , Pinot Nero , Cabernet Franc. Ma nei tre ettari e mezzo di terreno si coltivano anche 200 ceppi di olivo dai quali si ottiene un prelibato Olio extravergine d’oliva. Roberto Benazzoli Ăƒ OoDUWHĆŹFH GL TXHVWR SURJHWWR GL YLQR PD QRQ VROR Dalla sua passione per la convivialitĂ e la cucina ha voluto infatti allargare gli orizzonti e trasformare la sua cantina in un agriturismo, in regola con la normativa vigente, dove è possibile gustare piatti della tradizione quali le lasagne al forno di Mamma Lia e specialitĂ al forno come ossobuco di vitello, stinco di vitello, guancette di maiale e spalla di maialino con contorno di stagione. Il menĂš di Roberto comprende le specialitĂ del territorio e della tradizione veneta, con piatti che assecondano le stagioni e primizie della terra e del mare, per una cucina sempre gustosa e genuina. La struttura è aperta al pubblico per aperitivi e degustazioni e disponibile per compagnie ed aziende. Il portico esterno e la grande sala da sessanta coperti sono il luogo perfetto per ogni tipo di evento. Che si tratti di una festa privata come un compleanno, una laurea, un anniversario o piĂš semplicemente un evento IDPLOLDUH 5REHUWR OD ĆŹJOLD 6LPRQD H LO ORUR VWDĆŞ VDpranno sempre creare la giusta atmosfera, mettendosi a disposizione con o senza un menu degustazione. Nella cantina Ăƒ LQROWUH SRVVLELOH HĆŞHWWXDUH DQFKH meeting aziendali in quanto si dispone di tutto il mateULDOH WHFQLFR SHU HĆŞHWWXDUH LQFRQWUL FRPH SURLHWWRUL e microfoni. La favolosa location esterna, immersa QHO YHUGH GHOOH FROOLQH ID SHUGHUH OD YLVWD WUD L ĆŹODUL di vigna e l’orizzonte, restituendo una sensazione di piacere e di benessere.

ÂŁ LO SLDFHUH GL XQ ELFFKLHUH WUD DPLFL e la magia di un brindisi in due /D WHUUD Ăƒ TXDOFRVD FKH KDL GHQWUR Ăˆ la fatica dei nonni e dei padri. 8QD YRFH FKH JULGD H FKH non puoi ignorare. 'RSR XQD YLWD GD LPSUHQGLWRUH KR deciso di dare ascolto a questa voce: tornare al mestiere dei miei antenati. +R GHFLVR GL SLDQWDUH XQD YLJQD FKH porti il mio nome e produrre un vino FKH PL DVVRPLJOL 8Q YLQR VFKLHWWR H VSHQVLHUDWR ma legato a questa terra. Esattamente come me. Questo è LO PLR YLQR ( FL PHWWR OD ĆŹUPD

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La passione per la vigna incontra in 5REHUWR %HQD]]ROL XQD ƏORVRƏD GL YLWD Il vino diventa ricordo, ma anche impegno nel portare avanti una tradizione. Senza dimenticare un aspetto che caratterizza Roberto: la convivialità . Una serata tra amici ed un buon bicchiere di vino rappresentano XQR GHL SLDFHUL GHOOD YLWD ( DOORUD scopriamo la sua cantina tra vini di uva Vespaiola , Chardonnay, Pinot Nero e Cabernet Franc‌ nettari delle Vigne di Roberto!

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Birra e baccalĂ ? Si può fare Uscendo un po’ dai luoghi comuni si può osare anche un abbinamento per nulla scontato. Osservando alcune semplici regole...

L’Italia, si sa, è terra di grandi tradizioni enogastronomiche. E sono molto spesso proprio le tradizioni ad aiutarci quando dobbiamo abbinare un vino a un cibo. Non c’è piatto della cucina regionale che non abbia il suo degno compagno in tavola.

Accade cosĂŹ che anche per il BacalĂ alla Vicentina si vada a pescare sui vini della provincia berica, selezionando quelli che meglio accompagnano l’opulento piatto. In questo bel gioco di coppia purtroppo la tradizione non ci viene in aiuto se, invece del vino, ci accingiamo ad abbinare una birra al piatto che mangiamo. L’Italia infatti non è terra di tradizione birraria, con le dovute eccezioni. Non quanto altre nazioni come il Belgio, l’Inghilterra e la Germania per lo meno. E l’arte dell’abbinamento fra birra e cibo è spesso sconosciuta ai piĂš.

Poche e semplici regole

Altre ricette regionali

Sembra opportuno quindi richiamare qualche semplice regola per aiutarci a orientarci. Le birre normalmente vanno abbinate per contrapposizione: ad ogni stimolo in un senso, dobbiamo contrapporre uno stimolo in direzione esattaPHQWH FRQWUDULD ( DĆŻQFKĂ„ LO PDWULPRQLR sia armonico, i due stimoli dovrebbero essere di pari intensitĂ . Andiamo quindi a recuperare il gioco degli abbinamenti con i baccalĂ d’Italia proposti nell’articolo sul vino e proviamo a mettere vicino una birra, cercando di dare alcuni consigli pratici su tipologie facilmente reperibili in commercio. Partiamo da casa nostra e dal piatto principe della cucina berica: il BacalĂ alla Vicentina. Il piatto, in questo caso, è sapido, grasso, gustoso ma delicato. Per contrastare la sensazione liquida lasciata in bocca dall’unto FL GREELDPR DĆŻGDUH D ELUUH FKH creino secchezza e che “asciughinoâ€? la sensazione oleosa. In questi casi possiamo andare su birre alcoliche o molto alcoliche come le bock, triple, barley wine e altre ancora. Un matrimonio tutto italiano che dĂ grandi soddisfazioni è con la Elixir di Baladin, un’ambrata demi-sec, consigliata in questo abbinamento da Teo Musso in persona. Passando al Belgio si potrebbe anche pensare a una Duvel, una strong ale facilmente reperibile anche al supermercato, che grazie all’alcol e alla abbondante carbonatazione garantisce la pulizia del palato.

Cambiando regione e provincia ci troviamo molto spesso di fronte a preparazioni GL EDFFDOÂť H VWRFFDĆŹVVR FKH YHGRQR QHO pomodoro un ingrediente fondamentale, come nel caso delle preparazioni marchigiane o liguri. In questo caso ci troviamo a combattere con l’acido della passata, e quindi dobbiamo contrapporre una birra morbida, con un residuo zuccherino anche importante, che attenui la sensazione acida. Perfette sono alcune doppelbock, come la molto diffusa Paulaner Salvator o la piĂš ricercata Ayinger Celebrator. Ma si potrebbe pensare anche a una weizenbock come la Schneider Aventinus. Questo vale ancora di piĂš con le preparazioni a base di VWRFFDĆŹVVR FDODEUHVL H QDSROHWDQH DUULFchite dalla presenza spesso ingombrante del peperoncino piccante. Anche qui dovremo andare alla ricerca di morbidezza, dolcezza, “maltositĂ â€?. Una biere de garde, come la nota 3 Monts potrebbe essere un degno compagno, ma anche alcune sweet stout, stando attenti a non esagerare con il tostato dei malti. Da provare, come abbinamento alternativo, con le fortemente luppolate India Pale Ale.

AfďŹ nchĂŠ il matrimonio sia armonico, i due stimoli dovrebbero essere di pari intensitĂ .

Ricordatevi però una cosa: sovrano deve essere sempre il gusto personale di ognuno. Lasciatevi guidare quindi dall’istinto e realizzate l’abbinamento FKH SLĂ” YL UHQGH SLDFHYROH OoHVSHULHQ]D gustativa. L’abbinamento perfetto è sempre e solo dentro di voi, e nasce dal connubio fra i vostri gusti personali e la magia del momento.



e n a i e s t u s i n v i r inte V Maria Teresa Nardello Ex insegnante e volontaria presso missionari vicentini

Maria Teresa Nardello classe 1944 Subito dopo la laurea in Lettere all’UniversitĂ di Padova, ha insegnato per anni alle scuole medie di Marano Vicentino e di Schio. Nel 2011 Maria Teresa elabora un SURJHWWR SHU FRVWUXLUH XQ HGLĆŹFLR che ospiti i bambini piĂš poveri nella “Preschool and Primary Schoolâ€? e fonda l’Associazione locale “CARRYâ€?, riconosciuta dalle autoritĂ della Sierra Leone (Ministry of Social Welfare, Gender &KLOGUHQoV $ĆŞDLUV 1HO diventa l’obiettivo e motivo unico per il gruppo Vinus - Un Gruppo per Bene. Nel 2019, fonda la MTN Charity Foundation. Il tutto grazie anche all’aiuto di ex allievi, oggi uomini e donne con una laurea HG XQ ODYRUR FKH VL VRQR RĆŞHUWL di collaborare, motivati da un sentimento di riconoscenza, pronti a dare quanto hanno ricevuto. Si riuniscono con frequenza, valutano i vari casi ed intervengono.

“/oHGXFD]LRQH QRQ FDPELD LO PRQGR PD FDPELD OH SHUVRQH FKH FDPELHUDQQR LO PRQGRq Intorno a questa straordinaria frase di Pauolo Fraire, si è sviluppata la vita di Maria Teresa Nardello. Dapprima con la sua professione/missione di professoressa in alcune scuole vicentine, e poi con le sue azioni umanitarie in giro per il mondo. Maria Teresa Nardello insegnante in pensione, dopo varie esperienze all’estero (America Latina, Africa, India) come viaggiatrice e, per periodi piĂš o meno lunghi, come volontaria presso missionari vicentini. Con il suo sorriso e la sua caparbietĂ , ha portato il suo sostegno in questi luoghi, a volte dimenticati anche da Dio. Nel 2003 ha incontrato Padre Berton, un padre saveriano di Schio, che risiedeva a Lakka, in Sierra Leone. In quel periodo il Paese usciva da una sanguinosa e devastante JXHUUD FLYLOH p'LDPDQWL GL VDQJXHq FRQ /HRQDUGR 'L &DSULR Ăƒ XQ ĆŹOP FKH QDUUD IHGHOPHQWH OD YLFHQda che sconvolse quel povero Stato, ma in realtĂ ricchissimo grazie alle miniere. Vergognosa causa di quel massacro fratricida. 5DFFRQWDPL 0DULD 7HUHVD FRVD KDL WURYDWR quando sei arrivata? ÂŤQui arrivavano tutti coloro che la guerra aveva colpito e che nella guerra erano stati vittiPH R FDUQHĆŹFL H[ EDPELQL VROGDWR DPSXWDWL ribelli e persone che avevano abbandonato i YLOODJJL SHUFKĂ„ EUXFLDWL R GLVWUXWWL (UD DSSHQD VWDWR FRVWUXLWR OoRVSHGDOH GL (PHUJHQF\ L cui medici si sono immediatamente messi all’opera ad assistere quanti non avevano potuto avere cure e medicine. Soprattutto giovani colpiti dalla polio. Un’umanitĂ che mi ricordava alcuQH VFHQH GL ĆŹOP GHO Medioevo. Ma tutti, e sempre, con il sor-

ULVR VXOOH ODEEUD ĆŹGXFLRVL H JUDWL SHU OH FXUH e il pasto quotidiano. Sono passati 15 anni e pochi degli sfollati sono poi tornati nei villaggi d’origineÂť Quindi ti sei subito data da fare? ÂŤLakka è sull’oceano molto pescoso, a pochi chilometri dalla capitale Freetown, e qui c’è la possibilitĂ di trovare un lavoro, di poter andare a scuola, di usufruire di mezzi di trasporto e altri servizi. In alcune stanze buie e fatiscenti, iniziai a raccogliere i bambini, i tanti bambini che arrivano sempre piĂš numerosi, senza penne e quaderni, ma pronti a cantare e a ballare, a stare insieme. CosĂŹ ha iniziato a prendere forma il progetto della St. Catherine. Il nome è in memoria di mia mamma, Caterina. Aiutata da ex allievi, da conoscenti e amici, ho cominFLDWR D FRVWUXLUH OoHGLĆŹFLR SHU OD SULPD HG XQLFD Scuola Materna: tre anni di permanenza e poi

(FFRPL D SUHVHQWDUYL LQ EUHYH DOFXQH PRGDOLWÂť H SURJHWWL DL TXDOL contribuire: Çž VOCATIONAL SCHOOL: una scuola di cucito. Acquisto di due macchine GD FXFLUH OH SDQFKH H WDYROL b Çž COMPLETAMENTO DELLA TOILETTE: Lavori e acquisto di un tank da OLWUL GoDFTXD H UHODWLYL DOODFFL b Çž MANTENIMENTO FREQUENZA ALLA SCUOLA DI 40 BAMBINI PER 1 ANNO 6FXROD HOHPHQWDUH b _ 6FXROD PHGLD b 3HU SRWHU FRQWULEXLUH D TXHVWH UDFFROWH IRQGL SRWHWH LQYLDUH LO YRVWUR ERQLĆŹFR D

Associazione Erika Onlus IBAN: IT13P0533663060000040067458 Causale: Sierra Leone – Maria Teresa Nardello 2SSXUH SRWHWH FRQWDWWDUPL DOOD H PDLO GL 9LQXV (YHQWL info@vinuseventi.it


a cura di

Stefano Bertuol

Chi sono si passa alla Scuola Primaria, le nostre elementari. Passo dopo passo, nonostante l’interruzione deJOL DLXWL H GHOOD IUHTXHQ]D SHU LO GLƪRQGHUVL GHOOoHSLGHPLD GL (EROD VLDPR DUULYDWL DOOD WHU]D FODVVH Nell’aprile del 2017 abbiamo inaugurato la St. CA7+(5,1( 35( 35,0$5< &$7+2/,& 6&+22/ 2UD durante l’anno scolastico 2018/19, i frequentanti sono 250, dall’asilo alla sesta classe.

le 11.00. La frequenza non è continua per tutti: spesso le assenze sono motivate dalla mancanza di soldi per il lunch e il trasporto. Abbiamo appoggiato alcune iniziative, dando una modesta cifra per iniziare un business. Ăˆ nella mentalitĂ africana, fare businessÂť.

$ SURSRVLWR GL TXHVWR PL GLFHYL FKH DQFKH GD parte degli abitanti di Lakka c’è una gran voglia 6SOHQGLGH D]LRQL PD FKH VLFXUDPHQWH KDQQR GHL di darsi da fare, vero? ÂŤAssolutamente sĂŹ! Il villaggio di Lakka gira incosti. Da dove arrivano i fondi? †2SDP 6DQ 9LQFHQ]R (ULND H 8 3 ' VRQR OH DV- WRUQR DOOH PLH DWWLYLWÂť ( QHOOD SRSROD]LRQH FoĂƒ XQ sociazioni che provvedono a pagare le tasse sco- grande desiderio di crescere, di darsi da lastiche e tutto ciò che la scuola richiede: divisa, IDUH SHU PDQGDUH L ĆŹJOL D VFXROD 5HVSRQmateriale scolastico, lezioni supplementari per 83 sabilizzarsi per garantire il futuro ai loro alunni; ma aiutiamo anche coloro che non riesco- EDPELQL ( OR YRJOLRQR IDUH FRQ GHOOH SLFno a completare la retta che sono circa una tren- cole attivitĂ per mantenere il processo di tina. A volte, i genitori non riescono a provvedere educazione. Ma a questo proposito lascio al “lunchâ€?. I piccoli hanno nello zaino il lunch ball, il compito a te, Stefano, d’informare i tuoi un contenitore di plastica dove mettono un po’ di e nostri amici dei progetti ai quali possoriso, una zampa di pollo, una salsiccia, il pasto del- QR FRQWULEXLUH 5LQJUD]LR WXWWL ĆŹQ GoRUD –

Di professione faccio qualcosa che è molto legato al “buon gusto e alla bellezzaâ€?. Forse questo, seppur indiretto legame, mi ha portato a ricercare il buono e il bello in ogni cosa. Questa ricerca mi ha portato a sviluppare anche dei percorsi sui temi del cibo e del vino. A me cari. Il mio ruolo sarĂ quello di intrattenervi mensilmente con interviste, racconti e storie di personaggi che ho avuto l’opportunitĂ e la fortuna di conoscere, attraverso l’attivitĂ di Vinus Eventi, e di conoscere insieme a voi, nuove persone che abbiano da raccontare cose intorno al “Gustoâ€?. Nella sua accezione piĂš ampia.


e t t e c i Ra fuoco lento La “Venerabile Confraternita del bacalĂ alla vicentinaâ€? suggerisce una ricetta che comparazioni è il frutto di studi e di compa a razioni tra le numerose ricette in auge neii ristoranti e nelle trattorie piĂš famose del Vicentino tra gli anni Trenta e Cinquanta, senza demonizzare le varianti attualmente in servizio.

BACCALĂ€ ALLA VICENTINA ricetta classica

1

$PPROODUH OR VWRFFDƏVVR JL E $PPROODUH OR VWRFFDƏVVR JL EHQ EDWWXWR LQ DFTXD ƏVVR JL EHQ EDWWXWR ffredda, dd cambiandola bi d ogni 4 ore, per 2-3 g giorni. Levare parte della pelle. Aprire il pesce pe per lungo, togliere la lisca e tutte le spine. Tagliarlo a pezzi TXDGUDWL SRVVLELOPHQWH XJXDOL $ƪHWWDUH ƏQHPHQWH OH FLSROOH URVRODUOH LQ $ƪHWWDUH ƏQHPHQWH OH FLSROOH URVRODUOH LQ XQ tegamino con un bicchiere d’olio, aggiunge aggiungere le acciughe dissalate, diliscate e tagliate D SH]]HWWL SHU XOWLPR D IXRFR VSHQWR XQLU D SH]]HWWL SHU XOWLPR D IXRFR VSHQWR XQLUH LO prezzemolo tritato.

3

2

,QIDULQDUH L YDUL SH]]L GL VWR ,QIDULQDUH L YDUL SH]]L GL VWRFFDƏVVR LUURUDWL FRQ LO VRƪULWWR SUHS LUURUDWL FRQ LO VRƪULWWR SUHSDUDWR poi disporli uno accanto al all’altro, in un tegame di cotto o all alluminio RSSXUH LQ XQD SLURƏOD VX RSSXUH LQ XQD SLURƏOD VXO FXL IRQGR VL VDU YHUVDWD SULPD T VL VDU YHUVDWD SULPD TXDOFKH FXFFKLDLDWD GL VRƪULWWR FXFFKLDLDWD GL VRƪULWWR ULFRSULUH LO SHVFH FRQ LO UHVWR GH LO SHVFH FRQ LO UHVWR GHO VRƪULWWR aggiungendo anche il latte, il grana grattugiato, il ssale, il pepe.

8QLUH OoROLR ĆŹQR D ULFRS 8QLUH OoROLR ĆŹQR D ULFRSULUH tutti i pezzi, livellando livellandoli. 4 Cuocere a fuoco molto dolce per circa 4 ore e m mezzo, muovendo ogni tanto il re recipiente in senso rotatorio, senza mai m mescolare. Questa fase di cottura, in term termine “ i entinoâ€? sii chiam “vicentinoâ€? chiama “pipareâ€?.

5 INGREDIENTI • 1 kg di stoccafisso secco • 500 g di cipolle • 1 litro olio d’oliva extravergine • ½ litro di latte fresco • Poca farina bianca

• 50 g di formaggio o grana grattuggiato • un ciuffo di prezzemolo zemolo tritato • sale e pepe

D FXUD GHOOD 9HQHUDELOH &RQIUDWHUQLWD GHO %DFDOÂť DOOD 9LFHQWLQD

QWL WLLQD

6RODPHQWH OoH HVSHULHQ]D VDS 6RODPHQWH OoHVSHULHQ]D VDSU GHƏQLUH OoHVDWWD FRWWX XUD GHOOR VWRFFD OoHVDWWD FRWWXUD GHOOR VWRFFDƏVVR FKH GD HVHPSODUH DG G HVHPSODUH S HVHPSODUH DG HVHPSODUH SX� GLƪHULUH di consistenz za. Il bacalà alla vicentina è consistenza. ottimo anche e dopo un ripos riposo di 12/24 ore. Servire ccon polenta.

Buon to ! Appeti

Preparazione eseguita dallo &KHI $QWRQLR &KHPHOOR de “La Trattoria Trat di Palmerino� di Sandrigo


o n V i l a o Vinstorie terre e sapori

“BacalĂ alla Vicentinaâ€? e vino Un matrimonio da fare Con un piatto come il bacalĂ alla vicentina, saporito e delicato, aggressivo e morbido al tempo stesso, la scelta sul vino deve necessariamente cadere su un prodotto che non sovrasti la preparazione e, al contempo, aiuti a pulire la bocca dalla grassezza. Le preferenze storiche vanno ai tre autoctoni d’eccellenza del territorio che da sempre si contendono lo scettro di miglior abbinamento territoriale...

Lessini Durello – Breganze Vespaiolo - Tai Rosso Il Monti Lessini Durello Superiore è un vino antichissimo e moderno al tempo stesso. Il suo sapore fresco e vivace e la sua sapiditĂ ben aiutano ad esaltare il bacalĂ alla vicentina. GiĂ dal 1978 Aldo Dall’Igna, noto storico dell’enogastronomia vicentina, aveva indicato nel vino Lessini Durello l’ideale accompagnamento per la tradizionale preparazione del piatto. Ottimo il connubio tra bacalĂ e Breganze Vespaiolo DOC OR SRVVLDPR GHĆŹQLUH XQ YLQR SULPDYHULOH GDO OXFHQWH FRORUH JLDOOR SDJOLHULQR H L ULĆŽHVVL YHUGRJQROL &DUDWWHULVWLFL VRQR L VXRL SURIXPL GL ĆŹRUL ELDQFKL IUXWWD D SROSD JLDOOD H PDQGRUOD PHQWUH LQ ERFFD LO Breganze Vespaiolo DOC classico è secco e pieno, persistente ed equilibrato con note minerali dovute al terreno vulcanico in cui viene coltivato. La sua amabile freschezza, dovuta alla naturale aciditĂ , lo rende adatto ad accompagnare anche piatti impegnativi e piuttosto grassi. Altrettanto storico è l’abbinamento con il Tai Rosso YLQR ĆŹJOLR GL TXHOOR straordinario e complesso vitigno Grenache, che nella versione Barbarano plasma un rosso leggero dal colore rubino con aroma di marasca e lampone e leggeri sentori speziati di pepe nero. Prediligere una temperatura di servizio sui 14-16°C, come per un vino rosato di buona intensitĂ . A voi appassionati enogastronomi non rimane che il dubbio di che autoctono maritare... Non sarĂ un matrimonio indissolubile, statene certi! Dolce sarĂ l’alta infedeltĂ , che vi permetterĂ di scoprire come il bacalĂ ben accetti la corte di altri vini: non dimenticate però di ricercare le caratteristiche di freschezza ed aciditĂ per garantire un armonico abbinamento di sapori. 1RQ UHVWD DOORUD FKH SDVVDUH LQ FDQWLQD e mettersi a tavola per cimentarsi in TXHVWD VLQJRODUH VĆŹGD

Puoi trov trovare questi vini presso:

YLDOH (XURSD 7KLHQH 9,

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il FICO la storia proibita Una pianta antichissima e generosa. Un frutto dolce e intrigante. 'D VHPSUH LO ĆŹFR Ăƒ VLPEROR GL IHUWLOLWÂť H WUDVJUHVVLRQH

Non è piĂš il momento dei pĆŹRULq (o “primaticciâ€?o pĆŹRURQLq) prodotti da gemme dell’anno precedente, maturati in giugno e luglio: ora è il tempo dei “fornitiâ€?, nati da gemme dell’annata, che maturano da agosto a settembre. E tra poco, in autunno, sarĂ la volta dei “tardiviâ€?.

1RQ FL FDSLWH XQ ĆŹFR"

6LPEROL H PLWL OHJDWL DO ĆŹFR

Beh, non ci siete lontani, perchĂŠ proprio GL ĆŹFKL VL WUDWWD 6RQR WXWWL QRPL GHOOH infruttescenze dell’albero del Ficus, che giungono a maturazione in distinti periodi dell’anno. Esistono ben 700 varietĂ GL ĆŹFKL FKH YDQQR GDOOD verde, alla nera, alla violacea. La piĂš comune in Italia è la Ficus carica, che produce frutti di dimensioni diverse e colore dal giallo al verde al nero.

,O ĆŹFR Ăƒ XQR GHJOL alberi SLĂ” QRWL H GLĆŞXVL soprattutto nel bacino del Mediterraneo e nel Medio e Vicino Oriente; vanta una storia plurisecolare, arricchita da un vero H SURSULR ĆŽRULOHJLR GL FLWD]LRQL FKH YDQno dalla Genesi a Virgilio, passando per la mitologia greca. Ăˆ noto ed apprezzato, non solo per il gusto particolare, ma anche per il valore simbolico che gli si attribuiva, stuzzicando la fantasia di molti artisti. La Genesi UDFFRQWD FRPH $GDPR HG (YD dopo la disobbedienza all’ordine Divino, si ULIXJLDURQR VRWWR XQ ĆŹFR H FDFFLDWL LQ VHJXLWR GDOOo(GHQ VL FRSULURQR FRQ OH VXH IRJOLH

Diversamente dagli altri tipi di frutta, in cui la parte commestibile Ăƒ TXHOOD pIHPPLQLOHq GHO ĆŹRUH TXHOOD GHO ĆŹFR Ăƒ FRQWHnuta nel tessuto del gambo. ,O IUXWWR GHO ĆŹFR Ăƒ XQ ĆŹRUH “invertitoâ€? con entrambe le parti maschili e femminili racchiuse nello stelo.

Nell’Antico Testamento il ĆŹFR DVVLHPH DOOD YLWH Ăƒ LO simbolo della fertilitĂ ma anche della vita gioiosa nel regno messianico. In India è un albero sacro, simbolo dell’illuminazione: pare che Buddha raggiunse il Nirvana ai suoi piedi e che lĂŹ raccogliesse le moltitudini dei suoi discepoli per meditare.

Pianta antica e generosa. Un frutto dolce e intrigante. Da sempre il ďŹ co è simbolo di fertilitĂ e trasgressione. Anche Maometto, nel suo giuramento a 'LR SUHVH LO ĆŹFR FRPH WHVWLPRQH PHQWUH GesĂš entrando in Gerusalemme lo trattò come traditore e lo disseccò. Per i Romani LO ĆŹFR HUD VLPEROR GL IHUWLOLWÂť albero sacro all’origine della cittĂ di Roma; SRUWDWRUH GL PRUWH LQYHFH IX LO FHVWR GL ĆŹchi maturi posto a Cleopatra, poichĂŠ conteneva il serpente con cui si uccise. I Greci ne fanno il protagonista di molti miti, spesso a sfondo erotico: era la pianta sacra a Dioniso, i suoi frutti rappresentavano simbolicamente gli attributi della divinitĂ mentre il bianco lattice era il simbolo del nutrimento che Dioniso dava al mondo. Ancora oggi, nelle culture popolari di molWH SDUWL GHO PRQGR LO ĆŹFR VLPEROHJJLD OD fertilitĂ maschile per la grande quantitĂ di semi racchiusa nel frutto che è paragonabile, per la forma, ai testicoli.


La “Putana coi fighiâ€? ...da non confondere col Macafame! La prima pianta coltivata della storia Una recente scoperta ha smentito chi riteneva che gli uomini preistorici si fossero cimentati nell’agricoltura con grano, orzo e legumi, circa 10 mila anni fa. A seguito di alcuni ritrovamenti in Cisgiordania, alcuni ricercatori israeliani ritengono possibile che giĂ mille anni prima gli abitanti di Gerico fossero in grado di piantare alberi GL ĆŹFR FKH VDUHEEH GXQTXH il primo albero piantato da mani umane. La facilitĂ nella coltivazione e i miglioramenti notevoli nel gusto del frutto, dovuti a ulteriori mutazioQL SRWUHEEHUR VSLHJDUH SHUFKĂ„ LO ĆŹFR LQL]LĂ? ad essere coltivato cinque millenni prima di altri alberi, come ad esempio l’ulivo. Un fondamentale passo in avanti, che portò l’uomo a cambiare in modo attivo l’ambiente e a trasformarsi da cacciatore e raccoglitore in agricoltore. Una coltura che, però, inizialmente non inteUHVVDYD OD 5RPD UHSXEEOLFDQD L ĆŹFKL LQIDWWL venivano importati dalle coste africane e probabilmente furono introdotti gli alberi nella penisola per non dover pagare il tributo del trasporto ai Fenici ed ai Cartaginesi. Ăˆ celebre l’episodio di cui fu protagonista Catone FKH PRVWUDQGR DO 6HQDWR GHL ĆŹFKL FROWL tre giorni prima sulle mura di Cartagine, fece toccare con mano la breve distanza dei nemici di Roma: secondo la tradizione, quindi, IX XQ ĆŹFR OD FDXVD GHOOoDVVHGLR H GHOOD GLVWUXzione di Cartagine.

Nutrienti e versatili: OH YLUWÔ GHO ƏFR Dolcissimi, verdi e ricchi di sapori, questi frutti ermafroditi sono amati da grandi e piccini, deliziosi appena colti dall’albero, ancora gocciolanti del loro latte appiccicoso. Oltre DG HVVHUH JXVWRVLVVLPL L ƏFKL VRQR GHL IUXWWL completi, ricchi di vitamine, ferro, potassio H ƏEUH, in particolar modo se sono secchi.

Un frutto mineralizzante, energetico e ricostituente, dallo spiccato sapore dolce. Secondo Plinio, “aumenta la forza dei giovani, migliora la salute dei vecchi e riduce le rugheâ€?. Ăˆ un fatto che erano alimento di atleti e convalescenti in quanto altamente calorici e di facile digeribilitĂ . Platone li raccomandava per “rinvigorire l’intelligenzaâ€?, utili alleati nel combattere l’astenia nervosa. La scienza ne ha recentemente confermato le virtĂš anticancerogene che la tradizione popolare gli attribuisce da sempre. Anche il suo latte LO ODWWLFH GHO ĆŹFR LPmaturo) è un prodigio della natura: ricco di enzimi, veniva usato anticamente per rendere piĂš digeribile la selvaggina e per far cagliare il latte nella preparazione dei formaggi. , ĆŹFKL XQ WHPSR FRVWLWXLYDQR VSHVVR OD base di merende e spuntini, ma li ritroviamo impiegati anche in numerose ricette antiche e pasti frugali, per lo piĂš composti di pane d’orzo, formaggio di FDSUD H ĆŹFKL

Un dolce tipico Vicentino, povero e di tradizione campagnola, che purtroppo sta andando nel dimenticatoio. Facile da preparare e che fonda le radici nella tradizione nostrana del “riusoâ€?, si dice infatti che ogni famiglia abbia la propria versione perchĂŠ lo si preparava in base a ciò che si aveva a disposizione. Una torta da servire tiepida e accompagnata da un buon vino dolce.

PREPARAZIONE Portare ad ebollizione 750 ml di latte in una pentola. Quindi abbassare il fuoco e “sfarinareâ€? le due farine precedentemente mischiate allo zucchero, evitando di fare grumi. Mescolare e FXRFHUH SHU PLQXWL ĆŹQFKĂƒ QRQ VL RWWLHQH XQD polentina omogenea. 7RJOLHUH GDO IXRFR H DJJLXQJHUH LO EXUUR L ĆŹFKL secchi, i canditi e l’uva passa precedentemente DPPRUELGLWD LQ XQ SĂ? GoDFTXD WLHSLGD OH QRFL spezzettate, la grappa, il lievito, l’uvetta ed LQĆŹQH OH PHOH VEXFFLDWH H WDJOLDWH D SH]]HWWRQL Aggiustare di sale e, in una adeguata tortiera precedentemente imburrata e cosparsa con un po’ di pane grattugiato, versare il composto ottenuto in modo da formare uno strato di 3 cm ed infornare il tutto a 180°C per 45 minuti circa.

INGREDIENTI • 750 ml di latte intero fresco • 180 g di farina gialla di mais • 100 g di farina bianca • 500 g di mele (renette) • 150 g di burro • 150 g di zucchero

• 100 g di uvetta passa • 100 g di frutta candita • 1 bustina di lievito in polvere per dolci r ƏFKL VHFFKL • 7-8 noci • 1/2 bicchierino di grappa • sale q.b.




finalmente al via

la Festa del

BUON RIENTRO SHOPPING, MUSIC, FOOD & DRINK

!

La nuova data è VENERDĂŒ 20 SETTEMBRE 2019

ĆŹQR DOOH GHO PDWWLQR 8Q DSSXQWDPHQWR FRQ LO GLYHUWLPHQWR OR VKRSSLQJ ĆŹQR D WDUGL PXVLFD H VSHWWDFROL Ma è anche la festa di ogni palato, con le proposte di street food e di cucina tradizionale abbinate al bere responsabile. Il Buon Rientro infatti si ripropone anche analcolico, con lo slogan p%HYL GLĆŞHUHQWH Bevi responsabilmenteâ€?. Una scelta in sintonia con le indicazioni dell’ULSS 7 sul consumo consapevole e la prevenzione degli incidenti stradali, che inviterĂ il pubblico a gustare i cocktail analcolici creati dai locali del centro storico cittadino. Un ulteriore aspetto importante da sottolineare è che questa edizione sarĂ PLASTIC FREE. Tutti i punti ristoro saranno dotati di bicchieri eco-compatibili. I pubblici esercizi aderenti hanno infatti deciso di abolire la plastica inutile.

In un centro storico animato e arricchito quest’anno di colori e luci con il leitmotiv “NEON&LIGHTS EDITIONâ€?, saranno ben 21 i locali che proporranno live music, food GULQN 8Q YHUR H SURSULR WRXU GHO JXVWR DWWUDYHUVR OH YLH GHOOD FLWWÂť ĆŹQR DO GHO mattino.

Le avverse condizioni del tempo hanno costretto anche quest’anno la macchina organizzativa thienese a rinviare la Festa del Buon Rientro, prevista inizialmente per venerdÏ 6 settembre.

Ora non vi resta che cercare la vostra musica preferita e dove assaggiare le prelibatezze proposte quest’anno!

Un messaggio forte ed importante: se vogliamo un futuro con un mondo migliore e piĂš pulito dobbiamo iniziare da questi piccoli ma importanti gesti quotidiani.

ad ognuno il suo gusto... ࢒ VILLA6 */, 67(//$5, Hamburger gourmet by Rivetti

࢒ CAFFĂˆ CARDUCCI STARLIGHT Tacos e burritos fusion

࢒ IL PORTICO BIGROCK Panini a km 0 con sopressa e Asiago DOP

࢒ BAR SPORT + MINAS 9$1(66$ $/0(,'$ MUSICA AROCHA DO BRASIL Specialità brasiliane

࢒ ENOSTERIA 6&$03, ( )(55$5, 3(5/¤

࢒ BAR AL CORSO *5$&( ,6 *21( Hamburger con pulled pork

by Truck Omens

࢒ TRESOR 3$1,12 *2850(7 ࢒ DAL CONTE GIANNI CALTRAN Panino lampredotto veneto con fegato alla veneziana Panino con cosciotto stracotto ࢒ LEON D’ORO TRUCK GUSTI DI SICILIA

࢒ VINO QUOTIDIANO MR. BOSS Panino onto ࢒ SHELTER 1257+ 2) /25(72 Pizza romana ࢒ VIA ROMA 15 LONDON Gnocchi in collaborazione con Pro Loco di Posina

࢒ BUZZOLAN 38//(' 325. %266+2** Panini gourmet ࢒ TRIESTE BaccalĂ

93

࢒ PAPILLON ),1*(56 Ǖ 67,1* 7+( 32/,&( 086,& Hot dog e porchetta

࢒ 2766GAS &$5/2 %(//$1, Taglieri e bruschette

࢒ I SCREAM ࢒ DOLCE CAFFĂˆ ࢒ TIMI’S ࢒ GELATERIA AL CORSO ࢒ TUTOBON



a ZANĂˆ l’evento piĂš atteso dell’autunno Festa dei “bigoli co’ l’arnaâ€? dal 4 al 6 ottobre Zanè non poteva rinunciare ad uno degli appuntamenti piĂš attesi e partecipati del paese: la festa dei “Bigoli co’ l’Arnaâ€?. CosĂŹ, dopo l’assenza della manifestazione nel 2018, l’evento gastronomico torna quest’anno da venerdĂŹ 4 a domenica 6 ottobre FRQ OoRUJDQL]]D]LRQH DĆŻGDWD alla Proloco, instauratasi nei mesi scorsi.

La tradizionale sagra è arrivata alla sua 46° edizione, attirando migliaia di persone da tutto il Veneto Il nuovo direttivo è presieduto da Francesco Dal PrĂ , 60enne caposquadra degli operai comunali in pensione, che da anni opera attivamente nell’associazione locale. Insieme a lui, la vice presidente Lorena dalle Rive, Sonia Pesavento (segretaria), Ornella Cau, Anna Dal Santo, Bruno Vaccari, Romano Zanella, Nadir Ziglio e Domenico Perdoncin. Tra i primi punti da riprendere in mano, indubbiamente, la tradizionale sagra che per 45 anni ha attirato migliaia di persone da

tutto il Veneto. CosĂŹ, con una folta squadra di volontari si sono subito messi al lavoro per ripristinare l’annuale manifestazione che, oltre all’aspetto culinario, ne associa anche uno folkloristico con PXVLFD LQL]LDWLYH GL EHQHĆŹFHQ]D H OD Marcia Verdiana. ÂŤSiamo contenti che la fase d’impasse sia stata superata ed auspichiamo che questo direttivo dia nuova linfa alla Pro Loco – aveva commentato l’assessore alla Cultura, con delega all’associazionismo, Silvia CarolloÂť. Archiviato lo stop forzato nello scorso anno, quindi, la festa dei “Bigoli co’ l’Arnaâ€? è pronta a ripartire con la 46esima edizione, in un clima d’impegno ed entusiasmo. ÂŤLa festa è da collegare alle tradizioni della civiltĂ rurale che in autunno – racconta il presidente, Francesco Dal PrĂ -, in occasione della Madonna del Rosario, prevedeva si preparassero i bigoli con le carni delle anatre. “Arna lessa e bigolo tondo a Rosario contenta il mondoâ€?, cita infatti un antico proverbio. Furono i zanadiensi a far proprio questo piatto che, la prima domenica di ottobre, si preparava in tutte le famiglie e che negli anni è diventato una sagra del paese e un appuntamento che richiama migliaia di persone anche da localitĂ vicine. La Proloco di Zanè continua a mantenere viva que-

sta tradizione e un centinaio di collaboratori ogni anno si ritrova per lavorare, stare insieme e divertirsi. Un plauso speciale va anche agli sponsor che, con il loro prezioso contributo permettono alla Proloco la realizzazione di un appuntamento diventato patrimonio culturale di ZanĂŠÂť.

Il programma Nello stand gastronomico della sagra ottombrina saranno quindi serviti i famosi ELJROL FKH VL VSRVHUDQQR PDJQLĆŹFDPHQWH con un ottimo ragĂš d’anatra. Il tutto accompagnato da numerosi vini DOC. Ma si potranno anche assaporare i classici panini “ontiâ€?, pizza, patatine fritte, studel e frittelle. VenerdĂŹ 4 ottobre la serata sarĂ animata da un concerto dedicato ai piĂš giovani con una cover band dei Queen, i “Vipersâ€?. Sabato, invece, spazio all’orchestra spettacolo “Andrea e i Souvenirâ€?, mentre domenica alle 8 è prevista la partenza della 36esima Marcia Verdiana, marcia non competitiva di km 7/13/20, organizzata dal gruppo podistico G. Verdi. Dalle 11 alle 15 saranno proposte attivitĂ per i piĂš piccoli con giochi, l’angolo truccabimbi e il mago e, in chiusura, uno spettacolo dell’associazione Silicon Kafe. Tra le novitĂ di questa 46esima edizione anche il rinnovo del chiosco, che sarĂ fornito di una cantinetta per poter proporre vini al bicchiere.



AL PODERE l’estate prosegue fino ad ottobre! /oHVWDWH VWD ĆŹQHQGR" 1RQ DO 3RGHUH /D 7RUUH Se l’arrivo di settembre corrisponde al rientro dalle vacanze e alla ripresa dei ritmi quotidiani, al Podere ci si può ancora concedere qualche attimo di relax, prima di cominciare la routine di tutti i giorni, e rendere piĂš soft il “trauma da rientroâ€?.

Come?

GIOVEDĂŒ 10 OTTOBRE 2019 ESPOSIZIONE FOTOGRAFICA di Piero Martinello ore 19.30 prenotazioni al n. 0445.522459

In una location da sogno che ancora per qualche settimana può regalarci sole, pace e tranquillitĂ , tra il verde delle colline circostanti, oltre 22 ettari di terreno sui quali si diramano sentieri natura ed un ruscello, e l’azzurro del cielo, in questo periodo piĂš bello e terso. ( SRL DO 3RGHUH FL SRVVLDPR DQFRUD FRQFHGHUH LO SLDFHUH GL IDUH XQ WXĆŞR LQ SLVFLQD GRYH OoDFTXD Ăƒ riscaldata! Tre meravigliose vasche riscaldate, uniche e diverse tra loro nella forma, nell’illuminazione e nel colore, pronte ad accogliervi anche tutti i giorni di settembre! Proseguono per tutto il mese anche gli appuntamenti a bordo piscina con la migliore musica, e creare a tutto tondo l’atmosfera piĂš adatta per la serata perfetta. Incastonato in una posizione invidiabile tra una curatissima vegetazione, a due passi da Schio, il Podere La Torre è un ambiente accogliente e sicuro dove trascorrere qualche ora di relax, godendosi le ultime giornate di sole anche con i propri bambini per i quali è allestito uno spazio con alcuni giochi. ( SHU FKL KD HQHUJLD GD YHQGHUH divertimento assicurato nel campo da beach volley! $SHUWR ĆŹQR DG RWWREUH DQFKH LO EDU D ERUGR SLVFLQD Il Podere, inoltre, è sempre attento all’RĆŞHUWD JDVWURQRPLFD. ogni momento della giornata è pensato per essere vissuto con armonia: dalla colazione alla pausa pranzo veloce, dall’aperitivo al dopocena. La qualitĂ e la stagionalitĂ degli ingredienti sono il cardine su cui vengono creati i piatti, in una fusione perfetta fra tradizione, gusto e creativitĂ . La cucina propone una selezione di piatti della tradizione rivisitati, pietanze realizzate con materie prime d’eccezione a km 0, con cura e dedizione. Gli alimenti utilizzati in cucina provengono da proprie produzioni, come le carni di manzo, la frutta, le verdure, i succhi di frutta, l’olio e il vino. Il menu è radicato nel territorio e propone ricette tradizionali che arrivano però nel piatto in chiave moderna e rivisitata. La cucina del Podere, poi, è sempre pronta DG DĆŞURQWDUH TXDOVLDVL ULFKLHVWD GHO FOLHQWH con un occhio di riguardo per gli intolleranti H L FHOLDFL VHQ]D WUDODVFLDUH OD ĆŹORVRĆŹD vegetariana e vegana. Il menu è alla carta e cambia settimanalmente, in base alla stagionalitĂ .

nell’ambito di

Gusto e

Tradizioni Appuntamenti gastronomici nelle colline di Schio a base di prodotti locali, abbinati a momenti musicali, approfondimenti storici o letture.


in mostra

al Podere La Torre

“FACES OF MONEY� Esposizione di

Piero Martinello con visita guidata delle opere dell’artista

- Piero, quando è nata la tua passione SHU OD IRWRJUDĆŹD" ÂŤĂˆ stato durante gli anni del liceo. Il padre di un mio caro amico era un appassionato di foWRJUDĆŹD WDQWR FKH VL HUD DWWUH]]DWR FRQ XQD camera oscura dove, in particolare, sviluppava il bianco e nero. Al tempo io giravo per casa e sono rimasto subito incuriosito. CosĂŹ, a 15 anni, ho deciso d’iscrivermi al Circolo FotoJUDĆŹFR GL 6FKLR 'D TXL Ăƒ LQL]LDWD OD PLD HVSHrienza come fotografo ritrattista, ispirandomi a grandi nomi del panorama internazionale come Henri Cartier-Bresson, SebastiĂŁo SalgaGR H :LOOLDP (XJHQH 6PLWK– - Quale esperienza lavorativa è stata OD SLĂ” IRUPDWLYD SHU OD WXD FDUULHUD" ÂŤTerminato il liceo mi sono iscritto all’ISFAV ,VWLWXWR GL )RWRJUDĆŹD H $UWL 9LVLYH GL 3DGRYD dove ho approfondito le tecniche del ritratWR IRWRJUDĆŹFR UHDOL]]DQGR XQ SRUWIROLR FKH ho inviato a “Fabricaâ€?, il centro di ricerca per la comunicazione di Benetton. I miei lavori sono piaciuti e cosĂŹ sono riuscito ad entrare D IDU SDUWH GHO GLSDUWLPHQWR GL IRWRJUDĆŹD GHO centro trevigiano. Per me è stata una vera palestra, sia a livello umano che professionale, che mi ha messo in contatto con persone provenienti da tutto il mondoÂť.

- Cos’è Radicalia? ÂŤĂˆ il mio primo, vero, progetto personale. Ăˆ XQ OLEUR IRWRJUDĆŹFR SLXWWRVWR FRPSOHVVR FKH si divide in cinque capitoli: Deviazione, dediFDWR DOOD ĆŹJXUD GHO pSHUVRQDJJLRq GL SDHVH Devozione, che parla del rapporto tra Santi H 'HYRWL (YHUVLRQH FKH LOOXVWUD GLHFL VWRULFL clan di Camorra e ‘Ndrangheta; Contempla]LRQH { FKH DĆŞURQWD OH PRQDFKH GL FODXVXUD (YDVLRQH FKH VFHQGH QHO PRQGR GHOOD QRWWH tra rave e festival techno. Ăˆ un lavoro di cui YDGR PROWR ĆŹHUR QHO Ăƒ VWDWR VHOH]LRnato da “Time Magazineâ€? tra i 30 migliori liEUL IRWRJUDĆŹFL GHOOoDQQR H OH IRWR VRQR VWDWH esposte al Festival di Arles, una mostra considerata tra le piĂš importanti al mondo. Ora, le immagini di Radicalia sono entrate a far parte di una mostra permanente a “Casa Cortiâ€?, in Valle IntelviÂť. - GiovedĂŹ 10 ottobre, nell’ambito di “Gusto e Tradizioniâ€?, sarai presente con XQoHVSRVL]LRQH IRWRJUDĆŹFD H YLVLWD JXLGDWD al Podere La Torre. Quali opere si potranno ammirare? †(VSRUUĂ? XQD TXLQGLFLQD GL VFDWWL FKH IDQQR parte del mio progetto “Faces of Moneyâ€?, nato per il magazine “Colorsâ€? di Benetton in un contesto che parlava di economia. Si tratta GL XQD VHULH GL IRWRJUDĆŹH UDĆŻJXUDQWL L SHUVRnaggi di banconote da tutto il mondo, inquadrati con l’obiettivo molto da vicino, in modo da cogliere anche le sfumature piĂš impercettibili della stampa. Una volta sviluppate, ho poi elaborato le foto in modo da risaltarne i colori. Il risultato è un lavoro molto “popâ€?.

Le foto sono state Piero Martinello pubblicate su diver34 anni se riviste tra cui “ILâ€? scledense de Il Sole 24 Ore, Infotografo emergente WHUQD]LRQDOH H *4 ( che ha giĂ al suo attivo sono giĂ state espoesperienze importanti e riconoscimenti da ste alla galleria Carrè tutto il mondo Rotondes in Lussemburgo. Le foto, di varie dimensioni, dai piĂš piccoli (24x30) a molto grandi (140x200), saranno in vendita in edizione limitataÂť. - Progetti per il futuro? ÂŤHo inaugurato nel maggio scorso, all’interno GHOOD JDOOHULD GHO ODQLĆŹFLR &RQWH D 6FKLR OR VWXGLR p3 3q DVVLHPH DO PLR VRFLR 3LHUR &DVHQWLni, storico, scrittore e copy. Insieme, ci proponiamo come “narratori d’impresaâ€?: realizziamo progetti per aziende che vogliono raccontare la loro storia, il loro percorso o le persone che fanno parte dell’attivitĂ , attraverso immagini H SDUROH DYYDOHQGRFL DQFKH GL ĆŹJXUH SURIHVVLRQDOL HVWHUQH FRPH JUDĆŹFL YLGHRPDNHUV ecc.. Da questi lavori può essere realizzato, ad esempio, un libro o un allestimentoÂť.

5LFRUGLDPR FKH PIERO MARTINELLO sarĂ presente GIOVEDĂŒ 10 OTTOBRE dalle 19.30 al Podere La Torre con le sue opere, in un tour guidato. Un’occasione per ammirare gli scatti di questo giovane artista e degustare un’ottima FHQD D EXĆŞHW DO SUH]]R VSHFLDOH GL b

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Il carrello della spesa

di

e r b m e S et t L’estate volge al termine e le giornate iniziano ad essere più fresche. Si torna a scuola e alle proprie attività lavorative; cambiano frutta e verdura di stagione. Settembre è un mese di transizione, per quanto riguarda frutta e verdura, poiché si possono trovare prodotti appartenenti sia all’estate che all’inverno. Infatti, tornano sulle nostre tavole alcuni sapori autunnali che scopriremo per tutto il periodo invernale, ma resta ancora qualche ricordo di frutta succosa estiva. Settembre è anche il mese dell’uva. Si può scegliere fra le varietà da tavola bianca e nera, entrambe ottime sia a complemento dei pasti che come spuntino.A settembre possiamo ancora FRQVXPDUH IUXWWL HVWLYL FRPH L ƬFKL LO PHORQH H OH VXVLQH PHQWUH tornano sulle nostre tavole broccoli, cavoli e la dolcissima zucca.

Ecco allora i consigli di cosa mettere nel carrello della spesa di settembre. FRUTTA •FICHI •FICHI D’INDIA •GIUGGIOLE •LAMPONI •MANDORLE

•MELE •MELONI •MIRTILLI •MORE •NOCCIOLE

•PERE •PESCHE •POMPELMI •SUSINE •UVA

VERDURA •BIETOLE •CAROTE •CAVOLI •CETRIOLI •CICORIA •FAGIOLINI •FUNGHI

•INSALATA •MELANZANE •PATATE •PEPERONI •POMODORI •PORRI •RADICCHIO

•RAPE •RAVANELLI •RUCOLA •SEDANO •SPINACI •ZUCCHE •ZUCCHINE


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n o c a l o v a T a

Lorenzo De Pretto Illustratore e fumettista italiano

Cosa sarebbe la vita senza un po’ di... Prezzemolo? ,O VXR Ăƒ PRQGR pIDQWDVWLFRq XQ OXRJR FKH DĆŞDVFLQD L EDPELQL ma che attira sempre anche gli adulti.

La carriera di Lorenzo De Pretto parte da lontano, nel 1985 quando, grazie al noto fumettista Silver, inchiostra alcune storie di Lupo Alberto e Cattivik.

/RUHQ]R LQXWLOH GLUH FKH SHU GLYHQWDUH fumettisti, non basta saper disegnare EHQH 4XDO Ăƒ OoLQJUHGLHQWH FKH QRQ GHYH mancare per diventare dei professionisti? ÂŤInnanzitutto la passione, per il disegno certo, ma anche per la narrazione delle storie. Non dimentichiamo che il fumetto è un racconto sviluppato a vignette e in queVWH ELVRJQD GDUH VDSHU GRVDUH{L FRQWHQXWL con equilibrio, mescolando il disegno con le nuvolette Lorenzo De Pretto che contengono il piovenese classe 1966 testo e scegliendo un’inquadratura *UDĆŹFR SXEEOLFLWDULR Ăƒ OoDXWRUH di personaggi e mascotte come che renda il tutto Prezzemolo di Gardaland, ma leggibile e comanche disegnatore per la Disney H DUWHĆŹFH GL IXPHWWL GHO WRSR prensibile agli ocgiornalista Geronimo Stilton. chi del lettore.

Un altro ingrediente non trascurabile direi che è la pazienza‌ una storia a fumetti è fatta di pagine e pagine con centinaia di vignette in sequenza; è un lavoro faticoso e PLQX]LRVR FKH ULFKLHGH WDQWR WHPSR {EDVWL pensare che una storia media di Topolino richiede dai due ai tre mesi di lavoro, solo per il disegnoÂť.

- Come lavora oggi un fumettista? Ăˆ ancora un lavoro manuale con l’utilizzo di matita e colori oppure la WHFQRORJLD KD SUHVR LO sopravvento? †(o DQFRUD XQ ODYRUR PROto artigianale, anche se le WDYROHWWH JUDĆŹFKH QHJOL XOWLmi anni hanno preso il posto di pennelli e inchiostri, soprattutto per la fase di ripasso della matita. Il computer ha velocizzato molto i tempi, ma non è ancora in grado di sostituire la bravura dell’artista. Alcuni autori hanno sostituito del tutto la carta e le matite; io, personalmente, disegno ancora con la matita su carta, poi eseguo una scansione e inchiostro con la tavoletta

JUDĆŹFD LQ GLJLWDOH 'HL testi e del colore, invece, se ne occupano direttamente in redazioneÂť.

4XDO Ăƒ LO ODYRUR GL FXL YDL SLĂ” ĆŹHUR R TXHOOR DO TXDOH WL GHGLFKL FRQ SLĂ” SLDFHUH" ÂŤSicuramente Prezzemolo, che ÂŤSic mi ha permesso di arrivare in edic edicola con un giornalino tutto mio e in televisione con la ser serie animata dalla Rainbow, la ccasa di produzione delle Wi Winx. Ancora oggi mi oc occupo personalmente de dello studio dei gadget ve venduti nel parco di G Gardaland, di tutte le illustrazioni di P Prezzemolo e i suoi amici. Questo personaggio mi ha permesso di crescere e costruirmi un know-how nel settore del merchandising e dei parchi di divertimento, oltre che ad aprirmi anche le porte al mondo del fumetto e dell’animazione. Questo bagaglio di conoscenze l’ho trasferito poi in tutte le altre mascotte o character che ho ideato, come per esempio Brucky, mascotte del banco Popolare, diventato anche questo un personaggio a fumetti. Oppure nei personaggi di ZodiakvilleÂŽ, diventati un cartone animato pilota che


lo

o o c t t a a i i p d l e o n Z

Bilancia dal 23 settembre al 22 ottobre

è stato selezionato nel 20 2015 al Cartoons on the Ba Bay (Festival Internazionale SH SHU Oo$QLPD]LRQH – {

&RPH VRQR QDWH OH YDULH FROODERUD]LRQL FKH WL KDQQR SRUWDWR OO ERU a realizzare fumetti per Topolino e Geronimo Stilton? ÂŤPer Geronimo Stilton, in realtĂ , è stato abbastanza IDFLOH{SHUFKĂ„{PL KDQQR FHUFDWR JOL HGLWRUL FKH PL FRQRVFHYDQR per il lavoro svolto con Prezzemolo. Ho fatto dei test di stile e ideato il format e poi siamo partiti con la prima storia. Per Topolino, invece, è stata piuttosto dura: mesi di prove e di FRUUH]LRQL GD SDUWH GHOOD UHGD]LRQHf (QWUDUH LQ 'LVQH\ QRQ Ăƒ DĆŞDWWR IDFLOH (VLJRQR JLXVWDPHQWH XQD TXDOLWÂť H XQD IHGHOWÂť DOOR VWLOH FKH WL PHWWH D GXUD SURYD { %LVRJQD DPDUOL GDYYHUR tanto questi personaggi e rispettare il lavoro di chi è venuto SULPD GL WH FHUFDQGR GL DGDWWDUVL DOOR VWLOH GD ORUR GHĆŹQLWR FRQ DQQL GL ODYRUR 7L ULSDJD DOOD ĆŹQH LO IDWWR FKH OD WXD VWRULD VLD GLĆŞXVD VX ODUJD VFDOD H FKH WDQWL OHWWRUL SRVVDQR DSSUH]]DUH{LO lavoro svolto. Ăˆ sempre una grande emozione quando esce un numero con la propria storia, anche se io tendo a essere sempre molto critico con me stesso e non sono mai contento DO GHO ULVXOWDWR ĆŹQDOH– { - Parlando di cibo‌ cosa consiglierebbero i “tuoiâ€? personaggi per imbandire la tavola perfetta? ÂŤBeh‌ Per Topolino e Geronimo Stilton la scelta del formaggio è piuttosto scontata... Prezzemolo, invece, vi consiglierebbe la sua Pizza alle Fragole, con ricotta al posto della mozzarella, fragole a fette e qualche foglia di menta al posto del basilico‌ Quando ho inventato questa pizza folle per il cartone animato, mai avrei pensato un giorno di ritrovarmela davvero sul menĂš di una pizzeria del parco!Âť

Il segno zodiacale della Bilancia è alla continua ricerca di un equilibrio; un approccio alla vita che condiziona anche il rapporto con il cibo. I nativi del segno sono infatti amanti delle scelte eque: vogliono cibo sano, ma anche gustoso; adorano il vino, ma lo bevono con misura; amano stare a tavola con gli amici, a patto che non siano troppi e di buon gusto. La loro tavola deve essere elegante: curano ogni dettaglio se preparano un pranzo, sono molto esigenti come clienti al ristorante. Amanti del bello, adorano la nouvelle cousine. Adorano le verdure, il vino pregiato, l’ambiente di qualitĂ , senza mai esagerare.

Forse non tutti sanno che‌ questo segno zodiacale, dominato dal pianeta Venere, simbolo di bellezza e armonia, è sempre alla ricerca della giustizia. Amano il confronto e la vita mondana, di cui spesso sono protagonisti /H GRQQH VRQR PROWR UDĆŻQDWH EDVWD SHQVDUH D 0RQLFD %HOOXFFL VHWWHPEUH %ULJLWWH %DUGRW{ VHWWHPEUH (OHRQRUD 'XVH{ RWWREUH H 1DRPL :DWWV (28 settembre 1968). 7UD JOL XRPLQL ĆŹJXUDQR SHUVRQDJJL ULFFKL GL VHQVR DUWLVWLFR R JUDQGL FRPXQLFDWRUL FRPH -RYDQRWWL VHWWHPEUH -RKQ /HQQRQ{ RWWREUH /XFLDQR 3DYDURWWL{ RWWREUH *LXVHSSH 9HUGL{ RWWREUH =XFFKHUR VHWWHPEUH 9LUJLOLR RWWREUH D & 2VFDU :LOGH{ RWWREUH 0DKDWPD *DQGKL RWWREUH 0DUFHOOR 0DVWURLDQQL{ VHWWHPEUH 6LOYLR %HUOXVFRQL{ VHWWHPEUH

Il cibo preferito dei BILANCIA? 6H OoHTXLOLEULR Ăƒ LO SXQWR IRFDOH GL TXHVWR VHJQR DQFKH L{FLEL SUHIHULWL{QRQ GHYRQR HVVHUH WURSSR VDODWL QĂ„ WURSSR VFLDSL QRQ troppo dolci, non troppo esuberanti, non troppo scialbi, non troppo piccanti. Tuttavia, si possono avere buone chance di conquistare i Bilancia con un sapore zuccherino H OD ORUR{predilezione per i dolci{Ăƒ GD tenere ben presente!


Festa della Transumanza di Bressanvido da venerdĂŹ 27 settembre a martedĂŹ 8 ottobre dalle ore 21.00

Al via la XXI edizione della “Festa della Transumanza�, una manifestazione nata nel 1999 da un’intuizione della Pro Loco di Bressanvido.

Ăˆ dal riscontro avuto negli anni precedenti di una sempre piĂš massiccia SUHVHQ]D GL SHUVRQH OXQJR OH VWUDGH FKH DFFRJOLHYDQR FRQ HQWXVLDVPR{OoDUULYR della mandria dei Fratelli Pagiusco {LQ ULHQWUR GDOOoDOSHJJLR IRUQÇ LQIDWWL OoLGHD al Consiglio di Amministrazione della Pro Loco di realizzare un evento per rievocare ed onorare questa antica tradizione. Si partĂŹ installando un capannone all’interno della corte della fattoria Pagiusco dove si organizzavano spettacoli ed era presente lo stand gastronomico. L’importanza della manifestazione è poi cresciuta di anno in anno e questo ha portato DG DPSOLDUH JOL VSD]L H OH DWWUDWWLYH QHJOL DQQL VXFFHVVLYL VRQR VWDWL PRQWDWL{tre grandi capannoni D ĆŹDQFR GHOOD IDWWRULD FKH RVSLWDQR OR{stand gastronomico, LO{palatenda{SHU JOL VSHWWDFROL SULQFLSDOL H OH FRQIHUHQ]H H OD{mostra artigianale. All’interno della corte, invece, si è cercato di creare uno spazio piĂš rustico ed appartato dove ascoltare musica sorseggiando un buon bicchiere di vino o una birra artigianale. ,PSRUWDQWH LQROWUH Ăƒ DQFKH LO FRLQYROJLPHQWR GHOOH YDULH{associazioni di volontariato{GHO SDHVH FKH FRQWULEXLVFRQR DOOD ULXVFLWD GHOOD PDQLIHVWD]LRQH

Da diversi anni la sottoscrizione a premi permette alla Pro Loco di raccogliere fondi da devolvere in beneďŹ cenza alle associazioni del paese e alla “CittĂ della Speranzaâ€?.

Con la varietĂ delle iniziative proposte, la Festa della Transumanza è in grado di fare GD{SRQWH WUD OH YHFFKLH H OH QXRYH JHQHUD]LRQL *OL DQ]LDQL SRVVRQR ULYLYHUH OH HVSHULHQ]H del passato acquisendo importanza alla luce dei piĂš giovani che possono, a loro volta, vedere con i propri occhi com’era la vita di un tempo.

La “Festa della Transumanzaâ€? di Bressanvido Ăƒ GLYHQWDWD DQFKH XQ{WHVWLPRQLDO{LPSRUWDQWH SHU LO{VHWWRUH DJULFROR DOLPHQWDUH Da sottolineare... DOMENICA 6 OTTOBRE ,Q FRQFRPLWDQ]D FRQ OD ;;, )HVWD GHOOD 7UDQVXPDQ]D OoDSSXQWDPHQWR FRQ OD{ JUDQGH festa di Latterie Vicentine quando l’azienda, per una giornata, aprirĂ le sue porte proponendo un ricco programma di iniziative. alle ore 16.00 QHO SLD]]DOH GL 9LD 6DQ %HQHGHWWR FL VDUÂť OoDWWHVLVVLPR{WDJOLR GHOOD )RUPD Gigante del Formaggio della Transumanza che ogni anno propone numeri di assoluto rilievo: 11.000 litri di latte utilizzato, raccolto anche nelle malghe; 11 casari necessari alla lavorazione di 1.000 kg di formaggio ed un diametro di 2 metri!




LA TRANSUMANZA Un’usanza oramai scomparsa Fin dal tempo dei Romani, gli allevatori, non potendo contare sulle moderne tecnologie, si vedevano costretti a portare a piedi il bestiame là dove i pascoli erano migliori. .

Non era un semplice lavoro...

I “ciussi�

In origine

ma un modo di vivere, che a marzo vedeva SDUWLUH LQWHUH IDPLJOLH GDOOD IRFH GHL ƏXPL per giungere alle malghe dell’Altopiano in giugno. Qui le vacche pascolavano per tutWD OoHVWDWH VXL YHUGL SUDWL GL PRQWDJQD ƏQR a quando, con l’arrivo dei primi freddi in settembre, ci s’incamminava alla volta della pianura per svernare. Intere famiglie con le loro mandrie procedevano lentamente, con al seguito cavalli che trainavano carretti con i pochi averi, ma anche cani, anatre, tacchini, ecc. Una piccola società che si muoveva dai pascoli per tornare in pianura, con a seguito tutto l’occorrente per la vita quotidiana.

I transumanti - chiamati “ciussiâ€? - termine di origine Cimbra (popolazione medioevale di lingua tedesca insediata nell’Altopiano) probabilmente dall’etimo veneto “ciauscareâ€?, cioè parlare in maniera incomprensibile - utilizzavano esclusivamente il baratto: per liquidare un prato da pascolare, del ĆŹHQR SHU ULSRVDUH R XQ SRUWLFR SHU ULSDUDUsi, pagavano con la “loroâ€? moneta, ovvero latte, ricotta, formaggio e burro, tutti prodotti che producevano giornalmente durante le soste.

la transumanza nell’Altopiano era per lo piĂš ovina, basata su capre e pecore. Ăˆ solo nel corso degli ultimi secoli che gli ampi spazi lasciati dal disboscamento delle antiche foreste sono stati adibiti al pascolo dei bovini. All’inizio si allevavano vacche di razza Rendena o, ancor meglio, Burlina, oggi sostituite da specie piĂš produttive come le pezzate, con il risultato che la Rendena e la Burlina sono ormai a rischio di estinzione. Da qualche anno, alcuni allevatori, con il patrocinio dalla Pro Loco di Bressanvido, hanno rispolverato questa antica tradizione realizzando la transumanza piĂš lunga e numerosa della nostra penisola.


RISTORANTE AEROPORTO cucina veneta e “aperitivo alternativoâ€? Mangiare‌ e sognare di volare! Non è una cosa inusuale al Ristorante Aeroporto di Thiene GRYH WUD KDQJDU DHURSODQL HOLFRWWHUL DOLDQWL H PRQJROĆŹHUH si può anche mangiare molto bene. La nuova gestione avviata circa due mesi e mezzo fa dalla titolare, Virna, si può dire sia davvero decollata nel migliore dei modi.

- Quali sono le novità FKH KDL DSSRUWDWR" Innanzitutto sono stati rinnovati i locali, dalla sala alla cucina e tutti i servizi, in modo da rendere piÚ fresco, giovane e gradevole l’ambiente. Ho deciso, poi di puntare molto sulla cucina tipica del nostro territorio, proponendo piatti della tradizione, sia a pranzo che a cena. 4XDOL VRQR OH SURSRVWH GHOOR FKHI" A mezzogiorno il ristorante accoglie principalmente persone che si fermano per pranzi di lavoro.

Pasti veloci, quindi, in cui tuttavia non manca la varietĂ e la qualitĂ nel menu. Anche i prezzi sono molto competitivi. Il locale è un posto adatto a trascorrere quel poco tempo che si ha a disposizione, poichĂŠ è situato ad un chilometro di distanza dalla zona industriale di Thiene, ma è nel mezzo della tranquillitĂ della campagna. La sera, poi, il ristorante cambia veste e diventa un luogo dove poter trascorrere una serata piĂš tranquilla. Tra i piatti piĂš appetitosi che propone lo chef, troviamo pollo alla veneta, quaglie con polenta onta, bigoli co’ l’arna e l’immancabile carne di altissima qualitĂ : coVWDWH GL VRUDQD ĆŹOHWWL EUDFLROH WXWWR cucinato alla brace a vista. SĂŹ, perchĂŠ la sala è in parte separata dalla cucina vera e propria da una parete di vetro, nella quale è inserito il camino. Ăˆ possibile, in tal modo, osservare direttamente lo chef mentre prepara la carne!Âť

Alcuni piloti amano volare da un aeroporto all’altro e fermarsi proprio per venire a mangiare

$QFKH OD YLVWD DOOoHVWHUQR è molto particolare‌ ÂŤSiamo proprio all’interno dell’aeroporto Ferrarin ed è quindi normale vedere decollare o atterrare aerei, HOLFRWWHUL OD PRQJROĆŹHUD WXULVWLFD o, come accaduto recentemente, gli uccelli migratori della specie in via d’estinzione “ibis eremitaâ€?: uno spettacolo della natura!

Non è raro, comunque, che al posto di qualche automobile, il parcheggio sia occupato da un velivolo. Alcuni piloti amano volare da un aeroporto all’altro e fermarsi proprio per venire a mangiareÂť. - Hai in serbo altri progetti , magari per animare il locale? ÂŤVorrei valorizzare maggiormente la parte esterna del ristorante. MercoledĂŹ 18 settembre partiremo con una serata “Aperitivo e musicaâ€?. L’idea è quella di fare un aperitivo “alternativoâ€? in cui servire ai clienti, al posto delle solite patatine, degli spiedini che loro stessi potranno cucinare direttamente su una speciale griglia che sarĂ allestita sul posto. Ăˆ un escamotage per far sĂŹ che le persone non si isolino, magari guardando per tutto il tempo il cellulare, ma facciano aggregazione, divertendosi anche a cucinare insieme ( VH OoHVSHULPHQWR funzionerĂ , per l’inverno installeremo dei funghi riscaldanti per o usufruire dell’esterno anche con il freddoÂť.



L’ UVA Il frutto autunnale unnale masia per antonomasia

7UD L ĆŹODUL FDULFKL GHOOoDVSULJQR SURIXPR dell’uva matura, tinta dal sole ancora estivo, presto comparirĂ un’allegra e scherzosa brigata, armata di tini e mastelli, alla raccolta dei succosi grappoli. Settembre è il mese della vendemmia, il cerimoniale in cui il lavoro manuale del vignaiolo si trasforma in rito sacrale, a coronamento di un anno di lavoro e di preoccupazioni.

Una nostra specialitĂ

abboccati, leggeri e pesanti a bassa e ad alta gradazione alcolica; nella Roma Imperiale se ne contavano ben 140, provenienti da tutte le province. Con la caduta dell’Impero, nei secoli duri e bui del Medioevo, la vite subĂŹ XQD IRUWH LQYROX]LRQH H IX FRQĆŹQDWD quasi esclusivamente all’interno dei monasteri: delle piccole oasi di pace dove si continuò a coltivarla. Fu cosĂŹ che i monaci Benedettini divennero i maggiori produttori (e consumatori) di vino.

,O ĆŽDJHOOR GHOOD ĆŹORVVHUD In seguito grazie a Carlo Magno, suo grande estimatore, il vino conobbe un nuovo boom, segnato profondamente DOOD ĆŹQH GHO ,; VHFROR GDOOD ĆŹORVVHUD, il micidiale parassita proveniente GDOOo$PHULFD FKH ĆŽDJHOOĂ? JUDQ SDUWH dei vitigni europei. La soluzione, apparentemente semplice, fu quella di innestare le radici di vite americana, immune a questo parassita, con i vitigni desiderati.

'LĆŞXVD LQ SLĂ” GL 3DHVL DO PRQGR vede piĂš della metĂ della produzione mondiale in Europa. I vitigni italiani sono un patrimonio d’uve unico al mondo con ben 300 varietĂ di vitigni per una VXSHUĆŹFLH YLWDWD GL FLUFD HWWDUL Ricchezza che non ha eguali: basti pensare che la Francia conta poco piĂš di 40 varietĂ di vitigni. “L’uva altro non è - diceva Gioacchino Rossini - che vino in pilloleâ€?.

/D VXD GLĆŞXVLRQH nel Mediterraneo

I vitigni italiani sono un patrimonio d’uve unico al mondo con ben 300 varietà di vitigni

La sua comparsa in Italia è avvenuta venti secoli prima di Cristo per opera dei Fenici, che iniziarono a coltivarla in Sicilia da dove si GLĆŞXVH D WDO SXQWR FKH OD QRVWUD SHQLVROD fu chiamata Enotria (terra del vino). Con l’avvento dell’Impero Romano, la YLWLFROWXUD H OD YLQLĆŹFD]LRQH VL DĆŞHUPDURQR LQ WXWWD (XURSD UDJJLXQJHQGR )UDQFLD 6SDJQD H SHUVLQR Oo(XURSD VHWWHQWULRQDOH Moltissimi erano i vini prodotti nel bacino del Mediterraneo: bianchi, rossi, secchi,

Per arrivare ad un giusto equilibrio ci sono voluti anni di studi e, purtroppo, anche molte rinunce: la mappa dei vitigni in Europa è mutata completamente, e molti YLWLJQL pSUH ƏORVVHUDq sono purtroppo scomparsi.




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