Thiene Mese 912

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Thiene MesePlus

Periodico di informazione dell’Alto Vicentino n. 24 - febbraio 2025

Nozze e nascite in calo ma Thiene cresce - p.6 ◆ Grande festa in piazza per la prima del Torcolato - p.12

Stefano Scortegagna

I miei clic sott’acqua per catturare la vita marina

Il 54enne thienese Scortegagna si è specializzato in macro fotografia subacquea per rivelare la bellezza del mondo sommerso. Negli ultimi 20 anni ha studiato il carattere e le abitudini di pesci grandi e piccoli e di creature strane e colorate, che ha immortalato con abilità e curiosità,

Foto: Luca & Vale

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I miei clic sott’acqua per catturare la vita marina

Da vent’anni Stefano Scortegagna, 54enne di Thiene specializzato in macro fotografia, si immerge nelle profondità marine per immortalare la vita acquatica. Una passione nata per caso e rafforzata nel tempo, che lo ha portato a studiare il mare e gli oceani, nonché il carattere e le abitudini di pesci e creature strane e colorate, che ha fotografato con abilità e curiosità, vincendo premi di portata internazionale.

ella sua scrivania la gigantografia di un pesciolino che nella realtà misura un paio di centimetri. È rosso fuoco, la sua espressione emoziona, ti guarda dritto negli occhi, sembra Nemo. Stefano Scortegagna, fotografo di Thiene, spiega sorridendo: “Tutti pensano che il pesce pagliaccio sia simpatico, in realtà è aggressivo e territoriale. Si avvicina e ti guarda in faccia perché ti vuole cacciare, morde. Per fortuna è piccolo.Tutto il contrario dello squalo, che è grande e fa paura, ma in realtà è timido ed estremamente riservato”. Partiamo dall’inizio, fotografare in mare non deve essere facile. Com’è nata la sua passione? È nata per caso e ho scoperto che nel mondo sottomarino trovo la mia ispirazione più profonda. Mio fratello è istruttore subacqueo, io mi annoiavo a fare immersioni e basta. Era frustrante perché immergendomi vedevo cose meravigliose e non riuscivo a raccontare quell’enorme bellezza, a far percepire l’incanto che vivevo sott’acqua. La fotografia è un mezzo per comunicare, per far vedere quello che non tutti possono

vedere. Ho fatto corsi di fotografia subacquea, che presenta tanti problemi perchè ha innumerevoli variabili, come l’aria, le correnti, la profondità, il tempo limitato. Sulla terraferma puoi stare immobile ore ad aspettare lo scatto giusto, in mare no.

Com’è il mondo dei pesci e delle creature marine viventi?

È un mondo timoroso nei confronti dell’uomo, dove c’è intelligenza. I pesci temono l’essere umano e bisogna imparare ad avvicinarli ma ci sono anche specie che prendono fiducia e si avvicinano cercando di capire cos’hanno davanti. I gamberetti ad esempio sono molto curiosi, quando mi preparo per fotografarli sembrano mettersi in posa. Poi quando si accende il flash scappano. È necessario introdursi in quel mondo con rispetto e attenzione, perché si rischia di creare un serio danno all’ambiente, basti pensare a come sono ridotte molte barriere coralline a causa dell’uomo. Cosa intende per “un mondo dove c’è intelligenza”?

I pesci sono come altri animali che conosciamo, anche se ovviamente sono meno abituati alla nostra presenza. Costruiscono tane, fanno la guardia, vivono in simbiosi con altre specie aiutandosi. Io fotografo, ma mi piace moltissimo stare ad osservarli, studiare le loro regole e gli atteggiamenti. Mi stupiscono sempre, ogni immersione mi insegna qualcosa sulle abitudini delle specie che osservo.

Quando si immerge sa già che cosa cerca oppure aspetta che appaia qualche pesciolino per poi immortalarlo?

La fotografia subacquea permette poca improvvisazione. Devo sapere cosa voglio fotografare perché in base a quello porto l’attrezzatura giusta: luci, strumentazione, ma anche ossigeno. Sono foto mirate, nulla è

lasciato al caso. Diciamo che la sorpresa può essere il pesciolino che catturo in una posa più o meno audace, ma nulla è lasciato al caso perché in acqua ci sono troppe variabili, la corrente ad esempio. Come sceglie la location e le specie da fotografare?

Scelgo tutto dopo un attento studio sulla biologia marina. È fondamentale conoscere le abitudini, la vita, il cibo delle specie. L’uomo conosce il 2% della vita marina, quindi pochissimo. E questo è per noi uno stimolo a studiare di più e ad immergerci con sempre maggiore curiosità. In effetti ogni immersione propone qualcosa di diverso, anche se avviene nello stesso specchio d’acqua. In mare la scenografia non è mai uguale, cambia in continuazione. La vita marina è cambiata anche in corrispondenza del cambiamento climatico?

Sì. Nel post covid in particolare ci siamo resi conto che con l’innalzamento delle temperature alcune specie si sono spostate. Il pesce pappagallo adesso si trova anche in Croazia, prima era tipico dei mari tropicali. Qual è stato il momento più affascinante, se riesce ad identificarne uno?

Sono ovviamente tantissimi ma ricordo con entusiasmo una immersione a Moalboal nelle Filippine quando, mentre cercavo un branco di sardine, all’improvviso mi sono trovato a fianco un gigantesco squalo balena. Un animale enorme, sinuoso, straordinario, che mi ha tenuto compagnia mezz’ora sott’acqua regalandomi emozioni indescrivibili. Un animale buono e amichevole, il cui nome potrebbe trarre in inganno. Un’esperienza unica che auguro a tutti.

Parlando di pericolo, ne ha mai percepito in acqua?

Premetto che quando le cose si conoscono c’è poco spazio per la fantasia. Io nuoto spesso con gli squali, con la consapevolezza che loro ci temono perché noi siamo una minaccia. Il cattivo sono io. Sono animali

molto timidi. Se si mantiene la calma gli squali, che percepiscono le onde elettromagnetiche, sono tranquilli, è la nostra paura ad impaurirli. Poi ci sono i film come ‘Lo squalo’ che deviano dalla realtà. Oggi comunque è raro incontrare squali, perché l’uomo sta facendo danni enormi all’ambiente e li ha sterminati. È molto più “pericoloso” il pesce pagliaccio, quello che identifichiamo nel minuscolo Nemo, che attacca direttamente. Ma essendo piccolo fa simpatia.

Qual è la sua specialità in tema di fotografia subacquea?

Sono specializzato in macro fotografia, cioè i ritratti di esseri minuscoli, che misurano anche meno di un centimetro. Nelle mie foto il minuscolo viene ingigantito. Per questo devo studiare anche il mimetismo di alcune specie, che sono molto piccole e si nascondono in altre creature cambiando colore. Serve occhio per vederle e poi gli strumenti e la luce giusta per fotografarli. Mi capita di fotografare pesci che sono talmente piccoli che mi accorgo della loro presenza solo quando ingrandisco le foto nel mio pc.

Come si fotografa sott’acqua?

È difficile e tutto va studiato nel dettaglio. Oltre alla corrente che fa spostare, alla mancanza di ossigeno, alle variabi-

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li legate ai movimenti delle creature viventi che possono decidere se farsi vedere oppure no, c’è anche una questione puramente tecnica: in acqua non si può cambiare l’obiettivo della macchina fotografica, o le lenti. In profondità si vedono pochi colori per cui servono luci e flash adatti. Ci vogliono conoscenza ed esperienza.

Quali sono i ‘paradisi terrestri’ per i fotografi subacquei?

Filippine e Indonesia per la grandissima biodiversità. Ma anche nei nostri mari, che spesso riteniamo poveri di vita o comunque li diamo per scontati e li consideriamo di serie B, c’è una vita marina meravigliosa. Con creature bizzarre, coloratissime, che non hanno nulla da invidiare a quelle che vivono nei mari tropicali.

C’è un pesce, o un gamberetto, o una qualsiasi altra specie marina che l’ha colpita particolarmente per qualche motivo?

Studiando la vita marina si trovano aspetti estremamente interessanti in tutte le specie. Mi piace porre l’attenzione sul granchio pon pon (in foto): un granchietto minuscolo, che misura meno di un centimetro. Lui usa gli anemoni, che sono urticanti, per stordire le sue prede. Quindi si vede questo granchietto minuscolo che si muove nel mare come una cheerleader, agitando due pon pon. La preda si avvicina, lui le sbatte i pon pon in faccia per stordirla e poi se la mangia.

Ha vinto numerosi premi sia in Italia che a livello internazionale. Come condivide la sua passione?

Negli anni ho organizzato diverse mostre fotografiche per condividere i risultati delle mie esplorazioni, ottenendo un successo che ha superato le mie aspettative. Questo mi spinge ad impegnarmi per diffondere consapevolezza e divulgare la bellezza del mondo sottomarino, che è fragile. Una decina di anni fa ho avviato un progetto educativo nelle scuole per sensibilizzare i bambini e gli adulti al rispetto per l’ambiente marino, usando le mie fotografie come strumento didattico. ◆

Attualità

All’ombra dell’Olmo fiorisce la solidarietà

Due anni fa, nell’ex sede amministrativa dell’Ulss, prendeva vita l’emporio solidale di Thiene. Lo scorso dicembre una festa che rende omaggio al compianto don Augusto Busin, è diventata l’occasione per tracciare un bilancio del primo biennio di intenso lavoro condiviso da 80 volontari a favore di 1,275 persone.

UOmar Dal Maso

n baluardo solido e solidale. Da opporre da una parte all’indigenza, e dall’altra agli sprechi. La festa per il “baby” - ma solo perchè compie due anni appena – emporio diventa omaggio alla memoria del compianto don Augusto Busin e insieme un momento d’incontro. Celebrando i primi due anni di intenso lavoro condiviso da 80 volontari offerto a 1275 persone di Thiene e dintorni che ne hanno finora usufruito.

Un banco alimentare di vitale importanza per i destinatari dei servizi offerti dall’emporio solidale “Olmo”, che sorge in via Rasa, in un’ala un tempo sede dell’ex Ulss 4 Alto Vicentino.

Un compleanno speciale

Il servizio dedicato al prossimo è stato inaugurato il 12 dicembre del 2022 per dare concretezza alla solidarietà e contrastare gli sprechi alimentari, o se si preferisce del recupero delle eccedenze, costruendo passo dopo passo a Thiene uno spazio si cui poter contare e in continuo divenire.

Due candeline spente in comunità, invitando tutta la cittadinanza e le varie autorità ed enti che hanno reso possibile l’istituzione dell’emporio solidale, ricordando il sacerdote thienese don Augusto Busin, scomparso di recente nel mese di marzo 2024, uno tra i promotori del centro e al

quale è stato intitolato il punto di ascolto interno, un nuovo tassello di un mosaico che muta forma di iniziativa in iniziativa. L’ultima? L’allestimento di una stanza apposita dove si trovano capi d’abbigliamento donati al fine di raccogliere risorse utili alla causa benefica.

Un bilancio solidale e positivo

Il bilancio del primo biennio dei servizi offerti fin qui consta di 377 nuclei familiari a cui è stata offerta una mano a 360°, consegnando un carrello e i buoni spesa spesa “a punti” - non circola infatti denaro contante in questi scenari - per acquistare ciò di cui si ha bisogno per vivere dignitosamente.

Quasi 400 famiglie in difficoltà aiutate, di ogni cittadinanza, per in tutto 1275 persone assistite. Tra queste, anche 40 portatrici di disabilità. Sempre rimanendo “attaccati” ai numeri più indicativi, sono stati 23 mila (nel solo anno 2023) i quintali di merce distribuita nei tre poli che si tendono quotidianamente e vicendevolmente la mano. L’emporio thienese che si trova a due passi dal centro cittadino è aperto due giorni a settimana al mercoledì e venerdì, sempre nello stesso orario dalle 13 alle 18. I beneficiari possono usufruire di due spese mensili, ricordando ancora che si trovano sì “casse” ma non esistono acquisti via banconote o bancomat, ma solo attraverso i bonus caricati, e l’unico denaro “ben accetto”

in questo luogo è quello che proviene da libere donazioni.

Solidarietà genuina unita al contrasto allo spreco, ma anche il valore del lavoro comune in funzione dei più bisognosi. Sono questi solo alcuni tra i tanti ingredienti “messi in rete” grazie al contributo di più associazioni e delle analoghe strutture attive a Schio (Il Cedro) e Villaverla (alla Cooperativa Sociale Verlata), integrandosi con la più ampia ramificazione regionale dei banchi alimentari.

Una nuova sala in ricordo di don Augusto

Nel corso della festa che si è tenuta in un sabato mattina d’inverno si è rivelata particolarmente sentita l’intitolazione della sala di ascolto a don Augusto, che tanto si era speso negli ultimi anni di vita per la realizzazione dell’emporio solidale. Nel corso dell’evento speciale è arrivato l’elogio pubblico da parte dell’amministrazione comunale ai volontari e a tutti coloro

che in diversa forma sostengono l’emporio. Lanciando anche un appello a vivere questa esperienza a persone di giovane età, visto che sono pochi gli “under 30” impegnati su questo fronte.

E tanti ringraziamenti, dovuti e insieme sinceri, visto l’apporto indispensabile ad esempio di Banca Unicredit, che ha finanziato l’acquisto recente di attrezzature per la conservazione degli alimenti, freezer e banchi frigo, e di Otb Foundation, legata alla famiglia dell’imprenditore vicentino

Renzo Rosso, che sin dalla nascita dell’emporio solidale “Olmo” ha fornito un costante sostegno.

Da ricordare che l’ente capofila e a cui è affidata la gestione è l’associazione “Da spreco a risorsa odv” di Costabissara. Le altre anime che si muovono nel dietro le quinte provengono da Caritas, Cooperativa sociale Verlata, Masci Sarti, Croce Rossa Italiana-Comitato di Thiene, oltre ai vari Comuni del Vicariato.

Negozio, sala giochi, stanza di ascolto

Gli spazi dell’emporio, ben organizzati dopo il recupero dello stabile dismesso un tempo adibito a uffici e ambulatori sanitari, sono pensati come luogo di redistribuzione ed equità sociale dove singoli individui e famiglie che ne hanno necessità possono fare “la spesa”. Scaffali, frigoriferi e prodotti essenziali per la vita quotidiana: alimenti a lunga conservazione e freschi, articoli per la casa e l’igiene personale, prodotti per l’infanzia. Graziosa e accogliente anche la sala giochi predisposta per i più piccoli. Giova citare quali sono oggi i canali di rifornimento che consentono di allestire gli scaffali

e i freezer: aiuti alimentari del fondo europeo e nazionale, collette alimentari, recupero eccedenze vicine a scadenza e non commercializzabili, merce da supermercati e da aziende del settore food & beverage, ortofrutta da organizzazioni di produttori, raccolte parrocchiali e donazioni di privati. Per accedere ai servizi dell’emporio la persona può rivolgersi direttamente presso il centro di ascolto dell’Olmo, ai servizi sociali, agli sportelli di ascolto delle singole parrocchie e/o associazioni partner. L’emporio non offre solamente un aiuto attraverso beni alimentari, ma anche accoglienza e ascolto, sostegno e accompagnamento per permettere alle persone di sentirsi parte della comunità, di recuperare la propria indipendenza e di rafforzare la propria dignità.

Attualità

hiene continua a crescere e nonostante il calo delle nascite e ci si sposi sempre meno, aumentano sia le famiglie che i single. Calano i residenti stranieri, che oggi rappresentano il 12,72% della popolazione, e nel 2024 a Thiene 314 cittadini provenienti dall’estero hanno acquisito la cittadinanza italiana.

Numeri che soddisfano il sindaco Giampi Michelusi, che mette però in evidenza il problema della carenza abitativa in città e invita chi ha case sfitta ad immetterle nel mercato.

«Il costante aumento della popolazione e dei nuclei familiari a Thiene è un dato che conferma la vivacità e l’attrattività della nostra città, ricca di servizi – sottolinea il primo cittadino – Thiene è una città che piace ma la disponibilità di alloggi resta insufficiente a soddisfare le numerose richieste di chi vuole venire ad abitare qui. Un problema condiviso con altri comuni e ritengo sarebbe auspicabile mettere in circolazione le proprietà sfitte al fine di dare risposta al mercato, valorizzando l’immobile ed evitando che si degradi nel tempo».

A Thiene le donne rimangono più numerose degli uomini, ma mentre nel 2023 le femmine sopravanzavano i maschi di 623 unità, nel 2024 il numero si riduce a 521 unità. Sono 94 in più le famiglie registrate nel 2024, 107 i nuclei famigliari formati da una sola persola e 22 in più rispetto all’anno precedente sono i nuclei con tre componenti.

Con la crescita della popolazione aumenta anche la necessità di dare sostegno alle esigenze delle famiglie, in particolar modo a quelle che presentano difficoltà. «L’assessorato è sempre al lavoro per studiare iniziative di supporto e sostegno, in particolare per le famiglie – spiega l’assessora ai demografici, alle politiche sociali e alle pari opportunità, Anna Maria Sa-

Nozze e nascite in calo ma Thiene cresce

Con 64 persone in più rispetto all’anno precedente, oggi in città i residenti sono 24.123, con una diminuzione del divario tra il numero di uomini e di donne, ed un saldo migratorio positivo poiché tra chi se ne va e chi decide di stabilirsi a Thiene si registra un + 148 unità rispetto al 2023. Sono 94 in più le famiglie registrate nel 2024

vio –. Nel 2024 con le azioni specifiche di rete dell’Ufficio di Ambito abbiamo aiutato 27 famiglie thienesi con i voucher “Fattore famiglia”, finalizzati a favorire la fruizione dei servizi all’infanzia della fascia da 0 a 3 anni, e altri 43 nuclei con i contributi del bando “Famiglie fragili”, destinato a famiglie con un solo genitore o con prole numerosa.

Si è dato avvio alle progettualità del bando “Insieme con le famiglie” con formazioni per gli operatori e incontri per il rafforzamento della rete territoriale al fine di permettere, nell’annualità 2025, l’erogazione di voucher a sostegno della famiglia e dell’organizzazione familiare. Sono state avviate, inoltre, alcune attività anche del progetto “Famiglie in...corso” per sostenere la genitorialità nella cura di bambini/e nei primi mille giorni di vita attraverso seminari, workshop, laboratori, webinar, consulenze individuali e di gruppo che verranno svolti nel 2025 anche nel territorio comunale di Thiene».

A Thiene l’età media è di 45,2 anni ed è in costante e progressivo aumento, in linea con l’andamento nazionale e le famiglie con figli sono 4.252 rispetto al totale di

10.711. Rispetto al 2023 il numero dei matrimoni è calato, con 59 celebrazioni rispetto alle 82 dell’anno precedente, la maggioranza delle quali con rito civile. Nel 2024 sono state celebrate tre unioni civili e si rileva il progredire del modello di famiglia costituita da conviventi di fatto.

Rispetto al 2024, nel 2024 sono nati 23 bambini in meno e sono morte 24 persone in più, confermando il trend nazionale. «La realtà attuale pone davanti al futuro della nostra società il problema serio e persistente del crescente invecchiamento della popolazione, con tutte le conseguenze che ne verranno nei prossimi anni», è il commento del sindaco Michelusi e cui segue quello ottimista del vice sindaco Anna Maria Savio: «Sono nati meno bambini è vero e questo è un problema che conosciamo. Ma per quanto riguarda Thiene c’è una significativa risalita perché sempre più giovani famiglie decidono di stabilirsi e di vivere qui. Lo fanno perché, come ci hanno spesso spiegato, ritengono Thiene una città ricca di servizi e sicura, una cittadina della giusta dimensione per vivere bene, il posto giusto per pensare e programmare il proprio futuro». ◆

Attualità

Buona la partenza dei saldi a Thiene ma con una frenata significativa.

Colpa del potere d’acquisto limitato, ma anche dei saldi che si rincorrono tutto l’anno e che propongono ripetutamente ai clienti prodotti con il prezzo di vendita ribassato.

C’è comunque un discreto ottimismo nel mondo del commercio thienese, dove tra alcune chiusure di attività si contano anche nuove aperture.

Segno che nel commercio thienese c’è chi ci crede.

In primis ci crede Andrea Retis, presidente Ascom del mandamento di Thiene, che dopo un’attenta analisi dei vari settori del commercio, dove turismo e servizi evidenziano uno stato di salute generale che oscilla tra discreto e buono, spiega: “Sono fiducioso nel futuro ma servono politiche decise per rilanciare i consumi e restituire il potere d’acquisto che negli ultimi anni è diminuito e che è l’elemento chiave per dare una spinta al mercato interno. Rispetto allo scorso anno il 40% delle imprese ha registrato una flessione del fatturato ma il clima tra gli operatori rimane positivo”.

In merito alla situazione a Thiene il presidente dei commercianti è positivo: “Sono moderatamente ottimista in un periodo oggettivamente difficile per il commercio – continua – Ci sono state delle chiusure, ma anche delle aperture di attività più o meno strutturate. Sono negozi che hanno le vetrine aperte e le luci accese. Negli ultimi mesi la città ha visto numerose nuove aperture, che spaziano dalla ristorazione ai servizi alla persona, fino agli istituti di credito. Sono segnali positivi che testimoniano una realtà vivace, dinamica e attrattiva. In collaborazione con il Comune di Thiene, Ascom ha commissionato al professor Luciano Gallo uno studio approfondito sulla situazione del commercio e sugli scenari evolutivi, in un contesto di profondo cambiamento. Un fattore determinante sarà la super strada Pedemontana che, ora che è stata ultimata, avrà un impatto significativo sull’Alto Vicentino”.

Criticità maggiori nel mondo del tessile e della calzatura, con i saldi che a Thiene sono cominciati bene ma hanno subito una battuta d’arresto. Segno dei tempi e delle nuove abitudini, con i negozi costretti ad abbassare i prezzi più volte durante l’anno a causa di promozioni imposte dal mercato.

Saldi in città: partenza sprint poi la frenata

Anche a Thiene, come capita in molti altri comuni, il periodo dei saldi viaggia a doppia velocità. Il presidente della Confcommercio cittadina Andrea Retis si dice però ottimista: “Sono fiducioso nel futuro ma servono politiche decise per rilanciare i consumi e restituire il potere d’acquisto”.

“Avendo dei negozi che fanno parte di catene conosco bene la dinamica anche a livello nazionale – sottolinea Fabio Zardo, vice presidente di Ascom e presidente della circoscrizione di Thiene – Ci sono due chiavi di lettura per questo momento di crisi: una è la crisi economica generale che lascia pochi soldi da spendere. L’altra è l’evoluzione del mondo del commercio, legata a numerose promozioni stagionali: mid-season sales e black Friday per dirne un paio. E promozioni come il black Friday, che in origine era un semplice venerdì, adesso durano una settimana intera. Questo porta ad avere buoni numeri all’inizio dei saldi, ma genera poi una inevitabile flessione. Lavorare con le promozioni è una forma di adattamento ai tempi a cui ci stiamo abituando tutti, commercianti e clienti. Ci sono tanti momenti durante l’anno in cui si va in promo. Anche in questo ci stiamo americanizzando”. Le promozioni secondo Zardo non sono negative poiché consentono di mettere alcu-

ni articoli in promozione ed è un’occasione per abbassare i magazzini.

Bisogna però ricordare che le dinamiche commerciali moderne sono legate ad una crisi che esiste ed è condivisa non solo a livello nazionale. Anche secondo Zardo comunque, Thiene a modo suo si salva. “Thiene è sempre una buona realtà commerciale, con le difficoltà oggettive del centro storico legato alle dinamiche di tutti i centri storici, maltempo incluso –spiega – Io ho una visione positiva e una discreta esperienza nel settore. Per scelta ho sempre investito nei centri storici, mai nei centri commerciali. Spesso si tende a pensare che i centri commerciali danneggino in modo imponente i centri storici, ma non è detto che sia così. Il Tosano ad esempio crea molta affluenza ma i dati relativi ai negozi non sono così impattanti come si pensa e non è detto che i centri commerciali soffrano meno dei centri storici”. ◆ [A.B.]

Attualità

Grande festa in piazza per la prima del Torcolato

Ottima affluenza nonostante il maltempo per la ‘Prima del Torcolato’, la tradizionale prima spremitura dell’uva vespaiola che apre la nuova stagione di produzione del vino Doc che caratterizza Breganze. Ospite d’onore Ivan Bigarella, illustratore vicentino che collabora con Disney, nuovo ambasciatore del Torcolato nel mondo.

a trentesima edizione si è svolta nella piazza cittadina, alla presenza dei produttori, dei consumatori e di autorità politiche che hanno voluto degustare il primo succo del vino passito e il dolce ‘La peca del salbaneo’, una specie di crostata fatta con Torcolato Doc, la Ciliegia di Marostica I.G.P. e olio extravergine d’oliva della Pedemontana del Grappa.

L’evento organizzato da Pro loco, Comune di Breganze, Consorzio per la tutela dei vini breganzesi e Magnifica Fraglia del Torcolato è iniziato con un brindisi in cima al campanile e con la sfilata dei membri della confraternita, nata nel 2002 per volontà dei produttori locali per promuovere il proprio vino. Sul palco allestito in centro, insieme ai membri della confraternita, autorità politiche e istituzionali e produttori di vino. “Il torcolato è un prodotto amato e riconosciuto e la sua fama a livello internazionale pone al centro il nostro territorio – ha sottolineato il sindaco di Breganze Alessandro Crivellaro, che per l’occasione è stato investito come nuovo confratello – La produzione di Torcolato è fatta di molte realtà singole che fanno unione, solo uniti si può fare un gran lavoro di squadra e guardare al futuro con ottimismo”.

Fiore all’occhiello dell’evento la presenza di Ivan Bigarella, illustratore vicentino che collabora con Disney, che ha ottenuto il ruolo di ambasciatore del Torcolato nel mondo per il 2025 e con l’occasione ha regalato alla confraternita l’anteprima di un dipinto: l’oca Ciccio, personaggio della Disney, vestito con la mantella verde e oro della Magnifica Fraglia, con un bicchiere di vino in mano e circondato da uva. Secondo Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Veneto, “Il Torcolato identifica il territorio come un’eccellenza”.

Il produttore Fausto Maculan ha spiegato le origini del pregiato vino locale: “Il Torcolato venne citato la prima volta per un furto. Le famiglie producevano il vino in casa poi lo si beveva nelle piazze, negli anni ’50. Viene fatto con il freddo, così non fermenta. L’uva di queste colline è straordinaria”.

Il Torcolato è di colore oro o ambrato e ha un profumo intenso. È un vino versatile adatto ad una vasta gamma di occasioni: si accompagna gradevolmente con formaggi a lunga stagionatura o erborinati e per quanto riguarda i dessert si sposa bene anche con dolci a base di frutta secca.

Il produttore Innocente Dalla Valle della cantina Cà Biasi ha sottolineato: “Per un buon torcolato serve uva vespaiola bella, sana, matura messa a passire per alcuni

mesi. Con il torcolato si fa sempre bella figura e oltre ad essere delizioso crea socialità, cultura, aggregazione”.

La percezione del vino dolce è cambiata secondo Franca Miotti, figlia di Firmino Miotti, dell’omonima cantina: O si ama o si odia. E oggi il gusto delle persone è cambiato e il Torcolato viene bevuto anche con formaggi, con pesce, fegato e ostriche. Riempie e appaga la bocca, rientra nella casta dei vini da meditazione”. Il Presidente del Consorzio Vittorio Santacatterina ha spiegato la nascita, 30 anni fa, della Doc: “Allora c’erano 6 produttori, si producevano 5 o 6mila bottiglie. Oggi con undici produttori si mantiene la stessa intensità dei sapori e riusciamo a vendere oltre 50mila bottiglie. Per un litro di vino servono 8 kg di uva. Per il futuro l’obiettivo è continuare a promuovere il vino Torcolato come prodotto di altissima qualità e ricordando che chi ha una bottiglia di Torcolato ha un valore”. La prima del Torcolato è stata arricchita dall’esibizione di Diego Dalla Via, con le sue ‘Parole intorcolà’ e dal suono del violino torcolato, realizzato nel 2004 da Fabio Dalla Costa nella sua bottega di Breganze. ◆

Cultura e spettacoli

Biblioteca, turismo, politiche giovanili e teatro/cultura: sono questi gli ambiti stimolanti che attendono i giovani che sceglieranno il Comune di Thiene nella richiesta di partecipazione al bando per il servizio civile universale, avviato con il supporto di Anci Veneto. Per la precisione i posti disponibili in municipio sono cinque e sono inseriti in quattro progetti.

Nel primo progetto, dal titolo “Lettura e non solo”, i volontari e le volontarie del servizio civile saranno coinvolti nelle attività di palazzo Cornaggia, sede della biblioteca, in mansioni sia di back office per la gestione dei libri, periodici e materiali, sia di front office a contatto con i lettori. Il secondo progetto “Teatro/Cultura” prevede attività afferenti alle iniziative culturali del Comune, con il coinvolgimento negli aspetti organizzativi della stagione teatrale, che da settembre ad aprile annovera ben 35 serate di spettacoli, e negli eventi musicali e di teatro per ragazzi e per la scuola. Dall’ideazione all’organizzazione, dal servizio di maschera alla rendicontazione, ogni evento si dispiega in una molteplicità di incombenze che i funzionari condivideranno con i volontari del Servizio Civile. Il terzo progetto sport, cultura e tempo libero spazia nell’ambito della valorizzazione del patrimonio stori-

Servizio Civile in municipio: a Thiene disponibili cinque posti

Il progetto è rivolto alle ragazze ai ragazzi fra i 18 e 29 anni non compiuti, richiede un impegno di circa 25 ore settimanali distribuite su 5 o 6 giorni alla settimana, per un anno. Per presentare la propria candidatura c’è tempo fino al 18 febbraio.

co-artistico e ambientale e nell’organizzazione e gestione di iniziative per la promozione del territorio.

Infine, l’ultimo progetto prevede collaborazione per il laboratorio delle politiche

giovanili, punto di riferimento per creare comunità, coesione ed inclusione, e per l’organizzazione di eventi e laboratori all’interno dello spazio promozione di “Officina Giovani” sui canali social. ◆

Prende forma la nuova sede di Officina Giovani

In via Vanzetti presto aprirà uno spazio dedicato ai giovani del territorio: un ambiente accogliente e dinamico dove potranno trascorrere il tempo libero, studiare, socializzare e partecipare a numerose attività.

Ilocali di via Vanzetti resi disponibile dall’Amministrazione comunale sono stati riqualificati da una ventina di studenti della classe terza elettrici della Scuola formazione professionale del patronato San Gaetano, accompagnati dal loro insegnante, Alaeddine Kaabouri, consigliere comunale delegato alle politiche giovanili del Comune di Thiene. I ragazzi hanno dato il via all’allestimento di Officina Giovani, nuovo spazio per i gioani, montando con cura e precisione cucina, tavoli e sedie acquistati dal Comune e da assemblare. Oltre ai nuovi arredi, Officina Giovani ha

recuperato e riutilizzato mobilio proveniente dai magazzini comunali, dimostrando un forte impegno verso la sostenibilità e il risparmio delle risorse. Divani, tavoli e altri complementi d’arredo hanno trovato così una nuova vita all’interno dello spazio, contribuendo a creare un ambiente unico e caratteristico. Officina Giovani sarà presto aperta e i suoi locali saranno destinati alle/ ai giovani del territorio: un ambiente accogliente e dinamico dove potranno trascorrere il tempo libero, studiare, socializzare e partecipare a numerose attività. Officina Giovani offrirà una sala consu-

mo pasti dove consumare i pasti portati da casa nelle pause pranzo prima dei rientri scolastici, una sala relax per socializzare, leggere, giocare e passare del tempo di qualità in compagnia, due aule studio per studiare, fare lavori di gruppo e partecipare a laboratori e altro. ◆

Alaeddine Kaabouri

Attualità

“G

Omar Dal Maso

uardare un film in tv, è come osservare un quadro in una rivista”. Parola “sempre...Verdi” di Stefano Messuri, presidente del circolo che gestisce il cineforum “Verdi” di Breganze, che a fine 2024 ha festeggiato il mezzo secolo di storia continuando a portare da allora la videoarte nella cittadina.

In altre parole un cinema è la casa del... cinema.

È da questo assunto che si muove la passione per le sale cinematografiche, che siano moderne e di ultimo grido con tutti comfort possibili. Perfino esagerati, oppure quelle storiche e di provincia che badano al sodo: alla qualità delle proposte, ai temi sociali e d’interesse, oltre allo svago, e a condividere messaggi e suggerire confronti e dibattiti, come fa da dieci lustri il circolo breganzese.

Che a fine 1974 contava uno sparuto gruppetto di cultori dei film, e che oggi invece supera i 2 mila associati.

In fase di “recupero”, se così si può dire, superando lo “schiaffo” della pandemia Covid-19 che inevitabilmente ha allontanato la gente dagli spazi affollati, quando si era toccato (nel 2019) il record di 2.500 associati. Cinema che rimane come agli albori di proprietà della parrocchia, dove in una vecchia sala a metà anni ‘70 si potevano seguire le prime rassegne, estemporanee e con appena una ventina di spettatori in media: in una decade, poi, supereranno quota mille (intesi come soci). Poi dal ‘76, il trasferimento nel teatro intitolato al compositore di Busseto.

Di anno in anno l’associazione si struttura, aumentano le serate di proiezioni e la varietà dei generi proposti, dal cinema d’autore alle pellicole di registi emergenti. Fondatore, ispiratore ed organizzatore del cineforum degli albori è Mario Testolin, che fin dall’inizio e per oltre vent’anni ne dirige con passione le sorti ponendo le basi per la definitiva affermazione. Da citare poi il contributo umano e culturale dato

50 anni di cineforum per il Verdi di Breganze

La proposta è nata sul finire del 1974 grazie all’idea di un gruppo di appassionati di cinema breganzesi. Una macchina, quella del cineforum che conta oggi 2000 soci,, che sta in piedi grazie all’impegno di 100 volontari, senza i quali il Verdi avrebbe chiuso i battenti da un pezzo.

in quella stagione d’esordio dal fumettista Alberto Simioni, scomparso nel 1990. E le iniziative che si sono succedute nel tempo, tra rassegne, dibattiti, corsi, convegni e concorsi, dalle Giornate del Cinema al Breganze Film Festival, abbreviato in Breff, dedicato alle produzioni italiane e che assegna al vincitore il premio “Torcolato d’Oro”. Oggi, il cineforum è aperto dal martedì al sabato, con doppia proiezione al giovedì. Cinquant’anni di pellicole proiettate a un pubblico vicentino vario. Sono pochissimi quelli che da queste parti che non hanno mai varcato la soglia del Verdi. Una sfida che si rinnova di anno per i comitati direttivi che so sono alternati, è il caso di dirlo, in regia. “Passando attraverso mille trasformazioni – continua Messuri -, continuando a dare un punto di riferimento culturale e offrire un’idea di cinema vista al cinema, in sala di proiezione, per essere veramen-

te apprezzata ”. La visione condivisa, e non in solitaria davanti al piccolo schermo, una sorta di rito collettivo. Un cinema capace di reggere il confronto con l’era della tv prima e poi del digitale più di recente e delle piattaforme on line con film e serie on demand. Proprio la svolta dalle bobina al digitale fu fattore che ha portato alla chiusura delle sale in Italia, non attrezzate per affrontare l’impegno economico richiesto per un passaggio tecnologico epocale. “Siamo grati al nostro pubblico che ci da’ fiducia, sono numeri non comuni. Ce lo dicono gli ospiti che vengono da fuori, spesso stupiti nel vedere la sala gremita”. Basti pensare alla prima del film “800 giorni” del regista “a km quasi zero” Dennis Dellai nel 2023. Una macchina, quella del cineforum, che sta in piedi grazie all’impegno di 100 volontari, soci del gruppo, senza i quali il Verdi avrebbe chiuso i battenti da un pezzo. Sono riconoscibili per la felpa o la maglietta rosso fiammante con la scritta Cineverdi sulla schiena. Loro, di tutte le età, indispensabili al pari di chi si sobbarca la gestione e la programmazione, chiamato a indovinare i gusti e gradimento degli spettatori che siedono sulle poltrone del Verdi. Tra i riconoscimenti ottenuti, spicca quello del “Biglietto d’Oro”, riservato alle monosale che funzionano e si trovano nei Comuni al di sotto dei 50 mila abitanti. ◆

ai Chi, salute! E qui non si parla di raffreddori stagionali, ma di salute vera, per il corpo e per la mente, quella che propone una pratica sportiva proveniente dall’ampio ventaglio delle arti marziali di origini orientali, e che ha trovato a Thiene e nel maestro Oscar Cenci un centro propulsore.

Per tutte le età, dai bimbi di 6 anni fino ai veterani, anche over 85 come dimostrano le “carte d’identità” degli iscritti all’associazione asd Kun Lun.

Per Oscar, fondatore, portavoce e forza motrice del gruppo, in un colpo solo si festeggiano i 20 anni di attività “in proprio” e i 60 di età anagrafica, guarda caso nell’anno del Serpente nel calendario dello zodiaco cinese: simbolo di saggezza, introspezione e propensione al cambiamento.

Meglio parlare per esteso di Tai Chi Chuan, una disciplina che si fonda sul binomio spirituale Yin e Yang elevato a “suprema arte del combattimento” ma che, nella pratica effettiva, va considerata come una combinazione di tecniche di autodifesa. Con finalità legate prima di tutto al benessere psicofisico personale. “Lavorando su se stessi, sulla mente e sul corpo, come insegno ai miei allievi. Portando in campo pratiche e tecniche taoiste antiche che si perdono nei secoli addietro”, confida l’istruttore. Oggi l’associazione conta 150 soci, che si ritrovano in più momenti e diverse location a seconda del periodo dell’anno. Non che il caldo o il gelo “spaventino” i praticanti guidati dal maestro, basti pensare alla felice tradizione che vede tanti vicentini ritrovarsi nel pomeriggio di San Silvestro, poche ore prima del Capodanno, per salutare all’aria aperta l’anno “ai titoli di coda”.

Mente e corpo in salute con il Tai Chi di Cenci

Da poco il maestro thienese Oscar Cenci ha festeggiato i 20 anni di attività con la propria associazione. Che attira bambini ma anche anziani e propone un ampio ventaglio di discipline marziali.

Il gruppone si è visto all’opera anche a fine 2024 al parco del Donatore (erano in 70), oltre che in altre occasioni: dalle feste delle associazioni a Thiene Sport Estate per citarne solo un paio.

E poi nelle scuole della città e sale parrocchiali dei paesi limitrofi, Zanè in particolare, dove l’attività avvicina i bimbi al tai chi chuan e altre discipline marziali, proponendole in modalità gioco-sport per i più piccoli, per poi contribuire alla loro crescita anche come atleti per chi sceglie di abbracciare questa disciplina che affonda le radici nella notte dei tempi, in Cina. E che ha trovato in un giovanotto di Thiene, nei primi anni ‘80, una “catapulta” nostrana.

“Ero un ragazzino quando mi sono avvicinato alle arti marziali, in una Thiene in cui ai tempi esistevano solo judo e karate – racconta Oscar -, nel tempo ho avuto la testardaggine di buttarmi a capofitto e

approfondire a 360 gradi, gettandomi nello studio. Mi ha appassionato ed è divenuto un percorso ormai di quarant’anni. In questo ricorre l’anno del Serpente di legno, come nel 1965, fatalità quello della mia nascita. Lo studio del tai chi chuan, della medicina cinese, e poi via via kung fu, shiatzu, qi gong e altri settori mi hanno portato ad andare oltre ai pugni e calci insomma”. Un ventaglio di proposte che attira e va di moda, negli ultimi tempi, anche tra i più “maturi”.

“A Zanè, ad esempio, seguo un gran gruppo di giovanotti della terza età, andando un po’ a sostituire, adattando la proposta, quella che era la ginnastica per anziani. Sono in una sessantina, con risultati strabilianti e non solo a livello psicofisico, ma anche di socializzazione”.

Istruttore di arti marziali, ma anche operatore shiatzu e massaggiatore taoista, Oscar Cenci ha avuto modo di incontrare persone di ogni genere ed età grazie a questa pluralità di “arti” apprese. Più donne o uomini la seguono?

“Ho notato che il genere femminile ha più costanza, questo posso dirlo. Sono più attente, inoltre, a curare la propria salute e benessere”. E sul piano agonistico? “Partecipiamo a una competizione all’anno, in Coppa Europa, con i bambini con le protezione a cimentarsi con le tecniche da combattimento, gli adulti negli elementi di figura. Sempre con ottimi risultati”. Per vederli all’opera, basti fare una capatina al parco del Donatore o al Bosco de’ Preti al sabato e in altri momenti, per informazioni basta digitare il nome dell’associazione sui social. ◆

Attualità

Èufficiale il “gran ritorno” delle Frecce Tricolori in Altovicentino, con le ali della flotta acrobatica dell’Aeronautica Militare a far breccia tra cielo e nuvole a distanza di quattro anni dall’ultima apparizione. Ai tempi, l’esibizione rientrava nell’ambito delle celebrazioni del Centenario del Raid Roma-Tokyo compiuto nel 1920 dell’aviatore thienese Arturo Ferrarin. La notizia con i crismi dell’ufficialità è stata data nei primi giorni del 2025 attraverso i canali del Comune, indicando il mese di settembre (il 20, un sabato) come data concordata. La “casa” della pattuglia tricolore italiana sarà come di consueto l’aeroporto Ferrarin di Rozzampia, a sud della città. Ancora una

Frecce di settembre nel cielo di Thiene

Confermato il ritorno della pattuglia acrobatica dopo l’esibizione del 2021 per il Centenario del Raid Roma-Tokyo. Il sindaco: “L’evento rappresenta una sfida organizzativa di grande portata, ma siamo già al lavoro”.

volta sguardi all’insù per ammirare i “funamboli” dei cieli per migliaia di vicentini e chi vorrà, da fuori provincia e fuori Veneto, accogliere l’invito che sin da ora Thiene distribuisce a tutti, concittadini e non, per l’evento speciale di fine estate. Che sarà contornato con ogni probabilità da iniziative collaterali e di accoglienza e sicuramente dai voli di ricognizione nei giorni precedenti. Nello stesso mese di settembre, le Frecce saranno impegnate sopra il circuito di Monza al Gran Premio di Formula 1 domenica 7 settembre per un sorvolo, poi l’esibizione di Thiene del 20 e il giorno successivo, domenica 21, “tappa” a Trento. Tra i piloti dei dieci apparecchi c’è un vicentino di nascita: il 33enne Capitano Giovanni Morello, di Noventa, dal 2022 membro della squadriglia tricolore.

Il nuovo rendez-vous tra Thiene e gli aerei per i voli dimostrativi attrezzati per il rilascio dei tipici fumogeni colorati che ricordano la bandiera italiana suscita un mix di soddisfazione ed entusiasmo nella sede comunale.

“Questo ritorno - commenta il sindaco Giampi Michelusi - è motivo di orgoglio e rinsalda il profondo legame che unisce la comunità locale ad Arturo Ferrarin, all’aeroporto, all’Aeronautica e alla sua gloriosa storia. L’evento rappresenta una sfida organizzativa di grande portata, ma siamo già al lavoro. Ringrazio l’Aeronautica Militare per l’attenzione e il privilegio che ci riserva, così come tutte le realtà istituzionali e operative coinvolte. Lo spettacolo offrirà un’esperienza imperdibile, capace di affascinare grandi e piccoli”. ◆ [O.D.M.]

Musica, ricordi e voci gospel in memoria di Michele

Nel 10° anniversario della morte di Michele Dal Bianco, è in programma un concerto e la presentazione di libro dedicati al 16enne di Zanè, con ricavato a favore della lotta alle leucemie.

Una domenica speciale da dedicare a una ragazzo speciale, di Zanè, nel 10° anniversario dal suo passaggio a una diversa vita in cielo. Una “rinascita”, come gli stessi genitori l’hanno definita. Era il mese di febbraio del 2015 quando Michele Dal Bianco, adolescente di 16 anni appena, è stato salutato da mamma Mariarosa e papà Giuseppe. Insieme e uniti a loro, tutta una comunità affranta costituita dal paese altovicentino, ma anche quella di medici e infermieri loro vicini, come epilogo di un male oncologico contro cui il giovane zanediense ha combattuto con tutto se stesso, sorretto da una fede e da una maturità sorprendenti. Da quei tristi giorni della separazione terrena, più di un evento si è organizzato nel nome di Michele, contribuendo a portare speranza e risorse concrete in una serie di iniziative benefiche, regalando “in cambio”

spettacoli al pubblico e quindi divertimento e sorrisi, così come lui voleva.

E sarà così anche domenica 16 febbraio, questa volta portando sul palco la musica a forte spinta spirituale del gospel, per uno show che verrà ospitata al Teatro Astra di Schio (alle 17).

Un evento a ingresso gratuito e offerta libera previa prenotazione dei posti (alla mail ricordandomichele@gmail.com o al numero 351.3992598) in cui la musica sarà protagonista insieme alla presentazione di un libro dedicato al ragazzo di Zanè, la cui fede e forza d’animo ha stupito tante persone nel corso della prolungata fase di malattia.

In abbinata al concerto dal vivo della band e dei cori che compongono la “New Generation Gospel Crew”, sorta nel 2009, ci sarà la l’anteprima del volume scritto a più mani - hanno aderito all’idea avuta dalla madre tanti amici, parenti, e anche medi-

ci - riportando 54 testimonianze regalate a ragazzo mai dimenticato, e amato oggi come 10 anni fa, da chi l’ha conosciuto. L’evento sarà presentato da Wendy Muraro, e coinvolge nel dietro le quinte la Parrocchia dell’Immacolata di Zanè, il Comune di Schio e Ail, l’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma di Padova, a cui saranno devolute le offerte raccolte nel corso del concerto per un nuovo progetto. ◆ [O.D.M.]

Cultura e spettacoli

C’è un rocker thienese doc già da tempo entrato nel percorso degli “anta” che sta spopolando, grazie a un mix di voce, grinta e bravura che sono valsi a Giorgio Zuccolo, 70 anni di età, la vetrina televisiva di “Io Canto Senior”. Un’avventura tutt’ora in corso e del tutto inedita per il cantante altovicentino, conosciuto da queste parti perché sulla scena da una quarantina d’anni buoni. E che si sta facendo non solo conoscere ma apprezzare dalla giuria vip e da centinaia di migliaia di spettatori del venerdì sera

Giorgio incanta a... Io Canto Senior

Il 70enne di Thiene prosegue l’avventura del venerdì sera su Canale 5, in lizza per raggiungere la serata finale e provare a vincere la prima edizione del concorso dedicato alle voci evergreen.

sulle reti Mediaset, con Canale 5 a proporre in prima serata la kermesse canora dedicata ai talenti “sempreverdi”. In questo contesto sta continuando a stupire per le sue doti artistiche il bravo Giorgio, ora pensionato dopo una vita di lavoro come tecnico commerciale prima del meritato riposo. Si fa per dire, vista l’energia che sta “caricando” di puntata in puntata, più volte elogiata dal presentatore Gerry Scotti e da Claudio Amendola. Mostrando inoltre un’estensione vocale impressionante ed una tenuta delle note tutt’altro che comune.

Interprete del rock appassionatissimo del genere, nelle sue prime apparizioni televisive ha interpretato brani dei Queen e degli Ac/Dc (titoli dei brani “Who Wants to Li-

ve Forever” e “Highway to Heaven”, per chi lo conosce da vicino definiti suoi “cavalli di battaglia”. E proprio di battaglia, canora in questo caso, si tratta, visto che il concorso decreterà poi un unico vincitore. Con tanti thienesi, amici e non di Zuccolo, a seguirlo incollati alla tv per vedere (e sentire...) come andrà a finire e quali saranno i prossimi brani che proporrà la voce senza età del 70enne sempre più pimpante che intanto ha già incassato i complimenti da un po’ tutti a Thiene, sindaco compreso. Oltre agli applausi in studio e ai voti del pubblico, per lui anche tantissimo tifo da casa! Quattro le puntate del programma, con 30 mila euro di premio a chi si aggiudicherà questa prima edizione del format musicale dedicato ai cantanti over 45. ◆ [O.D.M.]

Doppio appuntamento per tenere viva la Memoria

Torna in città la rassegna “Le Porte della Memoria” che proporrà ai cittadini l’occasione di riflettere sul passato grazie alla sinergia tra Comune di Thiene, Amici della Resistenza insieme ad Anei, Aned e agli istituti scolastici.

Domenica 9 febbraio all’Auditorium

Città di Thiene Fonato alle 16 si terrà “Lontani da casa. I profughi giuliano dalmati e il grande esodo”. L’incontro è tenuto dal professor Enrico Miletto, ricercatore dell’Università di Torino, specializzato nello studio del confine orientale del nostro Paese; con lui dialogherà il prof. Andrea Savio dell’Università di Padova.  Sabato 15 febbraio la sala riunioni “Matteo Miotto” di Palazzo Cornaggia alle 17.30 ospita la presentazione del libro “Umanesimo e Resistenza. Storie di altri Piccoli maestri” (Ronzani editore), con la professoressa Carla Poncina Dalla Palma, autrice del libro e componente del Consiglio di Indirizzo dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri. L’iniziativa è a cura dell’associazione StoriaNostra (Gruppo Storico) di Thiene.

“L’appuntamento di quest’anno – spiega il sindaco Giampi Michelusi – coincide con la ricorrenza dell’80° anniversario della liberazione dei campi di Mauthausen e Gusen avvenuta il 5 maggio 1945. Ricordare diventa, dunque, non solo un dovere che vogliamo compiere, ma un’esigenza sentita da chi ama la libertà e la democrazia. È un impegno che dobbiamo non solo nei confronti di quanti hanno lottato e sofferto anche nelle nostre famiglie e ora non ci sono più, ma anche e soprattutto per le giovani generazioni che rischiano di perdere, senza una memoria collettiva resa viva e feconda, la consapevolezza di come forme di totalitarismi e il “sonno della ragione” possano far cadere l’umanità nel baratro della guerra e della violenza”. ◆

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