Colori & Sapori Dicembre 2020 in Veneto - Viaggi, Sapori, Territorio
In questo numero:
Broccolo fiolaro Un’eccellenza De.Co. del territorio vicentino Ne parliamo con I Giovani Fiolari del Colle
Festa contadina Una parentesi di svago e di (quasi) normalità
Regali di gusto Le idee regalo gourmet di Luciano Gaggia…mia poco!
Bambini, è Natale! Con T-Lab Kids parliamo di idee creative da realizzare in casa con i propri bimbi
Campagna amica L’Agrimercato nel cuore di Vicenza
Una provincia da gustarti Prodotti tipici vicentini dal sapore solidale Inoltre:
L’arte del dono - Social food con la blogger Elisa Di Rienzo - Vi tourism, Itinerari nel territorio vicentino
Colori & Sapori - Dicembre 2020 - Allegato di La Piazza e Lira&Lira
Colori & Sapori
Broccolo fiolaro Un’eccellenza De.Co. del territorio vicentino Ne parliamo con I Giovani Fiolari del Colle Giovani, ma con un progetto ben chiaro: valorizzare e preservare l’originale Broccolo Fiolaro De.Co della collina di Creazzo. Alberto, parlaci di come è nata la vostra impresa. La nostra attività è iniziata ben dieci anni fa, quando allora diciottenni passavamo giornate a casa mia, nella collina di Creazzo, un giorno di inizio estate Edoardo Longo, amico di vecchia data mi propone di piantare dei broccoli fiolari, prodotto De.Co. del nostro territorio che già insieme nel corso della scuola elementare avevamo avuto occasione di approfondire, in un pezzo di campo di proprietà della mia famiglia in disuso da anni. Nell’estate del 2010, con l’aiuto di amici e fidanzate, abbiamo piantato a mano 500 piantine broccoli fiolaro, facendo tesoro di consigli preziosi da parte di coltivatori e della mia nonna Adelina abbiamo ottenuto un prodotto fantastico che è stato subito molto apprezzato da tutti i nostri clienti, tra cui due importanti ristoratori del vicentino che ci hanno consigliato di continuare con la produzione.
Da lì è partita l’idea di formare una piccola impresa con il nome di Giovani Fiolari Del Colle, azienda che produce solo broccoli, con l’obbiettivo di valorizzare il prodotto de.co del nostro comune sia dal punto commerciale che specialmente da quello produttivo, produrre nelle terre in disuso situate nella collina creatina della mia famiglia un broccolo fiolaro di estrema qualità , senza uso di concimazioni , prodotti chimici e diserbi e cercare di curarlo nei minimi dettagli per offrirlo alla ristorazione e a tutti coloro che volevano scoprirci. Di anno in anno abbiamo messo a dimora in terreno sempre più piantine, duemila il secondo anno, quattromila in terzo e così via sino ad arrivare a 18mila piante nel 2019, ottenendo tante soddisfazioni e come orgoglio aver aiutato a riscoprire l’originale broccolo fiolaro della collina di Creazzo.
Si può dire che il Broccolo Fiolaro sia un esempio di quanto la sinergia che si crea attorno a un prodotto De.Co., grazie al coinvolgimento di giovani produttori e alla collaborazione tra territorio, enti di promozione, istituzioni e ristoratori, possa dare una spinta propulsiva all’economia locale? Certamente: i prodotti de.co. sono un volano per l’economia dei comuni come Creazzo perché simboleggiano la qualità di un prodotto che è più buono in quel territorio rispetto ad altri. Valorizzare il terroir, come lo chiamano i francesi nel vino è fondamentale per creare una piccola forte economia in un piccolo comune. Basti pensare alla Sagra del broccolo fiolaro, una manifestazione iniziata quasi per sbaglio nel 2000 nella piazza del comune di Creazzo colle, organizzata dalla Proloco è arrivata lo scorso anno alla ventunesima edizione, svoltasi nel palatenda presso il polisportivo comunale che raccoglieva più di diecimila presenze durante il weekend e per due settimane
Colori & Sapori animava il paese coinvolgendo produttori, scuole, istituzioni, ristoratori e direttamente o meno tutto il paese. Questo ci fa pensare quanto un piccolo prodotto può dare al proprio comune, con la collaborazione di tutti può crescere sempre di più. Ricordiamo ai nostri lettori cos’è una De.Co. e quali sono caratteristiche che rendono unico il Broccolo Fiolaro, in termini di caratteristiche, gusto e biodiversità. La De.Co. è una certificazione che indica la Denominazione comunale: da punto di vista giuridico si tratta di una denominazione geografica semplice, ma è il primo fondamentale passo per tutelare la tipicità e locazione di un prodotto come il broccolo fiolaro e, inoltre, guida il consumatore a scelte consapevoli. Proprio quest’anno sono stati inseriti ulteriori vincoli per la De.Co. di Creazzo, dal sistema di irrigazione del broccolo ai mappali dei terreni coltivati (minimo sopra i 100 metri di altura) sino al giorno di inizio raccolta (2 dicembre) che insieme a tutti gli altri parametri garantiscono una coltivazione sicura del prodotto. La caratteristica che rende unico il broccolo fiolaro di Creazzo è il terreno in primis, che noi lavoriamo solo meccanicamente con pazienza e passione e che sembra creato proprio per lui: chiaro, calcareo e minerale si abbina perfettamente al broccolo, un ortaggio rude, che preferisce un terreno povero, non troppo vigoroso per manifestare le sue massime qualità, espresse dai “Fioi”, i figli in dialetto, cioè i germogli che si formano come un cespuglio al centro dell’ortaggio e che danno il nome ad esso. Sono la parte principe del broccolo
perché contengono in essi tutti i principi nutritivi (ferro, potassio, vitamina C e calcio) e le proprietà antitumorali, anticancerogene, oltre ad essere la parte più buona da mangiare, dolce e croccante .I fioi crescono con vigore e si sviluppano solo nei terreni di Creazzo colle, anche per frutto dell’esposizione al sole dei terreni in pendenza che favoriscono un buon drenaggio dell’acqua e una leggera escursione termica che permette al broccolo di avere una temperatura ideale (-3 gradi / 9 gradi) nel periodo di raccolta che avviene per forza dopo la prima ghiacciata in cui in broccolo cambia letteralmente, da fibroso ed erbaceo si trasforma, come detto, in croccante e dolce!
Non solo nella cucina di Carlo Cracco, il famoso Chef originario di Creazzo: il Broccolo Fiolaro è arrivato in un altro continente e hanno parlato di voi nella rivista giapponese Italiazuki! C’è una sempre maggiore attenzione, sia in Italia che all’estero, alle piccole produzioni locali e al legame tra prodotti dell’agricoltura e territorio di origine? Come dicevamo prima, le più grandi soddisfazioni arrivano dai clienti nel mondo della ristorazione, che si sta evolvendo e crescendo a vista d’occhio, l’attenzione alle piccole nicchie di prodotti locali è sempre più forte ed intensa, i proprietari e gli chef sono sempre più attenti e curiosi ai buoni prodotti De.Co. con cui possono raccontare nei loro piatti piccole grandi realtà. Proprio per questo abbiamo deciso come azienda quando siamo partiti di puntare sulla ristorazione, dalla pizzeria da asporto fino a un tre stelle Michelin, per diffondere più possibile un prodotto di qualità in cui crediamo fortemente e che ha un gran
potenziale. Senza dimenticare che già anni fa abbiamo deciso di portare direttamente il prodotto, raccolto in giornata, al cliente, dal semplice privato al ristoratore, in modo che tutti possano apprezzarne la qualità Certamente fornire ristoranti stellati che con il nostro prodotto fanno molta ricerca in cucina per noi è un vanto e quando ad inizio 2019 abbiamo ospitato una delegazione della rivista Italiazuki direttamente dal lontano Giappone nei nostri campi, beh ci siamo accorti che un pò di strada l’abbiamo fatta! In Giappone c’è una fortissima attenzione sui prodotti salutari e di nicchia e ricercano l’originalità dei prodotti locali. C’è da dire infine che grazie a una ricerca sempre più attenta sull’alimentazione, i consumatori sono sempre più attenti all’originalità del prodotto e questo porta il mondo della ristorazione ad avvicinarsi sempre di più ai prodotti come il broccolo fiolaro De.Co. Blogger, ristoratori e instagramers hanno dedicato molte ricette e foto a questo prodotto di eccellenza. Qual è la vostra ricetta preferita o quella che volete suggerire ai nostri lettori? La ricetta che noi Giovani Fiolari Del Colle abbiamo “scoperto” e consigliamo a tutti è il pesto di broccolo fiolaro! • Spezzettare i fioi crudi e metterli nel tritaverdure o mortaio • Aggiungere del buon grana padano (per la quantità considerate la metà del peso del broccolo) • Aggiungere pinoli o pistacchi a piacere e olio d’oliva non acido, sale e pepe • Tritare bene il tutto. A questo punto non vi resta che cucinare la pasta del formato che preferite • Nel frattempo disporre il pesto in una padella, aggiungere acqua di cottura (se piace uno spicchio d’aglio) • Una volta scolata la pasta spadellarla con il pesto a fuoco basso. Noi consigliamo aggiunta di peperoncino o acciuga prima di impiattare. Ideale anche per base su crostini.
Le foglie più grandi del broccolo possono essere sbollentate 3 minuti in acqua salata e usate per zuppe, vellutate o semplice contorno.
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Gourmet
Regali di gusto Le idee regalo gourmet di Luciano Gaggia…mia poco! Luciano Gaggia, tu sei innanzitutto un famoso e seguitissimo DJ: un anno difficilissimo questo per alcuni settori, ad esempio quello della musica e degli eventi. Tu sei riuscito ad attingere dalle tue competenze, creatività e passioni per dedicarti ad un nuovo progetto che sta riscuotendo apprezzamento e successo. Grazie al mio passato, essendo stato un grossista di frutta e verdura, il mangiare bene è sempre stato la mia seconda pas-
sione. Anche per questo nuovo progetto, quindi, non mi sono inventato nulla, attingo dalla mia esperienza e dalla passione per il cibo di qualità, che può significare mangiare al ristorante gourmet e stellato così come scegliere cibi semplici, ma genuini. E la passione per il cibo è sempre stata un filo conduttore della mia vita, e nella mia pagina MIXER CHEF e in molti altri progetti ed eventi ho coniugato il cibo con la musica, che è il mio lavoro.
Raccontaci dell’etichetta MIAPOCO… L’etichetta MIAPOCO è nata qualche anno fa: mi hanno fatto notare che l’espressione “mia poco”, che significa “mica poco”, è trasversale nel Triveneto e comune ai vari dialetti, una cosa molto particolare. Per quanto riguarda la linea le “Bollicine degli Artisti” devo ringraziare Luciano Feltrin e Attilio Mionetto che, con il marchio MIÒ, mi hanno coinvolto in questo progetto personalizzando per me le bollicine di Valdobbiadene. Ho creato delle confezioni regalo da due vini (Rosè Vino Spumante Brut e Prosecco Superiore D.O.C.G. Extra Dry) e da tre vini (Rosè, Extra Dry D.O.C.G. e Extremo Vino Spumante, il vino che io definisco Supremo). Questo progetto mi sta dando molte soddisfazioni, se pensiamo che ho consegnato 1.000 bottiglie in 10 giorni, senza pubblicità e solo ai privati. Consegno io di persona, per me è un modo per rivedere amici e persone che conosco, laddove possibile. Dal vino alle ceste di Natale: un vero e proprio regalo gourmet! Dalle confezioni regalo con i vini è nata, da lì a poco, l’idea di MIAPOCO GOURMET, un cesto natalizio con prodotti di nicchia e produttori principalmente del territorio: Bigoli Nobili di Sgambaro, Asiago Stagionato DOP di Pennar, Grappa Poli, Panettone “Torcolone” dell’enoteca Munari di Marano Vicentino, Cotechino di Meggiolaro di Padova, Aceto alla Birra di Birra 32 di Treviso, il Mandorlato Fratelli Cestaro di Lonigo, la bottiglia Made in Malga di Asiago, un olio biologico della Sicilia con 0,1% di acidità, il Rosè. Un cesto di qualità, importante, molto dedicato ai produttori locali di nicchia e al territorio. Quand’è nata la tua passione per il cibo e per il vino? Da sempre. Sono stato un grossista di frutta e verdura, ho frequentato tantissimi ristoranti fin da giovane e mio padre mi ha insegnato ad osservare per valutare e riconoscere i ristoranti che usano prodotti di qualità. La mia è una passione di famiglia: ancora oggi, a parte poche cose, si prepara tutto in casa e si sceglie tutto di stagione, perché se mangi di stagione non sba-
Colori & Sapori gli mai. Quindi è una passione che nasce e cresce con la mia famiglia. La mia passione e il mio lavoro sono poi diventati la musica, essendo di professione DJ. Ho spesso unito queste due passioni e da questo connubio è nato il libro VINILI, che unisce, appunto, l’amore per la musica (di vinili ne ho oltre 26.000) e per il vino. È già pronta un’altra edizione di VINILI, realizzato con Claudio Stella e Luca Olivan delle Osterie Moderne di Padova e creatore di Made in Malga – Formaggi in Villa. In accordo con Luca Zaia e la Regione Veneto, la vendita di questo libro completamente dedicato ai vini del territorio veneto servirà a raccogliere fondi per il Veneto a fronte di questo periodo difficile e la cui destinazione verrà poi decisa dalla Regione. Il libro è pronto, ma dovremo rimandare la presentazione al 2021. Nel libro VINILI per ogni vino si descrive cantina, analisi olfattiva e gustativa, abbinamento con il cibo e nella pagina accanto al vino si può leggere un aneddoto su una canzone, insieme ad una mia frase o ad aforismi di personaggi famosi.
Tutto questo mio fare è frutto della passione, non avrei fatto qualcosa che non mi piace fare.
Altri progetti che uniscono il cibo e il vino sono le serate in cui si abbinano brani musicali e piatti e le persone devono votare i loro preferiti fino a decretare, nella serata finale, il brano e il piatto vincitori, oppure il vino DJ Forever, realizzato con l’amico Claudio Stella ex DJ e ora titolare dell’enoteca Perbacco di Camisano Vicentino,
sempre per beneficenza. Le mie passioni le coltivo e le comunico anche attraverso i social, con le mie pagine Facebook: Luciano Gaggia, Mixer Chef, Miapoco Le bollicine degli artisti, Vinili, DJ Forever Vino, Buongiorno Mondo. C’è anche la pagina “Veneto Xè Stupendo”, che è anche un brano realizzato da me e Cappello, considerato da molti, persino da Luca Zaia, l’inno del Veneto. Il Veneto sempre nel cuore: sono anche noto tifoso e opinionista del Vicenza Calcio nel programma DIRETTA BIANCOROSSA in onda su TVA Vicenza e seguo una trasmissione su VENETO RADIO, dove si parla solo in dialetto. La musica, il buon cibo, l’amore per il mio territorio: tutto questo sono io e tutto questo lo trovate nelle mie confezioni e ceste regalo, per un Natale…MIA POCO! MIAPOCO GOURMET: il Cesto Natalizio con i prodotti di alta qualità selezionati da Luciano Gaggia. Per info e prenotazioni: 3339031719
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Vi tourism
Itinerari nel territorio vicentino tra arte, natura ed enogastronomia
F
orse mai come negli ultimi mesi molti di noi hanno riscoperto una forma di turismo più di prossimità e dedicato più tempo all’esplorazione del proprio territorio, da un punto di vista culturale, escursionistico ed enogastronomico. Blog, gruppi Facebook, siti di informazione e di promozione turistica hanno invitato le persone a riscoprire il piacere delle piccole cose, delle gite fuori porta, delle passeggiate all’aria aperta, delle giornate con la famiglia e spesso il messaggio è stato quello di sostenere, per quanto possibile, l’economia locale, i ristoratori, gli albergatori e le attività commerciali del proprio territorio. Non c’è bisogno di andare lontano, a volte, per fare esperienze e viaggi indimenticabili. Se volete lasciarvi ispirare per organizzare le vostre gite nel territorio vicentino, consigliamo, tra gli altri, il sito web VI TOURISM, il portale di informazioni turistiche della provincia di Vicenza. Tanti itinerari per tutti i gusti: per chi ama passeggiare e fare escursioni in mezzo alla natura, per chi vuole scoprire i luoghi che hanno fatto da scenario alla Grande Guerra, per gli amanti della bicicletta e per tutti i foodies che vogliono scoprire luoghi e storie attraverso il cibo e il vino. Gli itinerari enogastronomici sono orga-
nizzati attorno a territori e aree specifiche (es. Basso Vicentino, Pedemontana, Altopiano di Asiago e 7 Comuni), alle cosiddette strade del vino (Strada del Torcolato e dei vini di Breganze o del Recioto e dei vini di Gambellara) o a prodotti tipici,
DOP e IGP (Asparago Bianco di Bassano, Ciliegia di Marostica, Olio extra vergine di Oliva di Pove del Grappa e tanti altri). Immancabile, l’itinerario della ricetta simbolo di questo territorio, il Bacalà alla vicentina. Ci sono anche suggerimenti per organizzare piccole gite fuori porta di 24, 48 o 72 ore per esplorare città e luoghi imperdibili del territorio vicentino, dai monumenti di Vicenza alle Ville storiche, dalle tante bellissime città della provincia all’Altopiano di Asiago e ai Colli Berici. Come si legge nel sito, il territorio vicentino offre un mix straordinario di architettura, arte, natura e gastronomia e sono molti i luoghi da esplorare. Armiamoci di taccuino e organizziamo le nostre gite e visite per queste feste di Natale che, per molti motivi, saranno diverse dalle altre. Cogliamo questa occasione per gustare prodotti e ricette tipiche, parlare con i ristoratori del territorio, immergerci nella natura insieme alla nostra famiglia, prenderci del tempo per riscoprire i luoghi del cuore e la loro storia e siamo grati di vivere in un territorio così meravigliosamente ricco di bellezza. https://www.vitourism.it/ Fonte Foto: sito web Vi Tourism
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P
rendi un sabato mattina al Mercato Coperto di Campagna Amica, un progetto di Coldiretti che ha come principi cardine la territorialità, la lotta al falso made in Italy e la stagionalità e che mette al centro il rapporto tra produttori locali e consumatori, una relazione di fiducia che si costruisce nel tempo e che continua anche in questo periodo di accessi contingentati e di distanziamento sociale, perché per alcuni consumatori il KM0 e la provenienza territoriale sono, a maggior ragione oggi, sinonimo di qualità e sicurezza. Appena entriamo, ci accolgono tutti i colori dell’autunno e dei prodotti di stagione, il profumo di salumi e dei formaggi e la gentilezza dei produttori, pronti a spiegare il frutto del proprio lavoro con passione e dedizione. Così come ci accoglie con gentilezza Barbara Di Franco, Referente del Mercato Coperto, che ci spiega, appunto, quanto importante sia il legame che si crea con i clienti, quanto diverso sia trovarsi non di fronte ad un banco frigo, ma ad un produttore in carne ed ossa, che ha padronanza del suo lavoro e costruisce con loro un dialogo diretto. Prima delle restrizioni anti-Covid, il Mercato era anche teatro di eventi, assaggi e degustazioni e si spera che questa importante componente della vita del Mercato torni ad essere presto possibile. Questa passione e la volontà di offrire al consumatore un prodotto di qualità, buono e sicuro emerge anche dalle parole del Signor Giuliano Lombardi, produttore storico da sempre parte di Campagna Amica e membro del Consiglio, il quale ci spiega com’è nato questo progetto: nel 2008 una legge regionale ha consentito alle Aziende Agricole di vendere i propri prodotti al di fuori delle proprie aziende e da lì l’idea di creare Campagna Amica con alcuni produttori che fin da subito hanno creduto nel potere della sinergia e nell’importanza di unirsi in una rete e proporre
Campagna amica L’Agrimercato nel cuore di Vicenza un mercato alternativo per i propri prodotti. Si è partiti piano piano, aprendo un mercato dopo l’altro, prima nei paesi più grandi, poi in quelli più piccoli. Ad oggi Campagna Amica è presente, tra gli altri, a Schio, Vicenza, Thiene, Valdagno, Marostica, Bassano nel Grappa e in altri comuni del vicentino con vari mercati, al di fuori del circuito dei mercati rionali, in quanto qui si tratta di offrire un prodotto particolare a quei clienti che chiedono la certezza di un prodotto made in Italy e ancor di più a kilometro zero. Coldiretti, che negli anni ha contribuito molto anche a curare l’immagine di questo progetto, e i primi produttori che hanno creduto in Campagna Amica hanno avuto un percorso non semplicissimo, in quanto dieci anni fa non vi era la stessa cultura del mangiare bene e della qualità, forse per la frutta e la verdura si parlava già di chilometro zero e territorialità, ma per i formaggi e la carne non vi erano la stessa attenzione e richiesta. Oggi, a distanza di qualche anno, per Giuliano Lombardi si può dire che la scelta sia stata vincente: produttori soddisfatti e consape-
voli di offrire un prodotto genuino, clienti contenti, presenza continuativa nei mercati, la possibilità di continuare ad operare al di fuori delle logiche della grande distribuzione. C’è un grande lavoro dietro per produrre secondo i principi che queste aziende si sono prefissati. Ad esempio, l’azienda di Giuliano Lombardi, Soranissima, produce carne, ha strutturato la sua attività realizzando tutto il più possibile internamente: i vitelli nascono in azienda, vi sono i tori, per cui la monta è naturale, gli animali vanno in montagna nelle malghe alcuni mesi all’anno, tutto con l’obiettivo di offrire un prodotto di altissima qualità. Si produce meno, ma meglio e ci si rivolge ad una clientela più stretta, ma consapevole. I produttori storici e tutte le aziende che fanno parte di Campagna Amica condividono gli stessi principi, lavorano per garantire continuità dei prodotti e la loro presenza nei mercati, rispettano determinati canoni di produzione e hanno contribuito a diffondere una cultura del mangiare bene, di qualità, italiano e territoriale. Essere piccoli, pensando sempre in grande!
Colori & Sapori
Bambini, è Natale!
Con T-Lab Kids parliamo di idee creative da realizzare in casa con i propri bimbi Tiziana, parlaci innanzitutto di come è nato il progetto T-Lab Kids e di quanto sia importante stimolare la creatività dei bambini. T-Lab Kids nasce innanzitutto dalla mia passione per l’arte e la creatività che si cela dietro ognuno di noi. Ho frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia e lì sono venuta in contatto con una vastità di stimoli e persone con idee ed abilità molto diverse tra loro. Terminata questa esperienza ho avuto l’occasione di coprire il ruolo di educatrice presso un centro estivo basato sull’Arte; si tenevano lezioni di teatro, danza musica e scenografia. Ho potuto così approfondire la meravigliosa ed innata spontaneità che risiede in ogni bambino, lì ognuno poteva muoversi secondo il proprio “ritmo”, ballavano, recitavano, suonavano e creavano. Credo sia stato proprio in quel momento che ho ca-
pito la mia direzione, lì è nato T-lab Kids! Ho iniziato a proporre i miei primi progetti creativi nelle scuole e con il tempo le occasioni si sono presentate sempre più
numerose. Alla base di ogni progetto c’è innanzitutto la ricerca e lo studio del tema che vorrei affrontare e dei metodi da utilizzare. Questa fase è fondamentale e richiede una certa versatilità, immagino di essere io il bambino e cerco di indagare le possibili idee e le variabili che si potrebbero presentare. Il mio interesse è quello di sviluppare la creatività nel bambino, di fargli conoscere delle parti di sé ancora inesplorate. Il bambino che vuole raggiungere un gioco impara piano piano a camminare, ma ciò non avviene nell’immediato, prima impara ad utilizzare le sue gambe e per farlo cerca delle soluzioni, stimola la sua creatività ed il pensiero divergente, esplora nuove risorse come “gattonare” o arrampicarsi sul divano. La creatività è un processo che porta ad idee originali e di valore, è tanto importante quanto imparare a leggere e scrivere. Dall’infanzia alla vita adulta ci troviamo di fronte a qualcosa che non conosciamo o alla paura di sbagliare, solo grazie alla nostra immaginazione possiamo trovare delle soluzioni alternative, invece di demotivarci o non sentirci all’altezza. Ora più che mai credo che l’educazione dovrebbe prepararci per questo futuro incerto, imprevedibile, noi abbiamo il compito di preparare i nostri figli per esso. Come diceva Picasso, “tutti nasciamo artisti, il difficile è rimanerlo da adulti”. Nel crescere infatti disimpariamo ad essere creativi.
Colori & Sapori Uno dei progetti che porti avanti insieme alla collega Silvia Scaldaferro e alla Chef Nutrizionista Enrica Longo si chiama “Ma si gioca con il cibo?” che si propone di avvicinare i bambini al mondo del mangiare sano attraverso la creatività e il divertimento, coinvolgendo anche i genitori. Il progetto “Ma si gioca con il cibo?” nasce inizialmente dalla mente mia e di Silvia in occasione del Festival Opera Estate di Bassano del Grappa per la sezione dedicata ai bambini. In quell’anno Milano ospitava l’Expo 2015 sulla tematica del cibo. Il progetto consiste in un percorso ludico-educativo sul cibo, gli obiettivi che ci siamo poste sono prima di tutto far interagire in modo “creativo” il bambino con gli alimenti, facendolo sperimentare tecniche artistiche, sviluppando capacità di osservazione, abilità mnemoniche ed immaginazione. Sono state pensate così, numerose attività che portano a sperimentare e scoprire aspetti degli alimenti meno noti, attraverso il “gioco” che è la forma di apprendimento più vicina a loro. Tali laboratori coinvolgono tutti i sensi dei bambini e ne rafforzano le competenze cognitive, socio-emozionali e multisensoriali. I giochi utilizzati sono stati interamente realizzati da noi con materiale di riciclo.
Fondamentale è la presenza del genitore con il quale il bambino instaurerà un legame creativo, ma soprattutto farà risvegliare nell’ adulto fantasia e curiosità, poste in molti casi, in un cassetto dei ricordi.
Silvia è una grande artista e come me, si occupa di educazione creativa per i più piccoli, con lei ho avuto occasione di collaborare molte volte facendo scorrere fiumi di idee e “ciaccole”. Qualche anno dopo abbiamo avuto la fortuna di conoscere Enrica, la nostra “Super Chef ”, che ha apportato un valore aggiunto al progetto con la sua profonda preparazione in tema di nutrizione sana e conoscenza degli alimenti che portiamo a tavola. Il progetto è stato proposto e realizzato in numerosi contesti e in alcuni musei che offrono attività per bambini, come il Mart di Rovereto e il Biosapori di Villorba, con riscontri positivi e stimolanti, ora ci piacerebbe farlo entrare anche nelle scuole. Quest’anno è stato un anno difficile per quanto riguarda gli eventi, i corsi e le attività di gruppo, sia per gli adulti che per i bambini. Che laboratori e attività stai realizzando in questo periodo? Sulla difficoltà del momento si è già parlato tanto, quello che posso aggiungere è la mia esperienza personale e le difficoltà che ho avuto nel continuare il mio lavoro senza poter interagire in modo diretto con i bambini. In questi mesi ho proposto attività da fare a casa attraverso la mia pagina T-lab Kids sui canali social Facebook ed Instagram. Ho preferito registrare dei video di letture con il Kamishibai o creare post con suggerimenti di attività che potessero
essere visti come e quando si riusciva in famiglia. Ho capito che il tempo era scandito soprattutto intorno alla Didattica a distanza che a marzo ci ha trovato tutti abbastanza impreparati ed impacciati. Nonostante ciò, c’era comunque la voglia di mantenere una connessione con le famiglie ed è stato bello ricevere poi le foto con le opere elaborate dai bimbi dopo aver visto i miei video. Quest’estate ho avviato un breve corso di disegno “in presenza” per ragazzi e realizzato alcuni laboratori presso la Biblioteca di Marostica. Ora sono tornata a proporre le mie attività on-line, se avete piacere potete seguirmi sulla mia pagina T-lab Kids Tra poco sarà Natale: vorremmo dare ai nostri piccoli lettori qualche idea creativa da realizzare insieme ai loro genitori, per rendere speciale il loro albero o i loro regali. Un’idea semplice e di grande effetto è la lampada realizzata con carta da forno e matite colorate. Si possono realizzare numerose varianti, io vi propongo di decorare il foglio ritagliato, con stickers e disegni e poi creare un cilindro da chiudere con la pinzatrice. Una volta terminata si può inserire un lumino, ovviamente a Led, è economico e facile da trovare nei negozi per la casa o in internet.
Tiziana Alberton, T-Lab Kids
Colori & Sapori
L’arte del dono Come rendere un regalo un gesto d’amore e di solidarietà
P
er molti motivi queste saranno delle feste di Natale molto particolari: molto probabilmente non sarà possibile celebrare le feste con le consuete grandi cene di famiglia, sospese molte manifestazioni dedicate al Natale, le piazze non saranno brulicanti e in trepidante attesa del grande evento. Mai come in questo momento di distanziamento sociale da alcune delle persone a noi care, si tratti di familiari o amici, è necessario scegliere il regalo giusto, che ci faccia sentire loro più vicini, è importante regalare le due cose più preziose che abbiamo: amore e tempo. Come? Dedicandoci, per ciascuna delle persone che ci sono care, alla scelta del regalo più adatto, senza le scorciatoie del web, senza seguire le mode del momento, senza correre all’ultimo minuto a comprare un biglietto con citazioni di altri, che nulla esprimono dei nostri veri sentimenti. Dedichiamo del tempo a spulciare tra gli scaffali di una libreria e a farci consigliare dal libraio la storia più adatta in base ai gusti e alla personalità di chi il libro lo dovrà ricevere, andiamo nei negozi delle vie del centro e lasciamoci ispirare dalle vetrine, entriamo e tocchiamo con mano i prodotti, preferendo la qualità e il made in Italy alla quantità, in base alle nostre possibilità: anche un piccolo manu-
fatto artigianale può essere prezioso, agli occhi di chi lo riceve, più di un gioiello, se quell’oggetto ha qualcosa da raccontare, una storia che merita di essere regalata. Regaliamo esperienze, anche se non possono essere vissute subito: un buono nel suo ristorante preferito per il vostro migliore amico, una gita fuori porta tra cantine e natura per il vostro compagno, cibo e prodotti locali per i vostri genitori amanti delle cose semplici e genuine o per la vostra amica gourmet, un abbonamento a teatro per i vostri nonni o per la sorella amante della cultura, un corso di ballo per vostra madre, che dice sempre che deve fare un po’ di movimento, ma poi non si dedica mai a se stessa. Qualsiasi sia il vostro regalo, fatelo con amore, confezionatelo voi, magari con carta da pacchi, materiale da riciclo, pigne e frutta secca. Realizzate dei biglietti speciali, con foto ricordo, con i vostri pensieri, con pagine di libri, testi di canzoni, tutto quello che serve ad accompagnare le vostre emozioni, tutto ciò che farà capire subito, a chi lo riceve, che gli avete dedicato voi stessi e il vostro tempo. E cogliete questa occasione, visto che le feste si trascorreranno nell’intimità delle quattro mura di casa soprattutto con i familiari più stretti, per coinvolgere i vostri figli o nipo-
tini e per realizzare insieme piccole creazioni, biglietti di auguri e perché no, video e messaggi speciali per le persone lontane che non potrete raggiungere. E se di amore si parla, esistono anche molti regali dal cuore grande: prodotti del mercato equo e solidale, ceste di cooperative sociali che coinvolgono ragazzi in difficoltà, creazioni artigianali realizzate da associazioni che raccolgono fondi per le cause più diverse. A volte non è importante l’oggetto del regalo, ma il suo significato: sapere di aver dato un contributo importante può rendere felici voi stessi e la persona che riceve il regalo. Quest’anno è stato difficile per molti: facciamo qualcosa, tutti insieme, per sostenere l’economia locale, per aiutare le persone in difficoltà, per regalare un sorriso alle persone care e al prossimo, per trasformare il “regalo” in un “dono”, una parola forse meno comune, ma che implica un gesto d’affetto, qualcosa di non per forza materiale, come, appunto, il nostro amore e il nostro tempo.
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Una provincia da gustarti Prodotti tipici vicentini dal sapore solidale Un progetto che unisce cooperazione sociale, prodotti tipici e produzioni locali del vicentino. La Cooperativa Sociale Verlata ci parla di com’è nato questo progetto, realizzato insieme a Confartigianato Vicenza: Una fortunata occasione! Dieci anni fa la nostra cooperativa era in cerca di nuove opportunità lavorative e nel contempo Confartigianato Vicenza tentava di valorizzare in modo esclusivo gli artigiani del territorio. Il fortuito incontro fu propizio per lanciare una idea nuova, realizzare CESTI REGALO con specialità artigianali e agricole vicentine confezionati con cura da lavoratori impegnati in percorsi di inclusione lavorativa e sociale. È nata così «Una provincia da GustArti” una campagna che ogni anno diventa più ricca di prodotti e di soddisfazioni. Una formula adatta sia per le grandi aziende (nel 2019 più di 200 aziende del territorio ci hanno scelto per i cesti natalizi) sia per il piccolo privato che vuole regalare qualcosa di davvero speciale ad amici e parenti. Salumi e formaggi, bevande, dolci: tra quanti prodotti si può scegliere per rendere questo Natale speciale, all’insegna della solidarietà e delle genuine specia-
lità artigiane del vicentino? Quanti produttori hanno aderito a questo progetto? Ad oggi è possibile scegliere tra 150 prodotti artigianali provenienti da oltre 40 produttori locali che promuovono colture e culture tradizionali della nostra terra, conservando nel tempo il capitale di ricette e tradizioni tramandato. Il 2020 sarà un Natale doppiamente solidale. Oltre all’integrazione lavorativa di persone provenienti dalle fasce deboli, parte dell’intero ricavato dell’iniziativa andrà alla Fondazione QuVi, che combatte le nuove povertà causate dalla pandemia. Oltre ad un ricco catalogo di prodotti tra i quali scegliere per personalizzare i propri cesti regalo, avete anche alcune speciali proposte già pronte. Spieghiamo ai nostri lettori come e dove possono effettuare ordini e acquisti.
Anche quest’anno abbiamo pensato a delle soluzioni regalo già pronte. Nello specifico: • il “Cofanetto Verlatini” composto da quattro assaggi della nostra pasticceria da forno; • Il kit “Borsetta dolce”, una crostata con farina di grani antichi e confettura ai frutti di bosco + la nostra ultima ricetta: i biscotti al cioccolato bianco e mirtilli; • un vassoio di sottoli a km0 della nostra fattoria sociale, dove le verdure vengono coltivate con metodi naturali All’offerta alimentare affianchiamo una linea di cartoleria con personalizzazioni artistiche dei laboratori dei nostri Centri Diurni. Per acquistare i prodotti di “Una Provincia da GustArti” consigliamo di visionare il catalogo completo nel sito www.gustarti.it dove puoi anche prenotare i cesti online. Per info e preventivi contatta il nostro Ufficio Vendite: Tel. 0445 1911132, Whatsapp 335 376014, gustarti@verlata.it. Il nostro punto vendita in via Trieste 43, in Villa Fabris a Thiene, rimane aperto tutti i giorni tranne il mercoledì. Per evitare attese è possibile concordare un appuntamento. Raccontateci la storia e i progetti della Cooperativa Sociale Verlata. Una storia fatta di azioni quotidiane e che rispondono ai bisogni del territorio. Nata nel 1984, ora si struttura in 2 principali aree di servizio: Verlata che offre servizi educativi ed assistenziali, e Verlata Lavoro che propone percorsi di inserimento lavorativo per persone con disabilità o altre forme di svantaggio (dipendenze, carcere, psichiatria, nuove povertà…). Assemblaggio, Falegnameria, Manutenzione del verde, Ristorazione, Fattoria Sociale, GustArti, Stop allo Spreco, Comunità residenziali, Autonomie abitative, Centri Diurni, Progetto Snorky: è possibile conoscere tutti i nostri servizi e progetti ed opportunità nel sito: www.verlata.it. Ad oggi Verlata è gestita da quasi 100 soci lavoratori e dalla sua nascita ha preso in carico oltre 700 persone. Verlata vuole crescere come uno spazio aperto, dove sperimentare stili di vita, di condivisione e di solidarietà, dove orientarsi verso scelte eque, sobrie e sostenibili per le persone e per la comunità locale.
Colori & Sapori
Valli del Pasubio Una parentesi di svago e di (quasi) normalità C hiamare il consueto appuntamento d’autunno solamente “Festa Contadina”, quest’anno, sarebbe cosa ingiusta e decisamente riduttiva. È purtroppo cosa nota che, in questo 2020, è stato travolto e rovesciato tutto quello che per noi era routine, quotidianità, normalità e certezza; tutto ciò che era consolidato, consueto, appuntamento fisso, è andato infatti a impattare di fronte al muro invisibile opposto dal Covid, lasciandoci basiti, sotto shock. Quest’anno, tutto quello che per noi era “sicuro”, d’un tratto, si è trasformato in dubbio, diffidenza, confusione, insicurezza e paura. Di conseguenza, pensare ad una festa che, da un lato, potesse attirare nel nostro paese molte persone, riuscendo, dall’altro, a garantire sicurezza e serenità era decisamente un pensiero fuori portata, quasi utopistico! In effetti lo sarebbe stato, se avessimo messo sul piatto della bilancia solamente i problemi, le paure e le insicurezze e non avessimo invece considerato, quantomeno in egual misura, tutto quello che ci rende
umani, famiglia, comunità: in poche parole, tutto ciò che, in quanto positivo, ci dà la forza per affrontare anche i momenti più bui. È ancora ben impressa nella nostra memoria la tristezza del trovarci segregati, ognuno nelle proprie stanze, fisiche e immateriali, con tutti o quasi i contatti affettivi completamente negati. Abbiamo pensato a tutte quelle persone e famiglie che, pro-
vate da mesi di introiti mancati, speravano di poter vendere i loro prodotti in quelle fiere d’autunno che garantivano loro soddisfazione morale ed economica. Ci siamo allora sforzati a riorganizzare spazi, gestione, tempistiche, appuntamenti, insomma, a reinventare di sana pianta la struttura di una festa tanto sentita dal nostro paese e dai comuni vicini. Abbiamo ripensato la manifestazione in funzione della sicurezza contro la diffusione di quel virus che tutto ha sconvolto. E ci siamo riusciti! L’associazione Pasubagria e l’Amministrazione Comunale si sono rivelati senz’altro i due poli che hanno creato la scintilla. A seguire, si è aggregato un tripudio di associazioni, gruppi, componenti dei quartieri e volontari che, con il loro impegno, hanno garantito la perfetta riuscita di un evento durato ben due giorni…il tutto in assoluta sicurezza! E allora diamo un po’ di numeri, ma soprattutto facciamo un po’ di nomi! Sotto lo sguardo vigile dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che ha sovrainteso alla sicurezza, hanno sfilato oltre 30 mezzi agricoli, i quali erano stati prima benedetti dai nostri parroci. Abbiamo gustato, nell’angolo “agri street food”, delizie del territorio preparate dalle Associazioni Valligiane e dai nostri Ristoratori. Abbiamo potuto giocare e imparare nei laboratori didattici di Agritour, del gruppo micologico Val Leogra e dell’Apicoltura Summano e, grazie al maestro casaro Girolamo Cunico, abbiamo potuto vedere il latte delle nostre vacche valligiane tramutarsi in delizioso formaggio. Grazie al Soccorso Alpino di Schio e al gruppo alpinisti di Valli,
Colori & Sapori è stata allestita una mostra fotografica sulla montagna e l’alpinismo. I più piccoli si sono poi trasformati in giovani cowboys e hanno “assaltato la festa” a dorso d’asino con gli animali di Ciuchinando. Oltre 25 banchi, infine, hanno offerto i loro prodotti di agricoltura di montagna e di artigianato ai numerosi visitatori, valligiani e non. Per quanto alcune cose siano mancate, altre di nuove si sono affacciate in questa innovativa e “strana” edizione della Festa Contadina, che di certo quest’anno è stata in misura prevalente una festa della cooperazione tra le associazioni e la comunità. Ci siamo incontrati, abbiamo chiacchierato, abbiamo mangiato e nuovamente condiviso momenti di semplicità, in una parentesi di svago e di (quasi) normalità. Solo la neve scesa a 1000 metri e la pioggia della domenica pomeriggio non hanno permesso alla festa di diventare memorabile per numero di visitatori; tuttavia, dobbiamo pacatamente constatare che, da
quest’anno così mortificante, non si poteva certo pretendere di più. Rivolgiamo un sincero ringraziamento alla Pro Loco Vali per il supporto logistico; abbracciamo di cuore tutte le persone che, mediante le associazioni e i gruppi di volontariato, hanno reso possibile una festa
che non “s’aveva da fa’”; all’ associazione Pasubagria e all’Amministrazione Comunale, veri motori dell’evento, vanno il nostro plauso e la nostra riconoscenza. Infine, a tutti gli espositori e ai cari visitatori, diciamo arrivederci all’anno prossimo! Alessandro Galasso
Colori & Sapori Poi una sezione dedicata ai viaggi, da quelli fuori porta a vacanze a lungo raggio: appunti corredati sempre da mie fotografie per dare informazioni pratiche a chi vuole visitare quel determinato luogo o stuzzicarne la curiosità di chi legge. Un’altra rubrica, infine, che mi dà molte soddisfazioni, è quella che ho dedicato all’arte del ricevere, con suggerimenti di galateo della tavola e sulla mise en place, consigli per invitare sempre con stile e allestire il tutto con grande cura e attenzione. Durante il periodo delle feste sono molto letti tutti quegli articoli relativi alla corretta disposizione delle posate e dei bicchieri, ad esempio.
Social food Da Vicenza con amore: la blogger Elisa Di Rienzo ci parla del suo libro di ricette della tradizione veneta Il tuo blog nasce nel 2012 e ti piace definirlo come un “diario da condividere”. Quali passioni ed esperienze possiamo trovare ne “Il Fior di Cappero”? Quando è nato Il fior di cappero, 8 anni fa, era un semplice quaderno di cucina 2.0, un taccuino virtuale dove potevo andare a scrivere e tenere ordinate le mie ricette, quelle che fino ad allora custodivo in quaderni e ritagli. Poi ho capito che poteva essere molto di più, che era un mezzo per comunicare con gli altri, per condividere. Negli anni c’è stata, quindi, una trasformazione, per me un’evoluzione, e il blog è diventato lo strumento per far ricerca, per approfondire tematiche relative al mondo del cibo a 360°, e oggi anche il mio bigliet-
to da visita per collaborazioni lavorative. Credo che la storia sia un ingrediente che non debba mai mancare in cucina. Un Paese, una cultura, un popolo si conoscono anche attraverso il loro il cibo, i loro sapori, i loro profumi, i loro rituali. Non solo ricette fatte di ingredienti e procedimenti, quindi. Nel mio blog racconto di ricette della mia regione, il Veneto, con una particolare attenzione alle tradizioni, alla territorialità, ai prodotti che utilizzo. Ampio spazio alle ricette del mondo, mi interessano anche quelle delle minoranze etniche, quindi meno conosciute, e cerco di approfondire culture e tradizioni di altri popoli attraverso le loro cucine.
Da ottobre 2020 è online il tuo nuovo progetto, un blog in lingua inglese con il quale, insieme ad una collega che vive in California, ti proponi di diffondere la cultura della tradizione culinaria italiana. Parlaci del sito thecookingflower. ilfiordicappero.com. The cooking flower è un progetto nuovissimo che mi sta molto a cuore. Nato inaspettatamente, nel giro di due messaggi, via chat durante il lockdown della scorsa primavera. Una mia carissima amica, vicentina come me, in procinto di lasciare nuovamente l’Italia per tornare a vivere in California, mi ha proposto di ideare qualcosa insieme, magari una rubrica di cucina italiana, in lingua inglese, sul mio blog. A quel punto mi è venuta l’idea di creare un progetto tutto nuovo, che fosse “nostro”. È nato così The cooking flower! Un blog in lingua inglese che ha l’intento di portare la “vera” cucina italiana nelle case delle famiglie americane. Vorremmo essere ambasciatrici delle ricette e della cultura della tradizione culinaria italiana, far conoscere tutto quello che c’è dentro, che sia una leggenda o la storia di un ingrediente. Vogliamo proporre piatti realizzati con le eccellenze che ci contraddistinguono nel mondo, rendendole ovviamente attuabili anche in paesi lontani (magari con alcune alternative) o suggerendo prodotti italiani da acquistare.
Colori & Sapori Il cibo italiano all’estero difficilmente è autentico e, quindi, speriamo di dare il nostro contributo per far conoscere quanto di buono c’è nel nostro Paese diffondendo una cultura di cibo sano, genuino e legato al territorio. Il pay off del nostro blog è simple, season, italian. La prima ricetta pubblicata è stata una ciambella alla zucca e amaretti. Semplicissima nell’esecuzione e genuina, assolutamente di stagione e “italiana” con l’utilizzo di ingredienti come la zucca, diffusa in tutta Italia, e gli amaretti, dolcetto tradizionale piemontese. Vogliamo incuriosire il nostro pubblico proponendo ricette che parlino di una cucina italiana sana e consapevole, di una cucina che segue il trascorrere delle stagioni, senza spreco. Desideriamo poi raccontare di luoghi della nostra Italia: abbiamo creato una rubrica chiamata “Love Italy”, in cui parleremo proprio delle bellezze della nostra terra, degli eventi più significativi, con un occhio di riguardo per il “Veneto”, con la possibilità di organizzare dei veri e propri tour e delle cooking class per chi verrà in visita. Uno di nostri obiettivi è anche quello di poter creare delle partnership con le piccole realtà produttive italiane che condividono la nostra filosofia, per farli conoscere anche l’estero, soddisfare il piacere di chi cerca qualcosa di genuino e riuscire così a creare dei percorsi di sapori, di tradizioni locali tra le nostre belle regioni d’Italia. Vorremmo riuscire a creare un dialogo tra chi produce, chi cucina e chi assaggia. Alla tua regione hai dedicato un bellissimo libro che si chiama “La mia cucina: ricette della tradizione veneta”, pubblicato a giugno 2020. Parlaci di questo personalissimo “viaggio” nel territorio veneto. La realizzazione di un libro è sicuramente uno dei progetti che ho nel cassetto per il futuro. “La mia cucina: ricette della tradizione veneta” è una raccolta che ho realizzato scegliendo una quarantina di ricette venete tratte dal mio blog: ricette antiche, ricette rivisitate, ricette da non dimenticare intervallate da fotografie della mia terra.
È nato come mio personale regalo ad una amica che lasciava l’Italia: ho pensato che “la mia cucina” era quanto a me più caro le potessi donare. Credo che le tradizioni e le nostre radici non debbano andare perdute e per questo ora ho reso disponibile a tutti questo libro da sfogliare. Alcune ricette? Dagli gnocchi con la fioretta alla mosa, la zuppa di farina gialla e zucca, dalle cipolline al cioccolato alla giardiniera o dalla fugassa al pan del doge. La magia del Natale a Vicenza, con le bellissime luci che ricoprono d’oro i palazzi della città. Quali sono le tue ricette del cuore e i tuoi ricordi più belli legati alle feste di Natale? Ho ricordi bellissimi del Natale fin da bambina e ancora oggi è per me un momento magico che mi piace vivere con la famiglia, apprezzandone ogni piccola sfumatura. Il simbolo del Natale, a casa mia, è da sempre un grande albero addobbato. Da ogni mio viaggio, oltre a libri di ricette e spezie tipiche, porto sempre a casa una pallina di Natale di artigianato locale che va ad arricchire il nostro albero. Ho sempre festeggiato la vigilia di Natale e ricordo fin da bambina questi bellissimi cenoni con nonni e zii. Io e mia mamma iniziamo ancor oggi settimane prima a definire il menù, che ogni anno è differente, salvo alcuni piatti tradizionali che non mancano mai. Poi la spesa di pesce al mercato ittico di Chioggia e l’intera giornata del 24 dicembre, che inizia prestissimo con un caffè, una fetta di panettone e la playlist natalizia di sottofondo, dedicata ai preparativi in cucina e all’allestimento della tavola. Una giornata impegnativa, ricchissima e bellissima: è il mio sabato del villaggio, è il mio Natale. Tra i piatti veneti che non mancano mai nella nostra tavola della vigilia sono i bigoli mori in salsa o il risotto con le cappe e il baccalà, mantecato o alla vicentina. Ormai ci siamo!
Elisa Di Rienzo www.ilfiordicappero.com